Libero arbitrio

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21:23 Rasetsu:
 S'è curato, grazie all'aiuto di Kouki, la sua dolce metà, ed ha avuto una breve riunione nella tenda dell'Hasukage. Niente di troppo compromettente se non fosse per ciò che n'è emerso. Ci sta rimuginando proprio dalla sera prima, riflettendo su come poter adempiere al lavoro che gli è stato affidato. Uno dei tanti, ovviamente. Ha già da gestire la sua piccola impresa di spaccio, talmente piccola che sta cercando di farla espandere in ogni dove e possibilmente anche a Kiri. Si scosta un paio di ciocche dalla fronte con l'ausilio della mancina, mentre i passi affondano sulla sabbia. Non ha una meta, però il mare stranamente lo rilassa. A Kusa, è difficile vederlo ed anzi, quando è lì, ha decisamente più lavoro da svolgere rispetto al normale. Il Locale Kukoku non si porta avanti mica da solo, sapete? Ad ogni modo, assorto nei propri pensieri, vaga con passo lento e claudicante. Non gli piace il poco sostegno che gli dà la sabbia, è molto bipolare a tal proposito. < Il primo granello di sabbia che mi entro nella scarpa ed io me ne vado. > Biascica al vento, gesticolando vistosamente con ambedue le braccia alzate come un ossesso. < E poi questa dannata nebbia! Perché c'è solo nebbia a Kiri?! > Poi si chiedono perché sarebbe meglio radere al suolo il Villaggio e far affondare quell'isola di merda. Vero? Vero. La luna sarebbe persino piena, a favore dei lupi, ma ciò non toglie che la presenza d'un clima sfavorevole gli dia fastidio pur trovandosi in un luogo che vagamente gli piace. Indossa soltanto un paio di pantaloni neri, sorretti da un cinturone dello stesso colore ed in cuoio. Nella tasca destra anteriore, ha alcune bustine di Sbrilluccica; stessa cosa per quella mancina. Non ha portato con sé chissà quali scorte né molti altri oggetti. Persino il bisturi, dal quale mai si separa, è stato lasciato nella tenda. Nelle mani di Kouki è tanto affidabile quanto nelle proprie. A coprir il glabro e magro addome, vi è una camicia bianca ben abbottonata e con le maniche rialzate sin ai gomiti. Lascia dunque scoperti gli avambracci e le mani, coperte però da un paio di guanti in cuoio a mezze dita. I capelli corti son spettinati, come al solito, non sapendo gestirli e avendoli tagliati da sé pure male. [ Chk On ]

21:33 Hoshiko:
 Lento è l'incedere di quei passi strusciati sulla sabbia, alcuni granelli le sporcano le scarpe fino a raggiunger l'epidermide delle caviglie, eppure, non se ne cura poichè è sulla distesa d'acqua alla sua destra che proietta l'attenzione. Il cielo è coperto dalle nuvole, ciò che viene diviso di giorno, durante la notte invece, viene unito facendo sparire la linea dell'orizzonte dove il sole s'addormenta e risorge, un'uguaglianza inesistente tra gli umani, ma dal quale molti dovrebbero trarne insegnamento, e se solo non fossero coperti gli astri si rispecchierebbero sulla superficie increspata del mare, come il riflesso dell'universo dinanzi ai piedi, così vicino da poterlo sfiorare ma mai possedere del tutto. Arresta le movenze per sollevar il mento alla Volta, un sospiro viene esalato e l'aria salmastra stuzzicherebbe le narici lievemente arrossate, così anche la Luna è coperta questa sera, ieri piangeva per le mancate lodi, ed ora, invece, se ne resta silenziosa a contemplare l'infino silenzio interrotto solo dallo scrosciar delle onde, meraviglioso il loro infrangersi, terrapeutico seppur rappresenti un moto perpetuo ed ostinato a non sottostare al vento che smuove le fronde. Mancina sollevata fino a voler accarezzar quel tetto cupo, il palmo è aperto solo per pochi attimi, prima di chiudersi lentamente in una morsa usata come sfogo di una rabbia repressa, quel satellite era sempre stato un prezioso alleato del genere umano, la sua luce era un regalo prima del fuoco, degli attrezzi, del linguaggio. Essa rischiarava il buio del mondo e calmava la paura, e le sue fasi avevano insegnato il concetto di tempo, adesso? T'hanno gettato via poichè le creature terrestri vivono solo per sopravvivere, ciò che li circonda non è altro che uno strumento da usare a proprio vantaggio, forse è accaduto questo, l'ignoto di una mente priva di passato può essere più incolmabile dell'ignoranza sull'aldilà. Si flettono le ginocchia una volta riportati gli arti superiori lugno i fianchi, natiche lasciate ricader al suolo, a pochi centimetri dall'acqua, un abbraccio trascina le cosce vicino ai seni e la gota sinistra s'adagia su di esse divenendo più paffuta, qualche ciocca di capelli ricade in avanti indisturbata. Si presenta come una donna minuta, lunga e setosa è la chioma bluastra estesa fino a metà schiena, una frangia esalterebbe lo sguardo candido che ricorda la neve invernale, iridi bianche e prive di pupilla di un Clan sconosciuto e, a quanto pare, similari al nemico che ora minaccia il popolo; epidermide pallida tanto da parer una bambola di porcellana, privo d'espressione è il bel viso giovanile, alcuna emozione viene lasciata trasparire, un guscio svuotato. Indossa un cheongsam nero in velluto privo di maniche e scollo, la gonna possiede due spacchi laterali che scoprono le gambe ad ogni falcata ed i bordi sono arricchiti da dettagli dorati oltre ad un dragone disegnato lungo tutto l'abito. Coltre di nebbia così fitta da non permetterle di saettar lo sguardo sulla presenza borbottante, tuttavia, soffermandosi solo sull'udito - e dopo aver sollevato il capo - ne cercherebbe la provenienza senza spostarsi dalla postazione

21:55 Rasetsu:
 Lui continua a camminare. Certo, ogni tanto si ferma per prendere a calci un po' di sabbia, giusto per divertirsi e per togliersi di dosso il fastidio che gli provoca. Agita le scarpe per evitare che si sporchino eccessivamente, potendo far ben poco per i granelli che si infilano senza ritegno. < ... > Una vena inizia a pulsare sulla tempia del povero Demone, il quale non ne può già davvero più. E' sempre irritato, ci vorrebbe una soluzione per far sì che non lo sia. Ha raggiunto però la spiaggia da relativamente poco, sarebbe insensato usufruire già dello sballo e senza una degna compagnia. Non ha neppur una sigaretta di quelle che forniva l'Hasukage, altrimenti sarebbe stato pressapoco diverso. Certo, l'euforia che causano le sue droghe è ben diversa dall'allegria che causa l'altra. Lo sballo, però, non si rifiuta mai se si viene offerto gratuitamente. E quindi... Niente, semplicemente continua ad avanzare con in testa una tetra decisione: restare nervoso ma lucido, assumere la droga e diventare il solito zoticone di sempre. Non sembra notare nessuna voce, probabilmente nessun rumore effettivo. Deve tendere bene le orecchie, affinare lo sguardo e cercare d'intravedere qualunque cosa possa anche solo metterlo in all'erta. Compirebbe qualche altro passo, il giusto e il necessario per portarsi in un punto dove l'acqua appare piuttosto calma e dove la sabbia non è necessariamente fastidiosa. < Mh? > Nel loro spostarsi reciproco, le distanze dovrebbero quantomeno diminuire abbastanza da poter scorgere un'ombra, una vaga forma umanoide. Dannata nebbia. < C'è qualcuno? > Per iniziare, almeno, si preoccupa di porre una domanda all'ipotetico vuoto, dopodiché agirà diversamente in base alla risposta che potrebbe giungere o meno. [ Chk On ]

22:14 Hoshiko:
 Ed ancora lo sguardo si mantiene l'ha dove la figura dell'uomo inizia a divenir più nitida, il capo abbandona le ginocchia sul quale, fin ora, ha riposato, per raddrizzare la schiena come una bestia in allerta. Percepisce il nervosismo riversato sulla sabbia scalciata, eppure, nonostante la domanda rivoltale, non proferisce alcuna risposta, prendendosi tutto il tempo d'ereggersi e rassettar le vesti <Probabile...> infine elargisce con freddezza coadiuviando un passo smosso a diminuire la distanza con Ryuuma. Non vi è paura, ma mera curiosità nel conoscere l'identità di colui - o colei - con il quale s'intreccerà il cammino per una sola sera, o forse di più <potrei anche essere un'allucinazione, o forse no..> gioca la ragazza nel mentre la direzione si distorce per divenire un moto circolare mirato a studiarlo ma senza mai mettersi a rischio. Un'amica fidata è la coltre di nebbia seppur le iridi bianche quasi risplederebbero nell'oscurità, un felino probabilmente minaccioso, ma non più forte di un micio probabilmente <non credo si trovi a suo agio, Signore, eppure mi domando il motivo della sua presenza in spiaggia> non ci vuole grande intelletto nel comprendere quanto odi il posto, molti ricercano il mare per colmar la solitudine, altri ancora per la quiete respirata, i punti di vista sono molteplici insomma. Ed ancora macina il terreno, arrestando le movenze a circa [5 metri], dovrebbe bastare per far scorgere finalmente i connotati e, forse, cogliere anche quelli altrui, schivola l'attenzione sul volto, lo memorizza con ossessione e serietà disarmante, sono soli e le intenzioni sono poco chiare. Braccia intrecciate dinanzi al petto, esso si gonfia maggiormente per la pressione accusata dagli avambgracci <spero quanto meno lei venga in pace> date le avvertenze di Itsuki, a quanto pare i nemici di questa fantomatica guerra potrebbero essere nascosti dietro ogni angolo.

22:34 Rasetsu:
 Si ferma e resta in ascolto. Tende l'udito, ancora. Aspetta una possibile risposta che non sembra affatto giungere. Certo, ci mette il suo tempo, ma poi eccola lì. Una risposta che sembra, in realtà, molto evasiva. Si fa due conti, piega la testa da un lato e la lascia ciondolare con gli occhi chiusi. Alza la mano per spingere gli occhiali verso la fronte, scivolati innanzi senza motivo apparente. < Saresti potuta essere una allucinazione nel caso in cui io avessi assunto della droga... > Lo dice apertamente, senza troppi fronzoli e non girando neppur attorno al discorso. Non intende nasconderlo, d'altronde è questo ciò che fa per vivere. < ...anzi, proprio in questo momento, stavo riflettendo se fosse giusto assumerla oppure evitare per questa sera. > Si stringe nelle spalle, con lo sguardo verdastro che va alla ricerca delle tasche. La mano è ferma a mezz'aria, ad altezza del fianco corrispettivo. Non sa se scendere e fermarsi alla tasca oppure stendere totalmente l'arto. E' combattuto tra i propri desideri e la necessità di sballarsi un po', condita anche dall'ormai assuefazione per quelle caramelline che lui stesso ha avuto l'accortezza di creare. Per il momento, però, sceglie di non acciuffare alcuna bustina né aprirla per usarne il contenuto. Per ora, vuole fare in modo che tenga la mente lucida e possa ragionare. E' fuori dall'accampamento e, in base alle ultime richieste dell'Hasukage, il pericolo può essere davvero ovunque. Potrebbe persino uscire dal mare, ma non vuole correre il rischio di scoprirlo proprio questa sera... tanto meno di notte. < Ho un legame non molto simpatico con la spiaggia. Mi piace il suono del mare... > Non lo si sarebbe mai detto, considerando che Fumie si trova di fronte un uomo che neppur si definisce tale. Un essere umano che, sino a qualche anno prima, si considerava privo del muscolo principale che permette la vita: il cuore. < ...ma odio la sabbia. Eppure il mare non esiste senza la riva sabbiosa, no? > Retoricamente parlando, sarebbe così. Dunque, la risposta se la concede nelle sue stesse elucubrazioni. < Sono qui per pensare, a dire il vero, strano ma vero. > Ghigna alle sue stesse espressioni, volgendo gli occhi al mare. Esterno agli effetti della Sbrilluccica, si può vagamente intravedere una persona che sfrutta il proprio intelletto quando vuole. Ma che detesta essere troppo serio. < Smettila di darmi del lei, piuttosto dirmi chi sei. > Cambia già metodo, infatti. [ Chk On ]

22:57 Hoshiko:
 Ed ancora quella voce si mescola allo scrosciare delle onde, ne ascolta le affermazioni con silenzio meditabondo, come chi, di procedere senza prima aver sondato il terreno, proprio non vuole concedersi il lusso di rilassar quella muscolatura tesa <non sono solo le droghe a creare allucinazioni> puntualizza schioccando la lingua contro il palato, altri passi vengono smossi per diminuire le distanze, se è la morte al quale deve andar incontro, almeno sarebbe cortese conoscere il volto del presunto nemico. E dai cinque diventano due i metri, inclina la testa indietro affinchè la differenza d'altezza venga sopperita, minuta certo, ma così tanto da risultare formato tascabile <in base alle dicerie dei vari villaggi, c'è una guerra pronta a scoppiare...se i tuoi sensi venissero assuefatti da tali essenze non so come potrebbe riuscire a difendersi, Signore> ed ancora persiste in quel tono formale seppur l'incitamento ad un colloquio più confidenziale. Lei è fatta così, non vi è un motivo valido per così tanta educazione data la vita condotta in strada, eppure è naturalezza quella trasparita dagli atteggiamenti assunti, districa la mancina dall'intreccio per raggiungere una ciocca bluastra, la intrappola dietro l'orecchi affinchè possa mostrar al meglio i connotati giovanili posseduti <un tale ha affermato proprio ieri di aver avuto l'assaggio di questi fantomatici nemici> solleva le spalle con sufficienza, ancora lo ricorda quel tizio e il suo strano modo di interagire. Solleva un sopracciglio e sporge il labbro inferiore verso l'esterno, interdetta lascia scivolare le iridi bianche vero la distesa salata <la sabbia non è altro che la dimostrazione della potenza del mare> nonostante i secoli impiegati, è riuscito a rendere polvere la roccia sul quale si scaglia incessantemente <ma sono punti di vista> con questo mai vorrebbe convincerlo a cambiar opinione e gusti. Inspira profondamente godendosi l'aria salmastra portata dal vento, pizzicherebbe il naso solo per l'umidità imposta dalla fastidiosa nebbia <Fumie Akemi> presentazione spicciola la sua, in realtà non avrebbe altro da dire data la mancanza di informazioni sul suo passato e provenienza <pensieri legati alla vita o più profondi?> ossessione quella di voler leggere la mente, sarebbe più facile se ogni individuo possedesse un libro di istruzioni <e poi perchè mai dovrebbe essere strano, fin quando si possiede uno spirito, è normale ricercare la quiete dopo il caos giornaliero> tornando con l'attenzione su Ryuuma, curioserebbe sull'esitare di quella tasca, non comprende <se ne ha voglia, che lo faccia> semplice, lineare, inutile resistere ai desideri.

23:35 Rasetsu:
 Oh, lo sa bene che non sono soltanto le droghe a causare allucinazioni. Lo sa talmente bene da muover il capo su e giù, un paio di volte appena. < Conosco i materiali che uso per creare le droghe che le provocano. Le provocherebbero anche senza essere sintetizzate, ma riesco a toglierne i fastidi che altrimenti causerebbero. > Velatamente soddisfatto delle proprie creazioni, prende una lunga boccata d'aria che incamera nei polmoni. Lascia poi che l'aria venga espulsa dalle labbra schiuse, ancor titubante sulla decisione di non assumere droghe che, teoricamente, potrebbero però aiutarlo a sopportare la vita di tutti i giorni e persino a rendere movimentato un incontro del genere. < Le mie droghe sono state create apposta per sviluppare i sensi, dandoti però quella euforia della quale hai bisogno per non sentire il dolore. > Non lo nasconde. L'unica cosa che è restio a dire in giro è la ricetta, nota SOLTANTO a LUI. Senza di lui, neanche Kouki può permettersi di sintetizzare e creare droghe. Difatti, la fanciulla s'occupa di recuperare i materiali, ma l'assemblaggio e il tocco da maestro spettano alle sottili dita del Kokketsu. < Per la guerra, ne sono consapevole. E' per questo che stavo riflettendo sulla spiaggia. Assumere i miei farmaci, mi aiutano a non pensare troppo e a far riposare il cervello. > In un certo senso, poiché sarebbe concentrato - in base alla pasticca scelta - s'un unico senso. Per cui il cervello non sarebbe totalmente funzionale, ma soltanto in minima parte e soltanto quella colpita dalla sostanza ingerita. < Io stesso ho avuto un assaggio di questi fantomatici nemici, come li chiami tu. Quindi, t'assicuro che non è una menzogna e puoi credere al tale di cui parli. E se a questo tale interessano delle pasticche, digli che sono disposto a fornirle anche fuori da Kusa. > Insomma, non perde mai un momento per trovarsi dei clienti. Il tono è assurdamente serio, non sta cercando di nascondere che una possibile vendita gli farebbe non poco comodo al momento. < Senza dubbio. > Non cambierà opinione in merito, anche perché è abbastanza testardo da credere soltanto nelle proprie intuizioni e nelle parole di poche altre persone, possibilmente contabili s'una sola mano. < Rasetsu. > Esula dal rivelare anche il cognome, dal momento che è solito dimostrare direttamente l'uso della propria innata che, dal punto di vista scenico, è senza dubbio spettacolare e resta facilmente impressa. < Non penso molto alla vita, sai, sono immortale. > Non esattamente, può morire se viene ferito da terzi. Non sta qui a sottolinearlo sol perché rischierebbe di dover dar spiegazioni circa la sua semi divinazione. < La quiete la cerco drogandomi o bevendo... > Senza peli sulla lingua. < ...ma in questo caso mi serve sia la lucidità di pensiero che la calma. > Si picchietta la fronte, piegando poi le braccia sul petto. < Non fare la sirena sullo scoglio che attira i marinai con la sua voce. > In merito all'ultimo pretesto che gli concede per assumere la Sbrilluccica. [ Chk On ]

23:59 Hoshiko:
 Si spalancano impercettibilmente le palpebre, ed il busto, di conseguenza, viene flesso in avanti affinchè il volto si ritrovi a pochi centimetri di distanza dall'uomo, non prima ovviamente di aver attuato qualche passo per diminuire le distanze <immortale eh?> è facile comprendere quanto la rivelazione non sia del tutto convincente, purtroppo non vi sono bastoncini, perciò allungherebbe la mano per tentare di punzecchiarlo con l'indice sul petto <crede davvero che sia così stupida?> inarca il sopracciglio coadiuviando le gote gonfiate con un soffio d'aria. Raddrizzatasi, s'allontanerebbe nuovamente, stizzita da una provocazione fondamentalmente inesistente, ma presunta date le parole elargite dal Demone <si..l'ho capito, ho afferrato il concetto> ruotano le orbide cosi come il suo corpo per donar le spalle, sembra una televendita quella conversazione, concentrata su droghe che non ha intenzione di assumere <i miei complimenti per le sue grandi doti, tuttavia non sono un piccione viaggiatore> dover cercare quel tizio solo per proporre robaccia simile le fa venire la nausea. Intrecciate le dita sul lombare, saetterebbe lo sguardo sulla volta celeste nel mentre inizia a passeggiar in todo con atteggiamento seducente, come una danza ipnotica quel bacino inizierebbe ad ancheggiare, sfociando in una sensualità innata ma priva di malizia alcuna <piacere di conoscerla, Rasetsu> occhiata in tralice quella usata per soppesar la sua figura, a cosa serve sballarsi solo per sfuggire dai pensieri di una vita difficile, eppure, un sorriso carezza le labbra carnose, così leggero da riuscire malapena a sollevarne gli angoli <non faccio la sirena sullo scoglio...> preferisce la tentazione, trascinare nell'oblio del piacere di quei desideri al quale, normalmente, si resiste <dico solo che...se vuole assumere questi farmaci, può farlo> ed eccola che ancora tenterebbe d'azzerare le distanze, leggeri i tocchi effettuati con i polpastrelli qualora non le vengano privati, quasi non si riuscirebbe a comprendere se siano avvenuti o meno <nel caso ci sono io a far di guardia> una promessa? Forse, ma se si abbassa la guardia con una sconosciuta, cosa mai potrebbe accadere?

00:37 Rasetsu:
 Le orecchie restano ben tese, captando i rumori che provengono dal mare e ciò che può essere percepite dal ragazzo. Non essendoci clima avverso, le onde non vengono ingrossate e si infrangono calme e lente sulla riva. Non si avvicina poi molto alla figura di Fumie per poter mantenere le distanze eguali tra entrambi. Non intende minacciare il suo spazio vitale ed è grato del fatto che la ragazza non intenda farlo a sua volta. Questo se non fosse per il dito che viene allungato e poggiato sul petto sul Rosso, il quale s'allontana di mezzo passo con ben più cipiglio. < Non toccarmi. > Lo infastidisce. In realtà, quand'è sott'effetto di droghe, non gli darebbe nessun grande fastidio. Tuttavia, è finalmente diventato un uomo talmente fedele da non osare d'anche solo vedere soffrire la sua piccola Lingua Biforcuta. < Non credo che tu sia stupida... > Perché dovrebbe? < ...finora mi hai dimostrato che così non è. Finché non dirai qualcosa di sconsiderato o di assolutamente impossibile, non ho questo aggettivo da poterti accostare al nome. > Si stringe nelle spalle, mantenendo ancor le braccia piegate sul petto con una postura equilibrata e ben dritta. Fa roteare a sua volta gli occhi verso l'alto, tenendola però sotto controllo con la mera coda dell'occhio. < E' un peccato che tu non sia un piccione viaggiatore perché mi saresti potuta tornare piuttosto utile, in realtà. > Non può certo pretendere che tutti possano pensarla come lui, sia chiaro. Lui, però, ci prova senza pensarci due volte anche perché si tratta del proprio lavoro e del suo modo di vivere. Letteralmente, non vive d'altro. La sua vicinanza gli causa lievi fastidi, davvero pochi problemi. L'unico dubbio amletico è causato da cosa gli farebbe la Yakushi qualora lo vedesse lì con una bella ragazza che, a ben vedere, lo sta punzecchiando e toccando. Non s'allontana eccessivamente, forse sfiora il mezzo metro necessario per ovviare alle sue toccatine. < Lo farei se ciò non compromettesse le mie facoltà, esattamente come ti ho detto. > Insomma, le sue spiegazioni in merito le ha date e continua a tenerla sotto controllo come se fosse un poliziotto che ha appena arrestato un ladro; oppure un semplice drogato od ubriaco che deve riprendersi. < A far di guardia? > Piega un sopracciglio, dubbioso in merito alla faccenda e alla frase appena citata. [ Chk On ]

17:21 Rasetsu:
 Le orecchie restano ben tese, captando i rumori che provengono dal mare e ciò che può essere percepite dal ragazzo. Non essendoci clima avverso, le onde non vengono ingrossate e si infrangono calme e lente sulla riva. Non si avvicina poi molto alla figura di Fumie per poter mantenere le distanze eguali tra entrambi. Non intende minacciare il suo spazio vitale ed è grato del fatto che la ragazza non intenda farlo a sua volta. Questo se non fosse per il dito che viene allungato e poggiato sul petto sul Rosso, il quale s'allontana di mezzo passo con ben più cipiglio. < Non toccarmi. > Lo infastidisce. In realtà, quand'è sott'effetto di droghe, non gli darebbe nessun grande fastidio. Tuttavia, è finalmente diventato un uomo talmente fedele da non osare d'anche solo vedere soffrire la sua piccola Lingua Biforcuta. < Non credo che tu sia stupida... > Perché dovrebbe? < ...finora mi hai dimostrato che così non è. Finché non dirai qualcosa di sconsiderato o di assolutamente impossibile, non ho questo aggettivo da poterti accostare al nome. > Si stringe nelle spalle, mantenendo ancor le braccia piegate sul petto con una postura equilibrata e ben dritta. Fa roteare a sua volta gli occhi verso l'alto, tenendola però sotto controllo con la mera coda dell'occhio. < E' un peccato che tu non sia un piccione viaggiatore perché mi saresti potuta tornare piuttosto utile, in realtà. > Non può certo pretendere che tutti possano pensarla come lui, sia chiaro. Lui, però, ci prova senza pensarci due volte anche perché si tratta del proprio lavoro e del suo modo di vivere. Letteralmente, non vive d'altro. La sua vicinanza gli causa lievi fastidi, davvero pochi problemi. L'unico dubbio amletico è causato da cosa gli farebbe la Yakushi qualora lo vedesse lì con una bella ragazza che, a ben vedere, lo sta punzecchiando e toccando. Non s'allontana eccessivamente, forse sfiora il mezzo metro necessario per ovviare alle sue toccatine. < Lo farei se ciò non compromettesse le mie facoltà, esattamente come ti ho detto. > Insomma, le sue spiegazioni in merito le ha date e continua a tenerla sotto controllo come se fosse un poliziotto che ha appena arrestato un ladro; oppure un semplice drogato od ubriaco che deve riprendersi. < A far di guardia? > Piega un sopracciglio, dubbioso in merito alla faccenda e alla frase appena citata. [ Chk On ]

17:33 Hoshiko:
 Si flettono le ginocchia affinchè le natiche possano nuovamente essere accolte dalla sabbia fresca, ormai parrebbe del tutto disinteressata dall'altrui figura poichè le bianche si proiettano sul pallora della Luna <la infastidisce il contatto fisico, oppure ci sono altre motivazioni?> una domanda ingenua quella della ragazza, molti non amano questo avvicinamento seppur sia caratteristica intrenseca del genere umano ricercare questo tipo di approccio, ma non sembra apporre obbiezioni, lei stessa lo evita come peste nera, tuttavia lo scoprire dell'esistenza di esseri immortali inizia a far sbocciare nell'animo un desiderio, un'aspirazione ancora sopita dalla poca conoscenza dell'argomento <come hai fatto a diventare così?> solo ora saetterebbe lo sguardo in tralice sul rosso, lo soppesa da capo a piedi sfociando finalmente in un tono più confidenziale rispetto alla freddezza delle formalità <è per questo che ti fai? Immagino che vivere per secoli abbia portato alla assoluta anestetizzazione dei piaceri terrestri...ritrovati in allucinazioni e sballo donate da questi stupefacenti> molti rincorrono in queste pratiche per sfuggire dai dolori del passato, ma forse esiste anche chi, nel petto, quasi non proverebbe neanche stupore in un paesaggio mozza fiato. Ancora l'umidità perla l'epidermide, tanto da arrossarla sulle gote e sulla punta del naso, ora, gelide, alcun brivido percorre la colonna vertebrale, il freddo non la tange così come ogni incontro affrontato negli ultimi giorni <ne sono felice..> ma cosa è la felicità? Certamente non risiede in un appellativo negativo mancato, sono frasi di circostanza senza alcun significato, utilizzati per continuare una conversazione privo di capo e coda, almeno per il momento. <tornata utile dici...per cosa? Le vendite?> inarca un sopracciglio, non è stupita dalla sua superficialità, tutti in questo mondo utilizziamo il prossimo per trarne benefitto, oppure, semplicemente per mera sopravvivenza <certo, di guardia...credo che, come hai detto tu stesso, i tuoi sensi verrebbero assuefatti e quindi, incapace di comprendere ciò che t'accade intorno> mera gentilezza? Forse, per ora non è dato saperlo

17:48 Rasetsu:
 Con la coda dell'occhio, continua a tenerla sotto controllo. Si discosta quel che basta per evitare che venga toccato, ma non s'allontana più del necessario. L'incontro con Fumie è tanto particolare quanto lo è lei. Invero, il modo di porsi, di parlargli e il pensiero che instilla in ogni sua frase lo incuriosiscono parecchio. < Preferisco sia io a decidere da chi farmi toccare. > Sancisce, senza dare una precisa risposta alla ragazza. A ben vedere, non risulta essere né un sì né un no. Potrebbe addirittura trattarsi d'un forse, ma non per questo è tenuto a renderglielo noto. Per quanto riguarda il ficcanasare, sa anche farci. C'è da ammettere che il Rosso non è che le stia nascondendo chissà cosa, se non probabilmente i pensieri che gli gironzolano nella mente a seguito del confronto con Yukio e l'incarico che da quest'ultimo ha ricevuto. < Non credi che sia dotato di libero arbitrio per un motivo? > Fa spallucce, divenendo un perfetto adolescente con la sindrome del ribellino, acido nelle risposte che porge e poco simpatico nei confronti altrui. < Diventare come? Immortale? > E' l'unica motivo per il quale potrebbe chiederglielo, no? Suppone. Dall'alto del suo egocentrismo dettato dall'immortalità - o semi che sia - e delle sue manie, gli vien da rispondere gonfiando il petto con orgoglio. < Ho fatto un patto coi demoni. > Chi prima di lui ha subito la trasformazione per via del Sangue Nero, in effetti, lo ha compiuto. Di rimando, lui stesso è come se l'avesse fatto seppur tramite altre persone e non in maniera diretta. < Non ho ancora avuto il piacere di vivere per secoli. Ma non invecchio. > Non sarebbe neppur possibile dirlo poiché s'è fermato ad un'età compresa tra i venticinque e i ventisette. Attualmente, ne ha soltanto una trentina o poco più. Ha smesso di contare l'età, ha smesso di star dietro ad ipotetiche date perché quando diventi immortale... beh, non ci fai semplicemente più caso alle piccolezze. Agita la mancina, distaccandola dall'intreccio con l'altro braccio. < Assolutamente no. Mi faccio perché mi fa stare bene e perché non è merda tagliata male. Sono io stesso il mio fornitore e mi fido ciecamente delle mie mani. > Rigira la manca dal lato del palmo a quello del dorso e viceversa. < Sì, ma non mi sembri incline a questo genere di vita. Ed ho già a chi pensare. > Sakir potrebbe diventare facilmente una palla al piede se non adempie al proprio ruolo correttamente, figurarsi se intende mettersi dietro ad altri bamboccioni... per quanto avvenenti e di bell'aspetto siano. All'ultima affermazione, scuote il capo e glissa con lo sguardo verso il mare, schioccando la lingua. < Non posso fidarmi di chi ho appena conosciuto. Non ti farei mai guardare le mie spalle. E perché dovresti farlo, poi? Neanche mi conosci. Potrei essere un pedofilo stupratore per quanto ti riguarda. > E così che lo hanno anche chiamato nei bassifondi di Kusa, no? Lì dove un nome se l'è fatto. [ Chk ON ]

18:25 Hoshiko:
 Ascolta in silenzio le sue parole, lasciandosi carezzare i capelli dalla leggera brezza seppur appesantita dalla coltre nebbiosa, ormai, in via d'estinzione data quasi l'alba spuntar all'orizzonte. Labbra carnose malapena si inclinano affinchè sbocci un sorriso come un ciliegio in primavera, cala le palpebre affinchè le iridi bianche possano essere celate alla vista altrui <capisco..> non replica sulla decisione del tocco, tuttavia è sul susseguo che andrebbe a installare un dubbio <il l' arbitrio non è che una congettura umana, credi davvero di essere libero in una società che giudica?> solo ora rilancerebbe l'attenzione ruotando il cranio verso il rosso <la Terra, un luogo dove qualcuno dall'alto ha deciso cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, imponendoti incosciamente uno stile di vita da perseguire affinchè tu possa essere nel giusto> non vi è stupore nella rivelazione del patto, anzi, questo le farebbe nascere un riso sommesso dall'aria priva di ironia, ma divertita per la così poca capacità di rendere la mente più elastica <sei sceso a patteggiare con chi è la menzogna per antonomasia, hai donato la tua anima, ma a quale scopo?>non che voglia sapere i reali motivi, ma è una domanda più retorica, come se intendesse che per quanto si possa percorrere la via dell'oscurità credendo in qualcosa, delle catene vengono legate ai polsi, così strette da poter far rindondare la fine segnata ad aspettar dietro l'angolo. Ispira profondamente per poi far sgattaiolar via l'aria dalle narici, sfociando in un tacito sospiro <hai ragione, non sono avvezza a certe pratiche, tuttavia, il denaro è ciò che gestisce tutto, probabilmente lo farei solo per quello...ma non mi sembra un mercato molto redditizio> la costante bramosia nell'ambire a cariche alte, così tanto da poter distruggere le Leggi attuali e creare un Mondo più consono, secondo degli ideali più realistici e pratici invece che proteggere i più deboli poichè la natura stessa ci insegna quanto, i più forti, siano gli unici degni a camminare su questo suolo. Mani che scivolano nella sabbia tanto da intrufolarsi fra le dita, solo la mancina ne afferrerebbe una manciata ma, più la morsa si stringe, più questa scivola via con facilità <ed è proprio perchè sono una sconosciuta che rende le cose più divertenti non credi? Tu potresti essere uno stupratore, come io la peggiore delle puttane...ma che ci importa?> solleva le spalle con sufficenza <siamo solo io e te, abbandona alle spalle per un solo istante il tuo trascorso, non vi è giudizio qui con me, non vi sono regole...> assapora la stessa sensazione donata da stupidi stupefacenti, non ti senti forte tanto quanto li assimi? <affidati all'istinto, spezza le corde di una realtà che non rispecchia il tuo modo di vedere le cose...alla fine, ognuno prenderà la sua strada, tornando al grigiume insapore di sempre>

18:43 Rasetsu:
 Le iridi verdognole del Mostro saettano lungo l'orizzonte. Il mare è ormai un tutt'uno con il cielo notturno, non riuscendo ben a distinguere così da lontano la vastità delle acque. < Per quello a cui posso auspicare, sì. Sono libero. Sono libero dalla morte, sono libero dal dover sottostare necessariamente a qualcuno nella mia vita. Posso agire come credo e come preferisco. Le ripercussioni e le conseguenze le accetterò volentieri, ma per quanto mi riguarda - seppur limitato - mi godo il mio libero arbitrio. > Il tono di voce è quello d'una persona alla quale hanno appena sottolineato la cruda verità e alla quale non può sottrarsi di fatto. < Io non ho mai perseguito lo stile di vita del Ninja, ad esempio. > Allarga le braccia verso l'esterno, teatrale. < Vedi su di me un coprifronte? Un giaccone da Chunin o da Jonin? > Glieli avevano persino fatti recapitare, ma non li ha mai indossati né avrà mai l'ardire di farlo. Facendo in questo modo agirebbe secondo i desideri degli altri e non dei propri. < Vesto come voglio, faccio quel che voglio. Partecipo alle missioni quando lo reputo opportuno per arrotondare il mio stipendio. Dopodiché, come già detto e sottolineato, seguo soltanto il mio pensiero. > Solleva la mancina per picchiettarsi contro la tempia, mostrando uno dei suoi soliti ghigni composti perlopiù dai lunghi denti affilati come rasoi. < E chi ti dice che io stesso non sia menzognero? Chi ti dice che io stesso non sia un Demonio? > Si china in avanti, come a voler piombarle addosso incutendole timore. Per anni, ha sempre cercato di far questo alla gente: impaurirle per tenerle lontane da sé. Le uniche che non hanno avuto paura di come lui fosse davvero, chissà per quale scherzo del destino, erano delle fanciulle. Fumie rientrerà nella categoria? S'avvicinerà al lupo cattivo venendone inghiottita? < Lo scopo è unico e solo, mia cara. L'immortalità. E sai cosa ho dovuto dargli in cambio? > Si zittisce per pochi istanti, sogghignante e con una risata gutturale che partirebbe dalla gola, venendo poi bloccata e limitata alla sua uscita. < NIENTE! > L'umanità che possedeva l'aveva mandata a benedire già anni prima quando uccise i genitori e bruciò la casa in cui viveva. D'umano, Rasetsu, ex Ninja di Kusa dal nome di Ryuuma, non ha più niente. Forse i sentimenti, ma anche quelli appaiono talmente contorti da non aver un vero senso logico. < Oh, lo è eccome se sai come farlo girare. > I discorsi, successivamente, verterebbero su argomenti meno delicati dell'umanità e dell'immortalità, dei sentimenti e del libero arbitrio. Si ritorna nel campo del lavoro e del suo canto da sirena che tanto vuol indurlo a drogarsi... lì davanti a lei. < Seppur fossi la peggiore delle puttane, ho giurato fedeltà ad un'altra donna. > Sghignazza divertito, scuotendo mesto il capo. Deve dire di no a stupidi impulsi che, se lasciati a piede libero, potrebbero minacciare il mondo creatosi con tanta fatica e sudore. < Non mi importerebbe del tuo giudizio neppur se ci fosse, ragazzina. Non m'importa del giudizio di nessuno se ciò implica ch'io possa fare senza remora alcuna proprio quel che voglio. > Assottiglia lo sguardo, la scruta dabbasso e le resta ancor distante. < L'istinto mi sta dicendo molte cose contrastanti in questo momento. Esula però dal dirmi se finire questa serata in overdose per non pensare... > Potrebbe, l'idea non è male e ci riflette. < ...oppure rimandare a domani. > Però, in tutto questo ciarlare, quella piccola vocetta nella mente che ti dice di assumerla la senti, vero, Rasetsu? La vocetta dell'astinenza... quella alla quale non puoi dire di no. [ Chk ON ]

19:13 Hoshiko:
 Non arretra neanche di qualche centimetro in quel suo avvicinarsi minaccioso, e se solo l'altro volesse incrociar il suo sguardo, si rispecchierebbe nell'apatia totale di una fanciulla il cui animo, però, griderebbe per quelle catene dettate dall'amnesia <Non ci è dato scegliere la cornice del nostro destino, ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro...> schiocca la lingua contro il palato, stizzita ed arrogante nonostante dinanzi abbia una bestia nera, incubo ricorrente nei secoli, alla stregua di quei mostri che tanto ci terrorizzano nella notte <sono contenta che tu abbia questa consapevolezza seppur tu continui ad ignorare la conoscenza assoluta di creature secolari come i Demoni. Essi conoscono il passato, il presente ed il futuro> ancora è stretta la mancina come se fungesse da clessidra per quella sabbia calante verso il suolo <magari era scritto nel destino questo tuo cammino...magari una moneta che cade, un piccolo braccialetto che si impiglia alla maglia di qualcuno, uno scontrino che scivola via, può cambiare tutto. E quella persona, per un piccolo, banalissimo gesto, non farà più le stesse cose che avrebbe fatto invece se quel gesto non si fosse verificato. Perciò se hai ucciso, fallo anche adesso> egli s'allontana, ma mai l'attenzione viene distolta, nonostante lo spettacolo Lunare riflesso sulla superficie increspata del mare <chi l'ha detto che un Ninja deve forzatamente perseguire un certo stile di vita? T'ammiro,ad ogni modo, per la tua caparbietà> molti si rassegnano ed accettano passivamente le regole da bravi cani, ma questo diviene impensabile per tutti coloro che brillano di una luce diversa, che possiedono la capacità di ragionare per conto proprio nonostante, il passato, tempri fino a distorcere i caratteri e renderli orribili, come lo sceletro di un albero ricurvo e privo di foglie <L'immortalità...sarebbe una gran figata, tuttavia non sopporterei mai la condizione di non poter scegliere di morire> adesso può far gola certo, ma quando passeranno gli anni, le primavere, e le nuove generazioni, se anche solo per un momento la voglia si passar a miglior vita avesse la meglio, non saremmo privati dunque del libero arbitrio tanto elogiato? <forse sarò ignorante in materia, me ne dispiaccio> finto quel rammarico sul mercato, simula sentimenti che non la toccano minimamente, ha imparato bene durante il vagabondaggio <non voglio far colpo su di te, sinceramente non mi interessa> schietta rimbecca con una stoccata mirata all'orgoglio maschile <daltronde hai detto di essere uno stupratore, ma non posso sapere con certezza se sia la verità o meno, come tu non puoi sapere se effettivamente io sia una puttana, una santa o una grande stronza pronta a derubarti> esempi quelli elargiti con totale disivoltura, ma quel legame amoroso la fa sorridere, non aveva detto di essere una creatura libera? <sei molto contradditorio Rasetsu, prima dici di far quel che ti pare e poi tentenni sul drogarti o meno. Un peccato in più o uno in meno che ti frega?> maledetta la Femmina dagli occhi innevati, forse una sirena ammaliatrice o, forse, devota alla logica ed ai piaceri terrestri. Se non gli importa delle conseguenze, per lei dovrebbe seguire allora i bisogni momentanei seppur ritenuti futili <tanto meglio> riguardo all'importanza donata al giudizio <dovresti risolvere questi pensieri, tanto tornano una volta passato lo sballo> un cane che si morde la coda <senti un po, questi nemici che hai detto di aver affrontato, come sono fatti?> che siano gli stessi di Itsuki?

19:40 Rasetsu:
 Il destino, eh? Che bella parola. A volte, bisogna ammetterlo, è davvero molto bizzarro nelle scelte che compie e che fa compiere a chi sottostà ad esso. Fa spallucce al suo dire riferito proprio al gestore di tutto e del niente. < Sono un demone nuovo... > Solleva le mani per formare, con indice e medio, delle ipotetiche virgolette. < ...se vuoi vederla così. Conosco il passato e conosco il presente, ma ambedue si fermano alla mia data di nascita e alle capacità acquisite finora. > Si stringe nelle spalle, tornando a rimirar il mare e le onde che si infrangono sulla spiaggia. < Per quanto riguarda il futuro, posso immaginare il mio e posso già vedere dove sarò. > Sembra che voglia dire qualcosa di veramente filosofico, una volta tanto. Di tanto in tanto, usa quel cervelletto per poter partorire discorsi di senso compiuto evitando di cadere nel suo solito trip di malessere e odio per il mondo esteriore. < E sai dove mi troverò? > La domanda sarebbe sì rivolta alla fanciulla, ma per lui è mera retorica. Aspetterebbe soltanto qualche attimo, un paio di secondi appena prima di darsi la risposta. < Lontano da qui! > E, in un nanosecondo, scoppia a ridere come se avesse fatto la battuta del secolo. < NYAHAHAHAH! > I suoi sbalzi d'umore sono all'ordine del giorno, pertanto non è inusuale per chi lo conosce che cominci a ridere praticamente dal nulla. < Mi sono già macchiato le mani in passato e continuerò a farlo se c'è chi minaccia ciò ch'è mio di diritto. > Che sia il libero arbitrio, che sia la sua fanciulla, che sia il suo commercio della droga. Non si farebbe nessuno scrupolo, neanche il più minuscolo. Non lo farebbe comunque ADESSO, in questo momento, non avendone le motivazioni. Per quanto una persona possa essere cattiva e marcia all'interno, per quanto lui stesso possa definirsi tale, non ucciderebbe senza una motivazione. La maggior parte delle volte si limita a minacciare, cercando di scamparsela. Ma se deve necessariamente macchiarsi le mani... Beh, non può dirsi di no. < Ho anche dei difetti. > Scherza sulla sua caparbietà, ghignante e tronfio. In fin dei conti, l'incontro con la ragazza è stato fortuito. Nonostante tutto, sono riusciti a toccare dei temi fondamentali e dei pensieri che al Rosso hanno fatto piacere nel profondo. < L'immortalità non è fatta per tutti quanti, mia cara. Il tuo corpo e la tua mente devono essere altresì disposti ad accettarla. Io non avevo niente da perdere. > Anche perché non l'ha deciso lui d'accettare il patto col demonio. Per quanto si stia vantando e si stia facendo bello davanti agli occhi altrui, Yukio cercò di ucciderlo e, nel tentativo di farlo, gli trasmise la maledizione del Sangue Nero. Il suo corpo, alla fin fine, decise soltanto d'accettare l'invasore, caparbio e per niente desideroso di regalargli la sua morte così facilmente. E' pur vero, però, che da perdere oltre alla vita non aveva alcunché. Ora, è costretto ad ammettere il contrario. < Non ci riusciresti comunque. > A far colpo sul Demone? Mente a se stesso. Non può obiettare sulla bellezza di Fumie, ma gli occhi penetranti della Lingua Biforcuta è come se lo guardassero anche da lontano. Sa di cos'è capace. < Eppure... > Gli occhi restano su di lei, facendosi serio. < ...se tu mi vedessi da esterna, senza sapere chi sono e cosa faccio, cosa vedresti di me? > Uno stupratore? Un infanticida? Un pedofilo? Un pervertito? O... un Mostro, come lo hanno sempre definito? Scuote il capo di colpo, infastidito dalla sua stessa debolezza. < Non importa. > Non vuole una reale risposta o probabilmente non vuole venire a conoscenza di quella che avrà da dargli lei. < Sono contraddittorio verso me stesso. Se assumerla o meno, deciderò sempre io. > Vuole evitare di darle un contentino, di assumerla davanti a lei cosicché possa dire "Visto? Bravo". Sono senza dubbio pensieri dettati dall'astinenza e dal suo stesso orgoglio. < Anbu di Kiri. Sono facili da riconoscere. > Cambia argomento di proposito, ma suda freddo. [ Chk ON ]

20:07 Hoshiko:
 Echeggia quella risata boriosa, ma continuerebbe ad osservarlo senza mai corrispondere la stessa - finta - allegria, tuttavia annusce con cripticità e flemma, lasciando scivolar dunque lo sguardo sugli astri <spero che tu riesca a trovar luoghi migliori di questo schifo> cosa è un Demone in fin dei conti? L'incarnzione perfetta dei peccati mortali, coloro che non hanno paura di svelare ciò che altri solo pensano ma non hanno il coraggio di applicare, perversioni ed istinti omicidi, tutto di natura umana, altrimenti non esisterebbe inferno, tanto meno un paradiso, ma solo l'infino nulla del quale siamo nati. Riapre la mancina, all'interno non vi è più rimasto nulla, così è la vita stessa, un cumulo di sabbia che per quanto si voglia stringere e trattenere, sparirà via in un battito di ciglia <proteggere ciò che è tuo di diritto...perciò non sei così malvagio come vorresti far credere> ed ancora rimbecca saettando le bianche in quelle altrui, la malvagità risiede proprio in questo, la pura essenza del menefreghismo dinanzi ad una vita, nessuna remora nel fermare la propria volontà di strappar via un' anima e gettarle nella pattumiera <certo, devi saper accettare l'immortalità, ma le scelte che prendiamo oggi non saranno le stesse di domani poichè siamo in continuo mutamento...spero solo che un giorno non te ne pentirai> ed è consapevole di aver toccato l'orgoglio profondo di una persona ferita, tutti possiedono una storia alle spalle, si nasce neutrali ma sono le esperienze vissute a forgiar la creatura che diverremo una volta cresciuti, altrimenti saremmo tutti uguali, come macchine prodotte in serie senza un solo dettaglio a differenziarci. Una domanda le viene porsa al quale non dona risposta nell'immediato, abbandona il suolo per ereggersi in tutta la sua statura minuta per poterlo fronteggiare a circa un metro di distanza, vicina si, ma adesso non s'azzarda più a varcar quel limite imposto dalla buona educazione <cosa vedrei in te...> lo fissa con intensità, ma non vi è espressione a colorar quel viso da bambola, un'involucro nel quale è stato nascosto qualcosa a lei ignoto, e seppur Lui indietreggerebbe nel voler conoscere ciò che ha da dire, proseguirebbe senza fermarsi, come un treno in corsa sui binari contro un muro di pietra <un uomo stanco d'essere ciò che gli altri s'aspettano, un'uomo tradito dai suoi stessi ideali tanto da rinnegarli ed entrare in contrasto con se stesso> nulla di più, per questo smuove altri passi affinchè le suole inizino a bagnarsi con l'acqua salmastra, incurante di donar le spalle ad un possibile assassino <fà pure l'orgoglioso> l'empatia, nonostante la freddezza, la possiede, per questo capterebbe quel capriccio nelle parole di qualcuno così testardo da non volerle assumere, solo perchè è stato incitato. Mani adesso raccolte dietro alla curva perfetta, si intrecciano dove le fosse di venere sono ben nascoste dietro il velluto nero <Anbu di Kiri...non posso riconoscere ciò che a me è ignoto> glissa volutamente il dettaglio che più le preme. Perchè uno di loro possiede i propri stessi occhi? Quesiti al quale non riesce a darsi risposta, conoscere l'identità riuscirà forse a farla arrivare alla meta ambita, ci vorrà tempo, ma prima o poi, gli inutili, verranno cancellati dal solo suo volere.

21:21 Rasetsu:
 < La spiaggia ed il mare non sono uno schifo. > Eccetto quand'è arrivato e la sabbia gli si infilava nelle scarpe. Giusto? < Il mondo in cui viviamo potrebbe esserlo per molteplici motivi, ma non stiamo qui a sindacare. Probabilmente, l'unica cosa alla quale mi sono arreso è proprio quest'ultimo. > Privo del normale blocco che gli darebbero le droghe, riesce ad articolare pensieri meno diversi dall'alcol, dalla droga e dalle belle fanciulle. < Dovresti iniziare a cercare anche tu un luogo che possa appagare la tua coscienza. > Che la spiaggia in cui si trova possa esserlo? La conosce da troppo poco per poterlo anche solo immaginare. In effetti, sarebbe anche giusto dire che con una chiacchierata potrebbe non aver scoperto nulla d'una persona. Ognuno di noi ha tante di quelle sfaccettature che impararle tutte in breve tempo sarebbe fuori discussione. < Sono egoista più che malvagio. Ho il marcio dentro, ma posseggo anche dei sani principi. > A mente lucida, ovviamente o quando non vien colto dai suoi costanti sbalzi d'umore. Or come ora, si sta tenendo piuttosto stabile ed è probabilmente un bene per via della discussione e della piega presa. < Non mi pentirò delle mie scelte né del mio futuro. So già come andrà a finire. > La maledizione che pende sulla sua testa si fa sempre più vicina. Tanto vicina da sapere che ben presto dovrà farci i conti. Le resterebbe ancor poco distante, in attesa di risposte e di parole positive ai propri quesiti. Come potrebbe vederlo lei, adesso, che di fatto non lo conosce come molti altri? < Stanco? > Di essere ciò che gli altri si aspettano da lui? Possibile? Aggrotta le sopracciglia, non riuscendo a trovare una giusta logica in quel che dice Fumie per compararla a se stesso. Scuote il capo. Veloce ed un paio di volte. < Forse preferivo mi dicessi ciò che gli altri mi hanno sempre detto. Chi lo sa. > S'è abituato talmente TANTO ad essere definito un Mostro che, alla fine della fiera, è diventato esattamente ciò che volevano gli altri. Non è, a questo punto, tanto lontana dalla verità. < Sono le Forze Speciali del Villaggio. Indossano una maschera che ne copre volto e voce. Difendono il Villaggio d'appartenenza. > Meglio di così non saprebbe spiegarglielo, per cui s'astiene dal darle informazioni che potrebbero essere fuorvianti e non vere. < Io me ne vado. > Ma prima di farlo, proprio lì, di fronte a lei, mette mano alla tasca dei pantaloni. Ne tira fuori una bustina contenente due pillole che, in men che non si dica, getta tra le fauci senza ripensamenti. < Ora, posso seguire il mio libero arbitrio. > Perché lei non glielo ha richiesto un'ennesima volta. Non ha fatto sì che lo facesse perché lei lo istigava. E' come se avesse vinto e, tronfio di questo, s'allontana dalla riva lasciandola lì. Che poi vada via sarebbe indubbio, ma al Rosso non importerebbe più. [ END ]

Il canto d'una sirena lo invita a seguire i propri istinti, ma il Mostro non cede.
Differenti le tematiche trattate, senza offuscamenti dovuti alla droga, ed una perfetta compagnia in riva al mare di Kiri.