Ribellione
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Giocata dal 20/04/2020 21:14 al 21/04/2020 01:03 nella chat "Ponte Naruto"
[Ponte] Alla fine l’ha convocato, alla fine gli ha chiesto di presentarsi su quel ponte, il momento è giunto e non deve esitare ancora, non c’è motivo per esitare oltre, alea iacta est direbbe qualcuno da un altro mondo e da un altro tempo ma il concetto riverbera fino a lei: il dado è tratto, la decisione presa nel bene e nel male quello per lei rappresenterà un definitivo punto di svolta, un cambiamento definitivo e non importa che sia o meno pronta perché arriverà. Nuvolette di consenta si accumulano davanti alle labbra chiare, segno di quei profondi respiri che prende, segno del suo non essere ancora completamente parte del mondo dei morti, non ancora ma promessa a loro. Sa di poter contare su un alleato, per quanto ancora debba decidere se fidarsi davvero di lui, sa di essere abbastanza forte per farcela, non ha nulla da temere non è più una genin troppo stupida per difendersi da sola. Se ne sta quindi al centro di quel lungo ponte in attesa, respira piano e profondamente, lentamente sente l’ansia cresce e diminuire in lei a seconda di come decide di ispirare ed espirare quel sentimento si fa più o meno opprimente per quanto continui ad averne il totale e assoluto controllo. Le mani sono le uniche che risentono di un lieve tremore, la destra però è chiusa con forza in un pugno, al suo interno il simbolo, l’anello del mignolo destro. Immersa nella nebbia potrebbe quasi venir scambiata per un’infernale visione specie visti gli abiti completamente neri e i capelli sciolti. Infatti le ciocche di nero pece le ricadono intorno al volto e lungo schiena e spalle arrivando fino alla metà del suo busto, lunghi lisci e ben pettinati, similmente la frangetta le incornicia un volto candido e magro, dai profili duri. Gli occhi sono appena coperti dalle palpebre e dalle lunghe ciglia per quanto si possa scorgere il differente colore delle iridi, rossa la sinistra e invece azzurra come il ghiaccio la destra. Si gode l’umidità e il freddo sulla pelle bianca e nuda che si mostra senza timidezza al mondo e alla spettrale Kiri, una gonna composta da strati sovrapposti di stoffa nera e semitrasparente dal basso della vita fino ad arrivare a sfiorare terra, larga e morbida si poggia sulle sue forme e su quei muscoli allenati da combattente, due grossi spacchi ai lati che arrivano fin quasi ai fianchi, le permettono e garantiscono movimenti fluidi e una certa sicurezza, lei si è sempre trovata più a suo agio nuda che coperta infondo. Sul busto invece solo un top senza maniche con delle spalline sottili e scollo a cuore, nero anch’esso ma di pelle questa, che la fascia le cinge il seno, lasciando l’addome piatto e con qualche accenno di muscolo completamente nudo. Pallida come la luna che sta in cielo in questo momento si mostra come una donna adulta perché ciò che sta aspettando su questo ponte non è una ragazzina ma una donna. Ai suoi piedi il copricapo e la mantella dell’Akatsuki, perfettamente piegata e sistemata davanti ai sandali da ninja neri e semplici. Quelle le nuvole per cui ha quasi pregato, in cui ha sperato e che mai ha dimenticato, ma è giunto il momento di evolversi, persino lei ora si trova a dover cambiare per non essere uccisa da sé stessa. Non indossa tacchi non avendone alcun bisogno, il suo è un fisico naturalmente slanciato e non si può dire le manchino i centimetri, il chakra le dona ancor più forza e decisione, scorre in lei attivo e prepotente [chk on] Una lunga via è quella che separa Kiri da Uzo no Kuni, una via sospesa, il Ponte Naruto. In tutti questi anni su quel ponte non sono mai avvenuti eventi positivi, soltanto svolte e situazioni sgradevoli per le persone, forse questa potrebbe essere attribuita ad una situazione simile alle precedenti di altre persone. Kimi è già al centro di quell'enorme ponte, il Kokketsu invece sta arrivando. Qualche effetto scenico per la sua entrata in campo? Assolutamente nessuno. Un'ombra in lontananza si potrebbe palesare agli occhi della Doku, sicuramente la figura che ha convocato questa sera. Inevitabile l'umidità della zona, l'oscurità e la poca visibilità; per questo motivo la figura del Tessai sorregge nella mano destra una sottospecie di torcia, una luce fioca proveniente da quella mano compressa causa della nebbia. Sulle spalle si può notare distintamente un haori poggiato unicamente sulle spalle, le maniche di questo indumento pomposo ondeggerebbero ad ogni suo passo, nessuno rumore proveniente da quella figura, un vero e proprio spettro in avvicinamento verso Kimi. I metri andrebbero a ridursi e la luce renderebbe in parte più nitida quella figura, l'ombra creata da quel fuuda genererebbe delle ombre che di rassicurante lascerebbero ben poco sul volto del Tessai, una serata in cui ha indossato le proprie lenti modificando i propri occhi; pupilla cremisi sullo sfondo di una sclera color pece; i capelli sono raccolti in una chioma all'indietro tenuti da uno stecchino color nero che li avvolge rendendo visibili le rasature laterali. Sotto quell'haori bianco raffigurante lo stemma di Kusa sulla schiena una maglia a maniche corte nera con uno scollo a V fatto a retina farebbe la sua prima comparsa, a seguire un paio di pantaloni shinobistici classici e aderenti al proprio corpo, una semplice fascia su entrambe le caviglie e sandali di gomma nera. Le movenze di Yukio sono precise, nessun passo è nel posto sbagliato, testa alta per quel che gli è possibile mantenendo una traiettoria di incidenza con gli occhi di sua figlia. Non ha una espressione, asettico, non direbbe una parola. Arriverebbe a tre metri di distanza con Kimi senza proferir parola. Mandibola ben serrata, piercing e tatuaggi ad ornargli come sempre il volto e niente di più. Una cosa che lo contraddistinguerebbe è la classica sigaretta che alloggia fra le sue labbra. Attimi di silenzio lasciando che la cenere si accumuli. La sinistra libera afferrerebbe la sigaretta dal filtro lasciando le labbra libere e disponibili nell'espellere il fumo in avanti e verso l'alto, scrollando con le dita la cenere in eccesso sulla propria sigaretta, riponendola subito dopo sulle proprie labbra. Non una parola, non una fottutissima parola in merito a quell'incontro. Tace. [ck on] Osserva l’uomo avvicinarsi, lascia che la luce le permetta di scorgere meglio le sue fattezze, lo osserva fumare ricambiando quel silenzio senza aggiungere parole, come a non voler rovinare quel momento di calma e tensione che si può percepire. Resta ritta e decisa, gli occhi si aprono appena ora che è vicino così da rivelare il loro colore, la profonda differenza tra le due a significare un limite da lei valicato, una piccola tacca nel suo inventario personale, lei è morta o almeno ci è andata decisamente vicino e poi è tornata a prendersi la sua vendetta, forse è proprio allora che i rapporti sono in qualche modo cambiati, che in lei è maturata la convinzione e la necessità di crescere, una necessità che ha lasciato per anni il passo alla pazzia e al dolore, non era il momento giusto e forse nemmeno questo lo è ma cosa può farci? Deve solo fare un passo avanti, mettere un piede davanti all’altro e camminare verso il suo futuro senza più reprimersi. Gli occhi passano in rassegna la figura di Yukio mentre il peso del suo corpo viene spostato sulla gamba destra, andando così a scoprire parte della coscia senza nemmeno accorgersene. Solo lo osserva, tra di loro il rumore di quella sigaretta che si consuma, attimi in cui i suoi occhi sono gli unici ad esprimersi decisi e al contempo gelidi, distaccata <non scherzerei con quelle sclere fossi in te> solo ora decide di parlare, la voce suona effettivamente distaccata mentre lei va a concentrarsi sul suo chakra, lo lascerebbe andare verso il solco centrale, lì andrebbe a mescolarsi e come a voler dividere i due emisferi permettendo ad una parte del suo sangue di ribollire in lei e di manifestarsi. Subito dopo aver pronunciato quelle parole Yukio potrà notare come il suo occhio sinistro va a colorarsi, la sclera che diventa nera esattamente come quella delle sue lenti, lo fa per dimostrare qualcosa, per dimostrare di essere qualcosa. I capelli mutano il colore, andando così a chiarirsi ed ottenere una tonalità più celeste, quasi a ricordare il lilla, le labbra invece andrebbero ad annerirsi, come bruciate. Mentre il volto si modifica tutte le vecchie cicatrici tornano a farla da padrona su quel corpo prima illibato, i segni più evidenti sono quella grossa cicatrice dai contorni non ben definiti e rossa sull’addome, lì dove l’hanno aperta in due per giungere al suo utero e a sua figlia, al momento quelle sui reni non saranno visibili. Sul petto proprio sopra al cuore apparirà la scarnificazione “K-21” segno di un amore mai passato e che mai verrà dimenticato mentre tra le clavicole appare la bruciatura a forma di testa di leone <ma almeno sei arrivato> aggiunge solo ora con lo stesso identico tono di prima. Stretto nella mano destra l’anello. Teatrale come suo solito si permette delle lunghe pause per osservare le reazioni dell’altro mentre parla, come reagisce a vederla per la prima volta nella sua forma Goryo? Non potrà capire cosa pensa certo ma cercherà di leggere il più possibile <ti sembro ancora una bambina?> eccolo il punto cruciale della questione, ecco ciò che l’ha spinta fino a quel punto, la vera domanda insomma [chk on] Un battito delle proprie palpebre, spostando nello stesso momento il peso verso la propria gamba sinistra. Il fuuda con la torcia andrebbe semplicemente ad essere inserito all'interno dell'elastico dei propri pantaloni, giusto per mantenere quella luce fioca che divide i due. Continua a non muoversi anche al suo avvicinarsi, alla sua trasformazione, impassibile, sguardo dritto ancora verso di lei, non si scosterebbe nemmeno per guardarle le varie cicatrici. Dalla sua visione periferica la cosa che gli darebbe più impatto sono i suoi capelli ed i suoi occhi che vanno a modificarsi in quel brevissimo passo per rendersi ancor più visibile al Kokketsu. L'indice ed il medio sinistro si poggerebbero nuovamente al filtro della propria sigaretta, una inspirata guanciale possente, strozzando il filtro e riducendo quella sigaretta, stramazzandola al suolo. Non la spegnerebbe con il proprio piede, resterebbe semplicemente li a morire fino a che non si autoconsumi lentamente. Il fumo verrebbe espulso nuovamente verso l'alto, sfiorando i capelli di Kimi nel suo avvicinarsi. Alle sue prime parole inarcherebbe unicamente il sopracciglio sinistro. Un sorriso più drammatico che felice andrebbe a comporre le proprie labbra. Abbasserebbe per qualche secondo lo sguardo, le osserverebbe i piedi ed a seguire l'intero corpo riportandosi sugli occhi di lei "Mi dispiace deluderti..." Schioccando la lingua sul proprio palato, un doppio schiocco dovuto alla sua lingua biforcuta "Ma sarai sempre la mia bimba" Che possa essere delusa da quelle parole? In verità è unicamente sincero. Scuote di poco la testa a destra e a sinistra "Arrivo sempre quando si tratta di te" Un sospiro, più ansia che di altro. Un cenno verso l'alto con il capo "Dimmi" Come a voler dire: sono pronto, quanto male devi farmi? Gli occhi scenderebbero lungo il profilo della spalla di Kimi, percorrerebbe la sua pelle osservandone in modo più accurato le cicatrici, si soffermerebbe in un punto ben preciso, sul pugno che sta serrando lei. Salirebbe di nuovo finendo di analizzare sua figlia ormai mezzosangue di due clan. Che rimanga inerme per tutto il tempo? Potrebbe essere anche una opzione in merito, restare fermo. In fin dei conti si meriterebbe tante di quelle botte che non si immaginerebbero neppure, o... L'esatto contrario. In questa situazione delicata tutto dipenderebbe da Kimi, solo ed unicamente da lei.[ck on] Così come l’innata è stata richiamata ora va ad essere annullata, il chakra verrebbe nuovamente controllato così da andare a discendere e lasciare il solco centrale, così esattamente come capelli, occhi labbra e pelle erano mutati ora tornano come in origine ristabilendo almeno apparentemente quell’ordine naturale, che di naturale non ha ormai nulla. Un passo in avanti verso di lui, la gamba destra si piega, il ginocchio viene portato verso il busto quel tanto che le basta per andare ad appoggiarsi oltre la veste dell’alba senza nemmeno rischiare di sporcarla, non importa quale che sia la sua decisione non sta sputando sul passato, sugli anni passati con quegli abiti o su ciò chele ha insegnato far parte di quel gruppo, assolutamente no, sta solo decidendo di allontanarsi senza mai infangarne il ricordo, almeno per lei. Non la prende bene quando si sente definire una bambina, non potrebbe fare altrimenti e per questo gli si avvicina, come a volerlo sfidare a farsi sotto, più bassa comunque di lui, andrebbe a portarsi ad un palmo da lui ed alzare il volto quel tanto che le basta per un confronto con il suo sguardo <ma io non sono più una bambina> replica fredda, non vuole lasciare che i suoi sentimenti l’abbiano vinta su ciò che sente giusto per sé stessa, l’amore per quella figura paterna non può fermarla dal compiere ciò che infondo è sempre stato il suo destino, per quanto durante un certo periodo se ne sia allontanata. Non teme nulla di ciò che ha davanti, nulla del futuro che si è scelta <sono stufa d’essere trattata come una piccola stupida genin> puntualizza andare andando solo sulle punte dei piedi così da poter quantomeno ridurre la differenza e raggiungere il volto del Tessai <io sono forte> non deve dimostrarlo, non è qui per far stupidamente vedere di cosa è capace, oh quello lo farà eccome se lo farà. Stringe ancora il pugno, stringe con rabbia quel simbolo da cui ha bisogno ora di distaccarsi <io non mi muoverò più nelle ombre io non permetterò più a nessuno di trattarmi come una debole ed impaurita> il discorso è dotato di un tono così razionalmente freddo da far davvero credere sia cresciuta dopo tutto ciò che le è accaduto, non urla, non punta i piedi e non sta vaneggiando, si spiega con quanta più calma possiede, con quanto più distacco le riesce per quanto l’ardere dei suoi sentimenti sia perfettamente leggibile in quelle iridi <non lo permetterò più nemmeno a te> una pausa, un respiro profondo. Sa cosa sta per succedere, sa che con le sue prossime parole potrebbe spezzare il cuore del Kokketsu, ammesso ne abbia ancora un pezzo e il suo nello stesso momento o rischiare di legarsi ancora di più e stringere le sue catene. Apre le labbra come a voler pronunciare quella parola, che sia padre o il nome? Non si capisce perché nemmeno il primo fonema viene espresso, solo le labbra si piegano senza che ne esca suono, quindi richiudono, incapace di decidere cosa fare, tanto decisa e al tempo stesso sul filo del rasoio da temporeggiare[chk on] Nel momento in cui sua figlia andrebbe a compiere un passo in avanti, una cosa forse inaspettata, Yukio andrebbe a mordersi completamente il labbro inferiore, si spaccherebbe quella parte di pelle, la lascerebbe a penzoloni, un lembo letteralmente morso che... Poco alla volta si rimarginerebbe; il sangue che colerebbe al suolo inizierebbe ad attaccarsi al proprio corpo, ad espandersi, tutto il suo abbigliamento assumerebbe un colore nero, una aura violacea e nera ad uscire contrastando il blu del classico chakra che contraddistingue i ninja comuni. "È questo che non capisci." Un tono duro, netto, forte. Il piede destro verrebbe fatto avanti, la propria fronte andrebbe proprio a scontrarsi con quella di Kimi se glielo permetterebbe. Si potrebbe avvertire la gelida temperatura che il sangue del Tessai emana dalla propria innata. Un corpo totalmente modificato, braccia più secche e dita che si affusolerebbero generando delle unghie più lunghe del solito "Dillo" In merito alla sua ultima parola alla quale non ha emesso suono. Il fuuda ormai è oppresso nell'oscurità di quella copertura di sangue, l'ombra e la nebbia a fare da padrone in quella situazione. La sinistra si solleverebbe, le dita si muoverebbero avanti e indietro portandosi, se gli fosse concesso, vicine al volto di Kimi. Soltanto l'unghia dell'indice destro poggerebbe sul suo volto, non lo vuole graffiare, semplicemente le passerebbe sopra, scendendo lungo tutto il suo profilo. "Mi vuoi... Tradire" Il volto incappucciato si inclinerebbe verso destra ma la fronte verrebbe sempre lasciata a contatto con quella di sua figlia "È così?" Alle ultime sue parole andrebbe unicamente ad ampliare il proprio chaka, lascerebbe espandere ed invadere quella zona del ponte naruto in un'aura violacea e nera, invaderebbe se vi fosse possibile anche la stessa figura di Kimi, non la mira a Genjutsu, semplicemente si mostra per com'è anche lui in fin dei conti. Non si è quasi mai fatto vedere in quello status se non in casi di reale emergenza, e questa... Che emergenza sarebbe? Una sfida? Lo ha appena detto lei che nessuno deve trattarla come una debole ed impaurita, no? [ck on][se innata on] Lui decide di mostrarsi per come è davvero, decide di far vedere di cosa è capace e allora lei dovrebbe essere da meno? Osserva il sangue ricoprirlo, osserva le nuove fattezza di Yukio senza tirarsi indietro e anzi andrebbe ad avvicinarsi a lui con la fronte imitando quel gesto. Si dice che lei sia una testona no? Beh allora usiamola per tirare una testata, o quantomeno provarci cercando di far ben comprendere il concetto al Kokketsu. Mentre lui le parla lei nel silenzio fa ciò che le è sempre riuscito meglio: secernere veleno. Il controllo del chakra verrebbe esercitato così da andare a deviarne il normale corso per permetterle di farlo passare attraverso le ghiandole salivari, lì andrebbe quindi a bagnare il chakra nel suo veleno così da reimmetterlo nel suo sistema circolatorio con le proprietà tossiche, non fa però altro per avvelenarlo ora, nulla di davvero attivo. Lo fissa attraverso i suoi occhi bicromatici, lo osserva con aria di fida <tradirti?>domanda appena senza stupore nel tono, sempre fredda sempre distaccata <no> aggiunge dopo qualche istante, lascia che lui la tocchi ma non resta inerme. Il braccio sinistro vorrebbe flettersi così da far scattare verso l’alto la sua mano che a questo punto andrebbe a cingere il polso sanguinolento di Yukio. Il suo veleno, il sangue del padre, uno strano miscuglio dai risvolti inaspettati come quell’incontro scontro <ma se proverai a fermarmi sarò costretta a combatterti> non lo teme per quanto resti profondamente consapevole delle differenze tra loro, dal livello di forza, mai probabilmente arriverà al suo livello ma non basta questo pensiero a fermarla. Il veleno il lei le dà la forza come un tempo, le fa pompare il sangue e l’adrenalina, vuole il sangue e più le sue innate vengono attivate più questo desiderio si fa per lei pressante. Non teme né morte né dolore, non concepisce la sconfitta ed è pronta a spazzare via qualsiasi cosa troverà sulla sua strada. Nei suoi occhi questo si legge in maniera chiara e distinta, due le innate in suo possesso, due le carte che può giocarsi in un combattimento e lo sa. Non teme uno scontro diretto, sa di non poterlo semplicemente battere ma al contempo non ha paura, resta con le spalle dritte, sopporta quello sguardo e ne segue gli occhi, lasciando che lui possa leggere la determinazione e la forza di ciò che sta dicendo <ti sto dicendo che sono cresciuta che non ti permetterò mai di fermarmi> ed ora ha deciso che parole usare, ha capito cosa è giusto fare, ha compreso come slegarsi senza spezzare i loro cuori, senza distruggere fino in fondo il legame che li ha visti uniti fin ora <p a d r e> lo sillaba, attentamente e usa le parole per pungere, non vuole innervosirlo solo che lui comprenda fino in fondo cosa significa quella parola e che adesso dovrà davvero farsi da parte e lasciarla seguire la sua strada, oppure restare dov’è e combattere, essere pronto ad ucciderla perché non ci sarà altro modo per fermarla, non c’è mai stato modo di farla ragionare e questa volta è persino più sicura di sé stessa [chk on][arte del veleno liv 3- tossico] Nel momento in cui Kimi terminerebbe la frase di un combattimento nel caso la voglia fermare, gli occhi del Tessai scatterebbero in primis verso destra, lontani da quella posizione. Punterebbe sopra il bordo del Ponte Naruto. Un piccolo globo nero andrebbe a comparire dal nulla iniziando a bollire, una serie di bollicine che lo farebbero ampliare, allungare, ed ancora di più. Una sottospecie di lancia prenderebbe il sopravvento in quella forma restando ad una distanza dai due essendo corpo a corpo di cinque metri. Gli occhi scatterebbero successivamente verso sinistra, un ennesimo oggetto a crearsi nello stesso modo, nella stessa maniera e nella stessa forma. Chiuderebbe al termine gli occhi, riaprendoli poco dopo mantenendo la visione unicamente con quella di Kimi dopo che gli ha stretto il polso. In quella precisa posizione il sangue andrebbe a fluire in modo maggiore, come voler rigettare in qualche modo il contatto con il veleno Doku "Non ti ho mai impedita di andartene" La bocca sotto quella sottospecie di maschera composta di sangue si aprirebbe, un'onda violacea che uscirebbe composta unicamente di chakra e essenza di quel Kami maligno che è in lui "Cosa vuoi? Il mio benestare?" Domanderebbe, quelle sembianze demoniache a fargli ormai da padrone. Si staccherebbe dalla fronte di Kimi restando del tutto in piedi. Non devia la morsa al proprio braccio da parte della mezzosangue, resterebbe fermo come prima con il proprio braccio bloccano, ma del resto non ha realmente bisogno delle sue braccia. Gli occhi punterebbero ancora su di lei ma... In quel frangente si vedrebbe in un esile e minuscolo riflesso. Lui sotto quelle sembianze che si specchia, mette a fuoco unicamente la pupilla di Kimi, la parte più scura con la quale il proprio riflesso misto fra chakra colorato e sostanza nera risulterebbe più visibile del dovuto, che non avrebbe mai fatto caso alla sua situazione esterna? Forse ha sempre utilizzato quelle sembianze senza mai rendersi conto di ciò che poteva scaturire negli animi altrui. "Mi porterai ad affrontarti, prima o poi?" Vuole avere qualche anticipazione, se arriverà mai il momento che loro due si incontrino in situazioni completamente differenti. "Mi... Abbandonerai?" Paura di restare solo, LUI?! Qualcosa sta sicuramente cambiando in questa breve discussione. Del resto soltanto nel momento in cui stai per perdere o hai perso una persona ti accorgi del reale valore che aveva lei nei tuoi confronti, o non è così?[ck on][4/4 creazione due oggetti][innata on] La creazione dei due oggetti la porta semplicemente a staccare la mano dal polso del tessai, deve proteggersi, non c’è paura in lei o nei suoi movimenti ma la logica la porta semplicemente a spostare le mani davanti al petto così da andare a formulare i siglli di capra serpente e drago mentre andrebbe a cercare di usare il chakra per andare a farlo fuoriuscire dai suoi punti di fuga, il chakra dotato del veleno doku andrebbe quindi a fuoriuscire e a creare una patina intorno al suo corpo, proprio grazie a quell’energia si concentrerebbe per far sì che la patina finisca per seccarsi, indurirsi ed essere composta solamente da veleno, un’armatura verde e per nulla carina andrebbe ora a ricoprirla completamente, se Yukio ovviamente non lo prendesse come un tentativo di nuocergli. L’armatura velenosa dovrebbe quindi ricoprire il suo corpo, durante la composizione dei sigilli avrebbe ovviamente fatto attenzione a non far cadere l’anello < e tu vuoi forse colpirmi Yukio?> domanda sempre fredda mentre non si scosta, sorregge lo sguardo, la tensione e anche il pericolo senza arretrare di un solo istante <questa volta non ti chiedo di lasciarmi andare ma di lasciarmi fare> scuote appena il capo sbattendo le palpebre <e non te lo sto chiedendo, sono disposta a combattere per essere vista come la donna che sono> anticipazioni? La situazione è facilmente degenerata ma era anche facile da prevedere visto che tipo di personaggi si sono riusciti in quel momento sul ponte Naruto <io non ti sto abbandonando, ti sto comunicando che sono cresciuta e che non puoi avere controllo su di men> replica ancora <ti sto dicendo che dovrai lasciarmi fare anche se penserai che sto sbagliando> continua sicura, è difficile non farsi fermare dalle emozioni, non l’ha mai visto così, quelle parole penetrano nel profondo del suo cuore e la feriscono, si rende conto del male che gli sta procurando, lo sa perfettamente perché è lo stesso che sta facendo a sé stessa ma al contempo ha bisogno di imporsi, bisogno di far capire che non deve essere tenuta all’oscuro di ciò che accade, difesa o protetta, lei non ne ha più bisogno, anzi è il mondo che deve venir protetto da lei non più il contrario. Si sta ribellando forse ma più che altro per la prima volta in vita sua sta urlando ad alta voce che è finalmente pronta, che non si muoverà costretta da qualcosa come il destino, che non ne sentirà più il peso, sta dicendo addio alla sua vera debolezza, sta salutando persino quel carattere a volte remissivo, si sta riappropriando della sua vita, del suo nome e di ciò che rappresenta per lei la morte <COLPISCIMI> urla quindi lei a questo punto, quasi a volerlo provocare <se non sei disposto a lasciarmi crescere e preferisci perdermi colpisci papà> gli occhi sono lucidi e non si nota altro oltre a quell’armatura, lei ha appena fatto la sua promessa, l’ha detto è lì per combattere per sé stessa se fosse necessario ed ora sembra davvero che sia necessario <ANNIENTAMI> continua quindi <se non puoi tollerare che io possa decidere di seguire la mia strada fallo> aggiunge ancora, deve fargli capire, forse non vincerà mai uno scontro, anche se non è detto, ma sicuramente riuscirà a far entrare in quella maledetta testolina il concetto che lei è libera e come tale si comporterà, che lei è forte, grande e abbastanza potente da essere temuta e non da dover temere per lei [chk 83/95][arte del veleno liv 3- tossico][pelle della salamandra] "Pf..." Il sorriso si allargherebbe, che gli stia scoppiando una risata? Abbassa la testa. Compiendo un passo indietro. In quel preciso e singolare movimento le due lance cambierebbero il bersaglio. Prima essendo uniti i due corpi era scontato che le due lance avrebbero indicato i due corpi ma non era stato specificato quale fra quello della figlia o quello del padre "Non sarei mai capace di fare una simile cosa per te... Preferirei morire pur di farti del male" Scuote la testa, impossibile vedere le lacrime "Vai da Akendo, portagli i miei saluti" Quel passo fatto all'indietro permetterebbe a Kimi la visione delle due lance che puntano lo stesso Kokketsu "Se non fossi venuto qui..." La mano destra andrebbe a chiudersi in un pugno, caricherebbe verso l'esterno il proprio braccio, colpendosi successivamente il petto. Un rumore tipo un boato si genererebbe, una lancia partirebbe, quella alla destra di Yukio e quindi alla sinistra di Kimi, non riuscirà comunque ad evitare quel movimento considerandone la velocità e la potenza di gittata di quell'arma. La lancia andrebbe a trapassargli da parte a parte la propria gamba destra costringendolo ad inclinarsi lievemente verso la sinistra, unica di supporto. "HAHAHAHAHAHAHAHAHA.... Se solo quel coglione non fosse diventato scemo" Riferendosi ad Hotsuma, scuotendo la testa. La stessa mano destra si muoverebbe di nuovo verso l'esterno colpendosi nuovamente il petto. Un pugno nuovamente di su di esso, la lancia sinistra partirebbe "Non sono mai stato un bravo padre, del resto" Andrebbe a trafiggersi il braccio sinistro il quale risultava già a penzoloni. Proprio nel momento in cui verrebbe infilzato, un oggetto cadrebbe dalla sua mano sinistra, il proprio anello. Te l'aveva detto di portare i suoi saluti ad Akendo, no? "VAI PER LA TUA CAZZO DI STRADA! ORA!" La mano destra farebbe uscire il proprio indice, indicherebbe proprio la donna, sua figlia. Una lancia verrebbe creata sopra la nuca di quest'ultima con la punta rivolta verso il torace del Kokketsu "FAI LA TUA CAZZO DI STRADA! STACCATI DA ME! STACCATI DEFINITIVAMENTE DA ME!!!" La bocca si spaccherebbe letteralmente sotto quelle sembianze, la linea delle labbra genererebbe soltanto altro chakra viola che espellerebbe ad ogni singola parola, e mentre la propria vitalità si ridurrebbe, il proprio chakra aumenterebbe di espansione in quella zona soprelevata al mare. Danni? Ovvio che li abbia, ma la sua intenzione non è far pietà a Kimi, e spera che lei lo capisca. [ck on][2/4 movimento oggetti][2/4 creazione terzo oggetto] Lo osserva ora andare a colpirsi, il suo piano era diverso, voleva guadagnare la sua indipendenza, dimostrare la sua forza, andate in qualche modo ad avanzare una pretesa, rendersi libera ed indipendente ma qualcosa va decisamente in maniera diversa. Non si capisce cosa mormora a denti stretti prima di provare semplicemente a caricare il trace di Yukio. Quel che fa è flettere le gambe e divaricarle appena con la destra che va davanti rispetto alla sinistra, a questo punto flette il torace in avanti, solo questo prima di usare la forza nelle sue gambe per spiccare un piccolo balzo che le permetta di placcare il tessai e provare a farlo cadere, per poi sdraiarsi sopra di lui, così da diventare l’effettivo scudo tra i sui oggetti e il corpo. Se fosse riuscita quindi lo guarderebbe alzando appena il collo ed incurvano la schiena <idiota> durante quel gesto, Yukio potrà sentirlo il tintinnio del suo anello, del mignolo destro, cadere e rotolare in acqua, semplicemente aprendo la mano destra per poter placcare il Kokketsu l’anello cade e rimbalza, tintinna prima di finire nell’acqua sotto di loro, persino la splat in quel momento è udibile, non è però un dettaglio che al momento ha deciso di approfondire <se hai intenzione di farla finita fallo ora! Trapassa anche il mio corpo se ne hai il coraggio> replica <e non osare usare un’illusione> cerca di sedarlo, non c’è pena nei suoi occhi anzi si può leggere rabbia adesso <Se vuoi ammazzarti non OSARE far ricadere la tua morte sulle mie decisioni> continua ancora una volta <hai altri due figli testa di cazzo> si chiama rabbia, si chiama orgoglio ferito, si chiama paura quella che esprime <VEDI DI NON PERDERLI> lei infondo sa cosa significhi perdere un figlio, chi più di lei può conoscere il significato di quel dolore così ingiusto e profondo, nelle parole la rabbia traspare, proprio perchè adesso è spinta da una sensazione che detesta, la perdita quanto ancora dovrà provarla <FERMAMI E MUORI PER MANO MIA O GUARDAMI DISTRUGGERE QUESTO DANNATO MONDO> dovrebbe starsene ancora sdraiata su di lei, il chakra continua ad alimentare l’armatura sul suo corpo, tutto di lei ora è verdognolo e secco, non rimane molto della donna di prima Le mani cercano di andare verso i polsi di Yukio così da provare ad inchiodarlo a terra, sta ben attenta a quell’oggetto creato, così vicina dovrebbe riuscire ad intercettarlo, almeno con il suo stesso corpo. Non parla, lo sguardo adirata finalmente un sentimento che non è riuscita a trattenere, va ben oltre il battibecco di qualche sera fa, il lor rapporto si sta ridimensionando mentre cerca di spiegargli, cerca di fargli capire quanto è disposta ad andare lontano ma quanto al contempo vuole sapere di averlo al suo fianco, non per proteggerla ma bensì per sostenerla, per raccoglierla quando tutto le sembrerà sbagliato, quando il suo cuore verrà nuovamente distrutto, vuole sentirlo orgoglioso quando avrà piegato il mondo alle sue regole <voglio solo che tu veda la mia forza> il tono è incrinato, vicino alle lacrime, perché alla fine è questo che vuole, quella ribellione, quel dichiararsi pronta a combattere va ben oltre la necessità nel suo cuore di riportare il caos a dominare, no vuole che suo padre la guardi e sia orgogliosa della bellissima, forte, sicura e decisa donna che diventerà [chk 80/95][arte del veleno liv 3- tossico][pelle della salamandra][1/4 placcaggio] Un placcaggio degno di nota, l'unica differenza è la mira che i precedenti oggetti hanno scelto e prefissato, comandanti dallo stesso creatore, la sua coscia destra ed il suo braccio sinistro. Gli oggetti inclinerebbero la loro direzione per infilzare ugualmente dai loro punti il corpo del Tessai essendo che avrebbe eseguito semplicemente una rotazione del corpo pari a novanta gradi al suolo causa del placcaggio di Kimi. "TU SEI UN'IDIOTA!" Le urlerebbe subito contro, facendosi avanti con il volto per urlarle contro divaricando quella bocca composta unicamente di sangue nero. "NON SONO MAI RIUSCITO A TENERTI VICINA A ME, A FARTI GODERE DEI BEI MOMENTI, UNA RISATA ALL'ANNO SE ANDAVA BENE! NON TI HO MAI DATO LE GIUSTE ATTENZIONEI!" Continuerebbe, parlandole in un certo senso sopra "LEVATI!" L'oggetto che precedentemente avrebbe generato si muterebbe in una semplice melma con una massa irregolare dalle proprie dimensioni massime, nello stesso momento le due lance andrebbero a staccarsi dal corpo del Kokketsu, il loro creatore, lasciando spazio ad un movimento circolare dell'oggetto modificato, il terzo. Quest'ultimo andrebbe ad eseguire un movimento parabolico atto a prendere Kimi sul lato destro, si ritroverebbe una melma nera dalle dimensioni massime che dovrebbe impattare con lei se non decida di eseguire una schivata in tempo. Il colpo sarebbe atto a darle un danno unicamente d'impatto per gettarla contro il bordo destro rispetto a Yukio e sinistro rispetto a Kimi del ponte Naruto. Se fosse riuscito unicamente ad allontanarla dal proprio petto, a qualunque costo, cercherebbe di alzarsi in un modo del tutto innaturale, come se non accusasse minimamente di quelle precedenti ferite che in qualche modo si sentono, si vedono, il sangue colerebbe da quei punti senza controllo della propria innata, delle vere e proprie ferite che si è auto procurato. "NON CAPISCI PROPRIO UN CAZZO!" Sbatterebbe il pugno destro al suolo, cercando di sollevarsi dalla propria posizione in qualche modo facendo forza con le proprie braccia. Punto di riferimento? Hotsuma. Unicamente su di lui è puntato il bersaglio del Tessai "Non volevo venire qui..." Scuote la testa, se fosse riuscito a sollevarsi dal suolo "Non volevo più combattere..." Solleverebbe gli occhi al cielo per quel che è rimasto oltre quella maschera "NON VOLEVO PIU' FAR DEL MALE A NESSUNO!!!" Andrebbe ad urlare verso chissà chi lo ascoltasse da quell'alto dei cieli. Un urlo che andrebbe a sprigionare nuovamente il proprio chakra fuori il proprio corpo "IO LA SO LA TUA FORZA! SO QUANTO VALI!" Verso Kimi, in base alla sua futura posizione, che sia di nuovo alla carica contro il Kokketsu o che sia chissà dove in quel punto del Ponte Naruto. Come anni, decenni fa, a momenti un secolo, quel paese della nebbia è sempre stata una disgrazia per Yukio, dall'alba dei tempi gli ha causato solo disgrazia, una serie di coincidenze nello stesso luogo da cui scappò si ripercuotono sol ora su di lui "Fai la tua strada... Falla" Se fosse riuscito a sollevarsi dal suolo le indicherebbe semplicemente l'anello che avrebbe lasciato cadere al suolo "Prendi il mio anello, prendi la mia cazzo di essenza e vai a fare ciò che ritieni più giusto!" In un certo senso, quelle ferite autoinflitte andrebbero ad essere anestetizzate dalla propria isteria del momento, un bersaglio che non è presente li ma che è ben prefissato nella propria mente. Deve morire, deve morire, deve morire, deve morire, deve morire, deve morire. Un pensiero costante che in quel momento gli bombarderebbe la testa. 'Quel posto non deve più esistere. Quella terra ti ha causato unicamente dolore, deve morire'. Ancora, nella propria mente "VAI. VIA" Verso Kimi, in quel breve lasso di lucidità mentale. "Ascoltami, figlia mia" Le mani andrebbero a premersi contro le sue stesse tempie "Ti amo. Ti ho sempre amata, sei sempre stata la mia bimba. Fai ciò che credi sia più giusto, non badare a me. FAI LA TUA STRADA!" Ed in quello stesso ed ultimo frangente, gli oggetti inizierebbero a distanziarsi e a mutarsi nuovamente.[2/4 attacco oggetto verso Kimi (sostanza dell'oggetto gommosa, danni ridotti nel caso)][1/4 Isteria; Bersaglio= Hotsuma][Movimento per sollevarsi da terra][innata on][ck on] Non si sposta, si fa forte della sua armatura per resistere al danno, certo non è la miglior difesa ma non è interessata a farsi da parte, cerca di stringere le mani così da provare a restare sul posto, per quanto venga comunque sbalzata. Non finisce lì per lei, se ciò che vuole è colpirsi allora è ciò che avrà. Semplicemente andrebbe a concentrarsi con il suo chakra, restando a terra ancora, senza alzarsi <non me ne frega un cazzo del tuo anello> replica lei a questo punto <non me ne frega più niente di nessun anello> continua a sua volta andando a concentrarsi per cercare di richiamare il chakra e il suo veleno, si concentra così che possa passare attraverso quell’armatura che ancora vorrebbe reggere. Nessun sigillo andrebbe a venir composto dalle sue mani mentre cercherebbe di far fuoriuscire chakra e veleno dal corpo, concentrandosi lo vorrebbe andare semplicemente a vaporizzarlo nell’aria, aumentando quella nebbia intorno a lei per un raggio di dieci metri, dovrebbe poter quindi togliere visibilità a Yukio <non vivrò più nell’ombra di nessuno > non importa la dichiarazione ora piange seppur non lo mostri su quel volto nuovamente candido, scioglie la sua armatura mentre lascia che la nebbia si intensifichi attorno a lei, sta manifestando così il dolore, lasciando che il suo veleno conquisti quel luogo, lasciando che la sua innata vado a farsi nebbia, non ci sono lacrime che escono delle sue iridi, quelle le ha finite ormai, non ha più la forza di piangere ma ha quella per opporsi a questo destino < tu continua solo a guardarmi> ed è con quelle parole che vorrebbe dunque rialzarsi da quella posizione e poi camminare, lasciando che quella nebbia intorno a lei si addensi e non l’abbandoni come a volersi nascondere agli occhi del mondo, lascia a terra le vesti dell’Akatsuki e non fa riferimento a quell’anello del mignolo finito a terra, cerca solo di camminare in direzione di suo padre <se solo ti fossi fidato di me tanto da parlarmi> non ha altro da dire, non ha altra forza per esprimersi, vorrebbe solo continuare lungo quel ponte portando con sé veleno e morte. Nulla di più. Così vorrebbe andare ad allontanarsi dal luogo lasciando che la sua rabbia e la sua tristezza si mostrino solo tramite quella tecnica che lei vorrebbe alimentare continuamente, che inizino a cadere come mosche, che inizino a temerla davvero. Quanto sta pagando questo suo imporsi? Quanto dovrà ancora sacrificare per diventare ciò che è? Per portare agli occhi del mondo ciò che è davvero in grado di fare, che ne valga la pena lo sa eppure fa così tanto dannatamente male, insomma è dura, davvero tanto difficile, non che tutto questo l’abbia allontanata dal suo scopo, anzi lo ha reso persino più chiaro. Ora solo lascia che sia il veleno a parlare per lei e forse lo farà sempre, lascia che la morte la circondi, quello è il suo elemento è giusto così. Il passo non vuole essere troppo veloce a Yukio decidere quanto permanere all’interno di quella nube eventualmente [chk 68/95][arte del veleno liv 3- tossico][2/4 nube tossica][end? finisce tutto così?] Ho sbagliato tutto. Ho attaccato mia figlia. Ho dato le colpe ad altre persone. Ho rovinato tutto. Parole che di continuo andrebbero a riaffiorargli nella mente. Le mani si serrerebbero in due pugni, si affiancherebbero al proprio profilo iniziando a sbattere prima lentamente contro le proprie gambe, poi più forte e veloce, ed ancora di più. E' un peccato che non senta le parole di Kimi, ormai per anestetizzarsi da solo ha dovuto per forza vincolare la propria concentrazione in un'altra persona, il Mizukage. Si chinerebbe in avanti, la schiena andrebbe ad avere un atteggiamento tipo bolle che andrebbero ad espandersi ed esplodere, piccole bolle di sangue sul proprio corpo, un corpo che poco alla volta bollirebbe, riscaldandosi. Il sangue lascerebbe a tratti lo spazio a delle piume sempre del colore nero, alcune cadrebbero al suolo per voler esser rimpiazzate dal sangue, altre si fanno spazio dallo stesso sangue, una mutazione decisamente complessa dove una armatura comparirebbe, vorrebbe farsi forza sotto quella crosta di sangue che si sta amalgamando sul proprio corpo, senza contare che nel frattempo la nube tossica di Kimi avrebbe già fatto il suo dovere. Le gambe andrebbero ad assumere una posizione più curvilinea, i propri sandali shinobistici a spaccarsi lasciando che le dita dei propri piedi mutino in parte come le zampe di un volatile, un corvo più precisamente ma mantenendo sempre una forma umanoide. "T-" Vorrebbe parlare, strozzato da quel dannato siero che gli iniettarono nel carcere ai tempi, un siero che da troppo tempo non usciva in condizioni di stress eccessivo o... Sentimenti. Contorta la sua reazione, difficile da accettare, difficile da comprendere ciò che realmente lui prova per una persona sotto tutta la sua stranezza nell'approcciarsi con gli altri "TI VOGLIO BENE!" Urlerebbe, le braccia a stendersi ai lati del proprio corpo, schiena appena curvata all'indietro, testa rivolta verso l'alto in quell'ammasso di schifo che si è creato da solo, un addenso di odio, rabbia ed ira ma... Allo stesso tempo amore per la propria figlia seppur manifestato in un modo ambiguo. Se Kimi avesse dato effettivamente le spalle a Yukio, sentirebbe soltanto un colpo forte, un qualcosa che impatterebbe contro la figura del Tessai facendolo partire a razzo oltre la barriera del Ponte naruto, facendolo schiantare a metri di distanza nel mare della zona. Una figura senza maschera sostituirebbe la presenza del Tessai. La gamba di questa figura è sollevata come a voler indicare che ha appena sferrato un calcio nei confronti dell'Hasukage. Lentamente la nebbia andrebbe a diradarsi, poco alla volta, lasciando la visibilità a Kimi, se riuscisse a girarsi, della presenza di una serie di persone con una maschera stramba, maschera da pagliaccio si potrebbe identificare. La figura che ha parlato verso Kimi? Totoro "[T] Mi dispiace che si comporti in questo modo... Però, le devo dire una cosa" Verso la stessa Kimi "[T] Non trattatelo come un bambino... Lui capisce... Ha solo bisogno di qualche attenzione, ogni tanto, come se fosse... Una persona" Ecco, quello è il termine corretto. "[T] Ci prendiamo cura noi di lui... Buon viaggio" Annuncerebbe infine. Qualche Pierrot risulterebbe appoggiato sulla ringhiera del Ponte Naruto, qualcuno sdraiato al suolo con le gambe che si alternano, altri semplicemente in mezzo con le braccia conserte o in pose del tutto ridicole. Al termine di quelle frasi, la voce di Yukio in lontananza "HOTSUMA!!!" No, non ha ancora placato la sua isteria, per ora. Tutti i membri della nuova corporazione scatterebbero lontani da quel posto, lasciando Kimi andar via per dirigersi verso il Kokketsu. Un anello rimarrebbe li sul posto, quello del mignolo sinistro ed un altro nel fondale sotto a quel ponte. Una figura in crescita che vuole far vedere al mondo quanto vale, ed un padre che per amore si è lasciato letteralmente trasportare.[END]