L'avvento della stella del Sud

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16:26 Yosai:
  [Porto] Non ti capita mai di percepire quella nebbia come amica. Di solito lo detesti quel grigio, gelido sudario che ti si stringe addosso. Soffocante. Stavolta invece apprezzi il fatto di poter rimanere da solo, nascosto al mondo. Ti lasci circondare dai vapori della nebbia come fossero amici danzanti che appena t’accarezzano prima di svanire dietro le tue spalle. I tonfi sordi dei tuoi passi ti annunciano al pubblico, graffi il suolo arido e sterrato di quel posto dimenticato da dio con i pesanti scarponi che usi come calzature. Da questi emergono fasciature da combattimento rosse che avvolgono ambo le leve inferiori fin sotto al polpaccio squadrato, da queste si dipanano le ampie volte di stoffa del nero pantalone d’un chimono la cui parte superiore veste il torso ampio e spesso, dalla classica forma a V, più simile al tronco d’un albero che a quello di una persona. Le falde nere si chiudono davanti al petto lasciando la profonda scollatura che si apre dai pettorali e lascia libero il trapezio e il collo taurino che sostiene il viso dai tratti affilati, definiti, come scolpiti nella nuda roccia. A decorarti la faccia ci sono quelle due cicatrici che porti come trofei, la prima dalla fronte scende in verticale fino allo zigomo sinistro, la seconda corre in orizzontale lungo la fronte stessa, come il taglio sul coprifronte di un mukenin, ma sulla carne viva. Tieni i capelli sciolti sulle spalle, lunghi, leggermente mossi, ti incorniciano il volto. Gli occhi blu come il mare profondo sono fissi davanti a te, come se ciò che c’è intorno e dietro non servisse. Ben visibili i segni distintivi che ti porti dietro, a cingerti la vita, facendo da cintura al chimono, il coprifronte di konoha cucito su un elegante drappo di stoffa rossa, dietro l’ampia schiena campeggia cucito lo stemma degli Akimichi e sul pettoral sinistro è cucita una logora toppa di stoffa grigia raffigurante un pugno stilizzato. Le braccia le lasci morte ai lati del busto, ben distanti dal corpo a causa dello spessore dei dorsali. La mancina tiene stretto un contenitore di cartone dal quale emerge profumo di ravioli di carne al vapore. Così esordisci in quel posto devastato dalla guerra.

16:31 Sumie:
  [Porto] Che tempo ci può essere a Kiri? Nebbia. Scontatissimo meteo quello che avvolgerebbe l'intero paese dell'Acqua, la maggior parte delle zone sono cosparse da una nebbia seppur non relativamente fitta. Sumie è scesa in campo da uno dei villaggi più lontani, Kumo; dopo aver colloquiato con il Kage, è stata richiesta la sua partecipazione e presenza alla situazione del villaggio della nebbia, deve agire a tutti gli effetti come ninja di Kumo senza batter ciglio e così è stato fatto. Sumie non ha equipaggiamenti di grande qualità, le sue mani bastano e avanzano del resto; una divisa da ninja orna il proprio corpo, una maglia attillata con maniche lunghe e collo alto avvolto all'esterno per non soffocarle il mento e bocca lasciando che sia visibile la sua esile seppur formosa corporatura, tonica al punto giusto se così si potrebbe identificare. I capelli sono sciolti, svolazzano leggermente ad ogni passo in quella landa la quale dovrebbe ricevere pochissime visite in questo periodo. Sumie perchè è li? Semplice, è stata portata con una piccola barchetta da una coppia di anziani che l'hanno aspettata al porto del Fuoco, un piccolo mercantile per così dire. Il volto si solleva e quegli occhi cremisi punterebbero proprio il faro, opacizzato dalla nebbia circostante "...iniziamo" La testa si muoverebbe a destra e a sinistra, un piccolo scrocchio proveniente dalle ossa del collo annuncia la sua entrata in scena a tutti gli effetti. Il chakra di Sumie, come di prassi, è rimasto attivo per tutto il tempo, dalla propria capitale fino a questo punto per non incombere impreparata in situazione particolari o delicate. Sulla schiena porta uno zaino con giusto qualche porzione di cibo, bevande e una tenda da campeggio, insomma cosa relativamente basilari per percorrere una tratta simile ed avere un proprio accampamento senza affidarsi a quelli già esistenti degli altri villaggi che hanno preso parte. Il coprifronte della Dainin è indossato sul bicipite sinistro, unicamente la placca del proprio villaggio è presente, cucita o fermata in qualche modo dalla manica della sua dolcevita. Fame? Tantissima, non è riuscita a mangiare per tutto il viaggio e forse l'arrivo di Kiri potrebbe aiutarla a fermarsi qualche ora prima di continuare. Yosai potrà conoscere Sumie, fra la corporazione si conoscono più o meno tutti, da considerarsi anche il grado che ha la donna nella società ninja, non indifferente. Poi, del resto, chi potrebbe non richiamare alla propria memoria un ninja dagli occhi rosso fuoco ed una capigliatura celeste? Ma questo spetterà a Yosai. Quest'ultimo potrebbe notare senza problemi la donna scendere dal mercantile, movimenti sinuosi, delicati ma allo stesso tempo decisi, men calibrati ed una postura impeccabile. Sumie con un cenno del busto ringrazierebbe i due anziani, dirigendosi in una zona con un po' di spazio per fermarsi a mangiare due cose.[ck on]

16:52 Yosai:
  [Porto] Non hai problemi ad avanzare superando le poche abitazioni semidistrutte di coloro che usavano lavorare al porto equando giungi al molo gli occhi blu s’allargano un poco nel notare che qualcuno ha ancora il coraggio di spingersi così all’interno della zona di guerra con un’imbarcazione. Dev’esserci stata una ragione molto convincente. Te lo ricordi, quando sei giunto in questo postaccio con l’avanguardia del tuo paese, che ti sei dovuto fermare al grande porto, qualche isola più avanti. Certo che te lo ricordi, e così ti fermi li all’imbocco del molo ad osservare il fantasma di quella nave immersa nella nebbia. Ben presto dai vapori prendono forma scure sagome come spiriti che concretizzano mano a mano che ti vengono in contro, acquisendo dettagli e colori. Te ne stai lì in disparte come un grosso albero a decorare il molo, con quello sguardo che la natura ti ha dato troppo arcigno per essere considerato normale. Saresti un ottimo vecchietto giudicatore di cantieri edili, ma lo sguardo si sofferma immediatamente su una figura. La riconosci principalmente perché è il tuo opposto. Lei ha gli occhi rossi e i capelli blu, tu hai gli occhi blu e i capelli rossi, se quelle ramature scurissime le vogliamo considerare rosse. Tu sei grosso, lei è piccola, ma tu sei debole, lei è forte. Tu sei del sud, lei è del nord, eppure lei è lei. Lei è la stella del sud. S’allarga di nuovo dalla sorpresa il tuo sguardo mentre lentamente tenteresti di intercettare la sua strada, rendendoti forse un po' più visibile, come se ce ne fosse bisogno, vista l’enormità del campo visivo che ricopri <Suime-sama?> Non l’hai mai vista dal vivo, hai sentito solo parlare di lei, hai letto di lei sulle pergamene che hai trovato riguardo alla corporazione. Lei è come te, praticamente non ha equipaggiamento. Basti tu a te stesso, basta lei a se stessa <b…benvenuta> sei nervoso? Si, come sempre sei tanto grosso eppure ti senti tanto piccolo di fronte a chi ha fatto tanto più di te, chini leggermente il capo in un cenno di rispetto, lasciando che qualche ciocca antipatica di capelli ti finisca davanti al viso, ci infileresti subito la grossa, spessa mano destra, con le dita a tirarli su, togliendoli di mezzo <è un onore> le mormori con voce profonda, la tua, la solita, purtroppo hai delle corde vocali spesse come funi e una cassa toracica troppo ampia.

17:02 Sumie:
  [Porto] Uno scossone con la propria testa verso sinistra per poter togliere anche lei i propri capelli dal proprio viso. I propri sandali shinobistici anch'essi rigorosamente neri e gommati poggiano su quel terriccio e su alcune pietre che ornano la zona. Qualche metro in avanti, zaino in spalla, ed ecco... Un nome? Si fermerebbe a qualche metro da Yosai, una squadrata da capo a piedi veloce, puntandosi sul ragazzo; due opposti. La testa della donna si inclinerebbe verso destra, assottigliandone lo sguardo "Dovresti essere... Un certo ninja di Konoha, vero?" Bhe, si... Genia "Mi è stato detto che hai già partecipato alla situazione di Kiri, Yoso? Yosoi? Yosai?" Arrossendo appena, compiendo un cenno in avanti "Perdonami, ho una pessima memoria" Il passi in avanti porterebbe il corpo di lei vicinissimo a quello di Yosai quando si chinerebbe, esso avrebbe la zona del seno di sumie vicino alla sua testa china. Potresti, se verrebbe concesso, sentire un tocco sul tuo volto, una mano nuda, delicata, forse troppo per la fama della donna, che ti accarezza parte della guancia destra e del mento, sfiorato. "L'onore è il mio vedere un compagno, non è stato molto affascinante scendere da sola in questa landa, ma ci sono riuscita" Un sorriso ad abbozzarsi, sperando un suo sollevarsi con la schiena, guardandolo da capo a piedi, di nuovo. È veramente un armadio e si sente come un piccolo criceto indifeso in questa situazione "È sicura come zona questa? Vorrei sgranocchiare qualcosina per rimettermi in sesto onestamente" Sfilerebbe lo zaino, lasciandolo cadere con un tonfo tale da creare delle crepe sulle rocce sotto di esso "Ehm... Qualcosa per l'allenamento, se ho del tempo libero... Meglio approfittarne, no?" Arrossirebbe, vedendola come una figuraccia la sua scena.[ck on]

17:26 Yosai:
  [Porto] Te lo ritrovi davanti agli occhi, quel pezzo di corpo di lei che normalmente è vietato, se non esplicitamente concesso. Non è colpa tua, e come potrebbe, è lei che s’è avvicinata, eppure senti un’esplosione di calore partire dall’ipotalamo, li dove si scatenano fervidi gli istinti animali, per inondare tutto il corpo. Fa un caldo incredibile adesso, vero? È per questo che ti si arrossano le gote <Hai> annuisce tirandoti su di scatto come se avessi ficcato la faccia nell’acqua bollente. <Yosai Akimichi> ti presenti, ancora troppo formale <Non preocuparti, Suime-sama, non sei tenuta, e poi ho un nome complicato?> ma dove? Ma che dici? C’è poco da fare in guerra i ferormoni fanno effetto doppio, soprattutto per te che ne sei vulnerabile. Quel cenno sul tuo viso, contribuisce a farti diventare la faccia rossa come un peperone. Sei caldo, potrà percepirlo Suine. Troppo caldo. Forse si, un po' è dovuto all’imbarazzo, ma ci metti anche tanto del tuo, con quel metabolismo iperattivo che ti ritrovi. <C…Ci credo> cosa, che non deve essere stato poi così divertente viaggiare da soli o che lei ci sia effettivamente riuscita? <Insomma, un viaggio del genere deve essere poca cosa per la stella del S...> non finisci la frase, un tonfo sconvolge il terreno e tu devi far attenzione a tenerti la mascella per evitare che ti caschi al suolo. Dovresti anche fare attenzione a non farti cadere per terra le palle degli occhi, ma per fortuna a tenere c’è il nervo ottico. <I…In realtà non esistono zone sicure nell’isola, ma questa è una delle più pattugliate. Gli accampamenti dell’alleanza non sono molto distanti> Le spieghi, un po' macchinoso e parlando in fretta. Ci arrivi dopo che lei ha detto che vorrebbe sgranocchiare qualcosa e d’istinto riduci di nuovo la distanza con lei, assottigliando gli occhi per la polvere alzata da quel tonfo <Se vuoi ho da condividere qualcosa> alzi il braccio mancino, spesso e definito sotto la manica lunga. La mancina infatti stringe un cesto pieno di ravioli di carne al vapore <Sono appena fatti… di solito approfitto per la solitudine di questo posto per sgranocchiare qualcosa… ma la compagnia della stella del sud non si rifiuta mai> Stendi le labbra sottili fino a snudare le zanne perfette in un sorriso quasi solare, mentre il tuo sguardo blu inonda i tizzoni ardenti di lei e bagna gli zigomi, le guance, il collo e poi giù, seguendo le sue curve. <Come mai la nuvola manda il suo Dainin…?> si ti sei fermato in tempo… in realtà posta così è ovvio che anche la nuvola vorrebbe contribuire e aggiungere il “da sola” che avresti voluto aggiungere all’inizio avrebbe sminuito la presenza della stella del sud, che probabilmente da sola vale quando cento genin alti e tonti come te. Ecco, si, meglio che prendi quel raviolo, te lo ficchi in bocca e taci.

17:40 Sumie:
  [Porto] Gli occhi della Dainin si schiuderebbero appena, più del dovuto. Osserva il rossore sulle gote del Taijutser, di quel colosso che sembrerebbe sciogliersi e diventare talmente rosso da causare quasi una esplosione "No dai, Yosai non è complicato" Un occhiolino nei suo confronti, scuotendo la testa. Le braccia andrebbero a incrociarsi sotto il proprio seno spostando sulla destra il proprio peso, assumendo più una posizione di attenzione che disattenzione, mantenendo sempre il proprio viso inclinato verso l'alto per riuscire a guardare l'omaccione "Nh?" Assottigliando di nuovo gli occhi, notando il comportamento dell'Akimichi e un ennesimo rossore, ancora di più rispetto al precedente "Hei" Poggiandogli debolmente la mano sinistra sull'avambraccio destro dell'uomo "Non ti agitare" Ridacchia dolce, staccando la propria mano poco dopo le sue parole. Ruoterebbe il proprio corpo per mettersi al fianco destro di Yoasi, sedendosi al suolo con un sinuoso movimento, gambe divaricate e zaino che verrebbe trascinato fra di esse, aprendolo "Mh, meglio che non ci siano zone sicure, quanto meno non devo preoccuparmi di chi colpisco" Fa spallucce e no, non sta ridendo, è stata abbastanza seria con la sua affermazione "Uhm, ravioli?" Gli occhi formerebbero un cuoricino, buttando l'occhio sulla sua ciotola "Ed io in cambio..." Aprendo il suo zaino, dentro al quale Yosai potrà notare degli strani manubri con su scritto 1T, il materiale è molto strano, scuro, sembra ferroso, ma il peso risulterebbe decisamente inquietante se trasportato da quella donna per tutto quel tempo, seppur così gracile la sua figura forse nasconde realmente qualcosa, ciò che la fama dice al posto suo insomma "Onigiri!" Tirando fuori una scatola con all'interno sei onigiri "Tre a testa e siamo apposto, che ne dici?" Rivolgendo la scatola verso Yosai, sorridendogli dolcemente mantenendo per qualche attimo gli occhi chiusi, senza preoccupazioni di sorta. Al termine della sua richiesta, venisse accettata o meno, riaprirebbe gli occhi all'ultima domanda dell'uomo "Perché non vogliono spostare troppe truppe" Facendo spallucce "E poi siamo veramente in pochi oltre al Kage di altro calibro nel villaggio, Konoha e Kusa hanno un numero più alto di Ninja realmente forti rispetto a noi" Confida sinceramente, mangiando il primo onigiri "Bhe, non ho mai parlato con te, raccontami qualcosa, su!" E se Yosai avesse mantenuto la distanza di prima, ovvero con Sumie sulla propria destra, essa andrebbe a dargli una piccolissima ed insignificante spallata, giusto per incitarlo a parlare.[ck on]

18:02 Yosai:
  [Porto] Mastichi veloce ma quell’occhiolino ti sconvolge più del death wink di Ivankov in One Piece. Per fortuna non ti scordi di masticare ma per l’amor del cielo almeno quando deglutisci manda tutto nel giusto canale!! E invece no, quel raviolo masticato ti si piazza in bilico tra santi e falsi dei, indeciso se prendere la via dei polmoni e ucciderti o se scendere nello stomaco. Improvvisamente quel paonazzo diventa troppo paonazzo. Sgrani lo sguardo e il collo taurino ti si ingrossa, spingendo le vene sotto la pelle come autostrade di sangue. è il suo invito alla calma che effettivamente fa il suo effetto, quella risatina ha il potere di calmarti e rilassare i muscoli del sonno per deglutire e spedire il raviolo nel giusto condotto <s… no non mi agito> no, tutto normale. Hai la pelle lucida e quel luccicore disegna sul collo e sul petto dei sinuosi giochi di luce con i muscoli tirati sotto la pelle sottile, il dire di lei ti mette addosso una strana allegria. Non glie lo dici che l’hai pensata pure tu una cosa del genere. No, ti godi l’affinità di pensiero e basta. La osservi mettersi a sedere istintivamente ti piazzi di fianco a lei, lasciandoti cadere con un tonfo simile a quello dello zaino, ma senza crepe. Non pesi ancora così tanto. <Qui è facile capire chi colpire> ammette <Se sono cadaverici, coi capelli bianchi, le corna, il byakugan degli Hyuuga, e succhiano via il chakra, allora vanno fatti fuori. Gli altri sono i buoni> ormai le cose si sono fatte nette su quell’isola. Buoni contro cattivi, non c’è mediazione, ne via di mezzo. A quella proposta annuisci così vigorosamente che hai paura ti si possa spezzare il collo <molto volentieri> aggiungi e istintivamente sollevi la mancina per piazzare il tuo secchio di ravioli tra te e lei e, una volta libera, afferri il tuo Onigiri. Non sei delicato come lei nel tocco, non hai imparato queste sottigliezze, sei ancora incapace dimostrare delicatezza. Sei solo pura irruenza, anche nei piccoli gesti. Di nuovo ti si allarga lo sguardo quando noti quei manubri nello zaino <Q…quelli li usi tu?> Chiedi indicandoli. Difficile che li abbia portati per qualcun altro. Ti ficchi immediatamente in bocca l’onigiri appena ti rendi conto della domanda stupida che hai fatto e annuisci quando ti spiega le motivazioni per cui è li e è da sola. <Mi fa piacere averti su quest’isola. Magari ogni tanto ci si potrebbe allenare insieme… è faticoso avere a che fare sempre con chi lancia i propri attacchi dalla distanza o chi fa i trucchetti mentali> scuoti il capo <Fino ad oggi solo gli alberi della foresta di mangrovie hanno sostenuto i miei allenamenti> è chiaro. Dovresti considerare che magari è faticoso anche per i Ninjutser avere a che fare con te, ma sono altre questioni. Ascolti la sua che non è una domanda <I…io?> no, mia nonna, ti schiarisci la voce, sei nervoso ancora <Io sono arrivato qui con l’avanguardia di Konoha, tempo fa. E..> Ti muore un po' in bocca il sorriso impacciato che ti ritrovi, come se un’ombra ti avesse investito <Sono entrato a far parte delle quattro stelle da poco>ammetti con tono greve, come se ti pesasse <sto iniziando a confrontarmi con i dettami e le tecniche di allenamento e mi sono già state utili in un paio di occasone> tiri fuori un ghigno che ti infila gli angoli delle labbra negli zigomi <Qui è tutto un dare la caccia a quella sorta di dio e alle sue copie> concludi <C’è qualcosa in particolare che ti incuriosisce?> perché hai tirato fuori quel tono misto tra il curioso e il malizioso? Non ti si addice, non sei capace.

18:19 Sumie:
  [Porto] Inarcherebbe il sopracciglio destro nel vedere il quasi soffocare di Yosai, la mano sinistra si alzerebbe delicata pronta a schiantarsi contro la schiena dell'omone, la farebbe scattare verso di esso ma, fortuna vuole, non si strozza, bhe meno male no? Ritirerebbe la propria mano mantenendo sempre quel sorrisino allegro sul volto ascoltando attentamente le parole di Yosai. Il proprio vassoio di onigiri resterebbe visibile ed accessibile in cima allo zaino, questo per permettere a Yosai di prenderne quanti ne vuole. Sumie dal canto suo con delle bacchette prese dallo stesso zaino afferrerebbe il raviolo che le porgerebbe, soffiandoci sopra un paio di volte lo infilerebbe fra le proprie labbra, bocca chiusa per masticare per poi buttarlo giù per la propria gola. "Uhm? Con il byakugan? Vabbè, non ci interessa più di tanto a noi, va bene così" Nuovamente spallucce, del resto hanno più o meno la stessa tattica e non è un male questo, riescono sul serio a capirsi a pieno "Uhm?" Ruotando i propri occhi cremisi sui suoi manubri "Ah si, me li sono portati giusto per tenermi in allenamento, erano i più piccoli da portare purtroppo, ma non fa niente" - "Ma lo sai che sono proprio buoni questi ravioli?!" Indicandoli con le proprie bacchette "Ma li hai fatti tu?!" Incuriosita, guardandolo negli occhi con fare stupefatto. "A me fa un sacco piacere trovare un compagno qui!" Sorride, chiudendo nuovamente gli occhi ed arrossendo lievemente come è classico fare "Perchè no, dai, altri due bocconi e alziamoci" Allenamento. L'ha detto eh, si vuole ritirare indietro? Nah, non sembrerebbe il tipo "Mi dispiace non aver saputo all'inizio della tua presenza nelle quattro stelle, sennò sarei venuta a trovarti anche prima! Sei simpatico infondo, un omaccione buono" Ridacchia, di nuovo, continuando a mangiare il proprio onigiri nella ciotola. "Qualcosa in particolare?" Sorride, inevitabile con quel suo modo di fare all'inizio, il dorso della sinistra coprirebbe le proprie labbra essendo che è ancora con un boccone in bocca, ridendo "Fammi pensare..." Deglutendo per bene, osservando il cielo nebbioso. "Sei sempre così rosso e caldo?" Avvicinandosi di poco verso il suo volto, osservandone i lineamenti e il rossore della propria pelle.[ck on]

18:41 Yosai:
  [Porto] Fanno comodo le attenzioni della Dainin, sicuramente. In punto di morte è sempre meglio avere qualcuno a cui affidare le proprie volontà, ma per fortuna non muori. Non sarà certo un raviolo a fermarti. È il suo dire sul Byakugan che ti fa snudare di nuovo le zanne in un sorriso, non la trattieni quella risata, profonda e sguaiata come un ringhio <grrrrahahahaa ben detto, sai non penso gli sia tanto servito quando ho incontrato uno di quei maledetti> ridacchia. Alla fine tu sei li a parlarne con lei, il bastardo è esploso in mille pezzi quindi tutto sommato no, non gli è servito tanto. Snudi di nuovo il tuo sorriso solare quando lei ti fa i complimenti per i ravioli <mh? Oh no> scuote il capo <c’è un cuoco nell’accampamento di Konoha a cui do la mia dieta e che mi assicura di farmi avere i pasti quando mi servono> Si, è meglio che sorvoli su come l’hai convinto a ricevere attenzioni tanto speciali. Ma d’altronde mica puoi cavartela con tre pasti al giorno come tutti. Ne fai almeno il doppio, e con porzioni non proprio normali, vero? <Sai, ho un metabolismo un po' particolare> E si vede. Ti rimane un ghigno sul volto quando la ascolti parlare dei suoi pesi <Per tutti gli dei sei una forza della natura> ti viene spontaneo quel complimento, ma è evidente che apprezzi la forza. <Anche i tuoi onigiri sono molto buoni!> calchi su quel “molto”. Lo pensi davvero, ma l’avresti detto anche se non fosse stato vero. Sgrani lo sguardo. Come? Allenarsi? Subito? Improvvisamente avverti una vaga sensazione di panico infilarsi sotto la pelle, perché? Forse perché solleva manubri da una tonnellata come tu sollevi il raviolo che ti stai ficcando in bocca? Si, deve essere per quello. Ma annuisci mostrandoti convinto, che ti frega, al massimo finisci al camposanto. Te lo prendi quel complimento, e tiri fuori un sorriso normale, da persona normale e apprezza i complimenti, finalmente ce la fai. Te lo dicono tutti. Un omaccione buono, il gigante buono, e cose simili. E d’altronde non potrebbero fare altrimenti. A nessuno hai lasciato conoscere il demone rosso. <non ti preoccupare, immagino non sia facile la vita della stella del sud, il Dainin della nuvola> le rivolgi ancora un sorriso. La comprendi davvero <e poi nelle difficoltà si cresce meglio> ti riempi la bocca di questi luoghi comuni. Quanto è arduo però proseguire gli allenamenti senza un mentore? <e poi, nessun rammarico, ora sei qui, no? Questo conta> ecco, un’affermazione sensata. Quella domanda ti imbarazza, si nota dallo sguardo sorpreso <Rosso no, solo quando mi imbarazzo> che in effetti succede abbastanza spesso, ma di questo la Seimei si sarà resa conto, no? <caldo sì, penso.> Beh considerando che quando ti viene la febbre non scendi sotto i 43 gradi direi di sì. <consumo un sacco di calorie> ti giustifichi. <e tu? Posso chiedere quante volte a settimana ti alleni?> quelle domande che fanno sentire una donna bella e apprezzata. Ma d’altronde sei fatto così, apprezzi prima i guerrieri, e dopo le donne.

18:54 Sumie:
  [Porto] Tirerebbe di nuovo su gli occhi, osservando il corpo di Yosai in tutte le sue linee, si soffermerebbe sulla mascella, delineata da una cicatrice, su quella peluria del viso ed infine sugli occhi. Un sorriso a mantenersi sulle proprie labbra non decorate da nessun tipo di rossetto, semplici, un po' più colorite rispetto alla sua pelle ma nulla di grave " Bhe, comunque ho dato i complimenti a te, troppo tardi, sei stato proprio bravo a cucinare i ravoli!" Muovendo il suo indice sulla propria guancia destra come a voler dire che sono veramente buoni, ruotandolo in senso orario ed anti orario come una bambina, della seria: prendili i meriti anche se non sono i tuoi qualche volta,potrebbero portare a qualcosa di più "Sei tutto un po' particolare" Ridacchia di nuovo, sbilanciandosi all'indietro "Sei grande, hai un metabolismo particolare, un cuoco a tua disposizione, sprizzi sudore da tutti i pori e diventi rosso quando sei in imbarazzo" Chiudendo la scatola degli onigiri, posandola al suo lato così che Yosai possa trarre gli altri due lasciati apposta per lui. Sumie a sollevarsi fletterebbe il proprio corpo in avanti, toccandosi le punte dei piedi con le proprie dita, inutile scendere nel dettaglio. Le mani della destra e della sinistra a scrocchiarsi fra di loro e resterebbe in una posa di guardia ambigua, sembrerebbe proprio quella d taekwondo, gamba destra sollevata e punta del piede che toccherebbe terra, braccio destro steso e sinistro ranicchiato vicino al proprio volto, più in basso. Il piede sinistro è messo in orizzontale come a voler dare più stabilità alla donna la quale non saltella, resta ferma. "No, non è bella la mia vita, non ho compagni, ecco perchè" Risponde alla sua precedente domanda che aveva lasciato in sospeso "Forza omaccione, fatti avanti" Un occhiolino, UN ALTRO OCCHIOLINO verso Yosai "Se mi tiri un pugno, posso darti un regalo" Sorride, incitandolo ancora una volta con un cenno del proprio visetto, sollevando il mento. [ck on]

19:24 Yosai:
  [Porto] La osservi ingoiando di nuovo un raviolo. Quel commento ti arriva come una scheggia nel cervello ed inizi ad annuire velocissimo <si, ormai sono miei i complimenti e non ho intenzione di spartirli> non ci arrivi che è troppo tardi? E perché dovrebbe esserlo, l’ha detto lei che non è tardi! <E ti porterò i MIEI ravioli ogni volta che vorrai> ecco. Ci poni anche l’enfasi sulla proprietà dei ravioli. Un semplice “ti prego ignora il fatto che sono un tonto e fai finta che i ravioli siano miei così potrò ristabilire la mia fiducia in me stesso” sarebbe bastato, probabilmente. Il sorriso solare che le regali ti muore dentro, ma soprattutto sulle labbra mentre ascolti quell’elenco che il tuo cervello di gallina non può non tradurre con la volontà di evidenziare i tuoi difetti. Perché si, se hai un difetto è quello di essere maledettamente permaloso, vero? E infatti gli metti il broncio <sono normalissimo. Ho solo bisogno di mangiare più del necessario> e per concludere in bellezza allunghi la mano verso un altro onigiri e te lo ficchi in bocca, imbronciato. Perché non le tiri una capocciata come hai fatto con l’ultimo che si è permesso di evidenziare i tuoi difetti? Perché potresti ritrovarti la testa infilzata nel braccio di lei in un attimo. Meglio evitare. E invece no. Non si evita un cazzo. Lei è come se ti leggesse nel pensiero, ti pone gli onigiri, che accetti finendoti anche l’ultimo subito dopo aver inghiottito, si alza in piedi e si mette in guardia. La osservi esterrefatto. Per l’eleganza e la sinuosità dei suoi movimenti, si certo, ovviamente, ma anche per il fatto che lei sia stata capace di leggerti nel pensiero! Lei sembra ignorarlo e parla. Assottigli le labbra <non è vero!> ti permetti anche di contraddirla adesso, ci tieni proprio a morire. Fatto sta che pianti un piede per terra, trovandoti in ginocchio, appoggi una manona sull’articolazione della leva inferiore e su quella fai forza, tirandoti su finché non ti raddrizzi fino a raggiungere tutta la tua altezza <Adesso hai un compagno> Mormori fiero, gonfiando il petto. Non ti viene in mente che glie lo devi prima dimostrare, di essere all’altezza? Non ti viene in mente che forse è per quello che ti sta sfidando? Ma soprattutto, non ti viene in mente che potresti essere travisato? Ah quello si, ti viene in mente, te ne rendi conto <….di allenamenti> non hai migliorato la situazione, sai? Chissà che tipo di allenamenti ti immagini. Potresti finire sulla sedia a rotelle al primo tocco di lei. Ti fai più serio a quell’invito, ritornando a sfoggiare lo sguardo arcigno e serio dell’inizio. Certo sempre macchiato da sua sottili linee rosse sulle gote, colpa dell’occhiolino di lei. Lo vuoi quel regalo? Neanche tanto. Vuoi la stima di lei, quello si. Torni a percepire il chakra che avevi lasciato sopito, compiendo due passi per distanziarti dai tuoi ravioli e dal suo zaino. Rimani a cinque metri da lei, ma porti indietro la gamba destra, flettendola insieme alla sinistra, il movimento ti porta a girare le anche, tutta la spina dorsale e le spalle, portando il braccio sinistro in avanti, a protezione del volto e il braccio destro indietro, a protezione del busto. Le mani sono semiaperte, come se considerassi le dita degli artigli. Porà notarlo lei. Non hai uno stile. Non è karate, ne judo ne altro, sembri più un’animale. Un grosso felino. Ce la puoi fare? No, per questo è divertente provarci. Ti concentri, lasciando fluire il chakra dal plesso solare alle anche, per poi spingerlo nelle gambe, ad insinuarsi in ogni grossa fibra muscolare che ti compone gli arti inferiori. Fletti quelle leve caricandole come molle pronte a scattare, ancora uno sguardo, poi parti. Tanto che hai da perdere a parte la vita? Niente. un soffio di vento ti gioca con i capelli spingendoli davanti allo sguardo blu profondo, le ignori, portando il busto in avanti insieme al baricentro per poi far scattare le molle in un poderoso scatto verso di lei, ti fermi solo a meno di un metro di distanza, piantando la gamba sinistra e sfruttando l’inerzia del movimento che ti porta ad avanzare con la destra, per poi caricarla al petto con il ginocchio , alzando il piede per mirare al petto per poi lasciarlo partire contro di lei con l’idea di stamparle la pianta del piede alla bocca dello stomaco. I movimenti, per quanto innegabilmente agili, sono rudi, come quelli d’una fiera. Il calcio è simile a quello di Leonida, alla “questa è sparta!”.[2/4 magia e arrossisce, 2/4 Tentativo Totsukegi][Chakra: 14/15]

21:06 Sumie:
  [Porto] "Questa cosa mi piace" In quella posa da difesa del proprio stile risponde alle prime parole di Yosoi, sorridendogli nuovamente in un modo dolce e pacifico "Sarei veramente felice se li portassi in futuro i tuoi ravioli" Solleva le spallucce leggermente "Ma mica ho detto che sei strano, sei semplicemente diverso, è una cosa bella essere diversi, non credi? Fuori dagli schemi " Fermandosi "Ho, un compagno?" Arrossisce appena, abbassando lievemente la guardia mantenendo sempre quel visino angelico da donna che la contraddistingue. "Ah-" Quando si corregge, ritornando in una modalità di difesa, decisamente più seria, che se la sia presa per la correzione che ha fatto Yosai alla fine? Chi lo sa. Gli occhi rubini della Dainin scatterebbero in tutto il corpo di Yosai, e questo lui lo noterebbe bene, sembra di aver a che fare con un uchiha per la velocità di spostamento dei suoi occhi, non riuscirebbe quasi a prevederne i movimenti di quei bulbi che si focalizzerebbero alla fine sul pestone dell'omone. La sua altezza ed il suo peso si fanno sentire in combattimento ed anche se ci sono dei gradi di differenza la presenza di Yosai è grossa, potente, irruenta come una bestia. Sumie, d'altro canto, è più delicata, non si sposta minimamente dalla sua posizione fino a che il pestone non fosse arrivato ad una ventina ci centimetri da lei. La mano sinistra in difesa sotto al proprio volto andrebbe ad avvolgere la pianta del piede del compagno, la stretta? Si sente, eccome se si sente, il calzare del Genin verrebbe stretto ma non in modo eccessivo, non vuole di certo spezzargli un piede, si tratta di allenamento, per questo modererebbe la propria forza in modo tale da non causare danni. L'avanzata di Yosai verrebbe fermata di colpo, ha trovato un muro questa volta e non un albero, così si potrebbe identificare la situazione. La forza di Yosai è comunque tale da generare un colpo d'aria che farebbe svolazzare i capelli della Dainin, la quale ti dona ora di una sua occhiata, entrambi gli occhi mirano ai tuoi, il viso è sempre candido ma questa volta l'espressione è concentrata "Troppo diretto, non mi studi nemmeno un po'?" Immetterebbe più forza nella stessa presa di prima, la punta del piede destro andrebbe a bloccare la punta del piede sinistro dell'omone, immettendo forza nel braccio sinistro, quest'ultimo dovrebbe perdere l'equilibrio e crollare di schiena come un sacco di patate, sempre che non esegua una qualche deviazione di caduta. Una crepa si creerebbe al suolo sotto al tallone del piede destro della Dainin, lo stesso piede che premerebbe con la punta su quello del Genin. Non metterebbe forza sulla punta per evitare sempre la rottura ossea delle falangi ma immetterebbe una forza ed il peso necessario per poter fermare il corpo della Bestia li, in quel punto, avanti a se, provando a gettarlo con parte della propria forza al suolo. A lui gestire una schivata o un atterraggio per evitare di schiantarsi al suolo di schiena, quello si che creerebbe una bella voragine al suolo.[ck on][solo stat utilizzate]

21:32 Yosai:
  [Porto] E ti becchi quello sguardo veloce, e ti becchi quell’espressione dura. Bravissimo, l’hai fatta incazzare. E ti ci avventi pure contro? Anche i tuoi capelli svolazzano quando impatti contro di lei. Cosa? Non è contro di lei? Come no? Ah no, ti ha preso per il piede, letteralmente. Istintivamente ringhi contro quel muro invalicabile. Di nuovo, come contro Azrael, come contro Kaori, c’è un altro muro davanti a te. Serri i denti fino a sentirli scricchiolare, mentre la folgori senza pensarci con uno sguardo che balena di volontà, di bramosia. Si, è ciò che ti spinge. Quando trovi un muro non puoi resistere, vero? Devi superarlo per forza. Senti un brivido correrti lungo la schiena, e istintivamente quelle labbra tese ti si piantano negli zigomi. Le sorridi animalesco. Finalmente. Finalmente qualcuno. Socchiudi un po' gli occhi nel sentire il piedino di lei premere sul tuo anfibio come una pressa. Ma questo ti allarga il sorriso. Ancora non ci credi, mh? È il tuo giorno fortunato <e a che servirebbe?> le chiede tornando a guardarla con quella luce ad illuminare il blu di quegli zaffiri <Sei troppo forte per me, non posso concentrarmi sui tuoi punti deboli, non ne troverei nemmeno se ti osservassi prendermi a pugni per giorni> le risponde <posso solo concentrarmi sui miei punti forti ed elaborare la mia strategia con quelli> Ora che l’hai saggiata, quella resistenza inamovibile, ti tocca fronteggiare quella forza inesorabile, e come farai? Semplice, la sfrutterai. Quando lei comincia a spingere istintivamente rilassi le artcolazioni del’anca e del ginocchio, lasciando che la gamba si pieghi senza destabilizzarti finche il ginocchio non ti tocca il petto. Non fai fatica, gli allenamenti ti hanno sciolto le articolazioni e sposti i tuoi cento chili di muscoli senza sforzo. Perché questo? Non vuoi cadere all’indietro, questo dimostri con lo sguardo, ma cosa pensi? Quando senti che quella spinta sposta il tuo baricentro irreversibilmente all’indietro, quando senti che stai per cadere, con un movimento istantaneo, ovviamente per te, tenti di usare la mano speculare a quella di lei, quindi la tua destra, per afferrare il suo avambraccio sinistro, quello che ti sta spingendo, lo stringi con tutta la forza, perché? Perché così non è solo lei che spinge te, siete diventati un corpo unico, ti lasci quindi cadere all’indietro usando proprio la forza di lei, incurvi la schiena verso l’indietro, trasformandola in una curva d’atterraggio atta ad attutire il colpo, e in più sposti indietro il braccio mancino, il destro, per attutire definitivamente la caduta, una caduta che però dovrebbe coinvolgere entrambi, con la tua gamba piegata come perno. Aspetteresti quindi di sentire il terreno scorrere sotto la tua schiena incurvata, accompagnato dal braccio, per accertarsi di avere lei sopra, per far scattare quella molla da lei stessa caricata, quella gamba il cui piede è ancora tra le mani di lei, l’intento è di calciarla letteralmente in aria con tutta la forza che hai.

21:45 Sumie:
  [Porto] Gli occhi di lei saetterebbero contro quelli di lui in uno sguardo severo, fin troppo. L'espressione che aveva prima va a morire. Seguirebbe i movimenti di Yosai, ogni singolo movimento lo seguirebbe come in una danza, lui accompagna lei, lei accompagna lui. Si, si lascerebbe sporgere in avanti, ma ad una condizione, il piede di lui in quel tragitto verrebbe spostato al suo fianco sinistro per tenerlo fuori dalla propria portata della bocca dello stomaco, in tal modo la molla che andrebbe a generare risulterebbe vacante, trapassando il vuoto fra il braccio di lei ed il fianco sinistro. Se fosse riuscita unicamente nell'intento di deviare il piede dell'uomo,il suo piede sinistro entrerebbe in scena,non utilizzato precedentemente. Esso di fatti passerebbe fra le gambe dell'uomo, un brivido? Quello è sicuro, perchè quel piede, quel polpaccio raffinato e quella coscia delineata dalla muscolatura che ora si distinguerebbe meglio sotto quell'abbigliamento passerebbe proprio fra le tue gambe, ti sfiora e non ti tocca, questo per tutto il tuo corpo, dalle parti basse fino all'incavo che si crea fra la tua testa e la spalla tua destra. Il piede destro ormai perderebbe di aderenza essendo stata catapultata all'indietro e l'unica sua salvezza per rimanere in piedi sarebbe proprio quella di avere il piede sinistro che poggi da quale altra parte, la testa di Yosai? No,è un allenamento, non vuole ferirlo, di fatto cadrebbe con una forza notevole in quell'incavo, incazzata, realmente incazzata per le parole che gli ha detto. Il suo peso verrebbe portato unicamente sul piede sinistro, una caduta leggiadra mollando la presa da tutti i precedenti punti di Yosa, ritrovandosi mezza china con la gamba flessa e la gamba destra di lei ranicchiata per non toccare il ragazzo che, sicuramente, godrebbe di una bella vista, ma questi dettagli morirebbero subito "Quindi se una persona è più forte di te non la studi?!" Quella parola, già, forse è un suo pensiero ma non le è andata a genio. La forza si concentrerebbe in tutto e per tutto in quel piccolissimo punto del proprio piede, un piede minuscolo date le sue dimensioni e considerando il suo sesso, ma la voragine che va a crearsi come una depressione ingurgiterebbe tutti e due, alla Tsunade maniera per intenderci. Gli occhi sono fissi su quelli di Yosai, ardenti "E non guardare" Ovvio riferimento alle sue parti femminili. Cercherebbe di poggiare il piede destro sopra la testa del Genin, qualche centimetro più avanti della nuca causandolo stesso rumore di uno schianto precedente. Due passi portandosi ad una distanza nuova "Da capo. E ti sei comportato comunque bene. Tsè" Si, la sua tattica era decisamente ottima, comportarsi da bestia per sconfiggere una bestia, effettivamente non fa una piega come ragionamento "Hai già trovato il mio punto debole comunque..." Sospira, scuotendo la testa e rimanendo completamente in piedi, va ad assumere una posizione più simile a quella di Yosai ma con una tendenza da boxer, riprenderebbe in tal modo se vi fosse riuscita una distanza per ripartire da capo.[stessi tag]

22:05 Yosai:
  [Porto] Ti senti rollare sulla schiena, ma qualcosa non va, vero? Belva lei, si, ma delle peggiori, un serpente. E da tale si comporta, ti sguscia via utilizzandoti come tu hai cercato di utilizzare lei. Sei steso a terra e sgrani gli occhi, che improvvisamente perdono il bagliore della inarrestabile volontà che ti infiamma, lei ha trovato il modo di spegnersi. Qualunque uomo si spegnerebbe se toccato da quelle parti, o si accenderebbe, son pareri. Lo senti quel serpente che ti striscia addosso, eppure non ti sfugge quello sguardo. Che cos’avrai mai detto per farla incazzare così tanto? Non lo sai, ma non ti importa. Rischi la morte quando un piede formato proiettile, o un proiettile formato piede, ti arriva a pochi centimetri dal cranio facendoti sprofondare <tsk> schiocchi la lingua sul palato, tossendo due volte. E poi? Poi che, riapri gli occhi che avevi assottigliato e ti trovi immediatamente in paradiso. Ti basterebbe cercare di togliere l’appoggio di lei sul suo piede per ricevere istantaneamente quella che potrebbe definirsi una pioggia di fica. Poi moriresti, si, ma moriresti da eroe. È l’ordine di lei che ti riporta alla realtà e istintivamente capisci che devi distogliere lo sguardo blu dagli occhi di lei. <n..no> balbetti. Ti ha fatto una domanda però, a cosa hai risposto? Nella testa hai risposto al suo ordine, ma che ti ha chiesto? Troppo occupato da quella visione per ascoltare? No qualcosa è arrivato, aspetti che lei sia lontana <non ho detto questo> e invece si, l’hai detto. E come te la cavi? <penso solo che con te sia inutile perdere tempo in tattiche e controtattiche, posso solo dare il meglio di me> resti li steso mentre lei s’allontana, poi d’improvviso, con un gesto atletico, richiami ambo le gambe al petto curvando anche il bacino e la schiena fino quasi a metterti le gambe ai lati del capo, per poi spararle in aria e, con un colpo di reni, ritrovarti in piedi, in un Kip up. La osservi, ha cambiato stile e ti ha riconosciuto un merito. Prenditelo idiota! Non fare come con i ravioli! <è mia intenzione usarlo, sappilo> le ghigni contro. Ma hai capito di che parla? Ovviamente no. Ma la osservi. Anche un tonto come te capirebbe che ha cambiato modo di attaccare, o quanto meno di porsi. E tu? Tu niente, tu sei uguale a te stesso, resti li, indietreggi con la gamba destra che si porta dietro bacino schiena spalle e quindi braccia, fletti di nuovo le gambe, cariche come molle, alzi le braccia, sinistra a protezione del viso, destra a protezione del bacino, le mani? Stavolta la mano destra è chiusa in pugno, la sinistra rimane aperta ad usare le dita come artigli. Ghigni <tocca a te questa volta> non ti muovi, ti prepari. A morire? A morire.

22:18 Sumie:
  [Porto] Resta in piedi in quella posa da boxer osservando da capo a piedi nuovamente Yosai "E sappi che dalla tua parte incuti sul serio timore per la tua stazza, hai a priori un punto a favore" Già, anche lei in qualche modo è intimorita da quella stazza possente, o forse semplicemente incuriosita. "E allora fallo." Risponde unicamente alla sua prima affermazione, tocca a lei? Perfetto. Svanirebbe letteralmente nel nulla agli occhi di Yosai, una distanza misera quella che hanno fra di loro, un battito di ciglia dell'uomo e quella donna è veramente ad un pelo da te, pochissimi centimetri. Con i tuoi occhi puoi vedere come il suo viso è alzato per guardare il tuo, ma il tuo occhio non deve cadere su di lei ma sulla sua mano, il dito medio è ritirato, tenuto dal pollice, ed una cosa è certa... È pronto a scoccare nella direzione del tuo collo, la mano è alta e appena curvata per poterlo raggiungere ma è come se ti lasciasse del tempo per riflettere sopra, nel farti vedere la sua presenza difronte a te. Inerme il suo corpo se non fosse per quel dito ranicchiato pronto a scontrarsi con il tuo collo. Una bimba, ecco come si potrebbe paragonare Sumie, una bimba che ti sta osservando, innocente, dolce, sexy a modo suo, ma con un attacco che sta mirando proprio ad un punto decisamente vitale in un certo senso. "Adesso tocca a te" Lasciando spazio a Yosai di schivare o di agire in qualsivoglia modo. Qualsiasi movimento abbia fatto Yosai, la risoluzione del proprio attacco darebbe vita ad un attacco alla Tsunade, il pollice si staccherebbe dall'ultima falange del medio ed una repressione d'aria verrebbe a crearsi avanti alla donna, scuotendo l'aria unicamente difronte a lei lasciando liberi i propri lati, ma da vedere sempre le movenze di Yosai in merito "E mi è già venuta fame. Voglio altri ravioli" Esatto. Li vuole. E cosa succede intanto? Piove. Come se non bastasse doveva pure piovere, con i vestiti che ha sicuramente non è il massimo per un combattimento, forse per gli occhi di qualche uomo si.[stessi tag]

22:41 Yosai:
  [Porto] Eccola li, ancora a farti i complimenti. Non rispondi. Non lo fai mai quando si tratta del combattimento. Si dimostra coi fatti il valore, non con la stazza ne con le parole. Poi… che? Fermi, è baggato il gioco, è sparita, come può essere? Hai appena il tempo di sbattere le palpebre che lei ti compare davanti, e di lato quella manina vispa. Pure troppo. Merda. Sai che vuol dire ricevere un colpo del genere? Ti spezzeresti il collo probabilmente. Ma lei è magnanima, ti lascia il tempo di reagire, e tu non hai intenzione di lasciarti scappare quella magnanimità, istintivamente sposti indietro e verso destra, insomma in diagonale il busto flettendo la gamba destra, che nella posizione di guardia resta indietro vorresti spostarti da quell’onda d’urto, solo questo, lasciarla scorrere tra di voi e goderti quel vento di tempesta che ti sposta i capelli, ma non te ne stai con le mani in mano. Avrà cominciato a piovere ma tu stretto in pugno hai ciò che ormai non è più reperibile. Lasci partire il pugno destro dal busto a compiere una curva davanti a te, verso sinistra. Non miri a lei, non serve, lasci andare ciò che contiene, polvere. Polvere raccolta mentre eri per terra. Hai bisogno di ridurre il suo vantaggio percettivo visivo e sfrutteresti immediatamente la catena cinetica che ti ha portato ad arrotolarti verso sinistra per caricare il pugno e srotolarti verso destra, tentando di sparare la mancina chiusa in pugno contro il suo viso angelico, verso il quale sei anche stufo di nascondere il desiderio. Vuoi quel regalo, vuoi colpirla, vuoi dimostrarle che hai la stoffa. Ti si deforma la faccia in un ringhio per lo sforzo. è faticoso combattere contro i muri invalicabili, ma solo così un giorno sarai pronto a confrontarti alla pari.

22:53 Sumie:
  [Porto] Immobile, lo schiocco del dito. Pioggia cadente che viene avvolta in un vortice a mezz'aria da quel suo semplice gesto del dito. Resterebbe immobile, i suoi occhi si proietterebbero solo sul corpo di Yosai, sguardo serio sull'omone, polvere. Chiude gli occhi, quel che basta per anticipare la sua mossa, giusto per non rovinarsi la vista o aspettare che le passi con dell'acqua, è un fastidio non indifferente del resto. E resta li, inerme, quando la terra si schianta contro il suo viso bagnato, gli occhi cremisi si spalancherebbero, osservando Yosai. Un rumore di ossa rotte verrebbe avvertito dallo stesso Genin "Caz-" Il corpo del Dainin verrebbe travolto dalla potenza di fuoco del pugno sinistro del Genin, ribaltata al suolo. Problema? La mano di Yosai è decisamente dolorante, l'ha presa in completo volto ed è stata una cosa veramente astuta la sua azione. "Aia..." Sbuffa, al suolo, una crepa sotto di lei dovuta dalla forza immessa dal Genin facendola schiantare in quel terreno. Le dita si metterebbero ai lati della piramide nasale, muovendo uno scatto verso sinistra, generando un ennesimo rumore di ossa che si rompono/sistemano, come si vuol dire si dice "Così si fa..." Si, le ha fatto male,due lacrimoni scendono dai suoi occhi, bhe in piena faccia che cosa si vuole aspettare del resto? Non si è mossa apposta? Forse, ma non è questo il concetto, per allenarsi deve essere per forza qualche grado inferiore al suo reale livello o non avrebbe senso. Resterebbe a terra con un rivolo di sangue che scenderebbe dal naso, ma tutto ok del resto. La mano destra si stenderebbe in cerca di un appiglio da parte dell'uomo che, data la mole e l'esile stazza di Sumie, riuscirebbe a sollevarla senza alcun problema ed anzi, forse anche a farla saltare dalla sua posizione "È giusta come tattica" Bofonchia, toccandosi ancora un pochettino il naso. I capelli ormai sono completamente bagnati, quei due lacrimoni si nasconderebbero sotto il tempo, così come il sangue che si unirebbe con l'acqua, svanendo poco alla volta se non lasciando qualche lievissimo colorito a tratti che partirebbe dal naso fino al suo mento "...Io ho fame..." Bofonchia, guardandolo dal basso verso l'alto, ma se vorrà continuare, ben venga.[stessi tag]

23:10 Yosai:
  [Porto] Crack. Due crack in uno, la schianti via, sgrani lo sguardo e di colpo ti si disegna un ghigno in faccia, sei concentrato su quello, stringi i pugni. Cosa? Il mancino non si chiude, lo osservi. Alzando la mano davanti ai tuoi occhi, osservi le dita, schiocchi la lingua sul palato <tsk, merda> aggiungi, non fa mai male. Fanno male le dita, cerchi di muoverle e in risposta hai solo aghi che pungono il tuo sistema nervoso. Non hai sensibilità a tutta la mano e le dita stanno rapidamente ottenendo un colorito violaceo, ingrossandosi. Ti si gonfiano gli occhi, ma è un riflesso istintivo, come i lacrimoni di lei. Anche le tue lacrime si mescolano alla pioggia. Osservi indice e medio, che compiono orrende curve dove articolazioni si sono slogate. Senza pensarci due volte, mentre lei si sistema il naso, ti afferri le dita e le tiri fortissimo. CRA-CRACK. Vale doppio. Altri due lacrimoni, il sangue torna, sul palmo e insieme a lui la sensibilità. Ti avvicini subito a lei. Non ti scusi. Perche dovresti? È lo scopo dell’allenamento, farsi male ma ovviamente acconsenti a darle la mano, le dai quella con cui l’hai colpita. Irrigidendo solo la mascella alla fitta di dolore che ti invade. Lo conosci il dolore, è amico tuo. La tiri su. Non sei felice, è sconfitto il tuo sorriso, mentre le ciocche bagnate iniziano a riversarsi sul tuo volto. Il chimono ti si appiattisce addosso, rivelando le spalle stondate e le forme che nascondi. Sei un piacere anche tu, come lo è lei, e segretamente, non visto, ne godi, avido, ingordo. <grazie> mormori <ma ti prometto che arriverà il giorno in cui potrai evitare di trattenerti con me> in tutti i sensi. Stavolta non ti metti a specificare, che l’ultima volta l’hai fatta incazzare. <vieni, prendiamo le nostre cose, c’è una vecchi a taverna in disuso qui dietro> lo conosci quel posto. Puoi solo sperare che i tuoi ravioli siano ancora commestibili <Ti ho dimostrato di poter essere il tuo compagno?> le chiedi, sinceramente curioso guardandola dall’alto, ma non per superbia, anzi. <Sono degno del tuo regalo> le chiedi. Annegandola ancora nel tuo sguardo. Non attenderesti la risposta per recarti condurla all’asciutto. <hai già stretto accordi per farti ospitare in qualcuno degli accampamenti dell’alleanza… immagino> hai quasi paura di ascoltare la risposta, le risposte. Tutte. Sei sicuro che non sarà l’accampamento di Konoha ad ospitarla, ma lo chiedi uguale, tanto per capire in quale accampamento dovrài tentare di infiltrarti.

23:24 Sumie:
  [Porto] Per lei sarà unicamente visibile la mano che verrà concessa da Yosai nell'aiutarla a sollevarsi, e come tale e prevedibile, nel gesto di Yosai nel tirarla su verrebbe letteralmente sollevata da terra, un piccolo balzo in cui le proprie forme completamente bagnate si muoverebbero distrattamente,non ci pensa a questo ma sono altri dettagli. La mano ancora fra la sua cercherebbe di ruotarla "Del ghiaccio dopo, ricordamelo" Se avesse avuto il piacere di girargliela la mano ovviamente per vedere il color viola predominante. Lasciando la mano si toccherebbe nuovamente il proprio naso "Fatto male eh" Sorride, ha ripreso lo stesso umore di prima,è felice (?) stranamente. "Non vedo l'ora, sul serio" Gli occhi le si infiammano, quei rubini a risplendere ancora di più sotto quella pioggia, ad osservarlo dal basso della propria posizione "Si!" Accenna, avvicinandosi assieme a Yosai verso le loro cose. Riporrebbe in fretta e furia tutto anche se i suoi onigiri sono stati sterminati prima del combattimento da Yosai, riporrebbe comunque il cartone che li custodiva nel suo zaino, chiudendolo e mettendolo in spalla come se niente fosse, senza considerare i pesi che ha addosso. "Certo! Sei il mio compagno ora!" Inevitabile, arrossirebbe anche lei, chiudendo gli occhi in quel sorriso felice e divertito dalla situazione. "Bene, visto che sei degno del mio regalo, dovrai passare per forza una notte con me!" Un attimo, fermi tutti, che?! "Perchè, come hai anticipato, no, non ho un posto in cui andare, Kumo non si è organizzata con gli accampamenti, spero che non ci siano problemi per te se in una notte ruberò una tenda sulla testa, però se è un disturbo potrò sicuramente capire! Spero soltanto di non crearti problemi eccessivi!" Come lo vede lei? In fin dei conti è una che mena e basta, sembrerebbe una cosa normale, ma come viene detto ad un uomo,in una circostanza di guerra, bhe la situazione cambierebbe appena forse. Senza ricevere nemmeno una risposta inizierebbe ad incamminarsi "Ho delle posizioni blande rispetto alla posizione di qualche accampamento, andiamo? Se mi fai strada ti seguo" Ennesimo sorriso divertito, nessun ombrello, nessuna divisa per la pioggia, semplicemente il suo corpo zuppo d'acqua e ben definito ad una distanza maggiore. Indubbiamente in quel sorriso anche gli occhi di lei si poggerebbero su Yosai, uno sguardo lungo il proprio corpo, resiste, resiste veramente tanto anche lei nel trattenersi nel mordere il proprio labbro, aspettando che lui stesso inizi a percorrere la via verso un accampamento.[END]

23:52 Yosai:
  [Porto] La ascolti. Si, glie lo ricorderai, e quando? Bah. Annuisci al dire di lei <è stato come colpire il marmo, mi sono fatto un male cane> ed è tutto dire, lei lo sa. I membri della corporazione delle quattro stelle hanno una sopportazione estrema del dolore rispetto alle persone comuni. Anche tu raccatti le tue cose. E cosa? Il secchio di ravioli che ormai galleggiano nell’acqua? È inservibile. Non ne ha mangiato neanche mezzo, a cena dovrai strafare per recuperare le calorie perse, altrimenti sarà impossibile mantenere quel tono muscolare. Afferri comunque il recipiente, lo butterai il prima possibile. Le sorridi a quell’esclamazione. Sei contento di sentirglielo dire. Ti sei guadagnato il suo rispetto quantomeno. Ma le sue successive parole ti inchiodano a terra come se avesse sparato dei chiodi sui tuoi piedi. Cosa? Non hai sentito bene, ma inspiegabilmente il cavallo dei tuoi pantaloni si sta stringendo. Come è possibile? Bah, le meraviglie della sartoria. Deve essere la pioggia. Si, la pioggia, certo. <C..Come?> hai il tono di voce che è più acuto, non te lo spieghi ma ti schiarisci la voce. Ascolti quella spiegazione. Ci rimani. Certo che ci rimani, come se improvvisamente fosse più difficile processare le informazioni. Come se d’improvviso il sangue fosse defluito tutto dal cervello. Chissà dov’è andato quel biricchino. <Va bene> certo che va bene. Ti sbrighi a riservarle un sorriso di quelli più innocenti possibile, meglio che non sappia che ti stai facendo dei castelli in aria, o potresti finire scaraventato via in un attimo <non c’è problema per me> no, e quando mai. <vieni> passi avanti e inizi a correre. Non ti fai problemi ad utilizzare tutta la tua velocità, di solito nessuno ti sta dietro, ma sai che lei può. La condurrai al campo. Le mostrerai la tua tenda. Non le specifichi che non ci sono specchi, che li odi. Non puoi più vederli. Sarà un altro discorso. Ci hai pensato almeno che forse l’Hokage dovrebbe essere avvisato di questa cosa? Ma chettefrega? Vedremo come sarà la situazione all’ingresso del campo. [End]

La volontà di un pranzo in solitaria porta Yosai al porto, dove incontra Suime, la stella del Sud che giunge in vece di della Nuvola sul fronte. Ne nasce uno spuntino e, OVVIAMENTE, una scazzottata.

PS. Grazie per la divertentissima giocata ^^