Pianificazioni... piccanti.

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13:28 Rasetsu:
 Stende le braccia verso l'alto per stiracchiarsi adeguatamente, arcuando in maniera delicata la schiena all'indietro. Non si è alzato relativamente da troppo, abituato quanto più a far le ore piccole in giro per la Foresta delle Mangrovie. È immerso dai libri, in un angolino della tenda che divide con Kouki. Sta leggendo per cercare qualcosa di utile per creare una droga che funga da calmante. Potrebbe anche non usare il veleno, seppur darebbe una spinta essenziale per la droga di base. Ragiona, ha una sua agenda personale dove ha aggiornato tutti i possibili passaggi. Sta iniziando a lavorarci su, questo è palese. Ha bisogno di una mano e, inoltre, deve raccontare diversi aneddoti alla serpentella quando deciderà di farsi vedere. Indossa un paio di pantaloni neri, sorretti da un cinturone dello stesso colore. Pasticche, tasche e quant'altro sono lasciati in giro per la tenda, su un piccolo tavolino improvvisato da campeggio dove, appunto, tien poggiati tutti i materiali necessari con un maniacale ordine. Libri posti centralmente, materiali per la sua creazione sulla sinistra, oggetti creati sul punto opposto assieme ai tonici e a tutto quel che è solito portarsi dietro durante una ipotetica missione. La camicia nera è indossata con le maniche alzate sin ai gomiti, sbottonata sul davanti mettendo in mostra uno scorcio del proprio addome neanche per scherzo scolpito. Sul retro della camicia, vi è cucito lo stemma violaceo del Clan d'appartenenza. I capelli cremisi son spettinati come al solito, con un paio di occhialini posti sul naso aquilino. Scalzo, fa per sedersi nuovamente a terra, così da assumere una posizione comoda ad altezza del piccolo tavolo da campeggio.

13:33 Kouki:
 Sono solo passati pochi minuti, il tempo di uscire dalla Foresta delle Mangrovie per potersi dirigere verso la tenda che condivide col suo Demone. Sono bastati quei pochi minuti per permettere alla Yakushi di riprendere il controllo del suo corpo e della sua mente… l’ha lasciata fare, l’ha liberata per soddisfare il proprio desiderio di sfogarsi. Lo ha fatto e non se ne pente. Ma ora l’Altra è stanca dopo tutti quegli anni che era rimasta dormiente quell’impeto le ha prosciugato parte delle energie. Meglio per la Serpe che può proseguire con la sua giornata e i propri impegni… se ne ha. Indossa gli stessi vestiti di questa mattina ovviamente: Un bianco kimono ricopre la minuta figura della giovane Yakushi, è un vestiario dalle morbide, larghe e lunghe maniche che arrivano a coprirle interamente le delicate e piccole mani. E’ corto e le arriva a circa metà delle cosce e il tessuto è ornato da motivi floreali che vanno dal blu all’azzurro in una scala di sfumature piacevole alla vista. In vita il kimono è stretto da una fascia azzurra, un obi privo di fiocchi e molto semplice sul quale è legato il coprifronte di Kusa con la placca in metallo recante il simbolo bene in vista. Ad altezza cuore e dietro la schiena tra le scapole è cucito il simbolo del clan Yakushi che porta con orgoglio, e sotto al kimono indossa un paio di pantaloncini corti e neri che spuntano appena al di sotto dell’abito, questi ultimi sono attillati ma elasticizzati per non impedirle i movimenti. Alla coscia destra, al di sopra di una bianca fasciatura, è presente il porta kunai e shuriken mentre in vita, dietro la schiena, il porta oggetti. Infine a concludere tutto vi sono i neri sandali ninja. Quest’oggi la Yakushi ha raccolto i neri e lunghi capelli in un alto chignon che lascia libere solamente due lunghe ciocche ai lati del viso che le ricadono in avanti sulle spalle ed esse, insieme alla frangia, incorniciano il suo viso fanciullesco e candido. Di fatti la pelle della ragazza risulta così bianca da sembrare quasi trasparente, come se ci si potesse vedere al di sotto tutto il ricamo intricato delle vene. Incastonati in quel viso vi sono gli occhi profondi e magnetici della ragazza, di un colore giallo come l’ambra più preziosa e antica, esprimono serietà e concentrazione, come suo solito, accompagnati da delle pallide labbra distese in modo neutrale. Il suo corpo dal collo in giù è completamente segnato da orribili cicatrici di diverse forme e dimensioni, che occupano ogni centimetro della sua pelle e sono visibili solo laddove i vestiti lasciano a nudo la pelle: sulle gambe, sul collo e parte del petto lasciato in vista per via della scollatura del kimono. Dietro al collo in particolare si nota la scritta incisa nella carne col ferro e col fuoco che recita: “E-001”. Il suo solito marchio che mai potrà cancellare. Solo il viso è stato lasciato intonso e perfetto, ed ella gode comunque di eleganza e femminilità nonostante la bassa statura di appena un metro e mezzo, e un corpo senza forme troppo accentuate. Il kimono alla fine se lo è sistemato prima di uscire dalla foresta, mentre camminava nella nebbia, sistemandosi le maniche e chiudendoselo nuovamente bello stretto al corpo. Certo ha la bocca e il mento sporchi di sangue, e anche i palmi delle mani, ma non se ne cura e lesta si avvia alla tenda e vi entra senza particolari problemi. Al suo interno c’è lui… il suo Demone, la camicia sbottonata e il petto in vista. Non è muscolo, è secco, ma a lei non importa, accende ogni sua cellula del suo corpo. Gli sorride, è tutto per lei. Lì seduto per terra al tavolo da campeggio, immerso nei libri e nello studio pronto a creare. <Sono tornata, ho fatto un giro nella Foresta.> si annuncia così mentre in maniera quasi distratta andrebbe a cercare un fazzoletto e dell’acqua per pulirsi. <A che punto sono le tue ricerche?> domanda sinceramente incuriosita, chiaramente è quello che Rasetsu sta facendo a giudicare dalla mole di libri e dall’attenzione che ci sta mettendo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

14:08 Rasetsu:
 La vede arrivare lì, aprire la tenda e presentarsi nella sua pallida bellezza. Non appena scosta l'antro della tenda, si gira di scatto. Potrebbe anche non esser lei, per cui il gesto compiuto è mera adrenalina. La squadra dalla testa ai piedi per un secondo, assicurandosi che non abbia alcun problema - attento e protettivo nei suoi confronti - e che sia tutta intera. <...> È costretto però a notare quel sangue e assottiglia lo sguardo verdognolo in sua direzione. <Cosa è successo?> Prorompe, ancor seduto a terra e con le mani sorreggenti uno dei libri che la Serpente gli portò indietro dall'ospedale per aiutarlo nei propri esperimenti. Per ora, persino questi ultimi passano in secondo piano, poiché incurante delle creazioni se è la fanciulla ad aver subito qualcosa... Qualsiasi cosa. <Le mie ricerche sono in alto mare, ma ti ho fatto un'altra domanda.> Aggiunge, mostrando però questa volta un tiepido ghigno come se volesse tranquillizzare la situazione. La segue con lo sguardo, attento ai movimenti che compie, volendosi accertare che sia tutto perfettamente come l'aveva lasciato stamattina. <Ho delle novità e delle questioni da porti.> Gli tende un braccio quando avrà terminato di pulirsi e far tutto quel di cui ha bisogno, aspettando che possa avvicinarglisi. Ha bisogno di contatto, ha bisogno di calore. Per quanto demone sia, per quanto immortale sia la via, avrà sempre bisogno del suo cuore. E la chiama, con estrema calma e pazienza, volendo che sia lì, ora. Sempre. Ne ricerca qualsiasi cellula, la più infima. Starle lontano le riesce così tremendamente difficile che, averla lì a poca distanza, lo costringe a tenerla ancor più vicina.

14:26 Kouki:
 Ricerca una bottiglia d’acqua e la apre, tenendola con la sinistra andrebbe a bagnarsi la mano destra, poi farebbe un cambio mano e si bagnerebbe la sinistra, giusto qualche goccia, perché poi si metterebbe la bottiglietta tra le esili cosce e cercherebbe di mantenerla con i propri muscoli leggermente rivolta verso il basso, così che l’acqua possa sgorgare come un piccolo rubinetto e nel mentre ci si laverebbe le mani strofinandole tra loro. Non userebbe tutta l’acqua e una volta pulite le mani poserebbe la bottiglia a terra e si asciugherebbe con un fazzoletto, poi passa alla bocca prima bagnando il fazzoletto di stoffa con l’acqua e poi passandoselo sulla bocca. Ebbene, ora è tutta pulita. <Ho sfregiato il moccioso.> così, come se nulla fosse come se quello fosse la normalità per lei… e in effetti lo è. Caspita se lo è, perché ha passato tutti questi anni a costringersi ad essere diversa? Per cercare l’approvazione e l’amore dei suoi genitori? Si, ha sfregiato Sakir. Si, ha infranto la promessa fatta a suo padre Azrael che le impediva di fare del male a qualche Konohano. Si stringe le labbra, ormai ha dato per scontato che il suo Demone abbia capito a quale moccioso lei si riferisca. <Mi ha dato sui nervi, tutto qui. E ho voluto fargli del male.> mantiene sempre quella sua solita eleganza nel tono e nei gesti, placida, nonostante non siano parole leggere le sue. <Alto mare, nh?> sorride verso di lui, ricambia quel ghigno tanto amato, quindi si avvicinerebbe verso di lui nello stesso momento in cui lui tende il suo braccio… non esita un solo istante, ha bisogno di sentire il suo calore e stare seduta al fianco. Sentirne il respiro, il battito, vedere ciò che vede lui, assaporarlo. Lo raggiunge dunque e gli prenderebbe la mano, solo dopo si siederebbe accanto a lui, fianco contro il suo fianco e ne avverte subito il calore. Ah, è suo. La calma immediatamente, la fa sentire protetta e bene, la sua testa si placa. <Come mai in alto mare? Cosa non ti torna?> sibila verso di lui puntando lo sguardo su quei libri che ben conosce, richiedendo che le vanga data una panoramica di tutto il lavoro che sta svolgendo, ma ancor di più volge lo sguardo verso di lui quando viene attirata da quelle ultime parole. <Novità e questioni? Bene, sono tutta orecchie.> non vedeva l’ora di passare un po’ di tempo con lui… ulteriore dato che praticamente vivono insieme, insomma non se ne stanca mai. Dunque rimane in attesa, occhi negli occhi, col corpo così vicino al suo e le mani che si posano delicate sulla sua gamba, solo per averne il contatto. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

14:51 Rasetsu:
 La segue lentamente con lo sguardo. Si lava le mani intrise di sangue, mentre il Rosso ripone il libro che aveva aperto sulle cosce. Lo poggia sul ripiano anteriore, cosicché possa preoccuparsi della fanciulla che, subito dopo, la raggiunge. Gli afferra la mano tesa, sedendoglisi poi di fianco, così vicina da poterne sentir l'odore. Lascia che prenda posto, che si metta comoda, allungando il braccio per posar la mano, delicata, sul capo altrui. Le dita lunghe e affusolate si perdono tra i corvini ciuffi. Egli china la testona a sua volta, poggiando le delicate e sottili labbra in un casto bacio tra i capelli altrui. <Intendi Sakir, no?> A quale altro moccioso potrebbe riferirsi, altrimenti? Non ne conosce altri, al momento, seppur deduce che non possa trattarsi di Rio. Se le ha dato ai nervi e non ne pronuncia il nome, è naturale credere che sia proprio l'Inuzuka. <Cosa gli hai fatto?> Le chiede, or sinceramente colpito e felice della sua scelta. Stende le labbra nel classico ghigno, quello che mette in mostra le lunghe ed affilate arcate dentarie. <Tutto sommato, però, sta svolgendo il suo lavoro e credo debba finalmente scoprire cosa fa la nostra Famiglia.> Riferendosi ovviamente alla Yakuza della quale entrambi fanno parte. <Ho trovato due vecchi membri che si erano allontanati per delle rispettive mansioni.> Si sta riferendo ovviamente ai due Doku che gli son sempre stati utili per la creazione delle ultime due pillole particolari. La mano poggiata sul di lei capo le sposta delicatamente gli scuri ciuffi, delicato come suo solito. Non le vuole addolcire la pillola in nessuna maniera, semplicemente vuole starle accanto. È così innaturale desiderarlo? <Zashiki è stato il mio braccio destro quando ero un novellino nella Famiglia. Senza di lui, non avrei creato la Sbrilluccica Rossa.> La prima in assoluto che, a differenza delle altre, ha comunque degli effetti minori. <Sosashi Doku è un altro Forowa. Per ora, senza consultarmi con Jinto, ho preferito farli rientrare a tutti gli effetti nel nostro commercio. Sosachi mi ha procurato un'altra fiala del suo veleno, idem Zashiki, le quali sono sempre state necessarie per quelle pasticche.> Spiega brevemente in sua direzione, facendosi or più serio. Si prende qualche istante per permetterle di comprendere tutto il discorso fatto fino ad ora. <Ho dei piani, ma prima di rivolgere la mia attenzione a loro, voglio sia tu a decidere a tua volta. Il tuo parere è sempre al primo posto, a differenza degli altri due.> Zashiki è senza dubbio importante, sono grandi amiconi oltre che alleati e colleghi. Ma Kouki ha la precedenza, sempre. <Per ora, voglio capire come mantenere l'effetto dell'euforia.> Quello classico e alla base di ogni pillola. <Dopodiché, aggiungerci un perfetto calmante. Potrei sostituire i veleni con dei medicinali aventi come effetto secondario la sonnolenza. Tuttavia, sono le supposizioni di un medico che non ha tra le mani il necessario per lavorare. E, infatti, uno dei miei piani verte anche a risolvere questo problema.> Aggiunge, cedendo finalmente a lei la parola. Non smette, nel mentre, di coccolarla con movimenti lenti della dritta. Gli occhi cadono sulla di lei mano lungo la propria gamba, ma al momento non se ne cura.

15:21 Kouki:
 Sakir, ha detto il nome magico. Non per lei non ha assolutamente quel nome, è solo un moccioso… anche se adesso è diventato decisamente molto più interessante. Ghigna distendendo le labbra al ricordo della sua espressione, le parole, il sangue, la carne… chiude gli occhi e sospira. Ormai seduta al fianco del Demone è intenzionata a prendere tutto il contatto che lui le offre… quel bacio tra i capelli, quelle carezze. <Aveva la presunzione di farsi chiamare da me con il nomignolo di “Sfregiato”. Nonostante non avesse alcuno sfregio sul volto ma solo una cicatrice sulle chiappe.> insomma quello l’ha innervosita. <Insomma, è un tirocinante medico, a maggior ragione dovrebbe sapere che per “sfregio” si intende un qualsiasi cosa che muti i connotati facciali di una persona. La sua è solo una cicatrice insulsa sulle chiappe.> forse è stata l’ignoranza a darle fastidio? O la presunzione? <Mi da l’idea di essere un moccioso che cerca di fare il duro, anche se lui mi ha detto il contrario, quindi ora staremo a vedere.> sospira. <Intanto gli ho dato una buona ragione per farsi chiamare Sfregiato.> sogghigna e si porta il pollice sinistro alla fronte in alto a destra. <L’ho intagliato da qui…> attraversa col dito il sopracciglio, il setto nasale, sotto l’occhio sinistro e fino al mento e lì si ferma. <A qui.> poi porta lo stesso pollice sotto l’occhio destro e lo fa scorrere dritto verso il basso a tagliare la guancia. <E qui.> infine abbassa lo sguardo e si guarda le mani. Tremano, ma non di paura o senso di colpa, ma perché ripensandoci e parlandone con il Demone, mette a nudo i suoi desideri che ha dovuto sopprimere per non fare un macello. <Avrei tanto voluto rendere quel viso un quadro astratto e accanirmi su di lui fino a rendere un ammasso di carne indistinta quel volto, uccidendolo.> chiude le mani a pugno e chiude gli occhi trattenendo il respiro. È la prima volta che si sfoga a questo modo così aperto e ha parlato senza filtri, ora… teme una reazione. <Se ritieni che debba entrare nella Famiglia.> afferma con un basso sibilo. <Forse avrò modo di ricredermi una volta che lui sarà entrato… ma dopo oggi mi sembra divenuto un po’ più interessante.> vorrebbe ucciderlo, ma vorrebbe anche giocarci. Non sa decidersi, è un po’ così incapace di trovare un accordo tra le due parti, o per meglio dire accontentare una Mirako capricciosa. No… non gli dice che è venuta nuovamente allo scoperto. <Due membri, nh?> rimane in ascolto, con molta attenzione mentre lui le spiega chi sono, Zashiki le sembra di averlo già conosciuto mentre Sosachi non ha idea di chi sia. <Mh.> si imbroncia senza guardare il Demone e osservando i tomi, facendo sporgere leggermente il labbro inferiore in una sorta di finto capriccio. <Pensavo che ormai io fossi abbastanza per darti tutti i tipi di veleno che desideri.> del resto ne può creare di più e non solo uno, certo a parte il tossico su quello non avrebbe da ridire, per le piace prenderlo in giro e fargli intendere di essersi offesa, ma chiaramente sta giocando un po’. <Quali piani hai? Il fatto che tu non ti sia consultato con Jinto… c’entra?> cerca di essere perspicace e far andare le rotelline della sua testa, mentre per il resto si limita ad ascoltare ed annuire man mano che il Demone parola. <Per aumentare l’effetto dell’euforia si potrebbe usare qualche sostanza chimica che prolunghi l’effetto della sostanza eccitante. Solitamente l’alcool prolunga di molto gli effetti eccitanti delle droghe.> lo guarda. <Ma molto più semplicemente basterebbe della caffeina chimicamente pura estratta. Non quella che banalmente si trova nelle bevande, ovvio. Ma bisogna fare attenzione che quella diventa anche tossica a grandi dosi… e bhe, aumenta la dipendenza.> sorride al suo Demone e appoggia la testa contro di lui, una tacita richiesta a continuare con le coccole insomma, manco fosse un gatto. <Sul resto ti do ragione… basterebbe qualche farmaco calmante da aggiungerci, ma bisognerebbe fare attenzione a come mescolarli per fare in modo di ottenere le giuste fasi e che durino il giusto tempo.> si mordicchia appena il labbro inferiore, attratta dalle parole di Rasetsu, incuriosita da questi suoi piani. <Che piano sarebbe? Parlamene.> vuole sapere tutto, dunque chiede. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

15:52 Rasetsu:
 Continua pian piano a mostrarle il più semplice affetto. Sfiora i corvini ciuffi, scende pian piano verso il retro dell'orecchio e risale. Lento, lieve, morbido nel tatto. <Nyahahahah!> Gli vien da ridere al sol pensiero e scuote appena il capo. <Quel marchio sulle chiappe glielo ha fatto una tipa.> Di cui a malapena ricorda il nome, se non il volto. <Subito dopo, se l'è portato chissà dove. Non so precisamente cosa sia successo ed ammetto di non volerlo sapere.> Mette subito le mani avanti, col ghigno che non scema manco per scherzo. Al sol pensiero, per quanto vaghi siano i ricordi di quella giornata al bar di Yukio, gli viene ancora da ridere. Si trattiene sol perché la situazione richiede che sia serio, seppur anche sol un minimo. <Per quanto sia un tirocinante, ricorda sempre che è un bambino. Per quanto adulto possa credersi, avrà sempre degli atteggiamenti infantili ed irritanti.> E non lo dice tanto per dire né per insultare il ragazzino. Serio nell'esporre simili affermazioni, volge lo sguardo proprio verso la Yakushi e, in particolar modo, sui tratti che segue sul viso. <Lo hai curato o hai lasciato che se la vedesse da solo?> Il ghigno s'estende più verso un lato, mentre la mano libera scenderebbe or a contatto con una di quelle altrui. La alza e la conduce ad altezza delle proprie labbra, dove vi deposita un altro casto bacio, atto a tranquillizzarla. <Non è necessario sfogarti su di lui.> Glielo rende noto, volendo poi far avvicinare la fronte di lei alla propria. Vi si poggerebbe a sua volta con far delicato, lento. Dovrebbero unirsi. <Sfogati su di me. Sfogati con me. Quando ne hai necessità, va a caccia. La foresta è piena di persone sperdute che vagano perdendosi in essa. Ma forse preferirei di gran lunga se fossi io a consumare i tuoi istinti.> Allusivo, quest'è chiaro, risalirebbe poi con le labbra per lasciar un ennesimo bacio innocente - il terzo, probabilmente in così poco tempo - sulla pallida fronte nascosta dalla frangia. A meno che lei non l'abbia fermato prima, sia chiaro. <Sakir mi serve, non posso neanche obiettare sul tuo lavoro. Mi ha portato i clienti, manca soltanto l'ultimo per dichiararlo effettivamente dentro. Ci starò attento, promesso. E' già stato avvisato: al primo sgarro, faccio fuori prima il cane.> Povero Aisu, quel cane sta passando le pene dell'inferno in così poco tempo. <...> Non vale. NON VALE. La Yakushi tira fuori il labbro inferiore, imbronciandosi. Il cuore del Rosso entra in tumulto, quasi pronto a rimbombare nelle orecchie e alla base della nuca. <Dai, non fare così! Sei il mio braccio sinistro.> Bel modo per riappacificarti. <Zashiki ha il tossico.> Spaventato, invero, appare piuttosto agitato. <M-Mi servono. Zashiki ha dei contatti utili.> Ammette, fissandola intensamente per sincerarsi che sia tutto okay dopo la sua breve spiegazione. <Voglio recarmi da Jinto il prima possibile.> E, per ora, il discorso è anche piuttosto normale. Assume nuovamente connotati seri, deglutendo un grumo di saliva. <Voglio che alzi il culo dal suo ruolo e lo ceda al sottoscritto.> Sussurra, poiché ella capace di ben sentirlo a quella distanza ed ovviando ad evidenti problematiche esterne. <Sono anni che sto - e stiamo - dietro ai suoi patetici ordini. Sono anni che trae profitti dal denaro che guadagniamo, senza sconti, senza darci niente in cambio.> Il tono diviene un po' più roco, evidentemente infastidito da tutta questa faccenda. <Qualora le parole non bastassero - e fidati, non basteranno - attueremo una ribellione interna.> Lascia fluir fuori tali parole. <Non pretendo niente da te, amor mio. Ma se mi restassi affianco, sarebbe tutto più facile e ne sarei lieto. Voglio soltanto che la Famiglia cresca e che il nostro commercio non si fermi. Con Jinto al comando, non abbiamo libertà alcuna. E tu lo sai: io faccio quello che voglio.> Ed è per questo che ha tirato nuovamente in ballo i due Doku senza passare dal superiore. Non lo reputa semplicemente più tale. <Già, ma io non posseggo niente del genere. Tu e Sakir siete dei medici, seppur lui appartenga ad un altro Villaggio. Io ho bisogno di tornare ad esserlo: ufficialmente. Ho bisogno dell'ospedale, ho bisogno di avere libero accesso ai medicinali. Non voglio che sia tu - di nuovo - a passarvi in mezzo e a rischiare per mia colpa.> Non è più infame e ingordo come un tempo nei suoi confronti. <Tornare a lavorare nell'ospedale, ovviamente, sarebbe sotto le mie DECISIONI. Per farlo, non posso essere soltanto un Kagaku. Ho bisogno di spodestare Jinto.> E conclude, mettendo finalmente sul piatto TUTTI i suoi dannatissimi e folli piani.

16:23 Kouki:
 Si gode quelle coccole mentre affrontano quell’argomento… insomma è un po’ come essere ricompensata, non è male. Decisamente si deve riappropriare di se stessa, aveva cercato e trovato un equilibrio, aveva cercato di essere idonea nella società, ma forse è abbastanza una maschera e non esserlo per davvero. È come se si liberasse di un peso. <Si, conosco la storia. O almeno me l’avevate accennata quando abbiamo incontrato il moccioso. Sinceramente non mi interessa, mi ha solo dato fastidio.> niente di più e niente di meno, ed ecco che poi gonfia appena le guance, giusto un poco per dimostrare il suo non essere propriamente d’accordo con lui in merito. <Io alla sua età non ero così.> lei è sempre stata matura per la sua età, ma non ha nemmeno mai avuto un’infanzia, quindi in realtà non bisogna nemmeno prenderla in considerazione. Ad ogni modo allontana quell’argomento come fosse fatto di carta e si concentra unicamente sul Demone e le sue parole, passando ad un argomento che più le interessa. <Certo che no, si sarà prestato le prime cure da solo giusto per potersi trascinare alla tenda medica e farsi curare.> ghigna, che domande. Lascia che le prenda la mano, lascia che la baci… e lui lo osserva con cura, si sente come se stesse galleggiando in quel luogo protetto, tra le sue braccia. Appoggia la sua fronte contro quella di lui e chiude gli occhi ascoltandone le parole, lasciandosi baciare ancora una volta. <Non posso sfogarmi su di te, vorrebbe dire farti del male, ma il punto è che tu non risvegli questi istinti… il moccioso invece mi ha fatto innervosire, con te invece mi sento tranquilla.> è come un balsamo, è come tirare un sospiro di sollievo, un sorso d’acqua nel deserto. <E’ stata Mirako.> lo pronuncia così, senza nessun tipo di filtro e velocemente come a non soffermarsi troppo su qualcuno dentro di lei che si è svegliata dopo anni. Gli sorride donandogli ora lei un bacio delicato sulle sue labbra… si appoggia con estrema gentilezza e gli cede le sue labbra. <Placherai davvero i miei istinti semmai dovessero venire?> ora anche lei è allusiva, si lascia andare al gioco con lui può permetterselo, e poi ancora la testa ricade contro di lui avvertendone l’odore, il calore. Lo tocca, ha bisogno di quelle mani. Non vuole nemmeno ritornare sull’argomento dell’Inuzuka, si limita dunque ad annuire facendogli capire di avere intenso… non farà altro a quel moccioso, o almeno non lo ucciderà. Sorride quando lui cerca di salvare la situazione ma fortunatamente non se l’è presa per davvero stava solo scherzando, ed è qui che gli darebbe un altro bacio, sulla guancia, e stringerebbe le sue mani sulla sua gamba come se volesse abbracciarlo. Lo accarezza, lo tocca. <Scherzavo. Il tossico è l’unico veleno che non posso produrre quindi va bene… e se c’è qualcun altro che produce qualsiasi altro tipo di veleno va bene, vorrà dire che ne avremo di più.> inoltre i contatti sono importanti, insomma di tutto per fargli capire che non se si è offesa veramente. Sopraggiungono poi quelle parole… quel piano pensato e desiderato e lei si scosta appena per guardarlo negli occhi. Lo ascolta, lo vede e man mano gli occhi dorati della ragazza sembrano accendersi di una luce intensa e sinistra, una luce ardente, passionale… il sorriso si allarga, un ghigno pregno di gioia ed emozione. Eccola… quella stessa emozione che solo il giorno prima Sango le aveva procurato. Quando sente parlare di ambizioni e trova una mente affine a lei che, come lei, mira in alto… non può che emozionarsi, forse eccitarsi quasi. Il cuore batte e le mani si stringono sulla gamba dell’uomo come colta da un raptus. <Avrai tutto il mio appoggio.> decisa, sorridente. <Comprendo bene la situazione… io stessa ho rubato il potere a Kunimitsu per prendermi il mio clan perché lei era incapace. Tu… tu ti devi prendere ciò che ti appartiene. Il tuo posto, il tuo potere, la tua Famiglia.> sono sentite le sue parole, sibilano potenti nella mente del Demone come a volerlo cullare e spronare. Niente paura, è tutto corretto. <Starò al tuo, ti sosterrò, agirò se necessario.> non intende stare a guardare… è emozionata come se le avessero fatto il regalo più bello. <Riprenderti anche il tuo ruolo in ospedale, per forza… solo così potresti avere libero accesso a ciò che ti serve, fermo restando che comunque non avrei problemi ad aiutarti.> ma questo lo sa, lui lo sa benissimo. Dunque… una rivolta interna. Ah, una rivolta, come quella che Kioshi ha proposto di fare, e ora inizia a pensare… se lei da una mano a lui… lui potrebbe fare altrettanto? Lo fissa, dritto negli occhi, pensierosa. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

17:00 Rasetsu:
 Annuisce, ma lascia che il discorso relativo a Sakir venga chiuso. Permette ad un nuovo sorriso di trasparire sul suo volto. <Sei sempre stata matura per la tua età.> Non sarà mai il momento propizio per chiederle la reale età dell'altra. Mi sentite? NON succederà MAI. Anche perché lui non se ne cura affatto, la reputa un numero qualsiasi nell'infinita vita che gli si prospetta davanti. <Bah, saranno affari suoi.> In fondo, in quanto tirocinante medico, dovrebbe comunque saper usare una versione base delle Mani terapeutiche. E' senza dubbio il primo jutsu che viene loro insegnato da chi si occupa del tirocinio. Anch'esso, ad ogni modo, equivale ad un discorso che viene rapidamente chiuso in virtù d'un altro ben più importante. Or non si discute più della possibile leva che possa entrare a far parte della Famiglia, bensì del futuro di quest'ultima. <Puoi farlo.> Torna al discorso relativo a possibili sfoghi sul rosso. <Ancorché io mi faccia male, sono disposto a sopportarlo. Posso curarmi oppure mi curerai tu.> Sghignazza com'è suo solito fare, rendendosi però conto di quanto serio sia tale racconto. Le sue labbra si adagiano con lentezza e insana dolcezza su quelle altrui, chiudendo appena gli occhi per godersi di quell'unione tanto delicata. Ma non gli basta. Con ciò non vuol manco star a significare che necessiti dell'estremo, che non possa davvero farne a meno. Vuole soltanto averla a contatto. E difatti, nel sentir la mano sulla gamba, che stringe, cerca e tocca; nell'avvertir quell'ennesimo bacio che gli poggia sulla guancia, egli distenderebbe in toto gli arti superiori. Quello posto sul capo della fanciulla finirebbe col scendere ad altezza delle cosce di lei. Medesima cosa compirebbe l'altro che dapprima era occupato a stringerne la mano. Confluirebbe alla medesima d'altezza, cercando di far forza - con quella poca che possiede - per tirarla letteralmente su di sé, a cavalcioni. <Io amo te come amo lei.> Riferendosi a Mirako. Per lui, quella duplice visione di sé, è assolutamente normale nella sua follia. Vuol guardarla negli occhi qualora ella abbia lasciato correre e si sia spostata sulle di lui gambe. Il capo resta sollevato, le punte dei nasi a sfiorarsi leggiadri come foglie svolazzanti nel vento. <E se servo a tranquillizzare i tuoi istinti, qualsiasi essi siano, lo farò.> Ci tiene a sottolinearlo, lasciando che le dita si muovano flemmatiche lungo le cosce. Non salgono in maniera eccessiva né si spostano troppo dal punto esterno su cui son poste. Carezza. Una sola, la manca, salirebbe a contatto con la zona lombare, ben aperta e pressando lievemente su di essa. <Non sei solo il mio braccio sinistro. Sei anche il mio cuore. Ricordi? Quello che non batteva.> E che ora può sentire agitarsi celere nel petto, figlio d'una possibile eccitazione e dell'adrenalina d'averla lì, di sentirla concorde con il folle piano di rivalsa, colmo di giubilo per non averla contro. Scruta negli occhi gialli e assottigliati della Yakushi, ci si ritrova e denota anche contentezza nelle risposte. Non acconsente solo perché serve, acconsente perché è d'accordo con lui. <Ed è giusto ciò che hai fatto. Se il potere è in mano a degli incapaci, va fatto di tutto per sottrarglielo. Anche ucciderli. Smembrarli. Far capire loro che la legge del più forte è ancora in vigore.> Le sussurra a fior di labbra, un lento e caldo sospiro. <D'altro canto, chi è che ha accordi con l'Hasukage? Io o Jinto? Chi ha una squadra valida che m'aiuterebbe se glielo chiedessi e che si opporre al capo stesso?> Non c'è da dimenticarsi che pur Jinto possiede dei validi membri, ma ciò non toglie che è il pezzo forte della Yakuza a chiedergli di togliersi di torno e non il primo scappatello di casa, come potrebbe esserlo Sakir. <Tornare gentilmente dopo essere stato cacciato è fuori discussione. Voglio scendere a patti con chi manovra l'ospedale di Kusa. A proposito di questo...> Gli pinza il labbro inferiore con un lieve morso, fugace e poco dannoso. <...mi servono tutte le informazioni che riesci a recuperare: capi reparto, primario, medici. Nomi, cognomi, affiliazioni, famiglie... e figli.> La mente continua a lavorare, non s'arresta. Privo di Sbrilluccica alcuna nel corpo, ancor lontano dalla soglia d'astinenza, riesce a sfruttare l'intelletto in toto.

17:29 Kouki:
 Non le chiede la sua età, non se la sono mai detta… mai chiesta, chiarita, non importa. Ciò che è nato tra loro va al di là, almeno per lei e anche per lui a questo punto. Poco importa se aveva quasi l’età di Sakir stesso, ciò che conta è che lei lo ha voluto… tanto quanto lui. Non risponde a quelle prima frasi che ancora fanno da strascico all’argomento Sakir, non le importa e si limita ad annuire con un sorriso e una lieve risata. Che ci pensi lui a se stessa, dopo tutto è stato lui a dirlo che non gli serve nessuno. Le interessa maggiormente quanto viene detto dal Demone subito dopo… può fargli del male, ha il suo permesso, se mai lei ne sentisse il bisogno. Lei… o l’Altra. Questo le dona un’enorme sicurezza, e lo guarda in quegli occhi smeraldini, si lascia toccare, accarezzare e persino manovrare. Si lascia guidare dai suoi movimenti e si mette a cavalcioni su di lui, col viso rivolto verso quello del Demone e le mani che ora si posano a palmo aperto sul suo torace… lo accarezza, delicata, percorrendo il suo profilo, mentre lui fa lo stesso con le sue mani sulle sue cosce. Non lo ferma, non ne ha bisogno, le piace… forse troppo. <Ami entrambe.> sibila con un piccolo sussurro come se le mancasse il fiato, aria che le viene rapita dalla bocca di lui. Sente chiaramente qualcosa nella sua testa, dentro di lei, le sembra un sussurro ma forse è più corretto dire che è qualcuno che sobbalza… Mirako sembra aver sortito l’effetto di quelle parole, la sente incredula e poi diffidente, infine tace. Un bacio in risposta a quelle parole, un bacio caldo e morbido sulle sue labbra che tenterebbe di dargli. <Qualsiasi istinto.> sussurra a fior delle sue labbra, sentendo il cuore pulsare e un calore scaturire dal suo corpo. Trattiene il fiato quando quella mano le passa sulla zona lombare, brividi che si dipanano lungo la sua schiena e scendono. Stringe le labbra, si morde appena il labbro inferiore. <Il tuo cuore, si. Ci apparteniamo.> semplice, come dimenticarlo. Il cuore le batte così velocemente e il fiato trattenuto da troppo tempo che ora dischiude le labbra ed espira lentamente… è come un piccolo ansimo. Il suo Demone dice cose buone e giuste, alle quali lei si trova totalmente d’accordo ed è giusto che ora anche lui abbia la sua rivalsa, la sua salita. Gli sorride rimanendo con gli occhi a fissare i suoi, le orecchie a seguire le sue parole e tutti i sensi attivati sotto il suo tocco. Lei le accarezza il torace con dita delicate e sottili, carezza che scendono lungo i fianchi e poi ventre fino al bordo dei pantaloni… beh, mentirei se non dicessi che indugia, poi risale, lentamente. <Tu hai decisamente più potere di lui. E glie lo dimostrerai.> si lascia catturare il labbro, è una cosa che le piace da impazzire e anche lei adora farlo. Sorride. <Mh… mi piace.> cosa? Tutto, sia le idee che i suoi tocchi… è un connubio di sensazioni che accrescono quel calore che sente. <Ti darò quelle informazioni, ovviamente… ma in cambio…> oh, un piccolo favore… forse non tanto piccolo. <Vedi sono in una situazione simile.> gli donerebbe un altro bacio sulle labbra, umettandogli, con la punta della lingua, le labbra. <Se io… volessi detronizzare qualcuno che non ritengo degno… mi aiuteresti? Per me?> in questo senso detronizzare è azzeccato trattandosi di una Kage, ma per ora ci va piano, non vuole certo dirgli tutto all’istante vomitando parole e idee. Quegli occhi dorati, così languidi. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

18:15 Rasetsu:
 Una mano aperta rivolge il palmo sulla di lei zona lombare. L'altra ancor si muove sinuosa sulla coscia. <Certo che sì.> Le sussurra a fior di labbra ancora, senza spostarsi d'un millimetro. Avverte il caldo contatto del corpo altrui, le mani che gli si poggiano sul torace scoperto. La camicia del resto non è neppure abbottonata. Copre soltanto le spalle e la schiena, oltre alle braccia sin all'altezza dei rispettivi gomiti. <Tu non ami già ogni mio aspetto?> Retoricamente parlando, allude alla semplicità con cui lei stessa - comprendente Mirako - ama stare con qualsiasi sbalzo d'umore del Rosso. In fondo, si tratta d'una coppia assortita: a livello psicologico, non manca proprio niente a nessuno dei due. Schiude le proprie labbra su quelle di lei, assaporando ogni singolo secondo passato ad unirle. Delicato, come al solito, passeggero quasi. Si stacca appena, ma non contento, vi si rifionda con una lenta ingordigia che inizia a farsi presente. Ansima anch'esso piano tra di esse, saldando la presa sia sulla coscia che dietro la schiena così da spingerla più vicina a sé il tempo necessario per soggiornare ancor qualche attimo sulle dolci carni. Resterebbe ancor a fissar gli occhi giallastri della ragazza, se non fosse per il movimento d'ambedue le mani che scendono... scendono... e improvvisamente si fermano ad un'altezza piuttosto poco rassicurante. Il respiro si fa più corto e profondo, irrigidisce la muscolatura dell'intero corpo. Insomma... ha anche lui i suoi dannatissimi istinti, conditi dagli ormoni tenuti a riposo per un lasso di tempo piuttosto elevato. Ed è altrettanto impossibile per lui nascondere l'ovvio dabbasso. <Fai ciò che ti senti di fare. Affidati all'istinto.> Le sussurra mentre, staccandosi dalle labbra, scenderebbe semplicemente sul mento atto a farle scostar appena il capo. Così facendo, vorrebbe poi discender sulla gola, sul lato sinistro della stessa. Piccoli baci alternati a sfiori dati dalla punta della lingua. Risale piano sin quasi all'attaccatura dell'orecchio, le mani ancorate e salde sulla carne. Stringe appena, ma senza causarle alcun dolore. <Mh?> Si scosta appena per darle modo di parlare e ascoltare, al contempo, ciò che ha da dirgli. Situazione analoga? <Parlamene...> Aggiunge, tornando a sfiorar la candida pelle del collo della fanciulla. <...e trova un modo per convincermi.> Da bravo bastardo qual è. In realtà, è come se avesse già accettato a priori da ciò che Kouki gli chiederà di fare. Però, beh... data la situazione parzialmente bollente, vuoi che non metta il becco con frasi tutt'altro che accondiscendenti nell'immediato? <Potresti avere persino tu potere su di me. Bisogna solo saperlo sfruttare.> Sghignazza, pur ovviamente lasciando libero arbitrio nelle sue mani e nelle sue scelte. Sarebbe pronto persino a fermarsi nel caso in cui tali gesti perpetrati non fossero consoni alle ideologie di lei. Vige rispetto reciproco.

18:41 Kouki:
 Lui la tiene e lei resta avvinghiata a lui, con le sue mani che percorrono quel torso dall’alto verso il basso, si fermano a risalgono… non sa se assecondare ciò che sente, non sa se ha il consenso da parte dell’altro. Ad ogni modo il suo respiro inizia a farsi più corto, il petto si alza e si abbassa, non sente nemmeno quell’imbarazzo che avrebbe pensato di sentire nel saperlo toccare quella sua pelle così deformata dalle cicatrici. Non gli interessa, lui la rassicura e lei non ha problemi per la testa. Mirako… lei non parla, lei è assorta in quello che sta per succede, è vigile e attenta che non venga fatto alcun male alla Yakushi, a loro, come fu fatto in passato da Otsuki. <Amo tutto di te, mio Demone.> non potrebbe immaginarsi il contrario… non riesce a immaginare qualcosa che non possa amare di lui. Un altro bacio, così delicato, tanto da potersi perdere e tanto da volerne desiderare di più. Ancora, grida il suo corpo, la sua mente, e lui si accinge a un nuovo bacio più famelico e passionale al quale lei asseconda. Non aspettava altro, lo aveva chiamata e ricambia quel bacio come se le sue labbra bruciassero… una volta pallide, ora arrossate e lucide, così come rosse sono le sue guance e lucidi i suoi occhi. Ancora più vicina, istintivamente stringe le gambe sopra quelle di lui, in balia di una emozione che così non aveva mai provato, quel calore che parte dal ventre che sente di voler soddisfare. Lui nel frattempo l’attira a sé, con una mano sulla coscia e l’altra sulla schiena nella zona lombare e lei… le sue mani fanno il giro, gli accarezzano i fianchi e da sotto la camicia fanno dietro la schiena. Si soffermano sulle scapole ed è lì che non riesce a trattenere le emozioni, ha bisogno di uno sfogo, un modo per far esplodere verso l’esterno quello che sente… è così che allora le dita si piegherebbero e le unghie di lei andrebbero a contatto con la pelle di lui. Lo graffierebbe, forse inconsapevole di quanto sta facendo, inconsapevole del possibile dolore, ma lei ha bisogno di sentirlo più di così. Posa le sue labbra sul collo di lui, sul lato destro e ne sentirebbe l’odore. La lingua guizzerebbe per un attimo per assaggiarlo, poi lo bacerebbe, lo morderebbe, così scendendo alternando quei baci e quei morsi, comunque non troppo forti. Infine le parole di lui è come se le dessero il permesso… affidarsi al suo istinto, ah è qualcosa che solitamente non bisognerebbe dirle. La testa di lei si perde per qualche momento, per tutta la durata di quei baci e quelle carezze, che stuzzicano il suo collo e i suoi sensi. Lui non negare l’ovvio la sotto, lei non può fare altrettanto. E quando lui si interrompe per chiederle di parlarne, di dargli qualcosa in cambio… è come se lei si sentisse confusa, spaesata, con la testa altrove. <Mh…> mugugna, o sembra più un gemito forse, ad ogni modo deve cercare di raccontare ed essere persuasiva. Sorride maliziosa. <Si tratta di Oto… si tratta di spodestare Kunimitsu, la Kage. Non sapeva gestire il clan… figuriamoci un villaggio… Oto, il mio villaggio, sta scomparendo nell’oblio per colpa sua…> nonostante il respiro corto e profondo, gli ansimi e quel desiderio, riesce comunque a mantenere la sicurezza in quello che dice. Non è uno scherzo. <Il capoclan Uchiha mi ha chiesto aiuto in questo e io voglio darglielo… vorrei che tu mi aiutassi… entrando in questa specie di squadra…> riprenderebbe a baciargli il collo scendendo da sotto al mento e percorrendolo in tutta la sua lunghezza… dolci piccoli baci. <Tu… se l’unica persona della quale mi fido… l’unica alla quale chiederei aiuto.> sincere le parole e di fuoco i suoi baci, le mani scenderebbero lentamente fino alla zona lombare del Demone e così cercherebbe si avvicinare il suo bacino a quello di lui azzerando ogni possibile distanza. Un profondo brivido le corre lungo la schiena, il cuore ormai batte all’impazzata. <Scommetti… che domani sarai convinto?> gli sussurra sibilante all’orecchio mentre il lobo verrebbe mordicchiato leggermente. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

19:24 Rasetsu:
 Ora, chiedo l'aiuto del pubblico e della gente a casa. Come può il Rosso rifiutare un'offerta del genere? Si staccherebbe da quel collo sol quando una lieve forma rossastra prenderà forma, dalla forma simile alle proprie labbra schiuse su di lei. <...> Espira lento, rovente. Più il tempo passo e meno i freni funzionano. Più lei s'avvicina, lo sfiora, lo tocca e meno lui riesce a contenersi. Il marchio sul collo è null'altro che il preludio di ciò che potrebbe fare, qualora lei non lo fermi prima. E' contemplato poiché ha sempre rimesso nelle altrui mani e decisioni la scelta del quando, del come e del perché. Mai forzata a far niente che non volesse fare, dandole la libertà che Hotsuki non le aveva mai concesso. Creata come materiale, come esperimento, lui osa trattarla soltanto come ciò ch'è: una persona. O due, considerata la presenza di Mirako della quale neppur l'uomo vuol fare a meno. Avverte su di sé il peso altrui, leggero come una piuma, il calore che s'irradia in ogni centimetro del corpo, la temperatura che sale in entrambi. Sente le mani tastare, toccare, sfiorare, accarezzare e, infine, graffiare. Sottili solchi sulla pelle del Demone, ad altezza delle scapole, che null'altro gli causano se non la necessità di agire. Solleva il capo, rende nudo e visibile il collo oltre al resto del petto, delle clavicole, dell'addome. Pallida la pelle, sottili venuzze nere ad attraversane il fisico affatto scolpito. Magro nel suo essere. Sottili le infingarde dita s'insinuano tra i corvini ciuffi, ancor una volta. Non ne muovono in alcun modo la testa né ne precludono i movimenti. Sostano, accarezzando, mischiando il dolce tepore del sentimento con la necessità animale, con il desiderio carnale rimasto finora sopito. La mano finora posata sulla coscia, però, s'azzarda al guizzo decisivo. Risale pur sempre lentamente, tastando, pressando con altrettanta delicatezza e soffermandosi sulla tonda carne del gluteo. Deduce d'avere una sorta di lascia-passare, ma toccherà pur sempre a lei fermarlo e lui agirà di conseguenza. <Non ho capito molto di quel che hai detto sinora...> Era troppo occupato, insomma, bisogna comprenderlo. I sensi all'erta sono perlopiù basati a captare ogni movimento, sussurro ed ansimo di Kouki. <...oltre a Oto.> Sghignazza, fiero di non aver ascoltato un beneamato niente della conversazione. D'altronde, non ha mica detto che l'aiuto glielo darà in maniera facilitata. Deve riuscire a tenerlo concentrato e, al tempo stesso, spronarlo in qualche modo ad accettare. Se la tira di nuovo contro, or sol sfruttando le mani ad altezza dei glutei femminei. L'ultima frase lascia che accenda nel Kokketsu il desiderio irrefrenabile, tanto da mandarlo quasi KO se sol fosse possibile. Sta di fatto che il battito è accelerato, tanto, troppo. <Vorrei dirti che hai un'intera notte solo per noi, ma...> La presa si fa salda, lui spinge in avanti il bacino. <...credo tu m'abbia già convinto.> Figlio di p*****a. [ E N D ~ FANGIRLO, CIAO ]

19:37 Kouki:
 Lei non sta capendo molto, così come lui forse… oppure è un qualcosa che accade solo a lei? Ah, non le interessa pensare e ragionare in questo momento, vuole solo lasciarsi andare alle emozioni, agli istinti. I baci, le carezze, i morsi, i graffi… tutto quello che le viene da fare lo fa, dopo tutto ha ricevuto il via libera del Demone e lei… lo vuole. Prova dentro di sé un connubio di piacere e profonda gioia, perché ora per la prima volta è lei ha scegliere, è lei a volerlo, si trova tra le braccia di colui che non è il suo carnefice ma il suo salvatore, il suo Demone alato. La mente occupata da quei sentimenti sempre più forti e il corpo in balia di quelle sensazioni, la paura viene finalmente del tutto dimenticata dopo tanto tempo… lui non le farà del male, di questo ne è certa anche Mirako ora. E le due menti si uniscono per questa sera, lei e l’Altra, in una simbiosi che forse mai avranno provato prima, unite da quell’unico desiderio che le accomuna. Ha fatto tanto il Demone, molto più di quello che potrebbe mai immaginare, quelle che fanno capolino sono piccole lacrime di gioia mentre il corpo si muove e la mente si lascia cullare. Assaggia quel corpo, quella pelle, la tasta e la graffia, ammira quelle nere vene, tutto di lui. Le labbra gli accarezzerebbero il collo e poi sempre più giù fino al centro del plesso solare, lì si ferma ma le mani continuano invece quella loro discesa. Si soffermano su quel bordo di tessuto che gli circonda la vita… e gioca. Un po’ infame, un po’ lo sa. <Mh… te lo ripeto se vuoi…> ha tutto il tempo e la voglia, anche se la mente va via via annebbiandosi sempre di più di ebbro piacere. Nulla che possa fermare lei, e nulla che possa fermare lui. Solo due corpi e due menti. I brividi lungo la schiena aumentando man mano che lui osa, si avventura e lei lo lascia fare anzi lo sprona, gli comunica col corpo che può andare avanti. <Ah…> si sofferma a guardarlo negli occhi. <Non te la caverai così facilmente.> sorride a lui e a quell’ultima sua frase, prima di abbandonarsi completamente nelle sue mani. [END]

Kouki torna alla tenda dopo aver reso Sakir EFFETTIVAMENTE uno Sfregiato.
Ryuuma l'accoglie. Parlano, le rivela TUTTI i suoi piani. Lei acconsente, ma gli chiede un favore. E poi niente, raga. Finisce come finisce. <3

Lui accetta, comunque.