{Yin & Yang}

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22:48 Hitomu:
 Un’altra giornata nella nebbia è trascorsa in questo lugoo dove i principali avvenimenti riguardanti il mondo ninja stanno accadendo. L’attacco al Villaggio della Nebbia ha causato uno spostamento in massa delle forze alleate in difesa di questo Paese. Il nemico sembra essere lo stesso su cui il jinchuuriki della Foglia stava seguendo le tracce sull’isola di Chumoku. Hitomu ha seguito il viaggio delle truppe dell’Alleanza è da un paio di settimane si trova qui, vivendo nell’ombra per non dare troppo nell’occhio. Quando nessuno è a conoscenza della tua presenza, si possono osservare molto meglio le situazioni. Da qualche giorno, però, il biondo ha ricevuto delle notizie da parte dei suoi messaggeri che hanno destato in lui subito preoccupazione. Una voce è arrivata alle sue orecchie: può esserci la possibilità che qualcuno attacchi il Villaggio della Foglia in questo momento particolare, dove molti shinobi sono posti in difesa di Kirigakure e anche il Decimo Hokage si trova fuori dal Villaggio. In questo momento, la Foglia dispone di poca protezione. L’amore per il Villaggio, nonostante non sia più in carica come Hokage, non cambia mai per Hitomu. Appena ricevuta questa informazione, ha deciso di preparare i suoi effetti personali e mettersi in viaggio verso il Paese del Fuoco. Una volta giunto lì, potrà verificare con attente ricerche se l’attacco preventivato è veritiero. Il jinchuuriki si trova ora sulla spiaggia, accovacciato sulle ginocchia mentre controlla che tutto sia presente dentro il suo zaino da viaggio. La sabbia prende la forma delle sue scarpe sprofondando leggermente per via del peso dell’uomo. Il vestiario della forza portante è il solito: una maglia blu a maniche lunghe con sopra un giubbotto smanicato di color verde, un paio di pantaloni neri con una fasciatura bianca sulla coscia destra e un paio di sandali da ninja dello stesso colore precedente. Infine, un haori rosso scuro è indossato sulle spalle di lui coprendo parte del suo outfit. I capelli biondi cadono sopra la sua fronte, privo del suo coprifronte ormai da tempo. Gli occhi azzurri cercano con attenzione all’interno della borsa spostandosi qua e là mentre con la mente fa un recap. Questa notte non nasconde il suo volto, come ultimamente stava facendo. Può essere facilmente riconoscibile. Non ha bisogno di coprirsi e celare la sua presenza. È un uomo in missione ora. E questo non accadeva da tempo. Konoha ha bisogno di lui e Hitomu risponde presente, non può fare altro. Al cuor non si comanda, purtroppo. [chk on]

23:21 Hoshiko:
 Ricorre molto spesso alla culla del mare, ultimamente, unico luogo nel quale i pensieri riescono a trovar sollievo in quella linea d'orizzonte unita al cielo, meravigliosi gli astri specchiati sull'acqua increspata seppur la Luna ancora non risplenda a piena bellezza. Maledetta ci osserva dall'alto, vanitosa e forse anche invidiosa dei sentimenti umani, eppure non disprezza le lodi degli innamorati, dei poeti e dei malinconici che si soffermano a contemplarla, lenti i passi smossi sulla sabbia fredda, coltre di nebbia usata come nascondiglio affinchè sia quasi impossibile osservarne le fattezze ad una certa distanza, non che le importi, daltronde il suo nome non è rinnomato ed in casi come questi potrebbe essere considerato un vantaggio, una pedina da utilizzare per cogliere di sorpresa un nemico assai spietato, infiltrarsi dovrebbe essere un gioco da ragazzi se solo entrasse in contatto con uno di loro, o meglio, i cammini si incrociassero esattamente com'è accaduto ai due uomini incontrati nell'ultimo periodo. Onde che si infrangono contro la riva, echeggia quello scroscio rindondate a far da melodia, dissipa i dispiaceri di un'anima perpetua in continuo conflitto con se stessa ed i suoi desideri, l'assenza di ricordi è una grave mancanza poichè proprio da questi il carattere viene scolpito, dalle esperienze nascono i sogni nonchè caratteristica intrinseca Terrestre. Un uomo senza sogni, senza utopie, senza ideali, sarebbe un mostruoso animale. <...> chioma accarezzata dalla leggera brezza salmastra, chiare scivolate sulla sagoma accovaccia che, man mano l'avvicinarsi, diviene sempre più nitida, incredibile come la semplice spiaggia riesca a sorprendere sempre con nuove conoscenze, se l'altra volta era un demone a farle compagnia, cosa mai dovrà aspettarsi? Eppure, ancora nulla sguscia dalla gola, permanendo in religioso silenzio finchè i piedi s'arrestino del tutto a circa cinque metri <Buonasera..> sottile la voce, un canto di sirena carezzevole all'udito, ammaliatrice forse per per alcuni tratti, ma nulla traspare da un viso privo d'espressione al momento, come un'involucro vuoto in attesa d'esser riempito. Minuta è la corporatura, lunga e setosa la chioma bluastra che si estende per oltre metà schiena, alcune ciocche della francia risultano essere smosse dall'umidità che perlea anche l'epidermide pallida, iridi bianche come la neve, accentuate da un leggero trucco per esaltarne la forma. Bellezza giovanile e fresca, perfetta sotto ogni aspetto poichè il tempo, ancora, non ha segnato solchi, una bambola di porcellana, un dipindo quasi, oppure, un fantasma la cui apparizione potrebbe far scorrere brividi lungo la schiena. Forme sinuose ed attraenti fasciate in un fine cheongsam nero in velluto privo di maniche e scollo, la gonna possiede due spacchi laterali che scoprono le cosce ad ogni falcata, ad adornare i bordi delle estremità vi è un filo dorato, inoltre, numerosi sono i gioielli attorno i polsi e mani che tintinnano ad ogni azione compiuta.

23:48 Hitomu:
 La mano destra si abbassa lentamente verso lo zaino chiudendolo una volta per tutte tramite due ganci separati tra loro da qualche centimetro. Tutto l'occorente è pronto ora, il jinchuuriki non si è dimenticato di niente. Rimane solo prendere il largo adesso e attraversare il mare fino a giungere al porto del Paese del Fuoco. Un viaggio lungo, un paio di giorni di mare massimo. Dipende dagli incontri, dipende dagli imprevisti. Uno di questo sembra palesarsi immediatamente su quella spiaggia dorata, il cui bagliore è nascosto soltanto dall'oscurità della notte e la luce emanata dalla Luna non è sufficiente a mostrarlo. Inoltre, un velo di nebbia copre parte del cielo e si abbassa sulla spiaggia lasciando che le onde del mare si dissolvano dietro di esso. Una ragazza si avvicina a lui salutandolo cordialmente. Capelli scuri, occhi bianchi, una giovane ragazza si palesa in quella spiaggia che fino a pochi secondi prima sembrava esser vuota. Il viso di Hitomu si sposta di colpo verso la figura minuta di lei. Le iridi azzurre osservano attentamente il corpo di lei provando a riconoscere i tratti altrui. <Buonasera a te> la voce del jinchuuriki esce sicura dalle labbra, in direzione di Fumie. Gli occhi rimangono ancora qualche secondo fissi cercando di entrare in contatto con quelle della ragazza. Un intenso azzurro che, in lontananza, si rispecchia in un bianco puro. Al contrario, due nuvole bianche che si dipingono nel cielo azzurro di Hitomu. E mentre il Kyuubi rimane addormentato, ignaro di ciò che succede all'esterno del mondo, il Nono comprende di non aver mai incontrato prima la persona che si trova ora di fronte. Il primo incontro segna in maniera decisa un rapporto. Si può capire subito quale strada prenderà. Per questo è importante il primo incrocio di sguardi. Da questo, Hitomu può comprendere quale tipo di persona si trova davanti a lui. La sua saggezza lo aiuta a captare l'espressione visiva altrui, i suoi gesti, il suo modo di porsi. Tutti elementi atti a individuare quale tipo di persona si trova davanti. Certo, il biondo non può leggere la mente delle altre persone. Tutto questo però lo aiuta a decifrare quale carattere può trovare nell'altro. <Non dovresti girare da sola a quest'ora della notte, in un periodo del genere..> afferma il jinchuuriki spostando lo sguardo sul suo zaino tornando in posizione eretta. Le braccia si muovono portando lo zaino dietro le sue spalle. <Come ti chiami> domanda ora con tono gentile l'uomo a lei. Lo sguardo di Hitomu si concentra nuovamente su quello della ragazza. Il corpo del jinchuuriki è rivolto verso la donna e questo dimostra la totale attenzione donata da lui. [chk on]

00:12 Hoshiko:
 Non sembra accusare troppo il freddo, lo si evince dalla totale assenza di maniche dell'abito, eppure le gote così come il naso risultano lievemente arrossate, anche le labbra carnose sembrerebbero i più bei boccioli fioriti in primavera. Iridi bianche che permetterebbero ai zaffiri altrui di rispecchiarvici al suo interno, se l'intento è quello di riuscir a leggere l'anima, tutto ciò che si potra percepire è la totale assenza, come se la proprietaria fosse semplicemente una bambola la cui quiete potrebbe risultare snervante, non risponde subito all'affermazione rivoltale, prendendosi tutto il tempo necessario per ammirare le movenze attuate dal biondo nel mentre s'eregge per fronteggiarla <...anche tu, è pieno di gente pericolosa...> canzonatorio è il tono utilizzato, si ripiega indietro la nuca per sopperire alla differenza d'altezza vigente, parrebbe risoluta e ferma nel far valere la propria indipendenza. Braccia che si sollevano per incrociarsi dinanzi al petto, esso si gonfia maggiormente data la pressione dei bicipiti sui laterali creando un riflesso sul raso donato dalla Luna semi coperta, non si smuove dalla sua posizione, preferisce al momento permanere a distanza di sicurezza nonostante, la sera precedente, con un demone semi stupratore si sia divertita a punzecchiargli il corpo, le mancava un bastoncino da conficcar sui fianchi del rosso, ma quella è un'altra storia <Fumie Akemi> fugace chino di cortesia intrufolato nell'arroganza velata dietro un'adorabile faccino, inclina lateralmente il capo per addocchiare lo zaino porso sulle sue spalle <devi essere in partenza...qualche missione?> una domanda sfrontata seppur non sappia il mestiere, anche Rasetsu non indossava la fascia d'appartenenza, ad ogni modo è una domanda tanto generale da poter essere affibiata a qualunque cosa, cercar una conversazione costruttiva è sempre educato (?). Schiocca la lingua contro il palato per poi sciogliere gli arti affinchè il destro venga teso in avanti, simulando quindi la classica stretta di mano scimmiotata per le strade, quando vagabondi e il Mondo diviene casa, si deve pur imparare la base da qualcuno, l'osservazione e l'attenzione possono salvare la vita in molti casi <spero tu non sia un'altro tossico, nel caso saprei chi consigliarti> solleva le spalle con sufficenza <a detta sua, è una delle produzioni migliori> Fumie...non sono tutti drogati!

00:38 Hitomu:
 Le iridi azzurre del jinchuuriki sono posate sulla figura di lei. Attente la osservano per lunghi secondi mentre il silenzio fa da padrona durante il trascorrere del tempo. Come può un'anima risultare così assente? Lo sguardo di Hitomu si fa più serio e le sopracciglia si aggrottano leggermente rendendo la sua espressione più nitida. La risposta della ragazza è tutto un dire lasciando intendere al jinchuuriki che lei non ha riconosciuto l'identità della persona che si trova di fronte. E questo diverte il biondo che non è mai stato un fan della fama ricevuta dopo la sua storia da shinobi. Gli è sempre piaciuto avere un rapporto informale con qualsiasi persona incontrata e non può farne un dramma di certo ora. <Ognuno ha i suoi segreti per cavarsela.. Tu ne hai, ragazza?> nascondere alla sua età di essere il jinchuuriki della Volpe a Nove code. Hitomu non avrebbe mai pensato di poterlo fare e, invece, sembra che stia accadendo proprio in questo istante. Questo lo diverte, in effetti. Le labbra si dipingono in una mezza luna con l'estremità all'insù mentre i suoi occhi continuano a mantenere il contatto con le iridi bianche altrui. Il nome della ragazza non riesce ad essere associato a qualcuno di conosciuto, purtroppo. Risponde allo stesso modo, in una presentazione che non gli capitava da molto tempo <Il mio nome è Hitomu> pronuncia solo il suo primo nome chinando leggermente il capo in avanti. La sensazione è quella di tornare indietro di vent'anni e questo dona al jinchuuriki un pizzico di ironia alla situazione venuta a crearsi. Fumie domanda se lui fosse in partenza e la testa del biondo annuisce più volte. Non tarda ad arrivare una risposta verso la ragazza <Sì, sto facendo ritorno al Villaggio della Foglia> spiega brevemente il Nono lasciando cadere il discorso subito dopo. Non vuole dare troppi dettagli e non conosce la persona che ha davanti. La speranza della ragazza viene presa in modo divertente da lui non capendo a cosa si riferisce. <Penso proprio di no.. Al momento non ne ho bisogno, ma..> il sorriso si allunga ancor di più <.. in caso chiederò a te un consiglio> sta parlando di droga, sì. Hitomu, esatto. L'ultima persona al mondo forse che ne farebbe uso. Lo fa solo per non interrompere il discorso e trovare una possibile apertura nella ragazza. Per Hitomu, è sempre stato divertente e curioso scoprire sempre di più sulla persona che ha davanti. <Non sei un ninja?> domanda non trovando in lei un coprifronte di riconoscimento. <Da quale Villaggio provieni?> un altro quesito atto a trovare più informazioni su di lei. [chk on]

01:09 Hoshiko:
 Mancina da prima tesa, ora, riportata sotto il mento affinchè venga pinzato tra l'indice ed il pollice, le bianche si spostano dai zaffiri per soppesare l'altrui figura con flemma, dal basso verso l'alto <ognuno ha i propri segreti> ed ancora sfrarfallano le ciglia nel mentre sulle labbra compare un sorriso così leggero da alzare malapena gli angoli, passi finalmente smossi per azzerare quasi del tutto la distanza e donar la schiena, cercherebbe di aderirla parzialmente al suo petto, sfociando in un atteggiamento sessualmente provocatorio al fine di risultar una gatta morta <chi mai aggredirebbe una dolce fanciulla sconosciuta e priva di valore> esatto, l'oscurità è un'alleata basilare per una guerra, allontanarsi dai luoghi eccessivamente abitati, osservare da lontano gli svolgimenti ed agire nel puro nome della sopravvivenza. Ed ecco la presentazione, mescolata a fattezze già masticate altrove, spalancherebbe impercettibilmente le palpebre senza però arrestare le azioni fin ora compiute, fingerebbe dunque di non sapere, tornando alla sua postazione con eleganza e disinvoluta, quale modo migliore per ovviare ad un errore di calcolo? Danza quel bacino sinuoso come fosse una ballerina orientale, esaltate da una notte dove gli astri non si nascondono dietro alle nuvole, un'incantatrice il cui profumo di peschi addolcisce l'aria respirata dall'Ex Hokage. Schiarisce la voce e lo fronteggia nuovamente, viene accarezzata la chioma bluastra, ma il tutto termina con un gioco nervoso riversato sulle punte, povere, vengono martoriete dalle dita che le artoccigliano continuamente <Al Villagio della Foglia? Oh beh...stando alle informazioni raccolte fin ora, sono già due persone che pare abbiano incontrato i guerrafondai> solleva le spalle con sufficenza, è chiaro dal suo sguardo lo sforzo di ricordar i dettagli elargitele <tizi chiamati...Anbu di Kiri> ma un lampo a ciel sereno pare colpirle le membra <sai dirmi qualcosa su di loro? Purtroppo non trovo concordi i due racconti ricevuti, se questi hanno maschere che ne coprono il volto e camuffano la voce, è possibile riuscire almeno a conoscerne gli occhi?> ormai è divenuta un'ossessione, molto tempo addietro l'uomo dallo spirito di Tigre stava per svelare l'arcano riguardante i propri, ma i cammini si sono divisi nell'immediato <un certo Goryo, invece, ha dichiarato il contrario> confusione letta in un'espressione corrucciata, susseguita da un silezio tombale interrotto solo dallo scrosciar del mare, ancora ed ancora si infrangono le onde alla riva, eppure, sarà la domanda del Biondo a richiamarla sul Pianeta <No> secca <poichè seguirò solo colui che riterrò degno di potermi insegnare qualcosa> vige una fiducia tra Maestro ed Allievo, sogni ed ambizioni che non possono essere trasmessi tramite solo puri ed asettici allenamenti. Esige di più, non è una Donna che si accontenta di qualche lezioncina priva di sentimento e passione per il mestiere imboccato <comunque, provengo da Konoha, tu?> continua la farsa in un gioco non solo verbale, ma anche di sguardi e provocazioni, bisogna solo star attenti a non scottarsi, è sempre un'estraneo pronto a poter sdradicare la vita per far raggiungere l'aldilà, eppure, parrebbe essere il più sano di mente incontrato fin'ora.

01:55 Hitomu:
 A quali incontri strani che la vita può portare a volte. Quel che Hitomi si trova davanti, ha davvero del curioso. Una ragazza piena di enigmi, pronta a provocare per giocare con la sua vittima. Gli occhi di Hitomu osservano il modo di fare di lei, notano quei dettagli che spingono la ragazza a mostrarsi nella sua bellezza. Il viso rimane espressivamente divertito dalla situazione. Il jinchuuriki non ci vede nulla di male fino ad ora e lascia che il discorso prosegua sui canali intrapresi precedentemente. Ognuno ha i propri segreti, esatto. E per rimanere tali non possono essere svelati così facilmente. La successiva frase della ragazza però trova in Hitomu un diverso approccio alla risposta. Chiunque potrebbe far del male ad una ragazza indifesa.. chiunque. <Gli stessi esseri che uccidono bambini di pochi anni, senza scrupoli, Fumie> afferma con convinzione ora lui verso la persona appena conosciuta. <Perchè dovrebbero farsi problemi ad aggredire una ragazza come te? Esistono esseri che non guardano in faccia nessuno.. Non c'è differenza per loro tra una vita priva di valore e una piena. Credimi> il suo tono si fa leggermente più serio ora mentre continua a mantenere i suoi occhi sulla figura femminile. Non vuole risultare pesante ma vuole solamente sbattere in faccia la realtà di questo mondo a lei. Prima lo capisce, meglio è. I sandali del jinchuuriki iniziano a sprofondare nella sabbia avanzando un passo dopo l'altro. La distanza con Fumie si riduce fino ad arrivare a poco meno di un metro da lei. Ora potrebbe notare in maniera più luminosa l'azzurro delle sue iridi in quella altrui. La ragazza parla molto spiegando quel che sa e domandando al Nono le informazioni che lui possiede. Hitomu sorride nel sentire parlare Fumie, trovando alcuni punti nei suoi discorsi che gli mettono qualche dubbio. <Quanto cose che vuoi sapere per non essere un ninja, Fumie> le sorride ancora socchiudendo leggermente le palpebre. Non c'è niente di meglio che svagare un po' la testa divertendosi prima di affrontare una missione. Lui non si è al corrente della situazione al Villaggio della Nebbia e non ha svolto ricerche su ciò che sta succedendo. Da quando ha avuto l'informazione su Konoha, ha interrotto i collegamenti con i suoi messaggeri ordinandogli di far ritorno nei pressi del Villaggio della Foglia. <Se un Anbu si facesse riconoscere tramite i suoi occhi, non starebbe svolgendo il suo ruolo nella maniera più adeguata. A meno che qualcuno non possa riconoscere quegli occhi in mezzo ad una folla..> spiega in breve il jinchuuriki. Sa cosa significa essere un anbu, parte della sua vita l'ha passata dietro una maschera. Quel che può dare a lei, quindi, è un parere personale. Fumie dice che seguirà solo gli allenamenti di chi riterrà adatto al compito. Lo sguardo si fa concentrato, le iridi seguono i tratti del corpo della donna. Ne cura i dettagli, i suoi movimenti e il suo fare mentre lei parla cercando di collegare ogni parola alla reazione del suo corpo. <Se il tuo desiderio è avventurarti in questo mondo.. Dare informazioni, riceverne altre.. Non puoi pensare di non essere allenata. Vivi in un mondo pericoloso, ragazza. Quali valori dovrebbe avere questo tuo insegnante? E perchè tu dovresti essere diversa dagli altri allievi? Cosa ti distingue da tutti?> domanda curioso verso di lei aspettando una risposta che lo soddisfi. Le labbra si muovono, con l'inferiore morso tra i denti. La lingua bagna leggermente entrambi dunque, pronto a riprendere il discorso. Infine, lei rivela di essere della Foglia. <Anche io sono del tuo stesso Villaggio. Un bellissimo posto, vero? Hai mai guardato la Foglia dal Volti di Pietra?> domanda, un po' ironicamente visto che il suo viso fa parte di quei monti, verso la donna. Non scherza però sulla vista che dona quel posto. Una bella cornice, da ricordare sempre quando si è lontani da Konoha da tempo. [chk on]

02:33 Hoshiko:
 Roteano le orbite nel percepire una ramanzina degna di un suo parente, eppure è perfettamente consapevole dei rischi nel quale incorre continuando ad ignorare gli strumenti per la propria difesa, si chiudono le spalle in quell'auto-abbraccio camuffato dietro a leggeri carezze attuate sui bicipiti contrari, lenti scivolano i polpastrelli su un'epidermide, a tratti, illuminata dal pallore Lunare <ne sono perfettamente consapevole, ma per quanto mi riguarda, c'è sempre un'altra via da perseguire> allearsi per giunta, biascicare qualche menzogna pur di aver salva la vita, oppure, accettare passivamente la morte poichè l'esistenza stessa di una creatura priva di memoria, nel Mondo, ha realmente poco senso. Permetterebbe all'uomo di raggiungerla affinchè si fronteggino a poco meno di un metro, il capo viene inclinato nuovamente indietro e quelle iridi bianche andrebbero a rispecchiarsi nell'azzuro cielo di un mattino, il Sole e la Luna, due opposti ma perfettamente equilibrati, alcuni dicono che mai potranno incontrarsi, ignorando però la presenza dell'Astro serale anche quand'egli è alto, nascosta tra la luminosità che scaccia via le tenebre <sapere è potere, non trovi?> conoscere il nemico, iniziare a studiarlo per prevenire le loro mosse, strategie di guerra per assicurar la sopravvivenza, sperare nella Libertà fino all'ultimo ed ottenere gli strumenti utilizzabili per contrastare una schiavitù non solo fisica, ma anche mentale. Inspira profondamente e, dalle labbra schiuse, sgattaiola via l'aria per sfociare in un tacito sospiro, differente è la vicinanza decisionale, ma quando diviene imposta parrebbe innalzarsi il disagio evidente nelle gote colorate di rosso, tuttavia, divampa la risolutezza nel tentare di sbatter in faccia un caratteraccio dinanzi a chi, con un sol ceffone, riuscirebbe a farla arrivare in villaggio direttamente con il pigiama infilato <eppure, questo Goryo, ha detto che uno di loro possedeva la mia stessa caratteristica oculare> che sia solo una coincidenza? Può darsi, magari però questo dettaglio potrebbe tornar utile all'Ex Hokage. Silenzio cala a quella domanda, cosa la distingue dalla massa?, cala il mento per potersi osservar i palmi aperti e rivolti in alto, malinconia forse in quel blocco all'interno di un bivio al quale non riesce a donar risposta, da un lato l'eternità insegnatale dal Demone, ma quanto effettivamente potrebbe giovare la perdita dell'Animo? Una vita passata nell'Odio e solitudine, non può essere considerata tale <probabilmente nulla, non voglio essere speciale, tanto meno elevarmi al di sopra degli altri, ma nessuno...MAI...potrà sottrarmi il potere decisionale sulle mie scelte> nessuna catena legata ai polsi di Bastardi pronti a farti inginocchiare, e per cosa? Per un loro torna conto personale, per realizzare un sogno non condiviso, divenire un cane al guinzaglio rinunciando quindi a se stessi <ho incontrato gente fin troppo estremista, da un lato gli eroi di turno, dall'altro, i cattivi per antonomasia> stringe i pugni tornando a rilanciare lo sguardo dritto in quello di Hitomu, fiamme ardenti quelle riflesse di una convinzione radicata fino al midollo <il mio maestro sarà colui che rimane nel centro senza mai pendere troppo da alcuna direzione, che sia Giusto e non prevenuto, che conosca prima ancora di agire, che accetti la pace e la guerra, il mare e la terra...> l'equilibrio vigente in natura trasportato nelle azioni compiute ogni secondo < io non ho un centro, non ho certezze, non ho equilibrio, non so difendermi, ho solo la forza che mi viene da tutto quello a cui sono sopravvisuta> braccia ora lungo i fianchi, si contrae la mascella per un solo istante, prima di umettar i boccioli rosati con una passata fugace di lingua <voglio l'armonia degli opposti, perchè non c'è acqua senza fuoco, non c'è bene senza il male, perchè il bianco e il nero di abbracciano ed all'interno di essi vi è un punto dell'altro> non muovere mai lo spirito senza il corpo, nè il corpo senza l'anima, questa è la qualità reale di un Sensei

22:05 Hitomu:
 Il viso di lei arretra di qualche centimetro. I suoi occhi bianchi mostrano la forza che possiede dentro la sua anima. Occhi già visti in precedenza, simili a quelli di un potere già conosciuto nella vita dell’uomo. Le espressioni di lei cambiano in base a quel che sente. Prima imbronciata per la ramanzina, poi ferrea spiegando il mondo dal suo punto di vista. Chi è Hitomu per dire se è giusto o sbagliato. Quel che le sue iridi vedono è la forza di una ragazzina che ha in testa dei concetti molto precisi e non si sposterà facilmente da quei punti. E questo piace al jinchuuriki. Tanti anni fa era anche lui un giovane pronto a dare battaglia per perseguire i suoi ideali e ci è riuscito diventando Hokage. Lo ha fatto svolgendo il ruolo a modo suo, contro il parere di tutti a volte, facendo quello che riteneva più giusto. Non sempre a preso le decisioni migliori ma è consapevole di aver sempre scelto tramite i suoi ideali. Gli anni passano poi, le guerre consumano un po’ dentro, le persone che amavi e muoiono lasciano un vuoto dentro e la vita pone nuovi obiettivi nella vita. Hitomu non è più il giovane ragazzino dell’Accademia ma ora è un uomo adulto, un uomo conscio che molti dei sogni che aveva da giovane non si possono realizzare. Per questo bisogna sapersi adattare alla vita e fare dei piccoli accorgimenti lungo il percorso. Fumie si dice consapevole dei pericoli che può affrontare ma non la spaventa. In questo caso, il Nono può solo che darle un consiglio <Scegli con cura la via, allora. Non vorrei che ti perdessi troppe volte..> afferma con semplicità verso di lei mentre lascia rispecchiare i suoi occhi dentro quelli bianchi della donna. Nota delle sfumature all’interno delle sue iridi e le sue palpebre si stringono, come a volersi concentrare su quei dettagli. Sapere è potere, dice lei. E quanta ragione ha in questo momento. <Ci ho basato la mia vita su questo concetto, sai? La conoscenza è tutto. Più conosci qualcosa, più comprendi cosa aspettarti da lei> sussurra le ultime parole con un tono più lento con l’obiettivo di rendere chiaro il suo concetto. Per questo Hitomu ha il vizio di studiare le persone che incontra e che creano un certo interesse in lui. Vuole conoscerle a fondo, sapere quali comportamenti può avere, capire con anticipo quello che l’altra persona può pensare. Il discorso di Fumie torna nuovamente a quel Goryo che le ha dato alcune informazioni. Hitomu purtroppo non conosce davvero la situazione e non può darle una mano per ora <Quel che so è l’esistenza di un nemico con lo stesso potere oculare degli Hyuga: il Byakugan> e l’attenzione del Nono ricade ancora sui di lei occhi. Anche se con sfumature diverse, sono molto simili a quelli già incontrati nel Clan di Konoha. Il jinchuuriki segue con attenzione le parole di lei trovando nel suo discorso un filo logico. Le labbra si distendono ancora, verso l’alto. <Mi piace quel che dici> afferma con convinzione l’uomo verso la ragazza. Lei non vuole essere speciale ma vuole poter decidere il destino della sua vita. <Ognuno segue la propria strada. Chi quella dell’eroe, chi quella del male..> premette brevemente il Nono. <Per me è importante che una persona segua la strada che ritiene giusta, senza permettere che qualcuno possa fargli cambiare idea. Qualunque sia la via intrapresa.. sia chiaro. Le scelte porteranno a delle conseguenze comunque, nel bene e nel male> dichiara mantenendo un tono basso lasciando trasparire la sua sincerità. Per essere così giovane, ha già bene in mente quel che vuole. Hitomu non sa se è un fattore positivo o negativo. Ha conosciuto tanti ragazzi che da un momento all’altro sono cambiati, come un suo vecchio allievo ormai defunto da tempo.. <Non lasciare che altre persone cambino quel che hai qui dentro..> l’indice della mano destra del jinchuuriki si avvicina alla parte del corpo di lei dove è presente il cuore. <Non vale la pena vivere la propria vita secondo il giudizio di altri..> conclude le sue parole allontanando la mano dalla figura della ragazza. <Tra poco potrò rivedere il Sole sorgere da quei Monti. Sono un po’ di fretta, in realtà..> spiega il jinchuuriki. Non può perdere troppo tempo prima di mettersi in viaggio. Non può arrivare tardi al Villaggio della Foglia e rischiare che l’informazione arrivata fosse vera. Non se lo perdonerebbe mai. [chk on]

22:30 Hoshiko:
 Inspira profondamente, l'umidità le pizzica il naso facendolo divenire più rosato, le bianche mai si distolgono da quell'oceano d'esperienza riflesso nell'ingenuità forse di mancato vissuto, ma è chiarezza quella sulla strada intrapresa e la caparbietà di chi mai si lascerà influenzare da giudizi esterni <se fossi una persona al quale importasse il pensiero altrui, avrei dovuto darle del Lei e chinare probabilmente il capo> rimbecca nell'immediato affinchè egli possa comprendere che è consapevole della carica rivestita, Ex Hokage <si, la vista deve essere bella li su> leggero il sorriso comparso sulle labbra carnose, tuttavia viene smorzato dalla mano dell'uomo smossa verso il proprio petto. Arti superiori innalzati per tentare d'afferrar quello di Hitomu, lo racchiude tra i palmi per evitare un contatto decisamente non consono per due sconosciuti, egli potrà avvertire la freddezza delle dita alla pari di piccoli ghiacciolini <mai seguire il cuore, sempre l'intelletto poichè i sentimenti offuscano la psiche, lasciandoti cadere nell'irrazionalità e, ovviamente, alla sconfitta> un'approccio più logico permette ragionamenti degni di una macchina elettronica, come può affidarsi ad un qualcosa ritenuto solo un muscolo vitale e nulla di più, anche perchè, data la solitudine vissuta fino ad oggi, non è mai riuscita a sperimentare legami umani di alcun genere. No amore, no amicizia, neanche semplice compassione per i più poveri di Lei, un involucro in attesa di poter essere colmato da sogni ed ambizioni, per questo nello stesso istante in cui andrebbe a lasciar la presa, compie un passo indietro per fronteggiarlo ancora con decisione <io...> schiusa la bocca ma le parole le muoiono in gola, brucia lo stomaco per l'impulso irrefrenbile di seguire una svolta decisiva, scivola l'attenzione sull'orizzonte, cosa vuoi Fumie? Mangiar Ramen e far scorrere passivamente il tempo in attesa della guerra, oppure prendere la situazione in pugno ed iniziare a respirare? <voglio venire con te, e non accetterò un no come risposta> altezzosa adesso, saetta il viso per mostrar la determinazione <non ti sarò d'intralcio, non voglio starti alle calcagna per troppo, semplicemente viaggiamo insieme e poi...se vorrai i cammini si divideranno senza remore> sfarfalla le ciglia, smorfiosetta arrogante, cocciuta come il più duro dei tronchi, ma si spalancano impercettibilmente le palpebre nel sentir nominare il Byakugan con conseguente Clan Hyuga <non so cosa sia...ma presumo allora che con me centri ben poco> avrebbe avuto ricordi o cimeri riconducibili a questi tizi, l'avrebbero cercata o almeno crede. Pochi sono i passi utilizzati per affiancarlo <dovrai far strada, Hitomu>

23:59 Hitomu:
 L’incontro sembra farsi sempre più interessante per Hitomu e prende pieghe sempre più sorprendenti. Fumie rivela di aver riconosciuto il Nono Hokage. Secondo il suo modo di vivere, però, non deve tenere nessun comportamento rispettoso per quanto le riguarda. Non è un problema di certo per il jinchuuriki, il primo a invogliare chi incontra nel tenere un tono più informale nei suoi confronti. <Mi risparmi la fatica nel convincerti di farlo, allora> afferma divertito nello scoprire che la ragazza tanto tonta non lo è ma finge solamente di non saper le cose. Nel momento in cui Hitomu avvicina l’indice al corpo della ragazza, questo viene bloccato dalla fredde mani di lei. I suoi palmi si stringono attorno al dito del jinchuuriki impedendogli di continuare il suo movimento. Di certo non aveva strane intenzioni ma la reazione della donna desta curiosità in Hitomu. Il suo movimento era lento e privo di qualsiasi pericolo ma Fumie è stata rapida ad evitare potesse avvenire qualunque contatto. L’intelletto supera il sentimento, secondo lei. Per questo non bisogna seguire il cuore. Ecco gli opposti che vengono fuori. Ecco a voi la contrapposizione di una vita. Il bianco e il nero. Il bene e il male. La luce e l’oscurità. Il Sole e la Luna. Lo yin e lo yang. Scegliere tra testa e cuore è un po’ come scegliere tra le opzioni precedenti. E per quanto riguarda Hitomu, a volte il cuore è essenziale nella vita. Non vuole contraddirla questa volta. Non ne trova una valida ragione. Lei è ancora giovane, ha una vita davanti e ha deciso di viverla secondo il suo modo. Le lascia solo un piccolo appunto <Spero di incontrarti nuovamente tra molti anni.. E sarò curioso di chiederti se faresti ancora la stessa scelta di oggi> chissà quante cose deve ancora scoprire lei. Hitomu la guarda con serenità consapevole che la sua idea potrà cambiare se nella sua vita creerà legami forti. Ad un certo punto però succede un imprevisto. Fumie dice di voler andare insieme al Nono e seguirlo fino a Konoha. <Cosa?> esclama subito il jinchuuriki facendo mezzo passo indietro. <N-Non se ne parla, Fumie> e poi.. farsi toccare con un dito al primo incontro no, però partire in viaggio con lui sì? Strane le ragazze d’oggi. In realtà, Hitomu non vuole portarla con se perché prevede a cosa sta andando contro. Una battaglia è prevista sul campo della Foglia. Avere Fumie con lui significherebbe metterla in pericolo. Per quanto non la conosca bene, fa comunque parte del suo Villaggio e per questo vuole la sua protezione. <Per quale motivo vuoi venire?> domanda ora cercando di trovare in lei una vera motivazione. In caso non ce l’abbia, sarebbe più semplice declinare la sua richiesta. [chk on]

00:30 Hoshiko:
 Ora, lo yang accumulato forma il cielo, lo yin accumulato forma la Terra. Lo yin è tranquillità, lo yang è movimento. Lo yang fa nascere e lo yin fa crescere. Lo yang fa morire e lo yin sotterra. Lo yang trasforma i soffi e lo yin rende perfette le forme, questa interazione fra queste energie, dà luogo all'intero mondo fenomenico. Nessuno dei due poteri, in effetti, può dirsi completo in sè, nè può stare da solo, mentre la loro reciproca combinazione e cooperazione dà origine a tutte le forme e le varietà di esistenza della Natura, leggero il sorriso sui boccioli rosati, ma nessuna risposta sopraggiunge alla sua prima affermazione poichè è sul discorso seguente che si concentra <nessuno è la stessa persona di ieri, siamo in continuo mutamento. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma> è consapevole della possibilità di una visione diversa del mondo, ma se non vi sono le esperienze a costellare la sua anima, come potrebbe al momento credere in un'ideale senza fondamenta, affidarsi a dei sentimenti mai provati se non la profonda solitudine e malinconia di un pezzo mancante nelle sue membra. Scivolano verso i fianchi sinuosi le braccia dopo aver terminato quel contatto, inspiegabile il bruciore divampante nello stomaco che la spinge a intestardirsi verso il Nono Hokage, specie nell'udir una negazione pronta a sfogare tramite uno sbuffo tacito, ma captabile dalla ciocca bluastra smossa verso l'alto <io non ti ho chiesto le motivazioni che ti spingono a compiere una missione palesemente pericolosa> un passo a diminuire quelle distanze già di per sè frivole, possibile lo sfiorar dei due corpi ed il capo è inclinato così tanto indietro da essere illuminato dal pallore lunare, esso ne esalta le iridi bianche e prive di sfumature, rispecchiate in quel mare ostile da navigare <perciò...se non vorrai viaggiare con me sarò costretta a farlo da sola> la coscenza te lo permetterebbe, Hitomu? Se negarle la compagnia è per te protezione, cosa significherebbe lasciar libero passaggio ad una fanciulla giovane si, ma persuasiva qualora il suo obbiettivo venisse interrotto dalla cocciutaggine di un biondo che gioca a far il genitore altrui <non rimarrò qui con le mani in mano, un'altra mangiata di Ramen con quegli imbecilli e sarò costretta a far saltare in aria il chiosco> non è un capriccio, forse timidezza nell'elargire quanto vorrebbe seguirlo come Maestro, proprio perchè diverso in certi aspetti ma che abbraccia più o meno a pieno il proprio modo di pensare <e te ne prego...smettila di trattarmi come una ragazzina, se fossi stata un'idiota probabilmente non avrei battiti nel petto ed i vermi avrebbero già da tempo mangiato le mie carni> è certa di poter migliorare, ma non cullandosi per giorni interi in una realtà lontana dalla guerra, dal pericolo di Bastardi pronti a dilagnare la Libertà per schiavitù imposta <è solo un viaggio...> abbassa lo sguardo puntandolo ora sulla sabbia, indecisa sul svelare la realtà poichè non comprenderebbe esattamente come il resto della folla da sempre affrontata. Un flashback degli anni passati a vagabondare, un pianto di una bambina ignorato, un fantasma per le strade di un Villaggio composto da infami <e poi...> si stringono i pugni tanto da bucar la pelle dei palmi con le unghie, sgorga il liquido cremisi fino a gocciolar al suolo <ognuno per se> più facile è affrontare un percorso simile con chi già conosce la procedura, daltronde chissà, il futuro è incerto ed il destino opera in modi inaspettati.

01:17 Hitomu:
 Trovare un equilibrio tra due opposti è sempre una sfida complicata. A volte può volerci una vita e a volte non basta neanche quella. C'è bisogno di una scintilla che accenda un fuoco, di una fiamma che bruci all'infinito. C'è bisogno di qualcosa di straordinario nel solito ordinario. Nessuno è la stessa persona del passato, esatto. Proprio su questo rifletteva pochi minuti prima il jinchuuriki. E Fumie ha compreso bene il concetto che il Nono voleva passarle. Lei deve vivere tutte le esperienze di questo mondo ancora. La situazione si fa più complicata ora. Fumie è contraria al rifiuto del Nono e non lo nasconde di certo. Un passo in avanti da parte di lei che riduce ancor di più la poca distanza tra i due corpi. Questi due vanno quasi a sfiorarsi e trovare una dolce e leggere collisione. Il capo di lei è rivolto verso l'alto per guardare in viso il jinchuuriki. Lo sguardo di Hitomu è basso invece, al contrario. Ora può osservare da vicino quegli occhi bianchi, così privi di imperfezioni da quella distanza. Vede in quelle iridi la sua testardaggine nel compiere un viaggio consapevole che possa essere pericoloso, vede la forza con la quale sta provando a convincere il jinchuuriki di farla venire con lui. Le sue parole mettono in difficoltà il jinchuuriki. Lui non è uno stupido. Pensa che lei non partirebbe comunque da sola, anche perchè non saprebbe dove andare. Hitomu riflette però su quello che lei dice. Il fatto di non trattarla come una ragazzina lo fa ragionare qualche secondo di più. Il jinchuuriki tratta in questo modo un po' tutti. Dai tempi in cui era Hokage, ha sempre visto il resto del Villaggio come la sua famiglia da difendere e ogni giovane ragazzo lo vedeva come qualcuno a cui donare consigli e la massima protezione. Le iridi azzurre di Hitomu osservano Fumie calare verso il basso la testa e notano del sangue gocciolare dalle sue mani. Il viso del jinchuuriki diventa più serio. Ora sta prendendo sul serio la situazione. Gli arti superiori di lui si abbassano cercando di avvolgere i suoi palmi tra le mani della ragazza e allentare la sua stretta, per non farla sanguinare. Non vuole che si faccia del male. La sua voce cerca di uscire in maniera profonda calibrando bene le sue parole. <Ma da dove sei uscita?> si domanda curioso, quasi retorico, visto che stava per prendere il largo e sparire da questo luogo senza nessun problema. In pochi minuti, lei è riuscita a combinare tutto questo casino. <Se dovessi accettare, dovrai ascoltarmi in ogni momento.. lo sai?> le chiede ora aspettandosi una risposta questa volta. Averla con lui significa che qualsiasi pericolo può correrlo anche lei. Non avrebbe mai pensato di dover partire con una ragazza nel suo viaggio. Hitomu pensa al legame che potrebbe nascere, come è successo con il suo vecchio allievo. Ed è questo che desta in lui preoccupazione. <Perchè non deve accaderti niente. Questo deve essere chiaro. La mia condizione per lasciarti venire..> questo è un obbligo. Ascoltare le sue parole per non lasciarle accadere nulla di male. Una speranza, più che altro. Che casino, Hitomu. [chk on]

01:50 Hoshiko:
 Le sfide dal sapore più gustoso risiedono proprio nella difficoltà, chi desidererebbe qualcosa posseduto da tutti? Nessuno, per questo la preziosità di un'equilibrio tra due opposti diverrebbe il tesoro più prezioso al Mondo, lo stesso Mondo che ha massacrato la Luce negli animi degli esseri umani per il caos trasmesso dall'egoismo, dalla bramosia di potere ed il veleno della vendetta. Ancora riga l'epidermide il liquido cremisi, bruciore sarebbe avvertito per quelle unghie conficcate nella carne, autolesionismo indotto dal puro orgoglio di non esporre troppo ciò che è ritenuto debole, eppure si spalancano le palpebre impercettibilmente nell'avvertire le mani dell'uomo avvolgersi con delicatezza attorno alle proprie, così grandi da non aver problemi a coprirle del tutto. Diamo la colpa al freddo per le gote maledettamente divampate, ben celate dal nasino del medesimo colore, si solleva lentamente il capo affinchè le bianche possano intrecciarsi nuovamente nell'oceano, finalmente sorride, ma sta volta vengono scoperti i denti perfettamente dritti dove svettano canini più appuntiti rispetto alla norma <non è forse questo il bello? Non importa l'età che segna il nostro corpo, la vita riuscirà sempre a stupirci> alla stregua di un sussurro muterebbe la voce carezzevole della Donna, eppure, nonostante quel contatto le doni calore, preferisce negarsi quei minuti in più dove il cuore troverebbe sollievo, la solitudine è quando ti senti un cumulo di pagine che non compongono nessun libro, un mucchio di granelli di sabbia che non scolpiscono nessuna spiaggia, un fascio di atomi di luce che non disegnano nessun cielo. Molte sono le condizioni imposte, è consapevole dell'agognato "si" celato dietro ad inutili accorgimenti, eppure gli permetterebbe di farlo senza proferire nulla in mer- <ovvio, ti ascolterò...ma qualsiasi cosa debba succedere, non accetterò piani idioti dove è previsto il tuo suicidio> ecco, appunto. Lei, così devota alla logica e predisposta alla sopravvivenza, ma questa volta non vuole sentir il senso di colpa per una perdita causata dalla propria incompetenza in materia <come non deve accader nulla a me, lo stesso vale per te. Insegnami le basi e sarò le tue spalle, il tuo sostegno, il tuo scudo> una parità poichè rifiuta d'esser la principessa che aspetta la salvezza, fiducia e devozione, questa è la base del legame tra Maestro ed allievo. Pugno sinitro che adagia le nocche nel palmo destro, lieve il chino di capo fermato però a metà compimento, espressione ironica viene imbastita su quel viso di porcellana <ci hai creduto eh? Niente formalità> ricorda solo ora il sangue, un'occhiata in tralice rilancia sulle ferite prima di sventolar gli arti per aria facendo attenzione, ovviamente, a non sporcar l'altro <allora..andiamo, Hitomu?> e se tutto andrà per il verso giusto, scosterebbe la posizione affinchè possa affiancarlo, in caso contrario, lo seguirebbe comunque, non ha scampo [exit]

02:32 Hitomu:
 Com'è finito in questa situazione non lo sa neanche Hitomu. Il bianco e il nero trovano sempre un modo per interagire e cercare una speranza di poter convivere l'uno con l'altro. Questo incontro tra Hitomu e Fumie è un'altra occasione per poter trovare questo equilibrio. Le mani avvolgono quelle di lei e il chakra di Hitomu inizia a scorrere nei suoi tsubo. In particolare, sarebbe il chakra di Kurama a fare il corso ed essere trasferito nel corpo della ragazza. Il chakra della Volpe inizia a scorrere all'interno del corpo di Fumie e una piccola aura rossa viene fuori dalle mani di lei. Le sue ferite iniziano a guarire in modo autonomo e non rimarrà nessuna cicatrice sulla pelle della donna. Una guarigione donata dal jinchuuriki a lei, in modo che non le rimangono segni evidenti nei prossimi giorni. Il dolore si può alleggerire sempre. Basta volerlo e trovare un modo. Gli occhi di Hitomu osservano il viso di lei sorridere mentre lo guarda. Rimane qualche secondo fisso sugli occhi di lei e scappa anche a lui una smorfia divertita che si disegna sul suo volto. Pensa un po' a come una ragazza così giovane è riuscita ad incastrare il jinchuuriki della Foglia. Hitomu dovrà insegnarle tutto, partendo dalle basi e darle le conoscenze necessarie per poter proteggere la sua vita in modo autonomo. Questo è quello che in fondo lei vuole. Avere l'abilità di poter dipendere da se stessa. Vuole essere parte di qualcosa, non essere solo di contorno. Il jinchuuriki vede in questo un elemento positivo e per questo sta accettando di farsi carico di questa responsabilità. <Fino ad ora, mi è andata bene..> sussurra lasciando intendere che spera che lei non sia portatrice di disgrazie per entrambi. <Preparati.. Inizieremo subito> spiega ora il Nono riguardo gli allenamenti di lei. Per il Kyuubi sarà un po' noioso forse riprendere il concetto di ninja da zero. Hitomu, invece, potrà divertirsi nel vedere una ragazza imparare da zero le basi. Le mani di lei sono guarite, quindi non c'è la possibilità di sporcare le vesti di lui. <Ma non ti porti nulla per il viaggio?> lei parte così, senza zaino pronto e niente di preparato. <Dovremo dividere le mie cose> afferma il jinchuuriki iniziando a incamminarsi verso una barca, pronta a salpare verso il Porto del Fuoco. Questo viaggio ha inizio. Con una persona in più che non era prevista inizialmente. Hitomu e Fumie, una strana coppia nasce su questa spiaggia. Il bianco e il nero. Il bene e il male. La luce e l'oscurità. Lo Yin e lo Yang. Hitomu e Fumie. [end]

Hitomu si prepara per partire verso la Foglia per verificare le informazioni ricevuto. Sulla spiaggia, arriva Fumie che si presenta a lui.
Nasce qualcosa e lei lo segue in viaggio, nonostante i dubbi di lui.