Harai, l'Hokage e il Chakra!

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16:24 Harai:
  [strade] cammina in silenzio, come se l'assenza di parole potesse essere per lui uno scudo ed una difesa nei confronti della gente che popola quelle strade. Dimostra di non avere fretta, mentre si muove in quei vicoli incastonati fra edifici di differente struttura e progettazione, affrontando senza grosse difficoltà la poca nebbia che, in quel contesto, si allunga a stendere qualcuno dei suoi veli caliginosi quasi volesse ricordare a tutti che, nonostante l'agglomerato di vita umana, quello è comunque il suo regno. Calza stivaletti leggeri e comodi, di quelli tipici che lasciano scoperte le dita e i talloni dei piedi, in pelle e gomma come spesso i ninja sono soliti indossare; non ha però altro indizio che possa rivelare la sua reale identità, poiché non vi sono effigi o richiami di alcun genere ad un eventuale appartenenza a qualche paese in particolare. Indossa infatti degli anonimi pantaloncini a pinocchietto scuri, di una stoffa pesante che fa della comodità e della praticità la sua arma vincente, non certo la bellezza e l'eleganza e del medesimo tessuto è quella maglietta a manica lunga che s'intravede sotto quella simpatica mantellina che, dalle spalle, gli scivola lungo i fianchi sino a lambire l'altezza della vita. Si direbbe un bambino come tanti altri davvero, se non fosse per quegli occhi chiari che s'accendono luminosi di innocente ingenuità: sono occhi che richiamano il colore pallido della luna piena, quando splende regale lassù nel cielo limpido traforato di stelle, occhi che forse alcuni potrebbero associare alla stirpe del suo sangue. Hyuga.

16:24 Furaya:
 Ha indossato uno yukata corto, la cui lunghezza giunge a metà gamba, di color nero. Vi sono dei fiori di ciliegio disegnati qui e lì nel loro caratteristico rosa. Il simbolo del Clan Nara, di cui è a capo, spicca dietro la nuca e sul pettoral sinistro, ad altezza del cuore in un caratteristico argento. Di sotto, troviamo un paio di calze nere che ne coprono le gambe, assieme ad un paio di sandali ninja il cui gambale giunge a coprire, composto di metallo, sino ad altezza del ginocchio. Sotto gli abiti, ad altezza del petto, del fianco destro e dei polsi sono stati apposti dei Fuda. Sono gli ultimi citati posseggono armi al loro interno, facendo sì che risulti imprevedibile qualora ve ne sia l'effettiva necessità. Gli altri, invece, fungono solo da nuova ricarica qualora la forza posseduta non sia sufficiente. Al fianco mancino, ha posizionate, all'interno della fascia addominale che ne chiude l'abito, due Katane di buona fattura. Attorno alla coscia opposta, ha sistemato una Tasca Porta Kunai e Shuriken nella quale porta con sé diversi Kunai e Shuriken, armi di poco conto che potrebbero sempre tornarle utili. Nella tasca Porta Oggetti, posta invece sotto l'orlo della veste, vi ha riposto gran parte di tonici e fuda. Appeso al collo, vi è una fascia rossastra e una catenina con il simbolo del Clan Uchiha. Son ambedue regali di vecchia data. < Non vengo a Kiri da anni... > Sospira lentamente dalle labbra schiuse, rimembrando quando ancora non sapeva gestire l'innata Yoton e necessitava d'aiuto per farlo. Sembrano passate ere, quando in realtà son veramente pochi anni. Gironzola per il centro, pur consapevole della fama che la precede, conscia altrettanto che ci sarà qualcuno - nascosto - a seguirla e a sincerarsi che non ci siano attacchi alla propria persona. Ahimé, n'è alquanto consapevole. Cerca, tuttavia, di non essere troppo al centro dell'attenzione, quindi ha scelto delle viottole più vuote. La nebbia dovrebbe giungerle a favore! O forse... no. [ Chakra ON ]

16:33 Harai:
  [strade] è un ragazzetto imberbe, di nemmeno tredici anni, con un visetto dai lineamenti morbidi e delicati come solo quelli dei bambini possono essere. Alto un metro e cinquanta se vogliamo stare larghi, colpisce per la magrezza che è tipica di quell'età: il suo corpo si sta allungando dimenticando quella che è la massa, sicché sarà facile inquadrandolo intuire che non è per via degli stenti che risulta secco come lo è il giovane giunco, quando la primavera si affaccia ed il ramoscello è pronto a gettare i primi germogli. Si muove lentamente, come se non avesse una meta ben specifica quanto piuttosto il banale obiettivo di scoprire e conoscere sotto la spinta motiva che muove tutti i cuori così giovani e inesperti. È forse per questo motivo che si accorge di Furaya: la adocchia già da qualche tempo, non appena cioè la fragile nebbia non può essere lacerata dai suoi occhioni chiari. La vede a circa una ventina di metri, quando ovviamente Lei si potrà essere già accorta di rimando della sua presenza: sgrana gli occhioni freschi e lascia le labbra leggermente dischiuse, come se gli mancasse per un momento l'aria, con l'intera espressione che s'accende di sincero stupore. Rallenta dunque la propria andatura e rimane concentrato su colei che gli si sta avvicinando, andando quindi a fermarsi sul posto per impettirsi come farebbe un simpatico soldatino; la schiena è ritta, la cervicale in asse con quella linea verticale, le braccia stese lungo i fianchi chiuse in una morsa sufficientemente rigida. S'inchina, con il busto ed in maniera profondissima, al punto che mostra la nuca ed i suoi occhi non guadagnano altro che una porzione di selciato. <buongiorno, onorevole capovillaggio!> esordisce così, limpido. Ha voce cristallina, forse addirittura fastidiosa e nel suo tono si può percepire un certo tipo di agitazione.

16:48 Furaya:
 Ogni passo vien compiuto a testa alta e petto in fuori, assicurandosi che sia tutto in perfetto ordine e che non ci siano problematiche evidenti nel suo peregrinare. Non ha granché fretta, volendosi per un attimo esentare dai suoi ruolo di Hokage e visitare un'isola dalla quale manca da tempo. Potrebbe andar a far visita a qualcuno di conosciuto, ma non saprebbe neppure cosa dirgli. Della serie "Ehi, so attivare anche le tecniche proibite". Un velo di disagio le scende sul viso, storcendo le labbra con una lenta goccia di sudore che sente scivolare lungo la schiena, fredda e glaciale. < Forse è meglio di no. > Immersa nei suoi pensieri, tra un passo e l'altro, non si rende conto dell'arrivo di un ragazzino dagli occhi chiari. Occhi che la Nara conosce talmente bene da essersi sposata con uno di loro. Piega un sopracciglio, or sorpresa persino dell'inchino che gli si palesa di fronte in concomitanza con le parole espresse. < Buongiorno a te! > Esclama, agitando poi la dritta nell'aere. Le unghie sembrano ben curate e lunghe, perfettamente femminili e in linea con la chiara pelle di lei. < Ti prego, sollevati! > Non ama molto le formalità, lo ostenta ogni volta che ne vede una e preferisce subito che venga estirpata. < Con chi ho il piacere di parlare? > Un candido sorriso va formandosi sul pallido ovale, fermandosi sul posto e con le mani dietro la schiena, unite, perfettamente tranquilla e solare seppur il cielo sopra di sé non sia dello stesso avviso. [ Chakra ON ]

16:53 Harai:
  [strade] non sembra avere con sé alcun equipaggiamento particolare; certamente, la mantellina che si è calato sulle spalle potrebbe nascondere qualche sorpresa, ma l'occhio attento potrebbe aver intuito come quella stoffa, cadendo lungo il corpicino del giovanotto, non abbia mai dato sfoggio di qualche presenza o forma particolare. Non ha infatti spalle sufficientemente larghe per dare modo al tessuto scuro di creare alcune zone vuote dove poter nascondere qualche borsello o qualche scarsella piuttosto la stoffa gli cade addosso alle braccia e ai fianchi attratto dalla gravitazione senza intoppo. Furaya ne potrà avere ulteriore conferma quando, sollecitando il giovanotto ad alzarsi, quello ne accomoda la richiesta e va raddrizzandosi: la mantella svolazza quel tanto che, un occhio svelto, potrebbe insinuarsi sotto alle sue maglie e accorgersi che, veramente, non v'è altro che quella maglia che è tipica per gli allenamenti, spesso indossata sotto gli equipaggiamenti ninja. <si Signora! Il mio nome è Harai Hyuga, Allievo della Foglia!> esclama ancora con quella voce gentile, ma tirata dalle emozioni: ha le gote imporporate ed il contrasto con la carnagione chiara è netto, sicché sarà facilissimo per l'Hokage intuirne l'imbarazzo. <è una vera fortuna per me incontrart..> tossisce, sgranando gli occhi e sbattendo le palpebre più volte come a voler scacciare quell'idea di dare del tu a colei che ha appena incontrato. <..incontravi!>

17:10 Furaya:
 Districa il precedente intreccio citato dietro la schiena, lasciando scivolare le mani lungo i fianchi. Solleva soltanto la destrorsa, le cui dita vanno ad intrecciarsi con alcune ciocche rosee, nelle quali brilla il coprifronte della Foglia. Sposta qualche ciocca dietro l'orecchio, evitando che le scivoli innanzi agli occhi azzurri e le offuschi la vista. Per questo, c'è già la nebbia così tipica di Kirigakure. < Non mi mancava affatto la nebbia, però. > Chumoku, da questo punto di vista, era senza dubbio un luogo di ristoro migliore. < Piacere di conoscerti, Harai. > Il sorriso, dapprima comparso, or non svanisce bensì si accentua. E' contenta d'avere a che fare con gli Allievi, poiché è da essi che può comprendere se la situazione attuale li sconvolge o li preoccupa, così come l'andazzo delle lezioni accademiche. < IncontrarTI! Stavi andando bene anche così. > Sghignazza, notando gli abiti da lui indossati e la mancanza di ipotetiche armi. < Hai freddo, per caso? > Con una lieve preoccupazione, chiedi ovviamente se sia tutto a posto, poiché è questo ciò che fa per il Villaggio: aiutare, pretendere che la pace non svanisca... salvo poi ritrovarsi a Kirigakure per evitare che proprio quest'ultima venga meno. Certe volte, dovrebbe tirarsela di meno. < Frequenti l'Accademia? > La domanda sorge spontanea così come a qualsiasi altro allievo incontri. < Come ti trovi? > Beh, deve sincerarsi che pur essendo stati a Chumoku e non nel proprio villaggio abbiano avuto modo di studiare le basi del Mondo Ninja e i meccanismi che lo compongono, no? [ Chakra ON ]

17:14 Harai:
  [strade] rimane diritto di fronte a lei, in quella posizione che vorrebbe trasmettere serietà e profondo rispetto ma che, forse, vira più facilmente in un tentativo talmente goffo da assumere toni estremamente buffi e ilari. Sembra, in effetti, una statuetta di qualche caricatura: ha i piedi vicini, uniti, le ginocchia stese ed il baricentro stabile lì dove cadono le gambe; ha la schiena ben estesa, il mento alto e le braccia tese lungo i fianchi, le manine con le piccole ed esili dita stese rigide a divenire un unico prolungamento degli arti. Guarda verso la donna, ma non la guarda direttamente in volto, come se ne temesse lo sguardo, come se non volesse incrociane lo sguardo; forse teme un qualche tipo di arte illusoria, magari più semplicemente non vuole risultare sfacciato e mantiene quel distacco che è figlio di antiche tradizioni imposte da una cultura di vecchio stile, come lo è quell'inchino profondo che ha appena cessato di esistere. Chissà. Ascolta e replica così alle sue parole: <no Signora, non ho freddo!> asserisce mentre scuote il capo vistosamente, un paio di volte. Lascia alla ragazza il tempo di riflessione che silenziosamente chiede e alle sue successive domande risponde: <si Signora, mi sono iscritto da pochissimo, il mio papà mi ha dato il permesso poco tempo fa. Non so come mi trovo, a dire il vero, siamo sempre in viaggio: sono guerrieri della foglia i miei genitori, chunin!> e c'è una nota piena di acuta fierezza, in quelle parole. Il giovanotto ha cuore grande nel raccontare quella situazione, quelle verità – perché un simile animo, così puro e gentile, difficilmente sarebbe in grado di mentire.

17:45 Furaya:
 Detesta le imposizioni della società, seppur sia naturale che il rispetto si trovi al primo posto. Titoli onorifici e termini austeri sono spesso usati nei di lei confronti, ma è giusto tutto sommato. E' soltanto la donna che predilige di trovarsi al loro stesso livello, evitando che vi siano eccessive differenze. < Sono contenta che tu voglia seguire le stesse orme dei tuoi genitori. Il vostro Clan, inoltre, è molto importante per il nostro Villaggio. > Un nuovo e sincero sorriso compare sul di lei volto. < Sai, conosco molto la vostra storia così come la gente che vi vive e che l'ha fatta. > La storia stessa, intende. Alza per un attimo gli occhi al cielo, piegando appena il capo per poter meglio rimirare quel piccolo scorcio che riesce a vedere. La luce del pomeriggio dovrebbe scemare man mano che il cielo progredisce verso la sera, verso l'oscura notte puntellata di stelle. < Quindi, sei proprio agli inizi! > Socchiude le rosee labbra in una piccola o, indicando poi una ipotetica panchina o un basso muretto dove potersi fermare. < Che ne dici se ci spostiamo lì? > Giusto per trovare una ubicazione più comoda per proseguire nel discorsetto che stanno affrontando. Qualora egli sia d'accordo, anche la ragazza si sposterebbe laddove ha rivolto un cenno. Lo scruta con attenzione, incuriosita dal fare curioso delle nuove leve, le quali hanno sicuramente molto da insegnare anche agli adulti. < Se vuoi qualche consiglio per quanto riguarda le lezioni che affronterai, sappi soltanto che bisogna impegnarsi e star sempre attenti! > Solleva l'indice verso l'alto, da brava sapientona che paventa l'ovvio ad una giovane leva. [ Chakra ON ]

17:49 Harai:
  [strade] non si cura di niente altro, ora. Se prima camminava tranquillo immerso in chissà quali sogni o pensieri, se prima lasciava libero lo sguardo di vagare nello spazio a lui più prossimo, risalendo i profili di quegli edifici che fungono da silenziosi spalti per l'incontro con l'Hokage, soffermandosi sui volti di quel popolo costretto a vivere sotto l'egida di una nebbia praticamente perenne, ora non ha che attenzioni per lei, per l'Hokage, per Furaya-Sama. <siete una persona molto genitle, onorevole Capovillaggio.> asserisce con granitica convinzione, rubando poi una pausa in cui il rossore delle gote s'intensifica, come se parlare di quell'argomento lo abbia messo in imbarazzo. Fatto è che, deglutendo, riprende dopo qualche momento: <si, andiamo> e si muove, ovviamente, per incamminarsi in direzione della panchina che la ragazza ha intravisto e suggerito. <lo so Signora, davvero! Il mio papà mi ha preparato per questo momento e mi ha spiegato molte cose. Dice che così sarò pronto per le mie lezioni!> ha una tensione emotiva, nel tono e negli occhi, figlia di un focherello ardimentoso che gli sfrigola nell'animo. È convinto, di ciò che dice ed è serio nelle proprie convinzioni.

18:11 Furaya:
 Gentile? Glielo dicevano spesso prima di subentrare oneri ed onori del ruolo che ricopre. Un lieve arrossamento delle gote si fa spazio sul proprio viso, volgendo poi lo sguardo in tutt'altra direzione. Nonostante tutto, Furaya è proprio questo: semplicità. Sul proprio corpo, porta le problematiche d'un passato orrendo, le cicatrici d'un uomo brutale e le emozioni perse le sta riacquistando or ora. < Chiamami Furaya, per favore! > China appena il capo, essendo quella una richiesta fondamentale e necessaria per la donna. Non lo farebbe altrimenti, ma ci tiene davvero che venga chiamata per nome fuori dal suo ufficio, esterna a luoghi ufficiali oppure riunioni. Avvicinatasi alla panchina, vi prenderebbe posto subito dopo in maniera del tutto comoda ed aggraziata. La leva inferior manca si porrebbe a ridosso della specular opposta, accavallandole. < Grazie per il complimento, comunque. > Asserisce placida e tranquilla, piegando il capo verso la spalla opposta per meglio osservar i lineamenti del ragazzino con il quale si è trovato a parlare quest'oggi. Un fortuito incontro, un piacevole discorso e intelligenti risposte altrui. < Vedrai che, impegnandoti, anche i tuoi genitori saranno fieri di te. Se hai dei dubbi o delle domande, a cui magari loro non sanno darti risposta, chiedi pure a me. Io sono sempre a disposizione, anche se difficilmente riesco a venire in Accademia per fare lezione. Prima, quand'ero un Consigliere, lo facevo già di rado. > Ridacchia, poiché non ha mai avuto molto spazio per farlo, prefiggendosi la scalata verso il milione - raggiunto, tra l'altro - e la risoluzione di problemi ben più gravi, legati al Traditore della Foglia. Non vuole forzarlo né invadere la sua privacy, però si è sentita in dovere d'avanzare quella proposta. Mai lasciare sole le nuove leve! Konoha e l'Alleanza hanno bisogno di gente come Harai, ninja che vogliano a loro volta la pace. [ Chakra ON ]

18:19 Harai:
  [strade] si accomoda sulla panchina una volta che la raggiunge; ci sale sopra senza fatica, ma è buffissimo quando prende posizione poiché non tocca pienamente il suolo con le piante dei piedi e non riesce ad appoggiarsi allo schienale come farebbe una persona sufficientemente alta poiché, altrimenti, dovrebbe raddrizzare le gambe e tenerle stese. Sceglie quindi con sufficiente autonomia, di rimanere leggermente chino in avanti con il busto, le ginocchia piegate e le gambe a penzoloni con le punte delle suole che sfiorano il selciato della strada, le manine che si artigliano docilmente al bordo della panchina stesse e le braccia stese per sostenere le spalle ed il torace. Guarda diritto un momento, ascoltando le parole della ragazza, ma poi ruota di un nonnulla il capo e spinge lo sguardo verso di lei, di sottecchi, tornando ad osservarla in viso, ma non negli occhi. <lo spero tanto, onorevole cap..> si zittisce, il fuoco che divampa sulle gote ad esternare una lotta emotiva interiore, come se faticasse a cedere alle sue richieste. <..Furaya. Però non lo direte al mio papà che vi ho chiamato Furaya?> domanda in tono dimesso, piano, come se temesse chissà quale ripercussione. Tace a lungo, immerso in chissà quale pensiero o riflessione, tant'è che solamente dopo alcuni momenti torna alla carica, con un timbro in cui è rinnovata la nota limpida come l'acqua di un fiume alla fonte, lì dove la polla forma la prima risorgiva. <vorrei tantissimo poter sbloccare il potere dei miei occhi, uffa. Ma per farlo devo imparare a fare il chakra.> è un giovanotto piccolo piccolo, ancora intonso dalle schermaglie della vita e della morte, dell'esperienza e dell'inesperienza.

18:45 Furaya:
 Lo osserva sedersi, pur non riuscendo a toccare il suolo coi piedini come un adulto. Lo sta prendendo davvero tanto in simpatia, lasciandosi sfuggire una piccola risata che viene smorzata dal mordersi della lingua. Sarebbe irrispettoso e potrebbe infastidirlo. La Kage è molto ligia anche all'educazione, tanto da sapere quand'è il caso d'evitare taluni commenti. Poggia le mani ai lati delle cosce, sui bordi della panchina, flettendo anche lei il busto in avanti pur di trovare una posizione sufficientemente comoda. Sposta le katane, cercando di districarle dall'intreccio del tessuto, poggiandole poi sul lato opposto a quello del Deshi, evitando che ci siano pericoli. Sono due, con le rispettive else intarsiate: la prima ha una colorazione bianca e nera, la seconda, invece, assume tonalità pur sempre nere con sfumature rossastre. < Oh, no! > Scuote il capo vistosamente, portando l'indice destro ad altezza delle labbra intimando il silenzio. < Questo è un segreto tra te e me! > Tra Harai e Furaya. Tutto normale, no? < Non ti chiedo di mentire a tuo padre, però... > L'onestà di Furaya sbuca sempre come l'erbaccia. < ...in caso, puoi tranquillamente dire la verità... > Se l'argomento venisse fuori, ovviamente. < ...ossia che te l'ho chiesto io. > In breve, il ragazzino non ha nessuna colpa se la richiesta è pervenuta direttamente dall'Hokage in persona. Lo ha autorizzato e tanto basta! < Il potere dei tuoi occhi non ti lascerà mai dopo che l'avrai attivato. Tuttavia, per la fretta, mamma gatta fece i cuccioli ciechi. Conosci questo proverbio? > Non è neanche sicura che si dica esattamente così, ma la necessità d'aiutare e d'ascoltare le nuove leve, la porta irrimediabilmente a farsi in quattro. < Il Chakra è fondamentale in ognuno di noi, tanto fondamentale che senza di esso non saremmo quello che siamo adesso. > Specifica, mantenendo un tono solenne e facendosi questa volta persino seria in viso. < Bisogna andare per gradi, solo così riuscirai ad ottenere ciò a cui miri. > Ogni tanto si rivela persino essere saggia, tanto quanto un vecchio. E pensare che non ha manco trent'anni(?). [ Chakra ON ]

18:50 Harai:
  [strade] rimane seduto al fianco di Furaya, che osserva sempre con quella linea tagliente dello sguardo dettata dal fatto che non le rivolga mai e poi mai il viso nella sua pienezza, per non sembrare diretto o audace. La scolta parlare, mentre gratta il terreno con la punta dei piedi, che stende per far sì che possa davvero raggiungerlo con quella porzione minima di suola, come se quel movimento, quel tenero agire, gli consentisse di avere maggiore chiarezza di pensiero. <va bene, onorevole Furaya.>. Annuisce un paio di volte come a voler conferire maggior credito a quelle parole e nel frattempo sorride apertamente e con una piega di estrema sincerità: checché se ne dica, il ragazzetto è un libro aperto e le sue emozioni fioriscono ed appassiscono sul suo viso e sui suoi lineamenti con la rapidità che solo un bambino può avere nel non saper gestire a fondo quella parte caratteriale. <è vero! Il chakra è in tutti noi, me lo ha detto il papà.>

19:13 Furaya:
 Una delle cose positive di questa giornata è che Harai riesce ALMENO a chiamarla per nome, pur volendovi aggiungere una onorificenza vicino. Non le dispiace, le va bene, purché venga chiamata per nome. Persino con Norita, ci ha dovuto combattere un po' per fare in modo che potesse chiamarla in maniera meno eclatante. In seguito, poggia la schiena contro la panchina, assicurandosi una postura pur sempre adeguata e comoda alle proprie membra. < Come ti sembra la situazione qui, a Kiri? > La domanda le sorge spontanea, abbastanza da porgliela con un tono sì pacato, ma che nasconde una certa preoccupazione. Lei, che spera di essere una portatrice di pace, è spesso costretta a scongiurare che la situazione possa invece degenerare. Come si sa, il mondo Ninja è fatto di guerre e battaglie, impossibili da fermare prima che esse scoppino, ma sicuramente desiderosa di trovare una soluzione a tutto ciò che c'è di marcio nel mondo. Inoltre, trattandosi di nuovi ninja, necessita di sapere come essi si trovino, cosa li spinga a scegliere la via del ninja in un mondo come questo. < Sì... > Il Chakra è senza dubbio in ognuno di noi. < ...fa parte di noi ed unisce l'Energia spirituale a quella fisica. E' come se ricreassi una nuova energia dentro di te, quella che dà moto e spazio alle tecniche, al nostro essere; che ci consente di raggiungere vette elevate, di essere resistenti e scattanti. > E' come il Sole al centro dell'universo. Loro non sono nient'altro che pianeti, stelle e satelliti che ruotano attorno ad esso. [ Chakra ON ]

19:17 Harai:
  [strade] sembra farsi maggiormente attento, mentre Furaya procede con il suo racconto, come se quelle parole fossero per lui importanti; lo si evince dall'espressione del viso, che si fa più contrita e severa grazie alle labbra, premute in una linea di pallida concentrazione, e dalle sopracciglia, che s'inclinano leggermente verso l'attaccatura del setto nasale, andando a disegnare una rughetta leggera assai simpatica. Così la ascolta, e sugli zigomi ancora nascosti dalla rotondità dovuta alla giovinezza, il ricordo dell'imbarazzo sembra ora superato, o perlomeno domato: la carnagione è tornata chiarissima così come altrove se non per quel fresco pizzicore che è dovuto alle temperature più rigide rispetto il Paese del Fuoco da cui proviene. <mi sembra tutto più triste, onorevole Furaya. I ragazzi al parco non giocano, ma questo mi consente di allenarmi molto; sono andato spesso in spiaggia, il mare è bellissimo e mi aiuta molto nella meditazione.> una pausa, dei pensieri, delle riflessioni personali, forse una scelta su che termini utilizzare prossimamente. <si è chiaro. Devo solo capire come unirle assieme. Papà mi ha sempre detto che devo pensare come se fossero due fiumi che corrono uno verso l'altro: finché li farò scontrare, non riuscirò a creare il chakra.> ha un tono viziato ora da una vena leggermente intristita, come se gli pesasse quell'inefficacia. <solo che io mi concentro, ma non sento nulla.>

21:07 Furaya:
 La risposta di Harai è un fulmine a ciel sereno. La coglie un senso di inquietudine tale da portarla a mordersi il labbro inferiore, chinando il capo. I capelli discendono sul di lei volto, oscurando le iridi azzurre per qualche attimo. Non è esattamente la risposta che avrebbe voluto sentire, tuttavia deve accettarla per quella ch'è: la verità, nuda e cruda, la più semplice. < Mi dispiace che la situazione sia questa attuale. > Le dispiace davvero non poter far nient'altro, niente di più di quel che ha potuto fare fino ad ora. < Anche qui c'è una spiaggia niente male, come a Chumoku. > Cerca di rincuorarlo, mostrando un nuovo sorrisetto pur volendolo mostrare sincero, fiero, privo di negatività. Sa bene quanto quest'ultima possa condizionare la vita di ciascuno, che sia un Deshi o che sia un Tessai. < Se vuoi, la prossima volta, possiamo andarci assieme. > Riferendosi ancor una volta alla spiaggia citata poco fa dal ragazzino. < Sai, anch'io adottavo la meditazione per tranquillizzare i miei nervi e ritrovare la pace interiore. E' davvero molto utile. Ultimamente, però, non ho molto tempo per farlo e dovrei davvero creare un'innumerevole quantità di copie per poter far ciò che vorrei! > Tira un profondo sospiro, volendo in qualche modo smorzare la tensione venutasi momentaneamente a creare per via della domanda posta in precedenza. < Mhm... > Rimugina sulle affermazioni altrui, ascoltando le spiegazioni che il padre le ha dato. < ...i Sensei, per aiutare i giovani Allievi, danno come un input un sistema da immaginare e seguire per facilitare il Richiamo del Chakra. > Inizia con una breve spiegazioni, tamburellando le unghie sul mento e sul labbro inferiore. < Immagina il tuo corpo diviso a metà e con due sfere differenti: una posta ad altezza del capo che emula l'energia spirituale ed una, più in basso, ad altezza del ventre che racchiude l'energia fisica. > Il tono è mellifluo. < Prima, però, va formato anche il sigillo della Capra sul petto. Cooosì. > Piega gli arti superiori per portare ambedue le mani ad altezza del petto, dov'è lo sterno, intrecciando le dita e formando proprio il sigillo appena creato. < Devi sapere che ci sono un sacco di sigilli, ma questo qui è quello più importante. > Apre le porte del Chakra. < Dopodiché, immaginale che ruotano su loro stesse, spingendole l'una verso l'altro proprio ad altezza del plesso solare dove hai siglato il sigillo. > Detta così, in effetti, dovrebbe essere veramente facile per tutti unire le due energie e sprigionare successivamente il Chakra in tutto il resto del corpo. < La concentrazione deve essere maggiore: è naturale che le prime volte non sia così facile come credi. > Aggiunge, stringendosi nelle spalle. [ Chakra ON ]

21:14 Harai:
  [strade] rimane seduto, in silenzio, ma è evidente che l'interesse aumenti mano a mano che la ragazza avanza nella sua spiegazione. A denunciarlo agli occhi dell'Hokage è la rotazione sempre maggiore del capo del ragazzino, tanto che quando lei smette di parlare, lui si ritrova a mostrarle il pieno del volto, quel tondo dai lineamenti gentili e morbidi per via della giovane età. <mi piacerebbe molto, davvero.> ed annuisce tre o quattro volte di fila, con quel fare fanciullesco che lo rende buffo e amorevole al tempo stesso. <i sigilli li conosco, papà li insegna a tutti perché dice che quando andremo all'accademia non dovremo pensarci e potremo concentrarci solo sugli insegnamenti dei vari maestri.> sceglie di guadagnare una pausa, dove si umetta le labbra con la punta della lingua con un'aria sbarazzina mista a concentrazione che fa potrebbe far sorridere, ed è evidente che il ragazzino stia rimuginando su quello che, di lì a poco, va dicendo. <va bene, ma quando le sfere si incontrano, come si fa a non farle rimbalzare lontano?> domanda, mentre scioglie la presa delle manine dalla panchina. <posso provare?>

21:33 Furaya:
 Separa le mani dal loro precedente intreccio, avendo già attivato il Chakra in precedenza. Annuisce a sua volta, un singolo movimento del capo, data la reazione del ragazzo alla sua proposta. < Bene! > Si limita ad aggiungere, non avendo necessità alcuna di smorzare il suo entusiasmo aggiungendo frasi di contorno. < Oh! > Sorpresa, si lascia sfuggire un'esclamazione dalle schiuse labbra rosee. < Trovo che sia splendida l'idea di tuo padre! Non dovete sforzarvi di ricordarli tutti e, inoltre, durante la lezione, potrete dimostrare di sapere qualcosa in più! > Sghignazzante, approva tutto questo e lascia che la sua spiegazione penetri e venga recepita proprio da Harai. < Devi mantenere una buona concentrazione, devi immaginare come se le due sfere fossero i poli opposti d'un magnete. Sono destinate a raggiungersi, ad unirsi e a non lasciarsi andare per nessuna ragione. Come due... amanti? > Certo, dovrebbe essere l'ultima a parlare di amanti, considerando che l'ultimo è deceduto. Alla sua ultima richiesta, non può che stringersi nelle spalle. < Per me va più che bene! > Se vuole, potrà tranquillamente farlo dal momento che la Nara non farà assolutamente nulla per bloccarne l'intenzione. Lei, dal canto proprio, aspetterà per vedere cosa riuscirà ad ottenere con questa breve spiegazione e le sue capacità. [ Chakra ON ][ Per il Tag a fine azione, bisogna scrivere [ Tentativo di Richiamo del Chakra ][Chakra: 10/10 ] ]

21:36 Harai:
  [strade] richiama il sedere all'indietro grazie all'ausilio delle mani, che si posano sul sedile della panchina e permettono all'intero corpo di scivolare all'indietro: di conseguenza può andare ad incrociare le gambe, e lo fa con una fluidità disarmante, complice la flessuosità dovuta a quell'età giovane che gli consente di avere articolazioni ancora sciolte e prive dei vincoli che, con la vecchiaia, inevitabilmente subentreranno. La schiena diritta, il mento alto ed il volto che torna a rivolgersi frontalmente rispetto la sua posizione, a guardare gli edifici dell'altro lato della strada: può quindi fissare quella parete, quelle finestre, quelle porte, ma è evidente che non siano quello il suo obiettivo. <si ho capito. Vediamo.> parla piano, come a non voler turbare la quiete del vicolo. Si zittisce ed inspira a fondo, riempiendo i polmoni di quell'aria umida che ha il sapore del mare e della malinconia di una terra che non vede spesso il sole. Espira lentamente poi, senza emettere nemmeno un sibilo, andando a domare la respirazione ed il battito cardiaco con una competenza degna di nota, evidentemente figlia dell'addestramento ricevuto sin dalla più tenera età. Tace, socchiude le palpebre ed è evidente che, con le dovute difficoltà, cerca di guadagnare la massima concentrazione: chissà quali sono i suoi pensieri, ma è palese che vertano tutti sulle parole pronunciate da poco dalla ragazza che gli sta a fianco, quasi ripassasse mentalmente le fase da lei enunciate. È sicuramente un primo passo verso quel tentativo che vuole sciorinare di fronte alla guida del villaggio natio. È in quei momenti che il ragazzino s'immerge in sé stesso: del silenzio si fa scudo, ma dentro di lui è tutto un subbuglio di energia. Prova ad immaginare quelle sfere, prova a focalizzarle come se fosse vere, concrete, reali, e a spingerle con dolcezza una verso l'altra, a guidarle perchè l'una scenda dalla mente al petto, l'altra salga dallo stomaco al petto, lì dove il plesso solare attende la fusione. Congiunge le manine, ovviamente, i gomiti non troppo larghi, a comporre con le dita quel sigillo che gli è stato indicato. [tentativo di richiamo del chakra – Chakra 10/10]

21:53 Furaya:
 Harai cerca di attivare il suo Chakra, ma probabilmente qualcosa non rientra esattamente in quel che aveva previsto. Nella fattispecie, il sigillo caprino va anteposto a tutta la procedura di attivazione del Chakra. Quindi, risulterà essere un po' difficoltoso per il ragazzino attivarlo. < Cerca di restare più concentrato! > Lo sprona in qualche modo, stringendo saldamente il pugno e chinandosi lievemente innanzi. < Riprova, non ti arrendere! > Non deve arrendersi se vuole diventare un ninja, pertanto è bene che si riprenda subito e ci riprovi come meglio crede. Non vuole distrarlo, bensì alimentare la sua fiamma, quella interiore, quella del vero Ninja. Attende una sua reazione, qualsiasi essa sia, fissandolo con sguardo intenso. L'angolo destro delle labbra va arcuandosi, cercando di instillare in lui tutta la positività della quale ha bisogno innanzi al primo e insignificante fallimento. Può risolverlo, può arginarlo e battere la difficoltà. In attesa, quindi, che egli riprovi qualora ne sia intenzionato ( poiché non è costretto ) la donna lancia delle rapide occhiate nei dintorni, accertandosi che niente e nessuno possa disturbarli o risultare una minaccia. [ Chakra ON ]

22:01 Harai:
  [strade] annuisce, chiude nuovamente le palpebre e rimane in quella posizione severa e austera, con il sigillo composto davanti al petto e in bella vista, ma che lì su quella panchina e, soprattutto per via della sua giovane età, ha un rimando tenero, docile e per nulla minaccioso come si potrebbe immaginare di un ninja che va cercando le proprie energie interiori. Respira con calma, arraffando aria dal naso per farla scivolare poi lentamente dalle labbra e l'occhio attento di Furaya potrebbe cogliere come stia utilizzando una respirazione ventrale, per poter sfruttare il più possibile i propri polmoni e non perdere inutilmente capacità aerobica – che non serve, per muoversi, ma è utile per concentrarsi, in quel momento importante. Rinnova quindi la compostezza del sigillo, raddrizzando le piccole dita che devono essere stese per comporre quel sigillo, andando a sistemare la sua posizione, la sua esecuzione. Solamente poi, sempre con gli occhi chiusi come se potesse in tale maniera isolarsi da quel vicolo e dal mondo intero, torna a provare a fondere assieme l'energia mentale a quella fisica. Di nuovo dunque, si immagina avvicinarsi a quelle sfere, punti luminosi che pulsano con il proprio cuore; le accarezza assieme, le guida ad avvicinarsi fra loro senza fretta alcuna, quasi temesse di vederle spegnere tutto d'un tratto, perlomeno sino a quando non prova a fonderle una nell'altra, come due macchie di colori che ne vanno a formare un terzo, figlio delle tonalità originali. Vuole che quest'unione avvenga idealmente nel petto, lì alla base dello sterno dove le energie confluiscono all'unisono, come se fossero attratte l'una dall'altra come due perfette metà che non attendevano altro che ritrovarsi. [tentativo di richiamare il Chakra – Chakra 10/10]

22:25 Furaya:
 Questa volta, l'attivazione del Chakra dovrebbe avvenire in maniera perfetta, meglio della volta precedente. Un sorrisone compare sul viso della donna, poiché dovrebbe facilmente rendersi conto dell'altrui reazione nel momento in cui il Chakra dovrebbe effettivamente risvegliarsi. < Come ti senti adesso? > Lo lascia ancora concentrarsi, certo, aspettando però qualsiasi risposta possa darle alla domanda appena posta. E' sicura che Harai farà strada nel mondo Ninja e questo primo aiuto, questo Richiamo finalmente efficace e ben riuscito, non è altro che il primo passo verso la riuscita del resto. Al termine di ciò, qualora Harai abbia esposto dubbi o perplessità, domande o altre risposte, la Kage sarà richiamata all'ordine. < Mi ha fatto piacere passare questo pomeriggio con te... > Glielo rivela apertamente. < ...ma il dovere mi chiama! > Esclama, alzandosi dalla panchina e rimettendosi ben eretta in piedi. Si piegherebbe innanzi in un inchino, un saluto diretto proprio al ragazzino quando giunge il momento di andare via e di tornare al proprio ruolo. < Non mancherò per la spiaggia. > L'appuntamento che si sono dati per una buona meditazione in compagnia oppure un nuovo aiuto per le tecniche successive. [ END ]

22:26 Harai:
  [strade] ha un fremito, uno soltanto. Furaya che gli è vicino non può non notarlo: il suo corpicino ha uno scatto lievissimo, come se improvvisamente il vento si fosse alzato e, potente, l'avesse sbilanciato a sufficienza per lavorare istintivamente per rimanere in piedi. Le sopracciglia s'arcuano leggermente, mentre l'espressione si distende quel poco che basta per far si che se ne legga la sorpresa iniziale, la gioia successiva. Sorride infatti, l'attimo dopo, stende le labbra ad infossarne gli angoli nello gote, a dipingere su di loro due simpaticissime fossette che ne animano lo sguardo addirittura: alza infatti le palpebre a mostrare gli occhi chiari che sono tipici del suo sangue, e se la malinconia che naturalmente li accompagna non è scomparsa, essa è viziata da una nota gioiosa che non è possibile pensare di non raccogliere. <lo sento!> esclama con tono acuto, imbarazzandosi subito dopo palesemente per aver alzato troppo il proprio timbro vocale. Si guarda infatti attorno con due occhiate fugaci, una verso destra ed una verso manca, quasi temesse di aver disturbato chissà chi; torna presto sulla ragazza, e se anche non la guarda ancora direttamente negli occhi, sono le sue labbra, il suo mento, che inquadra in quegli istanti. <mi sento .. normale, ma è come un calore nuovo nel mio corpo. Grazie onorevole capovillaggio! .. Furaya!> si corregge da solo, sorridendo forse anche per quest'ultima gaffe. Scioglie solamente adesso il sigillo precedentemente composto, quasi temesse di perdere quell'energia, quella sensazione che evidentemente lo porta a provare gioia, soddisfazione, anche un pizzico di orgoglio – ce l'ha negli occhi quella punta di fierezza, una scintilla morbidamente insistente. <arrivederci e grazie ancora!> esclama poi, chinandosi con il busto e il volto, le manine che si piantano sulle ginocchia ad accompagnare quel saluto.

22:27 Harai:
  [strade] la guarda andare alcuni momenti, poi scivola giù dalla panchine, infine, e s'incammina a sua volta con un'andatura allegra e figlia di quelle emozioni che prova. Via.

Harai riesce finalmente ad attivare il proprio chakra grazie ai preziosi consigli dell'Hokage.