Il prossimo grande passo
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Giocata del 15/11/2019 dalle 12:57 alle 15:05 nella chat "Parco"
V'è un po' di nebbia nel parco dell'isola Chumoku, ma nulla pare arrestare il passo del demone rosso. Esso avanza con indosso una cappa nera, foderata di violetto scuro all'interno, giusto per mostrare oltremodo l'appartenenza al clan Kokketsu. Addirittura, il simbolo di quest'ultimo è inciso su d'una spilletta che tiene ferma la mantella sul petto. Sottostante ad essa, vi son i comuni abiti che veste di consueto: camicia bianca con cravattino cremisi, pantaloni neri con cintura dello stesso colore e scarpe eleganti. Sia mai che si vesta da Ninja. Nelle tasche dei pantaloni, possiede un paio di bustine aventi, in ciascuna di esse, delle pillole: tre per parte. Le porta sempre con sé, assieme ad un portapillole PERSONALE anch'esso colmo di questo particolare medicinale. Mica scemo. Sul naso, son sistemati un paio di occhialini dalla cremisi montatura, con tanto di catenina che sparisce tra i rossi ciuffi. Questi ultimi, tra l'altro, son corti sin alla base del collo, scompigliati e non più lunghi fino alle natiche come sarebbero di solito. Non ha alcuna arma con sé, neppur il bisturi che prima vantava di portarsi dietro: or sfrutta la mente, non ha necessità d'altro se non dei propri poteri. Con sguardo fiero e austero, scandaglia la zona circostante per trovar qualcosa di utile, di divertente e che possa allietargli la giornata. È uscito per prender aria, per scoprir qualcosa in più sull'isola sulla quale si trova. Niente, però, sinora ha riscosso particolare successo né ha attirato le di lui attenzioni. < Mphf. > Fastidio, normalità. [ Chk ON] Le palpebre della Yakushi sono truccate di un viola leggero, che dona una forma femminile e magnetica a quegli occhi dorati, come l’ambra più preziosa e antica. Il pallore del volto la rende più somigliante a uno spirito errante, un candore che sembra rendere quella pelle sottile e delicata. I neri capelli donano un netto e delizioso contrasto con quella pelle, filamenti d’onice che vengono raccolti in un alto chignon tramite un fermaglio floreale formato da rose rosse e nere, mentre altre ciocche ricadono intorno al viso posandosi in avanti sulle spalle, incorniciando, insieme alla frangia, quel viso fanciullesco e perfetto. Labbra pallide che sono piegate in un’espressione neutrale, priva di emozione alcuna per il momento, serietà che viene espressa anche dallo sguardo, vigile e attento ad ogni cosa che la circonda. La sua figura piccola ed esile, anche se divenuta slanciata e con le giuste forme al posto giusto, è avvolta in un kimono dal tessuto nero, sul quale sono intrecciate trame che vanno a creare finiture dorate. Disegni floreali del color dell’oro sono ricamati al di sopra, niente di eccessivo e pacchiano, qualcosa di semplice ed elegante invece. Le maniche sono lunghe, larghe e morbide, tanto da nascondere addirittura le piccole mani, in vita l’abito è chiuso e stretto da un’alta fascia anch’essa dorata, sulla quale vi è cucina la placca in metallo del coprifronte di Kusa. Il collo esile e pallido è lasciato scoperto, lì sono incise parti delle sue cicatrici che costellano l’intero suo corpo, ogni centimetro di pelle, senza lasciare scampo alcuno se non al viso, intonso. Sul collo in particolare, grazie ai capelli raccolti, è visibile la scritta incisa col ferro e col fuoco sulla sua nuca che recita: E-001. Il marchio, indice di un passato ormai lasciato. Tutte quelle cicatrici che abbracciano il suo collo, continuano oltre, al di sotto dei vestiti, lungo il busto, le braccia, i polsi, ma sono visibili solamente sulle gambe, poiché lasciate nude, e sul collo. Sono orribili a vedersi eppure non sembrano intaccare la bellezza e l’eleganza che la giovane Yakushi è riuscita a fare sue. Porta con sé le armi e gli oggetti utili, nel caso ne dovesse aver bisogno, il tutto contenuto in parte nel porta armi che si trova sulla gamba destra e nel portaoggetti legato in vita, dietro la schiena. Il simbolo del suo clan Yakushi è messo ben evidenza sul petto, ricamato in oro all’altezza del cuore. Si trova nel parco dell’isola alla ricerca di niente in particolare ma solo di uno svago che possa farle passare la giornata nebbiosa. In questo momento è ferma nella nebbia, come una figura eterea ed evanescente, col viso rivolto verso l’alto ad osservare la chioma di un albero che per qualche motivo ha attirato la sua attenzione. Delicato e lento il movimento del collo che porta la testa ad agitarsi a destra e a sinistra, inclinandola verso le spalle incuriosita da ciò che sta vedendo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] I di lui passi proseguono con lentezza, spostando il piè manco innanzi allo speculare opposto. Privo di fretta alcuna, infatti, cerca di godersi il momentaneo silenzio dato dall'ora di pranzo. Una figura minuta ed esile, però, compare come eterea nel bel mezzo della nebbia. Pochi sono i dettagli che riesce ad intuire, ma son proprio questi ultimi che gli fanno capire di chi possa trattarsi. Così facendo, condurrebbe la mancina ad altezza delle labbra, scoprendo parte del polso dove son ben visibili delle venuzze nere. Il canino vi inciderebbe al di sopra, così da far uscire piccole gocce del sangue nero che fa parte di sé. Il Chakra Suiton entrerebbe in circolo, facendo in modo che si mischi al sangue nero che ha appena richiamato. O provato a compiere. Qualora l'unione dei due elementi principali riesca a dovere, il di lui corpo dovrebbe mutare nell'aspetto. La cappa, di già nera, verrebbe rivestita d'un tessuto etereo e composto di sangue, contornato da un'aura violacea. Il cappuccio aleggerebbe dietro le proprie spalle, lasciando scoperto capo e volto. Gli occhi si farebbero totalmente gialli, dal taglio sottile, e lunghe lacrime nere scenderebbero lungo le sue guance. Ulteriori agglomerati si formerebbero sulle mani, così da poterlo usare a suo piacimento. Ma ciò che davvero potrebbe attirare l'attenzione altrui è l'aura violacea, nella quale scoppietta l'energia statica, che dovrebbe avvolgere sia l'utilizzatore che l'area circostante per oltre la decina di metri. Con questa, infatti, cerca di accerchiare la figura minuta, Kouki per l'esattezza, con un ghigno sottile stampato in volto. < Mia. > Un sussurro appena percettibile come se fosse spinto dal vento, neppur cinque metri di distanza. [ Hijutsu Kokketsu lv. 3 ON | -3 pt Chakra] Segue con lo sguardo lo spostarsi di qualche piccola creatura che leggiadra ha deciso di fare una sosta su quei freddi rami, come dita scheletriche di un antico mostro. Non dovrebbe esserne particolarmente attratta eppure sta dedicando a loro tutta la sua attenzione senza un particolare motivo. Noia, solitudine, amarezza, senso di vuoto, è una giornata un po’ particolare nella quale molti dei pensieri e dei turbamenti hanno deciso di affiorarle in mente. Non ha un preciso scopo nella sua vita, o meglio lo ha ma a lungo termine, nell’immediato invece non sa proprio come impiegare il suo tempo. Dischiude appena le pallide labbra e attraverso loro fa passare leggera e impertinente la propria lingua, che guizza per umettarsi il labbro superiore come se stesse predando quei piccoli animali che osserva tra le fronde. Piccoli particolari che però non la distraggono da ciò che ha intorno, e quello che avverte le fa scorrere un brivido lungo la schiena ma non è paura quella che prova, perché quella elettricità nell’aria ha già avuto modo di provarla sulla sua pelle. Lentamente il viso si abbassa e il candore del suo viso si imperla appena per via della nebbia che la circonda, fredda umidità che sembra darle parecchio fastidio. Non ci pensa ora e muove lo sguardo ambrato per ricercare la figura del suo Demone, lo ha riconosciuto non appena sentito il sussurro. Si volta verso la sagoma poco distante da lei, circondata da quell’alone violaceo ben riconoscibile, poco tempo le ci vuole per far muovere i propri passi verso di lui, e lentamente senza alcuna fretta lo raggiungerebbe accorciando la distanza tra loro. Sogghigna anche lei, un sottile ed affilano sorriso intanto che si è mossa sinuosa come una serpe. <Mio.> sibila di rimando al sussurro appena udito, facendolo arrivare alle orecchie del suo Demone. Si appartengono a vicenda e vorrebbe gettare i suoi occhi in quelli di lui. <Vaghi senza una meta o hai qualcosa di particolare in mente?> domanda per iniziare con lui a scambiare due parole ma anche tre, insomma è stato proprio un incontro capitato a proposito, ecco infatti che il senso di vuoto inizia a svanire riempito dalla presenza del Demone. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] La di lui aura si espanderebbe ancora per poter circondare anche l'altra figura. Ella gli si avvicina al pari del polo opposto di una calamita. Il ghigno si accentua, così da mostrarlo alla ragazzina che ne ricambia il tutto. < Vagavo alla ricerca di te. Non ti ho trovata e non sono ancora in grado di applicarti qualcosa che mi dica sempre dove sei. > Fa spallucce, come se fosse qualcosa del tutto naturale quanto ha detto e sicuramente non una frase che direbbe il migliore degli psicopatici. Qualora la serpentella si trovi nei di lui pressi, poggerebbe la destrorsa mano sul viso altrui. Vi farebbe passare lentamente le nocche dallo zigomo al bordo del mento. Lo sguardo gli si addolcisce al sol vederla, lanciando però delle immediate quanto rapide occhiate anche nelle vicinanze del loro duo. < Tu, invece? Perché sei qui? Come ti sta sembrando questa isola? > Lui sta già storcendo le labbra, il che fa presagire, pur senza parlare, che non ne è entusiasto. Non nasconde lo sdegno. Non richiama, inoltre, neppure la sua innata la quale resta attiva, viva, pronta all'azione qualora ve ne sia davvero necessità. Aspetta, dunque, risposta dalla Yakushi con trepidazione e orecchie ben aperte. [ Hijutsu Kokketsu lv3 On ] Quell’aura che l’avvolge la fa sentire al sicuro, protetta, quando invece dovrebbe procurare altro tipo di emozioni, ma non per la Yakushi, lei si abbandona a tutto ciò che riguarda il suo Demone, senza problema e con la più completa fiducia. Socchiude per un attimo gli occhi, delicata ed elegante come sempre, per far suo anche l’odore che il ragazzo si porta appresso. Odore di lui, del suo Demone. <Mmmh.> mugugna ascoltando la sua risposta. <Hai ragione, i tuoi esperimenti come vanno?> a tal proposito in effetti bisognava fare qualcosa in merito col sangue del Demone ma è anche vero che hanno avuto entrambi da fare. Lascia che la sua mano si posi sul suo viso, delicata dopo tutto, l’accoglie e ne percepisce il calore e la vicinanza, chiude gli occhi. Anche il viso della ragazza si addolcisce a quel contatto, e alzerebbe la mano per poterla appoggiare su quella del Demone, una carezza che si trasforma in una presa decisa e delicata. Gli occhi vengono riaperti per osservare il volto del ragazzo e piegherebbe appena il viso per fare in modo che le labbra pallide della Yakushi entrino in contatto col palmo del Demone, così da donargli un piccolo e fugace bacio, ma dal grande significato. <Vagavo alla ricerca di qualcosa.> risponde emanando un leggero sospiro, espressione sconsolata e delusa. <Ma non c’è niente di mio gradimento qui. Fortuna che sei apparso tu a ravvivare questo grigiume.> un altro sospiro l’espressione annoiata mentre si guarda intorno per qualche istante. <La trovo noiosa, tutto qui.> non c’è niente, e nessuno che possa averla incuriosita, nessun evento a parte quello più importante, niente che abbia potuto osservare o fare. <Mi ritrovo senza uno scopo prossimo, ecco. Mentre tu? Come hai trovato l’isola?> nota quella smorfia ed è per questo che accenna un sorriso mezzo divertito, la sua domanda è infatti ironica. <Immagino tu abbia deciso di trasferirti qui, nh?> continua con il sarcasmo ma lo capisce perfettamente, non ha molto da offrire questo luogo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]
Giocata del 17/01/2020 dalle 01:23 alle 02:58 nella chat "Parco"
Gli occhi del Demone, bramosi ed alla sua costante ricerca, si focalizzano proprio sulla ragazzina. Non riesce a distoglierli, aggrappati ad ella come un uccello al becco materno. Ne ha bisogno, non può viverne senza né vorrebbe mai farlo. Quel sentimento tumultuoso che sente dentro di sé arde di volontà propria, mentre nota il di lei fare e resta immobile. Il cuore accelera i battiti, le pupille si dilatano. < ... > Si morde l'interno della guancia, seguendone ogni sua mossa. Lascia che le pallide e umettate labbra si poggino sul palmo altrui, lasciando che quest'ultimo scivoli a contatto con la guancia di lei. Quivi, non arresta il proprio passo, bensì prosegue e va a bloccarsi, infine, dietro la nuca. Le dita, lunghe e dinoccolate, s'insinuano nelle ciocche scure della Yakushi sin a stringerle lievemente. Non intende farle male, però tende a piegarle il capo all'indietro affinché possa far sì che il di lei viso sia rivolto all'insù. < Non ho voglia di parlare di esperimenti, non ho voglia di parlare di quest'isola di merda, non ho voglia di parlare d'altro che non riguardi te. > Sa essere romantico quando vuole, seppur dai gesti si possa evincere che l'intenzione sia ben altra. Avvicina il viso e le labbra alla di lei volta, sfiorandone le sue e senza ancor toccarle. < Se vuoi trasferirti qui con me, va bene. Potrei ampliare il mio giro di traffico. > Ghigna, facendo passar la lingua lungo il labbro inferiore della serpe, ritraendola. L'altra mano scivola dabbasso, ad altezza del fianco, per attirarla oltremodo a sé e tenerla sempre più vicina e a contatto. < Oppure.. preferisci la buon vecchia Kusa? > Sghignazzante e malizioso al tempo stesso, le di lui labbra vengon posate con delicatezza, rispetto all'irruenza iniziale. Sa come trattare la sua rosa, delicata al tatto e in tutto e per tutto preziosa. [ Chk On ] Ci sono solo loro due, lei e il suo Demone, occhi negli occhi, bramosi di desiderarsi a vicenda e di stare vicini. Come se non bastasse vivere insieme. Quel sentimento lei non ha ancora imparato a gestirlo come si deve, anche se non le dispiace poi tanto lasciarsi trasportare da ciò che sente. Non tutto deve essere per forza regolato dalla fredda logica. Quel bacio che accoglie il palmo della mano del Demone, viene dato e gustato a lungo, con calma e senza alcuna fretta, dall’enorme significato. Con gli occhi chiusi avverte il battito del proprio cuore che aumenta e rallenta in maniera illogica, e la presa sulla sua mano si fa sempre più salda. No, non la vorrebbe mai lasciare. Lascia che quella mano scivoli sulla sua pelle del viso, perfetta e bianca, fino a raggiungere la nuca, in quel mare di fili d’ebano che sono i capelli della fanciulla. Il tocco del Demone la fa rabbrividire, ma non è paura quella che sente, no è decisamente qualcos’altro. Dischiude appena le labbra emanando un sospiro, lieve e carico di piacevole tensione. Non sente dolore, ma solo piacevoli sensazioni, e piega all’indietro quell’esile collo in modo che il volto sia rivolto verso di lui… tuffando i suoi occhi color ambra, in quelli giallo/verdi del Demone. <Sull’isola sono d’accordo.> nemmeno lei ha voglia di parlare a riguardo di un luogo come questo, che pure lei detesta al momento. <Ma se vuoi parlare di me…> che romantico, lei sorride in maniera affilata assottigliando appena lo sguardo. Ha occhi solo per lui. <…Allora ti toccherà parlare anche di esperimenti. Sono un mio interesse dopo tutto.> sussurra verso di lui, con quella sua voce bassa e melodiosa, sebbene sibilante, esprimendo con il tono della voce e gli occhi, tutta l’attrazione che in questo momento lei sta provando per lui. Arde come fuoco in lei. <Non credo che vorrei rimanere qui.> ammette con un sorriso malizioso, ma anche fin troppo sicura di sé. <Puoi ampliare il tuo giro di affari dove, quando e quanto vuoi, non sarò certo io ad impedirtelo, ma dovrai comunque tornare da me a Kusa… nella nostra dimora.> sottolinea quelle parole, rendendogli noto che dovrà essere lui a seguire lei, e a sottostare alle sue voglie. Gli fa credere che è lui a dover dipendere dalla presenza della Yakushi, e forse è senz’altro così, ma ciò che nasconde è che è anche la stessa fanciulla a dipendere dal Demone. Avverte quella lingua che scivola al labbro inferiore, lui potrà sentirlo benissimo come quelle labbra pallide tremolino al suo passaggio e poi si distendono in un sorriso. Lei attratta a lui, le sue mani si posano sul torace del Demone, percorrendone il fisico asciutto con le dita. Lo assaggia con esse, lo legge. Vuole quelle labbra e ben presto giungono con un bacio… ah, le piacciono quei suoi modi di fare così contrastanti, irruente e dolce, sa decisamente come trattarla. Oppure è lei che si sta facendo trattare. Sogghigna gustandosi quel dolce bacio e ovviamente ricambia… ma sebbene inizialmente ci sia delle dolcezza anche in lei, degna di una dama, bene presto è evidente che in lei la passione prende il sopravvento, arde come suo solito, la rende più possessiva. Per questo alla conclusione di quel bacio lei andrebbe a trattenere il labbro inferiore del Demone fra i suoi denti. Stringe appena ma non per procurargli del vero dolore, quanto più un sussulto, fargli credere che potrebbe realmente morderlo a sangue e fermarsi poco prima. In bilico, come piace a lei. Lascerebbe andare il labbro e soffierebbe a fior di labbra un’unica parola. <Preso.> come se lo avesse rapito in chissà quale trappola. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] Il tocco, l'irrisoria distanza fan sì che il calore d'ambedue i corpi vada aumentando. Non si discosta neppur d'un millimetro, lasciando le mani a contatto con il corpo e la guancia altrui. Non la muove né troppo dabbasso né in alto, quella sul fianco. Saggia la di lei pelle e le ossa con lievi carezze del palmo e delle dita. < So bene che son di tuo interesse, ma credo che ci sia ben altro che attira in maniera netta la tua attenzione. > Non allude a NIENTE di sconcio, MALIZIOSI che non siete altro. Quando si tratta della Yakushi, è casto e puro. Fino ad un certo punto, ovviamente, ma sa contenersi e sa evitare. In questi anni con lei, sotto questo punto di vista, è cambiato davvero tanto. Non fa più lo sbruffone con le altre ragazze che, puntualmente, gli davano poi il due di picche; anche perché la serpentella ha la vista e i Ninjutsu lunghi(?). Potrebbero morire ancor prima di darglielo, il picche. Ed è maturato persino mentalmente: non minaccia chi sa che potrebbe fargli il culo, non fa il galletto in giro per la nazione rischiando di finire in giri diversi dai propri e più pericolosi. Crea, testa e vende. Ma, più d'ogni altra cosa, ha trovato una sua stabilità che sia economica ed emotiva. Addirittura una dimora da dividere con lei. Quasi non ci crede. Il pollo è innamorato, più di quanto credesse fosse possibile. Al pronunciar della parola "dimora", il ghigno s'allarga maggiormente tramutandosi in un netto sorrisetto gioviale. Differente dai soliti. < Tornerò sempre da te. > Glielo ha promesso svariate volte, ha sempre mantenuto la promessa. < Non intendo vivere la mia dannata vita un secondo senza di te. > Glielo sussurra a fior di labbra, con gli occhi gettati in quelli altrui e che lanciano bagliori. In quell'istante, quello inferiore vien afferrato dai denti altrui, la qual cosa scatena nel rosso un connubio d'emozioni del tutto positive. Piccoli brividi si disseminano per il corpo dell'essere dai cremisi ciuffi, irrigidendosi appena sul posto e socchiudendo gli occhi, così da godersi quanto accaduto. Quando vien lasciato, libero di poter ricambiare, affonda le labbra su quelle altrui con foga crescente. Ne ha bisogno più dell'aria che respira. Preme con le labbra, la manca poggia sulla nuca e la attira a sé, non volendole lasciar scampo alcuno. L'altra, febbrile, vorrebbe muoversi, spostarsi.. esagerare. Ma resta lì, immobile, saldando sol la presa. Ci va piano, non vuole sgarrare, non vuol far errori. E' un uomo serio e con dei principi quando vuole, sa sfruttar quel poco cervello che gli rimane e che non è sotto i fumi della Sbrilluccica. Non che si stia disintossicando, sia chiaro. Ha ridotto il dosaggio per essere più lucido. < Mia. > Un ultimo sussurro tra uno schiocco e l'altro, con sguardo carico di desiderio. D'altronde.. il tempo fa schifo, chi volete che ci sia nel parco? [ Chk On ] La temperatura aumenta, e non è solo un modo simbolico per dire che arde qualcosa in lei. Fisicamente tutta quella vicinanza fra loro due, fa si che l’aria tra i loro corpi sia sempre più riscaldata dagli stessi. Eppure lei lo sente quel calore che si espande dalle gote e che finisce per irradiarsi sul viso e sul corpo, fino ad insinuarsi dentro di lei. Non si vuole certo essere maliziosi con quella frase, ma come si fa non esserlo? Sicuramente al momento il suo Demone attira di gran lunga il suo interesse. Sogghigna, sorride, accenna maliziosa qualche lieve e delicata occhiata. <Si, ho molti altri interessi.> sussurra in risposta senza distogliere i suoi occhi da quelli del ragazzo. <Dunque vorresti davvero sentirmi parlare dello studio dei fiori, o che ne so… dell’arte? Oppure ti va di parlare degli ultimi avvenimenti?> sono tutti discorsi di suo interesse, ma sorride, come sempre, come se stesse giocando lui, curiosa di sentirne le risposte o vederne le reazioni. <Anche se al momento quello che maggiormente attira il mio interesse è altro.> e qui vogliamo essere maliziosi. La fanciulla porta con sé una certa dose di malizia e gioco, percorrendo il petto del ragazzo col dito indice della mano destra. Dallo sterno scende giù fino all’ombelico… e no, non osa andare oltre, o forse si, di certo non è una persona così pudica da farsi problemi, ma proprio perché egli è così dannatamente importante per lei allora si ferma. La sottile differenza tra gioco e verità. Se lui non fosse così importante per lei, non si sarebbe fermata… ma i sentimenti che prova sono così reali che spaventosamente li crede essere per sempre, dunque teme addirittura che egli possa allontanarsi da lei. Sempre. Sempre. Anche la Yakushi è cambiata, ma è successo fin da subito quasi, con quel gioco che si è tramutato in qualcosa di serio, e quei sentimenti, nei quali non avrebbe mai creduto un tempo, che ora sono l’aria e il cibo per lei. Ovviamente lui ha compreso pienamente la situazione, e tanto sono reali quei sentimenti, tanto quanto l’intenzione seria della ragazza di far risuonare i suoi jutsu su eventuali altre presenze femminili. No, non gli conviene. Sorride nel sentire quelle sue parole, sapeva che le avrebbe pronunciate, sapeva di averlo così… assicurato a sé. Chiude appena gli occhi, gustandosi quelle parole che le danno sicurezza. <Ricorda che sei mio.> solleva le palpebre nuovamente, osservandolo. <Ti converrà sempre tornare… perché se non potrò averti io, nessun altro ti avrà.> Mai. Essere possessiva è sempre stata una sua caratteristica, non bisogna ricordare che ha quasi castrato un uomo per gelosia. Ora può esprimersi al meglio, sa che il suo Demone può comprenderla, e sa che non si lascia spaventare per così poco. Quelle frasi precedono i movimenti del corpo che la portano a farsi sempre più vicina al Demone, cercando di stringersi a lui quasi a volersi unire per creare un unico soggetto. Sente di volere quella connessione, lo vuole e ne vuole sempre di più. Lui del resto l’attira sempre di più a sé, lei si lascia trascinare, non oppone certo resistenza e viene completamente rapita dal bacio che ne segue. Più forte, più passionale, più… febbrile, ecco. Sente quella passione, sente quei sentimenti che egli le sta esprimendo, incredibilmente è come se fossero una mente sola. Lei cerca di accompagnare il movimento altrui, cerca di premere il più possibile il suo corpo contro il suo, ricambiando quel bacio. Le manca il fiato, il cuore pare fermarsi, e la testa inizia a girare ed annullarsi, sente la lucidità scivolare via… ma non è brutto, è qualcosa di stupendo. Le mani della fanciulla scivolano dal petto, passando sui fianchi accarezzandoli, vorace, e poi si soffermerebbero sulla schiena, premendo come se volesse costringere il Demone ad avvicinarsi ancora di più a lei, ancora di più. Sempre di più. Le dita si stringono al tessuto della maglia del Demone, si aggrappa a lui e ogni muscolo del suo corpo fa forza per volerlo sentire contro di lei. Quel calore, quelle passioni, quelle emozioni. Non pensa nemmeno per un istante al luogo in cui si trova, non pensa minimamente ad occhi indiscreti… forse dovrebbe, ma si sta lasciando andare, si sta abbandonando e ancora non sta comprendendo che è qualcosa di simile al perdere il controllo, e non è esattamente qualcosa che le piace. <Mio.> sussurra mentre riprende fiato… eppure sente che non è abbastanza, non sente che siano abbastanza quelle parole e nemmeno quei loro corpi così vicini e avvinghiati. <Mi farai impazzire.> mormora ad un certo punto, qualcosa di inatteso da parte sua, ma nel suo piccolo sta comprendendo che si sta rendendo vulnerabile. E le piace con lui, ma allo stesso tempo è qualcosa che la turba, e quel contrasto finirà con l’ucciderla. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]
Giocata del 07/02/2020 dalle 01:15 alle 03:08 nella chat "Parco"
La situazione non potrebbe che degenerare, ancora e ancora, sino a divenire un momento inatteso e dubbioso per entrambi. Inatteso perché non è niente di voluto direttamente, poiché non ne hanno mai discusso tanto meno è uscito fuori in modo spontaneo. Dubbioso poiché non saprebbe come comportarsi ed è proprio questo interrogativo che or lo sta tormentando dall'interno. Non si tratta di lei, non si tratta neanche di lui, bensì di come debba esser trattata una creatura come la serpe. Finora, non s'è mai posto il problema con le prostitute del locale Kukoku; ma questo perché non gli interessava affatto cosa provassero, pensassero o facessero. Kouki è fondamentale per il rosso, tanto da dichiararsi, difenderla e sussurrarle parole dolci: e chi conosce il demone sa quanto irreale e innaturale sia per lui asserire ciò. E mentre si lascia tormentare da questi amorevoli demoni, della sua stessa risma e categoria, la tiene ancor stretta a sé in una morsa paragonabile a quella d'un serpente. E pensare che dovrebbe essere lei ad incarnare quell'animale! Non vuole permetterle di allontanarsi, ma al tempo stesso vorrebbe che lo facesse per non causarle dolore, che sia esso emotivo o fisico. Le parole vengono meno, così come i discorsi, dal momento che la sua bocca è occupata a mischiarsi e premere contro quella della fanciulla in maniera, per altro, delicata. Sì, c'è assolutamente foga, però al tempo stesso vuol anche apparire delicato. Non oserebbe mai farle del male. Nel mentre, persino la lingua farebbe il suo corso per incontrare quella altrui, tenendo gli occhi socchiusi, eppure alla stregua ricerca dei suoi. < Per l'eternità. > Le sussurra a ridosso delle rosee carni. < Sarà difficile non appartenerti se la metti su questo piano. > Un ghigno le si disegna sul viso, le mani però s'alzano e si posano sulle sue spalle. È il suo triste destino, l'eterno indeciso, laddove non sa bene se continuare e, infatti, decide di staccare il viso da quello suo pur restandole frontale. La scruta, non sa bene cosa dire, il desiderio c'è ed è tanto, sia dall'una che dall'altra parte.. Nonostante ciò, c'è qualcosa che lo ferma, che lo blocca. E.. Oh, non è repellenza. Non vorrebbe mai starle lontano. < Bambina, non è così che la immaginavo. > Cosa esattamente? < Ricordi la promessa d'una casa tutta nostra? Del tempio, tutto nostro. > Ribadisce, sfiorandole le labbra ma senza pressarle né toccarle. < Non sarà una tra le tante. > Ci gira attorno, però, non parla chiaro; sembra quasi che tutto ciò lo imbarazzi, seppur ostenti quel suo ghigno ferale tutto denti. [ Chk On ] Bisognerebbe riuscire a fermarsi e a fare una pausa da tutte quelle emozioni che divampano e corrono per il corpo della Serpe e anche del Demone. Lei non vuole stargli lontano, lui non vuole lasciarla e questo va bene così per la giovane… non si aspetta altro di diverso, non vorrebbe nemmeno permettergli di allentare la presa. Il suo Demone la tiene stretta, le mani avvinghiate, quel bacio che continua imperterrito tra passione e dolcezza, le loro lingue che si sfiorano e giocano a rincorrersi… e tutto offusca la mente della giovane Serpe. Sempre più attratta, sempre più stretta a lui. Odia perdere il controllo, ma è quello che sta accadendo. Non vuole porsi domande, non vuole soffermarsi a pensare se sia giusto o sbagliato, non vuole lasciarsi prendere dalla paura. Si, proprio da quella. Perché fino ad ora c’è stato un solo uomo che sia andato oltre quel punto con lei, una violazione e un sudiciume che difficilmente potrà mai levarsi dalla mente e dal corpo. Ma il suo Demone è diverso da Otsuki, lui non le farebbe mai del male e le mani di lui sono diverse da quelle del mostro. Non vuole avere paura, ma vuole abbandonarsi tra quelle braccia. Il suo Demone, quelle braccia, quei baci… sono tutto ciò che la fanno sentire felice, in un qualche modo: normale. Gli occhi socchiusi, come quelli di lui, lo ricercano mentre così avvinghiati si lasciano andare a quel bacio e a quelle sensazioni, i desideri che li avvolgono. Per l’eternità. <Si.> sussurra in rimando soffiando e sibilando contro le labbra altrui. Sogghigna nel sentire le sue successive parole, soddisfatta e un minimo inebriata dal potere che le sembra esercitare su di lui… perché è nato così, da un gioco su chi aveva potere sull’altro. E quella parte di lei non può essere ridotta al silenzio. Però succede qualcosa che la confonde e la disorienta, contro ogni previsione il suo Demone le posa le mani sulle spalle e si allontana da lei. Qualcosa lo blocca e lei non capisce di che cosa si tratta. Dischiude le labbra che si sono arrossate ormai ma non riesce a pronunciare nulla, il corpo si muove invece al posto delle parole e le mani velocemente andrebbero ad afferrare i polsi del ragazzo. Una presa ferrea e a tratti sembrerebbe spaventata. Perché si è allontanato? Ha fatto qualcosa di male? Cercherebbe quindi di trattenerlo, avvampata da quella insana paura che egli si allontani troppo da lei. Le parole che seguono la lasciano ancora più confusa. <Cosa?> cosa non immaginava in quel modo? Non capisce, lo guarda, assottiglia lo sguardo. <Certo che ricordo la promessa… ma ora cosa c’entra?> è confusa e si sente mancare l’aria, è convinta di aver sbagliato qualcosa ma allo stesso tempo sa che lui non le farebbe del male, non le procurerebbe quel tipo di dolore… e infatti forse, con le ultime parole, riesce a comprendere a cosa lui si stia riferendo. <Oh…> sente le gote farsi di un rosso prepotente e il cuore battere nel petto all’impazzata. Non sa cosa dire, non sa come reagire, nessuno glie lo ha insegnato e quello che osa fare è abbassare lo sguardo. L’espressione confusa e imbarazzata che la fanno sembrare così normale, la portano ad osservare le braccia del suo Demone incapace di pronunciare qualsiasi altra parola. <Non sarà una tra le tante.> ripete quelle parole e poi rialza lo sguardo per guardare il Demone dritto negli occhi. <E’ speciale.> certo che lo è, e conviene che lo sia anche per lui. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] Fosse per lui, quel momento durerebbe un'eternità senza pensare a nient'altro che non sia la Yakushi. Tuttavia, non è esattamente questo che vuole per loro. Non è così che vuole che la ragazzina si ricordi di lui. Vuole che sia qualcosa di speciale, di spettacolare, di diverso. Che la situazione abbia preso entrambi non poteva che risultare ovvio, eppure il demone ha dimostrato d'avere un degno autocontrollo con la a maiuscola. Niente male, vero? In altre circostanze, ci si sarebbe fiondato come se attirato da un potente nettare inebriante. Non che non lo sia comunque, trattandosi della sua serpentella velenosa; decide, però, che è giusto così. Anche i cattivoni, in fondo in fondo, hanno sempre un buon cuore che ancor batte e che va soltanto trovato, spolverato, rinvenuto. Ed è ciò che è successo al rosso quando ha incontrato la sua Kouki. Dapprima solo Mirako, un elemento da poter sfruttare a proprio vantaggio e niente più. Poi una persona, Kouki, che gli è sempre rimasta affianco e alla quale lui si è inesorabilmente legato. Non potrebbe in alcun modo vivere senza la presenza altrui, tanto vale lasciarsi cullare dall'oblio della sua immortalità. < Lasciami finire di parlare, bambina... > Sposta lo sguardo in tutt'altra direzione, chinando poi la testa coperta dai cremisi ciuffi sulla di lei spalla. < ...trovi che sia insensato quello che ho detto od ho pensato? > Per lui, dal suo estremo punto di vista, è giusto il modo in cui si è comportato. Tuttavia, non è proprio questo che lo contraddistingue dagli altri? La sua insensata sicurezza in se stesso, la stessa che lo ha condotto ad essere quello che è: uno scienziato folle, se così si vuol definire un trafficante di sostanze stupefacenti che lui stesso crea. Cerca di attirarne nuovamente lo sguardo, giacché arrossita lo rivolge anch'essa altrove. Le delicate labbra del giovane si posano sul di lei collo, baciandone appena la pelle diafana. < Avresti preferito che mi comportassi diversamente? Sono il tuo demone, ma non intendo essere la parte brutta di esso. > Specifica al di lei orecchio, tenendosi costantemente vicino alla serpe, con le mani ben posate sui fianchi mentre ne inala il profumo. < Solo se lo vorrai, lingua biforcuta. > Non l'ha mai forzata in questi anni, per quanto sia una necessità umana e indipendente, sicuramente non lo farà adesso. Sotto sotto, come già detto, qualunque demone possiede un cuore che va soltanto spolverato. [ Chk On ] Non stava pensando, ed è questo il problema. Si stava solo lasciando andare per la prima volta seguendo il flusso delle emozioni, abbandonando ogni freno e ogni logica, lo stava trovando bello anche se terrificante, e voleva solamente provare fino in fondo quella sensazione. Non stava pensando. E ora più che ma se ne vergogna perché ha peccato proprio laddove è sempre stata impeccabile. Quei sentimenti, dunque, le fanno male? Il suo Demone è stato decisamente migliore, un gran autocontrollo e ha preso la decisione più giusta, alla quale lei non stava minimamente pensando. È grave, molto grave per lei. Lo lascia finire di parlare, lascia che sia lui a mettere in campo le parole, lei… era solo abituata a ben altro. era abituata ad essere trattata come un oggetto. Ma ora è tutto diverso e la sua visuale cambia drasticamente. Si vergogna. <No.> pronuncia e poi una breve pausa. <Non è insensato, anzi, è molto giusto, è molto… dolce.> perché lei non ci era arrivata? Perché non stava pensando? Lascia che lui le baci il collo, lo lascia inebriare del suo profumo, e chiude gli occhi trattenendo il respiro. Le sue mani si soffermano sopra quelle di lui, che le afferrano i fianchi. Non sa cosa avrebbe preferito, ma di certo sta preferendo questo momento, preferendo la scelta che lui ha preso per entrambi. Si vede che è molto più esperto. Riapre gli occhi e lo guarda, respirando a pieni polmoni il profumo dei suoi rossi capelli. <Non stavo pensando, scusa. Penso che tu abbia ragione, e m dispiace per essermi lasciata andare in questo modo… in questo posto.> decide di essere sincera e di aprirsi completamente a lui. <Me ne vergogno e non sopporto il non sapere come comportarmi in queste circostanze… dato che di solito penso troppo, pensavo fosse giusto lasciarmi andare.> accenna un mezzo sogghigno con il quale cerca di combattere l’imbarazzo, poi ricambierebbe quel bacio cercando di baciare il collo del Demone. <Io lo voglio, mio Demone.> e di questo è certa, ovvio poi ciò che ne seguirà sarà decisamente difficile per lei. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] Non è questa la reazione che avrebbe voluto. Lui stesso si trova ad essere vulnerabile quando si tratta di lei, ma questo non cambia ciò che sente e sempre sentirà nei di lei confronti. Egli è costretto ad arricciare le sopracciglia verso il centro della fronte, non sapendo bene cosa risponderle né come. Resta taciturno per qualche istante, fermo ad ascoltarla e a trovare le parole giuste che possano fare al suo caso. La lascia parlare, ne aspira il profumo e, stringendola ancora a sé, riprenderebbe il dialogo. < Dolce? > Nessuno l'aveva mai definito prima d'ora in siffatta maniera, tanto che si sente quasi estraniato dalla situazione in corso, come se non stesse davvero parlando di lui. Non lo è mai stato con nessuna, forse con la bambina che, secondo qualche assurda mitologia, lo ucciderà tra qualche anno divenuta adulta. < Tesoro.. > S'addolcisce, sì, è vero. < ..non m'importa dove tu ti lasci andare, bensì è ben più importante per me sapere come ti senti. Se tu non parli, io non posso entrare nella tua testa per scoprirlo. Ad onor del vero, potrei, ma non intendo farlo con te e lo sai benissimo. > E' un abile utilizzatore di Genjutsu, pertanto la frase appena pronunciata è nient'altro che riferita a questa sua particolarità. < Qualsiasi cosa ti passi per la testa, dimmela. Parlamene. > Par voler soltanto questo da lei, or come ora, a parte restarle attaccato come una cozza ad uno scoglio. Sì, perché finora non se n'è staccato, nient'affatto convinto di doverlo fare. E perché, del resto? Per privarsi del suo calore? Del suo profumo? O del suo abbraccio? Nossignore. L'ama troppo e sente di non poter vivere se deve esserne privato. < Non sarebbe cambiato niente per me: che tu ti fossi lasciata o meno andare, io avrei comunque avanzato questa richiesta per essere sicuro di non essere il solo. > E' assurdamente serio quando ci si mette, specialmente quando si tratta di qualcosa di fondamentale come questo discorso. Essere il solo a volerlo, comunque, sottintende. Si distacca dal suo collo sol dopo ch'ella avrà ricambiato, grugnendo come se fosse rimasto bloccato con la schiena. La manca s'avventura nei meandri della tasca della giacca, tirando fuori un paio di pillole da un flaconcino aperto lì dentro. < Odio essere troppo serio e poco divertente. > Sghignazzante, riequilibra i mondi e butta giù la Sbrilluccica. Sia mai che possa viverne senza. Ha due vizi, del resto: la droga e Kouki. La prenderà per mano, qualora la ragazzina accetti, dirigendosi verso altri ipotetici lidi. < C'è una spiaggia. > Propone e, che la risposta sia affermativa o meno, s'allontaneranno da lì raggiungendo la spiaggia o cambiando meta. [ END ] Ebbene si, ha definito il suo Demone dolce. Dopo tutto questa sera ognuno si sta comportando in maniera quasi assurda per se stessi, nessuno riesce a riconoscersi eppure tutti stanno bene. Lui è dolce, si, con quelle parole è stato molto tenero e ha fatto arrossire la Serpe. In quel perenne gioco che ormai non è più tale, lei si sta lasciando scoprire e ogni volta si va sempre più oltre. Lei che non è mai arrossita pensando a qualsiasi tipo di intimità, ora lo fa se si tratta di lui… perché qualcosa di diverso, c’entra l’amore che lei lo riconosca o meno. Lo ascolta e accenna un mezzo sogghigno nel sentire quello che ha da dire, e meno male che non le entra nella testa questo è esattamente quello che sopporterebbe di meno. <Meglio per te che non lo fai.> ci tiene a precisarlo. <Parlarti di tutto quello che mi passa per la testa, soprattutto se riguarda il come mi sento, non sarà facile per me, ma mi sforzerò.> può giungere a quella mini promessa, osservandolo con una leggera malizia. <E per stasera mi sa che ho già dato abbastanza.> ammettere il suo senso di vergogna è già stato abbastanza e non intende sentirsi ancora oltre in imbarazzo. Rimane avvinghiata a lui, stretta, ben felice di non essere allontanata o che egli si distacchi troppo da lei. Lo osserva negli occhi mentre gli accarezza il dorso delle mani, lentamente. <Mi sembrava ovvio che tu non fossi il solo.> dal modo in cui si stava comportando era palese da parte sua volere tutto quello insieme a lui, tuttavia potrebbe essere stato più giusto il modo di agire di lui, quel suo essere serio nell’affrontare la faccenda. Gli sorride e lascia che lui si distacchi a malincuore. E poverino, con la loro differenza di altezza può essere solo un miracolo che non sia rimasto effettivamente bloccato. Il sorriso si allarga e si fa più divertito con quel mezzo sogghigno, mentre il suo Demone prende la Sbrillucica dalla tasca, insieme a una fiala. Lo lascia fare, del resto non è sicuramente un problema per lei. <Allora divertiamoci.> non che con questo voglia provare della droga, non ama perdere il controllo, figuriamoci con delle sostanze stupefacenti, ma accetta di buon grado di alleggerire la situazione insieme a lui. Lui la prende per mano e lei glie la stringe, seguendolo, stando al suo fianco, verso la spiaggia individuata dal Demone. <Mi piace la spiaggia, il suono del mare è quel che ci vuole.> non aggiunge altro e lascerà correre quella serata insieme a lui. [END]