Fare esperimento o non farli? Questo è il dilemma.

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15:10 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Una nuova giornata di pioggia in quel di Kusa. Il tredicenne, dopo aver finito di pranzare ed aiutare i genitori a sistemare la cucina e lavare i piatti, ha deciso di farsi una passeggiata. Dopo aver salutato i suoi genitori, si è diretto nel terzo cerchio, dove ci sono diversi negozi e locali per passare il tempo. Indossa un paio di pantaloni neri, una camicia a maniche lunghe bianca, delle scarpette da ginnastica ai piedi ed un mantello blu scuro, con il cappuccio sulla testa. Come equipaggiamento ha un portakunai e shuriken, legato al fianco destro; al suo interno vi sono tre shuriken e due kunai. I suoi capelli sono tenuti lunghi, mossi e castani e nonostante il cappuccio, sono già inzuppati d'acqua <che palle!> si lamenta della pioggia incessante, superando una coppia che si è fermata, a un metro di distanza. Cammina, tenendo le mani all'interno delle rispettive tasche dei pantaloni e osserva le diverse vetrine dei negozi, prima di fermarsi in un negozio di giocattoli e marionette. Abbozza un sorriso, vedendo i diversi pupi e i fili e si sofferma su quella vetrina. [Chakra off]x[equipaggiamento come sopra]

15:17 Kouki:
 E’ solo un’altra giornata, l’ennesima, uguale a tutte le altre, a tutte quelle che si stanno susseguendo da un bel po’ di tempo. La mattina si sveglia, prende il treno da Konoha e giunge a Kusa, questo a meno che suo padre Az non possa portarla con la dislocazione ovviamente, ma questa mattina non ha voluto disturbarlo e ha preso il mezzo di trasporto come una perfetta pendolare. La sua giornata si svolge a Kusa perché i suoi doveri sono verso questo villaggio, il copri fronte che indossa è del paese dell’erba, dunque anche se vive e ha la sua famiglia a Konoha, le tocca fare così. Non le pesa, del resto lo ha scelto lei, più che altro avverte una sorta di monotonia che la sta sfiancando. Missioni, ospedale, casa. Così, tutto un ripetersi. Oggi in aggiunta piove, un vero e proprio temporale, che però le risolleva il morale dato che la pioggia l’ha sempre amata. Adora il suono che produce, quel ticchettio veloce e incessante, ancor meglio se intervallato dai tuoni. Vorrebbe anche risparmiarsi l’ombrello per inzupparsi bene, ma dato che si sta dirigendo in ospedale per il proprio turno di lavora, ha scelto saggiamente di tenere un ombrello aperto sopra la sua testa. La sua figura è piccola e delicata, sotto peso e all’apparenza fragile, di un pallore da far invidia solo alla neve appena caduta, in contrasto morbido con quei capelli corvini e lunghi, lisci come la seta, che le avvolgono le spalle e la schiena in un nero abbraccio. La frangia e delle ciocche laterali circondando quei lineamenti fanciulleschi, tredici anni appena e finalmente sta sviluppando quel corpo che sta lasciando il suo essere bambina per entrare ormai nell’adolescenza. Labbra pallide appena colorate di un rosa accennato, occhi gialli come il color dell’oro, profondi e magnetici, indossa un kimono dei suoi, corto e dal colore rosso scarlatto. Un rosso cremisi, come quello del sangue seccato o coagulato, ci sono sfumature più scure e più chiare, mentre del nero e dell’oro adornano il tessuto con motivi floreali. Dorata è anche la fascia che tiene chiuso il kimono in vita, stretta, sulla quale c’è il coprifronte di Kusa, con la placca e simbolo ben in vista. Le maniche morbide e lunghe, così lunghe da coprirle le mani, mentre al di sotto del kimono indossa un paio di pantaloni neri, attillati, ma dal tessuto elasticizzato. Scarpe ninja ai piedi e con sé tutto il necessario per la propria difesa personale: armi ed equipaggiamento, il tutto compreso nel porta kunai e shuriken posto sulla coscia destra e nel porta oggetti tenuto in vita, dietro la schiena. Cammina per le vie del centro fino a soffermarsi in maniera involontaria davanti a una vetrina che mostra in vendita marionette e pupi in un intreccio di fili, involontariamente proprio vicino ad un altro ragazzino come lei, ma non dice nulla, non è solita prendere per prima la parola, non ne avrebbe motivo in una situazione come questa, non ancora almeno. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

15:27 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Lo Deshi di Kusa è assorto nei suoi pensieri, concentrandosi sulle diverse marionette e pupi nella vetrina del negozio in questione. La pioggia continua a scendere e bagnare tutto ciò che incontra nel suo cammino, creando anche delle piccole pozzanghere dove alcuni bambini si ci inzuppano giocando. Non passa molto prima di accorgersi della figura della Yakushi, accanto a lui. Il Sunese la osserva attentamente. Osserva la sua pelle candida come la neve appena caduta, i suoi lunghi e corvini capelli e la frangia con le diverse ciocche laterali. Le labbra pallide appena colorate di un rosa accennato ma si sofferma sugli occhi gialli come l'oro. Fa un piccolo sorriso ma non dice ancora nulla. Il ragazzino continua ad osservare l'abbigliamento: un kimono, scarpe ninja e accessori vari ed eventuali. Si sofferma anche sul coprifronte di Kusa, con la placca e simbolo ben in vista <Ciao> saluta con un tono di voce pacata e tranquilla <Io sono Markus, Deshi dell'Accademia di Kusa> si presenta, facendo anche un piccolo inchino. Educato e gentile, come gli è stato insegnato da parte dei suoi genitori. Abbozza un altro sorriso prima di continuare a parlare <Sei di passeggio anche tu o stai andando in un luogo in particolare?> domanda, con un pizzico di tono curioso, cedendo adesso parola all'altra, ritornando in silenzio. [Chakra off]x[equipaggiamento come sopra]

15:39 Kouki:
 La giovane Yakushi non si accorge del ragazzo ad essere sinceri, dato che la sua presenza lì è solo una mera coincidenza che ha voluto mettere a fianco due ragazzi totalmente sconosciuti tra loro. La ragazzina è ben coperta dai vestiti, certo, e i capelli le coprono parte dell’esile collo, tuttavia ad uno sguardo più attento possono saltare agli occhi quelle brutte e profonde cicatrici che costellano ogni centimetro nudo della sua pelle, ad esclusione del viso. Cicatrici che, non note al ragazzino, proseguono anche sotto al vestiario, ricamando la sua pelle come un inquietante mosaico, ma ormai lei non si nasconde più, esse fanno parte del suo essere come tutto quello che le è successo e sta imparando ad accettarlo. Mirako un lontano ricordo, e lei che cresce, si sviluppa, migliora. Volge lo sguardo verso il ragazzino solo quando sente la sua voce, il suo saluto, un ciao accennato che viene accompagnato da un sorriso e un inchino educato da parte dell’altro, insieme ad una presentazione più o meno completa. Lo lascia parlare fino alla fine osservandolo con una espressione pacata, neutra, nessun sorriso per il momento ma solo i suoi occhi dorati a fissare quelli scuri dell’altro. <Buongiorno.> saluta anche lei dopo un po’, accennando un sorriso e un movimento con la testa che fa ondeggiare i suoi neri capelli. Il tono di voce è un sussurro, un sibilo melodioso pari a quello di una serpe incantatrice che si muove sinuosa verso la preda, ma oggi non è certo a caccia. <Piacere di conoscerti Markus. Io sono Kouki Yakushi, Chunin di Kusa.> dato che l’altro si è presentato a quel modo, anche la giovane Yakushi opta per ricambiare lo stesso tipo di presentazione, nonostante ormai quasi più nessuno tende a riconoscerla per strada come un tempo, caduta nell’oblio e nel dimenticatoio di molti. <In realtà stavo andando in ospedale, lavoro lì. Ma sono molto in anticipo, quindi me la prendo comoda.> conclude rispondendo alla domanda. <Mentre tu stai solo passeggiando se ho capito bene, giusto?> ciò che ha capito da come il ragazzino le ha posto la domanda, niente di più e niente di meno. <Ti interessi di marionette e pupi?> domanda tornando a guardare la vetrina che entrambi stavano osservando sebbene per motivi diversi molto probabilmente, e lì mantiene il suo sguardo nonostante le orecchie siano bene attente a captare ogni parola del ragazzo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

15:50 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Il tredicenne ascolta ogni minima parola pronunciata dalla Chunin. Si prende un minuto, circa, per osservare al meglio la sua figura, osservando le cicatrici brutte e profonde nella pelle scoperta. Alza il sopracciglio sinistro e subito dopo esclama <Sei stata in una missione difficile o sono cicatrici di diversi combattimenti?> purtroppo è fatto così. Vuole sapere tutto e si dice che la curiosità è donna ma lui fa eccezione. Lo sguardo è sempre rivolto alla ragazzina e fa un lungo sospiro, gettando aria dalle narici e dalla bocca. Aria che si trasforma in una piccola nuvoletta di vapore, visto le temperature un po' basse <Piacere mio, Kouki Yakushi, Chunin di Kusa> ripete parola per parola, per non dimenticare. Da uno sguardo in giro, vedendo un signore che mangia del ramen ed una signora che spinge il passeggino, prima di entrare in casa <Non mi piace la pioggia!> ammette sincero <Mi da fastidio> si lamenta, uscendo le mani dalle relative tasche dei pantaloni e li incrocia al petto, come fa un ragazzino della sua età. Poco dopo ritorna ad osservare KOUKI ed esclama <Oh, sei una Kunoichi Medico?> adesso sorride <Mi piacerebbe diventare come te. Nonna era una Kunoichi Medico e mi ha trasmesso l'amore per questo lavoro> fa su e giù con la capoccia <Mi piacciono le marionette e pupi anche se non capisco il motivo> fa spallucce, ritornando ad osservare la vetrina del negozio <Ah, comunque si. Sto solo passeggiando. Oggi non ho lezione in Accademia e ne approfitto per rilassarmi un po'> ridacchia alla fine, ritornando in silenzio. [Chakra off]x[equipaggiamento come sopra]

16:04 Kouki:
 Sorride a quella domanda che le viene posta, una domanda che non la ferisce in alcun modo, non si sofferma per quella mancanza di tatto o per quel suo apparire indiscreto, dopo tutto si capisce che non lo ha fatto mica apposta, probabilmente è di carattere curioso, senza peli sulla lingua. Anche lei è curiosa, anche lei desidera sapere tutto, agogna nell’essere informata su ogni piccola cosa, anche la più sciocca, per questo sorride a quella domanda. Si volta lentamente ad osservarla, indecisa per qualche istante se essere sincera o schivare la domanda, ma alla fine le labbra si dischiudere per lasciar trapelare la pura e semplice realtà dei fatti. <Niente di così onorevole. Non sono ferite per dei combattimenti o chissà quale tipo di missione, sono cicatrici che un uomo mi ha inferto quando ero più piccola di ora.> lo osserva assottigliando appena lo sguardo, desiderosa di captare le sue reazioni. <Conosci le torture e le varie punizioni che si possono infliggere? Queste cicatrici sono nate così.> pura e semplice cattiveria nei suoi confronti, eppure le ora ne parla in maniera molto semplice come se stesse raccontando come è andata la sua giornata, eppure evita i particolari, evita tutta la verità, evita di entrare nel dettaglio e rimane vigile ed attenta alle reazioni del ragazzino. Un silenzio nel quale permane in seguito fino a quando non sente il suo commento sulla pioggia, altre parole che la fanno sorridere quasi dolcemente, quasi. <Io adoro la pioggia. Il suono che produce culla il mio sonno e l’atmosfera che crea la ritengo perfetta.> nonostante non le dispiaccia nemmeno stare al sole, eh, ma diciamo che la sua preferenza va alla pioggia. <Come mai a te da fastidio?> domanda verso di lui, ma tornando ad osservare la vetrina dato che subito dopo le viene data risposta per quanto riguarda le marionette, oltre a quelle affermazioni riguardo all’essere ninja medici. Lo lascia parlare come prima, fino alla fine, prima di dire la sua senza interromperlo, sempre con la sua innaturale calma e flemma che oggi la distingue. <Marionette, nh?> sussurra appena. <Chissà.> e non aggiunge altro in proposito, piuttosto ermetica. <Esatto, sono un ninja medico. Per questa carriera serve non solo sangue freddo, ma anche un ottimo controllo del chakra. Le conoscenze che impari possono servire sia per aiutare le persone… che per ucciderle meglio.> sorride, un sorriso piccolo ed affilato, sua principale ed iniziale ragione che la spinse a percorrere tali studi. <Persino le tecniche sono versatili. Alcune possono salvare vite e allo stesso tempo uccidere.> continua tornando ad osservare il ragazzo per vederne le reazioni. <Se intendi davvero diventare un ninja medico, attento a come darai frutto a tali conoscenze. Ma… ti sconsiglio di diventare come me.> ammette con un candido quanto inquietante sorriso. <Ma dimmi piuttosto… a che punto sei con le tue lezioni? Una volta insegnavo all’accademia.> ora non più, anche se vorrebbe riprendere anche quel ruolo, è pur sempre lavoro in più che arriva a lei. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:24 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Lo sguardo del ragazzino è ancora rivolto alle marionette e ai pupi all'interno del negozio, situato nel Terzo Cerchio del Villaggio dove si è trasferito da qualche mese. Le nuove parole della ragazzina raggiungono le sue orecchie e si gira verso sinistra, per osservarne la figura. Ascolta la sua storia e spalanca gli occhi per poi dire <Oh, mi spiace tanto> ammette con tono sincero <Spero che quel bastardo sia morto!> non ha peli sulla lingua <Nessuno può toccare coloro che non si possono difendere, soprattutto i bambini e bambine> annuisce un paio di volte <Se è ancora vivo e sai il suo nome, puoi andare da chi di dovere e farlo catturare e consegnarlo alla giustizia, anche se io gli pianterei due shuriken sulla fronte ed un kunai in gola e lo vedrei morire dissanguato> ecco che esce fuori il suo lato cattivo e nero. Lato che non mostra molto facilmente ma dopo la storia della ragazzina, al suo fianco, non può farne a meno <Si. Conosco le torture e varie punizioni che si possono affliggere. L'ho letto in un libro, un anno fa> fa una piccola pausa. Il tempo di leccarsi le labbra, con la punta della lingua. Altre piccole goccioline d'acqua scorrono sugli indumenti e sulle parti scoperte dello Deshi ma non se ne cura <Mi bagna gli indumenti e poi non mi fa vedere bene. Se fossimo in missione, non potremo vedere bene il nemico e i suoi attacchi> ammette sincero all'altra. Poi ritorna ad osservare, per pochi secondi, nuovamente la vetrina dicendo <Io provengo da Suna ma con i miei ci siamo trasferiti a Kusa. Forse perché mi fa ricordare il mio Paese di origine? Lo ricordo ben poco> ammette ritornando ad osservare la YAKUSHI. Il tono adesso si fa più rilassato, rispetto a poco fa <Capisco. Mi piacerebbe tanto diventarlo, anche perché sono molto utili per le missioni, oltre a lavorare in Ospedale> fa su e giù con la capoccia <Tu sei specializzata in un ramo specifico?> domanda, sempre con quel pizzico di tono curioso <Oh, immagino. Anche perché si studierà anatomia e quindi si scoprono i punti più deboli degli esseri umani e quindi potrai uccidere più velocemente l'avversario> si lecca nuovamente le labbra <Farò attenzione> abbozza un sorriso continuando con <Oh, sei stata una Sensei? Posso chiedere come mai non insegni più? Troppo lavoro in Ospedale?> domande su domande concludendo con <Oh, ho già svolto le prime tre lezioni ed ho imparato moltissime tecniche. Le ultime due sono il Rilascio Illusorio e la Tecnica della Sostituzione> ecco che ritorna in silenzio. [Chakra off]x[equipaggiamento come sopra]

16:40 Kouki:
 Ascolta le sue prime parole e si lascia andare ad una piccola risata, di gusto, ma non è sguaiata e nemmeno alta, è una risata sommessa ma della quale si capisce che sia nata proprio dalla pancia, sinceramente divertita. <Il mondo non è così semplice, lo capirai.> andare semplicemente a denunciare una persona simile non è possibile, soprattutto se è a un livello come quello dell’uomo e se ha una determinata posizione all’interno dello stesso clan. <Comunque non preoccuparti. Progetto di ucciderlo lentamente, molto. Intendo ridargli tutto con gli interessi.> sogghigna passandosi la lingua sulle labbra in un gesto lento ed accurato, come se si stesse pregustando quel sangue fresco. Una reazione che più o meno si aspettava da parte del ragazzino, che quindi la spinge a tornare a guardare la vetrina, senza impegno, senza interesse. <Hai ragione riguardo la pioggia in missione. Probabilmente a me non da fastidio perché non avrei di quei problemi.> con la sua innata potrebbe percepire gli odori e il calore, sebbene ne risentirebbero, non è poi così male ed è abituata a non affidarsi completamente alla vista. <Oh, Suna. Quindi è ovvio che tu non sia abituato alla pioggia, immagino che lì faccia sempre un caldo torrido.> ha di nuovo la sua attenzione e nuovamente sposta lo sguardo su di lui. <Avevo conosciuto un altro ragazzino di Suna, lui manovrava la sabbia.> solleva appena lo sguardo, pensierosa. <Chissà che fine ha fatto.> non sa se sia morto o meno, ma lo relega a una fase della sua vita che non ama ricordare in quanto è tutto legato ad un certo Oboro che preferisce non rammentare. <Specializzata in un ramo specifico? No, no… sono ancora una Praticante. Un gradino più basso del medico per intenderci, ma non sono più una tirocinante.> afferma cercando di spiegarsi meglio… forse una volta divenuta medico potrà specializzarsi in qualcosa. <Ad ogni modo i ninja medici operano un po’ su tutto, avendo una conoscenza completa, ma nulla vieta a loro di specializzarsi in qualcosa. Tu vorresti farlo? In cosa?> cerca di cogliere più informazioni possibili da quell’aspirante ninja medico, un modo il suo anche di valutarlo. Annuisce infine. <Si, lo sono stata. Ma poi mi sono assentata da Kusa per motivi personali, sono dovuta andare a Oto. Ovviamente avevo lasciato avvisato della mia assenza, ma forse mi sono trattenuta un po’ troppo e mi hanno… uhm… licenziata.> se si può mettere su quei termini, ecco. <Ma conto di riprendere quel ruolo il prima possibile.> afferma secca e senza aggiungere altro in merito. <Rilascio Illusorio… allora sarai quasi alla fine immagino. Come ti sei trovato?> continua a domandare, una sorta di terzo grado però perfettamente bilanciato e mascherato da non farlo sembrare un interrogatorio, ma una semplice chiacchiera. <E anche se ti avranno già fatto questa domanda… come mai hai scelto proprio di essere un ninja?> con la coda dell’occhio lo osserva, per capirlo, comprenderlo, studiarlo e analizzarlo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:57 Sakir:
  [Terzo Cerchio] <So che il mondo non è così semplice ma odio coloro che fanno del male alle persone. Mio padre ha dovuto affrontare una missione di livello S dove ha dovuto eliminare un gruppo di Chuunin che facevano esperimenti, in un Laboratorio vicino Suna. Svolgevano questi esperimenti sugli anziani> rabbrividisce ma nello stesso tempo, stringe le mani a pugni, nervoso. Lo sguardo ritorna sulla ragazzina mentre sente le altre sue parole pronunciate e le risponde con <Fai bene. Devi ucciderlo e togliere di mezzo questo bastardo> senza peli sulla lingua il ragazzetto eh? Continua la sua discussione con <Come mai non avrai problemi, sotto la pioggia, in una missione?> alza il sopracciglio sinistro, cercando di scoprire qualcosa di più della tredicenne al suo fianco <Oh si. Ogni tanto ci vado, visto che ho parenti e lì fa caldo e come hai detto tu, non piove spesso> abbozza un sorriso <Un ragazzino che manovrava la sabbia? Sarà del clan Sabaku> d'altro canto, conosce la storia di Gaara e della sua innata <Non hai nessuna notizia di lui? Forse si è trasferito in qualche altro Paese delle Terre Ninja> scrolla le spalle passando adesso in un altro argomento <Oh, capisco capisco. Ovviamente un Ninja Medico deve saper curare tutte le ferite ma si potrebbe specializzare in un campo. Nonna era abile a curare i veleni> dice con tono soddisfatto <Non so ancora in cosa mi vorrei specializzare ma penso che lo farò> ridacchia divertito <Mi potrei specializzare in Ortopedia oppure in Tossicologia, come nonna> sospira, gettando altra aria dalle narici <Oto? L'ho sentito nominare ma non c'era qualche guerra civile o ricordo male?> assottiglia lo sguardo in sua direzione per poi rispondere alle successive domande della ragazzetta <Oh, diciamo che mi sono mosso troppo velocemente per la tecnica della sostituzione e mi è stato suggerito di non fare dei movimenti complicati> ridacchia divertito <Per il resto bene. Che io sappia, mi manca solo una lezione di combattimento o così mi ha detto un mio compagno di corso> fa una piccola smorfia con le labbra <Tradizione di famiglia. I miei sono stati dei Ninja, prima di andare in pensione. Per un periodo ho aiutato nonno nel suo ristorante ma non fa per me. Voglio crescere e diventare più forte ed essere un Ninja abile e soprattutto un Ninja Medico> chiude in questo modo <Tu come mai hai scelto di seguire questa strada?> [Chakra off]x[equipaggiamento come sopra]

09:57 Kouki:
 Accenna un lieve sorriso che potrebbe ricordare un timido ghigno che si affaccia per verificare come sia la situazione in questo momento: tranquilla, quasi piacevole. Sopportabile. <L’importante è saperlo.> si limita a rispondere tornando ad osservare la vetrina davanti alla quale si è ritrovata casualmente a fare conoscenza con un altro ragazzino. <Fare esperimenti a volte sembra una moda. L’uomo non trova altro hobby che questo, o altro modo per soddisfare la propria curiosità e sete di conoscenza e potere.> un tono piatto, come se non fosse stata colpita dalla tragedia di quei poveri anziani, o si è abituata ormai distaccandosi da tutto quello, oppure non le importa veramente, impossibile dire cosa pensi. Lo sguardo rimane lontano e fisso sul proprio riflesso, la bocca torna ad essere una linea orizzontale, neutra l’espressione. Una maschera di porcellana. Il tono basso e sibilante si fa ancora sentire dopo un attimo di silenzio. <Lo ucciderò. E’ uno dei miei obiettivi, su quello non temere.> incrocia delicatamente le braccia al petto, nessuna emozione viene mostrata per il momento, in una eleganza quasi fredda. Ma alla sua successiva domanda spunta ancora un sorriso. <Perché ho i sensi di un serpente.> sussurra in sua direzione. <Olfatto sviluppato, lingua che rileva il calore.> e si ferma qui, senza spiegare oltre, ovvio quanto siano utili caratteristiche simili in un ambiente ostico, anche sotto la pioggia, limitate per via dell’acqua, ma pur sempre utili, per esperienza. Successivamente rimane in un profondo silenzio ad ascoltare ogni sua parola, ponderando quali memorizzare e quali no, a quali rispondere e quali invece lasciar cadere tra loro. <Non so dove sia finito. Non mi interessa.> delle persone che scompaiono lei ne ha abbastanza, non vuole sprecare nemmeno tempo a pensarci. Raido del resto è ancora una ferita aperta sotto sotto. <Scegli bene il tuo futuro in base a quello in cui sei più portato tu.> unico consiglio che gli da sul discorso ospedale. <Se ti piace la tossicologia, specializzati in quello.> passa oltre, variabile come il vento. <Porta avanti questo tuo desiderio di essere, e vedrai che ci riuscirai. Costanza e tempo.> sospira. <Io?> come mai ha scelto quella strada. Non sono passati poi così tanti anni, eppure le sembra un’eternità da quando era un cumulo di stracci abbandonato in strada. <Non avevo alcuna memoria di chi fossi. Nessun ricordo, niente di niente. Così ho intrapreso questa carriera per conoscere me stessa e ritrovare il mio passato. Inoltre sarei stata più forte e capace di provvedere a me stessa.> un altro sorrisino e si volta verso di lui. <Nessuna ragione nobile come il proteggere il prossimo o il villaggio.> del villaggio a lei importa proprio poco. Torna a guardare la vetrina. <Quale di questi cosi preferisci?> una domanda come le altre riferendosi ai pupi. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

10:15 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Il ragazzino ascolta ogni minima parola pronunciata dall'altra. Si prende qualche minuto di tempo per rispondere con un tono pacato <Certo. L'importante è saperlo e bisogna fare qualcosa per poter cambiare tutto ciò> sospira, gettando aria dalle narici <Dici? Perché i Kage permettono questi esperimenti? Io penso che lo sapranno anche loro. Avranno delle risorse infiltrate> scuote le spalle, in maniera ingenua e bambinesca. Non è così semplice che si pensa. Ritorna ad osservare la vetrina del negozio di marionette e pupi dicendole subito dopo <Prima o poi me ne comprerò una e prenderò o quella o quell'altra> indica due marionette nella vetrina, alla ragazzina, con fare quasi pensieroso <Brava. Devi eliminarlo e fare un po' di piazza pulita> fa un piccolo ghigno per poi continuare con <I sensi di un serpente> ripete massaggiandosi il mento, con fare filosofico <Se non sbaglio, mi hai detto che sei stata ad Oto e lì non c'era Orochimaru? Non aveva un laboratorio?> fermati caro mio che potresti toccare dei tasti dolenti per il medico al tuo fianco e non sai le conseguenze <Non sei mica del suo stesso clan?> domanda facendo un ragionamento con le informazioni che ha ricevuto da parte sua. Ecco che si ricambia argomento <Oh, certo. Non ci possiamo interessare di tutte le persone che incontriamo, a meno che non siano compagni di squadra o di lavoro> abbozza un sorriso <Mi piacerebbe molto specializzarmi in tossicologia ma come hai detto tu, devo capire se sono portato per quell'argomento. Può essere che mi appassiono ad altro, nel frattempo e non divento un Medico> mai mettere paletti in futuro e mai programmarlo, visto che cambia di giorno in giorno. Ascolta, con fare attento, le ultime parole della Yakushi rispondendole con <Oh, capisco capisco e sono delle valide motivazioni. Ho conosciuto un ragazzino che ha scelto questa carriera solo per i soldi> scrolla le spalle ritornando poi a dire <Come ti avevo accennato, mi piacerebbe fra quei due modelli> li indica nuovamente con un cenno della mano destra. Uno dei due ha la forma di un ninja con un kunai nelle mani e vestito come uno shinobi mentre l'altro ha la forma di una ballerina di danza classica <Sono entrambe belle ed entrambi simboleggiano qualcosa della mia vita. Il primo pupo> lo shinobi <quello che voglio diventare mentre il secondo> la ballerina <la mia nonna materna che ha avuto la passione per la danza fin da bambina, prima di diventare una Kunoichi> ecco che ritorna in silenzio. [tag come prima]

10:30 Kouki:
 Fare qualcosa per cambiare tutto ciò. Non risponde a questa affermazione e nemmeno annuisce, non lei che non si sente così distante da quel mondo. Ma ai secondi dubbi del ragazzino risponde abbastanza celermente. <Perché a volte tali sperimentazioni fanno comodo ai Kage. Perché magari interessa il risultato finale, perché magari tali ricerche portano ad un miglioramento o potenziamento dei ninja.> ancora si volta ad osservare il ragazzo per registrarne le reazioni. <O magari perché anche i Kage sono spazzatura.> sibila delicatamente. <Come nel mio caso.> ma non aggiunge altro in merito, non definisce a cosa o a chi si riferisce, torna semplicemente ad osservare la vetrina, o per meglio dire… il suo riflesso. Gli occhi dorati, la pelle pallida, quell’espressione neutra e placida. Osserva i due modelli che egli indica, uno shinobi-marionetta e una danzatrice-marionetta. Lei non mostra interesse per nessuno dei due, le piacciono altri modelli se proprio deve scegliere. <C’era Orochimaru. Ora non si sa che fine abbia fatto.> se sia vivo, morto o cos’altro. Ma poi ridacchia appena, divertita. <Un laboratorio? Uno solo?> ritorna a guardare il ragazzino. <Aveva molti laboratori sparsi qua e là. E’ riduttivo ridurlo a uno soltanto.> lei è nata in uno di quelli, sotto alla vecchia magione a Oto. <Ma ormai sono stati tutti debellati o distrutti.> commenta spezzando la sua risata e tornando seria. Quasi tutti. Ancora un laboratorio c’è ed è inevitabile che esista, e lei lo ha anche visto. Anzi… forse l’uomo che l’ha creata e torturata potrebbe averne altri. Sospira andando a massaggiarsi le tempie. Non ha voglia di pensarci ora. <Come ho detto faccio Yakushi di cognome. Forse non lo sai, ma il clan Yakushi discende proprio da Orochimaru.> non è mai stato un segreto, aveva dato per scontato che egli conoscesse il nome. Tono calmo e pacato, è tranquilla mentre parla e alla fine delle parole dell’altro sorride quasi teneramente. <Ognuno ha le proprie motivazioni per diventare ninja, ed ognuno è libero di seguirle. Non esiste giusto o sbagliato, meno importante o più importante. Anche i soldi per qualcuno possono essere una cosa fondamentale.> ognuno ha il suo, ma ne parla in maniera distaccata, come se non le interessi molto l’argomento. <Ti faccio una domanda sciocca: come ti vedi tra dieci anni?> così a bruciapelo, manco fosse un colloquio di lavoro. Ascolta velatamente la descrizione dei due pupi e di quello che rappresentano per lei, e la ragazzina va ad indicare un’altra marionetta che ha l’aspetto di un costrutto decisamente più inquietante e mostruoso. <A me piace quella.> afferma tranquilla per poi portare ancora la mano a dove stava prima. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

10:45 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Il tredicenne stringe le braccia al petto ed esclama secco e serio <Certo. Anche quello che hai detto è vero ma perché allora non fare delle sperimentazioni legali? Magari con ninja con capacità mediche, come te, che controllano i pazienti?> la sua ingenuità è forte anche perché è stato educato in un'altra maniera rispetto all'altra. Ha un'altra mentalità e non ha sofferto o passato le cose brutte di KOUKI. Fa un lungo respiro per poi gettare l'aria, che si trasforma in una nuvoletta di vapore, visto le basse temperature della giornata <Allora ricordo bene. C'era Orochimaru ma non si hanno sue notizie da molto tempo. Chissà che fine ha fatto> si lecca le labbra con la punta della lingua mentre si ritornano a guardare <Bhe, io so solo di un Laboratorio ad Oto e se ben ricordo uno a Konoha, dove c'era Kabuto o come cavolo si chiama> gesticola con la mancina nell'aria <Poi non sapevo di altri laboratori ma sono contento che sono stati distrutti o debellati> poco dopo esclama <Ah, spero che siano stati uccisi quei bastardi che facevano esperimenti e siano stati liberati le loro cavie> il suo senso di giustizia è forte e non accetta che nel mondo ci siano questi esseri umani che svolgono esperimenti su altri uomini, donne, bambini, anziani o quel che sia. Il Sunese fa una piccola pausa per poi riprendere a parlare <Oh, non sapevo che il clan Yakushi discende direttamente da uno dei Ninja Leggendari> perché non lo dimentichiamo. Anche se è stato stronzo ed ha ucciso uno degli Hokage di Konoha, è stato uno dei tre Ninja Leggendari più famosi della storia. Si passa da un argomento ad un altro, senza troppe difficoltà <Certo. Ognuno ha le proprie motivazioni ed infatti non giudico nessuno, se non crea danni a se stessi o agli altri> ecco che ritorna ad osservare la vetrina del negozio, dicendo alla fine, osservando la marionetta mostruosa ed inquietante <Io le comprerei tutte ma non me le posso permettere. Non sono ancora un Genin e non posso spendere troppi Ryo> annuisce osservando una coppia che passeggia con un passeggino che passa accanto ai due ragazzini. [stessi tag]

10:59 Kouki:
 Non ha difficoltà a rispondere alle successive domande, più che legittime, del suo coetaneo. <Perché molte di quelle sperimentazioni non seguono un codice etico e morale da essere definite legali.> tutto qui, si stringe nelle secche spalle e continua. <In molte sperimentazioni del genere si va oltre per ottenere risultati migliori, oppure si va a tentativi facendo frutto solo delle proprie conoscenze e della propria curiosità. E la maggior parte delle cavie muore nel tragitto.> insomma niente che si possa definire legale per qualsiasi legge di qualsiasi villaggio. <Chissà.> risponde laconica in merito ad Orochimaru, non volendo aggiungere altro in merito ed acchiappando in quella risposta anche il dire del ragazzino a riguardo al laboratorio a Konoha. Silenzio fino ad ascoltare le sue speranze e quelle parole di giustizia degno di un paladino. <La maggior parte delle cavie muoiono. Dubito che qualcuno sia stato liberato. Bhe, in un certo senso si.> alla fine anche la morte è una liberazione da una vita di esperimenti, ma non va oltre nemmeno in questo argomento, lasciando al ragazzino la libertà di proseguire o meno. Sorride e si volge ancora verso di lui. <Non nel modo convenzionale, ma si, discende da lui.> insomma Orochimaru non ha procreato direttamente, semmai sono state messe le sue cellule in qualche cavia ed è nata poi la progenie. Ma anche questa è una storia abbastanza generale. <Nemmeno io del resto sono nata in modo convenzionale.> la fa ridere appena questa somiglianza, e poi scuote la testa in maniera delicata. Osserva infine la vetrina, i pupi, ascolta le parole del ragazzino e senza nemmeno pensarci su dischiude le labbra per una proposta. <Quelle due posso comprartele io.> ed allude con un cenno del capo a quelle indicate dal ragazzino poco prima. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

11:16 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Domandare è lecito, rispondere è cortesia e la coetanea risponde tranquillamente alle sue domande. Si prende qualche secondo di tempo per dirle <Oh, insomma. Anche i Kage sono bastardi!> lo dice senza peli sulla lingua e senza pensarci due volte <Scu-scusami per questo momento di rabbia> fa un piccolo inchino con la capoccia <Le cavie muoiono e non si può fare nulla per risolvere questa situazione, visto che fa comodo anche ai Capivillaggi> sospira ancora una volta <Gli scienziati continuano a svolgere il loro lavoro mentre la gente muore. Allora perché esistiamo noi shinobi?> ecco un'ulteriore domanda che porge <Perché combattiamo per difendere il villaggio, i cittadini, i nostri compagni e soprattutto i Kage se quest'ultimi non si importano di noi?> poco dopo risponde alla sua domanda <Come mi vedo fra dieci anni? Non saprei. Forse in pensione nella mia casa con la mia famiglia o forse sarò morto in una missione> oramai sta assumendo un atteggiamento di menefreghismo <oppure un medico affermato in tutto il mondo ninja o direttamente Kage di Suna> parole su parole. Non sa nemmeno cosa deve mangiare per cena, figuratevi come si vede fra dieci anni <Comunque grazie ma preferisco comprarle con i miei risparmi. Se hai ancora del tempo, ti va di entrare o devi andare a lavoro?> domanda per poi fare la sua scelta. Il tredicenne entrerà nel negozio, sia se la coetanea lo seguirà o meno. [END]

11:26 Kouki:
 Sorride ma non dice nulla per quello scatto di rabbia. Dopo tutto non ha tutti i torti quel ragazzino, forse non tutti i Kage sono dei bastardi, ma ne conosce un paio che potrebbero esserlo. <Chissà.> si diverte ancora a rispondere in maniera vaga, ma poi scuote la testa. <Non preoccuparti. Sempre meglio sfogarsi che tenersi tutto dentro.> lo sa bene lei, e così dicendo si volta verso di lui man mano che ascolta le sue parole. Sono parole che in parte ha già sentito, che in parte sente rimbombare ancora nella sua mente. Il viso si incupisce, si fa serio… non sa se quel ragazzino sta dicendo solo parole a caso o se sa, nel suo profondo, quello che sta affermando. <C’è un uomo, un tempo, che è partito da queste tue stesse domande.> una base che ha creato solo danni. <Il suo senso di giustizia e scontento verso i Kage lo ha portato a fare del male a persone innocenti.> è dura mentre parla, perché non solo sta parlando di un momento della sua vita confuso, ma anche di un uomo che un tempo fu suo padre e che poi l’ha abbandonata. Un uomo che odia ancora più di chi l’ha torturata. Non aggiunge altro, volta il capo in direzione della vetrina non riuscendo a farsi scollare di dosso quelle parole, ma alla fine è costretta a sorridere nel sentire la sua risposta. <In pensione tra dieci anni? Avrai si e no la mia età… conti di andare in pensione a 22 o 23 anni?> scuote la testa. <Potresti essere morto, vero, oppure potresti aver realizzato i tuoi sogni.> si stringe nelle spalle. <Apprezzo.> il suo volercela fare da solo, anche solo nel comprare delle marionette. Alla fine si guarda intorno, pondera la sua richiesta, ragiona e inclina appena la testa da un lato. <Ho ancora un po’ di tempo. Entro con te a visitare il negozio per un po’ e poi vado a lavoro.> perché precludersi la possibilità di fare finalmente amicizia come una persona normale? Entrerebbe nel negozio col ragazzino allora, per poi andarsene per la sua strada solo qualche minuto dopo. [end]

I due coetanei si incontrano nel terzo cerchio, davanti la vetrina del negozietto preferito del Sunese. Discutono sugli esperimenti e la loro etica, prima che Kouki ritorna al lavoro.