"Apéritif"

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Giocata di Clan

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20:56 Hanae:
  [Ingresso] Eccoci arrivati. Alla fine di qualcosa, all'inizio di un'altra. Sotto gli occhi di colui che prende il nome di Dio, una figura e poco più sfiorisce e sboccia ad una velocità disarmante. Tale è Nemurimasen adesso, cui cuore batte infaticabile. Tutti i dolori della terra non potrebbero stancarne il palpito e forse, lo rafforzerebbero. Neanche la più fiera violenza della gioia infrangerebbe quello sguardo, ora nascosto dietro le trasparenti lenti degli occhiali. Ma potrebbe essere evidente a un immenso numero di uomini come fallisca nel trattenere neutre le labbra, completando la sua tela in un sorriso tanto caratteristico dal poter esser chiamato statuario. La sclera nera dell'occhio sinistro è appena coperta dai capelli corvini che scendono appena sotto le rotonde lenti, necessarie per mantenere gli occhi quanto più riposati possibile nella possibilità che il mangekyo sharingan possa prima o poi rivelare un pesante pagamento. Una lunga sopraveste nasconde le forme del corpo, tanto simile a quella dell'Akatsuki ma priva delle caratteristiche nuvole rosse che rappresentano l'alba. Le maniche vanno allargandosi e nascondendo in parte il palmo, ma non le dita. E' ben visibile a causa del suo luccichio, ai piedi del Medio Destro, uno stivale nero dotato di una zip argentea al lato del piede. Un occhio attento, potrebbe notare come il metallo presenti piccoli strati ossidati, un vestiario vecchio il suo: utilizzato per un'occasione molto importante. Per dare del contesto, è bene sottolineare che Katsumi è sparito dal panorama ninja per gli ultimi quattro anni, proiettando la sua ultima ombra presso l'Isola nera. La sua vita è iniziata nuovamente privo di ricordi e abilità in un vecchio bar del villaggio di Kusa, dove ha vissuto con il nome di Kankri. La vita da shinobi era dura, specialmente a causa di vecchi nemici del clan Goryo, ma piacevole, a tratti persino felice. E' stato distruttivo però convivere con la coscienza di Katsumi ancora desiderosa di vivere, una coscienza che al giorno d'oggi è nota come: Nemurimasen. E' stato lui ad applicare nel corso degli ultimi quattro anni pressioni su Kankri, a toccare giorno dopo giorno i suoi nervi per scoprirli e comprendere come suggestionarlo alla rottura del sigillo. E alla fine, pochi mesi fa, ci è riuscito. Il lungo sogno di Katsumi è finito e si è ritrovato improvvisamente gettato in una realtà poco familiare, ma ancora rovinata dalle sue azioni. E' proprio perché l'insonne - Nemurimasen - ha agito, liberandolo, che è riuscito allo stesso modo a prenderne il controllo più spesso di quanto dovrebbe poter fare. Ed è in una di queste fasi di controllo che si è presentato alle porte della tenda di Yukio, mostrando l'antico anello dell'Akatsuki o l'effige Uchiha per poter accedere. < C'era una volta una foglia; caduta sull'Erba, non riuscì più a vedere il suo albero, perché coperto dalla nebbia.. > Il pesante passo degli stivali anticiperebbe appena l'entrata, seguito dalla mano sinistra, completamente rossa di colore, che s'alza per spingere gli occhi verso la fronte. < ...Sembra un'ottima occasione per l'Erba. > Inizia e finisce un gioco del vedo non vedo, per introdursi. Con sè, porta qualcosa di molto speciale. { chakra on } { innata goryo on } { fuuda con roba dentro }

21:16 Yukio:
  [Tenda] Tralasciando la sbronza colossale della sera prima, Yukio è ancora in fase di ripristino e di pulizia del proprio corpo. Proprio per questo motivo all'ingresso, attorno al perimetro della sua tenda e attorno a tutta la zona, una serie di ninja anbu travestiti da maschere di clown con degli abiti sicuramente appariscenti sorveglierebbero completamente la zona. Solo una persona c'è all'entrata della tenda del reggente dell'Erba, una figura che dai tempi passati potrebbe ben riconoscere se non fosse coperta da quella stramba maschera, Totoro; anch'esso ha iniziato a far parte dei Pierrot, lasciando alle spalle l'eterna fedeltà di Kusa "Santi Kami... Meno male che sono immortale..." La mano sinistra terrebbe la propria fronte, gomito della medesima poggiato su quella scrivania ricolma di fogli, mappe, compassi, squadre e svariati materiali più tattici che altro, non si direbbe da una persona simile del resto. Un calice strambo dal quale una strana aura violacea viene emanata, ogni tanto, si posa sulle labbra del Tessai, un sorso che lascerebbe una sensazione di macabro e per nulla rassicurante in quei gesti; una striscia nera a spaccargli il labbro, gocciolante al suolo quel sangue talmente denso da essere disumano, ciò che di fatto è. Ad ogni sorso un'aura attorno a Yukio comparirebbe, svanendo dopo qualche secondo, un ciclo di ripristino del proprio sangue in poche parole, se la sta prendendo con comodo, del resto non ha alcun tipo di fretta in merito. Fra tutte quelle carte una sigaretta accesa è poggiata sul bordo d'un posacenere fatto di pietra, all'interno svariati mozziconi, altri fuoriusciti pure da quest'ultimo; al lato di questo anche un bicchiere di chissà quale sostanza alcolica d'un colore marroncino chiaro. All'interno nessun'altro se non lui, che di li a breve riceverebbe una compagnia inaspettata. Dalla presenza di qualche passo vicino all'entrata della propria tenda risulterebbe ovvio il movimento dell'indice e medio che, formando una fessura, permetterebbero all'occhio sinistro del tessai di passare oltre la propria mano, osservando l'ingresso di quella persona che è stata fatta passare senza alcun tipo di preavviso. La mano di Katsumi, ormai Kankri, scostando quella tenda renderebbe possibile la sua identificazione. La mano sinistra che sorreggeva la propria testa sbatterebbe di colpo sulla scrivania, gli occhi si spalancherebbero leggermente "La campana del tempio tace, ma il suono continua ad uscire dai fiori." È un po' la visione di Yukio nel vedere Katsumi in quelle forme, anni di assenza ma il suo suono, il suo ricordo, indissolubile nella sua mente, riaffiorava e riaffiorava. Stesso comportamento assunto da Kimi, lasciar correre e lasciar agire una persona alle proprie volontà, interferire è inutile, come successe con Kurako. "Figlio...?" Interrogativo, quel pizzico di insicurezza che qualcuno possa aver fregato l'anello a Katsumi un po' gli passa per la mente, cosa anche ovvia dopo tutto questo periodo di assenteismo, ma del resto un membro di Alba come potrebbe crollare in ginocchio? Silente, poggerebbe la schiena verso lo schienale della propria poltrona, non lo inciterebbe ad avanzare ulteriormente, lascerebbe completa carta bianca al ragazzo, ma certamente le precauzioni non mancherebbero a lui. La sinistra che aveva sbattuto sul piano della scrivania ruoterebbe su se stessa, palmo rivolto verso l'alto. Una sottospecie di spiedo si creerebbe fra l'indice ed il medio, non verrebbe toccato dalla pelle ma resterebbe semplicemente sospeso, fra le due, mirandone la cima della piramide nasale del ragazzo.[ck on][innata on]

https://www.youtube.com/watch?v=lXv83wiDhO4

21:42 Hanae:
  [Ingresso] Eccoli, entrambi, esenti da un'agitazione corporea che normalmente si presenterebbe in chiunque sotto forma di tremolii e movimenti in eccesso. Ma entrambe le menti sono all'apice del loro stato e come tali permangono immobili, statuari. Lo sguardo dell'insonne si punta sul Dio, le palpebre inferiori s'abbassano come farebbero risvegliandosi da un sogno opprimente, trovandosi di fronte il caldo viso di una madre. E gli occhi, in quei pochi istanti, s'assicurano di osservar l'intero perimetro della larga tenda del Tessai; gli occhi cercano il paese intorno a lui per riconoscerlo, tramite ogni piccolo dettaglio dell'ambiente che alla fine di tutto caratterizza un viso familiare. Ma a far esplodere la scintilla di vita nel tetro oceano nero dell'Uchiha è la voce del Kokketsu, molto più delle sue parole. Un'intensità singolare posseduta solo dai suoi accenti, dai suoi gesti, dai suoi sguardi, da ogni atto. Eccolo, il Tessai: Posseduto da un morbo misterioso, vivente in mezzo ad apparenze non percettibili ai sensi altrui. La sorpresa- lo sforzo e l'atmosfera che lo attorniano adesso da alla sua persona un qualche cosa di contratto e convulso. Ma dopo essersi fatto affascinare per più istanti dall'immagine e voce altrui, torna alla realtà portando per un momento neutralità sulle labbra. < Dove sono i fiori? > Domanda, portando il viso a piegarsi prima da un lato e poi dall'altro. Una domanda posta con quel penoso sorriso, forte di chi è conscio di star parlando con una nota maliziosa. Segue la mancina altrui e fissa dritto l'ago sospeso, pochi attimi prima di rialzare il mento per cercare gli occhi altrui. Osserva l'uomo che un tempo s'offese ad esser chiamato umano, un essere magnifico della sua specie, degno abitatore di quella tenda sparsa di piccoli lussi. Poco dopo, un cenno del capo. Abbastanza in ritardo rispetto all'ultima domanda di Yukio dall'instillare il seme del dubbio. Ma alla fine di tutto, quello che si trova davanti è Katsumi, in carne ed ossa. E i due anelli: Akatsuki e Uchiha, ne provano ancora l'esistenza. < Sono qui per vederti .. > proferisce parole affettuose con quella semplicità e candore che caratterizza un'anima non abituata alle simulazioni della vita comune. Un'onestà disarmante, è quella che lo avvolge. E' come se la grande lacuna degli anni volesse essere colmata in un istante, ma non è detto che sia possibile. < e per affari. Ma prima, perché non ci sediamo? Ho un regalo. > Afferra un fuuda che potrebbe contenere qualsiasi cosa. Lo tiene in mano, ma attende che sia il tessai a portare la conversazione un gradino più in alto. < Piacevole circo, fuori > Termina. { chakra on } { goryo on }

21:52 Yukio:
  [Tenda] L'indice ed il medio impatterebbero fra di loro, l'ago si arresterebbe fra quelle due dita, sciogliendosi in una pozza di sangue che colerebbe sul proprio palmo, rimanendo li, prendendone la stessa forma come un guanto che aderisce unicamente alla parte del palmo di una mano. Scrocchia le dita della medesima, una alla volta, flettendole sul bordo della sua scrivania. Un cenno del capo andrebbe a incitare il ragazzo a sedersi "Ok sei tu" facendo più caso agli altri anelli, non soltanto a quelli dell'Akatsuki "Prima o poi mi farai venire un infarto eh, che ti è successo?" Il calice infernale si sposterebbe semplicemente con il pensiero, avvicinandosi alle labbra del Tessai, inclinandosi, permettendo così di sorseggiare quel liquido estraneo al mondo terreno. La destra, mollato il calice, afferrerebbe la propria sigaretta ormai dimezzata dal tempo, facendo un ampio tiro dopo aver bevuto macchiandone il filtro di nero, come se un rossetto momentaneo giaccia sulle sue labbra. "Tra poco faranno uno spettacolo decisamente carino... Vorresti partecipare?" Domanda, ovviamente un Katsumi dalla sua in questa situazione è una cosa degna di nota e poi, per com'è Yukio, non si lascerebbe mai sprecare una situazione simile. "Un regalo, per me?" Indicandosi il petto con il proprio indice destro. Dimenticatomi del suo aspetto: Il tessai indosserebbe una maglia a maniche lunghe aperta in avanti da un tessuto leggero, al di sotto un'altra maglietta con una profonda scollatura a U lasciando in mostra i propri lineamenti e qualche schizzo di tatuaggio, alle gambe dei pantaloni shinobistici comodi così come i sandali, il tutto completamente nero, anche lui. I capelli sono tirati all'indietro trattenuti da una bacchetta da sushi color cremisi e gli occhi, questa volta, sono privi delle lenti a contatto."È da tempo immemore che non ricevevo un regalo, sai? Questa cosa... Mi incuriosisce" Come far attirare l'attenzione di Yukio, capitolo 4. [Stessi tag]

22:11 Hanae:
  [Ingresso] C'è qualcosa di speciale, in quell'immagine. Immaginiamo di osservarla dall'alto, persino dall'esterno della tenda. Una sera d'Aprile intiepidita dai distanti aliti Estivi. L'accampamento abbastanza silente dal far apparire il luogo come una città morta in un fiume impaludato. Tutti i Pièrrot che silenziosamente e spietatamente proteggono la tenda del Kokukage. Tutti gli aspetti di quell'accampamento significano la potenza dei pensieri nutriti in segreto da una mente libera e geniale. Ed eccoli, in due, circondati da un'aura che lascia trasparire solo misteri tragici e destini compiuti, energia dolorosa e capace di tagliare, ed insieme..ogni più aspra e rigida virtù, condita da passione superba e, specificatamente per loro, macabra. Dimenticando questi dettagli, che facilmente confondono e attraggono chi scrive, parlavamo del tempo, dell'esterno, e per chiudere..Forse l'influsso della stagione e la magia dell'ora potrebbero persino addolcire il duro genio dei luoghi, velare la fierezza e temperare la violenza, versare un incantesimo in quella foresta di mangrovie. Ma forse, è solo un'illusione. L'ennesima che i due son capaci di creare attorno a sè. < L'unico. > Sorride, mostrando l'arcata dentale superiore e chiudendo per un momento gli occhi. Un paio di passi vengono mossi in avanti, ma s'arresterebbe appena per osservare il calice infernale tipico dei Kokketsu esser mosso alle sue labbra. < Ero finito in prigione. > Batte le ciglia e abbassa lo sguardo verso Yukio, riaprendo gli occhi. < Lunga storia, alla fine sono stato liberato. Ci credi? Mi hanno letteralmente dato la chiave in mano, senza rendersene conto. > Quella che può sembrare una storia come altre che un genjutser dovrebbe avere, è in realtà una grande e difficile da comprendere metafora per lo stato di cattività che Nemurimasen ha vissuto. Da quanto? Difficile, da definire. Forse da quattro anni fa? Forse dal loro primo incontro tra le rovine di Oto? O forse..chissà, magari negli stessi laboratori Uchiha, all'origine di tutto. Ma è ben visibile il buon umore che lo circonda. < Sarebbe un piacere..passare del tempo assieme. > Sì, ovvio che parteciperà caro Dio. Ed in contemporanea, allunga il passo con lo scopo d'avvicinarsi ancor di più a lui, ridurre le distanze e invadere uno spazio normalmente considerabile privato. Le braccia s'alzano entrambe all'aria e molto lentamente si toglie quell'enorme veste in stile Akatsuki, rivelando una camicia nera dalle lunghe maniche ed un pantalone a strisce grigie verticali. Gli occhi, uno rosso e uno nero, osservano Yukio, mentre la mancina andrebbe a tirare al primo divano o sedia la sopraveste precedentemente indossata. < E' solo il primo di tanti. > Fuorviante, con tono basso e quasi...da seduttore. In parte gioco, in parte no. E' sempre stato questa la loro attività: tirare, occasionalmente, stimoli. Avere una corta che al posto d'esser tirata viene ceduta, predatori che giocano a far le prede. S'avvicina a lui, piegando il busto per avvicinare il proprio viso al suo. Le braccia tentano d'esser distese per sfiorarne appena il viso, sugli zigomi. Ma si ritrae in fretta. Il chakra fluisce nel fuuda e rivela un oggetto perfettamente conservato in un involucro trasparente, dentro un contenitore in vetro, recentemente tirato fuori da un liquido che a lungo l'ha conservato. Si presenta come un piccolo ovale dal colore appena violaceo. Una sacca, quasi. Yukio potrà riconoscerlo in breve come un rene. < Più che esotico, apparteneva a Nimura Goryo. > Che l'ha perso in una scommessa. Sì, è il rene della capoclan. E tenterebbe così di darglielo. < E' noto che il sangue Goryo avveleni il chakra. Se ti interessa, cuocendolo potresti evitare. > Un consiglio tra appassionati. { chakra on } {goryo on }

22:39 Yukio:
  [Tenda] Un sorriso, finalmente un sorriso di Yukio che lentamente inizierebbe a cedere alla presenza di Katsumi, ancora non ci crede che sia lui, li, in quella stessa sala dopo svariati anni in cui non ebbe più traccia sua. Il calice ronzerebbe attorno alla figura del Tessai, compiendo qualche giro ellittico dando come epicentro la figura del creatore, giri larghi, altri più stretti, un piccolo cosmo in movimento attorno a lui. "Oh, prigione..." Inclinando la testa verso sinistra ponendo le ultime falangi dell'indice,medio ed anulare sinistro vicino alle proprie labbra, con uno sguardo misto fra lo stupito e il ridicolo "E quanto sei stato? Cinque minuti?" Sapendo benissimo che una persona del calibro di Katsumi riuscirebbe a soggiogare l'intero carcere facendo credere che lui è il reggente e tutti gli altri sono dei carcerati. "Sto cercando di esitare a dare un ordine ai ragazzi" indicando fuori, i Pierrot "Ma se succede una scintilla che potrebbe far barcollare la situazione di Konoha e Kusa, sarò costretto ad agire come al mio solito" Solleverebbe le spallucce, sospirando con un'aria quasi seccata. Inarcherebbe il sopracciglio destro, compiendo allo stesso tempo un tiro di sigaretta, ruotando il proprio corpo sulla poltrona in direzione di Katsumi, osservandone l'avanzare "Nh?" Gli occhi a schiudersi appena, il viso dei due che si avvicina, ed il pregalo arriva. Gli occhi da Katsumi si abbasserebbero, il rene di Nimura avrebbe l'attenzione del Tessai "Oh... Ma pensa tu che bel regalo che porti al tuo paparino" Sghignazzando allegramente "Da molto tempo non... Cucino" Lasciando all'antro di comprendere il proprio riferimento "Ma sarà sicuramente un bellissimo oggetto da aggiungere al mio laboratorio, sai... Ho accumulato fin troppe cose, è anche arrivato il momento, in qualche modo, di utilizzarle" La propria lingua biforcuta, modifica non genetica ma volontaria, andrebbe a fuoriuscire, un lembo di essa umetterebbe la parte alta delle labbra mentre l'altro lembo la parte bassa, con gusto. "Questo, come hai detto, lo considero come regalo eh, perchè se vuoi chiedermi un favore, conoscendoti, non te la puoi cavare sicuramente in questo modo blando" Sollevando le mani al cielo, ridacchiando. Il sangue nero che aveva appiccicato al palmo della sua mano si staccherebbe, come pelle morta, andando ad afferrare con velocità ma tatto l'involucro in vetro con la relativa plastica di protezione, lasciandolo volteggiare in aria, anch'esso, così che Yukio possa ammirarlo. Da quella figura di sangue nero se ne creerebbe un'altra che prenderebbe il precedente posto attaccandosi al suo palmo sinistro, di nuovo.[stessi tag]

22:57 Hanae:
 L'anima si stringe di un'angoscia non provata da lungo tempo. Quando ha messo piede oltre la soglia della tenda, quando non ha avvertito dal principio nessuna voce cara chiamarlo per nome...ha pensato. Le immagini dei morti gli son comparse a piè dei clown e l'han fissato con occhi trascolorati, senza gesti, cenni o sorrisi. E' questa, l'angoscia che avrebbe tenuto Katsumi lontano da Yukio. Perché il secondo, fedele a sè stesso, è tossico in natura. Il suo sangue non è velenoso ma la sua lingua, biforcuta come fosse un serpente, è capace di avvelenare le menti. Di corromperle per abbracciare felici perversioni e tristi sofismi. Non c'è nulla di Yukio che realmente gioverebbe all'Uchiha, in quel suo stato. Ma ora? Lo sfiora. Rimane aperto ad ogni soffio; si lascia penetrare da ogni germe; accoglie l'ignoto e l'imprevedibile. Ormai s'è fatto avvelenare dalla natura altrui. < Non lo so quanto tempo. > alza il mento e fa un passo indietro, portando la mancina sotto le labbra e gli occhi alla sommità della tenda. Specula su quella frase e quest'intenzione è resa palese da un debole suono emesso dalle labbra. < mhh.. .> Qualche istante ancora, che sfocia in un pesante respiro dal naso. < Mi faceva pietà, il carceriere. E lui s'è illuso che la mia fosse compassione. > Illudere. Una parola sempre azzeccata nel discorso. Eppure, sempre metafore. Al confine tra il reale e il falso. Sempre che le loro, siano considerabili illusioni ormai. Come può essere falso qualcosa che riesce ad avvolgere qualsiasi senso? Dotato di colore, odore, sensazione..suono.. è tutto così complesso. Fortunatamente, ci son argomenti più semplici di cui poter parlare. < ..Non ti annoia un po', tutto questo? Ho paura di vederti scivolare dalle mie mani, ora che sei qua. > Rammenta quando l'altro parla della delicata situazione dei due villaggi. Yukio, come sempre, è pronto a sorprendere. Ma per quanto tali 'sorprese' saranno definibili tali? Per quanto ancora, sarà divertente vivere un ruolo? E poi, improvvisamente, cucina. Un'arte che in completo silenzio s'è instillata nell'animo dell'insonne, una via di fuga quando il tempo libero da Katsumi era ancora poco. < Se lo cucini, vorrei essere invitato. > ..Eh, non esser avido, Kokukage. E lasciandogli quel dono, l'Uchiha proseguirebbe a prender posto nello stesso divano di lui, possibilmente creando una distanza tale dal poter ruotare il busto e osservarlo. Entrambe le braccia farebbero per allargarsi e poggiarsi infine sulla morbida pelle. Lo sguardo s'alza ai capelli di lui e si abbassa poi fino alla punta dei piedi, analizzandolo. < No, infatti, so che sei esigente. Per questo motivo ho portato altre cose. > Mostra appena un sigillo, sollevandolo dalla tasca dell'aderente pantalone per poi reincastrarlo. < Ma sarebbe meglio tenere il contenuto per noi, quando lo mostrerò. > Alza appena l'indice della mano destra, affianco a cui riposa il medio destro con l'anello dell'Akatsuki. Ciò che mostra, in una mossa piena di intenzione, è l'effige del capoclan Uchiha. Muove le dita per aria, come tentasse di suonare un'arpa che non c'è. < Il futuro brilla più delle stelle. Ci credi? > Senza rivolgergli lo sguardo, continua a osservare le proprie dita. { ch on } { goryo on }

23:18 Yukio:
  [Tenda] Le gambe andrebbero ad accavallarsi fra di loro, destra su sinistra, corpo che ruoterebbe verso Katsumi e occhi come sempre conflittuali fra l'annoiato e l'interessato formano quelle due fessurine celesti, ricche d'attenzioni per l'Uchiha. Il primo oggetto, che avrebbe afferrato il rene del Goryo e l'avrebbe posato sulla scrivania, afferrerebbe nel frattempo un bicchiere, duplicandosi nuovamente il nuovo oggetto andrebbe in cerca della bottiglia alcolica per versarne un po' nel bicchiere vuoto appena preso. Il terzo oggetto, invece, si assottiglierebbe a formare una piccolissima patina, inserendosi sotto al suo di picchiere già utilizzato qualche ora prima, portandolo alle sue labbra. Tutto così, strano, ma sicuramente non per Katsumi che sarà abituato a vederlo sicuramente in altre situazioni "Ah che brutta cosa la pietà, preferirei morire seduta stante che far provare pietà ad una persona" Rabbrividisce al solo pensiero, un brivido lungo la schiena immaginando la situazione di pura schifezza che percepirebbe "Queste cose mi fanno venire i brividi, non persone sventrate" Ridacchia appena su, ironizzando in merito "Come?" Sorridendo, afferrando il bicchiere fluttuante avanti a se con la destra, rivolgendolo verso l'alto nel momento in cui gli altri due oggetti avessero riempito a metà il bicchiere "Come potrebbe annoiarmi?" L'occhio destro, visibile dalla posizione di Katsumi, lo punterebbe "Non ho ancora ultimato i miei piani, non posso annoiarmi fino ad allora... E sicuramente passerò altri corpi prima di portarlo a termine, faccenda lunga eh" Che in effetti non ha mai detto a nessuno e mai a nessuno dirà. Del resto non manterrebbe quel controllo che ha accumulato fino ad ora su quasi qualunque cosa. "Sono qui per puro divertimento, non mi vedrai scivolare mai e poi mai, sempre se non divento una pozza di merda, in quel caso si, potrei scivolare" Ridacchia anche questa volta, inclinando il bicchiere verso il corpo di Katsumi, incitandolo in un cin cin. "Certamente, senza la tua compagnia non avrebbe il dovuto gusto" Occhiolino d'intesa verso l'Uchiha che, guarda guarda "Ma quello, non dovrebbe indossarlo un'altra persona, nh?" Il viso si sporgerebbe appena in avanti, incuriosito da quell'anello Uchiha oltre a quello dell'Akatsuki "E questa, è proprio una bella stella" Ritornando composto "Devo sapere altro o parli a ruota libera? Sai che sono una persona disattenta..." Sollevando le spalle "Sennò ti rubo un attimo i ricordi e riassumiamo tutto in pochi secondi" Ennesimo sorso dal bicchiere, ma non ride. Forse starà dicendo sul serio.[stessi tag]

23:38 Hanae:
 per prolungare la pena e la delizia s'assicura di distanziarsi un po' da quella figura, lasciare che tre quarti di cuscino ne separino i corpi dalla possibilità di toccarsi. E ascoltandone le parole, lo sguardo si fa a tratti serio e a tratti gioviale. Un oscuro - ovviamente in positivo - presentimento in fondo alla sua curiosità diventa difficile da placare. Ma alla fine deglutisce, abolendo in sè per qualche attimo la coscienza del reale e godendo con lo sguardo l'utilizzo più deviato che si poteva fare dell'innata Kokketsu. Un alto silenzio regna nelle proprie labbra in un primo momento, alternando raramente lo sguardo tra ciò che ha di fronte e il Tessai. Una luce immobile illumina tutto egualmente; e nella e nel silenzio tra un dialogo e l'altro, le cose apparivano disegnata con una nitidezza di contorni quasi cruda. Alla fine, afferra quanto gli viene offerto con la mano destra, da prima libera. "Sei così drammatico.." inspira profondamente da entrambe le narici, alzando la mancina per sistemare gli occhiali e specchiare il proprio riflesso sullo scuro liquido offerto. Gli occhi s'abbassano appena, imputandosi sulle proprie occhiaie, e la mano sinistra andrebbe naturalmente a sfiorarle col dito indice, prima la sinistra e poi la destra. "I tuoi piani? Non ti facevo pianificatore." Commenta, allungando le labbra e piegando gli angoli per mostrare un sorriso. Un po' ironico, ma più che altro curioso nei confronti di quelle parole, che altro non sembrano che un invito a infilare entrambe le braccia nelle membra altrui per scoprire cosa si cela al di sotto. "Dovresti evitare certe parole- " prosegue, alzando il calice e allungandolo verso quello del Tessai, sbattendoli e assistendo al liquido all'interno che s'agita e minaccia d'uscire. E poco dopo, un sorso. "Uccidere Arima è stato faticoso." Abbassa lo sguardo quando si parla dell'anello. Si specchia nei riflessi ambrati dell'anello, in cui è inciso il sigillo del clan Uchiha, il ventaglio. Un'effige passata di generazione in generazione...Che adesso, sembra valere così poco. A Nemurimasen, almeno. Per Katsumi, forse è stata un'ancora. Assottiglia lo sguardo e lo rivolge al tessai quando lui propone una soluzione meno ortodossa. "Son sicuro che tu sappia che certe cose non le approvo." Non tra di loro. E non per privacy, per rispetto di ciò che chi è vicino può voler tenere nascosto. Ma proprio perché snudarsi è un processo che per l'insonne deve avvenire lentamente, strappandosi un pezzo di carne dopo l'altro per mostrare alla fine la realtà. Leggere i ricordi è l'equivalente di strappare via i dettagli da una statua, rendendola solo marmo. "Voglio accesso ad un censimento di ogni shinobi del villaggio dell'Erba. Le informazioni saranno usate da me e me soltanto." Taglia corto. { ck on } {goryo on }

23:59 Yukio:
  [Tenda] "Sempre stata una persona drammatica" Ponendo la sua mano sinistra sul proprio viso, lasciandola scivolare verso il basso del volto mostrando le venature dei suoi occhi, labbra che si muovono al tocco dei suoi polpastrelli e carne che viene messa sotto la pressione della sua mano, mimando una faccia disperata. Ridacchia subito dopo, riprendendo la propria sigaretta dalla quale inspirerebbe un altro tiro, bello ampio e denso, espellendone del fumo verso l'alto "Da quando ho ammazzato il reggente di Kiri che ho un piano, ma non starò qui a spiegartelo" Sollevando le spallucce, cambiando nuovamente il discorso. Forse ha sbagliato a sto giro a farsi così avanti in un suo discorso "Oh, proprio morto e sepolto, nh?" Aprendo leggermente gli occhi e ponendosi un poco più avanti con il busto, incuriosito da ciò che è avvenuto, peggio d'un bambino "Si ma non puoi finire soltanto con un: è stato faticoso. Sai che a me piacciono i dettagli" Sbattendo leggermente le proprie manine sulle sue ginocchia. Un bambino. Al cin cin richiamato lascerebbe scontrare i bicchieri, occhi puntati su Katsumi in segno di rispetto e di fratellanza, bevendo anche lui. Il bicchiere verrebbe posato sul bordo della scrivania, concentrandosi unicamente alle parole del Goryo "Così come non le approvo io" Sollevando le mani, rimangiando, tra virgolette, ciò che ha detto precedentemente "Accesso ad un centesimo delle informazioni sugli shinobi?" Ridacchiando "Non sei molto convincente ed esaustivo con queste parole, sai?" Mettendosi più comodo su quella seduta "Per cosa ti servono. Cosa devi sapere degli shinobi, e quanto mi puoi confermare che sia solo da te posseduta questa informazione? Tralasciando le tue risposte e nel caso ti autorizzi a ciò, sarai comunque scortato. Daresti troppo nell'occhio se iniziassi a passeggiare senza problemi per gli uffici. Ma prima..." Inspirando altra nicotina "A che pro? Ed io... Che ci guadagno?" Espellendo il fumo come poco prima, sorridendo macabramente a Katsumi.[Stessi tag]

00:21 Hanae:
 Il tempo scorre rapido. Chi avrebbe mai potuto immaginare il loro ritorno, in una tenda a Kiri? Forse nessuno. Come nessuno potrebbe ancora credere che entrambi rimangono. C'è sempre quella sensazione, un prurito estremamente sconfortante che s'insedia nella mente e sussurra frasi poco dolci -sembra quasi che, dopo qualche giorno, tu debba fuggire-. Sorride, senza proferir parola alla sua drammatica dimostrazione e lasciando che siano gli occhi a parlare per lui, alzandosi al cielo e facendosi accompagnare dallo scuotere del capo. "Il reggente di Kiri.." Porta indietro la testa e sposta lo sguardo al vuoto, riflettendo appena. Si fa due conti in testa ma non lascia che questo diventi l'argomento principale, avendo notato il desiderio di mantener intimità dell'altro. "Me lo mostrerai, prima o poi." Chissà. Come si può non sentire quell'armonico suono che caratterizza quell'incontro? E' stato un supplizio, tanto tempo fa. Un supplizio che dura da anni, senza tregua, che ha disfatto l'anima di chi sta perdendo terreno nel profondo nell'insonne. I suoi occhi in un batter di palpebra gettano al Kage uno sguardo complice, colmo di segretezza e ironia, che tanto si lega al povero capoclan ormai nel profondo dell'Abisso: Arima. Colui che ha dato tutto, scommettendo su Katsumi, persino la sua vita. Questo gioco non è mai piaciuto, all'Insonne. " E' stato una guida, per del tempo.. " Il bicchiere s'alza alle labbra e s'abbevera di quel liquido scuro, per poi poggiare il calice sul tavolo. " Alla fine, sono sempre io a risolvere i suoi problemi. " La frase è estremamente vaga nell'oggetto. Chi ha combattuto Arima? Katsumi..o Nemurimasen? La distinzione si fa sempre più sottile, al crescere del controllo dell'insonne. Un nuovo silenzio, più grave, cade su di lui. Gli occhi si chiudono entrambi mentre con un respiro riempie i polmoni di odori e profumi della Tenda. La mente si riproietta alle sensazioni provate al palazzo del capoclan Uchiha. Sembrerà ebbro dei suoi stessi ricordi, almeno finché gli sarà permesso- finché il Tessai non tornerà a parlare di affari. "Sto cercando una persona, ma solo io posso sapere chi è adesso. Senza dubbio, comprenderai presto di chi si tratta. " Prosegue, alzandosi in piedi e muovendo un paio di passi in avanti, fino a superare il tavolino. Solo allora, tornerebbe a voltare lo sguardo su Yukio; gli occhi son ben aperti e le due pozze tentano di ottenere la massima attenzione dal Tessai. "Fai come vuoi, per la scorta." Purché non interferisca con le sue ricerche è libera anche di intrattenerlo con qualche trucco di magia. "Devo conoscerne almeno il nome, l'innata, la residenza e il numero e tipo di missioni svolte. Posso fare a meno di informazioni su ANBU, medici..e anche dei pièrrot. " Poteva essere ovvio, ma tanto vale dare ogni informazione utile per assicurare al meglio il Tessai. "La moneta di scambio è un mangekyo sharingan, lo otterrai immediatamente. " Eccole, le condizioni del loro contratto. { ch on } { goryo on }

01:09 Yukio:
  [Tenda] "Chi?" Sorride, alla sua domanda "Kyuzo Hosoi?" Ride, di gusto, fremeva forse da quella domanda, ricordando vecchi,vecchissimi ricordi "Non credo che esista più una sua molecola su questa terra... E così come la sua razza... Yoton" Finendo completamente il contenuto dal bicchiere, afferrandolo e lasciandolo con la stessa sinistra che si muove. Ascoltandolo è difficile capire a chi si riferisca, a chi sia lui, a cosa stia realmente pensando. Sicuramente è cambiato, qualcosa è cambiato in modo drastico. Osserva le sue movenze, lo segue con gli occhi. Si alza Katsumi dalla seduta ed inevitabilmente Yukio lo squadra forse per la prima volta con un'abile occhiata delle sue "Sai, sei una delle poche persone che mi incute timore e curiosità allo stesso tempo... Avessi passato più tempo assieme a te, credo che avremmo causato eccessivi danni in giro... Credo sia un bene esserci separati per molto tempo" Ricordi passati, già. Dove veramente erano terribili in tutto e per tutto. Il tessai solleverebbe le mani alla sua richiesta "Se comprenderò presto va bene, basta che non ti fai ammazzare in questo obiettivo... Sei sempre una persona che corre dei rischi grossi, capisci se mi preoccupo un po' per te" Abbassando le sue mani, continuano a fumare la propria sigaretta, finendola e schiacciandola nel posacenere avanti a se sulla scrivania "Scontata come cosa. Potevo darti tutto tranne che i Pierrot." Asserisce, guardandolo di sottecchi con il volto chino sul proprio bicchiere "Mangekyo sharingan..." Leccandosi il labbro inferiore con entrambi i lembi della sua lingua "Hai l'accesso ai dati dei ninja di Kusa." Conferma, serio "Totoro..." Un inizio di parola? Una chiamata? Si. Totoro entrerebbe nella sala, ed era proprio colui che Katsumi conosce bene, fin troppo. Il fidato braccio destro del tessai "Totoro sarà con te" In quel preciso istante, Totoro si toglierebbe la maschera, rivolgendo un cenno di capo a Katsumi "[T] Non mi sono di certo dimenticato di voi, qualsiasi cosa sia approvata da Yukio ve la farò realizzare[/]" Conferma il sottoposto del Tessai, rimanendo chino con il busto per qualche attimo "Per quanto riguarda il pegno di tale informazione..." Muovendo le dita della sinistra come a voler richiamare a se l'occhio tanto indicato da Katsumi.[stessi tag]

01:27 Hanae:
 Sente un nome che ad ora non ha mai sentito nominare a voce. Solo letture. Di un periodo ormai andato, un'era vicina ma contemporaneamente intoccabile. Lo sguardo dell'Uchiha s'assottiglia e si fa serio per un momento nella tetra realizzazione di avere effettivamente davanti Yukio Kokketsu. E' come se se ne fosse dimenticato, prima d'ora. Per un momento s'estranea dal proprio corpo e si sente nuovamente il giovane allievo che ha sfidato Hanabi. Come ha fatto quel ragazzo, ad arrivare così in alto, cadendo così a fondo? Forse è vero, che la legge naturale valica ogni logica. "..E rinasci come distruttore." La mano cala a picco sulla propria coscia, battendoci sopra come se stesse mimando un oggetto in caduto..Yukio. Tra il ridere e lo scherzare, l'Uchiha è realmente impressionato da quella persona. Una volta in piedi, le parole del Tessai si fan dolci al proprio udito. Quelle lodi gli sfiorano il collo e salgono sul mento; un brivido invisibile ma ben avvertibile dal movimento del capo di Nemurimasen, che s'alza repentino e accompagna il tendersi dei muscoli del collo. "Ah. Ma sappi che non ho intenzione di stare lontano d'ora in poi. Ho riscoperto cosa sia la passione." ..Ed il suo progetto s'affaccia sul proibito. E' questa, l'iniziazione di Nemurimasen, lui è il pulcino dentro l'uovo. E sta completando i preparativi perché possa rompere l'uovo e nascere. Distruzione e creazione al tempo stesso. Sfiorire e sbocciare. Dedito ad un'arte superiore, che va oltre la bellezza esplosiva ed istantanea di Deidara ed oltre l'eterna bellezza statuaria di Sasori. Chissà cosa penserà Yukio, alla fine di tutto. "Anche io mi preoccupo per te. Hai un grande piano ma l'intermezzo può esser banale." Senza alcuna maschera da clown, lo intratterrà con le proprie azioni. "Lascia che smuova le cose un po'. " Fuori dalla giurisdizione altrui, ovviamente, altrimenti questo dialogo non avrebbe neanche ragione di esistere. Lo sguardo si sposta infine su Totoro; ne osserva la maschera ed i lineamenti, ed un caldo sorriso copre il viso dell'insonne. "Sono nelle tue mani." Risponde alle sue parole, per tornare ad avvicinarsi immediatamente a Yukio. Si pone al suo fianco destro, sempre in piedi, per poi flettere il busto e poggiare sul tavolo, di fianco al rene, un fuuda. E con un pizzico di chakra, estrarrà un cilindro in vetro contenente al suo interno, sospeso in un liquido preservatore, un occhio con tanto di nervo omonimo. La pupilla porta il disegno del mangekyo sharingan di Sasuke Uchiha, perché appartenente a un suo clone genetico. "Potrei portare sorprese più spesso, se ti farà piacere." Sorride come stesse offrendo un servizio, per poi spostarsi e lasciare che l'altro possa esaminare l'occhio. "Per circa un mese vorrei assoluta segretezza sull'occhio di Arima. Poi potrete anche denunciarmi, se potesse servire alla vostra immagine. " { ck on } { goryo on }

01:38 Yukio:
  [Tenda] Ridacchia alla sua prima frase, scuotendo la testa "Distruttore... Mi deludi così, non ti ho insegnato niente in questo periodo allora" Allargando le proprie braccia "Pacifista" Ennesimo sorso dal suo bicchiere "Ecco come mi definisco, un pacifista" Mettendosi appena più comodo sulla propria seduta, mentre uno dei suoi oggetti prenderebbe il pacchetto e lo zippo, portandoli al Tessa il quale attingerebbe una ennesima sigaretta, accendendola "Se vuoi smuovere le cose... Al tuo ritorno... C'è la possibilità che mandi un ordine generale di distruzione degli anbu di Kiri,unicamente per i Pierrot" La sua attenzione è verso la sigaretta, intenzionato ad accenderla. Una boccata ampia di fumo, espellendolo dalle proprie narici "Credo sia l'unico modo per frenare questa distruzione e l'unico modo per... Prendere possesso delle segretezze di Kiri in qualche modo, chissà che veniamo a sapere qualcosa di interessante in merito, nh?" Inclinando al testa verso destra, osservando il cilindro con l'occhio "E non mi stai nemmeno prendendo per il culo..." Afferrerebbe se gli fosse concesso il cilindro, guardandolo da più vicino, ammirandone la magnificenza e potenza racchiusa in un unico occhio "Anche più di un mese con questo regalino bello bellino" E se Katsumi glielo avesse lasciato definitivamente fra le mani, la prima cosa che farebbe il Tessai è afferrare uno dei fuuda presenti in un cassetto della propria scrivania, sigillandolo all'interno. Visibile il chakra durante il trasferimento data la mole che viene utilizzata per sigillarlo "In questo modo... sarà difficile da farlo uscire da qui, eh?" Un tipetto soddisfatto, che riporrebbe il fuuda nel proprio cassetto, vicino al rene consegnato poco prima "Hai l'accesso a ciò che hai richiesto... Hai bisogno di un trasporto dalla Kokketsu Transport International?" Ovvio riferimento alla dislocazione. Nel caos Katsumi accettasse, non metterebbe del resto chissà quanto tempo nel farlo catapultare seduta stante, assieme a Totoro, all'interno del palazzo del governo, il primo palazzo governativo all'interno della stanza dell'hasukage dove Totoro provvederà, nel caso, a condurlo nei posti richiesti dall'Uchiha.[SE END]

01:47 Hanae:
 L'altro si da il nome di pacifista e finalmente l'insonne non sorride, ma ride. Sono pochi istanti, eterei e sfuggenti, ma è così. Scuote il capo con completa diffidenza verso quelle parole, con fare tuttavia complice. < Certo, in un certo senso alla fine ci sarà pace. > Se non si guarda indietro, sarà uno splendido futuro quello del villaggio dell'Erba, che crescerà sopra una grigia distesa di sangue. Le radici s'occuperanno di assorbirlo, per cui c'è poco di che preoccuparsi. "Mh.." Accenna alle azioni che verranno effettuate dai Pierrot e l'idea, effettivamente, lo porta a speculare per qualche secondo sulla possibilità. Ma alla fine, alza le spalle. "Sì. Sarà un piacere osservarli in azione e supportarli." Uno scambio di gentilezze che costruisce le fondamenta di un rapporto la cui origine è stata ai tempi della guerra civile di Oto. Sembra passato tantissimo tempo, ed in effetti...è vero. Il tempo scorre e finalmente il mangekyo sharingan viene mostrato. Lo sguardo dell'Uchiha viene celato da una penombra gettata dai capelli e dal riflesso che la luce proietta nei tondi occhiali. Non c'è dubbio, quell'oggetto ha un valore unico. Ed è tanto importante che quando la notizia, prima o poi, diverrà nota, l'Uchiha diverrà a tutti gli effetti un potenziale reietto del clan. Ma fa parte dei piani. Katsumi è il capro espiatorio perfetto. Osserva poi il chakra del Tessai sigillare il fuuda e pone particolare attenzione a quel flusso, per un momento affascinato dalla quantità di energia posseduta. "Ah..speravo me lo chiedessi. Decisamente sì." Poter andare direttamente a Kusa accelererà enormemente il suo viaggio. Che la fase due abbia inizio. { end }



Nemurimasen e Yukio si incontrano e completano un contratto, tra ricordi del passato e immagini del futuro.

Leggete, è molto importante per ciò che verrà ♥