{Fuoco & Passione}

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18:13 Hoshiko:
 Il sole è alto nel cielo, eppure, l'unico raggio che sembra riscaldarle l'animo è proprio l'affiancamento di Hitomu. Lungo il viaggio fin ora affrontato, arricchito dalle prime lezioni e da una conoscenza in continua mutazione, l'indietreggiare non è contemplato, ma divampa la curiosità nel scoprire cosa riserva il futuro dinanzi a se <...> non una parola viene elargita nel mentre contempla le famose montagne di pietra, ogni viso viene studiato affondo, fino ad interrompersi proprio sul Nono, dovrebbe complimentarsi con l'artista che l'ha scolpito, eppure, lo rimprovererebbe data l'assenza di quel tocco particolare che renda giustizia alla realtà vissuta <certo..che deve essere davvero imbarazzante> trattiene una risata a stento, ironica quanto basta per non ricadere in offese indesiderate, punta della lingua passata lentamente sul canino a cercar di coprire lo sbotto iniziale di tale situazione. Personalmente, tutta quella notorietà non le piacerebbe per niente, un ritratto stampato non su una tela, bensì, su un'enorme roccia davanti all'intero Villaggio ed oltre <non fraintendermi...ma , non sarà un tantino...troppo?> arriccia il naso in una smorfia infatile, inspira successivamente per cancellare il discorso con un sospiro durato qualche secondo di troppo, tempo utilizzato per ruotar completamente il corpo e fronteggiargli il profilo <periò...hai un panorama da mostrarmi> sfarfalla le ciglia da brava smorfiosetta, scivolano le iridi in lungo ed in largo affinchè possa cogliere la via da intraprendere per iniziare la salita. Capta delle scale in ferro, le indica con un cenno del capo pur essendo consapevole che sia un'informazione già posseduta dall'altro, qualche passo per superarlo ed avvicinarsi ad esse <abbiamo scelto un'ottimo orario eh...> fa caldo, certo, ma fortunatamente non è ancora la stagione delle cicale. Il primo piede ad iniziar la scalata è il sinistro, la mancina viene passata sul corrimano, accarezza il metallo con l'ausilio dei polpastrelli, una ruvidità decisamente contrastante se paragonata alla morbidezza della sua carne, ondeggiano i fianchi come una danza ipnotica, occhio a non distrarti, Hitomu, potrebbe accorgersi che l'attenzione è saettata proprio su un fondoschiena dalla forma perfetta, un cuore capovolto messo in risalto dal busto più stretto rispetto alle anche. Si presenta come una donna minuta, lunghi e setosi sono i capelli bluastri estesi fino a metà schiena, la frangia cornicia non solo i dolci lineamenti perfetti, ma anche lo sguardo di ghiaccio rappresentato dalle iridi bianche, due perle preziose incastonate in una bambola di porcellana. Rosea l'epidermide, più accentuato però sulle gote e sulle labbra carnose somiglianti a boccioli fioriti di ciliegio. Curve mozzafiato, fasciate in un fine cheongam nero in velluto privo di maniche e scollo, la gonna - arrestata alle ginocchia - presenta due spacchi laterali che scoprono le cosce ad ogni falcata, così vertiginosi da far svettare su una delle due la ginghia in cuoio dove è riposto un pugnale nel fodero. Braccia e mani sono abbelliti da innumerevoli bracciali ed il vento, grazie al leggero soffio, potrà espandere il profumo pescato caratterizzante.

18:49 Hitomu:
 Il viaggio intrapreso dalla spiaggia del Paese dell’Acqua è giunto al termine, finalmente. La compagnia, se Hitomu fosse sincero, è stata la parte migliore di questa piccola avventura ma il biondo lo terrà per se stesso. Giunto qui, al Villaggio della Foglia, può finalmente capire cosa sta succedendo. Prima che arrivassero ai piedi del Monte, il jinchuuriki ha creato delle copie di se stesso spedendole nei vari punti critici intorno alla Foglia per ottenere più informazioni possibili su quello che sembra essere in arrivo. Il Nono non ha potuto parlare direttamente con Furaya e per questo ha dovuto improvvisare perché soltanto una voce gli era arrivata. Non poteva rischiare però che questa voce fosse veritiera e rischiare di lasciare il Villaggio senza difese. Durante il viaggio dal Porto del Fuoco fino a qui, il jinchuuriki ha continuato a spiegare alcune teoria sul chakra. Gli avvenimenti successi ieri lo hanno distratto, forse, e ha raccontato a lei ciò che mancava. Le ha spiegato che il chakra può essere di diversi elementi. Fuoco, Acqua, Fulmine, Terra e Vento. Questi sono gli elementi principali in cui il chakra può dividersi e ogni persona ne possiede uno per natura. Più si avanza nelle abilità da ninja e più si è in grado di sviluppare altri elementi se il proprio dna lo permette. Le basterebbe immettere un po’ di chakra in un pezzo di carta apposito per svelare la sua natura. Quando supererà l’esame per diventerà genin, questo magico foglio le sarà donato. Hitomu sente la ragazza sghignazzare guardando i volti sui monti definendo ‘troppo’ lo scolpire i tratti visivi degli Hokage. <Forse sì, in effetti..> imbarazzato, la mano destra si posa dietro la nuca passandola tra i biondi capelli e mostra a lei un sorriso. Pochi attimi dopo, lo sguardo si sposta sugli ex Hokage <L’ho sempre visto come un segno di riconoscenza. Per ricordare chi ha fatto la storia di questo Villaggio. È una bella tradizione, secondo me..> lì osserva uno ad uno fino ad arrivare a Furaya. È fiera di lei, essendo la prima donna ad aver tenuto questa carica. L’ha vista crescere ed imporsi nel mondo ninja. Per questo è orgoglioso di veder il suo viso scolpito. <Magari un giorno ci finirà anche il tuo, lì..> osserva il volto di Fumie pensando che quel monte diverrebbe molto più attraente in tal caso. Per come la sta conoscendo però, si aspetta una risposta negativa da parte di lei e non sarebbe contrariato a ciò. È un ruolo che richiede tanto sacrificio e non è adatto a tutti, neanche a ninja con abilità migliore di quei volti scolpiti. Anche se, in realtà, ce ne sarebbero pochi. Per lui è più una provocazione lanciata alla donna cercando in lei una reazione. <Andiamo, sì> conferma con un cenno del capo le parole di Fumie. Il sole sta tramontando ed è il momento migliore per assistere a quell’orizzonte da sopra i Monti. La ragazza si dirige sulle scale e Hitomu la segue mantenendo poco meno di un metro di distanza. Il corpo di lei si muove sinuoso uno scalino dopo l’altro e le iridi azzurre del jinchuuriki seguono i lineamenti del suo corpo mostrato proprio davanti a lui. C’è troppa poca distanza per evitare il contatto visivo. Ahimè, è quasi costretto a guardare. <Accelera dai.. Altrimenti ci perdiamo il panorama> la stuzzica cercando un modo per evitare che danzi in quel modo sugli scalini. Il biondo indossa soltanto la maglia a maniche blu risvoltate fino a cadere a metà avambraccio. Sotto, porta un paio di pantaloni neri con una fasciatura bianca stretta attorno alla coscia destra e, ai piedi, un paio di sandali da ninja del medesimo colore precedente. I capelli biondi cadono morbidi davanti alla sua fronte e gli occhi azzurri sono fatti brillare dalla luce emanata dal Sole. In effetti, fa caldo quest’oggi. Basterebbe poco per alzare ulteriormente quella temperatura. Per fortuna però le iridi bianche d Fumie sono rivolte dalla parte opposta e non può osservarle e perdersi in esse. <Ci siamo quasi> rivela conoscendo a memoria la distanza. Manca poco ormai. [chk on]

19:24 Hoshiko:
 Ancora avanza in quella scalinata infinita, le bianche sono fisse sul panorama che inizia a svelare la sua bellezza, eppure, l'unica nota stonata è l'affermazione elargitale da Hitomu <Non se ne parla, purtroppo, non credo che il mio modo di pensare possa essere incastrato a tale carica> amante della Libertà d'espressione non solo propria, ma di ogni creatura vivente presente sul Pianeta, imporre delle regole significherebbe esaltare quelle catene invisibili da molti odiate, poichè limitano l'animo a perseguire un'idea di comportamento ritenuto "positivo" senza delle fondamenta scentifiche appurate. I pensieri però si rivolgono all'elemento che riuscirà a manovrare, non ha preferenze, eppure, scoprire cosa scorre nel suo dna è dannatamente affascinante, ma prosegue con il discorso <sono d'accordo sul ritrarre chi ha scolpito la storia di un Villaggio, tuttavia non credo che l'Hokage, da solo, possa far tanto se non vi è la presenza del popolo> una guerra non è combattuta da un'unico uomo, egli non è altro che la figura di un Leader con il solo scopo di tener uniti ogni membro di cui è composto questo luogo. Dove finiscono tutti coloro che son morti per amore della patria? In un celato dimenticatoio accontentato da qualche fascetta, gettato in qualche museo o libro scolastico, no, ognuno di loro merita lo stesso ed identico trattamento poichè non erano schiavi, ma uomini devoti che hanno sacrificato se stessi per un collettivo. Aumenta il passo, ma l'ancheggiare certamente non svanisce, è una sua caratteristica, palpabile la naturalezza con il quale attua questi atteggiamenti provocatori se visti da occhi di chi, palesemente, è interessato, non importa cosa ella stia facendo, se è piacevole d'ammirare, l'occhio cadrebbe a prescindere dall'azione compiuta <hai fretta Hitomu?> rilancia uno sguardo in tralice, desiderosa di intrecciar ancora una volta i zaffiri altrui, ahimè, il traguardo però è stato raggiunto, di fatti ruota l'intero corpo per fronteggiare il bel vedere aperto dinanzi a loro. Caldi i colori che adornano il cielo, pennellate sembrerebbero le nuvole intrise di arancio, di giallo, e persino di quel blu che caratterizza la nottata imminente, se si solleva il naso più in alto, gli astri si mostrerebbero già con la loro fierezza affinchè il sole venga salutato per una ritrovata alba. Scosso è l'animo di Lei, tanto da far calare un silenzio interrotto solo dallo scrosciare delle fronde alberate, dolce il profumo della primavera alle porte, le inebria l'olfatto fino a far nascere un leggero sorriso sulle labra carnose <Mi piacciono i tramonti pieni di luce...> sussurri suavi, sottili, una sirena che con il suo canto vorrebbe stregarti, ma è una confidenza più che un corteggiamento <quelli che irrompono da qualche angolo nascosto del cielo e incrinano l'asse terrestre tanto sono spettacolari> il capo viene poi lentamente direzionato al Jinchuuriki, ne ammira i dettagli esaltati dalle obre di quella strana atmosfera su viso <quelli che ti ricordano perchè sei vivo> come si può combattere per il potere quando, condividere, è quanto di più bello possa esistere

20:10 Hitomu:
 E come aveva previsto, la risposta della donna è contraria alla provocazione lanciata dal jinchuuriki. Hitomu lo sapeva, anzi lo immaginava. Sin dalla spiaggia, lei ha parlato di valori che diano sfogo alla libertà e neghino al mondo catene e regole. In questo momento della sua vita, Fumie non può ritrovare nel ruolo di Hokage il suo punto di vista. Ne è troppo distante per ora ma il futuro può essere sorprendente. Chi lo sa quel che succederà. Hitomu ascolta le parole di lei sull'importanza del popolo e non potrebbe trovarsi più d'accordo. Le gambe si muovono, prima una e poi l'altra, seguendo il corso degli scalini. Le braccia seguono, coordinate in maniera opposta agli arti inferiori, lungo i fianchi. Lo sguardo si sposta sul Villaggio adesso osservando in lontananza la prateria della memoria, sito dedicato a tutti i caduti in guerra della Foglia. Un luogo speciale per tutti gli abitanti della Foglia, in cui si riuniscono in preghiera per ricordare i loro defunti. <Non c'è cosa più preziosa per un Hokage del suo popolo> le sue parole sono piene di amore verso la sua gente, anche ora che non è più in carica sente quell'affetto reciproco. <Nessuno viene dimenticato in questo Villaggio. Forse per questo siamo così uniti, in ogni situazione..> l'amore per la Foglia porta il Villaggio a chiudersi a riccio ogni volta che succede qualcosa, come una guerra o un nemico comune. Quell'amore si trasforma in una sorta di protezione in cui nessuno viene escluso. Questa è la Foglia. Fumie ascolta il consiglio dell'uomo aumentando il passo e lanciando una battutina verso di lui. Lo sguardo di Hitomu nota il suo viso di traverso mentre gli lancia un'occhiata. Quel fotogramma, durato un attimo, trasforma le labbra del jinchuuriki in un sorriso dolce donata verso lei. La bocca si allunga, quel che basta per mostrare la felicità dell'uomo. Felicità derivata dall'atteggiamento di lei, così interessante per la mente di Hitomu che ne viene completamente catturato. Arrivano finalmente sopra i Monti e il Villaggio si estende sotto di loro. Il cielo dona con i suoi colori una splendida immagine. L'azzurro, il giallo, l'arancio e il rosso che nasce mentre il Sole cala dietro l'orizzonte. Lei interrompe per un attimo il suo dire, forse meravigliata da quel che vede. <Avevo ragione, Fumie?> sussurra quelle parole e il suo nome lasciandole volare in un soffio di aria con dolcezza. Una bellissima immagina da ammirare, insieme ad una persona che gli sta facendo trascorrere dei momenti di piacere. Il viso di lei si sposta su di lui dopo aver proferito quelle frasi. Il jinchuuriki china la testa, su e giù, dando piena ragione alle parole della donna. Il volto ruota anch'esso verso la donna. Le iridi azzurre si fermano finalmente sugli bianchi occhi di Fumie. E il tempo ora si ferma. Non troverà forse migliore la vista di quegli occhi all'immagine del suo Villaggio? Non è mai riuscito a paragonare qualcosa alla bellezza che si estendeva sotto i volti degli Hokage. Eppure, ora, sembra aver trovato una risposta. <Mi piace l'effetto che questa luce dona ai tuoi occhi> sussurra ancora in direzione della donna. Quei colori del cielo si mischiano riflessi nelle bianche iridi di lei. Hitomu rimane fermo a fissare quel paradiso che si dirada all'interno degli occhi della donna. E stop. Il tempo si blocca ancora una volta. Maledizione. [chk on]

21:32 Hoshiko:
 Leggero è quell'annuire riguardo al popolo, eppure, l'unico pensiero che le batte nelle membra è ricercar un motivo a così tanto egoismo, la distruzione può portare solo ad un vuoto incolmabile, la paura non è potere poichè quella è utilizzata solo dalle bestie affinchè il gregge venga dominato, ricevere rispetto lasciando la libertà ad una creatura di camminarti affianco non per la tua forza, ma per la luce che fa risplendere la tua anima, solo allora potrai comprendere il senso della colletività, far crescere la quercia partendo da radici solide. Una semplice torre, per quanto cemento possa possedere, dopo un semplice terremoto è pronta a crollare in mille frammenti <...sarebbe bello però che questa unione fosse estesa per ben oltre il solo Villaggio...> le bandiere creano solchi irrecuperabili, dividono e scindono persone fondamentalmente uguali in idioti pregiudizi dettati dal luogo d'appartenenza, come se si potesse scegliere dove nascere e da chi. Lenta è la chioma che si smuove al vento, le iridi innevate ancora osservano l'orizzonte, ben oltre quelle case, lì dove il Mondo sembra finire, quel confine misterioso che aspetta solo di essere esplorato <si Hitomu..avevi ragione> compare un sorriso sulle labbra, eppure, par avere un sapore diverso, più malinconico per la paura che un momento come questo, idilliaco, possa svanire dietro l'odio imposto dai nemici, arde nello stomaco la rabbia riversata su tutti coloro pronti a schiacciare i desideri, i sogni, famiglie senza alcun ritegno, ma allo stesso tempo, combatte con la sola idea di recar loro il danno pronti a donare. E se è uno schiaffo quello ricevuto, bisogna rispondere con una carezza, la morte non può che essere un regalo poichè facile, veloce ed indolore, dovranno condurre un'esistenza devota alla redenzione, pagando ogni singola goccia versata al suolo <...> si spalancano impercettibilmente le palpebre, gesto coadiuviato al capo scattato in sua direzione, si spezza il respiro per quell'improvvisa confidenza non attesa, gote colorate da un leggero rossore seppur in viso tornerebbe la serenità donata dal suo sguardo < non è la luce a donar questo effetto..> tace per alcuni istanti usati per affondar il canino nella carne inferiore, perchè esitare quando è alla sincerità al quale si è dato voto, assaporare il presente dato dell'incertezza futura < ma il riflesso che scatenano i tuoi occhi nei miei> zaffiri preziosi, un'oceano nel quale più volte ha voluto immergersi, forse non saranno trascorsi mesi dal loro incontro, eppure, è armoniosa la sintonia nata durante questo viaggio. Due cammini intrecciati che adesso proseguono affiancati l'uno all'altra, a che serve cronometrare in quanto un sentimento possa nascere o meno, se l'attrazione fisica e mentale sia giusta o sbagliata, se rende felici, non si può far altro che lasciarsi trasportare come l'onda fa con il mare. Mancina sollevata nell'esatto momento in cui l'abbandonerebbe per porgere il profilo, polpastrelli che delicatamente ricercano il contatto con quelli di Hitomu, nulla di invadente, ma leggere carezze risalite poi sulle nocche per completare ciò che le parole non riescono forse ad esprimere <sono felice di averti seguito> al di la del Maestro e degli insegnamenti, al di la delle Missioni, io sono qui con te.

22:44 Hitomu:
 Ha passato tanti momenti sopra quei Monti. Da bambino, da adolescente, da Hokage. Ha sempre trovato meravigliosa l’immagine del Villaggio in cui è nato e cresciuto donata da quell’altezza tra le diverse acconciature degli Hokage passati. Ha sempre creduto che non avrebbe mai potuto osservare immagine migliore di quella. Ora invece, guardando al suo fianco la ragazza, capisce come l’immagine in se non era nulla in confronto alla sensazione di felicità dettata dalla presenza di Fumie in contemporanea alla visuale di quel tramonto. Sarebbe diverso se lei non ci fosse e questo Hitomu lo percepisce all’interno di se stesso, in quel vaso dove coltiva la maggior parte dei suoi sentimenti. Il jinchuuriki sente l’osservazione della donna sul dovere estender quella protezione. <Cosa ne pensi dell’Alleanza?> le domanda subito, senza spiegarle l’idea che questa è nata proprio per essere quello che lei vorrebbe accadesse. Vuole ascoltare la sua opinione, prima. E, successivamente, dirà magari il suo pensiero. Gli sguardi di Hitomu e Fumie si incrociano in un battito di ciglia. Ed ecco che quella sensazione, che lei sta donando a lui da qualche giorno, ritorna come una tempesta all’interno del corpo di Hitomu. Un fuoco che divampa ma non brucia. Un fuoco che crea e non lascia marchi. Un fuoco piacevole. Rimane immobile quando sente che sono i suoi occhi azzurri a donarle quell’effetto che gli piace. Il suo battito rallenta nel sentir il contatto tra i loro polpastrelli. Le dita si muovono leggere e delicate sfiorandosi tra loro. Quel dolce contatto provoca dei brividi lungo il braccio del jinchuuriki. Le iridi azzurre si intrattengono in quell’insieme di infinite nuvole di un bianco puro ed un sorriso si mostra ancora sul volto di lui quando le loro mani si intrecciano finalmente. Quel che lei dice alla fine sarebbe quel che lui ha tenuto dentro fino ad adesso. La mano di Hitomu stringe dolcemente quella della donna adesso. Sebbene la distanza sarebbe comunque poca, il braccio si alza leggermente e le dita tirano l’arto di Fumie verso di lui. Come se il corpo del Nono fosse un centro di gravità dalla quale lei sarebbe attratta. Il braccio di Hitomu passa sopra la testa della donna e blocca il corpo di lei proprio davanti al suo. Posa le sua braccia attorno alle spalle di lei permettendole comunque di osservare quel tramonto. Si posano delicate sulla di lei pelle sfiorandola sopra il seno prosperoso ma rimanendo comunque vigile nell’evitare di esagerare. E lui ora la osserva da lì dietro, con i loro corpi che seguono i lineamenti di uno e dell’altra. I loro profili si toccano, entrano a contatto, la schiena di lei che si posa sul petto di lui. I capelli bluastri di lei che sfiorano il petto dell’uomo. Inspira aria per prendere ossigeno in quella situazione sentimentalmente difficile e in un attimo il suo profumo entra nel suo corpo come uno stupefacente che annebbia la sua mente. Non riesce a guardare quel tramonto. È fermo sui morbidi filamenti che compongono la sua cute. <Meno male che sei testarda..> sussurra lui vicino al suo orecchio lasciandole intendere che ha fatto bene a convincerlo. È un bel momento. Non c’è dubbio. [chk on]

23:32 Hoshiko:
 La ragione per cui il mondo manca di unità e giace a pezzi e a mucchi è che l'uomo manca di unità con se stesso, fulgida dalla sua comprensione, quella domanda le viene posta proprio nel mentre lo sguardo scivola lungo ogni casa accesa dopo la sparizione del sole <esistono vari tipi di alleanze, di solito vengono proposte per torna conti personali, oppure, per un'obbiettivo comune al quale, in solitudine, non si riuscirebbe ad arrivare> tutti i libri che hai letto sono già stati letti da altre persone, e tutte le canzoni che hai amato sono state ascoltate da altre persone, e la ragazza che tu trovi carina è carina anche per altre persone, se considerassi queste cose quando sei felice, ti sentiresti alla grande perchè quella che stai percependo è l'unione globale che tutti affina <bisognerebbe creare ponti là dove vi è distruzione, un canale di comunicazione affinchè non vi sia più divisione e muri, ma uno scambio continuo senza che mai si impongano le proprie ideologie ed i propri pensieri. Fin quando ci sarà brama di potere, tutto questo non esisterà mai..> permane dunque in silenzio dopo questa affermazione, tacito il sospiro interrotto solo dalla mano intrecciata con quella altrui. Segue senza replica le movenze dettate dalla lieve forza di traino subita, aderisce la schiena al corpo di Hitomu affinchè possa essere accolta in quell'abbraccio dal sapore dolce, sublime come il migliore dei nettari, ed il resto? Svanisce. Non importa il panorama divenuto scuro, lontana è la guerra imminente pronta a lasciar dietro di se sangue e disperazione, per Lei, adesso, tutto si riduce a quegli istanti vissuti nella loro interezza, guardaci pure Luna, non è per te che saranno tessute le lodi quest'oggi <la mia non è testardaggine, ma puro fiuto per la qualità> ironia che colora il suo tono, ancora preme il proprio corpo accentuando la pressione dei suoi arti attorno a quelli del biondo, stringimi finchè la separazione divenga nulla, lascia entrare ciò che tenti di lasciar fuori, i rimpianti sono brutti flagelli da portarsi nel baratro. Disinteresse è quello dimostrato adesso in ciò che è stato ammirato fino a qualche minuto prima, tenta di rotear il corpo affinchè possa fronteggiarlo ed avvolgere il suo busto, se prima era la nuca ad esser poggiata contro il petto, adesso vi sarà il mento sollevato a sopperir la differenza d'altezza vigente, brama i suoi zaffiri che adesso non le fanno più provare imbarazzo, anzi, una pace pronta a colmar quel vuoto da sempre provato <...> cosa si dovrebbe dire in questi casi? Nulla, il silenzio alle volte vale più di mille parole, i gesti esprimono pensieri ancor difficili da poter essere rivelati. Segue l'istinto, tanto da scioglere l'intreccio - senza mai indietreggiare - per poter raggiungere con le dita la folta chioma chiara dell'uomo, delicatezza nell'invitarlo ad avvicinare la sua fronte contro la propria, ma non si azzarda ad andar oltre, calando le palpebre e lasciando libera la strada al resto delle piacevole sensazioni che tutto questo le provoca.

00:22 Hitomu:
 Prima di perdersi negli occhi altrui, si concentra sul discorso dettato dalle parole di Fumie. Un interessante monologo su quel che dovrebbe essere un’alleanza secondo lei. Hitomu prova a dare una sua visione della situazione partendo da ciò che era il passato <Anni fa, quando avevo la tua età più o meno, tutto questo era impensabile. Ogni Villaggio pensava solo a se stesso, guerre continue, scontri su ogni fronte.. Alleati pronti a tradirti per un loro tornaconto personale..> rivela ciò che era il mondo ninja prima, quando lui non era nemmeno una forza portante. Era un genin giovane, pronto all’avventura, con un coprifronte stretto intorno alla sua fronte. <Credo molto in questa Alleanza, invece> voluta da lui stesso, in cui ha portato man mano sempre più Villaggi al suo interno. <Credo molto nelle persone con cui anni fa strinsi un accordo. E da allora, ogni volta che ce ne è stato il bisogno, un Villaggio ha dato supporto all’altro> ricorda bene quando la Foglia aiutò il Villaggio dell’Erba durante una guerra. O quando, al contrario, Yukio inviò le sue truppe per supportare Konoha contro l’esercito di Ryota. Vecchi ricordi che fan capire a lui che, fino a quando sarà composta da gente del genere, questa Alleanza è usata nel migliore dei modi. Com’è successo nelle ultime settimane, aiutando la Nebbia nei suoi problemi. Sono le persone a fare la differenza. Arriverà qualcuno che vorrà bramare nell’ombra e forse le cose cambieranno allora. <Viviamo in un mondo pieno di persone che nascoste nell’ombra cercano di farsi strada nei modi più loschi. Il male cerca sempre un modo per tornare in gioco> il suo viso si corruga leggermente conscio del fatto che ha sempre sperato di estirpare questo male dal mondo ma con il tempo ha compreso che non era possibile. <Bisogna tessere i fili verso gli altri, verso i prossimi. In modo che i legami con i villaggi diversi dai nostri siano forti e pronti ad ogni evenienza> conclude il suo discorso tornando a concentrarsi su quell’abbraccio che nasce in pochi secondi. Le braccia di Hitomu stringono il corpo di lei quasi a volerle donare il suo calore. Il Nono sorride e uno sbuffo che esce dalle sue narici ascoltando la battuta della donna. <Stupida..> lieve esce la sua voce tenendo un tono basso, in modo che l’aria trascino le lettere di quella parola esclusivamente all’udito di lei. Pochi secondi dopo, il corpo della donna ruota e le braccia di Hitomu glielo permettono. Il biondo ritrova ora il mente di Fumie posato sul suo petto. Gli arti superiori si stringono ora dietro la schiena della donna stringendola quel che basta per permettere ai due corpi di unirsi ancor di più in quel contatto che potrebbe permettere ai due di sentir il battito cardiaco dell’altro. La mano di lei passa tra i capelli dell’uomo. Le fronti si toccano. Gli occhi di Hitomu sprofondano adesso in quel pianeta bianco presente all’interno della iride di lei, sfumato da un accento azzurro ovvero il riflesso dell’uomo. Un pianeta bellissimo, in effetti. La stringe ancor più forte al suo corpo. La testa di lui si separa da quella della donna e le labbra si posano leggere sulla pelle altrui donando un dolce bacio proprio sulla fronte di Fumie. La mano destra ora segue il corso della colonna vertebrale del corpo di lei. La accarezza con leggerezza sfiorando i suoi tratti fino a giungere lungo il collo e fermandosi tra la chioma bluastra di Fumie. Il viso di Hitomu scende ancor verso il basso. Ed ora il naso di lui sfiora quello dell’altra. Non sono mai stati così vicini. Le labbra sono separata soltanto da un atomo di ossigeno. Tanto separa la bocca di lui dal desiderio di poggiarsi su quelle di lei. Lo sguardo di Hitomu si posa sulle iridi di lei. Il respiro si fa più lungo. Il cuore batte più forte. Secondi che sembrano durare una vita intera. Se un fuoco brucia e non lo provi a spegnere, diventerà sempre più grande. [chk on]

01:08 Hoshiko:
 Vorrebbe contiunare quel discorso sull'alleanza, ma la mente è offuscata da quella vicinanza che fa divampar la bramosia del suo corpo, quel desiderio di divenir un tutt'uno con l'altro, smettere di resistere dinanzi a margini che a stento trattengono il fiume in piena. Non si oppone alle sua volontà, caldo è il fiato impattato sul proprio viso, un'incrocio non solo di sguardi, ma di anime poichè l'importanza del colore è divenuto nullo in quel turbinio di emozioni a trascinarla nell'oblio senza ritorno, affogata ormai in un'oceano del quale non prova timore, ma profonda attrazione psico-fisica mescolata alla carnalità e spiritualità <Riunire tutti sotto un'unica bandiera...> sussurra schiudendo le labbra rosee, leggere carezze vengono attuate dal suo naso, sfocia in un gioco di persuasione e corteggiamento mirato a tentar di far perdere il lume della ragione ad Hitomu, brucia con lei in fiamme dal sapore dolce e passionale <i villaggi diverebbero semplici fazioni di un'unico grande impero...> non prosegue l'argomento per vero interesse, ma per apporre un sottile velo d'attesa fastidiosa ad entrambi, eppure, è proprio quella forse a far raggiungere il picco del patos di una serata inattesa. Dita che, con i polpastrelli, continuano ad infilarsi tra la chioma dorata, un'altro mezzo passo viene smosso affinche l'incastro si perfezioni, di fatti accoglie tra le proprie cosce la gamba dell'uomo, calde ed avvolgenti nonostante la minuta statura, arco di cupito che traccia il contorno di Lui, dannatamente flemmatiche come il respiro smorzato dall'eccitazione in aumento, gote arrossate ma non per imbarazzo poichè nulla detta errore in quelle azioni, adesso compiute. Quel bacio, da parte di lei, ancora non vuole arrivare, che sia per insicurezza oppure orgoglio femminile non è dato saperlo, tuttavia non risparmia i colpi in quel gioco di ruolo stuzzicante e travolgente, di notte ogni cosa assume forme più lievi, più sfumate, quasi magiche, tutto si addolcisce e si attenua, anche le rughe del viso e quelle dell'anima...magari portasse consiglio. Invece lascia in dote tante domande e solo una persona come risposta a tutte, improvviso lo spostamento attuato con il capo, se lui si concentra sulla proptria fronte, lei invece scivolerebbe verso l'incavo del collo, soffermandosi poco sotto la mascella, lì dove sotto l'epidermide pulsa la giugulare di un cuore impazzito <Hitomu...> pronuncia come un matra il suo nome, rigetta l'aria all'esterno per poi rigofiar il petto prospero aderito al suo, potrà avvertire egli la morbidezza di una bocca alla pari d'un fiore primaverile, e quella carezza successiva di due gote in contatto tra loro prima di tornar alla pericolosa vicinanza di due creatura accese come le più belle braci su una spiaggia estiva.

01:50 Hitomu:
 Erano lì per guardare il tramonto. Lo hanno osservato forse per trenta secondi, non di più. Poi tutto è scomparso e sono rimasti solo i loro corpi, uniti in modo passionale da quella stretta attuata dai loro arti. Non c’è il Villaggio, non c’è il Sole che è tramontato ormai, non c’è la Luna che ne dovrebbe aver preso il posto, non ci sono le stelle a dipingersi come miliardi di puntini nel cielo inscurito. Lui e lei. Lo Yin e lo Yang, no? Cosa succede quando questi due si uniscono? La luce e l’oscurità. Cosa nasce quando si incontrano? Prende vita una contrapposizione dai sapori dolci, nel loro caso. Gli opposti che, attraendosi, danno un senso unico alla loro esistenza. Le parole di lei sono unite ai suoi movimenti. Il viso che si sfiora. La mano che accarezza dolcemente i capelli biondi dell’uomo. Ogni gesto comporta una conseguenza esterna ed interna a lui. Più Fumie lo provoca e più le sue mani si stringono sulla schiena di lei. Più gli sussurra così vicino quelle parole e più il respiro si allunga riempendo i polmoni di ossigeno che sarebbe vitale in questo momento. Parole che non trovano contesto in quel che sta accadendo ma vengono comunque udite dal jinchuuriki. Il biondo non le risponde questa volta sull’argomento. Le cosce di lei si fanno spazio tra le gambe del Nono. La mano destra di Hitomu scivola sulle ultime vertebre lombari della schiena di lei spingendo il bacino di Fumie a scontrarsi con il corpo di lui. La mano scivola lenta e soffice accarezzandola la sua pelle da sopra il tessuto della veste indossata dalla donna. E si blocca dove descritto, con le dita che si aprono e ben si posano sul corpo di lei. Dopo il bacio sulla fronte, Fumie abbassa il suo viso portando le sue labbra a sfiorare il collo di lui. Un bacio che lo porta a piegare il capo dalla parte opposta del viso di lei. I brividi scorrono lungo il suo corpo e gli occhi si chiudono per un paio di secondi. Le labbra della donna si scoprono morbide a contatto con la pelle di lui. E gli piace quella sensazione. <Lezione di oggi..> ora le sue labbra si schiudono leggermente permettendo alla voce di uscire come un sussurro verso l’orecchio della donna. <.. a volte, le parole sono superflue> non c’è più bisogno di parlare. L’ultima parola ascoltata è il nome dell’uomo che lei libera dalle sue corde vocali fino a giungere al jinchuuriki come un campanello che lo attiva. Gli occhi azzurri di Hitomu osservano da quel centimetro di distanza il viso di lei. Gli occhi bianchi, il naso, le guance rosse e poi quelle labbra. Il naso si avvicina a quello di Fumie sfiorandolo soltanto ora. Ruota di qualche grado il capo sulla sua destra. Si trova immerso nei suoi occhi. Sta navigando all’interno di essi. Può sentire il respiro della donna addosso al suo volto. Le labbra dell’uomo entrano a contatto con quelle di lei. Le sfiora soltanto iniziando ad assaporare quel sapore. Ne gusta ogni attimo, ogni secondo. La mano dietro la schiena spinge ancor di più il bacino di Fumie contro il corpo di Hitomu. Le cosce di lei si muovono leggermente in alto verso quelle dell’uomo. La mano sinistra si posa sul viso di Fumie sistemandole una ciocca di capelli spostandola di lato. Gli occhi si socchiudono lentamente. Il respiro si blocca per un istante. Il viso di Hitomu si avvicina all’altro divorando quella distanza che non esisteva più da qualche secondo. Le labbra di lui si adagiano morbide su quelle della donna assaporando il gusto della bocca di lei. Un bacio, lento e dolce. Il battito cardiaco rallenta, come il tempo in questo momento. Gli opposti si sono attratti.

02:47 Hoshiko:
 Yin e Yang, maschio e femmina, forte e debole, rigido e tenero, cielo e terra, luce e oscurità, tuono e lampo...l'interazione di principi opposti costituisce l'universo, ci concilia, dalle cose in contrasto nasce l'armonia più bella, perchè tu sei più di un semplice pensiero, non un capriccio o un'oggetto da utilizzare per poi esser gettato via. Un piccolo, grande, tesoro da custodire tra le stesse mani che adesso accarezzano quei fili dorati, e guardassero gli Astri invidiosi per le attenzioni mancate alla loro maestosità, che perdonino l'affronto di due mortali conciliati nel nido della notte, la stessa dal quale tutto ebbe inizio, un filo rosso legato ad un dito che si è sempre chiesto cosa si nascondesse all'altro capo <...> no, è vero, le parole non servono quando sono le emozioni a trovar sfogo in carezze dal sapore dolce, passionale, pronte a donar sollievo al moto perpetuo di anime vaganti senza una meta. Labbra carnose pronte ad assaporare l'altrui pelle, uno sfioro così impercettibile da mettere in dubbio l'esistenza stessa di esso, tuttavia, l'incrociar di sguardi annienterebbe muri ormai ridotti in cenere, un brivido le percorre la schiena, lento tanto da far rabbrividire l'epidermide illuminata dal pallore Lunare, bacino pronto a seguire la direzione indicatele affinchè possano aderire in un'incastro perfetto, sboccia quella danza sensuale mescolata al pizzico di lussuria, si flette il ginocchio per dar la possibilità al piede sinistro - esterno - di poter arpionare la caviglia di Lui, una morsa stretta che accentuerebbe il desiderio ardente nei loro petti. Dov'è finito il resto del mondo, calati i sipari non rimangono che loro due, insieme, un'intreccio al quale è impossibile sottrarsi, neanche viene contemplata la sola idea di interrompere quest'attimo in cui i rintocchi d'orologio non li raggiungono, solo il vento riesce a far da contorno grazie alla sua leggera brezza che smuove le fronde scroscianti, si socchiudono le palpebre con flemma fino a sigillarsi per l'espiazione d'ogni smania fin'ora trattenuta. Intensifiva l'abbraccio attorno alla sua nuca, non esiste un ritorno a quel paesaggio, adesso, sostituito da un mari di luci provenienti dalle abitazioni, piccoli punti sparsi nell'oscurità, esattamente come la Volta serale sita sulle loro teste, schiude i boccioli per attendere forse la lingua, o forse per racchiudere il suo superiore tra le proprie, ed ancora tenterebbe con l'inferiore ma sta volta tramite la dentatura perfetta, nulla che possa recargli dolore, ma puro piacere in quel crescendo famelico mai in procinto d'arrestarsi. Attimi passati a gustar il miele più puro, ma alcuni passi vengono smossi indietro ed i palmi scivolano lungo il petto fino ad acchiappare la sua maglia, tenero invito a seguirla fino al muretto del Bel Vedere dove - se ci fosse riuscita - adagia il fondoschiena coadiuviando la gamba sinistra pronta a tracciar un tragitto con la coscia fino a raggiunger i suoi fianchi, il tessuto dell'abito ricade lateralmente affinche venga completamente scoperta grazie agli spacchi vertiginosi, la gemella, invece, permane tra quelle di Hitomu senza mai mutar la sua posizione, accusando l'intero peso della donna. Due cuori che scalpitano all'unisolo.

03:29 Hitomu:
 Come può fermarsi un incendio che divampa in una foresta? Non può, questo è sicuro. Il fuoco aumenta, sempre di più, fino a bruciare tutto quello che trova. Così come la passione tra i due continua a danzar tramite i loro movimenti che uniscono sempre di più i loro corpi. I bacini che si sfiorano. Le mani che si aggrappano alla carni altrui. Il profumo di lei che entra dentro il respiro del biondo inebriando i suoi sensi. Il sapore di quel bacio che, dolce e gustoso, rimane in bocca all’uomo e le papille all’interno ne sono pienamente soddisfatte. Le labbra di lei trovano contatto con quelle di lui. La punta della lingua si muove ora sinuosa, come un lento ballo, all’interno della bocca di lei in cerca della gemella. Ne vorrebbe sfiorar il tatto muovendola con far lento ed elegante. Un gioco di movimenti morbidi, una contro l’altra se lei fosse dello stesso pensiero. E pochi secondi dopo la stessa si ritira, con le labbra di lui che donano un altro dolce bacio lasciato con far delicato al di lei labbro inferiore. Fumie, invece, addenta senza provocar dolore il labbro opposto di lui. Non fa male, anzi. Il piacere aumenta sempre più, il cuore inizia a batter sempre più veloce. I battiti potrebbero essere udibili, come un tamburo che vien battuto. La caviglia di Hitomu viene arpionata dal piede di lei. La lascia giocar con il suo corpo, senza prendere il controllo per ora. Il petto di lui sfiora il seno della donna. Il desiderio di possedere il corpo di Fumie aumenta sempre più, ogni attimo in cui le loro labbra sono unite in quel desiderato bacio. Ora lei si separa dal contatto con lui stringendo le mani sulla maglietta indossata dall’uomo. Hitomu vien tirato da lei che posa le linee del suo corpo su di un muretto trascinando il Nono con se stessa. La gamba sinistra rimane tra quelle di lui mentre la destra si innalza sul fianco dell’uomo. Soffia il vento, sì. Per fortuna. Ricorda a lui che l’aria esiste e deve essere respirata. Inspira profondamente cercando di strapparle i vestiti da dosso. La gonna indossata da lei, nella posizione in cui è, non copre a sufficienza la forma della sua coscia. La mano sinistra di Hitomu si abbassa posandosi lateralmente su di essa. Ne segue le linee partendo dal ginocchio e sale sempre di più aumentando ogni centimetro che passa la forza con cui la mano sfiora la pelle altrui. Si ferma sul fondoschiena della donna assaporando i suoi lineamenti tramite il palmo dell’arto. L’altra mano, invece, si posa sul di lei fianco iniziando a salire lentamente toccando con i polpastrelli dolcemente ogni parte del suo corpo. L’addome, le linee del seno, la sua gola, fino a sfiorar le sue labbra in un ultimo morbido tocco. Il bacino di Hitomu spinge verso quello di Fumie e il movimento è maggiormente aiutato dall’apertura della coscia altrui. In una normale e quanto ovvia reazione umana in un uomo, il pube di Hitomu sfiora la parte bassa del ventre di lei lasciando che entrino in contatto in modo armonioso in un lento danzar tra i due corpi. Niente di eccessivo, soltanto un assaggio di quel che le due figure potrebbero pregustare nel caso quel fuoco non cessi nei prossimi minuti. Il viso di Hitomu si avvicina nuovamente alle labbra di lei, infine. Il labbro inferiore di Fumie vien puntato dalla bocca ancor umida di lui. Ne appoggia delicatamente i contorni e assaggia ancora una volta il sapore di lei. I corpi si sfiorano in un infinito numero di collisioni. Mani, braccia, gambe, viso, labbra. Un’unione di contatti che fan aumentare ancora di più quella passione nata su quel Monte. Le mani non fermano la loro voglia di assaggiar quel corpo. Qualcuno intervenga, altrimenti non finisce più.

03:45 Hitomu:
 [Edit] Ops. [end]

I due terminano il loro viaggio arrivando al Villaggio della Foglia.
Si spostano sul Monte dei Volti per ammirare il panorama. E niente.. finisce diversamente.