SHIP KOUKIXRYUUMA

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23:52 Rasetsu:
 Neve dal cielo notturno, neve che cade sui fianchi dei monti. Passi lenti e privi di chissà quale rumore quelli del Demone Rosso. Avanza, schiena incurvata e fiocchi bianchi intersecati tra i capelli cremisi, diretto probabilmente lontano da Konoha ma neanche diretto a Kusa. Sta ancor cercando Kouki e Kaori gli ha rivelato che Oto potrebbe essere un'ottima meta per la sua ricerca. Ivi dovrebbe dirigersi, nuovamente in quella terra che, agli inizi, gli portò via Bahaa. < Tsk. > Fa schioccar la lingua contro gli incisivi, mordendosi il labbro inferiore successivamente. Solleva il bavero della giacca bordeaux, la quale vien indossata ed è chiusa sul davanti. Copre una camicia bianca ed un gilet d'egual tinta della giacca; di sotto, v'è un pantalone nero ed un paio di scarpe piuttosto eleganti e non inerenti all'essere un ninja. Non ha alcun arma con sé, com'è naturale che sia per chi lo conosce, bensì ha tonici coagulanti, tonici di recupero Chakra e svariate bustine di Sbrilluccica delle diverse tipologie possedute e create. Le tasche son piuttosto profonde, per cui non si preoccupa di tener queste ultime in esse così come le mani, le quali giocherellano con alcune pilloline. I lunghi e cremisi capelli discendono lungo la schiena e il volto, ondeggiando nell'etere sospinti dal vento gelido. Gli occhi son fissi sul terreno e sui dintorni, ormai resi sol ombre per via dell'assenza di luce della luna o di qualsiasi altro astro. Gli occhialini dalla montatura cremisi son ben piantati sul naso aquilino del Kokketsu, puliti e splendenti. Passeggia, diretto probabilmente ad Oto fin da ora, oppure lì sol per visitare zone che difficilmente rivedrà ancora.

23:59 Kouki:
 Fa freddo e sta nevicando, un’atmosfera perfetta per la giovane Yakushi, che prova una certa affinità verso la neve e la pioggia. Le piace, le piace molto. In questa serata indossa abiti semplici, un kimono dei suoi, corto e dal colore rosso scarlatto. Un rosso cremisi, come quello del sangue seccato o coagulato, ci sono sfumature più scure e più chiare, mentre del nero e dell’oro adornano il tessuto con motivi floreali. Dorata è anche la fascia che tiene chiuso il kimono in vita, stretta, sulla quale c’è il coprifronte di Kusa, con la placca e simbolo ben in vista. Le maniche morbide e lunghe, così lunghe da coprirle le mani, mentre al di sotto del kimono indossa un paio di pantaloni neri, attillati, ma dal tessuto elasticizzato. Scarpe ninja ai piedi e con sé tutto il necessario per la propria difesa personale: armi ed equipaggiamento, il tutto compreso nel porta kunai e shuriken posto sulla coscia destra e nel porta oggetti tenuto in vita, dietro la schiena. I capelli sono stati raccolti in un elegante chignon, un nero perfetto ed oscuro, lisci come la seta, ben pettinati. Un fermaglio è stato messo per tenere in piedi l’acconciatura, mentre due ciocche laterali al viso le ricadono in avanti sulle spalle, incorniciando quel suo viso pallido nel quale gli occhi ambrati e dorati, sono perfettamente incastonati. I lineamenti dolci, che hanno lasciato alle spalle il suo essere infantile e si stanno tuffando in un’adolescenza ormai marcata dopo tutti quei mesi passati lontana. Si è alzata di qualche centimetro, ora può dire di aver raggiunto il metro e mezzo, longilinea nonostante l’altezza comunque ridotta, affusolata e magra, senza rasentare più il sottopeso. Il corpo non si sta sviluppando molto come vorrebbe però, ma non ne fa un dramma, curve appena accennate, ma trasmette comunque eleganza e mistero. Si trova lontana da casa, dal centro di Konoha, del villaggio, insomma, ha raggiunto i Monti Ardenti nel pomeriggio di questa giornata, primo pomeriggio, per visitare ed esplorare un po’ il luogo, meditare, schiarirsi le idee… ma ha perso la concezione del tempo ed è ora per lei di tornare a casa probabilmente. Lascia che i fiocchi le cadano sui capelli e sui vestiti, si gode quel momento e non vuole avere nessuna fretta. Sulla del ritorno, però, è molto probabile che si imbatta in qualcuno che starebbe camminando davanti a sé, ma nella direzione opposta alla sua. E’ lui, è difficile non riconoscerlo fra mille il Demone. Il suo Demone, non ha paura di pensarlo e nemmeno di dirlo. Quei rossi capelli, il viso androgino, la montatura rossa degli occhiali e quel modo di vestire. Solo un sorriso si delinea sulle sue labbra, un sorriso di quelli maliziosi che nascondono quella gioia di poterlo rivedere dopo mesi e mesi. E’ felice di vederlo, e molto anche, il cuore palpita, ma non vuole dare a vedere nulla di tutto questo. La giovane Yakushi è ben consapevole che egli potrebbe anche aver voluto chiudere ogni legame con lei, potrebbe essere arrabbiato o forse non glie ne frega proprio nulla. Tutto quello che la giovane farebbe è rimanere immobile, davanti a lui, a osservarlo con quegli occhi così profondi e magnetici, il sorriso, il cuore in subbuglio per l’attesa… attendendo che sia lui a notarla, giusto per giocare, per apparire a lui come un miraggio o uno spettro. Curiosa della reazione che l’altro potrebbe, come non potrebbe, avere. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

00:15 Rasetsu:
 Le di lui falcate non son ampie, ma mantiene una certa velocità. Non ha neanche intenzione di vagare disperato per quelle lande, per cui conta di superarle entro il mattino successivo. Poteva sfruttare anche le ferrovie che anche lui ha aiutato a costruire in qualche missione, ma è quasi sempre stato un solitario. Non predilige star in mezzo alla gente se non è strettamente necessario, per cui ha optato per vagar di notte tra i Monti Ardenti. Il di lui sguardo va spostandosi dal terreno alla via frontalmente a sé, laddove si blocca e resta immobile. Si ferma anche il passo, poiché preoccupato che possa rivelarsi essere un nemico. D'altronde, trovandosi fuori da ambedue i villaggi, potrebbero esserci molti più malintenzionati come lui. E la cosa lo eccita. Solleva l'angolo destro delle labbra, non riuscendo ancor a capire che si tratti di una ragazzina che tanto conosce e che tanto cerca. Solleva l'arto manco è conduce il polso alla volta dei denti affilati, cosicché possa morderne un lembo e far scorrere del sangue scuro che si mischia con la tenebra circostante. Assieme al normale flusso sanguigno, egli andrebbe a mischiare il Chakra di tipo Suiton in suo possesso. Sta cercando di attivare l'innata, esattamente. La usa per qualsiasi cosa, anche la più piccola, per cui non è assolutamente innaturale che un predatore utilizzi i propri meccanismi di difesa quando rischia di venire braccato. Due lacrime nere ne solcano il volto, da sotto le palpebre alla base del mento. Il di lui corpo vien coperto da una cappa scura, composta dal proprio Sangue Nero, il quale or gli fluttuerebbe attorno come nera tenebra, per quanto assuma anche un colorito violaceo con delle piccole scariche al suo interno. Come un Demone, poiché la pelle diviene più pallida e gli occhi gialli da predatore, così si presenta: < Avvicinati cosicché io possa guardarti e.. Divorarti ~ > Lo invita, cercando di scorgere, nel frattempo, il volto del malcapitato. Porta gli occhiali per un motivo, signori! Inoltre, è buio. E, per quanto sia figlio delle tenebre, queste ultime non gli hanno concesso alcun privilegio. [ Hijutsu Kokketsu lv. 4 ON - Scopo descrittivo ]

00:16 Rasetsu:
 {Edit - Innata Livello 3}

00:29 Kouki:
 Lo osserva nel più totale silenzio, aiutata dalla vista dalla luce della luna che solo per un attimo le ha permesso di intravedere le fattezze del demone, per poi farle celare nuovamente. Non è totalmente buio per i gusti della giovane Yakushi, per via dei giochi di luce che si riflettono sulla neve, che ogni tanto fanno capolino. Sente il battito del proprio cuore farsi sempre più prepotente nel suo petto, non ha mai considerato loro due come qualcosa di sbagliato. No, proprio no. Dal suo punto di vista si sono trovati, lei è attratta da lui e ha tentato più volte di provocarlo in tal senso. Alla fine ce l’ha fatta, lo ha ottenuto. Sono pur sempre soci, sempre che l’altro non si sia risentito della sua sparizione, comunque avvisata. Spera davvero che le cose fra loro non siano cambiate, ma anche se fosse… bhe, sono solo brividi in più. Ha deciso di giocare, ancora una volta, e allora gioca. Bisogna pur danzare ogni tanto. Ancora di più il sorriso si piega, pericolosamente, mostrando la sua natura. Infine le parole che sente non fanno che confermare ancora di più le sue certezze. E’ lui, non confonderebbe quella voce mai e poi mai. Un invito niente male, che lei accoglie con gran divertimenti. Lenti i passi vengono possi, uno dopo l’altro i piedi si muovono nella direzione del rosso. Lentamente, senza fretta. <La proposta… è davvero molto allettante, Rasetsu.> sibila in sua direzione. Oh, il tono di voce è basso, ma ben udibile, un tono delicato e vellutato, che vuole accarezzare l’orecchio altrui, come un pericoloso e velenoso invito. Leggera e veloce la lingua si muove per umettarsi le labbra rosate, come se stesse assaporando una qualche prelibatezza. <Ma attento. Potrei essere io a divorare te.> così è tornata a giocare e a divertirsi, con quel suo tono malizioso e spregiudicato e si fermerebbe a soli pochi passi da lui, non prova paura per quel che vede, per quell’innata che lo rende così… spaventosamente invitante. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

00:50 Rasetsu:
 Vestito d'oscurità, non ha niente da perdere. Convinto che la di lui Hijutsu possa far tutto ed esser utile in qualsiasi contesto, non perde occasione di sfruttarla e anche di metterla in mostra. Un Demone, tale appare agli occhi dell'altra creatura, la quale non è assolutamente timorosa di lui. Non ha paura, la qual cosa lo sorprende sempre in positivo ed anche in negativo, in quasi egual misura. Plasmerebbe il proprio Sangue, assieme alla nube che lo circonda, cosicché possa condensarsi in un costrutto che abbia la forma simile a quella d'una mano. Non avrà, ovviamente, cinque dita precise o una conformazione del tutto identica a quella di una mano. Tuttavia, cerca di dar proprio questa forma al costrutto, ancorché fosse solo simile e con l'intento di dar l'idea. Si diramerebbe come un braccio, largo neanche mezzo metro, ma lungo almeno una decina: tanto quanto basta per raggiungere la ragazzina, la quale non è comunque vicinissima al Rosso. Al culmine d'esso, prenderebbe forma la mano composta perlopiù da artigli seghettati e amorfi. Qualora ella resti ferma e non si sposti, condurrebbe tal braccio, con annessa mano, verso il di lei fianco manco. Farebbe sì che ne circumnavighi il corpo, precisamente i fianchi. < Kouki.. > Inspira, inebriandosi di tal nome e distendendo quel mezzo sorriso in un ghigno fatto e finito. < ..Mirako.. > Accentua il ghigno con tanto di mefistofelica intenzione. Il braccio, qualora sia passato attorno alla di lei vita, farebbe per attirarla verso di sé. Piano, senza mettervi rabbia o eccessiva passione. Vuol soltanto che si avvicini e che non fugga oltre. < ..Mia Lingua Biforcuta. > Il di lui braccio manco vien sollevato, come se con esso darebbe movimento al braccio sanguigno. Mero istinto, mera scena, poiché il sol pensiero basta per condurre tal gioco. < Non osare scappare ancora.. > Occhi che tradiscono una certa rabbia, per quanto siano fissi nei suoi. < ..o la prossima volta, non avrai questa accoglienza. > Poiché, in effetti, il cuore è un tumulto. Ha ripreso a battere da poco, come si fa vanto, per cui è ancor del tutto innaturale che provi tal sentimento e sensazione. La mano freme, non vede l'ora di poterla toccare. Si umetta le labbra con la punta della lingua. < Dannazione a te. > Sentenzia, irrigidendo la muscolatura della mascella e la mandibola. Attende d'averla vicina, con sé. [ Hijutsu Kokketsu lv. 3 On | 2/4 Creazione costrutto + 2/4 Utilizzo | Chakra - 6pt ]

01:11 Kouki:
 Sta lì, immobile, in un’attesa quasi spasmodica, ma non lo da a vedere. Appare calma, come se controllasse perfettamente quel momento, come se tutto stesse andando secondo i suoi piani. Mere coincidenze che l’hanno portata finalmente a rivedere il suo Demone. Osserva come quel costrutto di sangue lentamente prende forma. Una mano. Una mano artigliata che lentamente si protende verso di lei una volta che si è fermata a qualche metro dal Rosso. Lascia che quella sua arte si manifesti, che la raggiunga, lascia che quella mano le circumnavighi il corpo, il fianco. Non si muove, ma rimane a guardarlo dritto in viso, lo stesso ghigno che si riflette in entrambi i volti. Il primo nome vien detto, il suo, è certo, ma poi segue quello di Mirako. È esatto, lei è entrambe ormai. In lei c’è sia ciò che è buono e ciò che è meno buono, la malvagia di Mirako comunque risiede in lei. Si lascia portare vicino a lui, non oppone resistenza e finisce di azzerare la distanza fra i due lasciandosi guidare da quella mano che non pone pressione, rabbia e nemmeno passione. E’ tutto come vuole lei. Infine quel ‘mia’, è ciò che basta per darle la certezza che nulla è cambiato fra loro due, quella possessione e quel nomignolo che lui le ha affibbiato. Lo lascia parlare, si immerge in quegli occhi che tradiscono la rabbia, ma non le importa, lei continua a sorridere non le importa di quanto lui potrebbe essere arrabbiato con lei, per la sua scelta. Accentua quel suo sorriso e si umetta ancora le labbra una volta che egli ha concluso di parlare. Ora è nemmeno a un passo da lui, se la volesse toccare potrebbe anche farlo, ma lei lo fissa, assottiglia lo sguardo, sorride e gioca. <Ti sono mancata, Mio Demone?> i brividi che quella situazione le reca non è possibile replicarmi in nessun’altra situazione di pericolo o piacere. Sembra lo stia schernendo, sembra che non sia dando la giusta importanza alla rabbia, o preoccupazione, di lui per quei mesi di assenza. Riduce il tutto a una semplice nostalgia. Anche lei, come lui, sottolinea quella possessività. Si sente bene, si sente tranquilla e si sente su di giri. <Quanta paura hai avuto?> paura di essere stato lasciato. Non ne è assolutamente sicura, anzi, non sa se possa aver provato anche un senso di abbandono o come i suoi genitori, la paura di non rivederla, eppure allo stesso tempo ne parla come una certezza. Lo fissa velenosa, sicura di sé, come se sapesse già chissà quale risposta e sorride. Infame. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:29 Rasetsu:
 Distanze ridotte a zero tra i due, con il costrutto che or vien richiamato, disintegrato. Tuttavia, data la vicinanza con il Demone, lei stessa viene investita da quell'aura violacea ricca di piccole scosse elettriche prive di qualsivoglia potere. Come una piccola nube o una nebbia, circonda ambedue i piccoli demoni. Invero, si completano poiché in lei ha rivisto quel briciolo di buono, lo stesso che in lui è totalmente assente. La Yakushi, però, cosa ci avrà visto? Qualcosa di proibito? Un uomo sull'orlo di un precipizio, abbandonato a se stesso e dunque da salvare? Un essere demoniaco dagli immani poteri oscuri? Un mafioso da sfruttare e poi abbandonare, un po' come avrebbe voluto far lui con la ragazzina? È un peccato perché con le ragazzine vi è stranamente affine: sarà per il LORO senso di PROIBITO? Non ha alcun istinto sessuale, non adesso, nei di lei confronti, ma soltanto una sottile rabbia e un muso duro, il quale di tanto in tanto trema. Non può che essere felice di avere Kouki di nuovo lì con sé, non può che esserlo perché è l'unica che è veramente tornata da lui, anche se ha scelto di andare via. < Come potresti mai essermi mancata se mi hai abbandonato come hanno fatto tutte, prima di te? > Abbassa lo sguardo, data la differenza d'altezza che tra i due intercorre. Gli arti permangono or dabbasso, con il manco, in quanto portante, che freme. Stringe le dita e forma un pugno, irrigidisce l'avambraccio, ma ancor non lo muove. Potrebbe far direttamente ciò che vuole fare da mesi, ma non vuole cedere e dargliela vinta. Nella sua risposta, ad ogni modo, c'è una certa incoerenza con se stesso data dalla frecciatina lanciatavi all'interno. La di lei ultima inquisizione fa sì che la guardi con cipiglio crescente. Or il ghigno aumenta sì, ma senza benevoli intenzioni. Alza, difatti, la voce pervaso da un senso di rabbia e.. Euforia. < Oh, la tua Lingua Biforcuta non mi è mancata affatto.. > Cala nuovamente il tono, mentre conduce la mano sinistra sotto il di lei mento. Glielo solleva usufruendo di pollice, indice e medio, poggiati rispettivamente su guancia destra, sotto mento e guancia sinistra. Vuol che lo guardi direttamente negli occhi, per quanto si umetti le labbra con la punta della lingua, lascivo. < ..dovrei iniettarti il mio sangue e vederti morire.. > Si incupisce e si china maggiormente su di lei, a fin poca distanza di ingaggio, di contatto. Respiro rovente, ma lento e ben calibrato, a differenza del cuore che ancor batte più forte nel petto in cui ha trovato ristoro. < ..e sol allora sarebbe giusto dirti che mi hai abbandonato. Ma, fino ad allora, tornerai SEMPRE da me. > Lo sottolinea, quasi si aspettasse che sia lei a dirgli una cosa del genere: che per quanto si allontana tornerà, che per quanto va lontana ritornerà dal Rosso. Circondati di tenebra, spettacolo macabro, occhi gialli che si riflettono in quelli suoi guardandola dall'alto. < Non fuggire mai più o, la prossima volta, non risponderò di me. > Vuol suonare come una minaccia, anche se in realtà non lo è. È... Sollevato, solo questo, che sia tornata indietro. [ Hijutsu Kokketsu lv. 3 ON - Scopo descrittivo ]

01:51 Kouki:
 Strano, perché quello che lei vede in lui è qualcosa di affine e allo stesso tempo distante. E’ qualcosa di proibito, qualcosa che le mette i brividi e le fa piacere allo stesso tempo. E’ difficile per lei definire Rasetsu, non saprebbe dare un perché, una spiegazione, nulla. Per lei è semplicemente lui, e prende senza domande ogni sensazione che lui le offre. In effetti è certa che ci fosse un motivo, ma ora le sfugge, non rientra nella sua memoria… forse è qualcosa legato a quella sua memoria o vita alterata, chissà. Al sentire le sue parole, lei corruga il viso, accenna a una specie di broncio tipico dei bambini, ma che su di lei perde ogni tratto infantile. <Abbandonato? Che parolone.> scuote appena la testa, come se appunto non lo stesse prendendo sul serio, ma solo provocarlo. Come le piace fare, da sempre. <Ti ho avvisato che partivo. Non è un abbandono, ma un viaggio.> conclude tranquilla e pacata, non soffermandosi sulla rabbia altrui, a continuando a sorridergli come se non fosse successo niente di grave. Suvvia. Lo sa chi ha davanti, sa che bisogna leggere fra le righe, che sia un controsenso unico, lei è sicura di essere nel giusto. E’ sicura che gli sia mancata, o non si sentirebbe così abbandonato. E’ sicura che gli sia mancata eccome la sua Lingua. <Mmh… io penso di si.> sibila velenosa mentre si lascia toccare sotto al mento, solleva il viso per osservarlo ben dritta negli occhi, non che prima non lo facesse, ma almeno così c’è… contatto fra di loro. La sua mano contro la sua pelle pallida. Lo guarda e si lascia guardare, sopraffatta dall’euforia che la sua voce e la sua nube le danno, l’euforia di quella minaccia, niente le fa realmente paura. Sogghigna anche lei, come lui, mentre lo guarda chinarsi di più verso di lei, per azzerare quelle distanze. <Non sono fuggita da te. E tornerò sempre da te. Io sono tornata, ero solo in viaggio.> sussurra verso di lui e poi il sorriso si accentua tanto da lasciarsi sfuggire anche una piccola risata. Si solleverebbe sulle punte per azzerare ancor di più la distanza, così da tentare di avvicinare il viso a quello del Demone, tentando di afferrare con le sue mani il braccio la cui mano le sorregge il mento. Se fosse riuscita nel suo intento andrebbe a soffiare parole calde e velenose a ridosso delle labbra altrui. <Anche tu mi sei mancato.> sussurra lieve, per poi tentare di adagiare le sue labbra contro quelle di lui, sollevata finalmente di poterlo rivedere, di parlare ancora con lui e di stare semplicemente con lui. Con quel Demone. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

Freeze. Fangirliamo e torniamo ~

00:05 Rasetsu:
 Oh, ha desiderato tanto esser lì a poca distanza dalla Yakushi: sentirne il calore, accarezzarne la candida quanto pallida pelle, specchiarsi negli occhi gialli e rettili altrui. La di lui mano resta sotto il suo mento, come a voler far prevalere quella sua possessività nei di lei confronti. Non preme, non stringe, tien sol le dita poggiate contro la sua guancia. Il pollice prende a muoversi, carezzandone la gote con movimenti lenti e niente affatto lascivi. Non è un uomo romantico, non è abituato a niente di tenero, dolce o amichevole. Immobile, fermo in quella statuaria posizione e con l'alone violaceo a gravitar loro attorno, non toglie neanche per un secondo gli occhi giallo-verdi dalla figura della ragazzina, potendo sol or averla così vicina. < Mi hai detto che partivi.. > Questo lo ricorda benissimo. < ..ma mi hai anche detto di non cercarti, di non venirti dietro.. > La voce diviene ben più roca, baritonale, per quanto sia possibile. Il Rosso, del resto, non possiede una voce mascolina per cui, per quanto si dica baritonale, non sarà mai eccessivamente roca. < ..eppure sono arrivato fino a Konoha.. > E non mente, ha passato l'ultimo periodo in quel villaggio ed è esattamente da lì che proviene. < ..per trovarti, per riaverti QUI! > Come un bambino cocciuto che, quando vuole qualcosa, va a prendersela volente o nolente. Ringhia nel pronunciar l'ultima parola, sporgendosi oltremodo in avanti e verso il suo volto. Lo sguardo è serio, tetro, come se mai avesse avuto un'espressione simile. Non può negare, anche se lo sta facendo, che la Yakushi gli è mancata, altrimenti non avrebbe mai viaggiato fino ad un altro villaggio per cercarla. < Ho incontrato solo delle persone legate a te.. > Nello specifico, due Consiglieri del Consiglio di Konoha. < ..tra cui la tua madre adottiva, alla quale.. > E lo dice con il suo solito ghigno da squalo dipintosi in viso, da orecchio ad orecchio. < ..non sto molto simpatico ~ > Sghignazza, poiché v'è talmente abituato a non esser simpatico alle persone che la cosa lo diverte. < NYAHAHAHAH! > Nei dintorni, non dovrebbe esservi nessuno, per cui quella risata si infrange contro i Monti Ardenti tutt'attorno. Ma prima d'affrontar un discorso difficile come quello d'aver conosciuto Kaori, ve n'è un altro da trattare, il quale risulta complicato soltanto per il Demone dai cremisi capelli. Avverte il di lei contatto sulla pelle altrettanto pallida, costellata dalle vene nerastre visibile sotto di essa. Il braccio è comunque flesso e coperto dalla giacca e dalla camicia. La vede sollevarsi, non la ferma poiché ben consapevole di dove si stia dirigendo. China il capo per raggiungerla, per ridurre la distanza per tempo e far sì che le labbra si posino sulle sue. Stampo, semplice, nient'altro di lascivo. E' lei la provocatrice, ma lui si sta trattenendo. < Smettila, Lingua Biforcuta.. > Una volta staccatosi da essa, ma ancor a debita distanza d'ingaggio, contando ben pochi centimetri. < ..non ricominciare. Lo sai com'è finita l'ultima volta ~ > Or è lui a provocarla. Deve pur render pan per focaccia e divertirsi. La mano, dal volto, si distacca per posarsi sul capo e.. di nuovo, sì, attirarla a sé. La distanza frivola, poiché vuol la sua testa sul di lui petto dove il cuore ha ripreso a battere anche grazie a lei, lei che lo ha capito e compreso. [ Chk ON - Hijutsu Kokketsu lv.3 ON ]

00:31 Kouki:
 Lo ascolta, oh, lo ascolta così bene che non vuole perdersi nemmeno una singola parola. Non vuole perdere il contatto con i suoi occhi e con la sua mano. Pelle contro pelle, occhi negli occhi, avverte le dita che le accarezzano le guance ma lei non nota niente di lascivo in lui. Nonostante tutto non può negare a se stessa che non sia piacevole quel contatto. Lentamente segue il discorso del Demone con la dovuta attenzione fino a quel picco quasi capriccioso, ma con la voce pregna di quel ringhio, lo sguardo tetro, come se lei le avesse fatto il peggior torto della sua vita. <Ho detto a tutti di non seguirmi perchè volevo riuscire da sola.> non per fare un torto a lui, però... però è piacevole sentirsi dire che lui l'ha cercata. E' arrivato fino a Konoha, ha chiesto di lei, l'ha cercata perchè la rivoleva. Si accentua il sorriso come se si sentisse accolta da quella parole che sono solo per lei. Lui ha occhi solo per lei, i suoi pensieri sono stati solo per lei, non ci sono altre persone. Questo la fa sentire bene. Anche se dire bene è ben poco. <Mi hai cercata così tanto...> assottiglia piano gli occhi in un'espressione indecifrabile, tra il sorpreso, il dolce, il malizioso, insomma un mix di emozioni che si palesano tutte insieme in un ordine confusionario. Persino la sua risalta le entra dentro. Purtroppo però non può fare a meno di allarmarsi. <Aspetta... hai parlato con mia madre? Che le hai detto?> una leggera preoccupazione, non sa nemmeno lei il perchè, è troppo profonda la risposta per riuscire a raggiungerla, sa solo che vorrebbe mantenere le sue due facce ben distinte. Perchè ora è completamente diversa da come si comporta quanto è con sua madre o con suo padre. E meno male. Tuttavia quel bacio se lo gusta e se lo gode, le sue labbra contro le sue, morbide, invitanti... il sorriso appena vede che lui si avvicina a lei, non si oppone, ma la segue. Soddisfatta, una volta distanziati nuovamente, lo osserva con quello sguardo assorto in lui. Il mezzo sogghigno e le sue parole. Si stuzzicano a vicenda, soffiandosi sulle labbra. <No, non lo so... com'è finita?> lo prende in giro, se lo ricorda perfettamente, ma decide di alzare la posta in gioco. <Quindi... tu vuoi davvero che io la smetta?> e calca la voce su quel 'davvero', un sibilo carico di veleno, lo provoca, come sempre, in un gioco solo loro.

01:01 Rasetsu:
 Lo sa benissimo cosa Kouki gli ha detto, poiché quella lettera l'ha letta, riletta e stracciata. Non ha dimenticato quel che sopra lei v'aveva calcato, ma al tempo stesso non ha potuto fare a meno di cercarla, di raggiungerla e incontrarla. A prescindere da ciò che v'era scritto, a prescindere da ciò che anche la Hyuuga le ha detto quando è andata a parlarle. < Tua madre adottiva.. > E calca, come la prima volta, questo aggettivo, volendo probabilmente mirare a qualcosa che neanche lui ha però ben chiaro. < ..mi ha detto che avrei dovuto lasciar perdere, perché sei abbastanza grande da farcela da sola.. > Gesticola con la mano sinistra, restando comunque nella posizione antecedente a poca distanza dalla Yakushi. < ..che sei partita esattamente per questo motivo.. > Solleva gli occhi al cielo, sistemando i capelli. Conduce ambedue le mani sulla fronte, spostando i capelli cremisi - ammantati dell'alone violaceo di Sangue - i quali vengon portati perlopiù sulla sommità del capo e ricadono lungo la schiena e le spalle. Non disattiva per nessuna ragione la di lui Innata Kokketsu, poiché potrebbe aiutarlo in molteplici mansioni, anche ad intrappolare e incatenare la ragazzina nel caso in cui volesse nuovamente andar via. Chiamiamola precauzione! < ..ma perché non potevo aiutarti anche io? > E' una domanda sincera, il che è particolarmente strano fatta dal Rosso. Eppure s'è sentito ferito. < Tutti mi hanno abbandonato perché non riescono a starmi al passo.. > Siamo davvero sicuri che il motivo sia questo? < ..o perché a loro non va bene come sono fatto io, la qual cosa non mi interessa minimamente.. > Bugiardo. < ..pensavo fossi sparita come Bahaa, come Eiko.. > Due delle bambine con le quali ha maggiormente legato, poiché con gli adulti tutto ciò gli risulta veramente difficile. Mentalmente, potrebbe esser tranquillamente rimasto a quell'età adolescenziale ed infantile, quand'è ormai un uomo fatto e finito prossimo ai trenta. < ..e loro due non le ho più ritrovate. Ma, adesso, sei qui. > E s'umetta le labbra con la punta della lingua, esibendosi nuovamente con quel suo solito ghigno da squalo, per quanto appaia più da pesce lesso tre quarti delle volte. Alza nuovamente gli occhi al cielo, prima di riportarli su di lei. La neve continua a scendere, fermandosi tra i loro capelli e sui loro abiti, senza però dar problemi o fastidi particolari al Demone. < Ho incontrato prima un certo Azrael.. > "Certo", si tratta soltanto di un Consigliere della Foglia nonché Dainin. < ..con il quale ho avuto da ridire.. > UNA PERSONA- UNA SOLA- con la quale non ha avuto da ridire su QUALCOSA. < ..e che mi ha indirizzato dalla tua madre adottiva. Non sa niente della nostra organizzazione e questo è un punto a tuo favore, Lingua Biforcuta.. > Assottiglia le palpebre e la fissa come se stesse insinuando chissà quale argomentazione o colpa. < ..in quanto tuo superiore.. > Non a caso. < ..sarebbe stato un problema! Le ho detto che ti sto aiutando nell'ambito della Medicina e della Genetica, che sei mia Allieva.. > Non è poi così lontano dalla realtà, per quanto vi sia dell'altro che ha OVVIAMENTE omesso. < ..nient'altro, giuro ~ > Lascivo, quasi volesse darle invece il beneficio del dubbio e farle credere il contrario. Il ghigno s'accentua, se la tira ancor contro come demoniaco essere farebbe con la preda prescelta. < Devo rinfrescarti la memoria? > Sussurra con quel solito far ringhiante e pericoloso per chiunque altro, meno che per lei per quanto non le dia alcun favore. < Ti ucciderei.. > ARIECCOLO. < ..ma renderei vano il mio tempo ~ > Cos'è, un complimento? Un moto d'affetto? Un "ti voglio bene" tra le righe? [ Chk ON | Hijutsu Kokketsu lv.3 ON ]

01:29 Kouki:
 Lo osserva assottigliando lo sguardo, non capendo come mai egli stia calcando così tanto la mano, o in questo caso la voce, sull’aggettivo che secondo lui identifica sua madre. <Mia madre, si.> lei toglie quell’aggettivo, calca la mano anche lei cercando di scandagliare il suo viso per trovare in lui un motivo di tale scelta di parola. In silenzio poi ascolta quanto lei gli abbia detto, di come potrebbe benissimo farcela da sola, che non aveva bisogno di aiuto, abbastanza grazie, certo. Sono tutte cose vere, ma non comprende il perché lui glie ne stia parlando a quel modo. <Cosa ti ha infastidito di mia madre con esattezza?> domanda ad un certo punto, una domanda diretta per cercare di comprendere, dato che l’impressione che egli le ha dato è questa, ma non pregiudica il resto della conversazione e qui… qui lo vede piccolo. Non in senso negativo, sia chiaro, ma lo vede… senza difese, nonostante quella nube di sangue che lo circonda, ferito, come se avesse ferito un bambino. Il viso della ragazzina si addolcisce, ma non troppo, il sorriso si ammorbidisce così come lo sguardo, vuole smettere di giocare per un breve istante e cercare di raggiungere il viso del Demone con le sue mani, candide e delicate. Cercherebbe di posarle sulle sue guance, per osservarlo meglio in quei suoi occhi demoniaci. <Non potevi, perché era una cosa che dovevo fare da sola, capisci? Non avrei accettato l’aiuto di nessuno. Dovevo mettermi alla prova ed ottenere con le mie sole forze quello che cercavo, così da dimostrarmi degna.> cerca di chiarirgli quel concetto e di riprendere al volo quel discorso che lo ha fatto apparire ai suoi occhi un uomo, un bambino, con la fobia dell’abbandono. In questo può comprenderlo benissimo ed è per tale motivo che ora farà qualcosa di assolutamente nuovo per lei dei suoi confronti. <Perdonami. Non era mia intenzione darti la sensazione di averti abbandonato, di essere sparita. Come vedi, sono qui, sono tornata. E dato che ci tieni tanto…> e qui tornerebbe a sogghignare, sorridere maliziosa assottigliando gli occhi come la serpe che è. <… Non ti lascerò mai più. Avvolgerò le mie spire intorno al tuo corpo, e mi stringerò a te.> per sempre, si, anche se questa frase potrebbe avere mille e più significati lascivi, non è esattamente quello che vuol far intendere lei. Si, il gioco c’è, ci sta, ma fino ad un certo punta. Anche lei, come lui, si umetta le labbra con la lingua biforcuta, ma solo metaforicamente e continua ad ascoltarlo. <Az, mio padre.> sorride divertita dal fatto che egli abbia incontrato proprio loro due, una fortuna nell’immensità di Konoha, coloro che considera la sua famiglia ormai. In seguito le sue paure vengono meno, effettivamente parlando con sua madre non è venuto fuori nessun discorso, lei non le ha detto che Rasetsu la stava cercando, così come nemmeno suo padre, quindi niente di pericoloso è emerso. <Oh, ti credo.> segue il suo tono a ruota e in seguito si lascia afferrare, si lascia trascinare in quell’abbraccio, perché è questo che è. Si ritrova con la testa contro il suo petto, ad ascoltare il battito del suo cuore, carne contro carne e lei chiude gli occhi lasciandosi andare. Appoggia le proprie mani sul petto di lui, un abbraccio che corrisponde in quel modo strano, semplicemente appoggiandosi a lui ma pronta a chiudere le dita per afferrargli la stoffa della maglia. Quelle parole le ascolta bene, le memorizza e le fa sue per sempre. <Il battito del tuo cuore.> non conclude la frase è come se fosse la prima volta che lo sente e solo allora alzerebbe lo sguardo per poterlo guardare, senza distaccarsi troppo da lui. Gli sorride, maliziosa eppure allo stesso tempo lieve. In effetti a quanto pare ha scoperto che ha problemi di memoria, ha una memoria alterata, e se fosse lo stesso anche con lui? <Rinfrescami la memoria, allora.> gli sussurra, in un sibilo che sembra quasi una supplica e un gioco allo stesso tempo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

02:01 Rasetsu:
 Kouki c'entra il punto. Cos'ha fatto Kaori per attirarsi le "ire" del Rosso? Le motivazioni lui le conosce benissimo, poiché ha visto negli occhi il modo in cui la donna lo stava guardando. Vi ha letto molto, per quanto sia stato zitto e abbia proseguito nel proprio dire con sol l'obiettivo di trovare e raggiungere la Yakushi ( cosa, per altro, ben riuscita ). < Mi ha guardato.. > Comincia col dire, assicurandosi che la ragazzina lo ascolti perfettamente e possa prima farsi un'idea delle altrui parole. < ..come fanno tutti.. > Il che è tutto dire. < ..come se fossi.. > Digrigna i denti ed irrigidisce la mascella. < ..un Mostro. > Invero, lo dice anche da sé d'esserlo, seppur utilizzi maggiormente il gergo di demone. In tutto ciò, un conto è ammetterlo e dirselo da soli, mentre un altro è quello di vederlo scritto in faccia alle altre persone. < Aveva la faccia del pastore che protegge il proprio gregge, etichettandomi dunque come il Lupo. E ti lascio immaginare chi è la pecora qui in mezzo ~ > Si lascia sfuggire un altro sorrisetto, un ghigno soddisfatto con l'angolo destro delle labbra sollevatosi per l'occasione. Ovvia l'allusione, poiché egli è consapevole di poter far del male alla gente, persino alla Yakushi stessa che, però, le sta promettendo l'anima in cambio dell'avventura. < ... > Seppur ella lo faccia per tranquillizzarlo, per promettergli di restare e di non andar via, al Rosso non piace esser trattato con pietà, allo stregua d'un civile qualsiasi che necessita l'aiuto degli Anbu per sopravvivere. Scuote febbrilmente il capo quasi le di lei mani fossero raggi solari troppo forti per la pelle pallida del Demone. < Non trattarmi come se provassi pietà per me! > Infervorato, gli angoli delle labbra rivolgono dabbasso e i denti da squalo son nuovamente in bella vista. Non la tocca, non la sfiora, non vuole farle alcun male. Sol per questo, sta usufruendo delle parole, delle minacce, poiché consapevole che anche con queste ultime può danneggiarla. Non che sia questo il suo obiettivo principale, ma non vuole, come già detto, la sua pietà. Si sistema gli occhiali con la manca, portante nel suo caso, cosicché possa veder bene la figura che ha di fronte. Non che sia una talpa senza, però è sempre meglio averli a portata di mano. Gli danno quell'aria così intellettuale (?). < Ed il mio Sangue Nero sarà sempre pronto ad afferrarti.. > Chiara allusione a quanto ha fatto poc'anzi, tirandola verso di sé con il costrutto creato. < ..e a farti tornare da me. > La fissa or nuovamente negli occhi, come se fosse riuscito ad acquietarsi, nonostante lo strattone dato prima innanzi al gesto della ragazzina. < Ci siamo minacciati, solita routine.. > Lui si minaccia un po' con tutti, è come prendere un caffè al bar e sperare di rivedersi la volta successiva. Lo dice con totale nonchalance parlando però di Azrael Nara in persona. < Ho rischiato di non mettere piede a Konoha e.. > S'umetta, lascivo, le labbra. < ..è stato quasi divertente ~ Stavo pensando di far saltare in aria il portone o un muro, se non m'avessero permesso di entrare. NYAHAHAHAH! > E ride perché è giusto che lo faccia, è corretto che esterni quella insensata FOLLIA. Ordunque, avverte il suo calore e la tien ancor lì al petto, quasi non fosse vero. < Cos'ha il mio cuore? > Borbotta, quasi la domanda lo infastidisse ma, al tempo stesso, a lei fosse concesso porgliela. < Sgrunt. > Al sibilo finale. < Dovrei divorarti ~ > Malizioso, sì, questa volta sì. < Tu non immagini quanto istighi il Rasetsu cattivo! > ..C'è mai stato uno BUONO?! Non risponde alla sua domanda indiretta, ovvio. [ Chk ON | Hijutsu Kokketsu lv.3 ON ]

00:09 Kouki:
 La giovane Yakushi inclina un poco la testa e lascia che i ciuffi dei suoi neri capelli ciondolino da una parte all’altra in quella maniera così delicato e irreale, da sembrare solo un miraggio. Sua madre, Kaori, lo ha guardato come fanno tutti, ma cosa significa? Non riesce a comprenderlo dato che lei lo ha sempre guardato per quello che è, senza vederci altro che non fosse solo inutile contorto. Fortunatamente il suo Demone si affretta a darne una risposta… come se fosse un mostro. Lui che si definisce Demone non apprezza essere trattato come tale dagli altri, forse perché per lui ha un valore totalmente diverso. <Capisco.> si limita a rispondere accennando quel mezzo sorriso sghembo, come se lo stesse studiando e per lei quella reazione è qualcosa di nuovo e che di conseguenza la diverte, ma senza ragione di prendersi gioco di lui. La semplice conoscenza è ciò che la diverte. Divertimento che è prolungamento del sogghigno sbieco e malizioso che le attraverso il viso, delicato e velenoso come il serpente che è. <Non sono una pecorella e spero che tu te ne renda conto.> e se non se n’è ancora accorto… bhe, avrà modo di scoprirlo da solo. Di sicuro non ha bisogno di essere protetta da Lui, ma è ovvio che sua madre non abbia la visione completa della loro situazione. Lei, la serpe, allontana le sue mani dal viso del Demone, lasciando che sbotti in quel modo e liberi la propria rabbia. Lei allarga il suo sorriso in maniera sottile, espressione di chi ha il completo controllo di quanto sta succedendo, andandone fiera. Si umetta le labbra con la punta della lingua senza smettere di guardarlo sorniona. <Non provo pietà per te. Cercavo solo di farti capire la situazione.> che poi volesse farlo con un atteggiamento invece che con l’altro, ciò non toglie che il suo essere gentile non coinvolga la pietà. Scuote appena la testa soffocando una piccola risata, come se volesse prenderlo in giro per quella sua stessa reazione. <Quindi calmati, mio Demone. O ti sei sentito minacciato da me?> torna a provocarlo per poi ascoltare ancora le sue parole. Lei afferma di tornare per avvolgerlo con le sue spire, e lui col suo sangue nero di afferrarla e attrarla a sé, per tenerla stretta. Uno scambio di promesse un po’ insane e un po’ provocatorie, ma pur sempre reale e di una forza innegabile. Allarga un po’ gli occhi in un’espressione sorpresa al racconto di quanto avvenuto con suo padre Az, le minacce che si sono scambiati e quello che il Rosso ha rischiato di fare all’ingresso di Konoha. <Sarebbe stato un problema.> afferma in seguito tornando ad osservarlo con occhi sottili e provocatori, il sorriso velenoso. <Se tu lo avessi fatto, Az ti avrebbe ucciso. E’ molto protettivo nei confronti del villaggio… e poi se tu fossi morto… chi mi avrebbe potuto più insegnarmi?> queste parole vengono pronunciate con una malizia ben accentuata, impossibile essere sicuri su quali tipi di insegnamenti la Yakushi alluda, e allo stesso tempo dando importanza più al loro patto che al Rasetsu in persona, ma senza sincerità in questo, solo per provocarlo e vedere la sua reazione in merito. Come sempre, sempre per gioco. Se ne sta infine stretta al suo petto, ascoltando il suono di quel cuore. <Il cuore di Rasetsu.> risponde alla sua domanda come se con tale risposta abbia spiegato tutto quanto, non ha altro da aggiungere infatti, se non sorridere a quelle parole maliziose. <Oh, davvero? C’è anche un Rasetsu buono?> lo provoca distaccandosi quel tanto per poterlo guardare negli occhi. <Divorami pure, se ne sei capace. Ma attento…> dischiude le labbra in un malizioso sorriso. <…Potrei essere io a farlo.> sussurra in un soffice sibilo e quindi tace, rimanendo a fissarlo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:06 Rasetsu:
 E' da ormai svariati minuti che giaccion lì fermi, tra i Monti Ardenti. Ambedue non sembran esser pronti a smuoversi e vagar per direzioni diverse, restando dunque immobili ad osservarsi entrambi negli occhi. Non è innaturale, visto e considerato come non si vedano da un bel po' e che si siano appena ricongiunti. Tuttavia, è anche vero che sarebbe ora di rimettersi in cammino per il Kokketsu. Se poi gli sarà concesso farlo con la Yakushi di fianco, non è idiota lui da rifiutare questa passeggiata notturna con la sua "protetta", se tale vogliamo definirla. < Vedila da questo punto di vista.. > Rivolgendosi ad essa a quella distanza sempre minore. < ..sei la *mia* pecorella, della quale devo obbligatoriamente prendermi cura. > Solleva gli occhi verso il cielo, scuotendo mestamente il capo come se veramente non ci fosse altro da fare. Controproducente e, al tempo stesso, incoerente con se stesso. Non sa esattamente cosa prova per la serpentella che ha di fronte, eppure delle volte non può far a meno di pensar a come doverla proteggere. D'altronde, se non avesse provato nulla nei di lei confronti, non sarebbe arrivato sino a Konoha per cercarla. C'è da aggiungere che v'era un secondo fine, quello di trovar nuovi adepti per i Kokketsu, tuttavia il primo e perenne pensiero è sempre stato Kouki. Riporta lo sguardo in sua direzione, storcendo or le labbra in un segno di palese fastidio, il quale non viene assolutamente nascosto. < Come potrei mai esser minacciato da te, Lingua Biforcuta? > Stringe i denti, rinsalda i muscoli del viso e fissa gli occhi giallo-verdi in quelli altrui. La manca saetta in direzione delle di lei guance, le quali verrebbero afferrate nel caso in cui ella non s'opponga alla di lui stretta. < Non osare così tanto ~ > Or il ghigno va di nuovo accentuandosi, mostrando i denti bianchi e affilati come rasoi, quelli che lei stessa dovrebbe ormai ben conoscere. < Non preoccuparti per la mia incolumità.. > Professa, conducendo le labbra a distanza d'ingaggio, a circa una decina di centimetri. < ..ma sii più caritatevole verso te stessa.. > Minaccia, ma con un tono differente. < ..non voglio arrivare a farti del male.. > La punta della di lui lingua vien or fatta passare sul di lei labbro inferiore, come a volerla provocare in un modo del tutto diverso, pur trattenendosi per ovvi motivi. < ..bambina ~ > Qualora, infine, ella non faccia altro, è chiaro che farà ricongiungere le labbra con le sue, prima di effettivamente decider cosa fare, dove andare e se dirigersi assieme verso prossimi lidi. [ END]

01:22 Kouki:
 Non si vedevano molti mesi effettivamente e ora sono lì, l’una di fronte all’altro, a guardarsi e rimirarsi nel riflesso dei loro occhi. Non c’è niente che possa disturbarli, nulla che potrebbe mettere fretta alla Yakushi, eppure si, è vero, forse dovrebbero lasciare quel posto sperduto e muoversi per andare altrove. Volentieri si muoverebbe verso Kusa con lui, eppure non sa se abbandonarsi a tale desiderio o se sarebbe meglio, forse, tornare a casa a Konoha. Al momento non ci pensa, vuole solo godersi il momento. Una leggera smorfia a quelle parole, infastidita ma allo stesso tempo divertita, quindi un sorriso sghembo e un’espressione scettica. <Non sarò mai una pecorella… nemmeno per te.> sibila contro di lui con voce melliflua e il sorrisino che ancora va a provocare il suo Demone. Lei gioca, è vero, ma è innegabile che qualcosa ci sia, qualcosa che lei stessa non sa come definire. Tutto quello che sa è che si trova bene con lui e basta. Non c’è altro. Non conta altro. Che lui voglia proteggerla o meno non fa differenza, l’importante è che non la tratti come una bambina debole. Non è né debole, ne tanto meno bambina. Così come lui mal sopporta la pietà. Alla fine non può che lasciarsi sfuggire una minuscola risata, così cristallina e così vera, quando lui le fa quella domanda, seccato. <Ti prendo in giro, Rasetsu.> o forse no? Assottiglia lo sguardo nel guardarlo negli occhi. Osserva quei muscoli che si contraggono e irrigidiscono, gli occhi giallo-verdi. Tutto. Come sempre lei non si oppone alla sua presa, questo perché sa che non le farà del male, non lo teme. Sente la ferrea presa della sua mano sul suo viso, attorno alle sue guance. Lo osserva, lo ascolta mentre lui si fa così vicino e lei può tuffarsi in quei suoi occhi tanto ricercati. <Oh, ma che premuroso.> afferma ironica in un sussurro contro le sue labbra e lascia che la sua lingua accarezza il suo labbro inferiore, eppure, a quella ultima parola, quell’ultimo termine, gli occhi si assottigliano ancor di più e lei dischiuderebbe le labbra per protendersi leggermente verso di lui e coi denti tenterebbe di afferrare quella sua lingua. Non sarebbe un vero e proprio morso, non stringe e non fa male, ma sarebbe abbastanza per trattenere quella lingua giusto un attimo. <A chi hai dato della bambina?> sibila velenosa e minacciosa, eppur sorride. Rilascerebbe quella lingua impudente e poi certo, ricongiungerebbe le sue labbra con quelle del Demone. Un bacio, niente più o forse si? Solo in seguito deciderà il da farsi. [end]

Kouki e Ryuuma s'incontrano dopo mesi passati l'una separata dall'altro...