La tigre e l'avvoltoio.

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15:53 Sango:
 Un nuovo giorno è sorto su Kiri, un ennesima giornata di nebbia perenne che copre quel paese. La donna si trova alle mura esterne, un loco strano, quasi inospitale, con quelle rocce che innalzano verso l'alto per poi circondare il paese stesso. L'Ishiba si trova proprio li sotto, al centro di un piccolo spazio vuoto con il corpo immobile in quella nebbia, il freddo che le inumidisce il volto giovane e bello. Indossa una cappa lunga, una cappa di morte e sangue la sua, una cappa riconosciuta a coloro che ancora rimembrano chi su quella terra camminò. La cappa dell'akatsuki, molto grande anche per lei, il suo corpo che non riesce a riempire la mole di colui che la indossa solitamente, il riduko sennin. I capelli rossi quel giorno sono legati nella solita coda di cavallo, alta sul capo, e le uniche cose visibili di lei sono gli stivali ninja. Fortuna vuole che il giorno prima si sia fatta curare e dunque le ferite ai piedi non diano più fastidio. Perchè si trova li? Il viso alzato verso il cielo, in attesa di una pioggia inesistente che possa lavarne via i dolori e i pensieri. Non è nemmeno più tornata all'accampamento, convinta di viver meglio nella foresta insieme alle sue compagne Tigri. Le braccia sono lasciate lungo i fianchi. Lontana quasi ormai dalla vita di un ninja comune, allontanasi volontariamente da quella guerra. Dopotutto non è la sua di guerra, non è qualcosa che le interessa, e ciò era stato anche enunciato allo stesso Yukio . Egli stesso l'aveva lasciata andare, facendole seguire il cammino scelto. La strada è stata imboccata ormai, il percorso lentamente si sta delineando d'innanzi a se. Ha finalmente avuto quel patto con le tigri della foresta riuscendo a superare il fratello, il prossimo passo l'avrebbe forse vista come nuovo capo clan ; ma tutto deve avere un tempo, un corso da seguire, e prima di parlare con Yukio stesso deve parlare anche con loro, con le sue eterne amiche. E' pronta a richiamare qualcuno di ancora più grande di Kamachiteki, qualcuno che è più un guerriero che altro, ma non è ancora giunto il momento propizio. Lo attende, come il suono di una campana prima di muoversi. [chakra on][vesti Akatsuki]

16:02 Itsuki:
  [Mura esterne] Ennesimo giorno, ennesima ronda, altrettanta noia. L'umidità permane come un fatidio perennne imperturbabile per quanto sia da ringraziare il fatto che non piova, anche se oramai ha imparato a portarsi dietro un'ombrello in quei casi, piuttosto che pentirsene dopo ricordandosene quando è oramai troppo tardi. Solito completo, solita contrapposizione di nero e bianco dovuta dalla camicia, le mani guantate di nero che vanno una a stringere il nodo della cravatta e l'altra invece a tirare il lembo verso il basso, sistemando in maniera metodica e quasi nevrotica l'accessorio, proseguendo poi con le mani che tornano nelle tasche, mentre sul volto permane un'espressione piatta, ma non più spenta come tempo fà, semplicemente ammorbata dal fatto del non veder nessuno soffrire da tempo, del non poter veder il sangue spillare senza remora dai corpi altrui, quasi oramai tutto ciò fosse una dipendenza < Mh, voglio uccidere qualcuno.. > una frase non tanto leggera e che ha la consapevolezza di non poter essere soddisfatta in quel suo desiderio, lasciando che un pesante sospiro vada ad accompagnare quel dire, immergendosi nelle immagini della sua strage su scala ridotta, quasi fossero l'unica cosa che possa allietare il suo animo, mentre il Kagurakaza da dentro risponderebbe con uno scrollare delle spalle, il tono noncurante e leggero, come se il primo avesse detto che ha voglia, che ne sò, di un ramen, e l'altro gli risponde con la leggerezza adatta al caso <{ Quando ci sarà l'occasione, non puoi certo ammazzare gente a caso nel Villaggio. }> già, purtroppo la morale di base insita dentro tutti comporta queste restizioni, questa impossibilità di lasciar che il Caos dilaghi - per ora - dovendosi trattenere come se stesse covando un sentimento profondo, un bisogno impellente, che sarà ben più felice di soddisfare allora, quando ne avrà appunto l'occasione. Prosegue rasente le mura, avvalendosi in quell'accendersi una sigaretta con fare spensierato, di una figura dal rosso crine più in là, proseguendo con una coda anche lui, il crine d'ebano che dondola all'altezza delle ginocchia, seguendo quel suo incedere meccanimo ma oramai misto ad eleganza, riponendo le mani in tasca in quell'abbassar dello sguardo, riportandolo poi ritto innnanzi a sè quando si troverebbe ad un paio di metri dalla Ishiba, non potendo fare a meno di notare il suo vestiario, la cappa che ne delinea la figura, soffermandosi chiaramente sui simboli che la decorano, non potendo far a meno di accigliare appena quel suo sguardo rosso come gli occhi suoi, sentendo chiaramente a dentro il dire del Kagurakaza, che si lascia andare ad un breve ridere, uno smacco vedere nuovamente quelle vesti <{ Tsk, non ho mai apprezzato quelle vesti, ma non ometto il fatto che mi donavano, in un certo senso. }> ed evitrebbe di farsi coinvolgere più di tanto dai ricordi e dal tradimento che subì, quel tentativo di rimuovere dal mondo un qualcuno che oramai si era abbandonato del tutto all'Odio ed alla distruzione senza ritegno, al desiderio di rovina, lasciando spazio al Goryo di salutare, ricordandosi solo ora, al sentire di Lui all'interno, che non l'ha mai rivelato alla Special, per quanto Eiji quel giorno al bar sia uscito di sua spontanea volontà, ma non era certo clima di presentazioni, tutt'altro, seppur caleremo un velo pietoso nel mentre del suo < Ah, Sango, è da giorni che non ci si vede.. Non... Ti preoccupa indossa quelle nuvole con tanta leggerezza? > lui che le conosce sì quelle nuvole, seppur non tanto di fama quanto per i racconti stessi del Principe, suonando meno spento nel tono, sottile e tagliente nel proprio dire, capace ora quella voce di piegarsi più semplicemente alle inflessioni dovute da emozioni e simili, con quel baluginio negli occhi che ti segna dentro, del quale una volta che ci si è fregiati, è impossibile lasciarlo andare, nasconderlo: il luccichio di chi si è macchiato dell'omicidio. E gli è piaciuto, oh se gli è piaciuto. {Chk On}

16:21 Sango:
 I rumori vengono uditi ovviamente, i passi di qualcuno che si sta avvicinando. Le morbide labbra che si aprono lievemente per lasciar uscire un lieve sospiro a scaldar l'aria intorno. Lente le palpebre tremano per aprirsi ritrovandosi di nuovo nel mondo. La testa che lentamente si abbassa così da potersi volgere a quel volto familiare. Le iridi che ne percorrono le vesti e il volto. < Itsuki Goryo > rimembra ancora il loro primo incontro avvenuto proprio nel campo di Kusa, come l'aveva quasi ucciso finchè l'altro non si era rivelato per chi è. Il corpo che si porta lento ed elegante a fronteggiarlo direttamente sentendo la domanda su quelle vestigia. Il volto si solleva in un lieve sorriso sornione < e chi ti dice che io indossi queste vesti con tanta leggerezza? > non solo perchè sono le vesti di Akendo, ma anche perchè ella stessa porta con se gli antichi valori ormai persi dell'originale Akatsuki < sono la degna erede di Konan Ishiba mio caro Goryo > le mani che si sollevano, così come la veste, il vento che va a smuoverla mentre ella se ne gode , gli occhi che rimangono chiusi ad assaporare quel momento, quella gioia irrefrenabile di esser vicina a quello che desidera di più < noi viviamo di Konan e Nagato, i nostri antenati che avrebbero voluto salvare il mondo > chi meglio di lei allora per indossare quelle vesti? < e dimmi > le braccia che lente tornano alla loro posizione originale, morte lungo i fianchi < tu conosci i portatori di queste vesti? > si accerta di porre accento sulle vestigia più che sul nome stesso dell'Akatsuki, quella non gli sarebbe mai interessata all'effettivo. Chissà che adesso non arrivi una nuova alba..o un nuovo tramonto sul mondo ninja? Tutto sta per cambiare, qualcosa di grande si è messo in moto nel mondo, qualcosa di forse troppo grande da sapere. E loro due, a fronteggiarsi, come piccole pedine di un disegno più grande, inconsapevoli di quello che accadrà < una veste però rimane solo una veste se non ci sono degli ideali a sostenerla > parole vere le sue, se non avesse creduto in quel primo grande progetto tra Pain, Konan, Nagato, allora quella stoffa sarebbe valsa come niente. Le da un importanza grandissima, il simbolo della sua rinascita, della sua trasformazione. Le labbra che finalmente si fermano, il volto calmo e rilassato che lo osserva, adesso tocca a lui rispondere a quella danza. [chakra on][vesti akatsuki]

16:39 Itsuki:
  [Mura esterne] Lieve ì il voler trarre quel velo di nicotina che gli riempie la bocca, andando ad esser trattenuto lì di mezzo, per poi aspirare, senti il colpo in gola e poi lasciar che tutto spiri con la minima espirazione, con il decomprimersi del polmoni, senza soffiare precisamente, vedendo di andar a denotare che non son trascorsi poi così pochi giorni da quanto si è ritrovato con lei ad afferrarlo per il collo, stropicciandogli fastidiosamente la preziosa camicia, seppur ha fattò sì che tutto scadesse e si perdesse nella prassi, senza prendersela più di tanto, annuendo appena in cenno di saluto al sentir del suo nome, al quale dovrebbe aggiungere il cognome stesso con il quale è stato ribattezzato, Kagurakaza, seppur per ora non ha intenzione di esordir così, dal nulla, lasciando solo un'alone di perplessità dietro che rinomato cognome, senza esser al corrente di Eiji stesso. Piega il collo di lato, prima a destra e poi a sinistra, stirando i muscoli nel mentre che socchiude lo sguardo, quasi quell'umidità possa pesare e gravare sulle vertebre così come sulle fasce muscolari, distendendoli quanto basta prima di tornare ad osservarla, con la mancina in tasca e la dritta che regge la sigaretta ad un'altezza poco sotto al viso, sentendola parlare, sentendola rimpinguare il suo orgoglio, senza trovarci nulla di male a riguardo < Ah, Konan, parli di tempi oramai ben lontani dai nostri, lieto tu abbia una figura da onorare. > direbbe semplicemente, riponend un che di rispettoso nel tono, ma senza farsi pesare più di tanto la cosa, visto che ai suoi occhi l'Akatsuki è quella che mosse il Principe, quella che egoisticamente fu presa da lui nel tentativo di rivoltarne gli scopi, finendo poi per lasciarsi sfuggire la mano, sentendo poi la domanda riguardo al fatto del se lui conosce o meno i portatori di quelle vesti, concedendosi un sorriso amaro che vien accompagnato da un'accenno di risata, che pare più uno sbuffo delle corde vocali, pigre, aggiungendo poco dopo con un tono che ha un che di enigmatico, divertendosi lui come l'altro a non rivelare l'entità che coabita con lui, sino a quando non giunge il momento propizio < Io direttamente no, ma conosco qualcuno che ai suoi tempi venne tradito da chi credeva i suoi compagni e.. È più vicino di quanto immagini, sai? > non può di certo farsi carico di quel tradimento, può condividerlo e comprenderlo, ma senza aver vissuto sulla propria pelle il preciso sussguirsi degli eventi, semplicemente si avvale dei racconti dell'altro, che a tratti disdegna quel tradimento ed a tratti sembra riconoscere che non ci fosse altro modo, per evitare che il mondo finisse in rovina, in una rovina cieca, senza intenzione di pretendere una rinascita una volta portata a compimento < Concordo ma gli ideali di Alba sono oramai in decadimento ed è il Crepuscolo che porterà un vento nuovo a spirar per le terre Ninja. > una metafora probablimente sin troppo precisa, un dire figurativo che decadrebbe lì, spinto da un pizzico di ego e dal brivido del veder la loro organizzazione prendere forma, senza aver una grande intenzione di proseguire, di rivelarsi più del dovuto, di esporsi in maniera esagerata nei confronti di qualcuno del quale non conosce lo scopo, gli ideali, non ancora. E nel frattempo il Principe tace, non si espone, permane silente ad osservarli, visto che il Goryo ha parlato già abbastanza anche per sè e che probabilmente gli toccherà rivelarsi fisicamente, di lì a poco. {ck on}

16:56 Sango:
 Le proprie parole arrivano al ragazzo, il suo dire arriva a lei, quello scambio di pensieri , l'aria che si addensa mentre i pensieri dei due entrano in collisione, la propria visione di un Ame libera, finalmente stella nascente di una terra sempre troppo insanguinata con gli ideali di Konan a sollevarla, e quelli di un nuovo crepuscolo da lui enunciata. Si prende il suo tempo, inutile lasciar alla fretta il proprio pensiero. Quella linea che ormai si è instillata in lei, dal tradimento a Yukio e a Kusa in primis. < Konan è ancora viva in noi di Ame , Itsuki > sembra quasi un rimprovero per colui che non conosce cosa si celi nel cuore di chi vide il proprio mondo distrutto e poi inglobato da uno più grande < il suo cuore batte per la nostra libertà > forse l'altro non potrà comprendere l'ardore che la spinge a muoversi per quella via insieme ad Akendo stesso, suo mentore, suo amante, il demone a cui ha ceduto pure l'anima per raggiungere qualcosa di più grande < davvero? > informazioni su informazioni che vengono raccolte, avrebbe probabilmente incontrato Akendo stesso per porgli le stesse domande < io ne conosco solo due , due figuri particolari devo dire > un lieve sorriso si palesa sul suo volto, mentre parla di un Katsumi ormai morto e di un Akendo, la cui via non è stata ancora conosciuta. < un crepuscolo? > la domanda sorge spontanea, ormai l'Alba non sta più muovendo le fila di quel mondo, i cui membri sparsi , alcuni morti, altri scomparsi nel nulla < non mi importa dell'Akatsuki in fondo.. questo è un pegno per ricordarmi chi sono difatti > parole criptiche le sue, non lascia sfuggirsi alcuna informazione utile alla sua persona e se anche lo facesse, se solo nominasse quel nome, allora non avrebbe fatto alcuna differenza per loro. < ma sappi..che nessuno toccherà di nuovo Ame > un dire il suo quasi rabbioso, la tigre dentro di se che urla e graffia per uscire, quel suo senso animale che ogni giorno va ad acuirsi restando sempre più in disparte al mondo ninja in se. < l'alleanza non è altro che inutile, siamo qui per qualcosa che non ci importa, qualcosa che per noi non vale nulla > una sentenza viene esposta dunque, un alleanza inutile e alquanto priva di legami, dopotutto fu colpa di Kusa e Konoha se Ame venne distrutta, nel corpo e nell'animo. Ed ella si sta per ergere come sua protettrice,un angelo rosso pronto a sacrificare tutto pure di riportare tutto alla sua naturale grandezza. [chakra on][vesti Akatsuki]

17:26 Itsuki:
  [Mura esterne] Tra un tiro della sigaretta ed un'altro sorgono pensieri ed ideali che prendono forma nelle parole di lei, mentre lui tutt'ora tace a riguardo, senza esser certo del fatto riguardo al rivelare di Yugure, visto che sarà molto più d'impatto e significativo rivelarsi a tempo debito, in conseguenza di un qualche preciso evento che accadrà, seppur quale sia di preciso, è ancora da definire. Annuisce ordunque, al dire di lei, con un profondo cenno di comprensione ritrovandosi dunque a disposzione del fatto che è originaria di Ame, la Rossa, andando a comprendere ora meglio quel suo desiderio, quel suo scopo di voler probabilmente riportare agli antichi fasti la Pioggia, seppur non può condividere nessun preciso sentimento di rinnovazione, di restauro, a meno che quel risultato non venga ottenuto passando da distruzione e dolore, allora sì, che la cosa potrebbe interessargli, per quanto si sarebbe già dedicato a partecipare al piano dell'Uchiha, e non avrebbe tempo ora come di appoggiare qualcun'altro in una riconquista di qualcosa che non è Oto, visto che il sentimento dedito al Suono di Eiji, è qualcosa di insormontabile ed invalicabile < Dunque cos'avresti intenzione di fare, Sango? Rivendicare la pace che intendeva portare ad Ame la tua antenata? > risultando quasi vagamente annoiato, per quanto non possa sapere effettivamente il come e quando andrà a fare una cosa del genere, quale sia il percorso della Ishiba a portarla vicino a quello scopo, a quell'obiettivo, ritrovandosi solo vagamente indisponente nei confronti dell'ideale di pace, lui chhe apprezzerebbe ben di più il piovere incessante del sangue, piuttosto che di altro. Ma dopotutto, non è il suo Villaggio, lui non appartiene a nessuna conglomerazione di individui, non appartiene al coprifronte che mai indossa, chiaramente noncurante nell'esser devoto all'Erba, che è semplicemente stato un posto in cui crescere e riappropriarsi della propria vita e così come è stata Kusa, sarebbe potuto essere qualsiasi altro Villaggio, tranne Oto, vista l'imposizione impostagli tempo fà da Eiji stesso <{ È inutile dire che Ame la detesti, tra la pioggia e quella sottospeci di Sensei che mi ha addossato Oto, non ho mai potuto sviluppare alcuna simpatia a riguardo }> dice tra di loro il fu Jinchuuriki, espirando dopo quel dire con un che di sufficienza, senza aggiungere nient'altro, ricevendo in risposta un semplice dire da parte del Moro, che risponderebbe attraverso il legame mentale, smuovendo appena le spalle <{ Pioggia perenne, ho i brividi solo a pensarci. }> andando a scostare una ciocca con la mano che fuoriesce dalla tasca, portandola dietro l'orecchio ad evitare che si posino davanti ai pallidi lineamenti androgini, ne troppo da un lato e no troppo dall'altro, in termine di sessi, rispondendo semplicemente, senza approfondire < Mhmh. > con la sigaretta tra le labbra quando lei gli pone quella breve domanda, andando poi a dire che ne conosce un paio, di membri, ottenendo un sollevare delle iridi verso di lei, che erano andate a seguire la cenere che cadeva dalla sigaretta, infrangendosi su quello spiazzo pratoso < Sarebbe insolito non essere particolari, per appartenere ad Alba. > ma in fretta decade quel dire per lasciar spazio ad un gesto di noncuranza della mano che aveva scostato prima i capelli, come un pigro voler scacciare di qualcosa che fastidiosamente ronza intorno, alludendo ad un semplice < Lascia stare, era solo una metafora. > seppur quella metafora non è tanto lungi da diventare una tangibile realtà, ma come già detto e come ben sappiamo, tutto a suo tempo. La lascia discorrere, mentre un'altro tiro vien tratto dalla sigaretta, il tizzone in punta brucia portandosi via carta e tabacco in quel suo ardere, lasciando sottili fili di fumo che esalano nell'aria, seguiti da quello che vien catalizzato dai polmoni e poi riespulso, meno denso, più vaporoso, rispondendole più o meno a tutto con le seguenti parole, il tono che non si piega più di tanto, per quanto non potrebbe di certo dire che Ame sia al sicuro, così come non sarà al sicuro nessun angolo delle terre Ninja, una volta che sarà giuntal a loro venuta < Fai bene, è inutile curarsi di qualcosa di morente, è come volersi ostinare a tener in vita un fiore che muore, mentre per quanto riguarda Ame... Non credo sia nelle mire di nessuno. Per ora. > una brevissima pausa, prima di sollevare lo sguardo e lasciar che si perda nel cielo per nulla tersoo perennemente velato ed infastidito dalla nebbia, ridacchiando, con quelle note appunto ridenti che si perdono in gola, a labbra serrate < L'alleanza è soltanto un espediente, un qualcosa al quale sottostare mentre si tessono i fili della propria trama, un telaio al quale appogiarsi, per abbandonarlo nel momento più propizio... O distruggerlo, se occorrerà. > e poi nulla, permane lì guardando verso l'alto, con la sigaretta che vien portata di nuovo alle labbra, un'altro tiro, mentre la mancina tornata in tasca e la destra si abbassa per dare un'altro tocco al palliativo cilindrico, scrollando la cenere in eccesso, rimanendo con lo sguardo verso l'altro, tornando solo quando lei risponderà con le rosse sul suo viso, presumendo un che di assolutamente interessante e stimolante, nel veder l'Alleanza cadere, sotto alla luce del Crepuscolo. { ck on }

17:45 Sango:
 Oh se solo sapesse il pensiero altrui su Ame, avrebbe richiamato le proprie tigri, tutte quante, solo per vederlo sbranato sotto i suoi occhi, ma ahimè, non è pervenuta quella frase all'Ishiba stessa. Ne ascolta dunque il dire , silente e immobile, solo il tempo sopra di loro a far comprendere come esso si stia muovendo < cosa avrei intenzione di fare? > il sorriso che si allarga di nuovo < non sono di certo tenuta a dirla ad un ninja che non appartenga ad Ame > sarebbe stato stupido iniziare a divulgare il proprio volere adesso, non prima di aver provato a indurre il Seiun dalla propria parte < Ame sarà libera, questo te lo posso garantire > in un modo o nell'altro avrebbe raggiunto il proprio scopo, avrebbe tirato lei stessa le fila di quel villaggio e chissà, avrebbe magari tagliato i ponti con l'alleanza? Le successive parole del ragazzo però lo impietriscono, un ardore come poche altre volte le si espande dentro, odio e rabbia, per una volta non verso se stessa ma verso qualcun altro < qualcosa di morente? > quasi ringhia davvero adesso < Ame è stata ucciso tante volte e tante volte l'abbiamo ricostruita col nostro sangue > gli occhi ormai ridotti a due fessure < per ora è nelle mie mire e basta, non permetterò a chicchessia di metterci le mani sopra per i suoi stupidi scopi > quanto fastidio, quanto odio per quelle parole, come se qualcuno potesse anche solo provare a mettere gli occhi sulla propria terra, su quello che le spetta di diritto . L'alleanza poi, colei che fu creata proprio dal vecchio Kage di Ame cercando di proteggerla, prima che la volpe a nove code andasse a colpirla, ma queste informazioni sono pervenute solo in parte ai nuovi, quasi nessuno cosciente del fatto che proprio Kurama la distrusse < Ame è mia > il chakra della donna che si muove potente dentro di lei, l'ardore e la passione che adesso la smuovono < l'alleanza non ha senso... distruggerlo se occorrerà? > le iridi che non si staccano dal suo viso < e dimmi, sarai tu a farla crollare? > una risata le sfugge dalle labbra < cosa hai in mente Itsuki Goryo , e attento alle parole che utilizzerai adesso > se solo avesse accennato a prendersi mire sopra ame, beh, sarebbe stato un bel guaio. Lei che con le parole ci gioca molto, ma non sembra essere lo stesso per il giovane Goryo, poco attento a parlare in quel modo a qualcuno che gli appena rivelato le proprie mire sul proprio villaggio. Adesso tace, pronta a qualsiasi cosa, chissà cosa accadrà. [chakra on][vesti akatsuki]

18:12 Itsuki:
  [Mura esterne] Ringraziamo dunque il fatto che non può sentirli, privato quel collegamente mentale che è il filo che li unisce, un canale imperettibile alle orecchie di tutti, mentre quella sigaretta oramai volge verso il termine, ed Eiji da dentro ridacchia, affascinato dalla dedizione ostentata di lei, nei confronti della Pioggia, quasi ritrovando un chè del proprio amore per Oto, lui che desidera distruggerne gli attuali preconcetti assieme ad Itsuki ed all'Uchiha che li ha reclutati, per poi vederla sorgere sotto la cupa luce di un tempo < Sei libera di non farlo, ma.. Quasi mi tenti a voler sapere di più, la negazione stimola la curiosità altrui, sai? > ma non si soffermerà a voler trarre più informazioni, per quanto le suddette siano indubbiamente utili e preziose, in grado di volgere le parti contro o a favore di se stessi, seppur non ha intenzione di mettere i bastoni tra le ruote alla Ishiba, visto che non sembra essercene bisogno, dato che lo scopo del Crepuscolo è grande, enorme, e non ancora definito nelle sue minuzie, dei passi che dovrà compiere lungo al percorso per arrivare al proprio ideale, per sovrastare con le forze del Caos ogni possibile sentimento positivo, o protettivo che sia < Spero tu riesca nel tuo intento. > lo dice senza particolare entusiasmo, ma donando un pizzico di effettivo appoggiare lei nel proprio volere, in quel voler risollevare Ame dal lago di sangue nel quale sta annegando, lui che la vede come un Villaggio, in disuso, obsoleto, qualcosa che sarebbe bello distruggere, per rivederla rinascere sotto nuova luce, seppur non sono necessariamente le macerie a domandar d'esistere, quanto il semplice poter far crollare il governo, per appropiarsene. Le parole d'odio e di astio di lei, vanno in seguito a graffiare l'aria, giungono alle sue orecchie come se fossero scivolate attraverso una lingua avvelenata, ritrovando in lei quel rinnovato fastidio, andando quasi a compiacersi di quel risultato ottenuto, per quanto non fosse sua intenzione assottigliando lo sguardo e lasciando che un sorriso si dipinga sul suo volto, malevolo e per nulla effetivamente in grado di apparire come qualcosa di positivo, rispondendo dopo il tutto, al decretare della sua proprietà nei confronti della Pioggia < Lo sarà se riuscirai a prendertela. Non cantar vittoria prima del dovuto, rischi solo di rimaner soppressa dal tuo sogno e cader con lui. > e le iridi vanno nuovamente sulla sigaretta, che è stata privata di un'altro paio di tiri, permettendo alla cenere di palesarsi nuovamente, per finire nuovamente tra i verdeggianti fili d'erba, al suo tocco < Io? No.. No.. > e segue un lento cenno di diniego ad occhi socchiusi, in quel voler accompagnare le lente sillabe proferite < Non ho la forza per far ciò da solo, ma... Chi ha mai detto che io sia solo? > e ridacchia nuovamente, sempre a labbra serrate ma pizzicando le note della malevola arpa che tanto suona sempre più simile a quella di Eiji, avvicinandosi sempre di più a quella entità, in quella sintonia che un giorno - ancora remoto - li porterà a divenire un tutt'uno, una sincronia da farli quasi risultar una sola persona, salvo imprevisti, si intende < Il mio ideale è la creazione a seguito del Caos, la distruzione, il veder rovinare i propri preconcetti, i propri ideali.. E solo dopo l'accettazione del male che porta il Caos, allora si avrà diritto di ergere delle nuove fondamenta. > sì, quello è il suo modo di vedere le cose, lui, agente del Caos forte della saggezza e dell'aver peccato dell'altro, cedendo all'Odio, avendo dalla propria parte la saggezza derivata dal fallimento altrui, un qualcosa decisamente da non sottovalutare, andando a dire quelle ultime parole, stimolato e vagamente eccitato dalla scintilla di un possibile conflitto, per quanto non abbia intenzione di porsi contro la Special, visto che ora come ora, non ne vedrebbe il senso, ed il suo desiderio di uccidere non si pone tanto semplicemente nei confronti delle proprie conoscenze, a meno che chiaramente non ce ne sia un'impellente bisogno < Non fraintendere, non miro ad Ame, ma il Caos non ha lmiti, non ha barriere a trattenerlo, dilaga come una macchia in grado di avvolgere ed annegare qualsiasi cosa.. Seppur spero non ci troveremo mai su fronti opposti, sarebbe.. Sgradevole, probabilmente. > non si può definire un rapporto di amicizia vero e proprio quello di loro due, non si conoscono abbastanza e quello che prova Itsuki nei confronti di lei è puro e semplice rispetto, così come rispetta i suoi ideali, seppur in un certo senso, in quel suo decantar le meraviglie del Caos, di certo metterla in guardia non è un qualcosa di così sbagliato. Quasi un'avvertimento da parte di un fautore del Crepuscolo che verrà, inconsapevole delle realtà future, ma solo di quella imminente di Oto, laddove chissà, magari per interesse proprio, il Crespuscolo stesso aiuterà la Ishiba a riappropriarsi della propria terra, qual'ora ce ne sarà bisogno. { ck on }

18:31 Sango:
 La tensione che si instaura è palpabile, una linea densa di elettricità che si sprigiona probabilmente più dall'Ishiba che dall'altro. Non avrebbe permesso a nessuno di poter parlare di Ame in quel modo, come se fosse un gingillo da avere o possedere. La mascella si contra prima di scoppiare in una risata quasi isterica < non canto vittoria mio giovane ignaro Goryo. Le mie ambizioni son tanto alte che nessuno può fermarmi > ecco perchè anche la donna ha iniziato a tessere la sua ragnatela di conoscenze, quasi di seguaci. Ha iniziato con il capo clan Yakushi, avrebbe continuato con il resto < e se non ci fossi più, allora chi ti accompagna avrà perduto qualcuno > parla come se stesse già enunciando la sua morte imminente, la mente che elabora velocemente quelle informazioni. Non è solo, qualcosa di più grande e più potente magari lo sta smuovendo? Akendo? No impossibile, così come Yukio, li conosce abbastanza per eliminarli da quella lista. Chi altri di tanto potente è rimasto? Hitomu della foglia, troppo Konohano e legato alla pace per potersi mettere in una battaglia per far crollare tutto. Ne ascolta adesso i suoi di ideali, tanto contrapposti al momento da non trovar altro che un rumore di spade affilate che si muovono tra di loro in quella danza molto pericolosa per entrambi. < i tuoi ideali sono..nulli . Il caos non porta che ad altro caos. E ricorda sempre, gli ideali, le idee, sono quelle cose che non potrai mai estirpare da qualcuno > un idea, quella che si infila dentro ognuno , si sedimenta in lui creando un mondo interiore tanto grande quanto indistruttibile. Le idee posson solo cambiare fascino, la propria latenza ma mai le fondamenta stesse nella quale son state partorite < non miri ad Ame, come se tu ne potessi esser capace > stizzita da quel suo dire, ella stessa ancora non è alla portata giusta per prendere il villaggio < prova ad annegare il mio villaggio.. e sono sicura che l'ade attenderà te e il tuo corpo > un monito per il ragazzo, troppo affrettato da dirle quelle cose da metterla in allerta, da farle quasi comprendere che lui e chicchessia insieme, abbiano intenzione di riportare il caos su quelle terre < non permetto a nessuno di versare altro sangue, il cielo del villaggio della pioggia non piangerà più i suoi morti , il sangue non scorrerà tra le nostre strade un ennesima volta. Sarà il sangue dei nemici invece a dipingere le nostre mura > la rabbia e la tempesta dentro di se che quasi si placano, venendo sostituite da una freddezza da poter congelare anche quel debole sole. Il cuore che pompa il sangue sempre più velocemente dentro di se , pronta come poche altre volte a portare a termine il proprio compito, come se le fosse stato donato da una luce divina. Resta ferma, il corpo rigido pronto a scattare, le iridi feline su di lui. [chakra on][vesti Akatsuki]

18:57 Itsuki:
  [Mura esterne] L'aria si fa talmente densa che la si potrebbe tagliare con un coltello, o per voler restare in tema , con un Kunai, visto che dopotutto siamo tra Ninja ed è di loro che si parla, solo loro a compiere gli atti che possono o meno stavolgere la reltà nella quale vivono. Sospira, in quel sentire il di lei ringhiare, appena deluso da quel non condividere di lui riguardo il proprio prezioso concetto del Caos, sepppur di certo non può pretendere che quell'ideale si insinui facilmente dentro ognuno, con il solo tentarlo verso il male. Sarebbe inutile sforzarsi con lei, sembra sin troppo convinta del proprio volere e del proprio obiettivo, tanto che in quell'espirare l'ultimo lungo tiro della sigaretta, accompagna quel gesto preciso con un dire che è poco più di di un mormorio, abbassando lo sguardo in quel lasciar cadere la sigaretta, o meglio quel che ne rimane, andando a premere con la punta del piede, soffocandola e privandola di qualsiasi stilla di ossigeno < Che amarezza. > direbbe senza aggiungere nient'altro, per poi tornar con lo sguardo su di lei, che ora andrebbe a porsi contro al suo di ideale, quasi un'andar ad insultare il Caos a cui tanto anela, ritrovandosi come al suo posto, in quel dire che ale è parso tanto contrario nei confronti di Ame, con Eiji dentro che sembra parecchio divertito da tutto ciò <{ Mh.. Fa la voce grossa la ragazza. }> non potendo che complimentarsi nei confronti di quell'ardore, seppur le sue parole potrebbero risuonar canzonatorie, se solo lei potesse sentirle e ringraziamo di nuovo che non ne sia in grado, mentre Itsuki andrebbe a porre un'espressione triste, riportando le mani in tasca < Mh.. È che non comprendi il fascino del Caos, ma non posso biasimarti, non tutti sono in grado di apprezzare l'estetismo che si cela dietro l'apparenza. > onesto nel proprio dire, cambiato dopo l'incontro con L'Insonne, che avrebbe potuto andare a definire meglio, ad accentuare il volere proprio, grazie alle parole che Nemurimasen ed Eiji stesso si sarebbero scambiati, per poi andare a sentir quella minaccia riguardo gli inferi, non potendo far altro che lasciarsi percorrere da un brivido, inspirando, cercando di mantenere lontano quel suo desiderio di conflitto, provando a non far vacillare ulteriormente quel vaso che trabocca, minacciando di essere prossimo all'ultima goccia, mantenendo un tono calmo e pacato, ammaliato quasi dal di lei dire, tirando fuori le mani dalle tasche per portarle inannzi a sè, senza distogliere minimamente lo sguardo rosso dagli occhi suoi, le scarlatte immobili, solo le mane velate di seta nera a portarsi all'altezza del petto, e lì, tre battiti, tre schiocchi lenti e ben concisi tra di loro, un'applaudire secco e conciso, che va ad aggiungere maggiore densità a quell'aria già rasente al pericolo < Una minaccia degna di nota.. Ma il Naraka non è un posto che ho intenzione di vedere presto, seppur quando sarà, lo trovero indubbiamente affascinante. > andando poi dunque con le mani dietro la schiena, piegando di un grado o due la testa di lato, mantenendo un'espressione languida e melliflua, con quel sorriso sgradevole che non si smuove dal suo volto, una volta atono e secco, piatto, ricordando con un buffo perdersi in un breve ricordo, che Naraka era proprio il suo stesso triste cognome, abbandonato con le spoglie morenti della madre, rinascendo sotto il nome della casata dei Kagurakaza. Un cenno di comprensione, annuisce un paio di brevi volte, andando a rimarcare la cosa, con un tono sincero e puntiglioso, sperando di poter effettivamente far breccia nel suo animo, ora che semrba meno adirata e dunque, di conseguenza, più calma, seppur di una virgola soltanto < Non voglio mettermi contro di tè, magari potrò anche esserti d'aiuto, chissà, ma non lasciare che il tuo desiderio offuschi i legami prima del dovuto. > già, non avrebbe senso combattersi ora, dopotutto è solo uno scambio di ideali il loro ed il mondo è vario proprio perchè ognuno è libero di pensarla a modo proprio, quindi per lui non vi sarebbe nulla di male, per quanto possano differire nel loro ragionar diversamente riguardo al rivendicare i propri diritti, quello che si vuole ottenere, le proprie ambizioni, mentre permane in quella posa, con i muscoli che si protraggono e si contraggono quanto basta, tutt'ora nolente nei confronti di un conflitto sul momento, ma pronto ad ogni possibile evenienza. { ck on }

19:14 Sango:
 La fortuna sta dalla parte del ragazzo anche solo per non farle sentire cosa la sua voce interiore direbbe. Lo scontro mentale sembra farsi più forte, trillando verso le ultime note quel giorno, che finisca bene o male, quello è anche prerogativa della donna. < e tu non comprendi che la parola va soppesata è utilizzata con grazia ed eleganza, affilata in ogni sua parte > ribatte la donna , fredda adesso, distaccata nel suo fare. Non può lasciarsi andare a quell'ardore che le brucia dentro, non con lui soltanto, che senso avrebbe? Solo un ennesimo corpo morto lasciato li in attesa che uccelli e pesci possano mangiarne le interiora. < ti ho avvertito Itsuki Goryo, se solo ti troverò sulla mia strada, non avrò alcuno scrupolo nel mandartici nel peggiore dei modi > il corpo che lentamente si distanzia dal suo, nemmeno lo guarda più, concentrata su qualcos'altro < di aiuto? Quando tu vuoi portare la distruzione, il caos, annullando gli ideali di chicchessia? Di Ame stessa? Anche lei fa parte per adesso dell'alleanza ninja > ritorna col volto a guardarlo , la luce degli occhi che si infiamma di nuovo < non sono queste le parole che avrei scelto io > un ultimo sorriso il suo, di disprezzo quasi mentre la destra e la sinistra si uniscono a formare velocemente dei sigilli in rapida sequenza , tigre drago tigre capra tigre. Il pollice destro che salirebbe alle sue labbra , i denti che mordono la carne lasciando uscire del sangue . La stessa mano insanguinata verrebbe portata a terra , il chakra rilasciato insieme a quel contatto < Kamachiteki > un sussurro sommesso il suo, una muta preghiera a quella compagna di vita. Dal nulla dunque apparirebbe una tigre enorme, alta quattro metri e lunga due e mezzo, il pelo bellissimo, la zampa anteriore che mostra una serie di anelli di pelo più scuro. La regina delle tigri bellissima, elegante e feroce, le cui iridi si collegano immediatamente a quelle delle Ishiba < andiamo, ho bisogno di parlare con te > le direbbe la donna, ma la tigre si limita solo a fissare anche il Goryo. Non molto loquace. La donna andrebbe semplicemente a piegar le gambe per saltare su di lei, sulla sua schiena, le dita delle mani che accarezzano il pelo fulvo e morbido < la prossima volta che ci incontreremo Itsuki Goryo, sarà la resa dei conti. > una minaccia? Forse, se solo fosse rimasta li sarebbe scoppiato uno scontro è ha molto da fare ancora . < andiamo amica mia > un ultimo sussurro verso l'enorme tigre che con un paio di balzi si porterebbe già lontana dal goryo, avanzando verso la foresta più lontana e deserta. Avrebbero conversato quella notte, cercando di mettere in guardia se stessa da quel crepuscolo. [end]

19:37 Itsuki:
  [Mura esterne] Fortuna o sfortuna che sia, c'è poco da metter in questione, visto che tutto si fa sempre più teso, come corde di violino, ed il Goryo non potrebbe far altro che andare ad accogliere le di lei parole in quello scambio di opinione che tanto verte verso il conflitto, riducendosi al fatto che lei ancora non può sapere, non può comprendere, e quando l'alba non sarà altro che un lontano ricordo, solo allora, forse potrà affacciarsi alla conoscenza. Piega di nuovo la testa di lato, a destra ed a sinistra, con la mancina che si porta sul retro del collo come a volerlo leggere in quel fastidioso percepir delle membra appena appesantite, socchiudendo gli occhi di nuovo, rispondendole < Le parole non sono altro che una trasposizione verbale del nostro essere ed io non mi faccio una colpa di quello che sono. > un semplice scuoter delle spalle dunque, con il suo rimarcar di quell'avvertimento che vien nuovamente riproposto, un minacciare più che lecito, derivante dalla dedizione altrui nel sentirsi minacciata, lasciandola fare, annuendo comprensivo nei suoi confronti < Staremo a vedere. > nulla di più e nulla di meno, mentre lei andrebbe nuovamente rinvigorendo il concetto dell'importanza delle parole, lui che non è diplomatico quanto quello al suo interno, ma starebbe piano piano abituandosi al parlato, prima che sembrava quasi far fatica in un qualsiasi esprimersi oltre al necessario, ottenendo in sua risposta nulla di più che un riportarla alle parole di prima < Come detto poc'anzi, le parole sono quel che sono. > e no, non se ne fà una colpa di quello che dice, anzi, è pronto a prendersi le proprie responsabilità, a seminare ciò che raccoglie, vedendo poi di notare quel di lei comporre i siglli, non potendo far altro che accigliarsi e dunque di prepararsi a sua volta, sentendo il Chakra all'interno che si smuove ed arde, pronto ad esporsi in una qualsivoglia tecnica, pronto ad assumere il percorso e la forma necessaria, anche se in quel notare del sangue che vien fatto uscire dal morso di lei, si incuriosisce, vedendola poi portare a terra la mano, piegandosi e dunque notare il comparire della Tigre < Oh.. Interessante. > direbbe semplicemente affascinato dal di lei richiamar la Regina di quei felini, andando a perdersi nello sguardo dell'imponente mammifero, senza voler distogliere per nessuno motivo al mondo quella sua espressione sorniona e rilassata, quasi in un voler peccare della stessa superbia della quale pecca il Kagurakaza, sentendo lei parlare, senza distogliere gli occhi da Kamachiteki < Mh mh, d'accordo, allora alla prossima, Sango Ishiba. > usa nome e cognome a sua volta, ritornando con le mani dietro alla schiena, sentendo lei riferirsi al bianco felino, per poi vederle allontanarsi con quei balzi possenti, l'aria che smuove il crine d'ebano di lui, dondola la coda lunga sino alle ginocchia, smossa probabilmente anche dal movimento impetuoso della Tigre stessa, permanendo lì sul posto ancora per qualche secondo, osservandole allontanarsi sino a divenire un minuscolo puntino all'orizzonte, andando con un'espressione divertita a socchiudere gli occhi, piacevolmente sorpreso dal risvolto del loro incontro, ricordandosi poi solo più tardi del proprio dovere < Ah, già.. La ronda. > direbbe arrendendosi con un sospiro a quel da farsi, desideroso semplicemente di tornare alla Tenda tra le braccia della sua Dea, perdendosi in un conversare con il Kagurakaza riguardo lo scambio di questioni ed opinioni, proseguendo con quel suo incedere, verso una nuova notte. {End}

Durante una ronda, Itsuki incontra Sango dopo diversi giorni ed iniziando a conversare sui propri scopi ed i loro ideali, finirebbero al limite massimo di un tirar di una metaforica corda, quasi da farla cedere, ritrovando una parvenza di calma nelle ultime battute, andando a porsi come futuri nemici e chissà che altro, mettendo in pericolo loro stessi ed il rapporto di rispetto tra i due.

//La role offre spunti riguardo ad una possibile serie di risvolti tra i PG, che potrebbero diventar nemici giurati come chissà cos'altro <3