Esame Genin - Usagi

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L'arena del torneo si presenta come di forma circolare del diametro di 20 metri, vi si accede tramite delle scale, una volta su, si sarà circondati da 4 enormi statue: 1 a sinistra, 2 a destra, e quella difronte alle scale, di cui però rimangono solo gambe e bacino il resto lo si può trovare nel Canyon che circonda l'arena. e proprio al centro dell'arena c'è Atsumori, che al suo fianco ha una ragazza presumibilmente di 16anni e alta all'incirca poco meno del metro e settanta pelle candida, capelli bianchi e occhi di ghiaccio, un espressione annoiata del mondo un abbigliamento ninja molto minimal, ed'equipaggiata di tutto punto con 1 porta Kunai e Shuriken legato alla gamba sinistra con all'interno 3 Shuriken e 2 Kunai di cui 1 con Carta bomba legata con Filo di Nilon. e lei si rivolge ad'Atsumori con tono stizzito <Ma Sensei perchè per gli esami scomodi sempre me, potevi chiamare Yuika, lei adora quella ragazzina non fa che parlare di lei...> e Atsumori <Lo so Natsumi ma proprio per questo chiamo sempre te, perchè sei capace di metterli alle strette e fargli mostrare tutto il loro potenziale> alla risposta di atsumori sbuffa <E Va Bene!!! speriamo che almeno Duri di più del ragazzino dell'ultima volta è stato di una noia mortale> dice guardandolo mentre attendono Usagi. [Esame Genin Usagi - Inizio][Atsumori Sensei: https://i.imgur.com/xnHFyPr.jpg][Natsumi Sato: https://i.imgur.com/FT5QVBF.jpg]

16:11 Usagi:
 Una calda giornata soleggiata si appresta sulla nazione, mentre le irte boscaglie vengono bagnate dai caldi raggi radiosi che si spianano su tutto il creato. Intanto la piccoletta si muove veloce tra i corridoi dell’arena diretta proprio al centro, dove c’è lo spiazzo dei combattimenti. Non è certo in quel posto per divertirsi, ma non è quello che apparirebbe a coloro che posano il loro sguardo sulla fanciulla, l'aspetto infatti è quello di una figura molto minuta e fine, un panneggio che sembrerebbe curato ed elegante, indossa infatti un leggero kimono con lo sfondo completamente nero e, come sublime bellezza di un tradizionale abito orientale, regalatole appositamente da un caro amico, è costellato di rami di ciliegio con i fiori rosa che lambiscono quel legno evanescente e carico di splendore. Lo stesso colore che cinge, con quella lunga fasciatura, il ventre per più volte, un tessuto che stringe l'abito e lo tiene fermo e che, infine, si appunta dietro la schiena a formare una sorta di grande cuscinetto. Nel folto di lunghi codini argentati, che cadono ai lati della figura, si confondono ad appuntarli, su entrambi i lati, dei grandi campanellini dorati che, quando ella muove il capo, producono un suono sordo unendosi alla dolcezza delle note prodotte, quasi usasse un secondo strumento supplementare [Drin - Drin]. Infine, come coronamento dell'edificio, i piedini, avvolti da due calzari di seta leggera, calzano un paio di Geta alti, così da farla apparire una figura quasi trascendente e antica. Legati all’obi, proprio per non destare alcun tipo di sospetto sul motivo che l’ha spinta in quel luogo, si trovano alcune borsette, due poste ai fianchi e una dietro la schiena, spostato verso la natica destra. Al loro interno si trovano diversi Fuda, con all’interno sigillati alcuni bastoncini con appuntati sopra delle carte bomba, appositamente preparati la notte precedente per non essere colta impreparata; nella sacca posteriore sono inserite alcune bombe accecanti e anche delle carte bomba, proprio per ogni evenienza. Non porta armi con sé, anche perché non saprebbe nemmeno utilizzarle, ma comunque non è una sprovveduta. Un lieve sorriso lambisce le sottili labbra della ragazza, con un lieve tocco di trucco che esalta le guancette rosse e le lunghe ciglia argentate. Scalciando le gambe cerca di raggiunge, affrettandosi con un’espansione di colei che sta per perdere una carrozza, infatti sopraggiunge scalciando proprio al centro dell’arena. <Eccomiiiiiiiiiiiiiiiii!> Urla con la sua solita vocina acuta e dolce. <Sono arrivata! Ihihihihih.> E si ferma con un leggero saltello davanti all’istruttore con la ragazza. Ma ecco che si guarda bene intorno, prima spostando le grandi iridi sulla ragazza che, a quanto pare, differisce da quella della volta precedente. <Hey Sensei…> Lo guarda quasi imbronciata, gonfiando le guancette scarne. <Dov’è Yui-Chan?> Classico diminutivo appioppato alla ragazza che ha spupazzato con tanto vigore. <Uffiiiiiiii. Volevo Yui-Chan. SI si si.> Muove freneticamente il capo mentre i campanellini continuano a suonare sul codino. <Vaaaaaa beneeeeee! Allora permettimi di presentarmi.> Cerca di rivolgersi verso la ragazza adesso. <Io sono la ragazza più carina e coccolosa del mondo. La più bella e stupendissima Usagi-Chan!> E solleva velocemente le braccia verso il cielo in segno di chiara vittoria, esprimendo in quel modo tutto il proprio entusiasmo. <Permettimi di prepararmi un attimo, si si si.> Così, come a non voler fare la fine della volta precedente, cioè dimenticandosi la cosa più importante, le braccia si muovono velocemente davanti al corpo, piegate verso l’interno a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del principiale organo palpitante, mentre le mani cercano un congiungimento estremamente preciso. Volendo emulare l’esatta posizione che l’è stata insegnata durante la prima lezione proprio da quell’insegnante, tenta di dirigere le dita verso l’alto così da chiudere verso l’interno le ultime due della mandritta e appoggiando le opposte su queste; i polpastrelli dell’indice e del medio della prima verrebbero uniti all’altezza dell’intersezione tra la falangina e la falangetta della seconda, ed in pollici misti in quell’unione d’intenti che le permetterebbero, con minuzia, di simboleggiare il simbolo delle Capra. Non manca di riprodurlo fedelmente ed in modo del tutto impeccabile, essenziale principio di tutto quello che può fare. Se infatti tutto fosse andato alla perfezione, se il posizionamento non fosse fallito, passerebbe velocemente alla successiva fase e comincerebbe a riprodurre quell’energia trascendentale, condizione senza la quale non ci potrebbe essere alcun richiamo, che unisce le due principali nel proprio organismo. Allora è proprio la componente mentale la primaria forma di rappresentazione sulla quale ella cercherebbe di far perno, una concentrazione assoluta alla quale si aggiungerebbe, per il successo dell’esercitazione, l’immaginazione propria. Quest’ultima rappresenterebbe, cercando di non farsi distrarre dal alcun movimento esterno intorno a sé, in modo del tutto naturale, data la facoltà innata insita in ogni essere vivente, le due cose che rappresentano, per lei, l’energia fisica e psichica. Il suo mortale infermo, attristo e stanco, assoggettato dalle fatiche di tutti i giorni, richiama l’immagine del cibo e dei dolci che lei tanto ama, cioccolata, cannella e ogni altra cosa bella; intanto la sua parte migliore, che s’erge a cura dell’anima, affliggendo il corpo con crudeli pesti, richiamerebbe il gioco degli orsetti di peluche e dei cavallucci a dondolo che tanto le piacciono e le stimolano la fantasia. Dovrebbe quindi essere scontata l’unione così accesa tra le due forze in perenne scorrimento, come fiumi di diversi fluidi, nel proprio corpo che, sfociando per trovare pace all’altezza del ventre, inciderebbero in un’unione sintetica. Una chiara dialettica tra corpo e anima in quelle energie così enfatizzate che comincerebbero ed essere, in quel determinato posto, centrifugate in un vortice profondo, così come il panettiere unisce l’acqua e la farina per dar vita alla pasta, così ella cercherebbe di unire le due energie per far trasudare dal corpo e da tutti i pori di fuga della propria pelle. Per le sole persone che possano mirare quel sublime spettacolo, il chakra della piccola verrebbe rappresentato come fasci di rosata energia che defluirebbero dalla pelle, creando una bellissima opera d’arte della quale lei è la protagonista indiscussa [Tentativo impasto del Chakra][Chahra 10/10] [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X5; Carte Bomba X5; Bombe luce X2].

Un urlo assordante interrompe la discussione di allieva e sensei, e una volta che usagi arriva e pone le domande e atsumori risponde <Vedi Usagi quella era una Lezione ma Questo è L'Esame, e lei sarà il tuo avversario> Natsumi ascolta <Tranquilla anche io avrei preferito venisse Yuika> tono stizzito <ma qualcuno mi ha costretto a Venire, non avevo voglia di sprecare il mio tempo con una Bambina> Atsumori la guarda Malissimo <Natsumiii ora basta !!!> la richiama e Natsumi <Si va bene ho capito> dice Stizzita al Sensei <Speriamo almeno che Duri più di 2 minuti>. in tutto questo Usagi impasta il Chakra riuscendo senza problemi. atsumori come l'altra volta di defila appoggiandosi di schiena a una delle statue di destra <Iniziate!!!> Urla mentre Natsumi si sposta a 5 metri Dalla Bambina dicendo <A te la prima mossa piccola> ride beffarda verso la bambina.

17:35 Usagi:
 Prima che tutto abbia inizio, prima ancora di impastare le proprie energie per dare vita a quel potere nuovo che la rafforza e le induce un senso di divina potenza: il Chakra, non manca di udire le parole che le vengono rivolte da quella nuova avversaria. La fitta sassaiola di invettive stizzite che la raggiungono come un pugno in pieno volto facendole chiaramente capire che, in modo assoluto, non ha a che fare con una persona dal carattere simpatico come la precedente antagonista di quella scena analoga alla precedente. In tutta risposta, come il solito modo di comportarsi della piccoletta, non può certamente mancare di ricambiare quell’invettiva con un ampio sorriso, tanto da mostrare il proprio lunare contorno di dentini bianchi e scintillanti che esaltano il proprio caratterino travolgente. <Ho capiiiiitoooo! Sei una musona, si si si.> I soliti cenni d’assenso si palesano in tutta la loro grazia, tanto da muovere sfavillanti i campanellini che si trovano sul proprio capo [Drin – Drin]. Ma non si lascia certamente intimidire da quelle frecce scagliate dall’arco labiale della nuova avversaria, al contrario, si limita a rivolgerle una risata stridula e acuta, nel suo solito modo di fare estroverso che l’accompagna in ogni istante della gioventù spensierata. Tuttavia sembra riuscire nel proprio intento di impastare e unire, all’altezza del ventre, come una predominante forza interiore che scaturisce, per le sole persone che possono vederlo e che abbiano una particolare vista, da quelli che sembrano i pori della propria pelle, come un rosa fascio luminoso ricolmo di pacata intensità e luminescenza mentre va sfumando quanto più si allontana dal corpo che lo emana. Adesso appare pronta naturalmente, sicuramente è preparata per quello che deve avvenire, per tutto ciò che sta per succedere al centro dell’arena in questione. <HIIIIIIIII Sensei!> Dichiara a voce alta, mentre cerca di ruotare l’intero corpo in direzione della suddetta Musona, almeno è il soprannome che adesso le ha affibbiato. Le leve inferiori si allontanano l’una dall’altra, così che la loro larghezza sia pari a quella delle spalle, mentre la principale dritta si sposta in avanti di circa mezzo metro e intanto si flettono entrambe per fare in modo che il baricentro del bacino possa essere equidistante sulle due leve e il peso del corpo si equilibri perfettamente; assumendo quindi un perfetto assetto da combattimento. <Nyhaaaaaaaaaaaaa!> Afferma prolungando quelle parole, quando l’altra la invita a farsi avanti per prima, scandendo così bene i tempi di ciò che succede e ciò che può fare in quel momento. Solo allora, in un impeto di pura estasi, preparata mentalmente per un assalto perfetto e una strategia ben accurata, sicuramente differente dalla precedente, anche per non diventare scontata nelle proprie movenze, cerca di far piede perno sulla gamba avanzata, quindi la dritta, così da prendere la giusta forza muscolare da impiegare in uno scatto repentino verso le proprie ore undici all’incirca, in direzione delle parti dritte avversarie sino a giungere ad un metro preciso da questa ed averla, in quel modo, precisamente in diagonale sulla destra. Durante la poderosa corsa, il braccio destro si muove repentino, in modo veloce, sino a piegarsi dietro la propria schiena, così che la relativa mano possa dischiudere velocemente il portaoggetti e, insinuandosi al suo interno, cerca di avvolgere le ossute dita attorno ad una delle bombe luce che porta con sé ed afferrarla saldamente. Giunta a quella distanza dall’avversaria, in uno scorrere fiabesco di un fiume calmo e tranquillo, il Chakra presente nel proprio corpo cerca di defluire maggiormente verso il braccio, insinuarsi nelle proprie dita e così, per infusione, si immerge nell’oggetto presente nella mano facendolo vibrare di pura luce propria. Contemporaneamente il braccio si muove repentino, nel chiaro intento di estrarre quell’oggetto dalla sacca e, vibrando in avanti al corpo e verso il basso, cerca di lasciarlo cadere al suolo; mentre la sfera brilla di una pericolosa luce, le incisioni emanano quel bagliore mortifero ad intermittenza che accelera ad ogni frazione di secondo. Il movimento del braccio opposto, intanto, fa in modo che questo si alzi verso l’alto e si pieghi davanti agli occhi della piccola allieva, intanto che le palpebre si serrano fortemente come a voler creare una sorta di scudo davanti allo sguardo e non essere colpita dal bagliore luminoso. Infatti, dopo un attimo attimo, istante di pura palpitazione, come il battito di una farfalla, il globo si frantumerebbe esplodendo in un puro fascio di luce sferico che andrebbe a ricoprire un’area di cinque metri dalla propria fonte, dal punto di detonazione, quindi il suolo sul quale è caduto l’oggetto atto a distrarre l’avversario per qualche attimo. Sicuramente lei viene investita dalla fonte solare, attutendo con il gesto dell’opposto braccio, aiutata anche dalla manica nera del kimono, l’accecamento che ne conseguirebbe. Solo allora, facendo perno su tutte le proprie forze ed energie, come è accaduto in una precedenza, cerca di muovere nuovamente le braccia in avanti al corpo, piegate verso l’interno del costato a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del proprio cuoricino ricolmo di vita e di spirito combattivo. Intanto le mani cercano un congiungimento estremamente preciso e quindi, ricordando con estrema esattezza le varie posizioni delle mani nell’esecuzione dei complicati sigilli, cerca di agire, un fulmine a ciel sereno che sfrutterebbe tutta la propria velocità per muovere sia le dita che le mani così da disegnare quelle esecuzioni utili allo scopo. In una successione cronologica farebbe comparire, di fronte al petto, quei simboli, quindi prima il Bue, poi il Cane, Drago e, come coronamento dell’edificio, in ultima istanza, il cinghiale. Solo in quel modo la tecnica dovrebbe essere eseguita in modo impeccabile. Tuttavia, non bastando solo quei segni, cerca di convogliare nuovamente l’energia impastata del Chakra, dall’interno del proprio organismo, sino a sfruttarla in modo totalmente nuovo. Intanto non manca di svuotare la mente da qualsiasi tipo di pensiero affliggente, infatti sarebbe la componente mentale la principiale forma di manipolazione di quell’energia, sostanza fondante che permette a tutte le tecniche di avere il giusto svolgimento. E’ su questa forma di rappresentazione che cercherebbe di far perno, una concentrazione assoluta alla quale si aggiungerebbe, per il successo dell’esercitazione, l’immaginazione propria. Quest’ultima rappresenterebbe, cercando di non farsi distrarre dal alcun movimento esterno intorno a sé, in modo del tutto naturale, data la facoltà innata insita in ogni essere vivente, la propria immagine, due figure di sé stessa ben definite e delineate. Per tutte quelle volte che si è guardata davanti allo specchio grande, quasi parandosi gli occhi con le dita per non vedersi troppo grassa o troppo magra e ad immaginarsi qualcosa di diverso da quello che è realmente, così quelle raffigurazioni cercano di avvenire prive di alcun elemento che possa intaccarla. Ogni dettaglio è reso chiaro, ogni sfumatura del corpo, le figure quindi risultano molto minute e fini, un panneggio che sembrerebbe curato ed elegante, indossano entrambe il leggero kimono con lo sfondo completamente nero e, come sublime bellezza di un tradizionale abito orientale, regalatole appositamente da un caro amico, è costellato di rami di ciliegio con i fiori rosa che lambiscono quel legno evanescente e carico di splendore, quello che sta appunto indossando in quel momento. Lo stesso colore che cinge, con quella lunga fasciatura, il ventre per più volte, un tessuto che stringe l'abito e lo tiene fermo e che, infine, si appunta dietro la schiena a formare una sorta di grande cuscinetto. Ovviamente non manca di raffigurarsi il folto dei lunghi codini argentati, che cadono ai lati della figura, si confondono ad appuntarli, su entrambi i lati, dei grandi campanellini dorati che, attualmente, non sembrano muoversi, né fare alcun rumore. Infine, come coronamento dell'edificio, i piedini, avvolti da due calzari di seta leggera, calzano un paio di Geta alti. Anche i propri abiti che indossa in quell’esatto momento verrebbero riprodotti con maestria, replicando alla mente ogni particolare e ogni vezzo che porta e che riga anche il proprio corpo, come eventuali particolari nei dietro la schiena o come la grandezza e lo scintillio nei propri occhi. In tutto quel viaggio, egregiamente mentale, non manca di studiare accuratamente la posizione ove devono apparire, soprattutto perché altrimenti si vanificherebbe ogni tentativo intrapreso, mentre già di base inciderebbe nelle copie quella sorta di sostanziale strategia che dovrebbero perseguire, una cosa del tutta nuova, soprattutto grazie alla nuova distrazione causata dalla bomba di luce. Alla prima, che dovrebbe comparire alla propria sinistra, in diagonale, verrebbe infusa l’idea di sciogliersi i codini e mimare di far cadere un fumogeno al suolo, così da poter creare una seconda distrazione; sulla seconda, la quale comparirebbe alla destra sempre in diagonale, imprimerebbe la strategia di usare una carta bomba; in entrambi i casi, dopo aver scagliato gli oggetti metafisici, dovrebbero indietreggiare al massimo delle loro possibilità in linea retta. Se fosse riuscita in quell’esecuzione, cercherebbe di manipolare la propria energia interiore, il proprio chakra in modo eccelso e carico. Dai punti di fuga del proprio corpo, come se fossero pori dilatati della pelle, questo verrebbe fatto uscire copioso e repentino, lo espellerebbe, ovviamente non totalmente ma in giusta misura con ciò che vorrebbe eseguire. Infatti, solo infine, due figure verrebbero completamente palesate, tramite una nuvola di fumo rosa, come se volessero circondare l’avversaria, quindi rispetto a sé stessa comparirebbero quelle immagini speculari rispettivamente alle proprie ore dieci e alle ore due, mostrandosi totalmente combattive, restando tuttavia a due metri di distanza da me e alla stessa l’una dall’altra, creando un triangolo al cui centro vi è proprio l’avversaria. Senza perdere altro tempo, avendo già infuso l’idea che devono eseguire le copie alza le braccia per afferrare i legacci che tengono imprigionati i vaporosi capelli e cerca di farli cadere al suolo così che la capigliatura possa fluttuare verso il basso seguendo la curva della propria schiena; allo stesso modo anche la prima immagine dovrebbe comportarsi, così da creare un secondo tipo di distrazione e confusione all’avversaria. [Chakra: On 6/10] [Tentativo di movimento 1/4] [Tentativo uso Bomba Luce X1 1/4] [Tentativo: tecnica della moltiplicazione 2/4]. [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X5; Carte Bomba X5; Bombe luce X1].

il Combattimento Comincia lasciando il primo attacco all'esaminanda Usagi, lei opta per uno spostamento diagonale velo il fianco destro della ragazza che ne segue attenta i movimenti a C.ca un metro di distanza e una volta estratta una Bomba di luce, viene fatto confluire il chakra all'interno della bomba, che dopo qualche secondo cadendo a terra dopo essere stata scagliata da Usagi, eplode emanando una luce Accecante, che porta l'ignara Avversria a non vedere più Nulla <Ahhhhh Maledetta Mocciosa!!!> Urla Saltando indietro di Due Metri e trovandosi Così a 3 metri da lei, ma deve riconoscerlo con lei non può giocare, e questo le piace, sorride a quella distanza, la bambina si è coperta col braccio gli occhi per proteggersi dalla luce che una volta svanita lascia Natsumi cieca e senza difese. Successivamente Usagi si concentra pensando una strategia, e opta quindi per la Tecnica della Moltiplicazione generando 2 cloni che appaiono esattamente dove stabilito con la strateggia già impressa in loro e sapendo quindi cosa fare, ma restando immobili al momento in attesa che arrivi il comando da parte dell'originale, in tutto ciò però i cloni qualcosa la fanno quello di sinistra scoglie i codini, ed'estrae un fumogeno, mentre quello di destra si munisce di una carta bomba, che non potrà utilizzare in quanto questo genere di cloni non ha facoltà di manipolare il chakra. Natsumi in tutto questo rimane in balia della totale cecità provocata dalla bomba luce e dopo il balzo di 2 metri indietro la di trova lì ferma, a cercare di tornare con una Visuale Normale.

19:17 Usagi:
 Una strategia decisamente più elaborata e complessa di quella usata contro la sua amatissima Yui-Chan, non perché trova quella ragazza decisamente più antipatica, dato che sono quisquilie di poco contro, ma per il solo fatto che adesso si trova sotto esame e, dal suo canto, non vuole fare la figura della perdente e, se mai dovesse perdere, almeno deve portarsi con sé anche l’avversaria, causandole qualcosa di spettacolare. Chiaro che ha predisposto ogni cosa per quel momento, l’ha distratta di modo che non potesse capire cosa stesse facendo e, oltretutto, ha predisposto i cloni di modo tale che lei sia completamente indistinguibile da loro, anche sfruttando la dissimulazione della capigliatura, così probabilmente l’avversaria si possa concentrare su quella con i codini, oppure non riuscire a distinguere quale sia la reale tra le due con i capelli sciolti; infine ha ancora un attimo di vantaggio per via dell’accecamento; in definitiva tutto dovrebbe volgere a proprio favore, sempre che l’altra non usi qualcosa di forte per contrastarla. Quindi chiaramente cerca di alzare leggermente il braccio dritto, anche lei, così portare la mandritta all’altezza della tasca dove tiene i fuda estraendo quello con all’interno il tronchetto della sostituzione, contando che ha preparato una trappola anche per quell’evenienza, la stessa strategia usata in passato, soltanto molto più elaborata. Quindi, essendo un movimento molto più complesso, questa volta cerca di muoversi in perfetta sintonia con le copie, senza una vera distinzione tra il prima e il dopo, come se fossero un unico organismo che si intenziona verso un unico e solo obiettivo. Così, in un minimo sussurro, in modo tale che solo le copie possano sentirla, il verbo cerca di raggiungere le immagini, in modo da infondere un nuovo ordine. <Raggiratela in senso antiorario come a cambiarvi di posizione, ed eseguite l’attacco!> In quel modo la tattica dovrebbe apparire più chiara e distinta, ma chiaramente l’altra non potrebbe esserne a conoscenza. Partendo dalla copia sulla propria destra, in preda all’ordine mnemonico strategico ricevuto durante la creazione, questa fa perno sull’apposita gamba dritta per saettare in con l’ordine preciso di usare il fumogeno, per quanto non possa realmente utilizzarlo, il diversivo dovrebbe essere abbastanza da sviare l’attenzione su di sé. Infatti quest’apparizione cerca di scattare celere verso il fianco destro dell’avversaria tuttavia in una corsa parabolica che le consentirebbe, in uno scatto incredibilmente celere, al massimo della velocità che possa percorrere l’originale, di passare alle spalle dell’avversaria velocemente, permetterle di percorrere una distanza di circa 4 metri, quindi meno della metà del movimento totale. Al termine dello scatto, a circa mezzo metro e alle ore due dall’avversa figura, cioè posizionandosi alla destra di questa, il piè manco viene piantato al suolo e la rispettiva leva viene grandemente piegata così da poter frenare enormemente quella corsa repentina e fare in modo tale che risulti estremamente reale. Nell’istante successivo, nell’attimo in cui il braccio destro viene sollevato verso l’alto a destra, per poi ricadere verso il basso come a voler scagliare la carta bomba al suolo, proprio a lasciarla cadere davanti a sé, la gamba sinistra cerca di allinearsi con la destra, così da risultare in perfetta sintonia con quest’ultima e spostare il baricentro del corpo su entrambi quegli ossuti appoggi che si fletterebbero verso il basso per dare maggiore equilibrio all’intera figura. In questo caso, quindi, cerca di lasciar cadere la carta bomba sul terreno dell’arena così da poter mimare la sua giusta esplosione. Nel momento stesso in cui l’oggetto lascia si stacca dalle ossute dita, in un gioco di puro ritorno, facendo in modo che tutta la scena risulti estremamente reale, gli inferiori muscoli, come sorretti da una forza spropositata, cercano di farla ruotare in modo repentino in una mezza volta che le permetterebbe un cambio di direzione verso le proprie spalle. In questo modo lasciando che il perno sia adesso la gamba arretrata precedentemente, quindi la dritta, trenta di compiere un successivo scatto di un metro, così da distanziarsi dall’avversaria ma tenersi abbastanza vicina all’originale da non poter sparire [Clone 1 (Tentato movimento 1/4) (Tentato scaglio della finta carta bomba) (Tentato movimento 1/4)]. In simultanea la seconda copia sulla sinistra, quella con i capelli sciolti lungo la schiena come lei, in una movenza simile all’immagine precedente, cerca anch’essa di muovere velocemente le leve inferiori in una corsa sfrenata, al solo scopo di portarsi verso le opposte parti dell’avversaria, quindi verso le altrui ore dieci, aggirandola questa volta davanti, trovandosi nella direzione opposta alla precedente sé stessa. In quel momento, come in precedenza, posizionata sempre a mezzo metro di distanza, cerca di estrarre il fumogeno e, con un movimento sinuoso del braccio, mima l’attivazione e lo lascia cadere al suolo, così che l’antagonista non si possa accorgere minimamente del cambio. Come la precedente, anche questa mima una mezza volta indietro per percorrere un metro e distanziarsi dall’avversaria, così da poter rimanere a debita distanza dalla reale energetica bambina. [Clone 2 (Tentativo di Movimento 1/4) (Tentativo d’uso del fumogeno) (Tentativo di movimento 1/4)]. In contemporanea naturalmente, dato che la scena è completamente simultanea e non vi è alcuno stacco tra le copie, originaria figura centrale di quel teatro di puro divertimento e al contempo d’esaminazione, in quella danza d’allenamento che si propaga nell’aria come la luce principiale di un palcoscenico, si muoverebbe veloce a seguire il girotondo fatto dalle altre. In un prologo di pura furia istintiva, in quel momento di anticipazione del proprio essere animalesco e in preda alla parte bestiale di sé che, ricercando un’estrema tensione nei muscoli delle gambe, leve sulle quali prenderebbe il giusto peso per distenderle in avanti, portando in linea frontale la piccola mole fanciullesca verso le spalle di Natsumi. Uno slancio repentino mentre, cosciente di una pura strategia ad accerchiamento, cerca di estrarre il Fuda con all’interno sigillato il tronchetto della sostituzione con sopra appuntata una carta bomba, così da tenerla saldamente nella mandritta. Durante quello che vorrebbe essere uno scatto furioso, una massa decisamente ricca di cinghie muscolari possenti, le energie presenti all'interno del corpo si andrebbero a sprigionare in una maestosa esplosione che ricoprirebbe ogni arto ed elargirebbe alla figura tutta un'accelerazione da brivido, una spinta fantastica, il vento in poppa necessario a scaraventarsi contro l'avverso; partirebbe con uno sprint forsennato dritto per dritto in rotta di collisione con la schiena di quell’altra ragazza. La carica immane avrebbe il suo giusto termine a circa mezzo metro dal bersaglio, distanza che gli consentirebbe di mantenere una misura d’ingaggio e poter attaccare senza il benché minimo problema. In questo momento, come a voler agire in simbiosi con l’assalto delle proprie copie, cercando di accompagnare il gesto delle mani con la pergamena, le braccia si muovono velocemente davanti al corpo, piegate verso l’interno a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del principiale organo palpitante, mentre le mani cercano un congiungimento estremamente preciso. Cerca quindi di ricordare con estrema esattezza le varie posizioni delle mani nell’esecuzione di quei complicati sigilli, dato che sono da eseguire in successione repentina. Facendo in questo modo il Chakra, quell’energia così potente, unione di tutti gli interiori scorrimenti di forze contrastanti, quel perfetto connubio esteso alla massima potenza che accresce le proprie capacità fisiche, sarebbe incanalato completamente all’interno del braccio dritto, così da fluire, tramite la mano, anche nel fuuda che mantiene, imprimendo parte di quella sostanza trascendente. Tuttavia la piccoletta andrebbe a farla scorrere anche all’interno delle leve inferiori, accrescendo enormemente e raddoppiando la propria facoltà d’esecuzione, quindi la propria rapidità. Infatti così cercherebbe di agire, un fulmine a ciel sereno che sfrutterebbe tutta la propria velocità per muovere sia le dita che le mani così che possa disegnare, se ci fosse riuscita, i sigilli indicatoli dall’istruttrice. In una successione cronologica farebbe comparire, di fronte al petto, quei simboli, quindi prima il Serpente, poi il Drago, il cinghiale e, come coronamento dell’edificio, in ultima istanza, il cavallo. Questi le consentirebbero di fare apparire, al posto della pergamena, un tronco quasi a misura d’uomo, in una grande nuvola di fumo che l’avvolge e sarebbe come la volesse proteggere. In quell’attimo in cui l’oggetto farebbe la sua apparizione, in un prologo di pura furia istintiva; in quel momento di anticipazione del proprio essere animalesco e in preda alla parte bestiale di sé che, ricercando un’estrema tensione nei muscoli delle gambe, leve sulle quali prenderebbe il giusto peso e l’esatta forza muscolare per distenderle all’indietro e verso l’alto, defilando la piccola mole scattante verso le proprie spalle. Lo slancio repentino permetterebbe alla piccola Uchiha di muoversi come una saetta, elevando il proprio corpo verso l’alto di un metro, quindi al massimo delle proprie possibilità e, simultaneamente, indietreggiare con lo stesso balzo di una misura pari a un metro e mezzo di distanza. Nel momento stesso in cui i piedi, vestiti di Geta bianchi e distanziati tra di loro ad un eguale larghezza pari a quella delle spalle, toccano il freddo pavimento, le gambe si andrebbero a flettere leggermente, così da attutire la caduta e non riportare alcun tipo di contraccolpo e atterrando in modo sublime e veloce. In quell’istante, palesando in un modo totalmente studiato la sua realtà, le labbra si muovono repentine mentre solo la mano destra si alzerebbe per muoversi e disegnare solo mezzo sigillo della Capra. <Kai!> In quell’esatto momento in cui il chakra verrebbe liberato senza il minimo indugio, la carta presente su quella superficie lignee comincerebbe a palpitare e le parole ad illuminarsi. Così, trascinando con sé anche l’avversaria, il foglio esploderebbe in un’immane deflagrazione di cinque metri travolgendo qualsiasi cosa si trovi sul proprio cammino, compresa l’avversaria. Per non restare investita, avendo ancora modo di muoversi, il copro cerca di compiere una mezza volta così da poter scattare nella direzione opposta, proprio dalla quale è giunta, di circa tre metri, terminando la rincorsa ad un totale di tre metri e mezzo dal tronchetto esplosivo e mettersi totalmente in salvo. [Tentativo Tecnica della sostituzione con tronchetto bomba 2/4] [Chakra On 2/10] [Tentativo movimento completo 2/4]. [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1: Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X4; Carte Bomba X5; Bombe luce X1].

Eccola la strategia finalmente attuata, parte il primo Clone quello di che percorre 4 metri anzichè 3 aggirando l'avversaria che in questo momento è Cieca, ma la sua capacità percettiva in termini di udito è migliore rispetto a quella di usagi, sente i passi raggiungerla e sfruttando l'udito chiude gli Occhi, estrae un Kunai e lo lancia nel punto in Cui Ririene Che ci sia il clone/originale, non sa chi sia ma ci sono dei passi in avvicinamento verso la propria destra, scaglia il Kunai e lo manca, si ferma e scaglia la carta bomba al suolo arretrando, la carta bomba è finta e non potrà essere usata davvero. l'altro clone invece Quasi in contemporanea col primo corre puntando la sinistra della giovane utilizzando il Finto fumogeno a terra che ovviamente non agisce ma finge da diversivo, una volta riacquistata la vista per Natsumi la situazione è decisamente Caotica, una Carta Bomba e un fumogeno scagliati a terra da non una ma 2 usagi uno coi codini l'altra senza codini, con una Terza Usagi davanti non Sa Che fare l'espressione è confusa, che poco Dopo Le Compare Davanti a un Metro e con la Tecnica della Sostituzione evoca un Fuuda e si scanza a distanza di sicurezza, mentre Natsumi è Costretta a usare la sostituzione di secondo Tipo e Convogliando il chakra nelle gambe si lancia al triplo della velocità a 6 metro alle spalle di usagi rimando così intontita ma almeno l'esplosione della Bomba non l'ha investita Natsumi si Ferma ha il fiatone qualcuno l'ha messa in difficoltà, ma sorride <Brava Mocciosa ammetto di averti sottovalutato> dice alle spalle della ragazzina, ma una Voce si leva, è Atsumori <Stop Basta così> dice avvicinandosi <Usagi purtroppo non sei del mio villaggio ma riferirò quanto ho visto oggi al tuo Capo Villaggio, ma se fosse per me il coprifronte te lo legherei personalmente> poi a Natsumi <Hey come ci si sente a perdere eh ???> dice guardandola per poi guardare Usagi <sai sei la prima allieva che è riuscita a mette Natsumi così in difficoltà> sorride guardandola compiaciuto e soddisfatto.

20:29 Usagi:
 Sicuramente è riuscita a scatenare al massimo la propria strategia, preparata per bene il giorno precedente con estrema minuzia, riuscendo a calcolare le possibili variabili e cercando di fare il possibile per mettere alle strette l'avversaria, almeno nel tentativo di fare quello. Tuttavia è stremata e anche lei ha il fiatone, ormai il Chakra è quasi esaurito e solo una venatura rosata si potrebbe percepire provenire da ella, almeno per chiunque abbia uno sguardo che gli permettesse di fare ciò. In ogni caso, cercando di respirare a fondo, si volge nuovamente in direzione dell'avversaria, pronta per un secondo scambio, infatti la mandritta subito cerca di scattare verso il fianco medesimo, così da aprire la sacca e cominciare ad afferrare il tonico per ripristinare le forze. Intanto comunque sorride all'avversaria quando le volge quelle parole. <Mai sottovalutare la ragazzina più carina e coccolosa del mondo. Ihihihih.> Ride di gusto, cominciando a sfilare la mano dalla sacca, ma si blocca nel momento stesso in cui l'esaminatore intima loro l'alt. <Eh...?> SI acciglia pesantemente. <Davvero? Ihihihihih. Evvivaaaaaa!> Fa scattare verso l'alto le braccia in segno di vittoria e comincia a saltellare sul posto come a voler esprimere tutta la propria felicità. <Emmmmmh...> Si ferma perché si sente vuota, sembra che qualcosa le manchi, quindi si guarda attorno ed è proprio sul suolo freddo che nota gli oggetti che le mancano. <Ecco, strategia davvero molto carina, ma non posso separarmi troppo a lungo dai miei tesorini. No no no.> Infatti, dopo essersi sciolta i capelli, ha lasciato cadere i campanellini, quindi cerca di tornare a recuperarli e comincia ad appuntarsi nuovamente i codini. Tuttavia non manca di ascoltare le parole che le vengono rivolte dell'istruttore. <Grazie mille Sensei-Chin...> Ecco che ricomincia con quei nominativi, per quanto strampalati questi siano, contando il fatto che siano due onorifici posti uno vicino all'altro. <Questa frenesia di far cominciare prima l'avversario può essere un arma a doppio taglio. Natsumi-Chin...> Strano che usi un onorifico che di solito appioppa ai ragazzi per nominare una ragazza, si vede che non la ritiene abbastanza coccolosa per darle quel nome. <Mi fa piacere comunque che adesso mi hai rivalutata. Si si si.> Finalmente termina di appuntarsi i capelli in quelle due lunghe code che le cadono ai lati del corpo. <Così va benissimo. Ihihihihih.> E fa una giravolta su sé stessa solo per sentire nuovamente il suono melodioso dei campanellini [Drin - Drin].

Natsumi Guarda Malamente Atsumori quando le chiede cosa si prova a perdere e poi guarda Usagi e dice <Ascolta Scricciolo, facciamo così ritorna quando sarai Genin non vedo l'ora di affrontarti al massimo delle mie Forze in un combattimento alla Pari> sorride guardandola <Però lo Ammetto è stato breve, ma mi hai fatto divertire molto Piccola> Natsumi non sembra nemmeno lei è in queste situazioni quando la si costringe a impegnarsi che lei si diverte, e lasciala freddezza per mostrare un piccolo sprazzo di solarità, Atsumori dice infine <Vatti a riposare piccola hai consumato molto chakra, parlerò io col tuo capo villaggio>. poi si rivolge a Natsumi <Natsumi dai Andiamo> la ragazza annuisce e Colpo di scenona ragazzi saluta usagi sventolando la Manina a mo di Fazzoletto bianco mentre affianca il sensei e sorride mentre i due lasciano l'arena, ha perso, ma è felice di aver avuto una desta avversaria. [Esame Genin - Usagi - Fine][END]

Esame Genin Per Usagi.

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