Desiderio di imparare, bisogno di rafforzarsi: help me, sensei.

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15:42 Onosuke:
 Una serie di eventi importanti sono successi in questo periodo. Il risveglio della sua colonia di insetti, l'entrata negli Anbu e il 'fidanzamento' con Tenshi hanno condito bene la notizia dei Bijuu che ora si trovano a piede libero. Per questo Onosuke sa che il suo allenamento deve farsi più intenso e per far si che questo succeda, ha bisogno di un Sensei. Così, dopo averci pensato, ha deciso di chiedere l'aiuto a Kaori Hyuga: membra del consiglio di Konoha e capoclan degli Hyuga. Lui l'ha già incontrata anni prima, ancora quando frequentava l'accademia, perchè proprio la Dainin gli ha fatto da sensei in una lezione. Ancora si ricorda, come fosse il giorno prima, del pancione da cui poi sono usciti, qualche mese dopo, ben due gemelli. In quell'incontro, la Hyuga ha fatto veramente una bella impressione all'Aburame e proprio per questo, oltre alle conosciutissime doti ninja, lui ha deciso di chiedere a lei. Il giorno è arrivato. Ha parlato recentemente con il marito di Kaori, Azrael, e proprio lui lo ha incitato nel continuare a seguire quella strada. Si dirigerebbe quindi verso la casa della Dainin essendo sicurissimo di poterla trovare anche là. Ovviamente, data l'occorrenza, si è vestito meglio del solito. Infatti indosserebbe una maglietta a maniche lunghe di color grigio scuro con il simbolo del clan Aburame che ricopre tutto il fianco sinistro di colore nero, un paio di pantaloni lunghi della tuta che presentano due tasche e che si stringono a livello delle caviglie e un paio di sandali ninja anche questi di colore nero. Sul fianco destro porta il suo porta shuriken e kunai e attorno al bicipite sinistro, partendo da più in alto, indossa il coprifronte con il simbolo della Foglia e il nastro rosso di Tenshi entrambi legati con forza in modo tale che non si cadano. In faccia, a coprire il naso a la bocca, porta la solita mascherina nera. Come sempre è sicuro di se, ma ovviamente non può mancare un po'di ansia. L'emozione è tanta. Spera vivamente di non disturbare. Dopo un po' arriva finalmente davanti alla grande casa. Questa presenta un giardino e un piccolo marciapiede che porta al portone di ingresso. Si avvierebbe raggiungendolo e, dopo un bel respiro profondo, busserebbe. [eq: 3xkunai + 4xshuriken]

15:58 Kaori:
 Quel giorno Kaori ha potuto trascorrerlo in casa. Salutato Azrael al mattino per vederlo andare in Magione per conto di entrambi, si è ritrovata a tenere d'occhio i figli più piccoli giocando con loro, nutrendoli ed infine lavandoli. Il pranzo è stato tranquillo grazie anche alla presenza del giovane Ken ritrovatosi a casa giusto in tempo per unirsi a quell'allegro e rumoroso pasto. Il piccolo Seto ha passato gran parte del tempo a chiedere al fratello maggiore di raccontargli storie da ninja mentre la piccola Shiori ha tenuto stretto il suo peluche preferito con una mano e mangiato pigramente con l'altra. Conoscendola Kaori sapeva che la piccola non aspettava altro che il momento del suo riposino quotidiano e, al contempo, sapeva anche che Seto -invece, avrebbe fatto storie come al solito per cercare di strappare alla madre ancora qualche altra ora di gioco e divertimenti. Alla fine la Hyuga ha deciso di unire l'utile al dilettevole e, subito dopo mangiato, ha preso i due gemellini e li ha portati nel grande bagno patronale dove la vasca attendeva -mezza piena- d'esser utilizzata. Spogliati i piccolini li ha messi nell'acqua piena di bollicine così da permettere loro di giocare ancora un po' e, al tempo stesso, di lavarli con cura e dolcezza, assicurandosi di non tralasciare alcun angolo del loro corpo. Ha lavato loro i capelli, le spalle, la schiena, ha tagliato le unghiette di mani e piedi e li ha asciugati con cura avvolgendoli in due grandi asciugamani morbidi e puliti. Solo a quel punto, una volta rivestiti, li ha portati nella loro stanzetta per sistemarli nella loro culla. Seto ha fatto molte storie ma, rilassatosi grazie al bagno caldo e stanco dopo una mattinata di giochi, alla fine ha ceduto anche lui al sonno, rannicchiandosi vicino vicino al corpo già assopito della sorella. Kaori ha baciato loro le tempie e dunque ha richiuso la porta salutando il giovane Ken incrociato nel corridoio. Il ragazzino, ormai adolescente, è uscito con degli amici lasciando dunque la donna da sola e con i vestiti praticamente zuppi d'acqua: fare il bagno a due bambini di tre anni contemporaneamente non era cosa semplice. Così, ormai libera, si è recata nella sua stanza dove, liberatasi del pigiama, ha infilato della biancheria pulita ed una delle camicie bianche del marito arrotolando sui gomiti le maniche troppo lunghe e larghe. I bordi inferiori dell'indumento le arrivano quasi alle ginocchia portandola ad essere totalmente coperta e ad apparire persino più minuta del solito. I lunghi capelli viola son tenuti legati in una morbida treccia fatta scivolare lungo la spalla sinistra mentre i piedi si mostrano scalzi sul parquet lucido della camera da letto. Messi a lavare gli abiti appena smessi, la donna scende al piano inferiore per sparecchiare la tavola quando, d'un tratto, ode qualcuno bussare alla porta. A labbra schiuse rivolge all'ingresso lo sguardo ritrovandosi a gettare lo straccio che stava usando per pulire il tavolo sulla spalla destra e ad avvicinarsi con passo felpato. Aperta la porta si ritrova ad incrociare lo sguardo con quello che, in qualche secondo, riconosce come un vecchio deshi incontrato anni prima all'Accademia. Non ricorda il nome, per via del tempo, ma quella mascherina è pressoché indimenticabile. < Uh-sì? > La sua voce è pacata, bassa, con una chiara nota interrogativa a rendere palesi tutte le domande che vanno affollando la sua mente in questo istante. Permane sulla soglia di casa, paziente, fissando Onosuke con sguardo serafico e tenendo la porta in parte chiusa, una gamba lievemente flessa così da avere il ginocchio puntato in avanti e la punta delle dita del relativo piede a fare da unico sostegno sul pavimento lucido dell'ingresso. [Chakra: on]

16:22 Onosuke:
 Aspetta poco fuori dalla porta, ma così non sembra. Il tempo pare non andare più avanti. Quello stato di sicurezza che prima riempiva quasi totalmente il corpo del ninja ora lascia un po' di posto all'emozione. Il cuore batte forte, impaziente di parlare con la Hyuga. La porta finalmente si apre. Dalla fessura può intravedere una parte del volto dell Hyuga con gli occhi caratteristici di questo clan. I lineamenti sono inconfondibili: è lei. La porta, con un movimento unico, viene aperta completamente. Kaori si presenta vestita, o quasi, da casa. Porta solo una camicia, che dalle dimensioni probabilmente è del marito, e sopra la spalla destra uno straccio. I capelli sono legati a formare una treccia. Con voce pacata si rivolge al ragazzo il quale, tenendo lo stesso tono, risponderebbe alla domanda. "Buongiorno. Io sono Onosuke Aburame. Ci siamo visti un po' di anni fa all'accademia. La disturbo? Sono venuto qua per parlare con lei di una questione per me importante. Se mi dice posso passare un'altra volta." direbbe mettendosi poi la mano destra tra i capelli facendo un piccolo sorriso nascosto dalla mascherina notabile dalla Dainin dal cambio di espressione degli occhi. Cosa succederà ora? Lo inviterà ad entrare? Questo non lo può sapere. Aspetta una risposta dalla Hyuga sempre impaziente. Questo comportamento non è da lui. Di solito riesce a rimanere calmo. Ma in questa occasione non è così. [eq: 3xkunai + 4xshuriken]

16:38 Kaori:
 Lo squadra per pochi istanti, la donna, prima di notare sul bicipite del giovane il coprifronte far gran sfoggio di sé. A quanto pare ci aveva visto giusto, al tempo, quando aveva pensato che quel bizzarro ragazzino mascherato avesse del potenziale. La cosa le fa sempre piacere. Abbozza un lieve sorriso andando ad incurvare verso l'alto gli angoli delle labbra e, dopo aver sentito le parole del giovane, si ritrova ad umettarsi le labbra e scuotere appena il capo. < Oh no. Nessun problema. > chiosa con voce melodiosa andando a farsi da parte così da concedere all'altro di passare, la man destra ad indicargli elegante di farsi avanti. < Prego, accomodati pure Onosuke. > lo invita ad entrare andando a chiudere la porta alle sue spalle solo una volta che il giovane avesse varcato la soglia. Questi, entrando, si sarebbe trovato davanti ad un breve corridoio che conduce, tramite un passaggio ad arco, ad un grande soggiorno luminoso unito per via diretta ad una cucina altrettanto ariosa. Nessuna parete, nessuna porta a dividere le due stanze, rendendo quindi la zona una unica grande area giorno caratterizzata da pareti bianche e grandi vetrate. Tende scure sono tenute legate così da permettere alla luce di inondare la stanza, rifrangendosi sul mobilio chiaro. Giocattoli di vario tipo e genere sono sparsi per il pavimento vicino al divano, il tappeto è ricoperto qui e lì di soldatini, peluches e qualche enorme pezzo di puzzle. Sulla tavola invece sono presenti delle ciotole vuote, dei bicchieri e vari tovaglioli accartocciati. Un vago odore di ramen caldo ancora permea la parte della cucina vicino ai fornelli. Poco oltre l'ingresso, inoltre, è visibile una scalinata che, elegante, sale ad un piano superiore dove, probabilmente saranno le camere da letto. Kaori farebbe quindi strada al ragazzo verso la zona giorno indicandogli di accomodarsi sul divano perfettamente pulito e sgombro, fatta eccezione per una vestaglia di raso viola ripiegata sullo schienale. < Prego. Siediti dove preferisci. > La sua voce è pacata, sicura, il passo misurato e sinuoso mentre si muove liberamente per casa propria. Par quasi una persona qualsiasi in quel suo essere così naturale: nessun abito pomposo, niente trucco, i capelli raccolti in una treccia solo leggermente sfatta. Bassina, pelle pallida, par quasi indifesa a guardarla. Eppure la sua fama la precede. Aggira il divano così da raccogliere con le dita affusolate la veste e va silenziosamente ad infilarla allacciandola pacatamente all'altezza della vita sottile. La vestaglia arriva a coprirla fino agli stinchi rendendo dunque la sua figura meno--indecente. < Ho visto che sei stato promosso all'Accademia. > principia la donna voltandosi nuovamente verso Onosuke e soffermandosi per un istante appena sul suo coprifronte come per motivare la propria desunzione. < Congratulazioni. > sorride ora, melliflua, tornando al suo viso con lo sguardo, il tono melodioso d'un usignolo prima di voltarsi verso la tavola e quindi iniziare a sparecchiare senza la minima preoccupazione. < Allora. Cosa posso fare per te? > domanderebbe, con voce appena più alta, raccogliendo le stoviglie nel lavandino e gettando nella pattumiera gli avanzi rimasti sulla tavola, ritrovandosi solo alla fine a fermarsi accanto ad una delle varie sedie lì disposte per cercare lo sguardo dell'Aburame. < Posso offrirti qualcosa? Del té, magari? > [ Chakra: on ]

17:00 Onosuke:
 Il momento del 'ora che succede' finisce presto. Infatti la Hyuga invita Onosuke ad entrare. Lo stile con cui è stata arredata la casa è veramente molto bello. L'arco che fa da passaggio tra l'entrata e il soggiorno fa molta atmosfera e la luce che riempie la stanza è aumentata dal fatto che non ci siano pareti interne e porte a dividere la grande area giorno. Giocattoli un po' ovunque, la tavola ancora occupata da ciò che rimane del pranzo: un'atmosfera del tutto casalinga, che fa spuntare in faccia al ragazzo un sorriso. Tutti gli insegnamenti dei suoi genitori sono stati centrati sulla famiglia e vedere questo lo rende contento. All'invito di sedersi sul divano, il ragazzo si recherebbe verso questo e si sederebbe evitando la vestaglia di colore viola che si trova piegata sullo schienale. Ascolta le parole della Dainin la quale, durante il dialogo, si sta occupando della pulizia della casa. Vedendola fermarsi coglierebbe l'attimo "No no grazie. Sono apposto così." risponderebbe alla domanda per poi continuare "Grazie mille. Sono venuto qua per parlarle di qualcosa inerente a questo, alla mia carriera da ninja. Dopo la notizia che è trapelata alla presentazione del decimo Hokage ho capito che devo allenarmi di più di quanto stessi facendo. Sono passati più di tre anni da quando sono diventato un Genin del villaggio. Ora vorrei muovermi, vorrei diventare più forte di così senza perdere tempo come ho fatto fino ad ora. Quando mi ha fatto la lezione all'accademia, sono rimasto colpito dal suo carattere e la sua fama è conosciuta ovunque. Così ho pensato di chiederle se vuole prendermi come allievo, se vuole diventare la mia Sensei.". Il cuore batte forte. La Hyuga lo sta guardando e lui sta guardando lei proprio negli occhi perlacei. Cosa dirà ora? Forse è stato un po' troppo diretto? Ormai ciò che è stato fatto non si può cancellare. [eq: 3xkunai + 4xshuriken]

17:18 Kaori:
 Educato, composto, probabilmente intimidito, il ragazzo si fa spazio in casa andando a sedersi lì ove la donna lo ha invitato ad accomodarsi. Pacato, silenzioso, attento, sembra quasi un'ombra nel modo in cui s'aggira per la stanza senza particolare enfasi. Kaori lo tiene sotto controllo nonostante non gli rivolga costantemente lo sguardo. Si sofferma a sentire il suono dei suoi passi, ricerca la sua ombra con la coda dell'occhio, lascia che i propri sensi si concentrino su di lui in perenne e continua allerta. Non che lo ritenga in alcun modo una minaccia, certo, ma è incuriosita da come potrebbe o non potrebbe muoversi in un luogo tanto particolare. Sparecchia senza alcuna fretta, ripulisce il tavolo passando una pezza umida sul legno perfettamente livellato e quindi elimina ogni tipo di macchia, briciola o residuo rimasto dal pranzo. Sciacqua la pezza, la ripone a posto, si asciuga le mani sullo straccio che aveva portato con sé nell'aprire la porta. Annuisce piano all'educato rifiuto del ragazzo e quindi si dirige verso il divano per accomodarsi a sua volta. Si siede a poca distanza da lui, vicino al bracciolo, tenendo il busto poggiato contro lo schienale ed accavallando le gambe con un unico movimento fluido, sinuoso. La gamba pende molle sopra la gemella disegnando una linea perfetta che dal ginocchio scende fino alla punta dell'alluce. Il collo del piede rimane ben disteso creando una sorta di elegante continuità nella posizione della leva inferiore. Il tessuto morbido e lucido della vestaglia si sporge appena oltre il ginocchio, scivolando leggero sulla cute nivea. Padrona continua ad osservare la figura dell'Aburame in tutto questo, tenendo il braccio manco poggiato sul bracciolo del divano ed il destro ad abbandonarsi sul grembo in una posa estremamente rilassata. Serafica indugia sul volto altrui con le iridi color perla ed inclina leggera il capo verso la spalla sinistra quando quelle ultime parole trovano voce. Si riserva qualche istante di tempo per meglio studiare la decisione nello sguardo altrui, per soppesare quella richiesta esaminandola con attenzione. < Ti fa onore. > esordisce quindi, dopo un lungo attimo di silenzio, tenendo il tono basso, cadenzato, quasi incalzante. < Volerti impegnare ancora di più in vista di un pericolo concreto e reale alle porte delle nostre case. > chiarisce poco dopo prendendo una nuova pausa. < Ma come mai hai scelto proprio me? > domanda raddrizzando ora il capo ed assottigliando di poco lo sguardo, quasi a voler vedere meglio qualcosa nello sguardo buio del genin. < Non credo che il mio carattere sia quello che ti abbia fatto pensare di volermi come insegnante. > Abbozza una risata appena accennata, un soffio quasi che spezza le sue parole per un secondo. < Pensi che io possa aiutarti a diventare il tipo di ninja che vuoi essere? > chiede, tornando ora seria, senza minimamente scomporsi durante quel calmo chiosare. < Ed in tal caso: di che tipo di ninja stiamo parlando? > Tace, in ultimo, sbattendo lenta le ciglia. Lascia che sia ora Onosuke a parlare pronta ad ascoltare e misurare ogni sua parola, a cercare di comprendere cosa lo spinga a cercarla e che tipo di lavoro potrebbe -eventualmente- portare avanti con lui. [ Chakra: on ]

16:16 Onosuke:
 Si trova seduto sul divano di questa bellissima casa. La Hyuga è seduta di fianco a lui. Finalmente è riuscito a chiederle di diventare il suo allievo e la risposta della donna non è venuta a mancare. Come si aspettava, la risposta non è stata un semplice 'Sì' o un semplice 'No'. La Dainin vuole approfondire le motivazioni di questa scelta. Le sua gambe sono a novanta gradi, in una posizione molto composta, e il busto non è appoggiato allo schienale, ma si trova in posizione eretta un po' ruotato verso Kaori. Le braccia, come quelle della ninja, sono rilassate ma le mani sono appoggiate nel solco provocato dall'unione delle due coscie e le dita vanno a incrociarsi tra di loro come nel segno di preghiera. Gli occhi sono concentrati e fissi a guardare quelli perlati della Hyuga. Il tono di voce è deciso. Si tratta di un argomento delicato "Ho scelto lei perchè mi ha dato una prima impressione. Mi è sembrata da subito una persona gentile e questo è stato confermato da suo marito. L'aspetto umano, a mio parere, deve essere sempre considerato. In più, come dimostra la sua fama, è una kunichi formidabile, maestra del ninjutsu. Io vorrei diventare un esperto dei ninjutsu e tutto il mondo, appunto, sa che lei se la cava abbastanza bene." dice con un tono un po' più scherzoso facendo spuntare un sorriso e rompendo un attimo quella sua postura composta andandosi a portare la mano destra tra i capelli arruffandoseli un attimo. Il tono ritorna quello serio di qualche istante prima "Comunque si. Penso che lei possa veramente aiutarmi a diventare un ninja di alto livello e io voglio diventarlo in modo tale da non dover scappare davanti al pericolo, di poter lottare per il mio Villaggio, proprio come fa lei. Lei ha combattuto contro nemici fortissimi sapendo che aveva una famiglia, dei bambini da proteggere. Voglio diventare così.". LA foga ha cominciato a prendere il sopravvento, così decide di fermarsi un attimo. Dopo una piccolissima pausa per riprendere fiato finirebbe "Anche io ho delle persone da proteggere. Mi permetta di poterlo fare al meglio. Con i suoi insegnamenti sono sicuro di riuscirci". [eq: 3xkunai + 4xshuriken]

16:36 Kaori:
 La posa del ragazzo porta Kaori a supporre un certo grado di tensione ed agitazione. La schiena rigidamente dritta, la testa alta, le mani poggiate sulle cosce ed unite tra loro. Non dubita che per un genin debba essere qualcosa di estremamente importante ritrovarsi a chiedere guida e consiglio ad una figura di grado tanto alto come quello ricoperto dalla stessa Dainin. Da deshi, dopotutto, anche lei aveva avuto modo di far la conoscenza di un ninja esponenzialmente più potente di qualunque altro avesse mai incontrato ed aveva provato lo stesso brivido, la stessa agitazione nello stargli accanto. Ancora oggi la sua presenza è capace di farla rabbrividire ma, sicuramente, in maniera assai diversa da quella sperimentata alla vigilia del proprio diploma. Il pensiero la porta ad incurvare leggermente gli angoli delle labbra in un sorriso nostalgico che dura appena una manciata di secondi prima di tornare ad una espressione calma e posata, lo sguardo a posarsi ancora, serafico, sulla figura dell'Aburame. < Oh. Ti ringrazio. > Il capo va leggermente a chinarsi in un cenno di riconoscenza prima di tornar ben dritto sul collo, le rosee distese in un sorriso grato nell'udire i complimenti espressi dal giovane al suo indirizzo. < Bene. Questo è un buon punto di partenza: non avrei avuto molto da insegnare ad un futuro houjutser. > Una flebile risata sfugge fra i denti candidi cercando di smorzare la tensione del ragazzo con quel suo colloquiare disinvolto e sereno, la voce leggera come una carezza appena accennata. < E dimmi. Il tuo chakra a quale elemento è affine? > domanda incuriosita dal responso altrui, il viso a ruotare appena di pochi gradi in un movimento involontario e spontaneo, prima di lasciar modo all'altro di continuare con un po' meno imbarazzo di prima. Ascolta le sue parole e trova in queste il desiderio profondo di mettersi alla prova, di fare tutto il possibile per mettersi a difesa di ciò che è giusto e sacro a questo mondo. Rivede nel suo sguardo un po' di quella determinazione che, un tempo, aveva pervaso ed animato anche lei e se ne sente come intimamente toccata. Inspirando a fondo si prende un attimo di tempo per riflettere, per soppesare la richiesta del ragazzo, andando a voltare ora il capo verso la finestra alle spalle dello stesso, il sole a rilucere ancora brillante attraverso i vetri presenti. < Prima di darti la mia risposta è giusto che ti metta bene in chiaro cosa comporterebbe avermi come insegnante. > riprende, alla fine, tornando a riporre su di lui il proprio sguardo, la sua più completa attenzione. < Sono una persona puntigliosa e piuttosto rigida nel dare dei compiti per quanto possa non sembrare. Sono comprensiva ma non indulgente. Pretendo il massimo da chiunque decida di mettersi al mio servizio e questo vuol dire che non accetto esercizi svolti a metà o le perdite di tempo. I miei incarichi hanno la precedenza su tutto ad eccezione di quanto ti viene richiesto dall'Hokage o da emergenze di natura personale che riguardino vita o morte. > Il tono è ancora pacato, basso, ma lo sguardo par quasi farsi penetrante nel modo in cui fissa immobile le iridi buie del genin. < Ricordo da quella lezione che ti feci in Accademia che sembri naturalmente portato verso le arti magiche, ma questo da solo non basta. Voglio che con me tu alleni la mente, che tu impari a gestire ogni situazione ricorrendo al minor spreco possibile di forze e tempo. Non è una cosa semplice, ne sono consapevole. Ma questo è quello che richiedo in cambio della mia totale dedizione alla tua istruzione. > si ferma a questo punto la donna andando a prender un breve respiro prima di schiuder nuovamente le rosee e quindi aggiungere: < Rifletti bene su queste condizioni. E non aver paura di ritenerle troppo--stringenti. Sei libero di non accettare se improvvisamente dovessi ritenermi eccessivamente dispotica. >. [ Chakra: on ]

17:00 Onosuke:
 Ascolta molto attentamente. Gli occhi gialli guardano fissi gli occhi della Hyuga. Tutto ciò che sente lo aveva già preventivato. Ad ogni pausa, fa un lieve cenno con la testa per far intendere che la sta seguendo e che non si è perso. Un sorriso gli spunta quando dalla bocca della Hyuga fuoriesce la risatina. Sentendo la parola 'Houjutser', però, gli viene in mente una cosa che stava tralasciando "In più mi sto allenando per imparare ad utilizzare qualche arma bianca nel caso, durante uno scontro, dovessi finire il chakra a mia disposizione.". "Il mio chakra è affine al Doton. Conosco già qualche tecnica e ho già risvegliato la mia innata. Anche con gli insetti ho già imparato a fare qualcosa." risponderebbe alla domanda che gli è stata posta. Il discorso continua. Come condizioni non le trova stringenti. Pensa sia normale che un ninja del calibro di Kaori voglia così tanta dedizione al lavoro e il massimo rispetto verso gli ordini che che da. Questo perchè il suo insegnamento ovviamente è di più alto livello rispetto a quello che potrebbe dare un qualsiasi altro ninja. Tornerebbe poi al discorso principale "Ho riflettuto comunque. Avevo già riflettuto prima di recarmi a casa sua e sono arrivato qua deciso e consapevole di ciò che voglio. Ciò che desidero non è cambiato da quello che le ho detto prima. Bisogna fare sacrifici per arrivare ai risultati che ci si impone di raggiungere, soprattutto se questi non sono semplici come quelli che mi sono prefissato io.". Il tono segue a ruota quello della Dainin. La posa è sempre quella. Sembra sia bloccato da quanto è composto. Non vede l'ora di sentire la risposta della Hyuga, positiva o negativa che sia, per sapere come potrà essere la sua vita futura. [eq: 3xkunai + 4xshuriken]

17:19 Kaori:
 Annuisce con fare serio, compiaciuto Kaori quando Onosuke va facendo quella specifica in merito al suo allenamento con le armi bianche. Lei stessa, dopotutto, in quel tempo si è concessa un minimo di pratica con queste di modo tale da avere un piano di riserva nel malaugurato caso non dovesse poter disporre del proprio chakra. Azrael l'ha aiutata molto in quel senso considerata la sua esperienza nell'arte in esame. < Mi sembra un'ottima idea, Onosuke. Anzi, è un bene che tu stia cercando di allenarti in questo campo fin da ora. Io stessa, da genin, non mi sono allenata realmente in nulla che non fossero le arti magiche. > rivela Kaori con un sorriso nostalgico a delinearsi sulle labbra sottili, il corpo rilassato contro lo schienale del divano, il piede che pende sopra il ginocchio dell'altra gamba a venir appena scosso in un movimento pigro e flemmatico. < Ero spaventosamente abile per il mio grado, i miei ninjutsu erano... devastanti. Ma non ero capace di tirare buoni pugni o di effettuare buone prese di corpo a corpo, né sapevo impugnare un kunai correttamente, figuriamoci usarlo per difendermi. > La risata esce leggiadra dalle sue labbra, il tono è allegro mentre parla tranquilla di quelle che un tempo erano state le sue mancanze. < Ammetto che non era stata una idea geniale allenarmi in quel modo. Ma me la sono cavata, alla fine. > riprende poco dopo tornando più seria, umettandosi le labbra secche con un rapido cenno della lingua. < Il doton, ottimo. E' un'alterazione elementale con cui ho confidenza, sicuramente un buon inizio. > .. < Per quanto riguarda la tua innata... non sono una esperta sul suo utilizzo. Non ho avuto modo di combattere con degli Aburame da vicino in tutti questi anni, so solo quello che sanno tutti. > Si stringe nelle spalle quasi con fare di scuse. < Questo vorrà dire che dovrai impegnarti il doppio anche con i tuoi allenamenti al Dojo Aburame. Dovrai conoscere la tua innata e tutti i suoi possibili utilizzi bene abbastanza da poter sfruttare quel potere senza che ti dica io come fare. I miei suggerimenti potrebbero essere solo vaghi e generici dato che non conosco a fondo il vostro tipo di capacità. > chiosa lei con fare calmo, tranquillo, respirando piano. A quel punto illustra al ragazzo tutto quello che sente di dovergli dire in merito alla possibilità di averla davvero come maestra. Gli mette davanti le sue scelte dandogli piena libertà di decidere cosa fare del suo futuro e, soprattutto, a chi affidarlo. Il ragazzo non ci pensa poi a lungo prima di dare la sua risposta e andare a rinnovare, una volta ancora, il suo desiderio di avere la donna come insegnante. Kaori va quindi a sorridergli apertamente e, sciogliendo l'intreccio delle leve inferiori, si alza in piedi rivolgendo verso la figura altrui il proprio corpo. < Molto bene, allora. > chiosa delicata allungando verso lui la mandritta. < Abbiamo raggiunto un accordo. > Ironizza quasi fosse un incontro d'affari. < Non vedo l'ora di vedere cosa posso riuscire a fare di te. > E se la frase può apparire quasi minacciosa, il tono è gentile e rassicurante in quel dire. [ Chakra: on ]

17:40 Onosuke:
 Ascolta le avventure che la Hyuga gli racconta di quando, come lui ora, era una Genin. Immaginarsi la ninja che ora si trova davanti che non è in grado di usare un kunai gli risulta molto difficile e cade anche lui in una risata tranquilla. I discorsi successivi risultano più seri, seguono l'impronta di quelli che stavano affrontando prima di soffermarsi nelle storie di una giovane Kaori. "Si. Immaginavo non conoscesse approfonditamente gli Aburame. Fortunatamente ci sono dei buoni ninja nel mio clan che sanno usare egregiamente le loro colonie. Riguardo il Doton, pensavo di allargare in un futuro prossimo i tipi di elementi utilizzabili. Ma se ne parlerà più avanti. Prima voglio imparare bene come manipolare questo tipo di alterazione.". Segue un attimo di silenzio. Evidentemente la Dainin sta pensando a cosa fare con lui. Se accettare il compito oppure no. La risposta arriva. Il volto di Onosuke si rallegra a vista d'occhio. Tutto il suo corpo si rilassa. La schiena ora presenta una piccola gobba. Le gambe, che prima erano perpendicolari a terra in tutte le angolazioni, ora si aprono, lasciando cadere le braccia che prima erano appoggiate sopra di loro. Vede la Hyuga alzarsi e porgergli la mano. Così, mettendo forza nelle gambe già piegate, si alzerebbe e andrebbe a stringere la mano "Assolutamente, Kaori sensei". Quel 'sensei' esce fiero dalla bocca del ragazzo il quale, senza nemmeno accorgersene, sta sorridendo alla donna. "Io non vedo l'ora di imparare cose nuove. La ringrazio veramente. Non se ne pentirà.". Da quando è arrivato è passato un po'. Decide allora di andare via e tornare a casa. La Hyuga è stata già troppo gentile. Lascerebbe la presa della mano se gli fosse concesso "Io ora andrei a casa. I miei genitori mi stanno aspettando." le direbbe. Si avvierebbe verso l'uscita, aprirebbe la porta e, subito dopo essere uscito, direbbe "Buona serata Kaori sensei. Ci vediamo. Grazie mille ancora." chiudendo la porta alle sue spalle. [eq: 3xkunai + 4xshuriken] [END]

17:53 Kaori:
 La conversazione prosegue serena ed anche Onosuke si lascia andare ad una breve risata quando Kaori condivide con lui quel particolare circa la sua carriera ninja. Non propriamente un aneddoto, più un dettaglio che adesso le par quasi avere la forma di un rischiosissimo azzardo. Con la consapevolezza e l'esperienza di adesso, forse non avrebbe impiegato tutte le sue energie in quell'unica direzione al tempo, cercando di equilibrare una buona capacità magica ad una decente capacità fisica, per lo più nel campo delle armi. Esattamente come sta facendo Onosuke adesso. < Non ne dubito. Gli Aburame sono un clan che molti sottovalutano perché non sono particolarmente--spettacolari nelle loro manifestazioni di potenza, ma a modo loro sono estremamente pericolosi ed infidi. E' sempre bene stare attenti ad un appartenente del vostro clan. > chiosa la donna con fare rilassato, sereno, proseguendo poco dopo con un rapido schiocco della lingua contro il palato. < Mi sembra un buon piano. Ti posso dire fin da ora che il doton è un elemento prevalentemente difensivo. Può trovare anche utilizzi offensivi ma se in futuro vuoi provare a controllare anche altri elementi, sappi che questi hanno capacità offensive assai migliori rispetto al tuo elemento attuale. > Un piccolo consiglio di cui spera Onosuke farà tesoro. Non appena va comunicandogli la sua decisione circa il prenderlo come allievo, il ragazzo va a rilassarsi visibilmente. La schiena si scioglie, gli arti si fanno più molli e persino l'espressione del suo viso appare più naturale e meno tirata. La donna sorride cordiale a quella immagine andando a stringere con grazia la mano dell'allievo, annuendo piano col capo. < Grazie a te. > replica lenta, melliflua, ritrovandosi poi a far ricadere la mano lungo il fianco ed annuire al congedo dell'altro. Lo accompagna elegante fino alla porta d'ingresso che andrebbe ad aprire con un gesto sicuro ed attento, rivolgendosi alla fine al ragazzo per salutarlo a sua volta. < Buona serata a te, Onosuke. A presto. > e solo una volta vistolo abbandonare il giardino dell'abitazione, la donna va a richiudere la porta tirando un leggero sospiro, pronta a dedicarsi alla cura della casa prima del rientro di suo marito. [ END ]

Onosuke si dirige a casa di Kaori per chiedere a quest'ultima di fargli da sensei.
I due conversano per un po' su ciò che ha spinto il ragazzo a maturare tale decisione e sui punti di forza dello stesso prima di accettarsi a vicenda come Maestra ed Allievo e salutarsi alla fine con una stretta di mano.