Giocata del 05/04/2020 dalle 10:50 alle 19:06 nella chat "Mura Esterne [Kiri]"
Prima mattina. La nebbia inonda il villaggio omonimo che fa da scoglio, in cui una grande minaccia è giunta senza preavviso. Difficile riposare, in uno scenario di guerra, giacché la chiusura delle palpebre oculari coincide con l'inizio di costanti urla e rantoli provenienti dall'ospedale da campo, a formare un malinconico coro di sofferenza. Lavorano giorno e notte, i medici, a detta di molti sono loro i veri eroi. Mancano le comodità ed è solo l'umana tendenza di adattarsi a dare un po' di conforto, a permettere di accettare la vista dei propri compagni ricoperti di sangue. Prima non era così, certo che non lo era, e lo sanno bene tutti. Aiutare un vecchietto a raccogliere la frutta era emozionante, scovare un covo di malintenzionati era ai livelli di un'impresa leggendaria. Ora non è più così, tutto è più serio. Non c'è pietà né comprensione in una guerra, non c'è anime e non c'è neanche personalità: solo due individui. Si scrutano, si osservano e nulla attraversa le loro menti ignare: è il suono dello sfregio di una lama a emozionare, il rumore delle ossa fratturate piuttosto che quello di una palla di fuoco. Questa è la guerra: non lascia spazio alla coscienza. Sono tre, quest'oggi, a mettere piede in territorio pericoloso. Yosai Akimichi, Tenshi Senjuu e Onosuke Aburame. Il primo, reduce da una missione in cui è stato ferito, è stato assegnato assieme agli altri due suoi compagni a questa missione per via della semplicità dell'incarico previsto, i cui dettagli verranno presto chiariti. Tutti e tre si sono dovuti svegliare di mattina, dopo essere stati richiamati in un punto di raggruppamento ubicato appena dentro le mura ad ovest, in cui è possibile intravedere una delle quattro entrate del villaggio. Traversare le strade di Kirigakure non dev'essere stato facile per loro: gli edifici distrutti e il terreno battuto dipinto da chiazze di sangue quasi mostrano lo scenario di una trincea, dove solo loro sono autorizzati a camminare. Anche se il conflitto è appena iniziato è possibile già avvertire, per loro, come questo stia poco a poco diventando sempre più pesante, per i più insensibili è un incessante sensazione di tristezza, che tuttavia non lascia spazio a lacrime. Giunti al punto di raduno, i tre Genin di Konoha, vengono salutati celermente da un Chunin. Assieme a loro sembra esserci un'altra squadra di Shinobi del villaggio della Sabbia. Nulla di particolare risalta sul corpo vissuto di colui che li sta aspettando, se non una sigaretta tenuta tra le labbra e una mano fasciata. < Ci siamo tutti. > Basta poco all'uomo per capire di avere di fronte le persone incaricate. < Preparatevi, vi aspetta un turno di guardia da 3 ore. > Ai Genin, per via delle loro forze fisiche, non vengono assegnati periodi di sorveglianza più lunghi, salvo casi particolari. < Dovete sorvegliare i confini del villaggio, voi tre. > Procede quindi a indicare i tre Genin di Suna. < Partite da qui e piazzatevi a sud-ovest, vicino alla palude, dovreste trovare il kanji del cavallo su un albero. > I ragazzi partono, lasciando solo i tre della foglia in balia delle indicazioni di quel Chunin. < Dovete dare il cambio a un'altra squadra, dovreste trovarla oltre il portone a ovest, lungo la strada per raggiungere il villaggio. Fatevi dare la ricetrasmittente ad alta frequenza che hanno usato loro, vi servirà per segnalare qualcosa di strano. > Non dice altro e va via. Anche se quella, per alcuni di loro, potrebbe essere la prima volta a fare da guardia, possono già immaginare che non ci sia molto da aspettarsi. È il momento di prepararsi e partire. [L'ordine dei post viene deciso in base a chi posta per primo. Successivamente entrerà in vigore un tempo limite per postare.][Non è necessario, adesso, rispettare la turnazione per incamminarsi verso il luogo][Sono a vostra totale disposizione per eventuali chiarimenti, buon game :)]
Non ha perso tempo. Bisognoso di quelle missioni come dell’aria per vivere. Come se passasse il resto del tempo in apnea. Nonappena Tenshi l’ha rimesso in sesto ha chiesto di essere inserito nella prima missione disponibile. Ed eccolo lì. Insieme proprio al medico dai capelli rosa e alla sua dolce metà. Si staglia in tutta la sua altezza al fianco degli altri due. Le braccia lungo il corpo, distanziate dai fianchi dagli spessi muscoli dorsali, che donano al torso la caratteristica forma a V. dalla vita stretta alle larghe spalle stondate. Neri, lunghi, ampi pantaloni d’un chimono, laceri e sporchi in più punti, coprono le leve inferiori nascondendo la muscolatura definita. S’immergono negli schinieri metallici che proteggono la gamba da sotto il ginocchio fino alle calzature ninja. Il torso è coperto da una canotta nera in tessuto tecnico, aderente ai muscoli che guizzano sotto di essa come serpenti di carne. Le spalle stondate e le braccia definite, decorate dai sinuosi giochi di luce dei muscoli e da spessi tratti nero-rossastri d’un tatuaggio che si infilano sotto la canotta, ondeggiano placide. Gli avambracci sono protetti dai due vambracci, la cui placca protettiva è tenuta ovviamente verso l’esterno dell’arto. Il collo taurino e definito sostiene il viso dai tratti affilati, decorato da un’irsuta barbetta incolta e dalle due cicatrici. La prima scende dritta dalla parte sinistra della fronte fino allo zigomo sottostante salvando l’occhio, la seconda corre per orizzontale lungo la fronte, come il taglio sul coprifronte dei mukenin ma sulla carne viva, gli occhi impreziosiscono il tutto. Tornati alla vita per merito della famiglia che ha trovato, hanno riacquisito il colore dell’oceano, con una sfumatura scura di consapevolezza e inondano, irruenti, tutto ciò che trovano. Le ampie zone scure delle sue occhiaie lentamente si stanno riducendo. Sta riacquistando il sonno. Nonostante questo l’espressione è delle più serie e mantiene il silenzio con i compagni. Ben prima di arrivare nella zona in realtà avrebbe cercato di impastare il suo chakra. Portando la mancina all’altezza del plesso solare, chiusa in pugno con indice e medio unite verso il cielo nel componimento del mezzo sigillo della capra. Si sarebbe concentrato quindi sull’origine dei suoi pensieri, delle sue emozioni, dei suoi sentimenti, nel tentativo di trovare la sua energia psichica. Trovatala, si sarebbe concentrato sull’origine della sua forza, su ciò che permette al sangue di scorrere violento nelle vene, al cuore di battere incessantemente, cercando la sua energia fisica. Trovatele, le avrebbe convogliate all’altezza del plesso solare per innescare il movimento rotatorio dell’una nell’altra, dell’altra nell’una. Unendole per creare il chakra che avrebbe subito spinto, violento e irruento come il proprietario, nel suo sistema circolatorio. Qualora fosse riuscito a richiamarlo avrebbe abbassato la mancina, a riposo. All’altezza della vita, a far da cintura, campeggia il coprifronte cucito su un drappo di stoffa rossa al quale è agganciato, dietro la schiena, il suo portaoggetti. Null’altro caratterizza il gigante quest’oggi. Turno di guardia. Raggiunge con gli altri il punto di ritrovo. Ha già visto due giorni prima quella devastazione, e ne ha subite di peggiori pochi giorni prima, quel ricordo lo fa ancora rabbrividire. Ma non è il momento di pensarci, la mente è lucida e concentrata su quello che deve essere colui che gestisce i turni di guardia che prende forma dalla nebbia come fosse un grumo di vapore diventato tangibile. Si ferma con gli altri ad ascoltare le istruzioni, alle quali non risponde se non con un cenno della testa <hai> mormora piano. Per poi indirizzarsi insieme ai suoi compagni verso la zona indicata <qualcuno di voi due la conosce la zona ovest? Non credo di esserci mai stato…> sarebbe utile in quel mare di nebbia ed edifici bruciati avere qualcuno che conosca il territorio. Solo questo mormorerebbe in direzione dei due compagni di missione [3/4 tentativo di impasto del chakra][SE chakra: ON][Equip: 1 tonico della salute speciale, 1 tonico della salute, 10 tonico del chakra, 1 tonico del chkra speciale, 5 fumogeni] Una domenica d'aprile. Una domenica in cui, ovviamente, c'è nebbia. Il sole fa capolino tra le varie nuvole. Forse esso non darà mai a nessuno la soddisfazione di mostrarsi completamente. E poi, a che serve un sole splendente, durante la guerra grigia? Forse avrebbe solo bisogno di una pioggia che lava via tutto, la rosata. Una pioggia che porta via la paura. Una pioggia che allontana il male da quel mondo. Ma lei lo sa che è impossibile. Perché dove c'è bene deve sempre esserci male. Essi non possono esistere l'uno senza l'altro. Stavolta, quella in missione è lei. Dopo aver passato intere giornate in ospedale per curare le ferite di chi era stato attaccato da quell'essere durante semplici missioni, adesso si trova lì, a cercare di portare a termine una missione di livello C assegnata dall'Alleanza. Stanotte, fortunatamente, era riuscita a dormire, perché la giornata di ieri era stata talmente pesante da farla crollare. I lunghi capelli rosa, legati in una coda di cavallo alta con il bracciale rosso che Onosuke le ha regalato, oscillano da un lato all'altro, a passo con i propri movimenti. Sul capo, ha legato il coprifonte nero, a mo' di fascia, che riporta la placca metallica con il simbolo di konoha inciso sopra. Indossa una felpa rosa corta, con una tasca grande centrale ed un cappuccio. Dei pantaloni da tuta larghi verde smeraldo nascondono le sue esili forme. Essi presentano due strisce bianche laterali e dei polsini bianchi all'altezza delle caviglie. Sulla coscia destra tiene legate delle fasce elastiche bianche che reggono il portakunai nero. Ai piedi, invece, delle semplici scarpe di tela nere con la suola bianca. Si fermerebbe un attimo, portando all'altezza del petto entrambe le mani, così da poter attivare il proprio Chakra. Esse verrebbero congiunte e mosse a formare il sigillo della Capra. A questo punto, immaginerebbe due sfere: una rossa, l'altra blu. La prima, quella rossa, in corrispondenza della fronte, rappresenterebbe la forza spirituale. La seconda, quella blu, nei pressi del ventre, simboleggerebbe la forza fisica. Comincerebbe a far ruotare le due sfere, dapprima sul loro stesso asse, per poi spingerle, l'una verso l'altra, nel petto. Qui proverebbe ad unire le due sfere, formandone una sola: quella del Chakra. Se il richiamo fosse andato a buon fine, sentirebbe una grande forza invadere ogni singola cellula del proprio corpo. Così, scioglierebbe il sigillo, riportando le proprie braccia lungo i fianchi. Accanto a lei si ergono le figure dell'Aburame e dell'Akimichi, molto più alti di lei. Sapere che al suo fianco oggi ci sono loro due, la fa sentire un po' più tranquilla. Conosce le capacità di entrambi ed è sicura che tutti e tre insieme possono fare grandi cose, anche se quello è semplicemente un turno di guardia. Un Chuunin con una sigaretta in bocca si palesa davanti agli occhi dei tre genin, dando così le direttive, a loro e anche ad altri ninja del villaggio della Sabbia. A tre konohani spetta un turno di guardia da tre ore dopo aver dato il cambio ad un'altra squadra. La Senjuu lo guarda di sottecchi, come per studiarlo. In realtà, non è mai stata brava a capire le persone, però ci prova. E, per il momento, decide di fidarsi della figura, ascoltando i suoi ordini. Per cui, accompagnata dagli altri due, si recherebbe verso la zona designata. < Neanche io ci sono mai stata > le uniche parole che nel frattempo vengono fuori, rispondendo alla domanda dell'Akimichi.[Tentativo richiamo del Chakra][Chakra 30/30][equip: 3xshuriken - 3xkunai - 2xcarta bomba - 1xtonico curativo - 1xtonico recupero chakra - 5xFuuda con tronchetto sigillato] Oggi è il suo turno. Anche lui deve contribuire alla sicurezza del villaggio, quindi ha preso parte ad una missione di ronda alle porte del villaggio. Insieme a lui ci sono Tenshi e Yosai. Con la prima possiamo dire che ha un legame molto intenso. Con il secondo, invece, molto meno. Hanno avuto la possibilità di conoscersi qualche giorno prima per caso per le strade di Chumoku e da subito sono venuti fuori i due caratteri opposti dei due ragazzi. Il clima oggi sembra essere poco clemente come il solito. Infatti la nebbia che circonda quotidianamente l'isola sembra aver deciso di svegliarsi anche questa mattina dando un po' di tristezza all'animo di Onosuke. Tristezza che va a sommarsi a quella che derive dalla vista della città rasa quasi al suolo. Sa che non deve farsi distrarre da queste cosa, ma deve rimanere concentrato nel caso succedesse qualcosa. Per l'occorrenza ha deciso di vestirsi comodo così, nel caso dovesse combattere, avrebbe i movimenti meno ostruiti dai capi d'abbigliamento. Indossa ai piedi un paio di scarpe di colore nero molto rovinate e visibilmente vissute, ma tenute bene. A coprire le gambe porta un paio di pantaloni della tuta che seguono, senza essere troppo stretti, la larghezza di queste e stringendosi un po' di più all'altezza delle caviglie. Sopra, invece, porta una felpa di colore verde scuro senza cappuccio e senza cerniera che presenta il simbolo del suo clan all'altezza del pettorale sinistro di colore nero. A coprire naso e bocca porta la sua solita mascherina nera. Legato intorno ala coscia sinistra porta il porta kunai e shuriken, mentre legati attorno al bicipite destro ci sono, rispettivamente dall'alto al basso, il coprifronte della foglia e il nastro roso che Tenshi gli ha regalato. A protezione del suo corpo indossa due parabraccia, uno per braccio, e due schinieri, uno per gamba. Prima di partire dalla missione, ovvero fuori dal campo in cui alloggiano, ha deciso di provare ad impastare il chakra. Così porterebbe le mani al petto congiungendole provando a formare il sigillo della capra. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il corpo in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Deve dirigersi verso le mura ad ovest dove, al loro interno, è stato allestito un punto di raduno. Arrivati in quel luogo, vede una squadra di ninja della sabbia che poco dopo si dirigono dove gli è stato ordinato di andare, e un Chunin. Si tratta di colui che gestisce le squadre di ronda. Poco dopo infatti ricevono qualche indicazione e la destinazione in cui dovranno recarsi per poter dare il cambi ai ninja che stanno svolgendo il compito prima di loro per un cambio guardia. Il portone a ovest è il punto in cui dovranno trovare gli altri ninja. "Ok. Signore. Ci dirigiamo subito.". Poche parole, ma determinate. Parte dirigendosi verso le mura nel lato in cui già si trova. "Ciao Yosai. Sapendo che ci troviamo ad ovest, basterebbe continuare lungo questa strada e ci troveremo al porto, no?" risponde. Pensa di aver fatto il ragionamento giusto, quindi continua con decisione verso il luogo.[tentativo di richiamo del chakra][chakra=25/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia] [EDIT: "portone"]I tre Genin riescono con molta facilità a richiamare il chakra e lo possono percepire mentre fluisce all'interno del loro corpo. Passano per una piccola porta blindata a lato del portone, essendo questo chiuso a causa della guerra. Ora sono all'esterno, in territorio ostile, sanno che devono essere molto cauti in ogni loro movimento. Non cambia molto l'ambiente al di fuori di Kiri, se non per l'assenza di un'atmosfera urbana. L'intuizione dell'Aburame è corretta, trovandosi all'uscita a Ovest è sufficiente proseguire per la strada principale in modo da raggiungere il luogo predestinato, che tuttavia non arriva fino al porto, per raggiungere quest'ultimo ci vorrebbero ore anche con il chakra in circolo e in ogni caso non è previsto dalla missione. Sangue secco, ovunque, come se un kami avesse distrattamente appoggiato le setole di un pennello imbrattato di rosso su quell'arcipelago. Indumenti strappati, armi rovinate e fuuda usati, sparsi ovunque in quella natura paludosa che preferirebbe essere cieca. Purtroppo, anche se preferirebbero prendere una strada meno intaccata dalla guerra, quella è l'unica percorribile. La bonificazione delle paludi è un processo estremamente lungo che oltre a richiedere molte risorse necessità anche di tanta manodopera. La strada in terra battuta, perciò, è tutto ciò che hanno davanti, mentre ai margini si estende il terreno umido e infangato tipico di una palude. Riescono in tempi brevi ad avvicinarsi al luogo in cui avrebbero dovuto fare la guardia per le successive tre ore. Forse sarebbe stato il caso di trovare un passatempo, o qualcosa da fare, perché altrimenti quelle sarebbero stati i momenti più lunghi della loro vita. Fermi. Chiunque reagirebbe d'istinto fermandosi di fronte a ciò che presto verrà definito. Silenzio tombale. Solo il venticello proveniente dal mare lontano soffia sull'orecchio, facendoli sentire meno isolati. Non ci sono voci né risate, nessuno parla. Strano, normalmente ci si aspetterebbe diversamente dagli shinobi stufi di sorvegliare. Solo ora i loro occhi riescono a mettere a fuoco su tre corpi esanimi sul terreno, tutte e tre posati a pancia in giù. Perché non si muovono? Domanderebbe un qualsiasi bambino nel vedere ciò. Eppure loro, nonostante siano giovani, devono digrignare i denti ed accettare la cruda e cattiva realtà così come essa decide di palesarsi a loro. Sono ancora troppo distanti per identificarli, tuttavia le spirali rosse sulle loro uniformi verdi e blu fanno pensare a dei ninja di Konoha. Il terreno attorno ai loro corpi è calpestato e consumato, a tratti infangato dall'umido terriccio che circonda il sentiero. Nessun uomo procederebbe coscientemente in quella direzione, tuttavia i tre devono rammentare di avere una missione da portare a termine. Devono fare la guardia, non importa ciò che possono vedere o quel che può accadere nel frattempo. Forse sarebbe il caso di avvicinarsi per esaminarli da vicino dal momento che in ogni caso lì ci devono andare per iniziare a sorvegliare. Ancora non è stato definito chi prende le decisioni, pur essendo parigrado è importante che qualcuno si assuma le responsabilità degli altri e impartisca ordini, deve avere la fermezza di un leader: non possono perdere tempo a decidere chi fa cosa a missione inoltrata. Ora, in ogni caso, resta a loro decidere cosa fare. [Distanza tra voi e i corpi: 25m][Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][Tempo di post: Yosai 12:52, Tenshi 13:02, Onosuke 13:12][Da questo momento entra in vigore la turnazione per gli spostamenti][Sono a disposizione per eventuali chiarimenti, se dovete andare in pausa pranzo basta avvisare e stoppiamo momentaneamente]
Stop. Ci fermiamo in seguito alla richiesta dei giocatori. Se avete scritto delle azioni non inviatele ma tenetele, le posterete quando riprendiamo. Ricominciamo alle 15:00.
Riprendiamo. Yosai 15:10, Tenshi 15:20, Onosuke 15:30
Ascolta gli altri, annuisce al dire di Tenshi, in direzione della quale dirige un sorriso appena accennato. La stessa cosa fa con Onosuke. Annuisce alla sua impeccabile intuizione. È quasi invidia quella che lo porterebbe a notare la marzialità dell’Aburame. Ma di questo hanno già discusso, lui con l’autorità ha dei seri problemi. Percorrerebbe, permanendo al loro fianco, il tratto di strada devastato e stuprato dalla guerra. È teso, fa fatica a concentrarsi su altre emozioni che non siano quella tensione, ogni fibra del suo corpo è attenta a ciò che li circonda. E ciò che nota, per ora, è strano. Perché non c’è anima viva intorno. E questo è strano davvero, istintivamente chiude le mani spesse e solide come palanche in pugni, facendo scricchiolare la pelle. Quando quelle sagome per terra si palesano, quando nota quei dettagli, immediatamente schiocca le labbra sul palato <tsk, merda> ringhia. C’è qualcosa che non va. Per fortuna non è solo, può far conto su due compagni. Non conosce l’Aburame, ma ha trovato in Tenshi un ninja medico e molto abile negli attacchi a distanza. Uno sguardo lanciato verso i due. Non evidenza l’ovvio. Potrebbero essere ancora vivi, e soprattutto, uno di quei cadaveri ha la ricetrasmittente. Non sarà lui a dare ordini. Non si è mai ritenuto all’altezza di darne, ma allo stesso tempo, come sempre non ha intenzione di riceverne, e ovviamente non è un medico. Probabilmente l’unica cosa che hanno in comune quei tre è il buonsenso, che potrebbe farne un’ottima squadra. Schiude le labbra quindi <ci serve la ricetrasmittente, non possiamo restare isolati in questo posto di merda> non proprio il massimo della finezza, forse, ma è giusto condividere con i propri compagni i pensieri. Sta molto attento a ridurre quelle parole a sibili. Non ha intenzione di turbare la quiete circostante, per questo parla con un tono di voce appena utile per farsi sentire dai due. Fletterebbe quindi le leve inferiori, lasciandole scattare come molle possenti in avanti, nel tentativo di uno scatto verso di loro con l’intento però di fermarsi al margine del terreno smosso intorno ai cadaveri, tentando di mantenere una distanza minima di sicurezza. Nel movimento tenta di confluire una quantità minima di chakra verso le leve inferiori e i piedi, in modo da attutire i passi sul terreno e risultare più silenzioso, celando la sua presenza il più possibile. Può solo sperare che uno dei due esperti negli attacchi a distanza copra le spalle al gruppo, perché il gigante sfregiato è davvero il meno adatto. Qualora fosse riuscito ad arrivare a margine della zona calpestata, uno sguardo attento verrebbe riservato anche ai tre cadaveri e alla zona circostante, nel tentativo di cercare carte bomba o eventuali trappole. È irruento, forse ma sicuramente non è sprovveduto. Non si avvicina ai cadaveri, rimanendo a distanza di sicurezza. È il ricordo ad assalirlo. La missione che ha svolto neanche due giorni prima, i cadaveri che improvvisamente non sono più cadaveri ma esseri pronti ad attaccare. Ha sempre detestato i Genjutsu e esserci finito dentro non è stato piacevole, oltre che estremamente nocivo. Tenterebbe quindi di portare ambo le mani al plesso solare, congiunte nel sigillo della capra, per quindi concentrarsi sul flusso del chakra. Tenterebbe quindi di comprimerlo sempre più, fino a concentrarlo in una piccola sfera al centro del plesso solare che viene proiettata con violenza all’esterno <kai!> mormorerebbe a conclusione della tecnica, qualora riuscisse. Il tentativo è quello di sconvolgere il suo apparato circolatorio del chakra per, eventualmente, uscire dal genjutsu nel quale potrebbe trovarsi.[1/4 scatto (20 m) (Tentativo di arte della dissimulazione)][3/4 tentativo di rilascio illusorio][Destrezza: 50 |Mente: 30][SE Chakra: 12/15][Euqip: lo stesso più schinieri e vambracci] I loro passi avanzano, tra quelle che sembrano essere rovine di guerra. Eppure, la guerra, quella guerra che tanto spaventa la rosata, è appena iniziata. Cosa dovrà succedere ancora? Come farà a sopportare quegli orrori? Sotto i loro piedi, vi è la strada in terra battuta. E indumenti strappati. E armi logore. E fuuda già usati. Questo è ciò che rimane della battaglia. Resti. E poi cicatrici. Non solo cicatrici sul corpo, ma anche quelle sull'anima. Gli occhi cerulei si spostano da un lato all'altro, mentre i tre cercano di raggiungere il luogo in cui avrebbero dovuto fare la guardia. Tutto sembra immobile. Con loro, vi è solo il vento, che scosta leggermente i capelli rosei della genin. Uno sguardo ad Onosuke, mentre continua a camminare. Un altro verso Yosai. E' tesa. E' palpabile quella tensione nei suoi occhi. Ha visto ciò che quell'essere è capace di fare. Ha visto quelle ferite sui corpi dei propri amici. Ed ha paura. Ha paura che quella semplice missione possa essere complicata da qualcosa. Un lungo respiro, mentre cerca di calmare il proprio battito cardiaco. E poi, il suo sguardo si spalanca. Esso è fisso, fermo a guardare qualcosa a circa venticinque metri dai tre genin. Lì, ci sono delle figure, stese sul terreno, a pancia in giù. Non si muovono. Inermi. Sulle loro spalle è visibile un simbolo che la Senjuu conosce bene. Una spirale. Quello è il simbolo del villaggio della Foglia. Probabilmente si tratta dei tre ninja che loro avrebbero dovuto sostituire. Un passo indietro, mentre guarda, scioccata, quei corpi. Non sa che fare. Vorrebbe correre da solo, capire come stiano. Capire se siano ancora vivi. Capire se abbiano bisogno di cure. Non potrebbe non pensarlo. Perché il suo ruolo in quel mondo è quello: essere un ninja medico. Lo sguardo ceruleo si muoverebbe dai tre corpi distesi verso Yosai, che la guarda a sua volta, e poi verso il genin degli insetti. < Sì, Yosai ha ragione > direbbe, volgendo lo sguardo nuovamente verso i tre ninja stesi sul suolo. Nel vedere Yosai scattare verso di loro, anche lei accennerebbe a compiere qualche passo in avanti. Ma le parole di Onosuke la destano da questi per qualche secondo. E se lungo il percorso ci fossero trappole? Nessuno di loro tre può permettersi di morire. Soprattutto lei, che con le sue mani può curare velocemente le ferite dei compagni. Ricorda le parole che Kaori-sama le ha ricolto al parco: 'Un ninja medico, prima che agli altri, deve pensare a sé stesso. Altrimenti, chi salverà poi i compagni?'. E le risuonano in testa. Non sa quale sia la cosa migliore da fare. Ma ascolterebbe le parole del genin degli insetti. Perché lei si fida di lui. Ciecamente. E lui ha quella razionalità che la rosata non ha. Così, tutto ciò che farebbe, è semplicemente cercare di capire se lì intorno vi siano altre presenze oltre le loro. Spingerebbe all'infuori il proprio chakra, usandolo come un verso e proprio radar, così da percepire eventuali fiammelle attorno a lei. Si concentrerebbe a fondo su quel luogo, fin dove la sua mente può spingersi. < Io... mi fido di te, Ono > direbbe, volgendo il proprio sguardo verso l'Aburame. Dopodiché cercherebbe di attivare la propria innata. Il legno è il suo migliore amico e sa che in qualunque situazione potrebbe esserle utile. Le mani verrebbero portate al petto, congiungendosi e formando il sigillo del serpente. Immaginerebbe due sfere: una forte e dura, nei pressi del suo polso destro, che simboleggia il Doton, l'altra fluida e fresca, vicino al polso sinistro, che simboleggia il Suiton. Farebbe ruotare queste due sfere, spingendole con forza l'una verso l'altra. Non appena esse si toccherebbero, si unirebbero in un vortice veloce e creerebbero un nuovo elemento, fluido ma allo stesso tempo duro: il Mokuton. Se tutto fosse andato a buon fine, la sua innata sarebbe pronta a qualsiasi evenienza. Scioglierebbe così il sigillo del serpente, lasciando che le braccia tornino lungo i fianchi. [1/4 tentativo percezione della presenza (mente: 20) - 2/4 tentativo attivazione innata - 1/4 libero][Chakra 29/30][equip lo stesso] Ciò che li circonda è uno scenario di totale distruzione. Potrebbe essere considerato un vero e proprio specchio della guerra in cui sono immersi. Come Ninja dovrebbero essere pronti a trovarsi davanti a certe situazioni, ma ciò che insegnano a scuola non è abbastanza per affrontarle. Lo sguardo dell'Aburame viene puntato su tutto ciò che la nebbia gli permette di vedere. Il sangue che si trova ovunque intorno a lui non lo infastidisce più di tanto, ma pensare a tutte le persone che hanno perso la vita lo fa parecchio arrabbiare. Stringe i pugni. Poi, davanti a lui, vede tre corpi stesi per terra. Grazie alla spirale presente sulle loro uniformi di colore verde e blu fanno capire che si tratta di ninja di Konoha. Il terreno è abbastanza distrutto attorno a loro e per questo Onosuke non si fida. La voglia di andare a vedere come stanno è molta, però non può permettersi di essere colpito da una trappola. In più i volti non sono riconoscibili quindi potrebbe essere che i tre corpi non siano veramente dei loro colleghi, ma soltanto delle esche vestite con gli abiti dei Konohani. "Ragazzi fermatevi. Fate attenzione. Attorno a loro il suolo non è molto composto". Non ce la fa a stare zitto, è più forte di lui cercare di prendere il comando. Probabilmente si sbaglierà, ma non vuole rischiare. "In più bisogna assicurarsi che siano veramente tre Ninja della Foglia e non dei semplici manichini messi là per attirarci.". Questo è ciò che pensa e lo dice ai suoi compagni prima che questi possano agire senza pensare. Sa che Tenshi vuole fare del bene e quindi sa che fosse stato per lei si sarebbe lanciata sui due corpi senza farselo ripetere. "Ok Tenshi?". La guarda aspettando una risposta che dovrà essere affermativa. Non vuole sentire un 'No' come risposta. Non vuole che la ragazza rischi la sua vita così, senza essere sicura che il gioco valga la candela. "Sarebbe da vedere se la strada tra noi e loro è sicura. Mando una mia copia di terra che, nel caso ci fossero, dovrebbe attivare le trappole in modo tale da liberare il passaggio e in modo tale che una volta arrivata là si assicuri che si tratti di corpi veri. Avete soluzioni migliori?". Ecco la sua strategia, ma vuole sapere dagli altri la loro idea. Quella di Yosai è chiara e ha ragione. Ci serve un modo per comunicare con gli altri. Tempo non ce ne è troppo. Devono sbrigarsi, ma le cose fatte di fretta sono cose fatte male. Il cuore batte forte. L'adrenalina è in circolo. Appena arrivati e già dei casini. Mentre aspetta la risposta dei suoi compagni decide di provare a risvegliare la sua colonia. Così, chiudendo gli occhi, si concentra e proverebbe a portare il chakra in tutte le zone del suo corpo, da testa a piedi passando da busto e arti, organi interni cavi e non. Nel caso ci fosse riuscito sentirebbe la sua colonia prendere vita dentro di lui, comincerebbe a sentire delle vocine al quale ormai è abituato.[Tentativo attivazione innata][2/4 attivazione innata][chakra=24/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia].l primo ad avere il coraggio di fiondarsi nella zona del delitto è l'Akimichi che, con un rapido movimento, riesce facilmente a portarsi a circa 5 metri di distanza dai corpi. I buoni intenti di attutire il rumore dei passi sulla terra battuta, tuttavia, non portano a nulla di utile, dal momento che la dissimulazione non è in alcun modo in grado di celare gli odori e i rumori, ma solo la propria figura, il proprio corpo in quanto entità fisica. A quella distanza, però, riesce a vedere meglio i corpi dei tre, potendo constatare che questi fossero appunto shinobi della foglia. Il loro coprifronte aveva il tipo simbolo tipico di Konoha e risplendeva ancora, creando un piccolo bagliore dato dal riflesso in quella landa tetra. Yosai può notare una stranezza, scrutando da quella distanza, i corpi: essi non hanno chiazze di sangue visibili. Sono puliti, intatti, come se qualcuno si fosse preso tutto il tempo del mondo per perfezionarli e truccarli, dando loro l'aspetto ideale d'un morto in una bara. Tenshi, in quanto medico, se solo si fosse avvicinata avrebbe fare un'analisi più specifica della loro condizione. Non può fare a meno, la stella minore, di pensare agli eventi passati e di come questi abbiano giocato in suo sfavore, pertanto preferisce prevenire ogni cosa, praticando un rilascio illusorio. Il chakra s'irradia attorno al suo corpo, con lo scopo di alterare una Genjutsu e, possibilmente, uscirne. Ma nulla accade, purtroppo, la realtà è quella. Sono tre corpi, non si muovono, sono morti ed è importante accettare ciò, per quanto sia triste e difficile. Rimangono indietro, la Senjuu e l'Aburame, lasciando che sia il più alto e forzuto del gruppo ad andare in avanscoperta. La prima si concentra al fine di scovare eventuali presenze di chakra attorno a lei, ma vista la scarsa distanza con cui questa percezione ha effetto riesce solo ad accorgersi di quella di Yosai, prima che questo vada via, e del suo amato Onosuke che è ancora vicino a lei. L'attivazione dell'innata per lei non è un problema, ora l'acqua e la terra si sono unite fino a formare il legno, e potrà utilizzarla per le mosse previste dal clan di appartenenza. Prende l'iniziativa, il ragazzo con la mascherina, pensando che sia opportuno prendere delle decisioni al posto degli altri, insomma impartire una basilare forma di ordini che può aiutare sicuramente. Un leader aiuta più di quanto si possa pensare, eppure qualcosa impedisce all'Aburame di prepararsi con la dovuta attenzione. I suoi insetti, avendo già avvertito il chakra richiamato in precedenza, sembrano non capire ciò che lui vuole fare, forse non sono in grado di capire se è il momento adatto per cibarsi e riprodursi, in primis perché non sono stati realmente convocati e non è stato fatto nulla di particolare, il chakra già scorreva all'interno del corpo dello Shinobi. Ancora non si può parlare di contromisure, però c'è da dire che i tre Genin perlomeno stanno prendendo l'iniziativa di fare qualcosa. Certo, un po' di preparazione ci vuole, però ci si sta avvicinando a una strategia per l'approccio e il suggerimento di Onosuke non è affatto male, ai suoi compagni rimane da decidere se accoglierlo o ignorarlo. Il tempo, di fronte a quel caso di morte, ormai è fermo. Non accade nulla in quegli attimi, forse sarebbe il caso di esaminare la situazione e iniziare il vero e proprio turno di guardia. [Distanza tra Yosai e i corpi: 5 m | Distanza tra Tenshi, Ono e i corpi: 25 m][Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][Onosuke purtroppo la descrizione di attivazione dell'innata è stata davvero vaga e corta. Il chakra è già all'interno del corpo, fluisce, sarebbe il caso di descrivere più la comunicazione con gli insetti o il momento mentre si cibano, piuttosto che le femmine mentre si riproducono per aumentare la prole. L'attivazione non ha avuto successo.][Tempo di post: Yosai 16:28, Tenshi 16:38, Onosuke 16:48][Sono a disposizione per eventuali chiarimenti]
Tutto rimane invariato, tranne la tranquillità del gigante sfregiato, che se non altro adesso ha la sicurezza di non essere sotto l’effetto di un’illusione. Un’altra cosa che è cambiata è che almeno adesso hanno la sicurezza che fino a 5 metri dai corpi il territorio sia sicuro. Eppure qualcosa di strano c’è. I particolari vengono notati dal genin, che immediatamente si volta verso gli altri ai quali farebbe un rapido cenno di avvicinarsi. Non ha voglia di urlare per farsi sentire a più di venti metri di distanza. L’unica cosa che intende comunicare è che fin li è tutto sicuro. Ha bisogno del medico della situazione e solo qualora lei lo affiancasse, le parlerebbe <quei morti mi sembrano strani. Non vedo le ferite, sangue> certo, il colore cadaverico è quello. Un’analisi da medico effettivamente potrebbe essere utile. Ma il pensiero che qualcuno abbia piazzato li quei morti gli viene. E perché qualcuno dovrebbe voler piazzare li dei cadaveri? < Potrebbe essere un’esca…?> chiede alla Genin e, qualora li avesse raggiunti, anche all’Aburame. Tenterebbe, mantenendo la distanza di 5 metri, di aggirare i corpi, cercando le teste, in particolar modo le orecchie dei tre. Cerca l’auricolare della ricetrasmittente. Comunicare che qualcosa non è andato per il verso giusto potrebbe rilevarsi importante. Non s’avvicinerebbe ai cadaveri senza prima aver individuato quello strumento. Per lui quei morti possono anche rimanere li. Se quella è un’esca però, occorre cominciare a guardarsi intorno. Per questo anche lui spingerebbe i propri sensi all’intorno, nel tentativo di captare, percepire, odorare, ascoltare qualsiasi tipo di presenza sia nelle circostante, qualsiasi cosa ci sia di strano in quei corpi o nelle immediate vicinanze[2/4 attesa, ¼ ricerca della ricetrasmittente, ¼ tentatv o di percezione della presenza][Chakra 12/15][equip. On] La percezione della presenza le rivela che, oltre a loro tre, nel proprio raggio d'azione non c'è nessuno. Non sa se questo sia un bene o un male. Da un lato, la cosa potrebbe andare a loro favore e ciò vorrebbe dire essere completamente soli. Dall'altro, sarebbe uno svantaggio, perché delle figure potrebbero nascondersi oltre il raggio della sua percezione. < Entro dieci metri non c'è nessuno > esclamerebbe, rivolgendosi ai suoi compagni di missione. Intanto Yosai, con molta facilità, è riuscito ad avvicinarsi ai corpi dei tre ninja. Ciò vuol dire che, lungo il tragitto percorso dal ragazzo, non ci sono trappole ed eventuali carte bomba. < Mi avvicino anche io... vado a dare un'occhiata a quei corpi >. Adesso che entrambi sono sicuri che lì non si nasconda nulla, non vi è bisogno di mandare una copia in avanscoperta... Dato che l'Akimichi aveva appena fatto da cavia umana. Così avanzerebbe verso la sua figura imponente, ripercorrendo il suo stesso tragitto, così da essere ben sicura di non calpestare eventuali trappole. La tensione è tanta, ma deve riuscire a concentrarsi sulla missione: fare il proprio turno di guardia. E, per farlo, è importante capire ciò che è appena successo. Si fermerebbe, quindi a circa cinque metri dalle tre figure distese sul terreno. C'è qualcosa di strano: non vi sembrano essere, sui loro corpi, segni di combattimento. Non ci sono ferite. Non c'è sangue. Eppure, il loro torace non si muove. Ed il loro colorito è quello di un morto. Questo porterebbe la rosata ad inclinare il proprio capo verso sinistra. Non capisce come essi siano potuti morire. Non vede nulla di evidente. E' come se fossero manichini messi lì di proposito, per depistare i tre genin. D'altronde loro non hanno abbastanza esperienza. Non sanno di cosa sia capace il nemico. Non sanno come egli si comporti. Vorrebbe accorciare quella distanza che la separa dai cadaveri, per poter piazzare dito indice e medio sulla gola di ognuno e constatare se effettivamente siano morti. Eppure indietreggia la rosata, di un passo, guardandosi intorno. Non capisce in che situazione sono finiti. Gli occhi cerulei spalancati, corrono da un punto all'altro della palude. Il battito cardiaco è veloce. Il fiato affannoso. L'ansia la pervade. La paura dell'ignoto. La paura di non sapere cosa abbia ridotto quelle figure in quel modo. Di non sapere nulla della situazione in cui i genin si ritrovano al momento. E non riesce a rispondere nemmeno alla domanda di Yosai. Perché da medico, capisce bene che quei cadaveri sono stati piazzati lì di proposito. Lo sguardo ceruleo, spaventato, adesso segue i movimenti di Yosai, che raggira i corpi dei tre, alla ricerca della ricetrasmittente. < S-stai attento > balbetterebbe. Quasi un sibilo le sue parole, ma che, da quella distanza, possono essere percepite dall'orecchio altrui. [2/4 spostamento - 2/4 osservazione][Chakra 28/30][equip lo stesso] Quello che sente è una cosa strana. Gli insetti sembrano non essersi risvegliati dal loro temporaneo letargo. Eppure è strano. Ogni giorno, da quando ha scoperto di avere questi piccoli amici all'interno di lui, per risvegliarli si concentra per portare il chakra a lui disponibile in tutte le parti del corpo in modo tale da farglielo assaporare. Questa volta non ce l'ha fatta e la cosa gli pare molto strana. "Ragazzi. Qualcosa non va. Gli insetti non rispondono. Devo riprovarci.". Così, come fatto in precedenza, si concentra e proverebbe a portare il chakra in tutte le zone del suo corpo, da testa a piedi passando da busto e arti, organi interni cavi e non, come è sempre abituato a fare, così da farglielo degustare come un piccolo antipasto prima della portata principale. Come mai proprio ora hanno voglia di scherzare e di rimanere a dormire? La cosa non gli torna. Si allena da moltissimo tempo per evitare che succeda questo nei momenti più importanti e proprio ora fa cilecca. Certo che dovrà fare una bella conversazione con i suoi insetti una volta usciti da questo casino per farsi spiegare cosa è successo. Nel caso, finalmente, questa cosa sia andata a buon fine, comincerebbe a sentire il rumore di piccole ali che sbattono, vocine a tutti gli altri irriconoscibili. Nel caso fosse successo, sarebbe in grado di utilizzare i suoi amici. Una volta ripreso il controllo, si dirigerebbe affianco ai suoi compagni di corsa in modo tale da poter vedere da più vicino i corpi. Arrivato al punto proverebbe a notare se attorno a lui ci sono trappole, o almeno dei piccoli indizi che possano risalire a queste. Inoltre guarderebbe i corpi che sono, ora, più vicini. Nessun segno di sangue. La situazione non è delle migliori. Il suo piano è sempre quello ed è contento di sapere che i suoi compagni sono d'accordo con lui. "Pensate che possa essere stato il Dio? Mi ricordo che lui ha assorbito il Chakra quando ha attaccato. Per quello forse i due cadaveri non sono sporchi.". Una deduzione semplice, basilare, che ha voluto condividere con i suoi compagni. [Tentativo attivazione innata][2/4 attivazione innata + 2/4 movimento][chakra=23/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia].Saggia scelta, da parte dei tra, lasciare chi se ne intende a esaminare i corpi. In questo modo Tenshi avrebbe potuto prendere tutto il tempo che le serve per fornire a loro un'analisi completa e dettagliata di ciò che vede. Yosai, nel frattempo, decide di tornare alla ricerca della ricetrasmittente ricordando le indicazioni del Chunin. Gira attorno a quei corpi e rimane a debita distanza, accorgendosi peraltro che non ci sia alcun pericolo, almeno per il momento. Sono corpi di essere umani morti, non si muovono. Che cosa ci si potrebbe aspettare? Ode un suono, l'Akimichi, un rumore elettronico intermittente. < Squadra Suika PFFFPFFFFFPFPFFF. > L'interferenza rende la comprensione difficile. < S-PFFFFFFFP rispondete! Squadra PFFFFFFPFPFPFFFP. Sono PFFFFFFPFFF. Squadra Suika PFFFFFFFFPFFFFF Sono Kousuke PFFFFFFPFPFPPPPFFFF. > Solo in quel momento, seguendo l'origine del suono, si accorgerebbe di una ricetrasmittente trasparente infilata nell'orecchio di uno dei deceduti. Se Yosai si fosse chinato per prenderla avrebbe colto un'ulteriore e peculiare dettaglio: da una tasca dei pantaloni di quello shinobi morto spuntava un pacchetto di sigarette. Sul lato del pacchetto c'è un cartoncino rosso incollato con scritto "Kousuke Sensei" in bianco. Quel nome l'ha appena sentito, non può non pensare a un possibile collegamento. A giudicare dal tono di voce poi e dalle sigarette... che si trattasse del Chunin di quella mattina? Non può esserne sicuro, eppure tutte queste coincidenze non sono facili da ignorare. Anch'egli, ad ogni modo, non è in grado di avvertire nulla in particolare con la percezione della presenta, se non il chakra irradiante dei due suoi compagni. [Tenshi] Avvicinandosi di 20 metri la ragazza non è ancora in grado di riuscire a individuare eventuali lesioni della pelli, piuttosto che tagli, dovrebbe essere più vicino per farlo. Tuttavia non può fare a meno di accorgersi di alcuni dettagli particolari. Non ci sono mosche né vermi, mancano del tutti i tipici segni della decomposizione. Può intuire che questi siano morti entro 24 ore, tuttavia le loro caratteristiche confondono facilmente. I loro corpi sono bianchi, cadaverici, e apparentemente privi di vita. Le labbra sono secche, alcuni di loro le hanno aperte e si possono intravedere i denti in processo di calcificazione. I loro occhi fanno rabbrividire, l'iride è sparita, lasciando spazio sono a una sclera così vuota da farli apparire senza anima, così come sono. A giudicare, seppur in via approssimativa, dalla loro statura si può stimare che non abbiano più di 15 anni e che, probabilmente, siano Genin proprio come loro. Il loro volto in generale è parecchio strano, sembrano in un certo senso invecchiati tutti d'un colpo, la pelle è secca e rugosa. Cosa diavolo può essere successo a loro?
[Onosuke] L'Aburame, nonostante la fatica iniziale, riesce finalmente a fare in modo che i suoi insetti inizino a cibarsi del suo chakra, così da avviare il complesso sistemo di fecondazione e riproduzione dei coleotteri femmina. Riesce anche lui, dopo aver risvegliato con successo l'innata, a raggiungere i suoi compagni, facendosi in un certo senso perdonare per l'attesa con una intuizione non da poco. Essendo il nemico principale il Dio, non è impossibile che sia stato lui a causare tutto ciò. [Tutti] Un lontano e lento scalpito sul terreno si può udire, in lontananza. Viene da oltre il sentiero, laddove ancora non hanno avanzato, essenzialmente è di fronte a loro. Fa capolino, a una distanza di circa 30 metri, un cavallo con con una sella a cui è stato attaccato un carro. Potete chiaramente vedere che il quadrupede a stento si trascina in avanti, è molto faticoso, mentre due uomini adulti sono accasciati sul sedile superiore di quel carro. < Aiutaaateci! > Mormorano da distanza, in un lamento facile da udire solo per via del totale silenzio. Sembrano completamente stremati, come se non bevessero e mangiassero da giorni. Basta poco, anche da quella distanza, a vedere che sul carro trasportano molti materiali, tra cui bende, tessuti, unguenti ma anche cibarie e strumenti. Un carro di logistica, non c'è altra spiegazione. Potete intuire che quegli uomini, pur non essendo vestiti da shinobi, abbiano a che fare con la guerra come volontari. A un certo punto, tuttavia, il cavallo che a fatica percorreva un metro, si ferma. Non ce la fa più, e si accascia a terra facendo balzare su sé stessi i due uomini, che temono di aver fatto quel viaggio per nulla. < Aiuto... Deveh-! Deve raggiungere il villaggiooh. > Uno dei due, con il poco fiato che gli è rimasto, chiama gli shinobi affinché li possano aiutare. Che fare in una situazione come quella? [Distanza tra Tenshi-Yosai e i corpi: 5m][Distanza tra Onosuke e i corpi: 0m][Distanza tra tutti e il carro: 30m][Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][Perfavore quando compiete un movimento specificate sempre i metri oltre ai quarto impiegati][Tempi di post: Yosai 17:35, Tenshi 17:45, Onosuke 17:55][Sono a disposizione per eventuali chiarimenti]
S’avvicinano anche i compagni di strada, e quei morti sembrano quello che sembrano… morti. Se non altro hanno la decenza di restare tali e di non prendere vita, anche solo questo fa gonfiare il torace al gigante sfregiato, per emanare un sospiro di sollievo, ma bisogna tenere ben concentrati il corpo e la mente in queste situazioni <la ricetrasmittente!> mormorerebbe ai primi suoni provenienti dall’apparecchio. Il corpo del cadavere presenta tra l’altro anche il dettaglio delle sigarette <… quelle sigarette…> ci ragiona, non fa altro, per ora. Ha visto il chuunin della mattinata con la sigaretta in bocca, <e se… questi tre poveracci fossero la squadra di genin del tizio che ci ha spedito qui?> potrebbe essere lui questo Kousuke. In ogni caso è necessario comunicare la situazione prima possibile. Fa per abbassarsi quando quello scalpiccio lo inchioda. Ecco che la ricetrasmittente passa in secondo piano rispetto a fronteggiare qualsiasi cosa si stia avvicinando. Non dovrebbe volerglici molto a percepire che si tratta d’un cavallo. Un cavallo lento che prende forma insieme al carro che trascina e alle voci dei due passeggeri. Quelle sono senza dubbio alcuno grida d’aiuto. Quando il cavallo crolla a terra lui si volta di scatto verso i compagni. Qualcuno deve andare a controllare che diavolo è successo. Ma probabilmente il medico e l’Anbu sono più utili li, e in ogni caso, di nuovo, non lo vuole il ruolo di dare ordini <vado a dare un’occhiata> ringhia verso gli altri, teso come una corda di violino, per poi scattare in avanti il più velocemente possibile, anche qui si fermerebbe a circa 5 metri dal carro, distanza di sicurezza <che succede? Chi siete?> guardingo si staglia contro di loro, le gambe ancora flesse.[3/4 attesa, 1/4 scatto (25 metri)][Chakra: on][Agilità: 50][Equip. Lo stesso] Lo sguardo ceruleo si sposta ancora tra i corpi ed i cinque metri che la dividono da essi. Non ci sono trappole neanche in quei cinque metri. Allora quella non è un'esca. Se fosse stata tale, se quei corpi fossero stati messi lì per attirare l'attenzione dei tre, la zona sarebbe stata piena di carte bomba. Ma così non è. Percorre quei cinque metri, per avvicinarsi ai corpi ed analizzarli più da vicino. Abbassa il proprio baricentro, piegando le gambe e poggiando entrambe le mani al suolo. Gli occhi analizzano veloci tutto ciò che è visibile: come già aveva intuito, non ci sono segni di battaglia. Quei ragazzi saranno morti da qualche ora o, addirittura, da qualche minuto, perché sui loro corpi non c'è traccia di decomposizione. Ma ciò che più attira l'attenzione della rosata sono i loro volti. Le labbra sono secche, i denti hanno iniziato il loro percorso di calcificazione. Sembrano invecchiati, come se fossero stati privati della vita tutto d'un tratto. E se... fosse stato veeramente il dio? Forse aveva ragione Onosuke con la sua supposizione. < Ono, forse è stato davvero lui > direbbe al ragazzo, avendolo ormai accanto a lei. Ciò che le viene in mente è che egli possa aver assorbito tutto il chakra di quei poveri adolescenti. Rabbrividisce a quei pensieri. Perché sa bene come ci si possa sentire dopo che quell'essere ha succhiato parte del chakra. Anche lei è passata da quelle luride mani. Anche lei ha perso parte del proprio chakra a causa sua. Le mani vengono strette in due pugni. < Credo che gli abbia portato via tutto il chakra che avevano in corpo >. Questa è l'unica spiegazione che le viene in mente. Altrimenti, non si spiegherebbe il perché quei volti risultino così invecchiati. < Sì, Yosai, credo che tu abbia ragione > risponderebbe alla supposizione più che valida del ragazzo, che intanto fa per abbassarsi e prendere la ricetrasmittente. Nel frattempo, la genin si rialza, ma qualcosa attira la loro attenzione: a circa trenta metri da loro, un carro si sta avvicinando. Il cavallo pare stanco, mentre chi lo guida invoca aiuto. Che fare adesso? Cosa è più importante? Yosai deciderebbe di fiondarsi sul carro, per lasciare in secondo piano la ricetrasmittente. Essa, però, verrebbe presa dalla genin con la destrorsa. Con l'indice premerebbe il tasto, qualora vi fosse, che le permette di parlare con l'altro capo, da cui provenivano le voci. < Q-qui sono tutti morti > direbbe, balbettando. Non sa che altro dire. Non sa che altro fare. La ricetrasmittente verrebbe portata all'interno della tasca della felpa e, correndo, percorrerebbe circa dieci metri in direzione del carretto. Non vuole avvicinarsi più di così. Perché la paura dell'ignoto la paralizza. [2/4 osservazione - 1/4 raccolta della ricetrasmittente - 1/4 spostamento (10 mt.)][Chakra 27/30][equip lo stesso] Ora si trova di fianco ai cadaveri. Si trata di tre poveri adolescenti. Uno spettacolo davvero raccapricciante quello davanti ai suoi occhi. Il volto di questi sembra invecchiato, mentre i loro corpi esprimono tutta la loro gioventù. Una ricetrasmittente comincia a emettere suoni. Sono un po' confusi, ma esce chiaro il nome di chi sta parlando dall'altra parte: Kousuke. Vede le sigarette all'interno della tasche di uno di loro. Anche queste portano lo stesso nome. Non risulta difficile al genin degli insetti capire che quei tre poveri ragazzi facevano parte della sua squadra e che il capo fosse colui che li ha mandati qua per il cambio. Stessa deduzione a cui arriva Yosai. "Hai ragione. Secondo me è così.". Anche ciò che Onosuke ha detto prima viene confermato da Tenshi. Anche secondo lei si tratta del Dio. Probabilmente ha assorbito tutto il chakra presente nei tre Genin uccidendoli. L'ansia comincia a crescere, ma non può perdere la lucidità. Come lui ha bisogno dei suoi due compagni, anche loro hanno bisogno di lui. La ricetrasmittente viene presa da Tenshi la quale comunica, circa, cosa sta succedendo. Per l'Aburame non è abbastanza. Così, dopo che la rosata ha finito di parlare, le prenderebbe lo strumento dalle mani prima che lo metta in tasca. "Posso?" chiede porgendo la mano con ansia. Nel caso lei gliela avesse passata comincerebbe a parlare mettendosela all'interno dell'orecchio. "Signore. Qua Onosuke Aburame. Siamo arrivati per il cambio guardia, ma abbiamo trovato gli altri Genin morti. Abbiamo bisogno di soccorso. In più: stavamo aspettando un carro?". Infatti, nel mentre della chiamata, vedrebbe arrivare un carro trainato da un cavallo. La cosa gli puzza perchè nessuno gli aveva avvisati dell'arrivo di merce per il villaggio. Potrebbe essere troppo cauto, ma in questi casi meglio qualcosa in più che qualcosa in meno. Aspetterebbe una risposta, avvicinandosi verso il carro di poco più di tre metri. Proverebbe ad attivare un insetto spia. Un paio di occhi in più potrebbe fare comodo. Così proverebbe a concentrarsi. Successivamente proverebbe a formare i sigilli all'altezza del petto per attivare il jutsu: capra, cane e infine di nuovo capra. Nel caso ci fosse riuscito, da sotto la manica destra della felpa uscirebbe un insetto diverso dai soliti. Questo infatti sarebbe poco più piccolo degli altri e di una colorazione in po' più sul verde. Questo andrebbe ad appoggiarsi sul dito dell'Aburame, il quale guardandolo direbbe a bassa voce "Vai alto e se vedi qualcun'altro oltre a noi e ai due sopra la carrozza avvisami subito!" .Questo volerebbe alto. Spera tanto che la comunicazione sia arrivata intera dall'altra parte. [chakra=19/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia].Quella che si prefissava come una lunga e noiosa sorveglianza sta invece diventando un'intrigante missione alimentata da un rapido susseguirsi di eventi. L'arrivo del carro attira soprattutto l'attenzione di Yosai, che senza esitare si avvicina a esso in modo da aiutare quegli uomini. Sono ridotti molto male, indossano entrambi una salopette nera e un cappellino da gentiluomo leggermente rovinato: senza dubbio una combinazione strana, da cui si può dedurre che abbiano raccattato quegli indumenti da qualche cassonetto. Scendono dal carro, non appena vedono lo Shinobi avvicinarsi, gli sono molto grati tant'è che a stento riescono a trattenere le lacrime di gioia. < Dobbiamoh... portarlo al villaggioh. Eh... Subito! > Mormora uno con una voce rauca, consumata dopo anni di polmoni riempiti di fumo, mentre l'altro inizia ad accarezzare il povero cavallo, anche lui senza forze. [Tenshi e Onosuke] Ottima decisione, quella della ragazza, di recuperare la ricetrasmittente, in questo modo potrà contattare chi c'è dall'altra parte, presumibilmente lo stesso Chunin che hanno incontrato quella mattina. Forse però le parole da lei scelte non sono le migliori, bisogna comunicare in fretta e in maniera scandita com'è la situazione, cosa che riesce molto di più all'Anbu che a lei, forse anche per via del duro addestramento. < Cosa? Con chi parlo? Che stai dicendo? > Dice inizialmente, rispondendo a Tenshi. Non si fa sentire, però, dopo che Onosuke mette in chiaro la situazione. Colui che sta parlando, al di là della ricetrasmittente, deve affrontare a sua volta una realtà che lo coglie impreparato. I suoi ragazzi, i cari Genin con cui ha lavorato tanto, li ha visti crescere, li ha visti litigare e li ha anche visti avere successo. L'aburame può facilmente percepire come quel Chunin stia cercando di rimanere il più lucido possibile, nonostante la consapevolezza del suo team morto lo stesse logorando sempre di più. < È un carro logistico, serve al villaggio. > Si limita a dire questo, con una voce seria ma a tratti tremolante, che denota la sua fragilità emotiva in quel momento. Nel frattempo che Tenshi si porta avanti di una decina di metri, accorciando le distanze tra lei e il carro, Onosuke decide di impiegare uno dei suoi insetti in perlustrazione. Qualcosa di strano, tuttavia, accade. Questo, anziché rispondere al suo ordine, sembra quasi intento a comunicare con gli altri insetti presenti nel suo corpo. Sono irrequieti, incontrollabili e a questo punto, assetati di chakra. Quasi come se non riconoscessero più in lui il suo padrone, forse gliene è stato dato troppo oppure gli ordini sono stati imprecisi. È complicato il rapporto tra un aburame e i suoi insetti, certo è che questo non sia indissolubile. Ora i Konchū stanno lentamente cercando di divorare il suo ospite vivo [-3 Chk, -6 ps a turno]. Sarà il caso dimetterli in riga, di far capire loro chi comanda, sono diventati troppo viziati e si stanno ribellando. [Yosai]La stella minore è ancora di fronte agli uomini, che nel frattempo fanno di tutto per spiegarli quanto sia importante che quel carro arrivi a Kiri. < Bende e unguentih... abbiamo tutto, anche il cibo... vi prego, portate questo carro nel villaggio, ne hanno bisognoh. > Loro non ce l'avrebbero fatta, forse uno come Yosai, con la sua forza e agilità, sarebbe perfino stato in grado di sostituire un cavallo seppur con una certa fatica. Accade qualcosa però, senza nemmeno dare tempo ai tre di reagire preventivamente. Sono due, vestiti completamente di bianco, impossibile non ricordare chi ha quell'aspetto: il Dio. È arrivato, immischiandosi in quella missione, con tutto quello che c'è da fare ora entra in scena anche lui, a dare fastidio, a intervenire e a destabilizzare, ma soprattutto a riprendersi ciò che gli appartiene. Due dì lui, appaiono esattamente dietro ai due uomini che tanto invocavano l'aiuto dei Genin. Per loro basta poggiare una mano sulla loro schiena, assorbendo completamente il loro chakra, nonché la loro energia vitale, quella poca che è contenuta in ogni essere vivente. Cadono a terra dritti, come birilli, assumendo le stesse sembianze dei tre morti che erano stati visti prima. Ora la situazione si è fatta molto più seria e intensa di prima. Li osserva, quella bianca e pura figura, scrutandoli dal passo verso l'alto. Non fa commenti, lascia che sia il silenzio ad accoglierlo e a presentarlo come il conduttore di quello show spaventoso. < Oh. Vi state consegnando a me? > Parlano all'unisono, le due copie identiche tra loro, d'un candido bianco che va in netto contrasto con la sporca e insanguinata ambientazione di quella guerra. Le loro due voci, ripetendosi, formano un tetro coro che preannuncia la disfatta di quegli umani. < Il vostro sacrificio è... necessario. > Ha appena assorbito il chakra di quei due uomini, successivamente toccherà a loro tre. La situazione si è fatta davvero complicata, gli obiettivi sono molteplici e l'avvento di una minaccia è un grande problema. Come affrontare questa situazione? [Distanza tra Yosai e il carro: 5m][Distanza tra il carro e le due copie: 1m][Distanza tra Tenshi e il carro: 20m][Distanza tra Onosuke e il carro: 30m][Avversari: Copia A(a sinistra), Copia B(a destra)][Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][Onosuke capisco i problemi off però davvero non posso dare buona un'azione come quella. Mancano completamente i tag e questi sono importantissimi soprattutto in una missione. Non sono state specificate nemmeno le distanze in aria coperte dall'insetto. Hai 2/4 per placare gli insetti altrimenti continueranno a divorarti.][Tempi di post: Yosai, 19:25, Tenshi 19:35, Onosuke 19:45][Sono a disposizione per eventuali chiarimenti]
Giocata del 12/04/2020 dalle 15:13 alle 20:32 nella chat "Mura Esterne [Kiri]"
Ascolta il dire dei due uomini senza avvicinarsi, e a dire il vero lo mette sull’attenti anche il fatto che siano scesi dal carro. Non è cattiveria, ma la guerra chiama attenzione, prudenza. Ci sono delle attenuanti, è vero, sembrano esausti e il cavalo crollato sulle zampe testimonia che viaggiano da tanto. Annuisce piano, in tono fermo <ce ne occuperemo noi> mormora in risposta alle loro suppliche. Non c’è compassione, basterà che salgano sul carro e si godano il tragitto, fa per avvicinarsi quando gli occhi blu si poggiano sulle figure alle loro spalle <ATTENTI!> sbraita. Troppo tardi. Immediatamente si volta verso Tenshi. È la più vicina e sicuramente quella con cui s’intende meglio. Scambia un cenno d’assenso con lei, prima di riportare l’attenzione sui due che nel frattempo si sono nutriti dei due malcapitati. Serra la mascella fino a sentire i denti stridere tra loro <bastardo> non c’è plurale, ormai il giochetto l’hanno capito tutti, anche perché loro stessi parlano al singolare di loro. Istintivamente porta indietro la gamba destra. Movimento breve che comporterebbe una rotazione del bacino, della spina dorsale e delle spalle. Sinistra avanti, destra indietro. Gli avambracci definiti si alzano, il sinistro a protezione del volto, il destro a protezione del busto, le dita aperte e curve, come fossero artigli <Tenshi! Ono!> ha bisogno di una mano, è certo che i compagni abbiano una strategia. Lui semplicemente si volta verso la copia che è a sinistra del carro. Che questo sia un segnale degli altri <Oh si, ora te lo faccio vedere cosa sto consegnando, bastardo> scurrile, forse troppo. Non gli importa. Tenterebbe di spingere il chakra verso la parte inferiore del busto, passando per le anche, tenterebbe di irrorare e permeare di chakra ognuna delle grosse fibre muscolari che gli compongono le leve inferiori, che verrebbero piegate come molle. Un’altra porzione di chakra viene spinta alle leve superiore, tramite le spalle, le braccia, gli avambracci, fino a raggiungere le mani, dove s’accumula, rivestendole. Solo qualora fosse riuscito tenterebbe il suo attacco. Lascerebbe scattare le leve inferiori facendo esplodere il chakra e la potenza dei muscoli, la direzione è la copia di SINISTRA. Tenterebbe di bruciare la distanza con quest’ultima, arrivando a distanza d’ingaggio, fatto questo caricherebbe veloce il pugno sinistro all’indietro, piegando il gomito fino a portare il pugno vicino alla spalla. Lascerebbe quindi partire la catena cinetica ruotando l’anca verso destra, e di conseguenza la spina dorsale, le spalle e il braccio. Un movimento interno al corpo funzionale a dare al pugno irrorato di chakra tutta la forza di cui è a disposizione, sparandolo in direzione della bocca dello stomaco altrui. Non contento, tenterebbe quindi un secondo attacco, caricando l’altro braccio e sfruttando la catena cinetica appena rilasciata che sostanzialmente ha avvitato il suo corpo verso destra. Caricherebbe quindi il braccio destro, non piegato però questa volta, bensì steso in aria dietro di lui, compiendo esattamente lo stesso movimento di rotazione della catena cinetica anche-schiena-spalle-braccio ma verso sinistra, nel tentativo di dare la massima forza anche al secondo attacco che però non arriverebbe frontale, bensì di lato, con la mano chiusa in pugno e irrorata di chakra, che mira all’incavo tra il collo e il capo. Con l’idea, se non di spezzargli il collo, almeno di scagliarlo lontano dal carro. Un doppio attacco. [2/4 Tentativo totsukegi (colpo frontale con il sinistro alla bocca dello stomaco) + Combattimento senza armi (+10 danni)][2/4 Tentativo attacco corpo a corpo (Gancio col destro tra capo e collo) + Combattimento senz’armi (+10 danni)][SE chakra 13/15][Equip: lo stesso] Come sempre, Onosuke è molto più razionale di lei. Riesce sempre ad analizzare la situazione con chiarezza, senza lasciarsi prendere dal panico. La rosata, dopo anni al suo fianco, ancora non è riuscita a capire come faccia a mantenere sempre il sangue freddo. Lei non c'è mai riuscita. Adesso lei si trova a venti metri dal carro e la scena a cui assiste è agghiacciante. Spalanca gli occhi, quando vede quelle figure spuntare dal nulla. Esse sono dietro agli uomini che erano appena scesi dal carro. E lei li riconosce. Ed un brivido le attraversa la schiena, provocando uno spasmo della spina dorsale. Quel mostro è di nuovo davanti a lei. E, come le aveva detto Norita, adesso si divide in copie. Probabilmente il suo potere non è immenso come l'ultima volta. Da ciò che ha potuto apprendere nei giorni scorsi, egli sta appunto dividendo il proprio potere nelle copie. Ma adesso lei non ha neanche il tempo di pensare a queste cose, che già le due copie attaccano i due uomini, senza lasciare a nessuno libertà di scelta. Senza permettere a quelle povere persone innocenti di essere aiutate. Le mani della genin si stringono in due pugni. Negli occhi di lei risplende il fuoco della vendetta, mentre le figure inermi dei due uomini cadono al suolo. Uno sguardo vero Yosai, più vanti rispetto a lei, per poi tornare su quelle due copie. Perché attaccarli? Cosa avevano fatto loro di male? Il fuoco le brucia dentro e non le permette di riflettere razionalmente. Vorrebbe solo vederli sparire. Distruggerli con le sue stesse mani. < Come... > continua a fissarli, stringendo i pugni con forza < come avete potuto?! > urlerebbe, fuori di sé. Sa bene che l'Aburame analizzerebbe in modo migliore quella situazione. Ma, in quel momento, probabilmente la Senjuu non ascolterebbe nemmeno le parole di lui, qualora volesse fermarla. Perché l'odio che prova dentro è troppo forte. Ed invade i suoi pensieri, come se nella sua mente in quel momento ci fosse solo la vendetta. Vedrebbe Yosai partire verso la copia a sinistra. A lei rimarrebbe quella a destra. Il braccio destro verrebbe puntato verso la copia a destra. Il palmo della mano, adesso, è aperto. La mancina verrebbe portata accanto al polso della destrorsa, circondandolo e reggendo il peso del braccio destro. Immaginerebbe, all'interno del braccio portante, un fiume in piena. Ciò che sta cercando di fare, è convogliare il proprio Chakra suiton all'interno di quel braccio. E' come se fosse un grande flusso, cristallino, che porta via tutto. Il braccio destro, così, si gonfierebbe a dismisura, prendendo una colorazione biancastra, tipica della pelle immersa in acqua per troppo tempo. Se fosse riuscita a portare il proprio chakra suiton in quel braccio, dal palmo della mano, partirebbe un grande getto d'acqua. Esso si spingerebbe fino a ventuno metri davanti a lei. La sua larghezza sarebbe di circa tre metri. Starebbe attenta a direzionarlo, cercando di colpire unicamente il clone. Il suo intento sarebbe quello di distanziare il getto d'acqua dal carro di circa cinquanta centimetri, poiché, essendo il getto troppo largo, avrebbe potuto colpire il carro. E, adesso, due cose le sono chiare: quel carro deve essere preservato, mentre quei cloni vanno distrutti. [4/4 cannone d'acqua (-5 pt. chakra | dimensioni: 21 m x 3 m | Distanza getto - carro = 50 cm)][Chakra 21/30][equip lo stesso] Dopo le poche parole di Tenshi a colui che sta dall'altra parte della ricetrasmittente, Onosuke cerca di essere più chiaro possibile, proprio come durante gli adestramenti degli anbu gli hanno insegnato. Nessuna risposta arriva, tranne per quanto riguarda il carro che si è presentato davanti a loro. "Si tratta di un carro logistico. C'è nella lista.". Un chiarimento ai compagni. Poteva essere una trappola e ora sono sicuri che stavano aspettando queste provviste. Decide di attivare e mandare in perlustrazione un insetto spia, ma qualcosa, come poco prima, non va. Oggi gli insetti hanno qualcosa di strano. Sentono qualcosa e sembrano non essere sotto il pieno controllo dell'Aburame. Un comportamento fuori dal normale, un avvenimento che da anni a questa parte non era mai successo. Un dolore all'interno del corpo, all'altezza del petto, colpisce Onosuke. Sembra che qualcosa al suo interno lo stia divorando. I suoi insetti, che fino a poco prima rispondevano a lui, ora sono fuori controllo e affamati. Così affamati da voler consumare il chakra del loro ospite. Il capo della colonia è il ragazzo e sembra che gli insetti lo abbiano cancellato dalla loro mente. In questo patto di complicità e di alleanza che lega i Konchū e i membri del clan Aburame, sono i ninja che dettano le regole, non il contrario. Deve fare qualcosa prima che questi cominciano a ferirlo dall'interno, come la più grave delle malattie. Chiude gli occhi e vuole parlare con loro. Si sta rivolgendo a colore che stanno dentro di lui. "Cosa state facendo? Perchè mi state facendo questo? Volete uccidermi? Noi siamo amici.". Prova a farli ragionare. Ormai è da anni che vivono insieme. Hanno legato molto in questi anni. Lui ha provato sempre a trattarli nel miglior modo possibile. Sono amici per lui, e non delle armi da utilizzare solo quando necessari. I momenti in cui, quando si trovava da solo, li risvegliava solo per fare due chiacchiere, gli rivengono in mente. Si porta la mano destra al petto. Una scossa di dolore lo ha colpito, ma lui non vuole arrendersi. Non vuole minacciarli perchè per lui loro sono colleghi e compagni di vita e non solo degli insetti al suo comando. "Ragazzi. Ho bisogno di voi. Fermatevi per favore.". Pensa che questo sia il modo migliore per calmarli. Spera che anche loro vedano lui, dopo tutti i momenti belli passati insieme, qualcosa di più che la loro casa, il loro cibo. Vedano in lui un compagno fidato come lui vede in loro dei grandissimi amici. Durante questo, però, succede qualcosa. Il Dio è comparso in sue due copie. Queste, in un attimo, stendono i poveri civili che con tanta fatica hanno portato il carro fino a là, fino alle mura del villaggio. Se tutto fosse andato a buon fine, e che quindi gli insetti si fossero calmati, un sorrisino spunterebbe sotto la mascherina. "Grazie ragazzi. Sapevo non mi avreste abbandonato.". Lo sguardo andrebbe sulle due figure bianche che si trovano di fianco al carro a 30 metri da lui. Alle loro parole, l'Aburame scuoterebbe la testa. Sempre le solite cose. Si parla solo di sacrifici e di riprendersi ciò che è loro. Una noia ormai. Con una corsa si dirigerebbe verso Tenshi per mettersi davanti a lei, quindi muovendosi di 12 metri avanti, stando a lato per evitare il getto d'acqua. Arrivato davanti alla Senjuu distante da lei di circa 2 metri in diagonale, si rivolgerebbe a lei in modo tale che solo lei possa sentirlo. "Tu devi rimanere in vita. Dopo dovrai curare noi.". Piega le gambe, mettendo la destra più avanti della sinistra, per avere più stabilità. Lui è pronto a combattere e sa che anche i suoi compagni lo sono vedendo i loro attacchi.[chakra=18/25][2/4 calmare insetti + 1/4 movimento + 1/4 libero di posizionamento e preparazione][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia].[Yosai] Il più avanti di tutti, in prima linea, e potenzialmente quello più esposto. Pur avendo due avversari di fronte a lui egli non demorde e si fionda verso sinistra per attaccare la Copia A. Tenta di affondare un gancio sul ventre della copia, seguito anche da un successivo colpo laterale, posto in corrispondenza del collo. Il primo va a segno: il clone non sembra in grado di reagire a quella velocità e l'Akimichi può avvertire il suo pugno mentre preme contro quelle pelli informi. Quelle copie, per quanto si rifacciano a un dio dalla massima purezza, non sembrano composte da carne. Il secondo colpo, tuttavia, viene prontamente bloccato dalla mano sinistra del clone, ma non finisce lì. La Copia afferra, sempre con la mano, il pugno di Yosai diretto al collo: lo prende e lo blocca. Solo in quel momento potrebbe notare un macabro sorriso materializzarsi sul volto di quel dio, seguita da una strana sensazione di crescente affaticamento. Può percepire, in quello stesso istante, il chakra mentre gli viene privato dal corpo. [-3 Chk] Nello stesso momento, con una considerevole velocità, l'altro clone, la copia B, scavalcherebbe dal lato il carro, salendoci sopra, per poi posizionarsi dietro Yosai. In quel momento, quest'ultima, appoggerebbe entrambe le mani sulla schiena di lui, per poi stringere in una fastidiosa presa. Ulteriore chakra gli viene prelevato. [-3Chk] Ora egli può arrivare a un paio di deduzioni: la prima è che forse sarebbe meglio attaccare e tirarsi indietro con questi avversari, la seconda è che questi cloni hanno un che di diverso. Non è la prima volta che Yosai affronta il Dio, ha già avuto modo di vedere quali potenti ninjutsu i suoi cloni sono in grado di sferrare. Questi però... niente: sono agili, resistenti e fanno il possibile per impossessarsi di ciò che gli appartiene. [Tenshi] Mette molto impegno, la ragazza, nell'esecuzione di quella tecnica, che tuttavia per via della sua lentezza, viene eseguita con un leggero ritardo: tale da permettere al bersaglio puntato di spostarsi e attaccare il suo compagno. Il getto, in ogni caso, raggiunge il punto predestinato, e bagna la parte frontale del carro, oltre che al terreno. Almeno può ritenersi soddisfatta di essere riuscita a eseguire una tecnica potente come quella. [Onosuke] L'Aburame, dopo aver dialogato con i suoi insetti, riesce a recuperare la situazione. Ora i Konchū sono più tranquilli, ricevono la giusta quantità di chakra e sembrano sottomessi al padrone come in precedenza. Riesce, peraltro, ad avvicinarsi in modo da risultare più utile, potenzialmente, nello scontro già inoltrato. Può udire in quel momento una voce provenire dalla ricetrasmittente, che comunica: < Recuperate il carro! Recuperate il carro, SUBITO. Noi stiamo arrivando. > Due nemici e un ulteriore obbiettivo da soddisfare, la difficoltà è aumentata. [Distanza tra Yosai e le copie: 0m][Distanza tra il carro e le due copie: 1m lateralmente][Distanza tra Tenshi e il carro: 20m][Distanza tra Onosuke e il carro: 18m][Avversari: Copia A(a sinistra), Copia B(ora a sinistra)][Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][Yosai le due copie ti tengono bloccato, puoi provare a liberarti in 2/4. Il tuo Chakra è sceso a 7][Sono a disposizione per eventuali chiarimenti][Tempo per postare più corto per il fight: Yosai 16:15, Tenshi 16:25, Onosuke 16:30]
La successione di accadimenti è rapida, percepisce il colpo andare a segno, percepisce la consistenza strana, indecifrabile di quella pelle, risponde con un ringhio a quel sorriso, ma quando sente la mano poggiarsi sulla pelle improvvisamente una sensazione di spossatezza l’investe, e come se non bastasse ora son due. Come non detto, ci si diverte di più. Può colpirli, e questo è un dato, non deve farsi toccare, un altro dato. Il carro è importante, ultimo dato. Come agire? Tenterebbe semplicemente di alzare la gamba sinistra arrivando a toccarsi il petto con il ginocchio, per puntarla verso il ginocchio della copia che ha davanti a se, tenterebbe di convogliare nel piede una buona quantità di chakra che, spinto attraverso la leva, dovrebbe andare a innervare tutto il piede. Tenterebbe quindi di mirare contro il ginocchio opposto della copia A, nel tentativo quindi di far esplodere di nuovo muscoli e chakra e sparare con tutta la forza che ha il tallone contro l’articolazione dell’altro, con l’intento di distruggerla, o comunque di limitarne il più possibile i movimenti. Sfrutterebbe quindi la gamba destra, rimasta piegata a sostenere tutto il peso, per farla scattare in un movimento in diagonale rispetto alle due copie che dovrebbe portarlo lontano, fuori dalla strada, a 5 metri di distanza dai due, dalla parte opposta del carro <beh? Io ne ho ancora, se volete> mormorerebbe spavaldo, tentando di infilare la mano nel suo portaoggetti dietro la schiena per estrarre e mangiare un tonico del chakra. Perché spavaldo? Perché sta cercando di distrarli per dare modo ai compagni di agire.[2/4 attacco corpo a corpo (calcio al ginocchio) + combattimento senza armi (+10 danni)][1/4 spostamento (scatto a 5 metri)][1/4 utilizzo tonico del chakra][Se chakra 15/15][Equip uguale meno 1 tonico chakra]Yosai usa Tonico recupero chakra!
La tecnica parte dal proprio palmo, ma è ormai troppo tardi. Infatti, la copia alla quale stava puntando, si è spostata dall'altro lato, andando a bloccare Yosai. E' sleale. Perché, in quel momento, l'Akimichi ha a che fare con entrambe le copie. Le braccia verrebbero abbassate e riportate lungo i fianchi. Innanzitutto deve ridurre quella distanza che separa lei dal carro e dall'amico in difficoltà. Partirebbe, quindi, in uno scatto in direzione del genin, fermandosi a circa dieci metri dalla zona d'ingaggio. In qualche modo, deve aiutare il compagno di squadra a liberarsi il più in fretta possibile. La scena che lei ha davanti dovrebbe essere la seguente: a circa dieci metri da lei vi è il clone B, con le proprie mani poggiate sulla schiena di Yosai, posizionato proprio davanti a quella copia. La copia A, invece, si trova aldilà dell'Akimichi. Da quella posizione, potrebbe cercare di attaccare la copia B, così da distrarla e lasciare che il genin riesca ad allontanarsi o a farli allontanare. La genin dai capelli rosa immaginerebbe un vortice all'interno del proprio stomaco. Un vortice come quelli che, a mare, ti tira giù con tutte le sue forze. Sta tentando di convogliare il proprio chakra suiton all'interno dello stomaco, in un flusso circolare e potente. Se ci fosse riuscita, farebbe risalire questo Chakra lungo la gola e, infine, espellerebbe dalle labbra una piccola sfera d'acqua. A questo punto, se Yosai fosse riuscito a liberarsi e ad allontanarsi dalle copie, immaginerebbe nella propria mente un colibrì, così da modellare quella piccola sfera a sua immagine. Così, il globo prenderebbe la forma di un uccellino con una proboscide appuntita. Se tutto ciò fosse andato a buon fine, lancerebbe il colibrì in direzione del petto della copia B, sperando che, stavolta, il colpo vada a segno, avendo impiegato meno tempo per la preparazione di tale tecnica. [1/4 spostamento (10 mt) - 2/4 colibrì (in direzione di B, a circa 10 mt. | consumo 3 a colibrì) 1/4 osservazione][Chakra 16/30][equip lo stesso] Finalmente gli insetti, i suoi cari amici e compagni di vita, hanno ripreso la calma. Tutto sembra essere tornato al suo posto. Il problema ora è un altro. Le due copie attaccate dai suoi compagni, sono riusciti a rendere la loro offensiva inutile ribaltando quella che poteva essere un'azione a loro favore. Infatti ora Yosai si trova accerchiato dalle due copie che lentamente stanno facendo, agli occhi di Onosuke, quello che hanno fatto al presentatore della festa quel giorno in cui è comparso per la prima volta. Il colpo di Tenshi non è andato a buon fine. Poi una comunicazione arriva dalla ricetrasmittente. Il carro sembra essere la cosa più importante ora. Hanno ricevuto l'ordine di portarlo via e, dal tono, molto urgentemente. "Ricevuto!". Si gira verso la rosata. "Attacchiamo le copie. Dobbiamo liberare Yosai. Il carro è diventata la priorità.". Parole dette in modo tale che solo lei possa sentirle. Non vuole dare informazioni al nemico. Facile a dirlo, più difficile mettere in pratica ciò che gli è stato ordinato di fare. Come spostare quel carro senza il cavallo? l'Unico che può riuscirci è il Taijutser. Bisogna liberarlo da quella morsa. Prima cosa. Confondere il nemico. Ha in mente come fare l'Aburame ora che i suoi insetti sono tornati disponibili. Si avvicinerebbe di corsa verso di loro di 10 metri. Andrebbe appunto a chiamare loro, coloro che nel momento del bisogno sono sempre disponibili. Cercherebbe di attivare il turbine di insetti. Proverebbe a portare le mani al petto in modo tale da provare a formare i sigilli corretti. Cercherebbe di formare inizialmente il sigillo del drago e poi quello del cinghiale. Si concentrerebbe per attirare all'esterno del proprio corpo la sua colonia, portando sugli tsubo il chakra per poterli attirare. Per fare ciò proverebbe a immaginare il flusso di chakra che scorre all'interno del suo corpo. Quell'energia che, mescolando quella mentale e fisica, viene a crearsi nel momento dell'imapsto. Sono ghiotti gli insetti e per farli uscire tutti sa di dover usare una quantità elevata di questo. Se ci fosse riuscito, gli insetti, attirati dal chakra posto sugli tsubo, uscirebbero dal corpo. Il cibo è stato dato, quindi ora dovrebbero fare ciò che lui ordina. "Andate ragazzi. Colpite con il massimo della vostra forza solo le due figure vestite di bianco. Non fatele scappare.". Così, se tutto fosse andato a buon fine, gli insetti comincerebbero a volare verso il luogo in cui si trovano le due copie e Yosai, sapendo che quest'ultimo non deve essere colpito. Si distribuirebbero in modo tale da formare un turbine di diametro di 15 metri con le copie al centro di esso e, con la loro più grande energia, andrebbero a colpirli senza tregua. Ora sta a loro disturbarli. Finito, estrarrebbe un kunai con la mano destra dal porta kunai e shuriken[Tentativo attivazione turbine di insetti][Chakra:10/25][1/4 movimento + 3/4 tentativo turrbine di insetti][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia].[Yosai] L'uomo prova a liberarsi da quella presa a tenaglia attaccando, prima di tutto, il clone di fronte a lui con un calcio. Se da una parte, facendo ciò, riesce ad aumentare i danni inferti a quella copia, dall'altra, per quel frangente rimane scoperto: il che si presenta come un'ottima possibilità per la copia B di attaccarlo, per inciso si tratta del clone che lo teneva per la schiena. Un colpo secco, apportato con il palmo della mano, in prossimità dei nervi posti sulla colonna vertebrale. Avverte una fitta, un dolore improvviso che, poco a poco, va a scemare in una sensazione intensa di calore, presente all'incirca a metà del busto. [-22 PV] Nonostante ciò egli riesce a liberarsi da quella presa, incentivato anche dal dolore, e ad assumere il tonico necessario per recuperare il chakra. È necessario fare un'importante precisazione a questo punto: Yosai non è ancora stato informato, dai suoi compagni, che recuperare il carro sia necessario. [Tenshi] La ragazza ci riprova: prima di tutto si avvicina, il che è ottimo perché così facendo accede a un parco più ampio di tecniche che prevedono una portata minore. Dopo aver creato l'uccellino ella, lo manda contro il suo avversario e può chiaramente vedere la creatura d'acqua schiantarsi contro la schiena della copia B. [Onosuke] In combinazione con la sua ragazza l'Aburame prepara i suoi insetti ad attaccare. Quest'ultimi verrebbero rilasciati, tutti in un volta in uno sciame, a disporsi circolarmente fino a formare un turbine nella zona in cui entrambe le copie si trovano. Il vantaggio di questo attacco è che, così facendo, non rischiano di distruggere il carro accidentalmente. La copia B, precedentemente colpita da Tenshi, ora viene avvolta in questo letale involucro di insetti: impossibile salvarsi per quel clone, tant'è che viene sopraffatto dallo sciame. I suoi occhi si chiudono da soli, rendendolo cieco, prima di lasciarsi cadere a terra. Il suo bianco corpo non sembra più in grado di combattere, tuttavia ancora non è ridotto a cenere. La copia A, invece, riesce a schivare il turbine correndo all'indietro per 20 metri. A quanto pare è stata in grado di avvistarlo tramite il byakugan e si è dimostrata più abile a reagire dell'altra. Però, innegabile il fatto che questo clone sia già stato mal ridotto da Yosai. [Tutti]In parte la minaccia sembra essere sventata. Eppure quello che sta per apparire complicherà ancora di più la situazione. Qualcosa si muove, tra i materiali presenti all'interno del carro. Scatoloni, teli, recipienti: trema tutto. Fa capolino, in un bianco che contrasta con la prevalenza di marrone dato dal legno di pino, un'ulteriore copia. Con un saltello si divincola da quel nascondiglio in cui si era appostata, con l'intento di intrufolarsi nel villaggio tramite quel carro. Ora si trova esattamente sopra a quest'ultimo e non perde tempo in presentazioni. Conosce già tutto. Entrambe le mani vengono avvicinate e premute tra di loro, lasciando spazio solo a un piccolo spiraglio. Ecco dunque, che si materializzano dal nulla alcuni dardi elettrici in quella piccola apertura. Questi, successivamente, verrebbero scagliati sugli Shinobi. Uno verso Yosai, due verso Tenshi e un ultimo in direzione di Onosuke. [Onosuke] Egli conosce l'arte del fulmine e può accorgersi di non aver mai visto questa tecnica: forse il nemico che hanno di fronte è più forte. [Distanza tra Yosai e il carro: 5m diagonalmente][Distanza tra il carro e la copia a terra: 1m lateralmente][Distanza tra il carro e la copia A: 20m dietro il carro][Distanza tra Tenshi e il carro: 10m][Distanza tra Onosuke e il carro: 8m][Avversari: Copia A(a sinistra e in fondo), Copia B(a sinistra e a terra), Copia C(esattamente sopra il carro)][Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][Il colpo diretto a Yosai avviene nei primi 2/4 di turno, i due su Tenshi nei 2/4 di turno a metà(quindi come se fosse 1/4, 2/4 e 1/4) e quello diretto a Onosuke negli ultimi 2/4 di turno][Sono a disposizione per eventuali chiarimenti][Tempo per postare più corto per il fight: Yosai 16:34, Tenshi 16:44, Onosuke 16:49][Correzione Chakra Tenshi: 17/30]
Correzione: Yosai 17:34, Tenshi 17:44, Onosuke 17:49
Un nuovo ringhio nel sentire quel colpo alla schiena. Stringe i denti il gigante sfregiato. Non può far altro. A venirgli in contro è solo l’abitudine al dolore che gli allenamenti inumani ai quali si sottopone gli ha dato, si lascia avvolgere da quella sensazione di calore proveniente dalla schiena e si limita ad utilizzare l’esplosione di adrenalina che lo investe per velocizzare i movimenti e allontanarsi. Bene, la copia A ha subito due attacchi, la Copia B nessuno, ma a questo pensa Onosuke con i suoi insetti. Ansima l’Akimichi, per il dolore e per la fatica. Eppure a parte questo è come se non fosse stato colpito. Irrigidisce i muscoli che spingono le vene all’esterno. Rabbia. Ma lo sguardo si sgrana quando vede uscire dal carro un’altra copia. Schiocca la lingua sul palato <tsk, merda> aggiunge. Osserva la copia preparare quel proiettile e istintivamente flette le gambe al punto da portare le mani quasi a contatto col terreno, attendendo il momento adatto per schivare. Non appena il proiettile parte tenta semplicemente uno scatto verso destra di un paio di metri facendo esplodere le leve inferiori con tutta l’agilità di cui dispone. Un movimento semplice che vorrebbe portarlo fuori dalla portata di quell’attacco. Immediatamente dopo convoglierebbe una gran quantità di chakra sulle leve inferiori, che mantiene piegate, per farle esplodere in un nuovo scatto. In quale direzione? In direzione della COPI B, lasciata a terra dagli insetti dell’Aburame. Ha già visto quelle copie morire, e non ha intenzione di fidarsi. Tenterebbe quindi di ultimare lo scatto solo una volta giunto a distanza d’ingaggio con la copia a terra per poi piantare la gamba sinistra a terra, caricata di tutto il peso mentre la destra viene caricata verso il petto, con il tallone irrorato di chakra che mira al viso della copia per poi tentare di lasciar esplodere i muscoli in un nuovo attacco mirato a schiacciare la testa della copia a morte. [2/4 Schivata (scatto di lato)][2/4 Tentativo di Totsukegi (scatto e colpo con il tellone al volto della COPIA B) + Combattimento senza armi (+10 danni)][Se chakra 13/15][Equip: lo stesso] Il colpo della rosata va finalmente a segno, in combinazione con la tecnica dell'Aburame. Così, la copia appena attaccata, cade al suolo, inerme, ma ancora non sembra sparire e ridursi in cenere. E quando finalmente sembra esserne rimasta solo una, ecco che accade l'impensabile. Un'altra copia viene fuori dal carro. Gli occhi cerulei, spalancati, adesso sono puntati su di essa. Quel mostro non sembra dar loro pace. I pugni, ancora una volta, verrebbero stretti. Il labbro inferiore verrebbe morso dagli incisivi superiori. Deve far qualcosa. Velocemente. Ed un'idea le attraversa la mente. Vedendolo impegnato a preparare qualcosa, trova un punto debole: è circondato dal legno del carro. Sa bene che quel carro va preservato, ma dopo lei potrà sistemarlo. Porterebbe le mani al petto, congiungendole e muovendole, a formare il sigillo del serpente. Così, farebbe fluire dagli tsubo dei piedi il proprio chakra mokuton. Il chakra mokuton fluirebbe all'interno del terreno, fino a raggiungere il carro in legno davanti a lei. Adesso, il chakra verrebbe infuso all'interno del carro. In ogni punto di esso. E' come se la Senjuu fosse al suo interno. Ne potrebbe quasi vedere il legno consumato e potrebbe quasi sentire il suo profumo. Un flusso che inebria il carro, ma inebria anche sé stessa. Un tutt'uno con quel legno di pino, che la fa sentire al sicuro. Adesso il chakra verrebbe convogliato sotto i piedi della copia. E comincerebbe a roteare, furioso. Nella testa della genin, prende forma un grosso ago. Uno spuntone. Se fosse riuscita in tutto ciò, plasmerebbe il proprio chakra mokuton, facendogli prendere, appunto, la forma di uno spuntone. Se tutto fosse andato a buon fine, dai piedi della copia all'interno del carro, spunterebbe una lancia, lunga un metro e con un diametro di trenta centimetri. Essa verrebbe scagliata verso l'alto, colpendo in verticale, dal basso verso l'alto, la copia. Copia che, intanto, lancia dei dardi verso di lei. La genin, a questo punto, scioglierebbe il sigillo e tenterebbe di spostare velocemente le proprie gambe, lanciandosi in una corsa verso sinistra, per poi fermarsi a circa cinque metri dalla sua posizione precedente. Spera di essere stata abbastanza veloce, perché, a quanto pare, quella copia è molto più forte delle precedenti. [2/4 mokuton sashiki no jutsu (consumo 3 per lancia | grandezze lancia: 1 mt x 30 cm) - 1/4 spostamento verso sinistra (5 mt.) - 1/4 osservazione][Chakra 13/30][equip lo stesso] Gli insetti hanno fatto correttamente ciò che gli è stato detto di fare. Hanno messo a terra uno dei due nemici mettendolo fuori combattimento, almeno apparentemente. Yosai è riuscito a fuggire e Tenshi ha indebolito, aiutando così gli insetti, la copia che ora sembra incapace di muoversi. L'altra copia, invece, riesce a fuggire, allontanandosi di parecchio dal luogo in cui stanno combattendo. Una cosa, però, succede. Da dentro il carro si sentono rumori seguiti dalla comparizione di una terza copia. Questa velocemente si mette sopra il carro e, rapidamente, parte all'attacco. Una tecnica Raiton che Onosuke non conosce. Ciò vuol dire che è una tecnica potente rispetto al livello del Genin degli insetti. Uno dardo andrebbe su Yosai, uno su Teshi e l'ultimo sull'Aburame. "Yosai. Il carro. Portiamolo via. Sono i nuovi ordini del capitano.". Ha dovuto dirlo ora. Il fatto che anche lui lo sappia è fondamentale e ora che si è presentata questa terza copia bisogna passare sull'offensiva. "Dobbiamo resistere.". Una frase sciocca che serve solo per incoraggiare i suoi compagni. Una brutta gatta da pelare. Sta finendo le forze. Capisce di aver consumato molto chakra quindi intuisce che non possa usarne altro per altre tecniche. Vede il Taijutser abbattere la copia a terra mentre la sua compagna attaccare quello sopra il carro. Questa inoltre è all'interno del turbine quindi, in teoria, sta prendendo danni in continuazione. Bisogna liberare il carro e allontanarlo. Questo è ciò che bisogna fare. Così, correrebbe verso il cavallo con l'idea di levargli la sella in modo tale da rendere possibile lo spostamento del prezioso carico. Dopo un movimento di 8 metri fino all'animale, comincerebbe a fare ciò che si è prefissato, cercando di slacciare tutte le stringhe che tengono legati la sella e il cavallo tra di loro. L'esperienza non è troppa nel fare queste cose, però è una cosa elementare. Tutto ciò che è legato va slegato. Con cura proverebbe a fare il procedimento, e finito leverebbe la sella buttandola a terra. Alzando il capo verso la copia, vedrebbe che il prossimo dardo è diretto a lui. Così, avendo visto l'attacco ricevuto dal compagno Akimichi, sa di cosa si tratterrà. Piegherebbe le gambe per avere maggiore forza e, dato il poco spazio tra l'origine dell'attacco e lui, cercherebbe di buttarsi a terra verso il lato in cui non si trova il cavallo, quindi destro, per rotolare usando la schiena come appoggio, per poi finire con il ginocchio sinistro a terra e la pianta del piede appoggiata al suolo in modo tale da schivare il colpo.[mantenimento turbine insetti][Chakra:7/25][1/4 movimento + 1/4 levare sella + 2/4 schivata laterale con capriola][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, 2 schinieri, 2 parabraccia].Vengono lanciati i dardi voltaici e ora tutto dipenderà dai tre Genin di Konoha: come si difenderanno da questo attacco? Il primo ad essere bersagliato è Yosai: quest'ultimo, non avendo abbastanza tempo per accorgersi che tipo di attacco lo sta per colpire, decide di reagire preventivamente, schivando con uno scatto verso destra che lo mette al sicuro. Successivamente, l'uomo, proverebbe a lanciarsi in un'ulteriore scatto, attraverso la Taijutsu impiegata, ma incontrerebbe il turbine d'insetti dell'Aburame. Questo turbine, in costante rotazione, ha un bersaglio preciso: i corpi di quelle copie bianche, pertanto non è possibile per la stella minore oltrepassare quel potente moto rotatorio, il suo corpo verrebbe come fermato e spinto leggermente indietro di qualche centimetro dagli insetti. Passando poi a Tenshi: ella è più in pericolo di tutti gli altri dal momento che ben due dardi sono diretti verso di lei. Nonostante ciò, il medico non demorde e si prepara ad eseguire una tecnica di clan. Infondendo il chakra del Mokuton nel terreno, questo giungerebbe fino al carretto, diffondendosi nel legno di quest'ultimo. La lancia spunta dall'interno del carretto e ferisce il piede: si è danneggiata qualche garza all'interno ma poco male, l'importante è aver attaccato. Quest'attacco è stato più utile di quel che sembra: l'avversario è stato colpito, ed è più debole: lo stesso non vale per i suoi attacchi, però. Una dardo voltaico raggiunge Tenshi, ferendola sul volto e provocandole una scottatura, dovuta dall'elettricità, che marca diagonalmente la sua faccia. (-18PV) Il dardo successiva, invece, viene schivato con successo dalla ragazza, che compie uno spostamento verso destra. Onosuke, più degli altri, si concentra sull'obbiettivo aggiuntivo, ovvero quello di portare il carro al villaggio. Si avvicina, con un celere movimento e inizia a togliere la sella. Facendo ciò, tuttavia, ha trascurato di essere molto più vicino al nemico di prima, pertanto il dardo arriva in sua direzione con molta più velocità e i riflessi non sono sufficienti a permettergli di schivare nel momento giusto. Anche lui viene colpito, dal quarto dardo però: si potrebbe ritenere fortunato se solo avesse saputo che il quarto dardo di quella tecnica fosse meno potente degli altri. (-9PV) In quello stesso attimo, il rumore prodotto dall'aria sembra farsi più intenso: qualcosa la sta attraversando. Si tratta di uno shuriken gigante, che passa appena sopra la testa di Tenshi e arriva, ad una velocità inimmaginabile, a conficcarsi contro il corpo del clone. Voltandosi si sarebbero potuti accorgere di una figura a loro familiare: si tratta del Chunin incontrato quella stessa mattina, assieme ad altre due Genin che sembrano essere gemelle: due ragazzine dai capelli biondi con uno sguardo quasi terrificante, una bellezza e perfezione spaventosa, come delle Geisha. < Lo teniamo occupato! Prendete quel cazzo di carretto! > Si fionda, in un rapido scatto, il Chunin, nonché Kousuke, impugnando un machete. Con un balzo riesce a portarsi vicino al clone e ad afferrarlo per disarcionarlo. È arrivata la cavalleria: la stessa che loro hanno chiamato prima attraverso la ricetrasmittente. Se non l'avessero fatto la situazione sarebbe stata diversa. Ora non rimane che prendere il carretto e trasportarlo. [Turni: Yosai > Tenshi > Onosuke][2/4 per mettersi il carretto sulle spalle, dopodiché potete proseguire. Fate pure la End in questo stesso turno]
Sono stati gli insetti dell’Aburame a togliergli il sapore della vendetta. Maledetti. Si sente spinto all’indietro e immediatamente desiste, poggiando ambo i piedi a terra. Uno sguardo affilato ad Onosuke. Non promette niente di buono, voleva la sua vendetta, ad ogni costo. Ma non c’è modo di parlarne adesso. Non in aperta battaglia, immediatamente porta lo sguardo sul medico del gruppo, ringhia nel rendersi conto che è stata colpita. Istintivamente farebbe per avvicinarsi quando un’ombra le passa sopra la testa, osserva quello shuriken gigante piantarsi nella copia, un sorriso ghignato. Non sono soli. Osserva il chuunin giungere sulla scena e dettare i suoi ordini. Non è finita. Non lo è mai. Un altro sguardo a Tenshi ed Onosuke, intesa. Nuovo obbiettivo, quel maledetto carretto. D'altronde l’aveva detto anche l’Anbu poco prima. Annuisce <forza> ringhia scattando alla massima velocità verso il carro, dirigendosi verso i due perni ai quali è agganciato il cavallo morto o moribondo dalla stanchezza. Tenterebbe semplicemente di sganciare i moschettoni tengono le fibbie dell’imbracatura indossata dall’animale, in modo da liberare il carro si posizionerebbe dunque tra l’animale e il carretto, uno Yosai da soma nuovo di zecca, con le spalle praticamente attaccate alla base del carro, tenterebbe di flettere le gambe portando indietro le mani e girandole con i palmi verso le sue spalle, in modo da poter afferrare con le dita tozze il legno del carro <ci siamo?> attenderebbe il via per iniziare a tirare con quanta forza ha in corpo. Non subito dritto per dritto. C’è un’animale da schivare. Tenterebbe <Dobbiamo girare a destra! C’è un cazzo di cavallo morto qui davanti> sempre fine nel linguaggio, non c’è che dire. È la voglia di andarsene da li con quel carro a parlare. Non può far curvare quel carro da solo <giriamo solo le ruote di sinistra!> per poter girare a destra, ovvio. Insomma, serve lavoro di squadra, come sempre, ciò che può fare lui è la forza motrice, il carburante di quel carretto, locomotiva d’un vagone di viveri, a questo si limita, iniziando a tirare con tutta la forza che ha [1/4 avvicinamento][1/4 sgancio del cavallo morto][2/4 Tentativo di movimento trainando il carretto][stessi tag][END] L'attacco della genin non colpisce in pieno la copia, ma essa viene comunque ferita. Però, come aveva già previsto, non è stata abbastanza veloce da poter schivare entrambi i dardi che erano stati lanciati in sua direzione. Uno, infatti, le colpisce il volto, prima che ella riesca a spostarsi. < Uh > sospirerebbe. La mano destra verrebbe alzata e poggiata sulla scottatura dolorante. Di colpo, un rumore attira la sua attenzione. Possibile che ci siano altre copie di quell'essere? La mano verrebbe abbassata e il volto si girerebbe appena, mentre uno shuriken gigante passa proprio sopra la sua testa, facendola rabbrividire. Esso colpisce direttamente il corpo del clone. Si volta ancora, per cercare di capire chi lo abbia lanciato: si tratta del Chuunin che avevano incontrato quella mattina, accompagnato da due kunoichi che sembrano essere gemelle. Lo sguardo ceruleo della rosata si illuminerebbe di una nuova luce, capendo che sono arrivati i rinforzi. Proprio quei rinforzi che Onosuke, saggiamente, aveva avvisato. Alle parole del chuunin, la Senjuu annuirebbe con il capo. Velocemente, muoverebbe le proprie gambe, e, accompagnandosi con un movimento delle braccia, comincerebbe a correre verso quel carretto, che adesso è diventato il loro obiettivo principale. Yosai si posizionerebbe al posto del cavallo, quindi lei decide di mettersi sul resto del carretto, a destra, e comincerebbe a spingerlo, aiutando l'Akimichi. < Va bene! > esclamerebbe alle parole del compagno. Così, spingerebbe il carretto verso destra, evitando il cavallo disteso al suolo. Metterebbe in quella spinta tutta la forza che le è rimasta. Eventualmente, qualora arrivassero vicino ai cadaveri, lei vorrebbe caricarli sul carretto e farli rientrare al villaggio insieme ad esso. Infine, spingerebbero il carretto fino alla porta principale del villaggio di Kirigakure. [ 1/4 spostamento - 3/4 spinta del carretto][Chakra 13/30][equip lo stesso][END] Il dardo diretto verso Onosuke riesce a colpirlo a causa della poca distanza tra l'origine del colpo e la sua destinazione. Il dardo lo ha colpito sulla schiena, all'altezza del trapezio, facendogli sentire un po' di dolore. Non è riuscito a vedere cosa è successo ai suoi compagni, cosa è successo a Tenshi. Una cosa, all'improvviso, succede. L'aria sopra di lui di un metro viene spostata e un grande Shuriken colpisce la copia del Dio che poco prima ha provato ad attaccare, in parte riuscendoci, i tre Genin. Voltandosi, riesce a vedere il Chuunin che gli ha dato gli ordini. Lo stesso che parlava da oltre la ricetrasmittente. Lui è accompagnato da altre due figure, di sesso femminile, del tutto uguali. Si tratta di due gemelle. Dicono che ci pensano loro a tenerlo sotto controllo mentre i tre compagni hanno l'ordine di spostare il carretto. vedendo la situazione e capendo che le sue energie stanno per finire, decide di richiamare gli insetti del turbine disattivando così la tecnica. "Ragazzi. Da me." direbbe alzando gli occhi verso il gruppo di insetti i quali, come dei compagni leali, tornerebbero a casa. Approfitta del momento e decide anche di disattivare l'innata. Ha bisogno di più energie possibili per spostare il carretto. Yosai, dopo uno sguardo, si lancia verso il posto prima occupato dal cavallo. Lui si lancia sul retro per aiutare a spingere. Il cavallo è in mezzo alle scatole. Proprio là aveva deciso di stendersi. Il piano è spostare la ruota sinistra, quindi si metterebbe nel lato sinistro in modo da dare forza in quel punto. Là si trova anche Tenshi. Due meglio di uno. "Andiamo ". Comminerebbe a spingere come non mai. Deve portare in salvo il carro e il gioco di squadra è fondamentale. Un volta superato il cavallo, il carro prenderebbe la via verso le mura da cui sono usciti all'inizio. Per farlo, Onosuke si sposterebbe asul lato destro del retro del carro, in modo tale da spingere con la stessa forza di Tenshi che si trova dall'altro lato.[spegnimento turbine e innata][Chakra:7/25][1/4 movimento + 1/4 preparazione + 2/4 spinta][end] [edit stesso eq]