Passati rivelati e sentimenti nascosti

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11:02 Samael:
 Frustrata e arrabbiata, stamattina si è svegliata col piede sbagliato, ha dovuto cambiare kimono perché l’altro era sporco di sangue e ne ha indossato uno lilla chiaro dai disegni artistici di un colore lilla più scuro tendente al viola. Il kimono le sfiora le caviglie, le maniche sono lunghe e in vita l’obi è di colore verde e arancione. I sandali fanno rumore sul terreno mentre cammina e le calzine bianche le proteggono i piedi dal freddo; al di sopra dell’obi il kimono è stato sistemato in modo da creare un lieve difetto che possa far sembrare che abbia un accenno di forme femminili. La dodicenne è piccola di statura e magrolina, un maschio in realtà però recita bene la parte di una femmina con quei lunghi capelli neri raccolti con una coda a lato sinistro della testa con un fermaglio a forma di fiore rosso, e lineamenti femminili, dolci e giovanili con un paio di occhi neri e profondi. Si è svegliata male il viso è incupito e gli occhi incattiviti, le labbra serrate e il passo nervoso intanto che cammina per il centro senza una meta precisa e il solo gorgoglio dello stomaco a ricordarle che ha fame. Dovrebbe impastare il chakra come sicurezza dopo quanto è successo il giorno prima però si è dimenticata e ora non rientra nei suoi pensieri e si limita a camminare senza fare altro.

11:12 Kaori:
 Ha deciso. Questa mattina lo farà. Stringendo fra le mani la tracolla della propria borsa messa di traverso lungo il busto, Kaori sta avanzando per le vie di Konoha col cuore in gola e la bocca secca. Non ha bevuto né mangiato niente per tutta la mattina, ha le dita gelide a causa delle temperature rigide e del sole nascosto da fitte coltri di nubi scure e le nocche pallide a causa della forza con cui sta stringendo la cinghia della borsa. Decisa a voler andare da Hitomu quel pomeriggio per parlargli del matrimonio con Azrael, vuole togliersi un importante pensiero prima di quel colloquio; si sta dirigendo verso l'Ospedale non in veste di medico oggi ma di paziente. Vuole farsi le dovute analisi per essere sicura di quanto sta accadendo al suo corpo. La nausea che a volte la prende al mattino è dovuta allo stress o a qualcosa di più? Non può attendere oltre per rispondere a questa domanda e perciò ha deciso che oggi sarà il giorno delle risposte. Indossa una calda sciarpa di lana rossa a circondarle gola e mezzo viso ed un cappotto bianco a doppio petto che le arriva alle ginocchia, stretto in vita da una cintura spessa ed elegante. Stivali neri si palesano al di sotto del soprabito mentre dei guanti a mezze dita grigio scuro le coprono le mani ugualmente ghiacciate. I lunghi capelli viola scuro sono tenuti liberi, ondeggiano ad ogni passo in una folta cascata alle sue spalle, mentre il coprifronte di Konoha è nascosto dallo sciarpone, legato attorno alla sua gola. Non ha armi con sé, nessun tipo di strumento che possa indicarla come una pericolosa ninja. Eppure bastano le sue iridi bianche ad identificarla come Hyuga. Una occhiata più attenta al suo viso può facilmente identificarla come la capoclan degli Hyuga. E Consigliera di Konoha. E-- promessa sposa di Azrael Nara, visto che i giornali hanno ben pensato di doverlo dire a tutto il Villaggio. Vabbè! Ad ogni modo, la ragazza passeggia con passo deciso verso la via che conduce all'Ospedale, attenta a non urtare i passanti lì attorno, col cuore in gola e il respiro a mancarle dai polmoni quando qualcuno la ferma per strada dando vita ai suoi peggiori incubi... "Consigliera Hyuga! O forse dovremmo chiamarla Nara d'ora in poi?" esclama uno dei soliti seccatori armati di taccuino e macchina fotografica che tanto si diverte a farsi i fatti suoi. Kaori alza gli occhi al cielo con un sospiro rassegnato, fermandosi quando questi le si blocca davanti. < Non vi arrendete mai? > sospira fissandolo esterrefatta mentre questi sogghignando gonfia il petto in fuori sistemandosi la giacca. "Il nostro lavoro è importante, la Foglia deve sapere!" esclama lui fieramente. < Sapere cosa? > domanda allora la ragazza inarcando il solo sopracciglio sinistro, mentre il destro viene tenuto basso e aggrottato. "Ma come cosa?! Quando sarà il matrimonio! Come lo celebrerete? Chi saranno gli invitati?" domanda lui iniziando già ad animarsi ed agitarsi, tanto da andare inavvertitamente a sbattere contro una povera fanciulla che passa lì vicino. Kaori gli rivolge immediatamente uno sguardo contrariato apparendo improvvisamente più imponente ed alta. < Presta un po' di attenzione, almeno. > lo sgrida prima di voltarsi verso la giovane con aria di scuse. < Perdonalo. Infastidire la gente è il suo mestiere a quanto pare. > sospira scuotendo leggermente il capo per poi abbozzare un mezzo sorriso cordiale alla giovane lì vicino. [ Chakra: on ]

11:30 Samael:
 Chiasso un sacco di rumore, non c’è altro che rumore in questo villaggio tra persone che camminano e parlano tra loro, bambini urlanti, le risate, chi parla ad alta voce e chi non si fa gli affari suoi. Tutto quel rumore stamattina le da fastidio, le tamburella la testa e non fa che peggiorare il suo umore, gli altri sono tutti molesti persino chi se ne sta in silenzio ma occupa spazio trovandola un’invadenza per lei. Le famiglie felici che passeggiano, genitori che tengono per mano i propri bambini e lei cammina e molto lentamente il viso si trasfigura sempre di più incapace di contenere la rabbia, l’odio e quella bestia che dentro di lei graffia e gorgoglia fino a quando tutto quel processo viene interrotto di colpo quando qualcuno le finisce addosso. E’ un forte colpo perché l’uomo era alquanto concitato e la ragazzina che è un fuscello finisce col sedere a terra. Furente lo sguardo color pece saetta verso l’uomo e i pugni si stringono ma nel suo campo visivo rientra Kaori Hyuga. Difficile non riconoscerla perché è su tutti i giornali per il suo matrimonio con Azrael Nara, inoltre è la capoclan degli Hyuga e consigliera del villaggio, una persona di spicco come Azrael Nara e Mekura Hyuga. Una volta capito chi è, il viso si rilassa in un istante, lo sguardo si libera da ogni sentimento negativo e un sorriso lieve affilato contagia le labbra ma non gli occhi. Riesce a recitare fortunatamente e si rialza scuotendo la testa e scuotendosi il kimono. <Non è successo nulla, tranquilli. Può capitare.> osserva l’uomo e la donna sorridendo senza mai riuscire però a contagiare anche gli occhi che rimangono tristi e cupi. <Oh, buongiorno.> un inchino riverenziale verso Kaori Hyuga, come si deve verso una persona importante. <E complimenti per il matrimonio. Deve sentirsi molto emozionata nel sposare l’uomo di cui è innamorata, vero?> si intrattiene con frasi di circostanza ma ci mette anche del suo con qualche domanda per fare conversazione come si deve.

11:50 Kaori:
 Quando l'uomo urta accidentalmente la ragazzina, lo sguardo di Kaori corre verso la sua figura per assicurarsi che non si sia fatta male. La povera fanciulla è addirittura caduta, spinta dall'irruenza dei gesti poco accorti dell'uomo, portando la Hyuga ad agire d'istinto nell'avvicinarsi e porgerle una mano per aiutarla ad alzarsi. < Va tutto bene? Spero che non ti sia fatta male... > chiede subito, la sua vena da medico a spingerla costantemente a preoccuparsi per la salute di chiunque abbia attorno. Alla fine la giovane si alza -accettando l'aiuto della Hyuga o meno, a sua scelta- e tranquillizza i presenti con un sorriso di circostanza che non le illumina lo sguardo. La Consigliera la osserva con cordiale cortesia e arrossisce appena quando si sente rivolgere i complimenti dalla giovane per via del suo matrimonio. < O-oh, g-grazie. > balbetta impacciatamente abbassando lo sguardo, la mancina a sistemare una ciocca di capelli dietro le orecchie. < Ovviamente... > risponde alla cortese domanda dell'orfanella, prima di ritrovarsi colta alla sprovvista dall'improvvisa sequela di domande da parte del giornalista. "E cosa ne è stato di Raido Oboro? Da quando le vostre nozze sono andate a monte non si è più visto in giro!" esclama l'uomo afferrando taccuino e penna, avido di informazioni. "E' sparito assieme alla donna con la quale ha instaurato una successiva relazione! Non è che c'è di mezzo il vostro zampino? Le donne ferite sanno essere molto pericolose eheh!" esclama in un tentativo assai bislacco di risultare divertente, che porta invece la Hyuga a fissarlo semi inorridita dalla pessima capacità comunicativa dell'altro. < Come hai detto tu è sparito e non ho alcun interesse nello scoprire dove si sia andato a cacciare. > taglia corto la Hyuga sentendo una ondata di risentimento e rabbia nei confronti dell'uomo che tanto ha fatto soffrire la sua piccola Kouki, ancor più di quanto ha ferito lei stessa. "Bene bene bene... e allora cosa ci dice dei suoi rapporti con Mekura Hyuga? Insomma, lavorare insieme alla ex del proprio futuro marito non deve essere facile! Specie se consideriamo il fatto che i due hanno dei figli, insomma!" domanda ancora, l'uomo, con gli occhi brillanti di avidità, l'espressione della Hyuga a farsi improvvisamente -seriamente- infastidita. < Perché questo non lo chiedi a lei? Io non ho nulla da dire ai giornali sulla mia vita privata. E' l'ultima parola che ho da dirti, ti avverto. > lo fulmina duramente con una espressione che raramente le si è mai vista in volto. L'uomo si accende improvvisamente di entusiasmo, ritrovandosi a rinfoderare taccuino e penna con improvvisa fretta. "Giusto! Chissà che non escano fuori altri interessantissimi risvolti su questa faccenda!" E detto questo, l'uomo saluta di gran fretta e corre via lasciando finalmente Kaori in pace ed in compagnia della giovane passante possibilmente divertita da quella buffa scenetta. Sospirando la Hyuga abbassa le spalle non più rigide e scuotendo il capo cerca di trattenere i commenti inaciditi per via di quella fastidiosa interruzione. < Perdona la pietosa immagine che ti abbiamo appena offerto. > aggiunge quindi, rivolta verso di lei, con un sorriso di scuse. < A volte essere riconosciuti da tutti non è una bella cosa come sembra. > [ Chakra: on ]

12:02 Samael:
 Accetta l’aiuto che le viene offerto, non sarebbe gentile ed è qualcosa che rientra nella sua solita recita. Stringe la mano della donna e si fa aiutare nell’alzarsi. <Non mi sono fatta niente, grazie.> ancora si accerta di sottolineare la sua incolumità con un altro sorriso uguale ai precedenti e che sarà uguale ai futuri. Gli occhi rimangono poi fissi sulla scena che si presenta davanti a lei e se la ragazzina, che non c’entra niente, si trova a sentirsi infastidita e rancorosa nei confronti di un uomo che si intromette, punzecchia e non si fa gli affari suoi, non osa immaginare la diretta interessata. Kaori Hyuga mantiene un contegno degno del clan al quale appartiene risultando posata e cortese nei limiti del decoro. La severità si fa strada sul volto della donna sempre di più fino a scoppiare in un serio fastidio nei confronti del giornalista. La ragazzina in un attimo è venuta a conoscenza di qualche dettaglio privato della donna ora le sembra di conoscerla da sempre quasi. Il sorriso si fa più affilato quando l’uomo scappa via e dimostra comprensione per la stanchezza di Kaori per la situazione. <Più che pietosa direi fastidiosa. Io avrei perso la pazienza già alla prima domanda, ma lei è stata brava a gestire quel ficcanaso.> abbassa lo sguardo per qualche secondo e poi lo rialza riprendendo a parlare una volta sentita la donna. <Dipende dalla persona. Ci sono persone felici di stare al centro dell’attenzione, che agognano ad avere giornalisti attorno ed essere riconosciuti. Porta lustro alla propria immagine. Ma ci sono anche persone che preferirebbero scomparire piuttosto che avere tutta la calca attorno.> alza appena le piccole spalle. <Di certo essere famosi porta un sacco di vantaggi però.> aggiunge infine guardandosi attorno con aria distratta.

12:19 Kaori:
 Si sente confortata dall'assicurarsi che la ragazzina non si sia fatta male e dopo averla aiutata a rialzarsi ritrae la mano tornando sotto il centro dell'attenzione. Cerca di rimanere calma, respira a fondo inspirando ed espirando e solo quando le domande vanno decisamente troppo sul personale si ritrova a dar sfoggio del proprio fastidio invitando l'uomo a lasciarla da sola. Solitamente Kaori è una persona cordiale e affabile: dispensa sorrisi e consigli a chiunque ed ha un carattere gioviale e gentile. Per questo ogni qual volta che sul suo volto si palesa un'espressione fredda e rigida è facile intuire che non è il caso di insistere oltre. Non che risulti mai violenta ma la rabbia di una persona solitamente gentile non è mai una bella cosa. Ringrazia silenziosamente il cielo per essere finalmente rimasta sola e si concede di dedicare tutta la propria attenzione alla giovane dagli occhi scuri che si complimenta con lei per aver tenuto duro e non essersi lasciata andare a inutili isterismi. < Ti ringrazio. > le sorride sinceramente contenta Kaori, snudando di poco i denti bianchi. < Non ho mai sopportato bene questo genere di intromissioni ma odio le scenate pubbliche e ancor di più la scortesia, perciò... beh, si fa buon viso a cattivo gioco. > si stringe nelle spalle spiegandole la propria filosofia di vita, rimanendo ferma a guardare la giovane con attenzione. Ascolta le sue parole, il suo dire e si ritrova a concordare con lei annuendo piano nell'udire la sua voce. < Hai ragione. Ad alcuni questo genere di attenzioni piace. Io... beh, come dire. Non è che non mi piaccia la fama. A volte mi imbarazza sapere che la gente per strada sappia chi sono anche se io non li ho mai visti prima, ma tutto sommato è una bella sensazione. Però... vorrei che la gente mi riconoscesse per il lavoro che faccio all'interno del Villaggio, non per la persona che voglio sposare, capisci cosa intendo? > le domanda in un improvviso slancio di sincerità che la blocca sul posto, sorpresa di quell'improvviso flusso di coscienza. < Oddio, devi scusarmi. Probabilmente non t'interessava saperlo. > ride a mezza voce coprendosi le labbra con una mano, graziosamente, leggermente intimidita. < Mi sono lasciata andare senza accorgermene. > ammette prima di riabbassare la mano ed inclinare leggermente il capo per meglio osservarla. < Allora. Come ti chiami? > le domanderebbe, alla fine, con tono calmo. < Io sono Kaori Hyuga. Ma ormai sai già tutto della mia vita, perciò immagino non sia una gran sorpresa... > ridacchia a labbra chiuse facendo riferimento al discorso appena avvenuto fra lei ed il giornalista. [ Chakra: on ]

12:31 Samael:
 Kaori Hyuga sembra proprio una brava persona, una bella e buona persona, dolce e gentile, affabile e pronta ad aiutare il prossimo. Cortese senza però mai essere passiva se qualcuno va troppo oltre con lei; è l’incarnazione della persona perfetta a quanto pare. Posata ed equilibrata, oltre ad essere un ninja abile e capace, forte e protettiva nei confronti del suo villaggio e clan. Si capisce dal modo in cui parla e da come si pone, oltre a come è conosciuta. <Molto saggia.> commenta con quel sorriso fugace, gli occhi cupi e le orecchie per ascoltare quello sfogo personale sul come lei vorrebbe essere riconosciuta, una bella presa di coscienza detta a una persona che mai aveva visto prima però non turba la ragazzina, nonostante non fosse davvero interessata ma fino ad un certo punto. Conoscere qualcuno e i suoi pensieri alla fin fine è sempre interessante ci può sempre essere qualcosa che può tornare utile. Sapere com’è fatta e come la pensa aiuta la ragazzina per una migliore recitazione nei confronti di Kaori. <Non ti preoccupare, è stato strano ma piacevole.> qui dice la pura e semplice verità alla fine. <Quello che desidera mi sembra giusto. Nel nostro mondo ninja è meglio essere riconosciuti per forza e potenza piuttosto che per cose frivole come la vita amorosa.> abbassa lo sguardo ancora una volta, osserva i suoi piedi, poi risponde. <Mi chiamo Samael.> si presenta così, non ha un cognome che lei sappia. <Già, ormai mi sembra di conoscerla da sempre.> accenna un po’ di semplice ironia tornando a guardare la donna e sorridendo. <Io sono allieva dell’accademia invece. Sto studiando per diventare ninja.> le da le informazioni necessarie per farsi conoscere, non troppe ovviamente e non tutte. <Ha saputo di cosa è successo ieri?> le domanda infine a bruciapelo, consapevole che la consigliera sappia cosa sua successo, almeno crede.

15:19 Kaori:
 Un sorriso tranquillo aleggia sulle rosee della Jonin senza illuminare particolarmente il suo viso. La sua è una espressione pacata ma non propriamente felice. Un tempo era radiosa e solare fin dal risveglio al mattino e ogni suo sorriso arrivava ad accendere anche il suo sguardo; da qualche anno invece le cose sono cambiate in maniera leggermente negativa. Le esperienze vissute, le missioni affrontate, le morti ed i traumi subiti hanno spento parte di quella vitalità andando a rendere il suo sguardo meno brillante se non in rari momenti di genuina gioia. Il più delle volte si mostra di umore accomodante e disponibile, ma un sorriso cortese non è sicuramente sinonimo di felicità. Annuisce allargando le rosee verso l'esterno al dire della giovane deshi e quindi si sistema la tracolla sul busto così che la borsa non penda fastidiosamente sulla parte posteriore del suo corpo ma sul suo fianco. < Sono felice di sapere che la pensiamo allo stesso modo. > chiosa tranquilla prima di liberare una risatina leggera. < Anche se forse avrei dovuto pensarci prima di innamorarmi con il donnaiolo più noto e desiderato della Foglia. > Ed è proprio riferendosi ad Azrael che i suoi occhi si illuminano per una frazione di secondo, ammorbidendo i tratti del suo viso fin quasi a farla apparire più giovane e leggera. Ma è solo questione di un attimo: ben presto il sorriso torna a rimpicciolirsi fino a divenire di circostanza e quella scintilla si ritira nel suo sguardo adesso pacato e lievemente distaccato. < Piacere di conoscerti allora, Samael. Che nome originale. > osserva lei inchinando di poco il capo alla sua presentazione, per poi scoprire come l'altra sia una allieva dell'Accademia ninja di Konoha. < Ohh una studentessa allora. Molto interessante! Chissà? Magari un giorno di questi ti troverò fra i banchi delle mie classi. > chiosa incuriosita da questa possibilità mostrandole una espressione vagamente divertita, umettandosi rapidamente le labbra. < Dimmi, che lezioni hai affrontato finora? > le domanda sinceramente interessata prima di venir posta davanti a quell'ultimo quesito. Ripercorre gli eventi della giornata precedente cercando di separare quelli della sua vita personale a quelli cui potrebbe starsi riferendo la giovane Samael, escludendo una serie di possibilità dopo l'altra fino a sfiorare quella che le sembra essere la notizia cui la giovane sta facendo riferimento. < Intendi l'attaco al Monte dei Volti? > domanda, cauta, non essendo sicura di ciò che l'altra le sta chiedendo. [ Chakra: on ]

15:47 Samael:
 La osserva non riconoscendo lo stato d’animo e puramente cortese della giovane donna, il suo sorriso appare alla ragazzina proprio come quello che sfoggia lei. Entrambe però non sono realmente felici anche se il sorriso di Kaori è di circostanza mentre invece quello della piccola è recitato e finto; nonostante la diversità tutte e due possono però ritenersi non felici. <L’amor non si comanda, giusto?> risponde alla battuta della capoclan Hyuga quando sente quelle parole dalla sua bocca, una piccola battuta e ne consegue che il viso questa volta si illumina e la ragazzina riesce a notare la differenza che è uno stato d’animo differente. Non di circostanza, ma di reale felicità ma è comunque qualcosa che è molto lontano da lei, quel tipo di amore non è qualcosa che comprende in realtà. <Grazie, è perfetto per me.> le piace il suo nome perché è diverso, originale e di questo deve ringraziare suo padre. Si guarda intorno sistemandosi il kimono e poi la coda stringendola col fermaglio. <E’ possibile, per il momento ho fatto due lezioni, ho appreso la tecnica della trasformazione l’ultima volta. Con Mekura Hyuga.> nulla che al momento le sue servito realmente a parte ovviamente l’impasto del chakra, ma non avendo usato il chakra spera di imparare qualcosa di più pratico prossimamente. Rimane in attesa di sapere se la consigliera abbia sentito parlare di quanto accaduto il giorno prima, dell’attacco sul Monte e di quegli uomini che sono al centro delle preoccupazioni del villaggio. <Esatto!> si illumina un poco al ricordo di quel soddisfacente sfogo da parte sua. <Io ero lì insieme a Mekura Hyuga e i suoi figli, quando quei tizi sono arrivati. Ho dato una mano, me la sono cavata.> non appare molto modesta eppure dal suo punto di vista sta solo raccontando i fatti. <Prima non mi interessava questa faccenda. Non mi riguarda minimamente ed è un’enorme seccatura, ma mi stavo chiedendo se voi stesse pensando di fare qualcosa in merito. O se saranno ancora liberi di scorrazzare in giro?> domanda piuttosto diretta guardandola negli occhi, il sorriso affilato è sempre lì, gli occhi neri e profondi invece sono più distanti anche se vuole apparire come una domanda ingenua. <Anche se devo dire che non è male quello che dicono dopotutto.> un mondo migliore, un posto migliore, insomma chiunque che sia da solo in questo villaggio e ignorato da tutti può facilmente lasciarsi cullare da certe idee.

16:20 Kaori:
 La Hyuga annuisce andando a stringersi nelle spalle con fare quasi timido, abbassando appena lo sguardo. < Giusto. > concorda prima di espirare liberando un po' di vapore e quindi risollevare il viso per guardare la piccola Samael. Questa sembra trovare particolarmente piacevole il proprio nome e la cosa fa piacere a Kaori che la osserva mentre si sistema il vestito dalle tinte a lei particolarmente affini. Adora tutto ciò che sia lilla, viola o cobalto e perciò il kimono indossato dalla ragazza le risulta particolarmente interessante alla vista. < Oh bene. Allora è tornata in Accademia alla fine! Ottimo. > commenta riferendosi al fatto che Mekura sia tornata ad adempiere ai suoi doveri di sensei; da quando era partita mesi prima non l'aveva più incrociata per i corridoi dell'Accademia e perciò è contenta di sapere che stia tornando, poco per volta, a riprendere i suoi doveri. < Sei già a metà dell'opera quindi. > osserva Kaori poco dopo con tono interessato. < Come ti stai trovando? Le lezioni sono difficili? > domanda con cortesia, sinceramente curiosa di sapere dell'andamento della giovane fra i banchi dell'Accademia. Tuttavia quanto l'altra le racconta poco dopo la porta ad immaginare che tutto stia andando per il meglio per lei: se è riuscita ad aiutare la Hyuga in quell'attacco, sicuramente deve avere delle ottime capacità di analisi e fisiche. Insomma ottimi presupposti per un ninja in erba! < Così eri tu la deshi presente. Sono contenta che sia andato tutto bene e che non ti sia ferita. Anzi, sono fiera del fatto che nonostante la poca esperienza tu non ti sia tirata indietro ma abbia aiutato una compagna. > le dice seriamente per poi boccheggiare un attimo al suo successivo dire e farsi più seria. < Non ti riguarda minimamente? Se stai cercando di diventare ninja direi che ti riguarda eccome. > chiosa la Hyuga abbandonando ora ogni sorriso in favore di uno sguardo serio e rigido. < Pensi che non stiamo facendo niente? Che abbiamo cose più importanti di cui occuparci? > commenta ironicamente ai toni decisamente inappropriati della deshi quando questa chiede se stiano *pensando* di fare qualcosa in proposito. < Naturalmente ci stiamo lavorando. Notte e giorno. > aggiunge stringendo le dita attorno alla tracolla, cercando di calmare l'ondata di rancore che quelle parole le hanno scatenato dentro. Come potrebbe mai dimenticare, lei, quello che sta succedendo quando quella gente ha preso sua madre con sé? < Ah davvero? E cos'è che dicono? > [ Chakra: on ]

16:43 Samael:
 Si concentra sull’argomento accademia perché sembra interessare la giovane Kaori Hyuga e lei è ben felice di parlare di lezioni e quanto ne consegue, si tratta pur sempre del suo futuro e ha bisogno di diventare più forte se vuole anche solo avere le capacità di tenere testa a degli avversari. <Non sono molto difficili. Le nozioni sono molte e a livello pratico devo perfezionare qualche cosa, ma tutto sommato me la cavo.> sul come si stia trovando non ha modo di rispondere in maniera chiara. <Mi trovo normale, direi. Vado solo per studiare e imparare.> non per fare amicizia o conoscere qualcuno, la ragazzina ha delle priorità un po’ sfalsate. Tutto sommato è però soddisfatta come per l’operato del giorno precedente e annuisce solamente al suo dire. <Ero io, si. Beh, ho dato una mano, serviva.> forse anche no, una del calibro di Mekura Hyuga forse avrebbe potuto fare tutto da sola, ma la ragazzina vuole darsi un po’ di importanza senza raccontare che ha aiutato solo perché doveva sfogare in qualche modo la sua rabbia e la violenza è buon metodo, contro dei nemici anche giustificata. <Non mi riguardava, ho detto che prima non mi interessava, ma ora appunto è diverso. Ora mi riguarda in quanto allieva, non è corretto?> sottile escamotage, non fa altro che manipolare le sue stesse parole e anche bene dato che ha usato tutti i tempi verbali giusti, al passato e poi al presente. La vede prendersela male e solleva un sopracciglio, forse ha toccato un nervo scoperto. <Volevo solo informarmi su quanto state facendo e cosa, tutto qui. Non mi sembra il caso di innervosirsi, questa domanda potrebbe farvela qualsiasi persone impaurita da quei tizi.> si stringe in quelle piccole spalle, assumendo un’aria innocente. <Ero solo curiosa, mi scusi. Prima non mi interessava molto perché non vivo molto il villaggio, passo molto più tempo all’orfanotrofio.> medita bene le parole e il modo di fare, forse è andata troppo oltre prima. <Parlano di una fede, una religione, fondata su una dea che è sempre stata buona, amorevole e accogliente. Dicono che tornerà e guiderà tutti in un mondo migliore.> in sintesi è quello che ha racimolato da quello che si dice al villaggio. Lo sguardo scuro si fa distante sembra accarezzare quell’idea che sembra bella e invitante per chi è come lei. <Ammetterà che per chi non ha nessuno è una prospettiva allettante. Avere qualcuno che ti accolga in un mondo migliore. Che non ti ignori.> la recita cade per poco mostrando un viso spento di chi sente un enorme vuoto, ma prima che possano trapelare l’odio e la violenza con la quale ha riempito quel vuoto, ricopre tutto con la sua recita. Torna a sorridere, più tenue e triste e gli occhi si illuminano un poco. <Ma ovviamente sono solo criminali, questo ha detto l’Hokage, che sono pericolosi. Giusto? Però capirei chi decidesse di seguirli.> una prospettiva migliore di quelle che un villaggio come questo è capace di offrire, troppo impegnati a vedere chi sta bene per notare chi sta male.

17:16 Kaori:
 Sorride contenta di sapere che le lezioni non si stanno rivelando particolarmente complicate per il momento. Sapere che i giovani allievi dell'Accademia riescono a seguire con relativa semplicità i corsi le fa sperare in un buon metodo d'insegnamento da parte di loro 'anziani' e quindi in una buona collaborazione fra sensei e deshi. < Ne sono davvero contenta. Sì, a livello teorico ci sono varie cose da tenere a mente ma una volta assimilate danno una idea piuttosto precisa su quello che è il caso di fare o non fare con determinati jutsu o in specifiche situazioni. > le sorride conciliante per poi inclinare appena il capo con fare incuriosito. < Solo per questo? > domanda quasi un po' delusa, o forse dispiaciuta per quella specie di nota di alienazione che le sembra di aver avvertito nel concetto espresso dall'altra. < L'Accademia è un buon posto per conoscere altri ragazzi della tua età. Sai, farsi degli amici, un gruppo di studio persino... > chiosa la donna lasciando cadere lì il discorso per lasciar spazio ad una repentina mutazione nella conversazione. I toni calmi e gentili usati fino a questo momento variano lentamente fino a divenire duri e quasi di rimprovero. Le domande espresse dalla ragazza vengono accolte forse troppo duramente dalla Jonin che si ritrova ad ascoltare le risposte dell'altra con un profondo senso di colpa nello stomaco. Sospira stancamente chiudendo gli occhi e pizzicandosi l'arco del naso con due dita come a cercare di schiarirsi le idee e di calmarsi. < Scusami. Non avrei dovuto risultare così... come dire, aggressiva. > dice alla fine riaprendo gli occhi e facendo calare la mano lungo il fianco. < E' che questa situazione è davvero snervante. Sono settimane che siamo dietro alla ricerca di questi individui ma ogni volta che ne fermiamo uno non otteniamo nulla di concreto. > sospira la donna scuotendo appena il capo con aria amareggiata, non volendo entrare troppo nei dettagli con qualcuno che in fin dei conti non è ancora a tutti gli effetti un ninja. Meglio spargere meno panico possibile. < Comunque capisco che entrare in Accademia abbia cambiato un po' i tuoi interessi o la tua prospettiva, mi dispiace ancora di essermi scaldata così. E' stato davvero spiacevole. > si scusa contrita mostrando una espressione di scuse, trovando davvero poco opportuno quel mostrarsi tanto suscettibile. Deve tenere per sé i propri timori e sentimenti. Almeno davanti al Villaggio. < Ad ogni modo è proprio su questo che puntano. Sull'offrire una favoletta allettante. > spiega la donna con sguardo accorato, notando quell'improvviso cambio nell'espressione dell'altra. E' solo un istante, ma è palese e si ritrova a chiedersi a cosa sia dovuto quel viso vuoto e spento apparso per un solo secondo davanti ai suoi occhi. < So che sembra una prospettiva interessante per alcuni. So che le loro promesse sono come una salvezza per qualcuno. Ma da quello che abbiamo scoperto sappiamo che sono solo frottole. I loro scopi sono pericolosi e malvagi: hanno rapito una Hyuga per assecondarli. L'abbiamo salvata, adesso sta bene, ma non li abbiamo fermati ancora. > spiega la donna umettandosi le labbra. < Non posso dire di più. Sono informazioni ancora riservate, ma... non possiamo fidarci di loro. Davvero. > suona quasi disperata nel modo in cui si pone alla ragazza, quasi voglia implorarla di crederle. [ Chakra: on ]

17:30 Samael:
 Quella piccola domanda che viene detta alla ragazzina la coglie quasi impreparata. L’espressione stupita e confusa osserva il volto della donna senza capire dove voglia andare a parare. <Si… per cos’altro se no?> poi tutto diventa chiaro e lei si riferiva alle amicizie e gruppi di studio, ora la dodicenne inizia a sentirsi fuori luogo non sapendo cosa risponderle. <Amicizie, certo. Farò del mio meglio per concentrarmi anche su questo aspetto.> sorride in maniera delicata rilassando il volto ma senza avere una reale intenzione di fare quanto detto. In seguito avviene quello che la ragazzina aveva sperato ovvero un cambiamento nel modo di fare di Kaori Hyuga, la porta a sentirsi in colpa per quello sbalzo di umore, soddisfatta per essere riuscita a rigirare le parole come più voleva. Solo per divertimento e per rabbia perché non ha modo di sfogarsi realmente in nessun modo questo la porta a essere instabile senza una guida. <Non si preoccupi, capisco. Non fa niente, mi sono solo sorpresa o forse ho sbagliato ad esprimermi io.> accenna un piccolo inchino col capo in segno di rispetto e per farle comprendere che non se l’è presa. <Immagino sia davvero così snervante non riuscire a trovare una soluzione a un problema tanto impellente e pericoloso.> rincara la dose facendo passare tutto come un’innocua presa di coscienza della situazione. Tace e ascolta poi il punto di vista della donna e di come cerchi di convincerla che il villaggio è buono e giusto e quello che offrono in questa setta è solo un’illusione. <Comprendo che non ci si possa fidare e che dietro ci sia altro che non sappiamo…> abbassa il viso e osserva il terreno. <Sono pericolosi.> non importa quanto possano sembrare motivo di salvezza o un modo per rovinare questo bel villaggio, suo padre avrebbe sicuramente trovato un modo per aiutare questa setta ma lei non può. <E’ stato bello crederci a questa favoletta, anche se solo per un istante.> mente se nascondesse a se stessa di non averci fatto un pensierino lampo.

17:41 Kaori:
 Il fare della ragazzina porta Kaori ad inclinare il capo verso la spalla per osservarla con sorpresa, quasi come se avesse appena detto qualcosa di buffo. Tuttavia il modo quasi meccanico in cui le risponde non è divertente per niente, anzi. Porta la Hyuga ad ammorbidire il sorriso come se si stesse rivolgendo a Kouki o alla piccola Haurmi. < Non è qualcosa sul quale doverti concentrare... ma se ti capita di parlare con qualche compagno di corso o magari andarci d'accordo... beh, penso che sarebbe una bella cosa, no? > le fa notare la Hyuga non volendola magari spingere a fare qualcosa verso cui non ha interesse o che, ancor peggio, potrebbe metterla a disagio. Non la conosce e non sa cosa potrebbe essere bene per lei oppure no. Solo dopo scopre che la bambina viene da un orfanotrofio ed è questa importante informazione che la induce a guardarla con maggior attenzione quando la sente parlare del credo professato dai cultisti. Appare quasi dispiaciuta nello scoprire che le loro parole non sono affidabili e improvvisamente si sente come responsabile per la ragazza. Il pensiero che quella conversazione avrebbe anche potuto non avere luogo se solo la giovane si fosse lasciata convincere da quegli uomini il giorno prima le fa salire un brivido amaro lungo la schiena. < Samael... > la sua voce si fa morbida, paziente, nel rivolgersi alla giovane quando questa abbassa il capo per osservare il terreno. < Cos'è che ti è piaciuto di questa favola? > domanda d'un tratto con voce bassa, quasi carezzevole, un po' malinconica. < Il fatto che la Dea ti avrebbe accolto? Che avresti potuto lasciare l'orfanotrofio? > chiede, ancora, con maggior cautela, quasi titubante, come se non volesse ferire troppo i sentimenti altrui con domande inappropriate. [ Chakra: on ]

17:52 Samael:
 Non è abituata a vedere una simile espressione sul viso di qualcuno, la dolcezza che riserva a lei nessuno lo aveva fatto prima. Porta la ragazzina a scombussolarsi un attimo, però non si lascia trascinare da quello stato che sa essere fasullo in un certo senso. <Potrebbe anche essere, se mi capita va bene, ci rifletterò. Non è da me cercare amicizie, tutto qui, sono una persona più solitaria.> si stringe nelle spalle, per lei è anche più facile mantenere il suo status di ragazzina poiché se avesse amici rischia di trovarsi in situazioni intime nelle quali scoprirebbero che è un ragazzo. E’ molto probabile invece che se questa setta si fosse dimostrata solo un po’ più convincente avrebbero potuto attrarre l’attenzione seria e sincera della ragazzina, invece vorrebbe solo averci a che fare per trascinare Konoha nel caos. Risiede tutto nel trovare una valvola di sfogo perché al momento non può che sfogarsi su ciò che ha intorno ricalcando le orme del padre che tanto ha amato e tanto ha odiato. Abbassa il capo e quella dolcezza ritorna, sua madre non la ricorda minimamente, e suo padre aveva tutt’altro tipo di espressioni per lei e altri modi di fare che lei associa all’amore, quello reale anche se malato, perverso e distorto. Ma le domande con le quali Kaori indaga portano la mente della dodicenne a riflettere seriamente. <Si, probabilmente è quello che mi attirava.> oltre alla possibilità che le avrebbero offerto di sfogare la sua rabbia verso qualcuno, loro li chiamano infedeli, lei li chiama ninja o abitanti di Konoha. <Avere qualcuno che ti accolga, che riempia il vuoto. Che si accorga di te.> è il suo turno a lasciarsi troppo andare adesso, se ne pente e stringe i pugni, morde le labbra e incattivisce lo sguardo rivolto a terra. Non sa quello che vuole davvero e questo fomenta la sua rabbia.

18:07 Kaori:
 In effetti ha notato che la ragazzina non è esattamente loquace. Anche nel porre delle domande, mantiene sempre quel garbo, quel riserbo che sono insoliti per la sua età. < Ah non posso capirti su questo. Quando andavo all'Accademia a momenti parlavo anche con i banchi in classe. > arrossisce appena nel ricordare quel suo modo d'essere di quel tempo, spontaneo ed ingenuo, a cui forse deve essere grata se è riuscita a catturare l'interesse di un ninja famoso e potente come Azrael Nara. Si porta una mano alla fronte scuotendo il capo, lasciando che una leggera risata sfugga dalle sue labbra prima di divenire pian piano più seria. Il discorso entra nel vivo, si fa delicato e i sentimenti della ragazzina s'affacciano per la prima volta sinceramente oltre il suo sguardo rendendola più simile ad una bambina che ad una adulta ben educata e graziosa. Kaori ascolta in silenzio, attenta e sente un dolore distante risuonarle nel petto quando ode il dire della giovane. Le ricorda un po' Harumi che inizialmente era desiderosa di incontrare Frollo solo perché lui l'aveva fatta sentire speciale ed importante. Una principessa. Tace per un lungo attimo, la Hyuga, cercando le parole giuste da dire in risposta alla sincerità di Samael ed alla fine, timidamente, si china a mostrarle un sorriso piccolo, leggero, che spera possa risultare affidabile e confortevole. < Beh... io mi sono accorta di te. > le direbbe piano sorridendole con cautela, inclinando di poco il capo per guardarla negli occhi. < So che forse non è quello che cerchi, che potrebbe non essere abbastanza ma... se mai dovessi volere parlare con qualcuno o anche solo imparare qualcosa di nuovo... cercami. > le direbbe con dolcezza. < Troverò del tempo per te se ne avrai bisogno. Te lo prometto. > le dice seria tornando ben dritta, prima di espirare e umettarsi le labbra. < Puoi trovarmi al dojo Hyuga o in Magione. Oppure in ospedale. O in Accademia... Insomma, se chiedi in giro sicuramente mi troverai da qualche parte. > ride appena snudando i denti. < Adesso devo andare, ma spero davvero di rivederti presto, Samael. Mi ha fatto tanto piacere incontrarti. > le dice, sincera, prima di attendere una sua qualsiasi risposta o reazione prima di riprendere il proprio cammino e dirigersi verso l'Ospedale per affrontare il suo destino. [ END ]

18:16 Samael:
 Accenna un sorriso, di quelli ben studiati nel sentire dei trascorsi di Kaori Hyuga, una ragazzina a suo tempo molto loquace e amichevole, anche se pure adesso le appare in questo modo, solo più adulta e saggia. Non ha nulla da aggiungere a quanto detto e si lascia trasportare dai sentimenti che questa setta ha scatenato in lei, e sentimenti che il villaggio stesso scatena in lei ogni giorno. Una rabbia repressa e profonda che probabilmente è legata al suo passato ma che lei non individua in quanto al momento si trova in una fase nella quale ciò che riguarda suo padre appartiene al campo dell’amore consapevolmente, mentre solo inconsciamente c’è dell’odio. Solleva il capo osservandola quando sente che lei si sarebbe accorta di lei, lo sguardo furente viene trattenuto ma i pugni rimangono stretti, colpevole di essersi lasciata troppo andare. Si rende disponibile Kaori, si rende dolce e comprensiva nei suoi riguardi, lei abbassa ancora il capo per nasconde il viso. <Grazie…> mormora piano, timidamente e dentro di lei intanto la bestia gorgoglia, anche se c’è dell’altro, quella bestia si sente accarezzata sul capo da mani gentili e si ritrova spaesata da sensazioni che non capisci in quanto nessuno è mai stato così con lei. A metà tra la sincerità e la recita, annuisce lasciandola andare. <Certo, non si preoccupi… e grazie ancora.> solleva piano il viso e le sorride dolcemente, il solito sorriso che non contagia lo sguardo e la vede andar via. Più Kaori si allontana e più il sorriso della bambina si allarga e si accentua fino ad affilarsi. E’ soddisfatta di essere riuscita a recitare così bene, deve crearsi una buona immagine, nonostante qualcosa dentro di lei si sia smosso verso qualcosa di più infantile come se una parte di lei gridasse aiuto o meglio una parte di lui. [end]

Samael s'imbatte casualmente in Kaori quando questa viene fermata dall'ennesimo giornalista alle prese con il gossip che circonda la coppia più nota di Konoha (?).
Le due hanno modo di conoscersi e parlare ed alla fine Kaori si offre disponibile nei riguardi della ragazza nel caso questa desideri parlare con qualcuno o semplicemente uscire dall'orfanotrofio