Giocata del 07/05/2020 dalle 17:02 alle 23:08 nella chat "Ospedale [Konoha]"
Sole battente, fa caldo, molto caldo. Konoha si appresta ad entrare nella fase estiva dell'anno: temperature alte, afa, cicale e piatti freddi, vestiti corti, abiti leggeri. Insomma, la stagione più bella dell'anno sta arrivando. Si, tutte cose fantastiche, se non fosse che ora ci troviamo al piano interrato dell'ospedale di Konoha dove c'è una sorta di microclima tutto suo. Sotto terra, infatti, vi è il reparto di medicina legale e l'obitorio dove si radunano le peggiori menti, in termini di sanità mentale, dell'ospedale di Konoha. Furaya ha richiesto l'intervento di uno di loro per poter trovare una spiegazione e dare un nome al proprietario di un occhio che è stato ritrovato recentemente dopo il combattimento con il fu Mizukage Hotsuma. Attualmente Furaya si trova già nel piano prefissato ed indicato: le era stata recapitata l'indicazione del nominativo dello specialista che l'avrebbe assistita questo pomeriggio, un certo "Dott. Johann Faust", che si dice essere particolarmente portato per queste materie. Bisogna avere un certo pelo sullo stomaco per fare .. certe operazioni. Furaya si trova nel corridoio dove potrà notare facilmente diverse camere e stanze chiuse: rumori di lame, di colpi e rumori e qualche risata malsana, abbastanza .. spaventosa, specialmente dato il contesto. Ma non c'è nulla di cui avere paura, forse. Lo studio di Faust è sulla destra del corridoio e la nostra amata Hokage potrà facilmente trovarlo, data anche un'etichetta con nome sulla porta, chiusa e di legno. Per adesso, la ragazza è abbandonata a sè stessa. Il corridoio è illuminato, anche se, in fondo al corridoio, sembrano esserci delle lampadine vecchie e fulminate, alcune che brillano ad intermittenza. < ELIZAAAAAA! > Si sente un urlo, come se qualcuno stesse chiamando una ragazza: vi ho avvisato, qua c'è gente non molto centrata. [Ambient per Furaya]
Tornare a Konoha la mette sovente di buon umore, eccetto quest'oggi. Per quanto la temperatura sia piacevole, persino forse troppo calda, è costretta a recarsi nell'obitorio dell'ospedale ed avere a che fare con gente un po' fuori di zucca. Nella sua vita, crede d'aver ormai visto di tutto, pertanto non dovrebbe sorprendersene. Indossa uno yukata corto di color nero, avente il simbolo del Clan posto dietro la schiena, in grigio, ben visibile. Sul pettorale sinistro, vi è in piccolo il simbolo cremisi della Foglia. È stretto in vita da una fascia grigiastra, la quale sostiene e stringe l'abito per evitare che si apra. Le maniche sono larghe, punterellate da petali rosei che emulano quelli dei ciliegi in fiore. Dabbasso, vi è un paio di sandali Ninja scuri collegati a degli schinieri metallici che giungono sin sotto le rispettive ginocchia. Non ha null'altro con sé, comprese le Katane che sono riposte assieme alle altre armi all'ingresso, dal momento che non è possibile accedere all'ospedale con queste ultime. Pur essendo l'Hokage, deve dare la dimostrazione di saper rispettare a propria volta delle regole ferree. Il collo è circondato da una fascia rossa ed una collana con il ciondolo del clan Uchiha. Coprifronte tra i capelli chiari, i quali sciolti le adornano il pallido viso e si poggiano delicatamente sulle spalle. Ha un sottile filo di trucco, da brava donnina qual è diventata e le varie cicatrici non sono visibili, se non una piccola ed infima sulla coscia. Allo stesso modo, anche eventuali tatuaggi sono nascosti dalle larghe maniche e dal resto del tessuto che ne copre l'esile ma tonico corpo. Con sé, oltre a qualche Fuda potenziante sparso sotto gli abiti e non visibile, ve n'è uno in particolare nel quale ha sigillato il corpo di Hotsuma Oboro. Lancia delle rapide occhiate nei dintorni, or trovatasi nei sotterranei che conducono all'obitorio e all'ufficio di un tal dei tali che non ha mai sentito davvero nominare. <Appena torniamo ufficialmente a Konoha, obbligo il Luminare a sistemare questo posto.> Borbotta a mezza voce, spostando repentinamente lo sguardo da un punto all'altro del corridoio, volendo ovviamente raggiungere l'ufficio di questo Faust. Qualora vi sia arrivata senza alcun impedimento, si limiterebbe a bussare un paio di volte con le nocche della dritta prima di sentir la voce altisonante di qualcuno. <Mi hanno mandata mica nel reparto psichiatrico?> Non sei molto lontana dalla verità... [Chakra ON] Povera Furaya .. forse, sarebbe stato meglio per lei passare un pomeriggio in una spiaggia assolata o a casa, tra le braccia dei suoi affetti. MA NO! Dovrà passare il pomeriggio, o tardo pomeriggio, che dir si voglia, con un medico pazz .. un medico pazzamente innamorato della sua professione. La donna arriva davanti alla porta e bussa, facendo rimbombare il suono nella stanza da cui si sente un < AVANTIIII > Pronunciato con una voce gracchiante e stridula, non molto maschile a dire il vero, sebbene il nome faccia trasparire altro. Una volta al suo interno potrà notare una stanza maledettamente poco illuminata con un tavolo freddo e di acciaio sopra a cui vi era .. un corpo, non aperto, già richiuso e abilmente cucito dopo una visita ed un'autopsia. Il resto della stanza puzza di materiale sterilizzato, alcol e qualche unguento probabilmente utilizzato per profumare i cadaveri. < AH! L'ASPETTAVO SIGNORINA FURAYA > Ha un tono di voce maledettamente alto, forse troppo alto, ma d'altronde: chi potrebbe lamentarsi in un posto simile? Come detto, al suo ingresso potrà notare in mezzo alla stanza questo tavolo, mentre ai lati due file di armadi ed armadietti di acciaio, un lavandino ed un carrellino con bisturi e qualche garza. Alla destra dell'ingresso un appendiabiti con un cappello ed un lungo impermeabile grigio. La figura di Faust è dannatamente bella quanto terribile e poco rassicurante. E' un uoo alto sul metro e novanta, magro, muscoloso al punto giusto, biondo. La cosa che potrà notare è il colore delle labbra, viola, come se fosse emaciato, e del medesimo colore delle occhiaie che sembrano valigie, date le loro dimensioni. Al collo ha un tatuaggio che sembra una collana, mentre a livello di abbigliamento .. beh, non molto professionale. Un camice bianco, pantaloni e stivali neri e sotto al camice nulla: petto nudo. Sul corpo delle cicatrici lo attraversano e sembra quasi avere un corpo martoriato da ferite e tagli. Le mani sono nude, senza guanti. Faust si avvicina a Furaya ondeggiando un bisturi e maneggiandolo con una maestria entusiasmante. < VENGA VENGA .. > Cerca anche di portarle la mano sulla spalla per assecondarla ad entrare e chiudere poi la porta. < SI SEGGA QUA AHAHAHAH > Ride, ma per cosa? Dall'ombra tira fuori una sedia e gliela concede. < Allora .. > Il tono si abbassa avvicinandosi prepotentemente alla sua faccia < .. cosa vuole dal dottor Faust? > Inquietante. AH, Furaya potrà notare, vicino al lavandino un teschio. Così, giusto per farglielo presente. [Ambient per Furaya]
Dottor Faust: https://static.zerochan.net/Johann.Faust.VIII.full.2689064.png
Insomma, benvenuta nel covo dei pazzi! E pensare che il reparto della psichiatria è in tutt'altra ala, se teniamo conto del fatto che l'ha visitato spesso, avendovi dovuto rinchiudere Reykas Nara per precauzione molti anni addietro. Ormai n'è uscito, ma ciò non toglie che vi ha racchiuso uno spiacevole ricordo. Apre la porta non appena avverte l'altisonante vociare di chi è al suo interno, il che crea un brivido nel corpo della Nara che la coglie dalla nuca e scende dabbasso, lungo la schiena. Le si rizzano i peli sulla nuca, ma non per paura. Ansia. Quel posto le mette agitazione, per quanto cerchi ovviamente di controllarla e tenerla a bada. D'altronde, ha affrontato di peggio e non sarà un medico pazzo a metterla in soggezione. Aperta la porta, oltre a scrutare attentamente i dintorni, gli occhi si spostano dal lettino ospedaliero dell'obitorio col cadavere steso al di sopra e si soffermano, infine, concluso il giro di ispezione guardingo, sulla figura del medico. <Salve, dotto Faust.> Lo saluta con degno rispetto, pur tenendogli gli occhi puntati addosso e seguendolo man mano con lo sguardo per sincerarsi che non faccia alcuna mossa avventata nei di lei confronti. Ne nota il vestiario poco ortodosso oltre ai tratti caratteristici altrui, ma sceglie di tacere. Piuttosto, acconsente a prendere posto s'una sedia, pur attenta a qualsiasi cosa vi sia su o vicino ad essa. <La ringrazio, vorrei passare direttamente al motivo per cui mi sono recata qui.> Da Kiri, oltretutto. Ma la dislocazione inizia a diventare una manna dal cielo in questi casi. <Ho con me il corpo senza vita del Mizukage, Hotsuma Oboro. Ho bisogno che lei svolga un'autopsia, oltre che sincerarmi a proposito dell'occhio di quest'uomo. Si tratta di un Byakugan e, come ben sa, non conosco Hyuuga di Kiri.> Insomma, la motivazione è abbastanza intuibile e non sta certo lì a spiegargliela. Dovrebbe dedurre che si tratta di qualcosa di serio ed altamente confidenziale. Estrae il Fuda dall'abito, tenendolo nella dritta. <Mi dica dove. E gradirei che tutto quel che avverrà tra queste mura sia confidenziale.> Ossia che rimanga esclusivamente tra lui e lei. [Chakra ON] Rimane a fissare la donna a distanza di qualche centimetro dal volto: potrà "respirare" il suo animo, la sua anima nera, almeno all'apparenza. Faust la osserva e riesce a carpire la sua risolutezza e la fierezza con cui arriva in questo loco. < Sa che la trovo molto più bella del solito? Ma non è ancora morta, per cui non mi interessa .. uohohohoho > Sorride facendo volteggiare il bisturi come se fosse un prolungamento della mano dello stesso e rallegrandosi anche di quelle parole, come se per lui fossero una cosa "normale" < Sa' .. > Ora si mette a vaneggiare < .. ho iniziato a praticare l'arte medica solo per potermi ricongiungere alla mia amata .. > E si volta terrificante verso il teschio < Vedi Eliza è tutto per me, ma mi ha abbandonato in giovane età .. > Poi si volta prendendo da un frigo una mela che va a sbucciare e tagliare con lo stesso bisturi usato per incidere i corpi umani dei defunti. La ascolta aprendo gli occhi, sfavillantii. < Uh interessante. > Afferma: dovrà aprire il corpo del Mizukage, davvero interessante. < Quindi mi spieghi bene: quest'uomo ha un occhio che vuole che io faccia analizzare? Ma lo aveva .. indosso? Cioè, si era fatto implementare quest'occhio? > Chiede, facendo una sorta di rapida anamnesi nei confronti della Kage che dovrà snocciolare qualche dettaglio in più. < Ad ogni modo, lo apra lì sul tavolo. Le faccio spazio .. AHAHAHAHAHAHHAHAHAH > Ride avvicinandosi al tavolo e con una manata butta letteralmente a terra il cadavere < Non si preoccupi. E' un uomo trovato sotto ad un ponte .. non è interessante. Gli ho fatto un'autopsia, ma finirà in qualche fossa comune. SBRIGHIAMOCI ORAAAAAAHAHAHAHH > E' pazzo. [Ambient per Furaya]
Arretrerebbe col capo all'indietro, volendo ovviamente evitare d'averlo così vicino. Lavora in un obitorio, e se fosse contagioso od affetto da chissà quale patologia? Certo, la Nara non è ipocondriaca ma non ama neppure avere così vicino una persona, a meno che non si tratti di qualcuno che solo -lei- decide d'avere ad una tale distanza. <G-Grazie?> Interrogativa, non sapendo bene se trattare questo suo complimento come tale. Insomma, è una figura insolita. <Vuoi dirmi che quello è un teschio vero?> Lo indica con un cenno della dritta, stendendo l'indice. Le altre dita vengono serrate per mantenere il Fuda ancora in pugno. Cerca anche di sviare il discorso per concludere su quello di reale interesse, dal momento che s'è recata lì proprio per un motivo valido e non per perdere del tempo. <Non credo lo possedesse anche prima, inoltre teneva in ostaggio un ragazzo appartenente al clan Hyuuga. Voglio essere certa che non ci sia alcun legame tra il DNA di questo ragazzo e quell'occhio.> Solleva il Fuda e s'alzerebbe lei stessa in piedi, cosicché possa avvicinarsi al tavolo dove è sdraiato il cadavere. O dov'era... Il medico, probabilmente ben oltre il limite della follia, getta a terra il cadavere. <Dovrebbe avere maggiori riguardi anche nei confronti di chi è morto, per quanto non se ne conoscano le cause né il nome.> E gli schiocca un'occhiataccia secca, pregna del fastidio che un atto così deplorevole le ha causato. <Le chiedo di prendere quel cadavere e metterlo altrove, purché non stia ancora a terra.> Esordisce, scuotendo appena il capo e poggiando il Fuda sul lettino. Quivi, farebbe reagire una buona quantità di Chakra, immettendola tramite il palmo della mano che verrebbe poggiato sull'oggetto. Canalizzerebbe il proprio Chakra lungo l'arto preposto, partendo dal petto, cercando di far fluire esso fuori dagli tsubo affinché reagisca col sigillo. Qualora ciò avvenga senza alcun impedimento, dovrebbe mostrare, a seguito d'una nuvoletta di fumo, il corpo martoriato del Mizukage. Quest'ultimo è ancora parzialmente coperto da lava solidificata, seppur il volto dovrebbe essere scoperto e mostrare gli occhi chiusi dell'uomo. <Prego, a lei. E cerchi di non danneggiare né il corpo né l'occhio del Mizukage. Ha di fronte un uomo orgoglioso ed una figura di spicco del Villaggio della Nebbia.> Piega le braccia sotto al seno, lievemente adirata, è vero. Si sposterebbe compiendo qualche passo all'indietro, giusto per non intralciare il suo elaborato. Si spera finisca prima la mela! [Chakra ON] Non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere e, forse, non si sarebbe mai aspettato un personaggio del genere. Osserva la Kage e nota il suo imbarazzo nel sentire quel commento < Grazie? Sono un uomo anche io, non essere imbarazzata. Non sarà mai come la mia Eliza però .. > La guarda passandosi la lingua sulle labbra e umettando la sua cavità orale. < Un Kage non sa distinguere cosa sia vero o falso? Certo che è un teschio vero. MI RICORDA LA MIA ELIZA! > Ogni tanto ha questi scatti di .. emotività che lo portano ad esclamare e a urlare, praticamente. Che sia il teschio della sua defunta amata? POtrebbe essere, come potrebbe essere anche qualche cosa di totalmente futile, soltanto una sorta di souvenir. Ciononostante la ragazza sembra essere contrariata dal modo di fare del giovane Faust che scaraventa a terra il cadavere. < Ma lo raccolgo subito .. guardi .. > Si avvicina e lo afferra per il capo mettendolo in una zona in fondo alla camera poco illuminata. Furaya sentirà solo un [CLANCK], come qualche cosa di metallico: se vorrà vedere troverà una cell frigorifera, ma dovrà andarci affrontando buio e terrore. < Allooooooora .. mi faccia vedere. > Attende che la donna estragga dal rotolo la figura del Mizukage, inserita nella lava, ormai solidificata e senza un alito di vita. < Uh làlà! > E' emozionato, si vede: si vede dalla luce fioca dei suoi occhi azzurri. < Allora, non mi dica come fare il mio lavoro. Io non le dico mica come fare la Kage. > Dice puntandole il bisturi addosso per poi calarlo e .. ZAC! Infilarsi in un ultimo pezzo di mela che viene portato alla bocca < Allofa .. fome .. > Deglutisce < Vuole l'occhio estratto? Mi faccia capire, così lo possiamo analizzare, che dice? > Chiede per poi avvicinarsi al teschio. Lo prende e lo solleva < ELIZAAAAAAAAA! > Sta urlando al teschio? [Ambient per Furaya]
Passare i pomeriggi dietro a dei pazzi del genere non è propriamente l'hobby preferito dalla Nara. Una piccola vena le si forma sulla fronte per via del fastidio generato dal modo di fare del medico. Deve soltanto resistere, dando modo a questi di lavorare od iniziare almeno a farlo. <Non intendevo certo sminuire la sua Eliza.> Si stringe nelle spalle, lanciando un'occhiata a quel teschio che tiene come soprammobile o presunto ricordo della defunta fidanzata. <Con la poca luce che c'è qui, non è innaturale che io non riesca a riconoscere s'è vero o no. Inoltre, non sono un medico.> Ammette, non avendo per altro mai visto esclusivamente un teschio senza pelle, occhi e tutto il resto. Si stringe nelle spalle, allontanandosi dal lettino dove giace il fu Mizukage della Nebbia, preoccupandosi dei movimenti del medico in primo luogo. Lei, invece, opta per spostarsi dal punto in cui si trova, aggirando il lettino pur di stare lontana da Faust. Gli rivolge un'occhiata di sottecchi, storcendo le labbra e stando altresì attenta a dove mette i piedi, non volendo finire contro qualche altro cadavere sparso nella stanza. Per quel poco che lo conosce, sa perfettamente che potrebbe essere plausibile. <Non le sto dicendo come fare il suo lavoro, ma vorrei che venisse svolto nel minor tempo possibile. Non ho molto tempo da perdere, c'è una battaglia in corso a Kiri.> Una sorta di guerra fredda, per il momento, ma è ben conscia che sotto quella pace momentanea v'è una tempesta ancor silenziosa, pronta ad esplodere con tutta la sua potenza. <Sì, vorrei che lei estragga l'occhio -senza danneggiarlo- per poi esaminarlo. Ho bisogno di sapere se possa appartenere ad un ragazzo di neanche vent'anni. Aveva sviluppato da poco la sua innata, quindi, se gli appartenesse, non dovrebbe essere neppure tanto sviluppato.> Ora, non sa bene come funzionino queste cose però cerca almeno di dargli una direttiva, un aiuto, il minimo indispensabile per poter lavorare come si deve. <...> Lo osserva aggrottando le sopracciglia. Perché adesso urla al teschio? Vuole uscire di lì il prima possibile. <Le ci vorrà molto?> Un'altra domanda che viene posta nei suoi confronti, sperando che non ne riceva altre di pessimo gusto di rimando. Quel che doveva dire, gliel'ha detto. <Posso lasciarle l'occhio per farlo analizzare, ma il corpo devo riportarlo immediatamente a Kiri.> Il funerale deve essere celebrato nel minor tempo possibile, per cui è bene che ci si muova altrettanto velocemente. [Chakra ON] Che cavolo di maniere ha la nostra amata Hokage! < E' una bella donna anche lei .. potrebbe uscire con me? > Così, de botto e senza senso. < La mia Eliza era una donna particolarmente arguta ed intelligente. Fortissima anche nelle arti ninja. Peccato se ne sia andata così giovane da me .. > Si, urlava con il teschio allora, forse. < La stavo prendendo in giro. Oohohohoho sono un burlone, vero? > Dice portando la mano alla bocca e sogghignando come se avesse fatto una battuta particolarmente divertente. < Posso venire anche io a Kiri? Potrei divertirmi a fare zic zac con il mio bisturi. > La prende alla leggera, decisamente. Ma ora è tempo di lavorare quindi. < BASTA PARLARE ADESSO. > E poi < ELIZAAAAAAAAAAA > Urla quando da un angolo arriva una ragazza, bionda, alta, dall'aspetto particolarmente curato e vestita da infermiera. Un sorriso freddo < Faust, cosa c'è da urlare. > E lui < Oh la mia Elizaaaaaaa.. > Non avrai mica pensato che Faust stesse urlando al cranio vero? Eh, povera Furaya! Detto questo lei si rivolge alla Kage con un saluto riverente. < La prego di scusare Faust, è fatto così, ma è un grande medico. > E nel frattempo proprio Faust va ad incidere con un taglio ad "X" la pelle attorno all'occhio del Kage andando ad estrarre l'occhio "incriminato". Una volta fatto ciò, con estrema cautela, prende una sorta di pinzetta con le estremità rivestite di una garza sterilizzata. Ed ecco che, aprendo la cavità oculare riesce ad estrarre l'occhio facilmente, come se stesse stappando una bottiglia di vino. Lo prende e lo poggia su una piastra metallica, di acciaio che Eliza aveva fortunatamente disinfettato e sterilizzato poco prima. < Vede signora Furaya .. lei era la ragazza di cui le parlavo. Fortunatamente è una Hyuga e sicuramente potrà darci una mano in questa ricerca. Potremmo cercare di analizzare il sangue nell'occhio, ma forse faremmo decisamente prima rivelando il chakra. > Ed ecco che Eliza interviene. < Se me lo concedete, con il mio potere potrei capire se sia suo. Ho bisogno di un attimo di tempo. Di chi potrebbe essere quest'occhio? > Sicuramente avendo visto già altri membri del casato, Eliza saprà riconoscere l'occhio ed il chakra ancora rimasto, eventualmente. < Signora .. > Si inserisce Faust < Vuole che mettiamo un occhio finto al suo cadavere? > Sorride tamburellando le dita sporche di sangue sul bancone. Ha appena depredato il Mizukage di un occhio, che onore! Eliza, nel frattempo, sta operando sull'occhio. Non demorda Kage, la verità sta per venire a galla. [Ambient Furaya]
Okay, non stava parlando col teschio. Assurdo, non ci capisce veramente più nulla. <Eh?> La domanda che le giunge, anzi la proposta, la lascia praticamente spiazzata. <No, guardi, forse è meglio evitare.> E sorride nervosamente alla di lui volta, non riuscendo a cogliere in anticipo gli sbalzi di questi. Vorrebbe -davvero- essere altrove in questo momento. Da qualsiasi altra parte, persino a parlare per l'ennesima volta con il fantasma del padre. Davvero, ovunque. <...quindi, non è morta davvero.> Sposta lo sguardo tra Faust ed Eliza, la quale sbuca da un angolino della stanza buio, quindi praticamente invisibile per la donna. Alterna rapidamente lo sguardo per qualche istante, non sapendo davvero che pesci prendere. <Beh... Salve, innanzitutto.> Si rivolge alla ragazza che, in fin dei conti, non era poi così tanto morta come diceva il medico. <Non lo metto in dubbio.> Aggiunge sull'affermazione riguardante il suo essere un grande medico. Non ha davvero messo in dubbio questo, anzi. Nel frattempo, spostatasi per permettere al medico di lavorare come si deve, ella scruta il viso ormai privo d'espressione ed esangue del morto. E pensare che quella stessa vita gliel'ha tolta lei. Lo fissa con attenzione, piegando appena il capo da un lato ed espirando sommessamente. Avrebbe potuto decidere di salvargli la vita, ma come esattamente? Stava rischiando di morirci lei e non poteva adottare nessun'altra mossa per fermarlo. <Faccia pure, Eliza. Deduco abbia avuto modo di ascoltare la discussione con il qui presente Faust.> Lo indica con un cenno della mano, riportandola dabbasso a contatto col proprio fianco. <No, grazie. Non c'è bisogno.> Aggiunge alla di lui volta, poiché non v'è veramente bisogno di rimettere a posto l'occhio dell'uomo defunto. Sposterebbe il proprio peso corporeo dalla leva inferior manca alla gemella, storcendo le labbra con evidente disappunto, non tanto verso il lavoro del duo quanto delle azioni riprovevoli commesse persino da lei che si vanta d'avere un cuore puro. Attende il responso da parte di Eliza, pur scrutando di sottecchi il medico pazzo per sincerarsi che non faccia nulla di avventato. [Chakra ON] Furaya sembra essere satura e la sua permanenza in questa zona non è più di interesse della Kage che riceverà a breve la risposta da Eliza < Signora .. > Si porta vicino alla donna. < Quest'occhio appartiene ad uno Hyuga. E' un livello di innata decisamente prematuro, non sviluppato. Ma era un occhio particolarmente forte, peccato. > Scuote la testa. < Ho visto già quest'occhio e questo chakra non mi è nuovo. Appartiene .. > E Faust < APPARTENEVA OHOHOHOH > Potrebbe morire < Apparteneva, giustamente, a Norita .. Norita Hyuga. Ho anche conosciuto il ragazzo al Dojo, ma non lo vedo da un pezzo. Questa è la ragione. > Triste nell'annunciare questa cosa. Quindi Faust si avvicina a Furaya e le da una pacca sulla spalla < Mi spiace signora .. > Sembra quasi empatico, ma in realtà si appoggia per scansarla e prendere il teschio e cominciare a soppesarlo. Fortunatamente Eliza è una persona normale. La stessa ragazza aggiunge < Non penso ci sia molto d'aggiungere. Se vuole prendere il cadavere ed andare .. > Afferma per poi prendere un cofanetto per organi e lasciare l'occhio al suo interno in un liquido fisiologico. < A lei signora. > A Furaya la decisione se prenderlo o meno. Per adesso, dunque, non fa altro che rimanere con le braccia tese mentre Faust tuona < Adesso liberi il tavolo di questo cadavere così posso uscire con la mia Eliza. > E lei, fulminandolo, con il Byakugan attivo, vorebbe ucciderlo. Purtroppo Faust è fatto così, non sembra essere particolarmente normale. Nel caso Furaya non avesse altre domande, potrebbe raccogliere le sue "cose" e lasciare la stanza per tornare a Kiri con un cadavere ed un occhio in più. Ah, ovviamente anche una triste notizia. [Ambient per Furaya]
Gli occhi della Nara sono rivolti alla fanciulla che sta analizzando l'occhio con attenzione. Deglutisce, la gola le si secca di botto. Il cuore accelera i propri batti non appena il nome viene pronunciato dalla donna, da Eliza. Per un attimo, si sente cascare la terra sotto i piedi, tanto da non riuscire più a muoversi e restare paralizzata per un istante. Rischia l'iperventilazione, poiché il respiro inizia a farsi sempre più corto e veloce, come se non riuscisse a prendere abbastanza aria dall'esterno e il proprio corpo si rifiutasse di collaborare. <Non può essere.> Eppure è stato il tuo primo pensiero, vero? Altrimenti, per quale altro motivo ti sei diretta lì se non immaginando che fosse proprio di Norita? Lo sapeva perfettamente, eppure non voleva venirlo a scoprire. Pensava fosse di chiunque altro, di qualunque altro Hyuuga, persino del Finto Dio o di chissà quale altra entità. Non riesce ad immaginare la figura di Norita privata del suo occhio. <Scusate.> Sussurra appena, dirigendosi velocemente fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Tornerà dopo a prendere il corpo esanime di Hotsuma assieme all'occhio di Norita che, ovviamente, intende tenere con sé. Ora come ora, non riuscendo a sopportare l'idea di quanto accaduto, conscia che forti emozioni potrebbero scatenare il vulcano in erezione che è lei, sceglie di fuggire fuori dall'ospedale per prendere aria, per respirarne di pulita, per star lontana dal puzzo di decomposizione dell'obitorio ed evitare che la situazione degeneri. Tornerà, come detto, a riprendere ciò che le "appartiene" per così dire, ma non adesso. Non ora. [END]