Zanna di Luna che perfora il cielo
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Giocata del 12/04/2020 dalle 00:49 alle 03:58 nella chat "Foresta di Mangrovie"
[Foresta di Mangrovie] Una luna poco visibile in quel cielo, l'angusto loco e le sue caratteristiche mal convivono con la speranza di poter scorgere una luna, seppur distante da quella piena di qualche giorno fa ed annebbiata da nubi che promettono tutto fuorché un tempo gioioso. Ed in quella paludosa foresta pregna di mangrovie dagli irti arbusti, un luogo sicuramente poco consono in cui abitare la notte,denso di pericoli provenienti da ogni dove. Ma d'altronde quale pericoloso può esservi se si è egli stessi il pericolo per gli altri? Qualcosa che "affligge" il Rikudo Sennin, la definizione di pericolo proviene da ciò che ti può mettere in difficoltà e dunque...quando si è pericolo stesso cosa può realmente turbare la propria quiete se non invero quella di chi vi abita per natura in tali lochi? Difficoltà nel muoversi ne avrebbe come chiunque, mentre la sua folta chioma nera rimarrebbe scompigliata, seppur incurante di tali cose, frivole e di certo non così fastidiose per un ninja abituato a ben altro. A quanto pare vi è una guerra qui a Kiri, qualcosa di abbastanza interessante da richiamare l'attenzione stessa del Possessore del Rinnegan, chissà cosa potrebbe accadere agli invasori così come ai difensori se scoprissero della sua venuta? Un entità del genere, senza una reale appartenenza un villaggio, corporazione o qualsiasi altro ordine se non il proprio, la propria legge, può creare non pochi problemi e pensieri nella mente di molti ninja, scaldare diversi animi ma sopratutto temere quale possibile azione possa compiere in favore degli uni o degli altri, anche per il proprio e mero gusto e divertimento. Akendo arresterebbe il suo lento incidere per un attimo, in attesa di scorgere o rivelare altrui presenze all'interno della foresta stessa o non vi si sarebbe recato, d'altronde quale posto migliore per imbattersi in qualsiasi cosa o persona che si possa identificare come nemico per passare del tempo e sopratutto creare anche solo un minuscolo scompiglio, un piccolo sasso lanciato in un infinito lago, ove le diverse propagazioni continuerebbero ad espandersi sempre più, arrivando a del tragico. Silente nella sua posizione ferma, statuaria, alcuni suoi pensieri andrebbero sicuramente a qualche sera fa, ove il suo incontro con la Kunoichi Sango si è rivelato ben oltre le proprie aspettative e no, non solamente quelle dai fini carnali, bramosi di possedere semplicemente quella persona ed in quel preciso momento, qualcosa di ben oltre si è palesato, una volontà ferrea che nonostante qualsiasi rinuncia abbraccia, infine con piacere, il proprio sacrificio in favore di un qualcosa di ben più grande, fare propria la sua vita e plasmarla sotto sua unica volontà e direzione. A differenza delle sue ultime apparizione, questa notte presenterebbe il proprio set completo adatto al combattimento, in ogni sua forma pura, il tutto ovviamente rivestito dalla solita mantella ma questa volta mostrando l’ormai famoso tessuto nero dalle nuvole cremisi appariscenti, sotto di essa l'armatura che ormai per lungo tempo non ha portato,non che sia necessario ora ma non si sa mai, ovviamente il tutto nascosto dal lungo manto sopracitato, così come per le sue due katane, Izanami e Izanagi, la cui sola elsa sporgerebbe in fuori e come le sue gambe il cui una semplice stoffa ne separerebbe le carni con il freddo inverno. Abbigliamento ben diverso dal solito, come se fosse tutt'altro assetto, chiunque se ne potrebbe accorgere... è a caccia, lo si potrebbe notare dalla forte concentrazione che emanerebbe, dal proprio visto che presenterebbe una particolare caratteristica predatoria, attende, immobile, il momento propizio qualora si presenti. Un sospiro mentre lo sguardo rimbalzerebbe tra gli angusti alberi corrotti poi su di nuovo nel cielo, alla ricerca di quella luna ostacolata dalla vegetazione, l’aria condensata che abbandonerebbe le labbra di Akendo per librarsi nel cielo, come fumo di un caldo focolare e lui ne è il nucleo. [Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] Il predatore è già in posizione,con quegli abiti scuri mossi da quel colore rosso come il sangue che svetta su quel manto nero, di capelli lunghi che non restan fermi, in mezzo a quella nebbia. Akendo apparirebbe così, come un fantasma nato da non si sa dove, ma fermo in mezzo a quel nulla di più nella foresta. Che strana la sorte alcune volte, che sia il fato a far muovere la donna? Il suo desiderio di allontanarsi dall'accampamento? Non è concesso saperlo quella notte, mentre i passi lenti e pesanti la inoltrano nella foresta oscura. Il viso, solcato solo dalle ombre del loco, non tradirebbe nulla se non una sorta di stanchezza mentale, convivere con quel peso non è facile di certo, non può ignorare il dolore ma cerca di accoglierlo, l'ultima cosa che forse le fa comprendere che è ancora viva. Sono pochi gli attimi di esuberanza ,curiosità, o interesse verso qualcosa. Come quel pomeriggio col Doku, dove una semplice preoccupazione l'ha fatta vacillare interiormente. Non per la scelta presa, quella mai, ma sul fatto che è ancora capace di provare dei sentimenti, più densi di quella nebbia che trafigge l'intera isola, più densi della luce lunare che spunta fuori tra le fronde delle grandi mangrovie per poi riavvolgerla nelle tenebre. E' ancora capace di provar qualcosa e non solo dolore, la cosa l'ha turbata, come può lei esser in grado di provar pietà o ammirazione per qualcuno? Un interesse anche che vada oltre la mera conoscenza o un interesse momentaneo. Se ne crogiola di quel sentimento di rammarico misto ad una dolcezza mai provata, quasi a volersi curare con quelle piccole attenzioni. Avanza, lenta ed inesorabile, con il capo chino verso il basso ma i sensi allerta nonostante la mente vada a volare verso altri dolci pensieri. Che stupidata però incedervi oltre, l'anima l'ha venduta a quell'uomo verso cui inconsapevole si sta dirigendo. Oltretutto si è allontana senza chiedere nulla a Yukio , solo informando alcuni superiori di aver necessità di allontanarsi dalla guerra in arrivo e dalla mole di lavoro solo per quella notte, solo per poter avere il tempo di pensare ad altri orizzonti più docili. Indossa quella notte poco e niente, con le braccia scoperte da quella maglia con le maniche corte aderenti, di un nero più profondo dell'inferno più basso, e dei pantaloni semplici, aderenti fin alle caviglie. Solo ai piedi porta qualcosa di più importante, degli stivali con la suola rialzata per evitare di affondare troppo nel fango e farsi risucchiare da esso. Le braccia nude spuntano bianche e candide in quelle tenebre, ormai fredde e gelate, ma se ne gode appieno la sensazione di freddo, tanto che se provassero a toccarla in quel momento probabilmente avrebbe la stessa temperatura di un cadavere . Non fa nulla per non farsi sentire, non nella foresta, non vicino ad un accampamento, ma molto lontano da esso per non poter essere trovata. Potrebbe camminare all'infinito senza una vera meta, con lo sguardo che ogni tanto si solleva solo per seguire una qualsiasi strada le si para, facendosi guidare dal mero istinto. Dicevamo che la sorte è strana? Lo è davvero, dato che i passi la porterebbero infine non davanti a quella figura, ma probabilmente ai lati di essa, come se una forza cosmica l'attirasse verso il sannin stesso. I sensi allerta l'avvertirebbero di una presenza estranea a quel loco, portandola a fermarsi a circa 4 metri di distanza da lui. Lo vedrebbe bene, anche nella semi oscurità, sapendo esattamente di chi si tratti anche grazie alla lieve luce lunare che ogni tanto batterebbe su entrambi i corpi. Le nuvole rosse dello stesso colore dei lunghi capelli della donna, questi lasciati sciolti a coprire le proprie spalle, tranne per la frangia davanti a coprire la fronte a metà. Le iridi azzurre che visualizzerebbero il sannin in tutta la sua interezza, e l'altro sicuramente l'avrebbe sentita arrivare nella sua direzione < Akendo > morbida la sua voce andrebbe ad accarezzare e avvolgere quel nome di una nostalgia incredibile, di un dolore ed un peso eguali, di qualcosa di più che semplice ammirazione. Non direbbe altro, non sapendo bene come agire, se avvicinarsi ad esso, se parlare ancora, ma lascia a lui i comandi di quel primo incontro dopo nemmeno troppo tempo. Almeno per adesso non si sente di dover rompere quel silenzio ancor di più. [chakra on] [Foresta di Mangrovie] In Attesa che qualunque preda si possa anche solo avvicinare alla sua posizione, rimarrebbe immobile, impassibile, anche ai più minuscoli ed insignificanti movimenti, ma d'uno in particolare ne noterebbe il rumore, la fanghiglia appiattirsi sotto a quei passi, gli arbusti incrinarsi e sopratutto un odore ben diverso da quell'orrida boscaglia paludosa e corrotta. Passi che tradirebbero chiunque, passi incuranti che vi possa essere qualcuno all'ascolto, qualcuno pronto ad agire, così come il Rikudo Sennin, al tempo stesso però, ad accompagnare e precedere quegli stessi pasti difatti un odore diverso da quello presente, un odore ben più morbido, una fragranza leggera e di certo non pesante, un odore femminile. Acuto nei propri sensi, socchiuderebbe leggermente le proprie palpebre, ironia della sorte, come Akendo un tempo padrone delle ombre, amante dell'oscurità grazie alla propria innata genetica ora debba fare affidamento per forza di cose sul Rinnegan per poter avere piena visione e difatti ancora nulla attiverebbe, ma i propri sensi diverrebbero tesi come una corda di violino, ogni suo muscolo pronto a scattare, teso come si confece ad un arco, incoccata la freccia e pronta ad essere scagliata, chiunque si palesi a breve vicino ad Akendo ha i minuti contati, questo è certo. Dalla sterposa foresta si paleserebbe niente di meno che Sango, lasciando per qualche micro istante Akendo incerto sull'incidere della situazione, neanche il tempo di ascoltare per intero il pronunziare da parte d'ella il proprio nome che immediatamente cercherebbe di scattare verso lei, gli arti inferiori, nelle sue giunture, si fletterebbero leggermente così da caricarne lo spostamento immediato, facendo affidamento alla propria forza muscolare ed alla sua energia insita nel chakra che rigogliosa straripa dal suo corpo, un fugace sguardo alla figura della Ishiba per poi con tutta la propria potenza tentare di compiere il suddetto scatto verso la di lei figura. Data dalla differenza di potenziale tra i due, se lo scatto si compirebbe agli occhi della ninja di Kusagakure la figura di Akendo semplicemente svanirebbe, lasciando null'altro che uno spostamento d'aria ed un suono, un sibilo più appartenente ad un filo tagliente che vibra e viaggia nell'aria a velocità sorprendente, data la poca distanza, apparirebbe alle spalle della ragazza, accostandosi con il proprio viso alla gote d'ella, godendo ancora della sua posizione "celata" ai sensi di Sango, sussurrando all'orecchio d'ella <saresti giù morta> nulla di più, cercando a quel punto di afferrarla, ove meglio gli riuscirebbe, garantendosene la presa salda, per poi con estrema agilità compiere veloci spostamenti e salti tra piante enormi e strani alberi ormai morenti, individuandone uno tra tutti quello più congeniale agli intenti del Seiun. Seppur in un moto di pochi secondi, secondi poco chiari ai sensi non ancora sviluppati al massimo dalla neo guaritrice di Kusa, se tutto ciò avesse avuto luogo, ora si ritroverebbe su di un albero, imponente, le cui basi salde sono ormai intrecciate di mangrovie ma le sue potenti diramazioni superiori ne garantirebbero una pianta stabile ai due ove non solo appoggiarsi ma volendo anche sostare, non un albero particolarmente imponente, ma quanto basta per ottenere una vista sicuramente maggiore del loco, solo a quel punto, la salda presa verrebbe sciolta e lente parole schiuderebbero le fredde labbra di Akendo <cosa ci fai qui, se non avessi prestato attenzione avremmo avuto ben altra conversazione> seppur nel suo tono si colga quasi un senso di preoccupazione nella mente di Akendo tutto ciò suona più come un monito che altro. Nulla di più, arrestando ogni suo dire e cominciando a fissarla con una certa intensità, sguardo che si porterebbe da cima a fondo sulla ragazza, ogni suo dettaglio a partire dal vestiario, le cui lacune rivelano lembi di pelle scoperti, non che sia questo ad interessarlo particolarmente, e si...si sta riferendo a quanto più di mero e puro desiderio carnale vi sia in quello sguardo, quanto più l'ironia e la situazione stessa, un incontro tale dopo pochi giorni da ben altro incontro, un incontro che li ha visti poi culminare in tutt'altra tipologia di incontro ed unione, quasi piacevolmente sorpreso dal fatto che la Kunoichi si regga ancora bene in piedi eppure quella notte è stata costellata di urla e ansimi dei più forti e caldi, violata in ogni sua forma più pura, sudore ed ogni altra energia sparsa in quel covo seppur così celato, riempito dalle urla d'ella, urla di piacere ovviamente... Rimarrebbe impassibile, dopo quelle parole nulla di più se non quel loquace osservare che ben potrebbe far intendere ogni cosa e sopratutto ogni riferimento. [se scatto [Agi 125] [mente 125] [forza 60][Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] La nota li, in mezzo al nulla, una figura desiderata e temuta in un certo senso, non per la differente forza, quel corpo si potrebbe spezzare e si risistemerebbe in un certo senso, ma per la potenza delle sue parole, della sua anima stessa. In un secondo l'altro sparirebbe alla propria vista, come un animale selvatico pronto a muoversi al minimo rumore. Non lo vede, troppo veloce pure per i propri sensi ninja, le iridi che si sollevano pure nel caso sia più in alto di lei, ma un brivido le corre lungo la schiena, paura ma anche desiderio nel sentire il caldo respiro sul viso candido e puro . Quelle sole parole fanno vibrare la propria anima, il cuore che batte più velocemente del normale, in trappola, potrebbe morire probabilmente, e quella vicinanza con la morte quasi l'appaga. Ma l'uomo ovviamente non si dilunga mentre l'afferra per le braccia < ma che > non finisce la frase che l'altro la carica di peso per portarla chissà dove, ma non come l'ultima volta, il vento adesso le spettina i lunghi capelli rossi, non capisce nemmeno dove andranno a finire, in balia di quella velocità oltre il proprio limite . E un altro secondo dopo si troverebbe a veder finalmente il cielo, la luna , la nebbia se sembra un ricordo quasi lontano dato che da quella altezza questa andrebbe a diramarsi . La presa si scioglie permettendole infine di toccare la superficie dura del legno della mangrovia < vedo che ti piace trasportare la gente > mormora scombussolata, le braccia che le farebbero leggermente male per esser stata presa e portata via in quel modo, dopotutto il sannin non è quel che si dice la persona più delicata, ma non che se ne faccia un problema. Le iridi si sollevano solo dopo aver sistemato e dato un senso a quella chioma ribelle < io qui vicino ci abito al momento > ribatte forse un pò punta sul vivo < non tanto lontano c'è l'accampamento di Kusa > non che debba realmente spiegare all'altro la motivazione che l'ha portata li in mezzo alla foresta < di certo non mi aspettavo di trovare qui te > e di certo non a così poca distanza dal loro ultimo incontro a cui ovviamente evita di rimembrare in quel momento, troppo distratta dalla sua stessa presenza per poter ritornare a rivivere mentalmente quella notte. Non se ne pente, quella notte gli ha consegnato tutto di se e quello sguardo la fa tremare dentro, come se l'altro potesse guardarne più l'anima che il resto. Come sentirsi nuda e privata di ogni qualsivoglia corazza innalzata davanti a tutti, ma a lui non può mentire, non dopo quella notte, e non desidera nemmeno farlo. Sospira leggermente innalzando lo sguardo alla luna visibile per certi versi, il calore che sfugge fuori dalle proprie labbra morbide e rosee < son contenta almeno.. > inizia lei prima di riportare il volto nella sua direzione < che tu non mi abbia ucciso questa sera > quasi volesse fargli rendere conto che sia stato lui a spingerla verso quel baratro nero, ma nessuna accusa sarà leggibile nei propri occhi < sei venuto a vedere come sta andando la guerra? > non sa quali piani sondano la mente del riduko sannin, piuttosto lascia che siano le sue supposizione a infrangere il silenzio dell'aria < ancora non è accaduto nulla di importante.. purtroppo > se ne rammarica, di quella stasi inutile che la rende solo nervosa, costretta anche a dover prender parte a delle missioni per quella stupida alleanza ninja. Se Kiri fosse affondata non se ne sarebbe rammaricata, contenta di poter tornare ad Ame e portare avanti i propri piani nei confronti del clan. Le azzurre sondano anch'esse il corpo del sannin , di come infine abbia l'occasione di vedere quelle nuvole rosse, le nuvole di ame. LA destra andrebbe ad alzarsi, lenta ed elegante nel movimento stesso, per provare ad accarezzarle con la punta delle dita lunghe e sottili, bianche sotto la luce di quella luna piena. L'unico occhio ad osservarli quella notte, unica altra protagonista di quell'incontro. Proverebbe a sfiorarle se possibile, seguendone i contorni < il sangue di Ame > la frase finirebbe con un interrogativo da parte della donna, le cui iridi proverebbero a cercare le violacee altrui, per avere una risposta a quel quesito, forse di poca importanza per il sannin, ma non per lei. Dopotutto poco sa ancora di Akendo, di chi sia in realtà. Ha avuto modo di vederne qualche scorcio, come la curiosità , il sadismo, la sua figura di angelo vendicatore. Attende una risposta, e vuole averla, dopo quel patto non potrà fermarsi dal porre domande anche fastidiose. Lascia che il silenzio riempia l'aria intorno a loro, restando in un attesa che parrebbe quasi infinita ad ella. [chakra on] [Foresta di Mangrovie] Tutto secondo i piani del Rikudo Sennin avverrebbe, d'altronde come non potrebbe? Un essere in grado di governare la vita e la morte, plasmarla a suo piacimento, un essere tanto potente da poter stravolgere e storcere persino le leggi della fisica, della gravità, attingere al potere della natura per spezzare le vite altri, uno Shinigami ma al tempo stesso un creatore, non vi è una reale identità per Akendo ed è proprio per questo che la gente tende o per meglio dire tendeva, quando ancora se ne aveva memoria di cotale figura, ad accostarlo a qualcosa di divino...quando l'uomo non riesce a comprendere un qualcosa di così tanto elevato ed asceso allora ai propri occhi, seppur privi di coscienza e conoscenza, vi è una necessità di identificare ad ogni modo ciò che non è comprensibile e per tanto qualcosa di divino è forse l'identità che più si addice ad una figura del genere. Un essere mutevole tanto quanto la propria anima, dalle molteplici forme e capacità, se in un lontano tempo si pensava agli dei come entità gelose degli uomini stessi, delle loro passioni, le cui tali a volte li rendono schiavi, le emozioni che rendono tutto ciò che si ha così prezioso, Akendo è anche questo, difficile da afferrare, seppur nella sua mente nemmeno lui si consideri più un umano, difficile per se stesso constatare la reale differenza che vi sia tra lui è un mero essere umano, come potrebbe essere simile? Impossibile. Le parole d'ella spezzerebbero quel lungo osservarla, quel silenzio creatosi istanti prima, una smorfia quasi divertita all'esclamazione d'ella per poi tornare ad ascoltare il vociare della ragazza, parola per parola, lente scorrerebbero le parole, come gocce di rugiada su di una pianta, lacrime del cielo, scivolare lentamente lungo i lineamenti ramificati e le venature delle foglie stesse, cadendo infine come da un precipizio per poi tornare alla madre natura stessa, così le parole scorrerebbero inesorabili, arrivando alla mente del Seiun, attenderebbe che l'ultima frase e parola calerebbe il sipario sul di lei disocrdo prima di prendere parola. Un lento respiro, il caldo condensarsi in una piccola nuvola, il cui calore ne favorirebbe la creazione stessa, un sospiro infine prima di prendere parola <il motivo per cui non sei morta è lo stesso per cui io ancora solco con le mie membra queste terre ninja, non sono così arrugginito dopo tutto> parole volte unicamente a marcare come il Rikudo Sennin abbia un tale controllo da eccedere a volte ma al tempo stesso ben altro si potrebbe scorgere da queste parole, arrugginito è la parola che più marcherebbe ed è la stessa che rivelerebbe più del necessario...il possessore del Rinnegan arrugginito? Poiché è da tempo immemore che non prenderebbe parte ad un combattimento persino il Sannin stesso perderebbe quel po' della sua affinità con il combattimento stesso, ma d'altro canto, se anche questo si potesse scorgere da tali parole appena pronunziate allora automaticamente a chiunque potrebbe sorgere una genuina e sincera domanda...Akendo non arrugginito, nel suo totale e pieno controllo di forze, cosa sarebbe? Probabilmente nemmeno il Seiun stesso si ricorda realmente di cosa potrebbe fare di cosa sarebbe capace se tornasse agli anni più vivi e attivi della sua forma, quando gli scontri stessi lo spronavano a dare il tutto per tutto, ogni suo senso e capacità affinata, una macchina dispensatrice di morte, ineluttabile...inarrestabile. Una breve pausa, attimi di respiro prima di pronunciare novelle parole, rispondendo alla curiosità della Chunin di Kusa <stavo cercando di comprendere l'attuale situazione della guerra in corsa, nel mentre cercavo qualche potevo sventurato che potesse intrattenermi la serata> un modo gentile ma altrettanto spietato che era li per riscuotere come uno Shinigami farebbe, la sua dose quotidiana di vite, estirparle da questa terra e consegnarle al cielo, ai Kami, lo sguardo permarrebbe fisso sul viso d'ella, osservando ogni suo movimento, incurante di ciò, la lascerebbe fare, concludendo il suo discorso <d'altronde voglio ancora capire bene ogni reale intenzione da entrambe le parti e poi forse se la cosa mi divertirà, prendervi parte o forse annullarle entrambe> ultima frase detta quasi con un tono di sarcasmo ma d'altronde gli ci vorrebbe davvero poco per mettere la parola fine alla guerra e per quanto potrebbe tranquillamente farlo, non muove un dito, giudice imparziale solamente per proprio ego e puro divertimento, punzecchierebbe laddove è necessario senza stravolgere eccessivamente lo scenario che gli si parerebbe d'innanzi, come una storia ben raccontata, se la godrebbe fino in fondo e solo una volta realmente annoiato ne metterebbe fine. La mano d'ella afferrare il lembo di stoffa, nel punto preciso ove raffigurato il simbolo della nuvola cremisi, ode attentamente le di lei parole prima di risponderle con una certa freddezza <tali disegni non raffigurano più ciò che erano un tempo, al tempo stesso non sono nulla di più di un ricordo sbiadito, in un tempo sicuramente più giovane, queste nuvole certo incutevano timore come le madri figure ma erano anche qualcos'altro per molte persone> chiaro riferimento a ciò che fu la sua Akatsuki, poi dispersa nel nulla, sgretolatasi per l'incompetenza di alcuni, le debolezze di altri, coloro che la componeva assieme al Rikudo Sennin, non all'altezza del nome e dell'entità del peso di questa organizzazione, la stessa Sango ne avrà sicuramente sentito parlare, quando l'Akatsuki era il braccio armato imparziale e giudice di ogni conflitto, la stessa alleanza ninja di allora si affido così ciecamente alle mani del Rikudo Sennin, avida di poter controllare un organizzazione il cui potere era ben superiore a quello di un villaggio. Indubbiamente una quanto mai controversa filosofia che mal si accompagna a ciò che Akendo è ora, un "Kami" svogliato, annoiato e facilmente irritabile quando non controlla ciò che vuole e come vuole. L'ultima frase però è ciò che coglierebbe più di tutte l'attenzione del Seiun, cognome non a caso d'origine del villaggio della pioggia stessa...di Ame, un villaggio che vide con i propri occhi distrutto, disintegrarsi quando ancora era un adolescente, ogni suo affetto di clan da li a poco ritrovato strappato dalle sue mani in altrettanto poco tempo, un tempo seppur così breve e fugace da poter comunque creare una ferita ed un buco talmente profondo da mai più rimarginarsi, sprazzi di ricordi investirebbero il possessore del Rinnegan, ricorda che ormai parrebbero più appartenere ad una vita precedente, ad un'altra persona quasi <Ame versò tre volte le sue lacrime...lacrime di sangue> esclamerebbe d'un tratto, il suo tono quasi spegnersi sul finire, come se vi fosse un reale peso a quelle parole <la prima nella grande guerra...la seconda alla morte della sofferenza> facendo un chiaro riferimento e gioco di parole a Pain ed infine concluderebbe con un ultima frase <e la terza con la sua distruzione> . Nulla di più lasciando che ora a quelle parole susseguirebbe un infinito e pesante silenzio, nonostante abbia parlato più del solito non è di certo un tipo loquace eppure, vi è sempre molto più di quel che semplicemente narra, da ascoltare, in ogni parola una storia celata. [se scatto [Agi 125] [mente 125] [forza 60][Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] Le dita che accarezzano quell'immagine, le iridi quasi perse senza nemmeno guardarlo nelle iridi violacee per una volta non sono quelle ad ipnotizzarla, nessun serpente, nulla, solo come un vago ricordo alla quale non resta che farsi cullare dolcemente. Lo ascolta attentamente e solo alla fine della prima frase pronunziata andrebbe a scoccargli uno sguardo indagatore , ne cerca lo sguardo cercando di capirne qualche parte del suo animo, qualche scorcio in più di quello che lui è veramente. Un kami? Un uomo? Nessuno dei due, un animale quasi lasciato andare per le terre ninja a far preda delle proprie anime, come se il togliere la loro vita riuscisse a far aumentare la sua. Ma adesso per i più il riduko sannin non è che un mero ricordo di una cosa più grande, di un Akatsuki più grande e ormai dimenticata da quella generazione. Lei stessa è fortunata dall'aver avuto tre incontri con esso, tre incontri dove la propria vita è cambiata . Sorride quasi lasciva a quel pensiero, di aver donato tutta se stessa a lui e per quel sogno che non le appartiene ma che vuole tenere in vita. Solo per amore del fratello, tutto per lui. L'altro potrà notare quelle emozioni sul suo viso, chiaro e pallido, non si nasconde di certo nel mostrare quelle sfaccettature della propria anima a chi la possiede già. La mano che finirebbe per accarezzarne il tessuto prima di esser riportata al proprio fianco < lieta che tu non abbia portato il mio corpo nell'ade > sussurra morbidamente,sottolineando come solo il suo corpo se ne sarebbe andato via con quel gesto, e l'altro dovrebbe aver capito molto dopo l'ultimo incontro, dove sorpreso era rimasto a guardarla e guidarla verso di lui. Quel legame lo sente, un filo rosso che la lega a lui in un modo o in un'altro e se soltanto qualcuno di esterno ne avesse saputo gli intrecci allora sarebbe stata una storia dell'orrore. < hai trovato me per intrattenerti > come parla serenamente di quella quasi possibilità della morte, attratta e inorridita da essa al contempo, e anche all'idea che qualche vero sventurato avesse incrociato i suoi passi con quel Shinigami vivente. Il volto è alzato, per compensare quei centimetri che li separano dal corpo alto e slanciato altrui < si tratta di un clan a quanto ho capito..o almeno..portano gli occhi Hyuuga, ma son simili più a dei demoni. Bianchi e candidi con delle piccole corna sulla fronte > lo informa di quel che ha potuto capire da quella sua missione per l'alleanza ninja , dopotutto ancora non è passata a rivelare dirette informazioni su Yukio e attenderebbe una sua specifica richiesta < mi spiacerebbe vederli entrambi annullate infondo , sarebbe molto meno divertente da osservare per te no? O per me..questa è un attesa che mal sopporto, preferirei fare altro > lei chiaramente non sarebbe rimasta in disparte, avrebbe continuato a lavorare come ninja di kusa per Yukio, in prima linea? Forse, ma di certo non come carne da macello, non ancora. Lo ascolta parlare di quella che non sa essere anche la nazione del Seiun, di quello che entrambi hanno potuto vedere ma in modo diverso, da due punti di vista diversi < Ame continua a piangere > sussurra con dolore quasi, < la pioggia che non smette mai di scendere come a voler cancellare il sangue lasciato sulla terra > le iridi legate alle sue in un doppio filo mentale e fisico < dicono che i Kami stiano nella pioggia dopotutto > e che quelle siano le loro lacrime per tutte le vite spezzate, dove il suo stesso fratello fu portato via dalle sue braccia, da quello che era il suo futuro . Lo osserva, la linea dritta delle labbra a non tradire alcuna emozione mentre il proprio corpo vorrebbe muoversi verso di lui < vorrei solo che il cielo smettesse di piangere finalmente > confessa il suo desiderio, quello che vuole per Ame , innalzarsi nuovamente come protagonista, riportare infine quello che erano dei clan famosi a riavere il proprio posto nel mondo. Un desiderio profondo, doloroso, ma che arde in quegli occhi azzurri quella notte come il mare in tempesta, con la luna che la illumina ma che ne scurisce il colore . La mano che vorrebbe sollevarsi di nuovo, toccare quella stoffa pesante e aggrapparsi a quelle nuvole, ma a metà della sua strada questa si ferma, difficile dire cosa pensi il riduko, difficile comprenderne le future azioni sempre così mutevoli come un animale selvatico . Ma il volto non si scompone, l'altro si sarebbe potuto allontanare da lei e il suo viso avrebbe mostrato poco, almeno si sarebbe decisa che sarebbe andata così per lei. [chakra on]
Giocata dal 12/04/2020 20:28 al 13/04/2020 02:21 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Lascerebbe che le mani d'ella sfiorino e tocchino il manto dalle nuvole cremisi fino a quando vorrebbe, una tunica che ormai ha ben poco se non passato e storie intrise di quel sangue dallo stesso color cremisi, un passato nefasto, un ipotetico futuro redento che non è mai arrivato, sporcandosi ulteriormente del sangue di altre persone che hanno dato la vita a quel simbolo, all'ideale di Akendo, ad una utopica idea che ben nascondeva un folle piano di controllo totale, questa era l'akatsuki di Akendo un bel sogno, ma pur sempre un sogno, un sogno ben raccontato, che celava però un destino ben più oscura di quanto il bel ideale esponeva. Lo sguardo del Rikudo Sennin si perderebbe per qualche istante nel cielo, volgendo il capo in quella direzione, Kurako così come Katsumi diedero la sua vita a quello scopo, uno letteralmente l'altro psicologicamente, entrambi li ha persi però, gli unici con i quali era riuscito a stringere un rapporto vero, un rapporto unico in ogni suo genere, nel secondo caso, con l'Uchiha addirittura sanguigno, di parentale, ben aldilà del semplice affetto emotivo. Uno sguardo perso ma intriso di dolore e sofferenza, un passato che vorrebbe dimenticare ma che con il tempo è divenuto parte di se, fardello con il quale convivere, il Seiun stesso li ha condannati, circuiti con grandi parole e belle menzogne, sa bene che la colpa è sua, ne è ben conscio e se ne fa carico pieno, perdere Kurako fu come perdere un figlio, vederlo crescere sotto la propria guida e poi vederlo perdersi, impazzire ed infine perire, se quella notte nell'isola del torneo ninja se non lo avesse convinto a venire con lui...sarebbe ancora vivo? Se Katsumi non si fosse fatto attirare dalle belle tenebre di Akendo sarebbe ancora al suo fianco? Avrebbe ancora la possibilità di incontrarlo e parlarci? Sa bene che tutto ciò non potrà più tornare indietro e ciò che è fatto ormai è divenuto passato, un passato il quale però solo il possessore del Rinnegan rammenta, unico portatore del giorno in cui condanno la vita di questi due ninja, forse ancora più pesante quel fardello se si pensa che nemmeno erano consci dei reali piani del leggendario Sannin, morti o persi per un finto ideale, un sogno fittizio buono solo a convincere i più ciechi, strumenti nelle mani dello stesso Seiun, nonostante provasse un affetto del genere nei loro confronti...non si è mai fidato completamente. Un fardello che ora prenderebbe ulteriormente il valore di quelle due perdite e le lancerebbe nel buio ignoto poiché lo stesso Akendo ha deciso che non valeva neanche più la pena di perseguire uno scopo simile, non con le persone rimaste, non con questa akatsuki e dunque il loro sacrificio quale valore prenderebbe se non quello di mere pedine al suo servizio? Forse è questo che rende così pesante e doloroso quel ricordo, lontano dalla realtà, le parole d'ella lo trascinerebbero nuovamente sul piano terreno, annuendo semplicemente all'ulteriore affermazione della giovane ninja, accortasi o meno dello sguardo del Rikudo Sennin, ascolterebbe però con estrema attenzione la sua spiegazione invero, una descrizione accurata dei nemici che ora minacciano Kiri, al semplice udire le caratteristiche dei figuri lo stesso ninja leggendario sgranerebbe le proprie iridi, quasi più sorpreso che incuriosito <dunque sono tornati> sussurrerebbe tra se e se, già coloro che anni e anni or sono riuscirono a rapirlo, con un potere simile al proprio sono tornati, nonostante tutto sembrasse risolto e la minaccia scongiurata, a quanto pare non era così. Tornerebbe composto nei suoi lineamenti, dando modo a Sango di continuare, attento in ogni suo dettaglio, lo sguardo riportato sulla di lei figura, annuirebbe al pensiero di lei riguardo Ame, il suo stesso paese natale, quasi ironico come lei stessa non sappia la sua provenienza natale <eppure la pioggia è così bella> esclamerebbe prendendo parola una volta che le parole d'ella fossero terminare di fluire verso la propria figura <imparziale ed equa per tutti ma casuale come in ogni giusta cosa> tornerebbe su di un tono sicuramente più enigmatico <di tanto in tanto qualcosa viene risparmiato, e da quel qualcosa nasce del bene, nasce qualcosa di positivo, a volte una speranza> infiniti sono i parallelismi da lui proposti all'interno di cotale frase a lei la scelta della chiave di lettura ed interpretazione stessa, la vita, la morte, le guerre, la speranza di un nuovo futuro e così via, asserendo anche all'affermazione prima da lei esclamata su come la pioggia sia il pianto dei Kami, infinite sfaccettature ed esempi connessi tra loro, ma il concetto per quanto difficile da afferrare non dovrebbe essere così oscuro. Al termine di ogni situazione, storia vi è un nuovo inizio, questo è il cerchio della vita questo è come il mondo viaggia sulla lunghezza d'onda delle regole del tempo e della vita stessa, d'altronde chi meglio di lui che controlla la vita e la morte stessa può parlarne? Rimarrebbe impassibile se non per qualche piccolo passo posto in direzione della stessa Ishiba, rispondendo al suo di movimento stesso pronunciando ultime parole <per Ame di certo non è finita, non finiranno le lacrime, non finirà la pioggia poiché senza di essa Ame non sarebbe ciò che è, il popolo stesso di Ame non sarebbe quello che è, porvi fine è uno scopo molto complesso e delicato> ultimo sospiro prima di concludere <cosa faresti per porre fine alla pioggia di Ame?> nulla di più, cessando di parlare, sigillando quelle fredde labbra ancora una volta, aspettando con interesse alla risposta d'ella, la osserverebbe come solamente egli saprebbe fare, mostrandole il più profondo dei violacei scenari. [Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] Ne osserva le fattezze, la compostezza classica che si impone, in quegli occhi adesso lontani da quel luogo finiti per immergersi in una costellazione di ricordi. La donna lascia che infine la mano vada a toccarne le vesti, non per sentire il suo corpo, non per essergli vicina, per lasciare soltanto che anche i propri di ricordi vadano infine a prender possesso di quel silenzio < a cosa pensi? > sussurra senza guardarlo direttamente, il capo chino, i lunghi e rossi capelli che le scivolano sul volto delicato e la incornicino durante quella notte. Non vi è una morbosa curiosità, nemmeno un desiderio di informazioni.. quello che l'altro potrà sentire nella propria calda e morbida voce sono solo parole di chi vorrebbe capirne di più su di lui, non per averne un primato, solo per poter sentire la sua anima vibrare sotto quella pallida notte. Riporterebbe il volto ad alzarsi, lentamente, con le iridi che prendono possesso dell'immagine del corpo altrui sotto quelle vesti rosse e nere . Alle ulteriori parole però non potrebbe trattenersi dall'alzare infine il volto, vicini si, e lontani contemporaneamente in quella distanza che li unisce in qualche modo < chi sono tornati? > qui eccola, la curiosità infine, crescere e montare in lei, alla ricerca di qualcosa che non conosce ma che il sannin ha avuto già modo di affrontare in un passato molto lontano da lei . Non riesce a cogliere l'ironia della situazione, di come entrambi facciano parte dello stesso paese, che entrambi hanno avuto modo di vedere Ame immersa nel sangue. Due visioni differenti, due visioni mescolate alla guerra e alla morte allo stesso tempo, di un dolore simile ma così diverso allo stesso tempo. < si, la pioggia è bella > sussurra ricordando come in diversi momenti sentire il volto bagnato sotto la pioggia le abbia portato una felicità nostalgica . La voce altrui che cambia così come le parole, non più chiare ma solo enigmi che le fanno quasi girare la testa . Come potrebbe nascere qualcosa di buono dall'odio e dalla rabbia? < Come può esserci speranza se quelli che veramente meritavano la vita sono morti..lasciando in piedi solo i peggiori?> una domanda a cui non si pone pace, a cui si sente legata a doppio filo. Lei sarebbe dovuta morire, lasciare che fosse il fratello a vivere, a continuare quella lotta in cui credeva fermamente. A lei non resta che credere solo in quella figura del passato, avendo ormai tranciato i legami che la uniscono a Yukio, ma com'è strano l'animo umano l'avrebbe scoperto solo in seguito. La difficoltà di dire addio a qualcosa di bello e sotto certi aspetti, puro. Sospira portando anche lei il volto verso l'alto, gli occhi che si celano a lui mentre gode di quella brezza umida che le ravviva il volto e la mente, di come quel gelo si intersechi nello spettro della propria anima. Le labbra che si aprono leggere lasciando uscire il calore del proprio respiro. Anche quella sorta di impassibilità del sannin la provoca, come si fa a cancellare così dei sentimenti? Non riesce a spiegarselo. Le parole giungono a lei, come in un sogno a lenire le proprie pene, e se le gusta in tutto il loro splendore maniacale . Il capo che viene riportato verso il basso per poterne incrociare lo sguardo , ha ragione, per Ame non è ancora finita, c'è sempre speranza , c'è sempre qualcosa in cui combattere < desidero..riprendermi il clan per me > comincia lei, lenta e seria < Konan è divenuta ormai quasi un ombra ..> la verità delle sue parole e vivibile ogni giorno in quelle terre < .. anche Nagato ormai sembra esser scomparso > non andrebbe a rivelare oltre per il momento, prendendosi tutto il tempo che le serve < desidero che tutti ricordino chi era Konan, che i suoi gesti non vengano dimenticato.. e che il clan Ishiba possa riprendersi tutta la gloria di un tempo > lo sguardo è fiammeggiante in quel momento < e voglio che Ame possa ricordarsi che può innalzarsi sopra tutte le altre nazioni > lo sguardo è carico di sentimento, di una passione che sembra divorarla < sarò io a riportare Ame alla gloria che merita, riportare il clan al posto che gli spetta > e non si sarebbe fatta fermare da nessuno, nemmeno da lui, da Yukio, da chiunque le si fosse parato di fronte in ogni senso. Ha ceduto la sua anima per prendersi quello che desidera, il peso è stato equo, adesso deve solo riscuotere quello che ha pagato. [chakra on Una notte, per quanto angusto nel suo loco, che si sta rivelando più interessante del solito, sia per lo stesso Seiun che per la stessa Ishiba, più vicini di prima, ora come quella notte, la domanda d'ella alla quale ironicamente Akendo risponderebbe dapprima con una smorfia quasi divertita ma che cela un velo di sconforto e successivamente, le sue labbra lentamente si schiuderebbero, calore condensato fuoriuscire per poi lasciare che le parole scorrano, come letto di un fiume, regolari e dal tono molto fermo <molti sono i pensieri che mi attanagliano la mente, oltretutto ad ora sempre più tarda> si arresterebbe giusto per darle quella sensazione di non aver detto praticamente nulla se non un insieme di parole che di certo non svelano ben nulla, salvo poi continuare con il proprio parlato <penso a chi non vi è più, ricordi così lontani, così imprecisi ed imperfetti da non sembrare neanche miei> indubbiamente su questo Sango potrà comprenderlo al meglio avendo perso il proprio fratello quand'è che uno dei suoi ricordi non torna a tormentare l'animo della ragazza? La seconda domanda invero sembrerebbe molto più approntata verso una propria curiosità alla quale ovviamente Akendo non le darà più di quello che dovrebbe sapere, senza informarla di come all'epoca ebbe un confronto diretto proprio con l'esponente di quello che a conti fatti è un antichissimo clan, per quanto ne sa lui stesso ne potrebbe essere discendente <chi sono?> andrebbe a ripetere la domanda d'ella <apparvero molto tempo fa, seppur in maniera sporadica erano pericolosi, pensavamo di aver risolto la questione tagliando la testa del serpente ma a quanto pare> a quanto pare o non era la vera testa del serpente o quel monito era semplicemente presagio di sventura futuro. Un sospiro, caldo in quella fredda notte, il semplice contrasto nel condensare nuvola d'aria per poi disperdersi nel vuoto più totale. lo sguardo fisso sul corpo della giovane Kunoichi, ascoltando attentamente le sue parole e anche all'udir tale affermazione, su come possa esserci speranza se alla fine sopravvivono solo coloro che meritano di meno di conservare la propria vita, ci sarà tempo per rispondere a questo, non la vuole interrompere, vuole assaporare ogni sua parola, il suo odore investirlo così come l'aria calda, osserva ed ascolta attentamente, ciò che per la ninja di Kusagakure è il suo desiderio, uno dei più reconditi, di certo non l'unico e forse nemmeno il più proibito ed oscuro, ascolta ogni parola fino alla fine, ottenendo un quando ben più ampio delle intenzioni di Sango. Solamente a quel punto prenderebbe parola, partendo dal principio unicamente per esprimere un concetto assai importante quanto difficile da comprendere <la speranza vi sarò sempre proprio grazie a questi individui, indubbiamente nessuno di loro merita di vivere più di chi la sacrifica proprio in nome della stessa ma a quanto pare non era il momento giusto, non erano coloro a dover fare il passo decisivo, quello ultimo> un chiaro riferimento anche al fratello stesso della Ishiba <ciò non vuol dire che siano stati inutili anzi, trampolino per nuove generazioni, quelle giuste, quelle pronte a compiere il passo decisivo, quello finale> indubbiamente Ren sarà stato un buon ninja, desideroso di vedere Ame sotto tutt'altra luce e donarle un futuro migliore ma a quanto pare non era lui quello giusto, il momento stesso non era giusto, non era lui a dover portare un cambiamento, ed ora parrebbe semplice, limpido e chiaro alla stessa ragazza cosa si celi dietro alle parole del Rikudo Sennin, come pronunciato dalla stessa Ishiba le parole del Seiun stesso si ripeterebbero quasi <servirà qualcuno che riporti la gloria nel proprio clan, che dia ad Ame il giusto posto al tavolo delle terre ninja...qualcuno che ridia gloria al proprio villaggio e clan> più o meno le stesse parole pronunciate poc'anzi da Sango, non a caso ne ripeterebbe quasi per filo e per segno, ovviamente in chiave ben diversa, quella da narratore, quella da spettatore la cui protagonista però è esattamente d'innanzi alle iridi violacee del portatore del Rinnegan <ma non potrà essere una ninja debole colei che riuscirà nell'impresa, ci vorrà una persona pronta a sacrificare ogni cosa, pronta a farsi carico di dolore e peso altrui, pronta a fare ciò che nessun'altro ne sarebbe in grado> attimi di pausa, silenzio che pomperebbe li in mezzo a loro a tagliare il momentum stesso, l'odore ed il respiro caldo del Sannin investirla la giovine prima di pronunciarsi un ultima volta <sarai te la ninja che compirà questa impresa?> nulla di più prima di tacere. Ed ecco il cerchio completarsi, ogni parola che lo stesso Rikudo Sennin ha speso in questi ultimi giorni nei riguardi di Sango culminerebbero proprio li, andando anche a spiegare il perchè fece una richiesta simile alla ninja di Kusa, il perchè richiese un sacrifico tale, in futuro quella decisione sarà nulla rispetto a quello che gli si porrà d'innanzi lungo il suo tragitto, non sarà facile e una persona debole non potrebbe mai farcela. Similmente a quella notte, una voce quasi persuasiva e tentatoria si insinuerebbe tra di loro, ma questa volta tutto avrebbe più senso, in cuor suo ella sa che ciò che richiede e vuole fare richiederà ben oltre ciò che ha già dato e molto altro richiederà ancora, eppure Akendo sa benissimo che se si è pronti a fare di tutto per un proprio desiderio allora tutto il resto impallidisce. Posta dunque la domanda, più all'animo della di Sango che alla ninja stessa, attenderebbe silente, lo sguardo violaceo dai cerchi concentrici ricercare il contatto con le di lei iridi, i loro odori mischiarsi ed unirsi come i loro respiri, vicini ma distanti su più piani, ora come non mai, attende, fatidiche parole, attende ed osserva per in fin dei conti egli stesso è ormai spettatore annoiato di vite altrui è che che brilla più di tutti e tra tutti non può che destare l'attenzione stessa del Rikudo Sennin. [Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] Lo osserva ascoltando attentamente quella risposta che sa completamente di nulla, non ha detto in effetti qualcosa su di se e la risata nasce spontanea < quando chiedo qualcosa di te > inizia con quella voce calda e a tratti suadente < mi dai sempre una non risposta > non che se ne preoccupi, non adesso, sta imparando lentamente a conoscere il riduko sannin ma non è quel tipo di persona dallo spingerlo per forza a rivelare un dolore antico, detesterebbe chi lo facesse con lei < mi spiace > sussurra infine, quel sentimento lo si potrebbe leggere negli occhi, allo stesso modo lei in ogni giorno non può fare a meno di sentire quel peso sul proprio cuore, sulla propria coscienza. Non che voglia consolare la sua anima, ma sente di doverlo fare, in quel suo essere tanto egoista ma anche troppo emotiva, lasciando che siano le sue sensazioni a muoverla nel mondo, non l'intelletto puro. < ma sono un clan che ha abitato nel mondo ninja? > la curiosità sempre allerta in quel momento < come un idra , ne tagli una ne spuntano infinite.. ne sono apparsi diversi in tutta kiri anche se non abbiamo compreso la motivazione di tali attacchi > confessa lei, disturbata da quel non sapere, e dover estorcere le parole dalle labbra del riduko sannin con la pinza. I corpi sono vicini, ne sente l'attrazione, verso quella mente che non comprende, verso anche il suo mero corpo, farebbe forse qualche passo leggero, silenzioso sulle punte dei piedi per potersi portare più vicina inconsciamente. A quelle altre parole un sorriso pieno di amarezza le riempie il volto e il cuore, Ren sarebbe stato perfetto senza alcun dubbio, bello e statuario, un Ishiba perfetto, un comandante perfetto. Non crede a quelle sue parole, e lo si legge nel volto, chiaro e specchiato come una pozza . Infine lascia che il proprio desiderio giunga al riduko, che ne assapori le parole altrui, che possa godersi quella vicinanza e quel legame malato che la lega a quel corpo e a quella mente < si > sussurra lei quando l'altro le ripete quel suo discorso , dandogli un senso forse freddo e distaccato per i propri gusti . Lascia che infine le parole si perdano nel proprio animo acceso, confuso, disorientato forse . La mano che andrebbe a cercare la sua, la sinistra per la precisione, e se riuscisse in quel contatto la porterebbe al proprio petto , proprio sul cuore, anche se quel seno abbondante renderebbe la mossa equivocabile. Lascerebbe la proprio sulla sua a schiacciarle il petto, in modo che l'altro possa sentirne i battiti leggermente accelerati. Il volto che lentamente si solleva verso l'alto, i capelli lunghi che scendono ad accarezzarle la schiena e le palpebre che celerebbero il suo sguardo < quella notte > le parole sussurrate non vengono dalla propria mente, è come se parlasse la sua stessa anima adesso < ho spezzato l'unico legame che avessi, l'unico che valesse la pena avere > e ancora non sa come sarebbe stato difficile e pesante < ho sacrificato tutto quello che avevo > non molto, ma tutto. Le iridi che lente si aprirebbero, in una spaventosa e disarmante sincerità da parte d'ella < sono consapevole che quello che verrà sarebbe solo più facile > un ultimo sussurro prima di lasciare quella mano, sempre che fosse stata sempre li. < sono pronta a tutto Akendo > una lieve durezza si potrà scorgere nel suo dire, in quello sguardo duro e forte che si incatenerebbe a quello violaceo altrui. Non vuole che si metta in dubbio la proprio capacità. Non dopo lui. [chakra on] Il discorso ora comincerebbe a prendere vita, un lento dapprima ora veloce fluire delle parole tra di loro, come sempre rimarrebbe impassibile e statuario nell'ascoltare la di lei voce, questo perchè nel poco tempo in cui Sango si è fatta conoscere da Akendo, quest'ultimo ha piacevolmente scoperto che ciò che dice la giovane ninja è degno del suo interessa ed attenzione e per tanto, per quanto possa sembrare attratti inquietante o sintomo di disagio, il suo continuo fissarla è anche una forma di rispetto e non del suo solito sguardo volto a carpire i dettagli della persona o l'anima, cosa che gli riesce anche piuttosto bene con la Ishiba. Domande quella della ragazza che troveranno risposta in breve tempo, prendendo velocemente parola in modo da risponderle subito <erano un clan di questo mondo si, per quanto possa sembrare strano, un clan appartenente ad un epoca ancora più remota e lontana di quanto gli scritti e gli storici possano riportare, un tempo così tanto lontano ove il termine clan nemmeno esistenza, erano famiglie, erano persone unite dalle stesse capacità e ancora non era chiaro nulla> voleva una risposta? Ed eccola qui, fredda quanto temibile, un clan così antico da non annoverarsi nemmeno tra quelli di cui ci si ricorda, un clan ben più antico degli stessi Uchiha e Hyuga <non ho idea del perchè siano tornati o cosa vogliano ma dovrete fare attenzione> non si conta nemmeno all'interno della frase, lui stesso in questa notte oscura era li proprio per braccarne alcuni, poteva sicuramente rivelarsi divertente come situazione pericolosa ma ora che è con Sango in un certo senso è quasi sollevato che non si siano imbattuti in nessuno di essi. Terminerebbe così la sua risposta, lasciando alla ragazza lo spazio necessario per muoversi e continuare il discorso, un discorso preceduto dalle di lei eleganti movenze, sempre più vicino al Rikudo Sennin ed è assurdo quanto paradossale che ad entrambi basti avvicinarsi quel tanto di più che ci si aspetta da una normale distanza di conversazione per iniziare a percepire della tensione, delle vibrazioni, non una tensione qualunque, una tensione che va ben oltre quella carnale, includendo certo la stessa, ma oltre, come una sorta di connessione, dal principio incerto e titubante ora ne parrebbe quasi sicuro lo stesso Seiun, incuriosito come non mai da queste sensazioni coordinate e gemelle, qualcosa fosse lo stesso per la giovine ragazza ovviamente. Campo libero alle movenze d'ella, la propria mano afferrata e lentamente adagiata sul rigoglioso petto di Sango, affondando con un certa avidità nel seno della kunoichi Ishiba, lasciando che a sua volta venga spinto dalla di lei destrosa, percependo fin da subito i battiti forti del suo cuore, un cuore pulsante e pregno di vitalità infine le parole, lente ed inesorabili avvinghiarsi alla figura di Akendo, arrampicarsi fino al proprio collo e come sempre insinuarsi nella propria mente infine...ascolta, a tratti rapito ed incuriosito sicuramente dalle parole ma ancor più dalla freddezza, la fermezza di Sango nel pronunciarle, se non era pronta prima a compiere questo passi, in quella fredda notte tumultuosa...ora lo è di certo, agli occhi del Sannin ora ella brilla come non mai, padrona di se stessa e del suo futuro <oh si lo sei> breve esclamazione, un tono caldo, uno sguardo fisso nelle iridi di lei, il volto lentamente plasmarsi in una smorfia sadica e divertita quasi, avida di quella fermezza emanata in quei pochi istanti precedenti, seppur la mano d'ella cadere dalla sua, egli rimarrebbe li con la mano a contatto con il cuore d'ella, come ad instaurare una connessione ed un legame con quella pulsante, come se volesse afferrarlo e farlo suo...si agli occhi di Akendo ora lei è tutt'altra persona, differente da quando entro in quella bettola quella notte, una donna nuova, padrona del proprio destino <ora si che brilli come non mai> accentuerebbe ancora di più quella smorfia che diverrebbe infine una sorta di sorriso compiaciuto, avido...malsano, un demone compiaciuto della visione di ciò che egli stesso ha creato spronando così tanto la ragazza. Rimarrebbe per tutto il tempo necessario fino a quando non fosse la ragazza stessa a staccarsi da quel incontro di membra, rimarrebbe li, pronto a bearsi di quella incredibile visione, così calda, così forte, una luce unica tra tutte. Prende nota di quelle informazioni, forse rimanendone anche spaventata. Ecco cosa succede quando le si presenta qualcosa che non conosce, la paura, l'adrenalina dell'ignoto, qualcosa che possa esser tanto antico quanto pericoloso, e se il sannin fa quelle raccomandazioni allora qualcosa di grande starà per accadere sulle terre di Kiri < vogliono riprendere il potere che gli abbiamo portato via > le uniche cose che ha potuto veramente comprendere son state queste, null'altro < capisco > sarebbe stata attenta? Probabilmente si, almeno avrebbe evitato futili pericoli lontano dalle missioni dell'alleanza, anche se quella notte era un pericolo, solo per lei ovviamente. L'elettricità riappare, come una folgore scagliata nel proprio animo mentre si avvicina a lui, a quel corpo e a quella mente , anche lei sente quella connessione che li lega fin dal momento in cui gli aperto l'anima e ha dato tutto, ricorda quella mano donatale per non farla affogare ancora più giù di quanto non dovrebbe, ricorda come egli l'abbia salvata e innalzata . Un legame profondo, malato forse, ma ciò non ne scalfisce l'importanza e il peso che ha . Riesce a prender quella mano, molto più grande della propria, molto più dura in confronto alle sue delicate e sottili , per portarla al petto, per fargli capire al meglio le proprie intenzioni, per mostrargli che ormai la sua anima e sua e potrebbe farle veramente qualsiasi cosa, essere il suo distruttore se desiderasse, anche solo per un mero capriccio di vederla cadere nel baratro. Lo è veramente, pronta a dare tutto, dopo aver lasciato la cosa più importante quale altra cosa avrebbe potuto fermarla? Nulla, nemmeno il sannin. Le iridi nelle sue mentre quel sorriso sadico e grottesco va a formarsi su quelle labbra, non se ne sconvolge nemmeno, pronta forse anche a di più, a vederlo perder la testa, ad esser un pazzo furioso. Non si aspetta altro che un Akendo mutevole come il mare, ma anche se si dimostrasse diverso non ne avrebbe paura, non più . Non si sposta,lasciando che quel legame perduri nella notte, quel contatto anzi aumenterebbe probabilmente dato che si avvicinerebbe per gli ultimi centimetri che li separano. La destra che ormai libera da quella presa salirebbe sul volto altrui, come la prima volta che si conobbero, a delinearne le forma dello zigomo e della mascella dura e pronunciata, prima di appoggiarvisi delicatamente come se fosse cristallo. Non vuole interrompere quel legame, ci si aggrappa con tutte le sue forze < brillo grazie a te > e questo è vero, brilla forse più di prima, ma di una luce rossastra come il sangue. Le dita che scorrerebbero su quel sorriso compiaciuto, ed ella lo replica sul proprio in un segno di intesa, le accarezza tranquillamente se potesse < interverrai tu nella battaglia? > sanno entrambi che quella ci sarà, per kiri e per il mondo ninja, ma lascia che la sua sia una domanda delicata, non vuole vederlo di nuovo freddo e così lontano da lei, vuole tenersi più stretta a lui . E una sorta di stramba preoccupazione la attanaglia. Perchè preoccuparsi di qualcosa più simile ad un Kami che ad un uomo? La cui leggenda viene prima del suo stesso nome? Che stupida e strana sensazione, che si mostrerà a lui di certo se solo ne leggesse le emozioni . [chakra on] Il tempo passa inesorabile, unico vero sovrano di ogni cosa, ben sopra la vita, più importante della morte, il tempo è ciò che domina ogni cosa, ineluttabile...inarrestabile, imbattibile questo è certo eppure...qualcuno potrebbe farlo ma non sarà questo il giorno. Il tempo scorre e le parole come tali fluiscono e diventano respiro caldo nell'aria, ricordo per il vento, eco del passato e sussurro del futuro, parole che toccherebbero ben più dei semplici punti, spaziando in ogni direzione, senza una vera direzione, ove la curiosità li porterà e proprio all'esclamazione d'ella che il Seiun risponderebbe <all'epoca della loro prima apparizione qualche anno fa non fu ben chiaro cosa volessero, probabilmente volevano solo testare il grado di pericolo dei ninja odierni> ed in effetti furono proprio Yukio e Akendo stesso a porre fine a quella sorta di prima incursione, uniti nel combattimento diedero tutto loro stessi per respingere quel nemico, il volto ancora ben impresso nel volto del Rikudo Sennin, per ben 6 mesi se non di più ne è stato incubo e carceriere dello stesso possessore del Rinnegan < sarà interessante comprendere fino a dove si spingeranno questa volta> di certo mettere su una guerra è gia una posizione ben diversa del semplice constatare abilità e pericoli altrui, di questo il Sannin ne è piuttosto sicuro...non si fermeranno. Così come non si fermerà il moto della Ishiba verso il volto dell'ex Kami Kashin, al di lei mano osservare accuratamente i lineamenti di quest'ultimo senza che lo stesso gliene privi l'intenzione ne la voglia, lasciando infine che vi si possa poggiare proprio sulle sue labbra. Ascolta le di lei parole mentre lascerebbe che la mano della ninja continui a giocare con le proprie labbra e contorni del viso, seppur ancora immobile, sicuramente ben più morbido nella sua compostezza e postura, ascolta semplicemente quella esclamazione, che renderebbe tutto molto più allettante, molto più avido il desiderio di Akendo di vederla sempre più brillare, vedere fino a dove saprà osare, infrangere i propri limiti ed infine vibrare, mostrare al mondo quelle sue ali di carta magnifiche, in cuor suo, Akendo stesso le vorrebbe rivedere passati ormai anni e anni, tempo immemore, da quando le vide adornare proprio il corpo di Konan, da allora più nulla, chissà se mai Sango farà dono di questa visione alle iridi del possessore del Rinnegan un giorno. Un esclamazione che precederebbe invece quella che ora gli viene posta come domanda, una domanda neanche tanto semplice, alla quale il Rikudo Sennin vorrebbe rispondere ma senza interrompere necessariamente quel contatto, onde però evitare di utilizzare le proprie mani in un giusto fin troppo equivocabile come un volerla allontanare, se le dita d'ella fossero ancora a contatto con le proprie labbra, le schiuderebbe di quel poco che basta affinchpè i propri denti possano avanzare e donare un leggero e morbido morso alle dista stessa della giovane Ishiba, così da invitarla a tornare ai lineamenti del volto del Seiun, se ancora lo volesse, così da poter prendere parola in merito alla domanda posta poc'anzi da Sango <il mio intervento probabilmente non sarebbe di alcun aiuto, sopratutto se in prima linea> non è facile esprimere questo concetto, sopratutto farlo comprendere bene <ci sarebbero troppi danni collaterali che difficilmente porterebbero ad una conclusione felice> in poche parole se dovesse prendere parte ai combattimenti chiunque attorno allo stesso Possessore del Rinnegan ne verrebbe copinvolto ma soprastutto verrebbe ucciso senza riguardo da quest'ultimo, di certo incurante di chi gli stia intorno, con l'unico obiettivo di porre fine al nemico che gli si para d'innanzi o che in quel momento lo sta attaccando, poco importa chi sia un respiro intenso, altra aria calda condensarsi nel cielo <d'altro canto non mi perderei mai l'occasione di rivedere quei volti> già quei volti che per mesi interminabili lo hanno torturato, messo a dura prova, infierito psicologicamente con ogni arma e genjutsu pur di farlo cedere e spezzare se ad oggi il Seiun è ancora in piedi lo deve unicamente alla sua forza interiore e non, un attaccamento alla vita così sfrontato da farsi beffe persino della morte in alcuni casi <purtroppo la guerra è sempre un buon motivo per i politici di fare politica, se dovessi schierarmi molti potrebbero pensare che stia patteggiando per Kiri e questo creerebbe sicuramente problemi con gli altri villaggi> a conti fatti per quanto non sempre lo si pensi, sopratutto quando ci si intrattenga con simili discorsi e parole, ninja come lui ma anche lo stesso Yukio possono letteralmente smuovere e polverizzare terre e villaggi, sono armi agli occhi dei burocrati, mere armi di distruzione di massa, peggio ancora se non sotto il loro controllo, cosa che Akendo ha sempre tenuto a ribadire anche solo per vederli li, tentennare nelle loro azioni e danzare sulle punte cercando la via migliore verso lo stesso ninja leggendario, oh quale gioia e divertimento per quest'ultimo, però ogni azione viene sempre vista e ne consegue sempre una risposta <un tempo di certo non era così> un esclamazione più fuori dal tempo e dal contesto che altro, un riferimento a come in passato le guerre erano tra i ninja e venivano risolte tra i ninja, il cui sangue versato ne avrebbe deciso l'esito <ma tornando a noi> fissando nuovamente Sango nelle sue iridi <sicuramente sarò li nei paraggi quanto tutto comincerà, chissà magari rimarrò li ad osservarti, destreggiarti, danzare> attimi di pausa prima di concludere < anche nel caso di una guerra riuscirò sempre a trovarti, la fiamma più ardente tra tutte> una fiamma rossa quanto i capelli della stessa ragazza, ultime parole alquanto strane sopratutto se pronunciate dal Sannin leggendario, lo stesso che ora quasi sembrerebbe divertito da una possibile reazione d'ella, nelle sue parole si potrebbe quasi scorgere un intenzione di tenere d'occhio Sango anche solo per...proteggerla? Se per scherzo o meno questo lo sa unicamente lui, in attesa dunque di una qualsiasi sua reazione alle parole poc'anzi pronunciate. [Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off]
Giocata dal 14/04/2020 23:01 al 15/04/2020 03:18 nella chat "Foresta di Mangrovie"
Non rammenta direttamente l'avvento degli Otsutsuki, e come potrebbe? Rivelandosi di fatto un nemico del riduko stesso,ma di questa storia l'altro non ne fa parola ed ella non chiede, conscia che ogni domanda sulla sua persona verrà risposta con qualcosa di criptico e una mezza verità probabilmente. Sospira anche lei lasciando che l'aria notturna le lenisca il volto , non sofferente per una volta, ma accaldato, desideroso probabilmente della mente altrui e della sua voce. Qualcosa che va oltre il mero fisico. < sarà una guerra alla fine > dopotutto nei momenti in cui ha potuto interrogare lo stesso kage per quanto riguardasse quella situazione, si era resa conto che entrambi non credevano in una guerra totale, in qualcosa di così grande, ma di certo non può smentire nemmeno le parole del sannin < mi farò trovare pronta > lo sarebbe stata? Forse. < non ho intenzione ancora di morire, è troppo presto > una verità assoluta la sua, di una passione che cresce nel sentire ogni suo battito, quel tempo inesorabile che l'avvicina alla morte in ogni istante. Chissà da chi sarebbe arrivata? La vecchiaia non la conta, non sarebbe vissuta certo tanto a lungo da poter vedere un mondo del genere. Forse per mano di qualcuno un giorno avrebbe spirato le sue ultime parole. Le dita si trovano sul suo volto, ingorde di quella pelle e di quel contatto. Il morso arriva pure , delicato, e queste dunque andrebbero a spostarsi verso il lato destro del volto dell'uomo, non vuole staccarsi, non ancora. Ascolta quelle parole, che ne descrivono appieno la potenza smisurata decantata da tanti. Ne ascolta tutto prima di prender lei stessa parola < non mi affascina il tuo potere, per quanto smisurato e terribile sia > decanta delicata , la verità che sfugge tra le morbide labbra < anche se ammetto che vederti combattere sarebbe qualcosa di sublime > arti sconosciute, tecniche di chissà quale portata e la figura scura di lui muoversi su un campo di battaglia per terminare in un lago di sangue . Un lieve sorriso le increspa il volto, com'è difficile non essere così aperta con lui? < rischio sempre di esser troppo sincera con te, come se potessi vedere la mia anima e quello che cela > cosa probabilmente molto più che vera, quello sguardo intenso con quelle iridi violacee, in grado di perforare lo spazio stesso, in grado di poterla perforare fino all'inverosimile < ho preferito però le tue parole e la tua mente > sembra quasi una confessione la sua, dettata solo dalle emozioni che l'altro riesce a farle provare < spero che un giorno possa vederti in un campo di battaglia > vederne la parte più istintiva e animalesca, quella che la colpisce quando mette a repentaglio la propria vita, qualcosa che la tiene viva in ogni attimo . Quelle ultime parole la sorprendono, le iridi che si sgranano ma il volto rimane perlaceo alla luce lunare , la destra che per qualche infinitesimale andrebbe a staccarsi dal suo volto < danzerò al meglio > una promessa più per lui quella che per se stessa, l'avrebbe fatto? Certamente. La destra che proverebbe a ricollocarsi nel caldo loco del suo corpo, un contatto con non vuole interrompere, come se con quello riuscisse a farsi capire bene. Dopotutto la mano altrui è ancora sul proprio petto ad ascoltarne i battiti, percependo come questo stia battendo più veloce del normale davanti a lui, e non per paura. < sono sicura che potrai trovarmi > ribatte con un breve sorriso, con la consapevolezza che si parli anche solo per i propri capelli, così diversi dal normale. E come potrebbe pensare solo che l'altro possa volerla proteggere? Non riuscirebbe nemmeno a crederlo,e che questo possa esser solo uno scherzo le è ignoto < perchè vorresti vedermi danzare e ... trovarmi? > un altro interrogativo le si pone d'innanzi, con le gote che lentamente prenderebbero il colore delle rose rosse, in tinta perfetta coi capelli. Il cuore perfino le batterebbe di più. Ah , che cosa dura fosse se solo fosse una presa in giro per ella. [chakra on] [Foresta di Mangrovie] Il respiro di entrambi scontrarsi a più riprese, l'aria calda formare un unica forma voluminosa nell'aria, segno che il tempo stesso stia cambiando, il freddo pungente è tagliente immersi nella brezza di vento Kiriana creerebbe qualcosa di alquanto fastidioso se non fosse per l'abitudine alle intemperie e l'alta resistenza ormai sviluppata in anni e anni in cui ancor solca le sudice terre ninja, ciò non toglie che prontamente lascerebbe cadere con agilità il proprio manto dell'Akatsuki per poi con altrettanta velocità porle attorno al corpo della ninja di Kusagakure come a volerla...proteggere <indubbiamente ti farai trovare pronta e sono alquanto sicuro che non sarà qui il loco ove le tue carni troveranno la pace eterna> un modo per quanto ambiguo, quasi carino, di dirle che non morirà di certo in questa guerra, forse non glielo permetterà lui stesso...chissà. Lo sguardo permane fisso sul volto di Sango, parola per parola, la voce di Sango lo raggiungerebbe con facilità, dalle singole risposte a quel discordo tanto azzardato quanto pericoloso con un essere come il Rikudo Sennin, le di lei parole raggiungerlo, calde...tenue, come un abbraccio, fino a quella volontà di volerlo vedere in azione su un campo di battaglia, mentre ode ogni sua parola però qualcosa crescerebbe all'interno di Akendo, difficile definirlo a stento comprenderlo parole che potrebbero elogiare una sua grande qualità mettendo quasi in disparte però ciò per cui i tanti lo temono ed il motivo per il quale egli ancora vivere, prima ch'ella possa anche solo continuare il proprio discorso, la destrosa del possessore del Rinnegan, rimasta per diverso tempo posata sul seno della ragazza a percepir il batter del cuore di Sango, risalirebbe fino al collo, adagiandosi perfettamente con la propria mano come ad incastro, senza fare troppa pressione ne voler intenzionalmente fare male, dapprima lentamente e successivamente con più animosità, la porterebbe sempre più vicino al tronco maestro, facendo attenzione a non far cadere entrambi per poi spingerla con un po' più di vigore sulla corteccia stessa del tronco portante, sicuramente un impatto un po' più duro ma nulla di doloroso tecnicamente. Se riuscisse nel suo intento e non vi fosse una reale resistenza, il suo sguardo dapprima fisso nelle di lei iridi, mostrerebbe qualcosa di diverso, forse di più freddo, come se qualcosa lo avesse quasi stizzito ma al tempo stesso affascinato...interessato, il respiro caldo del Seiun investire le goti leggermente arrossate della ragazza, ad ormai pochi centimetri, il suo volto ora farsi sempre più vicino a quello di lei, centimetri dopo centimetri, prendendosi tutto il tempo del mondo, come statue di diamante e cristallo, quasi immobili nei suoi movimenti, portandosi dapprima vicino ai lobi sinistro d'ella, investendoli nuovamente con il proprio calore e successivamente schiudere le proprie labbra, sussurrandole quasi codeste parole...parole quasi glaciali <e così hai preferito la mia mente e le mie parole?> andrebbe nuovamente e decantar le di lei parole poc'anzi pronunciate, il tutto portando le sue labbra da quella posizione tremendamente vicina alle calde orecchie della Ishiba fino al suo collo,nella sua parte rimasta scoperta, tentando una volta arrivato di risalire a sua volta il collo stesso per tornare ai lobi d'ella ma questa volta utilizzando la propria lingua in maniera delicata e salivare come se volesse tracciare quasi un percorso sul caldo e morbido collo ancora scoperto dalla presa della destrosa di Akendo che di certo non cesserebbe di esistere a meno che non sia ella a volerlo. Tornato nuovamente alla posizione originale continuerebbe con quel sibilo quasi demoniaco, mentre la propria mancina ora ripercorrerebbe il fianco della kunoichi con l'indice ed il medio, tastando a tratti le sue forme in maniera sempre più forte mentre novelle parole verrebbero lasciate fluire <e se ti uccidessi proprio qui e adesso?> il suo tono potrà sembrare di tutto ma certamente non scherzoso <allora forse ti potrebbe attrarre anche la mia mera forza ?> Domande che vengono poste una dopo l'altra quasi in maniera retorica mentre quello che potrebbe sembrare un gioco malato continuerebbe <come ti farebbe sentire, aver sacrificato tutto per poi vedersi volare via tutto in un battito di ciglia?> a conti fatti ciò che le ha dato e promesso potrebbe riprenderselo e con gli interessi stessi, non dovrà mai dimenticare con chi ha a che fare, per quanto possa sembrare umano, di umano vi è ben poco in lui eppure ciò che prova e più forte che mai, arde più che in altri uomini. Respiri sempre più intensi i propri mentre le dita della mancina arresterebbero il loro moto adagiandosi unicamente su quel lembo di corpo, le labbra quasi sfregarsi contro i lobi della kunoichi di Kusagakure <non permetterei mai a nessuno di governarti, non permettere mai a nessuno di decidere il tuo futuro ne decidere chi tu possa essere> ed eccolo li nuovamente, quando tutto sembrerebbe poter prendere una piega tutt'altro che piacevole, più macabra a sicuramente rischiosa, eccole di nuovo con quelle ultime parole sussurrate che sembrerebbe quasi tutto un gioco per lui ma non è così, il proprio sguardo trasmette ben altro, sicuramente nel suo profondo è rimasto in parte stizzito da quelle parole ma affascinato dall'incredibile sincerità di Sango, qualcosa di raro e che ancora ben non comprende, sopratutto il perchè faccia così e dunque vuole scoprire, esplorare e vedere fin dove si arriverà. Prima che le sue parole precedano un silenzio tombale che ben preferisce ed ammira al susseguirsi di uno dei suoi discordi, per un ultima volta schiuderebbe quelle labbra andando a concludere il discordo precedente...<bhe nessuno a parte me> attimi di pausa <mi sembra ovvio> è sua, lo è da quella notte in cui ella gli vendetta l'anima e lo è anche adesso, un anima come la propria che ora vaga alla ricerca di un desiderio più grande, un anima come la propria che sia dilaniata dal dolore, un dolore che cova e si porta da anni e anni, forse anche per questo percepisce un qualcosa di strano in quella sorta di "connessione" con quella giovane ninja. La mano destra ora allenterebbe la presa sul di lei collo, scendendo nuovamente tra i suoi seni in quella posizione ad entrambi sicuramente più congeniale, il volto del Sannin spostarsi ora dai lobi al viso stesso della Ishiba, guardandola intensamente negli occhi per risponderle un ultima volta alla sua affermazione <perchè ai miei occhi sei una bellissima lucciola, inafferrabile a tratti, una lucciola completamente avvolta da un fuoco inestinguibile> una breve pausa prima di concludere con il proprio calore investirla un ultima volta e una vicinanza incredibile tra i due volti stessi <anche in una battaglia io ti vedrei danzare perchè ai miei occhi saresti l'unica cosa che potrei degnare e posare il mio sguardo> come un bambino attratto quasi da una luce a lui incomprensibile, così sarebbe il Rikudo Sennin. [Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] Nemmeno si accorge momentaneamente del freddo che le soffia sulle braccia nude e bianche finchè l'altro non le poggia quel mantello , caldo si, con il tessuto morbido a coprirla, ornata per un momento da quelle nuvole rosse che ornarono la sua antenata . Se ne sorprende di quel gesto silenzioso, e di certo non capirebbe appieno le intenzioni altrui ma accetta in silenzio senza andare a commentare, non avrebbe senso, ne ai propri occhi e ancor di più a quello del sannin. Sarebbe stata veramente pronta? Solo il tempo l'avrebbe deciso, ma non le manca lo spirito combattivo, quello mai. Una fiamma che continua a bruciare inesorabile . E alla fine confessa, in quella sincerità disarmante forse per il riduko sannin, forse no. Ma le conseguenze ci sono e di certo non se lo aspetterebbe, non in quel modo così veloce . La mano altrui che sale improvvisa mentre le sue iridi sono attaccate alle sue, la sente tendersi intorno al proprio collo e avrà certo la grandezza per afferrarlo in pieno. Il cuore che parte in una cavalcata inesorabile, stupore mista a quella sana paura le pervadono il volto, potrebbe spezzarla in un attimo probabilmente, un battito di ciglia per non esserci più. Non le fa male però, si sta evidentemente trattenendo dal farlo e il corpo non si trova altro che costretto ad indietreggiare al meglio in quella velocità fino a sbattere contro la ruvida crosta che ricopre l'albero. La sente, dura e viva dietro di se, e le sfuggirebbe un piccolo colpo di tosse per il colpo da dietro ma anche per la mano nella gola. Non sa cosa dire, cosa fare, cosa potrebbe mai fare lei? La mano propria che ormai è scivolata via da quel viso ormai, portandosi automaticamente sul braccio altrui stringendolo . Che resistenza potrebbe opporre dopotutto? Le iridi non si staccano dalle sue leggendone quella freddezza, come se si fossero congelate di colpo, e probabilmente è così. Il respiro è veloce, il petto che sale con più ritmo così come il cuore, solo le gote sono bianche, più bianche di prima . I volti sono vicini ormai, terribilmente < Akendo > sussurra con la voce leggermente incrinata dallo stupore iniziale mentre ode le sue parole, i suoi sussurri nel proprio orecchio , ma quella paura che scema quando sente la sua lingua e il suo respiro sul proprio collo, quasi ansima adesso, tenendosi di fatti a quel braccio se fosse possibile, ma non per allontanarlo, ma per non cadere dall'albero , per non parlare di come anche le sue dita si muovano lungo il suo corpo causandole un certo numero di brividi lungo la schiena. Le iridi sono socchiuse adesso, le labbra semi aperte a lasciar andare velocemente quel calore e il volto reso rosso dal momento. La mano sinistra si stringerebbe sul braccio altrui se fosse li quando la morte le sussurra direttamente ma non riesce a rispondere, il cervello ormai in tilt da quella situazione < non .. > inizia lei in quei sussurri < non morirò, non oggi > un sussurro debole il suo . Non vuole morire, tantomeno in quel modo ovviamente . La tortura continua, con le mani di lui che sente e anche con le labbra . Sente le successive parole è la lasciano disorientata, la presa al collo non le fa male, risulterebbe quasi piacevole nonostante tutto < cosa ? > ovvio che si sia perso un passaggio che è avvenuto nella mente del sannin, ma che lei in quel momento, poco padrona di se e della situazione farebbe fatica a comprendere . Nessuno a parte lui..lo comprende, quella posizione nei propri confronti, e di come ella all'effettivo si senta parte di quello < si > sussurra infine mentre la tortura rallenta il suo corso, per fortuna. Sa di avergli venduto l'anima e di averlo desiderato quel giorno, e lo desidera anche adesso in quella foresta umida. La mano scende infine lasciando solo una breve ombra rosea sul punto in cui è stata appoggiata per diverso tempo, dovuto anche alla freddura notturna, per scenderle sul petto dove noterà il suo respiro affannato e il cuore ormai partito verso altri posti. I volti che si incontrano di nuovo, lo osserva quasi intimidita da quello sguardo, e il rossore non farebbe che aumentare per altri momenti , bollente in confronto a qualche minuto prima . La sinistra che salirebbe solo per poggiarsi su quella altrui sul proprio petto, non la stringe ne altro, solo per appoggiarvisi, di nuovo investita dalle parole, di nuovo investita da un altro cambiamento che nota . E arriva pure la risposta alla propria domanda, il ciò riporta la sorpresa a dipingersi sul volto di ella e una nuova ondata di rossore , quante emozioni che si soffermano su di lei, tutte chiaramente visibili < spero.. di vederti li ad osservarmi > una dichiarazione abbastanza forte, almeno per ella, di qualcosa che non si aspettava di certo dal riduko sannin, il cuore che si riempie di un calore intenso, ma non stacca gli occhi dai suoi, con il capo leggermente sollevato, il manto nero e rosso sulle spalle che la proteggono da eventuali schegge. Come ci son arrivati fin li? Dopotutto lei era stata solo sincera nei suoi confronti, incapace di mentirgli per puro gusto, incapace di mostrarsi fredda e distante. [chakra on] [Foresta di Mangrovie] Così come quella notte anche ora, in questa buia ed angusta foresta pare che vi siano unicamente loro due, due figure così vicine da sembrarne una sola, unite all'unisono e difatti proprio come in quella notte nei bassifondi di Kiri, nuovamente i due si troverebbero legati e connessi da questa sorta di...ninjutsu? Non saprebbe spiegarlo, nemmeno il Rikudo Sennin stesso e forse è per questo che ora si trova li, ancora una volta ad esplorare ciò che non comprende, un legame che non comprende, d'innanzi ai suoi occhi si la figura della giovane Ishiba ma divorata da potenti e rosse fiamme, rosse di un cremisi simile agli stessi capelli d'ella, ai suoi occhi è come un bambino che osserva d'innanzi ad un fuoco il cuore dirompente di quest'ultimo, una fiamma alimentarsi e non morire mai. Nonostante tutto, mantiene questa dicotomia e paradossale esistenza stessa nel mostrare qualcosa di appena citato nel suo sguardo, qualcosa che potrebbe ben comprendere la stessa Sango o non sarebbe li come il Seiun ancora una volta, così vicini, da percepire odore e sapore altrui della pelle, non sarebbe li nonostante tutto, nonostante il fatto che egli possa spezzare la sua fragile vita da un momento all'altro e quando sembra tutto perduto, quando il freddo gelo delle parole altrui sembra decretare qualcosa di ormai definito, come una sentenza, ecco che d'innanzi ad ella gli si pone un desiderio egoista, è sua...come se egli fosse esente da qualsiasi altra parola d'indipendenza da lui stesso pronunciata in precedenza, questo è Akendo, la sua mente mostra qualcosa, il suo sguardo prova altro, le sue labbra raccontano un'altra storia ed il suo corpo esprime desiderio...ardore, egoismo e avida brama, un mix così complesso da comprendere che conscio di ciò, quasi si gusterebbe le molteplici reazioni che la shinobi stessa avrebbe, dagli sguardi terrorizzati, a quelli increduli, passando per i gemiti strozzati, le rosse gote che lentamente spargono sul viso intero la medesima reazione, i loro respiri intrecciarsi ancora una volta. Ed eccoli, faccia a faccia, le loro labbra continuare ad urlare, così vicine eppure non unite, così bramose l'una dell'altra eppur ancor non si chiamano a vicenda, stridono come due katane a fil di ferro saprebbero fare, ognuna racconta una sua storia, ognuna racconta un proprio desiderio, ascolta le parole di lei, così vicino da poterne percepire l'odore stesso del suo respiro, investito dal caldo di ogni sua parola, con lo sguardo violaceo posto nelle di lei iridi, ascolta ed assapora ogni singolo istante, assapora ogni sillaba, con avida attenzione, la guarda per ciò che è ai suoi occhi una fiamma incandescente come un insetto con la luce se ne ritroverebbe attratto, smanioso a sua volta però di catturare quella luce, prenderla tra i propri palmi e con avidità chiuderle, catturarla...è sua. La mancina dello stesso Sannin ora in riposo sul lembo di tunica cremisi donatagli proprio dallo stesso Seiun, ricomincerebbe a muoversi, come prima entrambe le proprie dita scivolerebbe tra l'esterno coscia scendendo e risalendo nuovamente verso il fianco mentre il volto nuovamente si porterebbe quasi parallelo questa volta alle di lei gote e labbra, come se fossero uniti nei propri volti, non abbastanza vicino alle di lei orecchie, non abbastanza unito alle di lei labbra...lentamente schiudersi le proprie gemelle, lasciando che rivoli di parole e contorti desideri si palesino tra i due, come un invitante serpente peccaminoso, le parole del ninja leggendario si insinuerebbero ancora una volta tra le membra d'ella, quelle più importanti,quelle della mente e dello spirito <no> esclamerebbe in un semplice sussurro <non morirai...non oggi> lento nel far susseguire ogni parola, come una lenta tortura, il suo volto girarsi un istante verso le di lei labbra, così che per volontà propria e fisica le labbra d'entrambi si sfiorino per qualche istante, prima che Akendo stesso riporti come nella posizione da poco assunta il suo stesso viso, procedendo con quelle ora tiepide parole <oh ma mi vedrai ed io> un'altra breve pausa, assaporando ogni parola propria, ogni respiro affannoso d'ella, percependo ogni battito accelerato con la destra nuovamente su quel petto rigoglioso <io sarò li ad osservarti> una frase che a tratti potrebbe apparire come una conferma, a tratti una promessa e a tratti quasi una condanna. Nel mentre che le parole si dileguerebbero in favore in un silenzio più atono, la mancina propria continuerebbe a muoversi questa volta ben più verso l'altro quasi all'altezza scapolare nel cui tragitto osserverebbe e tasterebbe ogni suo lineamento e forma legata al corpo d'ella come se poi...non ne avesse già memoria più che indelebile di quella notte consumata da malsani desideri, bramosie ingurgitate ed urla consumate ed arse nel fuoco vivo della passione <dimmi adesso>...<cos'è che brami ora più di ogni altra cosa? cosa desideri realmente?> nuovamente le sussurrerebbe, parole tentatrici, parole che lasciando interpretazione molteplice ma che ricadono principalmente su questo momento, sul pathos stesso e la tensione che entrambi stanno vivendo, ultime parole che ben potrò ricordarsi la stessa Sango di aver udito al loro primo incontro... continuando però a proferir parola, questa volta si muoverebbe nel mentre, in una posizione analoga a quella che li vedeva l'uno d'innanzi al viso dell'altra ma facendolo con estrema lentezza ed attenzione affinché sul calar quasi delle sue ultime parole le labbra gemelle d'entrambi si incontrino, quasi incastrandosi per qualche secondi venendo poi successivamente strappate l'una dalle altre, separare nuovamente senza mai realmente incontrarsi, riportando il proprio viso d'innanzi a quello della ninja di Kusa, in attesa della sua risposta...forse. [Equip Ama Mabushi] [Izanagi & Izanami equipped] [Chakra on] [Rinnegan off] Le menti dei due son vicine, ma la visione ai due differente, di come lei si esponga tanto in un modo tanto sincero da spiazzarlo, e come lui possa essere così possessivo e avido di brama e desiderio. Non le resta che abbandonarsi a quella forza per lei inattaccabile. Le iridi connesse tra di loro nel leggerne i rispettivi pensieri, come affondare in un mare viola alla ricerca di qualcosa che forse troverebbe infine. Qualcosa di diverso dal loro primissimo incontro,dove l'altro la lasciò da sola in quel di Kusa. Mentre quella notte ha avuto modo di stupirsi di come l'altro sia in realtà. Un kami si, ma anche un uomo . Ormai l'ha detto, e sa che quello comporterà qualcosa per lei, e forse anche per lui, il fatto che ormai quel legame s'è unito da entrambe le parti . Le mani altrui si muovono ma lei resta immobile, costretta da quella posizione e da quello sguardo, e le sue parole strisciano verso di lei interrompendo il silenzio . Non morirà oggi, ma non è la paura di morire adesso a farle da padrona. Potrebbe essere anche una sua gentile concessione , chi lo sa cosa passa realmente per la mente del riduko sannin. Si sfiorano ma non si toccano ancora, immobile lo osserva come un uccellino davanti un serpente . Un lieve sorriso le fa sollevare gli angoli della bocca verso l'alto, ci sarebbe stato, e quella per lei vale come una promessa. Sarebbe stato li alla fine, e lei l'avrebbe visto , forse entrare anche in azione a dar mostra di quella forza che s'è scagliata su di lei in un attimo poco prima. I brividi continuano , il rossore che non svanisce di certo, rimane li come quel cuore che battè come un colibrì, veloce e inesorabile. Cosa desidera adesso? Cosa vuole veramente? Ma non ci sarebbe spazio per il pensiero adesso, sarebbe qualcosa di troppo lontano per lei che agisce più con le sue sensazioni più profonde, che siano rabbia, odio, desiderio, amore, tutto finisce per comandarla per lo più < te > sussurra semplicemente, ecco cosa è il suo desiderio. La voce morbida, quasi trema nel dirlo, in quella sincerità che non ha confini , non per il sannin dopotutto. A cui ha già esposto tutto, si è messa a nudo davanti a lui mostrando la sua parte più intima e recondita. Non desidera altro che averlo per se, per un atto anche egoistico del termine, sapere che sia suo. Ma sa anche che questo potrebbe esser lontano dalla realtà, o esser un pericolo per lei. Non le importa, non adesso. Lo vede avvicinarsi, per qualche momento anche le sue palpebre calano lente ed inesorabili per attendere quel tocco lieve e morbido, qualche secondo soltanto prima di strapparsi a lei < desidero te > sincera ed egoista nuovamente rinnova le proprie parole quando i due visi son lontani ormai. Le iridi che si riaprono per incrociarne lo sguardo, attendendo di capirne le sensazione e le emozioni , qualunque cosa ci sia dentro il rinnegan stesso. [chakra on] [Foresta di Mangrovie] Una lotta infinita, tra le loro menti, i loro corpi, i loro sguardi, le carni desiderarsi, i desideri intrecciarsi come i loro stessi respiri eppure uniti in quel sadico et malsano gioco che li vede contrapporsi e bramarsi con avidità, come due anime affini rincorrersi nel mondo a loro consono, ignorando tutte le altre anime erranti, uniti da una catena invisibile, un filo del destino...quello rosso. Difficile spiegare quello che agli occhi dello stesso Akendo prende unicamente forma come desiderio, ogni qual volta che la vede, ne desidera il controllo, il possesso, la vuole ed è sua, nella più totale arroganza ed egoismo, d'innanzi ai violacei occhi dai cerchi concentrici vi apparirebbe una figura, la figura di Sango, una figura incatenata a quegli stessi occhi dalla quale non la farà mai andare via. Ogni qual volta che il loro incontro va ben oltre le semplici chiacchiere ecco che inizia quella malsana attrazione reciproca, quell'invisibile filo attrarli l'uno all'altra, ad ogni incontro sempre con più forza, un respiro, come per cercare di placare qualcosa che fa parte di se stessi, un sospiro che vada ad intrecciarsi a quello della ragazza e che accompagni le sue...parole, quei gemiti sussurrati che ode assieme a quelle poche parole frammentate ma il cui desiderio e risposta sono ben chiari agli occhi dello stesso Seiun, che non aspettava altro che quelle semplici parole, forse fin dall'inizio di questa nottata, eppure entrambi ancora una volta di certo non si sarebbero aspettati un esito del genere, sicuramente non la stessa Sango che inconsciamente sta osservando e scorgendo ben più di quanto tanti altri ninja sono riusciti a scorgere e vedere della figura di Akendo Seiun, il Rikudo Sennin, qualcosa per molti forse tanti inarrivabile, inafferrabile e di questo anche l'Ishiba dovrà prestare attenzione, è riuscita a scorgere qualcosa in più ma nient'altro che una goccia di quell'immenso ed infinito mare che il suo stesso sguardo violaceo propone e nel quale è così facile immergersi e altrettanto perdersi, un gioco pericoloso, una danza folle ch'ella ha iniziato e dalla quale e quanto pare non vuole di certo allontanarsi. Di rimando a quelle parole poc'anzi udite, si avvicinerebbe terribilmente al di lei viso ormai di un candido rossore misto a stupore probabilmente, i loro respiri baciarsi nuovamente, le dita della mancina muoversi da quell'altezza scapolare e scendere, scendere ben oltre il fianco, sfiorandole nuovamente l'esterno coscia e questa volta scendere ancora un po' di più per poi lentamente sfiorare la parte interna della coscia stessa, questa volta però il movimento del capo non si arresterebbe, arriverebbe fino a sfiorar le labbra d'ella gemelle prima di sussurrarle <se è ciò che vuoi...non aspettavo altro allora> nulla di più mentre prima che quelle labbra possano schiudersi la propria lingua si poserebbe per qualche istante lungo le morbide carni delle labbra di Sango, a saggiarne il sapore in un moto di passione continuo prima di discostarsi leggermente da quella posizione per dare solo ora un minimo di spazio alla ragazza, ammesso che lo voglia ed infine pronunciarsi, schiudere quelle labbra probabilmente per l'ultima volta...in tale loco <ormai la notte è calata e se non sbaglio il tuo accampamento non è poi così distante> poche e semplici parole, non serve altro ad entrambi per capire. Senza troppi convenevoli se entrambi lasciassero quel loco assieme, potendo contare sulla velocità stessa del Rikudo Sennin, avrebbero modo di continuare la loro nottata, una nottata consumata nuovamente tra gemiti trattenuti questa volta, bramosia e libidine, saliva desiderosa di ardere così come le carni d'entrambi, il mattino seguente, al risveglio d'ella dal suo riposo non troverà la figura di Akendo ad attenderla e probabilmente in cuor suo l'avrebbe anche immaginato, al suo posto però si potrà ritrovare, si ancora nuda ma avvolta prima di tutto dal manto dell'Akatsuki dello stesso Seiun, potrebbe pensare ad una dimenticanza ma quel manto nero dalle nuvole cremisi saprebbe più di una promessa sottintesa, mai accennata, mai detta neanche al culmine del piacere più estremo seppur strozzato nella notte all'interno di quell'accampamento, una promessa che si rivedranno, che tornerà per riprenderla ma...sempre meglio di niente no? [END]