Come rovinare le feste.

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18:54 Itsuki:
  [Mura esterne] Lontanto quanto basta dal fulcro della società, per quanto la Tendopoli si estende a perdita d'occhio tutta intorno a Kiri, vi sono punti specifici delle Mura lasciati indisturbati, lontani da occhi od orecchie troppo indiscreti, mentre le guardie appostate qua e là lungo di quelle, dedite al dover rimaner in allerta riguardo a ciò che concerne la guerra, non dovrebbero preoccuparsi di un'incontrarsi banale di due persone, avendo i loro affari ai quali pensare. Ancora qualche passo, procede imperterrito con le mani in tasca senza mai risultar troppo affrettato o troppo adagiato, gli occhi chiusi in quel proseguire parallelo alle mura e non troppo distante dalle stesse, con indosso uno dei suoi soliti completi, nero e bianco ad adornarlo, apparendo come al solito, sembrando sempre lo stesso, seppur dopo la propria vendetta è camibiato, oh se è cambiato, fortunatamente o sfortunatamente - dipende dai punti di vita - in peggio. O forse è un sommarsi del peggio al meglio, elevandosi e proclamandosi un'agente del Caos al fianco di Eiji stesso, due Kagurakaza ora, ribattezzato e rinato, pervaso ora da emmozioni tinte di nero, da un godere attraverso la sofferenza altrui, da un veder tutto in funzione del male, seppur quest'oggi non è lì per dedicarsi a quel suo instillare rovina dentro l'animo altrui, visto che ha un'incontro ben preciso al quale presentarsi. La Doku, gli ha dato appuntamento, e in quel soffermarsi nel punto prestabilito, appoggiandosi con le spalle alle mura stesse, vedrebbe di andr a concedersi una sigaretta, tirando fuori con le mani guantate di nero il pacchetto e l'accendino, andando a portarne una alle labbra con il suo solito fare mecccanico ora misto all'eleganza, trascendendo entrambe le loro figure, che un giorno saranno una, seppur quel giorno è ancora remoto, riponendo poi il tutto nelle tasche così come le mani, poggiando la testa indietro sul duro cemento, scuotendo prima con un cenno la coda nella quale sono raccolti quelli d'ebano, potendo quindi appoggiarsi senza fastidi o impedimenti di mezzo, e soprattuto, senza rovinare la preziosa acconciatura, ripensando ora a colei che attende, lasciandosi percorrere da un brivido misto a timore ed eccitazione in quel ricordar il dolore infertogli dal veleno, quella notte, quel semplice tocco rivelatosi arduo quanto sospettato mormorando tra sè ed il fu Jinchuuriki < Mh, non disdegno che è stata un'esperienza.. Intrigante.. > il tono è meno privo di inflessioni di prima, meno spento ed incapace di esprimersi, meno piatto, mentre l'altro da dentro gli risponde con un fare mesto e risoluto, un velo di sufficienza di fondo, volendo precisare un qualcosa <{ Ho sempre conosciuto il Clan Doku ma mai sperimentato sulla mia pelle il loro potere.. La prossima volta, vediamo di pensarci due volte, magari. }> seppur un ridacchiare è quello che vien accennato alla fine di quel monito, lasciando quindi che la dritta di lui vada verso la sigaretta, levandola dalla bocca per aspirare facendo cadere la prima breve punta grigiastra di cenere, di un tizzone che arde consumando lentamente la carta ed il tabacco. {Ck on}

19:09 Kimi:
  [Mura esterne] Giornata intensa la sua, ha appena lasciato la foresta di mangrovie, non si è nemmeno fermata per far altro o cercarsi un posto dove dormire questa notte, già che le sue cose sono state raccolte e preparate per lascia l’accampamento seppur restino ancora in quella tenda sempre più vuota ora che anche Nemurimasen se ne è andato. Sospira appena a quel pensiero, quando lo rivedrà cosa succederà, come finirà la loro e soprattutto resteranno dallo stesso lato o dovrà scegliere tra sé stessa e lui? Domande che preferisce accantonare in qualche angolo remoto della mente, lasciando che solo la soddisfazione del pomeriggio appena trascorso ne spinga i passi. Si avvicina verso Itsuki pur non riconoscendolo subito a causa di quel semplice cambiamento, ancora lontana lo intravede ma non ne riconosce i tratti per poter comprendere. Indossa un semplice mantello, legato davanti al su collo, il cappuccio è lasciato ricadere dietro alle spalle visto che la tempesta è passata, i capelli sono sciolti, ondeggiano insieme ai suoi fianchi mentre si muove sul terreno sicura e per la prima volta femminile, una femminilità che sta pian piano scoprendo, un diverso tipo di potere che però le interessa abbastanza da sperimentarla. I vestiti sono radicalmente cambiati dall’ultimo incontro con il Goryo, niente più anello o mantella dell’Akatsuki, sotto a quel manto nero indossa una gonna, che sarebbe meglio definire come due pezzi di stoffa scuri dato che a conti fatti non c’è punto d’unione se non quell’obi che regge il tutto in vita, l’apparenza è quella di una lunga gonna che le giunge fino alle caviglie, dai due immensi e abbandonati spacchi sui lati, tanto che ad ogni passo le cosce si mostrano generosamente. Ai piedi sandali in gomma che le garantiscono una presa sicura nonostante l’acqua che ancora dimora nel luogo, infine sul petto un piccolo corsetto in cuoio scuro dallo scollo a v, l’indumento le lascia scoperta quindi la scollatura ma anche il ventre che si mostra candido e piatto. Giunge finalmente in prossimità del ragazzo, gli occhi bicolore si spostano su di lui, lo fissa il tempo necessario per sovrapporre la figura a lei conosciuta e quella che ha davanti agli occhi ora, non si sofferma su domande inutili, qualsiasi sia il motivo non è importante <Eiji> lo chiama a sé, attendendo che si volti mentre ancora si avvicina a lui, camminando più lentamente. Tracce di acqua sul suo corpo, sui capelli umidi bagnati dalla tempeste fino a qualche ora fa, per ora non dice altro, forse il semplice cambio di abiti dovrebbe spiegare tanto rispetto a quando si sono lasciati, non ci sono collane ne anelli sul suo corpo, nulla che possa identificarla come il Mignolo Destro, perché non lo è più, ormai quel simbolo di metallo è finito chissà dove nel mare intorno a Kiri, chissà a quale profondità e chissà se mai qualcuno vorrà andare alla sua ricerca, di certo lei se ne è liberata e non si guarda alle spalle. Chakra e veleno già circolano da prima nel suo corpo. [chakra on][arte del veleno livello 3- tossico]

19:46 Itsuki:
  [Mura Esterne] Entrambi sono stati scossi dagli avvenimenti, mutati, cambiati e tinti di colori diversi nel loro animo. Lei più femminile, più sicura di sè, più capace di aprezzarsi e sentirsi in grado di proseguire da sola per la sua strada, lui allo stesso modo più confidente, più sicuro, più libero di sperimentare sensazioni e sentori dell'animo, ed in grado di perseguire un nuovo scopo. La osserba in quel suo avvicinarsi e in quel suo vestire meno scialbo, meno anonimo, quella camminata che si trascina dietro un che di vagamente più sensuale dell'ultima volta, più inerente al suo apparire effettivamente come la donna che è, attendendo che dunque lo raggiunga, sospingendosi con le spalle per rimettersi dritto, sentendola in quel pronunciar del nome dell'altro, quasi come se lui fosse messo in secondo piano, seppur comprensibile la questione, per la quale ne si adira ne si offende, dato che l'ultima volta l'incontro tra i due è avvenuto mentre si fregiava dei capelli candidi e degli occhi di ametista, quindi, sarebbe forse il caso di ripresentarsi, di andare ad introdurre quell'altra parte della loro dualità, andando a riferire il salutare riverente dell'altro al suo interno, che mai quasi mai tace, che sempre vigila ed osserva, carpisce ogni dettaglio, due paia di occhi in un solo corpo < Lui è dentro... > andando a picchiettare con l'indice della mano libera dalla sigaretta sul proprio busto, in quel fare simbolico, per poi quindi aggiungere comunque il salutare che non potrebbe lei udire < Ma ti rende omaggio, Doku. > direbbe quindi continuando a fumare da quella sigaretta, notandola in quell'esser umida, probabilmente a causa delle pioggie stesse, facendole comunque comprendere che sono entrambi in ascolto, chiaramente, presentandosi quindi con un cenno d'inchino che smuoverebbe solo il capo, chinandosi appena < Io sono Itsuki. > e poi lascerebbe spazio al silenzio, sollevando lo sguardo verso il cielo, per nulla terso e costellato di nuvole, vedendo di lasciare che una nuvola di fumo si diradi verso l'altro, al comandar di quei suoi polmoni che assorbono, metabolizzano e rilasciano, peroccupandosi come al solito dell'umidità in quel vederla bagnata dall'acqua piovana, o da qualunque cosa possa essergli successa, ritornando poi con gli occhi color del sangue su di lui < Dunque.. Hai risolto i tuoi conti in sospeso..? > domanderebbe lui con garbo, senza porre nemmeno una virgola di scherno o sarcasmo nel proprio dire, avendo potuto assaggiare la pericolosità di lei, per quanto il tono risulti intrinseco di un filo di nobilttà e superbia, un retaggio inamovibile dell'avvicinarsi sempre di più all'altro Kagurakaza, volendo riallacciarsi a come si sarebbero lasciati l'altra volta, curioso di aggiornarsi nei riguardi delle basi di quella loro alleanza. {Ck on}

20:00 Kimi:
  [Mura esterne] Arresta il passo, si ferma e ascolta ciò che ha da dirle, lo sguardo segue i gesti altrui, le ammissioni della doppia personalità in un singolo corpo non fanno che ricordarle di Kastumi e Nemurimasen, per qualche istante mette quindi in dubbio la loro alleanza, cosa succederebbe se come per l’insonne uno dei due decidesse di lasciarsi morire in favore dell’altro? La sua fiducia sarebbe ben riposta? Domanda alle quali non può trovare rapida risposta, solo la sicurezza nel suo potere e nel suo veleno giungono in aiuto lasciando che si calmi quella lieve e fastidiosa sensazione di incertezza, vuole colpire gli altri mica essere lei stessa vittima <immagino condividiate le informazioni> replica a quelle parole sia per semplice deduzione logica che per abitudine, non ha mai percepito come distinte le due personalità di Katsumi consapevole che condividevano le conoscenze così come ora è convinta di poter fare con loro <non chiamarmi Doku, sono semplicemente Medusa> lasciare fuori il clan in onore di un sentimento nei confronti di Sosachi, già che lo ha abbandonato evitare quantomeno che il mondo finisca per prendersela con lui è il minimo che può fare, certo fermo restando che andrà a colpire anche quel clan esattamente come tutti gli altri quando giungerà il momento, sarà divertente togliere la vita ad Itawooshi. Ma non perdiamoci. La mano destra va a scostare appena i capelli dalla rispettiva spalla mentre socchiudendo gli occhi annuisce alle parole altri, a quella domanda. Apprezza che sia andato subito al sodo, esattamente come lei, senza inutili giri di parole <ciò che andava fatto> replica quindi <come noti non proseguiremo con l’Akatsuki, non sarebbe stato abbastanza> ammette lei senza specificare. Sì non sarebbe mai potuto essere abbastanza, non per chi ha deciso di non vivere più all’ombra di altri, per chi vuole un nome e non solo un sussurro, chi si aspetta di sentire urlare con terrore il proprio nome e non solo quello di qualche alleato <questa guerra ci offre molto per iniziare> sorride appena lasciando che il peso si sposta sulla gamba destra che quindi ora va ad estroflettere, la tende così che il fianco risulti appena più alto da quel lato, la gamba sinistra si piega e si avvicina alla gemella, a terra solo la punta del piede. Un postura rilassata ma al contempo estremamente sicura, se pensasse di essere in pericoloso di vita non avrebbe il ginocchio così dritto e teso, anzi se temesse per sé stessa lo terrebbe appena flesso così da velocizzare eventuali tempi di reazione[chakra on][arte del veleno livello 3- tossico]

20:44 Itsuki:
  [Mura Esterne] Non sà di quel suo essere avvezza nell'aver a che fare con personalità duplici, legata a qualcuno sotto la medesima condizione, seppur sembra che in quel caso sia prevalsa l'una rispetto all'altra, lui ovviamente non sà nulla ma per ora la certezza è che si sono accordati, hanno stretto un patto, voledosi affiancare e ripromettendosi il fatto che Eiji non proverà a prevalere sulla personalità dell'altro, almeno fino a quando perseguiranno il loro scopo all'unisono, perchè non si sà che cosa il fato potrebbe avere in serbo e, i se ed i ma, sono all'ordine del giorno nel gioco della vita. Eppure, convivono, coesistono si sostengono e supportano a vicenda, in una condivisione particolare, insolita, ma propensa ad una sintonia < Esatttamente. > direbbe lui, annuendo con un cenno d'assenso profondo quel che basta, lasciando che l'indice vada a dare un lieve tocco lì lungo il cilindro biancastro, facendo nuovamene cadere lapilli spenti, grigi, leggeri quasi come l'aria stessa che li smuove in quel loro finir a terra, mentre lui osserva quel cedere alla gravità, per quel breve istante, tornando con le rosse su di lei < E allora, Medusa sia. > mentre per lui ancora non vi è soprannome alcuno, non ha mai riflettuto su un qualcosa che ritiene di contorno nella sua figura, visto che non gode di una fama degna di fregiarsi di un qualcosa di simile, e lascia quindi discorrere la questione, continuando a mantenere lo sguardo su di lei, socchiudendo solo gli occhi ogni tanto per evitare che i grigi fili li infastidiscano, stringendo le guance per poi aprir la bocca quanto basta per aspirare, lasciar che il primo più denso esali, e poi quello catalizzato dagli organi interni vada, più vaporoso, di nuovo a disperdersi, brevi istanti fumosi tra una parola e l'altra, lieto del fatto che non è una di quelle persone infastidita dalla questione del fumo in sè, tossica, in altri modi, al solo tocco < Ne siamo lieti, l'Akatsuki è solo un'ombra appartenente al passato e.. Non abbiamo intenzione di indossare nuovamente le nuvole rosse.. > già, occorre una nuova icona, un nuovo simbolo, parlando quindi ora al plurale viso che dentro di lui potrebbe sentire quel filo di astio al solo pronunciare il nome dell'organizzazione che Eiji prese con la forza, intenzionato a stravolgerla dal suo allineamento neutral e farla propendere verso il male, seppure - beh - sappiamo tutti come è finita. Ed in quegli istanti, in quella loro conversazione, riuscirebbe a metter da parte la sua bramosia di sofferenza, qualcosa con la quale starebbe imparando a convivere, covandola come se fosse una tra le più preziose emozioni che lo anima, pura ed onesta, quasi una dipendenza, che però avrebbe intenzione di soddisfare a tempo debito, immergendosi ancora ogni tanto nelle immagini relativamente fresche ed indelebili dello sterminio in piccola scala, continuando a fumare, volgendo oramai verso la metà < Ah, la Guerra, meravigliosa tela per dipingere un'affresco più articolato, complesso.. Già, la vediamo anche noi come un'ottima possibilità.. > parla al plurale, visto che oramai è lì per fare le vedi di entrambi, visto che sono tutti e due la metà di quello che sarebbe ora lui, un'agente del Caos, osservanola in quel suo assumere una posa più rilassata, seppur apparentemente pronta a scattare, quasi come un rettile che si gode un metaforico sole pacatamente, mentre le luci del tramonto vanno irradiando lo sfondo intorno a loro, pronta a scattare in caso di necessità, concedendo ora a lui il tempo per domandare < Hai un'idea su ccom dovremmo proseguire? Io per ora, più che proclamare il male come fosse una nuova religione, mi sento lievemente.. Spento.. > privo di particolari stimoli, rivolgendosi ora a se stesso ed a nessun'altro, a quella sua sviluppata psicosi, quel suo risultar squilibrato verso la disperazione e tutto cio che ne concerne, quasi volenteroso di mettersi in moto, di aggiungersi come ingranaggio nero alla grande ruota del destino, di incominciare a tessere e smuovere trame. {ck on}

21:39 Kimi:
  [Mura esterne] La conversazione continua mentre il giorno volge al suo termine, lasciando il posto all’oscurità della notte, nemmeno i più coraggiosi raggi solari ora filtrano dalle nuvole fitte, solo la luca a farla da padrone, una luna spenta come dice di essere il suo interlocutore, adombrata e spenta. Alza la testa lei verso il cielo, ad osservarlo inspirando e prendendosi del tempo per riflettere, ha fatto tutto così velocemente che non ha davvero avuto attimi per riflettere <è un buon inizio certo> si limita ad ammettere, non che lei stia facendo qualcosa di poi tanto diverso, sondando le personalità che incontra, mettendole silenziosamente alla prova per comprendere quanto potrebbero avvicinarsi alla sua e al suo obiettivo <in due siamo ancora troppo deboli per esporci> ammette semplicemente, Yukio le ha dato la riprova l’altra sera sul ponte, a malapena è riuscita a seguire i suoi attacchi con lo sguardo, se fossero stati direzionati verso il suo corpo non avrebbe avuto scampo, mai i muscoli sarebbero riusciti a muoversi abbastanza velocemente <quindi prima di tutto dobbiamo trovare alleati> ammette semplicemente <soprattutto alleati forti, non ho voglia ne tempo di crescere dei bambini> divertente vero? Si ritrova innamorata di un bambino, per quanto ancora non lo sappia, chissà se ripenserà mai a questa frase con ironia, conoscendola comunque sarà difficile. La mano destra va verso la sua testa, la immerge tra i capelli folti e scuote come a volerli ravvivare <ho saputo che domani ci sarà una festa all’accampamento di Kusa, potremmo iniziare a muoverci, rovinare tutto> non è molto specifica ma sorride mentre parla, un sorriso sinistro e che non lascia presagire assolutamente nulla di buono. Attende una reazione mentre continua a pensare alle sue stesse parole, versare qualche goccia del suo sangue sul cibo dovrebbe permetterle di ottenere almeno parte di quell’obiettivo, gli alleati poi. La mano lentamente scende dal suo stesso capo, abbandona i capelli mentre lo sguardo vaga, alleati forti sono quelli che si è lasciata alle spalle per seguire la sua vocazione, solo Nemurimasen le rimane, la speranza che lui decida di seguirla è comunque abbastanza forte perché dentro già sa che non sarebbe in grado di opporsi, sa che per lui tornerebbe a legarsi buttando via la chiave della sua stessa gabbia, pronta a sacrificare tutto e persino la sua libertà per lui, per quel sentimento che l’ha mandata avanti fin ora, un’unione malata sicuramente ma che ha costituito ossigeno per i suoi polmoni e che si è più volte rivelata impossibile da spezzare. Può davvero essere solo amore tra loro? Qualsiasi cosa sia trascende la necessità, il bisogno e la felicità, non si tratta più nemmeno di completarsi a vicenda è solo la consapevolezza profonda d’essere diventata parte di lui così come lui è parte di lei, non perderebbe l’amore ma sé stessa opponendosi a lui. Pensieri che la tormentano da giorni questi, da quando ha deciso, lui è davvero l’unico che potrebbe fermarla e forse anche per questo non sente poi così tanto la sua mancanza, quando tornerà si giungerà alla vera resa dei conti.[chakra on][arte del veleno livello 3- tossico]

22:01 Itsuki:
  [Mura Esterne] Si sorreggono a viena in quel sostenere che quel grande conflitto è un'ottimo trampolino di lancio, un qualcosa che potrebbe risultare perfetto se orchestrate a dovere le mosse, se studiato a dovere come precedere, gli aghi impregnati di male da infilare qua e là, con precisione, con minuzia, lasciando che se sfumature e le sfaccettature del male vadano a tingere tutto qua e là, vadano a rompere legami e a crearne di nuovi, a conformare presunte alleanze rendendole salde e magari a distruggerne altre più precarie, illusioni, supposizioni soltanto. Quindi, in quel trovarsi in accordo annuisce semplicemente, ritrovando saggezza da parte di una Kunoichi esperta, forgiata dal dolore e dalla sofferenza a sua volta, dalle battaglie, potendo ritrovare in lei una comprensione del perchè Eiji l'abbia degnata di fiducia senza pensarci su troppo, in quel di lei offrire una possiblità importantissima, fondamentale, senza dimenticare quel non necessario voler sugellar del patto con il tocco venefico < No, sarebbe troppo presto, ci autodistruggeremmo con un numero così esiguo.. > e va a dar manforte al monito di lei, a quell'avvertimento che non può far altro che condividere, ritrovando poi quindi una diretta conseguenza dell'essere solo in due, per ora, decretando il fatto che hanno bisogno di trarre altri tra le proprie fila, di intrecciare i fili rossi del destino per andar a creare nuovi nodi, nuovi eventi in grado di agire in maniera impattante e decisa negli animi altrui, nelle loro storie, nella spensieratezza di poter agire in un perseguire della pace, misero e scellerato, futile, visto che loro due sono dediti con ogni fibra del loro corpo al Caos, al voler vedere spiriti e legami crollare, a voler infrangere il credo dei più benevoli, a voler seminar tempesta, un'oscura tempesta, in maniera assolutamente necessaria, quasi come se ci fosse il bisogno di creare un nuovo culto, il culto del male stesso, per poi far aderire i discepoli a quel cammino, a quel percorso dove potranno accompagnarli quanto basta, affiancandosi a delle figure che però, necessiteranno di dimostrarsi degni ed in grado di muovere i loro passi da soli, visto che il dire di lei non vien di certo disdegnato da loro due, anzi < Più forti saremo, più ci temeranno e le nuove leve... Saranno pedine sacrificabili, suppongo. > senza andare a riferirsi ad età specifiche, semplicemente racchiudendo in un solo fascio i presunti più deboli, gli iniziati alla via del Ninja, potendo considerarli, sì, ma senza preoccuparsi minimamente qual'ora nei loro piani dovessero risultarsi più utili come eventuale carne al macello, come pedoni di una scacchiera sin troppo grande e profonda, per appartenervi senza dimostrarsi appunto degni < Una.. Festa? > sì, ora che ci pensa l'hanno sentito anche loro, ma permane in silenzio riflettendo, oramai a metà di quella sigaretta prendendo un'altra boccata del tabacco dolciastro ed acre allo stesso tempo, potendolo sentire con quel colpo in gola lieve classico del fumare, soffiando poi con un semplice esalare, per nulla, forzato dei polmoni, che si comprimono in quel gesto lasciandogli il tempo per riflettere a riguardo, forte si delle emozioni - che possono anche rivelarsi sfortunatamente una debolezza, se mal gestite - ma difficilmente propenso al gettarsi nella baldoria, in celebrazioni a lui futili, andando con la mente a ricordare quei tratti confusi della giornata relativamente remota al bar dell'Hasukage, scuotendo il capo al solo tentare di risollevare delle immagini confuse, mentre l'altro sogghigna, quell'altro che non ha mai voluto interrogare a riguardo, seppur forse ora che è cambiato, la curiosità potrebbe smuoverlo più di prima verso qualche cenno di verità, ma non ora, visto che anche un luogo di presunta gioia e festeggiamento, con loro presenti, potrebbe trasformarsi in qualcosa di malvagio, di sinistro, quasi come se loro fossero i non-animatori della festa, denotando una certa utilità, nei confronti dell'evento, sotto quel punto di vita < Mh.. Sì, non sono tipo da festa ma se potremmo tingerla di nero.. Allora potrebbe essere tutto più maledettamente divertente.. Idee? > domanda lui che ora come ora più che farsi venir in mente un probabile e possibile girar per il luogo con l'Innata attiva, agendo con tocchi indiscreti nei confronti degli altri ignari ed inconsapevoli, potrebbe lentamente andare a debilitare i presenti, a rendere tutti più fiacchi, proseguendo minuto dopo minuto, passando da una vittima all'altra, passando e ripassando, sino a poterli lasciare moribondi e cosparsi di violacee macchie, come in preda ad un morbo inspiegabile, invisibile. {ck on}

22:21 Kimi:
  [Mura esterne] Agire con un piano o farsi ispirare dal momento? Oh lei è decisamente tipa da agire sotto l’ispirazione dell’attimo, che coglie il presente provandolo a plasmare in un futuro a lei più congeniale non è mai stata in grada di fare grandi piani, non è abbastanza lungimirante per farlo. Ma andar con ordine nell’osservarla ora, annuisce lieve a quelle prima parole <uhm uhm> conferma le sue prime frasi, concorda pienamente, han bisogno di qualcuno di forte per attirare i più giovani, per catturarli e poi plasmarsi come loro vogliono, per spostarli nella direzione corretta, per deviarli verso il Caos, per quanto quel Rio Kokketsu sembrava già abbastanza interessato e abile in quell’argomento. Non si sofferma però sull’incontro del pomeriggio mentre riflette, immense le possibilità che le vengono offerte da quell’occasione. Lascia quindi che la sua mente corra, due le innate utili da utilizzare, le farfalle potrebbero poi correrle in aiuto anche se forse quelle potrebbero destare troppa attenzione <beh potrei anche limitarmi a sputare sui cibi> ammette scuotendo appena le spalle, senza star a pensare all’uso del chakra o chissà che altro, persino la banalità della sua saliva basterebbe <e ho qualche boccetta di veleno che non mi serve in giro> continua quindi <avveleniamoli> conclude infine <indeboliamoli> lascia che sia lui poi a trare le somme delle sue parole <con ogni mezzo, lasciamo si accorgano troppo tardi di quel che è successo e godiamoci lo spettacolo> h sì immaginare tutte quelle persone in preda al panico per il semplice non poter comprendere costa sta accadendo, chi è stato o se si è davvero trattato dal dio. Quanto sarebbe utile in questi momenti conoscere un genjuster! Nemurimasen certo ma non sa se può già contare su di lui. Lo sguardo è perso, va ben oltre i due che condividono il corpo, nella sua mente tanti scenari, diverse opzioni <indeboliamoli e poi colpiamo gli sposi, cosa potrebbe scuotere più di una dolce coppia di innamorati feriti nel loro giorno più felice?> proprio come nel pomeriggio ha ucciso l’insetto di testa, colui che guidava i compagni verso la salvezza, non serve colpire tutti, basta colpire i più in vista, quelli a cui gli altri si affidano ciecamente per far crollare la loro speranza, per farli piombare in uno stato di incertezza e panico, per lasciare che caos e paura domino <potremmo colpire i partecipanti più in vista> lo ammette candidamente, i più famosi sono coloro che maggiormente l’aiuterebbero nello scopo, oh se Yukio dovesse crollare a terra avvelenato tutti ne impazzirebbero, se a farlo fosse anche il nuovo capoclan Yakushi? Non resta da sperare che ci siano persone abbastanza in vista per permetterle di attuare il piano, certo oltre che agli sposi e chiunque si avvicini abbastanza da venir casualmente e per errore accarezzato[chakra on][arte del veleno livello 3- tossico]

22:56 Itsuki:
  [Mura Esterne] Ispira, andando a privarsi della sigaretta per qualche attimo, semplicemente accogliendo l'ossigeno dell'aria in quel riflettere, tenendolo sospeso quanto basta mentre lei annuisce in un cenno di conferma, espirando poi al contrario di quel decomprimere interno, piegando appena il capo di lato, inclinando un sopracciglio perplesso al due lei succesivo dire, semplicistico quanto apparentemente rozzo, perplesso indubbiamente in quel suo primo dire, non ricollegando direttamente quella proposta di prodigarsi a sparger salvia su cibi ed affini < ..Sputare..? > appunto andrebbe a ridomandare prima che lei effettivamente possa spiegare, mantenendo quell'espressione confusa, incominciando a vedere uno spiraglio di luce però nel buio di quella mancata comprensionne, di quel non aver afferrato il concetto di un gesto tanto insignificante quanto potenzialmente letale, se eseguito da lei specificamente, lasciando quindi che la perplessità vada svanendo in quello sgranarsi degli occhi e lasciare le labbra che si schiudono, come se lentamente gli stesse venendo rivelata una verità arcaica, un qualcosa di indecifrabile, servito con tanta semplicità su di un piatto d'argento < Oooh.. > direbbe quindi abbassando lo sguardo su quella sigaretta, guardandola in quel suo essere poco oltre la metà, ritenendola il palliativo perfetto per soggiogare e tenere a bada, a freno, le emozioni di sofferenza che starebbero destandosi dentro di lui come ad offrirgli finalmente un motivo per il quale godere del male stesso, facendo un lungo tiro, mentre la sente parlare, come quando ci si deve preparare a risponde a qualcosa di pesante, di serio < Mmmh ~ Sì sì! È una trovatta deliziosa! > e sì, vibrano le corde vocali propendendo per un tono più esaltato, meno equilibrato della sua stessa sanità mentale, annuendo nel mentre che sente il bisogno di trarre un'altro tiro, assurdo a vedersi ora in quel ripetere il monosillabo d'assenso con un tono esclamativo, ben due volte di seguito, rispetto alla tavola piatta che era prima, prendendo quindi una boccata di nicotina che quasi porterebbe quella verso l'osso di cotone, lasciandone uuno soltanto, estasiato da quelle parole < Oh, stupendo, prendere il simbolo di un'unione tanto ricca di speranza come il matrimonio e trasformarla lentamente in disperazione, nell'ombra! Aah, quasi non resisto al solo pensiero.. > si fà più acuto e viziato il tono, mentre chiude gli occhi per immaginarsi immagini felici trasformarsi in dipinti sofferenti, dai colori cupi, in fotografie macabre, portando il labbro inferiore a venir morso da gli incisivi, deformando quella linea sottile in un puro senso di goduria estrema, lasciando che un brivido di pura eccitazione lo percorra, dall'osso sacro al collo, risalendo, dimostrandosi tremolante come quando giunge una ventata di aria fredda improvvisa a causa di qualcuno che ha scioccamente lasciato la finestra aperta. E da quella finestra, entra un'aria leziosa che profuma di male. <{ Ragazzo.. Voi due, assieme, siete pericolosi.. }> direbbe da dentro il Kagurakaza, andando a non poter far altro che godere di quelle parole, dedito al Caos tanto da aver corrotto l'altro che ha deciso di abbracciare quel sentimento composito con tutto se stesso, capace di emozionarsi, dopo il sangue versato, per qualsiasi forma di sofferenza altrui, rispondendo a lei ed allo stesso tempo a quello all'interno < Ah, mi emoziono al solo pensarci.. > vedendo poi di lasciar che li occhi vengano pervasi da un baluginio, da un brillante riflettere riguardo al fatto che anche lui, potrebbe prodigarsi per la causa, incapace di dispensare veleno tossico e pericoloso, ma in grado appunto, soffermandosi a pensare come ideato poco fa tra le righe, di poter attivare la propria innata per drenare il Chakra altrui sino allo sfinimento, lentamente, come una goccia che cade sempre nello stesso punto, trasformando il macabro consiglio descritto poc'anzi, in un'idea tangibile vera e propria < Ahn, io potrei divertirmi a consumare gli altri debilitandoli ad ogni tocco.. Oh, tremo d'eccitazione.. > quasi non riuscirebbe a soffermarsi, in quel lasciar semplicemente cadere la sigaretta a terra lasciando che quell'ultimo tiro si sprechi, andando a guardare i palmi ammantati dai neri quanti delle sue mani e ovviamente le dita ad essi annessi, con uno sguardo che accompagna un sorriso che nulla ha di positivo, per nulla propenso a far del bene, portando poi quelle stesse mani sul viso, lasciando che le dita si uniscano e quelle vadano smuovendo la pelle, stropicciando i lati del volto dai suoi lineamenti androgini, salendo e scendendo un paio di volte, godendo immensamente per quel suo scopo, quel suo modo di potersi rendere utile alla causa del Caos. Sì, lo abbiamo perso, almeno per ora, mentre Eiji da dentro non può far altro che sghignazzare come se gli avessero appena raccontato una novella dal nero umore, di pessimo gusto. {ck on}

23:11 Kimi:
  [Mura esterne] Il suo volto non si contorce in desiderio, solo sorride maliziosa e divertita, riprenda a quella colonia di insetti distrutta qualche ora fa e non riesce a non paragonarla ai ninja domani, quando tutti nel bel mezzo della guerra cercheranno un sorriso amico, quando si lasceranno andare sicuri nel loro accampamenti, convinto che tutto avrà un lieto fine proprio come quella storia d’amore, allora nel momento in cui la speranza riempirà i cuori di tutti, solo in quel momento interverranno loro crepando e lasciando che quel sogno finisca per farsi in piccoli pezzi, distruggersi ed infrangersi mentre la paura e l’incertezza prenderanno il caos, quale paladino insorgerà? Chi avrà la forza di opporsi e riportare la tranquillità e il sorriso? Esisterà qualcuno di simile oppure no? Se anche quest’ultima ipotesi dovesse realizzarsi allora avrebbero davanti agli occhi un futuro obiettivo, qualcuno che senza nemmeno saperlo finirà nelle loro mire, che ghiotta occasione! Ci riflette, lo lascia esprimersi, lascia che goda di quel momento <passa dalla mia tenda più tardi, ti darò una piccola fiala di veleno, usala domani nel cibo o nel bere> ammette semplicemente <e poi gelidi come la morte debilitiamo tutti> il veleno da sintetizzare non dovrebbe essere poi così difficile, il procedimento che pensa di usare è già nella sua mente, lo ha fatto con l’antidoto quindi riuscire con il veleno pure dovrebbe essere persino più veloce <e poi teniamoci attenti, abbiamo bisogno di alleati quello non lo dovete dimenticare> aggiunge ancora mentre la sua mente è già orientato ad altro. Ecco cosa sta succedendo a lei, togliersi le catene e liberarsi di tutto ciò che la tratteneva l’ha portata a questo livello di corruzione nell’animo, non si tratta più di uccidere ma è proprio l’annientamento di gioia e felicità che la chiama, non l’assenza di questi sentimenti, oh no è importante che qualcuno li serbi nel suo cuore così da poterle permettere di strapparli con tutta la forza di cui è capace. Inclina appena il capo verso la sua spalla destra osservando il suo interlocutore e poi quella luna nascosta tra le nuvole, come a volerle fare una promessa, sogna ad occhi aperti permettendosi per un istante di non pensare a ciò che accadrà poi, per non pensare a quello che potrebbe succedere se Nemurimasen non volesse essere un suo alleato, a quello che succederà quando si schiererà ancora più apertamente contro l’alleanza tutta <per domani non facciamoci scoprire, è solo il riscaldamento> conclude quindi quel discorso, è molto importante che nessuno capisca CHI si nasconde nell’ombra, per ora come ha già detto non possono certo permettersi di venir scoperti, non possono certo permettersi di essere braccati, non hanno nemmeno un luogo sicuro dove rifugiarsi, ancora almeno [chakra on][arte del veleno livello 3- tossico]

23:48 Itsuki:
  [Mura Esterne] Cerca di ricomporsi, mentre abbassa quelle mani dal proprio viso vorrebbe ritrovare un contegno, tutt'ora incapace di gestire le emozione recuperate tutte in una volta, quelle represse da tempo scuotendo la testa appena come a voler scacciare la follia che lo ha pervaso per qualche attimo chiudedno gli occhi e schiarendosi la voce, andando con la dritta sul nodo della cravatta e con la sinistra sul lembo più lungo, intento a sistemarla come è solito fare, cercando di riassestarsi, vedendo quindi di andare a dire < Mi sono lasciato prendere la mano.. > passando poi con la dritta a raccogliere un paio di ciocche dietro lo stesso orecchio destro, smosse in quello stropicciar del viso, mentre il tono di voce torna meno acuto e pregno di eccitazione, quasi come quando si sarebbe accorto del casino che aveva fatto al suo villaggio natio, macchiandosi di sangue, lui sempre metodico e preciso, cedendo a quel macchiarsi dell'animo a sua volta, finendo per squilibrarsi sempre di più nella psiche < Oh.. Un dono prezioso, ne farò indubbiamente buon uso ~ > e gongola piegando appena la testa di lato andando a porre un sorriso estasiato ma che non snuda le bianche perle, semplicemente sollevando gli angoli delle labbra, risultando felicemente inquietante come se lei gli stesse proponendo di andare a prendere una teglia di biscotti appena sfornati, o qualcosa di simile, insomma... Sì, sono pericolosamente instabili. Lei comunque, permane più pacata e serena, determinata e concisa nel proprio dire, andando a ritrovarlo poi a sua volta più serio, più cauto, gettando uno sguardo verso l'alto, sulle mura, non sia mai che le sue malevoli moine abbiano destato qualche orecchio più teso del solito, seppur sembra che tutto tace, sprovvviste per ora in quel punto da particolari occhi e orecchie indiscrete < Giusto, potrebbe essere un'occasione per reclutare qualche degno aiuto... > ed annuendo, vedrebbe di riportare entrambe le mani in tasca, oramai ricompostosi del tutto nell'essere, andando già ad immaginarsi il come agire, il come fare determinate cose, il legarsi la fialetta che gli donerà tipo sotto l'avambraccio, tramite delle bende disposte accuratamente a tenere ben stretta la suddetta sotto la manica, celata, ma in grado di essere stappata indiscretamente e permettergli di riversare il contenuto nei bicchieri, affiancandosi nel semplice gesto di afferrarne uno per sè, mettendo già in moto le rotelle nella testa per andare a riflettere ed orchestrare tutto in quel lato diabolico e contorto della sua mente, mentre Eiji da dentro non potrebbe far altro che essere fiero di quello che starebbe pensando e promettendosi, assieme alla Doku, senza nascondere un filo di timore, non tant per Itsuki in sè, quanto per la sua comprovata sanità mentale, che probabilmente non propenderà mai verso il meglio, ma dopotutto, è libero di essere quel che vuole, come già detto dall'altro Kagurakaza all'interno, quindi, a meno che non finirà per perdere il senno, tutto bene quel che finisce male < Agiremo nell'ombra, sarà diabolicamente divertente.. > ed è solo un mesto ghigno quello che lo allontana dal suo rimuginare e quindi sussegue quel parlare, snudando quanto basta i denti per poi dunque andare a dare un'occhiata al cielo tintosi degli scuri colori della notte, vedendo di tornare con le rosse su di lei < Sarà ora di cena, allora, a più tardi alla tenda..? > domanda come a voler riconfermare l'appuntamento, quel reincontrarsi per andare ad ottenere un'asso nella manica non da poco, riacquisendo oramai la compostezza, ritornando con il taglio degli occhi affilato, mettendo da parte la psicosi dedita alla sofferenza e quindi proporzionalmente al dispensare Caos, attendendo un suo dire ed eventuali istruzioni, congedandosi qualche minuto dopo in attesa del rivedersi più tardi, pronti a seminare discordia tra le spensierate ed allegre anime della festa. {end}

23:58 Kimi:
 Il gusto che lei prova è differente nell’espressione rispetto alla ragazzo ma non nell’intensità, un passo più vicina al suo scopo, piano piano pronta a raggiungerlo, ciò che hanno intenzione di fare nel giorno successivo non sarà che una piccolo goccia in un mare di caos creato deliberatamente, azioni atte solo a destabilizzare, spaventare e far piombare nell’incertezza nel terrore, nel terrore che lei un giorno possa andare a bussare alle loro porte, vestita di nero e gelida come al solito, una bellezza nuova per lei, ritrovata, nella profonda consapevolezza di voler annientare le resistenze mentali di chiunque, di voler ridurre quei ninja in ammasso tremante. Non aggiunge altro quindi limitandosi ad annuire e a salutarlo per poi voltarsi e allontanarsi con lo stesso passo deciso di quando è arrivata. Una volta giunta nella tende andrà solo alla ricerca di alcune boccette di veleno così da svuotare una fiala, a quel punto andrebbe a concentrarsi sul suo chakra, si concentrerebbe così che vada a formare, all’interno delle ghiandole salivari, un cucchiaio fatto di pura energia, se solitamente usa il chakra per filtrare il veleno ora andrebbe a concentrarsi per rendere la superficie di chakra più impermeabile possibile così da limitarsi a portare verso la lingua il veleno, A questo punto poggerebbe la fiala sulla ponta della lingua e poi inclinando il volto in avanti andrebbe ad aprire la bocca, lasciando che quella sostanza amara le strisci sulle papille gustative lasciando il compito del movimento alla gravità. Se fosse riuscita si limiterebbe a chiuderlo e metterlo da parte mentre va a cercare abiti adatti al giorno successivo, non può certo presentarsi come oggi senza destare sospetti. Appena Itsuki arriverà si limiterà anche a comunicargli di evitarla, non dovranno conoscerli, fingere d’essere semplicemente estranei consapevoli di quale è piano senza nemmeno guardarsi, solo così potranno permettersi di agire senza destare sospetti[chakra on][arte del veleno livello 3- tossico][fiala veleno x Itsuki][end]

Domani c'è la festa di matrimonio.

E quale festa potrebbe essere una festa senza che ci sia un Grinch?

Anzi, due Grinch.

Easy.

Più spunto di bg così, non saprei.