Tecnica della trasformazione? Ahya che botta!

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18:05 Mattyse:
 La nebbia impedisce allo sguardo di scrutare troppo in lontananza, mentre il ragazzo si presenta nella foresta con l'intento di incontrare la ragazza velenosa, conosciuta come Medusa, per darle quelle informazioni che gli eran state richieste qualche giorni prima. Mat aveva sollevato il quesito su come la avrebbe dovuta cercare, ma a quanto pare la giovane era addirittura dubbiosa sulla sua sopravvivenza... come biasimarla! Ancora non ha dato retta a quel suo istinto di sopravvivenza che gli suggerisce di star lontano da lei, quindi neanche lui può darle torto. Gli stivali alti passano lontani dalla melma in cui si è fatto il bagno qualche giorno addietro, stringendo a metà stinco un paio di pantaloni blu scuro, un paio che possano agevolare i movimenti. Il busto è coperto da una felpa nera, munita di cerniera chiusa fino al collo. La mano destra stringe un quaderno, questo contiene materiale di studio per quello che è l'obbiettivo prefissato: diventare uno shinobi.

18:09 Mattyse:
 Fermatosi fra le mangrovie, lo sguardo ambrato va in cerca di una figura, per quanto la nebbia possa permettergli; cerca con lo sguardo una qualsivoglia sagoma, qualsiasi cosa possa ricordarli una persona, ma attorno a lui non vi è nulla al di fuori della vegetazione e dei diversi insetti, tra quelli che si mostrano e quelli che scappano alla vista del ragazzo. No, la ragazza non si è fatta trovare neanche oggi, ma tornare a in dietro, all'accampamento, diminuirebbe le possibilità di incontrarla, magari può giungere più tardi no? Col calare del sole e la presa di posizione delle stelle nel cielo. Come poter però occupare il tempo? Il gomito destro viene piegato di circa novanta gradi, sollevando il quaderno che viene raggiunto dalla mano mancina, per essere aperto in cerca degli appunti. La parte a lui interessata, che diventa soggetto del suo sguardo e dei suoi studi, è la tecnica della trasformazione. Riletto più volte il paragrafo, annuisce appena con il capo, chinandolo poi verso sinistra, facendo ricadere i capelli da quel lato. "Ok... posso provarci"

18:13 Mattyse:
 Forse è la consapevolezza di esser da solo a dargli una certa sicurezza, nonostante la paura di cadere in qualche stupido errore, e non rendersene conto, è tanta. Chiuso il quaderno, Mat cerca un albero, un ramo o un posto in cui poterlo mettere al sicuro, senza correre il rischio di farlo cadere nel terreno e sporcarlo. Posato il quaderno e fatto qualche passo indietro, allarga i piedi per portarli all'ampiezza delle spalle, che vengono scrollate poi per sciogliere un poco i muscoli delle braccia. La prima cosa da fare, è il richiamo del chakra. Mat solleva le mani, unendole nel sigillo della capra all'altezza del plesso solare; lo sguardo si punta in direzione del quaderno che mantiene come soggetto per concentrarsi. Mat cercherebbe di visualizzare le due energie, quella mentale all'altezza della fronte, di un colore verde acqua, e quella fisica, all'altezza del ventre e di un colore roseo. Se vi riuscisse, tenterebbe di racchiudere le due energie in due sfere, per poi cercare di farle avvicinare al proprio petto, la all'altezza in cui le mani formano il sigillo. Se riuscisse a portarvi le due energie, tenterebbe di creare una sorta di vortice con le due sfere per mischiarle e cercare di fonderle in un unica energia, il chakra. [Tentativo impasto chakra] [Chakra 10]

18:18 Mattyse:
 Riuscito a impastare il chakra, il ragazzo prende un profondo respiro, come se stesse ancora mantenendo la concentrazione, o per rilassare i nervi. Troppo ansioso, si innervosisce facilmente quando è la prima volta che prova qualche cosa da solo, è sempre stato così, fin da bambino con la lettura, come poteva non esserlo con delle tecniche, anche se le più semplici e basilari come l'impasto del chakra. Mat si avvicina di nuovo al quaderno, che prende e sfoglia rapidamente in cerca del paragrafo a lui interessato, la trasformazione. Questo, viene riletto un paio di volte, mentre il ragazzo tenta di saldarsi nel nozioni in testa. Non è sicuramente imparandola a memoria che riuscirà a eseguirla, ma comprendendola al meglio può avere più possibilità di correggere eventuali sbagli. Riposato il quaderno, fa ancora qualche passo in dietro, unendo ancora le mani nel sigillo della capra all'altezza del plesso solare. [Chakra on]

18:20 Mattyse:
 Fatti profondi respiri, Mat annuisce con il capo tentando di concentrarsi su ciò che ha letto poco prima. Il primo passo da seguire è lo scegliere in cosa o chi trasformarsi. Il pensiero si rivolge a Mekura, la mente cercherebbe di ricordarne le sembianze, il volto, quanto gli occhi violetti ed i capelli neri. Se vi riuscisse, passerebbe allo step successivo: il giovane tenta di portare il proprio chakra all'esterno del proprio corpo, come per creare una sorta di patina che lo ricoprirebbe, cosa già fatta per la moltiplicazione; la differenza da quest'ultima, è che il chakra non deve allontanarsi da Mat. Il ragazzo così cercherebbe di utilizzare il chakra all'esterno del proprio corpo, per modificare la sagoma di questo, nel tentativo di ricreare nella maniera più fedele possibile l'immagine della donna presente nella sua testa. [Tentativo uso tecnica della trasformazione 2/4] [Chakra 10-2]

18:24 Mattyse:
 E' si una nuvola di fumo che appare, avvolgendolo rapidamente per poi dileguarsi, ma il ragazzo non ha modo effettivo di sapere se la tecnica è riuscita. Il ragazzo posa lo sguardo sui palmi delle proprie mani, rivolgendosi poi in direzione della mangrovia su cui era posato il quaderno. La mano destra si allunga nel tentativo di afferrarlo, per poi aprirlo per l'ennesima volta con la mano mancina. Gli occhi vanno a rileggere più e più volte gli appunti presi. Mat scuote le spalle per poi sospirare. Non ha materiale su cui riflettersi per avere una qualche conferma sulla tecnica, ma la cosa pare importargli relativamente. Posa ancora il quaderno, tentando di far ancora qualche passo indietro, per allontanarsi, ma il piede destro, quello che viene portato in dietro per primo, viene posato in un punto diverso da prima, tanto da incontrare un corpo a lui sconosciuto che gli strappa l'equilibrio, facendolo volare a terra. Il capo picchia contro il terreno ed il corpo, per reazione istintiva, va a fargli nascondere gli occhi sotto le palpebre. La caduta, quanto la botta, non è sicuramente un danno mortale, ma lo obbliga a portare una mano sul punto su cui ha picchiato. "C***o." Esclama con forza, voltandosi per poter vedere contro cosa possa aver picchiato. [Chakra on]

18:27 Mattyse:
 Gli occhi ambrati si posano su un ramo che esce dal terreno. Sul volto ancora è presente una smorfia di dolore mentre la mano portata sulla botta inizia a massaggiare il punto interessato. "Che diamine." Soffia ancora l'aria dalle labbra, tentando di tornare in posizione eretta. Ancora dolorante, pare che il quesito se la tecnica sia riuscita o meno non lo tormenti più. Scosse il capo, fa ricadere il braccio lungo al fianco, permettendo ai capelli di svolazzare, perdendo pettinatura, ordine e qual si voglia forma. "Che diamine." Ringhia da solo, tornando verso il quaderno che viene afferrato rapidamente con la mano destra. "Tutte le volte che vengo qui devo cadere da qualche parte." Continua lui a barbottare, maledicendo quel suo strano equilibrio che spesso viene a mancare, ripercorrendo il tragitto fatto per giungere in quel posto a ritroso, camminando con passo deciso, picchiando gli stivali sul terreno. [End] [Chakra on]

Mat torna alla foresta di mangrovie nella speranza di incontrare la ragazza velenosa, a lui presentatasi come Medusa. Per soffocare la delusione provata nel non trovarla opta per tentare di prendere confidenza con la tecnica della trasformazione.