Incontro tra Onosuke e Usagi-Chan

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12:22 Usagi:
 Sulla sabbia asciutta, tra il rumore delle onde, si fa largo la splendida luce solare che trasuda dai meandri delle nuvole sparse; barlume malato di caldo che lentamente si nobilita verso la primavera, da quell'inverno freddo che attanaglia il mondo con la sua morsa gelata. Una giornata comunque mite, senza pioggia alcuna, cominciando il loro decorso verso la rinascita dello splendente Apollo e il dissiparsi delle tenebre sul mondo. Tuttavia una coltre di nebbia circonda il luogo con la sua morsa e ostruisce lo sguardo a chiunque si trovi a passare. Per non restare in casa a studiare e lasciandosi trascinare un po' dal disio del cuore palpitante, la piccoletta ha deciso di stazionarsi nuovamente sotto l'ombra di una volta arborea su quella fine spiaggia che si eleva per pochi metri verso l'alto, per lasciarsi trasportare da soavi note musicali; le proprie dita cercano i fili dello strumento e, sinuosamente, li pizzicano con leggiadria magistrale. Si trova inginocchiata sotto la volta di un grande arbusto, circondata dai minuscoli frammenti della fatica della natura sul quale poggiano le proprie gambe, con il sedere accomodato sui talloni. Davanti a sé, poggiato sulle sottili gambe, vi si trova un tradizionale Shamisen che emette dei suoni malinconici, ad ogni movimento delle proprie mani che, magistralmente, cercano di emanare quella melodia dolce, quasi come se un sentimento di puro amore estatico possa sprigionarsi dalla figura minuta e pervadere il luogo trasportato dalle onde sonore. Queste si propagano nell'etere raggiungendo in un attimo tutti coloro che possono udirlo, che sono coscienti della presenza di qualcuno che le suona e che si innalza verso le più alte vette della passione. Non è null'altro che una ragazza, molto fine e dall'aspetto curato ed elegante, indossa infatti un leggero kimono candido che si apre dietro la schiena e davanti al petto a mostrare un colore rosso sanguigno. Lo stesso colore che cinge, con quella lunga fasciatura, il ventre per più volte, un tessuto che stringe l'abito e lo tiene fermo e che, infine, si appunta dietro la schiena a formare una sorta di grande cuscinetto. Nel folto di lunghi codini biondi, che cadono ai lati della figura, si confondono ad appuntarli, su entrambi i lati, dei grandi campanellini dorati che, quando ella muove il capo, producono un suono sordo unendosi alla dolcezza delle note prodotte, quasi usasse un secondo strumento supplementare [Drin - Drin]. Infine, come coronamento dell'edificio, i piedini, avvolti da due calzari di seta leggera, calzano un paio di Geta alti, così da farla apparire una figura quasi trascendente e antica. Un lieve sorriso lambisce le sottili labbra della ragazza, con un lieve tocco di trucco che esalta le guancette rosse e le lunghe ciglia argentate. Pare persa in quel mare di suoni che la trasportano via da quel luogo, è lì ovviamente, ma completamente rapita dalla melodia che sta suonando. Il terreno viene percepito dalla piccola ragazzina con chiarezza, un contatto estremamente vero con la terra, un connubio messo sul tappeto magnifico dei versi che vuole raccontare qualcosa che tocchi, in modo anche molto metafisico, gli animi delle creature che l'ascoltano. Per il momento queste sono gli animali della spiaggia, dal più minuto insetto al predatore del mare, ma anche la flora che la circonda non manca, per quanto non può evitarlo data l'immobilità della scena, di vibrare al ritmo delle corde della piccola suonatrice. Figura minuta che non manca di mettere alla prova le proprie facoltà, non per coloro che possono ascoltarla, ma solo per sé stessa, esclusivamente per una pace interiore e uno sfogo dell'animo che, d'improvviso, sembra prendere il volo sognante, spiando il ritratto che pare essere immortalato ove lei, nella scena centrale, è immortalata mentre muove le dita e i polpastrelli sulla tastiera dello strumento e tutto ciò che la circonda sembra unire, in un connubio perfetto l'arte della musica, in un impulso dionisiaco la vita con l'arte.

12:22 Onosuke:
 Il meteo dell'isola è particolare. Infatti la maggior parte del tempo la nebbia accompagna i cittadini nelle loro uscite di casa. Stamattina uno di questi è proprio Onosuke, il quale ha deciso di fare un giro e di andare a vedere le spiagge dell'isola. A consigliarglielo è stata Tenshi, che proprio il giorno prima si è recata in quel luogo caratterizzato da una sabbia finissima e dalla mancanza assoluta di scogli. Dato che usciva, ha deciso di vestirsi da allenamento e di portarsi tutto ciò che può servirgli. In questo periodo, poi, è meglio non uscire disarmati: il pericolo potrebbe comparire da un momento all'altro. Indossa, quindi, qualcosa di comodo. Una maglietta girocollo di colore nero è coperta da una felpa con il cappuccio e la cerniera di colore verde scuro. Per coprire le gambe indossa un paio di pantaloni della tuta neri che vanno a stringersi a livello delle caviglie restando comunque, in tutta la loro lunghezza, abbastanza stretti. Ai piedi un paio di scarpe da ginnastica rovinate che utilizza sempre per andarsi ad allenare, mentre a coprire occhi e naso indossa una mascherina completamente nera che con due fili del medesimo colore vanno a girare intorno alle orecchie. Come il solito, legati attorno al bicipite sinistro, ci sono coprifronte e un nastro rosso, mentre legato sulla coscia destra il porta kunai e shuriken. Ha anche il ninjato con lui, all'interno del fodero legato sul fianco sinistro. Cappuccio a coprire il capo, mani all'interno delle tasche della felpa e testa bassa, ormai è arrivato alla spiaggia. Ha seguito con attenzione le indicazione che gli ha fornito la Senjuu. Come sempre, in questi giorni, sta pensando all'attacco avvenuto qualche giorno prima. Vorrebbe non farlo ma non ci riesce. Per questo, nell'ultimo periodo, va ad allenarsi più spesso. Vuole distrarsi e allontanare per un po' quei ricordi che non lo fanno stare troppo bene. Prima di avvicinarsi all'acqua decide di provare ad impastare il chakra. Così porterebbe le mani al petto congiungendole provando a formare il sigillo della capra. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il corpo in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Il momento è arrivato. Deve cominciare l'allenamento. Vuole cominciare l'allenamento. Al'improvviso una melodia a arrivare da poco più alla sua sinistra. Decide di avvicinarsi verso la fonte di quel suono. "Chi c'è là?" chiede non riuscendo a sfruttare la sua vista a causa della nebbia.[tentativo di richiamo del chakra][chakra=25/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

12:23 Usagi:
 La bella parvenza dei mondi di sogno, rappresentata soltanto da Usagi che non cessa per un momento di far vibrare le corde, ergendosi quasi come il presupposto di tutta la scena che si palesa davanti all'osservatore che lentamente si appresta fa largo sulla sabbia e si avvicina. Oltre alla rappresentazione visiva e la composizione del totale, la musica che si ode sembra parlare, muoversi con un energia quasi magnetica nell'aria, supera i nodosi rami degli alberi e si propaga nell'immensità, note che parlano di nostalgia ma che si chiudono, quasi sempre, con una tonalità in "la maggiore" che pare spezzare l'incanto di ogni cuore afflitto da letargia e che è stato ferito e dilaniato da qualsiasi cosa. In quell'assonanza musicale, la piccola cerca comunque di immergere tutta sé stessa, concentrata nell'esecuzione certo, ma è qualcosa di più profondo e spirituale che la muove, ciò è anche dimostrato dal corpo e dai suoi movimenti, sembra suonare lo strumento con ogni molecola o atomo che possiede, il busco si muove in modo circolare come a seguitare le note dello spartito, in un crescendo e un calando quando questo si facesse suono. Le grandi iridi permangono semichiuse, come se volesse essere totalmente in balia del suo compito o dell'animo che sta scaturendo da lei, da quell'energetica psichica che non cessa mai di propagarsi, tuttavia si possono tranquillamente notare, tra le fessure delle ciglia sottili e argentate, un vermiglio acceso, quasi risplendessero di luce propria. Ferma il capo solo quando nota l'avvicinare di quell'ombra, per quanto la propagazione sonora non cessa, come se volesse portare a termine il proprio lavoro e che nessuna presenza possa impedirglielo. Le labbra sottili si dischiudono per far fuoriuscire un leggero sospiro, una speranza, non un fastidio, ma il comportamento della sconosciuta figura sembra proprio rassicurarla, anche perché pare che si voglia accertare solo della propria identità, cosa che lei ignora al momento. Così continua, imperterrita, sorridente con più enfasi, anche mostrando quell'armonioso contorno a mezzaluna perfetto che rappresenta i suoi denti splendenti. Intanto il territorio musicale comincia a prendere una virata, seppur leggera, sempre più acuta, via via che avanza il motivo i bassi diventano sempre più sparsi e radi, mentre gli acuti si fanno frequenti e indomabili, avanzano come il passo di un cavallo che si trasforma lentamente in un troppo e poi in un galoppante sentimento d'amore e di romanticismo. In quello che si può udire c'è una nota discordante, un basso "la minore" rado viene percepito come uno spettro in tutta la canzone, un dolore forse mai lasciato o una prigionia mai spezzata, ciò può esser noto ad un ascoltatore attento. Infine, come a chiudere un'orchestra cacofonica, un'ultima nota viene fatta vibrare, acuta e continua, che corona il termine dello spartito. Solo allora abbassa le mani sulle cosce e i polmoni si dispiegano causando un profondo respiro di gioia, come si fosse liberata da una fatica incredibile o semplicemente, data l'espressione di felicità impressa sul volto, uno sfogo istintivo che si conclude con una sonata sotto il velo della nebbia. Allora le palpebre si schiudono posando le grandi iridi rosse, che adesso si notano chiare e distinte, sulla figura maschile che si palesa come un'ombra oltre il velo di Maya. <Ihihihih...> Fa una leggera pausa, mentre i grandi occhi non smettono di analizzare la delineazione di quella sagoma misteriosa nella nebbia. <La mamma non ti ha insegnato che non si deve disturbare i suonatori quando muovono la loro musica? Sei cattivo? Non si fa. No no no.> Scuote leggermente il piccolo capo mentre lo analizza attentamente.

12:23 Onosuke:
 La musica continua. Le note, all'Aburame sconosciute, sembrano essere studaite bene. Chi sta suonando, evidentemente, è qualcuno che se ne intende. Il ritmo, mentre il ninja si avvicina, aumenta e le note cominciano a diventare sempre più alte. Il suono è molto orecchiabile, ma il ninja al momento non si preoccupa di questo. Vuole sapere chi si cela tra la nebbia. La figura, infatti, è seduta. L'ombra si riesce perfettamente a vedere ora. Ma l'Aburame non è soddisfatto. Vuole avvicinarsi per vedere in faccia il bravissimo musicista. Ad un certo punto, dopo una bellissima performance, la musica si interrompe. Non si tratta si una interruzione forzata, ma di una conclusione voluta come se colui che stava suonando abbia voluto finire la sua canzone. Qualche attimo dopo il profondo silenzio rotto soltanto dal rumore delle nuvole, una vocina sembra rivolgersi a Onosuke. Una piccola risata preannuncia quella che è una domanda per il ninja della foglia. Arrivato a un paio di metri dalla figura, si ferma. Finalmente riesce a vedere in faccia la misteriosa musicista. Si tratta di una ragazzina. La sua faccia non è nuova al ragazzo, infatti si sono già 'incontrati' il giorno dell'attacco in piazza. "Perdonami. Non era mia intenzione disturbarti." risponderebbe alla giovane ragazza che si trova davanti a lui. "Solamente di questi tempi la prudenza non è mai troppa. Spero tu possa capire dopo quello che è successo qualche giorno fa.". Lei era là con lui. Era una delle allieve dell'accademia. "Complimenti comunque. Molto bella la melodia. Io mi chiamo Onosuke. Il tuo nome?" chiederebbe notando dopo il coprifronte di Kusa sul suo braccio destro. "Vedo che ti hanno promossa. I miei più sentiti complimenti." direbbe. Essere promossi a genin, e lui se lo ricorda bene, non è semplice. Lui ha rischiato di non passarlo ed è tornato a casa con una bella cicatrice. [chakra=25/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

12:23 Usagi:
 La figura dalle maschili fattezze continua ad avvicinarsi lentamente, con parsimonia attenzione, paura di un qualcosa che potrebbe succedere ed è forse preludio ad un comportamento previdente, anche troppo, almeno per i gusti della piccola ragazzina. Il sorriso comunque splende come il sole nelle giornate d'agosto sul giovanissimo volto, volgendo al ragazzo le dovute attenzioni per il dialogo che stanno accingendo ad avere entrambi. Intanto le braccia si muovono lente, con le mani che ne accarezzano dolcemente il legno, solcando le curve armoniose come a voler accarezzare un tenero amante, separandosi delicatamente e a malincuore dallo strumento solo per posizionarsi ai lati del corpo, proprio sui sottili fianchi delimitati dall'obi stretto al ventre. <Non preoccuparti, l'ho già dimenticato. Si si si.> Muove freneticamente il capino cercando di far vibrare i grandi campanellini dorati che appuntano il fluttuante codino, cosa che causa il loro dolce rumore melodioso [Drin - Drin]. <Io non ho capito cos'è successo qualche giorno fa a dire il vero.> Il sorriso si amplia sul proprio volto. <Un dio? O presunto tale? Io credo solo che fosse un grosso fanfarone potente che si è messo a scagliare tecniche ninja per noia. Si si si.> Sprovveduta, ma lo non sembra poi molto, semplicemente costata il suo punto di vista. In quel momento infatti fa scattare il capo verso destra, leggermente rivolto verso il cielo terso e coperto dalla nebbia. <Tsè, che persona orrenda, ha interrotto il flusso della mia danza. Non si fa. No no no. Uffiiiiiiiii!> E gonfia le guancette scarne cercando di assumere un'espressione imbronciata, ma non riesce nel suo intento, tanto che appare soltanto più buffa di quanto non lo sia normalmente. <Aaaaaaalloooooraaaaa. Ihihihih.> Le mani ai fianchi si serrano a pugno, mentre cerca di gonfiare titanicamente i polmoni ed ingrossare il petto minuto e quasi del tutto piatto, mentre appare leggermente tronfia nella sua presentazione. <Io sono la ragazzina più dolce e coccolosa di tutto il mondooooo...> Sicuramente è un'uragano di energia, lascia infatti che gli altri vengano travolti dalla propria spensieratezza, senza badare molto alle conseguenze, sembra leggermente sprovveduta. <La bellissima e stupendissima: Usagi-Chan. Siiiiiiiii!> Le braccia, in quel momento, saettano verso l'alto, cercando di mimare un trionfo come se avesse vinto la coppa del mondo di qualcosa, per quanto abbia soltanto riferito il proprio nome. <Ihihihih. Sono la Idol dell'amore e della giustizia. Si si si.> Continua quella sua trafila di onorifici dati da sé stessa per sé stessa, ma le piace quel modo di esprimersi e quindi se ne importa ben poco di coloro che la circondano. <Ah siiiii...> Alza il braccio manco per poggiare la mano sul coprifronte dalla fasciatura rosata, il suo colore preferito ovviamente come un confetto, con quella placchetta di metallo e l'incisione del villaggio di Kusa. <E' stato difficile, ma alla fine ho vinto lo scontro. Si si si. Sono bravissimaaaaaaa! Ihihihih.> Ecco che cerca di sollevarsi dal suolo con un movimento sinuoso delle gambe, ciò farebbe penetrare un po' di sabbia all'interno dei calzari, ma non se ne preoccupa molto a quanto sembra. <Hoplà! Allora...> Lo guarda con un sorriso smagliante. <Cosa ti porta alla spiaggia? Io vengo qui perché il parco è stato chiuso, quindi non posso suonare lì. Tu invece? Che fai? Che musica ascolti? Ti piacciono i peluche?> Ecco che comincia a riempirlo di domande, ma per lei è più che normale.

12:29 Onosuke:
 Che strana ragazzina. Il suo atteggiamento particolare fa spuntare un sorriso in faccia al ragazzo, notabile soltanto dagli occhi più attenti a causa della presenza della mascherina. La presentazione di lei è qualcosa di unico. Il modo di esprimersi è qualcosa di unico. Forse troppo per il ragazzo che è solito tenere un certo livello di serietà e razionalità. Lei, invece, sembra essere l'opposto. Energica quasi da sembrare buffa. L'Aburame non ha mai incontrato nessuno così. Il suo nome è Usagi, Usagi di Kusa. "Usagi, è un piacere conoscerti." dice dopo aver sentito il suo nome prima che lei riprenda a a parlare. Non è la prima volta che parla con un membro di un altro villaggio. Ricorda ancora quella shinobi. Non è stata una bella esperienza assolutamente, quasi da volerla cancellare dalla sua mente. Capisce però che non succederà anche oggi. La ragazzina è troppo innocente agli occhi dell'Aburame. "Complimenti ancora. Io l'esame per diventare Chunin l'ho superato per il rotto della cuffia." dice quasi mettendosi a ridere "Quindi so benissimo che non si tratta di una cosa semplice." continua scuotendo la testa su e giù come cenno di approvazione. "Comunque sono venuto qua per allenarmi. Avevo bisogno di distrarmi un po' e non c'è niente di meglio da fare che imparare cose nuove." risponde alla prima domanda per poi pensare alle risposte di quelle dopo che risultano essere un po' più particolari. Dopo qualche attimo passato a grattarsi la testa, continuerebbe "Diciamo che non ascolto troppa musica. Preferisco fare altro ecco. E non mi piacciono tanto i peluche. Più che altro non ne ho mai avuti da piccolini. Nella mia famiglia fanno giocare con altro i bambini. Diciamo che è una cosa un po'.. strana". Infatti fin da piccoli, i genitori cercano di far legare subito i bambini Aburame agli insetti. Cercano fin da subito di far nascere l'empatia che li contraddistingue con i piccoli esseri che ora vivono dentro di lui. "Hai paura di qualcosa?" le chiede. Forse potrebbe fargli vedere di cosa si tratta. L'atteggiamento del ragazzo, comunque, rimane gentile e formale come al suo solito.[chakra=25/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

12:30 Usagi:
 Alle prime parole del ragazzo la piccoletta sembra tremare completamente, come percossa da una scarica d'elettricità. <Ma nuuuuoooooooo!> Scuote velocemente il capo, molto più di quanto fatto sino a quel momento, mentre il dritto arto superiore si eleva in sua direzione e il dito indice saetta verso l'alto per sventolarlo nell'etere in cenni repentini di diniego; ovviamente il gesto continua a causare quel movimento di campanellini che fanno diffondere la melodia intorno a loro [Drin - Drin]. <Non puoi dirlo. No no no. Non dimenticare mai l'onorifico, altrimenti non è per nulla carino. Si dice Usagi-Chan. Al massimo ti concedo Usa-Chan. Si si si. Ihihihihihih.> Indignazione iniziale, per via del nome, lascia spazio a quella risata genuina che lascia sicuramente intendere all'interlocutore che non sia particolarmente presa dalla cosa e che non sia minimamente risentita, tuttavia tende a chiarire come chiamarla, altrimenti non sarebbe lei. Comunque la piccola non sembra per nulla interessata a voler ingaggiare uno scontro con lui, soprattutto perché disarmata, non possedendo alcun oggetto per la propria difesa e dovendo ancora imparare molte tecniche d'attacco, dovrebbe infatti allenarsi, ma sta pensando prima a sviluppare la capacità naturale della propria famiglia. <In verità mi è sembrato anche abbastanza facile il mio. Sarà che mi sono impegnata davvero molto per superarlo, quindi l'ho preso davvero troppo seriamente, ma mi sono preparata la strategia il giorno prima, l'ho studiata nei minimi dettagli. Ihihihihih.> Ride divertita di sé stessa, anche un po' orgogliosa da quel punto di vista, certo è molto piccina, ma sicuramente non è stupida o debole da un certo punto di vista. <Allenarti? Ma i ninja pensano sempre ad allenarsi? Uffiiiiii. Siete proprio dei musoni e io che faccio anche parte della vostra categoria.> Gonfia nuovamente le guancette diventando molto buffa, sembra che sia davvero spensierata, anche troppo. <Bisogna allenarsi, certo, ma non perdere di vista la vita. Altrimenti che senso ha viverla?> Inclina il capo verso destra, sfoderando uno dei suoi sorrisi più smaglianti, tanto da mostrare, oltre quelle labbra sottili, un armonioso contorno di dentini bianchi e perfetti. <Bisogna allenarsi anche per godersi la giovinezza e la propria realtà, perché il tempo fugge, non riesci nemmeno ad accorgertene quanto sia veloce. Sembra correre come il vento, però il tempo non ha premura.> Spiega la sua personale filosofia di vita che, a quanto sembra, segue ossequiosamente e in modo impeccabile, soprattutto per quanto riguarda la musica e la propria spensieratezza. <Uffiiiii. Allora sei veramente un musone?> Si imbroncia nuovamente. <E va bene, ti regalo un peluche la prossima volta, così ci potrai giocare. Ihihihih. Però alcuni io li uso anche come diversivo, quindi non puoi averli tutti va bene?> Muove freneticamente il capo mentre il sorriso non accinge a sparire dal suo volto. <Paura?> Ferma il capo verso destra, mentre si acciglia leggermente. <No, non ho paura.> Lo dice con estrema disinvoltura e non sembra nemmeno tanto tronfia, quindi probabilmente sta dicendo l'assoluta verità. <Perché?> Domanda interessata, attendendo quindi una mossa dall'altro.

12:30 Onosuke:
 La ragazza diventa sempre più difficile da comprendere. Vero che l'onorifico è importante, ma quella che prima sembrava una persona offesa da ciò che il ninja ha fatto torna subito ad essere allegra e piena di energie. Il ninja, continuando a dialogare con lei inizialmente ascoltando ciò che ha da dire, rimane sempre più sbalordito dalla sana ingenuità della giovane ninja. "Mi spiace aver dimenticato l'onorifico Usagi-Chan. Ti prometto che starò più attento da ora in poi." dice con un tono serio. Vuole evitare di essere frainteso. Le parole non nascondono nulla di cattivo e vuole dimostrarlo. "Comunque sono contento del fatto che tu l'abbia passato senza nessun problema. Io appunto ho avuto una bella gatta da pelare e mi sono fato trovare impreparato. Ma la cosa mi è servita. Ora sto molto più attento alle cose. Per questo prima mi sono avvicinato a te in modo così... difensivo." spiega. Quella volta ha perso male il combattimento. Per fortuna è stato graziato e la Sensei ha visto in lui qualcosa. "Ti dico.. non sono uno di quelli che passa le giornate ad allenarsi. Però so che farlo è importante quindi lo faccio regolarmente. Capisco il tuo modo di pensare, ma penso che iniziato questo percorso il minimo sia seguirlo con la massima serietà. Non sto dicendo che come vedi tu la cosa sia sbagliato eh!" chiarisce alla ragazza facendo un sorriso alla fine della frase appoggiando la mano sinistra sull'estremità del ninjato che spunto da fodero. "Comunque accetto volentieri un tuo pupazzo. Mi raccomando fatti trovare pronta la prossima volta." dice poi appoggiando la schiena sull'albero affianco a lui. Ora però deve mostrare ciò che fa lui, cercando di richiamare la colonia. Si trova in un momento di pace e chiudendo gli occhi si concentra e proverebbe a portare il chakra in tutte le zone del suo corpo, da testa a piedi passando da busto e arti, organi interni cavi e non. Nel caso ci fosse riuscito sentirebbe la sua colonia prendere vita dentro di lui, comincerebbe a sentire delle vocine al quale ormai è abituato. "Ti ho chiesto per farti vedere con cosa giocavo io da piccolo" direbbe inizialmente alla ragazza per poi rivolgersi a qualcun'altro, come se parlasse da solo "Dai vieni fuori." comincerebbe "non aver paura.". Così si guarderebbe la punta dell'indice della mano destra. Sopra a questa si potrebbe notare un piccolo insetto di colore marrone scuro. Si tratta di uno della sua colonia che, dalla manica, è venuto allo scoperto. "Ecco qua." dice alla ragazzina portando verso di lei la mano. "Prendilo pure. Non fa niente" concluderebbe aspettando la prossima mossa della ragazza.[tentativo attivazione innata][chakra=24/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

10:23 Usagi:
 Infatti la piccoletta sembra proprio un mistero, qualcosa che sarebbe molto difficile da svelare, a meno che non si cercasse di unirsi a lei in quel gioco della vita, perché questo è comunque una persona estremamente trasparente, senza secondi fini e senza malizia in ciò che compie. Naturalmente poche persone riescono a capirla sino in fondo, per il momento solo i suoi pupazzetti e le sue cose preziose, ma nessun essere vivente. Intanto comunque continuano a parlare i due e la piccola ascolta l'altro con un ampio sorriso stampato in volto. <Bravissimooooo! Ecco così si fa! SI si si.> Alza vittoriosa le braccia al cielo, esprimendo così tutta la propria felicità nel fatto che l'altro abbia capito l'errore e sia disposto a non ripeterlo. Chiaramente sembra che ci tenga particolarmente al suo onorifico, come ha detto, rende i nomi molto più carini e quella e l'unica cosa che, al momento, sembra interessare alla giovanissima Genin. Alza il braccio destro per portare la rispettiva mando davanti al volto e comincia a sventolarla come a voler scacciare qualcosa di fastidioso. <Ma no ma no ma no. Non devi proprio preoccuparti. No no no...> Scuote freneticamente il capino con estrema dovizia, accompagnando le parole con ogni singolo gesto del proprio corpo e, grazie a quelle movenze così enfatizzate, i campanellini sul proprio codino continuano a suonare melodiosamente [Drin - Drin]. <Non devi preoccuparti. Essere prudente è una cosa positiva, per esempio io sono anche troppo spericolata. Dovrei cominciare a girare anche io armata e con il Chakra impastato. Si si si. Ma sai mi spiace poi non fidarmi degli altri, non sarebbe carino, no no no.> Quella è la prova definitiva che lei pensa sempre ad esserlo, in ogni istante della sua esistenza e in ogni parte del proprio essere al mondo. <Gli allenamenti sono utili, sono molto d'accordo con te da questo punto di vista. Ma non sono molto costante in questo, io sono più libera, mi piace allenarmi ma, allo stesso tempo, sono mooooooolto svogliata...> Alza le braccia a mimare qualcosa di molto grande, così da formare un cerchio nell'aria. <Ihihihih

10:31 Usagi:
 [Edit] <Ihihihih. Non è una cosa tanto positiva, ma dal mio punto di vista non è nemmeno così negativa. Stranamente riesco ad ottenere grandi risultati, quindi...> Porta le mani chiuse a pugno sui fianchi, mentre si gonfia in modo tronfio e gongolante, estremamente teatrale nelle movenze. <VIVA MEEEEE! Ihihihihih.> In effetti non ha poi tutti i torti, per quanto stia palesemente scherzando. <Siiiiiiiii! Ti regalo un orsacchiotto di peluche. SI si si. Almeno potrai ricordarti della Idol più carina e coccolosa del mondo. Evvivaaaaa!> Felice come una pasqua cerca di saltellare sul posto e, ad ogni minimo balzo, solleva vittoriosa le braccia verso l'alto. Incuriosita dal comportamento dell'altro Ninja, cerca di avvicinarsi lentamente ed assottigliare gli occhi per rendere la vista più acuta. Le grandi iridi cominciano a puntare su quel dito che l'altro solleva, dove al momento nota qualcosa di piccolo che zampetta su di lui. <Un insetto?> Si acciglia pesantemente, sfarfallando le palpebre in modo leggermente sconcertato, ma non sembra intimorita o aver il minimo ribrezzo. <Davvero posso? Siiiiii.> Ecco che mostra entusiasmo anche in quella situazione. Cerca quindi di sollevare il braccio destro e avvicinerebbe la mano a quella di lui unendo le dita, così che il piccolo esserino possa zampettare sulla propria. <Ma che carino! Non piacciono a tutti però. No no no. Io semplicemente trovo più carini i pupazzetti. Ma è comunque carino. Si si si. Ihihihih.> Se lo mira sorridente, come una bambina spensierata.

10:57 Onosuke:
 Lui rimane a guardarla. La spensieratezza della ragazzina è qualcosa che è fuori dal comune. Ha partecipato anche lei all'attacco, ma è come se non fosse successo niente. Salta, esulta come se avesse vinto la gara più importante del mondo. Il tutto con sempre un briciolo di carina goffaggine. Però, deve ammetterlo, lo sta distraendo. Forse di più di quello che un allenamento possa fare. Non aveva mai parlato con un altro ninja di orsacchiotti o di idol, ma questa kusana è differente da tutti quelli con cui l'Aburame ha parlato durante la sua intera, anche se corta, vita. "Forse si. Ti conosco da poco e ho notato che sei una persona un po' spericolata." ammette sorridendo. L'ha detto anche lei che dovrebbe essere un po' più prudente e che forse dovrebbe allenarsi di più. Non sempre il talento riesce a compensare il lavoro svolto con gli allenamenti. Questo pensiero lo accompagna da sempre. Comunque la ragazza, dopo una specie di danza celebrativa, decide di prendere l'insetto in mano. Non tutti sono contenti di farlo. A molte persone quei piccoli animaletti che per Onosuke sono dei compagni di vita, possono fare ribrezzo. Lei invece ne sembra quasi attirata. "Esatto. Un insetto. Un insetto particolare però. Lui è un Mio insetto." dice accentuando la M di 'mio', rivelando forse qualche dettaglio che poteva tenere nascosto. Il punto è che la ragazza esprime fiducia quindi il giovane si è sentito tranquillo nel svelare il potere del suo clan. Guardandola gli viene in mente il discorso di prima. "Capisco.. Essere svogliati quando ci si allena è brutto. Ti stanchi subito. Forse hai bisogno di uno stimolo che ti spinga a voler diventare più forte. No? Un qualcosa a cui tieni, una persona per esempio." prova a spiegarle. In fin dei conti per lui è stato così con Tenshi. L'amore per una persona è la forza più potente. "Secondo me tutto sta in quello. Se trovi questo elemento, la tua carriera da ninja svolta. Pensaci bene." conclude guardandola mentre lei è fissata a guardare il piccolo animale che tiene tra le mani.[chakra=23/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

11:14 Usagi:
 Il sorriso non smette mai di sorgere a più riprese sul volto della piccola, come il caldo sole del mattino che riscalda le persone con la sua corona di spine, un contagioso gesto che, quasi sicuramente, può aiutare chiunque posi gli occhi su di lei. In ogni caso anche alla giovane ninja fa molto piacere la compagnia e il chiacchiericcio, quindi non manca di permanere attenta alle parole pronunciate dal ragazzo. <Ihihihihih.> Ride divertita alle parole di lui. <Grazie mille del complimento. Si si si.> Fa un teatrale inchino di ringraziamento, discostando le braccia dai fianchi e incrociando le gambe per fletterle leggermente. <Mi piacciono questi giudizi così dolci sul mio conto.> Però essere spericolata non è propriamente un complimento, ma lei sembra prenderlo come tale, come se rispecchiasse a pieno la propria identità e il proprio stile di vita, senza aggiunzioni di sorta. Il suo carattere acerbo la portano a condividere sempre con gli altri le piccole avventure che vive. Comunque non manca di prendere con delicatezza il piccolo essere vivente che lui le porge, mentre cerca di fissarlo e analizzarlo con curiosa veemenza ed interesse congenito. <Un "tuo" insetto?> Domanda con gli occhi vispi che si portano su di lui. <Credo di aver capito cosa intendi...> Infatti il suo insegnante all'accademia le ha spiegato qualcosa del genere. <Capisco si si si.> Torna a guardare l'insetto e gli sorride deliziata. <Il mio cognome è Uchiha.> Gli rivela con estrema tranquillità, come a volergli chiaramente rivelare anche il di potere, per quanto non lo mostra, non avendolo ancora appreso o sviluppato completamente. Sta infatti cercando di capire il sistema, anche se non ci sta minimamente riuscendo e non ne capisce il motivo. <Non è questo. No no no.> Scuote il capo freneticamente, cercando di far suonare melodiosamente quei campanellini [Drin - Drin]. Cerca comunque di precisare. <Non è lo stimolo che mi manca, ma la compagnia. Si si si. Allenarmi da sola è una noia mortale, davvero non riesco a farlo, non è come la musica che mi trasporta nelle più alte vette del piacere e del sublime infinito, quindi non riesco a dedicarmici da sola. Mi annoio e prendo a smettere presto. Si si si.> Spiega con tono aggraziato cercando di distendere nuovamente il braccio in sua direzione così da potergli porgere nuovamente l'insetto, non volendo fargli alcun male. <Io conosco già la mia strada, so cosa voglio e a cosa tengo realmente. I miei sogni, le mie ambizioni. Sono una bambina sicura di sé. Ihihihihih. Mi servono solo delle persone con cui condividerlo. Si si si.> Spiega con tutta calma.

10:02 Onosuke:
 L'Aburame ascolta sempre più incuriosito la ragazzina, come se volesse cercare di capirla sempre di più. Questa cosa è strana. Non gli è mai successo prima di ora di avere così tanta curiosità verso una persona, Tenshi esclusa ovviamente. Sentendo che lei lo ringrazia per le belle parole, capita una cosa particolare: finalmente una reazione che si stava aspettando. Può essere che la stia cominciando a capire? Probabilmente no, però per lui è già un bel traguardo. Passando all'argomento successivo, lei rivela il suo cognome, un cognome importante con delle doti e una storia molto conosciute. "An quindi il tuo cognome è Uchiha. Il mio è Aburame. Ora che sappiamo i nostri cognomi possiamo definirci in tutto e per tutto dei conoscenti, no?" le dice con un sorriso ascoltando poi le ultime parole di lei. La solitudine è proprio una brutta cosa. Forse la peggiore cosa che può succedere a una persona. Molti pensano che sia la malattia la cosa peggiore che può capitare, ma anche questa può essere alleviata dalle persone se queste portano felicità. A lui dispiace tanto aver sentito questo e un modo per aiutarla ce l'ha. Intanto la Kusana gli porge di nuovo l'insetto. "Dai vieni qua." dice Onosuke battendosi sul petto così il piccolo animaletto comincia a volare verso di lui per poi nascondersi sotto la maglietta entrando dal girocollo. Ora deve fare solo una cosa. Ha scoperto la sua missione del giorno: aiutare Usagi. "Facciamo una cosa.. metti giù tutto ciò che non ti serve. Appoggialo all'albero." direbbe portando le mani al centro del petto per poi provare a formare i sigilli nell'ordine giusto, cercando di farli nel modo più preciso e accurato possibile. In ordine proverebbe a formare bue seguito da cane, drago e capra. Successivamente, proverebbe a sentire tutto il suo chakra Doton all'interno del corpo, cercandolo in tutte le possibili parti di esso, in tutte le cavità nascoste come gli organi interni. Nel caso lo avesse sentito, proverebbe a buttarlo fuori attraverso gli tsubo della pelle, per formare alla sue sinistra due ammassi di questo dalla forma confusionaria. Come per la tecnica della moltiplicazione imparata durante il periodo di accademia, proverebbe ora a immaginare se stesso per poter dare alle copie la sua perfetta immagine e quindi per modellare i due grumi di chakra Doton. Partirebbe dai piedi con le scarpe da ginnastica rovinate, pensando anche a tutte le macchie di sporco ai lati di queste per poi salire e provare a immaginare i pantaloni della tuta neri che partono stretti alle caviglie che, comunque mantenendo comunque una forma stretta, vanno ad allargarsi sempre di più andando in alto. Sopra la coscia destra proverebbe a immaginare il porta kunai e shuriken e nel suo fianco destro il ninjato consegnatogli il giorno in cui è diventato un anbu. A coprire la parte superiore del corpo immaginerebbe la maglietta girocollo di colore nero con sopra la felpa con cappuccio e cerniera di colore verde scuro e legati sul bicipite sinistro il coprifronte e il nastro rosso. Poi la faccia con la mascherina a coprire il naso e la bocca, e successivamente gli occhi di colore giallo. Infine i capelli che, come al solito sono tutto tranne che pettinati. Fino questo proverebbe appunto a plasmare il chakra che poco prima aveva espulso dai suoi tsubo. Se tutto fosse andato come previsto, ora dovrebbero trovarsi, a partire da destra di Usagi, il vero Onosuke e le sue due copie. "Ora siamo in quattro. Fammi vedere cosa sai fare." direbbe indicando con la mano aperta verso l'alto le due statue ferme davanti a lei. [tentativo tecnica del clone di terra * 2 cloni][innata on][chakra=14/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

10:26 Usagi:
 Lei continua a conversare amabilmente con il giovane ragazzo che le si trova davanti, interessata al loro argomento e cercando di mantenere l'attenzione. Diversi cenni d'assenso con il capo vengono diretti verso di lui, così anche i campanellini sul proprio codino sinistro continuano quella bellissima melodia che non cessa mai di accompagnarla [Drin - Drin]. <Si si si. Esattamente, sono un'esponente di quel clan. Evvivaaaaa!> Alza le braccia verso il cielo in segno di vittoria, non sarebbe così tanto felice se sapesse cosa le starebbe per succedere, ma comunque al momento è ancora del tutto spensierata e i suoi pensieri sono carichi di dolcezza. Lascia che l'insetto cominci a volare verso il padrone, mentre lei gli sorride dolce. <Ciao ciao ciao. A proposito, come si chiama?> Alza la mandritta verso il piccolo esserino marrone, così da indicarlo con l'indice, mentre dondola con il capo in ogni direzione mostrando quella felicità congenita che mai non l'abbandona. <Conoscenti? Ma certamente!> Esclama entusiasta. <Se avessi bisogno del mio aiuto non avresti che chiedere. Ihihihihih.> Naturalmente è sempre ben disposta a farsi vedere come paladina dell'amore, non per nulla è ciò che tende ad essere sempre. Intanto, incuriosita dalle sue parole, cerca di inclinare il capo verso destra e portare su di lui i grandi occhi di color vermiglio. <Mi serve tutto ciò che indosso. A me che...> Si imbroncia leggermente. <Hey non puoi vedere le mie mutandine lo sai?> Gonfia le guancette scarne e cerca di assumere quella propria espressione buffa, travisando completamente l'idea che l'altro ha avuto, almeno prima di notare quei sigilli che compie uno dopo l'altro. Si acciglia pesantemente, non comprendendo ciò che voglia eseguire il ragazzo, tuttavia non manca di attendere, pronta con la mente ad elaborare una strategia essenziale se mai dovesse trovarsi in pericolo. Ecco che le grandi iridi si pongono su quei cloni che non ha mai visto, anche perché non sembra trattarsi della tecnica usata spesso da lei: la moltiplicazione del corpo. <Vuoi allenarti adesso? Ma non è giusto! Uffiiiiiii> Incrocia le braccia al petto e si imbroncia nuovamente. <Non ho nemmeno impastato il Chakraaaaaaa! Sei cattivo così.> Ma comunque appare chiaro che stia facendo solo scena, anche perché si appresta ad avvicinarsi all'albero per poggiare, davanti a questo il proprio Shamisen, strumento essenziale per lei ma che, adesso, non ha alcuna utilità. <Ma va beneeeeeeee!> Dichiara con un sorriso ampio che si palesa chiaro sul proprio volto. Quindi, come principiale movenza, le braccia si muovono velocemente davanti al corpo, piegate verso l’interno a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del principiale organo palpitante, mentre le mani cercano un congiungimento estremamente preciso. Volendo emulare l’esatta posizione che l’è stata insegnata durante la prima lezione da allieva che ha sostenuto all’accademia, ricordando e avendo memorizzato ogni singola cosa insegnatale, tenta di dirigere le dita verso l’alto così da chiudere verso l’interno le ultime due della mandritta e appoggiando le opposte su queste; i polpastrelli dell’indice e del medio della prima verrebbero uniti all’altezza dell’intersezione tra la falangina e la falangetta della seconda, ed in pollici misti in quell’unione d’intenti che le permetterebbero, con minuzia, di simboleggiare il simbolo delle Capra. Non manca di riprodurlo fedelmente ed in modo del tutto impeccabile, essenziale principio di tutto quello che può fare. Se infatti tutto fosse andato alla perfezione, se il posizionamento non fosse fallito, passerebbe velocemente alla successiva fase e comincerebbe a riprodurre quell’energia trascendentale, condizione senza la quale non ci potrebbe essere alcun richiamo, che unisce le due principali nel proprio organismo. Allora è proprio la componente mentale la primaria forma di rappresentazione sulla quale ella cercherebbe di far perno, una concentrazione assoluta alla quale si aggiungerebbe, per il successo dell’esercitazione, l’immaginazione propria. Quest’ultima rappresenterebbe, cercando di non farsi distrarre dal alcun movimento esterno intorno a sé, in modo del tutto naturale, data la facoltà innata insita in ogni essere vivente, le due cose che rappresentano, per lei, l’energia fisica e psichica. Il suo mortale infermo, attristo e stanco, assoggettato dalle fatiche di tutti i giorni, richiama l’immagine del cibo e dei dolci che lei tanto ama, cioccolata, cannella e ogni altra cosa bella; intanto la sua parte migliore, che s’erge a cura dell’anima, affliggendo il corpo con crudeli pesti, richiamerebbe il gioco degli orsetti di peluche e dei cavallucci a dondolo che tanto le piacciono e le stimolano la fantasia. Dovrebbe quindi essere scontata l’unione così accesa tra le due forze in perenne scorrimento, come fiumi di diversi fluidi, nel proprio corpo che, sfociando per trovare pace all’altezza del ventre, inciderebbero in un’unione sintetica. Una chiara dialettica tra corpo e anima in quelle energie così enfatizzate che comincerebbero ed essere, in quel determinato posto, centrifugate in un vortice profondo, così come il panettiere unisce l’acqua e la farina per dar vita alla pasta, così ella cercherebbe di unire le due energie per far trasudare dal corpo e da tutti i pori di fuga della propria pelle. Per le sole persone che possano mirare quel sublime spettacolo, il chakra della piccola verrebbe rappresentato come fasci di rosata energia che defluirebbero dalla pelle, creando una bellissima opera d’arte della quale lei è la protagonista indiscussa. <Eccooooooo! Adesso sono pronta! Ihihihihih.> Ride di gusto, esprimendo sempre il proprio caratterino tutto pepe ed estremamente entusiasta. [Chakra On 30/30].

10:54 Onosuke:
 A quanto pare la ragazza è molto contenta di essere un esponente del suo clan. Chi non lo sarebbe in fondo. Tutti, o la maggior parte, sono contenti del clan in cui sono nati. Nessuno però esulterebbe come ha fatto lei. Ma lei è diversa, è particolare. La prova del nove infatti arriva poco dopo. Nessuno si è mai interessato di sapere se l'Aburame ha dato dei nomi ai suoi insetti. "Il suo nome è Ichi. Lui è stato il mio primo insetto." risponde mettendosi la mano destra all'altezza del cuore. "Si tratta dell'unico individuo della mia colonia con un nome. Quando non so cosa fare, parlo con lui. Per me è come un fratello." spiega con degli occhi che dimostrano quanto lui tenga al suo compagno. Successivamente delle belle parole di lei. Lui capisce di aver trovato una nuova amica, una nuova compagna, anche se di un altro villaggio. L'alleanza serve e lui ne è sempre stato convinto. "Anche tu. Per qualsiasi problema chiamami ok? Non farti problemi." le dice guardandola e sorridendo. Poi la situazione ha cominciato a degenerare. Levarsi i vestiti? Chi ha mai detto questo? Infatti alle parole di lei, Onosuke alza le sopracciglia. In questo momento veramente non sa che cosa pensare. Cosa avrà capito la giovane? Poi, dopo aver visto i sigilli di lui, lei capisce. "Si alleniamoci ora. Anche solo un paio di colpi. E male che tu non abbia il chakra impastato. Se dovesse succedere qualcosa?" le risponde con tono poco serio anche se il consiglio che vuole darle è importante. Lui vedrebbe lei, successivamente, fare il sigillo della capra. Sta impastando e questo vuol dire che ha accettato la sfida. Lei è pronta. "Vediamo cosa sai fare. Pensa di volerli distruggere. Usa la tua tecnica più forte e sbarazzati di loro." le dice per farle forza allontanandosi dalle due copie posizionandosi vicino allo strumento musicale di lei appoggiato vicino all'albero. "Mi raccomando eh." le dice facendo una mezza risata. Lui la sta sfidando, ma non vuole essere troppo pesante. Intanto lui si appoggia all'albero e, con gli occhi di colore giallo, osserva bene i movimenti della Uchiha. Non ha mai visto un membro di questo clan combattere o, comunque, allenarsi. Voci dicono che i membri di questa famiglia sono molto talentuosi, un po' come i Senjuu. Hanno una lunga storia dietro e degli antenati che hanno scritto quella del mondo ninja. [innata on][chakra=13/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato]

11:48 Usagi:
 Ovviamente la piccola Uchiha è curiosissima di tutto ciò che la circonda, vuole scoprire il mondo con i suoi occhi, capirlo e sviscerarlo al massimo delle sue possibilità, non si ferma davanti a nulla e sembra buttare a terra qualsiasi barriera per raggiunger il proprio scopo. Andando per ordine, permane attenta e interessata al nome del piccolo insetto, anche perché ormai ha fatto amicizia anche con quest'ultimo e vorrebbe ancora giocarci di nuovo. <Allora lui è Ichi-Chin...> Come al solito lei affibbia dei piccoli onorifici a qualsiasi persona, anche ai suoi pupazzi, quindi non è strano che l'abbia fatto anche con il piccolo insetto. <Mi fa moooooooooolto piacere. Si si si. Tutti dovrebbero avere un amichetto del cuore con cui condividere tutto. Anche io ho il mio An-Chan. E' il mio primo orsacchiotto di peluche, gli voglio un gran beneeee. Lui è anche il mio unico fidanzatino, si si si.> Muove il capo freneticamente, così da poter suonare i melodiosi campanellini al di sopra del capo [Drin - Drin]. <Allora senz'altro ti chiederò aiuto se ne avessi bisogno. E io accorrerò in tuo soccorso se mi chiamerai!> Alza il braccio destro cercando di battere il piccolo pugno al centro del petto, proprio all'altezza del cuore pulsante. <D'altronde sono la Idol dell'amore e della giustizia. Siiiiiiiiii!> Vittoriosa, per mostrare nuovamente il proprio ardore, fa scattare le braccia verso l'alto in segno di chiaro entusiasmo. <Si si si, hai ragione...> Sorridente non sembra particolarmente risentita del richiamo. <Ma non posso sempre averlo attivo, soprattutto quando suono, non mi piace. Quindi tendo a mantenerlo sopito e non impastato. Non posso però darti torto, potrebbe succedere di tutto. Si si si.> Ovviamente non può negare le parole dell'altro, non può certamente contraddirlo, pienamente cosciente della loro veridicità e del pericolo che potrebbe correre se non mantenesse il chakra impastato. Dopo quelle movenze, eccola impastarlo a dovere, mostrando che sia in grado di farlo senza alcun problema. <Ma questo non è propriamente un allenamento...> Si imbroncia leggermente. <E' più una prova di tecniche. Si si si. Di solito però è abbastanza inutile sai. Si si si.> Gesticola in modo molto enfatizzato, non sembra cessare mai di unire le parole al linguaggio entusiasmante del corpo. <Non c'è bisogno di raccomandazioni...> Infatti, non fa nemmeno in tempo a finire quella frase che le leve inferiori si flettono leggermente verso il basso in una movenza lieve, un gesto mirato a farle comportare come delle piccole molle che, prese da una forza compressa, scattano verso l'alto rilasciando la giusta energia muscolare da permetterle di spiccare un immenso volo nell'etere. Cerca infatti di balzare verso l'alto a sinistra, verso le proprie ore cinque, così da defilarsi, seppur in modo lieve, alle proprie spalle allontanandosi di mezzo metro circa. Un salto notevole dovrebbe essere in grado di compiere, sollevandosi dal suolo di circa un metro e spostandosi in obliquo della stessa distanza. Il suo tentativo sarebbe quello di atterrare, con estrema grazia a circa quattro metri frontali dalle due copie, così da mantenerle in modo frontale ma equidistanti da sé stessa, cioè stando al loro esatto centro; uno alle proprie ore undici, l'altro a ore una. Se tutto fosse andato per il verso giusto, le piante dei piedi cercano di piantarsi saldamente al suolo, mentre le leve inferiori si fletterebbero leggermente verso il basso per attutire l'impatto con la nuda sabbia sulla quale atterra; il busto si bilancia con estrema grazia, inclinandosi in modo molto lieve in avanti, così da non causare uno squilibrio nell'intera figura. Una volta giunta a destinazione, sfruttata solo la metà delle proprie facoltà elastiche, cerca di sollevare le braccia verso l'alto, piegandole nuovamente verso l'interno del corpo così che le mani possano trovarsi ad una ventina di centimetri circa dal cuoricino palpitante, quindi dalla gabbia toracica centrale. Pronta adesso ad eseguire quattro straordinarie movenze in rapida successione, le mani si alternano, si intrecciano e si sciolgono per formare delle figure con le dita ben delineate e definite. Dalla prima a l'ultima ci sarebbe sempre un senso di continuità, una sinuosa eleganza nell'esecuzione che lascia alla ragazzina un senso di perfezione. In quel modo tenta di eseguire i sigilli in un ordine perfetto, dal primo che rappresenta il Drago, poi il serpente, la tigre e infine, come coronamento dell'edificio su cui si basa tutta la propria tecnica, la Scimmia. Solo allora quell'energia primordiale, doverosamente impastata in modo egregio, comincia ad essere trasformato con la propria forza di volontà, l'affinità con l'ardore e l'adrenalina del corpo lasciano spazio a questa di prendere parte dell'essenza, quella più affine al proprio spirito, per cercare di sollevarla verso l'alto. Il Chakra Katon verrebbe richiamato dagli tsubo del corpo, così che dal basso ventre possa risalire verso l'alto, rompendo gli argini e trovando nuovi mari da inondare con la sua immensa forza. Infatti come una piena si riversa nella gola della piccola Uchiha, riempiendola completamente. Solo allora il dritto braccio si solleva verso l'alto, portando la mano davanti le labbra sottili e le dita si avvolgono per formare una circonferenza grazie alle punte del pollice e dell'indice. Intanto un grande quantitativo d'aria viene inalato dalle piccole narici di modo che i polmoni si possano gonfiare titanicamente d'aria, al massimo delle proprie possibilità; anche il petto si amplia così d'accogliere tutte le molecole dell'etere dentro di sé ed il busto viene fatto ruotare leggermente verso sinistra così da puntare contro la copia del ragazzo in quella precisa direzione. Gesti compiuti in modo molto repentino, quasi istantaneo e, solo al termine dei quali lei, immersa di ardente sostanza generata dal proprio Chakra, riversa completamente fuori dalle labbra l'aria un immenso quantitativo d'aria, tutto ciò che ha inalato viene soffiato fuori passando al centro delle dita ed esplodendo in un getto immane dalle ardenti fattezze. Non semplice aria, non un vento possente, ma delle fiamme ardenti di pura energia andrebbero a scatenarsi nell'etere davanti a sé percorrendo una distanza incredibilmente elevata. Il getto ad alta intensità si propaga per una lunghezza di ben dieci metri, investendo completamente qualsiasi cosa sul proprio cammino ed essendo il corpo diretto verso la prima copia, bersaglio immobile che permane verso al suo posto, cerca di investirlo totalmente con quei per bivacchi di fuochi che cercano di impattare, con la loro grandezza di due metri, quel manichino. Tuttavia il flusso continuo d'aria fa capire che non è per nulla finita, al contrario, ha ancora qualcosa da fare, infatti, in modo lento e continuo, senza mai fermare quel geyser che continua a fluire dal centro del cerchio delle ossuta dita, il busto viene fatto ruotare, così come tutta la parte superiore del corpo, in senso orario, quindi da sinistra verso destra. Il moto sarebbe tale, nel pieno delle possibilità dell'Uchiha, che anche la seconda figura, trovandosi nel pieno della rotazione, dovrebbe essere investita da quel getto di fiamma. Cerca in definitiva, con quella immane tecnica di fiamma, di colpire entrambe le figure con il getto e, senza mai lasciare la flussione del Chakra katon dallo stomaco alla gola, mantenere attive le fiamme senza interromperle nemmeno per un momento [Chakra On 26/30] [Tentativo di mezzo movimento 1/4] [Tentativo palle di fuoco 2/4] [Tentativo sposto del getto 1/4].

12:32 Onosuke:
 Ascolta sempre con tanta curiosità la giovane Uchiha: Anche lei, come lui, ha qualcuno con cui parlare. Lei non sa, forse, che la situazione è leggermente diversa. Infatti lui riceve risposte dagli insetti come Ichi. "Comunque Ichi ha detto che sei molto carina. Gli ha fatto molto piacere conoscerti." le dice. Poi lui vede lei accettare la sfida. In fin dei conti non si tratta di un allenamento, come ha precisato lei. La vedrebbe saltare in aria spostandosi leggermente più indietro della posizione da cui è partita proprio davanti alle copie a circa quattro metri di distanza da queste. Successivamente la vedrebbe formare sigilli. La sequenza non la conosce quindi non sa che tecnica la ragazza sta per usare. La vede prendere un grandissimo respiro e mettere la mano davanti la bocca formando con pollice e indice un cerchio. Successivamente la vederebbe buttare fuori tutta l'aria che ha immagazzinato che, a contatto con le dita, si trasformerebbe in fuoco. Questo fuoco andrebbe a colpire la prima copia, quella più alla sua sinistra, e poi, grazie ad una rotazione del busto della Uchiha, andrebbe a colpire anche l'altro manichino di roccia. Al contatto con le copie, il fuoco andrebbe a scioglierle completamente. Si potrebbe vedere, infatti, la forma delle sue modificarsi. Inizialmente la testa cadrebbe verso indietro, grazie anche alla forza di impatto, per poi essere seguita dalle braccia e dal busto. Infine anche le gambe cadrebbero lasciando per terra, al loro posto, i piedi. "Complimenti!" dice l'Aburame a Usagi. "Non vorrei essere stato al posto di quei poveri ammassi di terra." continuerebbe facendo partire una piccola risata. Che grande forza che possiede la ragazza. E dire che è diventata genin da pochissimo tempo. Crescerà molto bene. "Questa è la prima volta che vedo qualcuno usare una tecnica Katon. Molto interessante. Io, come hai potuto vedere, controllo il Doton e in più ho un altro segreto che ti mostrerò quando ci alleneremo nuovamente insieme." le confessa. Il Raiton infatti lo ha svegliato da poco. Sa fare veramente un numero piccolo di cose con questo nuovo tipo di chakra. Comunque tra una cosa e l'altra è arrivata ora di pranzo e il ninja degli insetti ha fame. Così gli viene in mente un'idea. "Dato che ormai è ora. Ti va di venire a mangiare da me? Non pensare male, ma c'è una persona che vorrei farti conoscere." le chiede. Tenshi sarebbe contenta, secondo lui, di conoscere la Uchiha. Nel caso rispondesse con un 'Si' si avvierebbe verso casa con la ragazza. "Sai. Potremmo fare una missione insieme. Grazie alla alleanza ce lo permettono. PEr ora che c'è questa possibilità potremmo approfittarne." le propone. Forse è nata una nuova amicizia oggi. [innata on][chakra=12/25][equipaggiamento: 6xshuriken, 3xkunai, ninjato][end]

12:45 Usagi:
 Nel vedere quegli ammassi di terra andare in frantumi la piccola lascia che la tecnica cessi il suo moto, potrebbe anche mantenerla per un altro po' di tempo, ma non ce ne sarebbe alcun bisogno. Il soffio quindi tace, così come quell'immensa colonna di fuoco, perdendosi nell'etere e scomparendo. Abbassa il braccio e sorride verso il ragazzo. <Grazieeeeee! Ne conosco anche un'altra, ma per il momento non riesco a lanciarla con precisione, quindi evito di usarla. Si si si.> In effetti non ha la forza per scagliare la cannonata, quindi non riesce a controllare quella tecnica, ha optato per qualcosa che sappia fare bene. <Ti sei messo al posto dell'albero, altrimenti ti avrei mostrato qualcosa di molto carino. Ihihihihih.> Infatti ha pensato anche ad un'altra strategia, ma il ragazzo si è poggiato proprio contro la corteccia, quindi ha dovuto virare su qualcosa di più semplice. In ogni caso ascolta le sue parole cercando di avvicinarsi a lui solo per riprendere in mano lo strumento posato al suolo. <Si, in effetti il fuoco mi piace molto, sai mi ricorda l'ardore che mi muove. Si si si.> Muove il capo in diversi cenni d'assenso, mentre insinuerebbe il braccio nella tracolla e pone lo shamisen dietro la schiena, così da poterlo sorreggere senza troppo sforzo. <Va bene allora, non vedo l'ora di vedere questo potere. Ihihihihih.> Inclina il capo verso destra alle parole del ragazzo. <Non penso male, va bene, accetto l'invito, ma sappi che non mi tolgo le mutandine!> E gli fa una linguaccia molto teatrale, così da fargli capire che sta naturalmente scherzando e che non ci sia bisogno di una risposta seria. <Allora chi vuoi farmi conoscere? Chi è questa persona? E' carina? Simpatica?> Ed ecco che comincia a riempirlo di domande, mentre comincia a seguirlo saltellando con il suo solito fare espansivo. <Certamente! Già ho avuto modo di farne una con un mio amico di Konoha, si chiama Norita-Chin. Si si si.> Così, continuando a seguire il ragazzo, continua a parlare tranquillamente [Chakra On] [END].

Usagi e Onosuke si incontrano e fanno amicizia. Mentre parlano il secondo propone alla piccola una prova di abilità, così lei gli mostra di cos'è capace eseguendo una tecnica Katon.