Esame pratico - Midori

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10:49 Midori:
  [Accademia (Palestra)] Piove! Che pessimo auspicio. Si è svegliata e le è bastato guardare fuori dalla finestra per sentirsi sconfortata. Non brilla il sole sul suo esame, ma acqua e grigiume. <Grazie tante, Kami! Cosa state tentando di dirmi?> esclama disperata verso il cielo, ma non è che l’inizio. E’ da tre ore che sta cercando di pettinarsi, come se l’acconciatura fosse importante! Ci sono tutti i Kami che si stanno spazientendo, più cane, gatto e genitori, ma quella più in ansia è senza ombra di dubbio la nostra giovane Senjuu. Cerchiamo di vedere le cose con più calma ed ordine: si è svegliata, si è lavata, nel mentre ha iniziato ad agitarsi urlando per casa accusando chissà chi di averle nascosto qualche cosa dell’equipaggiamento. Mamma, dov’è il porta oggetti? E il porta armi? Eppure li aveva messi proprio lì. I pantaloni comodi e pratici di quel colore verdino? Ovviamente il padre li ha messi a lavare proprio ieri! Insomma un caos totale, altro che calma e ordine. Alla per fortuna si è vestita! Ha indossato dei pantaloncini corti e verdi, quel verde molto intenso smeraldoso, calze nere a ricoprirle le gambe e scarpe dello stesso colore ai piedi. Su una coscia, la destra per la precisione, si è assicurata il porta armi con dentro due kunai, si è sprecata, e ai fianchi invece un porta oggetti molto più pieno con infilati al volo fumogeni e bombe luce. Ah già! Si stava scordando dei fuuda con i tronchetti per la sostituzione! Li cerca per un buon dieci minuti fino a quando non li trova sotto al letto, il gatto ci stava giocando. Li mette al sicuro nel porta oggetti e finisce di vestirsi. Una maglietta a maniche corte va a ricoprirle il petto, floreale e tutta colorata si potrebbe definire in gergo: hawaiana. Lunga fino a ricoprirle appena i fianchi e abbastanza morbida da non soffocarla, infine opta per legarsi i lunghi capelli scuri, i quali hanno rubato il nero della notte in un cielo senza stelle, e per punizione vengono legati in una coda alta grazie a un grazioso fiocco rosso che spicca sulla sua testa. La pelle nivea è ancora più pallida per l’agitazione, gli occhi blu, profondi, pennellati di viola, hanno un’espressione di puro terrore. <A-allora, vado…!> con quanta poca convinzione saluta i suoi genitori e va in accademia, lasciando i due a pregare per lei. Speriamo che non inciampi tra i suoi piedi! I Kami l’accompagnano per il tragitto, seguendola con lo sguardo fino a quando non varca l’ingresso dell’accademia e si dirige verso la palestra. L’ansia e il terrore le fanno ricordare solo ora di dover impastare il chakra, lì, davanti all’ingresso della palestra. Profondi respiri, su, ce la puoi fare. Le mani della Senjuu si raccoglierebbero per formare tra loro il sigillo della capra e le posizionerebbe al centro del suo petto. Ebbene ora chiude gli occhi e regolarizza il respiro, respiri profondi e sempre più lenti per cercare di far cadere la sua mente in uno stato di profonda concentrazione. Alla ricerca del suo io interiore. Il buio l’avvolgerebbe e sotto ai suoi piedi avvertirebbe la morbidezza di un verde prato e attorno a lei il profumo dei fiori, della vegetazione e delle piante. Immersa nella più totale pace. Cercherebbe di assorbire da quel suo stato mentale il colore giallo delle mimose e il loro odore pungente, tanti pallini piccoli batuffolosi e gialli che si riunirebbero nel suo addome e creerebbero una sfera di energia gialla che, come le mimose, simboleggerebbe la sua forza fisica e al contempo la femminilità di una donna. Nella sua mente, dal terzo occhio, invece fiorirebbe una viola del pensiero, un fiore dai colori bianco e viola mischiati insieme simbolo di quei sentimenti che serbiamo nella nostra mente e nei pensieri. Una mimosa nel ventre e una viola del pensiero nella testa, questi due fiori sarebbero destinati ad unirsi percorrendo l’unica via davanti a loro, seguirebbero una linea verticale che li porterebbe ad avvicinarsi sempre di più al cospetto del sigillo della capra e poi si unirebbero sempre più velocemente per creare una cosa sola. Un’unica entità. Completo, ora il chakra dovrebbe essere stato impastato e lei gli permetterebbe di scorrere libero all’interno del keirakukei come un fiume in piena che partirebbe dal plesso solare lì dove si sarebbe raccolto e formato il chakra, e che ora, come un fiume che irriga e nutre fiori e piante, così dovrebbe nutrire allo stesso modo il suo corpo. La tipica ragazzina che sarebbe in grado di trasmettere ansia anche a chi l’esame lo ha già fatto. Ahimè, eccola decidersi fare l’ingresso in palestra e guardarsi intorno aspettandosi di essere assalita dai leoni. [Porta kunai e shuriken (gamba destra): Kunai x2][Porta oggetti (in vita): Fuuda per sostituzione x2 | Fumogeni x5 | Bomba luce x2][Tentativo impasto chakra – Turno: 4/4 – Chakra 10/10]

Piove. Il cielo grigio di Konoha ha promesso una tempesta ed è una tempesta ciò che sta elargendo a tutto il popolo che non può atro che sottostare. L’intera Foglia è colpita dalle copiose gocce che scendono e non perdonano nulla e nessuno. Quando Midori arriva in palestra è piuttosto zuppa. Per quanto ci si possa coprire è impossibile che qualche frammento umido non si attacchi ai vestiti, specie quando si va di fretta. L’accademia, non essendovi alcuna lezione questa mattina, è quasi deserta. La giovane allieva vede unicamente qualche insegnante che non riesce a riconoscere, non avendo mai fatto parte del di lei percorso accademico. E poi c’è la palestra, esattamente come può ricordarla dalla prova pratica di combattimento: un grande spazio vuoto e circolare di circa quindici metri di diametro, i cui attrezzi sono spostati lungo i confini della stanza per permettere agli aspiranti ninja di muoversi liberamente. Il soffitto è alto circa cinque metri, il tatami è leggermente più gonfio e scricchiolante a causa dell’umidità. La cosa strana, però, è che non vi è nessuno al suo interno. Quando la ragazza arriva è il vuoto quel che si ritrova davanti. Una grande stanza vuota. Passa qualche minuto, prima che le porte del loco accolgano un’altra figura. perfetta, una lunga treccia rosa che poggia sulla spalla sinistra, il lungo ed elegante abito nero sostituito da un paio di pantaloni attillati in pelle e da un top della stessa fattura che le ricopre il seno, lasciando un ventre piatto e niveo alla vista di tutti, screziato da qualche cicatrice che si è uniformata alla pelle col passare del tempo. i grandi occhi rosa come il setoso crine si puntano sull’allieva ed un sorriso appena accennato le incurva le labbra piene, fin troppo per una donna della sua corporatura. L’allieva certamente la ricorderà, ricorderà il volto della sensei che si è occupata della lezione sul rilascio illusorio, forse la più atipica tra quelle che ha vissuto. Perfetta come lo era allora la donna fa risuonare i tacchi laccati di nero sul tatami, le esili cosce ornate di due portakunai e shuriken pieni d’armi. avanza nella stanza sino a portarsi alla distanza di circa cinque metri innanzi alla deshi. < E’ bello rivederti. > La voce è sottile e fraagile, ma allo stesso tempo pregna di decisione. < Sarà un piacere, per me, dimostrarti quel che so fare. Ma prima voglio vedere quel che sai fare tu. Attaccami. > Queste le poche parole di Anaka, che allarga le braccia come ad invitare Midori a fare la sua prima mossa. [ Esame pratico per Midori – Distanza: 5 metri (frontale) ]

11:54 Midori:
  [Accademia (Palestra)] Deserto, vuoto e ansia. Il terrore riempie gli spazi vuoti fisici dell’accademia e di quella enorme palestra circolare, ma non c’è nessuno! Dove sono gli allievi? Non sarà mica l’unica a fare l’esame oggi? No, no, non lo può accettare, anche se almeno così non ci saranno testimoni per la sua disfatta. A parte Hashikuccio e tutti i Kami. Incrocia le braccia al petto ed attende, il tempo solcato dal ritmo del battito cardiaco della Senjuu che al momento desidererebbe molto di più trovarsi in compagnia di qualche cadavere da preparare per le veglie. E poi eccola, lei… il suo terrore, colei che con tanta bellezza è riuscita a farle passare un paio di notte insonne per via del panico che le ha immesso in quella maledetta lezione sul rilascio illusorio. Di certo l’arrivo della sensei dai capelli rosa non aiuta a far calare il panico, anzi lo aumenta. Siamo tutti d’accordo nel dire che la nostra Senjuu ora avrebbe preferito il sensei pazzo bombarolo. <B-buongiorno sensei!> saluta cercando di rimanere educata ma facendo trapelare tutto il suo nervosismo balbettando. Rigida come un tronco d’albero, l’avete capita? Comunque, sorvoliamo sul pessimo sarcasmo. <Oh, ma non deve dimostrarmi proprio nulla, ci credo senza problemi sulle sue capacità!> ridacchia nervosa sventolando una mano davanti al viso. Che cosa mai vorrebbe dimostrare? Ha già fatto abbastanza durante la lezione! Comunque, deve attaccare e deve partire da una buona posizione: distanzierebbe un leggermente i piedi tra loro accompagnando tale movimento con un piegamento di qualche grado delle ginocchia. Il piede destro verrebbe trascinato un poco più avanti rispetto al sinistro, il quale posizionerebbe la punta verso l’esterno, mentre il destro mirerebbe dritto davanti a sé, verso la sensei. La parte superiore del corpo per questioni di praticità verrebbe piegata in avanti di qualche grado e le braccia ai fianchi si piegherebbero grazie ai gomiti intanto che le mani deciderebbero di chiudersi a pugno. Ora sarebbe il momento di darsi la spinta, lo slancio, porrebbe forza nei muscoli delle gambe per darsi la spinta in avanti con il piede destro. Userebbe quello per fare forza sul pavimento e scaricherebbe il peso del corpo in avanti dandosi lo slancio col piede sinistro. Quest’ultimo si distaccherebbe dal pavimento e mentre il corpo andrebbe a slanciarsi verso la sensei sfruttando il piede destro come perno ancora ancorato al suolo, il sinistro andrebbe avanti e passerebbe oltre al destro, e inizierebbe così una corsa alternando le due gambe, verso la donna. Durante la corsa alternerebbe anche il movimento delle braccia per darsi maggior slancio e percorrerebbe quei 5 metri che le separano. Arriverebbe a distanza di corpo a corpo con la sensei e accompagnerebbe gentilmente, ma velocemente, il braccio sinistro indietro con il movimento del busto, portando indietro gomito e spalla. Ottimo fin qui! Si spera. E stupidamente come una scimmia balbuziente andrebbe a cercare di dare un semplice pugno diretto alla bocca dello stomaco della donna. Il pugno, l’atto, sarebbe accompagnato ancora una volta dalla parte superiore del corpo che si muoverebbe per portare in avanti la spalla e distendere il gomito, ovvero permetterebbe al braccio di distendersi in avanti così da cercare di far impattare il pugno sinistro contro la bocca dello stomaco della donna. Nel mentre che porterebbe tale attacco, la mano destra invece andrebbe all’interno del porta oggetti dove cercherebbe la forma sferica della bomba luce, unico oggetto sferico lì presente, quindi non dovrebbe avere problemi ad afferrarla. Senza estrarla però! La stringerebbe nella mano e cercherebbe di immettere in essa una piccola parte del suo chakra, il quale, come un fiume inizialmente placido, ora inizierebbe a scorrere velocemente verso tale punto del corpo: la mano destra. A ridosso del palmo la forza del chakra cercherebbe di far fiorire dagli tsubo dei piccoli boccioli di chakra i quali, fiorendo, sempre in maniera metaforica, andrebbero ad avvolgere la sferetta con la loro piccola parte di energia. Attiverebbe così tale bomba, ma sarebbe conscia del ritardo che essa dovrebbe avere dal momento in cui viene attivata fino all’effettivo momento della sua deflagrazione. Dunque attenderebbe tale momento sfruttandolo per cercare di muoversi lateralmente alla figura della donna, verso sinistra. Non compirebbe un enorme spostamento, farebbe solo scivolare i piedi sul pavimento per spostare il corpo verso sinistra, porterebbe avanti prima il piede sinistro, allungherebbe la gamba medesima verso il fianco destro della sensei, e poi muoverebbe anche il destro, così da cercare di porsi al fianco destro della donna, rivolgendo il suo corpo verso il fianco di lei. Alla fine di tale movimento estrarrebbe la bomba luce dal porta oggetti, velocemente, e cercherebbe di porla in modo tale che la sua luce, una volta sprigionata, possa cercare di accecare al meglio la sensei. Che cattiveria! E ovviamente lei chiuderebbe gli occhi. Ci manca solo che si acceca da sola! [Movimento di 5 metri, metà della distanza – Turno: 1/4][Attacco corpo a corpo a mani nude, pugno sinistro – Turno: 2/4][Attivazione bomba luce – Turno: 0/4 – consumo: 1][Spostamento verso il fianco destro della sensei – Turno: 1/4][Alla fine dell’ultimo 1/4 di turno, tempo necessario per far detonare la bomba luce, la estrae dal porta oggetti – Estrazione armi, turno: 0/4][Turno utilizzato: 4/4 – Chakra 9/10]

La giovane Midori non si fa rpetere due volte l’invito all’attacco. La strategia che sceglie di adottare è quella di un attacco frontale, uno scatto dritto davanti a sé che conclude in un pugno che, sorprendentemente, arriva a bersaglio. La ragazza percepisce chiaramente la morbidezza di un punto del corpo umano privo di ossa sottostanti, ma avvertirà anche la totale assenza di calore proveniente da esso. La pelle d’alabastro della sensei, totalmente asciutta e fredda, si curva sotto lo slancio offensivo dell’allieva, ma sul volto della donna neanche un singolo gemito di dolore o una smorfia viene palesata. Il sorriso si fa più largo, gli occhi più brillanti e quando la giovane tenta di allontanarsi, ecco che la sensei si volta, prendendo in pieno viso il lampo dovuto alla bomba luce. Quando l’allieva riaprirà gli occhi potrà notare un’Anaka a palpebre chiuse, ma per nulla disorientata dal gesto della Senjuu. Ha gli occhi chiusi, ma sembra quasi vederci benissimo. Le goccioline di pioggia cadono dal corpo in movimento della ragazza, facendo rumore ed essendo – apparentemente – l’unica figura intrisa di pioggia in quella palestra, il processo logico sembrerebbe essere automatico. La donna estrae uno shuriken con la mancina dal portakunai che ha sulla coscia corrispondente e lo lancia in direzione della giovane Midori. Un attacco a distanza, ma effettuato in corpo a corpo, con una lentezza decisamente inusuale per un’utilizzatrice di armi. in questo momento, tuttavia, non c’è molto da pensare, ma soltanto uno shuriken che viene tirato in direzione della spalla destra della deshi che dovrà evitare di subire il colpo. [2/4 per schivare – Distanza corpo a corpo ]

12:35 Midori:
  [Accademia (Palestra)] Tutto va, tutto funziona! Farebbe un gridolino di vittoria se non fosse che davvero la sensei non da un minimo di soddisfazione. Va bene che logicamente non potrà farle male e sicuramente i suoi movimenti sono più che prevedibili per lei, ma potrebbe fingere un po’ di stupore? Non siamo ad un corso di recitazione comunque, anche la tattica di accecarla va a buon fine e quando la Senjuu riapre gli occhi si ritrova davanti a una sensei con gli occhi chiusi, accecata spera! Tuttavia mantiene una stoica sicurezza che le fa scagliare un kunai verso la spalla destra del nostro giovane fiorellino. Le ricorda molto il desiderio di infilzare del sensei alla lezione della sostituzione. Lampo! Infilerebbe la mano velocemente nel porta oggetti ma questa volta prenderebbe nel suo palmo il fuuda per la sostituzione, ovvero dove dentro c’è un tronchetto. Dal centro del plesso solare si dipanerebbe, seguendo il keirakukei, una porzione di quella sua energia chakrale che andrebbe ad essere indirizzata verso il braccio destro e lo percorrerebbe al massimo della sua potenza e velocità per fargli raggiungere la mano stretta con decisione al fuuda. Un fiume in piena che irrorerebbe il palmo della sua mano fino a sbocciare attraverso gli tsubo lì presenti. Fiori, sempre immaginari, di chakra che si aprirebbero come boccioli sul palmo della sua mano, libererebbero l’essenza del chakra che avvolgerebbe il fuuda. Esso libererebbe il tronchetto, che dovrebbe prendere il suo posto e farsi infilzare dallo shuriken. A lei invece spetterebbe muovere con velocità e precisione il chakra ancora una volta, il quale viaggerebbe impetuoso verso le gambe irrorando e nutrendo i suoi muscoli con velocità e potenza. Le converrebbe spostarsi e non verso destra! Sposterebbe il peso del suo corpo verso sinistra accompagnando tale intenzione con lo spostamento della parte superiore del corpo verso sinistra, e inclinerebbe così il corpo in quella direzione. I piedi distanziati fra loro permetterebbero alle gambe di piegarsi di qualche grado così da tentare di caricare quella forza e potenza nello spostamento che andrebbe a fare. Il piede destro si darebbe la spinta verso sinistra e il piede sinistro si distaccherebbe appena dal suolo per permettere a tale gamba di scivolare verso la direzione decisa. Il piede destro raggiungerebbe il sinistro velocemente e quindi la giovane Senjuu si sposterebbe verso sinistra in quella piccola corsetta laterale della distanza di appena 1 metro, ma spera necessaria per evitare uno shuriken! Non vorrebbe essersi distaccata troppo dalla donna, volendo mantenere una distanza di corpo a corpo, perché ora tenterebbe di tirarle un calcio se fosse riuscita a spostarsi. Il piede destro verrebbe piantato al pavimento, il sinistro spingerebbe sul terreno per tentare di imprimere al corpo una forza da sinistra verso destra che, tenendo invece il piede ancora ben piantano al pavimento, farebbe ruotare il corpo da sinistra verso destra. La gamba sinistra dopo lo slancio si distaccherebbe dal pavimento e il corpo userebbe la destra come perno per inclinarsi leggermente verso destra e solleverebbe la gamba sinistra tesa che, con la rotazione del corpo da sinistra verso destra, vorrebbe essere portata come calcio contro le gambe della donna. [Tentativo tecnica della sostituzione – Consumo: 3 – Turni: istantanea, 2/4 – Velocità: 200% Agilità – Portata: Ninjutsu/8 metri = 1 metro][Attacco corpo a corpo a mani nude, calcio – Turno: 2/4][Turno utilizzato: 4/4 – Chakra 6/10][Porta kunai e shuriken (gamba destra): Kunai x2][Porta oggetti (in vita): Fuuda per sostituzione x2 | Fumogeni x5 | Bomba luce x1]

La giovane decide di evitare quell’attacco tramite l’utilizzo della tecnica della sostituzione, senza però considerare una semplicissima questione. Per richiamare il tronchetto, prima di diventare genin, occorrono dei sigilli che la deshi non compone. Per tale motivo il fuuda le rimane tra le mani e lo shuriken le arriva alla spalla causando un taglio superficiale, ma sanguinante. Quel che è strano, però, è che la ferita si è palesata, colpendole la spalla di striscio, ma lo shuriken non compie alcun impatto al suolo, non s’ode alcun rumore che sia assimilabile all’atterraggio dello strumento metallico nel tatami. Il dolore che la giovane percepirà alla spalla è lieve, un pizzicore più che una vera e propria ferita, ma il sangue pare uscire a fiotti dalla di lei carne, tingendole i vestiti di rosso. La sensei continua a tenere gli occhi chiusi, come fosse ancora accecata, ma non accenna in alcun modo a fermarsi. La pioggia continua a battere violentemente sul tetto dell’accademia, così come continuano a scendere piccole goccioline dal corpo di Midori, ma non della sensei la quale, senza neanche un caello fuori posto, esegue un salto del tutto identico a quello che Midori ha visto nella prova pratica di combattimento ad opera di un omone ben più grosso e muscoloso di lei. Compie un balzo che le fa passare la gamba della deshi sotto il corpo, per poi riatterrare senza un singolo fiato per poi arcuare il proprio corpo all’indietro, poggiare le mani a terra e tentare una verticale il cui scopo sarebbe quello di colpire la parte sottostante al mento dell’allieva con un doppio calcio in ascesa. E, per quanto la cosa possa parere familiare e assolutamente strana, è il momento per Midori di schivare il colpo. [ ¼ per schivare – Distanza: 1 metro ]

13:24 Midori:
  [Accademia (Palestra)] Prima o poi qualcosa di stupido doveva farlo, la tensione doveva intromettersi come quella zia invadente che ti pizzica le guance e ti chiede se hai il fidanzatino. I Kami urlano dal cielo: i sigilli! I sigilli ce li siamo dimenticati in qualche libro teorico. E questo basta e avanza per far andare nel panico la nostra giovane Senjuu che panica ma è grata non ci siano persone a vedere quella sua immane figuraccia. Sente un pizzico alla spalla destra quando lo shuriken le colpisce la spalla di striscio, non si impianta nella sua carne, ma sembra più una ferita superficiale. Ma non c’è suono metallico sul pavimento, il dolore lieve eppure il sangue scorre a fiotti come se le avesse reciso chissà quale arteria importante. Il sangue si espande sui suoi vestiti, ma non sente il dolore che dovrebbe accostare a tale ferita! E il rumore dell’arma? Il suo continuo gocciolare? La calma della sensei quasi inusuale? Perché lei è completamente asciutta e invece la ragazzina no? Fuori piove e tanto e si sente! E poi quel salto, le sembra di rivivere la propria prova pratica e sente un pizzicore alla nuca, come una sensazione strana e quasi impossibile. Come se non stesse prestando la dovuta attenzione a quanto sta accadendo davanti a lei, come persa in qualche ragionamento, la nostra giovane smemorina inizierebbe a muoversi per schivare quel calcio diretto sotto al suo mento. Un movimento ascendente che questa volta sceglie di schivare spostandosi verso un lato. Quei tacchi farebbero un male boia se la colpissero! I piedi sarebbero sempre ben distanziati tra loro il giusto, in armonia con le gambe che si piegherebbero con le ginocchia di qualche grado e nulla più, il tutto sarebbe definito dalla parte superiore del corpo che si protenderebbe verso destra. Accumulerebbe forza e potenza nei muscoli delle gambe e mentre si darebbe la spinta col piede sinistro, sposterebbe il peso verso destra e il piede destrorso si solleverebbe appena dal pavimento per portarsi verso l’esterno. Velocemente il sinistro verrebbe richiamato dal destro quando quest’ultimo toccherebbe il pavimento, e così ripeterebbe il movimento e tenterebbe una corsetta stile granchio verso destra della distanza di circa 3 metri per cercare di evitare quel doppio calcio sotto al mento. E ora… ha ancora quel tarlo nella testa! E’ possibile? Non è possibile? Può averlo fatto oppure no? Ci prova o non ci prova? Ci prova. Non ha nulla da perdere! Chiuderebbe gli occhi e solleverebbe le mani così da portarle all’altezza del plesso solare e lì intreccerebbe le dita per formare il sigillo della capra. Il sigillo ce lo siamo ricordati questa volta. Cercherebbe di sprofondare in una concentrazione assoluta, profonda, ritroverebbe la calma in se stessa e cercherebbe di essere più fiduciosa verso quanto sta cercando di fare. Le sembra sciocco ma anche geniale da parte della sensei, che ne ha tenuto anche la lezione, ma la giovane Senjuu è davvero così intelligente? O sta per fare solo un’altra figura? Solo ora cercherebbe di avvertire il suo keirakukei, dove scorrerebbe il chakra come il fiume impietoso che ormai ricopre e nutre il suo corpo dall’interno. Sa che dovrebbe agitare il suo chakra per tutto il corpo e proverebbe a farlo, partirebbe dal keirakukei, farebbe scorrere ed agitare il chakra in esso contenuto come piccole biglie impazzite all’interno di quel sistema circolatorio. Lo muoverebbe in ogni direzione come se volesse scrollassi di dosso qualcosa di fastidioso che la fa stare male, che la rende irrequieta e prenderebbe forza da questa sua stessa irrequietezza. Aumenterebbe la velocità di quel movimento andando oltre al sistema circolatorio, farebbe in modo che il chakra in quel pazzo movimento confuso andasse a colpirle i tessuti e gli organi e il sistema nervoso, fino a quando non cercherebbe di avere un’intera massa di energia chakrosa che si muoverebbe sempre più velocemente all’interno di tutto il suo corpo, in maniera imprevedibile, veloce, casuale. Non ne è sicura, ma se così fosse? Gli indizi ci sono tutti. Tenterebbe di trovare e colpire il chakra di quella donna per tentare di liberarsene ed espellerlo. Se davvero avesse ragione, non si fiderà mai più di quella donna ma dentro di sé sta nascendo la reale paura di tutti quei ninja abili nelle arti illusorie. [Movimento di schivata, laterale a destra di 3 metri – Turno: 1/4][Tentativo utilizzo chakra per il rilascio illusorio – Consumo: 3 – Turni: lenta, 3/4][Turno utilizzato: 4/4 – Chakra 3/10][Porta kunai e shuriken (gamba destra): Kunai x2][Porta oggetti (in vita): Fuuda per sostituzione x2 | Fumogeni x5 | Bomba luce x1]

Il doppio calcio non arriva a colpire la mascella della giovane allieva che compie unna schivata precisa e rapida. E poi ecco cosa accade. Il sigillo viene formato ed il chakra viene smosso all’interno del corpo della ragazza e la realtà inizia a sfarfallare. L’avversaria le sorride, la di lei figura si fa sempre meno distinta, fino a svanire totalmente. Il luogo circostante non cambia, la palestra torna ad essere quella che Midori ricorda, la stessa in cui era entrata, ma nessuno è lì con lei. La ferita non le screzia la pelle, il sangue non le colora i vestiti, come se non avesse mai combattuto. Invece dello shuriken, al suolo, è poggiato un piccolo oggetto luccicante. Una placca di metallo, l’effige della Foglia incisa sul freddo materiale, il nastro blu scuro perfettamente ripiegato i maniera tale che il simbolo si veda. È un coprifronte, tutto per lei, sebbene non vi siano persone a farle i complimenti, a dirle che ha superato l’esame. Chiunque sia stato il mandante di quell’esame ha voluto, semplicemente, darle in questo modo il benvenuto all’interno del mondo ninja. [ end – complimenti ]

Un altro dei miei scherzetti in cui l'esame c'è, ma in realtà non c'è davvero. La prova è stata breve perché ho visto tutto quel che dovevo vedere, considerando anche quanto tu sia andata bene nelle lezioni mi è decisamente bastato qesto.

Unico errore che riporto anche qui, sebbene sia stato già chiarito, finché non si diventa Genin la Sostituzione di I tipo richiede i sigilli indicati nei tag, li hai dimenticati, ma è stata soltanto una distrazione.

Complimenti per il passaggio di grado.