Guerra e pace
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Giocata dal 01/05/2020 21:42 al 02/05/2020 00:56 nella chat "Foresta di Mangrovie"
In quel della Foresta, non par esservi nuovamente della nebbia. Pare essere proprio il giorno fortunato per Kiri e per chi è costretto a vivervi momentaneamente. Lancia delle rapide occhiate nei dintorni, a causa di quanto accaduto la sera precedente, per assicurarsi che quel folle di Saisashi non la stia seguendo nuovamente. Le ha portato una rosa, oggi. Si è fatto fregare da un fioraio che gli ha rifilato una sorta di fiore eterno e magnifico che, neppur giunto alla tenda, era già seccato e appassito. C'è rimasto così male che ancor le viene da sorridere per la reazione avuta. Sorride al sol pensiero, avendo comunque tenuto la rosa con sé. E' un regalo, tanto basta, specialmente considerando chi gliel'ha donata. Ha avuto anche modo d'avere un piccolo resoconto della missione, che le sarebbe comunque giunta a priori sulla scrivania non appena terminata. Ed è per quello che si trova nella foresta a quest'ora della sera. Indossa uno yukata corto di color nero, avente il simbolo del Clan posto dietro la schiena, in grigio, ben visibile. Sul pettorale sinistro, vi è in piccolo il simbolo cremisi della Foglia. È stretto in vita da una fascia grigiastra, la quale sostiene e stringe l'abito per evitare che si apra. Le maniche sono larghe, punterellate da petali rosei che emulano quelli dei ciliegi in fiore. Dabbasso, vi è un paio di sandali Ninja scuri collegati a degli schinieri metallici che giungono sin sotto le rispettive ginocchia. Al fianco mancino, inserite tra la fascia che tien chiuso l'abito, vi son le due katane dalle quali si separa difficilmente. Attorno alla coscia mancina, v'è una tasca porta kunai e shuriken con degli oggetti non dissimili; sul gluteo dal lato opposto, infine, v'è posta una tasca porta oggetti con altrettanti tonici, fuda ed altri aggeggi possibilmente utili nella vita di tutti i giorni. Il collo è circondato da una fascia rossa ed una collana con il ciondolo del clan Uchiha. Tutto nella norma. Coprifronte tra i capelli chiari, i quali sciolti le adornano il pallido viso e si poggiano delicatamente sulle spalle. Ha un sottile filo di trucco, da brava donnina qual è diventata e le varie cicatrici non sono visibili, se non una piccola ed infima sulla coscia. Allo stesso modo, anche eventuali tatuaggi sono nascosti dalle larghe maniche e dal resto del tessuto che ne copre l'esile ma mediamente muscoloso corpicino. Soliti pensieri quelli che attanagliano la mente della Hokage, talmente tanti che la spinsero a bere un bel po' di vino durante un matrimonio. Questa sera, invece, cos'altro accadrà di intrigante? [Chakra ON] La foresta è un'organismo peculiare di gentilezza e benevolenza illimitate che non fa richieste per il suo sostentamento ed elargisce generosamente i prodotti della sua vita ed attività; essa offre protezione a tutti gli esseri viventi, anche a chi, in questo momento, giace sul suo suolo erboso, meditabonda nonostante nei pensieri non vi sia nulla. Lì, seduta, premurandosi di mantener le gambe incrociate, si gode la frescura e l'umidità emanata dalla rugiada, le palpebre calate la priverebbero della vista poichè, l'obbiettivo, è quello d'affidarsi agli altri sensi, altrimenti, assopiti da quello dominante. Ricerca la solitudine, conoscere il proprio animo e tentar di reprimere quel piccolo seme di malvagità sito in ogni creatura, così contrastanti sono le proprie opinioni sul Governo, potrebbero essere captate come segni di ribellione, eppure, la Libertà è un piatto fin troppo allettante specie se piazzato dinanzi ad un'affamato. Come possono lasciar che la guerra rimanga all'oscuro, abitanti racchiusi in un'isola, lontano dalle proprie case, dai propri cari, in nome della sicurezza, non è con la passività che si raggiunge un vantaggio, magari i bastardi sono proprio tra loro, in attesa di penetrar all'interno delle linee nemiche e distruggerli nel nucleo portante, ed allora, chi si assumerà la responsabilità dell'ombra nera della morte sulla testa del popolo? Avambracci aderiti alle ginocchia, penzolano le mani verso il suolo, inermi, assente è la contrattura muscolare, ma data la poca pratica non s'accorgerebbe al momento di Furaya non molto distante dalla sua posizione. Molteplici sono i rumori causati dagli animali notturi sgusciati all'esterno delle loro tane, Astri coperti dalle fronde alberate che rendono l'ambiente più tetro, cupo, caratteristica intrinseca di Kiri ormai che attanaglia con il malumore attraverso la maledetta nebbia, pioggia, e nuvole scure dal sapore ferreo come il Sangue non ancora versato. Si presenta come una donna minuta dai lunghi e setosi capelli corvini, leggero è il trucco che attorna lo sguardo innevato, iridi perlacee che ricordano un Clan, per lei, sconosciuto in ogni sua sfaccettatura, viso dai lineamenti perfetti, una bambolina dall'epidermide pallida spezzata solo dal candore che colora gote e labbra carnose. Forme sinuose, femminili, fasciate in un fine cheongsam nero in velluto privo di maniche e spalline, la gonna presenta due spacchi laterali che scoprono le cosce ad ogni falcata e, attorno alla sinistra, vi è una fascia in cuoio in cui è riposto un pugnale nell'apposito fodero. E che dire dei molteplici gioielli che abbelliscono i polsi e le dita, esaltano quanto, l'estetica, sia importante. Pone la dritta ad altezza del fianco, facendo scivolar le sottili dita sull'elsa della katana. L'elsa di quest'ultima è adornata di rosso e di nero, vorrebbe allenarsi o quantomeno sfruttare il nervosismo che le percorre il corpo per allenarsi. Adrenalina, battiti cardiaci sono abbastanza alti. Inspira profondamente. Potrebbe pensare anche alla meditazione o ad urlare come ha fatto l'ultima volta, col rischio però di infastidire belve notturne che potrebbero avvicinarlesi con i morsi della fame. <Perché è sempre così difficile?> Borbotta a mezza voce, socchiudendo per un attimo le palpebre e lasciando che sia l'oscurità a vigere per qualche istante. China appena il capo all'indietro, preoccupandosi appunto soltanto di questo, dei pensieri che le scivolano addosso e che le si attaccano come dei macigni, al pari d'una coppia di catene che si porterebbe dietro un prigioniero. Arrestati i passi, lascerebbe che sia la propria mente a lavorare. Non dovrebbe, quest'è certo, ma a tal proposito dovrebbe riuscire a captare anche il minimo rumore negli immediati dintorni. Riaprirebbe appena gli occhi come un felino, volendosi chiaramente assicurare che non vi sia alcun assalitore alle proprie spalle od uno stalker di qualsiasi tipo. Effettuerebbe qualche altro passo per allontanarsi dal punto occupato sino a questo momento, stando attenta a dove poggia i piedi e a come si muove in mezzo alla flora. Ed è lì che dovrebbe vederla, quasi spaventata dall'improvvisa apparizione trovatasi innanzi, riuscendo soltanto ad aggrottare le sottili sopracciglia sotto i lunghi ciuffi rosei. <Ehilà?> Interroga l'aria, non essendo sicura se quest'ultima stia dormendo oppure no. Or come ora, neppur riuscirebbe a riconoscerla come si deve dato il poco chiarore lunare del quale è possibile godere in questa -ancor normale- serata. [Chakra ON] Lento è il fruscio emanato dalle fronde, carezzate dalla leggera brezza che innalza l'umidità sempre più opprimenti, ella s'adagia nei polmoni, fuoriuscendo tramite le narici sottoforma di sbuffi densi, nuvole, sparse nell'etere di una serata mite. Ed ora quei passi, per quando l'altra possa far attenzione alle movenze attuate, vengono percepiti per l'erbetta calpestata, potrebbe essere però qualsiasi cosa, una creatura a caccia, per esempio, eppure l'ansia le attanaglia lo stomaco costringendo dunque, le palpebre, a sollevarsi di scatto affinchè le iridi bianche saettino nell'oscurità. Schiusi i boccioli rosati, rallenta il respiro affinchè il battito venga regolarizzato, cosa si nasconde nell'ombra, lontano dalle abitazioni, preda di un possibile carnefice pronto ad assalirla, eppure, l'unica preoccupazione è quella di non riuscir a difendere Hitomu, perchè se fosse un nemico, non potrebbe fermar un'avanzata colma d'odio, come un'onda che s'infrange violenta contro lo scoglio per sgretolar la roccia. Mani distaccate dalle ginocchia per aiutar ad alzarsi, ruota più volte il capo per localizzare il punto preciso di quei rumori, ma sarà la sottile voce di Furaya a farla scattare in sua direzione, coadiuviando la contrattura dei muscoli dettata dalla mera difensiva. Un sospiro è quello esalato, non le risultano nuove quelle corde vocali, per questo, caparbia nello scoprir l'identità della Femmina, smuoverebbe qualche passo per macinar la distanza che la divide con l'altra <Decimo Hokage?> sfarfalla le ciglia, sforzando la vista affinchè riesca a fendere il notturno e captar i dettagli della sua chioma rosata, un tenero fiore di ciliegio, perfetto per la stagione che pian piano avanza senza però alleviar i dolori dell'animo. Leggero è il sorriso comparso, malapena ne solleva gli angoli per quando è pallido e scevro d'emozione <come mai da queste parti?> potrebbe essere pericoloso, nonostante sia consapevole delle capacità di combattimento di un ninja addestrato, ma la fama non è sempre un'amica fidata, porta a contrarre spiacevoli situazioni e, in sua compagnia, potrebbe risultar un peso data la scarsa competenza nel campo. La fama, eh? Ci sono diversi correnti di pensiero anche in merito a quest'ultima. C'è chi ne fa uso per avvantaggiarsi nella vita e nella società, sfruttandola sin quando è necessario e possibile. Altre entità, invece, non se ne fanno un bel niente però la posseggono per meriti di guerra. La Nara è una di queste. La fama che si porta dietro è dovuta alle guerre passate alle quali ha preso parte, all'eccelsa naturalezza con cui si pone degli obiettivi che porta a termine ogni volta, senza lasciare niente o nessuno dietro. E' conosciuta per via dei ruoli assunti negli ultimi periodi, specialmente quello di Decimo Hokage che attualmente ricopre. <Tu sei quella ragazza.> Sì, non ne ricorda il nome sia perché il loro incontro è stato fugace e sia perché di mezzo v'è stato anche dell'alcol. <Fu-- Fumie?> Le chiede incerta, non sapendo se v'è riuscita nell'effettivo a rimembrare tal nome. Non era certo ubriachissima tanto da non reggersi in piedi, però aveva raggiunto lo stadio in cui la testa inizia a fluttuare e parli senza pensare. Ne aspetta una conferma, lasciando che s'avvicini e facendo scivolar ambedue gli arti superiori lungo i fianchi rispettivi. Stanzia, dunque, ben eretta nel suo metro e sessanta scarso di fronte alla fanciulla. La domanda appare la solita monotona richiesta del perché una donna o un uomo debbano girare nel bel mezzo della Foresta in piena notte. Cerca sempre dei posti in cui fermarsi a pensare, ma difficilmente riesce a trovarli vuoti; esattamente com'è successo questa sera. <Cerco di trovare un posto in cui fermarmi a pensare, libera dai miei doveri di tutti i giorni.> Sincera, n'esplica la motivazione unica che l'ha spinta fin lì lontana dall'accampamento -ovviamente sempre sorvegliato- per qualche ora. <Tu, invece? Sei qui per un motivo in particolare?> Le sovvengono altre domande, tanto da non permetterle di tenersele per sé. La scruta per qualche attimo ancora, ignorando l'educazione ricevuta che le sussurra all'orecchio di fare la brava bambina. Non è mai servito a niente essere buoni e questo lo sa anche lei. Il mondo Ninja è un mondo egoista. <Posso chiederti perché eri con il Nono?> E' il momento di... spettegulesss! D'altronde, pensare ad ALTRO è sempre meglio di pensare assiduamente a qualcosa che ti tormenta. Le sbuca un piccolo quanto innocente sorrisetto sul pallido ovale. Liberissima di rispondere o meno alla domanda, or le rilancia la palla al balzo in attesa della voce altrui. [Chakra ON] Annuisce blandamente nel sentir il proprio nome pronunciato dalla voce altrui, ed ancora quel sorriso compare sulle labbra carnose, di circostanza, differente dalla serata in cui, l'amore, è stato festeggiato forse fin troppo a dovere <Esatto...Fumie> china il capo in segno di rispetto, ma...perchè? Finalmente sboccia un'espressione, più quieta data la presenza rassicurante comparsa dall'oscurità di una foresta prulicante di creature affamate. Discorsi forse fin troppo comuni, ma daltronde, non hanno mai avuto l'occasione di parlare se non la famosa sera in cui, l'acool, faceva da padrone <molti, per riflettere, scelgono la culla del mare...> o almeno questo ha potuto constatare ad ogni sua visita dinanzi la distesa d'acqua salata, sfocia in un sospiro tacito, riprende l'avanzata per accorciar la distanza a circa [2 metri] dalla Femmina <anche se...dato il continuo mal tempo, non lo trovo particolarmente affascinante e degno d'esser usato come pensatoio...> e solo ora solleva il mento per poter rimirar la volta celeste, nuvole bastarde che celano alla vista la maestosità degli Astri notturni, da sempre, guide nel qual riporre i propri animi <la Luna non riesce a specchiarsi sulla superficie...tutto troppo uguale, insipido, la spiaggia assomiglia al nostro futuro. Incerto, privo di una luce che fende l'oblio che tanto spaventa> sussegue un lungo silenzio, interrotto solo da qualche grillo che ci privilegia del suo canto. Iridi bianche tornate lentamente nei suoi zaffiri, solleva le spalle con sufficienza <trovavo solo un luogo isolato, non credo di aver buone ragioni ma...il contatto con la natura riesce a depurarmi, riequilibrare un baricentro, altrimenti, spostato> ricercar il motivo per combattere, una scossa che non sia legata ad un semplice uomo, perchè l'amore nasce, cresce, oppure si spezza e ferisce, lasciando nel petto un solco incolmabile. Ed infatti, proprio quando egli appare nelle mebra, Furaya andrebbe a nominarlo, scatenando le gote che divampano dinanzi al suo sguardo <...> non risponde nell'immediato, raccoglie quei minuti che le servono per far smettere il proprio cuore di tremare, famose le farfalle nello stomaco, eppure, c'è un'altro sentimento che non riesce a decodificare, l'incessante sensazione d'esser troppo poco per Lui, un peso sulla schiena di chi deve proteggere il popolo tanto amato. Si stingono i palmi in stretti pugno saldi, nodo alla gola sciolto da qualche colpo di tosse palesemente nervoso <è il mio Maestro> smorza all'istante, senza elargir dettagli scottanti <piuttosto..> brava, cambia discorso <ho notato del malumore durate il matrimonio...ed anche ora, mi sembri turbata, posso comprendere di non esser degna di fiducia> qualche passo per raggiungere un'albero sul quale adagia la schiena <ma, proprio perchè sono una sconosciuta...non è forse l'occasione migliore per svuotar i macigni che t'assalgono senza esser giudicata, senza che quelle responsabilità riescano ad aggravare una situazione già difficoltosa> apriti, le sue orecchie son pronte ad ascoltare Ricorda il suo nome, questo è utile. Non ci ha avuto poi molto a che fare, è naturale. Pretendere di conoscere qualunque membro del Villaggio della Foglia è paradossalmente fuori discussione. La culla del mare. Già. Si limita ad annuirvi in un primo momento, raccogliendo le parole da darle in risposta. <Ci ho provato ieri sera, in realtà.> Non a caso, s'è recata proprio sulla riva per cercare di pensare, venendo invece risucchiata nel vortice di gelosia d'una scimmia ed esser per altro contesa con un samurai dei Koshirae. Non ha mai un attimo di tregua anche fuori dalle mura del suo ufficio o, come in questo caso, della tenda. Lasciar poi quest'ultima nelle mani di Saisashi, non deve neppur esser un piano esemplare per la Nara. <Ma esattamente perché il tempo questa sera non è dalla mia, ho preferito venire qui.> In un primo momento, pensava addirittura di sguainar le spade e tentare d'allenarsi in esse, poiché lasciate a riposare nei propri foderi ormai da tanto, troppo tempo. L'incontro con l'Akemi, però, potrebbe risolverle molti più problemi di quanto potrebbe fare una spada incastrata in una delle mangrovie. <Il nostro stesso futuro è incerto, già. Trovare una soluzione in questo marasma di avvenimenti diventa difficile ogni giorno che passa. Tuttavia, non si può stare con le mani in mano ad aspettare che qualcun altro intervenga per risolverli.> Ed eccoci qui, no? Nel buio della foresta, di fronte ad una Deshi. Il grado non rispecchia ovviamente l'intelligenza o la maturità d'una persona, poiché proprio dai Deshi o dai Genin solitamente riesce a ricavare molti aspetti della generazione attuale, oltre che i loro punti di vista sono senza dubbio essenziali così come quelli della vecchia guardia. <E' comunque un valido motivo.> Per quanto non sia legata ad una buona ragione, lei la reputa valida comunque, tanto da stringersi nelle spalle a sua volta, come se la risposta che l'è appena pervenuta bastasse per rispondere alle domande fattele. Dovrebbe notare la reazione, decidendo però di non farci oltremodo caso. S'è spinta abbastanza oltre da osare, non le sembra il caso di rigirare il coltello nella piaga e chiedere più di quel che l'è concesso e dovuto. <...> Tentenna innanzi al capovolgimento della situazione venutasi a creare per via delle parole altrui. Vi si sofferma qualche istante, lasciando passar del tempo necessario per pensarci su. <Tornavo da una missione piuttosto importante.> Rivela, poiché non è certo un segreto di stato e l'ha divulgato all'accampamento di Konoha tutto. <Una missione che mi ha segnata parecchio, che ha visto di nuovo in pericolo Konoha, mentre l'Alleanza è qui riunita per aiutare Kiri.> E' la fiducia nell'Alleanza, in quell'insieme di Cinque terre, che sta venendo meno. <Mi hanno fatto notare che il mondo Ninja è -egoista- perché raccoglie ciò che vuole. Tu cosa ne pensi?> La interroga, mordendosi l'interno della guancia e sollevando un sopracciglio, interrogativa è l'espressione. [Chakra ON]
Giocata del 02/05/2020 dalle 15:12 alle 20:19 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Perchè non si riesce a garantir sicurezza in un futuro? Semplice, fin quando vi sarà l'egoismo a macchiar gli animi degli umani, esso risulterà messo in pericolo poichè la bramosia d'imporre il proprio ideale riesce ad oltrepassare la soglia della compassione. Il concetto di tolleranza vige nei vocabolari, è utilizzato nei congressi, ma è pura utopia tanto quanto i sogni d'una pace equilibrata, priva di contorti piani affinchè il bottino ambito si riesca a raggiungere, qualunque prezzo richieda <Si, Hitomu me ne ha parlato...tuttavia, mi rincresce puntualizzare che non è certamente questo il modo d'affrontar una situazione sull'orlo del collasso> fredda in quelle sue parole, nonostante il grado relativamente basso, l'arroganza vien esaltata da ogni atteggiamento assunto, come se fosse dettata da una rabbia risalente dallo stomaco, come una carcassa in putrefazione il cui gas inizia ad esplodere all'esterno. Si flettono le falangi, stretti i pugni che però vengono rilassati per intrecciar le braccia al petto prospero, gamba sinistra sollevata e flessa per poggiar la pianta sul tronco alle sue spalle, costringendo dunque, il ginocchio, a puntar dinanzi a se <non c'è spazio per la preoccupazione, non vi è pensiero che riesca a donar risposte su cosa sia meglio fare, su cosa sia giusto fare..> schiocca la lingua contro il palato e lascia susseguir un silenzio interrotto solo dai rumori d'una foresta più sveglia dei Villaggi, si prende tutto il tempo che le serve per lasciar scivolare le iridi bianche sull'altrui figura, la soppesa come a volerne studiare ogni dettaglio, dalle spade, al coprifronte, simbolo indiscusso di una schifosa appartenenza, come se dovessero ancora esistere differenze tra i popoli <mi chiedo però se stiate pensado realmente ai cittadini...costringere intere famiglie a risiedere qui a Kiri, lontano dalla propria casa avendo la presunzione di poter decidere cosa sia giusto o sbagliato> scaccia via l'aria tramite i denti, un sorriso amaro coadiuviato ad un sibilo di una Serpe seppur, per le fattezze, parrebbe più un'Angelo pronto a trascinarti in una visione dissociata dalla realtà <è così che ci rendiamo deboli difronte al nemico, e mi chiedi cosa penso delle Alleanze? Solo pura convenienza, un continuo assecondar la ricerca di vantaggi attraverso un patteggiare effimero, in fin dei conti, ognuno in fondo penserà solo a se stesso per quanto si voglia credere nella benevolenza di una mano d'aiuto> scuote il capo in segno di dinniego, contrariata da questo tipo di pensiero, secondo lei, errato, un'alimentazione di screzi indesiderati <ci vorrebbe della vera unione, cancellare le etichette, smetterla di proseguire in un gioco pericoloso...> aprir la mente verso nuovi orizzonti, ricercare quell'ago da posizionar sulla bilancia affinchè, i piatti, sitino allo stesso livello. L'egoismo è ciò che fa muovere il mondo, sia da un lato che dall'altro. L'egoista numero uno punta al potere, facendo per esso qualsiasi cosa, pur mettendo a repentaglio la vita e l'incolumità d'altre persone. L'egoista numero due punta a pensare esclusivamente a se stesso, neppur al potere che potrebbe ottenere, ignorando la richiesta d'aiuti da parte di terzi e ragionando soltanto su quanto possa star bene. L'egoista numero tre, invece, è quello che crede di potersi addossare sulle spalle tutto ciò che di male c'è nel mondo, pur di permettere agli altri di vivere bene. Muove il capo al sentir delle altrui parole, pregne di disprezzo ed arroganza per un sistema che ovviamente non funziona come si deve. Vi annuisce, ben consapevole della situazione al collasso che dimostra di non esser affatto rose e fiori come lei, invece, avrebbe fin dall'inizio voluto che fosse. Gli occhi color del cielo mattutino privo di nubi restano rivolti in quelli perlacei altrui, così familiari e conosciuti dalla Nara, ma sui quale sceglie di non aprir bocca poiché non è il momento opportuno per farlo. <Nessuno ha costretto intere famiglie a stare qui contro la loro volontà. I Ninja sanno bene che quando il dovere chiama, loro devono accorrere. Molti civili sono rimasti a Konoha, assieme ad un contingente numero di Anbu ed altri Ninja per controllare il Villaggio, altrimenti sguarnito.> Infatti, ha ben deciso di spedirvi ogni Anbu possibile in modo tale che possano tenere sotto controllo tutto il Villaggio, le mure comprese ed assicurarsi che non vi sia problema alcuno che possa costringerla ad intervenire nuovamente con le maniere forti. Hotsuma, del resto, è fuori dai giochi ma, come ben è risaputo dalle imprese degli anni passati, il male è vigile. Sempre. Non dorme mai e potrebbe svegliarsi quando meno ce lo si aspetta, pronto ad attaccare e a far cadere con esso un numero non indifferente di persone, di qualsiasi rango, grado ed attitudine siano. Non fa sconti a nessuno, neppure a se stesso. <Inoltre, ho dato modo a voi Ninja qui a Kiri di -decidere- se tornare alla vostra terra o continuare ad aiutare quella d'un uomo egoista che s'è fatto abbindolare dal potere.> Esattamente. L'Hokage -in persona- non ha deciso per loro, bensì gli ha permesso di prendere parte dove meglio possano preferire e dove sia ovviamente meglio. <Io resterò qui soltanto per il bene dell'Alleanza, ma anch'essa va rivista dalle fondamenta. Se fosse stata veritiera e corretta dalla base, quanto accaduto ad Hotsuma-sama non sarebbe mai successo.> E lei non sarebbe mai stata costretta a scioglierlo vivo nella lava, la stessa innata che è nata su quest'isola. <Io desidero che le cinque terre Ninja possano vivere in pace, serenamente, com'è successo per tre anni.> Che, in confronto ai secoli dalla loro fondazione, sono praticamente -niente-. <Ma finché sarò io la -sola- a propendere per la pace, poiché contraria a qualsiasi atto di guerriglia o battaglia che sia, non credo riuscirò mai a convincere anche gli altri amanti del potere smisurato.> Le rivela, piegando le braccia al petto e storcendo le labbra con evidente disappunto. <Forse...> Rialza lo sguardo in sua direzione. <...non sono abbastanza egoista neanch'io?> Riallacciandosi alle parole di Saisashi del post matrimonio. Non è triste, ma è delusa. Delusa da ciò che la circonda e che credeva fosse migliore, un mondo che non può cambiare soltanto grazie al singolo. [Chakra ON] Il cambiamento parte proprio dal singolo, non è forse da una scintilla che s'accende un focolare per divenire incendio? <Sono chiamati al dovere...ma, per cosa fondamentalmente?> assottiglia le palpebre per dar sfogo alla perplessita aleggiante nelle sue membra <Ogni persona incontrata nell'ultimo periodo, par percepire la guerra come una mera illusione. Un'avvenimento che dovrebbe accadere e del quale si hanno poche informazioni> basti pensare a Itsuki, preso dalla smania di potere ed egocentrismo, di Meijii, intento solo a nutrirsi di Ramen, Ryuuma, grande ricercatore di clienti per somministrar quella poltiglia utile solo per i disperati, forse, le uniche due creature che paiono comprendere la gravità della situazione, sono proprio i due Hokage con il quale è entrata in contatto <vivono nell'illusione di una protezione che drovrebbe, invece, scatenar la voglia di stanare le Volpi e squoiarle affinchè tutti possano ammirare la punizione esemplare di chi anche solo si permette di voler imporre il proprio ideale> contrae la mascella in un'impeto di nervosismo, e se fosse questo il giusto sentimento che debba spingerla ad allenarsi, a divenir più forte per realizzare il proprio sogno <bisognerebbe estirpare l'erbaccia dal giardino affinchè non faccia ammalare le piante buone> dittatura sotto un'unico comandante sul quale donar affidamento totale delle cinque terre, nessuna suddivisione, un solo canto sotto un'unico inno alla Libertà <dietro l'egoismo e l'odio vi è sempre una fonte dal quale s'è tinto, ognuno di noi possiede un passato che ha segnato l'animo in modo irriversibile> scioglie le braccia per abbandonar il tronco alle sue spalle, ne cerca lo sguardo senza mai distoglierlo sul luogo circostante <forse ad Hotsuma mancava qualcosa, gli è stato negato il diritto di poter esprimere se stesso, incompreso e lasciato alle sue convinzioni senza accompagnarlo verso la fine dell'oblio> la morte è fin troppo facile, un premio più che una condanna <ed è ovvio che se ad un attacco rispondete con la stessa violenza, il conflitto continuerà in eterno e senza alleviar i colpi fino poi a coinvolgere gli innocenti> catturarli, lasciar vivere l'oro un'esistenza straziante fin quando, la verità, verrà accolta ed equilibrata <l'umanità deve essere rieducata alla tolleranza, all'accettare, comprendere e mescolare le differenze affinchè diventi uno scambio reciproco che aiuta la crescita> flette le ginocchia per adagiar le natiche sulla base dell'albero <tu vuoi una pace forzata secondo i tuoi unici standard, ma se aprissi la mente, riusciresti a percepire quanto essa possa essere astratta. Un quadro riesce a donar le stesse sensazioni a tutti coloro che ne ammirano la bellezza?> non siamo robot, ma esseri viventi <perciò...il primo passo è quello di smettere di giudicare, accompagnare i Fratelli per assimilar da loro ciò che non riescono ad esprimere senza la violenza, le Alleanze, alle volte, possono creare più crepe di quanto si immagini> escludono fazioni, abbandonano chi non accetta il loro operato. Come si potrebbe bramare allora, la pace? Si focalizza sull'altrui figura, nonché sui discorsi che vengono fuori da essa. <La guerra non è mai scoppiata veramente. Non si conoscono le reali mosse del nemico, per quanto esso abbia perso -allo stato attuale delle cose- la sua pedina manovrabile.> Il Mizukage che ha rischiato di render vana qualsiasi alleanza, la quale or vacilla proprio in assenza di qualcuno in grado di ricoprire quel ruolo. <Ciò che vorremmo evitare è esattamente la guerra contro altri Villaggi, poiché tutti riuniti sotto un'unica Alleanza.> Che, come s'è ormai reso noto, inizia a vacillare come una sedia priva d'una gamba, incapace di restare in piedi senza di essa. L'Alleanza -cara bambina- hai notato tu stessa come non funzioni. Affiancare Yukio, tutto sommato, s'è rivelata essere la scelta più saggia e corretta che potesse fare, per quanto or si senta minacciata da qualsiasi fronte, in ogni ottica possa guardare il mondo che continua a vivere. Chiunque auspica al potere, nessuno vive davvero per la pace e affinché essa resista. La Nara vorrebbe soltanto quest'ultima e, come dice Fumie, la Pace alla quale anela sarebbe soltanto forzata nei confronti di chi, contrariamente ai di lei principi morali, non la vuole. La stessa pace forzata potrebbe scatenare una rivolta interna, una guerra per coloro che diventano Ninja proprio per scendere sul campo di battaglia o per chi, ancora, vuole soltanto raggiungere i propri scopi. Il mondo è pregno d'egoisti di qualsiasi genere. Lei stessa non n'è esente. E' probabilmente la più egoista, volendo costringere anche gli altri a vivere in un mondo privo di guerre. Senza dubbio, potrebbe rivelarsi essere la scelta migliore per chiunque, specialmente per Konoha che, nei confronti della pace, s'è sempre comportata da baluardo per quest'ultima. Un faro in mezza alla nebbia e ai fumi delle battaglie passate. <L'Alleanza venne creata proprio per questo, ma se la minaccia non giunge direttamente dalle Terre Ninja, giungerà comunque dall'esterno.> Sussurra, permettendole comunque di venir udita, ragionando ad alta voce per preoccuparsi dei propri pensieri tanto di quelli espressi ad alta voce. <Probabilmente, abbiamo tolto la pianta marcia ma ci siamo dimenticati delle sue radici.> Si riferisce al finto Dio che, a seguito della morte di Hotsuma, s'è fatto taciturno ed è sparito dai radar. Or come ora, s'è comunque -sempre- presentato sotto forma di copie fatte di Chakra, prive della realtà dei fatti e non portandosi dietro la consueta guerra. <Forse, il mio -egoismo- legato all'obbligo morale di imporre la pace può essere frutto di ciò che ho vissuto con mio padre. Egli propendeva per governare Konoha sotto un'altra ottica, legata non più alla pace per la quale ci siamo battuti, ma soltanto per il suo tornaconto. Mobilitò centinaia di uomini per cercare di far crollare ciò che, con sudore e sangue, avevamo finalmente stabilito.> La famosa Alleanza, perno della discussione odierna. Sospira, passandosi una mano tra i capelli rosei, calmandosi con profondi respiri. Parlare di Ryota è sempre un dispiacere, oltre che un fastidio che mal cela. In fondo, il ragionamento ha senso. Lei stessa s'è macchiata d'egoismo e di ossessione, propendendo per la mera -pace- senza chiedere agli altri se davvero la volessero. Auspica a non essere ciò che suo padre era diventato, ma potrebbe a sua volta apparire come una tiranna dal senso opposto della faccenda. A distanza d'anni, si trovano di nuovo ad affrontarsi nonostante egli sia un cadavere decomposto nelle Praterie della Memoria. <...> Quel che Fumie le fa notare ha senso. Combattere gli avversari ed ucciderli come questi ultimi volevano far con loro, non porterà nient'altro al -ripetersi- dell'evento. Ancora ed ancora. Le fa sbarrare gli occhi, eppure tutto pare avere finalmente un senso, una coerenza. <Si può essere però certi che, pur non agendo in questo modo, tutto finisca?> No, bambina, non puoi esserne certa perché il mondo è volubile; chi lo vive decide soltanto per se stesso e per chi gli sta immediatamente attorno. Tutto ciò che fuoriesce dalle parole della Deshi, le permette di ragionare dal punto di vista di qualcuno ch'è, finora, s'è comunque tenuto marginale ed esterno alla faccenda. Era esattamente -questo- di cui aveva espressamente bisogno: qualcuno che, dall'alto del suo punto di vista, peccando persino d'arroganza, le dicesse le cose come stanno e l'aiutasse, per quanto possibile, a trovare una soluzione valida al proprio problema. [Chakra ON] Annuisce blandamente per sottolineare quanto, le parole della Hokage, arrivino dirette nei propri pensieri, eppure, continua a rimarcar la propria convinzione lasciando però spazio al dubbio <avete distrutto solo il burattino, tuttavia, non è detto che chi lo manovrasse cederà i colpi per una sola pedina gettata a terra> lo scacco matto è ancora lontano da entrambe le parti, ma se la guerra non è ancora iniziata direttamente, perchè bisognerebbe attendere che sia il Male a far la prima mossa senza prevenir uno spargimento di sangue che alimenterebbe solo l'odio, il rancore, fino a raggiungere uno stato dal quale sarà difficile desistere, quello di una battaglia spietata dove entrambe le fazioni ricadranno nel torto poichè acceccati dall'Ira. Non a caso è uno dei Sette Peccati capitali, non credi? <Ci sarà sempre qualcosa che andrà a squilibrare l'ecosistema, basti pensare alle intemperie, come i terremoti dilagnano la terra...i tornadi radono al suolo il raccolto, gli incendi in periodi di siccità che massacrano i polmoni della terra...> ed abbandona ora con lo sguardo quello zaffiro di Furaya per lasciarlo scorrere sull'ambiente circostante, mancina allungata affinche, con i popastrelli, possa carezzar le foglie dei cespugli <ma da ognuna di quelle situazioni, si è sempre ricavato vantaggio che ha portato nuovamente la bilanca ad equipararsi> la vita è più forte della Morte, così come l'amore poichè il Male, anche più piccolo, riesce solo a far un gran baccano, tuttavia, a cosa si riduce? Alla mera paura. Non possono sottrarre ciò che è in diritto ad ogni creatura vivente, la Libertà di poter scegliere in serenità e condurre un'esistenza degna, senza spegnere la luminosità delle stelle accanto, riempire il cielo per poterne ammirar la maestosità con sincera unione. <Dal passato si puo sempre imparare...ma se continui a vivere nel terrore di poter divenir tuo padre, allora spiegami come pensi di poter guidare un popolo se continui a tener la testa rivolta indietro!> prendere consapevolezza di se stessi è il primo passo per poter essere considerato una guida, affidarsi a chi ci cammina affianco per non accusar l'intero peso, le colpe di un fallimento, gioire per le vittorie. La solitudine può assuefare i sensi come la peggior droga, trascinandoti nella paranoia e dunque, in possibili errori. Un sorriso compare sui boccioli rosati, il primo forse rivoltale con sincerità <nessuno potrà avere la certezza che questo metodo potrebbe funzionare, ma chi ti dice che invece non risolverà nulla?> se qualcosa non la sperimenti, non ne potrai mai scoprirne il risultato <portiamo un'esempio più quotidiano, durante un litigio...se entrambi iniziano ad urlare, cosa accade? I due continueranno ad alzar la voce per sopraffare l'altro, senza ascoltarsi> e cosa accadrebbe se uno dei due rimanesse semplicemente in silenzio? <se ad un pugno, io rispondessi con una carezza, credi davvero che ne giungerebbero di altri, dopo magari il secondo?> non alimentare la fiamma, anzi, lasciala bruciare fin quando quel singolo ramoscello si spenga poichè non possiede nulla al quale attaccarsi e divenir distruttivo <se invece di ucciderli, si risparmiasse loro la vita proprio per dimostrare quanto la superiorità risieda nella compassione, ci sarebbero delle svolte? Perchè noi...per loro, siamo i malvagi, illusi da meravigliose parole sussurrate da un diavolo tentatore che ci disegna come schifosi vermi> e se la realtà raccontata fosse differente da quella vissuta? <lasciar ai loro occhi la percezione del calore, senza emarginarli, ma accogliendoli come l'abbraccio d'una famiglia compatta> basta combattere, questa è la pura essenza della Pace. Staccarsi dal passato -costante presente nelle vite d'ognuno- è probabilmente ciò che più difficile le si può chiedere. Non ha mai davvero superato quanto accaduto con suo padre, seppur abbia sempre cercato di fare del suo meglio per non diventarlo. Inverosimilmente, è lei -lei soltanto- che s'è fasciata la testa con questa storia di non somigliare al traditore dalla Foglia. Nessuno la vede come tale, per cui perché dovrebbe vedercisi lei? Anzi, così facendo, non fa altro che rischiare di diventare ciò che mai sarebbe voluta essere. Le braccia restano piegate, incrociate ad altezza del petto. Titubante, cerca di ben ragionare sui pensieri espressi da entrambe. <Esatto, lo penso anch'io.> Non sarà certo questo a bloccarlo, specialmente s'è in grado di creare delle minacce efferate e di gran potenza. Probabilmente, il Mizukage vi s'era soltanto alleato per ottenere il Byakugan, così com'è stato poi scoperto, aiutandolo a recuperare parte del proprio Chakra andato perso nel corso dei secoli. <In maniera semplificata, non si può pretendere la pace né la guerra. C'è chi riuscirà e vorrà opporsi prima all'una e poi all'altra. Il mondo Ninja è esattamente questo, ed è da egoisti credere di riuscire a cambiarlo. Come dici tu stessa, la gente -la nuova generazione, magari- andrebbe educata a fare in modo che non vi sia gente con principi simili.> Negativi ed atti a causare soltanto delle stragi, dediti esclusivamente alla morte e non alla vita, alla -normalità- alla quale la Nara non potrà mai credere totalmente. Lo spicchio di normalità lo può ambire soltanto in un regime strettamente confidenziale e privato, quale potrebbe essere star accanto a Saisashi. A ben vedere, non sarebbe neanche un desiderio tanto pessimo. D'altro canto, lui stesso le ha suggerito di pensare anche a se stessa. Che male ci sarebbe in tutto questo? I pensieri ormai vagano da soli, associandosi, trovando dei possibili sbocchi nonché delle soluzioni abbastanza plausibili. Irrigidisce la mascella, inghiottendo un grumo amaro che le bloccava la gola, spintonata da un lato e dall'altro da emozioni controverse. Il passato e il presente si fondono, ma assieme non possono combattere per raggiungere il futuro. Bisogna lasciare totalmente indietro il primo, vivendo il secondo per aver un risvolto coerente e positivo. <Hai ragione.> Cos'altro dovrebbe dirle? Che non è vero? E' ovvio che le sue parole son il più corrette possibile. Restare ancorati a ciò che è vecchio e che ti ha rovinato, non porterà a nient'altro di buono così come non lo era a sua volta. Mostra un sorrisetto, or che tutto appare -quasi- risolto. E' riuscita a mettere in ordine i propri pensieri e Fumie n'è l'artefice, la magica aiutante che l'ha fatta ragionare quando ormai era andata alla deriva. Ascoltare altri pareri, esterni a chi le sta praticamente attorno, è un bene e lo ha appena valutato. <Mi sei stata di prezioso aiuto.> Le si rivolge, adesso, come una persona che ha risvegliato in sé quella fiamma che s'era indebolita dalle batoste prese negli ultimi periodi. <Cosa farai? Tornerai a Konoha o resterai qui?> Il quesito potrebbe essere ovvio, ma confluisce nei discorsi finora affrontati, concludendoli in un certo senso. Inspira ancor una volta profondamente, assicurandosi un'ancora, un punto che fungerebbe da salvezza per tutto ciò che l'aveva tenuta impegnata sino a questo momento. Prenderebbe tutto un senso, per quanto debba venir costruito, sistemato e reso tale. [Chakra ON] Ed è una qualcosa al quale difficilmente riuscirà ad abituarcivi, il mondo ninja può essere spietato, ma l'educazione imposta ai posteri potrebbe essere la chiave d'una pace futuristica assai più materializzata. Le sue parole, però, fenderebbero il cuore, si spalancano impercettibilmente le palpebre per lo stupore scaturito dall'esser stata realmente ascoltata, inclina lateralmente il capo lasciando scivolar qualche ciocca corvina sul viso <davvero?> incredula, come può un Hokage rendere partecipe una semplice Donshi, sarebbe come vedere un Re discutere in modo costruttivo dinanzi ad un Plebeo. Un solo passo indietro viene effettuato, si chiude innalzando un muro che le divida all'istante, difetto caratteristico che potrebbe aver notato anche Hitomu data la sua sparizione dopo le effusioni attuate al Villaggio della Foglia. Deglutisce, ma l'espressione ricade nell'apatia spezzata da due occhi bianchi come il ghiaccio <io?> pensieri che adesso si affollano nella sua mente, cosa sarebbe giusto fare? Rimanere o andar via, dissociarsi oppure contribuire divenendo più forte. La senti la Libertà, Fumie? Questo è il peso che ne deriva, la scelta non è mai semplice e seguir il proprio animo richiede dura meditazione <Seguirò il mio Maestro al momento, c'è un patto tra di noi> informa la Donna ruotando l'intero corpo per donarle le spalle <mi scuso per la mia arroganza ad esporre temi che non mi competono> tornare alla realtà, nell'ombra che anche ora le ingloba, la stessa di un'amnesia bastarda che ha cancellato il suo passato senza donarle la possibilità di poter comprendere il presente, perchè per quanto si debba lasciar alle spalle, è proprio lui a far da fondamenta per la costruzione di una creatura <continuerò ad allenarmi per possedere un'ottima padronanza del Chakra...e magari trovare la mia strada, qualunque essa sia> lampa il rigordo di Itsuki, lui la aspetta, si incontreranno di nuovo ed il canto del Male potrebbe richiamarla a se. Un nodo in gola viene a formarsi, elargir questo dettaglio potrebbe aiutare la causa oppure peggiorare la sua situazione? Forse è meglio parlarne con Hitomu <Ti auguro una buona serata, Furaya> detto ciò, s'allontanerebbe, ha dei conti in sospeso da risolvere. [End]