Incontri in spiaggia

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17:36 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Alcune volte si torna sui propri passi. Alcune volte si torna sui luoghi delle emozioni più forti e positive. Ed è il caso del Seiun, che nuovamente si trova nella spiaggia. E’ un figuro alto un metro e ottanta centimetri, la carnagione nivea e i capelli biondo platino, il volto affilato e gli occhi color del cielo terso. Ciò che indossa sono solamente un paio di pantaloni neri e lunghi, dalle fattezze elastiche, così da consentirgli un certo movimento. Il camice bianco, così come i sandali ninja e la t-shirt di colore nero sono appoggiate su un asciugamano. Anche il portaoggetti e il portakunai non sono a portata di mano. E’ a torso nudo, il fisico è longilineo ed atletico, magro nel complesso ed una cicatrice vistosa e rosastra gli sconquassa il torso dall’addome al pettorale destro. E’ tessuto cicatrizzato, ovviamente, ma la ferita psicologica aperta da quel Dio, così come il non essere minimamente all’altezza contro Yosai lo ha stimolato in qualcosa non portato avanti da tempo: l’allenamento. Si trova, infatti, nei pressi del bagnasciuga. Gli occhi sono chiusi e la concentrazione è alta. Va ad intrecciare le mani a formare il sigillo della capra. Va quindi a figurarsi nella mente le due sfere, la fisica all’altezza del ventre e la spirituale all’altezza della fronte, al centro. Con un moto ferreo della volontà va a tentar di metterle in moto entrambe, comandando loro di virare sul proprio asse con velocità sempre crescente. Una volta che le due sfere girano a massima velocità focalizza la propria volontà perché queste muovano lungo due percorsi. Alla sfera fisica sarebbe comandato di muovere verso l’alto, attraverso il proprio ventre e lungo lo sterno, fino a riversarsi al centro del petto. Alla spirituale sarebbe comandato un moto discendente lungo gli occhi e lungo il naso e la bocca, fino a riversarsi nella gola e nello sterno, lungo il quale vorrebbe scendere per incontrare la controparte fisica. A questo punto va a comandare alle sfere di virar con più vigore, di mescolarsi e dar vita a quella forza a cui è abituato, al proprio chakra. Si prende tutto il tempo, l’aria tranquilla e determinata. L’orecchio è comunque teso a percepire ciò che gli succede intorno e gli occhi si aprono pian piano. [Attivazione chakra][Equip: nullo]

17:47 Amaya:
  [Spiaggia] Amaya è riuscita a recuperare un mantello con cui proteggersi dalla pioggia e dal freddo presente a Kiri. Qui il clima è totalmente differente da quello presente nel paese del fuoco, la temperatura è più bassa ed ha la sensazione che il sole non si riesce a vedere tutti i giorni. Avvolta nel suo mantello scuro come la notte passeggia per il bagnoasciuga della spiaggia, cappuccio indossato. Da sotto questo indumento è possibile notare solo un paio di gambe nude, in parte nascoste, che si alternano con una certa regolarità. Avanza prima una e poi l'altra. Le suole delle sue scarpe viola lasciano i segni sulla sabbia bagnata. La pelle della giovane ragazza, poco più che ventenne, è molto chiara e il contrasto che si crea con lo scuro mantello è bello forte. Da sotto il cappuccio invece si possono notare i suoi occhi color pistacchio, le sue labbra lavanda e una frangia dei suoi capelli dello stesso colore che poggiano sulla spalla destra. E' una donna molto bella e seducente nonostante lascia intravedere poche zone del suo corpo. Nonostante sia coperta è possibile notare comunque il suo prosperoso seno. Cammina in silenzio, godendosi la pace e l'ondeggiare del mare.

18:08 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] I piedi bagnati dalle onde del mare di Kiri, i sensi sempre in allerta, data la guerra, lo sguardo puntato verso il mare, dove non può nuocere ad alcuno nei propri allenamenti. Ed è così che comincia. Drago, serpente, tigre, scimmia i sigilli che le mani vanno a comporre in maniera veloce. Apre la bocca e il fiato vien tirato copiosamente, andando a riempire velocemente i polmoni, il chakra vien guidato attraverso il proprio petto, nel costato, così da riversarsi in essi. Un chakra che vuol esser fuoco, come quello che gli brucia negli occhi da qualche giorno a questa parte. Fuoco nei polmoni, le dita mancine che uniscono pollice ed indice dinanzi la bocca come un mirino. Un mirino che punta nel vuoto e a nessuno. Ed eccolo il fuoco che fuoriesce dalla propria bocca, soffiato fuori dai polmoni come un vulcano che erutta, in una palla di fuoco di due metri di diametro che, copiosa, si manifesta. Una palla di fuoco trattenuta per qualche tempo, ma subito rilasciata, poiché parte del proprio campo visivo vien disturbato, lateralmente dalla venuta di qualcosa di scuro nella nebbia. Rilascia subito il proprio katon, i piedi frustano il terreno e le ginocchia che comandano quella giravolta eseguita all’indirizzo di Amaya, così da fronteggiarla con lo sguardo. La inquadra, scura, l’espressione si indurisce un po’. <Chi sei?> domanda all’indirizzo della venuta, duro. <Giù il cappuccio, identificati. Fammi vedere il tuo volto> è un ordine, virtualmente, sì. Il coprifronte di Kusa del genin è perfettamente visibile sulla fronte, ad ogni modo, quasi come un segno di riconoscimento. [Chakra On 26/30][Palla di fuoco 2/4 - Uso narrativo - 2/4 libero][Equip: nullo]

18:18 Amaya:
  [Spiaggia] Oggi non piove, ma è presente un velo di nebbia che rende difficoltoso avere una visuale totalmente nitida sull'ambiente circostante. Percepisce in modo chiaro però i rumori e i suoni presenti in quell'area. Il sinuoso movimento delle onde che si allungano e si ritirano sulla sabbia è ben chiaro alle sue orecchie. Così come la leggera brezza presente e quelle parole, parole che appartengono ad un uomo che via via che Amaya avanza riesce a distinguere. Il suo corpo da sbiadito e con confini indefiniti diventa sempre più chiaro e limpido. Due, tre, quattro, cinque, sei, otto passi prima di riuscire a giungere a lui vicina e poterlo osservare. Carnagione nivea, capelli biondo platino, occhi color del cielo e petto nudo. Lo scruta attentamente e scherzosa si pronuncia <Giornata ideale per prendere il sole> con una frase amichevole e scherzosa, accompagnata da una sottile <hihihih> risata femminile, trattenuta. <Calma, calma...> dice successivamente mentre porta le mani sul cappuccio per abbassarlo dietro e rivelare il suo volto. Carnagione chiara, quasi quanto quella del ragazzo, occhi di un colore insolito, pistacchio, labbra sottili e dello stesso colore dei suoi capelli. Con l'abbassamento del capuccio pure la sua capigliatura scende, sciogliendosi dietro le sue spalle e raggiungendo la parte alta della sua schiena, poco sotto le scapole. In fronte una fascia marrone con due piccole corna, alcun simbolo è raffigurato sopra. E' una semplice denshi. <...sono Amaya e vengo da Konoha> spiega, accennando un saluto tramite un abbassamento del capo che dura qualche istante. <E tu sei...> nota quel coprifronte <...un ninja...> prova una certa invidia, deve ammetterlo <...di Kusa se non sbaglio> lo ha già visto in giro quel simbolo. Oramai ha imparato a riconoscerlo.

18:26 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Si ferma davanti a lei e, benchè privo di tutto, a parte pantaloni e coprifronte è ben vicino ad attaccare. Solo che poi la ragazza, in seguito alla risatina, che gli fa piazzare i piedi per terra pronti allo scatto, quasi immediatamente va ad identificarsi come richiesto. Ne scruta il volto e quella fascia marrone e tira un sospiro, benchè il volto sembra un blocco di granito, intrappolato in altrettanta grantica neutralità. Sente le presentazioni e le deduzioni della ragazza, che definitivamente sono giuste, in realtà. <Mi stavo allenando> ribatte solamente quando lei avrà finito di parlare. Percepisce il tono della ragazza e lo registra. Non cambia espressione, in realtà. <… Non andare in giro con un mantello sulla testa, Amaya. Qualcuno potrebbe pensare bene di attaccarti. Assicurati che il tuo viso sia visibile> è una raccomandazione, il tono che si condisce di un che d’avvertimento. Non muove, granitico, dinanzi a lei. <Come mai sei così lontana dalla foglia?> va a scandir subito dopo. Sospetti, sospetti che si annidano nella mente, ma che non coinvolgono il volto. Gonfia e sgonfia il petto, nel guardarla, ma nulla si scompone sul viso del Kusano. <Mi chiamo Katsu, genin di Kusa e tirocinante medico> va a proferire solo alla fine. [Chakra On 26/30][Equip: nullo]

18:35 Amaya:
  [Spiaggia] Ovviamente il giovane non stava prendendo il sole, bensì si stava allenando. Ragazzo che porta il nome di Katsu. Un giovane genin, proprio come vuole diventare lei, ma anche un tirocinante medico. Apprende tutte queste informazioni e cerca di immagazzinarle nella memoria a lungo termine. Sta conoscendo parecchie persone in questi giorni e non è giunta a Kiri da molto, due giorni appena. <Vorrà dire che farò così d'ora in avanti e lo utilizzerò solo per ripararmi dalla pioggia> accetta l'avvertimento, ritenendolo giusto dato che il clima che si vive in questa terra. E' sempre bene mostrare il volto e avere ben chiaro chi popoli il posto in cui si trova a vivere adesso. <Non volevo disturbarti...> esegue qualche passo per distaccarsi da lui <...riprendi pure. Io ti osservo> magari in questo modo riuscirà ad imparare qualcosa e potrà fare bella figura sul suo futuro Sensei. <Sono giunta pochi giorni fa...> spiega <...ero diretta al villaggio della foglia, ma mi sono concessa una visita a Kuri> che si è rivelata una buona scelta. <Non sapevo ci fosse una guerra, ne sono venuta a conoscenza una volta entrata> continua a parlare, non trattenendo le parole, dando un suono a quelle che si palesano nella sua mente. <Ho intenzione di diventare una kunoichi, di apprendere le basi ninja e ottenere il grado di genin> incrocia le braccia sotto il suo seno che viene messo in risalto nonostante sia nascosto dal mantello.

18:47 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Amaya ce l’ha davanti agli occhi, ma la mente lavora in un’altra direzione. Si trova esattamente dove si sono affrontati con Yosai, dove se le sono date di santa ragione, affrontati come fratelli, il pensiero che va, ritorna in quei lidi, che gli danno conforto e lo aiutano a sentir meno il peso della nebbia onnipresente a Kiri. Sente la risposta della ragazza ed annuisce in sua direzione. Un sospiro, dunque, esce dalla bocca del ragazzo. Un sospiro che si tramuta in mutua disapprovazione quando lei va avanti col suo discorso. Digrigna i denti e scuote la testa con maggior vigore. Gli occhi diventano fuoco. Un fuoco che brucia lento, tuttavia. E se lei desidera continuare a vederlo allenarsi, lui la soddisfazione non gliela dà. Non quando sente ciò che lei dice. <… E perchè vorresti diventare un ninja, Amaya?> va a proferire di rimando. Il tono, prima neutro, ora si condisce di una disapprovazione che diviene incontenibile e palese. Un sospiro nei confronti della deshi. <.. Al solito, l’accademia ninja e il suo mondo fatto di idee di grandezza e illusioni…> va a boccheggiare, ora, anche il volto che si schioda da quella neutralità estrema e si tende ancor di più, come una corda di violino. Digrigna i denti. <… E’ bello andare in accademia, vero, Amaya? Imparare tutto, magari essere la prima della classe…> sbotta, abbastanza amaro. Se la guarda, ma il tono non si alza di un singolo decibel, è calmo e spietato. <… Poi prenderai il coprifronte. E ti manderanno in missione. E troverai disperazione, sangue e probabilmente la morte. Ecco che cos’è la vita da ninja. Non c’è onore. Non c’è grandezza. Solo guerra e le sue conseguenze> scandisce, assottigliando gli occhi azzurri, spietato nel parlare, affilato, lame di rasoi che viaggiano verso Amaya. [Chakra On 26/30][Equip: nullo]

19:02 Amaya:
  [Spiaggia] Il ragazzo che ha appena incontrato e con cui sta avendo una conversazione non è per niente simpatico. E' troppo precisino, apatico e lugubre. Quei discorsi sul sangue, la morte, sa benissimo che essere ninja significa anche vedere tutto ciò. <Perchè credo di essere portata a combattere...> fino ad oggi non si è mai scontrata con qualche persona, giusto qualche animale selvatico, ma nulla più. Aggiunge <...e voglio mettere le mie abilità a servizio del Villaggio della Foglia e dell'Allenaza Ninja> di cui ha sentito parlare. Sa bene che questa combatte coloro che cercano di compromettere la pace. Un esempio potrebbero essere questi essere divini che sono sulla bocca di tutti in questi giorni. <So bene che non sarà semplice il cammino che ho scelto di intraprendere...> guarda gli occhi altrui fissandoli con decisione e mostrando un espressione del viso assai seria. <...ma non credo sia solo sangue, morte e disperazione> c'è ben altro. <Compagni, ringraziamenti, avventure, rispetto...> sicuramente c'è anche questo aspetto in una vita di un ninja. <...crescita personale> e chissà quante altre cose. <Non esistono solo il nero e il bianco, ma anche molte altre sfumature di colori in mezzo> questo per dire che la vita non è solo schifo come dice Katsu e neanche solo fatta di arcobaleni e farfalle. <Inutile che cerchi di dissuadermi. Non tornerò dentro le mie quattro mura di casa, passando la vita a forgiare armi come desidera mio padre, rintanata giorno e notte nella fucina a battere il martello sul metallo caldo> scuote il capo <Non riuscirai a farmi cambiare idea se è quel che stai provando di fare> perchè mai poi? Cosa ha fatto di male la povera Amaya per meritarsi questa valanga di cacca.

19:17 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Il fare della ragazza lo vede, così come percepisce l’aria contrariata di lei, che accoglie più o meno… col nulla sul volto, come non lo tangesse minimamente. Tanto che quando la sente parlare va a scuotere ancor di più la testa. E lo fa apertamente, senza mancare di rimarcare il proprio disappunto, incurante delle proteste di lei. <.. Avventure?!> va a calcare leggermente il tono, lasciando quel punto di domanda in sospeso. <… Ringraziamenti?> prosegue, sempre con lo stesso tono calcato e piccato. Gonfia e sgonfia il petto, reprimendo le pulsioni che sovvengono ai sensi. Chiude leggermente gli occhi e ancora una volta scuote la testa. <Non ci sono avventure, Amaya. Non ci sono ringraziamenti. C’è solo sangue e morte…> rimarca quel concetto. <C’è solo un’alleanza che ti dirà “tu, vai in prima linea, perché sei solo una genin, i bravi li teniamo dietro, voi potete anche morire”. Nessuno ti ringrazierà> o perlomeno con lui nessuno l’ha fatto, ecco. Non ancora, almeno. <… Non è una scampagnata. E’ guerra. E’ trovarsi a prendere il corpo carbonizzato del tuo compagno di missione e portarlo nel primo ospedale nella speranza che non sia morto o che in lui sia rimasto qualcosa da chiamare vita. E’ andare in missione e non sapere se tornerai viva. Non c’è *niente* di tutto quello che sogni> va a schiarirle le idee, alla mente che vengono le parole di Yosai, le parole di tanto tempo fa, le parole che non manca di rimarcare. E poi Amaya proferisce le ultime parole, quelle parole che fanno mutare il volto dal profondo disappunto, che fanno rilassare i muscoli del viso e trasformano la sua espressione che torna nella sua neutralità. <.. Tu mi ricordi qualcuno> va a proferire, dopo una breve pausa, in cui quel pensiero è stato lì per uscirgli dalla bocca, incerto. [Chakra On 26/30][Equip: nullo]

19:28 Amaya:
  [Spiaggia] Niente. I due vedono il mondo con occhi totalmente diversi. Per Katsu è tutto nero, morte, disperazione, sangue, tenebre, guerra, odio. Lei sa bene che c'è questo nel mondo ninja, ma anche altro. E' quel che immagina. <Oh...> esclama <...grazie per avermi detto che non è una scampagnata> senza peli sulla lingua, in maniera schietta continua a dire <Pensavo di andare a raccogliere margherite e tulipanie accarezzare qualche bel cagnolino alla mia prima missione> parole taglienti quanto la lama di una katana. <Grazie, davvero grazie per avermi aperto gli occhi. Come avrei mai fatto senza queste tue parole> accenna persino un ringraziamento con il capo, ovviamente il suo è sarcasmo. <So che non è un gioco. So che la gente muore e soffre in questo mondo> si potrebbe ripetere, ma per lei non c'è solo quello. <Ma ho scelto di seguire questa strada e la percorrerò fino in fondo> vivrà due, tre, dieci, venti, quarant anni? Non ha alcuna importanza. <Seguirò il mio destino e non quello imposto da qualcun altro...> suo padre per intenderci, colui che l'ha sempre vincolata a restare a casa e nei pressi della cucina. Più volte ha cercato di insegnarle la sua arte, ma Amaya mai ha voluto averne ragione. <...e nessuno riuscirà a farmi cambiare idea. Soffrirò una volta diventata una kunoichi? E' molto probabile, ma perlomeno lo farò avendo scelto da sola il cammino da seguire> silenzio. Ha sbottato pure lei. Ci ha messo passione in queste parole. Crede fermamente in quel che ha appena detto. Katsu non riuscirà a farle cambiare idea, la donna ha la testa parecchio dura inoltre è assai ambiziosa per farsi bloccare dal discorsetto del primo genin depresso che gli capita davanti. <Qualcuno che è morto?> dalla piega del discorso presa dall'altro non si stupirebbe affatto se l'uomo dicesse di si.

19:43 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Quel sarcasmo e quelle parole così laminate della ragazza hanno più o meno… l’effetto di farlo sorridere. Ma non un sorriso aperto, ma un indisponente ghigno di compassione che si apre sul volto. <Sì, è quello che pensavi, in effetti. Almeno stando alle tue parole di poco fa> ribatte, senza problemi. Ed anche il tono è basso e resta estremamente calmo, affatto toccato dal sarcasmo di lei. E poi se la sente, l’espressione che non cambia da quella forma di indisponenza ricambiata totalmente dal genin. E più lei va avanti col suo parlare, più il ghigno di compassione si fa profondo. <Quasi> risponde solo all’ultima domanda di lei, ma risponde subito, senza quasi lasciarle il tempo di finire di parlare, a presa diretta. <Qualcuno che alla sua prima missione si sentiva onnipotente come te. E sai che gli è successo?> domanda ancora, incalzandola. <Si è trovato il Dio davanti che si è fatto esplodere con cinque carte bomba attaccate. <E’ stato portato in ospedale, carbonizzato. Sop. Fine della storia. Niente ringraziamenti, niente avventura, niente rispetto. Niente di niente> va a scandire, per tutta risposta, altrettanto convinto. La consapevolezza che non potrà convincerla, ad ogni modo, comincia a prender piede nel ragazzo, che non smette, tuttavia, di calcare il tono. <Segui il tuo cammino, se lo reputi opportuno. Ma pensa a ciò a cui stai andando incontro con la testa> va a proferire. Ora il tono si fa più tranquillo, meno sarcastico. <E no, non mentivo quando dicevo che l’alleanza ci butta sul campo. Siamo di più, siamo meno potenti, siamo sacrificabili. Non sto dicendo che è sbagliato, ma questa è la realtà. Noi siamo l’avanguardia dell’alleanza, Amaya> completa, dunque. Stringe gli occhi, concentrato ed interessato, ma ora il tono è meno calcato, sebbene resti durante tutta la conversazione, a volume basso. [Chakra On 26/30][Equip: nullo]

19:54 Amaya:
  [Spiaggia] No, non è quel che pensava, ma non ribatte. Si limita a scuotere il capo <Certo, certo, hai ragione> è una sfida persa parlare e cercare di illustrare la situazione da un altro punto di vista per Katsu. E' solo uno stupido dispendio di forze, energie. <Onnipotente?> si guarda intorno <Chi? Io?> si indica <Io sono un insignificante fiorellino che da un momento all'altro può venire strappato via da questa terra. Un attimo prima ci sono e un attimo dopo potrei non esserci più> chi ha mai detto di essere onnipotente? <Non lo sono affatto. Sono un piccolo insetto> qualcuno che non ha la forza di resistere a ogni tempesta, intemperia, guerra o cataclisima. Si fa serie e smette di fare l'antipatica alle ultime parole altrui. Ascolta attentamente. <Apprezzo che mi hai reso partecipe di questo. Del fatto che una volta genin sarò buttata sul campo di battaglia come vittima sacrificabile...> non si aspettava un simile trattamento,sempre se è così, se è reale e se il fatto che l'altro si sia ritrovato a Kuri sia semplice coincidenza o magari scelto per le sue abilità. Non conosce Katsu e quindi può solo fare supposizioni. Non dice più una sola parola e si rintana nei suoi pensieri. Fa qualche passo lateralmente per distaccarsi da lui. <...comunque ti stavi allenando o mi sbaglio?> gli lascia il suo spazio vitale in cui potersi allenare. <Se dovessi pentirmi della mia scelta ti penserò> ma non sarà così. Non crede. E' la strada che ha sempre voluto percorrere. Silente, a braccia conserte, guarda il mare, ma con la coda dell'occhio osserva Katsu di tanto in tanto. Se fa qualcosa di figo, qualcosa da genin non vuole perderselo.

20:11 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Segue ancora la conversazione e nota l’indisponenza e il sacrasmo nelle parole di Amaya. Tutte intenzioni, nella sua voce, che lo annoiano terribilmente. Una noia testimoniata da uno sbuffo. Scuote la testa, ad ogni modo e non risponde più, non finchè lei non cambia tono e lo ringrazia. <Non devi ringraziarmi> va a sentenziare, guardandosela ancora una volta, stavolta appena più rilassato. Le spalle si rilassano, ma gli occhi ancora la studiano. <.. Quella persona di cui ti ho parlato, sono io> va a confidare, poi, senza troppi problemi. La mano mancina si stacca dal fianco ed indica col dito la propria cicatrice, quella sull’addome, ben visibile, ora. La indica come prova di ciò che ha detto. <E non sono neanche uno scemo. Voglio cercare di salvare quante più vite possibile. Quanti più incoscienti possibili> serra la mascella, ancora e sbuffa. <Il fatto è che ci sono persone che non hanno nemmeno una vaga idea di ciò che si troveranno davanti. Io a malapena ce l’ho e sono quasi morto. Persone che pensano di venirsi a fare la scampagnata> spiega alla deshi, concentrato. <… Tu sembri avere una buona determinazione, comunque, devo riconoscerlo> ammette, quindi, spiccio. Viaggia verso il proprio sciugamano e vi si siede sopra. Infila i piedi nei sandali e poi si alza, prelevando la t-shirt nera ed infilandosela di rimando. <Sì, mi stavo allenando, ma non ho la giusta concentrazione, ora> notifica alla ragazza, con la voce che torna a condirsi di una fastidiosa intenzione di neutralità, adesso. [Chakra On 26/30][Equip: nullo]

20:49 Amaya:
  [Spiaggia] Ora comprende il motivo di quel suo comportamento, di quelle parole tristi e quella sua espressione perdi più spenta, apatica. Ha provato sulla sua pelle la violenza, la crudeltà e la brutalità della guerra. Ora, solo adesso comprende quel suo agire, quella volontà di destare lei dal cammino scelto. Resta zitta, stranamente, contemplando il mare e quelle onde che si allungano davanti ai suoi piedi. Dona le spalle a Katsu e gli lascio spazio vitale. Inspira ed espira. La gabbia toracica si espande e si stringe. Improvvisamente poi parla. Apre bocca e lascia fluire parole dalla sua bocca. <Contro chi stiamo combattendo?> ha parlato di dei, lo hanno fatto anche altre persone in questi giorni. <Dio> dice <È la parola che ultimamente sento più nominare> non riesce ad immaginarsi un simile personaggio. <Nonostante quello che ti è successo sei ancora qui, stai continuando ad allenarti per migliorare> respira <Le tue parole sembrano dire una cosa, ma i fatti fanno intuire tutt altro. Pure tu sembri determinato. Non vuoi rivivere un esperienza simile> prova a comprenderlo. Non lo guarda. <Potresti raccontare agli altri ninja quel che hai vissuto così che possano avere un idea del nemico e non fare i tuoi stessi errori> con lei lo ha appena fatto. Potrebbe estendere questo messaggio agli altri presenti nelle tendopoli.

20:59 Katsu:
  [Spiaggia - bagnasciuga] Non si preoccupa minimamente della reazione di lei, di essere duro o pignolo. Così come non si preoccupa che la giovane futura kunoichi possa essersi offesa. La coscienza è pulita per aver esternato quelle parole, per aver fatto il suo dovere, per averla avvertita. La prima parola di lei arriva con notevole ritardo. E comincia pure, lui, ad alzarsi in piedi. Prende il portaoggetti e va a legarlo con ordine al proprio fianco sinistro e poi è la vola del portakunai, che invece lega alla propria coscia destra. E poi si ferma. <Non lo sappiamo. Si professa un Dio. Un Dio in grado di dividersi in molte copie> dà quelle informazioni ad Amaya. E poi lei capisce ciò che lui voleva dirle fin dall’inizio. Sembra aprirsi di più e le parole della ragazza provocano una sorta di gioia interna nel genin. Non sorride, ma la guarda, ora maggiormente determinato. Un sospiro, mentre prende il proprio camice e lo infila senza troppi complimenti. <Faccio di più. Evito che quel bastardo ammazzi ancora. Lui ci vuole ammazzare tutti ed io per fargli rodere il culo salvo le vite che lui vuole spezzare> e sì, ancora informazioni. Fa un quadro completo su sé stesso, ora, alla corrispettiva, il tono che si condisce di un tono in cui è intrisa la vendetta. Afferra l’asciugamano e se lo mette in spalla. <Ci vediamo, Amaya. Pensa a quello che ti ho detto. E se deciderai di diventare una Kunoichi, almeno assicurati di conoscere cosa ti aspetta> la lascia lì, con quelle raccomandazioni e lui se ne va, probabilmente diretto alla tendopoli di Kusa. [Chakra On 26/30][END]

21:09 Amaya:
  [Spiaggia] Lo guarda mentre sta finendo di vestirsi ed ascolta attentamente le altrui parole. Sono assai preziose, quanto oro e le immagazzina nella sua mente. <Lo sto già facendo> sta conoscendo cosa le aspetterà, ogni giorno acquista nuove informazioni e conosce nuove cose di quel mondo in cui si sta infilando. Lo vede allontanarsi e solo quando il giovane svanisce nella nebbia, lei decide di fare altrettanto e riprendere a camminare. Prima di farlo però si solleva il cappuccio, ci prova, ma si ferma a metà azione. Ricorda le parole precedenti di Katsu, le raccomandazioni verso di lei spese e per tale motivo lo lascia abbassato. Piè destro, piede sinistro. Riprende a muoversi e si allontana dal bagnoasciuga. Diretta verso la tendopoli dei ninja provenienti dal villaggio della foglia. La giornata di Amaya si conclude qui per oggi. Nuove vicende la attendono.

Katsu e Amaya si incontrano alla spiaggia casualmente.
Quando Amaya afferma di essere una deshi, l'istinto di protezione di Katsu lo porta a fare un predicozzo fitto-fitto su quanto sia pericoloso essere dei ninja.

Alla fine i due si riconciliano e Amaya capisce che Katsu parla solo per il suo bene.