Reintegro immediato

Free

0
0

15:35 Furaya:
  [Ufficio] In Ufficio, come gran parte della sua giornata, è in attesa dell'arrivo d'una persona conosciuta ormai da anni. Attende soltanto che questa varchi la porta, avendo tutto il permesso per farlo. L'orario è giunto, ma finché resta sola può sfruttare il tempo per occuparsi delle varie missioni svolte e d'aggiungere altre a quelle rimosse. Il dovere di un Hokage, per ora, risulta esser questo poiché a Konoha vi ha lasciato un'altra copia - pregna del proprio Chakra - per controllare la situazione in corso. I villaggi contengono soltanto ninja d'alto rango che, or come ora, tengono sotto controllo il tutto in virtù dell'emergenza emanata. Veste con abiti comodi, in particolar modo formati da uno yukata violaceo, disseminato qui e lì di fiori di diversa cromia, quali rosa, gialli, bianchi e rossicci. La fascia che, in vita, tiene stretto l'abito è anch'essa di una tonalità piuttosto iridescente di viola. Di sotto, troviamo un paio di sandali ninja di color nero con placca metallica posta innanzi e alta sin al ginocchio. Tra i lunghi e rosei ciuffi, spicca e brilla il coprifronte con il simbolo della Foglia. Tra le scapole, giustamente non visibile da chi entra, compare l'omonimo simbolo del Clan Nara in nero, ricamato come si deve in ogni tessuto ed abito da ella indossato. L'Haori da Hokage è posato sullo schienale della sedia da ufficio sulla quale siede, poiché non trova motivo per indossarlo per ostentare un ruolo che tutti conoscono per fama. Poggiate in un armadietto apposito posto dietro la di lei schiena e alla sua sinistra, son disposte tutte le armi delle quali fa utilizzo in battaglia: katane, tasche porta oggetti e tasche porta shuriken e kunai, fuda, ricetrasmittente e quant'altro. Essendo inutili, al momento, sceglie di lasciarle in disparte potendole però agguantare qualora sia necessario. Attorno al collo, v'è una fascia cremisi che ne copre la cicatrice e un ciondolo avente la forma e le fattezze del simbolo del Clan Uchiha. Nient'altro da notificare, al momento. [ Chk On ]

15:42 Mekura:
  [ufficio] Gli ultimi eventi l'hanno spinta a riconsiderare la sua situazione e il suo ruolo per le persone attorno a lei, arrivando alla conclusione che doveva smettere con questo isolamento, questo raggiungimento che si è detta di aver raggiunto e che effettivamente ha raggiunto: avere una famiglia, una casa e una vita agiata per i suoi standard. Niente più rischi, niente più missioni, niente più compagni morti, niente più sacrifici, niente più sensi di colpa, niente di tutto l'affannarsi che in anni precedenti l'hanno portata alla distruzione, si potrebbe supporre addirittura Detetragrammatizzazione del suo essere (cosa non completamente vera considerando le ultime reazioni avute). Era viva, ma anche morta in un certo senso e anche se una voce continuava a sussurrarle che stava finendo di nuovo in una trappola, l'istinto, la spingeva a fare qualcosa a riguardo. La sua natura è questa alla fine: un essere umano, fallace in ogni aspetto, ma che ancora non ha mollato seppure più di una volta abbia voluto, mollare si intende. Il passo è tranquillo, mentre è diretta verso l'ufficio improvvisato dove può trovare l'Hokage, si piazza davanti alla porta, bussa con due forti colpi e aspetta di essere ricevuta. Porta una maglia bianca lunga con il collo alto e le maniche che scendono lungo le braccia aprendosi a ventaglio con due tagli lunghi dal bordo della manica fino al gomito dove si intravedono dei manicotti neri di pelle composti come se fossero delle scaglie di serpente. La stessa maglia nella schiena riprende il tema del serpente simulando come se la Hyuga vestisse una seconda pelle. Pantaloni neri elasticizzati ed un cage di pelle sopra questi riprendendo il tema dello shibari che da tempo si porta letteralmente addosso (seppure solo accennato) Alla vita porta una tasca porta oggetti con solo del materiale utile all'interno quali soldi, chiavi e poco altro. Se le fosse dato il permesso di entrare la donna tenendo su un sorriso di circostanza saluterebbe l'hokage entrando all'interno per poi chiudersi la porta alle spalle <buon pomeriggio Hokage> [ch on]

15:59 Furaya:
  [Ufficio] Avverte la donna dall'altro bussare, alla quale risponde subito: < Avanti! > senza farla attendere più del necessario oltre l'ingresso. < Buon pomeriggio a te, Mekura-san! > Si alza in piedi non appena la Hyuuga la saluta e lascia che la porta si chiuda dietro le proprie spalle. < Come stai? Non ti vedo da davvero troppo tempo. > Gli indica, con un gesto plateale della mano, una sedia sulla quale potersi sedere innanzi alla scrivania momentanea della Nara. E' costretta a squadrarla dalla testa ai piedi, assicurandosi che non abbia niente di rotto e che sia identica a quella d'una volta. D'altro canto, le due si conoscono ormai da tanto tempo, per cui ha imparato a conoscere un minimo Mekura. Non volendosi perdere in chiacchiere inutili che renderebbero probabilmente vano il tempo altrui, sceglie di sedersi a sua volta qualora anch'ella abbia preso posto come le ha chiesto poc'anzi di fare con garbo e cortesia. < Deduco che una semplice chiacchierata tra amiche, dopo tanto tempo, non sia il motivo cardine che ti abbia spinto a venire da me. Giusto? > Retorica, conscia che sicuramente ci sarà altro di cui parlare e, dunque, le cede senza alcun'altra remora la parola. [ Chakra On ]

16:13 Mekura:
  [ufficio] prende un lungo respiro e si accomoda verso il centro della stanza, con passo lento e cadenzato, sorride <più di tre anni almeno, considerando l'età dei miei bambini> si mette a sedere incrociando le gambe tra di loro mentre appoggia la schiena al sedile della schiena lasciandosi alle spalle un sospiro sollevato. Furaya può vedere che tutto sommato Mekura invecchia bene, fisicamente non è cambiata un gran che da quello che ricordava, le ferite, le stesse, ormai si erano sbiancate sulla sua pelle, sempre ammesso che si potesse vedere dalla quantità di vestiti che indossa. Tuttavia, è sempre lo sguardo quello che fa trapelare la Hyuga, quegli occhi lattiginosi del suo clan quel trucco rosso che rende la sua pelle ancora più pallida, non era una decorazione ma vere e proprie pitture di guerra. <avremo molto più tempo per questo> risponde la donna in un primo tempo poggiando le mani sulle ginocchia <ma no, non sono qui per questo> prende un lungo sospiro e guarda la Nara <ho avuto modo di conoscere il tuo allievo sai? Norita, un bravo ragazzo pieno di valori...eh, invita a pensare sopratutto con le poche ma allarmanti informazioni che ci sono, come la festa e l'attacco avvenuti di recente> si sgranchisce la gola e guarda il vuoto per un po', tentennando quasi nel voler continuare questo discorso, sempre a causa di quella voce. <il summit, questo attacco, è collegato tutto non è vero?> ancora una volta prende un lungo respiro e guarda Furaya con interesse <io sto per prendere una decisione importante oggi, una di quelle che mi rimetterebbe sulla strada del ninja, se intendi cosa voglio dire, ma vorrei avere più chiarezza di quello che sta succedendo> dichiara la donna seriamente. [ch on]

16:25 Furaya:
  [Ufficio] Annuisce alla di lei prima frase, con un mesto sorrisetto che s'affaccia sotto gli occhi azzurri della Kage. < Come stanno, a proposito? > La differenza tra la vecchia Furaya e quella attuale, però, non è molto dissimile. Soltanto i capelli si sono allungati, appaiono più voluminosi ed il pallore che da sempre la attanagliava è divenuto un rosato un po' più acceso. Ha recuperato i chilogrammi persi, assumendo una silhouette migliore, più tonica e meno asciutta. < Un bravo ragazzo e pieno di valori, senza dubbio... > Ridacchia appena, scostandosi una ciocca dietro l'orecchio. < ...ma che vuol crescere troppo presto. Ha intrapreso la via del Ninja e si sta addestrando affinché possa farne parte ad alti livelli... > Migliorandosi sempre di più. < ...ma ciò che mi preoccupa davvero è che possa esagerare. I giovani sono pieni di talento e pronti a far di tutto per i propri ideali, alcuni persino per il villaggio pur essendo Ninja da veramente poco tempo. Sono orgogliosa di elementi così baldi e pronti a tutto, ma vorrei che avessero a che fare con la guerra il meno possibile e... > Facendo spallucce, abbassa per un istante lo sguardo, quasi non trovasse le parole. < ...che vi stiano lontani. > Per ora. Finché non sarà per loro necessario entrarci strettamente a contatto. Si confida, in un certo senso, sapendo di potersi fidare della ragazza che ha di fronte. < Non so dirti con certezza se i due attacchi sono stati compiuti da persone diverse o se quel tale c'entri nel primo avvenimento. > Scuote il capo. Seppur volesse e seppur sapesse, non potrebbe comunque rivelarglielo. A cosa servirebbe mettere in agitazione la popolazione? < Ci siamo spostati qui a Chumoku per il summit, per ovviare alla problematica e per tenere la maggior parte delle nuove leve distanti dai villaggi che potrebbero venire attaccati. Tuttavia, voglio credere, voglio sperare... > Stringendo il pugno. < ...che i guai non ci abbiano seguiti fin qui. Quel ch'è certo è che stiamo indagando. > Non se ne staranno con le mani in mano. < Perché vuoi tornare a seguire la via del Ninja? > Una domanda d'obbligo, posta con serietà e sguardo austero. [ Chakra On ]

16:46 Mekura:
  [ufficio] <Kurako sta mettendo su i denti da latte e piange> sospira pesantemente <Hiashi invece è sempre più curioso, parla molto, in continuazione ed è molto serio> sogghigna <anche se sto iniziando a sospettare che è solo un modo per copiare il padre> Mekura annuisce per quello che riguarda Norita e può certamente dire di condividere i suoi pensieri <è normale, diciamo: i giovani devono essere così, intraprendenti, desiderosi di correre e diventare subito forti al punto dal sembrare arroganti...ed il modo migliore di imparare è capire dai propri errori> può dire di saperne qualcosa. Le viene da sogghignare quando sente la fierezza con la quale descrive le nuove leve e si ritrova ancora una volta d'accordo per quanto riguardi la guerra. <è meglio che se ne tengano lontani finchè possono eppure siamo ninja così anche loro, prima o poi dovranno seguire il percorso naturale degli eventi e non sono io che dovrei dirlo> uccidere, uccidere per il paese, sostenere il paese nel fango e spesso nell'anonimato, fare la guerra. poi chiede i motivi, per quale motivo vuole tornare una kunoichi. La donna sospira guardandola, prendendo il suo tempo, poi si lecca le labbra, se le inumidisce e alla fine si apre <perché io sono un'animale Furaya, io vivo percependo il presente attorno a me, mangio, dormo, penso ai miei cuccioli ed annuso l'aria> breve pausa mentre il tono della voce si abbassa di poco <e io ho annusato guerra> Scioglie l'incrocio tra le gambe e cambia l'incrocio poggiando i gomiti sui braccioli della sedia. <ne ho fatta di guerra, ogni giorno mi sento ancora addosso il profumo del sangue, ormai lo posso quasi percepire nell'aria...e francamente è una cosa che non voglio, la guerra intendo> schiocca la lingua mentre parla <e non parlo solo a carattere personale, ovviamente i miei bambini sono la priorità, ma quei ragazzi che stanno crescendo devono avere qualcuno che sia disposto a combattere con loro e per loro e io ho deciso di ridare un senso a quella che è la mia vita facendo quello che il mio istinto mi ha sempre spinto a fare> quasi ha un mezzo sorriso amaro se ci pensa <uccidere, per impedire che altri siano costretti a farlo al mio posto. Continuo ad essere una kunoichi con una certa esperienza dopo tutto no? quanto meno per allevare i denshi facendo da sensei per le lezioni> si solleva in piedi con fluidità <non voglio la distruzione, voglio che, qualsiasi sia la minaccia, venga eliminata prima che possa fare danni ai civili ed a questi giovani, ecco il motivo> [ch on]

17:11 Furaya:
  [Ufficio] Non sta comprendendo bene la situazione, tant'è che la si può vedere dubbiosa. < Kurako e... Hiashi? > Sono nomi che l'Hokage conosce piuttosto bene, per questo non riesce a collegare le due cose. Tra l'altro, credeva stesse alludendo ai due bambini che aveva adottato assieme al Dainin. Ne attende una risposta prima di osare aggiungere dell'altro, non sapendo bene come agganciarsi al discorso non possedendo le giuste nozioni in merito. < L'arroganza, però, rischia di portare a termine la tua carriera prima ancora che essa inizi. Potrebbe condurli s'una strada sbagliata oppure, appunto, farli incappare nei loro stessi errori come hai appena detto tu. > D'altronde, le vie son due e le hanno appena elencate. < Ahimé, ne sono consapevole. Probabilmente, mi sono abituata troppo al periodo di pace e sono restia a lasciarlo andare di nuovo. Dopo l'ultima guerra, mi sono ripresa come si deve, tutti ci siamo ripresi. Persino Konoha è raggiante. Tuttavia, il problema cardine è questo: potrebbe di nuovo tornare. Nel nostro mondo, le guerre sono all'ordine del giorno nonostante ci sia un'alleanza di mezzo. Seppur tra di noi non ci si apre una guerriglia per un motivo o per un altro, qualcuno d'esterno a cui non dà pace questa Alleanza potrebbe risvegliarsi dal letargo. > Un po' come fece Ryota qualche anno prima, esattamente lo stesso modus operandi. < Ad ogni modo, siamo qui per parlare di te e del tuo reintegro... > Agita la dritta in aria, sottolineando il concetto in sé. < ...non voglio ammorbarti con altri discorsi. > Anche perché ambedue avranno altro di meglio da fare. < E' innegabile e non posso non ammettere che un ninja del tuo livello possa servire al villaggio, così come all'alleanza. Vorrei tanto non essere costretta a farlo; vorrei davvero che tu non fossi costretta a rientrare nelle fila e a poter passare il tuo tempo coi tuoi bambini. > Il tono si fa ancor più greve, socchiudendo per un attimo le palpebre e mascherando quel fastidio che prova come meglio può farlo. < E' una tua decisione, io non voglio tuttavia obbligarti. Quando e se riterrai opportuno lasciare questa via per tornare ad occuparti soltanto di te e dei tuoi infanti... > Sospira pesantemente, riaprendo gli occhi azzurri e posandoli sul viso altrui, senza tentennamenti. < ...sarai libera di appendere nuovamente il tuo coprifronte al chiodo e lasciare che ci marcisca. > Chiunque aveva deciso di rifarsi una vita dopo la guerra, chiunque ne aveva e ne ha tutt'ora il diritto: lei non glielo vuole togliere, ma asseconda le sue scelte. [ Chakra On ]

17:27 Mekura:
  [ufficio] Piega la testa poi comprende e si mette a ridere, leggermente <ah ahahah no, Ai ormai non è una bambina ma una signorina, lei se la cava bene ma, vista la sua età vuole i suoi spazi e io glieli voglio lasciare come è giusto che sia, però mi rende sempre fiera> sorride con amore mentre ripensa alla sua adorata figlia maggiore e poi intristirsi immediatamente per quanto riguarda Ken <Ken...> assottiglia le labbra mentre si rimette a sedere sentendo un peso, di nuovo dentro di se <Ken sta bene, è con suo padre, Azrael...e sua madre...Kaori...la considera tale> prende un lungo rispiro e cerca di non pensarci più <non l'ho abbandonato, sia mai, ma è giusto che stia con una famiglia stabile, anche se sono costretta a stare lontana da lui la maggior parte del tempo> faceva finta che stesse bene, ma in realtà era straziata dentro tanto da tremare mentre ci pensa. <Kurako e Hiashi...vengono direttamente dal mio utero, mi sono sposata con un'altro Hyuga e...bhe, volevo altri bambini> sorride sempre con amarezza <volevo...in qualche modo far rivivere il loro ricordo in loro> ma non sa se neppure lei se stesse parlando dei due ninja o della almeno mezza dozzina di bambini che il cappuccio rosso le aveva preso e sperimentato sopra. <se lo faccio è proprio per i miei bambini: non devi sentirti costretta, non mi sento io costretta> si rimette in piedi di nuovo sorridendo verso Furaya. <lo so e per questo ti ringrazio Hokage sama...ho avuto tre bellissimi anni di pace imperitura, ho avuto altri due bellissimi bambini quando ormai avevo paura che le botte che avevo preso mi avessero reso sterile, ho un marito e mio zio è felice dei suoi nipoti...ed io sono in pace con lui. Mia madre è ancora in prigione, ma credo che anche lei sia...in pace in un certo senso> anche se vorrebbe tirarla fuori da li prima o poi. <Hokage sama, chiedo ufficialmente il reintegro tra le file di Konoha> e detto questo attende una risposta [ch on]

17:52 Furaya:
  [Ufficio] Molteplici e immaginari punti interrogativi continuano a formarsi sulla testa della giovane, sino a quando Mekura decide di rivelarle la verità. < Credo sia normale... > Riferendosi ad Ai, lasciandosi strappare una risata a sua volta. < ...che voglia i suoi spazi, intendo. Come hai detto anche tu, non si tratta più d'una bambina ma sono certa che ti reputa ancora come un valido genitore. L'adolescenza, però, sarà sicuramente un bel passo! > Per qualsiasi genitore lo è, seppure la Nara possa soltanto immaginarlo e non esserne certa. E' sola da tanto e non è molto desiderosa d'avere qualcuno affianco, per di più diventare madre è letteralmente fuori dai propri schemi. < A volte, l'importante è sapere che stiano bene, non è così? > Ne cerca una risposta, poiché non sa bene come rapportarsi in virtù di qualcosa che può immaginare, ma che non può comprendere come vorrebbe fare. Va bene essere empatici, tuttavia se non ci si è passati davvero non si ha la notevole esperienza che si acquisisce dopo aver passato un simile momento. < Oh! > Ora, appare notevolmente sorpresa dalle risposte altrui, sbarrando per un attimo gli azzurri occhi. < Non lo sapevo, diamine! > Esclama, gioiosa nell'asserirlo e stendendo le labbra in un sorriso. < Davvero tanti cari auguri. > Sincera, non può che provare un sollievo nel sapere che anche la vita di Mekura si è sistemata, così come quella di altre persone. < Voglio conoscere i due bambini. > Lei stessa dovrebbe sapere il motivo. Persino l'Hokage aveva avuto rapporti con ambedue, missioni e guerre affrontate fianco a fianco, lotte di vario genere alle quali sono sopravvissuti. Ora, innanzi alle due, sono soltanto nomi da raccontare con un velato senso di malinconia nella voce. S'alza a sua volta in piedi, aggirando per altro la cattedra poiché una stretta di mano non è quella che vuole. Apre le braccia e le si avvicina, volendo provare a fare qualcosa che difficilmente sa fare: abbracciare. Al di là di essere l'Hokage, è sua amica, lo sono sempre state seppur i caratteri d'ambedue siano contrapposti e non sempre siano andate d'accordo. < Accordo concesso e reintegro immediato. > Nient'altro da dire né da aggiungere: l'abbraccio dovrebbe sancire il tutto. [ Chakra On ]

18:05 Mekura:
  [ufficio] Mekura sorride quando parlano di Ai e un po' meno riguardo alla domanda retorica, ma non continua. Tuttavia il sorriso diventa solare quando chiede di poterli conoscere <ah vi avrei proposto proprio di venire a cena una sera di questi, saranno felici di vedervi...bhe per come possono essere felici di vedere una nuova dada...credo che siano dei marpioni tutti e due in effetti> guarda il vuoto un po' pensierosa e scuote la testa <forse era meglio se avessi generato delle femmine> ci scherza sopra continuando a ridacchiare solare ripensando a quei due. Quando sente quelle parole la donna fa un inchino veloce prima di abbracciarla cordialmente, come si abbraccia una amica. <ti ringrazio> era anche per questo, felice: aveva superato un'altro scoglio un'altro passo, forse si è messa nei guai? probabile, ma almeno non sarebbe marcita in casa mentre altre persone avevano bisogno di lei. <fammi sapere se vogliamo vederci in un locale o in privato e cosa mangiare ovviamente. Ho affittato una casa, non è grandissima ma per una cena tranquilla non ci dovrebbero essere problemi>. [ch on]

18:30 Furaya:
  [Ufficio] La abbraccia, stringendola delicatamente a sé, attendendo che svolga il suo inchino. < Non ce n'era bisogno. > Asserisce sottovoce, lasciando però che un sorriso prenda il posto del solito cruccio. < Saranno senza dubbio bellissimi. > Ridacchia, staccandosi da lei per poter riprendere posto dietro la scrivania alla quale stava lavorando. < Ad ogni modo, sarò felice di accettare appena avrò una serata libera. > In teoria, dovrebbe riuscire a trovarla senza problemi, ma talvolta sbuca tutto all'improvviso e non vuol darle il dispiacere di doversi scusare e rimandare tutto. < D'accordo, Mekura-san. A dire il vero, per me è indifferente, ma gradirei più in privato per evitare scocciature. > Più che altro per se stessa, venendo riconosciuta facilmente ovunque metta il suo bel faccino. < E non c'è nessun problema sul cibo, mi faccio andare bene qualsiasi cosa. > Ammette, facendo spallucce. Non chiede chissà quale menù, figurarsi se avanza pretese. Dunque, qualora non ci sia altro da dire o da fare, la congederà. Al contrario, resterà ancor con lei per parlare del più e del meno prima di prendere strade momentaneamente separate. [ END ]

Mekura chiede ufficialmente il reintegro nei ranghi ninja, tornando a servire il villaggio di Konoha in qualità di Jonin.