{L’ombra di un nuovo Mondo}

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00:05 Kioshi:
 Un altro giorno trascorre in quella terra desolata avvolta dalla nebbia. Una guerra vien combattuta dall’Alleanza contro un nemico comune al mondo. Kioshi sta lì fermo, invece. Osserva tramite le sue scure iridi quel che si estende davanti a lui e contempla il tempo che scorre lento. Come un abile giocatore di scacchi, il jonin muove le sue pedine in un ordine prestabilito dal suo piano strategico. Tutto sembra collocarsi secondo la sua volontà e i suoi Alfieri, i suoi Cavalli e le sue Torri sono pronti a condurre l’attacco definitivo alla Regina. Se ella muore, il Re non ha più scampo. Scacco matto, a quel punto. Non c’è da attendere molto, giusto capire come la situazione può evolversi in queste umide giornate e trovare una soluzione ai problemi che si creano. Il destino è dalla parte di Kioshi. Il fato vuole la sua volontà finalmente. E non sarà un piccolo impedimento a interrompere questo meccanismo complesso messo in moto da lui. Ecco che dunque Kioshi può concedersi qualche minuto di riflessione, sopra una collina che affaccia le sue forme sull’accampamento del Clan. Immobile sempre, nella sua classica posa, lascia cadere lo sguardo su ciò per cui sta combattendo. Tutto quello che lui vuole compiere, lo fa per il nome degli Uchiha. Nessun conto personale, nessun desiderio che riguardi solo lui stesso. Osserva uno ad uno quelle figure che si addentrano all’interno dei sentieri dell’accampamento. Loro saranno pronti? Questo è ciò che si chiede Kioshi. Non ammette fallimenti, in primis da parte del suo Clan. Mostrare debolezze significa lasciar che il mondo intero noti un difetto. Il Clan Uchiha non deve permettersi di far accadere ciò. La perfezione richiede fatica, sudore e impegno. Questo vuole Kioshi e nient’altro. Il mantello nero copre tutto il corpo dell’Uchiha, chiuso tramite una cerniera. Rimane visibile solo la parte inferiore dei pantaloni di color nero che veste in maniera lineare la gamba del ragazzo e un paio di stivali neri. Le braccia sono tenute lungo i fianchi. I piedi allargati alla misura delle spalle. I capelli cadon sul viso di lui coprendo parte dell’occhio destro. Silente, osserva ancora. Il tempo è così prezioso per essere sprecato. [chk on]

00:19 Hanae:
 E' raro vedere gli ingranaggi dell'universo muoversi in maniera tanto armoniosa. Tutto deve procedere. Una delle ultime frasi di Katsumi, nonché delle più vere. Tutto sta procedendo. Sopraffatto dall'impazienza, ha deciso di raggiungere immediatamente il luogo dove non troppo tempo fa ebbe l'occasione di incontrare una delle poche personalità che son state capaci di guadagnare vero rispetto. Nella recuperata sicurezza della propria esistenza continua ad essere marchiato da alcuni di quei connotati caratteristici di Oto, quell'estetica tanto ricercata che si rifà al male antico, reincarnato ancora nella sua carne: capelli scuri come la notte ed occhi gialli tanto quanto quelli d'una serpe. Ma lui..certamente non è nè un Uchiha nè uno Yakushi. Non più, almeno. Nello strano oblio della mente è andato avanti con piena fiducia nei confronti delle mille casualità di un paese in guerra. La coscienza è completamente pervasa da un senso di sicurezza e pace che tanto lo fa sentire un favorito del fato. Anche se..è da dire, che la linea che lo separa dalla divinità è poca. Può già aggirare il decadimento della carne, grazie all'Immortalità. Ma che se ne fa del potere, se non per dedicarsi al Mondo ninja? L'Immortalità è diventata un simbolo del suo virtuoso Martirio. "Perché stiamo andando all'accampamento Uchiha?" La domanda sorge spontanea dallo spirito che perennemente deve seguirlo, Hanako. Entrambi sono identici, alti un metro e mezzo e con addosso un vestiario che s'ispira alle tradizioni popolari. Indossa uno yukata violaceo dalle larghe maniche, capace di nascondere quasi per intero i dorsi delle mani; è aperto sul petto, rivelando una sottoveste bianca che viene tenuta ferma da una cintura all'altezza della vita - che tra l'altro, tiene fermo anche il pantalone. Si vedono appena i piedi dietro la calzatura bianca, soprastanti a un paio di sandali in legno. Le labbra dell'insonne si schiudono, rivelando allo spirito più informazioni. "Il Crepuscolo necessita dell'élite del mondo ninja. Inoltre, devo saldare un debito. Ma tu rimarrai qua." Da un ordine allo spirito, che immediatamente arresta il passo e fa un cenno col capo; curioso ma rispettoso di chi ora abita il corpo di Hanae. E con queste parole, sale sulla collina, fino all'intravedere Kioshi. Sarebbe allora che i passi non sarebbero più silenziati, anzi- addirittura appesantiti, per anticipare il proprio arrivo, per permettere all'Uchiha di sentire una presenza raggiungerlo. E così farebbe, fino ad essere ad una distanza accettabilmente utile per esordire "Capoclan. Presto, Kokukage." Un saluto malizioso, intrattenuto, dando subito informazione d'aver nota la grande intenzione. { chakra on } { hanako png - lasciato indietro }

00:45 Kioshi:
 Kioshi inizia a guardare oltre il piano messo in atto da lui. La sua mente immagina quel che le sue azioni possono scatenare. Da anni ormai la pace regna su ogni terra e l’equilibrio creato viene smosso soltanto da una presenza divina o dall’idea folle di un pazzo. È questo ciò che lui sta diventando? Una persona che ha perso la sua sanità mentale? Kioshi non crede di aver perso la lucidità nell’elaborare i suoi pensieri. Anzi, il jonin è sicuro di ragionare nella miglior maniera possibile. Le sue azioni sono conseguenza di quel che è stato creato e di come si è vissuto da allora. La colpa del sonno di Otogakure non può essere attribuita a lui. Chi ne ha causato la scomparsa a livello di potere e gloria, pagherà tramite le azioni dell’Uchiha. Le sue idee sono dettate dalla ragione, altro che pazzia. Kunimitsu è fuori di testa, mica lui. La Yakushi ha lasciato che il Suono si addormentasse. Come ha potuto? Con quale coraggio rimane seduta su quel trono? I pensieri avvolgono la mente del jonin ma in un attimo quel contenitore vien svuotato in un battito di palpebre. L’attenzione del ragazzo si rivolge a quei passi che sente alle sue spalle. Veloce è l’intercettazione di quel suono che giunge al suo udito sviluppato. <Non è mai una buona idea arrivare alle spalle di qualcuno..> avverte quella presenza, anche se sembra che i passi altrui siano battuti più forti proprio per essere udibili a lui. Tre parole, dette da quella figura ancora nascosta all’occhio dell’Uchiha, bastano per far ruotare il corpo nella direzione dell’altro. Un lento ruotar del busto, anticipato dalle gambe che si cambian posizione in quel girare. <Sembra non si possa più avere segreti in questa vita..> sussurra a quella minuta figura che neanche lontanamente si immagina chi possa essere. La sua voce esce quasi infastidita nel constatare che lui conosce i suoi piani. <Parla velocemente..> non sa cosa l’altro vuole ma il fatto che lui sappia delle sue intenzioni non può lasciarlo tranquillo. Non sa se può essere un ninja di Kunimitsu o qualcuno che vuole minare il suo sogno. Non può permetterlo. Questo è sicuro. <.. o sarò costretto ad ucciderti> non perde tempo in chiacchiere inutili. Giunge dritto al punto. L’altro ha pochi secondi per spiegare come faccia a sapere le sue mosse e raccontare il motivo per cui è lì. Kioshi non è un tipo che si perde in inutili parole. Ha già perso abbastanza tempo nella sua vita. [chk on]

01:04 Hanae:
 Il sonno della ragione genera mostri, Kioshi. Ora, un piccolo incontro casuale - quello di Itsuki - una semplicemente missiva letta prima d'avviarsi al completamento dei propri piani, ha cambiato ogni cosa. Sapere dei grandi piani di una figura appena conosciuta è stato sufficiente per fargli fare un salto dall'isola nera agli accampamenti di Kiri. La reazione iniziale è stata lo sconvolgersi, l'esser sbigottito di fronte a un evento nel quale neanche lui aveva osato gettare il proprio risoluto sguardo. Eppure, quale casualità più perfetta? Il proprio Sogno di felicità per il mondo si fa più reale ad ogni passo su quella collina, e salendo la fredda brezza smuove lo strascico dello Yukata dando nuovamente al tutto..un che di Onirico. Sogna anche l'altro la grandezza per qualcuno. Anch'egli martire per un ideale che trascende le capacità di un comune uomo. Prova empatia, e vuole che questo fortuito incontro sia un'occasione di rendere questa emozione nota. Gli occhi s'alzano appena, intenti e maliziosi. Effettivamente, considerando la nota figura dell'attuale capoclan Yakushi, anch'egli potrebbe essere accostato a loro. Tanto simile, ma con una scintilla più profonda, una scintilla d'altruismo. Sa benissimo come introdursi all'altro. Con l'unico segreto eterno che entrambi condividono e probabilmente si porteranno fino alla tomba. "Entrambi siamo rinati ed entrambi stiamo tornando a vivere e dare vita. " Nonostante il significato di quelle parole sia una distorsione di quelle che furono le ultime parole di Arima Uchiha...la chiave d'espressione è la stessa. E con queste parole, le braccia vanno entrambe dietro la schiena, incrociandosi grazie alla presa d'una di loro e rimanendo ferme. Il mento viene alzato al cielo, verso il quarto crescente, verso la Luna stessa. Le sue ambigue apparenze sono effettivamente inspiegabili, ma guardandolo negli occhi e osservandone il sorriso sarà riscontrabile un'espressione effettivamente simile e quasi identica a quella che apparteneva all'incenerito corpo dell'insonne. La notte è tranquilla, piena di un gracidare di rane e grilli, monotono e continuo. Le stelle palpitano, come sorprese nell'assistere a quel maestoso incontro tra due prescelti. Il tempo fluisce, ma non viene percepito. Dopo qualche secondo di contemplazione delle costellazioni, lo sguardo d'Hanae s'abbassa nuovamente verso il capoclan. "Colui che nasce nella grandezza è destinato alla grandezza. Le tue azioni riporteranno gli Uchiha dove appartengono." Ordine. In un certo senso, nel chaos delle loro azioni, nel dubbio gettato dall'idea di star semplicemente impazzendo, si sente benevolo. Si sente Virtuoso dinnanzi a un mondo che ha perso ogni colore. E lui, assieme a chi ne condivide il peso dell'ideale, riporterà quei colori. "I pescatori di Kiri prima di lanciare l'amo danno un nome all'esca; qualcuno che amavi. Che nome daresti, al tuo?" Una grande analogia alla maestosa pesca di Kioshi, all'ambizione superiore di riprender Oto. { chakra on }

01:43 Kioshi:
 Lento si muove lo sguardo sull’altra figura. Kioshi ne segue i tratti cercando di capire chi essa sia. La giovane età non annebbia il pensiero del jonin. Il potere può nascondersi dietro celate forme ed essere sempre pronto a venir fuori dove meno te lo aspetti. Finché non conosci chi hai di fronte, non darti mai alcun risposta certa. Kioshi lascia che una brezza leggera sposti alcune ciocche dei capelli color corvino. Entrambe le iridi si mostrano adesso all’altro donandogli uno sguardo più attento. Le parole di Hanae arrivano dritte all’orecchio dell’Uchiha. Quell’insieme di lettere, tra consonanti e vocali, sono state già udite in passato dal ragazzo. Più di una sola volta. La fronte si corruga in quello stesso istante. I polmoni si aprono e vengono riempiti dall’aria inspirata tramite le narici. Un paio di secondi in cui il fiato viene trattenuto e l’ossigeno esce nuovamente sotto forma, ora, di anidride carbonica. La luce della Luna illumina il viso altrui notando familiarità in quell’espressione. Rimane in silenzio Kioshi cercando di comprendere totalmente la situazione che si sta mostrando davanti ai suoi occhi. L’ombra di Katsumi si riflette in quella figura minuta. Può essere? È davvero così? L’Uchiha rimane a ragionar ancora qualche secondo restando in ascolto delle parole dell’altro. Quando il tempo è usato per riflettere, questo non è mai sprecato. Il destino sembra porre davanti a Kioshi una nuova pagina degli Uchiha che lui stesso dovrà tramandare alle future generazioni. <Tutto è stato compiuto, dunque?> domanda all’altro cercando di venire a capo della verità. <Lui è morto?> il riferimento è ovviamente a Katsumi. Le ultime parole dell’ex capo clan furono proprio quelle che annunciavano la sua morte e il suo corpo sarebbe stato offerto al nuovo che avanza, Kioshi. Al momento, non pone il suo interesse per ciò che è ma si intrattiene nel capire cosa è successo a ciò che è stato. Hanae domanda come chiamerebbe l’esca di un amo prima di lanciarla. Un nome di qualcuno che si amava. Il viso di Kioshi presenta l’oscurità del suo carattere. Nessun sorriso, nessuna espressione distesa su di quel volto. <Amore..> quel sentimento che Kioshi ha così affossato all’interno del suo corpo. Lo ha lasciato cadere in un abisso e per farlo ha dovuto soffrire le pene dell’inferno. <Ho amato un amico un tempo. Ma lo stesso tempo mi ha mostrato una parte di lui che forse non conoscevo. Ormai è morto, comunque..> non pronuncia il nome del suo migliore amico. Arima è quella persona per cui lui ha dato davvero se stesso per seguirlo nei suoi ideali. Katsumi ha però mostrato una parte nascosta dello stesso Arima e ora Kioshi ha perso quella fiducia che riponeva in lui. In questo piccolo dettaglio, nasce il cambiamento dell’Uchiha. E allora cosa gli rimane adesso? Polvere, forse. Tra le mani, Kioshi può raccogliere le ceneri del suo mondo e costruirne uno migliore. Un mondo in cui il ventaglio si mostri in tutta la sua bellezza. Ecco cosa gli rimane: il suo Clan. Essere Uchiha è ciò che lo sta spingendo a compiere tutto quello che ha programmato. Per la gloria passata, per il potere sempre dimostrato al Suono. A chi si deve l’eternità del Clan? A chi si deve quel potere capace di far tremare le terre al solo udire il nome? <.. Sasuke> pronuncia con quel nome scandendo bene ogni sillaba. Le dona al vento che le porta con se a danzar nell’aria. Il viso si alza riversando i suoi scuri occhi a quella Luna sopra di loro. < La chiamerei così, adesso..> la sua voce esce come un sussurro. Quel vecchio Kioshi, che Arima conosceva, non c’è più purtroppo. O per fortuna, dipende dai punti di vista. <Dimmi il motivo per cui sei qui. E come dovrei chiamarti?> aspetta una risposta più completa da parte dell’altro in modo che Kioshi possa capire di più. [chk on]

02:04 Hanae:
 La vacuità di quell'immenso cielo, combinato alle parole dell'Uchiha, gli danno sensazioni particolari. S'esterna per un momento dal suo ruolo d'Immortale e decide coscienziosamente di tornare ad essere Nemurimasen Uchiha. Non osa pensare a Katsumi, ma semplicemente a ciò che era prima. Alla perfezione del proprio sharingan che è stato venduto ad un custode del Fuuinjutsu per un sigillo. Quanto dovrà ancora sacrificare, per il bene superiore? Sapere ciò che ha fatto lo eleva ancora di più. Lo circonda d'un aria nuova capace d'avvelenare gli spiriti circostanti. Paradossalmente, potrebbe esser definito tossico. Le sue parole lasciano un alone tenebroso e mirano costantemente a render nuda l'anima d'ognuno. Solo esternando la propria anima, siamo capaci di mostrare passione. E solo la passione è capace di rimettere in movimento gli ingranaggi antichi del mondo ninja. Un mondo spento dalle catene di una pace che con la recente battaglia di Konoha sta mostrando il proprio lato negativo. Improvvisamente, nella pausa dei dubbi, si lascia ancora infondere da un che d'oscuro e spontaneo. Per la prima volta visualizza nella propria mente ciò che era, ciò che lo legava alla mortalità: Katsumi. E spontaneamente alza entrambe le mani per osservare i propri palmi. "Nonostante me ne dissoci, trovo l'idea della morte confortante. Assieme all'Odio e all'Amore è uno dei grandi cardini attorno a cui il mondo ninja esiste." Un gran preambolo analizzando quanto gli è stato chiesto dall'Uchiha, riflettendo profondamente sui propri scopi e ripassando ancora una volta quell'ideale che tanto riconsidera la realtà. Se il mondo fino ad ora è stagnato, è perché uno dei tre vertici è venuto a mancare. La morte, probabilmente; o forse l'odio? Si fa malinconico alla ricerca di una risposta, ma conclude con un cenno del capo. "Lui è morto." Secondo Socrate, la morte è una cura. Chissà, se la morte di Katsumi non abbia curato la sua coscienza, alla fine, rendendo Nemurimasen ciò che è ora. Continua ad ascoltare e finalmente si decide a muovere qualche passo, battendo il legno del sandalo cui suono viene attutito da terra ed erba. S'avvicina all'altro, con un'azione coscienziosa e contemporaneamente rischiosa. Passo dopo passo valica i dieci metri e li supera, tentando di muoversi ulteriormente con lo scopo d'affiancarsi a due metri di distanza alla sinistra di Kioshi. Lo sguardo rimane sereno, fin troppo, con le palpebre superiori abbassate mentre fissa con dolcezza l'accampamento del clan Uchiha. "Uchiha Sasuke.." Sussurra quel nome, a seguito del richiamo altrui. E la mano sinistra s'allunga col palmo aperto, venendo distesa verso l'alto e mirando alla luna. Nonostante sia fisicamente impossibile, ci si proietta sopra con l'immaginazione. Si perde nell'immagine romantica che ha del mondo mentre riporta alla mente le azioni dell'effettivo precursore del moderno clan del Ventaglio. Riflette su Katsumi, sul suo cieco percorso alla conquista del clan. E si rende conto della grandiosità degli ideali della persona affianco a lui soltanto paragonandoli a quelli posseduti dall'ex capoclan, cui intenzione era semplicemente superare un defunto. Patetico, tanto dal farlo ridere e sorridere sottovoce, per pochi istanti. "Nemurimasen, è il mio vero nome. " Sposta gli occhi, lentamente, verso quelli altrui, sottolineando con la lentezza delle parole scandite l'importanza di quanto viene espresso. Dopo qualche attimo, inspira. "Voglio offrirti il mio pieno supporto. Contro Kunimitsu. Contro ogni villaggio Ninja che contesterà la tua maestosa visione. Voglio essere un martire per gli ideali di persone come te, spinte da Vera passione. " In effetti, è questo il suo scopo. Ma ovviamente c'è di più, e l'interrompersi ambiguo del parlato ne è la dimostrazione. Sarebbe un peccato svelare tutto troppo in fretta, no? "--Abbiamo tanto, in comune." Riflette nel pronunciare quelle parole, come se fosse assente in senso fisico. { chakra on }

02:44 Kioshi:
 Gli occhi si muovono su quel corpo nuovo del Nemurimasen. Segue i suoi tratti che formano la figura in cui si addentra quell’anima. Le parole dell’altro rendono fine alla vita di Katsumi. Quel che è stato di lui è ormai parte del passato. La vita del fu capo clan non è stata all’altezza di quel che lui stesso e Arima si aspettavano. Forse, lo Sharingan non faceva per lui. Forse, il suo destino è lontano dalla maledizione del Clan Uchiha. Ed ecco che quel nome entra a far parte dell’eternità. Katsumi sarà ricordato negli anni per quel che ha fatto. I suoi gesti verranno tramandati tramite libri alle future generazioni. Quel che è stato ormai non lo è più. Nemurimasen è il suo nome e dunque così verrà chiamato. Non conosce ancora il modo in cui lui abbia fatto quel che ha compiuto ma forse ci sarà tempo per scoprire di più sul legame che lega questo corpo al defunto Uchiha. <La morte dona immortalità al proprio nome..> Kioshi non ha mai nascosto la sua non cutanea verso la Dea bendata. Lui non ha paura di terminare i giorni della sua esistenza ma spera soltanto di aver compiuto ogni sua volontà prima che giunga. Lo sguardo di Kioshi osserva l’altro avvicinarsi a lui, fermandosi esattamente sulla sua sinistra. Il capo ruota verso la spalla lasciando fermo il resto del corpo. Le iridi scure di intrattengono nel guardare il fare altrui, così strano e ambiguo. Le sue parole sono dettate da una sicurezza profonda e da una volontà ben precisa. <Offrirmi il tuo supporto?> non comprende le sue parole e soprattutto i motivi di tal gesto. Sono spinti dalla stessa passione, ok. Ma è soltanto questo il motivo? <Ultimamente, ho imparato che non puoi ricevere qualcosa senza dare in cambio nulla. Sbaglio?> sorride adesso. Le sue labbra si distendono mentre il viso vien mosso più volte da destra verso sinistra e l’opposto. È quasi infastidito da questa regola non scritta in cui deve dare per avere. Tutti vogliono qualcosa e per questo bisogna scendere a patti per trovare un compromesso. <Otogakure è il mio pensiero per adesso. Non ho altre mire> rivela all’altro mettendo un punto chiaro alla discussione. Per il momento, lui non ha altri pensieri per la testa. <Finché non avrò compiuto la mia missione, non avrò altro per la testa> un segnale chiaro e determinato affinché l’altro capisca quali siano le intenzioni del jonin. Nemurimasen parla di qualcosa che accomuna entrambi e questo cattura la curiosità dell’Uchiha. La mandibola si smuove nel suo asse, delineando i tratti marcati del viso di lui. La sua espressione si mostra ancor più oscura di quel che il suo carattere lo renderebbe già. <Ti ascolto, Nemurimasen. Il mio tempo è tuo ora. Usalo bene..> esso non deve andar sprecato. Questo è importante per il jonin. Lascia arrivare quelle parole all’altro tornando in silenzio e aspettando il dire altrui. Sembra che Hanae abbia altro da dire e per questo Kioshi lo ascolta volentieri. Perché rinunciare ad ascoltare qualcuno che vuole appoggiarti nei tuoi piani di conquista d’altronde? [chk on]

03:06 Hanae:
 Dare per avere. Questo è un principio che spinge senza difficoltà l'integrità degli Shinobi. Persino per ottenere i più piccoli favori è necessario dare qualcosa. La completa e sincera offerta appartiene quasi unicamente ai più infatuati monaci Buddhisti, a coloro che abbracciano e incarnano i cinque precetti in maniera reale. Ma Nemurimasen..Ah, per lui è così difficile darsi capire. Non assomiglia certamente a un monaco. Non ha neanche più l'aspetto d'un tempo, quello di Katsumi Uchiha, diminuendo sicuramente la naturale affinità che potrebbe irrorare ad un altro simile del clan. Smette di guardare la luna, dedicandosi per lo più a Kioshi e ad i quartieri Uchiha. La visione di torce e movimenti lo distraggono, segue ogni cosa con gli occhi come se potesse essere un buon modo di proteggere il proprio intrattenimento. La morte dona immortalità al nome.. Ascolta e ripete quel dire, come se stesse masticando un pezzo di carne troppo grande per essere semplicemente deglutito. Da' peso al dire altrui, in segno di rispetto. Sentire parole simili da un giovane avrebbe destato ben altro sentimento, ben altra reazione. Forse tenerezza, o forse disgusto. "Ci sono infiniti nomi persi nel cerchio delle reincarnazioni, che mai più emergeranno.." Questa è la propria sincera contro argomentazione, immaginando nuovamente quel grande sogno di gloria in cui vide il proprio antico padre genealogico, l'origine del potere dello sharingan che ormai porta con sè dentro un sigillo. Abbassa il mento e arriccia appena il naso, alzando soltanto gli occhi per cercare il capoclan. "Dimenticare è bene. Anche i nomi, a volte. " Nei momenti di massima armonia, Nemurimasen stesso è capace di scordare il nome del corpo che gli è appartenuto. In quei momenti si connette a tutto e tutto si connette a lui, riesce a scolpirsi autonomamente per rimuovere l'eccesso e rivelare un marmo presso che perfetto. La pupilla si dilata impercettibilmente, mettendo a fuoco il sorriso di Kioshi che ne ha seguito le parole. Le labbra dell'insonne divengono neutre e il capo viene scosso appena. "Questa regola s'applica tra ninja-- e uomini." Fissa gli occhi in sua direzione, immergendo il proprio oceano d'oro nell'abisso nero altrui. Non si spiegherà ultimamente su cosa intenda, su cosa definisca essere loro due. Sarebbe da megalomane, per ora. "Io ti aiuterò sempre e comunque. Attraverso te respira il Mondo. " E' una constatazione seria la sua, in cui persino il tipico sorriso mostrato svanisce per sottolineare la gravità del pronunciato. Osserva gli accampamenti nello stesso luogo dove lì osservò con l'altro corpo è in un certo senso mistico, può quasi fargli perdere la nozione della realtà. Parola dopo parola, lo spirito si riscalda, perdendo freddezza e snudandosi appena come se volesse lasciare che l'Uchiha guardasse tra le cuciture del suo completo da piccolo essere umano. "L'Alleanza potrebbe compromettere il tuo sogno. Nonostante la potenza del clan, Kusa e Konoha sono potenti." Lo tenta con quelle parole, in effetti veritiere. Uccidere Kunimitsu di per sè non è il più grande problema. La difficoltà è ucciderla e mantenere la propria testa attaccata al corpo dopo. Sedare rivolte, gestire la politica, prepararsi ad una risposta dall'alleanza. "Ho un Sogno. Il Mondo ci ha dato tanto. Entrambi vogliamo ricambiare una parte di questo favore. Tu con gli Uchiha." E l'Insonne a modo suo. Si tiene vago su certi dettagli, forse per non perdere il 'prezioso' tempo che gli è stato appena dedicato. "Non cambierà il fatto che ti aiuterò. Voglio invitarti a diventare il portatore di un ideale nuovo. Opposto all'Alba, il Crepuscolo. " Sussurra e nutre alla crisalide dell'Uchiha, senza sapere realmente la natura di ciò che si nasconde all'interno. "Diventiamo amici, Kioshi." Spezza il discorso così, guardandolo nuovamente in viso. { chakra on}

03:50 Kioshi:
 Cos’è, in fondo, l’immortalità? Vivere per sempre alla lunga può risultare noioso. La vita è un ciclo che si ripete e l’eternità darà modo di vivere in continuazione quel ripetersi di ere. Per Kioshi, l’immortalità ha un altro significato: vivere la propria vita marcando il corso degli eventi con il proprio nome. Questo significa essere immortale per l’Uchiha. Se le sue azioni rimarranno impresse nei libri di storia, potrà dire di aver vissuto per l’eternità. Ognuno ha il suo punto di vista e ognuno mira a ciò che più desiderare nella vita. Tutti hanno un obiettivo, dall’essere più infimo e minuscolo alle Divinità che controllano il destino del Mondo. Kioshi è sul sentiero giusto adesso e sta percorrendo questa strada con le fiamme nere che bruciano in una mano e le scintille di elettricità del suo Chidori che illuminano la sua epidermide nell’altra. Fiamme e fulmini per porre un marchio deciso sulla storia del mondo ninja. Il destino è già stato scritto. Sarebbe bello poterlo leggere ma forse sarà più emozionante vivere quello che lo attende con l’adrenalina in corpo. Kioshi ascolta con attenzione la risposta alle sue stesse parole. Comprende il dire dell’altro <Nomi che non hanno segnato gli eventi, allora. Un nome importante non può essere dimenticato..> continua a spiegare il suo pensiero rispondendo all’altro ancora una volta. Gli sguardi si incrociano con lui. Le iridi nere si riflettono ora nell’altro. Cos’è lui in realtà? Cosa nasconde al suo interno quel corpo così piccolo che sembra contenere un’anima immensa. Si trova d’accordo con lui questa volta quando Hanae dice che a volte è meglio dimenticare. Kioshi ha scordato la sua precedente vita e ha cercato un modo per rinascere dalle sue ceneri. Il corpo ruota donando nuovamente il suo sguardo all’accampamento del Clan. Fissa quelle tende, osserva quei lineamenti che formano le figure dei restanti membri. Il Mondo respira attraverso lui. Questo è ciò che l’altro dice. Le ciocche dei capelli scuri sfiorano la fronte del ragazzo e si smuovono lenti al soffiar dell’aria. Le labbra si schiudono leggermente lasciando la sua voce dal tono cupo uscire verso l’esterno. <Al momento, il mio ossigeno ha lo stesso ardore delle fiamme..> e il Mondo può bruciare sotto il suo fiato. Una metafora in cui racchiude il proprio mondo nel solo Villaggio del Suono e nella figura di Kunimitsu. Inutile ripeter quel che vuole dalla vita adesso. Kioshi ascolta con più attenzione il dire altrui quando gli pone davanti il problema che potrebbe dargli l’Alleanza nel suo piano. <Il mio ideale è giusto. Chi può mettersi contro qualcosa di giusto?> l’Alleanza davvero gli metterà i bastoni tra le ruote? Kioshi chiederà a Kunimitsu di farsi semplicemente da parte e, nel caso in cui non vorrà, le parole si trasformeranno in azioni. Semplice. <Un Sogno?> il viso di Kioshi ruota verso l’altro cercandolo con le sue scure iridi. L’Uchiha con il suo Clan, esatto. <E tu con cosa?> domanda cercando una risposta in quelle parole interrotte dal volere altrui. Ecco che il concetto di Nemurimasen vien introdotto trámite quella parola <Crepuscolo..> il jonin la ripete notando la contrapposizione con l’Alba attuale. Le ultime parole dell’altro spezzano quel discorso e le spalle di lui ruotano in direzione di Hanae. Kioshi gli concede la sua totale attenzione adesso. Posa i suoi occhi oscuri in quelli gialli di lui. <Amici è una parola che mi irrita. Possiamo trovare un modo per andare d’accordo, però..> non vuole avere niente a che fare con legami di amicizia o d’amore. Non adesso. Le parole altrui sono condite di un certo interesse per Kioshi però. <Raccontami di questo tuo Sogno, allora> dice cercando di portare all’attenzione il discorso principale. <Raccontami del Crepuscolo> chiede adesso Kioshi al Nemurimasen aspettando una risposta che lo convinca sul da farsi. [chk on]

04:12 Hanae:
 Nella brutalità di quelle parole diverse e contrario, tra passato e presente, ci son punti dove quegli ideali s'incrociano. Idee comuni che permettono di dar vita forse non ad un'amicizia, ma 'un modo per andare d'accordo'. E' un compromesso dal quale in ogni caso guadagna qualcosa. Direttosi all'accampamento degli Uchiha con lo stesso piede di guerra d'un monaco incapace d'uccidere, senza pretese ma con un'offerta opinabilmente Nobile. Affermare la loro coesistenza è abbastanza per tornare a inseguire la propria ricerca con successo, abbastanza dal mettergli in viso lo stesso sguardo che potrebbe avere un ubriaco convinto d'essere un Kami. La differenza, è il potere presente tra le mani. Quale miglior dimostrazione di potere, quella d'abbandonare lo sharingan? Sigillare i propri occhi in un fuuda e diventare portatore d'un ideale definitivamente superbo. Nello sguardo di quel bambino non si getta neanche l'ombra di un dubbio verso la giustezza delle proprie azioni. E' questo che lo rende un simile di Kioshi. Il chaos è un triste ma necessario elemento che spontaneamente infiamma la vita d'ognuno, persino di chi dice d'esserne portatore. "Supponendo che tu riesca nel tuo compito..." Nonostante sian pochi i dubbi al riguardo, alza appena le spalle e muove qualche passo che aumenta lievemente la loro distanza, da due a tre metri. Gli occhi riflettono la luce delle torce lontane dell'accampamento, evidenziandone le sfumature color oro che quasi paiono ambra col favore delle tenebre. "Ti andrebbe bene sparire, sapendo che sarai ricordato? E' un tipo d'immortalità molto fine." Nonostante non possa negare che lo sia. Le grandi glorie del mondo ninja continuano ad infiammare gli spiriti a distanza di centinaia d'anni, basta vedere il grande e antico retaggio del clan Uchiha o del clan Senjuu. Ma essere ricordati davvero è un onore che spetta a pochi. Si fa dubbioso l'occhio del reincarnato mentre specula al riguardo. "Un folle. O qualcuno di sbagliato. Bruci di passione e coscienza tale dall'esserti elevato. Ma sotto di te, anche se non lo puoi più toccare, c'è fango. " E le sabbie mobili, capaci di farci affondare all'interno chiunque, indiscriminatamente da quanto il loro ideale sia giusto o sbagliato. Si raggiunge uno stadio superiore in quel dialogo, per la prima volta in questo discorso l'intero corpo di Nemurimasen va a ruotare per rivolgersi interamente al capoclan, denotando una completa dedizione. E come non potrebbe, nello spiegare il suo ideale? Nel vedere qualcuno di sinceramente curioso nel comprendere non solo le azioni ma anche il processo mentale che l'ha portato fin qua? Yugure, il Crepuscolo. Il solo pensiero lo porta a inspirare e gonfiare la cassa toracica, non per orgoglio..più per istinto. Sa che sta per parlare. "Ho sognato di poter scegliere tra il terreno e l'ultraterreno. Mi chiedo quanto ci fosse di reale, in un sogno; ma decisi di rimanere a Terra." Decise di non morire. Come fece all'isola Nera nonostante la volontà di Katsumi. Come fece al Lago Nero prima di reincarnarsi. "Conosci bene il ciclo di vita e morte. Nessuno può intervenire. Sarebbe poco elegante per un Kami rispondere a qualsiasi preghiera." Alla fine, non importa quanto si sia infervorati da un ideale o un Dio. Se anche ci fosse qualcuno disposto ad ascoltare, non potrebbe intervenire su quel disegno. "Ma viviamo in un periodo stagnante, dove l'ago della bilancia viene tenuto ostaggio. Le persone come te vengono oppresse indipendentemente dalla bellezza degli ideali. " Pronunciate tutte queste parole, decisamente un extra per lui, potrà essere notato lo sguardo farsi quasi affranto, come se fosse appena sofferente. "Quanti, come te, vogliono fare qualcosa di giusto? Il mio sogno è un martirio per il Mondo. La Yugure è libertà del mondo ninja d'essere espresso." Chissà, se ci sarà affinità, in quei pensieri. Se davvero potrà avvicinare Kioshi così tanto dal permettergli di sfiorare i propri pensieri. { chakra on}

04:55 Kioshi:
 È giunto quel momento in cui la verità deve essere svelata e la volontà deve essere mostrata per quel che è. Il tempo a disposizione sta per scadere e il Nemurimasen lo ha utilizzato in maniera splendida. Nessun secondo di quel discorso ha portata il suo trascorrere ad essere sprecato. Il tempo è prezioso e Kioshi lo sa molto bene. Gli anni della sua vita gettati al vento sono soltanto un lontano ricordo ormai. L’Uchiha cattura quella domanda posta dall’altro notando come lui abbia capito il suo punto di vista. L’estremità della bocca si allungano in un riso malefico che si disegna sul volto di Kioshi. <Esatto. Se la mia volontà vive, il mio corpo non è fondamentale> un lascito alle generazioni pronte a nascere. Questo è Kioshi. La sua esistenza non sarà eterna ma sarà ricordata. Il viso torna più serio quando il discorso si sposta su un altro argomento. Intorno a Kioshi, c’è fango. Questo l’altro dice. I suoi occhi si abbassano sull’accampamento del Clan. Ora tornano i dubbi che prima alimentavano la mente dell’Uchiha. Saranno pronti loro o sprofonderanno in quelle sabbie mobili decantate dall’altro? Il Clan sarà in grado di essere perfetto? I pensieri non lasciano modo e spazio ad altro all’interno della menta del jonin. Lui ha fiducia nel Clan, per adesso. E la sua speranza dovrà essere ricambiata mettendo in atto la sua volontà di non commettere nessun errore. Questo è chiaro nei suoi pensieri. Il Nemurimasen racconta il suo sogno e l’ideale che ci sarebbe dietro di esso. Le iridi che celano il potere dello Sharingan osservano il corpo dell’altro ruotarsi. Entrambi rivolgono la totale attenzione all’altro, sia sotto l’aspetto mentale sia sotto il comportamento del corpo. Le sue parole parlano di vita e morte, di sogni e realtà. Libertà di espressione. Questo è il concetto del Crepuscolo. Kioshi ferma il suo sguardo su quello altrui. Ritrova in quel sogno parte della sua volontà, in fondo. Quel che vuole compiere, in effetti, è portare il Suono ad esprimere la sua bellezza nella sua potenza e gloria. <Affascinanti le tue parole, Nemurimasen> sussurra lasciando arrivare quel suono all’orecchio altrui. Il Mondo ha bisogno di una scossa è Kioshi sta per dare vita ad un terremoto di enormi dimensioni. Unire la sua volontà a quella di altri per controllare l’equilibrio del Mondo. Lasciarlo stabile quando si vuole e farlo tremare quando ce n’è bisogno. <Questo è dunque il tuo sogno? Sembra essere davvero pieno di ambizione, come piace a me.. Quale sarebbe lo scopo di questa organizzazione?> dice l'Uchiha domandando alla fine quale sia il vero obiettivo di questo Crepuscolo. Perché una cosa è chiara per Kioshi: non si metterà a scatenare guerre senza una logica motivazione. <Sia chiaro che non userò il mio potere senza un senso compiuto. Ogni cosa deve avere un motivo e in tal caso..> si ferma alcuni secondi cercando di notare l’espressione altrui <.. potremo collaborare davvero> inizia a far un passo verso di lui, in senso metaforico. Kioshi è d’accordo con il Nemurimasen sulla volontà di lasciar esprimere libertà al mondo ninja. Da questo punto, potranno ampliare e approfondire il loro patto. <Sono sicuro che saprai dove trovarmi. O incontrarci in un altro luogo> i passi vengon compiuti dall’Uchiha verso il suo accampamento. <Tempo finito. Complimenti..> un ultimo sussurro prima di allontanarsi definitivamente lasciando all’altro la sensazione di aver utilizzato tutti quei minuti in maniera egregia. L’Uchiha non rimpiange il fatto di avergli dato attenzione. Qualcosa di nuovo sta nascendo nell’ombra e Kioshi sembra pronto a farne parte. I fili si muovono e il Mondo non sembra sospettare qualcosa. [end]

05:09 Hanae:
 L'ora temuta e desiderata è stata raggiunta, le carte più utili a entrambi sono state scoperte e questo permetterà certamente di chiudere quest'incontro senza l'amarezza d'aver fatto qualcosa troppo in fretta. Nonostante tutto il parlare nel quale potrebbe dilettarsi per ore, conosce bene le mansioni da capoclan. Basta poco tempo d'assenza perché un problema sorto rimanga incompiuto troppo a lungo, facendolo naturalmente ingigantire. Gli Uchiha che conobbe Katsumi, e di conseguenza Nemurimasen, avevano bisogno del cambiamento. E col cambiamento hanno capito il valore di ciò che è stato perso e guadagnato. Vale la pena essere liberi, se il prezzo da pagare è il potere? Per quegli occhi così preziosi, tanto vittime di ambizioni troppo grandi....forse la libertà è una concessione eccessiva. Ma non sono più considerazione che appartengono alla mente dell'insonne. Dopo essersi a lungo espresso rimane in silenzio con una curiosità intollerabile. Chi potrebbe prevedere l'esito della sua richiesta? Non si sente per nulla padrone di Kioshi e per questo ci tiene a tener il proprio sguardo impuntato su di lui nel processo, per capirlo. Il loro rapporto è forzato ad esser sottile e profondamente reale a causa del naturale esser affilato delle loro menti. Nessuno darebbe più d'un dito, in un accordo che prevede solo questo. L'insonne è il pretendente alla mano del clan Uchiha, tenta di sedurla ad un'alleanza nel nome del mondo ninja. E finché sarà trasparente, sembra essere una possibilità concreta. "Nonostante i miei piani personali, non sarei mai in grado di prevedere ogni cosa. Personalmente voglio nutrire il bruco e sussurrare alla crisalide, per osservare ciò che nasce.." Si rivolge al mondo ninja. In questo processo, in cui lui sussurra e nutre, vedrà nascere qualcosa di realmente imprevedibile, cui natura non dipenderà da lui. E' questo il grande ossimoro della Yugure, ben più spettrale sullo scenario politico ma attivamente presente. Quasi..degli istruttori. Istruttori del mondo ninja. "Non limito l'ideale di nessun membro, ma ognuno, alla fine, mira a un cambiamento che oggi ho potuto constatare esser condiviso anche da te, capoclan." Gli da il dovuto rispetto, sorridendo con fare gioviale quando si parla di una reale collaborazione tra di loro. Rimane lì, un cenno del capo per salutarlo mentre lo osserverà allontanarsi dalla collina per unirsi a fuochi e ombre dell'accampamento. Volgendoti alla collina, l'Insonne sarà ancora lì, qualche minuto ancora..prima di sparire una volta per tutte. Probabilmente non tornerà a Kiri per un po'. { end top }

Kioshi e Nemurimasen si incontrano nello stesso luogo in cui l'Uchiha incontrò Katsumi.
Ora un nuovo corpo è indossato dall’Insonne ma i suoi piani continuano a muovere i fili che tengono in equilibrio il Mondo.

Un Patto è sancito. Una nuova Alleanza è nata.