Partenza

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con Furaya

12:43 Furaya:
 È giunto il momento tanto agognato: dirigersi all'isola Chumoku. Ha ritardato sin all'ultimo a causa dei vari impegni che l'hanno trattenuta un po' più del dovuto proprio a Konoha. Da brava Hokage, non poteva lasciare certo il Villaggio per prima. Indossa uno yukata corto, stretto in vita tramite una fascia cremisi, e dal resto del tessuto totalmente nero. Tuttavia, la monotonia del colore è spezzata da innumerevoli fiori di ciliegio disegnati dall'alto al basso. Lo scollo forma una V, non facendo risultare troppo il seno, ma riuscendo ad intravedere le due collane che ha sempre portato con sé: fascia rossa attorno alla gola di Kurako e ciondolo degli Uchiha di Hanabi. I capelli rosei son più lunghi del normale, arrivanti però a metà schiena e non hanno più lo stesso taglio d'un tempo. Il ciuffo è rivolto a sinistra e il taglio è omogeneo, scalato. Rispetto a molti anni prima, dove il trucco era malvisto e mai utilizzato, ora si può notare un filo di nero sugli occhi per far risaltare l'azzurro ed un filo di rosso sulle labbra, in contrapposizione alla pelle nivea. Il coprifronte è sulla sommità del capo, agganciato ad un laccio nero. Sulle spalle, inoltre, v'è l'haori da Hokage con il simbolo del Villaggio e la scritta adeguata al suo ruolo: Judai Hokage. Sul rispettivo fianco sinistro, tramite la fascia dell'abito, porta con sé le sue due più fedeli Katane. Nel corso del tempo, è riuscita a conquistarne delle altre, ma in combattimento utilizza soltanto queste due (quando non intende andar sul pesante). All'interno del polso manco e destrorso, son posti due Fuda aventi sigillati una Zanbato ed una Falce. Alcuni altri Fuda - potenzianti - son nascosti dall'abito ad altezza del petto, utilizzabili qualora ne abbia la necessità. < Siamo proprio sicuri di poter partire adesso? > In pensiero per il villaggio, espira dalle labbra e volge uno sguardo alle guardie che compongono la sua "Elite". Chiaramente, non può muoversi da sola con quanto successo e non le hanno permesso di avanzar un singolo passo in solitaria. Due di loro son in veste Anbu, assicurandosi che non vi sia nessun altro nei dintorni e possa prender il battello senza alcun problema. Non c'è abituata, inutile dirlo.

12:52 Furaya:
 Ha preferito lasciare una copia al Villaggio per sicurezza, dotata di abbastanza riserve di Chakra per poterlo difendere almeno finché non possa tornare dall'isola. Ciò non basta però a tranquillizzarla, dal momento che preferirebbe essere lì di persona. Una delle guardie glielo ricorda e lei non può che muove il capo per annuir una singola volta. Sistema meglio il cappello di paglia con cui coprire il volto, tipico però di tutti i Kage. Si sta pur sempre recando ad un summit che lei stessa ha richiesto sull'isola Chumoku. Deve indossare ciò che più le compete, non dimenticando che potrebbero subire un attacco anche lì. Non è stato niente di troppo pubblicizzato, nonostante tutto. Quindi, spera vivamente che non ci sia nessuna interruzione di sorta e che gli altri Kage abbiano voglia di ascoltarla, in special modo Hotsuma. Non è stato assolutamente carino ciò che ha fatto, dal momento che poteva parlarne con i diretti interessati come intende fare la donna, anziché spaventare le folle. "Possiamo andare, Hokage-sana", uno dei suoi uomini ne attira l'attenzione cosicché possa spingersi sul battello. La lasciano sì passare per prima, chiusa subito dal suo manipolo di guardie per proteggere colei che, al contrario, dovrebbe proteggere tutti loro. Ha provato a dirglielo, ma non hanno voluto sentire verso. Con un lento sospiro, china il capo con un cenno di assenso appena percettibile, avanzando sin sul Ponte. Non intende andar di sotto, è stata categorica su questo e vuol star lì a rimirar il cielo mattutino volgere al pomeriggio. Non ha niente da dire, pertanto tace e aspetta soltanto che la traversata possa giungere al termine. Non vuol certo che finisca presto, non ha fretta alcuna, ma vuol invece godersi il panorama.

13:03 Furaya:
 Sale lungo la passerella con passo lento, schiena diritta e scortata chiaramente da coloro i quali sono la sua stessa scorta. Lancia delle rapide occhiate nei dintorni, così da assicurarsi che non ci sia niente di sbagliato. Conosce bene chi ha posto come sua guardia personale, pertanto non ha alcun timore e si fida ciecamente. Le esperienze passate, però, le hanno insegnato che non è mai un bene fidarsi al cento percento e, anzi, sarebbe conveniente ovviare al problema tenendo sempre gli occhi aperti e i sensi all'erta. Dalla sua, ha comunque abilità strabilianti, senza le quali sicuramente non sarebbe arrivata dove si trova adesso. Avrebbe di gran lunga preferito un po' di compagnia, oltre alle guardie, eppure sembra che debba andarle bene anche così. Fortunatamente, ha portato con sé un libro che potrà leggere con tranquillità durante la stessa traversata. Il timoniere le viene in contro con reverenza, chinando il capo ed il busto in avanti in un chiaro inchino. "Benvenuta, Hokage-sama". Quantomeno non l'ha chiamata con mille titoli onorifici come fa Norita, il suo allievo. Al sol pensiero le affiora sul viso un piccolo sorrisetto. < La ringrazio. > China a sua volta il capo, così da inchinarsi anch'essa e ricambiare il gesto. Quando questi poi la lascia per adempiere ai propri doveri di timoniere, la donna volge uno sguardo nei confronti d'uno dei tizi maggiormente prossimi a lei. < Sapete se Norita Hyuuga ha già raggiunto l'isola Chumoku? > Le vien naturale chiederlo, poiché non è riuscita a mettersi in contatto prima con quest'ultimo. Spera che la questione che le ha presentato in magione non gli stia dando problemi, volendo evitare il più possibile che i problemi dei "grandi" ricadano sui Genin.

14:02 Furaya:
 Invero, non dovrebbe affezionarsi troppo alle persone. Ciò che la vita le ha insegnato è che tutti, prima o poi, sono destinati ad andar via. Specialmente in un'era come questa. Ha perso tanto, ma nonostante questo non smette di credere che nel mondo ci sia ancor qualcosa di buono, in profondità. È ciò che vuole riportare alla luce: il mondo com'era un tempo, affinché non vi siano guerre né scontri. Sa bene che è ambizioso ciò che vuol fare, sa altrettanto bene come non sarà niente affatto facile. Ci sarà sempre qualcuno o qualche organizzazione che non terrà conto delle regole vigenti nel mondo Ninja, normalmente. Un uomo le chiede se ha già pensato a cosa fare una volta lì e lei gratta la nuca con la manca. < Sono giorni che penso al discorso che voglio tenere al summit, ma ogni volta credo che qualche parola possa dar fastidio. > Sistema qualche ciocca rosata dietro l'orecchio corrispondente, lanciando poi un'occhiata alla volta del mare. La nave sta iniziando a muoversi, pertanto rivolte un piccolo sorriso al diretto interessato, sancendo la fine del discorso. Nel frattempo, appunto, la nave parte dal porto che finirà lì ha ospitati, mentre la donna si avvicina al bordo della balaustra per poter osservare l'orizzonte. Non è certo la prima volta che affronta una traversata in mare, essendosi diretta persino a Kiri anni prima per scoprire informazioni relative allo Yoton. È passato così tanto tempo, ma non scorda ciò che ha dovuto passare e ciò per cui gli stessi Yoton hanno dovuto soffrire. Scuote il capo e cerca di pensare soltanto a quel che c'è da fare, ossia preoccuparsi del viaggio e dell'arrivo all'isola. Chi di dovere si è già disposto come deve, ma alcune delle guardie la controllano da lontano, preoccupandosi della sua incolumità com'è altrettanto giusto che sia.

14:12 Furaya:
 Chi di dovere non riesce ad avere le informazioni necessarie per rispondere alla sua domanda, relativa all'arrivo o meno di Norita sull'isola. Lo scoprirà a tempo debito, quindi per ora non par crucciarsene oltre. In effetti, avrebbe dovuto cercare di mettersi in contatto con quest'ultimo prima di partire e non durante la partenza stessa. Avrebbe addirittura potuto lasciarlo fare ad una delle sue copie, ma non ha assolutamente avuto pensiero di farlo. Poggia gli avambracci sulla balaustra, così da poter rimirar il mare. Fa abbassare il cappello oltre la schiena, tenuto saldo da una cordicella che poggia contro il collo, senza però il rischio di farle male o lasciarle dei segni. Socchiudendo un attimo le palpebre, ricerca la sua solita calma e razionalità. Non ha niente da perdere e non è una battaglia quella in cui si sta fiondando, ma è anche vero che potrebbe diventarlo. Coi demoni in libertà e persino il sigillo della Volpe a Nove Code in procinto di rompersi, la situazione potrebbe sfuggire di mano nel minor tempo possibile. A differenza di Hotsuma, però, non vuol che si sappia altro in giro, poiché così facendo si mette in rischio la popolazione e, qualora vi sia qualcuno intenzionato a rompere le uova nel paniere, potrebbe intervenire prima che abbiano potuto prendere delle contromisure. Via via che la nave infrange le onde, dirigendosi spedita verso l'isolotto, si fa concreto il suo discorso che, l'indomani, dovrà rivolgere all'intera Alleanza Ninja. Sa quali parole usare, deve soltanto far capire loro l'importanza di quanto sta accadendo e trovare una soluzione coerente e precisa al problema, prima che sia del tutto irreparabile. Anticipare le mosse, prevenzione. Sta tutto qui.

14:32 Furaya:
 Con un fischio sonoro, si sancisce l'ormai partenza dal Porto del Fuoco. Tutto è pronto, non resta che avanzare e portar la donna - e gli altri uomini - laddove si terrà il summit. Esso non sarà visibile a chiunque, però è stato permesso alla popolazione di arrivarvi per stemperare la pessima aria che ultimamente si tira. Anche questa è strategia. Inspira profondamente e mantiene le palpebre socchiuse. Si lascia beare dal suono delle onde che si infrangono contro lo scafo e, al contempo, dall'aria cristallina e marina che aleggia attorno al mare e alla barca usata per la traversata. La schiena è appena arcuata in avanti, mentre quella sottile brezza le fa smuovere i capelli dietro la schiena. Non li tiene né li sistema, non ha nessun motivo per farlo ed, anzi, li lascia totalmente liberi di ondeggiare. Ancor pensierosa in merito a quel che sarà, non può che proiettare il proprio cerebro ulteriormente a quel che avverrà l'indomani. Al momento, non c'è molto da fare; deve soltanto terminare la navigazione e raggiungere l'isolotto. Per questo, ha altresì tutto il tempo per pensare bene alle parole da usare. Le falangi della dritta si serrano attorno al legno, stringendo con forza. Chiaramente, non causerà in esso alcun danno, poiché fisicamente, per quanto sia tonica, non è certo così forzuta. Mantiene la calma, quella che ha sempre fatto parte di lei e che l'ha abbandonata, spesso e volentieri. Ma non adesso, non ora che ricopre quel ruolo che suo padre voleva a tutti i costi, arrivando ad attuare una guerra mondiale solo per ottenerlo.

01:27 Furaya:
 Per il momento, nessuno la interrompe né si mette tra lei ed i suoi pensieri. Essi non sono un tumulto, però sa bene quando deve fermarli e quando può lasciarli vagare liberi per la sua mente. La nave prosegue nella sua traversata, voltandosi verso la riva che ha lasciato pochi minuti prima. Essa diventa man mano più piccola e distante ed avverte uno strano senso di malinconia. Non è mai stata così lontana da Konoha, se non per andare a Kusa. Spera soltanto che non vi siano intoppi, poiché intende tornare a Konoha il prima possibile. Ora che ha delle responsabilità, maggiori rispetto a quelle d'una semplice kunoichi o di una Consigliera dell'Hokage, non può che pensare a quali sono i suoi oneri. Ciò che ha fatto Ryota non si deve ripetere, ciò che ha compiuto Kuugo deve essere dimenticato. Sarà una reazione drastica, ma ha già in mente come fare per far sì che tutto vada dimenticato. È anche vero che si dice sempre che non bisogna dimenticare, ossia che si ha la necessità di ricordare il passato, così da saperlo affrontare qualora lo si debba riaffrontare. Sono pur sempre esperienze vissute e un volto in meno non toglierà la paura dalla popolazione. Se poi or non riuscisse a tener a bada la massa, potrebbe scoppiare una rivolta e non vuole per nessuna ragione al mondo che Konoha piombi nel caos. Sta andando a Chumoku proprio per questo, per rendersi utile, per farsi sentire, per dire a tutti che lei c'è e farà la differenza. Con un ultimo cenno del capo, volge un saluto proprio al Porto del Fuoco, dal quale si vedono ancora alcune barche ancorate alla banchina.

01:35 Furaya:
 Non v'è molto altro da fare né da dire. Per questo motivo, opta per tornare alla balaustra. La traversata, da quel che ha capito, non è lunga. Ma va fatta. Fortuna vuole che non soffri il mal di mare e che, anzi, le piaccia l'aria della salsedine ed il dondolio della nave causato dalle onde. Si alza un po' di vento in più, il quale fa svolazzare dietro la schiena l'haori da Hokage che indossa sulle spalle. Resta lì giusto qualche altro attimo in più, supponendo che dovrà sedersi da qualche parte prima o poi e non potrà restare in piedi in eterno. < Vado a riposare un po'. > Vocifera alla volta della guardia più vicina, la quale le risponde con un cenno di assenso e la accompagna dabbasso, nel sottocoperta. Si lascia guidare, per poi sistemarsi in una cabina che non sarà più grande del suo ufficio. < Grazie. > Commenta, restando infine da sola. Tra i pensieri ed il discorso che vuol tenere l'indomani, non può che iniziare a prepararsi mentalmente, rilassandosi e trovando il giusto punto di incontro tra ragione e sicurezza. [ END ]

Tra pensieri e parole, Furaya parte alla volta dell'isola Chumoku.