[ Predatrice ]

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21:36 Sango:
  [Tenda di Sango] La tenda di Sango si presenta vuota, spoglia, pochi sono gli effetti personali lasciati in giro..il più vistoso è senza dubbio l'abito rosso indossato la sera prima al matrimonio. Non ricorda granchè in realtà di cosa sia successo,solo che si è risvegliata mezza nuda nella propria tenda, nel proprio letto, al caldo. Come ci fosse arrivata li non lo rimembra, ma qualcosa di certo lo ricorda, ha bevuto abbastanza pure e ciò è riconducibile al post sbornia passato nelle ore precedenti. Nausea ma anche un incredibile tristezza dentro. Ma cosa le prende? Tuttavia la giornata è trascorsa lasciandola libera da quella sensazione, le gira solo leggermente la testa ma nulla di preoccupante. S'è lavata,cambiata ed è pronta a partire, con o senza il riduko sannin. Quello è il giorno della scadenza decisa da lei stessa. Un sospiro le sfugge via mentre indossa lentamente i sandali ninja neri. Il suo vestiario è leggero per via delle temperature ormai in aumento, composto da una maglia a maniche corte nera, aderente ma col collo alto, e dei pantaloncini. Alla schiena è stato appuntato un porta oggetti di medie dimensioni, con dentro un fuuda che contiene il manto dell'akatsuki, delle fiale con del veleno, e varie pillole per il chakra e per il fisico. Non sa in cosa si stia andando a cacciare,portare quello è il minimo per la sopravvivenza. I lunghi capelli non sono liberi, impigliati in quella alta coda di cavallo, più pratici per combattere e spostarsi tra le terre ninja. Se ne sta li, davanti a quel tavolo , dando le spalle all'ingresso della tenda , guardando i fuuda sparsi che contengono libri, i diari del fratello < sono vicina > sussurra , le dita sottili che andrebbero a prenderli , accarezzarli e tastarne la consistenza .Una promessa che sta mantenendo alla fine, è davvero così vicina a raggiungere il suo primo obiettivo. Adesso non manca altro che muoversi a partire, prima che qualcuno possa vederla e fermarla, nello sguardo si può leggere la sua determinazione. Si volta lentamente , pronta ormai a partire , i fuuda vengono riposti nella tasca posteriore del porta oggetti , il chakra ormai ben che sveglio dentro di lei. I passi lenti la porterebbero al centro della stanza, le iridi che osservano l'oscurità esterna e quella eterna nebbia che avvolge Kiri, sarebbe stato un sollievo tornare in un posto pacifico come la foresta dei ciliegi. [chakra on]

22:04 Kioku:
  [Tenda di Sango] Notte fonda in quel di Kiri, densa nebbia annidarsi in ogni angolo e loco ma una figura tra tutte erigersi in quelle tenebre, colui che opera con il favore delle tenebre è pronto a muoversi. L’avrebbe anche fatto prima ma la serata precedente tra cibo, alcool e sicuramente sostanze infilate chissà dove da uno Yukio seppur non presente, hanno contribuito non solo a rendere la serata di ieri qualcosa di molto vicino ad un ricordo sfumato ma soprattutto a creare un post sbornia come pochi al Rikudo Sennin e come se non bastasse, altrimenti non sarebbe il Ninja leggendario che è con tanto di fardelli e complicazioni annesse, un incubo in pieno stile a contornare la sua nottata e giornata. “Immaginando di camminare su quelle che sembrano esser le ceneri di un mondo in totale distruzione. Percorre un sentiero dove può notare i cadaveri delle persone che han combattuto al suo fianco in tutta questa vita. Ogni membro dell'Akatsuki con i loro mantelli strappati e consumati da quel che sembra esser stata una guerra infinita. Per ultimo, il corpo di Hitomu disteso per terra. Ti avvicini a lui per capire la sua anima è perduta, ormai. E lui, come un fulmine, alza il capo quel che basta per essere a pochi centimetri dal tuo viso. <Avresti potuto salvare tutti. Perché non hai fatto di più?> le sue pupille si perdono e il suo ultimo respiro viene esalato” ecco questo sarebbe stato il suo incubo, la sua nottata e la giornata stessa spesa a recuperare da quella che tutto pare meno che una semplice sbronza ma del resto molte sono le colpe che affliggono la figura del Sannin leggendario tra queste anche molto sangue riversarsi sulle sue mani. Nonostante ciò ora avrebbe ripreso una certa padronanza e coscienza di sé stesso, così come il proprio controllo totale, nonostante un leggero mal di testa, nulla che possa destabilizzarlo, per tutti i Kami è pur sempre il Possessore del Rinnegan nonché uno dei pochi ninja viventi a detenere più titoli che meriti o di quanti ne meriti, qualcosa dovrà pur significare. Le nebbie lo avvolgono in quel manto nero questa volta privo di motivi rossi e fregi dell’Akatsuki stessa, avrebbe potuto usare qualsiasi altro manto dell’Akatsuki disponibile nei covi ma del resto perché farlo? Ne ha già uno e per quanto ora sia ostaggio di una figura femminile a lui ben conosciuta, prima o poi riuscirà a riprenderselo, per adesso si accontenterà di un semplice manto altrettanto oscuro come la notte, celando, non solo tutto il suo armamentario composto da corazza Ama Mabushi e le due Katane Izanami & Izanagi ma anche la sua figura ormai in dirittura d’arrivo all’accampamento di Kusa, la sua volontà è quella di sincerarsi delle condizioni di Sango stessa e no, non per il vestiario dell’Akatsuki, forse potrebbe usarlo come pretesto ma al calar di quell’ultima falcata nel limitare della tenda stessa della ragazza, luogo di cui ha solo belle memorie, no, i pretesti non ve ne sarebbero e l’unico motivo è sapere se sta bene, la reazione della scorsa notte lo ha lasciato alquanto confuso da tutto come da ormai tempo a questa parte, come da quando l’ha incontrata. Scosterebbe quei lembi della tenda potendo così entrare ed esclamare prima ancora che la ninja possa avvedersi della sua figura <speravo stessi bene e ti fossi ripresa> breve pausa prima di concludere <mi fa piacere che sia così> nulla di più posando infine il suo sguardo sulla di lei figura et viso, alla ricerca del di lei sguardo. [Chakra on] [ama Mabushi equip] [Izanami &Izanagi equip]

22:20 Sango:
  [Tenda di Sango] E' pronta a partire, pronta ad andare fino in fondo anche sola..ma i kami quella notte hanno deciso diversamente per lei mandandole quell'angelo caduto dritto tra le proprie braccia. I sensi sono sempre all'erta,riconoscendo come qualcuno si stia avventurando verso di lei. Un lieve sospiro lascia le proprie labbra immaginando solo di dover perder tempo nel dare qualche spiegazione , ma la figura che si pone d'innanzi è colui che aveva atteso. Le iridi corrono immediatamente al suo viso, e sul proprio si dipinge un espressione serena, quasi felice. Lo aveva atteso e adesso lui è li, davanti a lei, che strana visione del sannin in quella tenda d'accampamento. < Akendo > sussurra , l'altro potrà notare come non abbia il mantello che gli appartiene, ben conservato altrove. Le parole altrui giungono alle proprie orecchie, le ascolta mentre un rossore lento sale sul volto a darle colore < a cosa ti riferisci? > possibile che l'altro sappia delle sue condizioni della sera precedente? Non lo aveva visto, assurdo immaginarlo in un loco tanto comune in mezzo a tutta quella folla di gente ubriaca < ieri sera..sono stata al matrimonio .. ma non ricordo come e quando sono arrivata qui > confessa spostando lo sguardo in un riflesso incondizionato verso il vestito rosso lasciato in un angolo della stanza piccola e quadrata < ma non so se ti riferisci a questo > le iridi si ripianterebbero in lui. Il respiro che adesso verrebbe controllato per calmare il cuore galoppante , il rossore che lentamente scema . Si muove adesso lenta verso di lui per ridurre quelle distanze < sono felice che tu sia qui > le parole sfuggono al proprio controllo, le accarezza con la voce calda e sussurrata < stavo partendo per Kusa > aggiunge < è arrivato il momento che vada a prendermi ciò che mi spetta > lo sguardo che si fa serio , la determinazione che le fa vibrare l'anima < verrai con me? > non una richiesta, una semplice domanda che pone . Lui ci sarebbe stato solo quando avrebbe voluto, adesso è il momento di capire se quel legame che li unisce ci sia ancora dopotutto. La destra che salirebbe adesso verso il viso altrui, il tocco che arriverebbe come una piuma sul suo zigomo. Le è mancato terribilmente, questo lo ricorda bene dalla sera precedente, dove avrebbe voluto vederlo. Oh, è pensare che lo aveva li con un volto bello ma non suo, a farle da custode in quella notte , tanto vicino da poterlo toccare. La mano scenderebbe adesso per posarsi al proprio fianco, resta in attesa di quelle risposte, e sarebbe partita con o senza di lui. [chakra on]

22:52 Kioku:
  [Tenda di Sango] Godendo della visione di quelle forme e quel viso, il Seiun semplicemente rimarrebbe fermo non appena entrato in quella tenda, ascolterebbe le di lei parole, mostrando quasi un sorriso beffardo all’udir parole come matrimonio e la serata precedente, non essendosi mostrato con il proprio volto, quello vero, preferendo quello di Ashido Kano come “ospite” della serata. Non la interromperebbe se non a quell’esclamazione ultima, prima che passi a ben altro argomento semplicemente rispondendole <mi riferisco proprio a ieri notte, una bella serata indubbiamente, certo non avevano portato le paste> aridaje con ste paste, probabilmente in qualche vita precedente il Rikudo Sennin doveva veramente essere uno dei migliori pasticcieri delle terre ninja o non si spiegherebbe come nonostante tutto quello che sta accadendo a Kiri, incubi e sbornie, ora in questa tenda, ancora ripensa con un certo sdegno alla mancanza di quelle paste…imperdonabile. Tralasciando ciò, aggiungerebbe anche con un certo fare orgoglioso <mi sono personalmente assicurato che nessuno potesse ferirti o attaccarti mentre eri> attimi di pausa ed il viso del Seiun mostrerebbero reazioni alquanto buffe <alquanto indisposta e poco pronta a reagire> ecco le giuste parole per quanto buffè poiché un concetto così semplice come il, rimanerti accanto fino al risveglio, verrebbe posto quasi come un piano militare ben congeniato, se non altro a chi potrebbe mai udire una tale conversazione, creando sicuramente qualcosa di buffo e anche imbranato nella sua volontà. Osserverebbe le movenze dell’Ishiba, quella mano toccarle nuovamente il suo viso, un mano calda, rassicurante a tratti e poi novelle parole da lei proferite avanzare e farsi strada nella mente del ninja leggendario, ascolta e ricambia a quegli sguardi, soprattutto nell’ultimo mostrando uno sguardo ben più deciso e convinto, senza distaccarsi da quella vicinanza appena creata e lasciando che ora, al calar del silenzio, le proprie labbra si schiudano e brevi parole scivolino da esse come ruscello e come serpi si trascinino attorno alla mente d’ella <come ti dissi quella sera, solo la volontà smuove le mie convinzioni, se sono qui è anche per questo> d’altronde era partito con l’intenzione di sapere come potesse stare dopo ieri, venire a conoscenza della sua volontà di partire è sicuramente un interessante svolta alla propria serata e annoiato come è, non che ormai ci sia da meravigliarsi, non attenderebbe oltre prendendo il comando di questa improvvisata spedizione alla ricerca delle evocazioni, la cosa nella sua mente già lo diverte anche al solo pensieri <e dunque> esclamerebbe anche con un certo tono di voce e solennità <che a Kusagakure si vada> come pioniere ed esploratore dei bei tempi andati <da lì potremo cercare le evocazioni nella foresta di Ciliegi> convinto come non mai e quasi eccitato come un bambino non perderebbe tempo, anche questo è il bello di essere in presenza con un entità che nel bene o nel male, può drasticamente cambiare tutto in pochi attimi e far avverare cose che per altri è impensabile, la destrosa afferrare la di lei mancina e portarsela sulla propria spalla, insomma a Sango ben poco gli viene richiesto, occhi socchiudersi lentamente e ricercar novella concentrazione, chakra sgorgare da ogni tsubo presente e la mente portarsi agli splendidi petali di ciliegio che ne compongono l’omonima foresta, quello è il luogo designato, se il Rikudo Sennin riuscisse a visualizzarlo con precisione, magari vicino ad esso anche, senza comporre alcun sigillo se non quello della scimmia mantenuto, la propria figura comincerebbe a smaterializzarsi e di colpo scomparire e di conseguenza anche la stessa della Ishiba. Se la tecnica avesse avuto successo desiderato, si ritroverebbero a pochi passi dalla magnifica foresta che ora si parerebbe d’innanzi a loro, pioggia ad accoglierli ma non dovrebbe di certo essere un problema, soprattutto in quella folta foresta i cui alberi stessi nella maggior parte della loro presenza dovrebbero fornire un riparo quasi totale dalla pioggia stessa ed il profumo di una natura sempre vivida a discapito di una fauna dormiente data l’ora renderebbe il tutto più suggestivo. [chakra on] [se tecnica della dislocazione] [se chakra 65/100] [ama Mabushi equip] [Izanami &Izanagi equip]

23:11 Sango:
  [Foresta dei ciliegi] Confusa. Ecco il termine per descrivere meglio il suo stato d'animo < ma > chiosa lei, le ciglia che sfarfallano per un attimo a cercar di dare una risposta a quello che dice < n-non è possibile > che lui fosse veramente li ormai sarebbe chiaro < non ti ho visto > la voce ridotta ad un sussurro per poi ritornare li, rossa come i propri capelli < eri li > la verità che le da uno schiocco sulla fronte, si era li insieme a tutti gli altri..ma chi in effetti sarebbe potuto essere ? < non avevi il tuo viso ... > prova ad indovinare in qualche modo cosa sia passato per la mente del sannin. < i-io indisposta? > non ricorda molto della fine della serata < ti ringrazio > sposta il viso in modo da nascondersi o provarci almeno. Chissà come l'ha vista? In che situazione era? La mano riesce a toccare la sua pelle mentre torna a guardarlo evidentemente imbarazzata < si è vero > sussurra a quel dire < e come ti dissi vale molto di più questo > la sua presenza li è già motivo di felicità per l'Ishiba, che sia venuto per sapere come stesse dopo la notte prima, una preoccupazione probabilmente. Quel pensiero lascia che il sorriso nervoso si trasformi in uno più dolce , lasciandosi scaldare da quel dire. Ciò avrebbe dunque significato che l'uomo sarebbe andato con lei, di certo una compagnia molto interessante di per se, meglio di un viaggio fatto in completa solitudine . Annuisce al suo dire, con la mano destra che viene portata sulla sua spalla. Lo osserva concentrarsi non capendo all'inizio cosa stia accadendo, per poi sentirsi tirare verso qualcos'altro, verso una distanza maggiore di quella che avrebbe potuto completare ella a piedi. Quando arriverebbero le iridi della donna, spalancate, andrebbe ad osservare il circondario. Sono all'inizio della foresta dei ciliegi < non so se mi abituerò mai > la voce che rompe il silenzio riferendosi a quel particolare metodo di trasporto < dunque ti stavi annoiando ieri ? > le iridi tornano sul viso bello e potente, su quelle iridi violacee simbolo del suo potere . Chissà cosa aveva portato il sannin ad unirsi ad un matrimonio qualunque? Noia? Probabile. < andiamo allora > le narici che aspirano profondamente la natura che li circonda, la pioggia che crea una sinfonia musicale battendo sulle foglie degli alberi, ma poche son le gocce che la bagnano. Muoverebbe i piedi per addentrarsi nella foresta, facendo attenzione ad eventuale fanghiglia , in totale rilassamento accanto a quella figura che sta cominciando lentamente a comprendere. Un pezzo dopo l'altro il suo quadro si farebbe sempre più chiaro ma ci sono tante parti ancora terribilmente oscure < quando hai.. > la voce che interrompe quel silenzio nuovamente <.. incontrato le tigri? > una domanda per lei innocente, pronta anche a sentire una non risposta solita di Akendo. Se anche lui si fosse mosso allora avrebbe provato ad affiancarlo sulla destra, non troppo vicino ma nemmeno lontana. [chakra on]

23:37 Kioku:
  [Bosco di Ciliegi] La situazione è sicuramente più comica che imbarazzante, comprese anche le reazioni ed espressioni di Sango a rendere il tutto più godibile per entrambi sotto un certo punto di vista, ascolta le sue parole, incredule a tratti e a tratti confuse, conscio e consapevole del e perché di questa sua reazione, non tergiverserebbe ulteriormente andandole a rispondere in maniera sincera e diretta <si beh, mostrare il mio volto dopo tutto questo tempo avrebbe sicuramente attirato ogni qualsivoglia genere di attenzione e non sarebbe stato certo carino per gli sposi> poco modesto e non vorrebbe neanche apparire come tale, non che gli importi poi degli sposi, la ninja capirà benissimo che ben altri occhi osservano il Rikudo Sennin a maggior ragione se scomparso da così tanti anni e per molti addirittura morto, rimanere in tale posizione è per lui un vantaggio fantastico. Quasi un ghigno riprendendo infine un ultima volta la parola <si diciamo che tutti in quella festa hanno esagerato con bevande e quant’altro ma non ti ho mai persa di vista anche se tu non potevi vedere me> in queste frase più possessione e controllo che carinerie eppure per come la si voglia vedere o interpretare a conti fatti i suoi occhi seguivano ogni movenza della Ishiba, a lei dunque interpretare come meglio può le parole del Seiun. Tempo delle chiacchiere giungerebbe al termine, vedendo ora il duetto ritrovarsi nei pressi di Kusagakure, nello specifico poco distanti dall’entrata nella foresta di Ciliegi, luogo più ospitale che inospitale, lo stesso Sannin vi ha vissuto per diverso tempo, in contatto perenne con la natura grazie al proprio Rinnegan e con gli esseri viventi che la compongono, seppur in tarda notte pericoli non ve ne dovrebbero esserci, nonostante sia il pericolo verso a cui Sango sta piano piano avanzando, ma è decisa e conscia di ciò e tanto vale senza contare che di certo non è sola. La pioggia ad adornare di tanto in tanto con qualche goccia i capi d’abbigliamento dei due ninja, entrati nella foresta ad eguale andatura, la di lei voce lo raggiungerebbe nuovamente, quasi sorpreso da quella curiosità, alla quale ben presto la kunoichi otterrà risposta <beh sicuramente non è stata una serata come tante altre> esclamerebbe in primis per poi proseguire <nonostante ciò, mi è capitato di vedere qualcosa di strano> capitato, si se non fosse che poc’anzi ha ammesso lui stesso di aver osservato per tutto il tempo la stessa Ishiba <un tizio ti si è avvicinato con un certo fare alquanto libero> il tono cambierebbe, freddo, basso <non so chi sia ma vorrei sapere se è qualcuno a te caro o un essere qualunque che si è preso fin troppe libertà> presto o tardi troverà anche nome e cognome dell’individuo, sarà facile risalire dalla lista degli invitati ad un tizio che si è denudato ad un certo punto e per quanto sia stato molto divertente per il sollazzamento di ogni presente compreso Akendo stesso, il tutto è avvenuto con abbracci e molto vicino a Sango, come se si conoscessero. Nella sua voce quel tono richiama a se tutta la possessione ed il controllo possibile, fonte e perno della vita stessa del possessore del Rinnegan, attende ora una risposta, una risposta che potrebbe anche essere una menzogna o meno, chiunque sia stato beh, rimpiangerà di averlo fatto se l’intento è quello di provare anche solo a condividere la special jonin con lo stesso Seiun, in attesa di quella però non arresterebbe il suo dire, la domanda successiva d’ella lo riporterebbe ad antichi passati, così lontani da sembrare vite parallele o forse mai vissute e semplicemente narrate, tempi ormai dimenticati da molti ma non da lui <come ti narrai in quella notte> una piacevole notte nelle terme del proprio covo dell’Akatsuki <vi era un ragazzo con il tuo stesso obiettivo…le tigri> attimi di pausa prima di continuare <il suo nome era Kurako Senjuu> il suo tono cambierebbe lentamente, frammentato in alcuni punti e con ampie pause, come a commemorare quel nome e quella presenza che ancora grava sull’anima del ninja leggendario <fu per sua causa che entrai in contatto con le tigri, non proprio il migliore degli incontri ma sono abbastanza certo che si ricordino di me> eh già, all’epoca l’arroganza del Rikudo Sennin era seconda solo a…no niente e non che sia cambiato molto da allora, la stessa arroganza e sicurezza è qualcosa che contraddistingue lui da qualsiasi altro ninja e sembra quasi rendere possibile ogni sorta di desiderio e fantasia come se solamente lui sapesse come fare, d’altronde è anche questo l’alone di mistero e divino che lo circondano. Altri passi verrebbero compiuti, le suole portare il loro marchio e passo sul terreno reso morbido dalla pioggia <alla fine riuscì a superare ogni prova e qualsivoglia capriccio delle tigri stesse ed ottenerne il controllo> altre piccole nozioni ora verrebbe elargite alla stessa ninja, il compimento di prove, sempre se così ancora verrebbe stipulato il contratto, per adesso è bene omettere di come quella sua arroganza portò diversi conflitti con le tigri stesse ma vi sarà tempo, probabilmente quando arriveranno d’innanzi al Re delle tigri stesse, forse prima di allora sarà il momento di parlare anche di quello. Nulla di più, lasciando che concetti, domande e risposte vengano elaborate dalla Ishiba, mentre ulteriori passi li porterebbero sempre più all’interno della boscaglia. [chakra no] [[ama Mabushi equip] [Izanami &Izanagi equip]

00:03 Sango:
 Si prende tempo per poter analizzare ogni suo dire, cercando di trovare le parole giuste da pronunciare. Inizierebbe da un argomento più leggero certamente < probabilmente saresti diventato il centro di tutto > accompagnerebbe il dire con una lieve risata, conscia che se si fosse presentato come Akendo tutto avrebbe preso una piega alquanto diversa.< sono lusingata che tu non mi abbia tolto lo sguardo di dosso > la malizia che vi mette in quel dire è specchio del sorriso che si porta in volto , lieta anche di aver indossato un vestito decisamente migliore dei suoi soliti calzari ninja < mh? qualcosa di strano? > lei non si era accorta di nulla di strano, dopotutto uno Yosai mezzo nudo non è che l'abbia sconvolta più di tanto, nemmeno il suo abbraccio da orso < oh ti riferisci all'omone alto? > innocente, quanto può esser innocente adesso? Povero Yosai che non sa in cosa si sia cacciato < si lo conosco.. è un genin della foglia. Abbiamo avuto modo di conversare diverse volte > nulla di strano dato che i due accampamenti son vicini < si chiama Yosai..e .. non so se la definizione di amico sia adeguata. Lo definirei più un conoscente > sospira lievemente nel ricordare i modi in cui i loro legami siano stati recisi proprio da lei, un taglio frammentato il loro, che dalla parte di lui cerca ancora di riagganciarsi a lei < ho tagliato i miei legami con lui..almeno da parte mia non lo considero che un mero genin > che orribili parole, dette quasi con risentimento. Ma sa bene il motivo per cui ha dovuto farlo < per quanto ne so è quel tipo di ninja da..ramen a Konoha in compagnia > non ha mai sentito l'altro parlare di un desiderio così grande da metter in gioco la vita, non come lei, eppure vi aveva visto un possibile passato, diverso dal presente che sta vivendo < ma non ho desiderio di tenere vicino qualcuno che non ha una fiamma che arde > le iridi che si riportano su di lui per guardarlo , ovvio che si stia riferendo al riduko sannin, che quella sua tenebra venga vista come una luce calda dalla rossa. Ascolta dunque le successive, un nome che non ha sentito mai, che non sa a chi appartenga < era molto importante per te > un'affermazione la sua cercando di indovinare il genere di rapporto che avesse con quel Senjuu . Il venire a conoscenza del suo rapporto con le tigri le fa sollevare le sopracciglia per un attimo, due figure così orgogliose a confronto , in uno spazio ristretto, avrebbe portato sicuramente ad uno scontro. < prove? Beh si immaginavo qualcosa del genere, se devo esser degna di avere questo legame con loro > ripeterebbe lei , lo sguardo che si porta in avanti verso la foresta che ormai li circonda. I passi che si fermano un attimo, le palpebre che si chiudono ascoltando il suono della pioggia, la natura intorno a se come a volerla percepire nella sua interezza. Ne ascolta i rumori e i sapori, i ciliegi ormai sbocciati , bianchi e rosa, a contornare la loro vista. Peccato per la pioggia, ma ella stessa andrebbe a portar a lei l'odore di terra penetrante. Prova a concentrarsi lasciando adesso che sia l'istinto stesso a muoverla in avanti prima di decidere dove andare. Prova a trovare una via non logica, ma più insita in lei < dunque i tuoi trascorsi con le tigri non sono dei migliori > una piccola presa in giro per quello che le ha rivelato, permettendosi per la prima volta di usare quel tono scherzoso con l'uomo. Uno dei rari momenti in cui le capita di farlo. I piedi dunque la porterebbero verso il centro ipotetico della foresta. [chakra on]

01:08 Kioku:
  [Bosco di Ciliegi] Giunti ormai in quel bellissimo bosco, ora passi e parole riprenderebbero il loro normale scorrere, le risposte che Akendo tanto desiderava ricevere, arrivano perentorie e senza neanche un attimo d’esitazione, ricambierebbe quello sguardo e sorriso all’esclamazione poc’anzi fatta, lasciando infine che la spiegazione della giovane ninja sul tipo che a quanto pare non è altri che un semplice genin, un moccioso agli occhi del Rikudo, nonostante questo, si è preso una certa confidenza con la stessa Ishiba e per quanto le di lei parole narrino di legami recisi e nulla di più di un semplice mangia ramen di Konoha, cosa che lo divertirebbe alquanto e che in parte corrisponderebbe all’idea che lo stesso Seiun si è fatto di lui, vedendolo comportarsi in quel modo e poi spogliarsi…insomma degna scena di un giullare o buffone di corte che dir si voglia, indubbiamente i tempi sono cambiati se tra le fila dei combattimenti vi sono simili elementi, che i Kami salvino Konoha perché di certo non lo faranno i suoi ninja a quanto pare. Le parole fluiscono come una corrente, al possessore del Rinnegan rimarrà sempre impresso quell’atto di tale confidenza che mal si lega alle di lei parole, ma non per questo le ignorerebbe anzi, assimilandone parola per parola concetto fin a quell’ultima esclamazione, alla quale risponderebbe con egual intensità di sguardo, lasciando che le sue violacee iridi concentriche assorbano l’intera figura della Ishiba, annegandola in una distesa infinta <d’altronde ogni fiamma viene attratta da una nuova, è inevitabile> nonostante la kunoichi si stia rivolgendo a lui e questo lo ha ben compreso da quello scambio complice di sguardi lui non vede nient’altro che oscurità e tenebra sulla sua figura, una tenebra capace solamente di attrarre come un vortice gargantuesco la luci altrui e farla propria, tutto ciò è spaventoso ma è ciò che percepisce di se stesso, non immagine e non comprende come la ragazza possa vedere qualcosa di così “puro” in lui. Passi che vengono nuovamente riproposti sempre più nella fitta boscaglia, mentre la domanda di Sango irromperebbe in quel silenzio da poco creatosi, una domanda che nuovamente riporterebbe antichi ricordi a galla nella mente del ninja leggendario, arrestando il suo passo per quegli istanti <si lo era….> taglierebbe corto ma non in maniera brusca, lasciando che il tono si abbassi all’ultima parola e sillaba proferita, non vuole essere scortese ma difficilmente riuscirà ad aprirsi su un argomento tale, non di certo ora, ciò che si potrebbe percepire però è un immensa tristezza in quelle parole, pesanti nel contesto stesso e le esclamazioni seguenti della special jonin diverrebbero quasi un ancora di salvezza e distrazione vitale affinché Akendo possa uscire fuori immediatamente da quella trappola, vortice temporale che è la sua mente, risollevando il proprio tono ed esclamando a sua volta < molte evocazioni si affidano a prove di diversa entità ed identità, per formare un proprio legame con il possibile utilizzatore o anche per verificare che ne sia meritevole> d’altronde non tutte le evocazioni sono uguali tra loro, molte di essere hanno prove fisiche, altre mentali, altre volte a comprendere il loro spirito e vita così da formare per ognuno di essi il legame necessario per poi stipulare il contratto. Tutto ciò immagina bene che la stessa Sango lo sappia anche per via di tutte quelle ore di chiacchierata e discussione che hanno avuto proprio a proposito delle evocazioni e per tanto non deve neanche esserle così difficile capire o immaginare come mai un ninja potente tanto quanto il Rikudo Sennin non abbia una sua evocazione < c’è da dire che all’epoca ci furono diversi fraintendimenti e ciò che ne derivo fu solo uno scontro di orgoglio> indubbiamente una storia molto divertente almeno per chi l’ascolterebbe, una storia alquanto contorta frutto di una strana controversia altrettanto atipica, d’altronde un essere orgoglioso come Akendo, il detentore del Rinnegan potrebbe mai arrivare a stringere un legame così intrinseco solo per ottenere i servigi e una sorta di dualità con l’evocazione in questione? Le risposte si sprecherebbero per quanto scontate ma d’altro canto lo stesso Seiun così ha contatto con la natura ha anche troppo rispetto per gli esseri che la compongono, animali inclusi, un rispetto che non lo ha mai portato ad assoggettare con la forza, anche se potesse, creature particolare e uniche nel loro genere come le evocazioni. [chakra no] [[ama Mabushi equip] [Izanami &Izanagi equip]

01:30 Sango:
 Non va a dilungarsi oltre a quel discorso, sarebbe inutile e tedioso, di certo non desidera mettere al corrente il sannin della possibilità che le si era posta davanti, ne di come in un certo senso una piccola parte di se avrebbe desiderato poter essere libera dal dolore e dalla sofferenza . Dopo yukio non ha voglia di scadere in quegli errori, in quei pensieri che la porterebbero solo a distruggersi. La sua meta è lontana , e le trappole che la vita le sta mettendo davanti si rivelano sempre più pesanti per il proprio animo. Ad ogni passo fatto s'è lasciata indietro pezzi di se, pezzi del suo essere. Le sue parole la fanno ravvedere per qualche secondo dal continuare, come se lui non si sentisse parte del proprio pensiero. Ma è così, anche lei gli ronza intorno come una falena, alla ricerca della sua di luce. Non chiara e pura probabilmente, ma comunque è una luce. < attrazione > direbbe soltanto lasciando che la notte prenda una piaga diversa, che il dolore possa prendere la sua di voce a quella domanda. Se ne rammarica in un certo senso ma la curiosità è difficile da mettere a tacere. Lo osserva nella sua immobilità , non aggiunge altro, solo proverebbe a toccargli il mantello all'altezza del braccio destro, un piccolo gesto prima di portarsi nuovamente in cammino ascoltando il dire sulle evocazioni. Son li per quello dopotutto . < capisco, hanno delle diverse personalità, credo sia giusto trovare il loro modo di interagire per comprendere se si possa stipulare un legame vero e proprio > qualcosa di sincero, profondo, che va oltre le parole, come un legame tra anime. Lo comprende anche se la cosa la innervosisce. Il suo cuore batte , cerca la sintonia necessaria con l'ambiente esterno, come trovare chi cerca? < voglio incontrare Kamachiteki > ovvio che sia quello il desiderio, l'unica forse ad avere incontrato il fratello ed averlo rifiutato < voglio chiederle di Ren e di chi fosse in realtà agli occhi altrui > non quelli di una bimba innamorata del suo unico vero affetto. Non ricorda nemmeno i volti dei propri genitori ma quello non la disturba, vuole solo sapere chi in realtà fosse agli occhi delle tigri < dovrei ascoltare la natura e lasciare che sia il mio istinto a guidarmi? > le iridi che verrebbero di nuovo portate sul Seiun . E' quello che sta facendo adesso, lasciare che sia un sesto senso a guidarla in quella foresta meravigliosa sopratutto in quel periodo, dove tutto sboccia e la vita nasce di nuovo. Che strano trovarsi li con il riduko, una visione le prende la mente cercando di immaginarselo giovane, ancora all'inizio del suo viaggio da ninja prima di esser nominato come kami da tutti. < immaginavo > se la riderebbe tra se e se . Se anche lei avesse avuto lo stesso orgoglio del sannin non si sarebbero trovati li insieme, tanto meno sarebbe riuscita a creare quel legame neppure desiderandolo. Era arrivato da se, da un momento all'altro, adesso è solo la corrente della vita che la spinge sempre più verso di lui < credi che qui , dunque , io abbia la possibilità di poterla incontrare alla fine? > il suo dire è anche un modo per chiedergli quale sia la via più giusta da seguire, se quella della mente o dell'istinto stesso. Adesso s'è lasciata trascinare dal secondo, in una speranza di trovare affinità con quelle creature selvagge . Spera solo che le tigri a vederla insieme a lui non si indispettiscano troppo dal non volerla mettere alla prova. Chiede solo questo, la possibilità di potersi mostrare per quella che è , e forse dare ad Akendo uno scorcio ancora più profondo di cosa sia in realtà la donna, di chi sia. Sempre tanto sincera con lui , tanto legata, ma dopotutto l'hanno nominata molte altre volte come spietata. I passi che la portano sempre più dentro la foresta, i sensi allerta a catturare ogni singolo rumore o movimento, chissà se avrebbero avuto fortuna. [chakra on]

02:07 Kioku:
  [Bosco di Ciliegi] Essendo la per lei a conti fatti la figura stessa del Rikudo Sennin diverrebbe più da semplice accompagnatore un po’ come fu Virgilio per Dante all’interno dell’Inferno e del Purgatorio, certo non vi sono somiglianze che calzano all’occhio con il bellissimo bosco di Ciliegi eppure rinomata è la fama dei petali di ciliegio, nelle cui opere teatrali e della letteratura giapponese, hanno sempre dato sfondo a famosi incontri con gli Oni, demoni vendicatori e non della cultura e folklore della terra natia stessa da cui entrambi provengono. Passo dopo passo alle loro spalle ormai diverrebbe mero ricordo l’ingresso della fitta boscaglia che ora quasi alla posizione più centrale mostrerebbe bellissimi alberi di ciliegio stesso, dai colori splendenti, nonostante la pioggia la luna non si sacrifica a questa donando comunque quella visione magnifica. Ascolta le di lei parole, ne ascolta le affermazione e soprattutto la volontà di incontrare lei, la madre delle tigri, la concubina del signore stesso delle tigri…Kamachiteki, non sarà facile ma neanche impossibile, molti sono i modi e nessuno di essi è effettivamente sbagliato, la ragione stessa ne è molto valida che non fa unico affidamento sul suo desiderio di ottenere quel famoso contratto quanto più qualcosa di intrinseco con la figura ormai scomparsa del fratello, in parte questo Akendo lo comprende e ha avuto modo di comprendere sempre più lei e anche cosa rappresenti tutto ciò per lei, diversamente da quel loro primo incontro ha modo di intuire più sfaccettature della stessa Sango il che non può far che bene al suo animo curioso e la sua brama di possederla. Come gli piace sempre ripetere e ormai al stessa Ishiba dovrebbe averci fatto il callo se non l’ossessione, ogni domanda se posta nel giusto modo otterrà sempre una risposta soddisfacente e di eguale valore, ascolta dunque e non si attarderebbe più di tanto nel risponderle giacché come poc’anzi detto è qui per lei e non per altri, per quanto interessante sarà vedere come possa agire e cosa farà, è alquanto sicuro della riuscita d’ella o di certo tutto ciò che è accaduto da quel fatidico incontro nella bettola di Kiri beh non sarebbe mai accaduto ne vi sarebbe stata occasione. Volge il viso e così lo sguardo attorno a se, prima di arrestare momentaneamente il proprio passo e una volta atteso che anche la kunoichi si fermi, inspirerebbe profondamente, la mano sinistra posarsi su di un tronco e solo a quel punto proferire parole, parole volte a far comprendere concetti importanti alla special jonin stessa, divertente e in parte strano come possa sembrare una lezione, differenti da quelle accademiche, una lezione più sulla vita e la vita stessa, d’altronde è anche questo ciò che fa Akendo, le aveva promesso grandezza e potere in quel loro patto e lentamente la crescita di Sango sarà visibile a lei stessa, lente le sue parole comincerebbero a fluire <indubbiamente l’istinto deve essere la fonte primaria che ti guida e smuove i tuoi passi, ma la natura è ciò che ti circonda, devi comprenderla e devi legarti ad essa, le tigri sono creature della natura stessa, ci vivono, vi abitano e muoiono in essa> breve pausa prima di continuare mentre le proprie palpebre si chiuderebbero lentamente <percepisci la natura attorno a te, cerca un legame con essa e a quel punto lascia che siano i tuoi istinti a guidarti, se cerchi un legame con le tigri allora dovrai te stessa divenire una tigre> un concetto che porrà poi le basi sul Senjutsu che, ovviamente Akendo conosce molto bene avendolo studiato in maniera forse fin troppo approfondita <pensa come loro, muoviti come loro e vivi come loro> d’altronde il legame con le evocazioni ti muta e non solo per la via del Senjutsu, crea questo legame a doppia direzione tra l’utilizzatore e l’evocazione stessa, leggende narrano che a poco a poco si ottengano linee, forme e cambiamenti anche piuttosto estetici qualora non si fosse in grado di controllare questo stesso legame, fondamentale quindi come primo passo che Sango cominci a cercare un legame mentale e spirituale <cercare con gli occhi dell’anima e non quelli fisici ti mostrerà assieme al tuo istinto il giusto percorso> e qui si arresterebbe, molto è stato detto, tanto dovrà essere assimilato e altrettanta sarà la concentrazione richiesta, non è facile ciò che richiede il Rikudo Sennin ma è anche conscio di chi ha di fronte e ovviamente non ha mai detto che sarebbe stato semplice ma è pronto ad essere sorpreso <sono sicuro che la incontrerai, altrimenti non sarei qui, spettatore della tua realizzazione, fiamma che arde e d’innanzi a me divampa> ultime parole solenni proferite ma che vorrebbero infonderle quel qualcosa in più, persegui il tuo obbiettivo, brama il tuo desiderio e come una tigre diventa predatrice del tuo fato e non preda. [mente 125] [chakra on] [ama Mabushi equip] [Izanami &Izanagi equip]

02:27 Sango:
 Una discesa verso l'inferno o una salita verso il paradiso, il loro cammino non si potrebbe delineare in modo così netto, eppure ella ha deciso inconsapevolmente forse di seguire il sannin, di non essere un peso, ma magari una compagna, qualcosa di più. Ecco cosa la porta nella notte a sentirsi connessa a lui, a proprio agio nelle proprie vesti, non impaurita da quella figura oscura. I passi s'arrestano immediatamente quasi a sentire gli altrui fermarsi, si volta lentamente guardandolo e ascoltandolo, cercando di carpire il massimo da quell'insegnamento. Qualcosa di insito in quelle parole, collegarsi alla natura stessa, vivere e muoversi proprio come loro, essere lei la predatrice e non la preda. Lei le sta cercando, lei le avrebbe trovate. Non si sarebbe fatta fermare. Un sospiro viene lasciato andare dalle morbide labbra, mentre le palpebre si chiudono anche loro, lasciando che adesso il silenzio colmi l'aria. Lascia che siano i suoi sensi a prender il sopravvento, lascia che sia quel contatto naturale a darle forza ed energia. Rimane immobile per diversi minuti, la concentrazione è alta in quello, concentrandosi sulle parole di Akendo, su quello che le ha appena rivelato . Cerca di comprendere il moto del mondo stesso, come ogni albero prenda vita, come i suoi stivali da ninja vadano ad impattare sul terreno, non serve la logica, non in quello , non adesso. Percepisce l'aria sulla pelle fredda, l'acqua che scorre veloce sopra di loro e le piccole e lievi gocce che ne accarezzano la pelle. Quasi si dimenticherebbe del Seiun, adesso esistono solo lei e il mondo che la circonda, la natura stessa. Come quei bellissimi fiori che li circondano, lievi che si chiudono in se stessi, attendendo una luce che possa farli sbocciare. La sua luce è li, colui che le ha dato modo di aprire lentamente i suoi petali. Prova a sentire quell'energia che la circonda, la cerca, la brama. Adesso è lei la predatrice, adesso è lei quella che sarebbe andata a caccia e comprende forse come siano errati quei passi lievi appena compiuti nella foresta, come ci debba esser qualcos'altro ancora, qualcosa di più forte ed elegante al tempo stesso. Come gli stessi movimenti di una tigre, la cui bellezza è innegabile . Essere una tigre. Le parole altrui che rimbombano nel suo animo, la spronano, la eccitano pure. Rimane ancora li prima che il proprio corpo inizi a reagire, i muscoli del corpo che si contraggono istintivi, come se fosse pronta ad una battaglia. Ma non per paura di esser colpita, ma per il desiderio di colpire. Le iridi verrebbero nuovamente alla luce lunare, di un verde azzurro primaverile e più freddo, istintivi quasi in quello sguardo distaccato che gli rivolge per la primissima volta da quando si incontrarono. Lo guarderebbe lasciando che quella sensazione possa colmarla a lungo, che possa esser preda dei propri istinti, del proprio fiuto, della vista, della terra sotto di se. < si > un sussurro prima di voltarsi. Il corpo che si muoverebbe nuovamente sempre più veloce, una corsa aggraziata ma anche potente, con la muscolatura in visibilio per quell'energia ritrovata. Quella corsa andrebbe a trasformarsi in breve in un salto verso il ramo di un albero, lascia che le mani vadano ad artigliarsi ad esso tastandone la durezza del legno scuro, lasciando scorrere la propria energia e cercando quella dell'essere vivente, accovacciata per qualche momento , il corpo pronto all'ennesimo scatto che farebbe verso gli altri. Non ha una meta precisa, lascia che sia il corpo a muoversi tralasciando la sua mente, tutti i pensieri fatti che andrebbero a sparire in quel momento . I sensi all'erta in modo diverso adesso, pronta ad esser parte della natura. Supponendo anche che il sannin la stia seguendo in quel suo atto, in quei suoi salti non più delicati, ma aggressivi quasi, come la posizione stessa del corpo, piegata in avanti e le iridi pronte a scorgere qualsiasi cosa si muova in quella foresta, qualsiasi vita che possano condurla a Kamachiteki stessa. [chakra on]

Nel silenzio della notte, il Bosco dei Ciliegi è quasi pervaso da un'incantevole magia. Soffia leggero un fil di vento che smuove le fronde fiorite, sbocciate da poco. La luce è data da una mezza luna coperta da qualche nube, la quale giunge ad illuminare il folto del bosco. Una piccola radura dalla forma circolare, attorniata da maestosi e grossi alberi di ciliegio. Lo stesso terreno è ricco dei rosei petali, ma non è questo - nossignori - che potrebbe attirare l'attenzione dei due viandanti notturni. Fugace. Un'apparizione. Una maestosa tigre dal manto striato, arancio e nero, con un simil bracciale di pelo scuro che le circonda la zampa anterior destra. Una lunga e sinuosa coda le ondeggia dietro il lungo e veloce corpo. La sua lunghezza raggiungere i due metri e mezzo e sfiora i quattro in altezza. Impossibile non notarla, specialmente per Sango. Sarà la prima a potervi posar sopra gli occhi. Persino il Rikudo Sennin potrebbe restarne estasiato, data la visione maestosa, illuminata appieno dai raggi lunari. Sembra stia fissando proprio il duo giunto nel Bosco dei Ciliegi, soffermandosi sulla fanciulla che pare stia cercando proprio loro. Piccole ombre saetterebbero ai lati delle zampe posteriori: i cuccioli? Kamachiteki, così si chiama la Predatrice, china appena il capo a mo' di saluto. Un invito? Oh no, non è ancora il momento, cara Ishiba. <Sii pronta.> Le giungerebbe all'orecchio, così come persino Akendo potrà rendersene conto. Spinto dal vento. Non v'è il tempo necessario per rendersene conto, per articolare domande o focalizzar meglio l'attenzione su d'essa. In un attimo... in un battito di ciglia, come se tutto ciò mai fosse avvenuto, la radura sarà di nuovo vuota. [ GO - Continuate in libera ]

02:57 Kioku:
  [Bosco di Ciliegi] Come spettatore della sua realizzazione, fiamma che arde e d’innanzi a lui divampa, ecco ciò che accadrebbe ecco cosa si mostrerebbe agli occhi di Akendo Seiun, il silenzio piombare tra i due ninja, a quanto pare le sue parole hanno ottenuto l’effetto sperato, difficile era la comprensione ma a quanto pre per Sango qualcosa era già scattato in lei nelle precedenti discussioni inerenti alle evocazioni stesse, d’altronde questo era uno dei suoi desideri, quello più impellente e le parole del Rikudo Sennin hanno solo accompagnato ciò che già era in moto all’interno della ragazza stessa, percepirebbe a sua volta l’incredibile concentrazione che ora avvolgere la figura della kunoichi di Kusagakure, ne osserva le movenze e i particolari, così come quel suo “mutamento” drastico, lentamente divenire un tutt’uno con la natura, percepirla e percepirne l’incredibile equilibrio che ne deriva, non è semplice e non si sa per quanto durerà questo status per l’Ishiba ma vi è riuscita. Riuscita nel suo intento ora senza indugio si inoltrerebbe nella fitta radura e così di rimando, divertito in un certo qual senso, la seguirebbe ad estrema velocità. Proprio in quegli attimi che i propri sensi e la propria vista la scorgerebbero finalmente o per meglio dire si mostrerebbe a loro…Kamachiteki, nonostante al tempo di Kurako ebbe la fortuna di poterla vedere e colloquiare brevemente la sua apparizione ah sempre un che di maestoso e meraviglioso, arresterebbe il suo passo, portando ora il suo sguardo verso Sango, in attesa di una sua reazione, in attesa di vedere ciò che farà, spettatore della fiamma più ardente che c’è. [chakra on] [ama Mabushi equip] [Izanami &Izanagi equip]

03:08 Sango:
 Quella sua corsa selvaggio prosegue, istintiva come poche altre, elegante ma feroce allo stesso tempo mentre i metri davanti a se vengono mangiati dalla rossa. Il corpo che si muove in avanti, sempre più desiderosa di trovarla , di trovare quella tigre che sta cercando , la sua preda deve essere li. Non c'è altro loco dove potrebbe essere a detta del sannin. Non si ferma, lascia che il vento le lambisca la pelle , il freddo pungente che la fa sentire più viva, come poche altre volte ha avuto modo di sentirsi. La mente che non funziona come al solito, percependo lo spazio intorno a se in maniera forse diversa, le dita delle mani che si aggrappano a quel legno sostandoci solo per il momento in cui avrebbe trovato altro appoggio. Il cuore che galoppa insieme a lei, anche Akendo dovrebbe trovarsi vicino, ne cercherebbe la presenza senza necessità dello sguardo, attenta anche ai suoi rumori, ai suoi movimenti. Continua fino a quando qualcosa di grande non attira la loro attenzione, qualcosa di maestoso muoversi , una figura nella notte lucente in quel vello striato che si porta. Il corpo che si fermerebbe istintivamente, prospettandosi in avanti a lei, in piedi adesso su uno dei rami con la sinistra che toccherebbe l'albero mentre ammira lei. E' lei. Lo sente. La desidera. Lo sguardo che corre veloce sulla sua figura notandone la grandezza, i muscoli , qualcosa anche che si muove tra le sue zampe. < meravigliosa > il suo lieve sussurro nasce da dentro, il volto stupefatto da quell'apparizione che stanno avendo, ma sa anche che è li perchè lei la sta cercando. Perchè lei è il suo desiderio. La sta guardando, questo non le sfugge ma non vi è tempo per parlare finchè una voce la raggiunge e poi il nulla. Non viene detto altro prima che ella scompaia di nuovo. Sii pronta. Quelle due semplici parole che mettono in moto diversi sentimenti nel suo animo, sentimenti di incredulità , sorpresa, piacere..ed onore. Si era fatta vedere, anche solo per un attimo. Quello sarà valso pur a qualcosa. Il corpo che istintivo andrebbe ad acquattarsi per poi saltare giù dal ramo, i sandali che affondano sul fango della pioggia. E si porterebbe subito li, dove quella maestosa figura si era presentata. Inutile cercarla, nella sua grandezza sarebbe stato facile vederla, ma si mantiene nella posizione dove l'avrebbe vista. Calerebbe a terra, le dita che andrebbero a sentire la terra che l'animale avrebbe calpestato , a sentirne quasi la potenza insita. La mano che si poggia su di essa lasciando che quel contatto perduri per diversi minuti, lasciando che la mente si svuoti per sentire ancora quel contatto con lei, con la predatrice stessa. Lentamente andrebbe a sollevarsi per girare il viso verso il Seiun probabilmente lasciato indietro in quel suo fare . Un sorriso andrebbe a sollevarle gli angoli delle labbra , il vento a scompigliarle i capelli e la pioggia a bagnarne la figura < sono pronta > sussurra forse più a se stessa che all'uomo stesso. Il cuore che pompa veloce, è vicina, tremendamente vicina, e non si sarebbe fatta scappare quel suo desiderio tanto facilmente. Il volto che si solleva in alto , le gocce che ne bagnano i lineamenti delicati , le palpebre che si chiudono . E' quello dunque il modo per sentirsi più vicini a quelle evocazioni? Una domanda più per se stessa ma a cui non serve risposta, non ancora. [chakra on]

03:27 Kioku:
  [Bosco di Ciliegi--->Kusa] In quel moto continuo quasi selvaggio d’ella, un fulmine in un giorno di pioggia ecco cosa parrebbe l’apparizione di Kamachiteki, maestosa come ricordava, elegante e sinuosa come si confà ad una specie e soprattutto una creatura come lei, forse un po’ meno grande ma del resto innumerevoli anni sono passati da allora e nonostante ciò le stesse reazione dell’epoca ora si ritroverebbe sul volto del Seiun, come ieri così oggi nella stessa ammirazione di una delle creature leggendarie che compongono la rarità delle evocazioni. Osserva ogni movenza e muscolo della rossa ninja tendersi, l’ardente chioma fluttuare a quei violenti scossoni del di lei corpo e reagire di conseguenza, vicino a lei in ogni cavalcata ora arrestatasi d’innanzi a quella apparizione, ne godrebbe di ogni sua movenza e soprattutto reazione, solo immaginare può in questo frangete cosa possa passare nella mente della Ishiba e cosa rappresenti per lei questa apparizione leggendaria, era qualcosa che voleva per lei, per dimostrarsi qualcosa e anche per Ren, il fratello ormai scomparso, su più piani tutto ciò ha del simbolico ed è importante come non mai per la rossa figura. Akendo se ne rende conto e di fatti arresterebbe il proprio passo qualche ramo più indietro e anche quando Sango si avvicinerebbe ulteriormente calandosi da quell’altezza per poter assaporare il luogo stesso ove Kamachiteki si è mostrata, rimarrebbe indietro sull’ultimo ramo da lei toccato, come spettatore di questo maestoso scenario non è lui il protagonista…non oggi e per tanto la rimarrebbe, ad osservare compiaciuto dalla scena stessa e dall’Ishiba, un primo passo è stato compiuto e ci è riuscita, è riuscita laddove molti ninja hanno fallito e molti di più non hanno mai osato spingersi, rimarrebbe silente anche quando percepirebbe le di lei parole, un sussurro in risposta alla potente voce della maestosa tigre, è pronta e questo lo percepisce anche il Seiun stesso, ma non farebbe nulla, si limiterebbe a sfoggiare un viso compiaciuto come non mai nell’aver individuato la fiamma più ardente, la luce più abbagliante che vi fosse in quel momento e in quel posto nebbioso, compiaciuto come da allora molto sia stato fatto, molto la giovane Ishiba è riuscita a fare e questo è solo un tassello, un sospiro, portando il proprio sguardo dapprima verso la luna splendente a seguire di nuovo la rossa figura della ragazza, non un cenno…non una parola, lentamente si volterebbe e se ne andrebbe per lasciare a lei tutto lo spazio necessario, non è lui il protagonista. Quando e se avrà finito, Sango potrà tornare sui propri passi e ad attenderla, come sempre, vi sarà lui, all’ingresso di quel bellissimo bosco di Ciliegi, l’imponente figura dal manto oscuro attenderla, sul viso un espressione compiaciuta, per quanto gli sia possibile mostrarla e ne sia capace <infine si è mostrata> frase che lascerebbe quasi una sorta di credenza e di sicurezza nel fatto che fosse conscio che ciò sarebbe accaduto, sfrontato come sempre ma soddisfatto per Sango stessa. Qualora volessero abbandonare quel loco, la porterebbe all’interno di Kusagakure alla ricerca di un qualche posto o semplicemente si lascerebbe portare nell’abitazione della ragazza stessa, non sapendo dove sia non potrebbe far altro che lasciarsi guidare, ci è riuscita è tutto ciò che conta ora è alla sua portata…”che la danze abbiano inizio” [END]

03:37 Sango:
 Oh quante emozioni per una sola notte, emozioni diverse. Gioia, ma anche paura per quello che potrebbe rivelarle sul fratello ma anche la soddisfazione di esser riuscita a trovarla. Tanto vicina da poterla toccare. Il volto è tirato in su, la pioggia scende scurendole anche i capelli e appiattendoli sul viso. Quanta libertà e che brividi che riesce in quel momento a provare, una sensazione tale che non potrà esserci nulla a disturbarla, non quella notte. < guardami Ren > un sussurro che si perde nell'aria, un sussurro verso l'anima di lui, certa che egli la stia guardando da chissà dove, vedendola realizzare i sogni che ormai sono anche dell'Ishiba stessa. Lentamente le palpebre si riaprono per notare l'assenza dell'uomo. Non se ne preoccupa, anzi. Ripercorrerebbe a velocità tutto il viale per tornare infine all'entrata del loco , vedendolo stagliarsi contro l'oscurità che lui stesso è anche. Si avvicina lenta, il cuore un pò più saldo nella sua consapevolezza, si era sporta oltre i confini di un mero ninja, era riuscita a farlo, e allora avrebbe continuato la sua via. < si > risponde calma all'uomo prima di condurlo verso il proprio appartamento in uno dei gironi più vicini al centro di Kusa stesso. Egli avrà modo di entrare anche nella sua privacy, come lei era entrata in quella stanza poco tempo prima nel covo dell'akatsuki , sicura che quella notte si sarebbe ripetuta anche adesso quando la loro unica testimone è sempre la luna. Avrebbe notato anche come questo sia molto grande e agiato, ricco di cose belle e di stoffe pregiate, dopotutto è pur sempre un Ishiba no? [end]

Sango e Akendo si trovano a parlare del viaggio verso Kusa, e insieme andranno a percorrere il viaggio che permetterà alla donna di incontrare Kamachiteki nel bosco dei ciliegi, una breve ma importante apparizione per la kunoichi.