C’è un bel temporale a Konoha, di quelli coi nuvoloni plumbei, la pioggia che scroscia al suolo con un gran fracasso, i tuoni e i fulmini che illuminano in maniera inquietante l’ambiente circostante. C’è a chi piace e a chi no, difficile a dirsi quali siano i gusti metereologici del giovane Sakir e del suo amico animale, ciò che è importante è che il Genin, giunto a Konoha per una missione di livello D, ha sentito delle voci. No, non è impazzito di colpo, parliamo di voci di corridoio, di strada, un passaparola tra i passanti, ma ha anche avuto modo di vedere coi suoi occhi, tramite pubblicità sparsa nel villaggio, che all’Ospedale di Konoha cercano personale. Ninja di ogni grado e di tutte le età, che se desiderano entrare a far parte del prestigioso OMM, possono recarsi alla struttura, raggiungere il secondo piano ed attendere nella sala d’attesa B5 di essere chiamati per un primo colloquio. Se la cosa interessa e stuzzica l’attenzione del giovane Sakir, allora questa è un’occasione da non perdere! [Ambient Sakir – Entrata OMM]
Nella sala d’attesa c’è un numero considerevole di persone, diciamo né troppo poche ma nemmeno tante, un buon numero di aspiranti insomma, ma quanti di loro verranno giudicati idonei al loro primo colloquio? Il tempo passa, il silenzio regna sovrano e il tempo sembra essere scandito solamente dal rumore dei tuoni e dalla cadenza dei lampi, la cui luce filtra dai vetri delle finestre creando giochi di ombre e luci sulla stanza. C’è sicuramente un ordine di arrivo ma a quanto pare chi deve effettuare i colloqui sembra in ritardo, tant’è che la gente inizia a guardarsi intorno nervosamente, altri richiamano l’attenzione delle infermiere per sapere qualcosa a riguardo e sono inutili le loro parole per calmare i più nervosetti. Le sedute per lo meno sono comode e nessuno sembra fare troppe scene per il cucciolone che Sakir si è portato dietro. Ben presto si iniziano a sentire dei passi veloci, una sorta di ciabattare sul pavimento lucido e pulito dell’Ospedale che preannuncia l’arrivo di quello che sembra a tutti gli effetti un medico: Indossa un camice bianco tenuto aperto, al di sotto si intravedono un paio di pantaloni neri eleganti e una camicetta rosa shocking davvero improponibile a vedersi. Ai piedi porta un paio di crocs bianche, colpevoli di tutto quel rumore. E’ un uomo alto, magro, con dei lunghi capelli color viola/blu e due occhi cremisi, porta un paio di occhiali con una montatura che copre solo i bordi e la parte bassa delle lenti. Insomma, si fa notare. <Salve a tutti, scusate il ritardo! I colloqui inizieranno a breve… chi vuole essere il primo alzi pure la mano!> ha un modo di fare allegro, alla mano, e non appena fa questa affermazione lui stesso alza una mano e inizia a scandagliare i presenti per agguantare chi, tra loro, sarà il primo a fare lo stesso. Le persone presenti, sedute, sembrano un po’ basite dalla faccenda, prese alla sprovvista… e sembra che questa sia un’altra occasione da cogliere al balzo per il giovane Inuzuka. [Ambient Sakir – Entrata OMM]
Il medico apparso sembra molto felice di posare il suo sguardo su un giovane aspirante pieno di energie, e sul suo viso di palesa un gran sorriso, di certo non disturbato dal cagnolone. Gli altri presenti invece rimangono un po’ basiti salvo poi rendersi conto di quanto è successo e borbottare scontenti. Non c’è nessun linciaggio, forse proprio perché riconoscono la figura del medico lì presente, dunque non possono che rimanere tranquilli, rossi dalla frustrazione, a prepararsi successivamente per essere i più veloci. <Ottimo, vieni con me! Oh, pardon, venite.> l’invito è chiaramente rivolto anche ad Aisu, e detto ciò si volta e si dirige verso un studio medico che si trova non molto distante dalla sala d’attesa. I passi dell’uomo sono lunghi e ben distesi, essendo parecchio alto ha anche delle gambe parecchio longilinee, non si preoccupa di stare al passo ma di certo non lo fa per cattiveria, semmai è più una svampita dimenticanza. Apre la porta del suo studio ed entra, lasciandola aperta per il ragazzino. <Entra pure e chiudi la porta.> lui intanto va a sedersi dietro a una scrivania molto ordinata. <Siediti!> indica con una mano una delle due seggiole che sono presenti di fronte alla scrivania, il cane è ovviamente ammesso. <Io sono il dottor Higuchi Ryobe, precedente Luminare dell’Ospedale.> dato che al momento è Kaori Hyuga a detenere tale ruolo ed essere succeduta a lui, ma essendo lei molto impegnata, allora si prende lui la briga, almeno per il momento, di fare i primi colloqui. <Perdona il ritardo ma avevo perso la cognizione del tempo durante il giro visite!> sorride al ragazzino cercando di metterlo il più possibile a suo agio. <Ma raccontami un po’ di te… come ti chiami, chi sei, come mai ti trovi qui?> iniziano ora le domande di routine, atte a cercare di testare la mente e i pensieri del ragazzo. [Ambient Sakir – Entrata OMM]
Osserva il giovane e lo lascia parlare, sporto in avanti e con i gomiti appoggiati sulla scrivania, intreccia le dita delle mani tra loro creando una specie di ponte sul quale appoggia il mento. Sembra ben intenzionato ad ascoltare, sguardo attento e il sorriso che comunque spunta sulle sue labbra. Compie anche lui un cenno del capo in risposta alla presentazione di Sakir, e non lo interrompe mai durante la sua presentazione. Ha modo così ascoltare attentamente le parole, quali di queste vengono usate e come, osserva le reazioni del ragazzino e anche del cane, gettando a lui ogni tanto lo sguardo. Immobile e in silenzio, i suoi respiri sono regolari e controllati, lo sguardo cremisi ben puntato sul viso dell’Inuzuka. Una storia particolare, tristemente comune a tutti quelli che si trovano, o si trovavano, in istituti come orfanotrofi, tuttavia fa di sicuro piacere che questo ragazzo sia stato adottato e che, cosa più importante, sembra affrontare la situazione con il sorriso e la forza di volontà. <Mi spiace, non deve essere stato facile crescere in un ambiente simile, ma per fortuna hai trovato persone in grado di darti molto amore.> sorride. <Sono curioso… posso sapere che impatto ha avuto la notizia sui tuoi veri genitori su di te? Cosa ne pensi a riguardo? E come mai pensi di andare a vivere da solo?> sembrano domande che non ci azzeccano nulla col colloquio ma in realtà tutto ha un senso. Tutto serve per studiare chi ha davanti, il modo in cui pensi e affronta le situazioni, è importante. Ma ora passiamo anche alla parte più medica del colloquio, non sfugge niente al dottore. <Non è solito trovare un aspirante che afferma di voler aiutare sia gli uomini che gli animali, nonostante sia chiaro e ovvio che ognuno di noi è pronto a prestare cure a tutti, animali compresi.> ci sono un paio di cose che deve indagare. <Tuttavia è bene sapere che c’è una differenza enorme tra la medicina umana e quella animale, sei d’accordo? Il corpo è diverso e le cose da sapere sono altrettanto diverse. Vuol dire impiegare un impegno maggiore, ne sei consapevole?> parla con tranquillità, col sorriso, non vuole assolutamente sminuire o far paura, ma solamente mettere in chiaro le cose in modo che il ragazzino sappia a cosa vuole andare incontro. <Dimmi, cosa ti fa pensare che questa sia la tua strada? Pensi che l’arte medica sia importante, e va bene, ma questo lo pensano tutti… cosa ti porta esattamente su questa strada?> vocazione, desiderio di fare del bene, inclinazione particolare a tale professione come l’empatia e il sangue freddo. Sono tanti e vari i motivi che spingono una persona, e lui vuole sapere quelli di Sakir. [Ambient Sakir – Entrata OMM]
La forza di volontà è ben accetta, se il ragazzo l’ha dimostrata per una situazione così difficile quando era solo un bambino, allora ci sono possibilità che la dimostri anche oggi, in altri contesti. Ma parlare è una cosa, trovarsi nella situazione è un’altra… avrà bisogno di altre domande, ma soprattutto di vederlo all’opera. Ascolta la spiegazione del ragazzo alla sua domanda e non lo interrompe, ascolta e basta. <E’ comprensibile che tu ti senta così. La tristezza e il dolore, ma anche la rabbia, sono sentimenti che in una situazione del genere è normale sentire.> innanzitutto questo è importante. <Magari il tuo capo clan ha avuto le sue ragioni, forse voleva aspettare che tu fossi più grande per comprendere. Dire queste cose a un bambino piccolo potrebbe portare a causare più danni che altro.> cerca di portare il ragazzo a osservare la situazione da un altro punto di vista, se così si può definire… un punto di vista più medico. Perché anche la mente e la psicologia rientrano in questa branca. <Ad ogni modo vedo che stai reagendo con spirito, e hai accanto a te persone che ti sostengono, ma soprattutto anche un nuovo amico fidato.> ovviamente si riferisce al cane. <Avrai modo di incontrare i tuoi genitori e di chiarire ogni cosa, ne sono certo. Per il resto ho capito… desideri la tua indipendenza, e il non allontanarsi troppo dalla casa dei genitori è un buon primo passo.> annuisce. <Sei giovane, è vero, ma sei anche un ninja… tuttavia non dimenticarti che siamo esseri umani, persone.> quindi ad ogni modo lui rimane comunque un ragazzino molto giovane e sebbene sia un ninja, rimangono comunque tutte le difficoltà di dover affrontare una vita indipendente. <Dunque la voglia di studiare e di impegnarti non ti manca.> questo lo ha capito. <Sappi che questa strada è davvero impegnativa, sia fisicamente che mentalmente. Non ci saranno solo onori.> inizia a spiegare, con tranquillità. <Potresti perdere dei pazienti, potresti trovarti in situazioni dove ti verrà data la colpa per la morte di qualcuno perché riterranno che non avrai fatto abbastanza.> sospira, sono parole difficili, ma vivere quelle situazioni è ancora peggio. <Avrai su di te un’enorme responsabilità: la vita. Capiterà di sbagliare e di perdere qualcuno, è normale, siamo esseri umani, l’importante è che non lo si faccia con malvagità. Se ti daranno la colpa avrai tensione sulle spalle, proverai sensi di colpa e questi potrebbero schiacciarti.> per questo la forza di volontà è importante. <Lo capisci? Saresti pronto a vivere una tale eventualità?> rimane fermo ad osservare il ragazzino e le sue espressioni, le sue reazioni. <E’ vero. E’ importante un ninja medico in missione. Dunque senti che sia la tua strada, la tua vocazione…> lo osserva, tranquillo. <Vuoi fare del bene ed è ammirevole. Vuoi salvare delle vite? Essere utile?> sta cercando di sfogliare quel ragazzo, di leggere ogni singola pagina che lo compone fino a non avere più dubbi. [Ambient Sakir – Entrata OMM]
Riesce a comprendere cosa il ragazzino possa passare, non per esperienze personali, ma grazie alla comprensione e all’empatia del medico. Più corretto dire che allora riesce ad immaginare… la comprensione è qualcosa che viene lasciata agli spiriti più affini e simili. Ad ogni modo annuisce, mantenendo sempre la sua solita posizione e l’espressione calma e pacata. <Il tempo guarisce le ferite, ma ad esso deve essere accostato anche un aiuto più concreto, umano.> ammette con un dolce sorriso. <Le ferite psicologiche non guariscono con il solo tempo, esattamente come le ferite fisiche, servono delle cure e delle attenzioni anche per questa.> indica col dito indice la propria tempia, la testa, il cervello. Appurato ciò, va avanti ed ascolta tutte le risposte che il ragazzo gli da, ne osserva le reazioni ed annuisce. <Non lo metto in dubbio, sei senz’altro più preparato rispetto a un tuo coetaneo che non ha passato i tuoi stessi eventi.> e questo è ovvio. Rimane in silenzio e continua ad ascoltare senza interrompere e senza nemmeno mettere fretta. Con calma gli concede tutto il tempo che ci vuole, a lui come a se stesso per porre le domande adatte. <Sei consapevole dello sforzo immane che richiede questo percorso, e mi hai fatto largamente capire che la tua forza di volontà è solida anche per rialzarti nei momenti di difficoltà. Mi sembri sincero, mi sembri motivato, ma è ovvio che sono parole e ritrovarsi poi nella situazione è ben diverso.> fa una pausa. <Non per questo non credo nel tuo spirito e nelle tue parole, avresti comunque modo di portare su un piano concreto queste parole.> appurato questo punto, va avanti. <Le conoscenze mediche che impareresti, dunque, le metteresti in pratica per il bene, e non le sfrutteresti per scopi più oscuri, giusto? Non ti ergerai a Dio, non crederai di poter usare le tue abilità per decretare chi ha diritto di vivere e chi no?> domande, gli lascia ovviamente il tempo di rispondere. <C’è però anche un amaro punto da sottolineare arrivati a questo punto…> ancora non lo espone, vuole per il momento osservare ed ascoltare cosa ha da dire per adesso il ragazzo. [Ambient Sakir – Entrata OMM]
Annuisce. <Ovviamente per aiuto intendo anche delle persone che ti sono vicine, non per forza di un dottore.> sorride a quelle parole e cambia posizione per appoggiare la schiena alla sedia e mettersi comodo, con le mani appoggiate ai braccioli della sua seduta. E’ parecchio ottima come prima impressione, non c’è che dire… un giovane aspirante che ha la forza di volontà, la passione e l’impegno. Le energie giuste per poter affrontare una strada simile, poi ovviamente staranno a vedere se davvero ne ha la stoffa… per il momento parte bene, e non ha motivo di dubitarne. Gli sembra sincero. Non vuole parlare di altri pazienti o ex pazienti dell’ospedale, dunque lascia che sia il ragazzino a dire la sua e poi annuisce, con il sorriso. <Il punto amaro… è che nonostante tutto ti ritroverai a dover fare delle scelte.> un tono grave, espressione pacata ma severa e sofferente. <Come medici a volte in caso di urgenze bisogna scegliere a chi dare la priorità. Non ci sono delle regole, bisogna solo essere bravi e obiettivi a valutare le diverse gravità. Questo ti potrebbe portare a prendere decisioni molto difficili, così come potrebbe capitare anche in missione.> osserva il ragazzo dritto negli occhi. <Scelte critiche da non prendere a cuor leggero.> salvare un bambino o sua madre? Salvare un’anziana signora o un ragazzo che ha ancora tutta la vita davanti? A volte bisogna concentrarsi su chi ha più possibilità di vivere, e questo vorrebbe anche dire scegliere di salvare la madre se il bambino è talmente grave da non potercela fare comunque. Scelte. Scelte difficili. <Saresti pronto anche a questo?> conclude quella sua domanda, in silenzio, un grave silenzio che attende solo di essere riempito dalla risposta del ragazzo. [Ambient Sakir – Entrata OMM]
Il medico ascolta. Lascia parlare il ragazzo come sempre ed annuisce alle sue prime parole. Bisogna sempre avere qualcuno affianco, da soli non ce la si fa mentre insieme si è più forti. Sembra una cosa da niente, le solite frasi che si dicono, ma è la pura e semplice verità. Ha avvisato il ragazzo, ha detto tutto quello che c’era da dire e ha osservato con cura le sue reazioni, oltre ad avere metabolizzare le sue risposte. <Mi sembra che tu abbia tutte le carte in regola per iniziare.> ovviamente l’ultima parola non spetta a lui, sarà comunque una decisione che starà a chi di dovere, ma lui intanto può dare un suo parere. <Mi sembri coscienzioso e comprendi le mie parole. Non so ovviamente quanto in profondità tu possa aver capito l’importanza di questa tua scelta, ma mi sembri sincero e voglio dirti che come prima impressione, per me, è ottima.> non si sbilancia troppo, ma intende dare qualcosa di positivo al ragazzino. <Dunque per me il colloquio si può dire concluso!> batte un paio di volte le mani sui braccioli della sedia e si alza, facendo cenno di fare altrettanto anche al ragazzo col suo amico cane. <Ho tutte le informazioni che mi servono e sicuramente riceverai una risposta definitiva in poco tempo.> lo saluta con un cenno del capo un gran sorriso. <Ti saluto, puoi andare, passa una buona giornata e grazie per deciso di intraprendere una strada simile.> null’altro viene detto, ma dopo averlo ascoltato lo scorterebbe fino alla porta e glie la aprirebbe, per farlo uscire. Il ragazzino può dunque decidere cosa fare e dove andare, ma il medico deve continuare i suoi colloqui. [END]