La danza della pace

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22:03 Saisashi:
  [Accampamento] Che serata. CHE FOTTUTA SERATA. Da non credere. Il genin si ritrova a camminare a passo lento, lungo il percorso che porta verso l'accampamento di Konoha. E' tardi, e seppur per molti a quella festa, la notte fosse ancora giovane, ha deciso che fosse il momento di terminare qui il concerto. E' stato magico ma in qualche modo non ha superato del tutto il disagio del ritrovarsi in mezzo ad un certo "tipo" di gente, lussuriosi, sfarzosi, da prendere a calci nel cu*o insomma. O almeno così pensa lui. Hanno fatto davvero casino <hihi...abbiamo spaaaaccato!> sorriderebbe sincero e genuino, tra se e se, mentre compie un passo dopo l'altro, con le mani riposte nelle tasche di quel pantalone elegante e pregiato, ormai sgualcito per i movimenti fatti sul palco. La camicia, bianca è completamente stropicciata ed aperta, mostrando interamente il busto forgiato dagli allenamenti folli del taijutser, con tutte le sue cicatrici. Al collo la cravatta nera ormai allenata e penzolante. Di giacca e gilet, nessuna traccia, è andato in pasto a quelle tizie affamate di sangue sotto il palco. Un fan club? POTREBBE ESSERE! Sicuramente era il suo sogno e lo aveva promesso a Sosachi, infatti il biondino sarà sicuramente felice. Chissà che cosa starà combinato quel pervertito sotto i panni di un angioletto. Tuttavia a lui, non sembrava interessare la folla di donne inferocite. Diciamo che aveva altro per la testa. <uuuh...> riflette al momento del debutto sul palco, le gambe tremanti, la paura, l'adrenalità...e quella sensazione allo stomaco..FORTE. Deglutisce, ha la gola secca, non ha toccato nemmeno un goccio di alcool. Tanti direbbero male di lui, eppure si potrebbe dire che sia stato uno dei pochi diligenti dentro quel marasma. Le apparenze ingannano. <WAAA....DANNAZIONE DANNAZIONE DANNAZIONEEEEE E ADESSOO!??!> strillrebbe di colpo in preda ad un ironico panico, strofinandosi di colpo lemani sulle tempie andando a scombussolare i capelli che questa sera erano sistemati come non mai. <che faccio...ghhhh> arrossisce come preso da un imbarazzo totale. Che ha fatto? Beh ... non è tanto l'aver suonato, ed essersi esibito...aver mostrato la sua voce chenessuno poteva aspettarsi essere così profonda e genuina.. ma il primo brano. HA DAVVERO DETTO CHE ERA SCRITTO PER QUALCUNO? E SE QUEL QUALCUNO LO AVESSE CAPITO? <ca**o ca**o..... l'ho guardata...ho incrociato il suo ssguardo....gulp...e non ho nemmeno capito se fosse inca**ata!> riflette mentre la strada per arrivare all'accampamento si fa semrpe più corta. La notte è stranamene serena e si può godere di un meritato silenzio. Alza lo sguardo alle stelle <mi prenderanno in giro per quel che ho detto....?> domanda con questo monologo pieno di insicurezze <e poi...avrà capito che..era per lei..? Magari si sarà arrabbiata perq questa uscita in pubblico...per le mie parole...> e poi...< e poi non l'ho nemmeno salutata!! ME LA FACEVO SOTTO E VOLEVO A TUTTI I COSTI FARE QUESTA SORPRESA. FUUUCK! > un Saisashi in panne totali. Strano, di solito sembra tutto pieno di se e sicuro di fronte agli altri. Mai fidarsi < e quel tizio...e se avesse una storia..? E se l'avesse scelto perchè non le è piaciuta la mia canzone...magari gli ha confidato che mi odia perchè non l'ho salutata> STOP STOP - WARNING WARNING . Del fumo sembrerebbe uscire dalle orecchie del sublime, mentre finalmente giungerebbe all'accampamento. Si siederebbe su di una panchina, mettendosi comodo con le verdi iridi rivolte alla luna. C'è meno nebbia del solito. <era stupenda. hihiii> sorride.[ch ON]

22:15 Furaya:
 E' dovuta -letteralmente- scappare dal matrimonio dei due Daymio di Kiri a causa di Fumie. Già brilla di suo a causa del vino rosso offertole gentilmente da Ryuka, la sfida con vodka e peperoncino non era proprio ciò della quale aveva bisogno. Corsa a rubare un bicchiere d'acqua o qualsiasi altra cosa le fosse necessaria per togliersi dalla bocca il piccante eccessivo, ha poi deciso di far ritorno verso la propria tenda per ovvi motivi. Saisashi l'ha già preceduta e stava per seguirlo, ovviamente, venendo però immancabilmente braccata dalla Deshi costringendola a bere un altro goccio. Tuttavia, la strada è impervia se non s'è abituati ad indossare un paio di tacchi -per quanto non eccessivamente alti siano- e specialmente se si ha bevuto. Più d'una volta, rischia di prendere una storta lungo il sentiero che poi conduce all'Accampamento di Konoha, rigorosamente sorvegliato. <La prossima volta, ci vado vestita a modo mio.> Borbotta a mezza voce, abbassando lo sguardo verso il vestito cremisi che tutt'ora indossa. Mette in mostra gran parte delle proprie curve, compresa una scollatura per quanto non sia eccessiva. Lascia la schiena totalmente scoperta sin alla zona lombare, seppur vi si intrecciano dei graziosi fili che si uniscono ai lembi anteriori. E' un abito privo di maniche, per cui son visibili i diversi tatuaggi che s'è incisa sulla pelle col passare del tempo, oltre alle diverse cicatrici che ne coprono il corpo, passando da quelle alle braccia -abbastanza evidenti- e scendendo su quelle alle gambe, meno grossolane. La gonnella è a balze, coprente sin a metà coscia. Non ha alcuna arma con sé, però è riuscita a rubarsi la bottiglia di vino che era rimasta sola soletta sul tavolo dov'era seduta alla festa. E' piena solo per metà, ma dovrebbe esser più che sufficiente per garantirle una notte degna di riposo. Si spera, valutando i pensieri che le affollano costantemente la mente a seguito dell'ultima missione alla quale ha preso parte, assieme al Nono. Infastidita da quel che ha scoperto, non ha ancora avuto modo di farsi passare il malumore che l'ha colpita così profondamente. La Pace è soltanto un'Utopia. La stessa utopica pace che sembra regnare nell'accampamento di Konoha, mentre lei vi avanza coi suoi primi passi. Una voce, però, ne attira immancabilmente l'attenzione. Anche perché non fa granché per non farsi sentire e l'udito della Nara è abbastanza sopraffino da poter sentire anche da lunghe distanze. Aggrotta le sopracciglia, cercando di inquadrare meglio la figura che stanzia poco distante e che, in breve, prende poi posto s'una panchina improvvisata. <Di chi parli?> Arresterebbe il proprio passo con qualche ciocca fuori posto, le quali le scendono in lunghi boccoli sulle spalle e dietro la schiena, nascondendo buona parte delle cicatrici su d'essa e, in special modo, il marchio a fuoco che ha tra le scapole. Dovrebbe coglierlo di soppiatto, poiché immerso nei di lui pensieri che trattano proprio della Kage e di quanto avvenuto alla festa. <Posso?> Cerca di mostrare un piccolo sorriso, dettato più che altro dall'alcol che ha in corpo, oltre alla naturale reazione nel vedere Saisashi. E' così bello essere una persona normale, eh, Furaya? [Chakra ON]

22:29 Saisashi:
  [Accampamento] Inspira profondamente, socchiudendo gli occhi con aria serena, di pace. Sul suo viso non si vedeva questo tipo di espressione da chissà quanti anni. Ma tanto non ne ha ricordo, quindi poco male. D'un tratto sentirebbe una voce vicino a lui. MOLTO VICINO. Aprirebbe gli occhi per poi ritrovarsi la figura in tenuta ultra HEY SEXY LADY, proprio li di fronte a lui <MA CHE CA**O!?!> sobbalza di colpo perdendo stabilità sulle braccia che facevano da perno sulla panchina, che non ha uno schienale, facendo si che questo, dopo lo spavento, perdesse aderenza ed equilibrio finend....con il culo all'aria, a terra. Come un idiota....che novità! In men che non si dica si tirerebbe su per poi andare a rimettersi in piedi , con il viso del color più rosso che un umano possa aver visto nella sua vita. <ehm ma che...che ci fai tu..qui ??? MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO!> squillino le trombe insieme alla sua voce, che si alza subito cercando di distrarre Furaya dall'ironica situazione appena verificatasi. Squillino le trombe, o trombino le squillo? Alla festa, sicuramente la seconda opzione. Ma poco centra.<niente, aaaaassolutamente nulla. Non parlavo proprio, ehehe ti sarai confusa > fischietta forzatamente. Con entrambe le mani, andrebbe quindi a strofinare i glutei velocemente, con movimenti ripetuti, per "pulirli" dalla sabbia e terreno del sentiero. <mmmm beh...se non ti disturba si...puoi > direbbe voltando lo sguardo in altra direzione, non riuscendo a mantenerlo su di lei. Quel vestito lo "turba", è tutta la sera che ha il colpo in cacca (?). Aspetterebbe quindi che la Kage possa prendere posto, per poi sedersi poco dopo, con movimenti mooolto lenti, vicino a lei, o almeno...non vicinissimo, circa un metro. Si vergogna troppo, non riesce a non pensare a ciò che gli frullava in testa fino a pocoprima, su ciò che ha detto e fatto sul palco. Solleva lo sguardo al cielo, facendo l'indifferente con aria da scimmie, nonostante il suo look sia più fico e trasgressivo che mai. Una vera Rockstar. Senza fumo, alcool e droga però. Non direbbe nulla. Silenzio totale. Noterebbe unicamente la bottiglia che la ragazza ha con se... <....e quella...?> con tono quasi preoccupato, molto strano. E poi? E poi silenzio.....[ch on]

22:44 Furaya:
 Ottiene l'effetto contrario di quel che realmente desiderava. Sbatte le palpebre un paio di volte, confusa e disorientata. Egli casca all'indietro dalla panchina, priva dello schienale, probabilmente distrutta da qualche vandalo del luogo o semplicemente creata a metà. <N-Non volevo spaventarti!> S'avvicinerebbe in fretta, rischiando di beccarsi nuovamente una sonora storta alla gamba. Infatti, incespica mal volentieri col liquido rossiccio che sbuca fuori dalla bottiglia mossa in malo modo. <Ahi.> Forse sarebbe consono che si segga, considerato il tasso alcolemico che le circola or nel sangue. Preoccupatasi, però, non arresterebbe il proprio incedere per sincerarsi che sia effettivamente vivo e vegeto, che non si sia fatto alcunché. Del resto, non è capace nel curare le altre persone e non ha piene facoltà per riuscire a riportarlo alla tenda sulle proprie spalle, se non trascinandolo di forza da una gamba. Sarebbe spassoso, in fin dei conti, ma vorrebbe non doversi essere costretta, ecco. Difatti, il Taijutser riesce facilmente a rimettersi in piedi, ripulendosi gli abiti indossati durante la medesima festa alla quale ha dato sfoggio della propria voce. <Comunque...> Lo sguardo glisserebbe in tutt'altra direzione, arrossendo sulle gote e lasciando scivolar sul viso le lunghe ciocche rosee. <...quel vestito ti sta molto bene.> La voce non è tanto alta, segno d'imbarazzo, e non gli rivolge ancor completa attenzione proprio per il medesimo motivo. Però, l'alcol riesce a sbloccarla più del previsto poiché si sarebbe limitata ad un semplice commentino atto -sì- a complimentarsi per com'era vestito, ma cercando di mascherare il tutto. <Perché dovrebbe disturbarmi?> Sederglisi di fianco. Non se lo fa neppur ripetere due volte, scostando le iridi azzurre languide sulla superficie della panchina, poggiandovi le natiche. Gambe serrate, dondolandosi sui tacchi e grazie ai talloni. La bottiglia vien poggiata di fianco, contro la sua coscia dal lato opposto, evitando così che possa rovinosamente caderle a terra in un movimento non voluto. <Era quella che stavo bevendo alla festa, ho pensato che avremmo potuto finirla...> Rialzerebbe gli occhi in sua direzione, vedendolo però seduto a debita distanza da lei, come se la schifasse -poverina, non si fanno queste cose!- e con lo sguardo rivolto altrove. <...assieme.> Conclude, allungando pian piano la mano sul legno della panchina, come a voler raggiunger quella altrui e sfiorarla. Un modo come un altro, innocente se visto dall'esterno, per fargli comprendere che lei è lì, non da tutt'altra parte. E poi, infingarda, merito sicuramente dell'alcol, lancia la prima bomba della serata per captarne le intenzioni e le reazioni. <Mi hai letteralmente ignorata.> Fa l'offesa, quasi. In realtà, ha recuperato abbastanza punti da non esser neppure tanto arrabbiata con lui, però questo non lo sa... e lei preferisce metterlo alla prova, una volta tanto. In condizioni differenti non lo farebbe. <Anzi, ti va di fare un gioco?> Che? Furaya che decide di giocare? A cosa, poi? [Chakra ON]

23:09 Saisashi:
  [Accampamento] Ripreso un attimo di "stabilità" mentale, in mezzo a quella situazione che fa dell'imbarazzo il protagonista, il giovane rivolgerebbe nuovamente parola, cercando di non rimanere completamente paralizzato. La verità è che non è disinvolto come suo solito, perchè non avendo mai fatto qualcosa di questo tipo, come rivelare un testo scritto da lui, non può sapere che tipo di reazione gli spetti. <ti...sei fatta male?> relativamente al piccolo inciampo di poco prima. Poco dopo il silenzio verrebbe nuovamente infranto, ma questa volta dalla ninja. Si tratta... DI UN COMPLIMENTO?! ROGER, ABBIAMO UN PROBLEMA, RIPETO ABBIAMO UN PROBLEMA, INVIARE SUBITO RINFORZI! Una frase del genere, così a ciel sereno, un fulmine in piena. Ma puoi? Saisashi non si è mai sentito dire nulla negli ultimi 3 anni, se non che sia un barbone senza scopo nella vita. <ehm ...CHE?!? > rossore e stupore in viso per lui, nulla di nuovo <ahm...dici sul serio...si ecco...era un pò stretto...e...me l'ha scelto quel maledetto biondino d Sosachi ehm...> diventa logorroico e balbuziente non sapendo bene cosa rispondere in una situazione del genere. Come si risponde ad un complimento..? <gra....grazie..?> quasi come fosse una domanda, speranzosa che sia una risposta opportuna. <b...beh non lo so...si insomma...pri...prima ti ho salutato e ....a malapena hai risposto..> deglutisce, mnetre le verdi iridi noterebbero con la coda dell'occhio l'avvicinarsi della ragazza. Il cuore pulsa sangue come non mai. Mai sentiti dei battiti così nemmeno dopo 10000 flessioni....eh si, le fatte spesso. La mano di Furaya andrebbe poi lentamente a sfiorare quella di Saisashi, che non sapendo bene cosa fare, utilizzerebbe una tecnica segreta. La tecnica della PARALISI SCIMMIESCA. Infatti con una faccia che nemmeno un Totem indiano,resterebbe letteralmente immobile con sguardo fisso davanti a lui. Meglio in silenzio che combinare un danno. Non spoterebbe la mano, anzi. Ultimamente questa strana sensazione allo stomaco gli sta venendo fin troppo spesso. Che cosa sarà mai? NON HA NEMMENO MANGIATO ALLA FESTA, non può essere la digestione. Chissà. <ah...capisco...> direbbe con un tono stranamente....deluso. Con un movimento scattoso, ed un'aria che di colpo sembrerebbe seria, decisa e vigorosa, si alzerebbe in piedi spostandosi direttamente di fronte a lei, abbastanza vicino al suo viso. In questo caso non sembra agitato. <posso...?> direbbe come domanda retorica, per poi cercando di coglierla di sorpresa, afferrare con la destrorsa la bottiglia viicno alla Kage, per poi voltarsi dandole le spalle, e tentare di scagliarla con tutta la forza che in corpo, in direzione del cielo, frontalmente, con un movimento a frusta del gomito. Se fosse riuscito si potrebbe vedere la bottiglia partire ad una velocità smisurata. Resterebbe di spalle pochi istanti per poi tornare a voltarsi verso di lei, trovandosi in piedi, di fronte alla sua figura, che ora la scruta seriamente dall'alto verso il basso <scusami...credo tu abbia bevuto abbasta...detesto vedere una ragazza così stupenda rovinarsi con quella roba...> direbbe con un'aria così tranquilla e sincera da essere spiazzante. Come sempre il genin non fa giri di parole cercando complimenti. Si capisce che dice ciò che pensa in modo genuino , senza peli sulla lingua. Che questo poi sia un complimento, è tutta un'altra storia. Le sorride. Poco dopo la nota dolente. DOH. <beh ecco...eheheh> comincia a tornare il nervorsismo e lo sguardo si scosterebbe a destra e sinistra in cerca di riparo <io ..non so come dirlo ma....avevo fottutamente ...ehm...pa...paura.> ok ce l'ha fatta, lo ha detto. Grande , grosso virile, ma ha detto la verità. <volevo salire subito sul palco...era il piano con cui lavoravo con quel maledetto biondino da giorni, ed in tua assenza abbiamo provato e sperimentato> direbbe arrossendo e grattandosi la nuca con la mancina <solo che nel piano non era previsto che ti avrei incntrata prima..ma il palco era occupato da quello strambo tizio e quindi ...non so > in effetti Raion ha rovinato il piano <volevo farti una...hmmm...una sorpresa > quasi bisbigliante a denti serrati per poi tornare in silenzo. <poi ho visto che eri con quel tizio...e...magari vederti con me non ti avrebbe portato grande reputazione...> si nota quanta insicurezza sia presente dentro quel povero ragazzo. Gliele hanno fatte e dette tante <un gioco..? beh...va bene> direbbe insicuro, non sapendo che cosa gli spetta. Lo vuole menare? Beh pazienza, non potrebbe far nulla per difendersi. [ch on]

23:38 Furaya:
 Il giochino, in realtà, è anche piuttosto interessante. Bisogna soltanto sperare nell'animo giocherellone di Saisashi e che accetti. <No, sto bene.> Scuote il capo, riuscendo tranquillamente a muovere la caviglia da quel che riesce a vedere e sentire, per quanto attutito sia dall'alcol. Probabilmente, l'indomani potrebbe sentirlo eccome il dolore. Ma torniamo al presente. <Uh?> Sorpresa dalla sua reazione, deve ancora capacitarsi del fatto ch'è stato per tre lunghi anni trattato allo stregua d'uno zerbino. Se mettiamo in conto che non è neppur troppo lucida, beh, ragionare diventa un po' difficile. <Certo che dico sul serio. Il mio vestito lo ha consigliato Jushan; cioè, più che consigliare mi ha imposto di metterlo per sembrare più femminile!> Riesce ad articolare qualche frase in più rispetto al solito, logorroica. Che gliene potrebbe mai interessare chi ha scelto il vestito? Si stringe nelle spalle scoperte sulle quali scivolano sol i lunghi boccoli rosei. Pensa d'aver detto qualcosa d'assolutamente normale e, tutto sommato, lo sarebbe pure se non si conoscesse appieno il carattere della Nara ch'è solitamente taciturna e parla per dir qualcosa di giusto e corretto. <N-Non è vero! Ti ho salutato, però hai finto di non vedermi.> Dal tono usato si può sentir lontano un miglio che sia offesa, non fa niente per nasconderlo come avrebbe fatto in condizioni migliori. La mano non si muove, bensì vi resta vicino ad un'effimera distanza. Lo sfiora, nient'altro. E' un modo come un altro per percepirlo e sentirlo vicino, dato che or le resta particolarmente lontana. Lo vede poi alzarsi, trovandoselo immancabilmente tanto vicino da farle spalancare gli occhi per la sorpresa. Deglutisce, distogliendo per un attimo lo sguardo che vien diretto in tutt'altra direzione pur di non guardar direttamente gli smeraldi altrui. A sua volta, come Saisashi stesso in precedenza, viene colta dall'improvvisa paralisi scimmiesca(?): una tecnica che s'apprende per osmosi e vedendola soltanto una volta. Il cuore, però, palpitante bastardo, accelera i battiti e aumenta la pressione sanguigna. Ciò causa un colorito fin troppo acceso sulle guance che non è dovuto a make up alcuno. Averlo a così poca distanza e non riuscendo a muover la mano neppur per sfiorarlo, la fa sentire come sospesa su un burrone. Sarebbe giusto? Sarebbe corretto? Potrebbe farlo? Si sente quasi in difetto. Se la merita quella effimera felicità che ha provato in sua compagnia in questi ultimi giorni? Eccola lì, di nuovo, l'utopica pace che desidera e che crede di non poter ottenere ormai. Non dopo ciò contro cui ha combattuto e gli strascichi che ha lasciato con sé. Annuisce alla sua richiesta, permettendogli di prendere la bottiglia senza neppur immaginare cosa voglia farci. Bere? Beh, l'idea del gioco era anche e soprattutto quella. Contrariamente a quanto pensato, le fa fare un volo di sola andata per farla frantumare una volta toccato il suolo. <Pff--> Le viene da ridere ed è costretta a mordersi il labbro inferiore, abbassando il capo e scuotendolo lievemente. <Credo che il malumore di questi ultimi due giorni mi abbia influenzata alla festa. Quindi, mi sono concessa del vino che non bevo mai.> Ed è questo il risultato al quale ha portato, per quanto non diventi molesta come il ragazzo qui di fronte, ma abbastanza logorroica. Non importa, però, infatti torna a guardarlo con curiosità e senza interromperlo. Un sorrisetto da ebete le fa capolino a fior di labbra. <Jushan mi ha raccontato del vostro incontro alla mia tenda-> Lascia la frase in sospeso, quasi sperando che sia lui a completarla, come se volesse delle spiegazioni. Assottiglia le palpebre, vorrebbe davvero dirgli qualcosa in merito, ma le viene soltanto da ridere. Si zittisce -ci prova- piegando il capo verso la spalla manca. La situazione diventa seria e tragica al tempo stesso. <Con quella sorpresa, hai guadagnato punti. Ero davvero arrabbiata, complice il malumore di cui prima.> Gesticola con la dritta. <Però, beh...> Si schiarisce la voce, nuovamente colta in flagrante nel dir la verità che potrebbe però andar contro se stessa. <...è-è-> Si blocca, sgranando le palpebre quando avverte una delle ultime frasi pronunciate che la fanno scattare immantinente in piedi. Gli si vorrebbe avvicinare riducendo le distanze che la separano da lui, alzando il capo per fissarlo direttamente negli occhi in barba a qualsivoglia imbarazzo momentaneo. La dritta, gestita probabilmente dall'orgoglio del momento, non si rende neppur conto di quel che fa. Si direzionerebbe verso la mano del Taijutser, a costo di intrecciar con forza le dita. <Quel tizio...> Stringe l'altra mano, serrata a pugno contro la coscia. <...ha detto che mi avevi rovinato la serata perché eri lì, sul palco, anziché con me. Ho parlato praticamente soltanto di te. E mi sono infuriata perché non è vero che hai rovinato tutto. In quel frangente, sarei voluta essere con nessun altro se non te.> Non riesce però a tener a lungo quello sguardo sollevato, costretta a distoglierlo e a mordersi il labbro inferiore una volta resasi conto di quanto pronunciato. Ti stai addentrando nella normalità, bambina, in quella normalità che solitamente t'ha fatto soffrire tanto quanto il tuo vivere da Ninja. Ma non t'importa, no? Per una volta nella tua fottuta vita, vorresti soltanto essere felice di poterti esprimere come vorresti senza causare dolore in chi ti sta di fronte. Sorvola, adesso, sul gioco. Non è più rilevante. [Chakra ON]

00:08 Saisashi:
  [Accampamento] Sicuramente, sentirsi dire da Furaya che sta bene lo rincuora, anche se dal suo fare si capisce che sia parecchio annebbiata dall'alcool. Deve aver bevuto abbastanza. Poco dopo partirebbe un monologo sul proprio vestito. Un paio di punti interrogativi sul volto del corvino , che non comprende bene come si sia finiti a parlare di questo <ah...Ju...Ju-coso..dannato bast***o... però qualcosa di buono l'ha fatto hihi> direbbe sorridendo a bassa voce, quasi a non volersi far sentire dalla ragazza, visto che le ha già fatto un complimento più che evidente alla festa riguardo al suo outfit <sai...potrebbe consigliarti più spesso. Rompe le palle...però...però guardati...> silenzio per qualche istante. TUM TUM...TUM TUM... ZITTO STUPIDA POMPA DI SANGUE DENTRO IL PETTO. SILENZIO, STATTI BUONO. La scruta, in quei pochi attimi. E' così fragile in quei suoi attimi di nebbia dell'alcool. Sembra così tranquilla, quasi come una ragazza qualunque , e non la donna che porta su di te tutto quel fardello ogni giorno. Non lo da a vedere, ma Saisashi capisce. Capisce bene. <GUlp...> deglutisce non sapendo bene come rispondere, ma ha già detto la verità che altro potrebbe dire <n....n..no!! LO GIURO!> si dimena leggermente facendo "si" ripetuto con la testa < te l'ho detto io vol...volevo...ARGH AL DIAVOLO! VOLEVO CHE MI VEDESSI SUL PALCO E CHE ASCOLTASSI. > silenzio, nuovamente. Ascoltasse cosa? <se fossi venuto.. ecco..beh a salutarti..avrei forse tergiversato..avrei trovato una scusa...si insomma...per non fare ciò che avevo deciso> forse così potrebbe capire. Eppure il corvino non capisce: è vero non l'ha salutata, ma poco dopo sul palco ha lasciato che la sua anima, parlasse per lui, con parole che nessuno si aspetterebbe mai veder scritte e cantate dal sublime gorilla. Non era abbastanza? Forse le sue paure sono corrette, non era piaciuta a Furaya . Scosta lo sguardo. Successivamente al lancio della bottiglia un piccolo riso sembrerebbe comparire sulla sua bocca <perchè ridi..? Hai bevuto molto....> la guarderebbe con aria sconsolata <vero...?>, quasi a prendersi per qualche istante il peso che deve aver sopportato in questi giorni, con quella "cosa importante" a Konoha. Non le ha mai chiesto che cosa andasse a fare. Non gli importa? Nah, tutt'altro. Al contrario, non voleva che in sua presenza potesse pensare a tutta quella me**a di mondo ninja. Voleva poterla distrarre per quanto possibile. Ha tempo tutta la vita per subire i danni di questo mondo egoista. Ed eccoci. Nota DO-LE-NTE! Jushan...<Ju-coso...maledetta testa di c***O> bisbiglia a denti serrati come un bambino arrabbiato. Sperava non facesse la spia <beeeeh è venuto a prendermi peeeerò , giuro che siamo usciti, nonho fatto nulla, hai visto che la tenda era a posto? Come promesso eheheh> cambia discorso. Gli conviene. <capisco> si limiterebbe a risponderle , comprendendo il suo disagio. Non so cosa sia successo, ma potrebbe mai giudicare il suo comportamento ? Non è nessuno per farlo. Anzi, è proprio il Sig. Nessuno <tranquilla, non devi mica darmi giustificazioni sai? Tsk. Non ti giudico di certo.> conclude con un piccolo e buffo broncio. Di colpo sentirebbe la sua mano afferrata da quella piccola e candida di Furaya, che in quell'esatto istante mostra come lei sia semplicemente umana... una ragazza, come tutte le altre. Con dei sentimenti, e sicuramente delle paure. Essere forti ogni giorno di fronte a tutti dev'essere dura. Eppure lui, non l'ha mai vista come "Kage". Nemmeno gli frega un c***o dei ruoli ninja. E forse proprio per questo l'ha sempre e solo vista e compresa come Furaya: una ragazza sexy dai capelli rosa. Semplice. Lascerebbe che le mani si possano intrecciare, ma poco dopo.... < ma che caz....GRRR MALEDETTO PEZZO DI *****> comincia a sbraitare come un caimano assassino cn le fauci che si spalancano <CHE FA GIOCA SPORCO?!? MA IO LO AMMAZZOO!!!> giusto per cambiare <come ha osato mettere i bastoni fra le ruote al suuuubli..> si blocca. Sente le ultime parole della Kage. <tu...volevi...> voleva stare con... con lui? Davvero? Il signor nessuno? <com...com'è possibile...?>si domanderebbe lasciandosi sfuggire fuori dai denti <quindi...ecco..la canzone....ti è...> si noon riesce a terminare la frase. E' troppo, tutte queste emozioni. Ma lui mica può tornare da 0 a 1000 emozioni tutte d'un colpo. CI RESTA SECCO. E intanto... quel gioco?[ch ON]

00:35 Furaya:
 L'aria fresca della sera inizia a fare il suo sporco effetto. L'averle anche tolto la bottiglia dalle mani migliora senza dubbio la situazione attuale. Allunga, sorridente, l'indice della mano libera. Lo solleva, poggiandolo con delicatezza sulla punta del naso altrui. Un gesto infantile, certo, ma persino dolce nella completa visione delle cose. <Non parlare così male di Jushan, fa soltanto il suo dovere.> Il dovere di braccio destro, di consulente, d'aiutante. Non hanno poi molta confidenza ancora e rompere la corazza della Nara è un lavoro assai arduo, ma che per Saisashi non è stato mai così facile. Neppur il suo aiutante, da quand'è stata eletta Decimo Hokage di Konoha, l'avrà vista sorridere come in quegli ultimi tempi; come una persona del tutto normale che non deve accollarsi sulle spalle tutto il peso di faccende fuori dall'ordinario, che necessitano di venir risolte e che soltanto lei potrebbe affrontare. O così crede. <M-Mi sento ridicola, sono abituata a tutt'altro genere d'abiti.> Gli rivela sincera. D'altronde, ha sempre indossato yukata lunghi e dalle maniche larghe che potessero coprirle ogni segno che ha sul corpo; ha sempre portato con sé armatura, vambracci e schinieri. Quest'oggi, manca persino il coprifronte che, ad una festa del genere, ci sarebbe azzeccato come un imbucato. Non discosta or le azzurre iridi dal verde dei suoi, permettendo ai lineamenti del volto di farsi sereni e di mostrare l'ennesimo sorrisetto da ebete che le compare, incapace di fermarlo. <Ho ascoltato e lo farei altre cento, mille, milioni di volte.> Quell'indice che poggiava sulla punta del naso, or scivola per carezzar con estrema calma e lentezza la guancia altrui. Ha bisogno del contatto fisico, qualsiasi esso sia e specialmente se riguarda lui. Calamite, no? S'attraggono e lei non fa niente per evitare che ciò accada, a costo di apparire egoista nello scegliere d'accettare quelle emozioni tanto forti. Da quant'è che non provava qualcosa del genere? La domanda altrui la scuote dal torpore dei pensieri. Scuote piano il capo. <Due bicchieri. Non è molto, ma non lo reggo. Volevo soltanto fuggire dai miei pensieri ammorbanti.> Se ci fosse stato lui, in quel frangente, sarebbe stato diverso. Ma l'alcol in corpo non le permette comunque d'affermare ingiurie nei di lui confronti, poiché quelle parole or pensate potrebbero costarle caro quando avrà ripreso completamente padronanza di sé. Non che ora ci sia distante, comunque. <Lo so, ti sei comportato bene.> Per quanto riguarda la tenda, venendole ancor una volta da ridere ma in maniera del tutto spontanea e genuina. Okay, ha indossato il cappello da Kage e l'haori ufficiale. E allora? Nessuno ha avuto da recriminare. <Potresti persino giudicarmi, non mi darebbe fastidio in alcun modo. Preferisco la sincerità, ancorché essa sia nuda e cruda.> Solleva nuovamente le spalle. La mano, nel frattempo, dalla guancia è scesa alla spalla dove sosta, immobile. Schiude le labbra sorpresa dalla sua reazione, ma non può far a meno di chiedergli un dettaglio FONDAMENTALE. <Bastoni tra le ruote per cosa?> Beh, si presuppone ci sia di mezzo un obiettivo ultimo, no, se s'usa una terminologia simile. Sì, se ne sta approfittando or che i freni che la bloccherebbero dal dire qualcosa del genere sono per metà andati. <Com'è possibile? Da quando sei tornato, non c'è stato -un solo giorno- in cui non fossi contenta d'averti ritrovato.> E sorride, semplicemente, nel dirlo. Così, nella sua più pura innocenza e semplicità. E gli s'avvicina, è doveroso, non controlla e cede. Il distacco è troppo e pretende ora d'averlo vicino. Si ferma però a pochi centimetri, infinitesimali. Le punte dei rispettivi nasi a sfiorarsi. <Sì e ancora sì. Nessuno l'aveva mai fatto per me.> E n'è felice, come una bambina alla quale hanno appena donato un regalo tanto desiderato. La normalità, bambina, però costa caro. Quanto riuscirai a reggere? Oh, già, egoismo. Pensa soltanto a te stessa, una volta nella vita. Non fai altro che preoccuparti per gli altri, quando inizierai a pensare a te? [Chakra ON]

01:17 Saisashi:
  [Accampamento] Il suo dovere dice? Beh se quel maledetto viene pagato per fare la spia sulle mitiche mille avventure del sublime, allora che si guadagnasse soldi in altro modo <tsk. > semplice, e conciso. Non vuole allargarsi oltre su quella guardia. Ma sicuramente gliene dirà quattro. Come se potesse servire a qualcosa. L'indice della sua mano, capace di tanta forza e tecniche mortali, in quel momento poggia sul suo naso, così minuto ed indifeso. La giovane sembra sorridere più volte, e questo non può che farlo sentir bene. Non capisce bene il perchè, non comprende come una ragazza di così alto rango, affermata tra tutti, possa trovare qualcosa in lui, qualcosa che nessuno in 3 anni ha mai visto. Eppure sa, che senza alcuno sforzo, riesce ad accaparrarsi parte del suo peso. Silente...a piccoli passi...ma ci sta riuscendo. Ha uno scopo dopo tutto no? Glielo ha fatto presente qualche giorno prima. Ma forse lei non ci ha creduto molto. Quando la scimmia dice una cosa, puoi star certa che la farà. A costo di esser seviziato. Certo che per essere la capa suprema di Konoha, sembra aver tante insicurezze, forse quasi come Saisashi. No dai, così sarebbe troppo. <beh...onestamente...staresti bene con qualsiasi abito. Certo questo...questo è...> arrossisce <wow> sincerità vincente < certo dovessi scegliere...direi sempre...che sceglierei di vederti senza nulla addosso hihihi> classico, ma perchè mai mentire? Dopo tutto adora il suo corpo, non capisce perchè debba vergognarsene. Si bloccherebbe pochi istanti sentendo il suo verdetto sul suo brano. Gli occhi si socchiudono, e dicolpo un sorriso, che porta con se pace, farebbe comparsa sul suo viso. Annusa l'aria, silente, sereno, godendo del profumo che giungerebbe dalla ragazza di fronte a lui, seppur con un cenno di alcool. Non dice nulla resta in silenzio ad ascoltare. Lascerebbe che la mano di Furaya scorra sul proprio viso, assaporandone il calore, quel calore che per molti è scontato, ma che solo chi è rimasto solo, come un fantasma invisibile, per tanti anni, può comprendere a fondo. Il suo cuore è caldo, due taglie più grosso ora. Come il Grinch, solo che lui al posto della pancia ha un Six Pack che nemmeno i bodybuilder. Sorride, nuovamente, sentendo quanto la ninja più forte del villaggio, riesca ad essere così debole agli effetti dell'alcool. Lui non ha mai provato in vita sua, non sa che cosa si possa provare a bere, ma la situazione la rende comunque buffa. <la ninja più temibile di Konoha...sconfitta da due bicchieri eh? hhihii, speravo meglio> concluderebbe con una smorfia da beota. Sempre il solito. <quindi se un qualche cattivone si presenta per attaccare il villaggio, con pochissimo vino potrebbe sconfiggerti eh? "aaarte magica tecnica del vino supremo" bleeeeeeah> mimerebbe con tono scemo una tecnica che per Furaya potrebbe ssere mortale. Così per prenderla un pò in giro e sperare inuna sua risata. <sono sicuro che tu di pensieri ne abbia tanti. Ma non ti chiederò nulla. Fanculo quella roba. Se vorrai parlarne, beh...il sublime è disponibile. Dopo tutto ho promesso di guardarti le spalle e farmi carico del tuo peso no?...sai...non ho di meglio da fare ehheeh> sdrammatizza le belle parole appena dette, perchè così serie da spaventarlo. Davvero si è spinto a tanto per lei? Fino ad una settimana prima, non gli fregava nemmeno di morire, ne di qualsiasi altra forma di vita. <giudicarti...per cosa? non ho idea di cosa significhi il giudizio...sai io dico semplicemente quel che penso...senza paure. Gli altri pero...> alzerebbe il capo al cielo, con un sorriso malinconico <beh gli altri sanno bene cosa significhi giudicare....lo dice il "signor barbone schifoso..."> uno dei tanti giudizi ricevuti. D'un tratto cala il silenzio. Ma non un istante, come quelli precedenti. Saisashi si zittirebbe completamente dopo le parole di Furaya. Un'intero minuto di silenzio, in cui si limiterebbe a fissarla, puntando le verdi dritte verso le sue azzurre. Che stia comunicando? Forse. Forse in questo momento sta parlando in qualche strano modo. Un modo che non utilizza parole...che per lui sono tanto difficili ed è tanto imbranato.Nel mentre la ragazza si alzerebeb sulle punte, facendo si che i loro nasi potessero sfiorarsi. Così vicino??!? MA SEI PAZZA? ORA MUORE. Arrossice <coff coff> colpo di tosse nervosa scostando lo sguardo. Non da quindi una risposta vera alla domanda di Furaya sui bastoni tra le ruote. Ma a volte le parole non arrivano abbastanza <togliti le scarpe > direbbe senza dare spiegazione per poi attendere che lei esegua. Andrebbe lentamente a sfilare la camicia già aperta per poi cercare di poggiarla sulle spale della Kage. Dopo tutto a quest'ora fa fresco e lei ha bevuto <dammi le mani> direbbe porgendo le sue verso di lei in attesa che possa prenderle <ascolteresti altre 100 milioni di volte no,...? Beh... ti concedo di ascoltarla ancora una volta hihi> sorride spensierato, che cos'ha in mente? Certo che è imprevedibile. Una ne pensa 100 ne fa. Se dovesse aver ricevuto le mani da parte dela ragazza, andrebbe a posizionarle, la mancina sulla sua spalla destra, e l'altra mano si stringerebbe alla sua, sollevadola verso l'alto. Lui a sua volta avvolgerebbe in modo molto impacciato e con aria imbarazzata, la sua mano libera intorno al suo bacino. <ora chiudi gli occhi. Per un attimo...tutto il tuo peso. Dimenticalo...donamelo...sii solo...Furaya> direbbe attendendo che lei possa eseguire quello che sembra un dolce consiglio. Non appena dovesse chiudere gli occhi lui farebbe lo stesso <non ho idea di come si faccia..ma una notte, mentre dormivo di fronte ad un locale in un piccolo villaggio...nella locanda di fronte a me...vidi delle coppie..uomini e donne...sembravano così felici e gioiosi di vivere...beh avevano questa posizione credo...e poi...simuovevano...come a tempo> si, ha ingaggiato un'impacciata posizione per un lento <non so che cosa significasse, ma credo che fosse qualcosa di bello...credo..> ribadisce, non sapendo nemmeno cosa sia un lento. Prenderebbe un respiro profondo per poi far fuoriuscire delicatamente la sua voce, cantando come sempre in modo dolce ed intonato <basta un sguardo per capire senza poi parlare...un solo sguardo per decidere di raccontare....un solo geeesto e all'improvviso caaaambia la stagione...si gela fuori maaa la neve è bella da guardare....bella come quel vestito che poi ti sta bene....bianca come quel sorriso appeso a stelle vere....> e così lentamente a capella (E PER UNA VOLTA, SENZA DOPPI SENSI SUBLIMI), andrebbe a cantare quella canzone, la sua canzone. Quella scritta da lui, il gorilla Saisashi, che ha messo tutte le sue emozioni in quel testo, così che possa essere una canzone a prendersi la responsabilità di parlare al suo posto. E così...in modo lento...IMPACCIATO, ma come non mai...andrebbe a muoversi, lentamente, in senso orario, alternando piccoli passi, in cerca di imperfetto ballo lento. Imperfettamente magico. [CH ON]

02:04 Furaya:
 Già. La Ninja più forte di Konoha -in base al ruolo ottenuto dopo anni ed anni di fatica- è tutt'ora un cumulo di macerie che sta cercando di ricostruire man mano. Ogni volta, s'aggiungono nuove crepe agli edifici ch'è riuscita a rimettere in piede, sorretti dallo sputo pressapoco. La forza non vacilla mai, lei stessa non proclamerà mai le parole "M'arrendo" perché non sono nient'affatto contemplate nel proprio vocabolario. <Chissà perché non nutrivo grandi dubbi in proposito.> Ride, però, non s'offende mica. Del resto, potrebbe addirittura asserire l'esatta frase anch'essa a lui rivolta, ma l'indecenza non è ancor parte di lei più di quanto vada a braccetto con Saisashi. Non ha torto, quando si torna a parlare di quanto -poco- abbia bevuto. In effetti, è andata giù con due bicchieri, anche se s'è fermata alla degna decenza dell'essere soltanto brilli. Quindi, riesce ad articolare bene le parole, seppur di tanto in tanto se ne lasci sfuggire qualcuna di troppo che sarebbe stata meglio nascosta, dimenticata, schiva. <Ti prego, non pronunciare di nuovo "attacco" e "Konoha" nella stessa frase.> Le verrebbe l'orticaria al sol pensiero che deve nuovamente correre a Konoha, sobbarcarsi tutta la faccenda da sola sulle proprie spalle e cercare di trarre in salvo un quantitativo maggiore di civili e Ninja possibili. Rischia che le torni in mente l'ultima missione alla quale ha partecipato, con il paradossale errore compiuto e le giustificazioni da dover dare all'Akimichi, l'indomani. Manterrebbe per qualche istante gli occhi chiusi, pur di non pensarci ed ovviare alla testa che si fa poco più pesante pur sempre a causa del vino bevuto alla festa di poc'anzi. <S-Smettila.> L'arte magica del vino supremo -ahinoi- la fa ridere di nuovo, abbastanza da non pensare alla tragica morte di innocenti per mano propria; abbastanza da permetterle -per una sola, dannata, dannatissima notte- di non pensare alle ripercussioni, di non cedere alla spirale d'odio e rabbia che l'accoglierà nei giorni avvenire e che, già nei precedenti, l'ha rapita e segregata nel malessere più totale. Ride, pura e semplice risata. Perché con lui -con quella scimmia che ha davanti che anche come tale si muove- non riesce a far la persona seria, sa che cederebbe di fronte a qualsiasi richiesta altrui. <Non voglio riprendere quei discorsi, però è doveroso che ti ponga una domanda. Devo togliermi il sassolino dalla scarpa oppure questo tarlo continuerà a darmi fastidio.> Inizia a recuperare la lucidità precedentemente persa, evidentemente perché sta esaurendo l'alcol che ha in corpo. Poco male. Ha ancora qualche oretta per rilassarsi e bearsi in assenza dei cattivi pensieri che, potenti e infingardi, comunque fanno capolino di tanto in tanto. <Credi che sia così sbagliato propendere per la pace?> E' davvero così un -tiranno- della pace, lei? Una monaca pacifista? E' davvero sbagliato credere che mantenere la pace sia la cosa più giusta e che sia necessaria per chiunque, per Konoha, per l'Alleanza? La domanda è una sola, ma le risposte potrebbero essere infinite. <Credi che sia sbagliato se -egoisticamente parlando- io preferirei passare i miei prossimi anni qui, in questo modo?> E con te. Ma non lo pronuncia, le sembra eccessivo. <Vedi? Sto già tergiversando oltre. Il bicchiere di vino mi serviva proprio ad evitarlo.> Se non c'è il vino, c'è Saisashi che le dice di togliersi le scarpe. E che distoglie lo sguardo quando lei gli è così vicina. Gliela farà pagare a tempo debito poiché ora si limita ad eseguire. Meglio dello spezzarsi una caviglia, è togliersi le scarpe. Ci prova con movimenti goffi della dritta, chinandosi dabbasso e riuscendovi dopo qualche altro secondo passato a trastullare il laccetto. E' buio. <...> La camicia ne copre le spalle, mentre il Taijutser cerca di... posizionarle le mani? <...> Non fiata. E' un'altra "prima volta" per lei. Certo, ha ballato al proprio matrimonio, eppur quelli erano altri tempi. Sembra passata una dannata eternità. <Guardati- non sarai più un barbone schifoso. Anzi, non lo sei mai stato davvero.> S'era soltanto perso nella corrente lontano dal Villaggio. Ora è tornato e non gli permetterà di sparire ancora. <...> Si lascia guidare, gli permette di prendersi parte del proprio peso che a mai -nessuno- ha concesso, neanche a Jushan che le sta attaccata alle chiappe ventiquattr'ore su ventiquattro. Non è a Jushan che racconta come si sente. Gli stringe la mano, come a voler caricarlo a sua volta di nuova forza ed energia. Lei, inconsciamente, ne trae dall'altro. <Credo fosse ballare. Ma ne parli con chi conosce soltanto i passi dell'inquartata.> E se la ride. Oh sì, di nuovo. E si lascia andare, gli occhi fissi in quelli altrui e il sorriso -che sol lui davvero è riuscito a farle mostrare, puro e sincero- che gliene regalato, donato al cento percento. E' suo. <Bello, già.> Nessuna delusione, niente depressione. E' felice. Per la prima volta dopo TANTO tempo, è null'altro che... felice. Gli permette di guidarla, lo osserva mentre canta. Non ne distoglie lo sguardo neppur per mezzo istante. <Non riesco a credere che tu abbia fatto tutto questo per me.> Sì, perché per lei? Nessun altro è mai giunto a preoccuparsi così tanto del dolore che sente, della responsabilità che porta, a nessuno è mai interessato come stesse davvero. A lui, dannatamente sì. Imperfettamente magico, esatto, così com'è imperfetto il passo che lei cerca di mantenere pur di seguirlo nella movenza, sciolta grazie al vino almeno. [Chakra ON]

02:45 Saisashi:
 Quel momento durò pochi minuti, poche centinaia di secondi all'interno di uno spazio tremendamente infinito, così tanto da far paura. Eppure in questo istante, il tempo è come fermo intorno al genin, che come un infante ai suoi primi passi, sembra riscoprire a piccole gocce, la bellezza delle emozioni, il contatto e l'interazione con un'altra persona , che in quel momento è li e decide di donare il suo tempo prezioso per te...un tempo che nessuno potrà mai restituire, e chep per questo ha più valore di qualsiasi altro oggetto prezioso. Attimi inestimabili. Il corvino non risponde all'affermazione di Furaya, si limita ad annuire, non pronuncerà nuovamente quelle parole, non vuole turbarla, è sicuro. <uhm...> riflette silente a quella domanda, che nasconde dentro di se un mondo. Chi è lui per poterle dare una risposta? Lo ribadisce: il sig. Nessuno. Eppure in questo momento sente di poterle dare la risposta giusta. < pace dici...> socchiude le labbra, questo argomento lo toccanel profondo, non conosce bene il motivo ma sa che riguarda uno dei suoi ideali che fin dal passato portava avanti con tutto se stesso <non esiste... vorrei dirti il contrario, ma il mondo ninja è puro egoismo...la pace è solo un fardello, che qualcuno decide di accollare ad una sola persona, in modo da liberare tutti gli altri da questa preoccupazione...> e quel qualcuno è Furaya, fragile e piena di pesi su di essa, da portare avanti quotidianamente <tsk...egoisticamente dici?> scuote il capo con dissenso. Non capirà mai a fondo il volere dei ninja, perchè fin dal passato, questo mondo lo ha privato di tutto, del suo migliore amico, l'unica cosa a cui tenesse davvero. E cosa è stato fatto per aiutarlo? NIENTE. QUesta è la realtà: la pace non esiste, la giustizia nemmeno. E' tutto un teatro e Saisashi si è sentito un inutile burattino inerme. <tu..potresti fare tutto ciò che vuoi. Non sarebbe mai egoista. Gli egoisti sono tutti gli altri....che in silenzio in questo momento dormono, sereni, senza paure....domani si sveglieranno, con quel fottuto sorriso stampato in fronte, privo di preoccupazioni....perchè tanto tutto il loro fardello se l'è preso qualcun altro...qualcuno che vorrebbe portare la pace ma che non può farlo da sola...e questa impossibilità le farà provare un'altro dolore...perchè in cuor suo sa che non può aiutare tutti. Sarebbe mentire a se stessi...> pausa, silenzio <non è vero....Furaya...?> pronuncia molto seriamente il suo nome per intero. E' di lei che sta parlando <sai abbiamo lo stesso ideale. Vorrei giustizia. Ma quella vera. E non penso potrei mai trovarla nel mondo dei ninja così com'è oggi.> quel mondo che tanto lo ha denigrato rendendolo un folle smemorato che è adesso. <non ricordo il perchè. Ma so che vorrei giustizia...da tanto...> questo discorso ha un non so che di ironico. Lei, a capo della giustizia e della pace fittizia del mondo ninja. Lui , che cerca di costruire un organizzazione che porti la giustizia con mezzi differnti. Due ideali dello stesso tipo, due fardelli differenti, due strade parallele. <potresti farlo...potresti passare il resto della tua vita lasciando che si fottano tutti quegli stronzi....> eppure? <però... ti sveglieresti ogni giorno con una morsa allo stomaco, pensando di non aver fatto abbastanza...ti darai le colpe di qualsiasi catastrofe dovesse succedere in futuro, anche se questa non dipende da te...vivresti una vita peggiore di quella di adesso. Non puoi fare diversamente. > conclude sorridendole sinceramente. <però...> e qui arriva il più grande problema della Kage < chi ha mai detto che tuuutto questo debba essere fatto....senza supporto? Potresti continuare a portare questo fardello...e lasciare che il suuuublime...sorregga...beh si...almeno una parte...in...insieme...> non potrebbe mai dirle di mollare, perchè sa che la porterebbe a star male, per quanto questo suoni strano. Di li a poco, quella lenta ed infinita danza, andrebbe a terminare, e con questa anche la canzone che Saisashi ha scritto per la giovane dai capelli rosa. <uhm? tutto questo dici...? > direbbe inarcando il sopracciglio destro ed inclinando leggermente il capo, come se non comprendesse. Che ha fatto dopo tutto? Semplicemente ha detto ciò che pensava, ed agito con sincerità <non credo di aver fatto nulla dopo tutto. Piuttosto.> direbbe per poi arrossire. <è tutta la notte, da quando ti ho vista alla festa che...si ecco...vorrei fare una cosa....> direbbe per poi lentamente, con fare delicato , quasi inappropriato per quel rude corvino, avvicinare il suo volto a quello della ragazza. Imbarazzo, si, cuore a mille, certo...eppure non prova paura. Fisserebbe gli occhi la Nara, per poi cercare di poggiare lentamente le proprie labbra sulle sue. Rimarrebbe qualche istante, fermo, a godere del calore trasmesso. Avvolgerebbe se possibile le braccia, all'altezza del suo busto, stringendola a se, come a farla sentire almeno per una volta, protetta da qualcun altro. Solo per una volta. Staccherebbe poi le labbra avvicinandosi al suo orecchio sinistro per sussurrarle delle semplici parole <sappi solo che....il suuublime sottoscritto....>si? <nonostante tu probabilmente sia vista da tutti come la portatrice della pace...> e? < la ninja più forte del villaggio..>e? < la donna più elevata di Konoha...>quindi? <davanti ai miei occhi...sarai sempre solo la ragazza più bella che potessi incontrare...fanculo le cariche ninja...> concluderebbe con quella spiccata educaizone, che lo distingue comunque in ogni situazione. Dopo tutto Saisashi resta Saisashi <su coraggio...ora andiamo...è ora di smaltire questo alcool, su forza..> si sgancerebbe dandole le spalle e chinando il busto in avanti facendole cenno di aggrapparsi a lui, come una bimba <ti porto nella tenda, per una volta, lascia che qualcuno si curi di te su..su> conclude sicuro di se in attesa che ella possa seguire il consiglo. Nel caso, andrebbe a sollevarsi per poi stringere con le proprie braccia le sue gambe, così da mantenerla salda in quella posizione. La accompagnerebbe quindi verso la tenda, poco distante dalla loro posizione, dove si curerebbe di lei, riponendola sul letto e..per una volta...lasciandola poggiata su di lui, e non il contrario. Che cosa succederà in futuro? Che cosa porterà tutto questo? Non si sa. Forse è pazzia. Ma questa sera, rimarrà un ricordo imperfetto, magico. Indimenticabile [end]

03:41 Furaya:
 L'idea che la pace non debba esistere e che sia soltanto un'utopia le fa risalire la bile. Lei ci ha sempre creduto, fin da bambina, fin da quando Ryota era ancora il folle eroe, passando per quando s'è rivelato essere nient'altro che un traditore che alla pace non ambiva affatto. Ed è cresciuta con la consapevolezza di non dover esser suo padre, di ambire a ciò che lui voleva toglierle. La sua vita gira attorno ad un unico significato, ma probabilmente sbaglia il metodo. Cercare di instaurare la pace con le buone è controproducente, ma farlo con le cattive vanifica il vero significato. E dunque cosa fare? Accollarsi il fardello è giusto, secondo la sua linea di pensiero, ma rischia di logorarla dall'interno come sta facendo tutt'ora. Fermare Hotsuma non è bastato. Ci sarà sempre qualcun altro che cercherà di mettere i bastoni tra le ruote alla pace del Villaggio, chiunque esso sia. <Il mondo Ninja è puro egoismo e sono l'unica che non riesce a pensare soltanto a se stessa.> Triste, vero? Il ruolo dell'Hokage implica che debba pensare prima agli altri e soltanto dopo, alla fine di tutto, a se stessa. Sol quando sarà ormai distrutta e logorata da ciò che intendeva portare, solo allora e se sarà sopravvissuta, riuscirà a comprendere che pensare dapprima a se stessi non è mai davvero un male. <Mi hanno fregata, eh?> Pur volendo, è l'unica cosa che riesce a rispondergli pur quando la chiama per nome intero. Si scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mostrando un sorriso allegro ma che nasconde, dietro di sé, ogni singolo malumore e qualsiasi pensiero negativo che possiede. Quel che gli ha chiesto e gli argomenti trattati finora sono soltanto la punta dell'iceberg. Ci sarebbe tanto -davvero tanto- di cui poter parlare quando si affronta una tematica come la pace di fronte e con la Nara: i motivi che l'hanno spinta a ricercarla, le storie del padre che le ci hanno fatto credere, le guerre a cui ha preso parte soltanto per difendere il Villaggio fin da giovanissima. Sposta le iridi color del cielo mattutino in quelle verde smeraldo del ragazzo che ha di fronte, che probabilmente unico le ha fatto ricordare com'è la vita fuori dai ranghi, quanto possa essere normale e al tempo stesso imprevedibile. <Ed è per questo che voglio che il mondo Ninja cambi, ma finché sono l'unica a credere che la pace sia l'unica soluzione per farlo funzionare, capisci da te che non sarà mai possibile.> Konoha è il baluardo della pace che non deve mai cadere. Ma se più passa e il tempo e più Ninja ricercano la battaglia, come potrà mai cambiare? Ci sarà sempre -nell'oscurità più vera- quell'essere immondo che rialzandosi, rinascendo cercherà di affossare quel che di buono è stato creato. E' la ruota del mondo che continua a girare, tutto qui. Le sue parole sono profondamente e sinceramente corrette. Non può fare diversamente. Non c'è un modo, non c'è altro che possa permetterle di cambiare la visione delle cose per com'è adesso e sulla base del proprio pensiero. <Non riuscirei mai a fare una cosa del genere. Ho promesso.> A te stessa, al vincolo che ti sei auto-imposta affinché NESSUNO a causa del tuo legame genetico possa soffrire ancora. Il vincolo che prevede che sia TU a prenderti le sofferenze degli altri addosso quando, dopo anni, ancor si sente parlare di tuo padre e vorresti sotterrarti, nasconderti, sparire e far finta che non vi sia goccia di sangue alcuna simile tra voi due. Il sorriso amaro si spegne, trasmuta e assume connotati allegri. Le gote ancor si colorano di rosso, ma sapere che Saisashi c'è, che sarà al suo fianco, fa sì che un peso di dosso se lo tolga davvero. E' come se or fossero due schiene a sorreggerlo e, quindi, non avverte l'enorme morsa che la costringeva a star figurativamente piegata in due. Potrebbe rialzarsi, finalmente. <Anche tu hai promesso.> Direttamente alla donna, di fare in modo che sorrida. E lei lo sta facendo, quindi sta tenendo fede -benissimo- a quel ch'era stato accettato. S'arresta il moto delle inferior leve sull'erba ed essi ancor restano occhi negli occhi, corpi e cuori vicini. <Hai fatto molto e di più.> Glielo deve. E finalmente accade quell'unione, quelle calamite che continuano ad attrarsi. Così come lo desiderava lui ardentemente, anche nella Nara s'è risvegliata la medesima scintilla. Ad occhi socchiusi, permette alle carni di suggellarsi, d'avvicinarsi e di rendere effettivo quel bacio. C'è qualcuno -fuori dal duo formatosi- che urlerebbe all'inno alla gioia, se non a quello funebre per il povero tipo ch'è caduto tra le grinfie della Vedova Nera. Condurrebbe le braccia a superar le spalle altrui, cingendosi sul retro del suo collo pur di restar uniti, unendo non sol le labbra ma persino i cuori. Poggia delicatamente il capo contro il suo nell'avvertirlo sulla sinistra, prode sussurratore all'orecchio, a seguito di quanto fatto. <Voglio che sia così, infatti. Vorrei che ragionassero come stai facendo tu, ma credo d'essere fortunata ad aver trovato l'unico esemplare.> Sghignazza, staccandosi da questi e piegando un attimo il capo, di lato, confusa e disorientata dalla richiesta altrui. <Guarda che ce la faccio.> Ma la richiesta ultima non può venire rifiutata. S'addolcisce infatti, recuperando le scarpe che s'era precedentemente tolta. In seguito, vi si appende come un koala, la guancia poggiata contro la sua spalla a lasciarsi coccolare, trattare come una persona, vivere la sua dannata e mortifera normalità. [ END // Io fangirlo. ]

Post matrimonio dei Daymio.
Io non la commento. Fangirlate con me.