"Savoureux"

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Giocata di Clan, Giocata di Corporazione

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con Kimi, Hanae

15:25 Kimi:
  [Ingresso Cupola] La missione è conclusa, la vecchia consegnata viva e lei è diretta alla sua tenda. Non ha avuto la minima intenzione di fermarsi a farsi curare, l’unica cosa che i ninja medici sono riusciti a ottenere è stato rompere quella katana infilata nella scapola sinistra della ninja, rimane solo una parte della lama, abbastanza lunga per permettere una comoda estrazione ma abbastanza corta da non far peggiorare la ferita con peso e movimento. Non c’è emorragia al momento, proprio per la presenza del metallo nella pelle che tampona l’eventuale fuoriuscita di sangue dal suo corpo, l’innata non è mai stata richiamata ma le riserve di chakra sono quel poco che è riuscita a recuperare grazie ad un tonico. I vestiti sono gli stessi con cui era uscita da lì dopo aver mangiato: pantaloncini corti e neri, una fascia dello stesso colore intorno al seno, un porta oggetti legato in vita sul lato destro con all’interno lo stretto necessario e il mantello dell’Akatsuki, l’unica grossa differenza sta nel volto e nella pelle che se prima apparivano pulite e candide ora si mostrano sporche di sangue, soprattutto la faccia completamente ridipinta dalla giudicale recisa dell’anbu a cui ha staccato di netto la testa grazie ad una delle prime tecniche apprese. Nonostante tutto però è viva, nonostante tutto se la sono cavata anche se dovrà chiarire alcune cose con i suoi compagni di missione. Una spruzzata rossa che nasconde appena i suoi occhi così pieni di fuoco e di rabbia, era solo un’illusione certo ma la sua farfalla è stata ferita, lei ci è cascata si era accorta solo del primo problema e non ha sospettato nulla fino alla fine, se solo quella dannata vecchia non le avesse aiutate lei ora non sarebbe qui a discuterne, eppure mentre avanza stanca, pur senza perdere fierezza, nella notte di quell’accampamento non riesce a pensare solo a ciò che si è appena conclusa, il cuore e la mente sono completamente orientati a ciò che la aspetterà al di là di quella tela che sancisce l’ingresso, sa già chi ha scelto, lo ha fatto direttamente quel pomeriggio l’unica domanda è se ha scelto per bene. Sa che rientrare e non trovare nessuno significherebbe perdere entrambi, Katsumi consegnandosi nelle mani di Nemurimasen l’ha già abbandonata e se nessuno dovesse essere lì ad attendere significherebbe solo che è rimasta sola e dio ci scampi tutti da quello che poi potrebbe accadere, nemmeno una lama nella clavicola destra potrebbe fermarla dal provare a distruggere e radere al suolo tutto ciò che la circonda ora. Non vuole pensare al cadavere riverso di Katsumi ma non può farne a meno, perché sa che non lo trovasse ora lì dentro quello diventerebbe il suo primario scopo di esistenza. Tanti i pensieri che si affollano nella mente e che le permettono di incedere silenziosa e sicura, nonostante il buio, l’umidità, il fango, la fatica e il dolore, un singolo rivolo di sangue che si sta rapprendendo passo dopo passo quello che macchia il mantello con le nuvolette rosse, una singola ferita per cui ha staccato di netto una testa senza rifletterci un solo istante, possiamo immaginare facilmente come reagirebbe quindi come agirebbe se a sanguinare fosse la sua anima. [chk 60/95] [equip-portaoggetti1Tonico recupera chk speciale+1 sigillo potenziante ninjustu speciale+1 veleno inibente+ 1veleno composto speciale +1 tonico curativo speciale]

15:42 Hanae:
  [Interno] Il discorso con Kioshi Uchiha è stato completato. Nemurimasen si lava le mani del sangue che le sporcava e una volta ancora si dissocia di più da quelli che erano onori e oneri di Katsumi. Ed è immerso nel silenzio musicale della tenda, con il proprio cuore che palpita il ritmo, riempendo l'atmosfera di sensazioni eteree e misteriose dove l'unica parola che accetterebbe lui per descriverla sarebbe: Arte. Nemurimasen, infatti, trova la sua massima aspirazione in un'eternità dedita al creare la migliore inquadratura e immagine che il mondo possa osservare. Anche quando è solo, immerso in quella lugubre e non spaziosissima tenda..la sua mente spazia. E da solo riempe il suo sguardo della luce che potrebbe caratterizzare uno scultore al completarsi della sua opera più grande. Animato da una continua aspirazione al canto, che non potrà essere placata se non quando potrà udire la melodia risorgente dall'orchestra al termine del tragico episodio della Morte. Ma per lui, la morte non è un problema. Auspica a superare ogni barriera e limite ad essa legato. Il momento precedente all'entrata di Kimi nella tenda..è quasi onirico. Il tempo rallenta per descrivere un'immagine. Le due anime sporche di sangue son distanti e per un momento estranee. Kimi, perché intimorita da possibilità oscure, dalla possibilità che quella tenda sia vuota. E nel silenzio ritmico, Nemurimasen è immobile con il capo chino su una scrivania fatta quasi interamente in legno scuro. Al di sopra, un gran foglio bianco riporta dei disegni nascosti dalla sua figura, piccoli progetti e schizzi di fantasia che forse potrà presentare più avanti alla Doku. Il fine pennello tenuto tra le mani fa cadere una goccia d'inchiostro dentro il relativo contenitore. Probabilmente è il feroce odore del sangue ad anticipare l'arrivo di lei, seguito dla respiro e dai passi che all'udito dell'Uchiha echeggiano in maniera caratteristica. Sì, è lei. La morte pare occupare il luogo. Il tessuto della tenda sbatte al vento cigolando su i cardini. Una sola candela illumina la stanza adesso, posta sulla scrivania utilizzata da lui. Le mani immediatamente lasciano cadere il pennello per afferrare la scrivania, utilizzandola come leva per far ruotare il busto dell'Insonne e conseguentemente il viso. I capelli neri lo caratterizzano, così come la sclera nera al cui centro è presente l'occhio rosso. Il gemello, è invece nero, profondo come l'oceano. Gli occhi partono dal basso, dalle calzature altrui. E tra sporcizia e sangue, s'alzano fino al posarsi per un istante sulla ferita riportata ed infine il viso altrui, l'azzurro violento e spaventato. La grande luna proietta una luce filtrata attraverso la tenda. E le labbra dell'Insonne s'aprono appena, allungandosi contemporaneamente e mostrando un sorriso complice. "Ho deciso. Non andrò da nessuna parte." Eccola, la sua risposta. E lentamente, si alza in piedi. { chakra on } { goryo on }

16:00 Kimi:
  [Ingresso Cupola] Il braccio non ferito si alza a livello del viso per aprire la tenda e fare semplicemente un singolo passo all’interno. Non pare esitare in quel movimento che vien fatto con sicurezza e decisione, non è tipa da esitare, ha già deciso come andrò a seconda di ciò che troverà per quello non può far altro che prorompere nella tenda. Le palpebre solo appena calate, in quel singolo istante in cui le chiude per evitare di far seccare troppo i suoi occhi, motivo per il quale non può notare subito la presenza dell’altro, per quanto ci siano molti elementi che la spingano a percepirla. La mano scosta il tessuto i secondi necessari chele permettono di far avanzare il piede destro, che alzato da terra corre quei centimetri necessari per sancire il suo ingresso, cala a terra il piede mentre il peso del corpo viene spostato in avanti così da permettere alla camminata di proseguire. Il busto giunge a livello della soglia mentre il dorso della mano, che sta tenendo aperto il varco, scivola leggero scendo all’altezza dei fianchi prima di abbandonare la presa e permettere alla tenda di richiudersi alle sue spalle nel momento stesso in cui il passo viene portato avanti. Si blocca davanti all’uscio mentre le palpebre sporche di sangue ormai rappreso faticano ad alzarsi, il derma che si oppone, insieme ai muscoli, al liquido che si è asciugato sul suo candido viso, gli occhi che riescono a dar luce comunque in quel quadro di inquietante e vermiglio disastro, persino la frangetta ora è resa più secca dal liquido rosso che si è asciugata su di essa rendendola quasi riccia. Rivela, ad ogni modo, quello sguardo ancora fumante di rabbia, chiaro che non le è bastata la vita che ha tolto per sistemare i conti in sospeso. Lo sguardo corre velocemente sul luogo, ricerca la figura di Nemurimasen, nonostante abbia avuto modo di accorgersi della sua presenza aspetta che siano anche gli occhi a guardarlo. Lo incrocia, punta su di lui gli occhi ma tace, un solo sorriso sottile e soddisfatto spunta sul volto stropicciato, chissà se riuscirà a notarlo, non aggiunge altro mentre porta la mano libera a slacciare il portaoggetti così da liberare il suo fianco, un gesto deciso e sicuro prima di buttarlo sulla brandina, sporco anch’esso si sangue vero ma non è che le interessi molto, diciamo che avrebbe ben altri problemi di cui preoccuparsi, tipo quella lama affilata che le spunta dalla spalla destra <mi fa piacere trovarti ancora qui> replica lei, il tono risulta comunque stanco, non importa quanto la vita sia stata dura con lei e quanto dolore fisico sia stata abituata a provare, non importa nemmeno con quante ferocia si sia sempre avventata sui nemici il suo corpo ha comunque dei limiti che le impongono ora quel tono, quasi non riuscisse a mostrare tuttala forza che sa di avere, almeno nel tono perché basta vederla come si erge composta e decisa nonostante la ferita per scorgere almeno in parte quella volontà d’animo che da sempre ha avuto. Il dolore non traspare se non in quei movimenti effettuati solo con il braccio sinistro, impossibilitata in realtà a muovere il destro a causa del punto in cui è stata colpita, altro piccolo indizio è la rigidità di quell’arto, che non se ne sta solo rilassato accanto al suo busto ma pare quasi fatto di marmo, teso. [chk 48/95]

16:24 Hanae:
  [Interno] I morti cercati, e che sono stati scoperti, si rianimano dentro lei violentemente e respirano attraverso le sue ferite, col tremendo soffio a loro infuso dalle lame evocate col chakra. Enorme e sanguinosa come appare lei di fronte all'insonne, percossa senza tregua dal ferro e dal sangue. Ed eccoli, gli sguardi che si incrociano nella penombra generata dalla posizione della luce. Ambedue in attesa e percossi dallo stesso brivido nel medesimo lampo. E da buon cacciatore di taglie, è difficile per Nemurimasen non analizzare per più tempo di quanto sia necessario quelle ferite. Creare nella propria mente immagini di possibili avvenimenti. Quanti cadaveri son caduti, nella missione altrui? Quanto s'è sentita in pericolo, se lo è mai effettivamente stata? E' soffocato dall'ansia di rendere palpabile tutto quell'oro, di far mutare in una realtà sensibile le sue allucinanti speculazioni. Fa leva sugli arti inferiori e immediatamente si alza in piedi, rivelando per bene le proprie forme nella loro completezza. Indossa una camicia nera ben aderente al fisico, resistente ma evidentemente non dotato di grande forza fisica. Le maniche lunghe sono state ripiegate su loro stesse per mostrare le braccia fino all'altezza dei gomiti. E' caratteristica la sua carnagione cadaverica, che s'evidenzia ancora di più quando contrapposto alle sfumature rosse che caratterizzano entrambe le mani..reduci di un triste e contemporaneamente ilare utilizzo di una tecnica Goryo. E gli occhi s'abbassano proprio su quella sfumatura scura, ed il naso s'arriccia. Sì, non gli piace più tutto questo. Tutti i segni che si porta dietro quel corpo ormai segnato dall'età e dalle fatiche provate. Il solo utilizzo dello tsukuyomi è stato per i propri occhi una fatica tale che indossare gli occhiali neri è diventata una questione d'assoluta necessità. Ne ha abbastanza di questa forma che tanto s'oppone alla bellezza ricercata. Ed ecco che finalmente muove un paio di passi avanti, cercando di raggiungerla ad una distanza d'ingaggio. "Piacere? Speravo in qualcosa di più." Una malizia non mai mostrata, che adesso s'insinua nell'idea che la loro relazione esiste ed ha raggiunto nuovamente un certo livello di solidità. Un cenno della mano le indica di rimanere immobile, mentre osserva la posizione di quella ferita. E le sopracciglia s'alzano. "Togliamo questa veste, stai meglio senza." Sorride, ma vorrebbe effettivamente aiutarla a togliersi le vesti dell'Akatsuki per rivelare la fascia che le copre il seno e quei pantaloncini. Starà attento a minimizzare i movimenti del braccio vicino alla ferita. "Lasciati sistemare." Rivela le sue intenzioni. { chakra on ] { goryo on}

16:43 Kimi:
  [Interno] Sorride ricambiando quella malizia nelle parole, dentro di lei appena l’ha visto una parte si è calmata, si è sciolta e ha accettato la realtà dei fatti, lei sta per scegliere una sola parte, l’uno a discapito del tutto e quella decisione che aveva preso ora appare più sensata davanti al fatto d’averlo ritrovato lì <piacere sì> replica appena <non sarei venuta a cercarti per dirti che ho scelto te> la butta lì come uno scherzo, inizia come una battuta eppure si tinge subito di tipici tratti seri. Si libera di quel peso mentre la mano sinistra andrebbe ad alzarsi così da aiutare l’altro a toglierle le vaste, le lunghe dita candide andrebbero a cercare quelle rosse della mano dell’altro come se fosse un caso, vorrebbe solamente sfiorarlo, lasciare che la pelle dei suoi polpastrelli accarezzi quella del dorso altrui, un veloce contatto mentre pronuncia quelle parole con un misto tra la minaccia e la dolcezza, sorride in sua direzione mordendosi appena il labbro inferiore quando lo spostamento del tessuto le provoca del dolore. Sopporta però senza manifestare insofferenza, senza sembrar essere vittima di quella ferita, non se ne sarebbe nemmeno accorta se non fosse stata tirata fuori da quell’illusione ed è proprio questo che la rende più arrabbiata, la semplice concezione che non sarebbe stata lei la vincitrice di questo luogo se la vecchia non avesse avuto bisogno del loro aiuto, lei non avrebbe fatto altro che perire senza colpo ferire. Eppure non è il momento di discuterne, di preoccuparsene. Resta immobile con i suoi occhi che vogliono posarsi sulla figura del Goryo che ora esplicita i suoi intenti <non è poi così male> replica lei dopo essersi mordicchiata. Forse tutti ingenuamente abbiamo scambiato quel suo mordersi il labbro come espressione di dolore, tutti ci abbiamo creduto per qualche istante, prima di ricordare che a lei il dolore non è mai parso come tale, sin da piccola è stata costretta a mescolare gli stimoli per poter sopravvivere, ciò che altri fa male per lei non è altro che un brivido di piacere, basta guardare i suoi occhi decisamente più languidi di prima per comprenderlo, basta far caso a come le dita hanno tremato un solo istante. Non la sentirete mai urlare di sofferenza per una ferita fisica, mai e forse questo lui può ricordarlo molto bene. Anche questo è un motivo per il quale è sfuggita dai medici, non le sarebbe piaciuto mostrare anche a loro quando le piaccia essere ferita, il vero motivo per cui le sue azioni paiono sempre così suicide è va al di là del fatto che non le importi vivere o morire, no si basano anche sulla speranza mai troppo recondita di ferirsi. Il loro stesso primo incontro ha mostrato quel lato di lei, il loro primo bacio è stato legato ad una ferita fisica, un’ustione che per fortuna Katsumi ha voluto controllare. Oggi come allora sussulta al muoversi della lama, lasciando che quel brivido di piacere la percorra per giungere fino al basso ventre. Non parla però e non aggiunge altro, sa perfettamente da sola che distrarsi e farsi dissanguare non è la migliore delle decisioni, eppure una parte di lei quasi lo brama[chk 48/95]

17:02 Hanae:
  [Interno] La ferita ha l'intrinseca capacità di risvegliare ogni parte del sistema nervoso per far sottrarre un individuo al gran dolore provato, ma in quella tenda, per gli individui presenti, è diverso. Il dolore è stato una componente tanto fondamentale che le scelte erano uscirne morti o deviati. La scelta è stata ovvia. L'insonne, osservando attraverso gli occhiali lo sguardo languido altrui non può fare che chinare appena il mento come se si fosse appena immerso in un pensiero oscuro. Per un momento la sua anima
ha varcato secoli e millenni, respirando quel momento per un tempo eterno e contemporaneamente bramando l'orrore dell'antica strage; per un attimo ha vissuto un'esistenza antichissima e violenta. ed ecco, Kimi, vedi? Le sue labbra schiudersi, mostrando l'interno della bocca, ed un respiro che come caldo vapore s'esale, come una schiuma gassosa che si strugge, una polvere dispersa, con un che di indicibilmente proibito e fugace. Le sue intenzioni si dileguano nel loro silenzio, inghiottito da una fatalità della propria anima. E tutto questo è un attimo, che termina con il mordersi del labbro inferiore di Kimi. E' palese che l'insonne insegua quei movimenti, con sguardo intento. Ma la grandiosità degli eventi in corso lo trattiene dal deviare il percorso naturale che aveva prefissato per questo momento. E rimossa la sopraveste dell'Akatsuki, la tiene con una mano e avvicina ai propri occhi. Osserva quelle nuvole per un momento e poi getta l'oggetto in terra, con un'apparente non curanza che in realtà racchiude un simbolismo di cui soltanto la propria mente può fruire. Lo sguardo s'abbassa quando sfiora il corpo di lei, e tornano sul suo sguardo, a cercarne l'intenzione. "Lo so." Risponde a entrambe le sentenze emesse da lei. E contemporaneamente, senza dare reale preavviso, le mani del Goryo s'alzano per formare i sigilli del drago, del bue e della tigre. Il chakra si convoglia rapidamente dal plesso solare per raggiungere le spalle ed infine le braccia, ed i palmi. Imponendo le mani vicine ma non a contatto con lei un getto d'acqua privo di reale pressione l'avvolgerà completamente. Una sfera che ruotando la bagnerà in maniera totale e completa, muovendo persino quella lama e probabilmente causando del dolore e possibile nuovo sanguinamento. In compenso, sarà completamente lavata e pulita dal sangue. La sfera verrà rilasciata quasi istantaneamente. Ed una volta ancora, l'energia dell'Uchiha viene esternata da ogni tsubo per circondare l'aria nella tenda, innestandola contemporaneamente di una quantità di chakra katon tale dal sollevare istantaneamente la temperatura fino a 10 gradi, per creare un ambiente sommariamente piacevole. "Sto per togliere la lama. Com'è stata la missione?" Chiede, iniziando ad allungare con estrema lentezza la mancina per poggiarla senza pressione sulla lama. Nell'attesa, osserva la pelle altrui che, se fosse riuscito, sarebbe adesso ben bagnata e pulita. { chakra on } { prigione acquatica 2/4 > manipolazione ambientale del fuoco 2/4 } {goryo on}

17:21 Kimi:
  [Interno] Solo la cieca fiducia che nutre in lui le permette di non reagire a quella prima tecnica, circondata d’acqua che subito andrebbe a lavarle il corpo intero, i capelli che si bagnano e per quanto ancora raccolti in quella coda alta vanno ad appiccicarsi, pesanti, alla sua pelle, tra le scapole e sulla fronte, coprendo appena l’arcata sopraciliare. Contemporaneamente acqua rossa scorre verso i suoi piedi, il sangue avversario che vien lavato via dal suo corpo, la traccia di una vita spezzata viene eliminata in poco tempo, la percuote e quasi la risveglia quella tecnica. Abbassa le palpebre durante quegli istanti così come chiude le labbra, eppure il corpo si irrigidisce appena, scosso dall’ennesimo brivido, la sensazione di quell’elemento sulla sua ferita, la lama che appena viene smossa, il dolore che viene istantaneamente tramutato in piacere, non è poi così tanto male quel che le sta facendo. Ma tutto, sfortunatamente, pare avere una fine ed ecco che così quell’idilliaco momento termina, lasciandola con il respiro appena più pesante, mentre la temperatura nella tenda sale lei socchiude le labbra, quel poco che le serbe per ansimare, occhi chiusi e mento rivolto verso l’alto, i muscoli si rilassano mascherando appena il tremore conseguente al muoversi della lama <troppo sicuro> replica quindi con un tono di voce molto basso, un sussurro quasi e un alito di vento appena che trascina con sé delle parole, lo provoca lei andando a riaprire appena gli occhi, lentamente adesso, lasciando che le ciglia si muovano quasi a rallentatore, rivelando i suoi occhi, una fessura iniziale che lascia intendere pensieri ben diversi dalla conversazione, pensieri che vorticano nella sua mente proprio a causa delle sensazioni che sta provando per quella ferita <divertiti> risponde inizialmente, lasciando che il sorriso malizioso nasca sul suo volto, si lascia sommergere dall’ondata di sensazioni del momento, agisce solo in base a quella, almeno inizialmente. Un soffio in direzione di Nemurimasen, labbra molto vicine, umettate dalla sua stessa lingua, sorride. Come un gatto che sta giocando con il cibo, consapevole d’essere lei il cibo nelle sue mani però, consapevole come quel gioco veda solo lei scottarsi e soprattutto consapevole di quanto le piaccia scottarsi. Dannazione se le piace. Lascia che la manipolazione ambientale faccia il suo corpo, asciugando il corpo e con il tempo anche abiti e capelli <Ho dovuto lasciar viva una vecchia perché sembra avere delle informazioni> sbuffa ora, palesemente infastidita da quel fatto <mi consola pensare che sia solo una situazione momentanea> ammette poco dopo <questa katana è di un anbu di Kiri> il volto si inclina verso la sua stessa ferita, il mento che si punta su ciò che rimane della lama <ne saprò di più dopo aver interrogato quella maledetta puttana> digrigna appena i denti, arrabbiata. Un misto di sentimenti su quel volto, la palese eccitazioni per le sensazioni derivanti dalla ferita, il fastidio per essere stata costretta a fermarsi e la rabbia per quella che lei reputa come una grossa ingiustizia, tutto conviene durante quella conversazione, tutto si mostra sul volto affilato e candido, nessuna emozione che affiora pare riuscire a contrastare o sconfiggere l’altra [chk 48/95]

17:55 Hanae:
  [Interno] A quei sensi tanto sviluppati, si sente ondeggiare come le onde dell'oceano attorno all'isola il loro battito. Quello dell'insonne si presenta tanto lento dal poter essere paragonato ad una cantilena sommessa, un suono che contrapposto al suo sguardo non parrebbe nemmeno esser proveniente da lui. Chi si aspetterebbe, in fondo, che il cuore di un membro dell'Alba sia capace di battere? Nessuno si sorprenderebbe se questo non accadesse. Avete mai visto, qualche volta, una gran porzione dell'universo di fronte a voi con le sembianze di un corpo umano? Nemurimasen potrebbe giurare di averlo fatto, mille e più volte. E l'istinto di tagliarla come colui che recise un colpo alla testa di Medusa, tenendola sospesa dinnanzi alla folla, è lì presente. E' un istinto naturale, tutti quei pensieri lo sono. Ogni immagine e fantasia riguardante un futuro che per ovvie ragioni non permetterà che accada. A cosa serve l'arte, se non ad esser mostrata e condivisa? Ad ogni modo, le parole di lei vengono accolte e destano lo spirito dell'Uchiha dal lungo silenzio che l'ha caratterizzato. Parlano poco, quando tutto va bene. E' una ricorrenza che effettivamente s'afferma in un momento come questo. Ed è bello, osservare questo momento dall'alto. In mezzo alla morte di un villaggio dove tutto sta morendo e venendo bruciato dal fuoco di un pericolo maggiore. Ed intanto, in mezzo a quel chaos, i due soddisfano ogni personale sete umana, tendendosi avidamente alla freschezza altrui. La grande sfera d'acqua si scioglie e bagna il terreno di rosso. Non si cura del danno che ha fatto, in ogni caso non intende trattenersi ulteriormente dentro una semplice tenda, quando fuori ci sono luoghi ben più adatti a loro. La temperatura aumenta e permetterà al corpo altrui d'asciugarsi più in fretta. Ed ora, fermandosi con la mano poggiata sulla lama, il Goryo ascolta quanto la Doku ha da dire riguardo la missione e per un momento si ferma a chinare il capo su un lato. "Sorprendente. Hotsuma si sarà stancato di guidare il popolo." La notizia non lo sorprende in viso, in un certo senso c'è un malizioso piacere nel sapere che tutto questo non finirà con il semplice abbattimento del corpo principale del fantomatico DIo. E proseguendo..Kimi parla dell'interrogare la donna. "Non essere scortese" tenendo lo sguardo basso su quella ferita, preme sulla lama per addolorare appena le carni di lei, prima di tentare repentinamente di strapparla per gettarla a terra. Il sangue colerà, senza dubbio. Osserva il laghetto cremisi scendere al fasciaggio di lei, che in ogni caso necessiterà sostituzione, e poco dopo avvicina l'indice al taglio. Entra a contatto con le carni crude e le sfiora, iniziando a convogliarci all'interno il proprio chakra. L'energia Goryo risuonerà col gene di lei, e sarà naturale la trasformazione di energia in cellule e tessuti utili a ripristinare quel taglio. "Potendo scegliere, vivresti l'eternità sulla terra come umana o andresti comunque dalle Farfalle?" Alza lo sguardo, con cautela, spostando poi la mano dalla ferita rigenerata e avvicinando il palmo alle proprie labbra, sfiorandole e sporcandole, probabilmente avvelenandosi nel processo. { effusio, goryo, uso tutto il chakra necessario a chiudere la ferita. }

18:16 Kimi:
 Ogni tocco, ogni movimento, ogni volta che quella lama dovrebbe causarle dolore il suo corpo vibra di puro piacere, lascia che l’altro ci giochi, senza opporsi e anzi quasi invogliandolo con quei sospiri, qui versi che spontaneamente escono dalle sue labbra, incapace di trattenersi. Può sembrare assurdo come in quella tenda ci sia equilibrio al momento, come stiano godendo l’uno della presenza dell’altro, sembra quasi che siano in grado di stare insieme solo finché il mondo fuori è completamente in subbuglio. Forse è questa la strada da perseguire, la chiave di volta per il loro malato e instabile rapporto. Lascia che il sangue goryo reagisca, sente quella ferita andare pian piano a silenziarsi, non ci sono più sensazioni che vengono emanate da essa, non c’è più quel dolce amaro piacere dato dal dolore stesso. Socchiude appena gli occhi mentre lascia che anche le ultime sensazioni svaniscano <immagino che ad un certo punto ci toccherà distruggerli> scuote appena le spalle continuando quel discorso in merito ad Hotsuma <ma dipende dalle informazioni che riceveremo> aggiunge poco dopo, ignora quell’invito alla gentilezza, non è il caso di prendersi in giro perché tutti sappiamo perfettamente cosa farà se solo le sarà lasciata la possibilità. Mentre gli occhi tornano ad osservare il mondo incrocia quel movimento, quell’assaggio, un sorrisetto malizioso si disegna sul volto <conosco modi più divertenti per avvelenarti> replica in sua direzione, sì il suo sangue resta velenoso a prescindere dall’attivazione della sua innata, croce e delizia del clan Doku. A seguito di queste parole la mano destra andrebbe ad aprirsi e chiudersi un paio di volte, come per saggiare il lavoro, stupita come sempre davanti alla capacità del sangue Goryo di rigenerarsi. Sposta appena lo sguardo sul suo arto prima di muovere la mano così da provare a raggiungere il polso dell’altro, vorrebbe solo stringerlo tra le sue dita affusolate, un contatto fisico, una vicinanza che però sa di violenza, nonostante la dolcezza con cui vorrebbe portare il movimento quella stretta cercherebbe d’essere salda, così salda da non voler accettare un distacco come risposta. Un passo in sua direzione sarebbe la mossa successiva, un avvicinarsi a lui, il sorrisetto malizioso che non svanisce dal volto, se fosse ora così attaccata, tanto da poter far sentire il suo respiro sul collo, andrebbe solo ad avvicinare le labbra alla guancia sinistra, un bacio che però non giunge mai, letteralmente appoggia le labbra, lo sfiora come a voler provocare solletico <voglio la libertà di trascorrere l’eternità in entrambi i luoghi senza mai subire una condanna finale> replica lei, alla fine si torna sempre al suo patto, alla sua evocazione eppure lo accetta quasi di buon grado, stabilendo sempre le sue motivazioni, sottolineandole. Spera di non venir mai messa davanti alla scelta con le farfalle, non sarebbe in grado di salutare lui o le compagne probabilmente, non senza perdere irrimediabilmente una parte di sé. Allontana in tutti quei momenti la verità della morte che pende su Katsumi, dovrà sforzarsi di accettarla solo quando sarà sola [chk 48/95]

18:35 Hanae:
  [Interno] E s'avvelenano a vicenda, ognuno di un'essenza completamente differente da quella atlrui. Da una parte un veleno fisico, capace di danneggiare il corpo e far degenerare la salute senza controllo. Dall'altra parte, un veleno in piccole dosi. Abbastanza dal non esser immediatamente percepito e contemporaneamente in dosi abbastanza frequenti dal non permettere all'anima di costruirvi in qualsiasi modo una resistenza. Scuote la testa alle prime parole espresse dalla Doku. "Per il momento, aiutiamo Yukio." Non in nome del loro rapporto all'interno dell'Akatsuki ma più come persone che si lavano le mani a vicenda. Il tessai gli ha fatto ad entrambi un grande favore quando li ha sollevati dalla terra del villaggio del suono..e le azioni dell'insonne sono adesso il suo modo ricambiare un antico favore e poter definitivamente definire l'altro un suo pari. "Presto, mi sposterò ad Oto per completare una ricerca." Un preavviso che è sicuramente utile dare alla Doku, che potrebbe iniziare a far piovere veleno su tutti se caso mai si sentisse nuovamente abbandonata. Il chaos è buono, assolutamente sì. Ed è certamente meglio che la bilancia tenda verso la confusione che l'equilibrio assoluto. Ma lei...sì insomma, sa come esagerare ma non come contenersi. Le mani scendono lungo i fianchi al termine di quell'istantanea cura e subito viene intercettato dal movimento altrui. Un essere aggressiva che tanto affascina il Goryo. Non sarebbe comunque abbastanza veloce per sottrarsi a quel movimento fisicamente, tantomeno abbastanza forte dal bloccarla con l'utilizzo di forza bruta. Non l'avrebbe comunque impedito. Il capo rimane immobile ed appena inarcato, con i soli occhi che si premurano di seguire vigili e severi i movimenti di lei. Quell'invasione di uno spazio personale è una concessione esclusiva, alla quale lui stesso si sente abbastanza estraneo. Ma il respiro viene accolto, ed il labbro inferiore rientra per essere umettato appena. "Lo sai, che non è possibile. Ma sarà in ogni caso interessante osservare la tua grottesca metamorfosi quando arriveranno da te. " Nonostante accetti il destino della Doku, lo trova una grande scommessa. L'eternità da farfalla potrebbe far appassire Kimi in un istante. Ma vederla sfiorire è contemporaneamente ciò che le darebbe la massima aspirazione estetica. "Ora lasciami" chiede, cercando di muovere un passo indietro per tornare a sedersi di fronte alla scrivania dove si trovava inizialmente, mantenendo però lo sguardo su di lei. "C'è altro che ti affligge?" Termina, infilandosi tra le labbra un tonico per il chakra ed uno coagulante. { chakra on } { goryo on}

18:47 Kimi:
 Ne ascolta le parole ma è decisamente più distratta da quel tocco, mantiene per quanto possibile la calma e cerca di controllarsi eppure in questo momento è forse una bambina a cui il gelato mangiato fino ad esso è piaciuto fin troppo. Andrebbe, prima di lasciarlo come richiesto, a piegarsi appena con il collo così da poter poggiare semplicemente la fronte sulla sua guancia, un singolo istante, il tempo a lei necessario per inspirare e poi lo lascerebbe andare. Lo osserva tornare alla scrivania mentre lei andrebbe solo a puntare la branda, stanca dopo la missione ma almeno non più sanguinante, si siede su di essa, slaccia i sandali così da evitare di rotolarsi nel fango come gli animali e poi solamente si sdraia a pancia in su. Resta silente durante tutti questi movimenti, smette persino di osservarlo, come ignorando la presenza altrui <se trovi quella casa> la voce bassa, assorta nuovamente <portami il suo ricordo> in merito ad Oto decide poi di non approfondire oltre, da tempo ha ormai capito quanto sia a lei più salutarne non venir davvero coinvolta fino in fondo. Altro silenzio mentre riflette sulla possibilità, quante possibilità si aprono ora davanti a loro eppure tace, i pensieri restano arroccati dietro alle mura della sua mente, passano istanti di silenzio in cui lei fissa quello che vogliamo chiamare, molto gentilmente, soffitto. L’elastico tra i capelli la infastidisce, la costringe a dondolare la testa finché non trova una posizione, eppure non pare assolutamente interessata a toglierselo <mi chiedo> solo adesso decide di rispondere, ancora senza guardarlo, ancora assorta in chissà quale pensiero di preciso <quando tornerai da me e mi toccherai> solo adesso par tornare lì, tra loro <quando non ci sarà distanza tra noi> termina quindi il discorso lasciandolo semplicemente cadere. Il respiro pare tranquillo, il petto che si abbassa e si alza, par aver perso il brio manifestato fino a poco prima, che abbia semplicemente sbagliato a scegliere? Certo lui è rimasto, l’ha aspettata ma a che prezzo fin ora? La domanda che sin dal pomeriggio le vorticava per la testa si fa sempre più insistente, lo ama e di questo ne è certa, nei suoi occhi c’è spazio solo per la sua figura, nessun’altra accanto o dietro, non vede altro che non sia lui eppure qualcosa le manca, che sia solo la parte a cui sta rinunciando, ciò che sa morirà. Per quanto ci provi, per quanto allontani quel pensiero dalla sua testa lui non è che solo un pezzo di ciò che ha sempre amato [chk 48/95]

19:07 Hanae:
  [Interno] Le cure terminano. Sommariamente, finché si possiede una massiccia quantità di chakra, è possibile curare rapidamente questi danni. Almeno per un Goryo..o per un medico. Non importa. Un ultimo momento sigla il loro distaccamento fisico, ed il Goryo fissa la ragazza fintanto ch'ella non prende posizione comoda nella tenda. Adesso ognuno può dedicarsi ad altro, mantenendo vivo il dialogo. Ed i dubbi, giustamente, s'instillano pericolosi. Quanto si sta pagando, ogni desiderio? Vale per la scelta di lei come per quanto farà molto presto Nemurimasen. L'estetica vale davvero tutto il prezzo che vuol pagare? Tutti i pegni ed oggetti messi in asta per realizzare il proprio piano? Si osserva per un attimo le mani, ed afferra repentinamente il pennello lasciato poc'anzi nel calamaio. Riprende la pergamena precedentemente lasciata, su cui disegni e kanji son ormai secchi. Li rifissa, con una certa soddisfazione, mettendosi l'anima in pace: sì, è ovvio che la scelta in corso sia la migliore. Per quanto sia stato divertente a tratti, è stanco di giocare. "Lo farò." Con lo sguardo assorto sulla pergamena continua a far strisciare l'inchiostro con estrema cautela. Si compiace della calligrafia mostrata e si prende una lunga pausa tra un kanji e l'altro. Contempla e specula le sue possibilità, s'immerge in un mondo di pensieri che verranno interrotti soltanto quando la dolce voce altrui lo interromperà. "Ho sempre trovato l'idea della morte confortante." Si introduce così al discorso, scollegandosi apparentemente dalle parole altrui e contemporaneamente unendole con sottili analogie. Rimane immerso nel suo lavoro. " Il pensiero che la mia vita potrebbe finire da un momento all'altro mi rende libero di apprezzare pienamente la bellezza, l'arte e l'orrore, e tutto ciò che le terre ninja hanno da offrire. " Una breve pausa, che fa presagire la continuazione del suo dialogo con un qualche tipo di contro argomentazione. "Anche la privazione, è una forma di dolore. Pensavo apprezzassi qualsiasi tipo di dolore." Alza il mento e volge per un momento lo sguardo su di lei, inquadrandone le forme e scrutandole per lunghi secondi. Sarà pronto a proseguire, a parlare, tra sottili aforismi e analogie. " Ti piace più il giallo o il rosso?" Domanda alla fine, osservando un foglietto tra le mani. Un foglio molto importante, di cui scopriremo la natura più avanti. { direi pure end ♥ }


Kimi riceve cure da Nemurimasen, intanto si discute del futuro.

Per kimi son cure, io ho già ricevuto il massimale di exp in settimana.