Prima partita {Hanabi Uchiha}
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Giocata di Clan
Giocata del 06/05/2020 dalle 02:30 alle 12:46 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Abbandonandosi sotto le macerie, ha deciso di percepire come prima cosa l'enorme essenza appena guadagnata. Come destatosi da un sonno vuol essere certo di non aver vissuto soltanto una fasulla costruzione della propria mente. Ed è per questo che effettua ancor prima di respirare la più banale azione possibile per un Jinchuuriki: entrare in contatto col demone a livello profondo. Chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare in un creato della coscienza con lo scopo ultimo di poter far interagire ogni senso in quell'ambiente. Al riaprirsi degli occhi è coricato come prima, questa volta con la schiena completamente bagnata da un sottile strato d'un liquido sconosciuto. Istintivamente, con un colpo di reni, scatta in piedi. La mano destra istintivamente s'alza e viene poggiata sulla spalla sinistra, precedentemente completamente perforata dalla lama di uno dei cloni creati dal Demone. Abbassa lo sguardo sullo yukata andato a pezzi e osserva la viva pelle completamente fresca e rigenerata..lucida persino. Immediatamente a seguire fissa ogni altro punto dove il dolore era concentrato, gli ultimi punti salienti della sua più recente morte. Alla fine è vero, Amore e morte sono cardini dell'umanità. E se lui è davvero l'essere umano che s'è definito...come non avere ragione? Rimane per un istante a ponderare questi fatti, a rafforzare i propri ideali grazie a semplici sillogismi. Ma viene destato dalla terrificante ondata di chakra che lo investe poco dopo, proveniente dall'alto. Alza il mento ed i capelli vengono completamente smossi da quella folata, vedendo finalmente l'immensa sagoma in penombra della Lumaca a Sei code. Finalmente può osservarla in tutta la sua magnificenza, seppur separati dall'enorme cancello derivante dal sigillo. Quell'infinitamente complessa tecnica creata da uno dei fuuinjutser più capaci della storia presente, che adesso gli salva la vita dall'essere completamente devastato da una quantità di potere troppo alta. Se tentasse di prendere più di ciò che merita...ben sa che fine farebbe. Considerato poi che è stata la Lumaca ad accettare di sigillarsi in lui, non è il caso di far più follie. "Sei già qua, Umano.." La voce del Demone rimbomba per ogni parete, l'acido che ne riveste completamente il corpo va sciogliendosi per uscire in minima quantità attraverso il sigillo, infettando l'acqua presente a terra e rendendola d'un bianco perlaceo. L'Insonne annuisce, finalmente portandosi in piedi grazie ad una spinta delle gambe. Guardandosi attorno, non c'è una forma definita per questo palazzo di coscienza. Tutto ciò che era prima è stato distrutto per accogliere il demone, ogni cosa va riformata partendo da poco e niente. C'è solo un piccolo rialzo poco distante dal grande sigillo: un paio di gradini che s'elevano dal liquido per raggiungere un tavolino basso ed un paio di cuscini rossi. "Sarebbe stato scortese da parte mia. " silenziosamente, s'avvicina al tavolo. Passo dopo passo s'eleva, raggiungendo quello spiazzo accuratamente e naturalmente presente lì per loro. Il tavolo della discussione. Sono entrambi troppo scortesi per non poterne avere uno, per mancare d'un luogo nel quale poter discutere in uno stato di comodità anche soltanto apparente. Del resto, se c'è una cosa che possono dire di condividere è il buon gusto. Il gioco della mente, colmo di tutte quelle caratteristiche speculazioni e complesse analogie. Lo strumento migliore per conoscersi non è altro che il verbo, e tanto maggiore è la quantità e qualità dei verbi e tanto meglio ci si può conoscere. La colata di liquido bianco precedentemente scivolata oltre il sigillo va strisciando lungo le scale opposte a quelle dell'Insonne, raggiungendo il tavolino e prendendo una vaga forma umanoide composta di bava ed acido. Non ha alcun connotato caratteristico, se non un paio di labbra dalle quali viene emessa la volontà del Demone. "Tu e Katsumi, avete passato tanti livelli di metamorfosi. " S'enuncia così la lumaca, ponendosi in quel suo rapporto d'intensa comunicazione con la parte più profonda dello spirito altrui. Nel loro scontro alla caverna è sorta la dimostrazione che Rokubi ben conosce grazie alle sue potenti illusioni quale sia il vissuto ed ogni ricordo dell'Insonne. Ben sà d'ogni frammento e memoria, ma non per questo li comprende. Non per questo ne conosce i sentimenti, altrimenti..non avrebbe tentato di far leva su Kimi. Le azioni del demone sono state approssimazioni di ciò che normalmente può sfiorare un umano. Indubbiamente potente, indubbiamente perfetto, ma l'Insonne non è un'anima giovane. S'avvale di un'antichità primordiale, questo è ovvio..Certamente avrà attraversato il Samsara prima d'essere ciò che è adesso. Ma oltre la quantità di trasmigrazioni che per religione potrebbe aver passato, contiene un'innumerevole e indicibile quantità d'anni d'esperienza racchiusi in meno di quarant'anni di vita. Possiede in sè i propri ricordi e quelli del possessore del Rinnegan, nonché innumerevoli anni di tempo distorto vissuti con lo tsukuyomi e tutti i ricordi rubati agli shinobi incontrati sul suo percorso. Forse un centinaio d'anni non sarebbero abbastanza per approssimare la sua esperienza. Non più d'un frammento dell'esistenza dle demone..ma considerando che il secondo s'è spesso trovato prigioniero o nascosto negli angoli più sperduti della natura, può davvero chiamarla esperienza? Qualunque sia la natura che il saggio delle sei vie voleva darle, può davvero dire d'essere anche completa? "L'abbiamo fatto. Ad un mortale negherei anche l'evidenza, se mai potesse esistere. Persino a Kimi ho vietato di parlar del passato." Nonostante siano estremamente cordiali, scambiano quelle parole come lame. Non è diverso da un combattimento, dove viene testata la capacità d'ognuno d'intrattenere e affascinare, di combattere la guerra della mente e non del corpo. Per la loro natura, son troppo 'anziani' e 'virtuosi' per certe cose. "Non puoi vietarlo a me, però." Puntigliosa la Lumaca, evidenziando la loro attuale posizione. L'Insonne deve necessariamente rispettare il loro esser diversi. "Infatti, Rokubi. A voi rivelerò ogni cosa. " Chiude così, sorridendo appena e fissando quell'entità informe sciogliersi e ricomporsi, in attesa di avere una forma da prendere.
Giocata del 06/05/2020 dalle 18:57 alle 19:22 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Rivelare ogni cosa è un dire estremamente coraggioso. No, non semplicemente perché l'entità alla quale si rivolge possiede un potere definitivamente superiore. Ma quanto può essere difficile ripercorrere un percorso tanto lungo? Trovare un punto di partenza è difficile. E' la stessa domanda che porrà a tanti: dove collocare la differenza tra passato e futuro? In quale punto della storia propria e di Katsumi è lecito iniziare? Forse dai laboratori? Dagli oscuri giorni passati a vivere la volontà di un tiranno...No. Non sarebbe neanche utile. "Eppure, so già tutto." Risponde vorace il demone, allungando una di quelle fasulle braccia umane e passandola sopra il tavolino, facendovi comparire al di sopra una tavola da gioco 9x9, , con una serie di pedine riportanti al di sopra tanti diversi kanji e nomi familiari per Nemurimasen. Lo sguardo d'egli s'alza lentamente verso il corpo creato dal Bijuu, assistendo al suo mutare in forme sempre più delineate e precise; forme riconosciute. Non solo da lui, ma da ogni ninja degno di portar tal nome. Capelli fluenti dalle sfumature corvine, abbastanza lunghe dal tagliare appena e nascondere il naso naturalmente arricciato. Porta un abbigliamento monocromatico nero che ne copre completamente la figura, con uno scollo a V riempito da una maglia attillata al fisico asciutto, ancor più maschile grazie alle fasciature che ne nascondono le forme. Lo sguardo è insofferente ma vela l'orgoglio e la superbia caratteristica di chi è: Hanabi Uchiha. Ecco le vestigia utilizzate dal demone per questa prima partita. Il gioco però...considerando la dimensione della tavola -9x9- è fatta per gli shogi. "Se davvero sa già tutto saprà anche che preferisco gli scacchi. Le partite di Shogi durano troppo." Il demone che ha assunto le sinuose forme della Uchiha presente nei ricordi dell'Insonne scuote appena il capo, scuotendo la mano davanti a quel tavolino per cambiarne l'aspetto e farne risaltare ciò che è appena diventato: una scacchiera. Un gioco che possono apprezzare entrambi, forse nel quale il bijuu è persino meno competente; è una questione di tempi, alla fine. Ed in quello spazio che sta in piedi tra l'illusione e la realtà non esiste la fretta. Dal lato di Nemurimasen i pezzi son neri, per cui, seguendo semplicemente le regole, la partenza appartiene alla Lumaca..o meglio, al costrutto di Hanabi. Aprono la partita ed iniziano a muovere i pezzi, entrambi in silenzio ed immersi in profonda riflessione su quale gioco intraprendere. "Parliamo di questa umana." Parole improvvisamente sussurrate dal Demone, completata una classica apertura che pone entrambi in uno stato di completa neutralità. Gli occhi dell'Insonne rimangono fermi sui propri pezzi contemplando con espressione neutra le prossime mosse. Dopo aver mosso un pedone alza sempre lo sguardo, con lo scopo di fissare l'Uchiha. "Era un ottimo prodotto del mondo ninja." Parla al passato, avendo completamente ignoti i suoi trascorsi presenti. Chissà, se non ha perso la vita durante la guerra di Oto. Se la cieca cupidigia di Wooaki non l'abbia divorata. Sarebbe un peccato certamente, ma in fin dei conti l'Immortale è caratteristicamente apatico verso il passato. Che tutto bruci o tutto viva non importa. "Dai tuoi ricordi come Insonne emerge che provi molto interesse verso le cose rotte." Commenta il Bijuu, abbassando gli occhi grigiastri su Nemurimasen e proseguendo immediatamente con la mossa successiva. Lo stile di gioco dell'entità è superbo, incarna perfettamente quel che l'insonne s'aspetta essere il modo di giocare della Uchiha: estremamente aggressiva ma pronta a fare due passi indietro a causa delle esperienze traumatiche vissute. "Le persone come lei sono imprevedibili perché sanno che possono sopravvivere. " Un commento espresso dopo diverse mosse. Lo stile di gioco dell'Insonne è cauto, attacca con l'argento ma difende con L'oro.
Giocata del 07/05/2020 dalle 01:21 alle 06:02 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Le persone traumatizzate sanno di poter sopravvivere. E la coscienza di poter vivere le rende in qualche modo difficili da comprendere e prevedere. Chiunque sa cosa aspettarsi da alcune figure del mondo ninja, come può essere la celebre Furaya Nara. Dedite ad un'ideale di pace che in un mondo come quello degli shinobi sarà sempre messo a dura prova. L'Insonne apprezza uno stereotipo simile, fa parte del gran gioco del mondo ninja, è un tassello indesiderato ma fondamentalmente per la grande estetica ricercata. Sopravvissuto all'ennesimo assalto al Re muove ulteriori passi indietro, ristabilendo una posizione utile a valutare le prossime mosse senza dar spazio a trappole. Gli occhi s'alzano sul costrutto di Z-69 e gli sguardi vengono immediatamente incrociati. "E' stata la tua sensei quando eri un deshi. Andando oltre la situazione degli Uchiha, ti ha salvato la vita. Non dovresti almeno cercarla?" Domanda, con uno sguardo fasullo che mischia l'esser mortificato e tormentato, uno sguardo che implora aiuto e contemporaneamente mostra una natura spaesata. Sarà tutta un'illusione, ma vengono colti perfettamente i segni estetici caratterizzanti della sua prima insegnante. Li fissa cedendo per un attimo a quel fascino, sprecando qualche secondo a non pensare e probabilmente svantaggiandosi nella partita. Non che sia importante, è solo un gioco, no? "Ha anche messo in pericolo la mia vita, più volte." Risponde dopo qualche secondo di riflessione, fissando la posizione dei pezzi e sbruffando appena. Aver passato troppo tempo ad osservare lo stile di gioco altrui ha compromesso in parte quella partita. "E' come se tu non provassi la gratitudine, umano." Con quelle parole, accade un curioso evento nella partita di scacchi. Uno dei pezzi della lumaca viene messo in una posizione svantaggiosa e per questo si ritrova ad esser facilmente divorato dall'insonne. Quello che pare un semplice errore per un principianti è invece una concessione agli occhi di chi conosce il gioco. "--Vi sbagliate, Rokubi. Io la provo." Alza il pedone che sarebbe capace di divorare il pezzo altrui, soltanto per spostarlo in un'altra casella, decidendo volontariamente d'ignorare l'azione appena avvenuta. Prosegue la partita, superando la metà del match e ritrovandosi ormai a liberare la scacchiera d'oltre metà dei pezzi totali. "Ma la gratitudine ha vita molto breve, in realtà." Pronuncia lui, divorando una torre. Sono due aristocratici oziosi, in quel momento. I loro volti non esprimono alcuna pietà nè tristezza, mancano persino d'ambizione; l'immobilità degli occhi gettano un che d'intoccabile. Ed effettivamente, chi potrebbe avvicinarsi tanto a quelle due entità sedute in gioco? Son poche le figure, nel mondo ninja. "Anche il dubbio, ha vita breve. Anche se puoi provare la gratitudine, il tuo spirito rimane troppo oscuro, Umano." Un ultimo commento, proseguendo. E' da notare come ogni dialogo avvenga in una sequenza di tempo particolarmente dilatata, con intermezzi pieni di rispettoso silenzio nei confronti del gioco che sta proseguendo nella scacchiera. La Lumaca è il solo vero contatto con la natura di cui l'Insonne può disporre. In qualità d'essere umano non ha che la percezione imperfetta delle cose esterne. Gli è impossibile comprendere l'essenza reale di ciò che non può udire, come una pianta. Potrà infondere a lungo ed in largo le proprie apparenze in tutto il creato - ed in tutta la propria sostanza - ma non riceverà mai e per nessuno motivo alcun ricambio. Nonostante possa elevarsi a diventarne il verbo, non potrà mai ascoltare le parole del mare. La terra non svelerà mai alcun segreto e nessun albero gli offrirà mai una singola goccia di linfa vitale. Eppure, il demone a Sei code è un collegamento speciale. Un respiro della Natura dotato d'immenso e potente chakra. Andando oltre il mero potere offerto, oltre quel rapporto di coesistenza necessario per entrambi...Questa è un'occasione notevole. Per comprendere ed essere compresi. E' tale la natura di una vera amicizia. Ma ancora è troppo presto per utilizzare questa parola. E' troppo acerba, non sarebbe che una bugia o l'ennesimo rispettoso convenevole. In questo momento stanno infondendosi a vicenda qualcosa. Stanno comprendendo quale sia la natura posseduta dai due e lo fanno sfruttando come vertice l'immagine di diverse persone del mondo ninja: oggi, Hanabi Uchiha. Gli occhi dell'Insonne la fissano e le palpebre superiori calano per mostrar quella sua fanciullesca dolcezza, una dolcezza vera ma spietata. "Vi dimostrerò il contrario, Rokubi." Pronuncia queste parole, reagendo all'ultimo dire del demone e concentrandosi su quella partita che va ormai per il suo gran finale. Ad ogni lato i pezzi rimasti son circa un quarto rispetto alla partenza ed ora la situazione favorisce l'Insonne. "Non sarà facile giustificare la crudeltà." Risponde immediatamente l'avversaria, facendosi riempire d'attenzioni da parte dell'Insonne. La propria vita interna ha improvvisamente un'accelerazione vertiginosa. Le sue parole parranno più dolci di qualsiasi altro suono, testimoni ultimi del suo completo credere in ciò che dice. "Gli atti estremi di crudeltà richiedono un altissimo grado d'empatia. " Salendo la scala per l'eternità egli potrebbe persino credere che la propria anima sia sacrificio necessario per riempire gli occhi ebbri di vita dello spettacolo umano. Ed in quell'istante, pronunciando quelle parole, sente realmente il crepuscolo dentro il proprio cuore. E' un sentimento che lo eleva ed infrange la sua espressione rendendola identica a quella che avrebbe un uomo sotto una miriade di sorrisi inestinguibili. Attraverso le proprie percezioni, tutto sembra essere superiore. "Hai scoperto la religione, Umano. Non c'è niente di più pericoloso. " Per le persone come lui, almeno. Il capo si china appena di lato fissando la scacchiera, la reazione a quelle parole è il lieve rialzarsi delle spalle come se stesse contemplato la possibilità che il demone stia dicendo il vero. In realtà, non saprebbe dire esattamente se ha scoperto la religione o semplicemente sè stesso. "Questa Umana, l'Uchiha, che pezzo sarebbe negli scacchi?" Una domanda fatale, che diverrà routine se mai torneranno a giocare con un'altra identità allo stesso gioco. La partita giunge finalmente agli sgoccioli ma in realtà la situazione rimane ben complessa. Dopo essersi offerti a vicenda dei pezzi, hanno giocato impersonando entrambi un ruolo. Le parole di quel discorso han fatto da cardine per delineare la personalità d'ogni parte della scacchiera. Quello dimostrato oggi è il potenziale superiore di due menti sopraffini di giocare al gioco dentro il gioco. Ed entrambi accettano l'idea per cui la metafora è il metodo conoscitivo migliore, almeno per le cose che difficilmente possono essere toccate. Finalmente, una domanda. Dove posizionerebbe Hanabi nella scacchiera? Quale ruolo dare ad una figura che è attualmente rilegata al passato? Ad un'insegnante, una triste vittima del caso... Eppure rispettata. Rimane pur sempre innegabile che adesso il suo cavallo non è legato a nulla, ma fu a lungo stretto e maltrattato da troppi proprietari. L'Uchiha pura era colpevole d'essere incapace di resistere ai tumulti del clan, al potere superiore di Wooaki e Sasuke. " ..Il suo ruolo nel mondo ninja, è quello di una pedina. " Pronuncia con un tono che fatica a nascondere un certo scoraggiamento. Ritrova in fondo a quel pensiero un implacabile scontento epr ciò che sarebbe potuto essere e ciò che non potrà mai più avvenire. Si ravviva nel proprio animo un commiato senza lacrime eppure amaro. Come avrebbe potuto aiutarla, in passato? Forse è anche colpa propria, per non aver afferrato una seconda volta quel polso. Che avesse paura a farlo, Katsumi? Pallido genin traumatizzato, anch'egli. "Non sembri convinto, Umano." Il Demone a Sei Code legge tra le righe di quell'espressione, andando oltre la semplice possibilità d'usare il suo chakra per affliggerne la mente. Ed effettivamente l'Immortale annuisce, fissando ancora la tavola da gioco e sospirando pesantemente. Non è stato sconfitto, ma la mano sinistra s'allunga sopra il re e lo butta giù, arrendendosi e gettando la spugna in questa prima partita. "Katsumi voleva essere riconosciuto da lei." Guardando oltre il mondo ninja, non troppo diversamente da come Giovanni battista riconobbe colui che venne dopo. Parla del proprio precedente io e di quel fatto incompiuto, insoddisfatto. Ma non per una mancanza, piuttosto per essersi perso un frammento d'estetica. Un momento che non riavrà mai, perché se anche ci fosse Hanabi..non ci sarebbe Katsumi. "Alla fine è stata una lucciola. Fedele a sè stessa fino alla fine. Ma con vita molto breve." Non che sia morta. Ma più che alla pura si riferisce alla sua essenza. Lentamente l'Insonne fa leva sulle ginocchia e per la prima volta dopo tanto tempo si rimette in piedi, alzando gli occhi alla Lumaca che lentamente si scioglie per rientrare dentro la sua abbia. Il gioco è finito, per oggi. Ed ora che ha confermato la loro posizione può uscire gioiosamente dalle macerie, ritornando alla realtà. {end}