Il mio piccolo sfidante

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14:30 Ichirou:
  [Molo] Si è riposato per, forse, troppo tempo il giovane Hyuga, ma forse è un bene dato che non dormiva da diversi giorni e, visto gli sviluppi che i suoi allenamenti hanno dato, magari aver dormito per un giorno intero non può che giovare al ragazzo dagli occhi di perla. Al suo risveglio infatti, il corvino si è diretto immediatamente al suo luogo preferito, per quanto riguarda il paese dell'acqua almeno, ossia il Porto, che oggi è coperto purtroppo da una coltre di nebbia, che purtroppo limita il campo visivo dell'apprendista Ninja, tranne che per la luce di quello stesso faro che, fortunatamente, aiuta le navi in attracco al porto dell'Isola. Oggi veste in maniera particolare rispetto al solito, infatti la parte superiore del suo corpo, viene coperta da una casacca nera, ma diversa dal solito, non è la solita, questa infatti ha un procione raffigurato sulla schiena, mentre alle mani sfoggia i suoi nuovi guanti ninja, di colore blu scuro e con delle piastre metalliche sui dorsi. La parte inferiore, viene coperta da un paio di pantaloni in tela dello stesso colore dei guanti, stretti ai polpacci da fasciature bianche, che nascondono un altro nuovo pezzo di equipaggiamento, se così lo si può definire, infatti se si guarda bene, vi si noterebbero degli schinieri che ne fanno un rilievo. Ai piedi ha i soliti saldali Ninja, mentre al fianco destro, v'è situata una tasca porta oggetti bianca, che contiene solo il suo quadernino degli appunti, dalla quale non si separa mai.

14:44 Yosai:
 Strano trovarsi di nuovo in mezzo alla nebbia? No, ormai non è piò tanto strano. Fa solo schifo. Ti sei addormentato tardi. Gli incubi non ti hanno lasciato solo nemmeno stanotte, così ti sei alzato presto anche stamane. Prima del solito. Non riesci a tener zitto il cervello, colpa di ieri sera. Colpa di come sei fatto. Sta di fatto che l’accampamento di Konoha ormai ti sta stretto. Non ci stai più volentieri. Infatti eccoti li, fuori dal perimetro. Emergi come una creatura plasmata dalla nebbia stessa, che sembra addensarsi, concentrarsi, scurirsi e prendere le tue sembianze. Sei alto. Troppo alto per chiunque. Le gambe grosse e scolpite sono nascoste dentro l’ampio, nero pantalone d’un chimono, la cui stoffa s’immerge in fasciature da combattimento rosse che ti fasciano la caviglia da sotto il polpaccio squadrato fin dentro le calzature ninja che porti ai piedi. Il torso, dalla classica forma a V, è chiuso nella casacca del chimono, nera anche questa, bordata di rosso cremisi. Le spalle stondate, ampie, accompagnano le braccia lungo i fianchi, ben distanziate dal corpo dallo spessore dei muscoli dorsali. Le maniche arrivano fino a metà dell’avambraccio scolpito, che però è coperto anche questo dalle stesse fasciature da combattimento delle leve inferiori, che coprono la pelle da sotto al gomito fino alla prima falange delle dita. Lo spacco del chimono è profondo fino a metà dall’addome, lasciando vedere la pallida pelle tiratissima sui fasci muscolari che guizzano e scattano ad ogni movimento. Il collo taurino emerge dal chimono e sostiene il volto dai lineamenti definiti, affilati. Un volto impreziosito dalle cicatrici che ormai porti con fierezza, la prima scende in verticale dalla fronte allo zigomo sinistro salvando l’occhio, la seconda percorre in orizzontale tutta la fronte, come il taglio sul coprifronte di un mukenin, ma sulla pelle viva. Capelli neri sono lasciati sciolti ad incorniciare il viso. I segni di riconoscimento che porti sono ben visibili. Il coprifronte svetta alla vita, cucito su un elegante drappo di stoffa rosso sangue, testimonia che sei un ninja della foglia. Dietro la larga schiena, invisibile per ora, è cucito sul chimono il simbolo degli Akimichi. sul pettorale sinistro invece è cucita una toppa logora che raffigura un pugno stilizzato. Compari così, come un gigante sfregiato, dalla nebbia, stagliandoti di fronte all’allievo dagli occhi di perla. Lo inondi con il tuo sguardo blu, avido di dettagli. Graffi il terreno con i sandali, e non ti fermi finchè non sei di fronte a lui. Troppo vicino <chi sei?> chiedi inarcando un sopracciglio. È il tuo modo di mostrarti curioso. Ma lui lo capirà? Non ha segni di riconoscimento addosso, e quella è una zona di guerra. Non sorridi, non sai chi sia, e questo è un problema.

15:01 Ichirou:
  [Molo] I sensi dello Hyuga si attivano all'istante, sente qualcuno che si avvicina con passo pesante, quasi senza voglia di camminare, però è certo che sia qualcuno di molto grosso, data la pesantezza dei suoi passi, certo il ragazzo non è da meno per quanto riguarda le altezze, tuttavia la sua forma muscolare deve ancora essere sviluppata a dovere, tuttavia è atletico a modo suo, ma stiamo divagando! Non appena l'energumeno diventa visibile alla vista dello Hyuga, udirebbe ciò ch'egli proferisce in sua direzione, scrutandolo in tutto e per tutto dal basso verso l'alto, notando per prima cosa, il coprifronte della foglia su quel drappo rosso che ne cinge il ventre, alchè andrebbe a rispondere alla domanda altrui <Wow..sei il primo che incontro che sia più alto di me> farebbe un gesto con la mano, dalla sua fronte a quella del ragazzo <Impressionante...e che muscolatura, accidenti!> La sua mente incomincia a lavorare come se fosse quella di un matematico, anche se in realtà, sta solo cercando di assimilare più informazioni sull'anatomia umana, in quanto desideroso di diventare medico. Fatto ciò, tornerebbe di fronte al ragazzone che staziona immobile su quello stesso molo, per poi andare a rispondere guardandolo negli occhi con un lieve sorriso <Ichirou Hyuga, Deshi della Foglia, ancora per poco però!> andrebbe a presentarsi ponendo in avanti la mano destra, sperando che gliela voglia stringere almeno <Sei un Ninja della Foglia vedo, come ti chiami?> rimarrebbe dunque in silenzio in attesa di risposte.

15:16 Yosai:
 Lo osservi, e quel sopracciglio che hai alzato ti si inarca quasi di più ti sta prendendo in giro per la tua altezza? Per caso ti sta prendendo in giro per una tua caratteristica corporea? Stringi le arcate dentali tra di loro al punto da far emergere i muscoli della mascella. Ma l’altro per fortuna corregge il tiro. No, sono complimenti, puoi stare tranquillo. Non distogli lo sguardo blu da quella figura. Fai fatica a capirne l’età. E il vestiario lo trovi troppo semplice e privo di dettagli per ricordartene, anche perché non lo vedi quel procione sulla sua schiena. Dettaglio che così da solo probabilmente non ti incuriosirebbe comunque <basta allenarsi> non è vero. Ci sei nato con una genetica perfetta. Eri predisposto a diventare una macchina da guerra e lo sei diventato. Ma non ti importa stare a specificarlo. Sei teso? Forse si, ma non lo dai a vedere all’altro. Stai aspettando la presentazione che puntualmente arriva. Ti rassicura, e anche di tanto. Non è una minaccia. Questo è bene saperlo. Osservi un attimo quella mano tesa verso di te. Non sei un maleducato, e la afferri con la tua, molto più tozza, sembra essere fatta di un altro materiale, quasi fosse legno levigato. Coperta dalla fasciatura, emerge anche la temperatura di quel tocco. Hai le mani molto calde. Più calde del normale <Piacere di conoscerti> stendi le labbra sottili in un sorriso che s’infila negli zigomi <Sono Yosai> non ti serve altro da dire su di te. La stringi quella mano. Usi solo una parte della tua forza. Non vuoi fargli male. Ma è comunque una stretta troppo solida. Lo sarebbe per chiunque, anche senza il chakra attivo. <Come vanno le lezioni?> di nuovo cerchi quello sguardo di perla. Ne sorridi, sei abituato a quegli occhi. Lasci la sua mano e ti dirigi senza stare a chiedere niente, verso il bordo del molo, con il volto rivolto verso il mare. A lui la scelta se seguirti e continuare la conversazione o meno.

15:35 Ichirou:
  [Molo] Quell affermazione lo fa riflettere, fino a fargli sorgere un pensiero, infatti dopo quella stretta di mano, la destra viene portata sotto il mento e, parlando tra se e se, andrebbe a bisbigliare <Mmh..quindi anche io posso diventare così muscoloso..?> forse, magari con una buone dose di steroidi <Il piacere è tutto mio comunque!> è sempre bello conoscere degli affermati Ninja, di qualsiasi grado siano, il ragazzo avrà sempre piacere nel conoscerli. Dopo pochi istanti nota come il ragazzone si sposti al bordo del molo, forse per osservare l'acqua sottostante o magari per provare a scrutare l'orizzonte in mezzo alla nebbia, qualsiasi sia il motivo, lo Hyuga ne approfitta per prendere il quadernino degli appunti e la matita, aprendolo in una pagina vuota, per cominciare a fare degli schizzi sulla corporatura del suo interlocutore, disegna per lo più fasci di muscoli, niente tratti somatici ne vestiti, ne tanto meno parti intime, non sono necessarie, spera almeno..Continuando a disegnare non distogliendo lo sguardo da lui, si avvicina con calma, fino a fermarsi proprio di fianco ad esso su quel bordo lì <Lezioni? Ah le ho terminate qualche giorno fa, anche se due le ho apprese in solitaria, ma in ogni caso ho finito le lezioni, devo solo aspettare di dare l'esame!> Con un sorrisone, lo Hyuga completa lo schizzo fatto a matita su quel quaderno e, osservando la sua stessa creazione e il suo soggetto, va a fare delle osservazioni in merito <Certo una muscolatura così pronunciata e definita, ti dev essere costata parecchia fatica..certo non si può negare che la tua statura non ti abbia aiutato, ma magari si tratta anche di tratti genetici..molto interessante..!> si rende conto da solo di essere leggermente strano ed invadente, ma deve esserlo se vuol raggiungere i suoi scopi. Mettendo via il quadernino e la matita, di nuovo dentro quella tasca porta oggetti, il giovane si volta al ragazzo, per dirgli poi <Perdonami, so di essere uno Hyuga un po' anomalo, me voglio studiare per diventare un Ninja Medico> glielo rivela, sente di potersi fidare <Ma dimmi, tu hai qualcosa in mente per il futuro? In cosa ti specializzeresti?> un mero tentativo di conversazion.

16:06 Yosai:
 Ascolti quella domanda, ti suscita quasi un sorriso l’ingenuità con cui è stata posta <dipende> da che cosa? Beh, lasciandolo continuare ci arriva da solo: dai sacrifici che si è disposti a compiere per arrivare ai propri obbiettivi. Lo osservi con la coda dell’occhio, puoi notare che ha cominciato a disegnare <che fai?> chiedi, di nuovo inarcando il sopracciglio, curioso. Prima di ascoltare la sua risposta <oh, è un bene> ammette <pensi di potercela fare?> parli con tono tranquillo, anche se la voce è comunque profonda. Vista la cassa toracica che ti ritrovi. Il discorso che lui fa non ti piace. Lo fulmini con un’espressione tutt’altro che piacevole <fidati, se non mi fossi rotto il culo per vent’anni ne la genetica ne l’altezza mi avrebbero salvato dall’essere uno scheletro ambulante o un ciccione> sei senza mezzi termini. Irruento. A ogniuno la sua natura, infondo. Dai molta importanza al tuo allenamento, si vede. <Come mai ti interessa così tanto?> chiedi cercando di mantenere il tono più tranquillo, gonfi il petto che preme contro la stoffa del kimono, espiri dal naso, come un toro <Si, sei uno strano Hyuga> commenti piano, ma stendendo le labbra, sei divertito, si vede <credo che Kaori-sama dovrà fare un bel lavorone per educarti come uno Hyuga> oh si che dovrà <io? Non lo so. Se c’è una cosa che ho capito di questo mondo è che è meglio non fare programmi> sicuramente <ma penso tu possa capirlo da solo, in cosa sono portato… no?> di nuovo stendi le labbra, che questa volta snudano la dentatura perfetta <un bravo medico saprebbe cogliere certi particolari, non pensi?> lo stai provocando, ma è una provocazione scherzosa, in fondo <piuttosto.> torni serio, a guardarlo <l’hai capito perché siamo in quest’isola di merda?> lo testi, lo assaggi. Cerchi di capirlo.

16:29 Ichirou:
  [Molo] Sorride nuovamente, nota con piacere che nonostante la sua poca voglia di dare a vedere ciò che sente, il suo interlocutore si incuriosisce tanto quanto lui nel vederlo disegnare freneticamente, così decide di rivelare il suo segreto(?) <Ho fatto uno schizzo della tua corporatura, ho bisogno di corpi per studiare l'anatomia umana!> si rende conto di averla detta un po' male <Vivi..corpi vivi ovviamente> gli scappa una piccola risata imbarazzata <Vedi..?> tira nuovamente il quadernino fuori dalla tasca porta oggetti per mostrare il suo ritratto <Ho cercato quanto più possibile di riprodurre la tua muscolatura seppur non la vedo in maniera completa! Ovviamente non ti sto chiedendo di spogliarti sia chiaro!> Non gli hai nemmeno dato modo di pensarlo <Però se guardi attentamente, puoi vedere che ho disegnato solo fasci di muscoli> certo considerarli disegni sarebbe un complimento ad un ceco, più che altro sono scarabocchi che prendono delle forme <Un futuro Ninja Medico deve essere preparato a tutto! Magari però prima imparo a disegnare eh..> imbarazzato mette nuovamente via il quadernino. Ascolta dunque il proferire del ragazzone che lo affianca, che prima pone delle domande e poi sembra offendersi <Non te lo so dire a dire il vero, so solo che se fallirò sarà solo per colpa mia e non delle persone che mi hanno dato una mano> ovviamente <Mi dispiace, credevo di averlo solo pensato, non volevo offenderti, era solo una riflessione la mia, non metto in dubbio che tu ti sia dato da fare> ammette dunque in direzione altrui. <Mi interesso a tutto io, le ambizioni di un povero ragazzo strano come me, dovranno pur avere un senso, altrimenti sarei solo un disastro totale!> un lieve risata atta a far di se stesso una caricatura ambulante, ma sentendo nominare la sua Capo Clan, ecco che immediatamente arrossisce e si pietrifica, guardandosi intorno come se stesse cercando qualcuno <D-dov'è!?> non c'è <Scusa, il fatto è che non l'ho ancora incontrata di persona e sinceramente mi mette un po' in agitazione...com'è?> certo la conosce, ma non ha avuto l'onore della sua presenza per il momento. L'energumeno poi fa delle domande al giovane Hyuga, rispondendo solo in parte a quelle poste da lui stesso <Beh, guardando il tuo fisico, potresti essere portato per tante cose..magari più per la lotta, però non so....un indizio?> nel dirlo fa una faccia buffa e un po' stranita <Certo, però io non sono ancora un medico purtroppo!> la mano destra viene portata dietro la nuca. Il discorso si fa in fine serio e i volti dei due cambiano improvvisamente, infatti da sorridente ed imbarazzato, lo sguardo dello Hyuga diventa cupo e perso nel vuoto <Non ne so molto, ma so che potrebbe scoppiare una guerra...per questo devo assolutamente superare l'esame e diventare almeno un tirocinante in medicina...non posso essere un peso per il mio villaggio e i miei compagni...non posso esserlo per nessuno..> ammetterebbe dunque rimanendo in silenzio.

16:56 Yosai:
 È lui che passa a spiegarti il suo segreto, prendi quegli appunti, in realtà lui te li ha porti per farteli vedere, ma tu te li prendi comunque e osservi quei disegni abbozzati, acerbi sbilenchi, ma comunque pieni di passione e di un buon livello di dettaglio. Tu sei un’incapace a scrivere, figurarsi a disegnare. Puoi notare solo che tu non sei fatto come sei stato disegnato, ma qualche vaga somiglianza c’è. Lo senti specificare che ha bisogno di corpi vivi, e ti lasci andare ad un semplice ghigno, divertito. Tutto sommato ti diverte quel ragazzo, ma nel sentirlo specificare che non ti stà chiedendo di spogliarti una profonda risata ti esplode dal petto. Una risata che come sempre parte da un profondo ringhio <grrrahahaha> scuoti il capo <tranquillo ragazzo, non mi spoglierei nemmeno se me lo chiedessi in ginocchio> chiudi in quaderno sbattendolo tra il tuo pollice e le altre dita della mano <non sei malaccio come pensi a disegnare. Devi crescere, ma c’è del potenziale> Lo nascondi il fatto che in confronto a te è un artista, mh? Meglio. <bene. È un buon modo di pensarla> sempre incolpare se stessi dei propri fallimenti. Solo così si cresce. Continui ad ascoltare ed inarchi un sopracciglio, inclinando di poco il capo di lato, come fanno i cani curiosi. <Dov’è chi?> lo capisci subito dopo <ah> Kaori-Sama, immediatamente ti sale un sorriso dolce su quel viso squadrato. Quasi strano vederti a dosso quel sorriso <è una persona speciale> mormori <tra l’altro diventerà il tuo capo anche a lavoro> eh già, lei è un luminare, gestisce lei l’ospedale da campo di Konoha. Ascolti poi la sua deduzione, di nuovo ridacchi <no, ma possiamo dire che ci hai preso> non ti piace molto scoprire le tue carte, ma effettivamente ha colto nel segno. La sua ultima frase la ascolti con particolare attenzione <vedi, Hyuga, sarebbe un ragionamento corretto, ma è sbagliato il principio> di nuovo gonfi il petto, sospirando dal naso. <sei già in guerra> triste verità <l’alleanza ninja è in questo posto perché sta combattendo una guerra che si è spostata nel paese dell’acqua> questa è la risposta <e tu non puoi essere un peso per il tuo villaggio ne per i tuoi compagni perché se tu davvero fossi un peso verresti lasciato a morire> sei freddo, affilato, spietato, ma è giusto che lui lo sappia <vedi questo posto?> allunghi una mano e la muovi a raggera verso il luogo <è uno dei miei preferiti, ma sai perché è così deserto?> Insomma è un porto. Perché non c’è nessuno, perché le porte sono sprangate e le navi non sono nel molo? <perché ci hanno combattuto qui. E potrebbe succedere da un momento all’altro, di nuovo> se comparisse qui quel maledetto essere che da tempo Konoha combatte, che succederebbe? <quindi fai bene a sbrigarti. Dovrai sfoderare i tuoi artigli. Hyuga, e presto.>

17:16 Ichirou:
  [Molo] Il giovane Hyuga incomincia a ridere insieme all omone che lo affianca, andando però a circumnavigare i suoi dintorni, in caso effettivamente, debba palesarsi la figura della sua Capo Clan, non si sa mai. Accetta silenziosamente i complimenti del suo interlocutore, forse l'unico tratto Hyuga che ha, o che manifesta quanto meno, infatti la risata si trasformerebbe in un sorrisetto. "Una persona speciale", quelle parole rimbombano nella testa del Deshi, non ha mai trovato nessuno da poter definire tale, il suo sguardo attento, vigile e calcolatore, infatti, si sofferma su quello specchio d'acqua, che come un ombra, imita le movenze ed i lineamenti dei due figuri, il che lo fa sentire come se fosse vuoto, privo di qualcosa, un scopo effettivo e non un sogno qualunque <Capisco..> un po' cupo in voce, ma comunque con quel piccolo sorriso in volto. Quindi oltre che Capo Clan sarà anche capo reparto(?) quando diventerà un medico, sempre ammesso che lo diventi e che lo accetti come allievo <Quindi dovrò darmi il doppio da fare eh..?> una domanda proferita con un tono mesto, quasi perso nei suoi pensieri <Devo sbrigarmi allora..la gente avrà bisogno di me..> i pugni si serrano e la mandibola si stringe, mentre i denti vengono lievemente messi in mostra, un dentatura perfetta con dei canini sin troppo appuntiti <Speravo di avere più tempo..> si da la colpa di non esser riuscito a dare gli esami prima della guerra stessa, ma non tutto è calcolabile come pensa lui <Appena diventerò un Ninja...ti verrò a cercare...voglio allenarmi al meglio..e tu sembri l'avversario migliore che io possa desiderare.> Sembra essere serio a riguardo, le sue iridi sono accese con quella solita fiamma invisibile chiamata voglia di fare, che si vanno a posare sul volto del ragazzone che lo affianca, attendendo in silenzio il di lui proferire.

17:40 Yosai:
 Lo osservi, quasi incuriosito dalle sue reazioni. Come risponderà a quel test? Come ci si aspetta da una persona pronta a diventare un ninja della foglia. Soldato di questa guerra. Ghigni, conteto. <Sembra di si> commenti semplicemente. Anche tu hai provato la stessa situazione di impotenza, di bisogno disperato di crescere ed è quello che ti ha spinto a migliorare. Sembri sadico, mentre lo guardi con quel ghigno strambo sul volto, ma chi può dirlo se sei sadico davvero o se invece sei semplicemente schietto nello spingere quel ragazzo contro la realtà che dovrà comunque affrontare <I medici inoltre, non combattono solo una guerra> scuote il capo. <non hanno solo le missioni, da compiere… quando smettono con le ronde e i loro doveri da ninja entrano nell’ospedale e lavorano. Curando o seppellendo i loro compagni> lo osservi con quello sguardo affilato, toccando il fondo della sua anima, come non avesse veli <Porti un nome importante sulle spalle, ragazzo, e lo sai meglio di me> già <Spero tu sia pronto a portare il peso di tutto questo> ti dispiacerebbe se così non fosse, vero? Ti dispiacerebbe vederlo tra le vittime o tra i disertori. Ma quel fuoco che lui sta cercando di coltivare… ti passi la lingua sulle labbra e in quel tuo sguardo balena un lampo di follia quando l’altro ti fa quella proposta <oh…grrrrrehehe> ridacchi, divertito, ringhiando <Se dimostrerai di meritarti il coprifronte e se dimostrerai la fiducia di Kaori-sama sia come medico che come Hyuga, allora, Ichirou, diventerò l’ostacolo insormontabile contro il quale dovrai scontrarti per migliorare> non schiodi il tuo sguardo dai suoi occhi. <avrai volontà di specializzarti nelle arti magiche, immagino. Come tutti gli Hyuga e tutti i medici> ormai hai una certa esperienza nell’accoppiata.

18:00 Ichirou:
  [Molo] La mente dello Hyuga continua a lavorare, anche se in modo disconnesso, nei suoi occhi si formano delle immagini terribili, vede corpi mutilati e tumefatti, sarà quello alla quale dovrà prepararsi se vuole compiere i suoi sogni, tuttavia è anche quello che succederà se fallirà nel diventare un buon medico, infatti il suo respiro ora diventerebbe quasi impercettibile anche se, all'interno della sua testa, sente rimbombare il suo stesso battito cardiaco, accelerato in maniera spasmodica, quasi come se stesse per avere un attacco di panico. <So perfettamente di non esserne all altezza in questo preciso istante, ma ti assicuro che lavorerò giorno e notte per non fallire..> ammette cominciando a bilanciare i battiti cardiaci insieme al ritmo respiratorio assunto, tentando di alleviare quello stato confusionario che si sta lentamente creando all'interno della sua persona <La cosa che più di tutte vorrei evitare è proprio la seconda..> intende seppellire <Per questo darò il massimo..> sono i vaneggiamenti di un ragazzo, nessuno può evitare la morte, è solo questione di accettare il proprio destino <Spero solo di esserne all'altezza, anche se ora come ora, non sono nemmeno all'altezza del mio stesso nome> sa perfettamente di essere uno Hyuga anomalo ed imperfetto, infatti quello è l'ostacolo più grande che dovrà superare di fronte al Capo Clan. Lo sente ridere di gusto, alchè gli lancerebbe un sorriso infuocato, il volto è visibilmente provato da tutti i pensieri che la sua mente sta tentando di dissipare, all'interno della sua testa sta avvenendo una vera e propria guerra, dopo quel sorriso però, le labbra serrate del ragazzo si aprono per proferire <Non ti preoccupare, la volontà non mi manca, ma anche se fallirò, non pensare che non riproverò fino allo sfinimento più completo! Arti Magiche, Mediche e Marziali..e anche nel disegno!> fa una piccola battuta per provare ad alleggerire la sua mente, per poi chiudersi in un profondo silenzio, guardando l'omone.

18:18 Yosai:
 Non smetti di guardarlo. Quasi la riuscissi a leggere quella guerra <Non dirlo> scuoti l capo <”non sono all’altezza della situazione” “non sono all’altezza del mio stesso nome”> ripeti le parole di lui, continuando a scuotere il capo <Sai, il mio sensei una volta mi ha detto che nessuno ti darà i meriti che ti spettano, dovrai prenderteli da solo> commenti. Sei serio. Non ridi più <Tu sei uno Hyuga.> una sentenza che non ammette repliche <sei un allievo della foglia in una terra di guerra e di morte> lo inchiodi alla sua condizione <Non sei scappato, non sei morto> anche perché sennò quella conversazione sarebbe un problema <Questo fa di te una persona adatta alla situazione> non ammetti repliche. Non ancora <Ciò che farà di te una persona di valore, prima ancora che un ninja, uno Hyuga o un medico di valore, è come ti preparerai ad affrontare le difficoltà> Questo è quel poco che hai capito della vita <ti fa onore cercare situazioni più grandi di te. Solo continuando ad arrampicarti e a guardare in alto potrai dire, guardando in basso, di essere più in alto di dov’eri> sei diventato un mezzo filosofo? Ma d’altronde. Sei più vecchio, e le cicatrici sul tuo volto testimoniano che ne hai passate tante. Quello sguardo infuocato e quel sorrisetto li osservi. Potresti farli sparire con una capocciata in questo istante. Ma non sarebbe abbastanza epico, stringi il pugno sinistro, lo alzi verso l’altro. Stringi tanto forte che le fasciature da combattimento rosse gemono. È un gesto lento, e lo fai in maniera rallentata apposta per farglielo vedere. Tieni il pugno a mezz’aria verso di lui, aspettando che lui lo colpisce. E quando lo farà, sentirà la stessa sensazione di quando ti ha porto la mano: quella di colpire la pietra <chissà, magari con questo insieme di strumenti potrai riuscire almeno a toccarmi> spavaldo. O forse solo realista? Non lo dici, starà a lui scoprirlo. Aspetti il suo pugno contro il tuo. Il saluto dei guerrieri. Eppure ancora non ti alzi da quel molo <Frequenti spesso il Dojo Hyuga?> domanda scontata <se è così, avrei un favore da chiederti>

18:38 Ichirou:
  [Molo] Ascoltando le parole del ragazzone che stazione accanto a lui, il respiro lentamente torna normale, i battiti cardiaci rallentano, forse il suo attacco di panico era dovuto al fatto che non ha fatto altro che allenarsi, tuttavia senza sapere se sia all'altezza delle prove che gli si porranno di fronte, il gigante sembra averlo capito, infatti con le sue stesse parole, il giovane ed inesperto Hyuga, lentamente tira un sospiro di sollievo, ma più che di sollievo sembra essere una distensione dei nervi dapprima tesi. No, non è scappato, non è morto ovviamente <Mai..> andrebbe a dire <Non scapperei mai, nemmeno conoscendo l'esito della situazione in cui mi troverei..> ha molto a cuore l'onore e l'orgoglio <Ma devo dimostrare di meritare di stare qua e di iniziare a combattere al fianco dei miei compagni, non voglio che sia solo il mio nome a far conoscere le mie gesta, bensì le mie azioni.> quel punto viene accentuato da uno schiarimento vocale, se prima infatti si sentiva un lieve tremolio nelle sue parole, ora il suo tono è privo di imperfezioni, quella voce sin troppo scura per un ragazzo della sua stazza fisica, che sembra un uomo, quando vuole almeno. Tutte quelle parole però lo riportano alla sera in cui ha incontrato l'Hokage in persona <Mi ricordi un po' l'Hokage in questo momento, ha cercato anche lei di spronarmi..e io ho detto la mia, perdendo una buona occasione per stare zitto..> me se ti ha anche fatto i complimenti per quello che le dicesti. Ad un certo punto, il ragazzone mostra il suo pugno allo Hyuga, che subito, chiudendo la destra, appoggerebbe la stessa a quel fascio di muscoli ed ossa che rappresenta la mano di Yosai, lo sguardo però è serio, niente sorrisi, come a dire "Ho capito il messaggio". A quella domanda, il giovane risponde ritraendo la mano verso il suo corpo <Beh, non ultimamente, però l'altra sera mi sono incontrato con la Maestra Mekura, di cosa hai bisogno?> chiederebbe in fine.

18:53 Yosai:
 <Mi sembra un buon proposito, non essere mai soddisfatti di se stessi> gli rispondi. Una frase che fa da contrappeso al concetto di sapersi prendere i propri meriti. Perché la vita è fatta così, è una complicata mediazione, sempre. Inspiri di nuovo facendo cigolare i vestiti che ti coprono per la prepotenza dei muscoli al di sotto <è vero, Hyuga, le azioni sono l’unica cosa che resteranno di noi> e cosa resterà di te, Yosai? Chi può dirlo. Sposti lo sguardo verso il cielo, ti scappa un sorriso. Chissà perché. Quel dire ti suscita un’altra risata ringhiata <grrraahaha> sei di buon umore oggi, tutto sommato, si. <Furaya-sama è molto distante da me. Ma la prossima volta che la incontri riferiscile che Yosai vorrebbe sapere come procedono i lavori per la commissione che ha accettato> scuoti il capo <e poi tranquillo, le occasioni per stare zitti non mancano mai, sono le occasioni per dire la propria che vanno conquistate> lo guardi di nuovo. Che avrà mai detto di male all’Hokage abbassi quel pugno quando senti il tocco leggero di lui sulla mano. Quasi delicato, come un petalo di rosa. Carino che è <mh> lo stesso braccio che hai alzato verso di lui lo immergi adesso nella tasca del chimono, per poi estrarlo e porgerlo di nuovo. Stringi qualcosa nel pugno, porti il palmo verso l’alto e lo apri. C’è un tubetto per farmaci arancione, completamente vuoto <Ho bisogno che cerci Kaori-sama, la prossima volta> lo osservi. Quasi stessi valutando le sue capacità. Ne sarà in grado? <le devi dare quel tubetto, dicendole che è da parte mia. Lei capirà il resto> ce la farà? Chissà <Solo a lei Hyuga. Non al suo assistente, non al suo segretario, non ad un altro parente. A lei, posso fidarmi?> lo inchiodi di nuovo con lo sguardo. Gli hai messo un altro fardello sulla schiena. Stai valutando se hai fatto bene o no.

19:06 Ichirou:
  [Molo] Altre parole consolanti da parte del gigante che staziona accanto allo Hyuga, un minuscolo sorriso si presenta sul volto del ragazzo, visibilmente arrabbiato con se stesso per non essere diventato ciò che desidera in minor tempo per poter aiutare chi ne ha bisogno e il pensiero che magari il suo stesso Clan possa dubitare di lui o anche solo disprezzarlo, lo fa sentire vuoto dentro, abbandonato e quasi privo di ogni voglia di continuare, però gli stessi pensieri, gli danno la carica per continuare. Quando egli finisce di parlare e consegna quel tubicino arancione al ragazzo, lo prende e andrebbe a dire <Ma certo che ti puoi fidare..solo a Kaori-Sama..chiaro..> spera solo di incontrarla presto <Ora devo andare però, devo andare ad allenarmi ancora di più per l'esame, ci si vede Gigante> voltandosi, mette in mostra il procione sulla schiena e con un cenno della mano destra, saluta il ragazzone che lo accompagnava in questa serata uggiosa. [END]

19:57 Yosai:
 Ascolti le prole di lui, concentrato. Ti ispira fiducia? Forse si. Forse è meglio fidarsi <bene> gli lasci il tubicino e lo osservi alzarsi <mi sembra una buona idea. Sei in ritardo> gli ricordi. Tutti quanti siete in ritardo. Tutti quanti siete in una situazione non voluta. Per quanto ti riguarda farai in modo che una situazione del genere sia lo stimolo che ti serve per continuare ad andare avanti. Continuare a salire. Eppure… la senti quella pesantezza. Dovresti allenarti anche tu, ma non lo segui. Resti li, seduto al molo, come ancorato alla tua realtà. hai bisogno di un attimo per pensare. Non puoi continuare ad andare avanti senza soffermarti su quello che ti sta succedendo. Rischi di impazzire se no… se non è già successo. Infili di nuovo la mano nella tasca. Estrai il ciondolo a forma di testa di cane che ti porti dietro da un po'. Ci pianti sopra lo sguardo come a volerlo sciogliere, ma non ci riesci. Sospiri. Devi trovare un senso a tutto questo se non vuoi finire schiacciato. Lo stringi forte fino a sentire le fasciature cigolare, ti irrigidisci. Rimarrai lì ad osservare la notte arrivare, protetto dalla nebbia e dalle tenebre. Con il pensiero correrai al tuo piccolo posto felice. [end]

Yosai incontra Ichirou.
La conversazione verte presto sulle ambizioni dello strano Hyuga, sullo status quo, sull'essere adeguati alle situazioni.
Yosai trova un altro piccolo sfidante.
Ichirou trova la motivazione per continuare a crescere ancora più forte.