Quattro chiacchiere al centro di Kiri

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10:36 Katsu:
  [Centro di Kiri] La tensione e la voglia di fare lo hanno portato a Kiri. E’ lì che sosta, per una delle vie del centro cittadino. Non è in servizio, ma comunque sta girando per le strade, così da vedere con occhi propri ciò che è Kiri dopo l’attacco di chissà quale entità. E’ un figuro alto un metro e ottanta dai tratti giovani, i capelli biondo platino, la carnagione color della neve e gli occhi azzurro color del cielo. Niente di più, niente di meno. I capelli biondi e platinati, d’altronde, si scompongono, malgrado siano lisci, sulla testa del ragazzo e restano comunque ribelli sul capo, mentre il viso compone delle linee affilate. Tutti avranno potuto notare come le occhiaie sono meno pesanti sul volto dopo la prima notte di sonno effettivo dopo essere arrivato, segno testimone di una maggior maturità e prontezza a convivere con i demoni che qualcuno ha voluto mostrargli. Lucido e portato dal non essere solo. Ciò che indossa sono un paio di sandali ninja di colore nero, seguiti da un paio di pantaloni dalla fattura morbida ed elasticizzata, che li rende adatti al moto e all’intervento pronto, in caso di bisogno. Una semplice maglia a maniche corte, anch’essa nera, contrasta con il colore degli occhi e compone il vestiario. Sulla fronte reca il coprifronte recante la placca di Kusa, che lo qualifica come genin dell’erba, mentre sul fianco sinistro vi è un portaoggetti con relativo equipaggiamento dentro, sempre pronto. Legato alla coscia sinistra, invece, vi è un portakunai, con kunai e shuriken pronti ad essere usati. La nebbia dell’oggi, tuttavia, mette comunque sempre un certo stato di tensione e contribuisce a rendere il ragazzo più teso del normale, creando ombre sinistre qua e là, come se qualcosa dovesse accadere da un momento all’altro. E’ precisamente il bisogno di sentirsi pronto che lo spinge, comunque, ad intrecciare le mani al petto, componendo il sigillo della capra. Un familiare rantolo di concentrazione, vuol vederlo visualizzare quelle due sfere: la spirituale al centro della fronte, la fisica al centro del ventre, due e ben distinte. Con un familiare sforzo della propria volontà andrebbe, una volta figurate, a fare vorticare in perfetta contemporanea, andando a farle virare su loro stesse, sui rispettivi assi, così da metterle in moto con vigore crescente. Una volta in moto vorrebbe guidarle entrambe ad un punto comune, ma attraverso percorsi diversi. La sfera spirituale vorrebbe muoversi dal centro della fronte giù attraverso gli occhi, per transitare nelle gote e nella bocca; da qui vorrebbe riversarsi nella gola e quindi lungo lo sterno, fino a raggiungere il centro del petto. La fisica, invece, vorrebbe transitare lungo il proprio ventre, a salire lungo lo sterno, per percorrerlo fino a riversarsi al centro del petto anch’essa, luogo dove vorrebbe mescolarsi con la corrispettiva con maggior vigore per dar vita al proprio chakra, una sicurezza che vuol evocare e che vorrebbe tenerlo pronto a qualsiasi evenienza. Cammina, tuttavia, per le vie desolate di quel centro, guardando attivamente questa o quella costruzione, questa o quella parte di delosazione. [Chk On – Attivazione]

10:59 Onosuke:
 Ha lasciato la nebbia di Chumoku per raggiungere quella di Kiri proprio il giorno prima. Infatti, come la maggior parte dei Ninja della alleanza, ha dovuto recarsi nella nuova isola per rispondere al messaggio di aiuto arrivato la settimana passata. La guerra è iniziata. Delle tendopoli sono state allestite per dare asilo ai nuovi arrivati. Onosuke, stanco di sistemare le proprie cose, ha deciso di farsi un giro per visitare quella che sarà, spera per meno tempo possibile, la sua casa. Non vede l'ora di poter tornare a casa. Non tanto perchè sia lì contro la sua volontà, ma perchè non gli piace la guerra e nel momento che potrà tornare dalla sua famiglia vorrà dire che questa sarà finita. Intanto cammina, durante un giorno libero da missioni, per il centro della nuova città. Si presenta come un ragazzo dalla altezza maggiore alla media di tutti gli altri suoi colleghi. I capelli sono neri e assolutamente non pettinati, non sarebbe da lui averceli in ordine in ordine, e sono coperti dal cappuccio della sua felpa di colore nero. Gli occhi gialli risaltano a causa della mascherina che ricopre, come sempre, il resto della faccia. La felpa, che presenta una cerniera, è chiusa fino all'ultimo millimetro. Sull'intera schiena di questa, per gli occhi più fini, si potrebbe vedere il simbolo del suo clan di un colore grigio scuro. A coprire le gambe un paio di pntaloni della tuta anche loro di colore nero che vanno a stringersi leggermente al'altezza delle caviglia. Ai piedi, per staccare un attimo il colore scuro dei suoi vestiti, porta un paio di scarpe da ginnastica di colore grigio chiaro. Legato alla coscia destra porta il suo porta kunai e shuriken, mentre legati al bicipite sinistro si trovano, rispettivamente dall'alto al basso, il coprifronte e il nastro rosso che Tenshi gli ha regalato. Appena uscito dalla sua dimora, pensa che potrebbe essere una cosa intelligente impastare il chakra per evitare di trovarsi impreparato in caso di un attacco. Così porterebbe le mani al petto congiungendole provando a formare il sigillo della capra. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il corpo in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Con le mani in tasca, cammina. In testa mille pensieri e causa di questa distrazione finisce per urtare, in modo leggero, un altro passante. "Mi scusi tanto. Colpa mia." dice prontamente girandosi verso l'altro, vedendo poi il coprifronte di Kusa. [Tentativo impasto chakra][chakra = 25/25]

11:09 Katsu:
  [Centro di Kiri] Il chakra prende a rimestarsi e a bruciare forte all’altezza del petto, fornendo quello spicchio di protezione in un posto dalla nebbia reso virtualmente spettrale. Non propriamente in servizio, ma comunque gironzola e controlla le strade il genin. Un sospiro viene tirato dalla bocca quando sente il chakra bruciargli dentro e sta pure per camminare ulteriormente se non fosse che qualcuno lo urta. I nervi si tendono e portano tutto il corpo a scattare, drizzato da una frustata d’adrenalina e tensione che tende la schiena verso l’alto e fa flettere le gambe leggermente, pronto allo scatto. Volta per vedere chi mai possa averlo urtato e inquadra la figura dell’Aburame. Il che, naturalmente, vedendolo tutto incappucciato, non contribuisce di certo a quella tranquillità. Solo in un secondo momento inquadra quel coprifronte, il coprifronte della foglia e tira un sospiro, rilassando la propria andatura. Se lo guarda, però, alcuni momenti attentamente. <Non si preoccupi> usa la cortesia sia nel rivolgersi a lui, sia come tono, che rimane abbastanza formale. <Una curiosità, se non sono indiscreto: è un ninja di Konoha?> domanda quindi, la voce che si mantiene bassa, il corpo pronto a scattare per ogni evenienza, la voce che si condisce di curiosità mista a sospetto, mentre aspetta la risposta di lui. [Chk On]

11:36 Onosuke:
 La nebbia certo non aiuta. Quel clima che ormai lo perseguita da mesi non è ancora ben apprezzato dall'Aburame. Lui preferirebbe il sole, anche se a vederlo non sembrerebbe una figura troppo solare. Ma, alla fine, solo chi non lo conosce potrebbe pensarlo. Non si può giudicare un libro dalla copertina, giusto? Ormai, però, la figuraccia l'ha fatta ed ha urtato quello che sembrerebbe essere un ninja di Kusa. Ormai, ai suoi occhi, è normale vedere coprifronte di altri villaggi. Se, un anno prima, gli avessero raccontato che un giorno avrebbe combattuto insieme a ninja di altri villaggi non ci avrebbe mai creduto. Lui pensava alla missioni D o C e al migliorare sempre di più per aumentare di grado. Non avrebbe mai immaginato di partecipare ad una guerra. Una vera guerra. Fatto sta che ora si trova lì, con un ragazzo che sembra aver circa la stessa età dell'Aburame. I capelli biondo platino e gli occhi color neve prendono l'attenzione di Onosuke. Non aveva mai visto quella tonalità di colore. "Sisi esatto. Sono un ninja di Konoha. Può darmi del 'tu' se vuole. Sono solo un genin.". Chiarisce subito il suo livello facendo partire automaticamente un sorriso. Ricevere così tante formalità non gli piace. Non gli è mai piaciuto. In fin dei conti è veramente solo un Genin. Però, non sapendo il grado dell'altro, continua a parlare dando del 'lei'. "Lei invece viene da Kusa vedo.". La risposta è ovvia. Vede con i suoi occhi il coprifronte del ragazzo, però quelle parole escono spontaneamente. Questa alleanza è qualcosa di spettacolare. Riunisce persone che, fino a qualche anno prima, si sarebbero uccise. Ma, dopo aver sconfitto questo nemico comune, chi può assicurare che i villaggi non tornino a combattersi a vicenda? Ha senso farsi amici di altri villaggi non sapendo se, un giorno, questi possano diventare dei nemici da uccidere? La paura è una forza che tende ad unire, ma chi può dire che questa unione sia così forte da rimanere tale dopo che la paura è scomparsa? Onosuke non può dirlo e ora si trova là, con un'amica Kusana di nome Usagi e con la possibilità di farsi un altro amico Kusano. Forse dovrebbe ascoltare le parole di Tenshi della scorsa notte. Forse dovrebbe farsi qualche amico. "Comunque.. Tutto bene? Mi spiace averlo colpito. Ero un po' sovrappensiero".[chakra on]

12:03 Katsu:
  [Centro di Kiri] Quel volto lo inquadra e quegli occhi gialli li studia con un fervore quasi… assassino, un fervore quasi ingiustificato, almeno all’apparenza ma perfettamente visibile. Un fervore che è destinato a spegnersi poco dopo, a favore di un’espressione apparentemente più tranquilla sul volto che rimane comunque affilato sotto quegli occhi color del cielo terso. Non parla, ma aspetta una parola del ragazzo Aburame. Parole che arrivano e che vengono accolte da un sospiro e da un’espressione mista tra il serio e il teso del Seiun. <Sono un genin anche io, diamoci pure del tu, dunque> il tono si scioglie un pochettino e diviene del tutto colloquiale, seppur basso e serio. Si rilassa, seppur non possa mancare di guardarsi intorno di tanto in tanto, la tensione che quella nebbia provoca che mette sempre in allarme il genin di Kusa, che poi va ad annuire all’indirizzo di Onosuke. <Sì. Sono un genin di Kusa. Mi chiamo Katsu Seiun> si presenta, dunque, andando a chiudere le labbra dal taglio affilato a favore di una pausa che permetta ad Onosuke di parlare ancora. Pensieri in quegli attimi di pausa, che volano ancora una volta a tutto ciò che è successo in così pochi giorni. Pensieri che rendono lo sguardo per qualche attimo vacuo e virtualmente assente. E’ la voce di Onosuke a svegliarlo dal torpore accumulato. <Mh?> commenta, quindi, andando a registrare quanto da lui detto. Annuisce. <Non c’è problema> va a proferire, il tono che si fa un pochino più caldo via via che le parole si intrecciano tra i due. Un’altra piccola pausa che condurrà ad uno schiudersi delle labbra del ragazzo. <Ad ogni modo, provo un grande rispetto per i ninja della foglia. Mi sono diplomato sull’Isola di Chumoku, ma la mia formazione è stata seguita da ninja della foglia. E ho conosciuto alcune persone del tuo villaggio> snocciola semplicemente, andando a porre gli occhi sul ragazzo, studiandone le eventuali reazioni. [Chk On]

12:33 Onosuke:
 Quel momento di imbarazzo che ricopre la vicenda viene rotto dal Kusano. Anche lui è un Genin e questo fa rilassare un po' l'Aburame. Sapere che non si è scontrato contro un superiore lo rende più tranquillo. Certo. Presentarsi con una spallata, anche se non forte, non è la migliore delle cose, ma ogni tanto bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. "Perfetto allora. Possiamo darci del 'tu'. Lo preferisco." aggiunge prolungando il sorriso nascosto dalla mascherina. Il fatto che Katsu si guardi intorno, fa capire ad Onosuke che il ragazzo è sempre attento a ciò che succede attorno
a lui, come se fosse sempre pronto nel caso capitasse qualcosa. Che dire. Come dargli torto? Sono in guerra. L'isola è stata attaccata. La paura vive nei cuori di tutti ininterrottamente. Anche lui, di solito, è sempre attento, con lo sguardo e con il corpo pronto ad ogni evenienza. Oggi, però, non lo è stato e per questo motivo i due si sono conosciuti. Destino? Nessuno può saperlo ora. "Molto piacere Katsu. Il mio nome è Onosuke Aburame." dice allungando la mano destra verso il ragazzo per una stretta. Si doveva ancora presentare. Lui, che di solito è sempre il primo a farlo, è statobattuto sul tempo dal ragazzo di Kusa. Il Seiun sembra completamente preso da ciò che gli capita attorno che quasi sembra non ascoltare l'Aburame. Infatti, dopo le parole del Konohano, il Kusano sembra come cadere dalle nuvole per poi, dopo qualche secondo, rispondere. Scopre che si tratta di un neo-genin, infatti ha frequentato l'accademia proprio a Chumoku e il fatto che siano stati dei ninja di Konoha a fargli da insegnanti fa salire la solita curiosità all'Aburame. "Si? E come si chiamano i sensei che ti hanno fatto le lezioni all'accademia?". Una domanda che fa a chiunque incontri. Grandissima curiosità. Niente altro. "E chi hai conosciuto?". Lo riempie di domande. La conoscenza è l'arma più forte al mondo. La curiosità e un tratto della personalità dell'Aburame che lo segue da quando ha ricordo. Può essere vista in modo brutto da qualcuno, ma spera vivamente che non sia così in questo caso. Nellìultimo periodo è stato abbastanza fortunato in questo.[chakra on]

10:13 Katsu:
  [Centro di Kiri] La testa tra le nuvole che lo riporta verso altri lidi lo riporta al presente, quantomeno per buona educazione mentre l’Aburame gli parla. Porta lo sguardo su di lui ed annuisce con la testa color platino un paio di volte all’indirizzo del genin. <Sì, infatti anche io. Non mi piacciono le formalità, neanche con le persone di grado superiore, a dire il vero. Ma talvolta sono necessarie. Qualcuno potrebbe anche non volerle…> ci pensa ed annuisce, il volto affilato dai tratti seri che ruota gli occhi verso l’alto, dove il grigiore del cielo fa da padrone. Annuisce, fugando l’ennesimo pensiero e concentrandosi, dunque, esclusivamente sull’Aburame e sulla sua presentazione. Un piccolo sorriso, dai tratti comunque seri ed affilati, gli macchia per l’ennesima volta il volto, mentre i sensi sono sempre tesi sull’intorno. <Il piacere è mio Onosuke. Mi fa piacere conoscere un parigrado> ma il sorriso si spegne, i tratti del volto tornano seri e sembra quasi… che stia mentendo, in effetti. Ma non è così. Non lo è, anche perché il dire è palesemente sincero. Le ultime due domande, però, in effetti sono accolte da un moto della propria mancina che porta pollice ed indice sotto il mento. <mmmh.. dunque… Yume-Sensei, Mikura Sensei e Hoshi sensei sono stati i miei sensei. Sono tutti ninja della foglia> spiega, annuendo pure, mentre l’ennesimo sorrisetto affilato gli sconvolge i tratti del viso. <E quanto alle persone della foglia, beh, conosco Yosai…> ci pensa un pochettino. <…Yosai…> assottiglia gli occhi, in un moto di concentrazione. <… Non so il cognome, non me l’ha detto adesso che ci penso. Alto due metri, grosso, capelli lunghi, comunque…> glielo descrive pure, annuendo sonoramente all’indirizzo di Onosuke. <… E Hotaka Kimura è stato mio compagno d’accademia> gli elenca. <… Per questo provo un grande rispetto per la foglia> si giustifica infine, un sorriso più genuino che si allarga sul volto. [Chk On]

10:39 Onosuke:
 La città rispecchia perfettamente il periodo in cui si trovano. Infatti per le strade c'è poca vita. Le uniche persone che escono di casa sono diffidenti e, agli occhi dell'Aburame, il loro sguardo scontroso è del tutto evidente. Spesso si sentono, tra i pochi cittadini che hanno deciso di uscire, liti iniziate per cose inutili subito calmate dai ninja e dagli Anbu. Anche loro sono visti male dalla popolazione nervosa, la quale vede in queste figure dei potenziali nemici e, forse, la causa di tutto quello che sta succedendo a Kiri negli ultimi gironi. L'Aburame, che si sta 'godendo' il suo giorno libero, si trova davanti al Katsu sempre con le orecchie aperte pronto ad intervenire nel caso succedesse qualcosa. Il Seiun dice la sua riguardo le formalità. Onosuke, abituato a casa e al suo clan, non è troppo d'accordo. Per lui coloro che sono di più alto rango devono essere rispettati in qualsiasi caso. "Vero. Talvolta sono necessarie. A me, per esempio, è sempre stato insegnato di dare del 'lei' alle persone più vecchie e più importanti di me. La mia famiglia, come tutto il mio clan, è fatta così. Una frase famosa è 'Sii ubbidiente al capoclan così come l'ape lo è con la sua regina'. Quindi non mi dispiace farlo, anzi. Poi sono idee eh. Non sto insinuando che quello che pensi tu sia sbagliato. Non voglio che ci siano fraintendimenti.". Spiega subito come stanno le cose. Ha voluto solo dire il suo punto di vista. Non metterebbe mai in discussione il pensiero di qualcun'altro. Ognuno ha le proprie idee. Ascolta tutte le conoscenze di Konoha del ragazzo. Tutte queste persone da lui citate sono state sue guide durante l'accademia. Peccato che l'Aburame non ne conosca neanche una. L'ultima persona, però, la conosce. Con Yosai, infatti, ha già avuto l'onore di parlarci. Erano ancora a Chumoku quando si sono conosciuti. Un grande uomo in tutti i sensi. Tenshi gli ha raccontato un po' di lui. "Yosai lo conosco. Ci ho parlato un po' un giorno mentre ancora soggiornavamo a Chumoku per caso. Lui è proprio una bella persona da quanto ho potuto capire, con degli ideali che non condivido ma che rispetto. Abbiamo una missione da fare insieme quindi tra qualche giorno lo vedo.". Sorride anche alle ultime parole dello Seiun. Sentire che una persona di una altro villaggio porta rispetto per la foglia lo fa sentire bene, ancora più orgoglioso del villaggio in cui è nato.[chakra on]

10:59 Katsu:
  [Centro di Kiri] Il proprio sguardo muove a destra e a sinistra, come a controllare la situazione. La nebbia, inoltre, non fa che aumentare questo nervosismo che il ragazzo si porta dentro e che non si fa problema alcuno ad esternare tramite uno spasmodico controllo alle proprie spalle. La sensazione perenne che qualcosa o qualcuno li osservi, in altre parole. Ma arrivano le parole di Onosuke a distrarlo. Parole su cui pone l’accento. Lo lascia finire di parlare e quindi va ad annuire. <Sì, mi piace la frase che usano nel tuo clan> va a scandire all’inizio, il tono che si mantiene comunque sul basso e sul neutro. <… E sì, non fraintendere nemmeno tu: anche io sono stato educato in questa maniera. E coloro che sono più grandi e magari anche più esperti DEVONO essere trattati col dovuto rispetto, perché è giusto> scandisce, ben meno aperto a discussioni dell’Aburame e ben più perentorio di lui nel dire, di chi proprio di repliche non ne ammette. <… Però a livello personale devo dire che si crea una certa distanza e non tutti vogliono tanti orpelli. L’altra sera, ad esempio, ho avuto modo di parlare con l’Hasukage. Lui stesso mi ha chiesto di chiamarlo per nome> scrolla le spalle, come a voler rimarcare il proprio concetto. E’ sicuro nel dire, sicuro della sua visione. Una discussione che poi verte su Yosai. E il ricordo dell’omone gli fa stirare verso l’alto gli angoli delle labbra. Un sospiro. <Io lo conosco poco, ma è una di quelle persone a cui ti affezioni subito, vero?> chiede conferma ad Onosuke, desideroso di sentire il parere di lui sull’argomento. <… Ci siamo anche lanciati una sfida. Io ed Hotaka contro di lui. Una sorta di triangolare, insomma. Combatte contro di me e poi una volta che si è riposato e ripreso da eventuali ferite anche contro Hotaka, così che nessuno venga penalizzato> informa. E il solo pensiero della cosa gli fa drizzare i capelli in un moto di sana adrenalina da competizione. <… Ma credo che dovremo rimandare dopo questa guerra. Anche perché anche perché abbiamo una missione insieme, oggi> termina quel monologo, attendendo la risposta di Onosuke, interessato. [Chk On]

11:32 Onosuke:
 Il Seiun è sempre in allerta. Il suo continuato movimento di controllo dietro di sè mette nell'Aburame un certo senso di tensione, più di quanto ce ne sia già. Lui torna alla conversazione solo dopo le parole di Onosuke. Riceve complimenti, anche se indiretti, da Katsu e sorride. Dimostra la sua felicità nel sentire quelle belle parole dirette al suo clan. "Grazie. L'ultima persona a cui ho detto questo mi ha detto che non gliene fregava nulla degli insetti.". Proprio così. L'ultima persona a cui aveva detto una frase del suo clan gli aveva risposto in modo così sgarbato. "Comunque siamo d'accordo allora." continua facendo un altro sorriso e portandosi la mano destra sui capelli per arruffarli come è solito fare. "L'Hasukage? Che persona è?" chiede. La sua fama, ovviamente, lo precede, ma non ha mai avuto l'occasione di incontrarlo quindi vorrebbe sapere un po' di lui da qualcuno che l'ha conosciuto e che gli ha parlato. Poi si viene a parlare del Konohano . Di lui ha un ricordo decisamente positivo, anche se durante la conversazione non hanno fatto altro che discutere. Il problema in questione era sul fatto di rispettare o no gli ordini. Senza alcun dubbio, Onosuke pensa che sia indispensabile seguire gli ordini di superiori, mentre Yosai pensa il contrario. "Si è vero. Ha l'aria di persona buona anche se con quelle fattezza che potrebbero fare paura. Diciamo che, per idee, non andiamo molto d'accordo.". Non aggiunge altro per non infastidirlo con storie inutili. Poi sente il discorso del combattimento con interesse. Un combattimento a tre deve essere gustoso da guardare. Non sa che livello abbiano il Seiun e questo Hotaka che viene nominato, ma sa che Yosai è un vero portento. I tipicome lui sono difficili da affrontare. Possiede una agilità fuori dal comune per un genin, e poi è molto bravo a fare a botte. "Beh devi essere in gamba per affrontare uno come Yosai. Per me è davvero in gamba lui. Sono curioso di vedere questo combattimento, quindi quando succederà, probabilmente dopo la guerra, verrò a vedervi.". Chissà che talento ha il ragazzo che si trova di fronte.[chakra on]

11:56 Katsu:
  [Centro di Kiri] Nota quel sorriso da parte del parigrado ed annuisce pure, in maniera totalmente tacita, mentre ne sente il primo discorso. Scuote la testa, gli occhi si assottigliano per tutta risposta, in una smorfia di totale disapprovazione. <Scortese e maleducato. Il rispetto è la prima cosa, sempre> commenta a proposito della persona con cui ha parlato l’Aburame. E poi va di nuovo a far silenzio e ad ascoltare ciò che Onosuke dice, mentre le orecchie, però, son anche concentrate su quello che c’è intorno. Sente la domanda sull’Hasukage e si trova a strabuzzare gli occhi. <… Beeh…> esordisce, tentando di trovare le parole giuste. <… Innanzitutto è un ninja potentissimo. A livello personale ti posso dire che è una persona lontana dalle formalità. Ha persino offerto una birra a me e a una chunin del mio villaggio. E’ una persona un po’…> tenta di trovare le parole, eh, ma non gli escono. Non gli esce una definizione precisa parlando di Yukio. <… un po’ folle, direi. Nel senso buono del termine. Oltre che sicuramente molto saggio. Mi ha dato tantissimi consigli e non ti nego che…> si interrompe per far posto ad un sospiro, mentre scrolla le spalle con sufficienza. <… Beh, forse ti sembrerà strano o completamente pazzo, ma vorrei chiedergli di farmi da sensei. Probabilmente dirà di no, è molto impegnato, ma io ci provo lo stesso> e i motivi sono molteplici, anche, che portano il ragazzino a pensare in quella maniera, ma per ora non li esterna. E quindi si prende quelle riflessioni su Yosai, ma tace per tutta la durata del discorso. Annuisce, quindi, solo alla fine, facendo qualche attimo di silenzio. <Sembra avercela con tutti, in effetti. Ed è per questo che l’ho sfidato. Non per vincere, non mi importa. Ma per dimostrargli che le mie convinzioni sono pari alle sue. Poi posso anche perdere lo scontro, per quel che mi riguarda> il dire, ancora una volta, non si smuove da quella calma che è solo apparente, ma resta basso e controllato. [Chk On]

12:28 Onosuke:
 Katsu, anche in questo caso, la pensa come lui. Che strano trovare una persona così simile per Onosuke. Di solito è sempre l'unico in mezzo agli altri con una visione diversa. Forse perchè questa volta si parla di questioni abbastanza tranquille, Infatti solo chi è ignorante pensa che l'educazione non sia importante. Fa un cenno con la testa per dire che è d'accordo con le prime parole del Seiun. Poi ascolta ciò che Katsu dice dell'Hasukage. Lo guarda con interesse in modo tale da essere pronto nel momento, se ci sarà, in cui lo incontrarà. Il fatto che sia un ninja molto potente non lo sconvolge. Immaginava che uno del suo carico fosse tra i più forti ninja esistenti. Non a caso viene considerato un Dio vivente, al pari di Azrael Nara, il Tessai di Konoha. Ciò che viene dopo non se lo sarebbe mai aspettato. Una persona particolare a quanto pare. Ora è curioso di incontrarlo e spera un giorno di avere tale possibilità. In più il ragazzo vuole chiedergli di diventare il suo sensei. per lui sarebbe un grande passo avanti. Ricorda quando è andato a casa di Kaori per chiederle di poter diventare il suo allievo. Che imbarazzo. Chiedere a una ninja di così alto livello una cosa del genere è stato molto difficile. Anche lei, avendo una famiglia abbastanza numerosa da tenere, è molto impegnata però non ha ricevuto una risposta negativa. Diciamo che la tecnica della moltiplicazione può servire abbastanza. "Fai bene a chiederglielo. Vedrai che il tempo riuscirà a trovarlo. Ho avuto il tuo stesso problema. La mia sensei è Kaori Hyuga e anche io pensavo fosse troppo piena di impegni per potermi prendere sotto la sua ala, ma invece ha accettato quindi, per me, ti conviene buttarti.". Un consiglio dal cuore. Essendoci già passato, pensa di poter essere d'aiuto. Poi si torna al discorso Yosai. La descrizione da parte del Seiun è molto chiara e veritiera. "Sembra si che ce l'abbia con tutti. Però sotto sotto secondo me è un bravo ragazzo anche se le dimensioni possono confondere. Sono curioso di vedervi all'opera uno contro uno.". Ora è curioso di vedere cosa può fare Katsu. Uno che vuole chiedere al'Hasukage di essere il suo allievo deve essere uno con molto talento.[chakra on]

10:26 Katsu:
  [Centro di Kiri] Corrisponde a quel cenno d’intesa dell’Aburame con uno dei suoi, slargando un sorrisetto affilato e sicuro. Lo sguardo vaga di tanto in tanto, sull’ambiente circostante, incurante che il ragazzo davanti a lui possa risentirne. I piedi sono comunque pronti a muovere e lo stato di tensione in cui si trova viene brevemente sciolto solamente dal parlare dell’Aburame che elenca il nome della sensei di cui è allievo. Gli occhi vanno leggermente a spalancarsi, diventando ancor più grandi e ancor più tagliati. <Kaori Hyuga?> ripete, come a volerne prendere coscienza. <… Aspetta: quella Kaori Hyuga?> chiede effettivamente conferma, pensandoci pure un attimo. L’aria è decisamente sorpresa, in effetti. Ci pensa un pochino ed annuisce. Va a far silenzio e a pensarci. Che prenderà più in seria considerazione l’ipotesi di chiedere a Yukio di fargli da sensei è virtualmente una sicurezza, ora, visto l’esempio citato dall’Aburame. <Beh… suppongo di poterglielo chiedere, allora> va a scandire, pensandoci pure un attimino di più. Un sorrisetto divertito spunta sulla bocca del Seiun, ora e il motivo rimane noto solo a lui. Un po’ così, sbuca quel sorriso, a caso. <… Anche se ho come l’impressione di dover aspettare il momento in cui l’Hasukage sia… come posso dirti…> ci pensa, va a focalizzare quelle parole che gli mancano, aggiusta il tiro, gli occhi che si perdono nel cielo grigio. <… beh, preso bene come l’altra volta, ecco. Mi ha anche fatto i complimenti, insomma. E sapeva chi fossi…> va a scandire tutto ciò e non si può far a meno di notare la sorpresa nella sua voce, ancora. Va a liquidare quella questione, quindi a favore del parlare del ragazzo su Yosai. <Di certo sarà uno scontro epico. Lui sembra sicurissimo di vincere, a dire il vero, ma ho anch’io i miei assi nella manica. Fra qualche ora potrò vederlo all’opera e farmi un’idea di quanto è forte effettivamente> recita, annuendo, il pensiero che vara verso quello che sarà il compagno di squadra nella sua prima missione. [Chakra on]

10:51 Onosuke:
 L'Aburame sembra quasi essersi abituato all'estrema attenzione che il Seiun ha riguardo a tutto ciò che gli gira intorno. Attenzione del tutto capibile. Il corpo di Onosuke è rilassato, ma comunque sempre in allerta. Più che agli occhi, si affida alle orecchie quindi tiene gli occhi puntanti sul collega con cui sta parlando, il quale, dopo aver sentito il nome della sua Sensei, sbarra leggermente gli occhi. "Si, quella Kaori Hyuga". Beh, non pensa che ci siano altre Kaori Hyuga al mondo, però il voler essere certo di Katsu è comprensibile. Non si parla di una ninja qualunque. Si tratta di uno tra i ninja più forti del pianeta. "QUindi potresti e dovresti chiedere all'Hasukage di diventare il suo allievo. In più mi hai detto che è disponibile quindi..". Effettivamente, secondo l'Aburame, il Seiun non dovrebbe avere nessun tipo di timore nel fare questa richiesta. Da quanto ha sentito si tratta di una persona per bene quindi non dovrebbe avere paura nel fare ciò che desidera. "...aspetta il momento giusto e buttati. Non hai niente da perdere, anzi.". Spera tanto che il suo nuovo conoscente arrivi, come è riuscito lui, ad avere un maestro così forte. Poi, dato che il discorso sembra finito, si torna sul Taijutser. Onosuke pensa che il ragazzone sia forte, anche se on lo ha mai visto in azione. Un corpo così difficilmente può portare a brutte prestazioni. In più Tenshi si allena con lui ogni tanto e quando torna a casa racconta qualcosa al ninja degli insetti. Un vero osso duro, assolutamente. "Si. L'ho incontrato una volta e ho capito subito che è molto sicuro di sè." dice confermando ciò che il Seiun ha detto. Una cosa che non gli manca sicuramente è la sicurezza su ciò che è in grado di fare. Lo ha capito nel modo in cui parlava. "E, assolutamente, è uno che non si tira mai indietro. Piuttosto di essere sconfitto e mandato all'ospedale, preferisce morire combattendo. Una forza di volontà unica.". Come dimenticare quel giorno. Non si può. Poi l'Aburame fa un'espressione strana, come se una cosa gli fosse venuta in mente. "Nella missione di oggi che dovete fare?" chiede interessato.[Chakra on]

11:10 Katsu:
  [Centro di Kiri] L’attenzione che presta a ciò che gli sta intorno è alta. Tuttavia lascia che il fusso del parlare lo rilassi un pochino e porta avanti quelle chiacchiere con l’Aburame. L’aria si fa decisamente interessata quando questi gli parla di Koari Hyuga. Annuisce ancora una volta quando questi lo incoraggia. <E’ bellissimo che i ninja più esperti vogliano prendersi cura di noi, che siamo nuovi, comunque. E’ una cosa che apprezzo e che se sarò ancora vivo al termine di questa guerra spero di poter fare anche io, un giorno, con chi verrà dopo di noi> perché sì, l’idea che quell’entità li distrugga tutti, un po’ per inesperienza, un po’ per mancanza di consapevolezza e un po’ per una sana speranza, non è contemplabile affatto, almeno nella testa del Seiun. <E sì, il tuo consiglio è ben accetto, Onosuke> conclude, di fatto, quello spezzone di conversazione per dedicarsi alla parte che porta a parlare di Yosai il gigante. Però ora va a tacere e a sentir prima tutto il dire di Onosuke su Yosai. E al termine ne segue un attimo di silenzio in cui vien tirata in ballo la missione. Ci riflette un po’. <Allora dovrò cercare di farlo ragionare sul non fare colpi di testa, oggi> va a snocciolare semplicemente, a mo’ di constatazione. La voce, in tutto questo, non si altera di un decibel e sembra sicura di ciò che dice. Un sospiro, dunque, piccolo, lo sguardo che vira sul contorno ancora una volta. <Oggi siamo di ronda nella zona del porto. C’è stato un macello e ci vuole qualcuno che indaghi su quanto accaduto e… a proposito> va a sbuffare ancora una volta, stringendo appena le mani, nervoso. <Devo andare a comprare dell’equipaggiamento prima della missione. Vieni con me?> direbbe. E sia che venisse con lui, sia che Onosuke se ne andasse, procederebbe, insomma. [Chakra On][END]

11:24 Onosuke:
 Anche il Seiun si è rilassato un pochino. Evidentemente, come Onosuke, si sta distraendo un po' con i discorsi che stanno portando avanti da un po'. Ciò che dice Katsu è vero. Anche l'Aburame ha pensato qualche volta come potrà essere la sua vita quando sarà grande se la strada che ha intrapreso andrà bene. Il fatto di insegnare ciò che lui ha imparato a sua volta durante questo periodo lo ha sempre illuminato. Vorrebbe anche diventare il volto del suo clan come Kaori fa con il suo clan Hyuga. Sono tutte cose che, nei momenti più belli delle giornate, vengono in mente al giovane ninja degli insetti. "Stai tranquillo. Ci torneremo a casa.". Vuole tranquillizzare il ragazzo con cui sta parlando. "E una volta grandi potremmo preparare i nostri allievi.". Lui è sicuro che torneranno a casa. Non vuole morire in quell'isola così nebbiosa. Lui vuole morire mentre viene illuminato dai raggi del Sole. In più è contento del fatto che il suo consiglio sia stato d'aiuto al Seiun, il quale ora è convinto di andare a chiedere all'Hasukage di diventare il suo allievo. Successivamente ascolta il compito della missione del ragazzo. Missione di ronda. Un bel casino in questo periodo. Non si sa mai cosa si può incontrare. Soprattutto con il Dio in giro potresti passare dal vivo al morto in pochi istanti, completamente senza chakra, così rinsecchito che neanche mamma riuscirebbe a riconoscerti. Che brutta morte deve essere. Solo immaginarlo gli fa venire i brividi. Poi Katsu spiega di dovere andare a rifornirsi di equipaggiamento per la missione e chiede all'Aburame se lo vuole accompagnare. Perchè non accettare? Tanto deve farsi un giro per quelle strade e intervenire nel caso succedesse qualcosa. Almeno lo fa in compagnia quindi può risultare meno noioso. "Certo va bene. Vengo con te." risponde per poi seguire il ragazzo in quelle strade che, come sempre, sono invase dalla nebbia e che portano con se un velo di tristezza. [Chakra On][END]

Katsu e Onosuke si incontrano fortuitamente e si consocono. Finiscono per fare quattro chiacchiere in cui scoprono differenze ed affinità.