[ Ambient ] - La Principessa rapita

Quest

0
0

11:47 Harumi:
 La piccola Principessa ha dormito fino a tardi rispetto al solito, svegliandosi riposata e con una nuova prospettiva della di lei esistenza; il lungo crine albino screziato d’argento viene raccolto in un’acconciatura che consiste nel farsi due treccine con le ciocche laterale al viso per poi portarle dietro la nuca e unirle per mezzo di un elastico azzurro con tanto di piccolo fiocco. La frangia lunga nasconde appena gli occhi bianchi e perlacei ancora leggermente assonnati ma ancora apatici e distaccati dal resto dell’ambiente, i colori ormai non riesce più a vederli danzare però può sempre immaginarli mentre arricchiscono l’ambiente intorno alla di lei piccola figura. Il resto del crine viene lasciato libero di stuzzicarle la schiena e con estrema calma si veste indossando un paio di pinocchietti neri, una maglietta a maniche corte a strisce orizzontali nere e bianche -la manica destra copre accuratamente il tatuaggio anbu- e al di sopra indossa una felpa grigia lunga e morbida, senza cappuccio e tenuta aperta, dalle lunghe maniche. Non ha ancora intenzione di uscire di casa quindi non si prepara impastando il chakra, azione che ella esegue nel migliore dei modi solo quando deve lasciare l’abitazione, infatti eseguirà il sigillo solo dopo pranzo una volta rifocillata per benino. Lascia la sua stanza e passo lento, placido si avvia nel corridoio verso il soggiorno, controllando l’interno della casa alla ricerca visiva della dolce Kaori la quale probabilmente sarà impegnata coi di lei doveri. Piccola ed etera figura si muove per quell’ambiente con una certa serenità e sicurezza pur tuttavia non scadendo nella presunzione, ritagliandosi solamente un posticino per sé in quella casa. Non trovando nessuno e con niente da fare prima del pranzo, cerca qualche libro da poter leggere e sfogliare, una lettura interessante che potrebbe aiutarla ad occupare il tempo in modo costruttivo e rilassante; ed è di questo che si occupa al momento corrente: cercare un libro. [Chk: off]

La mattina è oramai inoltrata in quel di Konoha, il Sole splende già alto nell’empireo e chi ha un’attività da portare avanti o dei doveri a cui far fronte è già uscito di casa da n po’. È proprio il caso della propietaria della casa in cui si trova Harumi, uscita di buon’ora per adempiere al proprio compito di Sensei, medico e Consiglera del Villaggio. La stessa cosa non si può dire della madre della Jonin, Tomoko Hyuga, che siede nel soggiorno, senza una apparente occupazione. Non sta leggendo, non sta mangiando e non sta rassettando casa. E, cosa ancor più strana, non è in missione come al solito. Se ne sta semplicemente seduta lì, la schiena ben dritta e neanche poggiata allo schienale del divano, le gambe ben unite e piegate su un lato in una posizione che la rende piuttosto aggraziata. Porta il suo equipaggiamento da kunoichi con sé, ma la cosa non dovrebbe risultare peculiare, essendo la donna occupata ogni giorno in una missione diversa da portare a termine al massimo delle sue potenzialità, come fa oramai da moltissimo tempo, data la precoce dipartita di suo marito, da cui non si è mai ripresa del tutto. Mentre la Principessa è intenta a ridestarsi, uscire dalla propria camera e dirigersi nel soggiorno per cercare un buon libro con cui accompagnare la propria mattinata, potrà unicamente sentire lo sguardo della Special Jonin addosso, che si limuta a ruotare il capo per seguirla in ogni movimento, fissandola in maniera piuttosto apatica. I minuti di ricerca del tomo da leggere passano senza alcun disturbo, ma quel che Harumi trova nell’esplorazione della libreria della casa è piuttosto peculiare. Una serie di volantini simili a quelli che ha potuto notare tra le mani dei seguaci del culto di Tsukuyomi, raccolti in un libricino dalla copertina in pelle nera. Che sia una prova raccolta da Kaori, dato il disturbo che gli uomini mascherati hanno dato al Villaggio? Domanda che non può avere risposta nell’immediato, ma che chissà quali altri interrogativi faranno sorgere nel cerebro della piccola albina. Qualche tempo dopo, ben prima che la Genin possa dirsi immersa in qualunque lettura abbia scelto di fare, un rumore infrange il silenzio della casa. Il rumore di qualcuno che bussa alla porta con particolare veemenza. Non un tentativo di sfondarla, questo è certo, ma un rintocco piuttosto deciso sul legno che forma l’uscio a protezione della zona sicura della casa di Kaori. [ Ambient per Harumi ]

12:17 Harumi:
 Non è sola come aveva potuto credere in un primo momento dato che la madre di Kaori è seduta in soggiorno senza compiere alcuna attività, vestita di tutto punto e con l’equipaggiamento ninja addosso, nulla che stranisca la piccola Principessa visto il ruolo della donna come kunoichi. Quello che la stranisce è la posa assunta e il silenzio glaciale che proviene da quella figura e l’essere seguita da uno sguardo così apatico non la mette molto a suo agio, ma fino ad un certo punto però perché anche la bambina segue le persone col medesimo sguardo perlaceo. Nell’osservare la donna però non si lascia sfuggire una certa educazione, si trova comunque nella sua casa e della figlia, dona dunque un piccolo inchino nella di lei direzione cortese e rispettoso. <Buongiorno. Come sta?> semplici domande di circostanza che appaiono come prive di interesse dato il tono privo di colore che solitamente dimostra però non vuol dire che non le interessi sul serio. Dona in seguito la sua attenzione alla ricerca di un libro trovando un libricino dalla pelle nera nel quale sono raccolti i volantini di quel culto, scoperta che le regala un brivido lungo la schiena e una sensazione di rabbia e dolore non ben definiti. Non si pone ulteriori domande dato che potrebbero essere lì per via di Kaori e le sue indagini in quanto consigliera e capo del clan, però richiude tutto con una certa veemenza per poi rimettere a posto. Non vuole pensarci oggi, ha intenzione solo di rilassarsi. <Io sto solo cercando un libro. Sicura che vada tutto bene?> chiosa donando la di lei preoccupazione verso la donna ancora una volta, dato che non sembra smuoversi nemmeno quando iniziano a bussare alla porta. La bambina si blocca lì dove si trova non essendo abituata a fare gli onori di casa perché lei non apre mai la porta, solitamente lascia sempre fare a Kaori se è in casa o a sua madre, ma ora la donna non sembra intenzionata a muoversi ed è con lei che scambierebbe diverse occhiate cariche di tensione. Le manine -i palmi- vengono passati sul tessuto dei pinocchietti dimostrando col linguaggio del corpo il di lei disagio nell’effettuare un’operazione tanto semplice come dirigersi verso la porta di casa. Ovviamente se la donna non si alzerebbe per andare ad aprire ci andrebbe la bambina e una volta giunta di fronte alla porta non aprirebbe di certo senza prima chiedere: <Chi è?> vocina che viene alzata in modo che possa essere sentita al di la del legno e se ci fosse uno spioncino guarderebbe anche magari sollevandosi sulle punte dei piedi e poggiando le manine sulla porta per aiutarsi e nel frattempo attende. [Chk: off]

Le domande ed i dubbi assolutamente leciti della bambina non sembrano impensierire affatto Tomoko la quale, mantenendo un tono assolutamente apatico e distaccato, risponde al suo saluto con un cenno del capo discendente, sostituendolo ad un inchino che, da seduta, di certo non può portare a compimento. < Buongiorno. > Chiosa, secca, continuando ad osservarla, ma è quando le domande della piccola la portano a parlare di nuovo che la Special Jonin si ritrova ad esprimere qualcosa di concreto tramite il proprio sguardo e l’espressione del viso. Le sopracciglia si abbassano leggermente, lo sguardo viene distolto per un istante. La bambina, ignara della complessità dello spettro emozionale, potrebbe non accorgersi da subito che quell’istante di mutamento corrisponde ad un profondo dispiacere o, più semplicemente, senso di colpa. Ad ogni modo, la donna torna ad osservarla immediatamente cercando di nascondere qualunque cosa stia pensando dietro una maschera di ghiaccio e neutralità. Quanto la porta continua a fremere per via dei rintocchi di un ospite inatteso, Tomoko sembra non avere alcuna reazione, probabilmente per via del fatto che stava, effettivamente, attendendo ospiti. Si guarda distrattamente attorno, come se stesse assicurandosi di qualcosa di fondamentale, prima di seguire la bambina avviatasi verso l’uscio, restando alle di lei spalle. Non l’ha anticipata, l’ha spinta ad andare a vedere chi è prima di muoversi, ma resta ad attendere con lei una risposta da parte di chi continua a bussare finché non ode una risposta. < Siamo civili, non abbiamo intenzione di rubarle più di cinque minuti, può aprirci la porta? > Risponde una voce maschile dall’altra parte della porta. Nel momento in cui la piccola Genin si solleva sulle punte per guardare attraverso lo spioncino quel che può notare è semplicemente una replica di quanto ha visto qualche giorno prima al Monte dei Volti. Tre uomini incappucciati ed ammantati da capo a piedi, la mezzaluna di gesso che copre i loro volti ed i libricini neri stretti al petto come fossero il loro bene più prezioso. Non bussano più, attendono semplicemente ed educatamente una risposta, la madre di Kaori sosta ancora dietro la piccola Harumi, lo sguardo perso nel vuoto, sovrappensiero, lasciando unicamente alla Principessa la scelta di aprire o meno quella porta. [ Ambient per Harumi ]

12:51 Harumi:
 Non riesce a comprendere invero le reazioni della donna presente in soggiorno, non può capirla perché non conosce quello che è presente nella sua testa, conosce a malapena quella donna e il suo trascorso, e per via delle condizioni apatice e distaccate della bambina, non ha mai parlato con lei come fa con Kaori. In conclusione non ha una vera e propria confidenza con la madre di Kaori, ma la rispetta ed è sempre educata verso di lei e poi è possibile che con le ultime scoperte e la direzione che ha preso il legame con la dolce Kaori, la bambina provi un po’ di imbarazzo. Le sue celluline grigie vedono Kaori ormai come una madre, questo farebbe di quella donna la sua nonna, gettando nella bambina una certa dose di imbarazzo e confusione. Per questo oggi cerca di relazionarsi più con lei ma senza successo, almeno fino a quando non nota quel cambiamento nella sua espressione che però la bambina non riesce ad identificare e nemmeno a collegare nella situazione ora presente. <Mi dispiace se ho fatto qualcosa che non è stato gradito.> è a quello più di ogni altra cosa che collega quello sguardo: potrebbe aver fatto qualcosa di scorretto involontariamente. Il bussare alla porta smuove un po’ tutti però, dapprima la bambina che viene però seguita dalla donna e averlo saputo prima avrebbe aspettato un altro po’ e avrebbe fatto andare avanti la padrona di casa. Ode la voce e ancor di più vede coloro che sono al di là della porta e non le piace ciò che i suoi occhi captano. Il brivido lungo la schiena scorre e i muscoli iniziano a reagire irrigidendosi mentre il muscolo cardiaco aumenta il di lui lavoro, non fa caso alla donna dietro di lei e non si prende nemmeno l’educazione di passare a lei la situazione, perché sa cosa deve fare. <Non ci interessa quello che avete da dire, andate via.> la voce più alta e secca, gelida come il vento di inverno durante una bufera, però la paura e la preoccupazione prendono il sopravvento dopo quanto accaduto al Monte, dove è stata identificata, dunque preferisce premunirsi di un’arma che potrebbe sempre esserle di aiuto. <Qualsiasi cosa dicano, sono pericolosi.> informa la donna che dovrebbe essere ben più esperta di lei e andrebbe a ricercare nei cassetti della sua memoria il sigillo della capra e le manine e le dita libere della bambina andrebbero a comporsi cercando di produrlo in maniera ottimale e fedele. Dovrebbe ritrovarsi nel buio della di lei mente e del suo mondo perduto nel quale galleggia priva di ogni legge di gravità, figurerebbe il suo corpo in quel nero pece e proverebbe tranquillità e pace tornando allo stato che per lei rappresenta l’utero della madre. Nero intorno a lei se non fosse per quei due colori che sono rimasti all’interno del suo corpo dalla prima volta che ci ha provato, ovvero il colore blu e il colore bianco che ora andrebbero a raffigurare le due energie che sono presenti nel di lei corpo. La scia blu percorrerebbe la creaturina dall’interno andando a riversarsi nella sua testa in una danza elegante che vedrebbe il colore aggrovigliarsi su se stesso formando una mezza luna di colore blu scuro, espressione dei suoi pensieri e della sua energia psichica. Invece la scia di colore bianco pervaderebbe tutto il suo corpo essendo espressione dell’energia fisica del suo essere ma si concentrerebbe all’addome in linee di bianco che danzerebbero e si attorciglierebbero in tale punto formando una seconda mezza luna. Le due mezze lune se ben ricorda ora dovrebbe essere sospinte entrambe verso il plesso solare dove permanerebbe il sigillo effettuato con le mani, in due movimenti speculari che vedrebbero le due mezze lune vorticare verso il punto prestabilito. Lì la bambina cercherebbe di portarle ad unirsi e miscelarsi ruotando come se si volessero mangiare l’una con l’altra ma alla fine dovrebbero unirsi armoniosamente in un’unica luna piena azzurra, frutto di un blu slavato col bianco. Quella luna piena non dovrebbe essere altro che il chakra che dovrebbe essere quindi stato richiamato con questo processo appena effettuato, per poter brillare e divampare nel piccolo corpo e renderla capace di effettuare cose altrimenti impossibili. [Tentativo per l’impasto del chakra | 4/4][Se Chk: on]

La risposta della bambina non fa assolutamente vacillare i tre dietro la porta che non continuano a bussare, per non attirare l’attenzione di nessuno. Come per ordine dello stesso Hokage soo state rinforzate le pattuglie all’interno del Villaggio, ragion per cui gli adepti del culto non hanno assolutamente intenzione di mettersi troppo in mostra. Il gruppo, tuttavia, permane fuori la porta senza eseguire l’ordine di andarsene imposto dalla bambina che avverte anche la madre di Kaori del pericolo, trovanndo in lei nuovamente uno sguardo cupo e triste. La piccola Hyuga forma correttamente uil sigillo della capra e va per richiamare il proprio chakra, ma proprio nel momento di massima concentrazione, ecco che una mano le copre la piccola bocca, ovattando qualunque possibile urlo ella possa emettere. È proprio la mano di Tomoko che se la stringe al petto, allungando l’altra mano ad aprire la porta per lasciar entrare il resto del gruppo. In silenzio i tre scivolano all’interno dell’abitazione della Consigliera, chiudendo la porta alle loro spalle. < Non sono pericolosi, piccola. Loro siamo la salvezza. La Dea ci ha promesso la pace, ci ha promesso di ritrovare tutti i nostri cari dall’altra parte… > Mormora la donna, palesando solo in questo momento un minimo di incertezza e molto, molto dispiacere in quanto sta compiendo. I tre adepti appena entrati si assicurano di afferrare la piccola per braccia e gambe, conducendola al divano da cui Tomoko si era alzata per seguirla. < Ti ringraziamo Sorella per il tuo aiuto, senza di te il Padre non avrebbe mai potuto recuperare la sua Principessa. > Dice l’uomo che ha risposto dall’altro lato della porta, estraendo un filo di nylon con cui comincia ad assicurare le esili caviglie della bambina, per fare in modo che non scappi. In questo momento la mano della Special Jonin lascia le labbra della bambina, rendendola così libera di parlare. Non la guarda più negli occhi, tiene lo sguardo basso, pregno di tutti i dubbi che le stanno palesemente divorando la psiche. < Facciamo in fretta, Kaori potrebbe fare ritorno per la pausa pranzo e non so quando e come Azrael potrebbe entrare in casa. > Pronuncia la donna, in tono sconfitto ed estremamente colpevole, estraendo dal portakunai una siringa ricolma di liquido giallognolo, pur senza ancora portare a compimento nulla. [ Ambient per Harumi. La concentrazione nell’impasto del chakra è stata interrotta, quindi non hai potuto terminare l’impasto. ]

16:36 Harumi:
 Oggi la piccola Principessa ha imparato a riconoscere una nuova emozione che deriva da un gesto che non aveva mai subito prima d’ora: il tradimento. Esso giunge da qualcuno che non ti aspettavi, ti colpisce alle spalle e ti lascia addosso un senso di rabbia, tristezza e confusione che sono ben diversi da tutto il resto della gamma delle emozioni. Il tradimento è come se ti strappasse a metà e ti fa perdere tutta la fiducia che avevi riposto in una persona; in questo caso la piccola credeva di essere al sicuro tra le mura di quella casa, che la donna lì con lei condividesse il carattere di Kaori, ma si sbagliava. Dunque si intromette anche un sentimento di frustrazione e di colpa, il sentirsi stupidi per aver dato le spalle al nemico e questo si palesa mentre sta cercando di impastare il chakra, con una mano sulla bocca e una stretta al petto della donna. Gli occhi perlacei della bambina rimangono fissi, increduli ed incapaci di elaborare quanto stia succedendo, sbattendo le palpebre più volte, e come se il mondo si trovasse a scorrere a rallentatore -mera impressione soggettiva- nota la mano della donna che apre la porta ed invita ad entrare i tre uomini come fossero compagni di merende. La bambina non si dimena, è talmente esterrefatta che ancora sta cercando di comprendere cosa è appena avvenuto e immobile se ne sta tra le braccia della donna mentre quegli uomini la prendono per braccia e gambe per portarla sul divano. E’ a quel tocco che la bambina inizia a muoversi e a dimenarsi con forza, con tutta quella sua inutile forza cercherebbe di liberarsi da quelle prese, senza emettere nulla perché la donna ancora tiene la di lei bocca tappata. Recepisce ogni singola parola che come veleno le viene donata e i suoi occhi si rifiutano di vedere il viso della donna, le sue celluline grigie si rifiutano di elaborare espressioni facciali e sentimenti. Quando la bambina si ritrova sul divano finalmente libera di parlare, il suo viso è una maschera di freddo odio. Immobile, apatica, occhi perlacei distanti anni luce e labbra serrate in una linea orizzontale, scavando a fondo in quegli occhi v’è solo odio, sofferenza e rabbia. <La Dea ti ha promesso la pace. Ti ha promesso di ritrovare i tuoi cari dall’altra parte. Quindi la Dea ti ha promesso morte. E tu vuoi davvero morire?> il tono piatto, freddo e senza alcuna inclinazione emotiva nella di lei voce che va a donare lentamente verso la donna, senza guardarla perché non sta guardando nessuno se non il vuoto davanti a sé. <Non sono la sua Principessa. Sorella.> la apostrofa come quei tre hanno appena fatto, comprendendo e mostrando quanto quel tradimento sia avvenuto a tal punto da essere chiamata sorella, e quei libretti neri li collega a quello trovato e probabilmente quello in casa appartiene alla madre di Kaori. Ne ascolta ancora le parole, parole che per lo meno le cancellano il dubbio che Kaori e Azrael fossero d’accordo. <Sorella.> ripete ancora una volta. <Se volevi davvero morire non bastava che chiederlo. Se vuoi ti darò io la morte che cerchi non appena mi libererò.> una promessa di morte che non risparmia nemmeno a quei tre uomini presenti del resto, ma per ora è molto più ferita dall’agire della donna. <Come hai potuto tradire tua figlia Kaori? Dovresti solo vergognarti.> non riesce a comprendere come ella abbia potuto soprattutto fare questo a sua figlia Kaori, che l’abbia fatto per lei, perché minacciata, perché crede in chissà che, non le importa. <Tutti hanno delle scelte. Tu hai scelto male.> fin quando le verrà permesso di parlare lo farà, fin quando avrà da dire qualcosa lo farà. <Ricordati di questo quando oggi guarderai tua figlia in faccia.> no, la Principessa non è una bambina dal perdono facile, non è una di quelle persone che se tradita da qualcuno perde tempo a cercare di comprenderne i motivi. I motivi li può immaginare, ma tutti hanno delle scelte e quella donna ha scelto il tradimento. La sua mente ha messo una grande croce su di lei e tutti i membri di questo culto, su tutti coloro che non hanno il minimo rispetto per la bambina e che la considerano solo alla stregua di una tazza. [Chk: off]

La bambina si dimena, scalcia e parla, si rivolge alla donna redarguendola con parole di odio e morte. i tre, totalmente incuranti della cosa, le bloccano le gambe, passando immediatamente anche alle braccia. Sono troppi e troppo forti fisicamente rispetto alla bambina perché lei possa anche solo pensare di fermarli. Hanno studiato il tutto con metodica calma ed inquietante pianificazione. Anche solo questo fattore può lasciar intendere alla Genin che gli adepti sono organizzati, pronti a tutto e mossi da qualcuno di estremamente metodico. Le legano i polsi dietro la schiena, rendendola totalmente inerme a qualunque cosa abbiano intenzione di farle. Ironico, considerando quanto la bambina sia sempre stata curiosa riguardo la questione di essere o meno consenzienti in qualunque tipo di atto fisico. La donna permane immobile, con lo sguardo basso a terra, i denti martoriano violentemente il labbro inferiore e la mano che regge la siringa trema, pur senza lasciarla cadere. < Io… io desidero morire, se dopo la porte potrò riunirmi al mio Naru. > Proferisce, non tanto per informare la bambina, ma per darsi la determinazione di rialzare lo sguardo su di lei ed imporre al proprio braccio di non fremere più < Kaori non mi vedrà… non più… > Mormora con estrema tristezza e profondo rammarico. Non è mai facile per una madre abbandonare la propria figlia, ma questo Harumi non può saperlo. Solo in questo momento la donna si avvicina, non di fronte alla bambina, ma dietro le di lei spalle, affondando il sottile ago nel collo, iniettando quello che, adesso la Principessa può capirlo, è un potente anestetico. Pian piano i suoi occhi si fanno pesanti, il corpo perde di vigore, risultando profondamente gravoso, come se non rispondesse più ai suoi ordini mentali. E lentamente, Harumi, sprofonda nel buio. [ END ]

Un gruppo di tre adepti del culto di Tsukuyomi entra a casa di Kaori Hyuga per rapire Harumi, la quale alloggia stabilmente lì. Riescono a non attirare l'attenzione delle ronde del Villaggio in quanto il loro accesso alla casa è reso sicuro e praticamente invisibile dalla madre di Kaori, Tomoko Hyuga, la quale si scopre nuovo acquisto del culto. La genin della Foglia viene rapita e portata via dalla stessa donna la quale, dopo averla sedata, è libera di uscire dal Villaggio essendo ancora priva di maschera.

No exp data la natura della quest. See ya.