{Yami}

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18:41 Tenshi:
 Una piccola figura si erge nella nebbia fitta, ai piedi del faro. Nebbia grigia, come il suo cuore. Gli occhi rispecchiano quel colore. Grigi. Vuoti. Fissi sulle onde che si increspano, una dopo l'altra. Perché si trova lì? Nella lanterna del faro, ha appena lasciato un biglietto di colore rosa e profuma di fiori di ciliegio. Non vi ha lasciato nomi, colui che lo leggerà sa già che si tratta di lei. Adesso è rannicchiata, con le spalle contro il cemento del faro. Le braccia, esili, tengono strette al petto le gambe piegate. Non c'è traccia di emozioni sul suo volto. Perché le emozioni, non le prova più. Sente solo una grande solitudine. E non sa come colmarla. I lunghi capelli rosa vengono mossi leggermente dal vento. Indossa una felpa nera, troppo grande per lei. All'altezza del seno, sulla destra, è stampato un simbolo verde: si tratta del simbolo del clan Aburame. Le esili gambe sono fasciate da dei pantaloni da tuta aderenti, anch'essi neri. Sulla coscia destra, sono legate delle fasce elastiche bianche, che reggono un portakunai nero. Ai piedi porta delle scarpe di tela, ormai logore. Al polso sinistro è legato un braccialetto rosso, unico tocco di colore. Nessun altro particolare la contraddistingue. Ma chi la sta guardando, potrà notare che tra le mani stringe il proprio coprifronte nero, con la placca metallica su cui è inciso il simbolo di Konoha. Cosa è giusto in quel mondo? Perché tutto sembra ritorcersi contro di lei? Perché continuare quella battaglia se le persone che ama non sono più lì? Le gambe verrebbero abbassate ed incrociate. Il coprifronte verrebbe posto sul proprio ventre. E gli occhi grigi adesso si soffermano su di esso. Poi, le mani verrebbero portate al petto e congiunte, a formare il sigillo della capra, quasi per inerzia, perché sa che è giusto così. Immaginerebbe due sfere: una rossa, all'altezza della fronte, l'altra blu, all'altezza del ventre. La prima simboleggerebbe la sua forza spirituale. Quella forza che, molte volte, è venuta meno. Quella forza che adesso non crede più di avere. Come può essere forte mentalmente una persona che si lascia sopraffare dagli avvenimenti? La seconda sfera, simboleggerebbe la sua forza fisica. Quella stessa forza che da poco ha scoperto di avere. Quella forza che ella ha deciso di usare per proteggere le persone che ama... che adesso sono fin troppo lontane da lì. A che serve avere quella forza se poi non ha più persone da difendere? Queste sfere comincerebbero a vorticare, sempre più velocemente, sul proprio asse. Poi, verrebbero spinte, all'altezza del petto. Qui, in un vortice violento, cercherebbe di unire le due forze, per formare un'unica sfera: quella del Chakra. Se ci fosse riuscita, una grande energia invaderebbe ogni sua singola cellula. Il Chakra è tutto ciò che le rimane. E' l'unica cosa a cui appigliarsi in quel momento. Il sigillo della capra verrebbe sciolto e le dita di entrambe le mani comincerebbero a sfiorare la parte metallica di quel coprofronte, che, adesso, vorrebbe gettare in mare. [Tentativo richiamo del chakra][Chakra 30/30][equip: 3xshuiriken - 3xkunai - 1xcarta bomba]

19:19 Kioshi:
 Non c’è forza più grande del destino che ti trascina dentro lui. Tu sei vittima della sua volontà e sei obbligato a seguire ogni suo evento. Quella sensazione non ti trasmette dolore, però. Perché, pur essendo vittima, riesci ad assaporare il gusto di compiere ciò che è stato scritto soltanto per te. E allora ti lasci andare a quella corrente che prepotente ti indica il corso da seguire. Kioshi si sente benedetto da una divinità in questo momento. La sua anima si gusta ogni azione di quel destino e ritrova un piacevole interesse nel poter vivere la sua esistenza. L’Uchiha si trova nel punto più alto di quel faro. La punta dei piedi si poggia dolcemente al di sopra di quella struttura trovando un perfetto equilibrio per rimanere in piedi senza muover più un singolo muscolo. Lo sguardo fissa quel mare davanti a lui. Le onde ripetono in continuazione il loro moto, in un loro infinito susseguirsi. I suoi pensieri si proiettano al piano da lui ideato. Ormai il momento decisivo sta per giungere, deve soltanto ultimare i particolari con il suo Clan. I suoi occhi scuri riflettono quel mare davanti a lui. Osserva, silente e immobile. Trova pace in questo posto. Una pace furiosa che calma la sua mente e scatena il suo animo. È pronto per la sua guerra. È pronto per dare al suo Clan quel che merita. Il suo viso vien spostato di qualche centimetro verso il basso. L’attenzione del jonin vien catturata dalla presenza di una ragazza in quel luogo così personale per lui. Vede quel biglietto lasciato all’interno della lanterna e poi la osserva mentre si accascia contro il muro del faro. Gli occhi di Kioshi guardano quella figura. I suoi capelli rosa, i suoi occhi, i lineamenti del viso. Quei colori che così vanno in contrasto con lo stesso Uchiha. Le ginocchia si flettono un po’ e poi spicca un balzo in alto. Torsione completa del corpo che si muove tra le correnti d’aria e atterraggio su entrambi i piedi, spalle rivolte verso la donna e le braccia larghe che accompagnano quel movimento. Il viso, prima rivolto verso il terreno, si alza mostrando le sue iridi nere alla donna. Un mantello nero copre l’intero corpo del jonin. Si può intravedere soltanto una camicia alla koreana di color grigio con sopra un gilet, chiuso da due bottoni, di una tonalità più scura. Un pantalone di colore nero e uno stivale stretto completano il suo outfit. I capelli neri si disegnano sul suo capo con dei ciuffi che cadono davanti al suo occhio destro. Osserva quel coprifronte tenuto nelle mani. Cosa vuoi fare, Tenshi? Lo vuoi buttare davvero? <Questo posto mi aiuta a riflettere, sai? Ogni volta non riesco mai a star da solo però..> le labbra si schiudono e la voce profonda dell’Uchiha esce verso di lei. Kioshi fa una constatazione per entrare in contatto con l’altra. Aspetta una risposta, se ci fosse, mentre il suo corpo torna in una posizione più eretta. [chk on]

19:48 Tenshi:
 Occhi grigi che scivolano su quel coprifronte lucente. Le dita continuano a sfiorarlo, in un movimento costante. Cosa farne? Quell'oggetto è la causa di tutto quello che le è capitato. E su quel simbolo della Foglia, lei ripone tutta la sua rabbia. Perché Konoha ha portato via da lei tutte le persone che le erano rimaste lì a Kiri. Forse, il destino ha voluto che lei rimanesse lì da sola. Ma perché farle combattere una battaglia da sola? Perché strapparle via tutte le persone che ama? Non le è rimasto più nessuno. E lei, che ha sempre avuto bisogno degli altri, adesso non ha più nient'altro che se stessa. Chi la tirerà fuori dal buio stavolta? Yosai le ha detto che la terrà comunque d'occhio. Che non la lascerà sola. Ma lui... non è più lì. Sa che non dovrebbe sentirsi abbandonata, perché lui si è allontanato solo per il bene di lei. Ma è così che si sente. Perché anche Onosuke, adesso, non è più con lei. Konoha lo ha voluto tra le sue fila, al villaggio. Quel villaggio in cui, in quel momento, non crede più. Perché le ha portato via tutto. Solo qualche giorno prima aveva trovato un motivo per cui combattere: proteggere l'Akimichi e l'Aburame. Perché lei ci sarebbe riuscita. Perché aveva capito di essere abbastanza forte da poterlo fare. Perché non voleva più perdere qualcuno. Eppure, il destino ha voluto che anche quelle persone si allontanassero da lei. E non ne riesce a capire il motivo. Non riesce a capire perché, proprio quando si è risvegliata dal suo sonno, il suo obiettivo non c'è più. Perché continuare a combattere? Adesso, fa tutto come se fosse un automa. Senza sentimenti, meccanicamente. Cura i pazienti in ospedale. Svolge le sue missioni. Ma la passione che le ardeva nel cuore è completamente svanita. E mentre quei pensieri si affollano nella sua mente, alle orecchie le arriva un tonfo, come di qualcosa, o qualcuno, che è appena caduto dall'alto. Lo sguardo si muove veloce, puntandosi su quella figura davanti a lei. La sta guardando, Sta guardando i lineamenti di lei, i suoi capelli, i suoi colori. E lei fa lo stesso. Gli occhi grigi scivolano sul ragazzo, osservandone i capelli corvini, gli occhi scuri come la notte ed il mantello nero. < Io preferirei non riflettere in questo momento >. Un mezzo sorriso, che sembra non trasmettere nulla di particolare, viene rivolto al corvino. Preferirebbe non pensare a nulla. Preferirebbe dormire e risvegliarsi a Konoha. E la guerra non esisterebbe più. E lei avrebbe una casa da condividere con Onosuke ed una fede al dito. < Ti dispiace aver compagnia? > la rosata, che è sempre stata timida, stavolta non mostra nessuna emozione. Nessun imbarazzo. E' diventata una macchina, che combatte solo perché le viene ordinato di farlo. E che parla solo perché qualcuno le rivolge la parola. [Chakra on][equip lo stesso]

20:31 Kioshi:
 Il suo atterraggio attira lo sguardo della donna. Le sue iridi grigi si sollevano trovando contrasto in quelle nere di lui. Due identità opposte si scontrano in quei secondi di silenzio. Lei, dal crine rosa, così devota all’amore e ai legami che la unisce ai propri cari. Lui, avvolto dall’oscurità del nero invece, servo del caos che veglia la sua anima indomita. Il coprifronte della donna viene tenuto tra le mani con rigetto, come se non volesse più saperne di quell’oggetto. Lo sguardo di Kioshi osserva i suoi lineamenti scendendo lungo il suo corpo fino a posarsi sopra quella placca metallica con il simbolo della Foglia. Il suono della voce altrui arriva all’udito dell’uomo, in piedi davanti a lei mostrando ogni dettaglio della sua personalità. Immobile, spalle dritte, petto rinvigorito e braccia che cadono lungo i fianchi. Non c’è un briciolo di insicurezza in quel corpo. Ogni suo arto trasuda la volontà ferrea che possiede. Le parole di Tenshi arrivano all’orecchio del jonin e una rapida risposta viene data alla donna. <Bisogna sempre riflettere. Rischi di perdere la tua strada, altrimenti..> e lui ne sa qualcosa. Quando si è lasciato trasportare dall’emotività, ha perso tutto ciò che lui era. Kioshi è stato per anni nascosto all’interno di quel guscio che mostrava soltanto un’anima vuota. Ora invece l’uomo ha preso in mano il controllo dei suoi sentimenti. Niente amore, nessuna amicizia, zero legami. Questo è quel che presenta Kioshi ora. Non c’è spazio per altro che non sia il suo volere. Gli occhi scuri osservano le sue espressioni notando un vuoto nei suoi gesti. <Dipende da te, ragazza dai capelli rosa..> esprime quel colore con una voce ristretta, come se provasse ribrezzo a pronunciarla. Troppo colore per l’Uchiha. <Se non sprechi il mio tempo, ne sarà valsa la pena questa compagnia> sussurra verso di lei lasciando che la sua voce arrivi come un invito a conoscere meglio quelle sue personalità opposte. Si avvicina l’uomo al corpo di lei rimanendo sempre in piedi. Kioshi si ferma a circa 2 metri restando ad una distanza tale da non mettere in soggezione la ragazza. <Sei così colorata..> le labbra si schiudono ancora per far arrivare la voce a lei. La guarda ancora mentre una smorfia si disegna sul viso. <.. ma sembra che il buio divori la tua anima> conclude la sua frase e i suoi occhi si fermano finalmente su quelli di lei. Un’anima che non vuol riflettere deve avere un bel problema. Kioshi ha già visto quello stato in lui stesso. Il vuoto ti circonda e tu ti perdi dentro esso. Affoghi e decidi di non uscirne più perché fa meno male che provare a stare a galla. Ecco come lui si sentiva tempo fa. [chk on]

22:13 Tenshi:
 Lei non vorrebbe riemergere. Vorrebbe rimanere lì, nel suo buio, dove nulla la tocca. Dove nulla può ferirla. Perché le ferite sono già aperte. E non si rimarginano. Le bastano già quelle. Non ne vuole altre. Perché il semplice vivere deve essere così doloroso? Forse, ha sbagliato sin dall'inizio. Forse, avrebbe fatto meglio a rimanere una semplice civile. Quello stupido obiettivo, il voler salvare tutti, indistintamente, l'aveva spinta ad intraprendere il percorso da ninja. Ma poi, quell'obiettivo era svanito nel nulla. Perché, presto, si era resa conto che il mondo non è tutto rosa e fiori. Perché c'è chi vuol essere salvato. E chi invece no. E caricarsi dei problemi degli altri, la stava distruggendo. Lentamente, quell'obiettivo la stava divorando. E tutto ciò che rimane adesso di quella ragazzina che si affacciava timidamente al mondo degli shinobi, sono solo quei capelli. Rosa, come dei fiori di ciliegio. E quegli occhi. Occhi che cambiano colore, in base alla luce solare. O in base alla luce del proprio cuore. Cuore che oggi è spento. Come una lampada senza olio. < Io la mia strada l'ho già persa > parole taglienti, come lame, che fanno intuire quanto sia complessa per lei la situazione che sta attraversando. Lei voleva solo essere la roccia di Onosuke. E la corda di Yosai. Ora, quella roccia si è spaccata. E quella corda si è spezzata. Lei, che riponeva tutta la sua vita su quelle due persone speciali, adesso si ritrova sola, accompagnata solamente da quell'apatia. E dalla nebbia. Quella maledettissima nebbia che l'aveva cambiata. Non era mai stata pronta per una guerra. E quando finalmente sentiva di poterla affrontare, ecco che tutte le sue certezze si sono frantumate. In mille pezzi, come un bicchiere che cade al suolo. Le dita ora stringono il coprifronte. Chi vuole essere? Qual è la sua strada? Adesso che ha perso tutto, è impossibile rispondere a quelle domande. Lei neanche fa caso a come lo sconosciuto pronunci il colore dei suoi capelli. Quel colore, quel rosa così acceso, è l'unica cosa che le fa capire di essere ancora se stessa. Di essere ancora viva. E sì, a volte vorrebbe tingerli. O, peggio, tagliarli. Ma poi, cosa ne sarebbe di Tenshi Senjuu? Cosa ne sarebbe di quella ragazzina che ha sempre bisogno di qualcosa a cui appigliarsi? Un leggero vento le scosta nuovamente quei lunghi capelli. < Se cerchi qualcuno con cui impiegare bene il tuo tempo, io non sono la persona adatta >. Schietta. Come non lo è mai stata prima d'ora. Ma lei, in fondo, lo ha sempre saputo di non essere brava a rapportarsi con gli altri. Di non essere brava nelle comunicazioni. Di non essere brava con le parole. A maggior ragione in quel momento. 'Non abbandonarmi'. E' questo ciò che aveva ripetuto a Yosai solo qualche giorno prima. Eppure, lui è andato via. C'è sicuramente qualcosa che non va in lei. E poi osserva l'avanzare dello sconosciuto. Nessuna espressione segna il volto della genin. E' come se fosse pronta ad ogni cosa, anche a morire. Perché non ha più senso continuare quel teatrino. Non ha senso continuare a stare a Kiri e combattere senza uno scopo. Gli occhi si sgranerebbero, poi, al dire del ragazzo. 'Sei così colorata... ma sembra che il buio divori la tua anima'. Poche parole, che arrivano dritte al punto. Gli occhi neri di lui si soffermano su quelli di lei. E' come se quel ragazzo le avesse appena visto dentro. Come se si fosse addentrato nel labirinto dei pensieri di lei. < Cos'è il buio per te? > una semplice domanda, per capire il punto di vista dello sconosciuto. Gli occhi grigi fermi su quelli neri di lui, come se si fosse appena interessata al corvino. [Chakra on][equip lo stesso]

23:22 Kioshi:
 Il vento soffia su quelle figure che si disegnano sotto il faro di quella spiaggia. La luce si accende e quella torre inizia ad illuminare il mare per donare un aiuto a chi si trova in quelle acqua avvolto dalla nebbia. Ecco chi di cosa c'è bisogno a volte: una luce che ti indichi la strada. Questo si potrebbe ritrovare in qualcuno che ci sta vicino o, in modo più complesso, proprio all'interno della propria anima. Kioshi sa come ci si sente ad sentirsi abbandonati. Il cuore sembra svuotarsi da tutto il sangue che lo riempie. La mente prova a cercare degli appigli che spariscono. Uno ad uno.. Fino a restare da solo. E in quella solitudine, la tua anima inizia a sprofondare in un abisso. Lasciarsi andare, sì, è la cosa più semplice. Ed è proprio in quel momento, quando hai deciso di rilassare anche l'ultimo muscolo che opponeva resistenza, che in te nasce qualcosa. Può davvero finire così la vita? Significa questo vivere? La risposta è conosciuta alla tua mente ed è in quell'istante che l'oscurità che ti affossava, diventa la tua risorsa primaria. Kioshi osserva quella ragazzina nel frattempo che le parole altrui arrivano puntuali al suo udito. Lei non è la persona adatta con cui impiegare il proprio tempo. Una risposta che lascia per un attimo il jonin fermo a ripetere nella mente quella frase. Fino ad oggi, l'Uchiha aveva incontrato persone che supponevano ancor prima di parlare di essere abili comunicatori con cui il tempo non sarebbe andato sprecato. Per la prima volta, lui conosce qualcuno che crede di non essere all'altezza di usare il proprio presente. <Alzati, ragazza dai capelli rosa..> il piede destro compie un passo in avanti, il busto si china leggermente e l'arto superiore opposto al mancino si allunga in direzione della donna. Le offre la sua mano come appiglio per reggersi in piedi. C'è bisogno di un contatto visivo diretto. Kioshi non vuole passare la serata a guardarla dall'alto al basso. Se lei accettasse, la forza dell'uomo l'aiuterebbe a tirarsi in piedi. E poi quella domanda. Cos'è il buio? Kioshi si prende qualche secondo per ragionare meglio sulla richiesta della Senjuu. L'Uchiha guarda all'interno della propria anima e trova una risposta adatta. <Io sono il buio> la voce si fa ancor più profonda. <L'oscurità è parte di me. Prima mi ero perso anche io, sai?> ripete quelle parole che ha sentito dire dalla donna. <Non avevo più uno scopo nella mia vita. Non avevo più nessuno al mio fianco. Non vedevo più una ragione per vivere.. Per anni, ho camminato senza una vera direzione> svela a lei parte del suo passato. Quella parte che ha chiuso in un cassetto e ha gettato in un profondo pozzo, senza possibilità di recuperarlo. <E un giorno ho aperto gli occhi. All'improvviso, ho capito che non dovevo cercare di fuggire da quell'oscurità. Dovevo farla mia, doveva diventare parte di me> la mano si avvicina al proprio petto mimando quelle parole. Le iridi scure osservano quelle grigie di lei. Non perde il contatto per un solo secondo. Kioshi risponde a quella domanda mostrando alla donna cosa significhi la parola 'buio' per lui. <Chi nasce destinato a vivere nel buio, non deve scappare da esso. Deve lasciare che l'oscurità diventi l'elemento principale della propria oscurità> il tono di voce rimane sempre lo stesso, basso con una profonda sfumatura di verità in quelle parole. <Soltanto così si può diventare la persona che il destino ha scritto per noi> termina il suo proferare nella spiegazione di quel termine sperando di aver dato a lei una risposta esaustiva. Un passo ancora e si avvicina a lei arrestandosi sul fianco destro della Senjuu. Il viso ruota verso l'altra e le labbra si schiudono ancora. <Cosa nascondi dentro di te?> le sussurra chiedendole ciò che di più segreto cela dentro la sua anima. Si ferma così, immobile, lasciando che il suo sguardo tenebroso si posi sulla donna. Il suo portamento non è minaccioso ma si rivela curioso di scoprire di più di lei. [chk on]

23:55 Tenshi:
 Cos'è il buio? E' un abisso. Un abisso in cui ci si tuffa. Un abisso dal quale la Senjuu non vorrebbe più uscire. Perché, ogni volta che ne viene fuori, qualcosa la ferisce. La sua anima è piena di ferite. E' vero, ci sono persone che, nel mondo, hanno sofferto molto più di lei. Ma la rosata è fragile. La sua anima si pezza facilmente. Non riesce più a sopportare quella situazione. Il suo cuore non regge. Perché s'era sempre appoggiata ad altri. Ma adesso, tutto ciò che le rimane, è se stessa. E le poche forze che le rimanevano l'hanno abbandonata nel momento in cui Onosuke le ha detto di dover partire per Konoha. Lei non è riuscita a seguirlo. Non ce l'ha fatta. Perché era stato lui stesso, prima di partire per Kiri a fare quella metafora. Se anche qualcuno si tirasse indietro, il grande palazzo tenuto in piedi dai ninja crollerebbe. E lei non poteva tirarsi indietro. Non poteva lasciare l'ospedale, con il rischio che la gente morisse per colpa sua. Se fosse tornata al villaggio, qualcosa, in quel grande ingranaggio della gerarchia ninja, si sarebbe inceppato. E lei questo non poteva permetterlo. Perché ha giurato fedeltà a quel coprifronte che adesso odia. Ma non può tradire la propria patria. Avrebbe dovuto, semplicemente, fare delle scelte diverse in precedenza. Adesso, tutto ciò che le resta da fare è combattere quella guerra, senza un vero motivo per farlo. E, forse, quando tutto sarà finito, avrà il coraggio di rifiutare quel coprifronte. Avrà il coraggio di vivere da normale civile, ritirandosi. Ma non adesso. Gli occhi di lei si soffermano su quella mano che le viene tesa. E' come se fosse un invito. Un invito a raccontare di più. Un invito a sapere di più. La mano sinistra, ora, s'allungherebbe verso la destrorsa dello sconosciuto. La stringerebbe e lascerebbe che egli la tiri su. Lo sguardo di lei tornerebbe su quello scuro di lui. E adesso, può vederlo, quel buio. Si rispecchia nei loro occhi, che si scrutano l'un l'altra. Due mondi così lontani, che trovano un punto d'incontro. Ed ascolta le sue parole. Lascia che quelle parole entrino dentro di lei. Le assapora. Perché lui, lui è stato come lei. Perso. Senza una strada da seguire. Senza un obiettivo a cui puntare. Osserva i suoi movimenti, fluidi, che danno forza a quelle parole. Chi è destinato a vivere nel buio, non scappa. E' quello, quindi il suo destino? Abbracciare l'oscurità e farla propria? < Come ci sei riuscito? > gli occhi ancora fissi su quelli di lui, non accennano nessuna insicurezza. < Come sei riuscito a diventare tu stesso il buio? >. Vuole sapere. Vuole conoscere il suo segreto. Vuole perdersi in quell'oscurità. < Io nascondo il vuoto >. Un vuoto incolmabile. Un vuoto che non riesce a riempire né con le parole, né con i gesti. < Nascondo la solitudine >. Nasconde l'abbandono. Nasconde il desiderio di non amare più nessuno, così da accettare la propria solitudine. Nasconde le proprie emozioni, rinchiuse in un angolo del proprio cuore. Per la prima volta, sta dicendo ciò che si porta dentro. Ad un semplice sconosciuto. [Chakra on][equip lo stesso]

00:38 Kioshi:
 Le dita della donna stringono il palmo di Kioshi. Quella stretta tra le due mani va a compiersi e il leggero peso di lei vien sollevato da quel muro. Un piccolo movimento in cui si può intravedere una rinascita. Dal terreno ti sollevi e voli libera. Proprio come una Fenice. Lei non ha paura di morire perchè è nell'ultimo fiato espirato che ritrova la sua vita. Dalle ceneri alla fiamme ardenti. Magnifico, no? L'oscurità di Kioshi può avere la forma di questa Fenice. Il suo passato ha bruciato così tanto da ardere ogni singola immagine di ciò cha ha vissuto. Tutto è diventato polvere infuocata che si è spenta lentamente adagiandosi per terra. In quel momento, una piccola creatura è nata immersa dalle sue stesse ceneri. E ora sta crescendo. Le Ali iniziano a saper volare, il Cuore comincia a battere, l'Anima si risveglia e il Fuoco inizia a bruciare. Può ritrovare ogni parte di questa Fenice nel periodo che ha passato dopo aver visto per l'ultima volta Katsumi. Quello è stato il momento di svolta nella sua vita. La Senjuu domanda come sia riuscito a diventare parte di quel buio. I passi dell'uomo lo portano a girar intorno a lei ed ora si trova dal lato opposto, rivolti entrambi verso il mare. Kioshi guarda dritto davanti a se. Sente la presenza della donna accanto a lui. Le braccia si sfiorano di quel millimetro per accorgersi dell'altro. <Ho lasciato che il mio passato bruciasse. Era ciò che mi faceva stare male ed era quello che mi teneva le redini negandomi la possibilità di abbracciare il futuro> spiega i dettagli di quel passaggio mentale che ha compiuto. Se fosse ancora ancorato ad Arima, Kioshi non starebbe compiendo tutto ciò che ha costruito in questi mesi. <Ho liberato la mia anima dalle catene che la tenevano legata. Ho lasciato che diventassi quel che sarei dovuto essere da tutta la vita ma che ignoravo per rimanere ancorato ad un passato che mi ha portato soltanto dolore..> sta rivelando tutto ciò che ha tenuto dentro dopo la sua divenuta come Capo del Clan Uchiha. Il jonin non lo vede come un atto di debolezza, anzi ritrova in quello sfogo una dimostrazione del suo cambiamento. Ne può parlare liberamente e non ha problemi nel farlo. <Nessuno ha un vuoto dentro. Tutti abbiamo qualcosa che nascondiamo, anche al nostro inconscio a volte..> le palpebre di Kioshi si socchiudono. Il chakra viene direzionato verso i canali oculari e, quando gli occhi vengono di nuovo aperti, un bagliore rosso invade lo spazio circostante all'Uchiha. Il Mangekyou Sharingan vien mostrato davanti a quel mare e si riflette all'interno dell'iridi che ha perso la sua totale tonalità nera. La mano destra di Kioshi si allunga con il palmo rivolto verso l'alto davanti al seno di lei. <Se lo vorrai, ti mostrerò quel che nascondi dentro di te> la mano si mostra a Tenshi. Ferma, lì davanti a te. Se la toccherai, ciò che più si nasconde in te verrà rivelato. In quel momento, solo e soltanto se lo permetterai, il chakra di Kioshi inizia a navigare verso la tua mente in un'illusione che scatenerà in te l'emozione più assopita. Solo tu, Tenshi, sai cosa si nasconde all'interno di te stessa. Quel vuoto sarà riempito. Quella solitudine sarà colmata. Lasciati avvolgere dalle tenebre mentre lo sguardo dell'Uchiha si posa sui tuoi occhi illuminando la tua pelle chiara tramite il bagliore di quello Sharingan. Se darai a Kioshi la possibilità, ti rivelerà ciò che davvero sei. E tu.. Lo rivelarai a tutti noi. [Sconvolgimento Emotivo][Mangekyou Sharingan][Genjutsu 110][chk on]

01:12 Tenshi:
 Rinascere. Era ciò che aveva provato a fare lei, qualche settimana fa. I suoi pensieri l'avevano divorata. I suoi fantasmi l'avevano sovrastata. Ma poi Yosai l'aveva tirata su. Come una doccia fredda, si era risvegliata dal suo sonno. Aveva trovato la propria forza. L'aveva riposta nell'Akimichi e nell'Aburame. Ma a cosa era servito? A nulla. Perché il destino è crudele. E proprio quando lei aveva trovato un motivo per vivere, le è stato strappato via con violenza. E lei non ha più lacrime da versare. Non ha più emozioni da mostrare. Le ha rinchiuse, senza farle venir fuori ancora una volta. Perché fa male. Fa male che loro non siano più lì con lei a sostenerla. Fa male che loro non la accompagnino più in quel viaggio. Fa male per una persona che ha sempre avuto bisogno degli altri per vivere, rimanere completamente soli. Lei non può sopportarlo. Per questo ha preferito nascondere quei sentimenti. Riporli in un luogo che nessuno può trovare. Può trovarli solo lei, quando chiude gli occhi. Può sentire ancora i baci sul collo che Onosuke le dava. Può sentire ancora il calore degli abbracci di Yosai. Può sentire ancora la voce di Norita, che la chiama 'Testolina'. Un soprannome che lei non aveva mai amato, ma che adesso le manca. Le manca tutto. Le parole sussurrate all'orecchio, le lacrime, le gioie, i dolori. Chi le darà nuovamente tutto quello? Nessuno. Perché loro non sono più con lei. Perché lei ha deciso di restare a Kiri. Ha deciso di non tirarsi indietro. Ma a che prezzo? Un prezzo troppo caro. Un prezzo che difficilmente riuscirà a pagare. Perché, smarrendo loro, ha smarrito se stessa. Il ragazzo, adesso, la affianca, osservando il mare. Lo sguardo grigio di lei viene distolto da quella figura e si sofferma su quelle onde. Onde scure, che si susseguono veloci, una dopo l'altra. Le braccia dei due shinobi si sfiorano, come a far sentire la propria presenza all'altro. E lei ascolta le parole dello sconosciuto, osservando ancora il mare, illuminato dalla luce del faro. < Lasciare che... il proprio passato bruci > ripete meccanicamente quelle parole, come a metabolizzarle. Come se quella fosse la scelta più logica, in quel momento. Tagliare i legami con gli altri. Vivere da soli, per sé. Forse è ciò che le servirebbe. Eppure, le fa male il petto. Un masso glielo comprime. E' il masso dell'amore. E' la roccia che rappresenta Onosuke. Si sono fatti una promessa: finita la guerra, si sarebbero sposati. Eppure, lei non riesce a vedere la fine di quell'inferno. E quella promessa le sembra lontana. Quasi come se fosse un sogno. Quasi come se volesse liberarsene, per essere finalmente senza catene. Senza nulla che la tiene bloccata, ancorata al suo passato. E nel frattempo lui le offre la propria mano. Un altro invito, silenzioso. Un altro invito dal quale la genin si sente attratta. Ed i suoi pensieri le consigliano che è meglio fermarsi. Che è meglio allontanarsi da quell'uomo che si è proclamato come il buio. Eppure, la sua destrorsa si alza. E si poggia su quella di lui. Cosa si nasconde dentro di lei? Un vortice. Un vortice scuro, che si muove senza sosta. Un vortice che la tira giù. Sempre più giù. Buio. Paura. Rabbia. Marcio. Una scena le si palesa nella mente: si trova sulla spiaggia e, con i suoi rampicanti, blocca una bambina innocente, che non aveva fatto nulla per essere trattata in quel modo. Forse, è quello il momento in cui tutto ebbe inizio. Forse, è quello il momento in cui si è addentrata in quel buio. E adesso lo assapora. Adesso lo abbraccia. Perché non vuole più essere debole. Non vuole più contare sugli altri. Vuole vivere per sé. [Chakra on][equip lo stesso]

01:48 Kioshi:
 Nella vita, bisogna prendere delle decisioni. Il destino traccia il percorso che devi compiere ma esistono sempre quelle sliding doors in cui tutto può cambiare da un momento all'altro. Sono questi gli istanti in cui decidi cosa essere. Kioshi lo ha già vissuto tutto questo. Brancolava nel buio, nasconsto dietro la sua stessa ombra. L'incontro con Katsumi è stato l'inizio della sua rinascita. L'anello ricevuto ha fatto scattare la mente dell'Uchiha elevandola ad un'altra essenza. Kioshi non è più l'amico di Arima. Kioshi non è più il compagno d'infanzia dell'ex Capo Clan. Kioshi è adesso la dimostrazione del potere degli Uchiha. Ogni centimetro del suo corpo trasmette la volontà del defunto Uchiha Sasuke. Non è uguale al puro, non sarà mai come lui. Kioshi è pur sempre un clone. Perfetto, ma clone. La mentalità del jonin, però, sarà ciò che più si avvicinerà al primo Capo Clan. Da questo, il nuovo corso del Clan si fonderà. Questa concezione di potere marchierà il futuro degli Uchiha. La pelle delicata della ragazza sfiora il palmo della mano del jonin. Essa si posa come una foglia che cade dal ramo di un albero e danza tra le correnti del vento fino a trovare il suo collocamento. Quelle mani si uniscono ancora. Basta un leggero contatto e il chakra dell'uomo viene indirizzato verso la mente della donna. Lo Sharingan può osservare come il chakra non trova resistenza nei pensieri altrui. Lei lo lascia entrare attratta dalla possibilità di conoscere cosa si nasconde dentro di essa. Ed ecco che quel suo vuoto viene improvvisamente riempito da un vortice scuro. Kioshi guarda quella scena nella mente della Senjuu. <Tutto è rivelato, ora..> le parole di lui vengono sussurrate con un filo di voce. Questo è ciò che lei è davvero. Il buio la ingoia e lei si lascia mangiare assaporando quel dolore. Le iridi rosse di Kioshi sono fisse su di lei. Il jonin la osserva, attentamente. Lui sa che qualcosa in quel corpo è cambiato. Kioshi ha visto quel che è successo all'interno della mente altrui. <Ora sei meno colorata, ragazza dall'anima oscura..> cambia quel modo di chiamarla visto che non conosce il suo nome. Il rosa non c'è più ora nelle sue parole. Rimangono solo quei capelli tinti di quel colore che forse non la rappresenta più. <Senti il dolore che scompare? Lascia che sprofondi in un abisso e ora guarda il tuo futuro con altri occhi. Non avrai più paura> i passi di Kioshi lo portano davanti a lei. Lo sguardo dell'uomo si sofferma su quegli occhi davanti a lui. Il capo leggermente chino per osservarla. La mano dell'Uchiha si alza verso il mento altrui cercando di sollevarlo leggermente, se gli fosse possibile. <Sarai tu l'oscurità che trasmette la paura> le sue parole terminano mentre quella mano destra si separa dal contatto con il suo viso. Compie un paio di piccoli passi indietro restando ad un metro da lei. Vuole osservare nella maniera migliore la risposta di lei a quel possibile cambiamento avvenuto all'interno della sua anima. Rinascere. Ora lo hai fatto nel modo giusto. [Mangekyou Sharingan][chk on]

02:17 Tenshi:
 E' attratta dall'oscurità. E' attratta dal buio. Quel buio in cui si era sempre cacciata. Quel buio da cui Onosuke e Yosai l'avevano sempre aiutata ad uscire. Ma ora loro non ci sono più. E lei non può fare altro che accettarlo. Accettare quell'oscurità come parte di sé. La parte che le mancava. Un vuoto che si riempie. E si tinge di nero. Occhi che si dipingono di un nuovo colore. Blu notte. Scuri, come quella sera in riva al mare. Assapora la rinascita. Chiude un capitolo della sua vita. Ne ha chiusi tanti, di capitoli, ma forse adesso comincia quello più bello. Quello in cui lei si sente più libera. Quello in cui lei è una combattente. E per chi combatte? Per se stessa. Accetta la realtà, con un cuore rinnovato. Un cuore nero, come la sua anima. Un cuore in cui quelle catene non esistono più. Un cuore libero. Un cuore che, probabilmente, non sarà più capace d'amare. Ma è questo ciò che lei desidera. E' questo ciò che lei vuole in questo momento. Perché l'amore fa male. Amare qualcuno distrugge. Ti logora l'anima, come il più potente dei veleni. Brucia. Il suo passato brucia. Adesso, c'è solo un vortice scuro. E lei si lascia travolgere dalla corrente. Si lascia andare. E non le importa dove tutto questo la porterà. Non ha mai avuto una meta verso cui tendere. Ma, stavolta, ha avuto il coraggio di scegliere. Stavolta, ha avuto il coraggio di lasciarsi andare. La paura svanisce. La sicurezza di essere abbastanza forte cresce. E no, non forte fisicamente. Quello è un tratto che va acquisito con il tempo. Ma forte spiritualmente. Quell'anima, nera come la pece, la stringe a sé. E vi si fonde. Vi si mescola. La abbraccia. Tutto è rivelato. Questo è ciò che lei è davvero. E, stavolta, non c'è bisogno di nasconderlo. Quel marciume che ha dentro, non c'è bisogno di celarlo. Perché è proprio quello che la renderà più forte. Adesso, si sente pronta ad affrontare quella guerra. Perché, in fondo, lo ha sempre saputo: la guerra non lascia spazio ai sentimenti. La guerra non lascia spazio all'amore. Onosuke e Yosai non sono più con lei. Non può più contare su di loro. Da ora in poi, conterà solo su se stessa. E su nessun altro. La strada che precedentemente ha percorso, adesso è stata deviata da un semplice sconosciuto. Ma non è colpa del corvino. Non è colpa di nessuno. Lui l'ha semplicemente aiutata ad analizzare se stessa. Ad aprire gli occhi. A guardare il mondo da un altro punto di vista. A vivere la propria vita senza dolore. Cancellando i fantasmi del passato. < Sì, lo sento >. Lo sente quel dolore che svanisce. Lento, scivola giù, lasciando un alone nero. Lasciando il cuore libero. Lascia che la mano di Kioshi le sollevi il mento e gli occhi di lei, blu notte, incontrano quelli cremisi di lui. < Sarò io l'oscurità che trasmette la paura > ripete le parole del corvino, come se volesse metabolizzarle. Sì, lo sarà. Non ha più bisogno di aver paura. Quello che è stato fatto a lei, sarà lei stessa a farlo agli altri. Trasmetterà paura. Affilerà le unghie. < Chi sei? > chiederebbe, infine, volendo scoprire il nome dell'entità enigmatica che ha davanti. D'altronde, è stato lui a segnare una volta per tutte la rinascita di lei. [Chakra on][equip lo stesso]

02:57 Kioshi:
 La metamorfosi altrui è completa. Le iridi di lei cambiano colore prendendo il colore della volta celeste nelle ore notturne. Quel blu scuro dipinge i suoi occhi donando alla ragazza un'altra bellezza. ll bagliore rosso dello Sharingan Ipnotico si riflette nello sguardo della Senjuu e le labbra di Kioshi si allungano in un sorriso dettato da pura malvagità. Ciò che i suoi occhi osservano lo diverte. E quella sensazione è dimostrata dal ghigno che si disegna sul viso. Non può far altro che sorridere in un'occasione simile. Non lo fa per prendere in giro quell'anima davanti a lui. Kioshi sorride perchè la sua oscurità è riuscita ad accendere il buio di un'altra persona. La sua personalità ha portato quel corpo dai lineamenti femminili a trasformarsi in qualcosa di totalmente opposto a ciò che era. Il jonin non ha fatto assolutamente nulla, in realtà. Il suo chakra ha solo spinto l'emozione della donna a venir fuori. Più di questo, Kioshi non ha fatto. Questa che vedete nascere in Tenshi non è un'illusione. Si tratta soltanto della realtà, mostrata finalmente agli occhi di tutti. <Che bellezza..> la osserva quando lei si rende conto di quel cambiamento. Ogni cosa avvolta nell'oscurità è bellezza. E ora quelle iridi blu mostrano il buio assopito da un'intera vita all'interno della sua anima. Kioshi può comprendere come ora lei si senta. Il corpo è più leggero, scaricato dal peso del passato che si trascinava dietro. La mente viaggia libera pronta per accogliere il futuro. <Sei sempre stata questa, alla fine> la voce di Kioshi arriva ancora all'udito della donna, un filo di voce sottile che le accarezza la mente. <Perchè nascondere questa bellezza?> la mano si solleva dal mento passando per la sua guancia. La parte superiore dell'indice accarezza la sua pelle delicata. <Kioshi Uchiha> quel nome risuona in quel porto. La voce è più decisa ora, quanto basta per far sì che rimanga impresso nella testa della Senjuu. Quel dito si separa dal corpo di lei e il braccio torna disteso lungo il fianco. <Il mio tempo non è stato sprecato inutilmente..> è un ringraziamento quel che lui fa alla donna. Kioshi non lo fa in modo esplicito ma è quella la sua intenzione. <L'oscurità può essere sempre più buia..> i suoi passi lo portano sempre più distante da lei. <Sai dove trovarmi, se vorrai..> un ultimo messaggio viene lasciato a Tenshi, prima che il suo corpo si blocchi per porti un'ultima domanda. <Tu? Come ti chiami?> urla al mondo intero il tuo nome. O lascia che sia soltanto Kioshi a sentirlo. Come ti chiami, ragazza dall'animo oscuro? Dopo averlo ascoltato quel nome, andrà via lasciando che la donna osservi ancora quel sorriso stampato sulle labbra. L'oscurità è parte di ognuno. Basta solo trovarla. [end]

03:28 Tenshi:
 L'oscurità è tutto ciò che le rimane. L'oscurità è la sua culla. Adesso, lei è parte di essa. Il buio non la rifiuta. E la rosata , stavolta, non cerca di venirne fuori. Anzi, vorrebbe abbracciarla per più tempo possibile. Vorrebbe sempre guardare al proprio futuro come sta facendo adesso: con occhi nuovi, senza paura. E guarda quel sorriso. Quel sorriso che non aveva mai visto in nessuno prima d'ora. Quel ragazzo le ha mostrato la sua vera natura. Le ha mostrato ciò che lei è sempre stata. Ciò che lei ha cercato di allontanare con riluttanza. E a lei, in fondo, è piaciuto vedere cosa si porta dentro da sempre. Le lacrime versate sono un lontano ricordo. Le notti insonni non la preoccupano più. Onosuke, Norita e Yosai sono distanti anni luce da lei. E non le importa. Non le importa più nulla. Perché lei ha deciso di intraprendere una nuova strada. Una strada che la fa stare meglio. Una strada che le permette di essere se stessa. Di esprimersi appieno, senza mezzi termini. Le permette di non nascondere più quel buio da cui fuggiva. Quel marcio che non accettava. E adesso non può fare altro che assecondare lo sconosciuto. E sorridere, di rimando. Un sorriso soddisfatto. Un sorriso che non s'è mai visto sulle sue labbra. Un sorriso che le dipinge il volto di una nuova emozione: oscura, maligna. Ma dal sapore dolce. Sapore di ciliegie. Rosse, come il sangue. Rosse come quegli occhi che ha puntati su di sé. < L'ho sempre nascosto > è questa la verità. Ha sempre cercato di annullare quel lato di sé. Ma aveva sempre sbagliato. Perché, nascondendola, aveva nascosto se stessa. < Non voglio più nasconderla >. Non vuole più nascondere quella bellezza che adesso assapora. Non vuole più nascondere quelle unghie che ha affilato per tutto quel tempo. Il nome del ragazzo risuona in quel porto. < Kioshi Uchiha, io mi ricorderò di te >. Se ne ricorderà. Perché l'Uchiha le ha aperto gli occhi. Quegli occhi che per troppo tempo erano rimasti chiusi. Al ringraziamento implicito, lei fa un semplice cenno con la testa, abbassandola. Solo in quel momento distoglie lo sguardo da quello cremisi altrui per portarlo al suolo. E poi si risolleverebbe, perdendosi nuovamente nel suo Mangekyou Sharingan. A quegli occhi deve molto. A quegli occhi ha ceduto il proprio passato. A quegli occhi ha ceduto la propria rinascita. Ed egli si allontana da lei, lasciandole le ultime parole. < L'oscurità può essere sempre più affascinante > ribatterebbe lei, ormai completamente sommersa da quel vortice scuro. Le mani verrebbero strette in due pugni. E no, non per la rabbia o per l'imbarazzo. Si sta solo preparando ad urlare al mondo le sue parole. < Io sono Yami > la voce, acuta e decisa, rimbomba lungo il litorale. Yami. Yami come l'oscurità che ha dentro. E sorride. Sorride ricambiando il sorriso di lui. Quella sarà l'alba di un nuovo giorno. [END]

Tenshi incontra per la prima volta Kioshi sotto al faro.
Due personalità opposte si scontrano: il rosa contro il nero.
Ma l'Uchiha aiuta la donna a rivelare ciò che si nasconde in lei.
L'oscurità.

Yami.