Anime gemelle

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21:26 Sango:
 Quella loro cavalcata in sintonia è una delle cose che la fanno sentire più libera in assoluto, con Kamachiteki, madre delle tigri, alta 4 metri e lunga 2 e mezzo. Ecco dove si trovano adesso le due "non ho ben capito perchè mi hai chiamata" la voce della tigre risuona, profonda, orgogliosa e forse un pò stizzita < lo so .. volevo solo parlare un pò con te > la destra che si appoggerebbe sul petto della tigre, adesso coricata e rilassata su una parte di quella spiaggia < non voglio che qualcuno prenda mire su Ame, e a sentire quel ragazzo la , qualcosa di più grande si sta muovendo , qualcosa che mi sfugge ..forse potrei chiedere ad Akendo > le iridi della donna che vengono puntate lontano, la sua figura ammantata di nero con la cappa dell'Akatsuki di Akendo, una cappa di morte e sangue, qualcosa di terribile per chi non conobbe mai realmente gli ideali della sua antenata, Konan. "capisco, non farti prendere dall'ansia Sango, sappiamo bene che non sei il tipo o non avremmo firmato questo legame con te" la voce della tigre che si fa più bassa, come se stesse amoreggiando con lei, come se volesse proteggerla. E' quello il carattere che la contraddistingue dalle altre tigri, bellissima nel suo vello , la zampa destra con degli anelli formati dal pelo più scuro, ma anche materna nel suo dire quando hai conquistato la tua fiducia < lo so , ci provo. Non desidero altro che portare la luce su Ame, non voglio più vedere il sangue della nostra gente scendere lungo i palazzi > i lunghi capelli rossi adesso sono lasciati al vento, trasportati in lingue di fuoco e sangue che le offuscano leggermente la vista "stai attenta, qui ci sono diversi insieme a noi " ovvio che si, sa benissimo che quello sprazzo di terra non sia disabitato, i sensi superiori delle due che le portano in sintonia ad ascoltare ogni rumore, ogni respiro, la terra stessa sotto di loro, il mare. Le iridi vengono celate al mondo, mentre il suo cuore affonda in quello della tigre, percepisce lei, la sua essenza felina, ormai ella stessa si sta ponendo in avanti ad un ulteriore legame, ma ancora ne ha di strada da fare. Comunque sia ovviamente le due verrebbero senz'altro notate, sopratutto per la presenza della predatrice accanto a se. Una visione terribile o bellissima, agli altri verrà lasciata pronunciare sentenza . [chakra on][evocazione Kamachiteki dalla role precedente]

22:09 Hoshiko:
 Nell'oscurità, la torre, viene celata ad ogni sguardo, la luce del faro sospesa nell'aria come una stella sconosciuta, la guida d'ogni marinaio in mezzo alla burrasca, un richiamo ipnotico, di salvezza, per chi è perso nell'oblio dell'oceano. Fitta la coltre di nebbia che assale ogni dettaglio, li rende offuscati, nitidi quanto una sbavatura di grafite sulla superficie candida d'un foglio, potrebbe aver il suo fascino, eppure, risulta lugubre, macabro, un paesaggio che lascerebbe percorrer un brivido lento lungo la spina dorsale, così forte da far accapponar la pelle. Ed è in quell'intercedere flemmatico che lo sguardo innevato scivola lungo la spiaggia, banchina sfruttata come fosse una passerella terminante nell'Ade, adorabile lo scrosciar impetuoso delle onde, esse si infrangono contro gli scogli, come anime perpetue che furono trasportate dai piaceri terreni, ora, sbattute contro la dura realtà di una punizione esemplare. E tu, dolce Luna, che ancor ci ammiri nella Volta Celeste, cosa pensi dei miseri mortali intenti ad abbattersi l'un l'altro esattamente come quell'acqua furiosa procede sulla roccia, iraconda nella potenza dimostrata e spinta dal vento di una guerra dal sapore ferreo del sangue, della disperazione imminente che colpirà ogni cuore, lasciando gioire i portatori di caos, impositori di leggi troppo discordanti. Ma in fin dei conti, chi ha deciso cosa sia giusto o sbagliato? Forse non è poi cosi errato andar contro la moralità dettata da creature che si elevano al di sopra del popolo, ma d'altra parte, nonostante non abbiano colpe di scelte improprie, saranno proprio loro i primi a cadere come tessere del domino. Si spalancano impercettibilmente le palpebre nel sincerarsi di una creatura fuori dal comune, uno sforzo in più coadiuviato all'avvicinarsi per macinar la distanza vigente tra Lei e l'unica figura che riesce a svettare in quel luogo così caotico. La tigre azzanna e dilania, ma sa fare solo quello. Non le verrebbe mai in mente di prendere le persone e farle restar inchiodate per le orecchie per un'intera nottata, nemmeno se fosse in gradi di far una cosa simile, questo rende l'essere umano uno degli animali più feroci al Mondo poichè dotati di crudeltà e bramosia di potere, e tu Sango, come ti definiresti? Finalmente capta la Donna, ma non s'arresta, il pericolo non è minimamente contemplato nelle sue membra. Si presenta come una donna minuta dai lunghi e setosi capelli corvini estesi fino a metà schiena, epidermide perlacea, così pallida da parer un fantasma, ma la bellezza del suo viso renderebbe più dolce la sua visione, specie per le iridi bianche come la neve d'una montagna. Candore rosato colora le gote e le labbra carnose, viso perfetto sul quale il tempo ancora non ha solcato alcun segno di vecchiaia. Forme sinuose fasciate in un fine cheongsam nero in velluto privo di maniche e scollo, profondi sono gli spacchi laterali della gonna che scoprono le cosce ad ogni falcata e, ad arricchirne i bordi, vi sarebbero dettagli d'un filo dorato. Dita e polsi abbelliti da numerosi bracciali che preannunciano il suo arrivo con un lieve tintinnio.

22:21 Sango:
 Oh quanti rumori nella notte, onde che si infrangono, nebbia che sempre appartiene al loco stesso. Due figure unite in un legame silenzioso e forse proibito, ella e la tigre, unite in quel lungo contatto tra la di lei mano e il di lei cuore. Un unico suono, due cuore che cercano di battere all'unisono . Le dita che ne accarezzano la sostanza femminea sotto a quei fasci di muscoli, a quel ringhio lieve e basso, simil a delle fusa. Le piace. Ama quel contatto con Kamachiteki, ama sentirla sua amica e non come una sua proprietà. Due menti che condividono pensieri e atti, la donna che cerca sempre di più a divenirne parte di quella natura orgogliosa e felina. Le iridi della tigre basse, rilassate in quell'atto "posso capire cosa provi, nessuno toccherà i cuccioli" di poche parole come sempre, ma pregne di quella sostanza che lede l'animo dell'Ishiba. Anche lei non avrebbe permesso ad alcuno di continuare quella perenne violenza nei confronti del proprio villaggio, degli abitanti, dei clan stessi. Un lieve rumore, una musica che si frappone tra loro e quel silenzio che si cela nel loco, un tintinnio basso che preannuncia la venuta di qualcuno presso loro. La tigre che solleva lo sguardo per notare per prima la venuta di Fumie. La donna che dopo qualche momento riapre le palpebre, la notte e la luna tenebrosa che si insinuano in lei , voltandosi infine lentamente su quel corpicino, tanto differente dal proprio, alto e prorompente. Ne osserva i movimenti, la camminata, il volto e le sue espressioni < non vi è bisogno , vedrò io chi è > la tigre che rimarrebbe dunque ferma al suo fare, la coda lunga che lenta prima adesso inizia ad agitarsi, come se un gioco sia venuto dritto tra le sue zampe. La rossa lentamente andrebbe a staccar la mano da lei per potersi portare lenta ed inesorabile verso la nuova arrivata < cosa ci fa una ragazza a quest'ora della notte in un luogo come questo?> chiosa lieve, la voce che dovrebbe raggiungerla, forse stanca ma certamente elegante e trattenuta nel suo legame eccelso con gli Ishiba. Non ha molto da dire, non vuole scacciarla, vuole solo sapere perchè mai una donna dai capelli corvini si sia avventurata a quell'ora della notte verso il loco poco ospitale. Lei ha scelto quella vita selvaggia, fatta di una non casa, di una vita passata nella natura..tra le braccia di un uomo più simile ad un demone che ad altro. Ella la osserva, dritta in quel suo vestito che l'allieva dovrebbe riconoscere se solo abbia mai sentito di quello che l'Akatsuki portò un tempo. Le braccia lungo il corpo, rilassata anche nel bel volto,i lineamenti distesi e le iridi azzurro verdi oscurate dal buio della notte. Perchè dovrebbe attaccare una giovane donna? Quasi come se vedesse in lei lo specchio di quello che fu un tempo, delicata, giovane, mentre adesso il seme del diavolo le era stato piantato e stava germogliando in lei. Attende dunque il suo dire. [chakra on][evocazione Kamachiteki]

22:52 Hoshiko:
 Soppesa lentamente la figura Femminea, ora, eretta dinanzi a se, ne alterna l'attenzione con la mastodontica trighe e il suo giocar frustante di coda, solito atteggiamento felino che non rappresenta esattamente la felicità di un canide. Ma l'espressione permane apatica, statica tanto quanto una statua in cera, cangiante solo per la fioca luce della Luna contrastata dal Faro <Ciò che fa Lei a quest'ora tarda della notte> rimbecca arrestando dunque l'avanzata a circa sei metri di distanza dall'altra, braccia sollevate per poterle intrecciare sul petto rigonfio, non per protezione sia chiaro, ma per mera comodità di chi, adesso, torna a volger lo sguardo sull'oceano al suo fianco. L'orizzonte ormai non si frappone più tra la distesa salmastra ed il cielo colmo d'astri, un'unione perfetta che dovrebbe essere contemplata affinchè i suoi insegnamenti possano donar esempio ai mortali. Una mania distruttiva quella dell'umano nel voler differenziarsi tramite nomi, etichette, stati, ma se solo riuscissimo a guardar oltre la superficie, riusciremmo a captare quanto gli animi siano simili tra di loro, ognuno con la sua storia. Ognuno con le proprie esperienze. Con le proprie gioie. I propri dolori e...i rancori. Ogni giorno siamo una versione diversa di noi stessi. Insicuri. Soli. Butterati dalle imperfezioni. Inclina dunque il capo lateralmente per poter indicare con un cenno del mento la bestia alle sue spalle <Graziosa...non credo di averne mai vista una cosi grande> tentativo di imbastir un discorso frivolo, come quando, in fila dal salumiere, s'attende il turno. Eppure, lo interrompe lasciando che lo scrosciar perpetuo spezzi il silenzio, altrimenti, assordante, permette dunque ai suoi smeraldi di poterla osservare seppur riesca a captare un velo di malinconia nell'espressione, forse fin troppo leggera per esser reputata rilevante. Dunque, ruoterebbe l'intero corpo affinchè successivamente le natiche s'adagino al suolo, ginocchia avvicinate al seno ed arti inferiori pronte a cingerle in un blando abbraccio <Comunque sia...un Demone una volta mi disse che il mare lo aiutava a pensare> Ryuuma, piccolo chimico, creatore di stupefacenti che non ha ancora assaggiato, in fin dei conti, a che serve? Siamo già in una gabbia di folli, probabilmente la dronga trascinerebbe ad una realtà peggiore di quella vissuta ad ogni battito di palpebre. <Vale lo stesso per lei?>

23:07 Sango:
 Oh come quella donzella sia finita forse in qualcosa di troppo grande, ma che allo stesso tempo, l'esser così donna la renderebbe agli occhi delle due come una bellissima creatura, troppo abituate alla presenza di uomini in giro. Alla prima frase la donna sparirebbe dalla sua vista, lieve come una piuma, feroce come una tigre, nel compiere quel movimento fulmineo verso di lei in quei sei metri, per poi spostarsi alle sue spalle. Il petto che dolce andrebbe a prender possesso della sua schiena, provando inoltre a metter le proprie mani sulle sue spalle per trattenerla, il seno che si spingerebbe lieve sulla sua schiena < non avere paura > le labbra morbide andrebbero a sussurrarle quelle parole dritte nell'orecchio sinistro se fosse possibile cercando di infonderle un senso di sicurezza, la mano sinistra che prova a cingerle il fianco delicatamente, il tocco di una donna < lei > continua lieve parlando della tigre che le sta osservando interessata < è la madre delle tigri, è bellissima, forte, elegante , predatrice> le iridi che dal suo punto di vista di portano dritte sulla tigre, forse offesa per il dire della ragazza ma nemmeno tanto intrigata dal loro dire , forse messa in pace dalle parole dell'Ishiba stessa < vuoi che te la presenti? > la voce bassa e armoniosa, avvolgerebbe la figura di Fumie in ogni sua parte, un contatto umano, quasi materno , avvolgente in ogni sua parte per portarla ad un senso di quasi sollievo < non incontro da troppo una donna con cui parlare > la lingue che lenta andrebbe a scivolare sulle labbra morbide < il mare..> la destra sempre se possibile, un tocco caldo materno, qualcosa di troppo intimo forse se venisse permesso, scivolerebbe sul braccio della ragazza, fino alla sua mano. Li la stringerebbe tra le dita sollevandola lievemente verso il mare < mi aiuta a pensare il mio battito del cuore.. il battito della natura stessa > sussurrerebbe sempre a quell'orecchio < il mare non è altro che una piccola nostra estensione , non potremmo mai controllarlo ed è questo che ci avvicina a lui > le iridi che si sollevano da lei al mare stesso, graziata anche dall'altezza che le differenzia < non mi dare del lei, chiamami solo Sango > detesta quella formalità, quel suo esser definita tale perchè Yukio l'abbia nominata special jonin < sono qui come donna e come ninja.. ma non è il mare ad avere attrazione > a quel punto proverebbe a distaccarsi totalmente da lei, sempre che mai sia stato in grado di avvicinarsele, per poterla vedere in interno < cosa ti turba mia dolce creatura?> com'è strana solo per il fatto che si trovi d'innanzi a lei una donna, una ragazza. Dall'altro lato Kamachiteki ne osserva la scena, forse affascinata, forse annoiata, ma la coda andrebbe a fermarsi dunque. Adesso la osserva, calma dentro l'animo stesso. [chakra on][evocazione Kamachiteki]

23:41 Hoshiko:
 Furtivo lo spostamento, così veloce da non riuscirlo a captare in tempo, e che la costringerebbe ad arrestar le proprie movenze. Calano le palpebre affinchè sia il resto dei senzi a donarle la capacità di veder ciò che lo sguardo si perde, ed infatti, eccolo quel seno morbido adagiato sulla propria schiena, colossale forse la figura della rossa che, come un'ombra stagliata su un muro, la ingloba nell'oblio d'una serata passata sotto il chiarore di Luna. Non vi è il ben che minimo accenno di paura, permane in uno stato di quiete in netta contrapposizione con quel mare impetuoso al suo fianco, non priva di quei contatti, a tratti, Lussuriosi, come un demone sgusciato fuori dalle viscere dell'inferno, ella l'attrae con il solo canto di corde vocali suavi, materne, degne di una ninfa il quale scopo è quello d'ammaliar chi, adesso, è divenuta preda dinanzi ad una Bestia. Solo ora lo sguardo si schiude, nell'esatto momento in cui le carezze riservatele lascerebbero rincorrere la spina dorsale da brividi che accapponano la pelle, labbra carnose simili a boccioli fioriti in primavera, si schiudono per lasciar affondare nell'inferiore il canino affilato. Maledetta perversione, riesumata dinanzi ad uno dei Sette Peccati capitali che ancora una volta la richiama, con Itsuki, per poco, non perdeva il controllo, ma che fare quando è una Donna a far raggiungere l'abbraccio dell'Ade? Iridi bianche, pure, direzionate a quella tigre dinanzi a se, ne osserva le fattezze cercando di scolpir nelle mebra ogni suo meraviglioso dettaglio <cosa ti fa pensare che sia paura quella a macchiar il mio animo?> ruota blandamente il capo affinchè possa rilanciar un'occhiata in tralice fredda, glaciale tanto quando il colore di un richiamo al Clan di dubbia appartenenza. Risoluta, stizzita forse in quella stronzaggine esaltata dall'espressione apatica imbastita <Qualsiasi idiota è capace di prendere una tigre per i coglioni, ma ci vuole un'eroe per continuare a stringere> la possiedi? O è lei a posseder te, un dilemma che fiorisce come una domanda celata da una frase forte, sprezzante ma non per Sango, bensì nel ripudiar se stessa e quella macchia di malvagita che tenta in tutti i modi di reprimere, osannando la Libertà. E se l'altra inizierebbe a parlar dell'Oceano, dal canto suo, seguirebbe il discorso con gli occhi, rispondendo pacamente e con voce così sottile da parer un sussurro <il mare è l'unico essere infinito che si pone umilmente ai nostri piedi, senza mai perdere un briciolo della sua grandezza> perchè la vera potenza probabilmente risiede nella umiltà, bisognerebbe imparare da esso a improvvisare e lasciarsi andare, e dal cielo a non avere limiti e confini. Mano che intreccerebbe le dita con quelle della Femmina, ma non la stringe, parrebbe più una bambolina i cui fili verrebbero smossi dall'infimo burattinaio ora li presente, un'involucro vuoto, privo di emozioni se non per il continuo dubbio sulle proprie origini, nel voler ricercar risposte in una amnesia che attanaglia la sua quiete. In quella domanda, unita al distacco totale dal calore corporeo di Lei, scatterebbe nel desiderar di incrociare i suoi smeragli, inarca un sopracciglio, titubante <...> eppure non replica nell'immediato, si prende una lunga pausa utilizzata per ponderar al meglio come poter rispondere a tale situazione. Dov'è Hitomu? Scoperta in una debolezza dove, la Volpe, rappresenta un supporto fondamentale, a tratti, vitale <beh...siamo in guerra, eppure, non ho potuto far altro che notare quanto, chi dovrebbe proteggere il popolo, continui a non comprendere chi siano i nemici e come eventualmente contrastarli> ricorda i discorsi dei due sconosciuti sul Ponte di Naruto, come se vivessero in un'altra dimensione, lontano dalla realtà che adesso mette in ginocchio interi Villaggi. Ma perchè stai tergiversando Fumie? Non è questo ciò che ti trascina nella frustrazione, ma bensì, una mancata identità non denominata neanche da esperienze passate. <Io sono Fumie Akemi> termina ed infine, tace.

00:04 Sango:
 Una danza soave quella delle due, due donna, due anime affini, gentili forse in quella lunga danza. La rossa riesce in quello che vuole, nel suo sospirarle all'orecchio, alle carni stesse, quasi a volersene impossessare. Non ha mai dato importanza al mero sesso, ma all'anima che potrebbe legarle, lei o chiunque altro sia. < sono felice che tu non abbia paura di un contatti così> intimo, lieve, una geisha che sussurra a lei e al suo animo, in ogni tocco, in ogni dire, l'accarezza sempre, perchè rovinare dunque una donna? < oh no, mai prendere così una tigre> sussurra divertita nel frattempo in cui, Kamachiteki si solleva sulle proprie zampe mostrando la sua vera altezza "sei giovane cucciola, ma mai dire che qualcuno possa piegarmi" un lieve ringhio accompagna quel dire prima che la tigre stessa vada ad allontanarsi. L'Ishiba la osserva, consapevole di quel che sta accadendo, e ovviamente non fa nulla per fermarla < non è una cosa da padroni o da schiavi.. è qualcosa di meglio dell'amicizia stessa > sussurra ella alla luna e alla piccola figura, cercando di metterla in quella visione. Le mani che lente andrebbero a toccarle i fianchi morbidi . Lascia che adesso ella parli, allontanandosi col proprio corpo, vedendola di fronte. I due corpi tanto distanti quanto le loro anime probabilmente . Le ha toccato il corpo lievemente, una piuma a schiuderle l'anima, ne è consapevole in quella bellissima danza di due fiori tanto belli < chi desidera proteggere il proprio villaggio..?> riprende solo dopo averne saputo il nome completo < Fumie.. io vengo da un paese ucciso tante volte.. ho visto sulle mie mani il sangue di coloro che ho amato e che mi hanno amato, dimenticato tutti quanti nella presa del potere di questa alleanza...hanno lasciato il mio paese intriso nel sangue, distrutto per poi farlo sparire> gli occhi quasi lucidi, il dolore che traspare pure da lei , nel suo dire, nel suo avvicinarsi, mentre prova la mano destra a salire gentile sul volto altrui ad accarezzarlo. A quel punto, si avvicinerebbe al suo volto, le labbra se possibile vicino alle sue a toccarsi lievi, i sospiri delicati che si porgono sulle di lei gemelle < capisci mia cara? > le sussurrerebbe cos' vicina < la disperazione che possa provare il mio cuore nel sentire la mia gente morire ogni volta per qualcosa di troppo grande ..e che lascia morire la propria terra > le labbra se fosse permesso si sfiorano ancora di più, lieve , morbide, la sinistra che scende sul suo viso per accarezzarne il collo- Il tocco di una donna sul di lei corpo, le iridi impresse sulle sue quasi disperata. [chakra on][evocazione Kamachitechi]

00:48 Hoshiko:
 Cosa spinge una creatura nel quale s'è installato il seme Demoniaco, a ricercar un velo di comprensione in una perfetta sconosciuta. Cosa nasconde il tuo cuore, Sango, qual'è la reale risposta che ricerchi in quegli occhi innevati riflessi in smeraldi vitrei, pericolosi e, a tratti, assassini. Ed ancora non si sottrae a quei tocchi continui che stuprerebbero il suo corpo, due anime così distanti seppur in esse si celi quel barlume che le accomuna, un'inconsapevole resa dinanzi alla malvagità che rade al suolo la dignità umana, come un'incendio che rende la foresta cenere <il mio corpo...cosa mai potrebbe valere? Lo puoi avere se vuoi, ma ciò di quanto più prezioso in una creatura, risiede in ben altro e non in futili seduzioni insensate> razionale quella mente che non lascia spazio ai sentimenti seppur, in essi, è ricadura con il Nono Hokage, desiderio fisso nelle proprie membra, come un mantra dal quale non riesce a divincolarsi. Ed un'occhiata in tralice raggiungerebbe quella Tigre, adesso, in procinto d'allontanarsi, ma mai l'attenzione uditiva abbandona la voce suave di una sirena incontrata in riva al Mare. Sussurri raggiungono le proprie orecchie, quel fiato caldo che impatta sulla propria epidermide, un contrasto piacevole con la frescura di una serata colma d'umidità, maledetta nebbia, fastidiosa patina che nasconderebbe le due figure rendendole invisibile alla percezione di terzi <qualcosa di meglio dell'amicizia...> ed ecco che, come una scintilla nell'oscurità, viene raggiunta l'informazione sui chakra legati a strane creature, eppure, il Biondo parlava di Bestie nascoste e sigillate nei loro corpi, perche, allora, questa è vibilie, palpabile, vera. Assottiglia le palpebre, ogni contatto viene assecondato senza, però, ricambiarlo, tuttavia, ritrae il capo all'avvicinar delle labbra, sviando verso l'eterno oblio dell'orizzonte, una morsa che attanaglia il cuore nel sincerarsi del suo vissuto, questa è la guerra, queste sono le ingiustizie che dovrebbero essere strappate via dal libro dell'esistenza. Flesse le falangi, entrambe le mani si chiudono in pugni serrati, tanto forti da far penetrar le unghie nella carne, lacrime di sangue precipitate sulla sabbia, coadiuviate ad altre più salate che si cullano nel dolce abbraccio delle ciglia inferiori. Perchè piangi, Fumie? Quasi si potrebbero avvertire i lamenti, la disperazione, il flagello dell'imposizione di alleanze mirate solo a gioviar i propri interessi anzichè quelli del popolo. Contrae la mascella per un'impeto di nervosismo, maledetti gli Hokage scolpiti nella pietra, s'elevano come Dei, ma senza i loro seguaci, sarebbero alla pari di un minuscolo frammento di vetro che, in solitudine, certamente non comporrebbe uno specchio <lo comprendo...ed è per questo che non riesco ad accettare, come, chi sbandiera la Pace e la Benevolenza, possa permettere uno scempio simile> schiocca la lingua avvelenata da un sapore amaro, Lei, così debole, ma non per molto <profanare la Vita per mero potere, escludendo i bisognosi solo per una modalità di pensiero non affine al proprio. Come se non si potesse comprendere, accettare, adattarsi affinchè venga equilibrato il sistema e racchiuder tutti in un'unica cerchia> disumano è l'abbandono in quei pianti, questo genera l'odio, questo genera il tipo di rancore che si riversa in un Fiume di Sangue per i posteri. Non siete guide, ma carnefici, continuate pure a puntar il dito, primo poi si spezzerà sotto la forza dell'opposizone.

01:16 Sango:
 L'accarezza inizialmente, live in quel bacio di piume, ad ascoltarne i pensieri e le parole, anche quando si sottrae al loro contatto diretto. < il tuo corpo non vale nulla > sussurra grave prima di aprire le proprie braccia per spogliarsi di quel mantello, indossa infine un pantaloncino stretto e una maglia a collo alto, entrambi neri < nemmeno il mio serve a qualcosa > le proprie mani che incedono sul proprio corpo , sulle forme morbide ed evidenti < c'è qualcosa di sempre più importante che un mero corpo, un animo che lo aiuta, quello è il più grande corpo che tutti noi possiamo attingere > chiude le palpebre impregnandosi di quelle parole uniche verso se stessa, forse verso Fumie < non è una seduzione..ma un ballo tra le anime che possono essere consapevoli > un ulteriore dire prima che le iridi si facciano rivere infine . Ne osserva il corpo, le mani strette in pugni, e lei quasi a volerla salvare proverebbe a prendere la sua mano sinistra tra le sue, gentili e delicate , fredde nel tatto ma calde nello spirito stesso < no, non devi provar rabbia > lei stessa non ne prova per il mondo la fuori, ma solo per se stessa, solo per quello che ha fatto. Se ci riuscisse proverebbe a portarla tra le proprie labbra solo per incidere in esse con un lento bacio < quello che è stato..mia cara Fumie > il dolore quasi lasciatole uscire dalle proprie labbra < è il vedere i tuoi stessi fratelli e le tue sorelle venire trucidate in un atto simile. Il loro sangue che sporca te stessa, le tua mani, le mie! > strano che quella notte lasci andare ad altri il proprio dolore, tanto profondo da poter annegare tutti quanti < io non voglio essere così, voglio poter protegger le persone che mi stanno a cuore, voglio poter protegger la mia gente da quei pericolo che verranno infine > la voce che quasi raggiunge un che di isterico, prima di ridimensionarsi, come il suo sguardo, adesso di nuovo fisso sulla sconosciuta < la vita per me è sacra, nessuno deve più morire, nessun sangue deve essere versato per qualcun altro. I miei clan che alla fine possano vivere nella propria terra, poter esser finalmente vicini a coloro che morirono per essa! > la voce che accompagna il tutto che si fa più alta infine < voglio essere la protettrice dei miei bisognosi, di coloro che non hanno visto altro che il sangue e la guerra, per poter esser per loro luce e speranza > le iridi quasi tremanti che emanano quell'ardore che adesso la comanda > la osserva adesso in quei pianti, in quelle lacrime. E le mani che proverebbero ad asciugarle spingendole sui pollici stessi, a catturar quelle gocce di diamante < no mia cara, non devi piangere > il tono che la avvolge, enigmatico, ma anche molto materno < non voglio che una giovane donna debba nuovamente piangere per quello che è accaduto..ma voglio che tu gioisca per la rinascita intera di un popolo da troppo tempo sfrattato, legato ad un nuovo paese che non gli appartiene, qualcosa di grande per poter raggiungere la serenità stessa > le sorride, dolce come poche volte nel suo animo,dato anche dal suo legame col riduko sennin,Akendo, che l'ha portata verso oltre le vette immaginabili dai semplici figuri. La lascia adesso, lasciandole il proprio spazio, chissà perchè si è lasciata andare con lei..[chakra on][evocaziona Kamachiteki]

02:01 Hoshiko:
 Viene finalmente spezzata l'apatia di quell'espressione priva d'emozione, s'allarga un flebile sorriso che, lento, solleva gli angoli della bocca fino a svelar l'arcata bianca e perfetta, svettano quei canini più appuntiti rispetto alla soglia umana donando dunque, al tutto, un sapore più sadico, macabro, ben lontano dalla purezza dimostrata dagli innevati <Consapevoli?> sbuffa aria attraverso la dentatura, un sibilo alla pari di un serpente le cui spire vorrebbero aggrovigliar il tuo corpo e stringerlo sotto la loro morsa, un gesto di dinniego effettuato adesso con il capo, ritmico come un metronomo che ha preso a dettar il tempo di questa danza dall'altra iniziata <non riesci neanche a sentir l'eco della mia anima> sinuose ora quelle movenze che s'apprestano a raggiungerla nuovamente, anche che ondeggiano come quando le fronde vengono accarezzate dalla leggera brezza primaverile. Ed ora di riesumar ciò che viene racchiuso dietro mentite spoglie, un Lupo travestito d'agnello che dinanzi ad un'altra bestia è pronta a proteggere i propri ideali, e come un Santo permetterebbe a quelle labbra velenose di posarsi silla carne ferita, macchiati di quel liquido ferreo pulsante nelle proprie vene, non avverti un sapore diverso? La Libertà, Sango, non risiede in pensieri utopistici, bensì, in una mente brillante con capacità cognitive che riescono a sfondar dei limiti perseguiti solo dai comuni mortali. Elevati, brilla come la più bella delle stelle, risorgi dalle ceneri dolce Fenice, meriti di più <potrebbe sembrar rabbia verso chi ha commesso tali crimini...potrebbero sembrar lacrime di tristezza per accadimenti immorali ed ingiustificati...> iridi perlacee, ora, fisse nei suoi smeraldi, ritrae la nuca quanto basta per sopperire all'enorme differenza d'altezza, ammira come la fioca luce della Luna accarezzi dolcemente un viso apparentemente innocente, un Angelo Caduto in cerca delle sue Ali <la mia e frustrazione nel sincerarmi di quanto, ancora, non riusciate a comprendere il valore del libero arbitrio> ricadere in questa bramosia di potere, nella falsità di voler proteggere, sostituirsi alle mura erette dal Governo, che oscenità. Roteano le orbite ritraendo l'arto porso, dona il fianco con un semplice passo che scopre la coscia dallo spacco <l'egoismo è ciò che fotte le vostre essenze. Noi, loro...voi. Continue differenziazioni che non portano ad alcun risultato se non quello di continui scontri. Ed allora, mi chiedo...quanto è effettivamente sbagliata una disinfestazione dei soggetti che portano alla cancrena di un'intero Regno> disfarsi definitivamente delle mele marce affinchè, la quercia, sorga eretta in tutto il suo splendore partendo da radici solide. Un sospiro tacito sgattaiola via dalle narici arrossate per via dell'umidità, mancina trascinata sui seni prosperi trovarà appoggio sullo sterno tramite il tocco dell'indice e del medio <La vita è una delle punizioni più massacranti che si possano donar ad una persona. La morte è facile, indolore, fugace come un battito di ciglia> pagare per ogni azione compiuta ai danni degli altri attraverso l'altruismo? Oh no, neanche, torture che farebbero accapponare la pelle se solo venissero sussurrate all'orecchio, inspirate all'inferno ed i gironi nel quale ogni peccatore viene collocato a dovere <Immagina un Mondo privo di Alleanze, un'unico uomo o donna capace di mantenere l'equilibrio tra le fazioni, uniti sotto un'unica bandiera> un'unico corpo, un'unica, grande, realtà <estirpar le erbacce marce per non rovinar il giardino dell'Eden> lo senti? E' il pianoforte maledetto che ha preso a risuonar insieme alle proprie parole, lasciati ora trasportare dalla rivolta.

15:53 Sango:
 La danza che continua, due rose diverse che si sfiorano coi loro movimenti e con le loro parole. La rossa che annuncia il suo volere, la voce che però si tiene morbida e delicata, cercando di avvolgere di una nuova visione la giovane che trova d'innanzi a se. Ne osserva adesso le movenze, ne ascolta il dire, ne studia le espressioni senza lasciarsene sfuggire alcuna. La osserva come farebbe una tigre di fronte ad un topolino, incuriosita da lei ma non troppo per doverne prendere il succo della vita. < non sento l'eco forse > ammetterebbe ella sbattendo le ciglia più volte, l'espressione quasi serafica mentre la osserva dall'alto in basso data l'altezza < ma la sento vibrare > sussurra, un sorriso si solleva sulle sue labbra. Ma adesso giunge il momento in cui non tocca a lei parlare, ha già detto molto, troppo forse per quella sera, ma qualcosa la farebbe rimanere li, silente e statuaria nel suo fare . Non ne comprende direttamente il motivo di quel comportamento che sta avendo, di come il corpo vorrebbe quasi avvicinarvisi..una simil attrazione l'ha già provata ma con un uomo più simile ad un demone. < mi affascini > sussurrerebbe alla fine del suo discorso < e la cosa è strana > probabilmente lo sarebbe anche per la giovane donna d'innanzi. < comprendo quello che dici..ma non posso esser pienamente in accordo con te > le labbra che mormorano piano quelle parole, il corpo che si abbasserebbe leggermente verso di lei in modo da avere quasi i visi alla stessa altezza. Un ulteriore sorriso si forma adesso, più dolce, quasi materno < mia dolce ragazza, il libero arbitrio.. non sai cosa sia. Io ho vissuto parte della mia vita in una terra dimenticata, una terra dove il sangue sgorgava continuamente..e nemmeno la pioggia sarebbe mai riuscito a portarlo via > la voce ridotta ad un sussurro, il dolore che traspare dalla propria anima mentre racconta un passato tanto remoto da sembrare quasi un sogno < un giorno qualcosa ci attaccò , distrusse tutto quanto e non rimasero che macerie e pochi feriti > oh com'è strana la sorte, e pensare che l'ultimo attacco ad Ame era stato proprio a colpa di Hitomu stessa e della sua dannata volpe. Una bijou dama scagliata contro il proprio paese distruggendolo.. ma questo ancora la donna non lo saprebbe, solo il tempo avrebbe rivelato tutto < e fummo costretti a star sotto qualcun'altro. Tutto sparì in un attimo, famiglia, amici , la nostra stessa casa. E adesso non abbiamo un libero arbitrio, non abbiamo nulla, la nostra voce è stata soppressa per troppi anni > Yukio stesso aveva inglobato sotto le proprie spire un intero villaggio annullandolo completamente < hai ragione > sussurrerebbe risollevandosi , il volto che si porterebbe verso l'alto , le iridi alla ricerca di quell'eterna luna che assiste a quel loro danzare, e lentamente queste verrebbero celate al mondo mentre il vento sospira su di loro < avrei desiderato esser morta io quel giorno > ricordi che si affollano nel proprio animo, lo lacerano , la divorano, il senso di colpa che sembra volerla annegare. Ma non ha necessità di indugiarvi oltre, la propria anima l'ha già venduta per qualcosa di grande e superiore < vivere è molto più difficile > un ultimo sussurro il suo, di una verità assoluta. < tutto quello che sto facendo è per questo..rendere la mia vita degna di esser vissuta e degna di non essersi conclusa quel giorno > avrebbe vissuto e brillato, bruciato, pur di non far morire una seconda volta il volto di Ren tra le proprie braccia. Una lieve lacrima scenderebbe sul volto bello e maturo , una singola riga , un pezzo della sua anima che vibra ancora di un dolore e di una rabbia verso se stessa che mai si sarebbe fermato . Lentamente riporterebbe il proprio sguardo su di lei < la tua pare quasi giustizia, ma chi siamo noi per decidere chi sia meritevole o meno? La domanda rimane quella, e ogni volta che prenderai una decisione, sul tuo capo oscillerà una spada che potrebbe tranciarti in due . E sul tuo animo arriverà un peso ad ogni scelta.. sapresti non affondarvici? > la domanda viene posta adesso, le due così vicine e così diverse, come un magnete che le attrae e le distanzia. Attende adesso, immobile d'innanzi a lei. [chakra on][evocazione Kamachiteki]

16:53 Hoshiko:
 Un diamante risulta la lacrima che accarezza la gota di Sango, una morsa che attanaglia il cuore all'udir quelle parole che fendono la sua anima per ridurla in brandelli, come può l'umanità dilaniare la dignità di un popolo intero ed abbandonarla in nome di un'Alleanza fasulla. Nodo formatole in gola, cosi grande da bloccar le vie respiratorie, da fermare la voce, un'unico mezzo capace di distruggere o unire le craute, di scavar rancore o dissiparlo nell'etere come dolce fragranza afrodisiaca. Profondo il sospiro nel ricercar quella calma, un passo smosso verso la rossa per tentare di azzerar la distanza ed afferrarle con delicatezza la mano, impulso d'attrazione letale come il fascino sprigionato da un'anima perpetua, in conflitto con se stessa per essersi macchiata di crimini che altri hanno commesso per primi, a prostrarsi dinanzi alla vera legge naturale che vede la vittoria in pugno al più forte, all'imposizione così tanto odiata ma tremendamente reale, palpabile. Si intrecciano le dita con quelle altrui, incurante di macchiar con il sangue la sua epidermide, come un tacito patto che ancora dev'essere trascritto, sugellato, e se solo scoprisse il fautore di tali oscenità, probabilmente vi sarebbe un cambiamento radicale di un pensiero, ora, fin troppo impresso nel proprio essere < che sia l'uomo che sta smuovendo questa guerra ad aver scatenato l'inferno tra le tue terre> bianche, ora, lucidate da un pianto silenzioso, come un fiore risalito dal sale che brucia sulle ferite, una connessione empatica nel concepire quanto dolore possa risiedere nel rispondere alla violenza con altra violenza, ecco cosa non riescono a comprendere gli Hokage, quanto l'ideale di un singolo con il potere possa sdradicare la luce dagli spiriti per farli ricadere nelle tenebre più profonde <possibile che tu non sappia chi sia stato a far ciò?> conoscere il nome, cancellarlo dalla Vita stessa poichè non meritevole neanche di avvertir il battito di un cuore pulsante nel petto. Strappar via una persona cara dalle braccia di chi, ancora oggi, ne avverte la fitta della mancanza, ed arriva dritta quella domanda, le fa spalancar impercettibilmente le palpebre, uno schiaffo che la riporta con i piedi al suolo. Chi è lei per decidere? Nausea nel comprendere quanto, forse, risulti essere simile agli squilibrati bramosi di innalzar il proprio ego, non starai peccando anche tu, Fumie? Deglutisce, la gola è secca, permane in un silenzio meditabondo, non può donar una risposta del tutto dissociata dai propri sentimenti <io non sono nessuno...tuttavia, credo che sia meglio portar il peso della morte di un singolo che l'osservare come questo continui a far echeggiare le urla disperate di innocenti nell'etere>

17:11 Sango:
 Com'è stato semplice aprire il proprio animo a quella sconosciuta nonostante ancora il macabro che vi si cela rimarrebbe ben nascosto nella tana più profonda. Un oscurità che graffia per risalire , mordendola da dentro pur di trovare lei stessa aria pulita per poter vivere, ma il solo pensiero di Ren la trattiene ancora dentro. I ricordi affiorano, lame invisibile pronte a ucciderla da dentro, ma ancora non affonda, solo l'odio che prova per se stessa riesce a mandare avanti lei verso quel cammino tortuoso verso il cuore stesso dell'inferno. Vede la ragazza avvicinarsi a lei, la mano delicata che viene stretta nella sua, un contatto umano come poche altre volte ha mai avuto la fortuna di poter sentire, assaporarlo < non ricordavo più nemmeno questo > sussurra con dolcezza quasi nell'osservare le loro dita intrecciate < il calore di una mano che non desidera altro > che non desidera solo il suo mero corpo o la sua anima. Il pensiero vola ad Akendo, il suo amore per lui, la sua dedizione..ma sa in fondo chi egli sia? No, non lo sa. Se ne gode stringendola lievemente ancora ascoltando ancora quelle sue parole . Un sospiro caldo viene lasciato uscire dalle proprie labbra < il crimine che ho commesso io è atroce, come posso andare a cercare qualcuno se prima non ho espiato le mie colpe? > come potrebbe farlo se a malapena ha la forza di non crollare nei ricordi e nel dolore? Lei stessa che tanto vanta tutto ciò ma pronta a sacrificare tutto il possibile per raggiungere quella vetta, sacrificare perfino Yukio, suo maestro in un certo senso, suo mentore in altri, il sentimento estirpato dal proprio cuore per avere davanti la pura e orribile verità. Fu Yukio a mettere sotto le sue ali il proprio paese < non so chi sia il nome, non so chi sia stato. E quando le mie colpe verranno espiate , solo allora, potrò andare a cercarlo . Non avrei alcun diritto di farlo prima di tutto ciò , comprendi? > lo avrebbe fatto senz'altro, avrebbe scovato chi egli sia, Hitomu, Kyuzo, nomi che ancora non conosce purtroppo . Il volto che non si staccherebbe dal suo, la mano libera che proverebbe a toccare i contorni del dolce volto dell'allieva < spero che tu capisca l'importanza e il peso di quello che dici mia cara , quello ti dilanierà l'anima , e dovrai esser sempre pronta a raccogliere i pezzi di te stessa prima che lo faccia qualcun altro > un consiglio sussurrato col cuore < non lasciare che siano gli altri a comandarti, desidera qualcosa e prendila, afferrala e non lasciarla mai. Non permettere a nessuno di fermarti nemmeno per un secondo, e allora potrai considerarti veramente libera > le dita , sempre che sia riuscita in quella carezza, si fermerebbero sul suo volto, la mano concava a posarsi sulla sua guancia quasi a consolarla, ma gli occhi ardono di un fuoco interiore, lento ma vivo. [chakra on][evocazione Kamakitechi ]

17:43 Hoshiko:
 Un tipo di Libertà dissociata dalla dipendenza verso qualcuno, combattere per se stessa senza mai affidarsi a mani altrui, tuttavia, quel crogiolarsi in un contatto così umano quanto privo di interesse riuscirebbe a scaldar il proprio animo di sentimenti assai diversi da quelli provati verso Hitomu. La continua sensazione di non essere abbastanza, di non reputarsi degna nel camminar accanto ad una figura così esaltata come quella dell'Ex Hokage, estirpata da una semplice mano stretta ed una carezza sul volto <come puoi reputarti una peccatrice se ti hanno spinta a combattere...> un toro aizzato può essere definito assassino se son stati gli umani ad infuriarlo? Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, se fossero stati spargimenti per mero divertimento, allora si che avrebbe dovuto avvertir il peso in una simile condatta che la condurrebbe nel baratro infernale. Solleva il mento affinche venga facilitato l'affetto dedicatole, bianche incrociate con quelle iridi che trasudano disperazione, cosa assale il tuo animo, tanto da non reputarti degna di poter rivendicar ciò che ti è stato sottratto? <vorrei farti conoscere una persona, potrebbe magari aiutare il tuo popolo a risollevarsi> nessuno deve essere abbandonato, lasciato indietro, inglobato in tenebre che nascondono la luce della speranza. La attrae a se affinchè la fronte venga poggiata sulla sua spalla, poter dar la possibilità di una rivincita, in nome dei morti che ora costellano la volta celeste notturna, essi brillano sottoforma di stelle, pronti ad indicarci il cammino da percorrere. Non esiste giustizia dove sita il rancore, ed allora, che gli esponenti del Villagio della Foglia accolgano l'urlo dei disperati, che attuino il loro predicar la Pace affinchè tutti possano godere della serenità tanto agognata <il Nono Hokage potrebbe esserti d'aiuto...il mio Maestro> omette il rapporto intimo vigente tra i due, ma se solo l'altra fosse più caparbia nel voler comprendere cosa si celi dietro questa velata dichiarazione, noterebbe come, l'epidermide, divenga più rosata al solo nominar il meraviglioso uomo dal crine dorato e gli occhi oceano. Cala ora il silenzio, spezzato dallo scrosciare delle onde impetuose contro gli scogli, innocenza nel non saper la realtà di un passato ignoto, il ricadere in una trappola inconsapevole che alimenterà o dissiperà la rabbia vigente tra le fazioni

18:02 Sango:
 Quella domanda la colpisce dritta al cuore, un cuore in frantumi ma il sorriso permane sul proprio volto < ci sono peccati che non sono stati fatti con la spada > anela verso di lei < le mie mani sono macchiate del più terribile dei peccati > è stata ella stessa a uccidere suo fratello. Se solo avesse fatto quanto chiesto, se solo fosse rimasta al riparo e al sicuro, tutta la sua vita sarebbe stata diversa, non avrebbe avuto sulle proprie mani il sangue di suo fratello morto solo per la sua testardaggine. Un peccato che avrebbe espiato con la propria vita se necessario. < davvero? > chissà chi avrebbe potuto aiutarla ? Ma lei, vuole davvero esser aiutata dopo aver venduto la sua anima ? Non ne è più reale padrona dopotutto, ma questo le sta bene. I due corpi che si avvicinano, le mani della donna che si scioglierebbero da lei solo per tenerla stretta al suo cuore, che sia quello l'affetto vero? I ricordi che si accumulano dentro di lei, un abbraccio simile provato al suo ultimo con Ren, tanto diverso da quelli avuti con il riduko sannin. Che la sorte stia giocando con loro è chiaro come la luna che le accompagna quella notte, entrambe legate a due figure immense, la cui forza è inoppugnabile ..ma che sia la loro forza d'animo a sovrastarli , a combatterli? < oh > a quel nome la sorpresa si palesa sul volto < Hitomu > sussurrerebbe, un'altra leggenda vivente, un nome che riecheggia in tutto il mondo, il portatore delle nove code < sei molto gentile > un altro sussurro provando a scostarsi leggermente, forse riuscirebbe a vedere quel volto roseo e gli occhi di un innamorata < conosco quel rossore > quasi divertita da quel suo fare, da quel suo essere così emotiva. Si riconosce in lei dopotutto, in quel modo di fare quasi limpido, il proprio essere che per una volta non viene celato ad altri occhi, libera di poter lasciare andare il proprio dolore < ho già un uomo con me ad aiutarmi > un sorriso diverso si palesa su di lei rimembrando il legame col sannin stesso . Le manca ma sa che lui non ha una meta fissa, sempre in giro per le terre ninja e in quei momenti in cui le loro strade si incrociano ..allora non può far altro che amarlo a modo suo. < devo andare mia cara Fumie, il tempo a nostra disposizione è scaduto > le braccia che la lascerebbero andare lentamente pronunciando il suo nome < ma non voglio lasciarti qui da sola.. > la mano destra che si tende verso di lei < lascia che ti accompagni con Kamachiteki > se solo l'altra accetterà la mano allora andrebbe a sollevarla, come una principessa, o almeno ci proverebbe. La tigre nel frattempo ritornerebbe sentendo il suo nome, guardando solo la ragazza ma non farebbe alcun commento. Da li si muoverebbe al massimo della sua velocità con la ragazza per andare sulla schiena di Kamachiteki per muoversi tutte tre insieme verso la destinazione. Oppure semplicemente andrebbe a lasciarla li, con un bacio sulla fronte ed allontanarsi ella stessa alla ricerca forse del riduko sannin stesso. [end]

Sango e Fumie si incontrano durante una notte al porto , da li nasce un accesa discussione dove le si evince che le due siamo più simili di quanto possano immaginare. La nottata che termina con sorta di attrazione tra le due .






Già m'è partita la ship <3