Giocata del 20/03/2020 dalle 10:09 alle 20:11 nella chat "Parco"
[posto isolato parco] Ha portato i bambini fuori: aveva bisogno di allenarsi e voleva averli con se dando un giorno libero alla sua Babysitter. Non le sarebbe dispiaciuto anche che Ai fosse presente ma aveva i suoi piani. Quindi,armata di pazienza, una borsa con dentro tutta la roba per il cucciolame, un passeggino (assolutamente inutile per i motivi che verranno spiegati poi) e una fascia alla vita dove tiene Kurako il più piccolo di appena un anno al massimo. Indosso porta un Haori bianco lasciato aperto, dove si intravede la canotta bianca e pantaloni a vita alta, pantaloni neri aderenti e un paio di scarpe da allenamento. Con una mano tiene il borsone, con l'altra tiene il passeggino, i figli Kurako come detto prima stretta al petto e Hashi, il quale, pigramente ha deciso di chiedere alla madre di farsi trasportare per metà del viaggio tra la casa e il parco rimanendo aggrappato alla schiena della donna come un Koala. Si spinge verso un luogo isolato del parco dove potersi allenare tranquillamente e dove poter lasciare i bambini in modo che potesse tenerli in vista e lontano dalla vista altrui. <va bene bambini> sospira mentre dopo una breve occhiata identificherebbe il suo spazio dove poter rimanere per allenarsi. Non è una grande giornata, la nebbia non permetterebbe di vedere correttamente, ma per lei è un problema irrilevante ormai. Si ferma, assicura il mezzo, si toglie la fascia reggendo il bambino con il braccio e lo mette a sedere sul passeggino <giù tesoro> ordina a Hiashi il quale scivola verso il basso quando questa si trova in ginocchio per badare a Kurako. Velocemente apre la borsa e tira fuori qualche giocattolo, una coperta e alla fine si toglie L'haori mostrando il corpo allenato e segnato da delle vecchie cicatrici, a parte questo preserva la delicatezza degli Hyuga seppure lo sguardo, lo sguardo è molto duro e il trucco sembrano più dei segni di guerra seppure sia elegante. [ch on] [Luogo isolato] La coltre grigia, lattiginosa, che giace sull’isola come un gelido da…sempre che lui si ricordi, non s’è fatta mancare nemmeno stamane. E lui l’attraversa con sicurezza. Emerge come una figura eterea, una sagoma enorme, scura, priva di dettaglio in lontananza, per poi definirsi sempre di più e rivelare le fattezze dello sfregiato. Calzature da allenamento ai piedi, non sono abbastanza alte sulla caviglia da celare fasciature rosse che avvolgono le grosse caviglie dell’allievo fino all’inizio del polpaccio squadrato, calzoni corti si stringono sotto la vita, all’altezza delle anche, lasciano nude le gambe scolpite fino a poco sopra il ginocchio. Il torso, simile a quello d’un albero più che a quello di un uomo, è avvolto in una canotta in tessuto elastico che aderisce alle definite forme dei muscoli, lasciando nude le spalle stondate e le braccia nerborute, lasciando in mostra i segni nero-rossastri che gli pitturano la pelle immergendosi nella canotta. Anche le mani e i polsi sono fasciati di rosso, da metà della prima falange fino a metà dell’avambraccio. Il collo taurino sostiene un viso affilato, decorato da una barbetta ispida e dalle due cicatrici che campeggiano sul suo volto, due tagli netti e scuri sulla pelle. Il primo parte dalla parte sinistra della fronte e arriva fino a sotto lo zigomo, salvando l’occhio. Il secondo taglia in orizzontale la fronte, come il taglio sul coprifronte dei mukenin, ma sulla nuda carne. Il viso è impreziosito da due occhi del color dell’oceano che hanno acquisito la sfumatura grigia dell’ambiente circostante e incorniciato da folti capelli scuri, che se il sole splendesse rivelerebbero riflessi sanguigni. Si, è roscio. Sono lasciati sciolti, i capelli, per quanto intorno al polso sinistro tenga l’elastico per le evenienze. A completare la figura le pesanti fasce zavorrate appese alle caviglie e ai polsi. Ha la pelle lucida, e il torace s’alza e s’abbassa più frequentemente del normale. Le labbra sottili son schiuse, prende aria. È nel parco da un po' e in realtà ha raggiunto quella zona isolata con lo stesso intento della Hyuga. Arriva dalla parte opposta rispetto a lei, dovrebbe quindi averla di fronte, s’avvicinerebbe il tanto che basta per non sembrare un maniaco intento a rapirle i figli. Che poi.. in bocca al lupo. Si scioglie in un sorriso, nel cogliere un quadretto che comunque pare tenero. L’occhio cade sul borsone di lei e, di rimando sulla sua figura temprate e forgiata dalle difficolta. Gli occhi color zaffiro la studiano, per poi cercarne lo sguardo. Un leggero cenno del capo verso il borsone <allenamento?> chiede. Che ne sa? Potrebbe essere il borsone dei bambini. La abbandona con lo sguardo per osservare il posto, deserto eccezion fatta per i due (anzi quattro). <è un posto perfetto per gli allenamenti> mormora con la voce che tradisce i vent’anni che porta a dispetto d’un fisico che lo fa sembrare più vecchio. Parla più a se stesso in realtà ma è perfettamente udibile. [posto isolato parco] Si concentra cercando di attingere al chakra all'interno del proprio corpo e rapidamente portando il chakra alle mani comporrebbe i seguenti sigilli unendole al livello dello sterno: Bue, cane, drago e cinghiale. la Hyuga focalizzandosi, cerca di entrare in dettaglio così da riprodurre mentalmente la base della sua figura andando sempre più nel dettaglio. Come uno scultore estrae la figura dalla roccia: l'altezza, la corporatura, la sua figura atletica ma sottile, il viso ovale, le sue forme più esplicite, poi passerebbe al dettaglio inserendo nella sua immagine mentale le dita lunghe ed affusolate, i capelli, gli occhi duri grandi ma con il byakugan disattivato, la forma delle labbra, delle orecchie e la loro posizione, la lunghezza delle ciglia e delle sopracciglia e di conseguenza la loro posizione, la forma del mento e della mandibola, gli zigomi alti, le labbra sottili ed il collo lungo. Passa ai dettagli, alle piccole o grandi imperfezioni, quali delle leggere cicatrici ai pollici la cui pelle è diventata più spessa per tutte le volte nella quale si è accanita per frustrazione strappando pezzi con i denti. Quindi passando per i suoi vestiti cercherebbe di focalizzare l'attenzione sulle cuciture e sulle forme che cadrebbero lungo il suo corpo ed infine vi aggiungerebbe il colore della pelle, dei capelli, il violetto degli occhi la leggera tonalità più scura delle labbra, i colori degli abiti che indossa e insomma cercherebbe di focalizzare la sua attenzione su tutto. Una volta fatto ciò, la giovane comprimerebbe una certa quantità di chakra dalla bocca dello stomaco e lo spingerebbe lungo tutto il corpo andando a toccare i punti di fuga. Comprimerebbe e sprigionerebbe il chakra all'esterno e se fosse andato tutto bene a questo punto la ragazza dovrebbe essere in grado di far apparire di fronte a se, ad un metro di distanza una copia uguale a lei. Kurako, il bambino più piccolo punta la copia e l'originale confusa iniziando a chiedere di salire in braccio siad ad uno che all'altra. Mekura (originale) sorride rivolgendosi sopratutto a Hiashi. <va bene, ora lei starà con voi a giocare, non vi preoccupate, sono sempre io, quindi chiedete tutto quello che vi serve a lei ma io sarò comunque la, non troppo lontana> Hiashi la guarda severamente, come sempre e poi annuisce andando a prendere l'ocarina che Norita le aveva dato. Poi un ragazzone, letteralmente si avvicina per parlare. Ora Mekura non è particolarmente alta è una altezza media alla fine ma il giovane di fronte a lei svettava e tanto anche. Mekura sorride a questo, con calma <ci si prova, devo prima consultarmi con i miei due coatch> ridacchia mentre entrambi la guardano e la copia inizia a occuparsi dei bambini. <comunque, si, non è male> piega la testa guardando Yosai <e tu? sei ad allenarti?> [copia superiore 20 ch usati 80/100 ch] [ch on] [Luogo isolato] Non s’avvicina, pur posando gli zaffiri sui bambini, che gli allargano il sorriso, stendendo le labbra fino a snudare la dentatura bianca. Ovviamente non può sapere cosa sta facendo l’altra nel frattempo, e così quando in una nuvoletta compare una sua copia, d’istinto s’irrigidisce. Una ninja. D’istinto le labbra si chiudono. Fa fatica a comportarsi con i ninja. La sua avversione verso l’autorità l’ha portato a supercompensare e adesso ha un’insana fissazione per la scala gerarchica. Comportandosi con estrema formalità anche quando non è assolutamente richiesto. Eppure quel contesto non è formale, anzi. Torna alla Hyuga con lo sguardo, quella che non prende a occuparsi dei bambini. Cerca dettagli, un coprifronte che non ha visto. Quasi quel pezzo di metallo fosse l’unico veicolo di autorità possibile. Potrà notarlo lei, perso in strani pensieri. Quando lei torna a rivolgergli la parola l’atteggiamento si fa quasi marziale, anche se quella battuta sui suoi due coach gli strappa di nuovo un sorriso che s’incunea negli zigomi, per poi sparire subito dopo, e adesso, quello che lei chiede acquisisce nella sua testa di tonto un tono inquisitorio. Non ha idea del grado della persona che ha davanti, la gli è capitato di dare del “lei” e del “signore” a semplici genin per giunta più giovani di lui. Annuisce quindi marziale <signorsì> gli esce quasi istintivo, rabbrividendo poi per quanto male suona una parola di assenso simile in un contesto del genere, e infatti di corsa aggiunge. <cerco di allenarmi come posso, anche se gli alberi di solito non rispondo ai colpi> eh no. Ma d’altronde a quell’età e con quella stazza è troppo grosso per i coetanei, che da tempo hanno iniziato a non coinvolgerlo negli allenamenti. [posto isolato parco] Le creature intanto continuano a giocare come possono giocare dei bambini piccoli, alcune volte rumorosamente ed era uno di quei casi almeno per Kurako, Hiashi invece puntava lo sguardo, da Hyuga verso Yosai guardandolo in cagnesco. Rimane sorpresa quando le risponde in questo modo con il signorsì che è una novità: è stata sempre tratta in un certo modo, formale o meno e quella era una novità, ma la marzialità di quel gesto, impostato anche se inesperto? <signorsi signora> risponde morbidamente continuando a sorridere verso Yosai prendendo un lungo respiro. <in effetti si, non tendono di solito a rispondere ai colpi, sono gentili, però non dimenticano quindi devi stare attento a come colpirli, o casualmente un rametto fastidioso ti finirà in un occhio> continua a scherzarci su anche per alleggerire quell'aria di formalità al momento non essenziale. <sei un genin? un allievo?> domanda la donna chiedendo visto che ha reagito questo una volta che ha fatto apparire la copia mentre, nel frattempo inizierebbe a riscaldarsi indiziando a sciogliere e distendere i muscoli. <hai mai pensato di trovarti un altro allievo per allenarti?> chiede la donna iniziando un discorso, con il braccio destro disteso verso sinistra e tenuto fermo dall'altro braccio. <oh che sbadata, mi chiamo Mekura Hyuga, come ti chiami tu invece?> chiede la donna guardando Yosai finendo di riscaldarsi per qualche secondo in modo da poter discutere un po' tra loro due. [ch on - copia dietro ai bambini][ch tot 80/100] [Luogo isolato] Ecco, neanche il marziale riesce a fare come si deve, sgrana leggermente lo sguardo, restando li dritto come un tronco. Sorpreso <signorsì signora> pronuncia affiancandoci anche un’annuita del capo. Ma lei si diverte a lasciarlo sulle spine. Tra formale e informale, marziale e scherzoso. Non capirà mai come comportarsi con i più alti in grado, ma distende ancora le labbra in un sorriso alla battuta di lei, prima di tornare a quelle domande che a lui non possono non sembrare diverse da ciò che in realtà sono: normale conversazione <un allievo> signora, niente non gli entra in testa, alla successiva domanda annuisce con vigoria <ci ho provato> signora <ma ho fatto piangere per sbaglio uno dei miei colleghi, tempo fa… non mi trovo bene, se posso dire. Credo di essere… troppo vecchio> non troppo grosso, non si è mai troppo grossi, di questo ne è convinto <credo che qualcosa di me spaventi i miei colleghi> ah si? Saranno quelle orrende cicatrici magari? Quando lei si presenta però di nuovo lo sguardo s’allarga, stupito al punto che s’allargano anche le labbra <Me… Mekura Hyuga?> rimane come un ebete a guardarla, incredulo. In una giornata qualunque, in un parco qualunque, ha incontrato una donna qualunque, una madre qualunque, una ninja qualunque e ha scoperto di avere davanti Mekura Hyuuga. Ne ha sentito parlare, certo che ne ha sentito parlare <urca! È un piacere conoscerti!> si è scordato di colpo la marzialità e tutto il resto <ma che dico un piacere, è un vero onore!> ecco, meglio. Di colpo porta le gambe ad unirsi al livello dei talloni e le braccia rigide. Deve sforzarsi per farle aderire ai fianchi, le spalle e i muscoli della schiena le separerebbero di molto dal corpo, in una posizione rilassata. Si, si è appena messo sull’attenti. E fatto questo chinerebbe profondamente il capo, prima di risalire, un gesto di profondo rispetto <io sono Yosai…> vorrebbe continuare, ma non può. Non è ancora il momento di tornare alle sue origini <sono un’ allievo del villaggio della foglia> gli zaffiri tornano su di lei, ne cercalo sguardo del color delle perle, un lampo d’ambizione illumina quel blu <e mi piacerebbe avere l’onore di scambiare qualche colpo co un ninja tanto forte. Sarebbe per me inestimabile> la lancia la proposta. Lancia il cuore oltre l’ostacolo della vergogna. Ferrea volontà di migliorare a discapito di tutto. Questo lo muove. [posto isolato parco] Continua a guardarlo con interesse, lo fissa rimanendo in ascolto, non solo per le sue parole ma anche il modo di porsi ed esprimersi. Le viene quasi da ridere quando sente che aveva fatto piangere un allievo, ma si trattiene dal farlo azzardando solo un mezzo sorriso trattenuto a stento. <capisco, ma fa bene piangere anche agli allievi, prima o poi dovranno comunque affrontare avversari più vecchi, o più esperti> prende un lungo respiro incrociando le braccia quando sente la sua caratteristica peculiare <bhe, non è così male alla fine se ci pensi, ai miei tempi mi sarebbe piaciuto anche a me incutere paura> ridacchia ripensando che infondo, neanche adesso incute così tanto terrore. Poi vede quello sguardo, il modo in cui la riconosce, la saluta e rimane...stupita. rimane sempre stupita che ancora si ricordino di lei, per lo meno che sappiano solo una parte della storia, sorride amaramente al pensiero. <piacere Yosai, è un piacere mio conoscerti e...rilassati> a sua volta fa un profondo inchino verso questo cercando di trattarlo bene. <bene allievo del villaggio della foglia, forse un giorno potrei tornare a insegnare> commenta la donna annuendo <volentieri Yosai, ma prima voglio sapere...in cosa ti sei specializzato? vorrei dire visto il tuo aspetto che sei portato per il taijutsu, ma mai dire mai> afferma la donna iniziando a mettere due metri di distanza dall'allievo andando a molleggiare sulle gambe. [ch on] [Luogo appartato] La ascolta, interessato, e come potrebbe essere diversamente. Si limita ad annuire, piega di nuovo le labbra, che si incuneano negli zigomi <è vero> grazie, c’era bisogno della confera <è a me che non serve allenarmi con persone meno esperte> gonfia anche un po' il petto, non ha paura di dire le cose come stanno, nemmeno a lei, ha interessi molto particolari, e in quei campi eccelle, per i parigrado, s’intende. Al suo successivo la osserva, la studia quasi, non distoglie mai lo sguardo dalla sua figura, e quando parla lo tiene fermo negli occhi color perla, quasi cercasse qualcosa. Scrolla le spalle stondate al dire di lei <non lo so, mi interessa ispirare rispetto più che spaventare> è condannato da questo punto di vista, ma sembra sostenere il peso di quei lineamenti così diversi senza troppi problemi. Quando lei manifesta il piacere di conoscerlo ricambia con un altro cenno del capo, e al consiglio successivo sembra quasi tirare un sospiro di sollievo, braccia e gambe si rilassano e, per dirla tutta, ne approfitta per sollevare gli avambracci all’altezza dell’addome scolpito sotto la maglia, per slacciarsi prima la fascia zavorrata che ha al polso sinistro, poi al destro. Due tonfi attutiti dall’erba. Chiude le mani ruvide e fasciate in pugno, e le ruota in senso orario e antiorario usando i polsi come fulcro, sciogliendo l’articolazione. Lui il piacere l’ha espresso con fin troppa enfasi, ma d’altronde è ciò che prova e non ha il bisogno di nasconderlo. Ascolta la sua frase successiva mentre la gamba mancina viene spostata leggermente indietro e il ginocchio cede lentamente, scende come una torre, piegandosi su se stesso e flettendo anche il ginocchio destro, fino a trovarsi in ginocchio, di fronte a lei, non per altro. Con le mani slaccia la fascia zavorrata sulla caviglia sinistra, un altro tonfo al suolo <quel giorno mi troverai pronto, Yosai-sama> rispettoso, sempre, da li, in ginocchio, drizza busto e capo solo per regalarle un’altra occhiata ardente. Da quella posizione si limiterebbe a cambiare ginocchio d’appoggio per slacciare l’ultima zavorra che lo lega <non sbagli> si limita a dire alla sua ultima domanda di lei puntando i pugni sul terreno, flettendo leggermente le braccia e utilizzandole come molle, facendole scattare per darsi la forza necessaria a drizzarsi di nuovo in piedi, libero. Un paio di saltelli agili e ben coordinati per controllare che anche le articolazioni delle caviglie e delle ginocchia siano in ordine, si muove sinuoso come un felino, i muscoli si contraggono come serpenti sotto la pelle, quando si muove. Non smette di cercare il suo sguardo <il taijutsu è la mia disciplina>. Ultimo gesto, infila le mani nei folti capelli, tirandoli su e legandoli con l’elastico in un cipollotto di fortuna. [posto isolato parco] Lo ascolta con calma, annuendo mentre lo sente e mentre lo vede rilassarsi. Le intanto allargherebbe leggermente le gambe portando la gamba sinistra dietro la destra con il piede rivolto verso l'esterno per la sinistra mentre la destra rimane con il piede ben in linea di fronte a se. Piega leggermente le gambe facendo forza sui muscoli gonfiandoli, rimanendo ferma sul posto mentre tenendo la mano sinistra sotto il gomito destro mentre il braccio destro è disteso ma non rigido, schiena dritta e la mano con il palmo rivolta verso Yosai. <molto bene, dato che ti lamentavi che gli alberi non ribattono, allora troverai un albero che si muove e che contrattacca, lascio a te la prima mossa> afferma la donna prendendo un lungo respiro. <mettere su muscoli e allenarsi a sorreggere grossi pesi è una scelta di allenamento giusta...ma, rischi di gonfiarti troppo e di perdere coordinazione, anche un orso è capace di una forza esplosiva ma di una agilità tipica di una fiera> afferma la donna seriamente mentre si concentrerebbe rimanendo in attasa del primo attacco del giovane in questione. Non voleva rischiare di portare avanti colpi troppo rapidi e con troppa forza per questo prima di tutto voleva dimostrare l'importanza di saper deviare e schivare un colpo e nel mentre testarlo. [ch on][copia con i bambini 20 pf]Su Chumoku è tornata la Nebbia le cose sembrano quasi Tornate alla normalità, non la nebbia sull'isola, e quella patina umida che ricopre ogni cosa nascondendo riducendo la visuale di chiunque, sembra quasi ritornata la calma. ma è proprio nelle situazioni di calma che quest'ultima viene sconvolta più facilmente, e infatti dopo una folata di aria fredda che fa venire a entrambi un brivido lungo la schiena, chiaro come il sole, appare nel Cielo un Varco Completamente Nero, da cui esce un essere che il nostro Yosai ha già incontrato, 175cm snello, carnaggione bianca, capelli lunghi fino alle spalle e bianchi, con Corna che fuori escono accentuate verso l'alto, e i suoi occhi sono Bianchi, Indossa una veste bianca adornata con un cintura nera in vita, ai piedi un paio di zoccoli marroni, esce dal portale semplicemente fluttuando e quando il portale si Richiude, lui rimane a guardarli dall'alto, Mekura essendo Hyuga conosce bene quegli occhi, Trattasi infatti del Byakugan, gli stessi occhi che di generazione in generazione solo nel clan Hyuga, o almeno così si pensava fin ora l'uomo Troneggia dall'alto con Fare Superbo, Altezzoso, guardandoli come se stesse guardando, delle formiche, con disgusto, e prende la parola iniziando a ridere malignamente <Patetici!!!> Sentenzia Fluttuando a Mezz'aria <Vi Allenate Per Diventare Più Forti, ma la realtà è che voi non potete Nulla contro di me, siete esseri Isignificanti, Inginocchiatevi a me, e forse potrei mostrarvi quanto può essere misericordioso un DIO> poi Nota il Byakugan di Mekura <e Tu Donna, tu e quelli come te, sono la macchia più grande della tua gente, non avete Rubato solo il Chakra ai miei antenati, ma anche le Arti Oculari> sentenzia Disgustato, <Ma Presto la Pagherete, tutto Tornerà al Mio Popolo, avrete la vostra inesorabile punizione> dice Tronfio Guardandola rimanendo a mezz'aria.
[Luogo appartato] La ascolta, la osserva mettersi in guardia. Un brivido percorre la schiena dell’allievo. Una contrazione involontaria nei muscoli. No, probabilmente non incuterà terrore quella donna, ma un misto di timore e rispetto, quello sì. Gli zaffiri la inquadrano. Cerca di imprimere quell’immagine nella mente. L’immagine di una famosa kunoichi che ha accettato di stargli appresso, ed eccola li la fitta allo stomaco, riuscirà ad esserne degno? È per spingersi oltre che si è forzato a chiederle un allenamento, è la sua personalissima sfida con se stesso. Non risponde all’osservazione di lei. È un’osservazione. È abituato a rispondere coi fatti a questioni del genere. Ed è alla base del suo allenamento e della sua alimentazione, mantenere il giusto livello di fiato, massa grassa, potenza esplosiva, flessibilità articolare. È specializzato nel gestirsi e se dal loro allenamento uscirà una simile carenza, correggerà il tiro. Risponde chiudendo le palpebre, lasciando scomparire l’immagine di lei da davanti a lui, serrando gli zaffiri al mondo. gonfia l’ampio torace, un lungo respiro. La mancina viene portata davanti al plesso solare, chiusa in pugno eccezion fatta per l’indice e il medio che svettano al cielo, la destra abbraccia la gemella, andando a far combaciare indice e medio con quelli dell’altra, emulando il sigillo della capra. Si concentrerebbe quindi su se stesso, cercando di richiamare le due energie che lo compongono, prima si immerge nella sua mente, motore della sua sfera emotiva, andando a fondo di sentimenti ed emozioni, fino a strappare il velo della realtà per trovare ciò che le muove, la sua energia psichica. Si concentrerebbe quindi sul suo cuore, la macchina che lo tiene in moto, immergendosi nel suo battito cardiaco, nel flusso del suo sangue, del muscolo principe e delle sue contrazioni martellanti e involontarie, per andare a cercare ciò che lo muove, l’energia fisica. Visualizzate le due energie, di differente colore, cercherebbe di portarle l’una affianco all’altra, all’altezza del petto, per innescare un moto rotatorio dell’una nell’altra, dell’altra nell’una, per tentare di evocare l’energia che lo muove: il chakra. Reprimerebbe come al solito un brivido d’eccitazione, qualora ci fosse riuscito, spingendo il chakra nel suo apparato circolatorio a scorrere, violento e imperioso come il suo possessore, nelle membra. Ha la pelle d’oca. Ancora non si è abituato a sentirlo scorrere <sono pron..> Pronto… è il mormorio che uscirebbe dalle sue labbra sciogliendo il sigillo qualora fosse riuscito. Ma rimane spezzato, ha solo il tempo di alzare lo sguardo verso quell’essere, di sgranare lo sguardo, prima sorpreso, poi impaurito, e di schiudere le labbra. [tentativo di attivazione del chakra][Se Chakra ON] Doveva essere solo una bella giornata, una tranquilla giornata di nebbia con i suoi figli, si sarebbe allenata, sarebbe tornata a casa e fine. No, dall'alto dei cieli è apparso il problema, letteralmente. Mekura butta lo sguardo verso l'individuo in questione proveniente da un varco completamente nero, corruga la fronte mentre lo guarda e vede cos'ha, cosa li accumuna: gli occhi. ed i ricordi partono indietro ai traumi soliti, ma questa volta come un avvertimento importante su quello che potrebbe trovarsi di fronte a loro. E comunque non c'è tempo per fare altro. La sua copia è la, Mekura la fissa a distanza e anche lei vedrebbe la situazione. Uno scambio di sguardi e un'ordine <portali via> quasi ringhiato. e questa, la copia non farebbe altro, se non che si caricherebbe Kurako e Hiashi cercando di portarli via dalla zona di combattimento cercando di tenersi a distanza da questo [distanza massima in 2/4 125 m]. non sfrutterebbe neppure le possibili coperture perché: primo, il tizio ha il byakugan e riuscirebbe a vederci in mezzo, secondo, un attacco forte potrebbe creare macerie e quelle macerie potrebbero colpire i suoi bambini, perciò si allontanerebbe e basta mentre l'originale continuando a tenere lo sguardo fisso sul nemico si prepara. Mekura a questo punto mentre la copia fa il suo dovere di proteggere i suoi figli da un secco ordine a Yosai <stai dietro di me> a quel punto la donna cercherebbe di comporre il sigillo della tigre. richiamerebbe a se ancora una volta un'altra quantità di chakra e che rapidamente sposterebbe verso i punti di fuga delle tempi e dei bulbi oculari. Comprimerebbe facendo attenzione a non esagerare e rilascerebbe verso l'esterno così che, il chakra impregnasse gli occhi in modo tale da far apparire le caratteristiche venature grottesche attorno agli occhi e questi risvegliare la propria innata il Byakugan. la quale , le permetterebbe una visione attorno a se di 359 gradi con un unico punto cieco per almeno 120 m di raggio mentre con la visione di frontale con un massimo di 1.5 km.<ho già conosciuto un Dio, ho avuto anche il "piacere" di averlo come amante, devo averlo spaventato perché è scomparso e non si è fatto più vedere da allora> risponde la donna per niente ironica alla faccenda..del resto quello che ha raccontato è storia. Si terrebbe pronta tuttavia a contrattaccare ed a difendere il ragazzo se necessario ma non farebbe la prima mossa per un motivo: vuole tenerlo impegnato li e vuole dare il tempo alla sua copia di prendere quanta più distanza possibile, ma anche perché vuole capire di più <io sono Mekura Hyuga, del clan Hyuga, quale nome devo dare a voi, Dio ed al vostro popolo?> domanda questa con rispetto tutto sommato. [copia prende i bambini 2/4 + corre via 2/4][Mekura tentativo di richiamo del byakugan 2/4, restante in difesa][ch on 80/100][ch copia 20/20]Osserva la scena con sguardo annoiato, potrebbe eliminare tutti con un solo colpo ma sarebbe solamente uno spreco di Chakra e nota la copia di Mekura e l'ascolta e ride in un misto di superbia disgusto e divertimento, <Davvero vuoi usare il potere nato dai miei antenati e che voi avere rubato, contro il popolo che ne il legittimo proprietario ??? Che Speranze pensi di avere Donna> ignora completamente la frase provocatoria lasciando schioccare la lingua in un altezzoso <TSK> è più che altro annoiato, dalle parole di Mekura <Quante Cerimonie fai Donna sei Noiosa, insignificante, una ladra in una razza inferiore piena di ladri che in passato ebbero l'ardire di profanare il mio popolo oltraggiandolo col Furto di questo potere, il Chakra, è uno spreco per esseri come voi> poi riflette un secondo e dice <Hyuga....> si fa riflessivo e quando ricorda che ha già visto occhi come quelli della donna, parlargli in modo arrogante <Ohhh ma quindi il ragazzo che ho ucciso qualche giorno fa è uno del tuo clan!!!> ride soddisfatto per poi dire ancora <non ho bisogno di identificarmi con te donna sappi solo che presto tutto il chakra che hai dentro di te, e anche quello della tua progenie, tornerà al mio popolo, e questo non potrai cambiarlo> la guarda negli occhi non ha nemmeno attivato il Byakugan non gli serve. [Mekura] attiva immediatamente il Byakugan e quando punta lo sguardo verso il tipo si rende conto che il Chakra di quest'individuo è immenso, e che non ha mai visto una tale quantità di chakra tutta concentrata in un singolo individuo.
[Luogo appartato] Ci mette un attimo a superare il peso del ricordo che l’ha pietrificato. Ci ha rimuginato sopra troppo tempo. Non rimarrà pietrificato dal terrore di nuovo. Lo sguardo zaffiro rimane su quell’essere a mezza altezza. Serra la mascella, lasciando guizzare i muscoli all’altezza della mascella. Ascolta la Hyuuga impartire il sacrosanto ordine alla copia di lei. La sua voce risuona come una frusta nella testa di lui, che si limiterebbe, mantenendo lo sguardo su quella persona, a raggiungerla, posizionandosi in modo da avere il comune nemico di fronte, ma un passo dietro di lei, al suo fianco destro. Stringe i pugni dalla rabbia, lasciando circolare imperioso il chakra, sempre se fosse riuscito a richiamarlo. <attenta> ringhia, rimanendo con gli zaffiri sull’altro <ha la capacità di estrarre il chakra dalle persone> glie l’ha visto fare <ed è maledettamente veloce> anche lui non muove muscolo, non tanto perché la voglia di rifarsi non lo assalga, ma perché ha ricevuto l’ordine di un superiore. Tra l’altro neanche lei sta agendo. E poi, cosa potrebbe fare? Tirargli dei sassi? Probabilmente l’unica cosa sensata sarebbe andare dal primo ninja di pattuglia che incontra. Per adesso resta lì, a un metro dalla Hyuuga, col naso all’insù a fissare il nemico. I muscoli contratti, pronti a scattare ad un'ordine di lei o ad una mossa di lui.[SE chakra 10/10] La donna ascolta il pretenzioso pusillanime non solo darle della miserabile, del verme e della ladra, ma anche della noiosa. Controlla lo stato del chakra di questo individuo, era...immensa, non l'ha vista così tanta, probabilmente neppure nei danin come Yukio. Rimase in silenzio mentre questo continuava e quando parla di uno Hyuga, di un ragazzo Mekura si inorridisce e si tende, come una corda di violino, implicitamente le viene da pensare a Norita. le mani si stringono, con rabbia guardandolo furiosa, ma impotente. Non poteva davvero fare nulla e se avesse attaccato anche Yosai ne avrebbe risentito. Perciò incassa, incassa e rimane immobile sollevando il mento e gonfiando il petto usando la rabbia per tenerla in piedi, per dare forza a sentimenti e azioni più utili. <Yosai, lo vedo> afferma a bassa voce in modo che potesse sentirla solo lei <ma, se per caso attaccasse io ti farò da scudo per il maggiore tempo possibile, tu dovrai correre quanto più velocemente puoi per andare a chiamare i rinforzi> non sarebbe servito a nulla ma almeno lo avrebbe salvato. Poi riporterebbe l'attenzione sul Dio: cosa potrebbe mai fare? nulla, solo infastidirlo e questo fa. non farebbe trapelare altro sentimento, più di quello che ha già fatto e con calma ma con voce ferma risponde. <lezione 1 della accademia: il chakra è una forza vitale e naturale che viene dalla congiunzione delle energie fisiche e psichiche del corpo, le quali fuse insieme attraverso gli tsubo del nostro corpo formano un flusso energetico che permette alla persona di accedere al suo potenziale latente> è letteralmente una sfida a parole, a ragionamenti, una di quelle che non dimostri nulla usando la forza...è l'unico modo che ha per affrontarlo alla fine, per il resto non ha molto da perdere. I suoi figli sarebbero in salvo, Yosai pure, l'unico rammarico è verso Norita la quale non ha idea se stesse parlando di lui oppure di altri e che se fosse non ha più neppure la possibilità di potergli dire che le dispiaceva a voce per come lo ha trattato. Ma per il resto lei è in pace. <ergo, accusarci di aver rubato il chakra è uguale ad accusarci di rubare l'aria letteralmente. Il chakra è tutto intorno a noi, è la natura e noi facciamo parte della natura, noi siamo uno con il chakra e dal chakra nasciamo. Questo chakra che è in me so perfettamente che tornerà ad una fonte, verrà restituito....come sono altrettanto certa che il vostro popolo non possiede il chakra> non si baccaglia con gli evocatori su queste cose, se c'è qualcuno che sa della teologia del chakra sono le evocazioni. Non aggiunge altro, lo fissa e non dice altro aspettando una sua risposta nella scacchiera oppure che ci pisci letteralmente sopra, dimostrando che, infondo, è una creatura di immane potenza, ma incapace di rispondere ad una formica. [ch on Byakugan liv Iv on 72/80 ch tot] Sulla vasta isola e le sue insenature e i suoi magistrali orifizi, si fa largo la splendida luce solare che trasuda una pesante coltre di nube, un velo che ricopre ogni posto con il suo candido sudario di brina e umidità. Una giornata comunque mite, senza pioggia alcuna, cominciando il decorso verso la primavera senza però lasciare la morsa che ha sul mondo quella fitta bruma. Tra le strade del posto una ragazzina molto piccola ed anche il suo aspetto la farebbe collegare ad una fanciullesca età e allo spensierato tempo della giovinezza; ciò è chiaramente intuibile da quei saltelli enfatici che muove verso un grande palazzone. Si trova certamente in quel posto per divertirsi ed è esattamente quello che apparirebbe a coloro che posano il loro sguardo su di lei, l'aspetto infatti è quello di una figura molto minuta e fine, un panneggio che sembrerebbe curato ed elegante, indossa infatti un leggero kimono con lo sfondo completamente nero e, come sublime bellezza di un tradizionale abito orientale, regalatole appositamente da un caro amico, è costellato di rami di ciliegio con i fiori rosa che lambiscono quel legno evanescente e carico di splendore. Lo stesso colore che cinge, con quella lunga fasciatura, il ventre per più volte, un tessuto che stringe l'abito e lo tiene fermo e che, infine, si appunta dietro la schiena a formare una sorta di grande cuscinetto. Nel folto di lunghi codini argentati, che cadono ai lati della figura, si confondono ad appuntarli, su entrambi i lati, dei grandi campanellini dorati che, quando ella muove il capo, producono un suono sordo unendosi alla dolcezza delle note prodotte, quasi usasse un secondo strumento supplementare [Drin - Drin]. Infine, come coronamento dell'edificio, i piedini, avvolti da due calzari di seta leggera, calzano un paio di Geta alti, così da farla apparire una figura quasi trascendente e antica. Legati all’obi, proprio per non destare alcun tipo di sospetto sul motivo che l’ha spinta in quel luogo, si trovano alcune borsette, due poste ai fianchi e una dietro la schiena, spostato verso la natica destra. Al loro interno si trovano diversi Fuda, con all’interno sigillati alcuni bastoncini con appuntati sopra delle carte bomba, appositamente preparati la notte precedente per non essere colta impreparata; nella sacca posteriore sono inserite alcune bombe accecanti e anche delle carte bomba, proprio per ogni evenienza. Un lieve sorriso lambisce le sottili labbra della ragazza, con un lieve tocco di trucco che esalta le guancette rosse e le lunghe ciglia argentate. Infine, legato al braccio destro, anche perché le sembra il posto più carino dove appuntarlo, staziona il copri-fronte dalla fasciatura rosata con la fascia di metallo che disegna il simbolo di Kusa. Scalciando le gambe cerca di raggiunge, affrettandosi con un’espansione di colei che sta per perdere una carrozza, la grande piazza che si trova poco davanti alla strada secondaria che sta solcando la gioviale bambina così carina. <Arrivataaaa!> Il tono acuto appare decisamente melodioso, come se le corde vocali fossero scambiate con quelle di un usignolo dal canto estatico, un uccellino che espande la propria personalità dai gesti graziosi e dal tono soave che emerge dalle sottili labbra, adornate da un armonioso contorno di denti bianchi e perfetti. Le braccia si elevano verso l’alto in un chiaro segno di vittoria, come se avesse vinto una coppa o un trofeo tanto sentito, per quanto sia solo il raggiungimento di quel luogo ove, adesso si accinge a fermarsi. <Forse è meglio essere preparata a qualsiasi malintenzionato, o dio che si ritenga tale. Si si si…> Poi inclina il capo verso destra. <Anche se, nel caso incontrassi qualcosa di carino, la malintenzionata sarei io. Ihihihihih.> Il motivo per il suo sopralluogo è molto più chiaro di quanto si pensi, d’altronde ha assistito personalmente al palesarsi di quella falsa divinità, o di qualunque cosa essa sia. Comunque cerca di muovere le braccia velocemente davanti al corpo, piegate verso l’interno a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del principiale organo palpitante, mentre le mani cercano un congiungimento estremamente preciso. Volendo emulare l’esatta posizione che l’è stata mostrata durante la prima lezione, andrebbe a dirigere le dita verso l’alto così da chiudere verso l’interno le ultime due della mandritta e appoggiando le opposte su queste; i polpastrelli dell’indice e del medio della prima verrebbero uniti all’altezza dell’intersezione tra la falangina e la falangetta della seconda, ed in pollici misti in quell’unione d’intenti che le permetterebbero, con minuzia, di simboleggiare il simbolo delle Capra. Non mancherebbe di riprodurlo fedelmente ed in modo del tutto impeccabile, essenziale principio di tutto quello che può fare. Se infatti tutto fosse andato alla perfezione, se il posizionamento non fosse fallito, cerca di passare alla successiva fase e cominciare a riprodurre quell’energia trascendente che unisce le due principali nel proprio organismo. Allora sarebbe la componente mentale la primaria forma di rappresentazione sulla quale ella cercherebbe di far perno, una concentrazione assoluta alla quale si aggiungerebbe, per il successo dell’esercitazione, l’immaginazione propria. Quest’ultima rappresenterebbe, cercando di non farsi distrarre dal alcun movimento esterno intorno a sé, in modo del tutto naturale, data la facoltà innata insita in ogni essere vivente, le due cose che rappresentano, per lei, l’energia fisica e psichica. Il suo mortale infermo, attristo e stanco, assoggettato dalle fatiche di tutti i giorni, richiama l’immagine del cibo e dei dolci che lei tanto ama, cioccolata, cannella e ogni altra cosa bella; intanto la sua parte migliore, che s’erge a cura dell’anima, affliggendo il corpo con crudeli pesti, richiamerebbe il gioco degli orsetti di peluche e dei cavallucci a dondolo che tanto le piacciono e le stimolano la fantasia. Dovrebbe quindi essere scontata l’unione così accesa tra le due forze in perenne scorrimento, come fiumi di diversi fluidi, nel proprio corpo che, sfociando per trovare pace all’altezza del ventre, inciderebbero in un’unione sintetica. Una chiara dialettica tra corpo e anima in quelle energie così enfatizzate che comincerebbero ed essere, in quel determinato posto, centrifugate in un vortice profondo, così come il panettiere unisce l’acqua e la farina per dar vita alla pasta, così ella cercherebbe di unire le due energie per far trasudare dal corpo e da tutti i pori di fuga della propria pelle. Per le sole persone che possano mirare quel sublime spettacolo, il chakra della piccola verrebbe rappresentato come fasci di rosata energia che defluirebbero dalla pelle, creando una bellissima opera d’arte della quale lei è la protagonista indiscussa [Tentativo impasto del Chakra][Chahra 30/30] [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione e carte bomba X5; Carte Bomba X5; Bombe luce X2].Il Dio Continua ascoltare la sua ormai interlocutrice e nonostante tutto, lei ha l'ardire di fargli una lezione sul Chakra, Quale incredibile affronto, lui membro di un popolo che Secoli orsno portò nel Mondo questo potere, venendo poi Profanato e Rubato da questi esseri inferiori <Non accetto lezioni sul Chakra da te Donna, un essere inferiore cosa può saperne delle vere origini del chakra, siete così presuntuosi da pretendere di conoscere questo potere così bene da stabilirne l'origine, la mia Gente è venuta su questo mondo secoli orsono per riprendersi quello che ci appartiene, io sono qui per ultimare il lavoro> la guarda disgustato, non commenta oltre sulla lezioncina sarebbe come sprecare fiato su un essere ineferio poi paragona l'accusarli di aver rubato il Chakra con il Rubare l'aria <beh effettivamente tutto considerato, voi non dovreste nemmeno esistere, siete solo una convergenza casuale di eventi, e quando avete visto la minima occasione per ottenere potere non avete esitato un solo istante a rubarlo, e farlo vostro, e non si siete fermati a questo no avete persino osato usurpare anche le nostre abilità oculari, come il tuo Byakugan, tu l'hai ereditato dai tuoi genitori che lo hanno avuto dai loro genitori, e così via, ma da dove pensi che abbiano avuto origine quegli occhi eh???> chiede in tutta Fierezza, Altezzoso, accusatorio, nella ferma convinzione che quello che sta dicendo sia la realtà dei fatti, non ammette critiche ne perdono semplicemente <il Chakra Ci Appartiene, Da Noi Ha Avuto Origine, e A Noi Deve Tornare> li guarda sempre con quello sguardo dinvino, imperatore, e Troneggia dall'altro con la sua voce profonda e riverberante mentre pronuncia le ultime parole.
[Luogo appartato] La Hyuga gli risponde, e lui rimane lì, non la guarda, semplicemente annuisce. Ascolta il modo in cui lei risponde per le rime a quell’entità. Non può non lasciarsi sfuggire un affilato sorriso compiaciuto. Rimane dietro di lei, come ha chiesto, ma sentire il piano che la Hyuga ha proposto lo rassicura, ci pensa lei. Pur rimanendo vigile e attento a ciò che accade cercherebbe di prestare attenzione alla zona che li circonda, effettivamente è un luogo isolato del parco, ma proprio per questo è bene individuare gli impedimenti, gli ostacoli e le vie di fuga. Non può non notare che, per la terza volta, quell’essere appare in quel posto e non in altri. Una congettura sua, sicuramente, la accantona. Per il momento non serve. Ascolta l’altro rispondere le sue farneticazioni. Le ha istintivamente bollate come tali anche la prima volta che le ha ascoltate, ma adesso, che l’attenzione non è rivolta su di lui e anche se lo fosse ha la Hyuga vicino, che si sforza di ragionare con l’altro, ha la forza di considerarle come tali anche scientemente. Lo osserva, cercando di trovare punti deboli che, ammesso che esistano, non sono alla sua portata. Lo osserva con gli zaffiri lampeggianti d’odio. Quale modo ha per essere il più nocivo possibile per quell’essere? È completamente preso dalla Hyuga, e questo può essere un vantaggio per tutti. Incrina un angolo delle labbra dando forma all’idea che gli frulla in testa. Tenterebbe quindi di indietreggiare con la gamba mancina, piano, poi con la destra. Nel parco, poco fuori, insomma nei paraggi ci saranno sicuramente degli shinobi da poter contattare, e averlo così distratto è solo un bene, se riuscisse a spiegare la situazione nei dettagli potrebbero esserci gli estremi per un’imboscata. Sottovaluta il nemico? Probabilmente si. Sicuramente si, ma è l’unica cosa che gli viene in mente per essere utile. Qualora nulla cambiasse, proverebbe di nuovo un altro passo indietro con la mancina, e poi uno con la destra, stando attento a mantenere Mekura in traiettoria tra se stesso e l’essere. Dovrebbe essere più facile per la Hyuga frapporsi, qualora succedesse qualcosa. Si, sta cercando di allontanarsi per poter andare a chiamare i rinforzi e qualora la Hyuga fosse così abile da continuare a mantenerlo occupato, continuerebbe a tentare di indietreggiare lentamente, un passo alla volta, fino a portarsi ai margini di quello scenario che fatica ancora a concepire, se non per il fatto che lo sta guardando. [Tentativo di movimento][Destrezza 20][Chakra:10/10][SE end?] Che sprezzo della comune decenza, la donna risponde. <eppure, è una conoscenza basilare ed il bello di queste conoscenze è che difficilmente si può controbattere, voi non lo state facendo ad esempio> prende un lungo respiro e continua <la vita non è per sua stessa natura una convergenza casuale di eventi? ci dai degli arroganti ma anche voi per giudicare? una formica ha meno dignità di vivere? eppure anche una formica ha un suo scopo nell'equilibrio delle cose> domanda sempre più in questa "lotta" teologica, e dove questo altezzoso continua ad accusarla, Mekura inizia sinceramente ad essere interessata a quello che sta dicendo. E quando questo va avanti, quando continua a dare informazioni la donna, fissandolo fa un "ah" incuriosito <quindi il tuo cognome è Otsutsuki?> perché, lo ha imparato a sue spese, non troppo distante dagli attuali eventi e con lei tutto il clan da dove derivano quegli occhi: Hamura otsutsuki. <se è quello che pensi, ed è quello che pensi, perché semplicemente non avete parlato con noi? perché non avete chiesto perché lo abbiamo rubato? come io l'ho ricevuto dai miei genitori questo dono che sono i miei occhi, così dai loro e dai loro ancora, perché date a noi, che neppure eravamo esistenti in quel momento delle colpe che non abbiamo? non abbiamo rubato il chakra, semmai si possa chiamare furto e chi lo ha fatto è comunque morto secoli fa, perché invece non siete venuti prima a guidarci dato che siete dei? perché non avete discusso della natura del chakra con noi? perché non avete condiviso in modo tale che ci meritassimo di usare il chakra? perché non ci avete dato una singola possibilità?> questa volta non è una provocazione ma un interesse, se davvero quello appartiene a quel clan, se appartiene seriamente a quel clan e se non è completamente ottuso, cosa molto difficile, che possa risponderle almeno una volta. <ma sopratutto, la domanda che mi sto ponendo da quando sei arrivato: perché sei qui? vuoi solo ricordare le tue intenzioni? oppure vuoi trovare delle prove per confutare che siamo tutti dei criminali? oppure hai altri messaggi di distruzione e terrore? > [Byakugan liv IV 70/100 ch tot] Dove si trova ormai è scontato, cioè proprio verso l'ingresso a quel grande parco. Ormai è una Genin anche lei e quindi il copri-fronte spicca più di ogni altra cosa sul braccio minuto e avvolto da quegli abiti tradizionali che panneggiano vestigiali il proprio corpicino dalla forma longilinea e fanciullesca. Infatti la piccoletta già da tempo ha avuto il desiderio di compiere quel viaggio che, adesso, la sta portando sul palcoscenico tetro di avvenimenti funesti che l'hanno resa spettatrice, soprattutto per la comparsa di quel dio fasullo che si è palesato sul mondo. Ovviamente lei ci crede molto poco, non ha per nulla intenzione di piegarsi o inginocchiarsi al volere di una presunta entità superiore che esige una vendetta spasmodica per qualcosa di rubato presunto. Quindi, per la sua solita curiosità e il suo caratterino vispo, in quella sorta di uragano che l'accompagna ovunque vada, ecco che comincia a saltellare leggiadra tra i percorsi che compongono quel meraviglioso loco, anche per la sua bellezza è solita giungere a muovere le corde del proprio strumento e bearsi della natura che la circonda, tuttavia è chiaramente lì per un altro motivo, di fatti è obbligatorio il proprio passaggio tra quelle zone solcate in precedenza, almeno vuole raggiungere il posto ove si è palesata quella figura. Tuttavia ecco che tra le fronde cortesi di nodosi alberi contorti, in un posto decisamente appartato rispetto alle principali zone d'interesse, nota con i suoi vispi e grandi occhi vermigli, alcune figure che stazionano quel posto. Più di tutti l'attira un omaccione molto grosso che ha già avuto modo di incontrare in quello stesso posto. <Ihihihihih. Yosai-Chiiiiiiiiiiin!> Eccola di partenza, non perde tempo a mostrare tutta la propria esultanza, quel piccolo ciclone condensato d'energia psichica, non di solo chakra, che continua a scaturire copioso dal proprio organismo nei vari punti di fuga, ben impastato per rendere ogni movenza estremamente rafforzata, ma proprio il suo carattere travolge qualsiasi cosa o persona con il quale viene in contatto. La corsa si fa frenetica e i saltelli cominciano a aumentare di velocità, dato che ha notato qualcosa di suo interesse che l'attira e la sostenta. Tuttavia, quando raggiunge un punto d'osservazione migliore, nota come insieme a lui ci sia una seconda figura, più femminea e la cosa non le dispiacerebbe certamente, al contrario comincia a sollevare la sua risatina all'etere viaggiando sulle ali della fantasia. <Ihihihih. L'omone buffo ha trovato la fidanzatina. Ihihihih.> Potrebbe anche non essere vero, anzi sicuramente è solo una sua parvenza sbagliata, ma la cosa stuzzica incredibilmente l'immaginazione della piccola. Però vi è qualcosa di strano, anche perché dovrebbe notare l'omone che comincia ad indietreggiare a passo lento, cosa che la sconcerta lentamente, come se fosse preoccupato di qualcosa. Ecco infatti che, come un fulmine a ciel sereno, tra le fronde degli alberi, nel suo avvicinamento, nota una terza ed ultima immagine, una persona già vista in passato che le fa dilatare le grandi palpebre e piantare gli occhi su di lui. <PISTAAAAAAAAAAAA!> Ecco che parte come un razzo, rendendo subito palese il proprio sopraggiungere in quel luogo, palesando la vocina acuta e melodiosa insieme al suono incessante e dolce di campanellini [Drin - Drin]. Una leggerissima nuvolina di polvere si alza al proprio passaggio, mentre cerca di avvicinarsi quanto più possibile al conoscente e alla donna, ponendosi davanti alla presunta divinità e piantando i piedi saldamente al suolo, piegando grandemente le leve inferiori cerca di bloccare lo scatto immanentemente. <TUUUUUUUUUU!> Frenata di salvataggio quasi, mentre il braccio dritto cade come una scure dall'alto a puntare con il dito indice, in modo del tutto inquisitorio, contro il petto di quell'essere. <Tuuuuuuuuuu!> Sventola il ditino freneticamente. <Eccoti di nuovo. Tuuuu!> Si è capito ormai chi voglia indicare, si è capito anche a chi si riferisce, ma per qualche motivo non riesce. Non bada a Yosai che sembra prendere la giusta direzione per allontanarsi dal posto, anche perché l'attenzione è totalmente rivolta verso l'oggetto del suo interesse su quello stesso posto. <TU sei il dio fasullo dell'altro giorno! Ti riconosco...> Ma la cosa sconcertante è ciò che aggiunge successivamente, anche perché sembra che sia il peccato peggiore che lui potesse mai commettere nella sua vita. <Hai interrotto il FLUSSOOOOOO. Hai fermato la mia danza. Non si fa. No no no.> Incrocia le braccia al petto e assume la sua solita espressione imbronciata. <Uffiiiiii. Sei cattivissimo!> Solo per averla interrotta, significa proprio che ci tenga particolarmente alla propria esibizione. Sopraggiunge ormai quando i discorsi tra il cosiddetto dio e la ragazza sono praticamente esauriti ma comunque sposta su di lei lo sguardo con interesse. <Aaaaaaaah. Il Byakugan anche tuuuuu!> Su Mekura torna a cadere la scure della piccola inquisitrice, priva di potere politico naturalmente, ma è troppo dolce per non essere presa in considerazione. <Sono piombata in una riunione di famiglia?> Lo sguardo passa da lei all'altro con estrema curiosità. <E poi tuuuuu!> Torna a guardare il dio. <Non sei per nulla KAWAIIIIIIII! No no no.> La cosa potrebbe non avere alcuna importanza per lui, ma per la piccola è il nocciolo fondamentale di ogni cosa. [Chahra: On 30/30] [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione e carte bomba X5; Carte Bomba X5; Bombe luce X2].A un certo punto nella concitazione del momento, si sente un urlo acutissimo e Usagi arriva nei pressi di Mekura Forandole i Timpani. ma la conversazione continua, e il Dio sentendo il nome Proprio di quel clan, si mostra irritato, come osa questa misera umana, nominare un Clan tanto nobile e ancestrale come gli otsutsuki, guarda la ragazzina usagi che la raggiunge e semplicemente ignora le sue parole non la considera nemmeno come fosse una pulce, poi guarda nuova mente mekura. il Dio si prende il suo tempo per rispondere si mette una mano tra i capelli, dandogli una ravvivata e sistemata, come se in tutto questo quei moscerini la sotto fossero talmente insignificanti da considerarli, come optional, come superflui, solo quando estrae la mano dai capelli torna a osservare Mekura, e dice <e se anche io fossi un otsutsuki cosa pensi che possa cambiare eh??? io sono e resto comunque fuori dalla vostra portata, ma non solo di voi tre, chiunque di voi esseri umani, non può sperare nemmeno di avvicinarsi al mio livello, quindi è inutile che cerchi di scucirmi informazioni, essere inferiore, che io sia o non sia un membro di quel clan, non importa> la osserva dall'alto rimanendo a C.ca 4 metri d'altezza <Tanto il risultato finale sarà sempre quello ne tu ne nessun altro potrete farci assolutamente nulla> fa una lunga pausa guardandoli tutti <Inginocchiatevi ora perchè nel momento della resa dei conti, La Resistenza Sarà Del Tutto Inutile.> dice tutto questo col suo solito tono di superiorità guardandoli. [Yosai] nel suo vagare in cerca di rinforzi trova un Chunin di Iwa, e uno Special Jonin di Kiri. il ninja più anziano vedendolo tutto allarmato e trafelato chiede <Hey Ragazzo che succede ???> chiede preoccupato.
[Parco] L’altro lo ignora, bene così, forse è anche giusto. Ma è l’urlo della piccola Uchiha a farlo voltare di scatto, distogliendo lo sguardo dall’aria. Sgrana lo sguardo che diavolo ci fa lei qui, istintivamente la guarda scuotendo il capo, come se stesse per rompere qualcosa, un chiaro segno ad arrestarsi che verrebbe prontamente ignorato dalla genin, intenta in un’entrata… alla Usa-chan. Anche in quella situazione, non può che distendere le labbra in un sorriso quasi divertito, se non fosse per l’espressione rimane comunque tesa. C’è Mekura con lei, mentre lui lentamente s’allontana dalla scena. Che gran lavoro di babysitting l’aspetta tra la genin e l’allievo. Giunto fuori portata si concentrerebbe quindi, finalmente su ciò che ha intorno. Deve fare presto, si, glie lo si legge in faccia, è teso, spaventato. E per fortuna qualcuno lo nota. Gli zaffiri dello sfregiato cercano subito i dettagli che si tratti di ninja e non tarda a trovarli, affretta con la corsa più rapida che può l’incontro con loro, <Sono Yosai, di Konoha> prima presentarsi, poi alza il braccio nerboruto, definito e pitturato, indicando con il dito indice l’esatta direzione dalla quale proviene <li, nella zona più isolata del parco, è comparso quell’essere che ha attaccato durante la festa di qualche giorno fa!> parla veloce, ma pensa ancora più veloce, è suo compito fornire più dettagli possibile <c’è Mekura Hyuuga a fronteggiarlo> lo specifica solo perché la Hyuga potrebbe esser conosciuta anche fuori dal villaggio della foglia, e sapere che tipo di potenzialità abbia potrebbe essere d’aiuto < ed è da poco arrivata una Genin una…> una fitta di preoccupazione l’assale <una bambina, Usagi>, si umetta le labbra, cercando di mettere in fila i pensieri <Lo scontro non è ancora cominciato, credo che Mekura stia cercando di ritardare il più possibile quel momento, parlano… ma non so quanto possa durare!> no, decisamente non lo sa, ma è visibilmente preoccupato. Resta li, con lo sguardo blu che saetta tra i due. Aspetta ordini da loro, solo questo può fare, cercare di agevolare le cose.[destrezza:20][chakra:10/10] Il momento è epocale, ha la sua gravità, il suo peso, la sua importanza, ha anche un che di ostentatamente sfarzoso di un passato che, probabilmente, se prima avessero delle prove che esistesse adesso è come se un dinosauro gli avesse detto "yo, siamo qui"...e poi? e poi arriva un tifone, un piccolo tifone, adorabile piccolo tifone che si rivolge al Dio in questione sotto lo sguardo attonito di Mekura e con un pitch abbastanza forte da bucarle i timpani e la ragazzina che la guarda inquisiva <...no no...> ed intanto si sposta a proteggere la genin presume dal coprifronte, per evitare incidenti, intanto Yosai ha fatto bene. Poi guarda il Dio in cielo e poi la bambina <forse è un bis nonno> borbotta tra se e se a bassissima voce cercando di coprirsi la bocca. Nel mentre lo ascolta, e dopo la richiesta di inginocchiarsi Mekura corruga la fronte e aggiunge <non avere nessuna speranza per un cambiamento, non vedere nessuna possibilità di redenzione, di pace , guidarsi a delle certezze e solo da quelle rimanendo schiavo di questo...> continua a commentare la donna ritrovandosi molto in quel Dio <...devi soffrirne molto> rimane in silenzio continuando a guardare verso l'alto alla fine, annuisce e trovando le parole per se ancora una volta parla <per quanto il vento possa ululare una montagna non si può inginocchiare ad esso e probabilmente è una risposta che riceverai dalla maggior parte, almeno di chi vuole vivere> insomma, questa è la risposta. Si maledirebbe mentalmente, se avesse qualche sigillo per tracciarlo avrebbe qualche idea per piazzarlo e poi dare l'informazione agli altri, ma lei è lei, ed al momento era nella versione più casalinga di se: niente armi se non se stessa. [byakugan VI 68/100 ch tot] La ignora davvero, non può certamente permettere una cosa di questo tipo, nessuno può ignorarla. Sa bene comunque, come spiegato anche durante le lezioni all'accademia, che sarebbe davvero molto difficile ingannare una persona con quegli occhi, ciò le rende sempre più cosciente il fatto che non può agire di strategia, almeno non quella che di solito piace usare alla piccola, modulata e intelligente, ragionata e metodica. Quindi chiaramente si trova nella situazione ove non sa proprio come comportarsi, non saprebbe come agire, avendo visto ciò che è successo ai suoi compagni durante la festa da ballo tenutasi in quel posto. Quindi non può nemmeno agire d'impulso e cercare di devastarlo con le proprie tecniche più potenti, usando il fuoco, se solo avesse l'aiuto del potere della propria stirpe potrebbe aiutarla in qualche modo, ma non è così, quindi le tocca continuare ad ingoiare il rospo e intrecciare le braccia all'altezza del petto, mentre le guancette si gonfiano con l'aria dei polmoni, assumendo, in quel modo, un'espressione totalmente buffa, non riuscendo proprio ad essere seria, nemmeno in quei momenti così delicati. <Uffiiiiiiiiii! Sei antipatico, sei poco carino!> Dichiara con tono offeso e sublime, mentre nota la ragazza che le si para davanti. <Ma avete entrambi quegli occhi!> Guarda lei infatti, cosciente che debbano appartenere allo stesso clan. <E' come se io incontrassi uno con lo Sharingan e facessi finta di non essere un'Uchiha. Si si si.> Il paragone sarebbe totalmente lampante, contando anche il fatto che non può fare a meno di costatare una similitudine lampante rispetto alla situazione nella quale si trova, cosa che le fa eseguire diversi cenni d'assenso e muovere di conseguenza i campanellini sul codino sinistro [Dirin - Drin]. Ascolta comunque le parole di entrambi venendo a conoscenza, per lo meno, di ciò che viene detto in quel posto ed estirpare qualche informazione; la ruba dalle poche cose che le vengono elargite, che si possono udire. <No lui non soffre! No no no.> Dichiara con tono melodioso. <Di solito le persone come lui si beano e crogiolano dall'alto del loro potere. Solo quando si accorgono della loro solitudine, solo allora divengono coscienti del deserto che hanno creato e che ormai non possono fare nulla per tornare indietro. No no no.> Scuote vigorosamente il capo, mentre cerca di intendere ciò che vuole dire la ragazza alla quale volge un ampio sorriso solare. <Ben detto! Complimenti per l'espressione poetica. Poi senza dubbio le persone non possono inchinarsi davanti ad un individuo così terribilmente inquietante e per nulla Kawaiiii. No no no. Ihihihihihih.> Alza le braccia verso l'alto mostrando un chiaro segno di vittoria. <Al posto di un signore oscuro preferirei avere una bellissima ed affascinante regina alla quale dedicare tutto il mio onore. Si si si. Non possiamo certo permettere ad un individuo come te di credersi una divinità? Sei solo triste.> Saccentemente fa diversi cenni d'assenso con il capo, mostrando tutto il proprio disappunto. [Chahra: On 30/30] [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione e carte bomba X5; Carte Bomba X5; Bombe luce X2].[Yosay] lo Special Jonin ascolta con attenzione il Rapporto di Yosai con estrema attenzione e dopo aver sgranato gli dalla sorpresa urla <Come è Riapparso ???> si rivolge al chunin di fianco a lui <Andiamo!!!> poi di nuovo rivolgendosi a Yosai <Ragazzo guidacci, dov'è apparso quel Mostro ???> i due Ninja si preparano a scattare attendendo Yosai che li Guidi e quando lui Parte per tornare indietro, lo seguirebbero, raggiungendo di nuovo mekura e Usagi, così Abbiamo completato la scala de gradi, Deshi, Genin, Chunin, Special Jonin e Jonin. [Collettivo] Il Dio osserva le due dall'alto con Usagi che prende la parola con discorso anche importanti, mentre il dio incrocia per braccia al petto, rimanendo ad'ascoltarle entrambe. il Dio Risponde prima a Mekura <Soffrirne molto eh???> dicie guardandola <Capirai il significato della parola Sofferenza nel momento in cui la mia montagna di scaglierà su questo mondo> continuando la metafora di Mekura, passa poi usagi la osserva con sprezzo, disgusto, come se stesse guardando un insetto. nel frattempo Yosai e i due Ninja raggiungono Mekura e usagi quindi adesso sono in 5 contro il Dio. che ora Li guarda <ohhh bene avete portato i rinforzi> ride guardandoli <e cosa credete di cambiare con questo ???> ride ancora poi li guarda serio <non avete ancora capito che uno, cinque, o Cinquanta, non fa differenza??? ve lo ripeto per l'ultima volta inginocchiatevi ora> li guarda rimanendo sempre a quattro metri d'altezza, e qualsiasi cosa egli abbia detto, è stata detta, con la superbia, e l'altezzosità degne di un Dio, lui è Venuto per una cosa sola, e non se ne andrà fino a che non avrà ottenuto quello che vuole.
Non ha il fiato grosso, riesce a sostenerla una corsa senza particolari problemi. Praticamente non fa altro, che correre. Resta lì, probabilmente più alto dei due, eppur sentendosi molto più piccolo. A questo porta subire eccessivamente l’autorità d’una divisa. Sente fisso in testa il battito del cuore martellargli nelle vene. Non per l’affanno, quanto per la tensione. L’adrenalina non gli dà tregua, in circolo insieme al chakra violento, lo tiene in uno stato di allerta costante. I due si parlano, pochi istanti, poi l’ordine. Che? Lui? Guidare? Non c’è tempo per gli indugi, senza neanche rispondere si volta nella direzione dalla quale è venuto e si mette a correre alla massima velocità che le leve scolpite e il chakra gli consentono. Reprime un moto di vergogna per essere così lento nei confronti degli altri due che devono aspettarlo. Ma non c’è tempo neanche per questo, scuote rapido il capo <è apparso da una specie di varco nel cielo> informerebbe durante il tragitto, che non arresterebbe fino all’arrivo sulla scena. Dovrebbe apparire nella stessa direzione dalla quale si è allontanato poco prima, alle spalle di Mekura, e non arresterebbe la camminata finché non torna li, un passo dietro la Hyuga. Ascolta quindi le parole del dio, che li schernisce, che impone, che si vanta, tronfio a quell’altezza. Lo guarda con disprezzo, tentando di ignorare il moto di rabbia e disprezzo che quell’essere gli suscita. Serra la mascella al punto da sentire i denti scricchiolare, serra le mani in pugni. Sta in silenzio finché non sente l’ultima frase del tizio là in alto. Non riesce più a controllare il labbro superiore che s’alza in un ringhio quasi animalesco <sarà, ma intanto stai li fermo a blaterare…> commenta, un ringhio profondo, che non è detto a voce troppo alta, l’ultimo retaggio di un tentativo di trattenersi finito male, ma è chiaramente udibile da tutti. Eccolo li l’errore, credersi al sicuro in mezzo a ninja più forti di lui.[4/4 corsa][Desterezza 20][Chakra 10/10] Non guarda neppure Usagi per il semplice fatto che non ha bisogno e tutta la sua concentrazione deve essere su un solo individuo: lui. Intanto la ragazzina continua a fare delle domande sensate, se del resto non conosce la storia per intero. Sente anche quella strana affermazione sul fatto di farsi dominare da una bellissima regina ma scrolla il capo guardando il Divino in cerca di una risposta.Ad ogni modo, questo continua a parlare, continua a richiedere una cosa ed una cosa sola: inginocchiarsi.vuole solo questo, vuole abbattere moralmente le persone facendole inginocchiare con la sola presenza e non ha neppure il byakugan attivo, inoltre c'è sempre quel "portale" le viene da dire. Assottiglia lo sguardo rimanendo a pensare e lasciando che gli altri facciano quello che vogliano, aspetta che tutti facciano e dicano quello che vogliono dire e tiene il capo basso.Poi la donna fa qualche metro in avanti, in modo da tenere rispetto agli altri ninja una distanza superiore ai 4 m. poi una volta a distanza di sicurezza dagli altri la donna portando un braccio a terra, poi un'altro, poi piega la gamba sinistra e tiene la gamba destra indietro inginocchiandosi. Rimarrebbe così per un paio di secondi, per fare scena. Mekura a questo punto comporrebbe i sigilli del cane del serpente, del drago e del serpente cercando di convogliare l'energia all'interno del proprio corpo, solleva la mano destra e si morderebbe il pollice abbastanza da farlo sanguinare. A questo punto abbassa la mano verso il palmo della sinistra, segnandosela per poi abbassare la mano verso il terreno ed a quel punto rilascerebbe il chakra cercando di richiamare a se la presenza della sua evocazione. Se tutto fosse andato come previsto, la donna si vedrebbe circondata da una nuvola di vapore grande 4 m il larghezza ed in altezza e una volta diramata si presenterebbe la figura maestosa di khar il distruttore e lei al di sopra della sua testa che manterebbe l'equilibrio. Lo scopo sarebbe semplicemente quello di parlare faccia a faccia con il suddetto Dio <quando uno dice no è no> molto semplicemente>[tentativo richiamo Khar ][53/100 ch tot][byakugan liv IV turni movimento oltre i 4 m 1/4 + richiamo serpenti 3/4] Storce le labbra alle parole di lui, soprattutto il suo sguardo non le piace per nulla. <Sai cosa ti dico?> Domanda con un leggero sorriso che lentamente si dipinge sul volto. <Sei anche molto noioso e tu vorresti che mi inginocchiassi a te?> Scuote esasperata il capino mentre cerca di ruotare il corpo nella direzione opposta, proprio da dove è sopraggiunta. <Ciao ciao ciao...> Sventola il braccio nell'etere così da poter salutare anche i nuovi arrivati a quel teatro che ritiene davvero noioso, dato che quella specie di dio non sembra interessato a nessun dialogo. <Io tolgo il disturbo, anche perché non credo che ci sia un reale pericolo. Quell'uomo è tutto fumo e niente arrosto. Ihihihihih.> Il tono è come al solito spensierato, come se ormai tutto il timore fosse totalmente scomparso nella piccoletta. Se non fosse stata fermata, comincerebbe a saltellare nella direzione preposta cercando quindi di uscire dal parco. Non ha davvero altro senso restare a guardare la scena, quindi non si fa alcuno scrupolo a lasciare il luogo.dopo che Sono arrivati i soccorsi, sono lì in cinque a fronteggiare il Dio, questo almeno fino a che qualcuno non decide di Tentare un Jutsu Proibito, e in Pochi Attimi i sigilli Vengono completati, il Pollice morso fino a sanguinare, e e cosparso il palmo della mano, e nel momento in cui la mano tocca il suolo viene emesso il chakra, e dalla Mano della Donna compare dal Nulla un Sigillo sul Terreno, il Sangue di Mekura, il suo Chakra e la quantità immessa, identificano, uno Specifico animale, "Khaa - I Distruttore" e dopo l'esplosione di una Nuvola Di Fumo Compare un enorme Serpente dalle squame completamente Bianche e Mekura gli salta in testa, riuscendo a restare in equilibrio e dice <Ciao Mekura, non mi chiamavi da molto Vuoi Dirmi che Succede o Devo Indovinarlo io> il tono di volce del serpende ha certe inflessioni utilizzate anche dal Dio, che dopo l'evocazione del Serpente Vedendolo comparire si allontana di 5 metri sempre fluttuando e dice <Impressionante, potete evocare queste creature ammaestrate che combattano per voi ???> chiede Ironico palesemente dando dell'ammaestrato al Serpente che urla <COME OSI? IO NON SONO AMMAESTRATO, IL MIO NOME E' KHAA CONOSCIUTO TRA I MIEI SIMILI COME IL DISTRUTTORE> e Scatta Tentando di Afferrarlo con le sue Enormi Fauci, ma il nemico sale di Quota, apre un Varco e poco prima di entrarvi dice <Ricordatevi che Non finisce qui.> e detto questo si eleva ulteriormente entrando nel varco dimensionale. [Se volete potete fare la chiusura][END]
[Posto Appartato] Lo sguardo s’allarga ancora una volta dallo stupore quando gli zaffiri si trovano a guardare l’immane rettile strisciante che la Hyuga <ma che…> si può fare? Davvero? Si, è stato anche spiegato a lezione, ma vederlo coi propri occhi è qualcosa di radicalmente diverso. Per il resto accade tutto a velocità che lui, con le sue capacità, fatica a seguire, ammesso che ci riesca. L’essere si dilegua, di nuovo, con il monito che ormai accompagna ogni sua uscita di scena. Si, se lo ricorda bene quel monito, la prima volta che l’ha sentito non ha potuto rispondere se non quando il terrore non l’ha abbandonato, a portale chiuso. E anche stavolta, quando il cielo si ricompone, ormai nero come la notte, sente la calda sensazione del sollievo partire dai piedi e scaldargli ogni millimetro della pelle. È la seconda volta che lo incontra e che la sfanga. Abbassa lo sguardo al suolo. Non ce ne sarà un’altra. Ne è sicuro. Sarà pronto quando lo incontrerà? Assottiglia le labbra, premendole tra di loro. Sta facendo di tutto per riuscirci. Per avere almeno qualche arma in più. Serve una sola cosa. Allenamento. Allenamento. Allenamento. Gli zaffiri andrebbero quindi a cercare la Hyuuga <grazie, Mekura-sama> di cosa? Beh, stando a quanto ha visto è stata lei a cacciarlo via, qualora a lei arrivasse quel ringraziamento, lo accompagnerebbe con un profondo cenno del Gratitudine, ma anche congedo. Rispettoso, sempre. Avrà modo di riflettere anche su quanto accaduto nel pomeriggio. Si. Gli zaffiri cercano poi i due ninja che ha chiamato <grazie anche a voi, per essere accorsi> ci mancherebbe, un altro cenno del capo, cercherebbe infine la piccola Uchiha, con gli occhi, ma anche dirigendosi verso di lei. Correrebbe se necessario, fino a raggiungerla <alla fine, sembra tu avessi ragione Usa-chan> abbozzerebbe un sorriso, qualora l’avesse raggiunta, per uscire di scena con lei [end] Mekura sorride <ciao splendore, volevo farti mangiare un Dio così mi dici che sapore aveva> risponde a Khaa facengoli i grattini con il piede per coccolarselo un po' si abbasserebbe per mentere l'equilibrio quando questo saetta per rispondere all'insulto e questo va a vuoto, ovviamente, non si aspettava di riuscire in nulla al momento considerando con chi hanno a che fare. La donna a questo punto sospira e si abbassa in ginocchio <mi dispiace Khaa, la prossima volta ti darò qualcosa di corposo da mangiare, puoi ritornare nel tuo regno...ed avverti il tuo signore riguardo a questo individuo, la farò breve: siete in pericolo. Vuole prendersi il chakra del mondo e voi...bhe sapete come è la storia per voi. State attenti e preparati> non direbbe altro mentre questo abbasserebbe la testa per farla scendere e una volta scesa con un seguente puff la bestia se ne andrebbe lasciandola da sola insieme ai due ninja di grado medio alto, Yosai ed Usagi. <mi dispiace per il disagio> commenta mentre componendo il sigillo della tigre e chiudendo gli occhi la donna rilascerebbe il chakra negli occhi e così anche il byakugan. <ma è vero: attaccarlo sarebbe stato inutile> sente anche quello che dice Yosai e scuote il capo <ho fatto poco, quello che secondo me serviva fare, mi dispiace per l'allenamento, mi farò perdonare> poi guarda Usagi <e lei genin: correre di fronte ad un essere che apre buchi nel cielo non è da tutti...e non sarebbe neppure da fare> un mezzo rimprovero, più che altro per preoccupazione. <va bhe, tornate a casa e grazie per l'intervento signori...io devo correre a cercare una cosa> o meglio, qualcuno...e velocemente si incamminerebbe alla ricerca di Norita. [end]