"Orochi" Kiyohime - L'Erede della Serpe

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20:53 Kiyohime:
 In un tempo così diverso dal suo, ella non si è ancora adattata ed abituata, ne da la parvenza ma è ancora ben lontana dall’essersene fatta una ragione anche se sono passati anni dal suo risveglio. Nelle ossa e sotto la pelle avverte ancora il freddo e il gelo di quella che è stata la sua culla per chissà quanti anni passati caduta addormentata, in attesa. Sono passati anni da quando però si è risvegliata per mano di quel Nara e questo tempo l’ha portata dall’essere un’infante di sei anni a divenire una bambina di circa dodici anni, una ragazzina non in linea col tempo. Negli occhi ha conservato le immagini della sua casa e di suo Padre, ha tenuto celate nella sua memoria ricordi così vicini a lei, ma oggi così lontani da tutti da essere solo racconti. Per loro ma non per lei. La ricerca spasmodica del viso di lui, porta spesso la piccola a guardarsi allo specchio, dove il riflesso le dona un po’ di conforto avendo i suoi stessi connotati. La pelle pallida, bianchissima, sotto la quale si intravedono le vene viola e bluastre, i lunghi capelli neri che le coprono le spalle, la schiena e il viso, quegli occhi segnati dal trucco viola spesso portato dal Padre e infine i suoi occhi: gialli con quella pupilla stretta e verticale, occhi serpentini non frutto di una ricerca genetica di quel clan nominato Yakushi, ma più che altro risultato della trasmissione genetica più pura che possa esistere. Vedere il suo riflesso significa rivedere il volto del Padre scomparso ormai da troppo tempo e ancora lei non se n’è fatta una ragione, ancora non vuol crederci, sentendosi inoltre derubata da quel clan che in seguito è nato. Non può trovare se stessa perché è rimasta congelata nel passato, e in questo futuro non vede la luce che un tempo carpiva dagli occhi del Padre, con lei solo quella voce a farle compagnia, solo quel suo unico amico… loro due insieme contro tutti. Nel silenzio immortale di questo Parco solo il vento accompagna il lento sussurrare di quella voce al suo orecchio, declama gesta passate e un auspicabile futuro, sibila come veleno parole di perdizione, e lei ammira immutata nel tempo gli alberi resi freddi dalla stagione. Solo un kimono avvolge le membra della ragazzina, è di colore bianco e blu, intrecci di tessuti pesanti per proteggerla dal freddo creano maniche lunghe che le nascondono le mani e la sua lunghezza giunge fino alle fragili e sottili caviglie. Piedi infine che sono calzati da un paio di sandali neri, e una fascia azzurra tiene stretto e chiuso quel kimono per evitare che si apra o si allarga in momenti meno opportuni, questa fascia si annoda dietro alla schiena per formare il classico fiocco dei kimoni. Per chi possa conoscere la storia passata e ricordarsi dei grandi nomi di un tempo ancora immortali, questa bambina potrà senza ombra di dubbio ricordare un’unica potente persona: Orochimaru. Aleggia intorno a lei un’aura di mistero e incomprensione, come se appartenesse a un’altra Era e in effetti così è, porta con sé profumo di incenso e consapevolezza del mondo, espressione seria e quasi apatica che non lascia spazio a nulla se non a quello che la sua mente ricorda. Così profondi quegli occhi da serpente che all’apparenza sembrano solo privi di emozioni, ma che in realtà nelle loro profondità celano un profondo tormento. Anima errante, anima tormentata, anima che ricerca il suo posto d’onore nel mondo, anima che cerca ciò che le spetta di diritto. C’è dell’ambiente intorno a lei, ma è come se ella fosse perennemente immersa in uno spazio tutto nero, perennemente in silenzio, dove gocce cadono dall’alto formando cerchi concentrici ai suoi piedi, nudi, immersi in un velo d’acqua gelida. Lì il mondo che lei non riconosce è lasciato all’esterno, in una cacofonia di suoni e rumori che le sue orecchie non vogliono riconoscere. Profumi, odori, parole, persone… rimane tutto all’esterno, e lei in solitudine compagnia di quella voce, suo solo amico. Ma se dall’esterno non giunge niente, dalle sue labbra un canto si espande, si tratta di una melodia profonda, malinconica e con un gusto di antichità, non ci sono parola ma solo vocalizzi con la gola melodici e perfettamente intonati, i quali si sposano perfettamente con il tono della sua voce fresco e infantile. Un’ode a qualcosa che ormai non potrà più essere rivisto o ritrovato, un’ode a ciò che è ormai perduto e che va lentamente ad auspicare alla rivalsa di un futuro che presto sarà a portata di spire.

21:34 Norita:
 Norita sta al Parco a riflettere su quanto accaduto negli ultimi tempi è seduto su una panchina a godersi quella nebbia che tanto lo rilassa e come un Cuscinetto gli permette di alleggerire la mente, decide senza perdere tempo d attivare il Chakra quindi compone il sigillo della Capra chiuderebbe gli occhi e si concentrerebbe sull'energia che muove le proprie azioni, e i propri passi, e a un certo punto nel pieno della sua concentrazione ecco che apparirebbe un puntino luminoso, che diventa sempre più grande emettendo sempre più luce, questa luce viene dal più profondo della sua psiche legato a un pensiero Fisso, Costante, e Potente, e lo illumina completamente di una luce bianca limpida che dona serenità e pace, questa è la sua energia Psichica e Mentale, che da quella luce immensa si racchiuderebbe Vorticando e ruotando in una sfera, perfetta, compatta, e rotante, ma che emette luce sufficiente a illuminare ogni cosa. dall'altro lato però dall'angolo più remoto della sua anima ecco che si farebbe largo qualcos'altro, una forza pulsante e ardente, questa parte risiede nel cuore, e norita riesce a vedere queste Fiamme, che arderebbero con forza e furia incontrollata, un Fuoco incontenibile, che brucia dentro, che Vorrebbe espandersi persino oltre i limiti fisici, una Fiamma Antica e Primordiale, e porta conse Sentomenti Forti, Furore, Ardore, Ira, Passione, Coraggio, Amore, questa rappresenta la sua Energia Fisica ed'è quello che lo spinge a vivere ogni singolo giorno, e dopo poco, anche questa energia vorticando viene racchiusa in una Sfera, ma questa volta è fatta di Fiamme concentrate compatte, ma molto più ardenti di qualsiasi cosa possa esistere. infine nella mente dello Hyuga apparirebbe un immagine, un braccialetto, fatto da un nastrino rosso che circonda il proprio polso sinistro con 3 giri prima di legarsi, quel braccialetto, appare e sembra voglia attrarre a se le due sfere prima create, le attira e loro dapprima si deformerebbro per poi muoversi, e man mano che si avvicinandosi al braccialetto, riducendo anche la distanza tra loro, e una volta raggiunto il braccialetto, si scontrerebbero e lentamente inizierebbero a Confluire una nell'altra iniziando a Fondersi, e una volta terminata la Fusione, le due energie saranno diventate una Sola Sfera circodata dal braccialetto rosso, un bagliore blu elettrico intenso si disperde da essa, che adesso inizia a vorticare, lasciando che la propria energia si dirami per tutto il corpo dello Hyuga, e solo ora Norita Riapre gli occhi. dopo aver riaperto gli occhi sente una serie di versi, mugolii e accenti particolari, niente parole solamente una voce Melodiosa che narra di qualcosa di Nostalgico, ma anche dal sapore antico e difficile da assaporare, a questo punto senza nemmeno farselo dire 2 volte estrae l'ocarina dal proprio kimono, assume la posizione tipica, e portato alla bocca lo strumento inizia a suonare, ma non è per i fatti suoi no, si lega alla melodia che sente si lascia trasportare dal canto di questa persona sconosciuta, creando un accompagnamento legiadro come l'aria che si spande, le note dolci dell'ocarina ben si sposano con la vole cristallna della bambina anche se naturalmente non potrà conoscere la sua identità finchè non l'avrà davanti, le note prodotte da Norita accompagnano e si legano a quelle prodotte dalla bambina, in un duetto improvvisato, una cosa simile a Norita non era mai capitata, che sia l'inizio di una nuova conoscenza ??? difficile a dirsi intanto lui accompagnerà fintanto che lei continua a cantare. chi lo guarda o per meglio dire chi riesce potrà notare un Abbigliamento inusuale per un ragazzo di quell'età Partendo dai piedi troviamo Stivaletti neri, dei pantaloni neri stretti ma comodi, una giacca di Kimono molto particolareggiata e dettagliata anch'essa nera con una obi in vita con motivi geometrici legata col nodo posto sul fianco sinistro, messa a tracolla vi è una fascia nera, che porta con se la placchetta metallica con inciso il simbolo di Konoha, posto in corrispondenza della spalla sinistra rivolto in basso verso destra, i capelli lunghissimi sono invece legati in tre punti, raccogliendoli in maniera più ordinata e quasi spartana, sul polso sinistro però spicca, un braccialetto ricavatto da un nastro di raso rosso usato per legare i capelli, che prima di legarsi compie 3 giri attorno al polso. non è equipaggiato oggi, l'unica cosa che ha con se 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra. e continua quindi ad'accompagnare quel Canto, attendendo e sperando curioso di conoscere la persona che lo sta producendo. [Tentatico di impasto del Chakra][Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

21:58 Kiyohime:
 La melodia della bambina si espande senza che ella si renda conto di essere sentita ed ascoltata da qualcuno, poiché si sente isolata nella sua mente, chiusa in un mondo che non lascia all’esterno possibilità di entrare. Per questo motivo non si rende conto nell’immediato della melodia musicale che vuole accompagnare il suo canto, il suono dell’ocarina che in maniera leggiadra e senza pretese, si insinua nel canto della ragazzina fungendo da base e contorno, infine abbracciando la melodia dell’Erede come se fossero sempre state una cosa sola. Non se ne rende conto ma quelle note musicali vengono rapite dalle di lei orecchie e solo dopo qualche istante si rende conto che c’è qualcosa di strano nella sua dimensione, fermando il canto non appena si rende conto che si tratta di musica proveniente dall’esterno. Il buio si dipana e l’acqua svanisce dai suoi piedi, non ci sono più cerchi concentrici sotto di lei, ma solo il terreno del Parco. Davanti a lei ci sono gli alberi sferzati dall’aria gelida di stagione e la nebbia avvolge tutto quello che il suo sguardo può carpire. Le note dell’ocarina dovrebbero dunque affievolirsi pian piano dato che lei ha cessato in maniera così brusca il suo canto, iniziando una ferale ricerca di chi ha osato intromettersi in qualcosa di tanto personale. Lo sguardo giallo e da serpente donatole da quelle pupille strette e verticali, vanno a ricercare con sguardo freddo e distaccato la fonte di quello strumento musicale, che non le ha arrecato poi così tanto fastidio ma nemmeno si può dire che le abbia fatto piacere. E’ un miscuglio di sentimenti a volte contrastanti, che la rendono imprevedibile e poco coerente anche per se stessa. Lascia la culla della nebbia e muove piccoli passi verso un ragazzo che presumibilmente tiene in mano proprio un’ocarina, ma se l’altro fosse stato più veloce a rimetterla via, lei gli si avvicinerebbe lo stesso, anche se fosse solo per chiedergli informazioni. <Ehi.> esordisce a questo modo fermandosi davanti a lui, seduto su di una panchina, mentre lei rimane in piedi di fronte al ragazzo, probabilmente essendo più o meno alla stessa altezza in questo modo. La testa viene comunque alzata, il mento alto segno di superiorità e sicurezza, accompagnato da un tono che di repliche non ne ammette. <Eri tu che stavi suonando poco fa? Accompagnavi il mio canto?> le braccia rimangono distese lungo i fianchi ma il peso esiguo del corpo viene spostato sulla gamba destra, inclinandola quindi leggermente verso quel lato in una posa di attesa. L’espressione rimane austera, dura, gli occhi si assottigliando nemmeno quel ragazzo abbia compiuto chissà quale crimine in terra, ma questa bambina non se ne cura, a vederla, oltre a notare l’incredibile somiglianza col Sannin, sembra davvero fuori posto col tempo. Come guardare uno spiraglio di un’Era passata, una piccola finestra che mostra solo poco di quanto in realtà nasconde. <Chi sei?> altra domanda che intima alla risposta, non le importa se quel ragazzo ha il coprifronte e lei no, non si fa intimorire da un dislivello di gradi dopo tutto di certo non sta rischiando la vita per una semplice conversazione.

22:21 Norita:
 fintanto che lei continua a cantare lui suona ma si accorge ben presto che il suo canto di interrompe bruscamente quindi le prorpie note andrebbero a scemare, come fossero state la Degna Conclusione del Brano che loro hanno interpretato assieme, poi lei si avvicina e finalmente la vede una ragazzina, ma ha un volto e dei tratti incredibilmente Familiari in qualche modo è sicuro di averli già visti da qualche parte e poi è lei a proferire parola per prima <Buona sera> sorride ampiamente non ripone l'ocarina quindi la bambina mentre si avvicina noterà come lo strumento nelle mani del ragazzo sia effettivamente un ocarina, e anche e non ha la minima intenzione di nascondere che sia lui l'autore dell'accompagnamento, e alle domande risponde, <Già ero io che suonavo> sorride nuovamente a guardarla <in effetti la mia intenzione era quella di farti da accompagnamento, hai una voce bellissima sai ???> ora che è più vicina quei tratti, quel trucco, quei capelli, ma soprattutto gli occhi, si ha decisamente già visto un viso molto simile al suo ma non lei, che vede per la prima volta, quindi Dove??? Ragiona Norita Ragiona, Dai Concentrati che in mente ti verrà. continua poi a rispondere alle Domande e dice <Sono un Ninja di Konoha, il Mio Nome è Norita Hyuga, posso sapere il nome di questo piccolo talento canterino ???> allude naturalmente a lei tutto questo senza mai riporre l'ocarina. Ma nonostante tutto continua ad'analizzare quel viso che gli pare molto familiare, ma non ricorda dove lo abbia già visto, ma poi un Flash, leggendo un Libro sul Leggendario Jiraya, aveva visto una Foto, Tsunade Senjuu divenuta poi 5° Hokage, dimenticare il suo volto è impossibile essendo scolpito al monte dei volti, lo Stesso Jiraya, e un altro Ninja il Geniale, ma anche Folle, Orochimaru, ma sarà il caso di farne parola con la bambina per adesso??? si chiede, giungendo poi alla conclusione che se questo discorso deve essere affrontato, magari lo avrebbe fatto tra qualche decina di minuti, intanto bisogna iniziarla una conversazione. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

22:40 Kiyohime:
 Quelle note musicali che scemano lentamente dando invero una degna fine a quella melodia che tramite il canto si è interrotta troppo bruscamente, lasciando le cose a metà, mai finite, mai concluse. Il ragazzo non nasconde l’ocarina e basta una semplice occhiata da parte dell’Erede per comprendere che sia lui l’accompagnatore, inoltre non può fare a meno di focalizzarsi sugli occhi completamente bianchi del giovane, segno che contraddistingue un clan largamente famoso di Konoha. La sua analisi per il momento si ferma qui, ora non le resta che ascoltare le parole che da egli vengono replicate, innanzitutto un saluto come si deve, educato e accompagnato da un sorriso, tutto quello che è mancato da parte della bambina corvina. Non risponde all’educazione del giovane poiché per lei non è mai una buona serata o giornata, e preferisce essere diretta senza perdersi in noiose e inutili costumi sociali. Il ragazzo non si nasconde e non ne avrebbe nemmeno motivo, ammettendo la propria colpa, che colpa lo è solo per lei, aggiungendo anche un complimento alla fine. Non distoglie lo sguardo che fisso rimane negli occhi bianchi dello Hyuga e dopo una lunghissima pausa le labbra pallide e morbide si muovono per poter rispondere. <Grazie, ma non ti era stato richiesto.> rigetta la gentilezza del ragazzo, egli si scontra con un alto e spesso muro di ghiaccio e a poco e niente serviranno i suoi sorrisi solari e gentili, nemmeno le parole dolci possono scalfirlo. Tuttavia Norita si presenta e lo stesso viene richiesto a lei, la quale fa intercorrere ancora una lunga pausa di silenzi e sguardi mentre rimane immobile. Alla fine qualcosa avviene, è un piccolo sorriso che viene fatto emergere superficialmente sulle labbra. Un sorriso che addolcisce si lo sguardo, ma non ha niente di reale e sentito. Come una principessa convinta delle sue nobili origini che tratta con qualcuno che ritiene inferiore, un sorriso di circostanza, sebbene possa sembrare tanto educato. Un cenno lieve del capo viene fatto in direzione di Norita a sostituire il solito inchino nipponico e viene accompagnata dalla sua presentazione. <Sono Kiyohime, l’Erede della Serpe.> c’è fierezza nel suo tono e nello sguardo, fierezza che va a rimarcare quel sorriso sempre più intenso, il cuore batte e porta la vita in quel corpo freddo, conscia comunque che come da tutti otterrà in cambio scherno o parole e sguardi che di solito vogliono sminuirla, ma proprio per questo lei non demorde e cerca ogni volta di alzarsi al di sopra di tutti. <Stavo cantando me stessa. Nonostante il tuo accompagnamento sia stato perfetto e gradevole, non ho apprezzato perché l’ho visto come un’invasione verso me stessa. Capisci? Non sai cosa significhi, non sai cosa c’è dietro al mio campo e mi ha infastidito.> spiega con calma e pacatezza quanto pensa, abbandonando il tono severo e freddo in virtù di una falsa gentilezza che mira a renderla più morbida ed accomodante. <Con questo non nego la tua indiscussa bravura.> se c’è qualcosa da riconoscere lo fa, emette il suo complimento alla fine come a voler indorare la pillola, ma ha detto semplicemente ciò che pensa e ciò che ha provato, senza filtri e senza inganni, dovrebbe ritenersi fortunato.

23:26 Norita:
 Ascolta la ragazzina che replica alle proprie parole, la fa continuare a parlare fino a quando ella Stessa non abbia finito, e sente di come quell'accompagnamento non fosse richiesto di come lei stesse cantando se stessa, esattamente come quando lui suona imprime se stesso in quelle note e le emozioni che prova, e lei si è sentita infattidita da tutto questo, e gli dispiace non voleva invadere la sua sfera personale lui era solo stato ispirato da quelle note prodotte dalla voce di lei, e solo adesso replica a tutto ma non alla presentazione a quella risponderà dopo, <Mi dispiace, non volevo infastidirti> dice brevemente guardandola negli occhi e continua <Stavi Cantando te stessa, hmm??> dice sorridendo e continua <beh è una cosa che faccio pure io, ma con questa> solleva l'ocarina di poco per poi abbassarla nuovamente e continua <quindi posso capire come ti sei sentita io quando suono chiudo gli occhi e lascio che le emozioni e i pensieri si imprimano nelle mie note, quindi capisco bene come devi esserti sentita, quindi di chiedo Scusa spero tu possa accettarle> le sue sono scuse sincere mosse da profonda comprensione di come potesse sentirsi lei, o di come avrebbe reagito lui al posto suo. ma adesso è il momento di rispondere a quella presentazione <Kiyohime, un Nome singolare, però ha una certa musicalità in un certo senso, è melodioso ecco il termine giusto> sorride guardandola negli occhi e poi chiede <l'erede della Serpe ???, intendi Forse che appartieni al Clan Yakushi ???> lui conosce 2 membri di quel Clan e tutte e due hanno sempre avuto atteggiamenti legati alle serpi o comunque atteggiamenti che li ricordavano, e continua <no chiedo degli Yakushi perchè ne conosco due, una Special Jonin di 16 anni, e una ragazzina che forse ha la tua stessa età, a occhio anno più anno meno, e nei loro comportamenti mi hanno sempre ricordato un serpente> dice guardandola, e magari sarebbe il momento buono per dirle che somiglia moltissimo a Orochimaru ??? norita è dubbioso, ma deve rischiare, altrimenti non saprà mai il perchè di quel sospetto <Tra l'altro non so se te lo hanno mai detto> la guarda sempre negli occhi non distoglie lo sguardo e continua <ma tu Assomigli un Sacchissimo, a uno dei Grandi Ninja Leggendari del Passato, uno che ha fatto parte del trio dei Sannin della Foglia assieme al Sommo Jiraya, e alla Leggendaria Tsunade> dice guardandola <tu però assomigli al Terzo di Loro, colui che era considerato un Genio, e in un certo senso a modo suo lo fu, Orochimaru, ma la somiglianza, è incredibile> dice guardandola ancora negli occhi <guarda se non sapessi che è impossibile, potrei persino dire che sembri sua figlia> ridacchia a queste ultime parole per lui è una battuta, non ha il minimo sospetto che quanto lui ha messo sottoforma di battita scherzosa potrebbe invece corrispondere alla verità e non ha il sospetto, perchè quella possibilità per lui è pressocchè Folle. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

23:48 Kiyohime:
 Un lento gocciolare scandisce il ritmo di quella conversazione, gocce d’acqua velenosa e tossica che solo la ragazzina riesce a percepire. Non sta piovendo, c’è solo la nebbia, umida, che li avvolge, ma quel lento gocciolare lei lo sente vivo nelle sue orecchie. Eccola che torna quella risata e quella voce, sempre a stuzzicarle la mente giocando con lei, sua unica amica, unica persona che per sempre rimane al suo fianco, sostenendola. <Cantavo me stessa. Cantavo di Noi.> le mani spuntano da quelle lunghe maniche e si intravedono appena solo le punte che vanno a cercare qualcosa tra le pieghe della fascia che si stringe alla sua vita. <Capisco, tu usi le note musicali del tuo strumento, io invece la voce, mentre lei è in grado di suonare il flauto.> un sorriso senza spiegare a chi ella si stia riferendo, solo una lei, una persona che non è presente lì con loro evidentemente. <Sai come mi sento e cosa provo, dunque hai riconosciuto il tuo errore nei miei confronti.> pragmatica, finalmente trova quello che stava cercando, ovvero una molletta viola che ora va a sistemarsi tra i capelli, per tenere a bada una ciocca corvina troppo dispettosa che le ricadeva più volte sul viso. Se la sistema con calma e tranquillità, con gesti che si possono tranquillamente definire regali, una nobiltà diversa da quella espressa dal clan Hyuga. <Accetto le tue scuse.> va ad affermare dopo una lunga pausa tornando a fissare il ragazzo negli occhi, non cela il suo sguardo da serpente, ma anzi fa di tutto affinchè tutti possano notarlo, fa di tutto per mettere in evidenza le sue fattezze. <Mi fu dato da mio Padre questo nome.> un sorriso, un dolore al cuore, la profonda tristezza e l’incapacità di accettare ciò che ha perduto… questo rende il suo sorriso triste e il suo sguardo nuovamente freddo. <Yakushi?> ah, quel clan tanto odiato e detestato, ricettacolo di vermi che credono di essere serpenti solo perché in loro c’è qualche gene di Orochimaru qua e là. Sono falsi, sono posticci, sono impostori… sono stati creati artificialmente in primis dalle mani e dal volere di chissà chi, mentre lei è diversa, lei è stata davvero voluta direttamente dal Padre. Anche il sorriso ora scompare, l’espressione è ormai avvelenata, lo sguardo sottile e le labbra serrate, le mani a pugno nascoste sotto le maniche. Lascia parlare Norita delle sue conoscenze che non interessano minimamente l’Erede della Serpe, ma certo ritrova un minimo di sorriso, un piccolo ghigno, quando il ragazzo rende nota la somiglianza tra lei e il Sannin. Orgoglio e fierezza si fanno lentamente strada in lei e il cuore si sente leggero, l’animo ristorato. I tre ninja Leggendari del passato… altro dolore, lui parla di un’Era passata che per lei invece è ancora troppo vicina al suo presente. Per lei non sono Leggende, non sono racconti, non è passato. <Certo, perché Orochimaru è mio Padre. Io sono la sua unica e degna Erede. L’Erede della Serpe… il resto, quel clan, quegli Yakushi, non sono altro che finzione, spazzatura.> non ha problemi a farsi conoscere come tale, lo ha sempre sostenuto e ha continuato a farlo, per questo non va d’accordo col clan e con chi c’è a capo, per questo si scontra con coloro che ritiene impuri. Persino chi per primo si impiantò le cellule di Orochimaru non aveva nulla a che fare con lui… nessun legame di sangue, niente, solo un innesto, qualcosa di creato. E’ leggera ma fondamentale la differenza tra loro e lei.

00:37 Norita:
 l'ascolta a quella bambina, mentre spiega alcuni dettagli della propria melodia e la fa parlare fino alla fine e replica solo Dopo <si capisco, su questo frone abbiamo molto in comunque> sorride guardandola <e ti ringrazio per aver accettato le mie scuse, ma un giorno se ti va potremmo provare a farlo di nuovo tu canti e io ti accompagno, ma questa volta con la tu approvazione> sorride guardandola parlando del proprio nome e dice <allora sono sicuro che tuo padre debba amare molto la musica, per darti un nome così melodico>. poi la piccola Yakushi, si perchè che lei Voglia ammetterlo o no, fa parte di quel clan, dice dell'altro, e questa volta dice qualcosa che lascia Norita INCREDIBILE MA VERO SIGNORI SEGNATELO SUL CALENDARIO, senza parole, non sa cosa dire come reagire lei la Figlia di Orochimaru ???, è possibile, no di certo orochimaru è sparito nel nulla oltre 50 anni fa, e lei avrà all'incirca una decina d'anni forse qualcosina in più, non è possibile non lo è vero??? sta scherzando, si si sta chiaramente scherzando AHAHAH!!! che ridere, ma adesso si torna seri <no Aspetta> Sgrana gli occhi come non lo ha fatto mai in vita tua <Orochimaru è Cosa ???> chiede retorico, non solo ha sentito benissimo ma capito altrettanto bene, il vero problema è un altro, <No Scusami, abbi pazienza, ma capirai che mi viene un attimino difficile credere a una storia simile> dice guardandola negli occhi <non dico che non ti credo, non avresti motivo di mentirmi su una cosa simile, e poi si vede l'orgoglio con cui lo dici, quindi sono certo che tu non stia mentendo> dice guardandola negli occhi ancora sgranati <Ma capisci anche che dalla mia prospettiva è impossibile una cosa simile Orochimaru è sparito senza lasciare Tracce, almeno 50 anni fa, dovresti avere molti più anni di così> dice incredulo completamente Sotto Shock, <Davvero Non capisco come sia possibile questa cosa, non so che rapporti hai col tuo clan, perch che tu lo voglia o no sono il tuo clan, come io con gli Hyuga, ma di nuovo Come è Possibile???> chiede ancora ripetendo la stessa domanda <davvero non riesco a capacitarmente, io penso a Orochimaru, e penso al periodo della nascita dell'Akatsuki, il Sommo Jiraya, la Leggendaria Tsunade divenuta poi 5° Hokage, e lui, il Genio della Foglia erano i 3 Sannin, tre leggende viventi, dal potere smisurato> proprio come la sua sensei Hitomu Kaori e Azrael, che sono le nuove Leggende del Villagio, <adesso c'è una Nuova Generazione di Ninja leggendari, ma tu come fai ad'essere figlia di Orochimaru ???> chiede in maniera consufa e incredula se lei fosse in grado di leggere tra le righe le sta chiedendo di raccontargli come è possbile, in altre parole la sua storia, per capire come possa essere possibile una cosa simile. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

01:07 Kiyohime:
 Avere qualcosa in comune con un’altra persona che non è sul suo stesso livello, e non si parla di importanza, nobiltà e ricchezza, ma si parla di livello temporale. Ella si sente troppo diversa e fuori posto per pensare di avere anche una minima cosa in comune con la gente di questa Era, nonostante sia ormai sveglia da circa cinque o sei anni, ma sono comunque passati moltissimi anni da quando è nata. <Non credo che vorrò cantare insieme alla tua musica.> diretta come sempre ma non spiega il motivo di tale rifiuto, dovrebbe andare nel profondo della sua natura e spiegare fin troppe cose e lei ora non ne ha né la voglia né il tempo. <Avere qualcosa in comune.> sussurra non a Norita e con disprezzo, rispondendo alla voce tra ironia e incredulità. <Lo avrà scelto per il suo significato, non tanto per la melodia. Nel nome c’è la parola Hime, principessa.> essendo la sua Erede avrà sicuramente pensato a una cosa simile. Certo un pensiero molto distante da Orochimaru, il quale non si sa se abbia davvero dato così tanta importanza alla bambina, non si sa quali furono le sue vere intenzioni, ma ha finto di darle affetto e lei si è completamente lasciata andare a quell’amore paterno, credendoci sempre e comunque, ancora adesso. Norita non crede alle parole pronunciate dalla bambina e come dargli torto? Gli è stato praticamente detto che ella ha più di cinquant’anni, cosa alla quale nessuno crederebbe mai. Molti le danno della bugiarda con delle manie di grandezza, sono in pochi coloro che le credono e forse sono tra i pian più alti del clan. L’unico che abbia mai letto la sua documentazione è un defunto Ryota Nara e chissà quei documenti dove sono ora. Sorride all’espressione incredula di Norita, non si scompone in merito e lo lascia parlare fino alla fine. Capisce che è difficile ma è anche piacevolmente sorpresa di sapere che egli le crede sulla fiducia, nemmeno per un momento le appare come una pazza, perché anche i pazzi sono fermamente convinti di quello che dicono. Il piccolo ghigno si allarga sul suo volto, si sente sempre più riconosciuta e importante, con il rispetto che le si dovrebbe portare. <Capisco sia difficile da capire.> lo sa bene, non è cosa facile, non tutti possono comprendere il gelo del suo corpo. Difficile fermare ora quella frustrazione e tristezza che l’avvolge nel sapere che ora c’è una nuova generazione di persone leggendarie, lei che ancora non molla la presa da quelle che per tutti sono solo ormai storie. <Noi… questa nuova Era, questa nuova Generazione… proprio non riusciamo ad accettarle.> mormora talmente a bassa voce che le parole della voce producono un suono simile a quello di un serpente, un sibilo. Il braccio destro si solleva piegandosi al gomito e la mano corrispondente viene posata sulla sua testa, più precisamente contro l’orecchio destro. Gli occhi si perdono in un periodo passato, ancora hanno memorizzato il volto del Padre come fosse lì con lei. Un sorriso amaro e decaduto accompagna una voce ormai lontana che fa eco a quella che sente nella sua testa. <Io sono nata direttamente da Lui, Orochimaru è mio Padre e io sono la sua Erede. Ma mi sono ammalata, nella mia Era, quella che per te è solo storia. Per questa mia malattia mi hanno congelata nel tempo e poi… poi non so cosa sia successo.> sono passati molti anni evidentemente. <Sono stata risvegliata cinque/sei anni fa da Ryota Nara, mi ha curata e ha tentato di usarmi per la sua guerra ma a me non importava nulla. Quindi sono scappata a Oto, ma niente… non c’era niente che io potessi riconoscere, tutto era finito, tutto era diverso, tutto… tutto… tutto…> anche l’altra mano ben presto raggiunge la testa, gli occhi si sgranano sempre di più reclamando sconvolgimento e frustrazione. <Gli Yakushi mi hanno rubato tutto… tutto ciò che mi spetta… ma soprattutto mio Padre, non so dove sia, non so cos’è successo… e mi manca, mi manca terribilmente, mi manca tutto. Noi qui… siamo fuori posto.> il ghigno si allarga sempre di più, una punta di follia e isteria, segno che la situazione è troppo pesante per lei per essere governata. <Ma per fortuna non sono sola, ho lei… lei sempre al mio fianco, lei mi aiuta.> solo ora sembra iniziare a rilassarsi nuovamente come se qualcosa o qualcuno stesse facendo da placebo a una mente troppo segnata da troppe cose.

02:09 Norita:
 ascolta i commenti sul Nome e alla fine data l'ipotetica origine del nome dice <Allora Posso Chiamarti Kiyo???> e rieccolo quel vizietto di accorciare i nomi, ma poi lei si dichiara figlia di orochimau, e lui ha quella forma di Sfogo di incredulità, ma ora la ragazzina spiega, e lui ascolta tutto con estrema attenzione, fino alla fine, la storia potrebbe essere finta ma è troppo contorta per essere finta, e poi che motivo avrebbe per mentirgli e dunque non ha altra scelta che crederle al 100% e a quel punto replica, <quindi tu sei figlia sua, nata da suo DNA, e sei stata congelata per tuto questo tempo ???> chiede retorico e man mano si va spiegando molte cose che ha notato prima come i suoi atteggiamenti, <e così Ryota Nara ti ha liberato dal ghiaccio e ti ha curato> dice guardandola adesso non sorride più è diventato serio <Ryota è un infame, o meglio lo era, che non solo ha scongelato te per i suoi scopi, ma ha tentato di distruggere il villaggio in cui viveva, e che avrebbe dovuto proteggere, adesso Sua Figlia lo governa quel Villaggio> dice guardandola serio in volto ma il tono è più tranquillo, <Furaya Nara la figlia di Ryota è adesso il Decimo Hokage, nonch'è la mia diretta Sensei> poi ascolta tutta la parte della Figa a Oto e annuisce man mano e dice <si posso comprendere come ti senti, in realtà no, ma comprendo che non deve essere stato facile il rientro> continua a guardarla il tono è sereno ma lo sguardo è serio. continua a parlare lei parlando del Clan e adesso si alza lentamente le si avvicina e dice <qui Ti Capisco dabbero, ci sono passato, e si sono in mezzo ancora adesso> dice guardandola le mette una mano in testa a produrre un sonoro PAT ebbassandosi al suo livello quanto basta per guardarla negli occhi <i miei furono rapiti che avevo 3 anni davanti ai miei occhi, ma a farlo fu, qualche criminale di un villaggio esterno ??? no, qualche Mukenin che ce l'aveva con loro ??? no, furono membri del clan Hyuga sotto il controllo di un uomo che si faceva chiamare cappuccio Rosso, uno Hyuga anche lui, finirono in un laboratorio, e lì morirono> una lacrimuccia scende dall'occhio destro di norita <e non passa giorno che loro non mi manchino> dice guardandola ancora ma negli occhi <ma se tu credi che gli Yakushi ti abbiano rubato qualcosa, allora, fallo diventare il tuo obbiettivo ninja, cresci diventa forte, impara la tua innata e non farti fermare da niente, finchè non avrai ottenuto quell'obbiettivo ninja> la guarda negli occhi ancora mentre un altra lacrima <Combatti come avrebbe voluto tuo padre, quindi semplicemente diventa forte e combatti per te stessa per tuo padre e per riottenere quello che credi possa spettarti di diritto> dice guardandola è fermamente convinto di quello che dice, ma l'ultima frase della bambina lo stupisce non comprende e dice <scusami ma esattamente di chi stai parlando che qui ci siamo solamente noi due ???> dice guardandola negli occhi nuovamente confuso nell'espressione attendendo la replica della ragazina. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

19:58 Kiyohime:
 Il velo pesante spinge la ragazzina a sospirare in maniera evidente. «E’ invadente.» Si, è decisamente invadente per la piccola corvina che mal sopporta la vicinanza con quelle persone che ritiene tanto lontane da lei, oltre che inferiori. La voce che sussurra parole velenose dice ancora il vero all’interno delle pieghe della sua mente e costringe l’Erede a scuotere il capo in maniera categorica. <Sei troppo invadente, ti prendi troppe libertà. Il mio nome è Kiyohime, non solo Kiyo. Se proprio desideri puoi chiamarmi Erede della Serpe o Kōkei-sha.> che comunque significa Erede, ad ogni modo non gli permette quel tipo di confidenza che il ragazzo vorrebbe prendersi. E’ già abbastanza difficile ora con l’incredulità del ragazzo, anche se in effetti egli crede con gran facilità al racconto della bambina, senza minimamente pensare che possa essere una pazza e basta. «Ingenuo.» Annuisce lentamente avendo cura di non far sobbalzare troppo i capelli, poiché la molletta che si è messa tende solitamente ad ammollarsi e scivolare via dal liscio capello. Non sta dando cenni alle parole del ragazzo però, il quale si spende in parole scontate e conosciute alla piccola, ed ella non manca di farlo notare in maniera zelante. <So chi è Ryota Nara e quello che voleva fare e ha fatto. Mi sono informata e poi ero presente anche se solo per un periodo.> non serve quindi che il ragazzo vada a ricordare personaggi come quell’uomo, non deve fare lezione a lei, ella è una ragazzina sveglia anche se saccente, ma tutto viene mitigato da un delicato sorriso, lieve, che ricorda un ghigno e il miele. <So anche perfettamente chi sia Furaya Nara. Non mi serve una lezione di storia o di parentele, sono persone abbastanza famose.> purtroppo vorrebbe aggiungere ma deve sempre ricordarsi che si trova in un’altra Era, che quello che conosceva è passato… si sente frustrata. <E non mi importa chi sia la tua sensei, ai miei occhi non sarai importante o figo per questo.> diretta e senza peli sulla lingua, dire quello che pensa non è un peso per lei e nemmeno una condanna, le permette di essere se stessa e di non avvelenarsi il fegato da sola. Il veleno preferisce sputarlo piuttosto che ingoiarlo. Un altro fondamentale motivo che porta la piccola Erede della Serpe ad essere così astiosa e antipatica nei confronti di Norita, sono proprio le parole dello stesso che afferma di poterla capire. Non vuole avere niente in comune con queste persone dunque è evidente che non intende essere compresa da queste stesse persone, nemmeno toccata. Grave ingenuo errore tentare di avvicinare la mano alla bocca di una serpe, soprattutto se ella sta lanciando segnali di avvertimento che non sempre vengono percepiti. Questo porta la piccola a spostarsi dalla mano e dal tocco di Norita, se possibile cercherebbe di non farsi toccare ma se dovesse avvenire allora egli potrà notare uno sguardo profondo, tagliente, che nonostante tutto potrebbe non far nascere nessun brivido in Norita, forte della sua esperienza e forza, ma un brutto presentimento, quello si. Come di qualcosa di scomodo, che non dovrebbe esserci. «Uccidilo. Mordi. Avvelena.» non da retta a quella voce, conserva la lucidità e il buon senso. <Non mi toccare e forse andremo d’accordo.> più distanza mette e più quel muro di ghiaccio si rafforza, il sorriso dal sapor del miele scompare e lo sguardo torna ad essere austero e distaccato. Così sarà per tutto il tempo che ci vorrà a Norita per raccontare la sua controversa e triste storia. <Deve essere stato difficile, terribile.> pronuncia alla fine di quel racconto ma se le parole sembrano essere comprensive, non sembra esserlo il tono di voce che rimane basso e monotono, privo di intonazione particolare e si potrebbe anche dire sibilante. <Così piccolo, debole, inerme… assistere al rapimento dei tuoi genitori senza poter fare nulla. Impotente di fronte alla loro disfatta.> solleva la mano destra dinnanzi al viso e ne osserva il palmo. <Allungare la tua piccola manina…> ed è quello che va a fare, allunga il braccio verso di lui come se volesse afferrarlo ma senza realmente averne l’intenzione, apre e chiude la mano lentamente davanti al volto del ragazzo. <Lasciarteli sfuggire dalle dita.> fa ricadere il braccio lungo il fianco. <La vita in laboratorio non è semplice, deve essere stato più doloroso per loro che per te.> Osserva quella lacrima che solca il viso del ragazzo senza sentirsi empaticamente coinvolta in quel dolore, per quanto possa freddamente comprenderlo grazie alla logica. <Hai atteso e sperato che tornassero, che magari qualcuno li liberasse, ma non è mai accaduto. Perché il nemico era il tuo clan, era nel tuo clan.> rabbia, frustrazione e ingiustizia sono sentimenti che emergono in quelle parole. Silenzio e preghiera, l’incenso si espande dal suo corpo e il ragazzo ha la non più furba delle idee, spronare qualcuno a seguire le orme di Orochimaru. Un pericoloso criminale dopo tutto, quello che egli vorrebbe spronare a fare alla ragazzina non è cosa che si farebbe in maniera responsabile. <Come se non ci avessi già pensato a farlo. I miei obiettivi sono ben definiti e la determinazione non mi è mai mancata per raggiungerli, non mi serve che me lo dica tu.> altro ghiaccio, altro freddo e altra distanza che vuole mettere fra loro. «Ma chi si crede di essere sto’ qui?» avverte stizza in quella voce e lei si lascia andare a una risata contenuta. <Sto parlando della mia unica amica. Qui.> solleva il dito indice e si tocca la tempia. <Non posso fartela conoscere ora, non è possibile, mi spiace. Anche se credo che avrebbe molto interesse ad assaggiare i tuoi occhi.> sorride e finalmente tace godendosi quel momento di silenzio e distacco fra i due.

20:02 Norita:
 Ascolta la ragazzina che incredibilmente si presenta come Figlia diretta di Orochimaru, e sente di come lui sia invadente a volerla chiamare Kiyo, e dice <mi sa che mi sono espresso male, quello che intendevo, era il fatto che siccome> fa una breve pausa <nel tuo nome è incluso Hime ovvero Sprincipessa, è come se ti chiamassi, Principessa Kiyo> una logica la sua che non fa una piega, <quindi per quello pensavo di chiamarti solo Kiyo, ma Kiyohime andrà più che bene, e poi non poterei mai chiamarti serpe o erede della serpe> già perchè per lui, non esiste altra persona che possa freggiarsi del titpo di Serpe, se non Kuriya, la sua piccola Serpe di Kusa, rinata Tale grazie a lui. ascolta ancora le successive e reagisce in maniera strana quasi non sia aspettasse che la bambina, sentisse quelle parola in teoria sarebbero dovure rimanere nella sua testa e dice <beh non tanto ryota con cui comunque hai interagito, ma immaginavo conoscessi Furaya, anche se essendo stata congelata per oltre 50 anni credevo avessi avuto qualche difficoltà ad'aggiornarti, visto anche il fatto che eri piccolina all'epoca di Ryota>. lei dopo dice, giustamente, che del fatto che Furaya sia la sua sensei non le importa nulla e che questo non lo metterà su un piedistallo o lo renderà figo <beh lo so, e non potrebbe fregartene nulla sull'identità della mia sensei mi rendo conto. ma non volevo farmi bello o apparire figo, mi dispiace che hai avuto quet'impressione> dice semplicemente questo, anche se, andando in giro a dire sai sono lallievo di Furaya non è che ti faccia apparire umile, anche se poi effettivamente tu lo sia. lui tenta poi di avvicinarsi e pattarla sulla testa ma lei si scosta, e qualcosa nel suo sguardo fa percepire qualcosa di strano è quasi come ci fosse una parte di lei che non dovrebbe esistere, tutto questo con la sua espressione e quel suo sorriso, e sente poi le parole della bambina e ritira quindi la mano essendosi già abbassato al livello di lei, e dopo avere raccontato a lei la propria storia ne ascolta i commenti e osserva le reazioni e dice <già è successo esattamente questo, con la sola differenza che mia madre mi urlava in continuazione di scappare via, loro erano estremamente potenti e mia mamma sarebbe potuta diventare capo clan da quanto era amata dagi altri membri> dice guardandola negli occhi <ma proprio i membri del clan, per primi di ribellarono assieme all'ex Hokage, e alla Stessa Furaya Misero Fine ai piani folli di questo Criminale e tutto appena 4 anni fa, che io mi ero da poco iscritto in accademia, divenni Genin l'anno dopo avevo 13 anni, iniziai ad'apprende i primi Jutsu ad'allenarmi e all'inizio conoscevo solo 2 tecniche, elementali, oggi 3 anni ho molte missioni alle mie spalle e ne ho viste parecchie, ho amici e legami anche in altri Villaggi, come a Kusa, e con tutto il mio passato e con quello che ho visto dopo, sono diventato il ninja che sono adesso, e anche il ninja che sarò fino al giorno della mia morte, perchè la volontà del Fuoco Brucia in Me, e Grazie a lei ho trovato il mio credo ninja, perchè ho persone da proteggere, e da difendere, e quindi non potrò morire fino a quando non avrò realizzato quello che è il mio obbiettivo ninja.>. Quello che norita cerca di fare con le successive parole non è spronarla a seguire le orme di quel pericoloso criminale ormai morto, che era Orochimaru, bensì vuole spronarla a seguire il proprio obbiettivo, a trovare ciò in cui crea davvero, a seguire il suo Nindo, in una parola, e quindi a quella parte sull'obbiettivo replica <Bene allora sono contento per te e ti auguro di mantenerla sempre forte quella determinazione, perchè sappilo maragi ora no, ma ci sarà il giorno in cui qualcuno le farà vacillare, o tenterà di farlo, ed'è allora che le tue convinzioni e i tuoi obbiettivi dovranno essere saldi come l'Acciaio, o il primo che tenterà di minare la tua stabilità, ti farà crollare come un castello di carte> dice guardandola serio in volto ma non è arrabbiato, ma più che altro incoraggiante. e poi le parla della sua amica l'ascolta e gli ricorda in parte la piccola Kuriya <sai mi ricordi un pò una bambina a cui sono particolarmente legato, comunque dubito che tu e la tua amica potrete mai assaggiare i miei occhi> ride brevemente guardandola non la prende in giro certamente no, ma è divertito dalla scena. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

20:47 Kiyohime:
 Scuote la testa lentamente ma mantenendo lo sguardo fisso in quello bianco del ragazzo, senza distogliere l’attenzione da lui e le sue parole, le quali non le fanno molto piacere e non incontrano il modo di pensare dell’Erede. Il freddo che aleggia intorno a lei si insinua anche dentro il suo corpo, rendendola non solo prodotto del ghiaccio ma distanziandola sempre di più da quell’essere umano. <Se il mio nome è Kiyohime, anche se sarebbe come chiamarmi Principessa Kiyo, rimane comunque da pronunciare in maniera completa.> non è umile la bambina e questo salta subito all’occhio anche solo guardandola, a partire da come infatti si presenta alle altrui orecchie. <Utilizzare un diminutivo per me significa che c’è una sorta di legame o intimità, si usa fare tra amici, ma io e te non siamo amici e dubito possa mai nascere qualcosa, quindi preferisco mantenere le distanze.> esattamente come ha fatto Norita, anche lei esprime il suo pensiero per essere il più chiara possibile, mantenendo quello sguardo austero e distaccato, accompagnato da labbra ben serrate e una immobilità del corpo quasi innaturale. <Fai come ti pare. Tanto nessuno mi chiama come dovrebbe. Non c’è nessuno che riconosce il fatto che io sia l’Erede della Serpe, ma vi farò cambiare idea. A partire dal clan… tutti si renderanno conto di chi sono.> dunque ha davanti a sé un comune essere umano, uguale a tutti gli altri, con le stesse reazioni di chiunque altro, una persona in più dalla quale tenersi lontana… certo ci si sente soli a non essere riconosciuti come quelli che si è, ci si sente soli a non essere appoggiati, ma per fortuna c’è la sua amica accanto a lei. Inesistente, irreale, un modo per non sentirsi poi così sola. «Non ti lascerò mai, tranquilla.» un sorriso gentile e malinconico affiora sul viso della bambina a quella voce che sibila sola nella sua testa. Il silenzio se lo trascina dietro mentre Norita parla ancora, e ogni parola viene compresa e immagazzinata nelle pieghe della sua memoria, sono pesanti e coprono le sue palpebre costringendola a farle chiudere gli occhi per un lungo istante. <Sono stata risvegliata anni fa, ero piccola… ma ho avuto tempo e anni da allora per aggiornarmi. E tenermi aggiornata su quello che accade nel mondo oggi.> spiega semplicemente. <Anche se ho vissuto sofferenza a Oto… una volta arrivata a Kusa comunque le notizie le leggo.> la guerra interna di Oto, quelle fazioni all’interno del suo stesso clan… il come alcuni di loro l’abbiano presa di mira per quella che è, e i segni che si porta appresso nascosti sotto le vesti, tutto quello ha solo reso più saldo e forte il suo odio. Abbassa il capo portando lo sguardo sui suoi piedi concentrandosi in particolar modo su di essi e ignorando la frase successiva sulle sue scuse sull’aver erroneamente dato l’idea di essere poco umile. Evita quel contatto fisico tra loro due, un frutto miscuglio tra disgusto e paura, disprezzo e distacco, quel muro di ghiaccio rimane saldo e si intensifica sempre di più ad ogni secondo, e lei rimane sempre più irraggiungibile. «Parla troppo.» non può dare torto a quella voce, Norita parla e anche troppo per i gusti della bambina. La corvina ha raccontato parte del suo vissuto, senza scendere in dettagli ed evitando quanto le sia successo poi a Oto, Norita invece non si risparmia i dettagli e decide di raccontarle gran parte della sua vita, del suo vissuto e del suo credo ninja. <Non so cosa dovrei rispondere in merito a quello che mi stai dicendo.> solleva un sopracciglio nel guardarlo. <Devo farti i complimenti per la tua carriera ninja fino ad adesso… o i complimenti per il tuo credo ninja? Oppure degli auguri affinchè tu possa davvero proteggere le persone? Io…> è palesemente confusa. <Non so cosa rispondere al tuo fiume di parole.> sarà anche saccente e poco umile, ma almeno per adesso è sincera e non si fa problemi a dire ciò che pensa al ragazzo. «Ammazzalo, mi ha rotto.» oh, quelle parole nella sua mente che la istigano a fare qualcosa di poco lucido e poco ragionato, perché attaccare un genin non le conviene proprio e lei ha ancora un po’ di spirito di conservazione, almeno fino a quando non perderà il controllo. Se lo perderà. Sorriso che da piccolo ghigno diviene nervoso, persino le mani si stringono i due piccoli pugni per cercare di mantenere il controllo sulla sua mente e le sue azioni, sia parlate che fisiche. <Non permetterò a nessuno di farmi vacillare.> ammette di colpo con serietà e decisione, lo sguardo uguale a quello di un serpente si fa più sottile e osserva Norita come se fosse diventato il suo principale nemico. <Niente e nessuno mi farà vacillare, i miei obiettivi sono saldi anche più dell’acciaio, e la mia volontà arde come fiamme immortali.> determinata come non mai e questo Norita può capirlo molto facilmente dal suo sguardo e dal suo tono, può ritenersi soddisfatto di essere riuscito a farle esprimere un po’ di ardore. <Ah, si? Che bambina?> non le interessa molto in realtà, ma quella domanda curiosa è uscita prima che ella potesse rendersene conto. Una risata interrompe il flusso della sua mente, una risata appartenente alla voce che sente ormai da molti anni, è una risata divertita e folle. <Dubiti della nostra possibilità a farlo solo perché tu sei molto più forte di noi, dunque è ovvio che non potrei mai sopraffarti e assaggiarli.> risponde seccata mentre quella voce ancora ride, poi sbraita, insulta e offende, sente dentro le sue orecchie una valanga di parolacce e ingiuri, tutti rivolti contro Norita. E’ assordante ora la voce e fa fatica a concentrarsi sulla conversazione tra lei e Norita. <Però se mi dai l’occasione… posso sia presentartela, sia che dimostrarti che possiamo assaggiarli senza arrecarti danno.> la voce si ammutolisce di colpo… lei, come la stessa ragazzina, sono in attesa di una risposta da parte di Norita in merito, con speranza e trepidanza. Sogghigna con aria famelica degna di una serpe col suo pasto.

22:29 Norita:
 la bambina dice tante cose a cui Norita dovrà replicare una alla volta con calma. innazzitutto la questione del Nome, ascolta per bene le parole di lei e le dice <Infatti ho deciso che userò il tuo nome completo esattamente come vuoi tu, Kiyohime, e quando un giorno diventeremo amici allora ti chiamerò Kiyo> sorride guardandola negli occhi la bimba ma poi lei si lamento del fatto che nessuno la chiama come dovrebbe ovvero L'erede della serpe, e dice <nessuno lo riconosce eh???> sorride guardandola <però ascoltati quando racconti queste cose, comprendi quanto difficile sia per la gente credere che tu sia la VERA figlia di Orochimaru, tolta la somiglianza fisica che quella è innegabile, è una storia difficilissima da credere, ma quella gente evidentemente non ha molto buon senso, ne capacità di raggionamento> dice guardandola dritto negli occhi <tu vuoi far credere questo alla gente senza portare alcuna prova, loro discendono alla lontana dal DNA di tuo padre che ormai è ridotto a pochi frammenti> in realtà lui sta scoprendo solo ora che il clan yakushi discende direttamente da orochimaru <se vuoi dimostrargli che tu sei la Vera Erede di Orochimaru, basterebbe un test del DNA, ma questo ti porterebbe solo a una affinità, l'essere riconosciuta viene in altri modi con il Rispetto per esempio, e il rispetto lo si guadagna con le azioni, non con le pretese> dice guardandola negli occhi è serio nelle sue parole e continuama il tono come l'espressione sono calme <io nonostante la tua storia incredibile, ti riconosco come erede della serpe, perchè capisco che una storia come l'hai raccontata tu, è troppo contorta e intricata per essere falsa, altrimenti se fosse così hai una vaga idea dello sforzo che dovresti fare per ricordare ogni singolo dettaglio di quella menzogna per raccontare la stessa versione a tutti nessuno escluso ???> dice guardandola negli occhi e continua con una domanda <solo una cosa non ho capito, tu continui a ripetere che non ti riconoscono, che ti hanno subato quello che è tuo di diritto> la guarda con lo sguardo perlato di chi sta per dire una cosa ovvia, ma che tanto ovvia alla fine non lo è non per lei <deduco che tu alluda al doverno del clan, e credi davvero che andando in giro a dire hey sono la figlia di Orochimaru ti faccia cedere il comando del clan così facilmente ???> fa una breve pausa e gli dispiace dire cose così dure, ma la bimba ha davvero bisogno di una bella lezione di Umiltà <quel Posto devi conquistartelo, non con i diritti di Nascita, ma con i Fatti, il migliore amico di tuo padre il Sommo Jiraya, diceva che non è importante da dove vieni o quante tecniche conosci, l'importante sono le azioni.> dice guardandola ancora facendo una breve pausa <quello che concretamente scegli di fare, perchè sono le tue azioni che ti fanno da biglietto da visita in questo mondo, sono le cose che hai fatto, dici di saper usare la palla di fuoco, devi farla, dici di avere diritto al governo del clan, bene Dimostralo con i Fatti, non pretenderlo per diritti di nascita> dice guardandola ha terminato la lezione di umiltà ma ha ancora qualcosa da dire <in definitiva IO NORITA HYUGA RICONOSCO TE KIYOHIME QUALE FIGLIA ED'EREDE DI OROCHIMARU, e da Oggi quando ci incontreremo anteporrò il titolo "Orochi" prima del tuo nome, un titolo simile, non esiste ma lo creeremo adesso come simbolo del fatto che tu sei La Figlia di Orochimaru> dice guardandola marcando quasi ogni parola con tono calmo e un certo tono di solennita <purtroppo Però non sono io quello da convincere> dice guardandola negli occhi il concetto è ben chiaro e lei lo comprenderà sicuramente perchè per quanto piccola sia, è molto intelligente per la sua età. si passa adesso alla questione della lezione di storia impartita da norita a Kiyohime, <beh si capisco, ma sai come si dice no ??? un ripassino non fa mai male> sorride breve guardandola. e sicambia nuovamente argomento e lei ovviamente non sa come reagire ai precedenti di carriera di Norita, e qui replica <scusa mi lascio prendere la mano e a volte parlo troppo, non volevo farmi bello con la mia carriera anche perchè non ho detto tutto, ma volevo solo farti capire cosa ha contribuito al mio Nindo alla mia crescita e alla mia formazione, avere furaya come sensei, ha aiutato molto ma prima di diventare suo allievo ho passato 3 anni senza un sensei, e quindi quelle cose che ho imparato le ho apprese allenandomi da solo, e sono le cose che impari da solo, le difficoltà che affronti da solo a formarti, il mio Nindo è nato e si è sviluppato così, e quello che volevo farti capire, e che allo stesso modo tu dovrai trobvare il tuo> risponde alla storia dei complimenti <non fraintendermi per favore, non voglio complimenti non voglio farmi bello, a me non interessano queste cose come la ricompensa, i titoli, il diventare Hokage, queste cose a me non interessano, voglio solo salvare più vite possbili, e non importa da dove vengono.> sente poi della sua volontà più forte dell'acciaio che non vacillerà e dice <bene nel sono non solo Felice, ma sono anche Fiero di te, del Fatto che all'età tua. hai già un Tale Ardore e Forza di volonta nel tuo cuore, perchè se è vero che le nostre azioni, sono stabilite dalla mente, cose come la Determinazione l'ardore, la volontà, risiedono nel cuore, e noi Ninja abbiamo il Dovere, di mantenere in equilibrio tra entrambe, e usarle entrambe per poter così accedere al notro pieno potere, e raggiungere i nostr obbiettivi, che non saranno mai insormontabili>. poi lei chiede chi sia questa bambina che a lui viene in mente guardando lei <Beh è una bambina di Kusa, ed'è anche la seconda persona a cui sono più legato al mondo, anche lei parlava con una vocina nella sua testa, solo che questa vocina la rassicurava, e la faceva sentire accettata, poi lei dopo che mi ha incontrato ha detto di essere rinata, e siccome alcune persone mi conoscono come la Tigre di Konoha, essendo stato la causa di tale rinascita, l'ho ribattezzata la serpe di Kusa, unica differenza con te è che lei ha i capelli Blu e gli occhi rossi> sorride guardndola. <io non dubito della vostra capacità, ma solo del fatto che riusciate ad'arrivare a farlo, perchè io non vi permetterò mai di avvicinarvi ai miei occhi, anche dopo che diventate Genin> dice guardandola negli occhi attendendo una sua reazione o replica qualunque essa sia. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzioni precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

23:12 Kiyohime:
 Premettendo che il ragazzo parla davvero troppo, e il cervello della ragazzina viene letteralmente investito non da semplici parole, ma da molti concetti più o meno profondi, più o meno accettabili e più o meno già conosciuti dalla piccola Erede della Serpe. Innanzitutto la scelta di come chiamarla, alla quale si arriva ad un accordo al quale lei annuisce ma non manca di aggiungere qualcosa di doveroso. <Sarà un giorno molto lontano e inesistente.> non ci tiene a legami come l’amicizia, a questo punto della sua vita non pensa di potersi, e volersi, legare a qualcuno che non sia suo Padre, ma tale decisione è frutto di una mente talmente contorta che nessuno potrebbe capirla così facilmente. «Parla davvero a vanvera.» non può che dar ragione a tale voce che scocciata le si muove nella testa, poiché Norita parla tanto, da per scontate molte cose e soprattutto non ha compreso il significato delle parole dette dalla ragazzina. E’ una seccatura ma tutto sommato non glie ne fa una colpa dato che basterebbe a lei spiegarsi meglio, cosa che va a fare subito. <Non intendevo dire che non sono riconosciuta perché la gente non ci crede. Ci sarà anche chi mi crede solo una pazza, è vero, ma ai livelli più alti del clan soprattutto mi credono perché di esami ed esperimenti me ne hanno fatti, solo che non mi riconoscono perché sono una persona scomoda proprio per chi sono.> quel piccolo ghigno beffardo e mielato torna a sfociare sul visino pallido della bambina, sottile sguardo mantenuto su Norita. <Sono arrabbiata. Sono stata privata del mio Tempo e di mio Padre, mi sono risvegliata in un’Era non mia… ho tutto il diritto di essere arrabbiata e frustrata. Ho tutto il diritto di pretendere di essere riconosciuta e ho tutto il diritto di sentirmi soppiantata da gente che è nata dalle cellule di mio Padre non per suo diretto volere, ma per volere di un sottoposto!> si porta una mano al cuore, lo sguardo e la voce ricolmi di cattiveria e tristezza, l’odio rimbalza tra le sue corde vocali e la rabbia irrompe come fuoco dai suoi occhi attraversando barriere e limiti. E’ il momento in cui la voce che è limitata al cervello prende maggior controllo e maggior importanza, si affaccia per dare un’occhiata attraverso gli occhi della bambina e sporca con il suo veleno le parole appena pronunciate. Lì sul limitare, ma senza esporsi ancora totalmente, è un cambiamento interiore ma anche esteriore, che ne deforma il viso perfetto e bianco in una smorfia contratta di non-controllo e squilibrio. <Inoltre.> solleva il braccio e lo indica con l’indice accusatorio, il mezzo ghigno sghembo e lo sguardo allucinato. <Alludo al governo di un clan che io non riconosco, ma davvero mi credi così stupida da pensare che ciò che mi è stato rubato mi verrà restituito così facilmente?> una smorfia rabbiosa e priva di quel controllo e quella freddezza che aveva poc’anzi ora mostra verso Norita senza abbassare il braccio, pian piano quella voce sta fuoriuscendo e sta prendendo forma in quel corpo. <So perfettamente che non basta andare in giro a dire chi sono, ma è un inizio, una base che serve! So perfettamente che mi serve più potere e forza per riprendermi ciò che è mio, so perfettamente che sono le azioni e non le parole ad avere più valore! Ma davvero mi credi così scema solo perché sono una bambina?!> non sta sopportando quelle lezioni di vita così inutili, soprattutto perché ha dato per scontato che ella non sapesse una verità di vita che conosce perfettamente. Umiltà, no grazie, non le interessa. <Quel posto sarà mio sia per diritto che per conquista. Ed è qualcosa che so benissimo.> quella rabbia la sta spingendo a prendere il controllo e se lei non ha il controllo, allora quel corpo lo prenderà la sua amica, e allora non potrà più sicura di quello che potrà succedere. Tuttavia quella spinta rabbiosa subisce una brusca battuta di arresto quando sente le parole di Norita, le quali vanno a riconoscerla come figlia ed Erede della Serpe dandole addirittura il titolo di Orochi. In silenzio e improvvisamente calma, osserva quel ragazzo indagandolo sulla veridicità di quanto ha appena affermato. <Voglio proprio vedere se lo farai davvero.> nasconde il piacere di quella sua affermazione dietro al suo consueto muro di ghiaccio, senza dargli la soddisfazioni di fargli capire di averla leggermente colpita in positivo. Inoltre finalmente riesce a capire cosa intendesse dire lui descrivendo la sua carriera e i passi che ha effettuato come ninja, riuscendo a comprendere il messaggio, vero, dietro a quelle troppe parole. <Ho capito che non vuoi farti bello, non hai l’atteggiamento di uno che vuole mettersi in mostra.> essendo lei stessa saccente e poco umile, sa riconoscere una persona diversa da sé. <E’ solo che non capivo il motivo di quel racconto e non sapevo come rispondere perché non te lo avevo chiesto, ma ora ho capito.> sembra tornare calma a come era in precedenza, e sente quella voce ridere e tornare al suo posto tra le pieghe della sua mente. C’è mancato poco. Non sa nemmeno come rispondere a quei complimenti dopo tutto, e infatti non lo fa, si sofferma solo ad annuire un paio di volte e a sorvolare su una questione per lei ovvia. <Scusa… Serpe di Kusa? E perché mai?> ebbene, Norita ha toccato un tasto dolente per la ragazzina corvina, chi dovrebbe mai essere questa bambina che va in giro a chiamarsi Serpe? E’ un pericoloso, potrebbe metterla in ombra, ma per il momento vuole solo capirne di più. <La mia voce è la mia amica, ma non è solo una voce è anche una persona.> si segna nella memoria come sia fatta questa bambina, così da poterla riconoscere nel caso la dovesse incontrare e poterci parlare personalmente. «Che delusione.» pronuncia nella sua testa dopo aver sentito le ultime parole di Norita. <Che delusione.> ripete anche la piccola Erede verso il ragazzo. <Ti ho detto che non arrecheremo danno ai suoi occhi, potresti anche darci il beneficio del dubbio e lasciare che ti mostriamo come ti assaggiamo.> sorride in maniera dolce e velenosa. <Sei un genin no? Potresti facilmente difenderti e allontanarci se vedessi del reale pericolo in noi… non vuoi conoscerla? Non vuoi provare?> ancora cerca di convincere il ragazzo a darle quel misero contentino, anche se lei volesse cavargli gli occhi non potrebbe mai, lui reagirebbe ancor prima che lei possa fare qualcosa, per questo vorrebbe solo limitarsi ad un assaggio piccolo ed innocuo per lui. Si sistema i capelli dietro alle orecchie con un movimento fine e delicato, quasi studiato, poi ridacchia lasciando che quel qualcosa dentro di lei si muova liberamente tra le pieghe della sua mente.

00:33 Norita:
 c'è una cosa che la bambina non ha capito di norita, è che lui non da per scontato nulla, e non sottovaluta mai nessuno nemmeno i propri avversari, ascolta la parte legata al riconoscimento al come lei sia diventata una figura scomoda nel clan <Oh si Assolutamente hai tutti i diritti di essere Arrabbiata, per tutto quello che ti è stato tolto. ti capisco, non nel senso che capisco cosa provi, perchè quello credo non lo capirò mai, ma capisco le tue motivazioni> dice guardandola negli occhi i suoi di perla in quelli da serpente di lei <nel senso che ascoltando la tua storia è facile comprendere quali sono i motivi dietro a tutta questa rabbia, e ti dirò un altra cosa, fossi stato io al posto tuo, probabilmente questo discorso lo staremmo facendo a parti invertite>. poi lei parla del clan e dice che sa perfettamente tutto che non sarà facile, che non le daranno il posto che le spetta così facilmente e dice <Molto bene> dice guardandola ed'eccolo ul volto di norita un sorrisino compiaciuto e soddisfatto <secondo te io davvero ti ritendo scema???> dice guardandola <no non è mia abitudine nel giudicare, ne sminuire, ne tanto meno sottovalutare nessuno, se ho detto queste cose era solo perchè per qualche strana ragione tu mi piaci hai carattere, sei forte, e hai le idee molto chiare sul futuro, e volevo solamente essere assolutamente sicuro che lo sapessi bene e concretamente anche tu, che questo percorso che hai scelto, è pieno di rischi, e di pericoli, ma una volta che arrivi in cima, è anche pieno di soddisfazioni.> dice guardandola serio in volto ma anche soddisfatto, <Tu Arriverai in alto e otterrai tutti gli obbiettivi che ti sei prefissata, ti chiedo solo una cosa, non smettere mai di sarti obbiettivi, perchè solo quando non abbiamo obbiettivi da raggiungere, rischiamo di essere sopraffatti da noi stessi, e crederci invincibili, ed'è li che risiede il seme per la sconfitta> dice guardandola negli occhi ancora in ginocchio. poi lui la riconosce ufficialmente conferendole anche il titolo di Orochi <Certo che lo farò mantenere le promesse sempre e comunque, fa parte del mio credo Ninja>, poi lei spiega del fatto che la voce nella sua testa è una persona vera e propria, e annuisce semplicemente non avendo altro da aggiungere. poi si ritorna al discorso della Bambina, o meglio a Kuriya, <Beh si Serpe si è definita lei così perchè ha detto di sentirsi più affine ai serpenti che alle Tigri, e in virtù di questa rinascita le ho regalato un ciondolo, lei è una Yakushi e tolte le origini ti somiglia molto, come carattere intendo, certo lei non è l'erede del capostipite, però è la seconda persona a cui sono più legato in vita mia> ridacchia brevemente parlando di Kuriya. e poi si parla di nuovo di assaggio, e proprio come Kouki leccò l'avambraccio assaggiandolo, lei ora vorrebbe fare lo steso, ma con gli occhi, <Va bene Voglio fidarmi> rimanendo ancora in ginocchio <ma stai bene attenta a quello che fai!!> mezzo sorrisino guardandola e quindi chiude gli occhi attendendo l'azione della bambina chissà cosa le frutta pr la testa quindi attende di sapere cosa lei voglia fare. [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzione precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra]

01:06 Kiyohime:
 Lui riconosce la sua rabbia e comprende le sue motivazioni, non trova sollievo in queste parole, pensa solo che sia una cosa giusta e naturale da parte del ragazzo comprenderla, una cosa che dovrebbero fare tutti. Così come il riconoscerla come Erede, Norita infatti lo ha fatto e le ha dato addirittura un titolo, ma anche questo per la ragazzina è una cosa scontata che tutti dovrebbero fare. <Molto bene, ritengo che sia ovvio comprendere le mie motivazioni e darmi ragione in questo.> ovvio, lei l’umiltà non sa cosa sia e non è intenzionata ad abbassare la testa mai, di fronte a nessuno. Si culla nel suo silenzio mentre il ragazzo parla e sorride, espressioni che per il momento non ricambia, non in modo sincero e naturale almeno, e rimane in ascolto intanto che viene a scoprire altro da parte sua. Per qualche strana ragione lei gli piace, non si può dire che questa frase faccia piacere alla piccola corvina, una smorfia gli dimostra e nulla dice. L’ovvio per lei viene detto ancora una volta, tutti questi complimenti non fanno altro che aumentare la sua autostima e a consolidare la visione che ella ha di sé. <Qualche strana ragione, eh? Così, ti senti che ti piaccio.> scettica scuote la testa e fa scioccare la lingua in un sonoro <Tzk.> un segno che ella vuole far passare al ragazzo per fargli rendere conto che non accetta una spiegazione simile, vuole dei perché. <Hai avuto conferma che so benissimo tutte queste cose, bene. Solo perché per qualche strana ragione di piaccio. Anche se tu non piaci a me.> non ha problemi a mettere le cose in chiaro, sempre più scettica e sempre più nascosta dietro al suo muro di gelo. <Certo che arriverò in alto.> un sorriso supponente e per niente modesto, non dubita di sé nemmeno per un istante pur sapendo che sarà una strada molto difficile, pregna di ostacoli e di pericoli, ma è sicura che arriverà in fondo. <Credimi, i miei obiettivi non finiranno mai, ho un’ambizione infinita.> pronuncia con calma e un sorriso delicato, la sua mente sta macchinando nonostante ancora non abbia nemmeno la fascia del suo villaggio, si è portata avanti di molto col lavoro, muovendo già le mosse della sua partita a scacchi. <Allora mi aspetto che mi chiamerai col dovuto titolo, dato che è una tua promessa.> gli crede dopo tutto, non gli sembra il tipo che mente o dice bugie, forse un po’ troppo credulone ma lei per il momento non le ha mentito. Ingenuo è forse la parola giusta che sta cercando, ma solo per piccolezze, per il resto non può sbilanciarsi oltre. L’Erede della Serpe non è però affatto felice di sapere che questa fantomatica bambina è una Yakushi, e il fatto che pretende di essere riconosciuta a quel modo la rende ancor più un intralcio per lei. <Perfetto, una Yakushi.> stizza e disprezzo dalla sua voce, sguardo che si sposta per dimostrare al ragazzo quando non sia grata di sapere quella notizia, nemmeno che sia così legata a lui, non le importa. Inoltre per lei è un doppio insulto definirsi Serpe di Kusa, non solo è un nome che la fa sentire minacciata, ma inoltre si proclama di Kusa e non di Oto, villaggio fondato da suo Padre, dunque per lei è pari a un tradimento. La gloria di Oto non può essere offuscata. Disprezzo, nient’altro. Scuote la testa e in realtà ora sorride, sebbene in maniera pericolo, al via libera di Norita per il suo assaggio. «Oh, si, fammi assaggiare!» quella voce ha fame, ha sete e ha voglia. Il ragazzo chiude gli occhi e lei ghigna, si avvicina a passo lento e distrugge la distanza che c’è tra loro. <Tranquillo, non ti faccio niente.> sussurra accostando le labbra al suo orecchio, sibilando dritta nel suo cervello quelle parole e poi si scosta quel tanto per avere il viso frontale a quello del ragazzo. Gli prenderebbe il volto tra le mani piccole, la mano destra è sotto l’occhio sinistro del giovane, ma lentamente si sposterebbe verso l’occhio, poserebbe il pollice sotto di esso e l’indice sopra la palpebra chiusa del ragazzo. Con calma e con delicatezza, in modo da fargli capire che non ha cattive intenzioni. Ora cercherebbe di sollevare l’indice e abbassare il pollice con una leggera pressione così da tentare di aprirgli l’occhio con morbidezza, avvicinerebbe il viso al suo ancora di più e dalle labbra farebbe uscire la lingua ma solo la punta verrebbe mossa verso l’occhio e se ci riuscisse cercherebbe di leccare il bulbo bianco di quell’occhio tanto particolare e attraente. Sia che ci riuscisse, sia che no, si allontanerebbe dal ragazzo con una piccola ed eccitata risata, accompagna da un ghigno e un’espressione trasognata. <Chissà come deve essere tenerlo tra le dita e strizzarlo per far fuoriuscire ciò che c’è dentro!> non sembra più nemmeno la sua voce, il tono è diverso e ha una tonalità differente, è una voce che assomiglia più a quella che lei sente nella sua testa, ma Norita non ha modo di compararla, può notare solo quanto sia dissimile da quella precedente, come lo stesso volto che in un qualche modo sembra mutato nonostante i tratti siano rimasti gli stessi. <Ti saluto, bel Pifferaio!> anche il modo di esprimersi è diverso. <E’ un piacere anche per me conoscerti.> ammicca in sua direzione, con fare orribilmente sensuale. Orribilmente perché è una ragazzina e nonostante l’età le riesce anche bene. Si volta come se nulla fosse e se ne andrebbe dal parco senza aggiungere altro, con una camminata diversa e modi di fare completamente differenti a quelli di prima. [Fine]

02:14 Norita:
 la ascolta e lei a ogni sua parole viene accolta come dovuta e quando sente ripetere il suo "Qualche Strana ragione" scoppia a ridere ma si ridimensiona quasi subito, <scusa scusa, non volevo ridere> dice guardandola con un sorriso lieve, <la mia voleva essere una battuta, non prenderla troppo sul serio, quella parte della Qualche strana ragione, stavo solo scherzando> torna a ridere brevemente, ancora una volta si parla di obbiettivi, e norita commenta <Addirittura un ambizione infinita, non vorrai mica dirmi che vuoi diventare Kokage Vero ???> ridacchia brevemente lo sta dicendo Velatamente ma lo sta dicendo e lui non potrebbe essere più contento di così, <bene ne sono contento a dire il vero> poi si torna a sul Titolo inventato da Norita e dice <Tranquilla te ne accorgerai alla prima occasione utile> sorride guardandola. ancora una volta si cambia argomento e lei viene a scoprire che Norita L'Ha paragonata, a una Yakushi il disprezzo è palese nella sua voce e dice <hey ricordati solo una cosa se mai la incontrerai, e vengo a sapere che le hai messo fuoi posto un solo capello bene quello sarà il giorno in cui conoscerai la Tigre di Konoha.> dice serio in volto è un avvertimento ??? una minaccia ??? non è ben Chiaro questo lo lascia stabilire alla ragazzina. ma è il momento per norita di darle fiducia al primo passo falso un colpo di Juken non glie lo toglie nessuno, e lei si avvicina al proprio orecchio e sussurra che non gli farà niente, sente le mani sul volto e già qui percepisce la prima anomalia, visto che lei all'inizio del loro incontro gli aveva detto di non toccarla, quasi lo accarezza passale dita sotto agli occhi, e con la destra delicatamente lo apre, e proprio in quel momento lo hyuga tornerebbe a vedere da un occhio solo in maniera confusa ma ci vede. la ragazzina si allontana, e se c'è qualcosa che lo manda davvero in confusione è quello che accade dopo, la sua espressione è diversa, emotiva, non è fredda, e commenta sul come deve essere tenere quel sul occhio il cui bulbo è stato appena leccato da lei a cui replica <Beh questa è una cosa che non scoprirai mai, mi dispiace ma gli occhi mi servono entrambi> dice guardandolama adesso norita fatica a riconoscere quella voce, non ha una conoscenza tanto vasta da dire che sia l'altra, ma il tono di voce è sicuramente differente, poi lo saluta in un modo in cui non si sarebbe mai aspettato, se prima il suono dell'ocarina le aveva dato fastidio ora lo saluta come "bel pifferaio", commentando il fatto che sia stato un piacere conoscerlo, norita in preda alla confusione totale, commenta a sua volta, <è stato un piacere anche per me, buona notte> e successivamente visto che a quando pare non era abbastanza confuso, aggiungiamo, uno sguardo ammiccante, con atteggiamenti, sensuali, nonostante sia solo una Ragazzina, e come nulla fosse gira i tacchi e se ne va, lasciando un Norita in Preda alla Confusione totale, che cerca di dare inutilmente aggiungerei, al quanto accaduto negli ultimi minuti, dopo il cosiddetto "assaggio". [Chakra 35/35][Equip: 3 Fuuda con Sigillati dei tronchetti per sostituzione precedentemente Dotati di Carte Bomba le cui funzioni esplosive sono state attivate tramite immissione di Chakra][END]

Norita al Parco si rilassa su di una panchina, godendosi la sua amata nebbia, finchè non arriva alle sue orecchie un canto, lui decide quindi di accompagnare quel canto con la sua ocarina, e da quell'incontro musicale, si passerà poi all'incontro vero, con una ragazzina del Clan Yakushi, Kiyohime, che racconterà una Bizzarra, e incredibile storia al nostro Hyuga.