Morte e altre belle cose
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Giocata del 01/04/2020 dalle 17:11 alle 21:04 nella chat "Foresta di Mangrovie"
[Accampamento] Se ne sta tra le cupole ad osservare il via vai di ninja e l’agitazione generale di Kusa, immobile al centro di una via sterrata si gode la sensazione e il momento, assurdo come riesca sempre a ritrovarsi nel mezzo delle guerre, ha lasciato un mondo in pace ed approda in uno nuovamente sconvolto e pronto a combattere. Il respiro è lento e profondo, solo il petto si muove lasciando il resto del corpo come congelato, ignorarla e girarle attorno è facile vista quella staticità eppure il suo abbigliamento potrebbe causare non poco scompiglio. Un fantasma dal passato si erge in quel luogo, il mantello dell’Akatsuki poggiato sulle sue spalle, cade sulla schiena ai lati del suo corpo coprendola, non è però affrancato cosa che le permetterebbe in qualsiasi momento di disfarsene, specie vista la sua innata, che in questo momento sta venendo richiamata nel silenzio. Si concentra sul suo stesso flusso di chakra mentre cercherebbe di deviarlo così da farlo passare attraverso il veleno che produce dalle ghiandole salivari, così facendolo dovrebbe riuscire a lasciare che le proprietà tossiche ora si leghino a quelle del chakra rendendola velenosa al semplice contatto con la pelle. Un soffio di vento a far rabbrividire l’addome e le gambe nude, indossa infatti solo una fascia intorno al petto ed un paio di cortissimi pantaloncini neri, ai piedi sandali ninja dello stesso colore. Pallida si erge senza cicatrici al momento, l’aria che viene accolta anche dalla danza di quei lunghi capelli neri e dalla frangetta regolare, le solletica la fronte portandola a socchiudere appena le palpebre gli istanti necessari prima di tornare a riaprirli e mostrare le iridi di differenti colori, l’una azzurra come il ghiaccio, gelida e distaccata mentre l’altra rossa come il più puro sangue che cola da una gola appena tagliata, dal colore più vivido. Ultimi dettagli della sua figura sono quella collana argentea con il ciondolo, a forma di testa di lupo, poggiato tra le clavicole lì dove il suo collo termina e un anello verde sul mignolo destro, nuovamente al suo posto l’anello dell’Akatsuki, esattamente come il mantello che è tornato a vestirla simbolo di ciò che è, del posto che si è con decisione ripresa in quel mondo che fin troppe volte l’avrebbe voluta morta. Non sorride mentre si gode la nebbia, quanti bei ricordi legai a quel particolare stato atmosferico, lei ombra che si muove tra di esse non teme la mancanza di visione anzi in essa lei caccia, in essa si apposta ed uccide, in essa lei non vede altro che una preziosa alleata [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] L'accampamento ormai è stato assembrato solo per Kusani, Yukio deve aver fatto un buon lavoro sopratutto per installare anche un baretto nelle vicinanze. Oggi Kimi non sarà l'unica a starsene immobile come una statua, almeno, oggi non sarà l'unica ad essere in pausa da una ronda almeno. La rossa difatti si trova a girovagare senza meta all'interno dell'accampamento, con le iridi che vanno alla ricerca di qualcosa, o meglio, qualcuno. Un ragazzo dai capelli bianchi, un ragazzo che forse ha sentito troppo. Anche se Yukio l'ha bonariamente trattenuta dal fargli del male, non vuole di certo che quello vada a mettere il naso in situazioni e faccende ben lontane da lui stesso. Indossa il suo solito vestiario da ninja, una maglia azzurra con un grande scollo sul petto e una retina che fuoriesce leggermente, dei pantaloncini molto corti e aderenti e stivali da ninja, entrambi neri e semplici. Il coprifronte viene mostrato , legato al braccio sinistro. Avanza lentamente, nei pressi adesso della special jonin con i capelli neri. Inizialmente non la vedrebbe di certo, non sta cercando qualcuno coi capelli neri,ma un fascio di colori familiari accende la sua curiosità. Nuvole. Nuvole rosse. Nuvole di un paese che continua a piangere morti e miseria. Come potrebbe mai non riconoscerlo? Proprio colei che fece parte di quel gruppo lo portava, e molti all'interno del clan veneravano sia lei che quelle rosse nuvole. Inizierebbe a muoversi, sempre più veloce, facendosi strada tra i vari ninja impegnati in chissà quali faccende. Le iridi azzurre non si staccherebbero dal lembo di quel mantello, ma alla vista della ragazza i piedi non si muovono più, rimarrebbe ferma proprio di fronte a lei, a distanza di qualche metro se possibile. Aveva davvero creduto di vedere Konan? Invece davanti si trova una giovane con i capelli neri, a caschetto, niente a che fare con lei < pensavo.. > andrebbe a sussurrarle in un primo momento < ..che fossi un altra > ma non accenna a muovere i piedi in un altra direzione, ipnotizzata più dal mantello che dalla portatrice. [chakra on] [Accampamento] Qualcuno si sta avvicinando, la nota chiaramente ma non si fa turbare dalla cosa, se c’è un luogo in cui non teme un attacco a sorpresa è paradossalmente in quella guerra, nessuno avrà tempo per combattere con lei quando c’è qualcosa di più grosso da sconfiggere, o almeno così si illude. Lascia quindi che la rossa le si avvicini mentre il vento gioca a tratti con le lunghe ciocche che le ricadono sulla schiena, è cambiata molto nel tempo, non solo negli occhi e nel fatto che per quanto magra non sia più pelle ossa, no tutto il lei si è modificato persino quel modo di stare lì immobile e scura di sé, non pare più uno scheletro pronto a diventare cenere, non trasuda debolezza, in lei rimane quell’atteggiamento da condannato a morte certo, solo che pare prenderla con una dignità tale per cui è decisa e sicura. Non dedica troppe attenzioni alla rossa persino quando questa va ad arrestare il suo passo e osservarla, solo quando le vengono rivolte quelle parole porta su di lei le iridi bicolore, la analizza in silenzio qualche istante, cercando di capire se quantomeno si tratti di una ninja, dovrebbe quindi poter trovare quel coprifronte al braccio, scivolano poi i suoi occhi lungo l’abbigliamento per poi tornare in alto verso il volto, sospira appena mentre la destra si alza e va a sistemare la frangetta <addirittura> replica appena <capisco che ci si sia dimenticati di me ma pensare che possa essere una persona differente> ancora un profondo respiro mentre la mano torna ad abbassarsi <no> conclude quindi abbastanza infastidita, non per una questione di mera fama, non è questa a creare in lei quell’atteggiamento, no si tratta di voler possedere le propria sfiga, insomma non può mica esistere un'altra con il diritto di identificarsi come morte no? Non seguiamo ulteriormente la sua contorta e malata mente <chi mi chiedo però> e anche se non si sente il tono interrogativo lo sguardo vuol far bene intendere che si tratti di una domanda diretta [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] Quando anche l'altra parla, le iridi andrebbero infine a smuoversi sul suo volto, su quelle iridi di differente colore . Una azzurra come la luna, l'altra rossa come il sangue. Le ricorda la propria arte, come quando disgregandosi sembra essere una ampia macchia di sangue che si muove. No. NOn è lei. Ma allora perchè quel mantello l'ha portata li? Che sia per l'ultima conversazione avvenuta con Akendo? Quel giorno le sono state riportate alla mente la grande guerra di Ame, come il mondo ninja sia cambiato dopo che l'Akatsuki fece infine il proprio ingresso nel mondo, e come anche il proprio clan ne trasse prestigio. Un prestigio di sangue certo, ma che ha permesso loro di ricoprire una più alta importanza nella politica del proprio paese. < non ti avevo vista in volto> comincia lei, non che non conosca i ninja sotto la direzione di Yukio, ma quel volto le sembra così estraneo e distante. < ho solo riconosciuto il mantello che porti sulle spalle > anche i capelli di lei si muovono al vento, come una fiamma viva che sta per esser schiacciata dal freddo della giornata, o dalla nebbia. In quel loco c'è sempre troppa nebbia. < è lo stesso mantello che portò un tempo la persona che noi di Ame, o comunque del mio clan, che ammiriamo più di tutte. > anche più di Yukio,del riduko sannin, o di qualsiasi altro ninja degno di definirsi tale < Konan Ishiba > forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirne il nome, ma l'orgoglio sfarfalla fuori dalle proprie labbra come un fiume in piena < pensavo per un attimo che forse avrei visto lei, è stato solo..un sogno ad occhi aperti > le labbra che si tirano forzatamente in un lieve sorriso poco convincente. Difatti andrebbe subito a fermarsi e portare sul volto serietà, una piccola ruga le si forma tra le sopracciglia. Che sia un segno? Come Akendo, che le disse che qualcosa l'avrebbe portata a cambiare? O forse sta solo svalvolando ? < ovvio che non si possano vedere i morti no?> scoppia in una lieve risata, quasi isterica . Sposta lievemente il peso sulla gamba destra, la nebbia che carezza la sua pelle rendendola più sensibile. < mi spiace aver osato sperare > un sussurro rivolto più a se stessa che alla Doku, ma che ella può sentire tranquillamente. [chakra on] [Accampamento] Ne ascolta le parole pensando solo in quel momento a cosa sta effettivamente indossando, si è rimessa la sua pelle non ci ha fatto caso e per quanto all’inizio l’abbia riempita di orgoglio poter tornare sotto quei colori poi pian piano ha ceduto il passo all’abitudine, tanto da farla semplicemente dimenticare cosa rappresenti in quel momento. Impossibile non conoscere il nome di quella donna, solo ora si trova a riflettere sulle luci del passato, tacendo ascolta le parole della rossa, immerse nella nebbia i suoni sembrano rimbalzare tutt’attorno a lei, danzarle fino alle orecchie, sedurla e tentarla. La che si era persa viene ricondotta a realtà nel momento in cui si parla di fantasmi <non saprei> replica solamente <vedi me no?> aggiunge quindi <e per molti non sono che il fantasma del passato> muove le spalle appena, scrollandosi di dosso quella stessa definizione che si è appena appiccicata in faccia. Continua per l’altra, ode quel sussurro, quelle scuse <dovresti chiedere scusa a te stessa per l’illusione, non a me> severa forse, il tono è freddo e non è facile capire il mood con cui si esprime, i sentimenti restano nascosti dietro ad una maschera di indifferenza che ha cucito su quel volto candido sin dalla sua nascita, quel terribile evento che segno tutto il mondo ninja. Ad ogni modo ora si permette di guardare altro, riflettendo su ciò che le è stato detto, inconsapevole di quanti altri membri dell’organizzazione l’altra abbia già avuto modo di conoscere, persino colui che non esiste e non ha mai ringraziato per essere stato salvato. Da che pulpito viene la predica. [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] Fantasmi. Alla fine si finisce sempre a parlare di quello. < non sei la prima che sento definirsi come un fantasma del passato > non che il moro si sia definito un fantasma ma si, sembra sempre incontrare ninja che vivono nel passato, che sono forse solo un ombra di se stessi, finchè l'abitudine non li costringe ad alzarsi ogni mattino e continuare con quella non-vita < mi sembra assurdo pensare che in pochi mesi abbia avuto modo di conoscere ninja del passato > una constatazione sul modo di dire altrui < le scuse sono per me. E non solo. > andrebbe a ribattere tranquillamente, dopo che un lieve sospiro le sfugge alle labbra. Andrebbe ad avanzare con tranquillità verso la figura, per una conversazione sarebbe meglio non farsi passar davanti diversi ninja < perchè anche tu ti consideri un fantasma del passato?> ovvio che l'altra può anche non rispondere, ma la curiosità si è accesa nel proprio sguardo. Non conoscendo ovviamente come la donna davanti a se abbia avuto un legame più che stretto con ilsannin. Ci sono così tante cose che adesso non riesce a comprendere < credo che.. se posso dire la mia.. vivere nel passato sia un pò come morire dentro. Credo che mi divorerebbe l'anima giorno dopo giorno, finchè non dimenticherò di vivere nel presente. > una constatazione la sua uguale e identica a quella fatta ad un altro figuro già. Consapevole di questo attende con interesse la risposta altrui < non sentivo parlare dell'Akatsuki da un bel pò di tempo, e vedere quel mantello adesso,qui, in tempo di guerra.. non lo so, mi ha turbato alquanto > non che dia la colpa degli attacchi all'akatsuki. Per quanto ne sa quell'organizzazione ha perso potere dopo Pain e Nagato. La testa che va a muoversi verso sinistra e poi verso destra, analizzando il da farsi di tutti, o quasi, i ninja mentre si preparano ad una guerra vera e propria < sta per cambiare la fuori eh?> [chakra on] [Accampamento] Lascia che l’altra si avvicini per continuare quella conversazione, senza muoversi ulteriormente, immobile con il tempo attorno a loro che scorre come un palo messo lì chissà quando, da chi o anche perché, insomma la sua figura potrebbe davvero sembrare come qualcosa di ultraterreno proprio a causa di quella sua condizione immobile, solo il petto che lieve s’alza e s’abbassa dona un aspetto vivente al corpo, nemmeno il colorito l’aiuta in questo <perché?> domanda quasi retorica, un po’ a sé stessa un po’ all’altra <tu sai forse chi sono?> domanda ancora continuando <il mondo ha dimenticato cosa ho fatto o cosa sono stata, mi cammina accanto ignorando il passato per questo posso definirmi un fantasma e anche perché so che in molti hanno sperato fossi davvero morta> probabilmente saprebbe anche fare i nomi di coloro che hanno sperato e pagato tale speranza con la vita <mi hanno annientata tempo fa, sono sospesa tra un tempo troppo doloroso e che ha visto la mia fine ed il presente incerto sulla mia rinascita, tornerò davvero o questa volta ci riusciranno a distruggermi?> non specifica di chi stia parlando ma dalle sue parole si potrebbe anche intendere che crede di avere il mondo contro, sicuramente l’ha avuto. Solo ora, sotto suggerimento quasi, al termine di quell’ultima domanda che le viene posta muove il capo, andando a portarlo prima a destra e successivamente alla sua sinistra, osserva silente prendendosi il tempo per godersi la vista offuscata dalla nebbia, fa suoi i rumori dell’imminente guerra che la circondano <cambia sempre> replica tornando quindi ad osservarla estremamente <terminerà questo conflitto e ne inizierà uno nuovo, non siamo in grado di vivere in pace è la guerra a determinarci> gli occhi vogliono scrutare quelli della rossa, immergersi profondamente in lei come per scrutarne direttamente l’anima <persino noi appariamo solo per ricordarvi questo concetto> l’Akatsuki e la guerra, due cose ormai profondamente legati, in pace erano praticamente spariti ed ora eccola lì pronta a portare morte dove servirà [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] La osserva di nuovo adesso, ascoltando il dire altrui . < no, non so chi tu sia, cosa hai fatto o cosa sei stata . Diciamo che il mio interesse è stato per molto tempo verso..qualcos'altro e qualcun altro molto lontano da qui > ammette con un lieve brivido a sentire le parole altrui < qualcuno ha sperato che tu fossi morta.. ma non lo sei > la scruta ancora di più, concentrandosi sull'unica sua parte del corpo che si muoverebbe, gli occhi. Specchio dell'anima, così li han definiti. E va alla ricerca di qualcosa, di una scintilla di vita o di rabbia che possa mutare il volto della ragazza. Segue il suo dire, come la guerra e l'Akatsuki siano connesse in un doppio filo di dolore e disperazione. < la guerra non è sempre il peggiore dei mali, e la pace non potrà esistere finchè l'uomo sarà su questa terra. > si aspettava una guerra da un momento all'altro, la sentiva nascere perfino dentro di se. Un dente avvelenato che le sprofonda dentro. Avrebbe avuto un ruolo diverso adesso, molto diverso rispetto al fato del fratello ormai cenere. Sarebbe stata lei un arma portatrice di sangue, o sarebbe morta nel tentativo. Cosa sarebbe stato non le importa. < che senso ha la vita di un ninja se non c'è una guerra da combattere. > la verità è quella, almeno per lei. Se non c'è una guerra , a cosa servono loro? pedine e soldati, corpi ammassati fatti solo di sangue, sulla quale avrebbero costruito altri 100 regni dopo di quello? < e tu, se posso chiedere.. per cosa combatti? > una domanda che si pone già da un pò di tempo.< mi chiedo questo ogni giorno. Per cosa combattere? Solo per Yukio sama? Solo per una pace effimera? Per se stessi? Per vendetta? Qual'è il vero motore di quello che facciamo qui su questo mondo? O siamo solo destinati a morire ed esser dimenticati e ritornare anche noi alla terra? > sarà che la guerra si sta avvicinando, che la tensione cresce all'interno di tutto l'accampamento , ma domande come questa forse non hanno una vera e propria risposta. O vuole solo sentirsi dare una motivazione in più per combattere. [chakra on] [Accampamento] Non c’è rabbia nei suoi occhi, tristezza forse ma sicuramente non rabbia, quella l’ha abbandonata ormai tempo fa nel momento in cui ha capito che continuare a trattenerla le creava solo dolore e la stava distruggendo più degli atti in sé. Cerca di comprendere quella donna che pian piano inizia ad apparirle come interessante, o almeno abbastanza interessante da trattenerla lì in quella conversazione <hai ragione> replica al discorso che stanno portando avanti <i ninja stessi sono nati per la guerra> ammette placida, nella sua voce non c’è alcun giudizio, non si stratta, dal suo punto di vista, né di una cosa positiva né di una negativa <combatto per la morte stessa> replica quindi sicura e decisa <un tempo non facevo che inseguirla e lasciami usare come un suo burattino> ammette, malinconia nel tono in questo istante come se un po’ le mancasse quel semplice modo di vedere ciò che è, come se nella sua triste vita potesse trovare felicità operando come mietitrice, come se bastasse quello a garantire un passaggio sulla terra <con il tempo ho deciso di mettermi al suo servizio> forse può apparire come una differenza sottile eppure tra le due cose ci passa una lunga presa di consapevolezza e la morte di una figlia, sarebbe stato meglio capirlo senza tutto questo dolore ma forse non avrebbe avuto lo stesso valore <tu invece?> replica quindi prima di udire quel nome, gli occhi si fanno maggiormente attenti <conosci Yukio?> parla del Kage dando per scontato la sua conoscenza, figlia adottiva, scroccatrice di cibi e alcool professionista, non c’è reverenza nel suo tono o quel rispetto fornito solo dai titoli. Desiderosa solo di proteggerlo sembra quasi tendersi, decisamente pronta ad intervenire o ad approvare la rossa, come se poi lei avesse qualche potere [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] La segue nei suoi brevi movimenti di capo, la osserva dritta negli occhi senza mai abbassare lo sguardo < combattere per la morte stessa, è ..ambiguo. Doni la morte ma anche tu sei incatenata ad essa come tutti noi > che bel pomeriggio allegro, tra tristezza, morte e guerra. Sembra proprio il clima adatto ad un horror. E magari, dal punto di vista di qualcun altro, tutta la loro vita lo è. Come se un kami si stesse divertendo a muoverle come pedine, lasciandole solo l'impressione di avere veramente voce in capitolo sulle proprie scelte. Non riesce a liberarsi da quella sensazione di dejavu, come ad aver già sentito delle parole simili ma che sono nascoste nella propria mente, sotto un spesso velo che le ottenebra la mente.< non ne sono sicura, è come se avessi la risposta nella mia mente ma non riesco mai a raggiungerla. E quando credo di essere vicina a questa mia verità..questa mi sfugge. E' terribilmente frustrante > ammette con tranquillità. Non ha mai nascosto la verità del proprio pensiero, il non sapere per cosa , per come, o per chi combattere. Aveva intrapreso la strada dei ninja solo per una mera sfida contro Ame stessa. PEr poter dimostrare qualcosa al proprio fratello. < mh? Certo che conosco Yukio > chi nella guarnigione non lo conosce, almeno per sentito nominare < ho avuto modo di parlare con lui.. è un figuro particolare dopotutto > per non dire strambo e malato alle volte < ho avuto modo di raccontare le mie perplessità.. non che io abbia dubbi su Yukio sama. Provo un grande rispetto per lui e Combatto per lui ogni giorno > rettifica velocemente <.. ma mi chiedo.. combattere solo per una persona, solo per la carica che ricopre.. non è qualcosa che ha così poco valore? O se combattessi solo per Yukio in quanto persona > sempre che tale lo si possa considerare < non sarebbe terribilmente egoista da parte mia? Non che un singolo soldato faccia la differenza dopotutto > si lascia andare in quei pensieri così confusi, così poco lineari che non hanno senso nemmeno dentro la propria testa < e per adesso so solo che combatto per Yukio e per ciò che rappresenta per me, una specie di guida.. dopotutto grazie anche lui che sono diventata una chunin > e magari alla fine di questa triste guerra, sempre che sopravviva, avrà avuto modo di diventare qualcuno di più importante. [chakra on] [Accampamento] Una strana filosofia quella di cui si sta parlando in quel momento, ragionamenti particolari forse ma del tutto comuni per chi invece ha vissuto anni credendo di essere la morte. Un sorriso divertito appare sul suo volto a quelle parole <no> replica semplicemente <sono legata alla morte in modo differente da voi, l’Ade sarà nuova casa e nuova vita per me, non mi spegnerò semplicemente ma troverò nuova forma la mia anima è già sua> il contratto con le farfalle ad ufficializzare un’idea di cui non si è mai liberata, sempre convinta d’essere figlia del male e per questo essere condannata a quel mondo terrestre in guerra. Il sorriso comunque svanisce veloce com’è nato dopo aver detto quelle parole, forse non saranno comprensibili ma non spiegherà oltre ora, le farfalle sono le sue compagne e non le tradirà rivelando il loro patto <se non trovi corretto combattere per una carica dovresti combattere per ciò in cui credi e se è una persona quella in cui credi, che sia pure te stessa, non vedo cosa ci sia di egoista> spiega quindi dopo aver ascoltato attentamente le parole che riguardano il padre <e Yukio è senza dubbio una persona che merita di avere accanto combattenti che credono in lui> seria ancora, decisa, quella guerra sarà la prima in cui non combatterà solo per portare morte ma anche per salvaguardare alcune vite a lei più care giusto tre al momento ma potrebbero sempre diminuire insomma <chunin eh> finalmente ha messo a posto quell’ultimo tassello a cui non aveva avuto risposta dal semplice abbigliamento, non che si stesse tormentando in merito a ciò, sia chiaro se ne era praticamente scordata, i gradi non l’hanno mai attratta molto a prescindere dal suo non ha mai valutato una persona solo in base ad essi, infondo è da sempre la “minore” nella sua organizzazione, da sempre l’ultima per quanto riguarda i gradi eppure nulla l’ha mai fermata <e dimmi come ti chiami?> solo ora il nome pare acquistare una specie di valore, forse proprio per come sta parlando di Yukio [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] < capisco > lascia semplicemente cadere il discorso sulla morte. Non ha molta voglia di rivivere una morte dolorosa proprio adesso e di fronte ad una sconosciuta. Ovviamente immagazzina quelle frasi , strane, particolare, come se nell'Ade ci possa essere una specie di rinascita. Il vento le scompiglia il ciuffo davanti al volto, lo andrebbe a sistemare delicatamente dietro l'orecchio, così da mostrare entrambi gli occhi finalmente. < trovo giusto combattere per Yukio, almeno per adesso mi può anche bastare.> dopotutto anche se non si tratta proprio di colui che l'ha portata a scegliere quella via, l'ha portata a Kusa e l'ha presa sotto la sua ala protettrice. Non che senta di dover esser protetta, ma infondo è pur sempre una donna, e quel tipo di attenzioni non le disdegna. < conoscevo una persona che per combattere per i propri ideali morì, in modo atroce . Ma non si piegò mai davanti ai suoi accanitori, ne disdegnò mai la propria fede. > non andrebbe a dire altro, sente già la morsa intorno al proprio petto lasciarle ben poco respiro. Un dolore che non si tramutò mai in rabbia se non contro la propria incapacità < forse questo è il giusto modo di combattere.. o di morire. Dipende dal punto di vista che si utilizza > le parole smettono di uscire finalmente per qualche secondo, prima di rivolgersi nuovamente alla doku < anche tu conosci Yukio immagino > una semplice constatazione la sua, data la frase che l'altra le rivolge. < giusto, non ci siamo ancora presentate. Sono Sango Ishiba.. e tu sei? > non andrebbe a porgerle la mano, come se ce ne fosse bisogno, anche se le prude leggermente. Dopotutto gli Ishiba son stati molto imparziali con lei nell'insegnamento dell'arte dell'eleganza. Essere eleganti in tutto e per tutto, essere sempre all'altezza del nome che porta. [chakra on] La osserva mentre parla, mostrandosi nuovamente distaccata, quella tipica freddezza che mostra a chiunque non sia riuscita a far breccia oltre il muro che si è costruita sin da subito, non che sia corretto parlare di muro. La mano destra andrebbe a salire verso il ventre toccandosi lì dove dovrebbe trovarsi l’utero, organo di cui ormai non è più provvista. Se ne resta lì semplicemente con quel dolce tocco, un gesto probabilmente impossibile da collegare al suo trauma mentre ascolta l’altra parlare, quando si toccano quei discorsi è sempre impossibile non pensare a Yume, in realtà è impossibile non pensarla in tutti gli istanti della sua vita. Ad ogni modo lascia che prosegua, il vento va a muovere anche i suoi capelli, pur non infastidendola, allungandolo oltre alle sue spalle, muovendosi sinuosi con la frangetta che appena si apre al centro ma viene completamente ignorata <non credo ci sia modo giusto di morire, una morte è semplicemente una morte> aggiunge quindi <che essa sia fatta seguendo i propri ideali o meno non cambia ciò che è, la fine della vita e di tutto ciò che si conosce> ammette ancora, distaccata come se stesse descrivendo il colore del cielo, una di quelle verità assolute per lei in questo caso <Sono sua figlia> replica quindi alla donna appena le chiede di Yukio, decisa e sicura non è una cosa su cui è pronta a discutere e lo fa comprendere con il tono che si fa ruvido e deciso. Abbassa lo sguardo su quella mano aperta, lentamente, andando ad osservarla per qualche secondo, ancora una volta è in balia degli eventi e dell’abitudine, da una parte vorrebbe stringerla, lasciare che il veleno abbia effetto come è sempre stato, dall’altra invece lotta e ricorda a sé stessa che può scegliere, che ha la possibilità di agire diversamente, il conflitto attraversa con forza la sua mente mentre gli occhi si fissano sulla carne della ragazza <abbassa la mano> e mentre lo dice andrebbe a tornare ad osservarle il volto <toccarmi potrebbe sancire la tua morte, le imposizioni sociali non sono state pensate per quelli come me> e con questo si riferisce in realtà al Clan, un gruppo di persone costrette alla distanza, evitare il contatto come forma di necessaria sopravvivenza per gli altri <chiamami pure Medusa, Medusa Doku> replica aggiungendo poi quel cognome, quel clan di cui non sa nemmeno se ritenersi ancora parte, un giorno forse dovrà affrontarlo ma per ora si limita a proteggere e guidare, per quanto poco saggio sia che lo faccia lei, Sosachi [chk on][arte del veleno liv 3-tossico] < Una morte alla fine è una morte, ma se questa lascia un segno, allora quella vita avrà avuto un certo peso su questo mondo > un pensiero allegro come un altro, l'umore della donna che scema lentamente in quei discorsi, lasciando che sia il bruciore ad invaderla dentro. Il viso si contorce leggermente al sol pensiero di quella morte, e di come la vita possa terminare in un battito di ciglia per mano di chicchessia. Vivere è più difficile che morire. Alla rivelazione altrui la donna solleva un sopracciglio, non se lo aspettava di certo, che ella sia la figlia di Yukio. Naturale o adottiva che sia, l'Ishiba ne rimane all'oscuro < non sapevo che fossi sua figlia > ammette tranquillamente, non che questo cambi qualcosa nel discorso che stanno tessendo le due giovani . Dopotutto quello che pensa di Yukio lo ha detto semplicemente, con tutta la trasparenza del mondo , ed è quello che crede. Dopotutto Yukio le ha dato la possibilità di entrare in una cerchia ancor più ristretta tra coloro che combattono per lui. Quei clown . La mano che si ritrova col palmo in alto, a metà tra il volerla stringere e metà tra il volersi trattenere. Com'è difficile tentare di essere ciò che non si è. Sente gli avvertimenti della giovane, e la mano viene ritratta velocemente in uno stretto pugno lungo il fianco. < questione di abitudine.. > lascia che l'altra continui annunciando la sua morte se solo si fossero toccate < le imposizioni sociali sono invece ciò che verte per quelli come me . Guai se esista un Ishiba che non segue a menadito tutte le imposizioni sociali di questo mondo > solleva gli occhi al cielo, stufa anche lei di doversi comportare in quel modo anche se nonlo desidera realmente. E che strambo incontro il loro. Come se fossero nate per essere completamente diverse, completamente opposte. Una che ha vissuto un inferno, l'altra che vive in un eterno purgatorio della propria anima. < Medusa.. Doku > ripete quel cognome, forse ha sentito qualcosa in merito ad un clan con quel nome, ma il fatto che sia completamente diverso da quello di Yukio le da la prova, o quasi, che quella non sia sua figlia nel senso genetico della parola. < ricorderò di non toccarti d'ora in avanti > il volto che si ammorbidisce un poco in un lieve sorriso, come a sdrammatizzare quel lieve momento di tensione. Inconsapevole che forse la morte le aveva appena bussato e che si era salvata solo per la volontà della stessa Doku di non avvelenarla. [chakra on] Osserva la mano richiudersi e annuisce appena, come se approvasse la decisione mentre esita ancora qualche istante, non è certo facile affrontare quei discorsi che la riguardano così da vicino, le scelte che compie ogni giorno verso un cammino differente e più faticoso, la voglia di abbandonarsi all’abitudine, al veleno suo compagno da sempre, ciò che le ha permesso di sopravvivere e di sopportare tutto ciò che è stata, persino il suo concepimento è stato tollerato solo grazie alla presenza di quell’innata, sospira nel ricordare il primo giorno in cui ha scoperto quell’abilitò, ripensa al vecchio capoclan, ripensa a tutto ciò che ha fatto da quel giorno, ad ogni passo che l’ha portata dov’è ora <non ne parla ed io stessa non mi presento così di solito> replica quindi <ma credo te lo sia meritato> una conoscenza, che l’abbia fatto poi solo per dare un piccolo semplice avvertimento, quasi a volersi ergere a difesa di Yukio, pronta a combattere per lui almeno quanto lo è stata per Katsumi. Ascolta ancora i suoi discorsi scuotendo le spalle appena <ad ognuno la sua croce> replica, senza chiarire se ha intuito il disagio per le imposizioni sociali dell’altra o se le reputa lei stessa un disagio, come sempre poco limpida e chiara pur non nascondendo mai la sua natura e i suoi pensieri <saggia decisione Sango> replica infine sorridendo appena per poi prendere un respiro più profondo e poi tornare a guardarsi intorno, il tempo sta volgendo verso la sera, nonostante la nebbia resti densa intorno a loro l’oscurità aumenta, un segno del passaggio dal giorno alla notte. Il collo va a piegarsi prima verso destra poi verso sinistra a sgranchire i muscoli, ora la si vede fare persino il primo passo all’indietro, la destra che scivola leggera sul terreno <ci rivedremo sicuramente>replica, che sia in vita o nella morte sa che la incontrerà prima o poi <spero di poter contare su di te sul campo di battaglia> replica infine, non dimentica della guerra che minacciosa si avvia verso di loro. Con queste parole andrebbe quindi a voltarle le spalle per poi avviarsi e sparire ben presto nella nebbia, silenziosa e mortale proprio come un demone[chk on][arte del veleno liv 3-tossico][exit] Annuisce anche lei , il capo che si inclina leggermente cosicche il ciuffo torni davanti al viso a coprirne metà. La conversazione ormai volge al termine con la sera che arriva, la nebbia che non si dirada ma si addensa ancor di più intorno a loro. I ninja che sono rimasti a far la guardia son li, gli altri saranno andati a scaldarsi da qualche parte probabilmente. < sono certa che ci rivedremo > sicuramente l'avrebbe rivista, sul campo di battaglia, o nel campo. In attesa entrambe di una guerra che bussa alla loro porta < certo che puoi contare su di me. Dopotutto combattiamo entrambe dalla stessa parte. Quella di Yukio. > e con un leggero sorriso sul volto la guarda andare via e trasformarsi in un ombra . Il volto della chunin sale al cielo oscuro, sospira lievemente. Deve tirare adesso le somme da quella discussione che ha sollevato ulteriori dubbi e domande, e le risposte sono sempre così lontane, o non la aggradano, o non la completano. Non le bastano. I passi la muovono verso una direzione non precisa, deve pensare adesso, ragionare, e magari berci su. [end]