Missione D ono-usagi

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Missione di Livello D

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10:25 Onosuke:
 L'alleanza: unione tra più villaggi per combattere lo stesso nemico. Ecco cosa stanno formando i villaggi ora per affrontare la liberazione dei demoni e l'attacco del Dio. Onosuke, nel suo piccolo, vuole rafforzare questa Alleanza così ha deciso di partecipare ad una piccola missione con un Kusano, anzi con una Kusana: Usagi Uchiha. Questa si svolge a Konoha, meta decisa anche per passare a salutare i suoi genitori che non vede da mesi e per informarli del fatto che si sposterà a Kiri nei prossimi giorni. Ciò che dovrà fare sarà recarsi all'ospedale di Konoha e tenere d'occhio un inserviente che lavora all'obitorio perchè sembra essere una persona che non svolge bene il suo lavoro. Infatti, dopo una bella camminata, si trova davanti all'edificio di colore bianco e azzurro con di fianco la Uchiha. Hanno fatto insieme il lungo viaggio dall'isola parlando del più e del meno. Che strano tornare a casa. Uno strano bello però. "Andiamo?" chiede. Senza pensarci due volte e con la voglia di finire questa missione, entra all'interno dell'ospedale dirigendosi verso la portineria. Intanto decide di provare ad impastare il chakra. Così porterebbe le mani al petto congiungendole provando a formare il sigillo della capra. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il corpo in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Si presente come un ragazzo abbastanza alto, indossa un paio di pantaloni neri della tuta che si restringono al livello delle caviglie che rimangono comunque di una certa strettezza in tutta la loro lunghezza e una felpa di colore grigio girocollo senza cerniera con il simbolo del suo clan di colore nero sul pettorale sinistro. Ai piedi porta un paio di scarpe da ginnastica e il faccia, come al solito, la mascherina nera. Forse in questo luogo non sentirà sempre la solita domanda riguardante il motivo per cui la porta. Legato alla gamba destra porta il porta kunai e shuriken, mentre legati attorno al bicipite sinistro ha il coprifronte e il nastro rosso che gli ha regalato Tenshi. [Tentativo impasto chakra][chakra = 25/25]

10:35 Usagi:
 Scivola lentamente tra le strade di quel villaggio che la ospita, come puro elemento di passaggio e con le sue pacate movenze in netto contrasto con la ragazza allegra che è stata. La giovanissima Genin ha un impegno con un altro ninja che ha conosciuto poco tempo addietro, avendole chiesto di fargli compagnia in una missione semplice e che adesso si appresta ad incontrare. Non è null'altro che una ragazza, molto fine e dall'aspetto curato ed elegante, indossa infatti un leggero kimono candido che si apre dietro la schiena e davanti al petto a mostrare un colore rosso sanguigno. Lo stesso colore che cinge, con quella lunga fasciatura, il ventre per più volte, un tessuto che stringe l'abito e lo tiene fermo e che, infine, si appunta dietro la schiena a formare una sorta di grande cuscinetto. Nel folto di lunghi codini biondi, che cadono ai lati della figura, si confondono ad appuntarli, su entrambi i lati, dei grandi campanellini dorati che, quando ella muove il capo, producono un suono sordo unendosi alla dolcezza delle note prodotte, quasi usasse un secondo strumento supplementare [Drin - Drin]. Infine, come coronamento dell'edificio, i piedini, avvolti da due calzari di seta leggera, calzano un paio di Geta alti, così da farla apparire una figura quasi trascendente e antica. Un'espressione spenta, con profonde borse sotto le palpebre, senza un velo di trucco e le cavità oculari gonfie per il pianto. Intanto, al fianco proprio di quel ragazzo, cerca di raggiungere proprio le porte dell'ospedale, le grandi cancellate in ferro battuto che si stagliano davanti a loro. <Si dammi solo due secondi.> Accompagnando quelle parole con un leggero cenno d'assenso con il capo. Quindi, come principiale movenza, le braccia si muovono velocemente davanti al corpo, piegate verso l’interno a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del principiale organo palpitante, mentre le mani cercano un congiungimento estremamente preciso. Volendo emulare l’esatta posizione che l’è stata insegnata durante la prima lezione da allieva che ha sostenuto all’accademia, ricordando e avendo memorizzato ogni singola cosa insegnatale, tenta di dirigere le dita verso l’alto così da chiudere verso l’interno le ultime due della mandritta e appoggiando le opposte su queste; i polpastrelli dell’indice e del medio della prima verrebbero uniti all’altezza dell’intersezione tra la falangina e la falangetta della seconda, ed in pollici misti in quell’unione d’intenti che le permetterebbero, con minuzia, di simboleggiare il simbolo delle Capra. Non manca di riprodurlo fedelmente ed in modo del tutto impeccabile, essenziale principio di tutto quello che può fare. Se infatti tutto fosse andato alla perfezione, se il posizionamento non fosse fallito, passerebbe velocemente alla successiva fase e comincerebbe a riprodurre quell’energia trascendentale, condizione senza la quale non ci potrebbe essere alcun richiamo, che unisce le due principali nel proprio organismo. Allora è proprio la componente mentale la primaria forma di rappresentazione sulla quale ella cercherebbe di far perno, una concentrazione assoluta alla quale si aggiungerebbe, per il successo dell’esercitazione, l’immaginazione propria. Quest’ultima rappresenterebbe, cercando di non farsi distrarre dal alcun movimento esterno intorno a sé, in modo del tutto naturale, data la facoltà innata insita in ogni essere vivente, le due cose che rappresentano, per lei, l’energia fisica e psichica. Il suo mortale infermo, attristo e stanco, assoggettato dalle fatiche di tutti i giorni, richiama l’immagine del cibo e dei dolci che lei tanto ama, cioccolata, cannella e ogni altra cosa bella; intanto la sua parte migliore, che s’erge a cura dell’anima, affliggendo il corpo con crudeli pesti, richiamerebbe il gioco degli orsetti di peluche e dei cavallucci a dondolo che tanto le piacciono e le stimolano la fantasia. Dovrebbe quindi essere scontata l’unione così accesa tra le due forze in perenne scorrimento, come fiumi di diversi fluidi, nel proprio corpo che, sfociando per trovare pace all’altezza del ventre, inciderebbero in un’unione sintetica. Una chiara dialettica tra corpo e anima in quelle energie così enfatizzate che comincerebbero ed essere, in quel determinato posto, centrifugate in un vortice profondo, così come il panettiere unisce l’acqua e la farina per dar vita alla pasta, così ella cercherebbe di unire le due energie per far trasudare dal corpo e da tutti i pori di fuga della propria pelle. Per le sole persone che possano mirare quel sublime spettacolo, il chakra della piccola verrebbe rappresentato come fasci di rosata energia che defluirebbero dalla pelle, creando una bellissima opera d’arte della quale lei è la protagonista indiscussa. Degludisce leggermente, cercando di abbassare nuovamente le braccia a riposo lungo i rispettivi fianchi. <Adesso possiamo andare.> Si stringe nelle spalle e cerca di riprendere il proprio percorso per insinuarsi nel viale principale di quel loco di cura, mentre gli occhi si guardano intorno ricolmi di un barlume d'interesse [Tentativo impasto Chakra 30/30][Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X5; Carte Bomba X5; Bombe luce X2].

11:00 Onosuke:
 Aspetta la sua compagna di missione mentre impasta il chakra girandosi verso di lei. Successivamente, dopo aver sentito che è pronta per partire, riparte per avviarsi verso la portineria. Qualche secondo dopo, si ritrova davanti a questa. Oltre ad un tavolone di legno c'è una figura femminile. Questa signorina, che più o meno ha 25 anni, è vestita con un camice che arriva fino alle ginocchia completamente bianco, chiuso, in modo molto preciso, grazie a dei bottoni del medesimo colore. I suoi capelli sono di un marrone molto chiaro, mentre gli occhi sono di una tonalità molto più scura che si avvicina al nero. "Buongiorno." dice Onosuke. Dopo una risposta della infermiera continua "Siamo i ninja che si sono offerti per aiutare a fare i lavori all'obitorio.". La signorina, che li stava aspettando, decide di accompagnarli verso il luogo in questione fermandosi prima in mezzo ad un corridoio davanti a due porte dicendo che si tratta degli spogliatoi: quello a destra per le donne e quello a sinistra per gli uomini. Successivamente spiega che all'interno di questi troveranno un camice bianco adatto per il lavoro che dovranno fare in modo tale da non sporcare vestiti che portano e che lei rimarrà fuori ad aspettarli. Così l'Aburame, senza fare domande, entra all'interno della stanza nella quale vedrà varie panchine con degli armadietti attaccati al muro. Sopra una di queste noterà un grembiule piegato e capisce che si tratta di quello che deve indossare. Così, con la velocità che distingue i maschi nel cambiarsi, lo apre solamente nella parte superiore e se lo infila da sotto, in modo tale da dover chiudere solo qualche buco. Pronto per la missione, si ridirige verso l'uscita dove, appunto ritroverà l'infermiera e, forse, la Uchiha.[Chakra on]

11:17 Usagi:
 Quindi cerca anche lei di stare al passo, sul lato destro del compagno di missione, mentre procede con movenze decise, lasciando al passato il suo saltellare, per quanto spera di poterlo riacquistare un giorno. Passano il vialetto, senza parlare o scambiare commenti di alcun tipo, sino a raggiungere infine la portineria che si staglia all'ingresso di quel luogo di cura. Si ferma anche lei davanti a questa, mentre le grandi iridi cercano di analizzare la ragazza con attenzione, si trovano comunque in missione, quindi non manca di mantenere una certa presenza educata, seppur si mantiene in disparte rispetto alla conversazione. <Buongiorno a te.> Un leggero inchino le rivolge mentre attende che l'altro la informi su chi siano e cosa stiano facendo. Solo allora la segretaria, o chiunque lei sia, comincia ad accompagnarli tra i corridoi dell'ospedale, mentre la piccola cerca di seguirla con movenze che mantengono il passo del compagno. <Che bello...> Alza gli occhi al soffitto pronunciando quelle parole con palese ironia. <Oggi si lavora con i morti.> Un velato sarcasmo, per quanto di pessimo gusto e di solito non è così restia al dialogo. Nel cammino cerca di far defluire una minima quantità di quella forza, presente attualmente all'interno del ventre, verso l'alto come una serpe velenosa che striscia e si insinua in ogni sua viscera, in ogni suo organo, invadendo di prepotenza gli tsubo semplici per invadere quelli dei propri occhi diabolici. Maledette iridi rossicce che si tingono di una luce pericolosamente vermiglia, una diabolica forza che si palesa in entrambe le iridi come un cerchio nero all'interno della pupilla, macchiata a sua volta da una piccola forma astratta, orpello maledetto di segreti sgraziati e privi di pietà. Un solo ed unico tomoe a scoccare la mezza ora nei bulbi oculari, un unica forma che le concede un potere incredibile. Tutto il mondo si tingerebbe di un colore spaziale, diverso da ciò che avrebbe mai potuto vedere privata di quel potere, ogni linea di chakra sarebbe visibile, chiara e distinta al proprio sguardo. Così raggiunge quel luogo indicato, proprio quando la ragazza mostra loro quei due spogliatoi, anche lei tace, non avendo nulla d'aggiungere ma cercando di mantenere un comportamento distaccato. Fa solo un leggero cenno d'assenso con il capo, così facendo cerca di entrare nello spogliatoio femminile, di fronte a quello ove penetra l'Aburame. Qui anche lei trova qualcosa di molto simile, un grande stazione con diverse panche e armadietti nei quali vengono riposti gli effetti personali degli infermieri e del personale sanitario. Si avvicina ad una di queste panche, proprio dove gli occhi si posano su un bianco grembiule poggiato e piegato con cura. <Che brutto!> Una leggera espressione disgustata si dipinge sul volto della piccola Uchiha, ma comunque, essendo lavoro, cerca di prenderlo con cure e lo indossa con parsimonia e precisione, mostrando comunque il suo carattere molto fine ed estremamente puntiglioso sul modo di vestire. Se tutto fosse andato per il verso giusto, se fosse riuscita a indossare quell'abito da lavoro senza alcun problema, ecco che esce nuovamente dal poso, chiudendo la porta alle proprie spalle e incontrando il giovane compagno. <Sono pronta. Possiamo andare.> Attende un cenno dall'altro, prima di cominciare a seguire nuovamente la ragazza che li accompagnerebbe sino alla porta dell'obitorio [Chakra On 29/30][Stesso equipaggiamento].

11:35 Onosuke:
 Uscendo e non trovando la sua compagna decide di provare a risvegliare la sua colonia che, in pace, sta riposando all'interno del suo corpo. Così, chiudendo gli occhi, si concentra e proverebbe a portare il chakra in tutte le zone del suo corpo, da testa a piedi passando da busto e arti, organi interni cavi e non. Nel caso ci fosse riuscito sentirebbe la sua colonia prendere vita dentro di lui, comincerebbe a sentire delle vocine al quale ormai è abituato. Poco dopo Usagi esce e anche lei indossa quel camice. Vedere lei, che di solito indossa vestitini carini, con quel coso addosso fa partire una piccola risata dalla bocca di Onosuke "Stai bene vestita così Usagi-Chan". Chiunque ha capito che era in modo ironico. Neanche il tempo di parlare che l'infermiera si rivolge ai due ninja e dice loro di seguirla. Evidentemente ha altro da fare oltre a seguire loro due. Si incamminano, quindi, lungo lo stesso corridoio in cui poco prima si sono fermati. Superano quarto porte sia a destra che a sinistra per poi entrare alla quinta alla loro destra. "Proprio bello." dice Onosuke ripensando a quello che Usagi ha detto poco prima. "Grazie però per avermi accompagnato." continua guardando ora la ragazza. La stanza che ora si trova davanti ai loro occhi è molto grande. A ricoprire un muro c'è un grande pannello di metallo con tantissime porticine dentro alle quali, come ci si può immaginare, ci sono i cadaveri dei poveri morti. In mezzo alla stanza ci sono tre tavoli più grandi con, di fianco a ciascuno, dei piccoli carrellini con sopra vari utensili del lavoro come bisturi, pinze ecc. Al di là della stanza c'è una porta chiusa dall'aspetto anonimo. In piedi, davanti al muro, ci trova un uomo sulla trentina, vestito con lo stesso camice che indossano i due ninja, capelli neri e occhi verdi. La ragazza lo informa, chiamandolo con il nome di Kiashi, di cosa sta succedendo e lo sguardo di lui si preoccupa un pochino. "Buongiorno signore." dice Onosuke. "Il mio nome è Onosuke."[Tentativo ativazione innata][Chakra=24/25]

11:50 Usagi:
 Uscendo da quel luogo d'intimità femminile, posto nel quale si è insinuata quell'abito da lavoro sopra l'elegante klimono, nota lo sguardo di quel ragazzo che la osserva, mentre, con gli occhi che continuano ad accumulare un grande quantitativo di Chakra, oculi dal potere maledetto che sondano quello dell'altro, sente le sue parole che la fanno leggermente accigliare. Porta gli occhi verso il basso e si guarda attentamente, per poi riportarli su di lui e guardarlo in modo molto truce. <Sembra una mucca...> Scuote il capo esasperata. <Non è per nulla carino. Come se poi lo fossi ancora.> Fa roteare gli occhi verso il cielo, mentre il volto si trasfigura in un'espressione esasperata, ma adesso sembra un po' più teatrale, sintomo che anche lei sia palesemente ironica. Comunque non manca di proseguire, accostata al compagno, mentre guarda le spalle della signorina che fa ad essi cicerone del posto e li accompagna in quel corridoio dalle diverse porte. <Non è un problema Onosuke-Chin, anzi mi fa piacere svagarmi un po' in questo periodo. Mi serve proprio.> Un sospiro malinconico esce dalle proprie labbra, mentre la donna apre la quinta porta sulla destra ove, aprendola, nota quel grande pannello che racchiude i poveri estinti. <Come non detto. Comunque non credo che sia un compito arduo, cerchiamo almeno di divertirci.> Come se poi le fosse possibile. In ogni caso entra all'interno della stanza, ponendo le grandi iridi ricolme di chakra, immerse nello sharingan che li tappezzano, su tutto ciò che la circonda, facendole apparire il tempo come se fosse rallentato, come se si trovasse all'interno di una grande piscina e tutti gli altri si muovono ad un ritmo molto rallentato. <Buongiorno a te Kiashi-Chin. Spero vivamente di lavorare bene con te oggi.> Dona una certa enfasi alla parola 'Lavorare', come a voler sottolineare, in modo velatamente intimidatorio, che pretende che quello sia fatto in quel posto. <Il mio nome è Usagi-Chan...> Attende prima che si presenta il compagno naturalmente, senza interromperlo nel suo discorso. <E' un piacere fare la tua conoscenza.> Il volto perlaceo, privo di espressione, non si stacca dalla figura dell'uomo, mentre le braccia si portano dietro la schiena e qui si avvolgono in un tenero abbraccio. [Chakra On 28/30][Sharingan attivo][Stesso equipaggiamento].

12:10 Onosuke:
 Lui si presenta e poi lo fa anche la sua compagna. Successivamente anche l'inserviente si presenta, tenendo un tono un po' scocciato per la vicenda. Potrebbe essere già un indizio del fatto che vorrebbe stare da solo. Sarà perchè non ha voglia di lavorare? Quest osi scoprirà più avanti. Intanto l'infermiera saluta, augurando un buon lavoro, e si gira per uscire dalla medesima porta da cui sono entrati. Il loro compito è aiutare a pulire, ma da dove iniziare? così si rivolge verso l'inserviente. "Mi scusi. Da dove possiamo iniziare?" chiede. La risposta è un po' confusa. In fin dei conti lui non sapeva sarebbero arrivati degli aiuti. Indica delle scope che si trovano appoggiate nell'angolo e poi dice di andare oltre la porta dietro la quale si trova un secondo obitorio un po' più piccolo e di cominciare a spazzare per terra mentre un altro pulisce gli utensili sopra i carrelli e continua dicendo che lui si occuperà di quello in cui si trovano adesso dato che ha già cominciato. Ovviamente Onosuke non si mette discutere sugli ordini dati quindi si dirige verso l'altra stanza. "Ok perfetto. Allora torneremo a lavoro compiuto. Buon lavoro Signore." dice fermandosi a prendere le scope. L'unico problema è che stando in un'altra stanza non riescono a controllarlo e forse questo è il motivo per cui sono stati mandati di là. L'asso nella manica dell'Aburame, però, sono gli insetti spia. Così proverebbe a concentrarsi. Successivamente proverebbe a formare i sigilli all'altezza del petto per attivare il jutsu: capra, cane e infine di nuovo capra. Nel caso ci fosse riuscito, da sotto la manica destra del camice uscirebbe un insetto diverso dai soliti. Questo infatti sarebbe poco più piccolo degli altri e di una colorazione in po' più sul verde. Questo andrebbe ad appoggiarsi sul dito dell'Aburame, il quale andrebbe a parlaci per dirgli ciò che deve fare a basse voce, sussurrando al minimo possibile. "Vai di là e tieni d'occhio, senza farti vedere e mantenendo una certa distanza, l'inserviente. Dopo mi dovrai dire tutto ciò che ha fatto.". L'insetto comincerebbe a volare, se tutto fosse andato a buon fine, verso l'altra stanza.[tentativo attivazione insetti spia][Chakra=24/25]

12:11 Onosuke:
 [edit chakra = 21/25]

12:23 Usagi:
 Inarca le sopracciglia minute mentre l'inserviente dona loro le disposizioni, cosa che la mette leggermente a disagio, contando in fatto che sono in quel posto per controllare proprio lui. Quindi scioglie l'intreccio delle braccia da dietro la schiena e le lascia cadere lungo i fianchi in posizione di riposo, mentre cerca di ascoltare le parole che lentamente scivolano in quella stanza. <Benissimo, vediamo di sbrigarci il più in fretta possibile, i lavori domestici non sono il mio forte. No no no.> Muove lentamente il capo a destra e a manca, impedendo tuttavia ai campanellini di suonare la loro melodia, come se si fosse chiusa in un tacito cordoglio e le campane abbiano cessato di portare nell'etere la loro melodia. Cerca così di seguire il proprio compagno nella stanza accanto, mentre questo prende le due scope. <Beh almeno faccio qualcosa...> Alza la mandritta e cerca di porgerla all'Aburame, così che possa cederle uno di quegli oggetti. <Passa qui, comincio da quest'angolo...> Indica quello più vicino alla porta con la man manca. <Poi mi faccio il resto. Lascio a te la pulizia degli utensili o ci vogliamo dividere in entrambi i compiti così da fare più in fretta ed evitare di annoiarci più del dovuto?> Il tono appare palesemente irritato, non avendo proprio voglia di mettersi a fare le pulizie, ma essendo un lavoro, tacitamente, lascia che quel senso d'irritazione le scivoli via di dosso come acqua calda. Se l'altro le avesse ceduto la scopa, impugnandola con entrambe le mani, comincia a spazzare dall'angolo, iniziando dal muro e cercando di non sollevare troppa polvere. Non manca tuttavia di continuare a mantenere attivo quel suo demoniaco potere, facendo scivolare sempre più chakra all'interno degli occhi e mantenendoli pregni di quel potere che le permette di percepire il tempo sempre rallentato. In contemporanea i propri sensi permangono in ascolto, cercando di percepire qualsiasi rumore proveniente dalla stanza adiacente [Chakra On 27/30][Sharingan Attivo][Stesso equipaggiamento]-

12:42 Onosuke:
 Una scopa a testa. La ragazza dice di partire da un angolo. Onosuke, che ha appena lasciato andare il suo insetto spia, pensa che forse è meglio fare entrambi lo stesso compito e poi passare all'altro. Almeno, così facendo, non si passar l'intera mattinata a scopare o a pulire gli utensili. "Io direi di scopare prima e poi pulire gli utensili. Sai che noia passare tutto il tempo a spazzare. E poi.. che mal di schiena." dice alla Uchiha che continua ad avere lo Sharingan attivo. Questa è la prima volta che vede quella fortissima abilità oculare attiva. La trova particolarmente affascinante, ma per lui è un mondo del tutto inesplorato. "Con quegli occhi riesci a capire cosa sta facendo dall'altra parte?" chiede del tutto disinformato. Comincia a scopare partendo dall'angolo opposto da dove ha iniziato Usagi. "Io ho mandato un mio insetto di là. In teoria non dovrebbero esserci problemi. Si tratta di un esemplare addestrato a osservare e spiare." spiega in modo tale che la compagna capisca come mai è tranquillo anche se non si trova nella stessa stanza dell'inserviente. "Finito il lavoro mi comunicherà tutto. Però, ecco, non si è mai sicuri al 100%." conclude. Continua a spazzare e cede che l'atteggiamento della ragazza è diverso da quello che ha visto qualche giorno prima e, non avendo niente altro da fare, le chiede "Comnque.. che succede? Ti vedo diversa rispetto a quando ci siamo conosciuti.". Forse sono discorsi privati? O semplicemente le rompe essere dove si trova ora? Aspetta una risposta sperando che questa arrivi. Ovviamente, nel caso la Uchiha non ne volesse parlare, lui capirebbe tranquillamente. "An.. comunque anche io non sono un tipo da lavori domestici. Ci ha sempre pensato mia madre a pulire casa. Solo ora che abito con Tenshi mi sono messo a fare qualcosa. Per fortuna che il nostro appartamento è piccolo." dice facendo una piccola risata concentrato a non farsi scappare neanche un piccolo ciuffetto di polvere. [chakra = 19/25 prima ho dimenticato di scalare 1 per l'innata attiva]

13:02 Usagi:
 Lei fa un cenno di assenso con il capo, mentre comincia a muovere le braccia reggendo la scopa il più in alto possibile, così da poter compiere movimenti minimi con le braccia e non incurvare troppo la schiena, per quanto vada palesemente troppo lenta, in quella posizione il lavoro dovrebbe risultare molto preciso ma, al contempo, altrettanto statico. <Si sono d'accordo, meglio fare entrambi le stesse cose, così non ci annoiamo. Quello si che è il veleno peggiore di tutti.> Alza gli occhi verso l'alto con sguardo esasperato, come se la cosa possa aiutarla a reprimere qualche sensazione viscida di dosso. Porta nuovamente quegli occhi dall'estremo potere sul ragazzo che si trova sull'angolo opposto della stanza, sentendo quella domanda che la blocca un attimo. Viene trapassata come da una scossa elettrica lungo tutto la schiena. <No no no...> Scuote lentamente il capo, andando a dargli le spalle e continuare il proprio compito. <Non riesco a vedere oltre le cose, li tengo attivi per ogni evenienza. Poi...> Fa una leggera pausa interrompendo per pochissimi istanti il lavoro e portare la mandritta a coprirsi gli oculi. <Li ho pagati davvero un prezzo troppo elevato per non utilizzarli.> E quindi torna a spazzare lentamente, passando le fibre minuziosamente ad ogni parte della superficie, scendendo via via sempre verso la zona opposta. <Adesso che ci penso...> Quando lui parla dei suoi insetti. <Mi sono accorta di non avere alcuna tecnica che possa spiare una persona. Devo cercare di appianare questa mia deficienza.> Un profondo sospiro esce dalle proprie labbra, cercando di dare sempre le spalle al ragazzo, come se non volesse essere vista in volto. <Ottimo lavoro quindi Onosuke-Chin.> Alza il braccio destro e fa segno con il pollice all'insù, dando la propria approvazione. <Al limite aspettiamo un po', finiamo di spazzare e cerchiamo di andare nell'altra stanza senza far rumore, così possiamo controllare se realmente stesse lavorando o meno.> L'unica cosa d'intelligente da fare in quel momento. A quella successiva domanda, sul proprio stato d'animo e il suo cambio caratteriale, si ferma qualche secondo, alzando gli occhi al soffitto. <Succede che ho bisogno di tempo per riprendermi. Presto riuscirò nuovamente a sorridere, ma adesso non ci riesco ancora...> Fa spallucce, come a volersi rintanare in sé stessa. <Si dice che gli Uchiha siano maledetti. Credo di averlo scoperto troppo presto.> Dice soltanto, senza dare ulteriori spiegazioni, ma dal tono di voce non sembra risentita, sembra calma mentre parla, segno che non le sia dispiaciuto. <Tenshi? Non mi sembra di conoscere nessuno con questo nome. La tua fidanzata.> E si volge, solo con il capo, a guardarlo di sottecchi, con uno sguardo leggermente malizioso, senza però muovere le labbra in alcun modo, pare che gli occhi lo fissino indagatori, ma il sarcasmo trasuda dalle parole. <Anche a me le faccende le faceva mia madre, io pensavo a studiare. Ma adesso...> Si stringe nelle spalle. <Mi tocca prendere una cameriera.> Intanto cerca di proseguire con quelle pulizie, senza interrompere il chiacchiericcio. <A proposito, hai sentito ciò che è successo a Kiri?> Domanda molto più interessata. [Chakra On 26/30][Sharingan Attivo][Stesso equipaggiamento].

10:27 Onosuke:
 Ascolta le parole della Uchiha mentre continua a spazzare. La polvere che si sposta ad ogni movimento non fa sperare in un buon lavoro passato dell'inserviente. Sembra che da un po' non venga pulito, cosa che in un ospedale dovrebbe essere sempre all'ordine del giorno. "Sono d'accordo. La noia è una brutta bestia. Ci sono persone che impazziscono per noia." dice concludendo con una piccola risata. Sta prendendo il lavoro che gli è stato assegnato con molta serenità. Si tratta di un compito abbastanza facile quindi non vede il motivo di rimanere stressato durante il suo svolgimento. Lascia parlare la ragazza, la quale ammette di non avere alcuna tecnica che le permetta di vedere cosa l'uomo sta, o non sta, facendo. "Direi che è un'ottima idea. Possiamo trovare una scusa per andare di là e vedere se effettivamente sta lavorando come dovrebbe." propone a Usagi che, come tutto il viaggio, è sottotono rispetto al solito. La motivazione esce dalla bocca di lei e anche il viso di Onosuke diventa più serio. Con il dolore non si gioca e, da quanto ha capito, lei ne ha provato tanto. "Certo, va bene. Nessun problema. Se non riesci a sorridere ora, lo farai quando è il momento. Nessuno ti obbliga a farlo. Ti dico solo che mi dispiace. Si capisce dai tuoi occhi che qualcosa non va. Qualcosa di molto grande." le dice per rasserenarla. Vederla così fa strano, ma non si può sempre essere al meglio durante la propria esistenza. Uno sprizzo della vecchia Usagi esce, però, qualche attimo dopo con uno sguardo malizioso che, già dal primo incontro, l'ha sempre caratterizzata. "Si è la mia fidanzata. Hai presente quando ti ho invitato a mangiare a casa mia che ti volevo presentare una persona? Ecco. Si trattava proprio di lei." le risponde. Infatti quel giorno Tenshi non era in casa quindi non è riuscito a presentargliela "Qui è lei che mette apposto la maggior parte delle volte in casa." conclude. Dopo un attimo di distrazione, i discorsi tornano seri dopo una piccola deviazione. "Si ho sentito." risponde ripensando a quando, nei panni di Tsuki, ha attaccato i volantini con scritta la notizia di Kiri per le mura dell'isola. "Proprio una brutta storia. Finita la missione avevo intenzione di andare a salutare la mia famiglia per poi tornare a Chumoku. Da là parto con Tenshi e mi dirigo a Kiri. Anche voi Kusani dovete spostarvi immagino. Vero?" chiede sapendo già la risposta che arriverà dalla Uchiha.[chakra = 18/25]

10:51 Usagi:
 La piccola Uchiha mantiene sempre alta e costante l'attenzione sul proprio lavoro, sta cercando di dare il meglio in quei leggeri e incisivi movimento con l'oggetto che stringe tra le mani e che muove lentamente per non alzare la polvere, almeno tenta di emulare l'atto della sua defunta madre quando compiva le pulizie di casa e lei, giocando con i suoi pupazzi, la guardava con ammirazione. Adesso tuttavia non è propriamente sola in quei lavori, l'altro ninja l'accompagna e la sostenta, spazzando il suo lato di obitorio nell'ospedale. Non manca di ascoltare le sue parole, soprattutto cercando di essere gentile e impedire di compiere gesti o elargire versi scortesi. <Adesso comunque non c'è sicuramente da annoiarsi, abbiamo ancora del lavoro da sbrigare, per quanto spero seriamente che quell'uomo riveli presto la sua natura.> Fa un leggero cenno d'assenso con il capo, lasciando che il chakra continui a scorrere copioso dal ventre verso le grandi iridi, continuando a tingerle di quelle forme astratte pregne d'oscurità che le donano una visione molto più pregna e nitida delle cose che la circondano, riuscendo anche a percepire, visivamente, quell'energia trascendente che la circonda, oltre a avere un rallentamento dello scorrere inesorabile del tempo. <Allora finiamo di spazzare, almeno ci diamo un tempo materiale per intervenire. Apro lentamente la porta senza far rumore, così da evitare che si svegli, se mai dovesse poltrire, così da coglierlo in fallo.> Naturalmente quella dovrebbe essere la strategia migliore da adottare in quella circostanza, soprattutto perché personalmente non ha altri modi per scoprire la realtà che si cela oltre quella porta. Fa comunque un leggero sospiro, un po' troppo malinconico, senza fermarsi dal compiere il proprio elaborato. <Lo spero.> Pone lo sguardo sull'altro ninja. <Non mi piace affatto questa situazione, ma non ci riesco. Non nego che sia successo troppo di recente, il mio dolore è una ferita ancora aperta e non posso certo credere che passi dall'oggi al domani come se nulla fosse.> Infatti un tremore prende il suo corpo, mentre stringe più forte le mani sull'asta della scopa per trattenere qualche cosa che sta uscendo, cercando comunque di evitare di cedere alla disperazione nuovamente e al pianto. Si trova in missione, per quanto non sia nulla di così complesso, ma non può permettersi di fare stupidaggini o di lasciarsi prendere da faccende personali. Fortunatamente il ragazzo cambia presto argomento, cosa che le compiace enormemente, tornando attenta ad osservarlo. <Si si si...> Fa un leggero cenno d'assenso, sembra che il modo di parlare non sia certamente cambiato. <L'avevo proprio dimenticato, almeno ho obliato il suo nome, se così possiamo dire.> Fa una leggera pausa. <Quindi immagino che tu non abbia alcun problema a ricevere il suo sostegno in queste faccende. Mi fa piacere. Spero di poterla conoscere presto allora.> Alza gli occhi verso l'alto a destra, mostrandosi comunque interessata all'argomento, ma il volto appare riflessivo. <Capisco...> Porta nuovamente lo sguardo su di lui. <In verità sono stata invitata da un'altra persona di Konoha, sembra che i ninja kusani siano andati in ferie ultimamente, non riesco a trovarne nemmeno mezzo. Quindi mi aggrego a voi appena possibile, alcune mie conoscenze hanno richiesto un aiuto. A questo punto non mi resta che partire appena possibile.> Fa spallucce, cercando così di continuare il lavoro senza interruzioni [Chakra On 25/30][Sharingan Attivo][Stesso equipaggiamento].

11:15 Onosuke:
 Continuando a scopare, un po' di pavimento è stato pulito. Si porta dietro lo sporco della zona già fatta avvicinandosi, quindi, alla zona che sta pulendo Usagi. Lei ha un piano ed è decisamente l'unica cosa da fare. "Ok ok ci sto. Nel caso non stesse dormendo, ma stesse facendo il suo lavoro, direi che come scusa potresti dire che abbiamo bisogno di sapere come pulire gli utensili. Che ne pensi?" le chiede. Avere un piano di riserva deve essere abitudine di un ninja perchè quasi mai il piano che si è deciso per primo andrà a buon fine. In realtà anche il secondo, spesso, non funziona però questo non dovrebbe essere il caso. Poi si ripassa al discorso triste, e nel viso di lei si capisce che sta soffrendo molto. Lei piega che non è una cosa che passa da un momento all'altro e questo fa si che Onosuke capisca che forse è meglio non parlarne più. Facendo così decide di rispondere solo a quello che viene dopo. "Nessun problema se ti sei dimenticata." le dice con un sorriso "te la presenterò la prossima volta che ci vediamo, ok? Facciamo che ti inviterò di nuovo a pranzo in quella che sarà la nostra casa a Kiri. Ti va bene?" le propone fermandosi un attimo dal lavoro per sgranchirsi la schiena portandola a fare una iperlordosi lombare mentre con una mano tiene la scopa. "Secondo me ti piacerà ed è una ragazza molto carina." conclude rimettendosi a lavoro. Scopare non è pesante come si aspettava. Probabilmente perchè non è solo. Fosse stato da solo si sarebbe già stancato a quest'ora. Probabilmente il parlare lo distrae a tal punto da non pensare di star lavorando. "Quindi fai il viaggio con un mio compaesano? Come si chiama se posso saperlo? Forse lo conosco." domanda incuriosito. "Comunque bene che hai qualcuno con cui andare. Che noia sarebbe stata farsi il viaggio da soli?" dice muovendo la testa su e giù come cenno di approvazione delle parole che lui stesso ha detto per rafforzarle. Tra una parola e l'altra, ha spazzato la sua metà di stanza quindi decide di andare a prendere la paletta, per raccogliere lo sporco, e il cestino che si trovano in un angolo. "Io ho finito. Se vuoi, dopo che ho raccolto le mie cose, posso finire io la tua metà mentre tu vai a vedere cosa sta accadendo di là. Ci stai?" propone con un fare curioso. Vuole vedere se è possibile beccare l'inserviente con le mani nel sacco.[chakra = 18/25][innata attiva]

11:57 Usagi:
 E così che continua, la piccoletta, a muovere la scopa per spazzare il pavimento di quel macabro luogo, non è che poi lei sia così impressionabile, al contrario è una tipetta alquanto coraggiosa, sembra che il luogo nel quale si trova non le dia nessun fastidio e continua a conversare, placidamente, con il proprio compagno di ventura, senza tuttavia fermarsi. <Credo che sia un piano decisamente ottimo. Spero bene per lui che stia lavorando. Non capisco davvero perché rischiare di perdere il lavoro per una pennichella.> Fa spallucce con uno sguardo truce, quasi esasperato, tanto che le grandi iridi vermiglie e luminose, lambite ancora dall'oscuro potere che si riversa in quegli tsubo, vanno a roteare verso l'alto. Comunque per quanto riguarda le sue movenze, cerca sempre di camminare seguendo la parte che non ha ancora passato con i crini della scopa, così da non alzare la polvere e rischiare di dover ricominciare il lavoro da capo. Sollevata appare del fatto che l'altro non insista sul discorso, stendendo un velo di mistero sul proprio dolore e passando ad argomenti molto più lieti del precedente. <Sicuramente sarà per me un piacere, soprattutto perché credo vivamente che a Kiri stia succedendo qualcosa di molto brutto, quindi presumo che dovremo stare lì per un po'. Non mi dispiacerebbe essere invitata nuovamente a pranzo. No no no.> Scuote leggermente il capo, di modo che i campanellini non possano vibrare e suonare la loro melodia, come delle campane che tacciono nei giorni di lutto e si eclissano in un rispettoso cordoglio. <Allora, dato che è carina, potrei anche pensare di spupazzarla...> Storce leggermente le labbra, senza sorridere, ma il tono appare davvero sarcastico, come se lo volesse prendere un po' in giro, appare un modo per oscurare completamente il discorso precedente. <Su su su, scherzo naturalmente, ma sarà un piacere fare amicizia con lei. Si si si.> Inarca le piccole sopracciglia adesso, quando sente quella domanda sulla persona con cui deve andare nell'altro paese. <Non è un segreto di stato..> Inclina il capo verso le dritte parti, mentre lo guarda placidamente. <Si chiama Norita Hyuga. Un ragazzo che ho conosciuto un po' di tempo addietro e che ha chiesto il supporto del mio Sharingan. Pensa che ce ne sia bisogno in quelle circostanze. Credo che per me sia un modo per svagarmi, quindi ho accettato senza problemi. Per il viaggio però non ancora ci siamo accordati, non so se lo faremo insieme, in ogni caso ci incontreremo lì. Si si si.> Intanto alza gli occhi verso l'alto a destra con fare pensieroso, cercando di poggiare l'asta di legno vicino al muro. <Benissimo allora. Lascio a te il resto. Cosa dovrei fare in caso lo cogliessi in fallo?> Storce nuovamente le labbra in modo dubbioso, senza attendere alcuna risposta dal compagno e si avvicina lentamente alla porta che da sull'altro obitorio. Fa un profondo sospiro ponendo la schiena a poggiarsi dolcemente sulla superficie lignea e la mandritta si solleva per avvolgere dolcemente la maniglia con le dita ossute. In modo dolce, come se fosse cullata da un tenero amante, la mano si ruota e con un movimento lieve comincia a dischiudere l'uscio e sporgere il volto in quell'apertura così che i grandi occhi vermigli si posino sulla scena all'interno della stanza. Cerca di proseguire quell'apertura altrettanto lentamente sino a che non riesca a vedere tutto in modo chiaro e distinto. Il più demoniaco di tutti gli sconvolgimenti è quello che unisce il profondamente inatteso con il grottescamente incredibile. Nulla di ciò che ha pensato l'Uchiha sino a quel momento può paragonarsi all'orrore che scaturisce dalla bizzarra prodigiosità della visione che ora si apre dinanzi ai suoi occhi e all'assurdo che essa implica. La scena in sé stessa è semplice e, allo stesso tempo, sbalorditiva perché si riduce a questo: l'impiegato dell'ospedale si trova steso sul tavolo degli attrezzi, al momento spiegati al suolo con precisione, completamente denudato dei suoi abiti così che tutta la pelle sia in bella mostra; ma la cosa più sconcertante consiste proprio nella presenza di una seconda figura, pallida ed emaciata, altrettanto nuda e di sesso femminile. Non è una persona viva, ma un cadavere con il quale si trova avvinghiato in un abbraccio mortale e dalle disgustose fattezze se non altro per l'idea che questa ha dietro di sé. Spalanca con forza la porta e cerca di riversarsi nella stanza sbattendola. <Che cessi questa follia!> La voce è alta e il tono alterato, per quanto sempre acuta e fanciullesca. Tanto che l'uomo salta dalla paura da sopra il banco da lavoro [Chakra On 14/30][Sharingan Attivo][Stesso equipaggiamento].

12:30 Onosuke:
 Alla prima esclamazione di Usagi, lui non sa cosa rispondere. In effetti quale sano di mente vorrebbe perdere il lavoro per una dormita? Nessuno immagina, ma evidentemente l'inserviente non è uno con tutte le rotelle apposto. Così il discordo si lei va avanti senza interruzioni fino a quando la Uchiha, per rispondere alla domanda di Onosuke, pronuncia il nome di Norita Hyuga. A quanto pare anche lei conosce il giovane possessore del Byakugan. "Lo conosco Norita. Abbiamo fatto l'accademia insieme e siamo stati promossi a Genin circa lo stesso periodo. Lui e Tenshi sono molto amici e hanno fatto l'esame finale del percorso accademico insieme. Com'è piccolo il mondo." dice a Usagi mentre questa continua a scopare per terra con tanta precisione. "Beh. Se succede che dovessi partire da sola, puoi unirti a me e a Tenshi così da avere un po' di compagnia. In più sarebbe una scusa per presentartela prima." le propone. In questo periodo, oltre ovviamente alla noia di viaggiare da soli, non è consigliabile trovarsi per le strade senza compagnia. Il Dio sembra attaccare randomicamente, ma il suo obiettivo è quello di riprendersi il chakra e le prede sole sono le più facili da colpire. Neanche il tempo di cominciare a scopare la parte di lei, che questa si lancia verso la porta per spiare. "Nel caso lo trovassi non lavorare, chiamami. Ok? Così siamo due testimoni. Altrimenti sarebbe la sua parola contro la tua." consiglia, ricordandosi comunque che il suo insetto è ancora là e che quindi ha visto tutto. Vede Usagi muoversi piano piano senza provocare rumore. La vede aprire la porta dolcemente e poi la vede porgere la testa in modo tale da riuscire a intravedere oltre la fessura. Ad un certo punto un urlo da parte della Uchiha che sembra alquanto alterata. Onosuke subito si domanda di che follia stesse parlando e subito dopo si fionda, anche lui, verso la porta. Ciò che vede una volta arrivato è una scena alquanto raccapricciante. L'uomo si trova nudo, in piedi di fianco al tavolo con le mani aperte a nascondere ciò che per un uomo è più caro al mondo. Sopra il tavolo si trova un corpo dalle fatture femminili molto bianco e completamente senza vestiti. "Mi può spiegare cosa sta facendo?" chiede all'inserviente avvicinandosi a lui, quindi superando Usagi. "Si rivesti subito! Ci sono delle signorine qua dentro!" dice con tono parecchio alterato. Poco gli manca per insultarlo, ma riesce a contenersi per il suo bene. Arrivato ai piedi del tavolino, prendere un telo da terra, che probabilmente serviva per coprire il cadavere, e lo distende al suo posto. "Usagi-chan. Dobbiamo chiamare qualcuno per avvisare dell'accaduto. Faccio io o fai tu?" domanda girandosi verso la ragazza.[chakra = 17/25][innata attiva]

13:00 Usagi:
 Tralasciando la propria domanda, anche molto calzante per la circostanza in cui si trovano i due ninja, l'Uchiha non manca di ascoltare compiaciuta e, allo stesso tempo, interessata, le parole dell'altro, con uno sguardo intenso. <Interessante, la cosa mi compiace, d'altronde mi fa solo stare più tranquilla.> Fa un leggero cenno del capo, mentre sente la proposta portata dalle labbra del ragazzo. Cosa che le fa sollevare lo sguardo verso l'alto a destra, mostrandosi meditabonda per qualche attimo, come se stesse riflettendo su qualcosa in particolare. <In realtà avrei un'altra missione a breve. Una di classe C...> Lo informa candidamente, come se dalla voce non trasparisse il benché minimo segnale di timore o fastidio, lo dice con una tranquillità disarmante. <Se foste così gentili da aspettarmi, entro questa settimana dovrei portarla a termine facilmente, sono insieme ad un Kusano. Sperando che sia capace.> Fa spallucce. <Mi farebbe piacere comunque venire con voi.> Lo informa in quel modo, anche perché non vuole certamente intraprendere il viaggio da sola, allo stesso tempo le farebbe piacere che qualcuno non la faccia stare con i suoi stessi pensieri e ricadere nella disperazione. <Accetto molto volentieri la vostra compagnia. Si si si.> Detto questo lascia andare la scopa ed esegue le sue movenze per avvicinarsi al porta e notare quell'orripilante scena che, probabilmente, le resta impressa per molto tempo nella mente, anche per il disgusto che l'è salito in quel momento. Penetra con decisione nella stanza e lo guarda trucemente, lasciando che i grandi occhi, ricolmi di Chakra, vadano ad analizzarlo senza sostare ovviamente sulle sue intimità. <Sei un essere talmente disgustoso che mi fa anche ribrezzo guardarti.> Dato che il compagno non è altrettanto lapidario con le parole, ci pensa lei per entrambi, lasciando che il ninja la superi senza problemi e ricopra il suo compito. E' proprio su di lui che torna a spostare i grandi occhi rossi, ascoltandone le parole e facendo scattare il capo verso destra con vigore. <Sei troppo buono Onosuke-Chin...> Contando che sia stato davvero un galantuomo a non averlo insultato e inveito contro. Lei non ha avuto la stessa repressione a tal proposito. Ascolta quella domanda e fissa l'uscita serrata lasciando che le leve inferiori si muovano celermente in quella direzione prima ancora di rispondere. <Non resterò in questo posto un secondo di più. Vado ad avvisare la ragazza all'ingresso, tu pensa a quel verme.> Disgustata cerca di raggiungere l'uscio e uscire dall'interno della stanza il più in fretta possibile, così da chiudere la porta alle proprie spalle e muoversi in direzione della guardiola. Solo quando fosse giunta davanti a questa e notando la ragazza al suo interno, muove la voce. <Abbiamo un serio problema, troppo serio. Abbiamo trovato l'inserviente in atti davvero privi di costume. Quindi seguimi, così possiamo chiarire questa storia.> L'altra pare un po' accigliata, forse non capendo cosa stia succedendo, ma comunque segue l'Uchiha che si muove a ritroso per tornare nuovamente verso l'obitorio, percorrendo tutto il corridoio e penetrando nuovamente nella sala ove si è svolto il misfatto. <Ecco.> Le fa segno di penetrare, così da poter costatare tutto l'accaduto. [Chakra On 23/30][Sharingan Attivo][Stesso equipaggiamento].

13:35 Onosuke:
 Lascia il discorso della partenza per dopo. Ora deve pensare alla missione che, da un momento all'altro, ha preso una piega inaspettata. Sente la ragazza inveire verso l'inserviente che si trova ancora nudo in piedi davanti a lei. Come darle torto. Quello che è successo è davvero raccapricciante e per questo non le dirà di tranquillizzarsi. La vede poi avviarsi verso l'uscita e la sente dire che andrà lei a chiamare qualcuno. Una volta uscita dalla stanza, lui si rivolge all'inserviente. "Dato che non è un buon vedere, la prego di rimettersi almeno le mutande. A breve arriverà la sua collega quindi è meglio preservare un minimo di onore." gli dice guardandolo. Questo, in un istante, si piega per raccogliere l'intimo senza dire una parola. Ora bisogna solo aspettare che Usagi ritorni con l'infermiera. Intanto Onosuke si gira verso la direzione in cui si trova il suo insetto spia. "Torna qua." dice. Agli occhi dell'unico presente sembrerebbe come se l'Aburame stesse parlando da solo. Poco dopo, si potrebbe vedere l'insetto appoggiarsi sull'indice della mano destra del ragazzo che poco prima era stato rivolto verso il cielo davanti alla sua faccia. "Cosa hai visto?" domanda al suo piccolo compagno il quale gli racconta tutta la vicenda. L'uomo, dopo aver mandato i due Genin nell'altra stanza, ha lavorato per qualche minuto pulendo per bene il tavolo. Subito dopo ha aperto una delle porticine del muro, dentro alla quale si trovava la donna che ora si trova fuori sotto il telo bianco messo da Onosuke con cura. Dopo averla sollevata e messa nella sua attuale posizione, si è assicurato che la porta dietro la quale c'erano i due ninja fosse chiusa e poi si è spogliato. Completamente nudo si è steso accanto al cadavere e, dopo averlo abbracciato, ha appoggiato la testa sopra il petto di lei. Questo è quello che è successo per filo e per segno. Appena finito di dialogare con l'insetto, dalla porta entra Usagi seguita dalla infermiera che all'inizio della mattinata li ha scortati fino all'obitorio. "Mi spiace dirle che il suo collega è stato trovato completamente nudo affianco al cadavere di questa povera donna. Non so quante volte lo abbia fatto da quando lavora qua, ma anche se fosse la prima volta non è un atteggiamento che può restare impunito. In questo momento il nostro lavoro è finito. L'altra stanza ha il pavimento pulito. Mancano sono gli utensili. Arrivederci." dice avviandosi verso l'uscita dove si trova Usagi. Nel mentre si slaccia il grembiule e unavolta di fianco alla infermiera le dice "Questo lo lascio in spogliatoio dove l'ho trovato.". Così esce da quella stanza e, passando prima per lo spogliatoio, esce dall'ospedale. La cosa che è successo lo ha turbato parecchio. Non tanto per aver visto un uomo nudo, ma tanto per aver assistito ad un gesto disonorevole come l'abuso di un corpo morto. I morti dovrebbero essere lasciati in pace. Appena uscito si rivolge a Usagi per riprendere il discorso di prima "Nessun problema. Ti aspetteremo. Se mi dici il giorno della missione, ti dico che ci troviamo la mattina dopo verso le sette all'uscita del villaggio. Ok?". Così aspetta la risposta di lei, per poi dirigersi verso la casa dei suoi genitori. "Vieni con me? Mi bastano solo dieci minuti e poi torniamo a Chumoku."[END]

13:42 Usagi:
 Lascia che il suo collega si occupi dell'uomo, anche perché non vuole restare in quella stanza, non vuole assistere più a quello scempio. Quindi corre a chiamare la ragazza e la lascia entrare nella stanza. Lei aspetta fuori, dato che già ci sta pensando l'altro ninja a dare spiegazioni, tanto che anche la segretaria pare molto scioccata da quella situazione. L'Uchiha attende che tutto sia concluso e che il ragazzo esca dalla stanza e si rivolge a lei. Fa quindi un cenno d'assenso con il capo, di modo che possa lasciar intendere di aver compreso. <Sicuramente, entro domani dovrei venire a conoscenza della data precisa, ti faccio sapere senza dubbio. L'ora di partenza è più che egregia, quindi non avrò problemi ad alzarmi. No no no.> Lei se lo toglie il camice, ma anche quando il ninja esce dallo spogliatoio lo tiene ancora in braccio. <Non intendo lasciarlo qui. Lo voglio come ricordo. Si si si.> Fa anche un leggero cenno di assenso. <Si senza dubbio, torniamo insieme.> E detto ciò si avvierebbero entrambi verso l'uscita per tornare sull'isola. [END].

Missione di Classe D
Avendo degli indizi che un inserviente dell'obitorio dell'ospedale sia un fannullone e non adempie ai suoi compiti, la segreteria chiama dei Ninja per scoprire la verità. Onosuke e Usagi si presentano all'edificio venendo accolti dalla segretaria che li accompagna nello spogliatoio per indossare il camice. Dopo li fa entrare nell'obitorio presentando l'inserviente che sembra alquanto infastidito dalla loro presenza. Comunque li fa accomodare nella sala adiacente per pulire il pavimento e gli attrezzi da lavoro. Loro cominciano a spazzare al suolo, chiacchierando di problemi personali e questioni empiriche. Solo dopo che hanno finito Usagi si dirige di soppiatto nella stanza principale notando una scena raccapricciante dove l'inserviente, totalmente svestito, si è addormentato al fianco del cadavere di una giovane ragazza. Subito avvisano la segretaria e lo denunciano, risolvendo così la missione.