E’ una splendida giornata! Il sole risplende alto nel cielo e rallegra l’intero villaggio di Kusa, insomma una perfetta giornatina estiva… manca solo il mare. Ad ogni modo gli abitanti girano per le strade, famigliole allegre si godono le vacanze o qualche giorno di riposo, ma c’è qualcuno, tra i kusani, che non è tanto felice. Si tratta di una signorina, guai a chiamarla signora, che dimostra si e no una trentina d’anni ed indossa un camice bianco… ebbene si, lei non si può godere la solare giornata perché è impegnata in un lavoro che ritiene alquanto noioso: tenere le riunioni per selezionare il nuovo personale. Quindi questa è la situazione per il nostro amichevole marionettista di quartiere, che in qualche modo tramite annunci vari per il villaggio, è venuto a sapere che l’ospedale è alla ricerca di nuovo e volenteroso personale e proprio quest’oggi si terranno i primi colloqui! Meglio affrettarsi a raggiungere la sala d’attesa gremita di persone; i posti sono pochi e ambiti, ed uno ad uno si viene chiamati per sostenere un colloquio atto a comprendere se gli aspiranti tirocinanti hanno tutte le carte in regola per essere assunti. Come se la caverà il giovane Genin? [Ambient per entrata negli O.M.M per Markus][No tempo]
La donna solleva lo sguardo verso il ragazzo non appena egli si avvicina e proferisce parola. A lungo quegli occhi viola lo fissano indagando la figura del marionettista che, diciamocelo, non passa inosservata! I capelli azzurri della donna in camice bianco sono raccolti in una morbida treccia e le labbra carnose si rivestono di un rossetto azzurrino, niente di pacchiano, giusto per darsi un tocco personale. <Uh?> sembra sovrappensiero, forse stava guardando fuori dalla finestra o forse pensava alle sue vacanze inesistenti, ad ogni modo sembra riprendersi e afferra con la mano destra una penna con la quale va a scrivere il nome del ragazzino in una lista. <Bene… Markus Chikamatsu.> pronuncia con tono annoiato, come se tutto le costasse fatica. <Siediti pure, a breve verrai chiamato per sostenere un colloquio con me dentro quella stanza.> e la indica, una porta chiusa alla sua sinistra. Eh si, si stava solo godendo un attimo di pausa, e morire che faccia un sorriso. Dunque attenderebbe che il ragazzino vada a sedersi, seguendolo con lo sguardo ed attenderebbe giusto il tempo che servirebbe all’altro per sistemarsi meglio sulla seggiola per poi alzarsi, fare qualche passo verso la stanza indicata poco prima e fermarsi. Rimugina su qualcosa, si gira, osserva il nostro marionettista e quindi gli farebbe un cenno con la testa. <Su, vieni.> o lo ha preso in simpatia, oppure ha preso a cuore la sua forma fisica e gli vuole far fare esercizio di seduta ed alzata dalla sedia. Ovviamente non è la sola che tiene questi colloqui, ci sono altri medici e altre stanze adibite a questo, il povero Markus si è solo beccato la scansafatiche. Attenderebbe che egli la segua e lo porterebbe all’interno della stanza premurandosi di chiudere la porta alle sue spalle non appena il ragazzino sia entrato al suo interno… beh, sempre che l’abbia seguita ovviamente. <Il tuo nome me lo hai già detto. Inizia allora a dirmi quanti anni hai, il tuo grado…> indica con uno sguardo il coprifronte del ragazzino. <E qualcosa su di te.> lei intanto si siederebbe dietro a una scrivania, comodamente… ovviamente c’è anche una sedia per lui di fronte al tavolo. [Ambient per entrata negli O.M.M per Markus][No tempo]
Accavalla le gambe ed attende che il ragazzino inizi a parlare. L’arredamento della stanza è molto semplice, come qualsiasi studio medico che si rispetti: una scrivania, un lettino posto dall’altra parte della stanza, un armadietto con vari medicinali e bendaggi, un cestino per i rifiuti a portata di mano e un lavandino per lavarsi accuratamente le mani prima di qualsiasi visita. Inoltre c’è anche una grande vetrata che permette al sole di filtrare e far rodere ancora di più la dottoressa. Osserva fuori, sospira, e torna a guardare il marionettista non appena inizia a parlare. Nome, cognome, età, grado ninja e un breve scorcio della sua famiglia. <Mh.> mugugna ma non lo interrompe, presta molta attenzione anche se non si direbbe e si accomoda ancor di più con la schiena contro lo schienale della sedia. <Dunque tua nonna era un ninja medico.> cerca di elaborare tutte quelle informazioni per porre le giuste domande. <Dimmi… cosa ti ha fatto innamorare di preciso di questa arte? Cosa ha fatto scattare in te quel campanello e quella vocina nella tua testa che ti ha detto: voglio diventare ninja medico.> insomma, vuole sentire le sue motivazioni, perché è palese che quello che le ha appena detto non le basti. <Studiare le arti mediche non è una passeggiata, sai?> lo fissa, negli occhi, notando come egli sostenga lo sguardo, e lei è ben decisa a leggere qualsiasi cosa in quegli occhi. <Aiutare il prossimo, sia in missione che qui in ospedale, è un’aspirazione nobile. Pensi di averne le capacità?> un normale colloquio di lavoro per valutare risposte e reazioni. [Ambient per entrata negli O.M.M per Markus][No tempo]
La passione e… un sacco di cose giuste ed ammirevoli che la dottoressa condivide, ma non lo farà certo intendere al ragazzino. Infatti la donna rimane imperturbabile, pone un braccio sinistro sotto al seno e il gomito dell’altro braccio si appoggia ad esso, andando a sorreggersi il mento con la mano. <Ci dovrebbe essere un ninja medico in ogni squadra, è vero. Ma non tutti hanno le capacità per esserlo o la costanza di seguire gli studi… alcuni lasciano alla prima difficoltà, altri non riescono ad arrivare alla fine del percorso.> non distoglie lo sguardo dagli occhi del ragazzo, ne saggia la tempra e le motivazioni. <Non basta la passione certe volte.> sentenzia infine. <Perché a volte anche il più appassionato, messo davanti alla pratica e alla realtà del mondo, potrebbe scoprire di non essere abbastanza forte.> insomma parlare è una cosa, trovarsi nella determinata situazione è un’altra. Sospira e guarda fuori dalla finestra rimuginando sulle prossime domande e solo dopo un lungo silenzio torna ad osservare il marionettista. <Se tu avessi le capacità per affrontare gli studi e padroneggiare le tecniche… come sfrutteresti queste tue abilità? Per fare del bene a chiunque ne abbia bisogno?> assottiglia lo sguardo. <Anche se fino a un secondo prima era un tuo nemico magari?> domanda insidiosa, dalle mille risposte… tace ed attende. [Ambient per entrata negli O.M.M per Markus][No tempo]
Metterlo alla prova… è proprio questo che serve il periodo da tirocinante, ed egli potrebbe avere tutte le occasioni per dimostrare che le sue non sono solo parole, ma che si possono tradurre anche in fatti. Lo guarda con attenzione soppesando per bene ogni parola che le viene detta, ragionando sul suo modo di fare, di porsi, sul temperamento che quel ragazzino sembra dimostrare. Tranquillo, calmo… senza dubbio caratteristiche utili a tale professione. <Sei giovane, ma vedo in te la voglia di metterti in gioco. Potresti avere le tue occasioni per dimostrarci che le tue non sono solo parole.> persino le sue parole successive vengono ben viste. Utilizzare le proprie conoscenze per fare del bene, aiutare, curare, diminuire il numero di vittime. <Serve molto sangue freddo, impegno e studio.> si alza ora dalla sedia lentamente, camminando fino alla finestra per guardare fuori, incrociando le mani dietro la schiena. <Ci sono stati, in passato, persone che hanno utilizzato le arti mediche per i propri scopi egoistici… e hanno gettato fango sulla figura di noi medici. Noi vogliamo evitare ad ogni costo che si ripeta una cosa simile.> stringe le mani fra loro e lo sguardo si assottiglia divenendo più duro. Ha a cuore la questione. Si volta nuovamente verso il ragazzo. <Devo quindi essere sicura che ogni aspirante medico abbia la giusta mentalità… prima che di avere le giuste abilità. Perché una persona potrebbe anche essere molto abile, ma se non ha la mentalità giusta io mi rifiuterei che ad egli vadano rivelate certe arti.> chiarito questo punto compirebbe qualche passo verso il marionettista e si piegherebbe in avanti quel poco che basta per portare lo sguardo dritto in quello del ragazzino. Seria. <Mi piace il tuo modo di pensare… e noto che hai la giusta determinazione e passione. Dovrai studiare molto, impegnarti, fare turni massacranti.> ritorna eretta rivelando ora un sorriso. <Qualcuno seguirà il tuo percorso, nel frattempo puoi andare… ti faremo sapere.> non è andata male, almeno secondo la signorina. Lei si occupa dei colloqui, poi tutte quelle informazioni emerse dal colloquio, verranno vagliate da chi sta più in alto di lei, ma pare certa che quel giovane Genin potrà avere la sua occasione di fare del bene ed aiutare il prossimo. <Arrivederci.> un piccolo cenno del capo e così congederebbe Markus. [Ambient per entrata negli O.M.M per Markus][No tempo][end]