Il Tarlo del rimorso

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con Sango

21:42 Sango:
  [Tenda di Sango] La notte è sempre più oscura , ormai la nebbia ha invaso definitivamente quel luogo, un insieme che crea un atmosfera lugubre, dove solo il silenzio regna e pochi si permettono di interromperla per futili chiacchiere. Perfetta insomma per la donna, che si ritrova sola nella sua tenda. La separerebbe dalla stanza principale dove si trovano i due letti solo una piccola stoffa che divide i due luoghi, lasciandole quel poco di privacy permessole dalla situazione nel campo. Si trova davanti quel tavolo che la notte prima ha condiviso con il Goryo, adesso sgombra di bicchieri e bottiglie, ma riempito solo di diari. I diari di suo fratello precisamente. Non ha mai avuto il coraggio morale di leggerli tutti , i suoi appunti di ninja, il suo credo, tutta la sua memoria si regge in delle pagine . La stessa madre glieli consegnò una volta morto, come un pegno per non perderne mai la memoria di quel che fu ad Ame stessa. Adesso , con tutti i dubbi che stanno nascendo in lei, non ha senso continuare ad ignorarli. Che siano loro la risposta che cercava? Che gli avrebbero dato una nuova vita o una nuova visione? La mano lunga e sinuosa andrebbe a toccare la ruvida pelle di uno di essi, dove sulla copertina vi è solo un numero, 1. Vi indugia per qualche momento, carezzandolo come se fosse un gatto. Scuote leggermente il capo, sconnessa completamente dal mondo esterno e dai suoi rumori, dalle sue battaglie e dalla sua guerra per affondare nella memoria di quello che un tempo era il suo migliore amico, sangue del suo sangue, e che per lei e per la sua missione morì . Come potrebbe non provare rabbia per coloro che lo strapparono alle proprie braccia? Come potrebbe non voler vendetta per quello che successe? La risposta è solo una. Senso di colpa. Il tarlo del rimorso che lentamente si nutre di lei dall'interno. Un pesante macigno che la tiene ancorata al fondo del proprio passato facendole toccare il peggio della propria anima e delle proprie colpe. Forse era vero quello che il riduko sannin le aveva detto tempo addietro, i ninja vivono nel passato e nel dolore degli eventi che hanno vissuto. Lei stessa ne veniva divorata quasi ogni giorno, perché era stata colpa sua se avevano trovato il fratello, colpa sua se quella vita era stata strappata al mondo troppo presto. Se solo quel giorno non avesse deciso di uscire dal loro nascondiglio , se solo avesse frenato la propria curiosità , probabilmente adesso suo fratello sarebbe li con lei, a stringerle la mano, a darle conforto e forse a mostrarle una via che ella non avrebbe mai saputo intraprendere da sola. Non che le manchi il coraggio di affrontare certe situazioni, in missione non si fa scrupoli e non ne ha mai fallita una. Le manca solo il coraggio di affrontare se stessa. Di prendere di petto quel demone e incassare i colpi che le avrebbe mandato, e sarebbe rimasta in piedi? Alla fine si sarebbe trovata forse l'anima bucherellata, ricordi portati via, pensieri portati via, e cosa ne sarebbe rimasto? Un guscio vuoto di apatia? No. Non quella. Avrebbe accettato tutto, odio , rabbia, dolore, rimorso, ma non il vuoto. Non il nulla. Non c'era senso in quello, e l'aveva visto su qualche volto e la spaventava a morte. [chakra on]

21:50 Sango:
  [Tenda di Sango] Il suo demone lo porta dentro e ghigna e ride nel sentirne il dolore, la accoltella ogni volta che il volto sorridente e caparbio del fratello spunta tra le pagine dei propri ricordi, la denuda di ogni moralità, di ogni dignità davanti la prova schiacciante di essere lei stessa causa del proprio dolore. Ma adesso si trova li, in bilico tra decisioni, quella per chi combattere e quella ancora più importante, chi diventerà, in cosa deve credere, chi è in realtà lei. E' davvero abbastanza forte da poter affrontare una delusione? E se Ren non si fosse posto come nei suoi ricordi? Se fosse stato lui dalla parte dei cattivi? Ma allora, chi può mai decidere se qualcosa è buono o cattivo? Ci sono forse delle regole non scritte per etichettarlo? Le mani che tremano leggermente, le spalle rigide tanto da farle male, mentre il dolore fisico è quello che vuole, come se potesse espiarla da quel peccato e purificarla . Un dolore patito fin dall'infanzia, dove morte e sangue costellano i suoi ricordi, dove il rosso si mescola in un moto continuo con i propri capelli rossi. E’ sporca del sangue di suo fratello, e lo stesso clan lo pensava da quando accade quell'evento funesto, tanto da rendere il suo addestramento ancora più duro, le sue conoscenze portate a zero e ricominciate, spinta sempre al limite dello sfinimento, e tutto senza che ella avesse mai fiatato, conscia di meritare la morte, ma questa non le fu concessa. NOn fu concesso lei di riunirsi a lui. Non pensava che un giorno avrebbe tirato fuori quei diari dal proprio fuda. E invece eccola li. Dubbiosa su quello che sta facendo, su quale senso sia posta la propria vita e il proprio credo ninja. Perché combattere? Per chi combattere? Non combatterebbe mai per se stessa, su questo ne è certa, non meriterebbe di avere quel posto di rilievo nemmeno nella propria vita. Ella è il mostro dietro gli omicidi di un intera squadra. Come potrebbe continuare a vivere con quel tormento di dolore che poco mostra, solo lievi segni ma mai una lacrima davanti a qualcuno, l’orgoglio almeno le rimane intatto. Come dopo ogni colpo, allenamento all'interno del clan, si rialzava senza dire una parola, senza piangere, incassava ogni colpo e ad ogni colpo stava meglio. Il dolore fisico l’ha sempre fatta stare meglio. Una costola spezzata si può guarire, un cuore spezzato rimane tale per sempre. E quindi adesso è pronta a prendere tutto il dolore di faccia, di fegato, di stomaco, ad affrontarlo per scoprire la via da seguire. Una decisione facile, basta aprire solo un diario. Basta solo leggere. Ma è davvero così semplice? [chakra on]

22:26 Sango:
  [Tenda di Sango] Le fiamme delle candele danzano davanti al suo respiro affannato, le dita che stringono convulsamente il diario, e le iridi che le fissano ipnotizzate. Si fa trasportare indietro e nel presente ad intervalli, vivendo per un pò nel passato e per un pò nella guerra che bussa alle loro porte. Passa qualche minuto, ore forse, non lo saprebbe dire realmente, è come se fosse fuori dal tempo e dallo spazio. Ci mette davvero troppo prima che finalmente faccia quello che si costringe a fare, che deve necessariamente fare, aprire quel dannato diario. Cosa mai potrebbe farle? Ucciderla? Forse questa non è la domanda giusta da porsi. Magari chiedersi se quello che avrebbe letto di li a poco lo avrebbe sopportato . Lo apre. Quasi staccherebbe la copertina da esso per la forza che vi ha messo nel fare un semplicissimo gesto. La prima pagina segna solo il suo nome, la sua firma si staglia contro la giallognola pagina in un inchiostro rosso sangue “ Ren Ishiba” . Elegante, la calligrafia di un Ishiba senz'altro, con ghirigori ma anche tagliente sulla fine. Una lacrima scende lentamente, lungo la guancia destra ma non se ne cura, sa già che dovrà affrontare di peggio che una lacrima. Tira un respiro profondo prima di cominciare a leggere il seguito. “Non so bene come questa guerra finirà, se un giorno il paese della pioggia potrà finire le proprie lacrime. Ma noi siamo qui, discendenti di Konan, e vogliamo solo la libertà del nostro paese..” continua a leggere quella che fu Konan, quello che fu Nagato stesso per Ame. Due fari di speranza, un angelo e un dio uniti per portare quel cielo a rasserenarsi finalmente. La lettura continua, sempre più veloce, mentre sulle pagine vi è completamente scritta la storia di Ame, la storia del clan Ishiba e la storia dello stesso Ren. Erano combattenti, ninja al servizio di Konan per ideologia, ninja al servizio di un nuovo mondo migliore rispetto a quello che abitavano... senza usare la violenza. Come si può raggiungere la pace senza la violenza? Gli stessi ninja sono fatti per la violenza, per il sangue, per la guerra e la morte. La storia segue quello che avvenne all’interno del paese, come i rivoltosi volessero riportare Ame ad uno splendore inaudito, con Konan, il suo angelo a proteggerla e gli Ishiba che avrebbero portato il clan ad essere uno dei più grandi e temuti di sempre. La donna si ciba letteralmente di quelle pagine, divorandole, parola dopo parola , riga dopo riga, e infine anche i diari andrebbero ad esser letti tutti quanti. O quasi. Perchè nulla in quelle pagine rievocano la personalità dolce e gentile del fratello, così diverso da lei con i suoi capelli bianco candidi e gli occhi azzurri. Mentre lei con quei capelli rosso fuoco non era aggraziata come una degna Ishiba, sarà per il suo sangue bastardo, sarà per la sua testardaggine e l'orgoglio smisurato. [chakra on]

22:45 Sango:
 Ed ecco infine l’ultimo , tocca al settimo diario, l’unico che si differenzia dagli altri con una rilegatura rossa invece che nera . Apre anche questo con una sensazione strana, sa che sarà questo quello decisivo, quello dove forse avrebbe trovato delle risposte e che alla fine l'avrebbe messa con le spalle al muro. “A te mia fenice, cresci e incendia tutto quanto intorno a te”. Una dedica scritta anche questa in rosso, ma che non comprende affatto. Chi era questa fenice? Per lei? Non ricorda un solo momento in cui il fratello abbia mai utilizzato un epiteto del genere nei suoi confronti. Come previsto l'ultimo diario è quello più interessante, quello più importante di tutti quanti. Più del clan, della storia di Ame e di Konan, di Pain, Nagato. Niente ha più valore di quello che si nasconde li dentro. Pagine e pagine dedicati a lei, alla madre, alla loro piccola famiglia. Le lacrime che scenderebbero silenziose, leggendo infine, dopo troppi anni, quelle piccole parole di incoraggiamento nei propri confronti, parole dure e consapevoli di chi sa qual'è il proprio destino, che alla fine la morte sarebbe arrivata sul proprio capo. E Ren lo sentiva e lo scriveva tanti anni prima, proprio su quelle pagine < sapevi che saresti morto > sussurra mentre la presa sul petto si stringe con forza, i singhiozzi la scuotono da dentro come tamburi . Il dolore riaffiora come un uragano, investendola in pieno, è lo stesso dolore di quella volta, lo stesso tormento nel comprendere che lui era già pronto a morire per la stessa Ame. Pronto a morire per poter cambiare le cose. Ma le cose non erano cambiate più di tanto. Gli Ishiba adesso erano riconosciuti dai più come i ninja con l’arte più elegante, ma altri clan ancora conservano un lignaggio più alto del loro, i Senju, Uchiha e tanti altri.. e il credo di Konan non era stato ricordato se non dal clan che ella stessa fondò anni prima < sei morto e nulla è ancora cambiato > . La verità è quella, e fa male, troppo male. Sente quasi di affondarci dentro, di vedere l’oscurità di quello che porta, di vedere il male che ha fatto, di sentirlo finalmente e realmente sulla pelle. Come delle scosse elettriche che la scuotono adesso si lascerebbe andare a quel dolore, lo accetterebbe per quello che è. Decisa a sentirlo completamente, si abbandonerebbe ai ricordi, alle visioni di quel passato, abbracciando quella che fu la morte e il dolore, il sangue, quelli l’avrebbero guidata verso una verità . Il corpo si affloscia leggermente verso il tavolo , accoglie quel dolore, quello che è stato, Akendo aveva ragione. Il dolore era quello rimasto a lui. Il dolore è adesso quello che l'avrebbe cambiata, portata infine ad una scelta e ad una consapevolezza che non era mai riuscita a raggiungere. [chakra on]

13:21 Sango:
  [Tenda di Sango] Il dolore la affoga , sta annegando nei ricordi e quelli bruciano, come se il corpo stesse andando in fiamme . Le ossa e i muscoli fanno male, perfino gli organi interni starebbero prendendo fuoco. Ma lo sa che non è così realmente, che è solo il frutto del proprio dolore . Lentamente risale, riemerge da quell'abisso, con le palpebre che tremano prima di riaprirsi lentamente, le lunghe ciglia costellate da gocce del proprio animo. Le dita passano con poca grazia a cancellarle. Il respiro è denso, il freddo si fa strada nel corpo della chunin, come se il focolare si fosse spento d'un tratto e la nebbia abbia preso spazio all'interno della tenda. Anche le braccia strette al petto.. quando erano arrivate li? Non se lo ricorda. Forse per tenere i pezzi del proprio animo insieme. Come se bastasse a non farla crollare definitivamente. Alla fine riesce a sciogliere quella presa d’acciaio e tornare a fissare quel diario. La mano destra che ormai è un tremolio continuo, ma la curiosità è troppa, non può fermarsi, non vuole fermarsi proprio adesso. Giunta a circa metà del diario, dopo aver versato qualche altra calda lacrima, si possono notare come gli argomenti di questo cambino direzione. Non si tratta più di lei. Non si tratta più nemmeno della famiglia. All'interno vi trova alcuni appunti descrittivi su alcuni jutsu che già la chunin conosce, jutsu del clan < ma perchè descriverli in un diario Ren? > quasi si aspetta una risposta reale da un fantasma, che il fratello nella stanza, che i suoi lunghi capelli argentati legati in quella coda si appoggino alla propria spalla,con le dita pallide che andrebbero a seguire le frasi indicandole e poi andrebbe a spiegare. Ma non c'è nessuno li. Nessuno se non lei . < e questo cosa.. cos'è?> le ultime pagine sono state scritte velocemente, la grafia non è più composta , anzi, le frasi si susseguono frettolosamente, come se non avesse più tempo per scrivere. Magari quelle erano le ultime cose scritte prima della fine? "non sono riuscito in quello che volevo. Non mi hanno accettato, eppure ero così vicino dopo tanto tempo. Dovevano essere le mie compagne, mi avrebbero aiutato nel mio scopo, sarebbero state l'estensione del mio braccio e mi avrebbero aiutato a portare la luce in questo mondo di lacrime. Ma non sono stato degno. Perchè? Orgoglio? Potenza ? Eleganza? Cosa mi è mancato ai loro occhi? Ho passato mesi per capirne di più sulle evocazioni, e adesso che c'ero così vicino, sono sfumate nel nulla. Non posso credere che loro non saranno con me, ero così sicuro di avercela fatta, di aver trovato la via per la vittoria! Perché Kamachiteki? " le iridi scorrono sempre più veloci, non comprendendo inizialmente il reale significato delle frasi "che tu possa trovarle, che tu possa essere migliore di me, in quello che non sono stato capace sorellina. Che tu possa essere una luce come fu Konan prima di noi. " . Finisce di leggere l'ultima frase rimanendo interdetta. Ma cosa significano quelle parole? [chakra on]

13:32 Sango:
  [Tenda di Sango] Le osserva, rileggendo più e più volte. Che significato possono mai avere per lei ? Evocazioni. Le conosce, o almeno le ha sentite dire. Qualche ninja era riuscito a stipulare un contratto con loro, e con quelle avrebbero combattuto. Ricorda vagamente che qualche vecchio e leggendario ninja che ne facesse uso. Allora anche Ren li stava cercando? Sembra proprio di si, e sembra pure che le avesse trovate. Non vi è scritto chi fossero, ne un animale, solo un nome all'interno di quella pagina. Solo il rammarico di quella ricerca infruttuosa alla fine. Non era stato degno di loro. Cosa significhi realmente la donna non lo saprebbe dire. E quell'ultima frase poi, dedicata proprio a lei. < ma chi devo trovare Ren? Cosa sono queste…queste.. evocazioni?> chiederebbe ad alta voce . Ma una cosa è certa, Ren si era affidato a quella ricerca per poter portare a termine il proprio mantra, poter portare la pace ad Ame e sollevare il clan oltre l’inimmaginabile. E quelle sarebbero state le sue compagne d’armi. Le dita andrebbero a sfogliare le ultime pagine, alcune bianche, altri con dei disegni incomprensibili. Non vi sono altre note , nient’altro che possa rimandare a quel nome che ha scritto < Kama- Kamachiteki> sussurrerebbe quel nome alla ricerca di qualche informazione, qualche suggerimento sfuggitole in quegli anni. Cosa fare dunque di quello che ha trovato? E’ arrivato il momento di prendere una decisione, la decisione che l’avrebbe portata a una ricerca lunga ed estenuante ma che l’avrebbe portata a comprendere di più il fratello e quello che era veramente, senza il filtro di una sorellina che lo vedeva solo come un eroe. Andrebbe a chiudere finalmente anche l’ultimo diario. Li osserva, tutti e 7 in fila sul tavolo. Non era arrivata una risposta, solo tante altre domande, e una strada da seguire. Ha un nome, e una evocazione. Come procedere dunque? Andrebbe a prendere i diari andandoli a stipare su un lato del tavolo, c’avrebbe pensato dopo a rimetterli nel fuuda. La mente già lavora, su quello che deve fare, su come trovare quelle evocazioni.. dove poter andare a cercare? Libri? Chiedere magari a Yukio ? Ancora non saprebbe dirlo con certezza, ma la strada ormai si pone davanti a lei, tortuosa e difficile. Sarebbe stata in grado di seguirla meglio del fratello? Questo ancora non potrebbe saperlo. Ma tutto ormai s’è messo in moto, lei stessa si alza dalla sedia impaziente di cominciare quelle ricerche.E il sipario cala infine tra lei e la notte, e i suoi sonni sarebbero stati costellati solo dal volto di lui. [end]

Sango viene alla fine a patti con se stessa leggendo quelli che furono i diari del fratello deceduto. In questa ricerca di risposte trova però un indizio per seguire un altra strada, le evocazioni.


OFF: prima giocata che porterà a sicuramente tante altre giocate (?) sulla ricerca delle evocazioni.