Esame Genin [Katsu]

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Il meteo odierno non si prospetta molto favorevole per gli esami genin ma questo di certo non fermerà i sensei, ordinati dallo stesso Hasukage nel continuare gli allenamenti ed esami per sfornare quanti più possibili Genin data la situazione attuale. La zona attuale è nella seconda palazzina al quinto ed ultimo piano, di fatti quel piano è addobbato con svariati alberi, reti di contenimento in caso di cadute o voli accidentali, dei massi ed un terreno erboso, il tutto per avere quanti più dettagli possibili che si possono incontrare in un combattimento ordinario. Totoro, conosciuto da tutti i ninja di qualsiasi grado come il braccio destro di Yukio, presenta ed organizza i combattimenti. <Jurey e Katsu! È il vostro turno!> Essi sarebbero proprio difronte alla porta che darebbe all’esterno di quell’enorme terrazzo, le porte aperte permetterebbero di vedere la situazione e ciò che è successo nell’ultimo incontro. Un ragazzo è messo sopra all’altro, un kunai fra le mani ricoperto di sangue. Un gruppo medico in direzione dei due per portarli via il prima possibile e dare cure immediate a quello che è rimasto ferito <Li sopra prendete tutto quello che vi serve> indicando un tavolino sotto una piccola tettoia appena dopo a porta sul quale ci sono innumerevoli armi ed oggetti che potrebbero essere necessari per il combattimento. Per ora iniziano unicamente i convenevoli di partecipazione. [GO!]

Sono una persona che mette ansia.
Fato eseguito alle ore: 18:12, tempo massimo per azione: 15 minuti, per questo giro arrotondiamo fino alle 18:30. Buona continuazione

18:30 Katsu:
  [Palazzina] Il giorno dell’esame è finalmente giunto e lui si trova già da qualche tempo all’entrata di quell’arena fatta di verde, alberi e reti contenitive. Inutile dire che è un fascio di adrenalina, ansia e tanta determinazione. Ha spesso digrignato i denti, giochicchiato con le mani e camminato in circolo, ma l’espressione è sempre la stessa, seria ed affilata sul volto. E’ un individuo alto un metro e ottanta, il fisico tonico e longilineo, i capelli color platino e la carnagione albina. Indossa un paio di sandali comodi di colore nero a cui si uniscono un paio di morbidi pantaloni da ginnastica, anch’essi neri. Alla gamba mancina ha fatto per la prima volta la sua comparsa un portakunai, in cui sono inseriti cinque shuriken e cinque kunai. Muove un piede e poi muove anche l’altro. E poi sente il suo nome e sbuffa leggermente, lo sguardo che si perde nel vuoto per qualche attimo. E poi si decide a muovere un piede che lo porta leggermente avanti. Inquadra prima Totoro, al quale fa un cenno d’assenso e quindi andrebbe a tentar di cercare con lo sguardo il proprio avversario. Ma solo per una frazione di secondo. Dirige quindi verso il tavolino indicato da Totoro-Sensei e andrebbe a guardare attentamente e a tentare di afferrare un portaoggetti, qualora ci fosse, nel quale vorrebbe infilare una bombaluce, un fumogeno e due fuuda con tronchetti sigillati da sostituzione, nient’altro. Qualora fosse riuscito in tutto ciò si sarebbe legato il portaoggetti in vita, facendolo pendere sul fianco sinistro. [Equipaggiamento – Portakunai: 5 shuriken, 5 kunai – (eventualmente) Portaoggetti: due fuuda con troch. Sost. Sigillati, una bombaluce, un fumogeno]

Katsu e Jurey si riforniscono senza alcun tipo di problema, un cenno di Totoro al termine di ciò li inviterebbe a recarsi sotto la pioggia, al centro di quell'ottagono che è il terrazzo. Se Katsu seguirebbe le indicazioni di Totoro, dalla propria prospettiva avrebbe a tre metri l'avversaria, una ragazzina di esile corporatura, non ha mai parlato e mai detto niente, fredda in tutto e per tutto. Oltre a lei, Totoro è al suo lato sinistro a una quindicina di metri di distanza. Sulla sua destra un albero a quattro metri e dietro di se un masso alto tre metri e largo sei con una forma irregolare ma stile piramidale. Nel momento in cui Katsu andrebbe a mettersi in posizione, una strana onda d'urto pervaderebbe il proprio corpo, può essere che il vento in quella zona spinga molto di più e la pioggia non aiuterebbe di certo al combattimento o alla situazione. Un lampo all'orizzonte gli rimbomberebbe nelle orecchie, un forte boato ed un senso di adrenalina che prenderebbe il sopravvento "RICHIAMATE IL CHAKRA ED INIZIATE" Forti le parole di Totoro che stranamente si sentirebbero nitide anche sotto quella pioggia. A Katsu il primo turno su come comportarsi e come richiamare il chakra.[GO!]

18:53 Katsu:
  [Palazzina] Pioggia e vento vengono già adocchiati dalla partenza. Si lega il portaoggetti alla gamba sinistra e si dirige proprio dove indicato da Totoro-Sensei, che adocchia e del quale sente le parole. Annuisce e guarda la ragazzina con altrettanta freddezza. Sente quell’onda d’urto e si concentra in un mutuo tentativo di capire da che parte tira il vento, eventualmente. Un occhio quindi va anche alla pioggia e quindi al lampo. Va automaticamente a portare le mani ad un incrocio tale che dovrebbe portarle ad effettuare il sigillo della capra proprio all’altezza del centro del petto. Tenterebbe di escludere dalla propria mente tutto ciò che viene dall’esterno e di concentrarsi solamente su sé stesso, sul proprio occhio interiore che vorrebbe andare a tentare di dividere il corpo, idealmente in maniera orizzontale in due metà perfette. Preso il necessario tempo per visualizzare questa immagine, tenterebbe dunque di andare a trovare le due sfere. La sfera spirituale dovrebbe trovarsi al centro della fronte e se la figura nella testa con il colore rosso. La sfera fisica, invece, andrebbe a tentare di trovarla proprio al centro del ventre. Tenterebbe quindi di metterle a fuoco bene, di prendersi il suo tempo, senza fretta, per farlo. Il passo successivo, dunque, sarebbe andare ad attuare quello sforzo di volontà diventato oramai più familiare, uno sforzo importante con il quale vorrebbe andare a comandare ad entrambe le sfere di virare sul proprio asse in maniera contemporanea e costante, così che esse possano mettersi in moto correttamente. Si prenderebbe il tempo necessario per attivare quelle due sfere e solamente raggiunta una tale consapevolezza, tenterebbe di effettuare due operazioni di spostamento, eppur in contemporanea una con l’altra: la sfera spirituale dal centro della fronte tenterebbe di muoversi verso il basso, quindi attraverso gli occhi e giù nelle gote, attraverso la bocca e attraverso la gola, fino ad arrivare allo sterno, che vorrebbe far da tramite perché essa transiti e si fermi proprio al centro del petto, dove dovrebbe incontrare la corrispettiva fisica che dal centro del ventre tenterebbe di seguire il percorso che vorrebbe portarla su attraverso il ventre stesso e quindi attraverso le costole. Il flusso che vorrebbe condurle a quella destinazione comune, il centro del petto, tenterebbe di essere costante e fluido. Così come costante vorrebbe essere il flusso che, nell’idea del ragazzo, vorrebbe portare queste due compagini ad entrare in contatto tra loro, a cercarsi e a mescolarsi con sempre maggior vigore per dar luce a quella forza a cui si è ormai abituato, il chakra. [Tentativo impasto chakra – 4/4 turno][Eventualmente chakra 10/10] [Equipaggiamento – Portakunai: 5 shuriken, 5 kunai – Portaoggetti: 2 fuuda con troch. Sost. sigillati, 1 bombaluce, 1 fumogeno]

Katsu esegue correttamente il chakra, stessa cosa che farà anche la sua avversaria, essa però risulterebbe stranamente più veloce, di fatti proprio nel momento in cui Katsu è in procinto nel rilasciare il sigillo per il richiamo del chakra, Jurey è già li, difronte a lui. Un po' strana come cosa del resto essendo Deshi. Senza perdere alcun tempo, la ragazza caricherebbe il pugno destro all'indietro, abbassandosi con il busto per arrivare ad una altezza di vita nei confronti del ragazzo, gli occhi della ragazza mirerebbero proprio alla bocca dello stomaco di Katsu, intenzionata a bloccargli il respiro prima che i giochi possano iniziare. Totoro inizierebbe a parlare, è come se la sua voce fosse proprio all'interno della testa di Katsu e dell'altra ragazza "Ah, ho dimenticato di dirvi che è all'ultimo sangue, sono cambiate un po' le regole" La ragazza vestirebbe con un semplice short nero che lascerebbe visibili le proprie esili gambe, un paio di sandali shinobistici del medesimo colore ed un corpetto color viola scuro a coprire il seno, niente di più. I capelli sono d'un colore azzurro spento, già rovinati causa della pioggia, per questo motivo coprirebbero in parte il lato sinistro della ragazza. Gli occhi ambrati scattano prima sul viso di Katsu e poi sul punto in cui vorrebbe bersagliare, come intenzione precedente: la bocca dello stomaco. A Katsu ora la possibilità di difesa o contrattacco in merito.[GO!][1/4 per difenderti dall'attacco]

19:52 Katsu:
  [Palazzina] Il combattimento inizia e il ragazzo è confortato da quella familiare sensazione di potenza che il chakra provoca. Lo sente circolare dentro di sé, ma non ha il tempo materiale di rendersene conto che si trova la propria avversaria dinanzi a lui. Ne osserva i movimenti, ma ancor prima che le intenzioni della deshi diventino chiare, i piedi tenterebbero di piantonarsi bene a terra in perfetta parallela e vorrebbero essere seguiti dalle caviglie, che sarebbero pronte a reagire di conseguenza, mentre le ginocchia comanderebbero già una piccola flessione verso il basso, che tenterebbe di esser seguita dai muscoli quadricipiti delle gambe. Il tronco vorrebbe agire di conseguenza, con la schiena diritta, ma i muscoli addominali pronti a sostenere un repentino spostamento nel caso di un attacco che arriva e che diviene abbastanza chiaro nel momento in cui la ragazza porta il pugno destro indietro. I propri piedi tenterebbero di ancorare il terreno con ancora maggior potenza e le caviglie vorrebbero essere gli arti che si fanno carico di trasferire tutta la potenza del proprio corpo e quella dei muscoli delle gambe, che tenterebbero di gonfiarsi e conferire potenza ed esplosività, dei polpacci che tenterebbero di sostenere il moto e dell’addome, che vorrebbe conferire quella potenza necessaria per schivare il colpo. Il tutto tenterebbe di risolversi in uno scarico repentino di peso, come un colpo di mazzafionda che vien lanciato all’improvviso. Come nessuna indicazione vorrebbe dare alla ragazza sul proprio spostamento fino all’ultimo: i piedi, infatti, proprio al momento dello scatto tenterebbero di virare alla propria sinistra, così come le ginocchia che vorrebbero seguirne il corso. Il proprio obiettivo è portarsi fuori dalla traiettoria di tiro della deshi sua avversaria sfruttando la direzione a lui più congegnale e libera, la parte del corpo che dalla deshi non è stata utilizzata. Uno scatto che tenterebbe di essere di circa quattro metri, così da riprendere la distanza di sicurezza da lei. Le parole di Totoro le ha sentite e registrate, anche se non ha dato segno d’averle intese. [Difesa – spostamento 4 metri 1/4][chakra 10/10] [Equipaggiamento – Portakunai: 5 shuriken, 5 kunai – Portaoggetti: 2 fuuda con troch. Sost. sigillati, 1 bombaluce, 1 fumogeno]

19:54 Katsu:
 Edit: [Agilità 15]

Spostamento alla sinistra, destra del PNG libera
Totoro osserverebbe da quella distanza lo scontro, uno scontro che resterebbe totalmente immutabile per lui, due figure che si stanno guardando e niente di più. La ragazzina che eseguirebbe il colpo si troverebbe con Katsu a scattare verso la sua destra, gli occhi ambra punterebbero lo spostamento di quest’ultimo e di conseguenza la mano sinistra andrebbe a poggiare sul terreno, il pugno destro come fallimento di colpo essendo che Katsu schiverebbe senza problemi aiuterebbe alla ragazza a sbilanciarsi, in tal modo, ritrovandosi con le gambe quasi sollevate da terra grazie ad entrambe le mani che poggerebbero al suolo, tenterebbe di eseguire un colpo di tallone con il piede sinistro per bloccare l’avanzata di Katsu nel lato in cui si stava dirigendo. Il colpo verrebbe portato a compimento e a contatto con la mandibola del ragazzo, lato sinistro, andrebbe ad atterrarlo. Di fatto il tallone sinistro, impattando con la mandibola del ragazzo in moto andrebbe a creare una sottospecie di muro unicamente per il viso, lasciando che le gambe svolazzino ancora per la loro traiettoria fino a ritrovarsi al suolo, così come loro anche l’intero corpo sotto la figura della esile ragazzina. Essa arretrerebbe di due metri, come a voler dare una tregua al ragazzo, una sottospecie di sfida per lui. D’altro canto, katsu forse per l’adrenalina o forse per chissà quale altra situazione non riesce ad accusare il dolore e tanto meno non riesce a percepire l’erba umida causa pioggia ma il proprio tatto percepirebbe unicamente un’erbetta asciutta, come se fuori non piovesse. [GO!]

21:52 Katsu:
  [Palazzina] Effettua quello spostamento ma si vede la ragazzina che alza i talloni e il risultato è che gli arriva un calcione dritto sulla faccia, del quale tuttavia non sente veramente il dolore. E poi finisce a terra, capitombola lì sull’erba. Sbuffa e sta quasi per rialzarsi, quando un particolare giunge nelle proprie percezioni. L’erba non è bagnata al tatto e la ragazzina è veloce. E com’è possibile che un calcio in faccia non provochi alcun dolore, ma altri tipi di sensazioni? E la ragazzina è davvero così veloce? Pensieri che si annidano nel cervello del ragazzo entro poche frazioni di secondo. Sì, perché si guarda la ragazzina, ma solo per un momento, perché ecco che le proprie mani tenterebbero di andare ad intrecciarsi ancora una volta nel tentativo di formare il sigillo della capra proprio lì, all’altezza del petto. Tale sigillo vorrebbe fare da impulso al proprio chakra, sul quale tenterebbe di concentrarsi e del quale tenterebbe di prendere nuovamente possesso. L’immagine che si crea nella propria mente è quello di un enorme bacile pieno di chakra fino all’orlo. Successivamente la mente evocherebbe l’immagini di due mani invisibili che agitano tale bacile con una forza che dapprima è assai modesta, come una pentola d’acqua che bolle a fuoco lento, come un terremoto, la cui magnitudo è all’inizio lenta ed impercettibile. Così tenterebbe di dare quell’impulso al chakra che vorrebbe portarlo ad agitarsi con un modesto moto. Tale moto, nelle proprie intenzioni, sarebbe intenzionato ad aumentare in maniera lenta ma costante, sempre di più, come un terremoto la cui magnitudo aumenta e aumenta sempre di più, fino ad arrivare al massimo. Una volta arrivato al massimo del suo moto. Tenterebbe di mantenere quel moto costante, mentre con un altro sforzo della propria volontà, tenterebbe di mantenere quella massima potenza e contemporaneamente l’immagine nella propria mente sarebbe quella di una camera magnatica che viene invasa da un mare di lava a piena potenza: allo stesso modo vorrebbe dare impulso al quel chakra di dirigersi verso l’esterno in un flusso roboante, veloce e repentino che possa disturbare, contrastare ed interrompere la connessione tra il chakra dell’avversaria e la propria mente, dovunque essa si trovi ed indipendentemente dalla sua posizione. Non solo, perché una mano, la mancina, fatto tutto ciò, andrebbe repentinamente a dirigersi al portaoggetti, dove tenterebbe di trovare la bombaluce presa in precedenza. Se la trovasse non la tirerebbe comunque fuori dal portaoggetti, in maniera da non rovinare l’eventuale effetto sorpresa. Quello che tenterebbe di fare, invece, è riprendere possesso del proprio chakra, di focalizzarlo ancora una volta. Tenterebbe, dunque, di muoverlo dal centro del petto fino a guidarlo attraverso lo sterno e quindi per farlo transitare nella clavicola sinistra, che dovrebbe portarlo quindi alla spalla e una volta transitato qui lungo i bicipiti, gli avambracci e i polsi, fino a guidarlo lungo le dita, dove vorrebbe fuoriuscire per essere irradiato nella bombaluce, che vorrebbe essere innescata. Solo allora essa vorrebbe essere repentinamente tirata fuori dal portaoggetti e il braccio vorrebbe tendersi all’indietro con un movimento repentino della spalla e delle braccia, che vorrebbero tendersi all’indietro come a caricare una mazzafionda e quindi, coordinate dallo sguardo, seguirne il corso, andando a scaricare il colpo in avanti. Un colpo che vorrebbe portare la bombaluce a quattro metri di distanza e, così facendo, quantomeno stordire la sua avversaria ed evitare ulteriori attacchi. Chiude gli occhi, chiaramente, portando il braccio libero davanti agli occhi, a fare scudo, appena la bombaluce lascia la sua mano. [Rilascio illusorio – 3/4 turni + uso bombaluce 1/4 turni][chakra 6/10] [Equipaggiamento – Portakunai: 5 shuriken, 5 kunai – Portaoggetti: 2 fuuda con troch. Sost. sigillati, 1 fumogeno]

21:53 Katsu:
  [Palazzina] Edit: [Houjutsu 5]

Totoro dalla sua posizione osserverebbe la figura di Katsu che inizierebbe a tremare verso l'esterno "Uhm... Che l'abbia capito? Vabbè... Vediamo" Mugugna appena andando ad aumentare il dosaggio di chakra e di potenza in quella tecnica. Nella realtà la ragazza invece ormai è già svenuta al suolo, un gruppo medico si sta avvicinando a lei per portarla via, ed ora in quello spiazzale Katsu, ricoperto d'acqua con i vestiti zuppi, è l'unico rimasto. Il rilascio illusorio è impeccabile, sicuramente è ben strutturato e potrebbe fuoriuscire da un semplice genjutsu senza alcun tipo di problema, ma se si trovasse contro un ninja con una netta differenza di abilità come ci si potrebbe comportare? Al termine del rilascio Katsu non riesce a completare alcun tipo di azione, il corpo inizierebbe a farsi pesanti, costretto ad accasciarsi lentamente al suolo. Il cuore verrebbe stretto da una morse gelida, una sottospecie di artiglio a stringere il suo organo lentamente, ai polmoni inizia a pompare meno aria e la vista sta iniziando a venir meno. La situazione attualmente non è delle più rosee, il contrario, qui si sta rischiando sul serio la vita e questa situazione soltanto ora può essere concepita da Katsu. Nell'illusione la figura della ragazzina ripartirebbe all'attacco, dietro di essa un'ombra di un demone prenderebbe il sopravvento avvolgendola, un viso demoniaco prenderebbe forma alle spalle di quella ragazzina, occhi bianchi e vuoti così come la sua bocca che forma un sorriso tetro. Passo dopo passo, lentamente, la ragazzina sta iniziando ad accorciare le distanze con Katsu, come se i problemi non bastassero ovviamente. Nella testa del ragazzino una voce oscura prenderebbe il sopravvento fra tutti i suoi pensieri, voce bassa e lugubre "Non puoi farcela" [GO!]

22:49 Katsu:
  [Palazzina] Non ci riesce. Non riesce in nulla di quello che si era preposto. Rimane semplicemente lì, per terra, ignaro di quello che sta avvenendo nella realtà, ma ormai certo che si tratti di un genjutsu. E quello che succede è di certo evocativo e il cuore inizia a tambureggiare nel petto, l’ansia che minaccia di prendere il sopravvento su di lui. E tirerebbe pure un respiro, se non fosse che sente una fitta pazzesca e freddisima al cuore. Istintivamente una mano si porta all’arto. Sgrana gli occhi e boccheggia istintivamente. Sente i polmoni pompare meno aria, sente che la vista si appanna e la consapevolezza che oramai non gli è rimasto molto tempo si fa strada. Digrigna i denti e sente quella voce. <… Questo… lo dici tu. A… a costo di restarci secco… fosse l’ultima cosa che faccio… verrò seppellito… con… quel dannato… coprifronte> le forze si fanno sempre meno, sbuffa e tossisce ed è per questo che una mano tenta di andare al portakunai, nel tentativo di afferrarne uno con la mano dominante, la mancina. Fatto ciò tenterebbe di serrare la stretta sul manico dell’arma. Tenterebbe quindi alzare il proprio braccio destro ed avvicinarlo al corrispettivo, così da tentar di passare l’arma da una mano all’altra. Volta il capo verso la propria mancina, così che il proprio braccio sinistro gli sia perfettamente visibile, almeno per quel poco di vista gli resta. Deve ottimizzare le forze, lo sa e gli resta ben poco tempo per farlo. Digrigna i denti e tenterebbe di richiamare le ultime forze e di convogliarle tutte all’altezza del braccio destro. La spalla comanderebbe un movimento che vorrebbe andare a tenderla al massimo all’insù, verso la testa, mentre il proprio gomito comanderebbe all’avambraccio di formare col bicipite un angolo retto, mentre la mano continuerebbe a stringere con forza il kunai, la punta rivolta verso il basso. In tutto questo lo sguardo è fisso e concentrato solo su un punto: l’inizio del proprio avambraccio, che tenterebbe, malgrado lo svenimento e la cecità che stanno per giungere, di essere quanto più fermo possibile, i denti digrignati dallo sforzo. Quelle ultime forze rimane tenterebbero, dunque di esser concentrate in quell’ultimo, disperato gesto. Con un gesto la spalla comanderebbe un rapido movimento all’ingiù, come una mannaia che cala inesorabile sul proprio bersaglio. Infatti è la spalla che vorrebbe caricare il colpo della velocità necessaria perché il colpo penetri in profondità, mentre il proprio bicipite vorrebbe restare fermo e conferire potenza, incrastrato con l’avambraccio in quell’angolazione, al colpo, così da provocare quanto più dolore possibile. Il colpo vorrebbe essere portato con estrema determinazione prima di tutto, ma anche con potenza e velocità ed impattare sull’inizio del proprio avambraccio, il punto che sta cercando di mettere a fuoco dall’inizio. Non vorrebbe fermarsi, almeno nelle intenzioni, ma tutt’altro. <AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!> sarebbe un ringhio che vorrebbe uscire dal petto, mentre, col kunai stesso, se avesse impattato sul proprio avambraccio, vorrebbe tirare con quanta più forza possibile verso il basso, così che il dolore sia più acuto. Idealmente dovrebbe strappare vene, arterie, tendini e tutto quello che la lama del Kunai incontra sul suo cammino e fino a che le forze di Katsu gli consentiranno di andare giù lungo il braccio, nel mutuo tentativo di metter fine a quel genjutsu. [Uso Kunai con bersaglio il proprio braccio sinistro 2/4 turno][chakra 7/10] [Equipaggiamento – Portakunai: 5 shuriken, 5 kunai – Portaoggetti: 2 fuuda con troch. Sost. sigillati, 1 fumogeno]

Nella reltà Katsu inizierebbe a muoversi, il tremolio accompagna l'intero suo corpo e le mani inizierebbero a muoversi proprio nei punti da Katsu indicati, iniziando ad estrarre il Kunai e a portarlo proprio in direzione del proprio avambraccio "Non ti fermerò di certo..." Totoro inizierebbe a sorridere, compiendo qualche passo verso il ragazzo fino ad essergli praticamente difronte a qualche metro da lui. Occhi vuoti quelli di Katsu che vengono incrociati dallo stesso Totoro il quale allenterebbe poco alla volta la morsa del Genjutsu fino a quando il ragazzino non riuscirebbe a completare tutto ciò che avrebbe prefissato nella sua mente. Il kunai si conficcherebbe lentamente nel suo avambraccio, la forza del genjutsu è decisamente elevata e questo rallenterebbe i movimenti del Deshi, il dolore accusato nella realtà è sicuramente maggiore, solo il pensiero di conficcarsi una lama nel braccio non è il massimo, figuriamoci di fare questo gesto anche lentamente e a scatti. Nel momento in cui il kunai si fosse conficcato in parte nella carne, ecco che proprio li Katsu riprende conoscenza, inevitabile è un reale urlo di dolore ed il kunai che realmente si è conficcato da solo nel braccio "Mh... Ok" Sospira, inclinando la testa verso sinistra. La mano destra si metterebbe nel porta oggetti sopra il proprio medesimo gluteo per afferrare un coprifronte "Tieni, se riesci a prenderlo" Ruotando gli occhi verso lo stesso team medico che si sta preoccupando dei ragazzi, invitandoli a prestargli le adeguate cure "Ora vai, libera il campo per altri due ragazzi" Borbotta, allontanandosi con un passo all'indietro da Katsu invitandolo, anche in un certo modo seccato, ad andare via con il suo coprifronte "Ah, auguri comunque. Domani partirai subito per Kiri" Come se ciò che abbia passato in queste poche ore fosse poco.[END][Puoi fare anche la end o possiamo chiudere qui]

23:24 Katsu:
  [Palazzina] Il dolore è lancinante e lui ci capisce ben poco. Sente il braccio che si strappa tessuto dopo tessuto, cellula dopo cellula, la carne che va a lacerarsi e il sangue a scorrere copioso da quell’arto maciullato dalla lama del Kunai. E tornare alla realtà è una cosa che a malapena percepisce. Digrigna i denti, ma la morsa intorno al cuore e ai polmoni si allenta fino ad annullarsi. Ansima, quindi, digrigna i denti dal dolore e la figura di Totoro-sensei che si avvicina viene perfettamente percepita. Ansima, soffocando la voglia di urlare ancora una volta, ma rimane seduto. Il kunai conficcato nel braccio mezzo maciullato fa male, i denti tremano e battono, manco avesse freddo, ma il coprifronte con la spalla raffigurante lo stemma di Kusa è più importante nel suo cervello. Neanche il proprio braccio vale tanto. E’ per questa ragione che va a cercare di afferrarlo e metterselo in tasca il prima possibile, manco qualcuno potesse toglierglielo ormai. <Certo che ci riesco, sensei…> la voce potrebbe suonare come un latrato minaccioso e basso, ma è solo dolore soffocato. <… Non sono una pappamolla…> batte i denti, in preda al dolore, mentre con la propria mano destra andrebbe a cercare di estrarre il Kunai dal proprio braccio mettendoci tutta la forza possibile. E sì, butterebbe fuori ancora un urlo selvaggio a pieni polmoni, tentando invano di contenersi. <…A-Agli ordini> commenta solamente. Si dirigerà dalla squadra medica, si farà medicare il braccio e se ne andrà, bianco, sconvolto, probabilmente alla volta di una notte insonne. E sì, come potrà si metterà il coprifronte per toglierselo… probabilmente mai più, visto il sogno che si avvera. [chakra 7/10] [Equipaggiamento – Portakunai: 5 shuriken, 5 kunai – Portaoggetti: 2 fuuda con troch. Sost. sigillati, 1 fumogeno][END]

Ho cercato di rendere più complicata del solito la promozione a Genin, all'inizio ti sei beccato due strigliate in ON causa distrazione sul fato ma successivamente ti sei fermato ed hai capito al situazione, questa cosa viene apprezzata e per tale motivo approvo la tua promozione al grado successivo, Genin!
Congratulazioni! Ed occhio ai Genjutsu in futuro <3