Allenare l'innata - I colori di un legame

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17:03 Kaori:
 Una bella giornata di sole quella che accompagna Kaori in quel lento passeggiare. Ma non solo: con lei v'è anche la piccola Harumi che pochi minuti prima ha incontrato in casa propria dove ormai la piccola vive da quando è stata accolta al Villaggio proprio dalla stessa Jonin. Stranamente oggi Kaori non ha particolari impegni né in ospedale né in magione -dove comunque è presente una sua copia in caso di urgente bisogno- e perciò ha un po' di tempo libero da poter trascorrere in libertà. Nel vedere la ragazzina le ha proposto di fare una passeggiata visto che da quell'unico incontro alle mura del Villaggio non si sono più trovate ad uscire insieme e quindi eccola adesso ad avanzare con le mani molli lungo i fianchi e l'espressione tranquilla. A causa del caldo ha legato i capelli in un'alta e vaporosa crocchia da cui scivolano solo un paio di ciocche ai lati del viso lasciando scoperta la nuca dove sono visibili i sigilli dell'empatia e dell'Hiraishin disegnati da Azrael tempo addietro. Indossa una semplice camicetta bianca senza maniche, dal colletto ricamato, ed una gonnella rosa pastello che le stringe i fianchi e ricade poi morbida in pieghe larghe fino all'altezza delle cosce. Ai piedi calza delle comode scarpette da passeggio mentre alcuna arma o strumento è portato con sé: non è fuori in veste di ninja, oggi. < Allora, come stanno andando le cose? > le domanda un passo dopo l'altro, immerse nella verde vegetazione che conduce ai campi d'addestramento fuori dal Villaggio. < Stai iniziando ad ambientarti qui a Konoha? Hai fatto progressi con l'utilizzo del Byakugan? > le domanda Kaori con un sorriso gentile, cortese, ruotando il viso in sua direzione per guardarla dritta negli occhi. [ Chakra: on ]

17:18 Harumi:
 La manina stretta al petto e le dita premono con forza contro la cicatrice che le attraversa il petto verticalmente percorrendo in lunghezza tutto il suo sterno, avverte furioso il battito cardiaco che batte come un tamburo impazzito contro il petto e la sua mano risuonando nelle di lei orecchie attirando un nefasto presagio. I bianchi occhi sono inespressivi come vuole la sua maledizione e non sente il dolore causatole dal suo organo cardiaco ma avverte dentro il di lei animo la paura e lo shock che ancora la perseguitano dopo l’ultimo tentativo di richiamare a sé l’innata della quale lei dovrebbe essere la perfetta esponente. Le è stato detto che lei è pura e perfetta ma nonostante questa sicurezza la Principessa della Luna non è stata in grado nemmeno di mantenere vigili i suoi sensi durante il processo, svenendo sul pavimento dopo aver rotto con un pugno lo specchio del bagno. Non sente il dolore dei tagli e si è fasciata la mano destra con cura, ma il suo animo è ancora ferito lacerato dalla paura. Cerca di compiere respiri lenti e profondi unico atto che fa comprendere quanto agitata sia la piccola Principessa che indossa una corta maglietta azzurra e dei pantaloncini color blu, i piedi calzati da un paio di sandali bianchi e il lungo crine albino screziato d’argento è composto in una morbida treccia lasciata inerme sulla sua spalla destra. Alterna le leve inferiori in un perpetuo camminamento affianco alla dolce Kaori che l’ha aiutata e ospitata e che le ha proposto di uscire e passeggiare in codesta giornata di sole regalando una lieve alzata di spalle alla prima domanda che le viene posta per poi irrigidirsi quando sente nominare il nome di quella loro abilità. <Mi fa paura.> sono le uniche parole che per lunghi istanti sorvolando il silenzio del luogo per poter arrivare alle orecchie della donna, in un tono privo di emozioni che però spiegano tutto del piccolo animo della Principessa. <Ci sono troppe cose che appaiono alla mia vista e non le so definire. E’ troppo… diverso da quello che guardo di solito e poi…> abbassa il bianco sguardo per osservare i di lei palmi delle mani. <Credevo… mi è apparso come un mostro parassita… il chakra.> scuote appena la testa con espressione vacua ma l’animo contrito chiudendo appena le palpebre e rilasciando le braccia mollemente lungo i fianchi senza aggiungere null’altro alle sue parole e troncare il dono della parola che alla maggior parte della popolazione è stato dato. [Chk: off]

17:39 Kaori:
 Man mano che avanzano si apre davanti a loro la radura dei campi d'addestramento. Un grande spiazzo erboso al cui centro son infissi al terreno tre tronchi di legno distanti l'un dall'altro all'incirca un metro. Tutt'attorno vi sono alberi e cespugli e sullo sfondo scorre brillante un fiume limpido e azzurro, a riflettere le sfumature pastello di questo cielo estivo. All'orizzonte si stagliano distanti i monti ardenti illuminati dalla calda luce del sole. Kaori arresta il proprio passo inspirando a fondo l'aria pulita di quel luogo tenendo lo sguardo fisso sulla piccola Harumi. Ascolta quanto ella le dice in merito della sua esperienza col Byakugan e cerca di mostrarsi comprensiva nei suoi riguardi. < Posso immaginare che per te sia difficile. Ti stai iniziando ora ad abituare a questo mondo così vasto e vedere tutto ciò che i nostri occhi ti concedono di osservare così all'improvviso può essere disorientante. > inizia Kaori ricordando come la prima volta avvertì lo stesso senso di disorientamento. Era tutto-- troppo. Come se nella sua mente si stessero accavallando troppe informazioni visive che non era capace di analizzare e vagliare. < Ma non c'è nulla di cui avere paura. Devi soltanto abituarti. All'inizio anche io mi sentivo persa nel vedere tutte quelle cose, ma ora non riesco a farne a meno: mi fanno sentire sicura e mi permettono di avere tutto sotto controllo. > chiosa lei, tranquilla, chinandosi ora alla sua altezza. < Un mostro parassita? Strano. Io l'ho sempre visto come un fiume che ci scorre dentro. > sorride cercando di proporle una differente chiave di lettura di quella terrificante visione prima di sospirare e quindi stringere appena le labbra. < Senti Harumi... io capisco che per molto tempo sei stata abituata a vivere in un altro modo. Ma quella non era "vita". Eri sedata e controllata da macchine che permettevano ai tuoi organi di funzionare. Non potevi parlare, non potevi muoverti, non potevi aprire neppure gli occhi. > inizia a dire la Hyuga guardandola con dispiacere. < Questo è il mondo reale. Questo è il mondo dove dovrai vivere da ora in poi. E tornare al mondo nero e sicuro di cui mi parlavi vorrebbe dire rimanere a dormire. Viva ma dormiente. A che scopo? > le domanda la Hyuga prendendo ora con più serietà in considerazione la continua semi indifferenza della bambina nei riguardi del mondo circostante. < Dormendo potrebbe succederti qualunque cosa e tu neppure te ne renderesti conto. Non potresti vedere quello che la gente potrebbe farti. Per questo -soprattutto ora che hai deciso di essere una ninja- hai bisogno di prendere più seriamente in considerazione il mondo dove viviamo. Più cose sai e vedi e meglio è, perchè così gli altri avranno meno possibilità di attaccarti senza che tu lo sappia. Il Byakugan può permetterti questo: concederti di vedere tanto lontano da renderti conto che qualcuno sta cercando di colpirti e quindi difenderti. Non è una cosa buona questa? > [ Chakra: on ]

17:53 Harumi:
 I colori sono presenti come sempre ma meno vividi rispetto ad un tempo come se i suoi bianchi occhi si stiano lentamente abituando a quel mondo e quindi la sua mente non abbia più bisogno di quelle luci danzanti a tenerle compagnia nel buio. E’ triste per lei lasciare andare tutto quello che fino a quel momento era il suo mondo però è anche consapevole che non potrà fermare questo processo oramai. La radura passa in secondo piano e decide di donare tutta la sua attenzione alla donna che le sta parlando alla sua altezza fissandola in quegli occhi così simili ai suoi. <Esatto, provo proprio queste emozioni.> si sente sollevata nel sentire medesime parole anche da Kaori e ancor più sollevata di potersi sentire compresa e non sola in questa paura che forse nella Principessa è amplificata. <Un fiume… all’inizio sembrava una creatura fatta di fasci luminosi, come i nervi. E che abita dentro di noi, all’inizio è stato… terribile.> il cuore ricomincia a batterle velocemente. <Però poi ho capito che si trattava del chakra però… si, forse mi devo solo abituare.> lentamente compie del cenni di assenso con la testa però le parole successive la spingono a puntare come frecce i suoi occhi in quelli della donna che le spiega come tornare a quel suo oscuro mondo sia del tutto sbagliato. La lascia parlare fino in fondo e lascia che ponga alla bambina le sue domande atte a farla ragionare e le permette di esporle il suo pensiero e per lunghi minuti successivi la Principessa rimane in silenzio col suo sguardo apatico perso in quello più espressivo della donna. <Hai ragione, ma io non ero pronta.> sentenzia finalmente dopo lunghi attimi. <La voce mi aveva detto che non ero pronta che lo sarei stata presto, ma non lo ero. Quando quella donna mi ha risvegliata lo ha fatto senza che io fossi pronta. Senza che io conoscessi nulla, senza che io sapessi nulla del mondo di fuori, mi ci ha buttata in mezzo e mi ha lasciata da sola.> i pugni che si stringono sono l’unico segnale della sua rabbia. <Mi ha buttata in mezzo all’oceano senza che io fossi pronta, senza prima avermi insegnato a nuotare e senza nessuno.> le mani si alzano fino al petto. <Non credo mi abbia fatto un favore, ma sta a guardare ora. Perché ho bisogno di fare progressi, perché hai ragione nel parlare in questo modo del Byakugan e ho bisogno che tu mi mostri la sua bellezza.> Andrebbe a ricercare nei cassetti della sua memoria il sigillo della capra e le manine e le dita libere della bambina andrebbero a comporsi cercando di produrlo in maniera ottimale e fedele. Dovrebbe ritrovarsi nel buio della di lei mente e del suo mondo perduto nel quale galleggia priva di ogni legge di gravità, figurerebbe il suo corpo in quel nero pece e proverebbe tranquillità e pace tornando allo stato che per lei rappresenta l’utero della madre. Nero intorno a lei se non fosse per quei due colori che sono rimasti all’interno del suo corpo dalla prima volta che ci ha provato, ovvero il colore blu e il colore bianco che ora andrebbero a raffigurare le due energie che sono presenti nel di lei corpo. La scia blu percorrerebbe la creaturina dall’interno andando a riversarsi nella sua testa in una danza elegante che vedrebbe il colore aggrovigliarsi su se stesso formando una mezza luna di colore blu scuro, espressione dei suoi pensieri e della sua energia psichica. Invece la scia di colore bianco pervaderebbe tutto il suo corpo essendo espressione dell’energia fisica del suo essere ma si concentrerebbe all’addome in linee di bianco che danzerebbero e si attorciglierebbero in tale punto formando una seconda mezza luna. Le due mezze lune se ben ricorda ora dovrebbe essere sospinte entrambe verso il plesso solare dove permanerebbe il sigillo effettuato con le mani, in due movimenti speculari che vedrebbero le due mezze lune vorticare verso il punto prestabilito. Lì la bambina cercherebbe di portarle ad unirsi e miscelarsi ruotando come se si volessero mangiare l’una con l’altra ma alla fine dovrebbero unirsi armoniosamente in un’unica luna piena azzurra, frutto di un blu slavato col bianco. Quella luna piena non dovrebbe essere altro che il chakra che dovrebbe essere quindi stato richiamato con questo processo appena effettuato, per poter brillare e divampare nel piccolo corpo e renderla capace di effettuare cose altrimenti impossibili. [tentativo impasto del chakra | 4/4][Chk: 20/20]

18:11 Kaori:
 Capisce bene le sensazioni provate dalla piccola inizialmente e capisce anche come il chakra possa non risultare esattamente piacevole alla vista in un primo momento. Non lo ha mai visto come un mostro parassita, ma effettivamente vedere le persone animate da questi fasci di luce azzurra non era il massimo prima che ci facesse l'abitudine. < Uhm. La tua volontà può aiutarti tanto in questo caso: sforzati di vedere quell'energia come un fiume e magari riuscirai a non vederla più come un mostro. > le sorride teneramente cercando di incoraggiarla, di darle qualche consiglio che possa aiutarla a vedere quel potere con occhio diverso prima di proseguire con un discorso più serio atto a cercare di farla ambientare al meglio nel mondo reale. Harumi però sta crescendo e senza che Kaori se ne accorgesse ha iniziato a capire da sé come vanno le cose, come sarebbero andate anche in futuro. E quello che dice successivamente porta la Hyuga a fissarla con occhi ora più seri, una sorta di lampo a illuminarle lo sguardo quando la piccola tace a fine discorso. < Aspetta. Chi è "lei"? Chi ti ha risvegliato? Cosa ricordi? > le domanda non avendo idea di cosa l'altra stia dicendo, non avendo mai sentito nominare da lei questa donna. Tuttavia quanto lei dice in merito al volere che Kaori le insegni come apprezzare il Byakugan la rincuora e rassicura, in parte, portandola a sorridere quando Harumi va componendo il sigillo della Capra per -immagina, impastare il chakra. Kaori si rialza mettendosi dritta sulle gambe ben distese e quindi guarda la ragazzina con fare tranquillo. < Ti aiuterò a capire come sfruttare a pieno il potere dei tuoi occhi, ma prima voglio che tu comprenda da te il funzionamento di questo potere. Cosa hai capito del Byakugan finora? Cosa ti consente di fare? > le domanda, seria, incrociando le braccia al petto con aria ferma e improvvisamente professionale. [ Chakra: on ]

18:28 Harumi:
 Cerca di immaginare il chakra come un fiume azzurro e limpido che scorre nel corpo delle persone che sanno come richiamare questa incredibile fonte di energia, immagina che abbia il suono dell’acqua di un ruscello, fresco e rilassante, che dona sollievo in giornate calde come questa. Un fiume che può essere calmo oppure forte e impetuoso, chiude gli occhi la bimba e cerca di ritornare con la di lei mente a quei ricordi e al momento nel quale ha visto il chakra nelle persone, solo che ora cerca di immaginarlo come le ha detto di fare Kaori. Deglutisce e a ritroso visita i ricordi fino a quel momento che la paura le ha fatto vivere a rallentatore e ancora adesso lo ricorda a quel modo: fasci di nervi che si muovono. Le mani vengono strette ancor di più e si impone la calma con la forza di volontà che a detta di Kaori può aiutarla. Non dei fasci di nervi, ma un fiume carico di energia e potenza che scorre placido o non, nel corpo altrui e nel suo. Molto lentamente -ma accade- ma la bambina si rilassa e il cuore riprende un battito più normale. <Fiume, acqua.> quando riapre gli occhi dona alla donna un sorriso spontaneo che oramai riesce a regalarle senza problemi, un sorriso che la porta a sembrare più umana esponendo sentimenti come una piccola gioia e dell’affetto. <Lei è la donna che mi ha tolta dal mio mondo.> pronuncia e in un lampo il sorriso scompare per lasciare posto alla sua solita espressione vacua. <Ha spento il mio bip bip… mi ha detto di andare a Konoha era tutto così caotico, luminoso, confuso, non ricordo nient’altro.> le manine vanno a toccarsi la punta dell’albina treccia. <A parte l’acqua, la cascata e il frastuono. Ma sei stata tu a dirmi che forse venivo da la… hm… hai scoperto qualcosa da quei documenti?> si ricorda di punto in bianco di quel loro accordo e la fissa attendendo risposte con il suo solito sguardo serio. Il chakra dovrebbe scorrere ancora una volta dentro di il di lei corpicino però ancora non attiva il suo potere perché Kaori le ha chiesto prima un’altra cosa. <Il Byakugan mi permette… di vedere molto oltre al normale. Oltrepassa i muri, gli oggetti e persino il corpo umano per permettermi di vedere il… chakra.> pensierosa ricerca nella sua memoria altri dettagli importanti. <Non vedo solo avanti o dove si posa lo sguardo, ma anche ai lati e… una buona parte alle mie spalle come se avessi gli occhi anche dietro.> abbassa lo sguardo sui di lei sandali bianchi. <Comprendo che sia molto utile per scovare i nemici e capire quanto sono abili dalla quantità di chakra che hanno. Vedere i colpi che possono arrivare alle spalle… è come avere gli occhi di una divinità.> pronuncia e conclude e porterebbe poi le manine a formare il sigillo della tigre ma senza andare ancora oltre fermata da quella profonda paura che purtroppo la perseguita come un’ombra profonda e nera che l’avvolge da dietro cercando di soffocarla. [Chk: on]

18:52 Kaori:
 Il sorriso di Harumi è fonte di sollievo per Kaori che, annuendo, ricambia quel gesto con fare quasi materno. < Sì. > mormora piano incoraggiandola a continuare su quella strada prima di ascoltare con estrema attenzione quello che la piccola Harumi va quindi poi a dirle poco dopo. Una donna l'ha staccata dalle macchine. L'ha svegliata, l'ha liberata e le ha detto di correre a Konoha. Kaori assottiglia appena lo sguardo, stringe i denti e si chiede chi potrebbe mai averla aiutata a fuggire. Le viene in mente il volto della ragazza che aveva aiutato lei ed Azrael durante la missione di salvataggio di Ren di poco tempo prima: quella donna era andata lì per cercare sua sorella e salvarla, è stata un anno in quel laboratorio covando vendetta per gli uomini lì presenti. Forse... forse è stata lei a liberarla. Probabile... avrebbe chiesto alla ragazza stessa una conferma. Ad ogni modo annuisce piano al dire di Harumi e quindi ascolta quella domanda che la porta a boccheggiare per un istante. Non può ancora dirle ogni cosa ma può rivelarle qualche dettaglio. < Abbiamo avuto conferma che vieni da lì. Molti altri Hyuga ci sono stati portati per fare esperimenti, esami, test e questo genere di cose, ma praticamente tutti hanno trovato la morte lì. > spiega Kaori umettandosi le labbra. Non le dice ancora che tutti quegli Hyuga -o gran parte di quelli- sono morti nel tentativo di trovare qualcuno di utile da cui prelevare le cellule che poi hanno portato alla sua stessa nascita. Preferisce invece concentrarsi su quanto la piccola le dice in merito all'attivazione del proprio Byakugan e quindi sorride notando come l'altra abbia bene o male compreso i punti forti di quei portentosi occhi. < Esattamente. Ma scommetto che non hai ancora visto fin dove riesci ad arrivare a vedere, vero? > le sorride Kaori inclinando appena il capo e quindi muovendo qualche passo nello spiazzo davanti a loro. < Facciamo così. Prova ad attivarlo e cerca di tenerlo attivo. Se ti sentirai sicura di riuscire a mantenerlo ti aiuterò a scoprire fin dove riesci a vedere grazie alla tua nuova vista, mh? > le propone con dolcezza la Hyuga andando a concentrarsi nel mentre sul chakra che le scorre in corpo. Andrebbe a convogliarlo verso gli arti inferiori per poi addensarlo nelle cosce e poi giù verso le ginocchia, le gambe e quindi i piedi. Qui andrebbe a farlo fuoriuscire dagli tsubo presenti al fine di modellarlo sotto le piante per formare una vera e propria suola. Una patina resistente ed adesiva di puro chakra che dovrebbe consentirle di avere massima e assoluta adesione a qualsiasi tipo di superficie: verticale, orizzontale, solida o liquida che sia. [ Rilascio del chakra ] [ Chakra: on ]

19:08 Harumi:
 <La morte.> si ammutolisce dopo aver ripetuto quella sola singola parole che è fuori uscita dalle labbra di Kaori durante quella breve risposta riguardo ai documenti trovati. Un lungo silenzio costellato di minuti intercorre da quel momento lasciando la bambina inerme e con gli occhi perlacei spenti a fissare quelli vividi della donna. <La morte. Io invece sono viva.> sente risuonare ancora la voce dell’uomo che la idolatrava e che la faceva sentire speciale, ancora non perfetta, ma presto pronta per ridare la vita alla stirpe della Luna. La sensazione che prova nel sapere che tutti sono morti a parte lei è strana e inspiegabile, la fa sentire ancora più speciale e importante e da credito a quella voce che le parlava nel buio del suo vecchio mondo. <I colori stanno svanendo. Più tempo passo qui e più svaniscono.> così come è svanito il ronzio e il così come quel suo guscio si è fatto sempre più sottile fino a spezzarsi quasi del tutto, lei ormai è immersa in questo mondo e deve fare di tutto per essere all’altezza. Sospira dolcemente la piccola figura bianca ed eterea raccogliendo le parole che le vengono donate in seguito scuotendo la testa negativamente alla di lei domanda. Le manine si stringono nel sigillo della tigre che sarebbe andata a fare e dopo un iniziale tentennamento chiuderebbe gli occhi e si concentrerebbe sul chakra che dimora e scorre nel di lei corpo come un fiume. Sbloccato il potenziale tramite il sigillo che avrebbe formato farebbe scorrere il chakra -una sua parte- verso l’alto e andrebbe ad inondare il collo e poi la testa in un casco di azzurra energia. Avvolta in una bolla d’acqua cercherebbe di spingere quella porzione di chakra all’interno del di lei cranio e cercherebbe di avvolgere il chakra attorno ai bulbi oculari, non immetterebbe ne troppo chakra e nemmeno troppo poco, per aiutarsi cercherebbe di creare due sfere delle medesime dimensioni dei suoi bulbi e poi ce li immergerebbe. Irrorerebbe i suoi occhi col chakra e attorno ad essi dovrebbero venir messe in evidenza le vene attorno ad essi e una volta sciolto il sigillo riaprirebbe molto lentamente gli occhi. Pian piano cerca di abituarsi a quel nuovo mondo lentamente che si espanderebbe sempre più velocemente intorno a lei permettendole una visuale molto più estesa e ampia. Kaori verrebbe vista sotto una luce diversa perché oltre a lei vedrebbe il chakra all’interno del suo corpo scorrere come… un fiume. Si sforza di vederlo come un fiume, vacilla e barcolla poi boccheggia, ma alla fine cercherebbe di mantenere il controllo e la concentrazione portando le manine al petto al proprio cuore. Un fiume d’acqua fresca e scrosciante che scorre in lei forse un po’ più concentrato ai piedi per segnare quel rilascio del chakra effettuato dalla donna. Lo sforzo è enorme però seguendo il consiglio di Kaori fa appello alla sua forza di volontà. <O-okay… sono pronta.> un sospiro e un battito di cuore, deve essere pronta. [tentativo attivazione Byakugan I | 2/4][Chk: 19/20, meno 1 per l’attivazione se riesce]

11:40 Kaori:
 Le labbra della Consigliera si stringono al sentire il commento di Harumi circa il suo essere viva nonostante la morte di tutti gli Hyuga che sono passati per le grinfie degli stessi uomini che tanto l'hanno venerata. < Credimi: se fossi rimasta lì ti sarebbe toccata una sorte ben peggiore della morte. > mormora con voce ricolma di amarezza e risentimento Kaori al pensiero di quello per cui la bambina è stata creata, scuotendo leggermente il capo-successivamente, nel tentativo di scacciare quel pensiero e concentrarsi invece su ciò che più conta: < Ma per fortuna adesso sei qui. > le sorride con dolcezza tentando di alleggerire nuovamente la tensione, umettandosi quindi le labbra con fare calmo e tranquillo prima di sentire quanto la bambina le dice poco dopo. La ragazza la guarda con fare comprensivo andando a tentare di portarsi alle sue spalle per chinarsi alla sua altezza e portare le mani sulle sue spalle, il viso accanto al suo. < I colori non stanno svanendo. Hanno solo cambiato forma. > le dice con tono gentile, all'orecchio, invitandola a guardare tutto ciò che le circonda in questo istante. < Questo cielo non è meravigliosamente blu? Questi alberi non hanno corone di un verde brillante? > le domanda tentando ora di portarsi nuovamente davanti a lei per guardarla dritto negli occhi. < I colori non sono svaniti. Sono solo presenti sotto altra forma... potrai sempre trovarli attorno a te, se vorrai vederli. > le sorriderebbe con gentilezza prima di rialzarsi in piedi e quindi lasciare che la piccola vada a risvegliare il proprio Byakugan. Quando le ben note vene compaiono rigonfie ai lati degli occhi della bambina Kaori annuisce e, muovendo pochi passi dietro di sé, inizia a distanziarsi da Harumi di qualche metro. < Bene. Non aver paura. Cerca di concentrarti solo su quanto riesci a vedere davanti a te. > le intima Kaori sillabando piano le proprie parole. < Poco a poco ti abituerai a questo tipo di visione, te lo prometto. Non ti darà fastidio per molto. E' solo... > si ferma a pensare cercando l'esempio perfetto da esporre. < E' come quando stai per molto tempo con gli occhi chiusi e all'improvviso vedi la luce. All'inizio dà fastidio ma poi ti abitui. > cerca di rassicurarla sorridendole prima di umettarsi le labbra e quindi continuare. < A grandi linee hai già compreso ciò che l'attivazione del Byakugan ti permette di fare. Tuttavia non sai ancora quanto distante puoi arrivare a vedere con la tua vista. > principia Kaori con tono tranquillo. < Questa è una cosa importante e perciò ti aiuterò a capirlo. Inizierò ad allontanarmi in linea retta, camminando piano. Quando arriverò al limite del tuo raggio visivo grida ed io mi fermerò e saprò quanto lontano riesci a vedere. > spiega la ragazza, tranquilla. sorridendole. < Va bene? > le domanda, quindi, per assicurarsi che alla bambina quell'idea non sembri troppo faticosa. [ Rilascio del chakra | Chakra: on ]

12:09 Harumi:
 La Principessa nota le labbra della donna che si stringono come se stesse trattenendo una smorfia di dolore e tristezza se vi sia anche rabbia non è qualcosa della quale è certa però la bambina la osserva con estrema attenzione senza macchiare il suo viso di nessuna emozione a differenza di Kaori. <Lo dici tu però. Queste vaghe parole non mi convincono che tu abbia ragione, perché ciò che è peggiore della morte per te magari per me non lo è, quindi mi piacerebbe sapere cosa sia questa sorte peggiore.> pronuncia con calma piatta come suo solito senza distogliere lo sguardo perlato dalla di lei dolce figura. <Io sono la Principessa della Luna.> null’altro viene detto in proposito e lascia che Kaori passi all’argomento successivo come l’acqua che scorre placida e porta con sé parole e pensieri passando ad un altro laghetto magari più placido e gentile di quello precedente. Lascia che la donna posi dolcemente le mani sulle sue spalle affiancando il viso al suo e soffiandole parole delicate atte a tranquillizzare la bambina sui suoi colori perduti. Osserva il cielo e gli alberi e lentamente i suoi occhi passano ad osservare il terreno e l’erba, ogni colore è lì non danza più così spesso per lei ma sono sempre lì. <Hanno cambiato forma, sono cresciuti.> si sono evoluti e fatti grandi così come cresce un bambino passando ad una forma più adulta e concreta, questa rassicurazione le permette di distendere le labbra in un altro spontaneo sorriso il quale è solo la punta di un’emozione ben più profonda che vorace che la donna ha risvegliato in lei. V’è una gioia così grande da procurarle dolore emotivo, non fisico, ma pur sempre un dolore così strano che non può catalogarlo come negativo in tutto e per tutto. <Sono sempre qui.> annuisce lasciando che la donna torni alla sua posizione e la Principessa della Luna attivi la sua abilità oculare ma ancora permane con gli occhi chiusi ascoltando solo la voce della donna la quale la rassicura e le dona qualche prezioso consiglio. <Focalizzarmi… davanti… su Kaori.> lentamente dischiude gli occhi e la visuale si espande come il cosmo, come le galassie nell’universo in continua espansione, solo che a differenza dell’universo prima a poi la visuale della bambina si fermerà. <O-okay.> si sforza stringendo i pugni di tenersi concentrata su Kaori, osservare quel fiume che le scorre dentro e cercare di escludere tutte le altre direzioni che sono solo un fastidio per lei in codesto momento dato che rappresentano troppe informazioni per le sue celluline grigie. <Inizia pure… ce la faccio.> dritta immobile in mezzo a quel campo, con lo sguardo deciso nonostante l’apatia e la fatica che si concretizza in piccole goccioline di sudore sulla sua rosea pelle, non demorde e osserverebbe la donna per tutto il tempo necessario. [Byakugan attivo][Chk: 18/20, meno 1 per il mantenimento]

13:44 Kaori:
 Se in linea di massima le parole della piccola Harumi hanno senso, in questa specifica circostanza Kaori non riesce ad accettare quel punto di vista. Non può fare a meno di immaginare la piccola Harumi distesa su di un tavolo e fecondata -così come è accaduto a lei, ancora ed ancora ed ancora al fine di portare in grembo una intera nuova generazione "pura". Il suo piccolo e fragile corpo appesantito del peso di un'altra vita che le cresce dentro senza che lei abbia voce in capitolo su cosa far accadere o meno al proprio organismo. Pensa a quanto Kouki si sia sentita spaventata e sporca a seguito di quanto le sia accaduto per mano di Otsuki ed il solo pensiero che una cosa simile possa succedere anche ad Harumi le fa rivoltare lo stomaco. < No. Non è qualcosa che è orribile solo per me. > perentoria Kaori, quasi al limite dello sgarbato nel replicare all'iniziale dire di Harumi. < E' qualcosa di sbagliato e perverso, qualcosa che solamente un uomo malato farebbe ad un altro essere umano. > Stringe ancora le labbra con sguardo severo. < Hai detto di essere spaventata dalla visione del chakra che scorre dentro i nostri corpi perchè ti è sembrato un parassita che vive dentro di noi a nostra insaputa. > riprende cercando ora il suo sguardo. < Quello che quell'uomo voleva fare è impiantare realmente qualcosa nel tuo corpo. Una nuova vita. Cellule che sarebbero cresciute nutrendosi del tuo sangue e del tuo cibo per diventare un bambino. E poi ce ne sarebbe stato un secondo, un terzo, un quarto: i Kami solo sanno quando si sarebbe fermato. > Forse un discorso troppo crudo da esporre per una mente così delicata, ma l'idea che Harumi possa anche solo lontanamente desiderare di parlare con quell'uomo solo per capire meglio cosa voleva farle la terrorizza nel profondo. < E tu non avresti avuto possibilità di dire no. O basta. Non sarebbe stata una tua scelta nonostante si tratti del tuo corpo. Credimi se ti dico che una cosa simile è peggio che morire. > Distoglie lo sguardo nel tentativo di ritrovare nuova calma andando a concentrarsi sul tentativo di mostrare ad Harumi come non tutto quello che c'era nel suo mondo oscuro è andato perduto. I colori sono sempre lì, caldi, freddi, brillanti, ad avvolgerla e circondarla ovunque volga lo sguardo. Quella consapevolezza la fa sorridere e questo rende la Hyuga estremamente felice. < Sai... quando piove tutto sembra grigio e spento, ma ti svelo un piccolo segreto. > le dice con tono complice e basso. < Appena il temporale finisce, alza lo sguardo e osserva il cielo. > Le piacerebbe vedere la reazione della piccola alla vista del suo primo arcobaleno. Sicuramente dev'essere qualcosa che potrebbe piacerle. Quindi lascia che la bambina risvegli il Byakugan e che ne regga lo sforzo abbastanza da darle il via per quel piccolo allenamento improvvisato. Kaori annuisce nell'ascoltarla, non distoglie mai da lei lo sguardo prima che la stessa Harumi non la autorizzi a procedere. < Va bene. In qualunque momento dovessi non farcela dimmelo. Per fortuna ho un buon udito anche a grandi distanze. Cerca solo di alzare un poco la voce se sarò lontana. > le sorride rassicurante prima di voltarsi ed iniziare ad avanzare in linea retta, a passo lento e cadenzato, nella direzione frontale a quella della piccola Harumi contando i propri passi. Ipotizzando che ogni metro sia circa un metro percorso, tiene il conto della distanza dalla bambina così da segnare fin dove la sua vista potenziata dal Byakugan riesce ad arrivare. Avanzerebbe fino a raggiungere il fiume e quindi camminerebbe sull'acqua come se stesse continuando ad avanzare sullo strato erboso del suolo. Starebbe ben attenta ad udire la voce di Harumi nel caso in cui le chiedesse di fermarsi e avanzerebbe silenziosamente, senza dire nulla, fintanto che la stessa principessa della luna glielo lasci fare. Per Harumi dovrebbe essere semplice distinguerla anche in mezzo ad arbusti e cespugli: la quantità di chakra nel corpo di Kaori è impressionante se messa a paragone con quella della piccola genin quando si è vista allo specchio il giorno precedente. Avanzerebbe attenta a non pestare animali o tronchi secchi, avanzando fra cespugli e radici contando, ancora, ogni singolo passo mentalmente, ripetendolo muta con un lento movimento delle labbra fino a quando non sarebbe la genin a fermarla. [ Rilascio del Chakra | Chakra: on - Movimento fino massimo in 4/4: 250 mt.]

14:06 Harumi:
 Sono parole crude e insopportabili da udire soprattutto da una bambina però Kaori fa la cosa più giusta andando a spiegarle quello che per lei è da considerare una sorte peggiore della morte. Ogni singola parola che le viene donata provoca nella bambina un’attenzione maggiore affinchè le di lei cellule grigie possano elaborare quanto sentito. La serietà e la gravità nello sguardo della donna danno alla Principessa una base sulla quale partire che le faccia comprendere quanto ella sia convinta di quanto dice riguardo la crudeltà di tali azioni descritte. Sicuramente crudeli, sicuramente da non far vivere a una bambina e che chiunque sano di mente considererebbe peggio della morte, però la piccola Principessa non sa nulla di questo mondo e non ha ricevuto un’educazione che le possa far comprendere quanto effettivamente sia terribile e così come Kaori non può -giustamente- accettare quel di lei punto di vista, allo stesso modo anche la bambina non vi riesce. <Il mostro che mi è parso essere il chakra era decisamente più orribile di una vita che ti cresce dentro.> la manina destra viene portata al ventre. <Un bambino non è un mostro o un parassita, ma solo un bambino.> innocente da qualsiasi male del mondo essendo non ancora nato, essendo privo di volontà e di scelta. <E’ compito di una Principessa far rivivere una stirpe e immagino che questo sia l’unico modo, giusto?> è terribile, orribile e anche disgustoso che una bambina non riesca a comprendere la gravità di una mente malata che v’è dietro a tutto questo, non riesce a comprendere in realtà che i bambini andrebbero tenuti al sicuro da tutto questo e che solo una donna adulta e consapevole dovrebbe generare la vita, non una bambina. Però tutto questo lei non lo sa e non ci arriva a comprenderlo, crede nel suo piccolo mondo che ogni essere umano femminile può generare la vita indifferentemente dalla sua età non vedendoci nulla di male. Seguendo le successive parole della donna la Principessa alza lo sguardo verso il cielo blu e sereno aspettandosi di vedere qualcosa a lei sconosciuto che però si può vedere solo dopo la pioggia. <Il cielo dopo un temporale? Come mai?> volge lo sguardo verso di lei per attenderne la risposta, ma anche se non dovesse arrivare si terrebbe cara la sorpresa di quel giorno in cui vedrà quel qualcosa. Intanto non le rimane che farsi aiutare con l’innata ed osservare concentrata la figura della donna che si allontana da lei in linea retta. Ne osserva la schiena e il chakra che pulsante scorre vivo dentro di lei in una quantità ben maggiore rispetto a quella della Principessa, Kaori continua il suo incedere oltrepassando alberi e il fiume e la vede districarsi in quel mondo ampliato fino a quando semplicemente non riesce più a vederla. <Non ti vedo più!!> si sforza di alzare la voce più che può e di far fuoriuscire il suono potente dalle di lei labbra. Dovrebbe essere riuscita a seguirla fino ad una distanza a lei sconosciuta perché impossibilitata a calcolarla, una distanza che dovrebbe essere fino a circa 200 metri e nulla più, ma di certo la piccola non la sa quantificare. <Kaori!> senza che lei possa controllare il proprio animo, la piccola si lascia sopraffare da una leggera ansia nel non vedere più la donna, un senso di abbandono e solitudine molto lievi ma che le fanno urlare ancora una volta il suo nome. Sicuramente è solo perché si ritrova a sentirsi non ancora perfettamente abituata all’abilità e a quel vasto mondo però lei farebbe forza alla propria volontà per mantenere il controllo e la concentrazione, distratta in parte dalle altre possibili persone chakra munite che potrebbero rientrare nel suo largo campo visivo. [Byakugan attivo][Chk: 17/20, meno 1 per il mantenimento]

15:02 Kaori:
 Come può spiegare ad una bambina un concetto così orribile e complesso? Come può farle capire la gravità della cosa? Ma, soprattutto, com'è possibile che tutti questi bambini nati dalle sperimentazioni non crescano come bambini normali? I loro corpi sono quelli di infanti, eppure le loro menti non funzionano come quelle di bambini, bloccate in una sorta di limbo fra infanzia e gioventù. Si umetta nervosamente le labbra guardando Harumi negli occhi. < No! Non è questo il compito delle principesse. Nè di una donna in generale. > esclama Kaori chinandosi alla sua altezza. < Ascoltami bene Harumi: fare dei figli non è un compito che va eseguito. Avere dei figli è la naturale conseguenza dell'evoluzione del rapporto fra un uomo e una donna che si amano. Quando un uomo ed una donna si innamorano e decidono di stare insieme, il loro rapporto evolve e cresce e quando sono pronti possono decidere di fare un bambino, come frutto del loro amore. Nessuno dovrebbe imporre a qualcun altro di farlo! > le spiega la Jonin con quanta più calma le è possibile nonostante la delicatezza di questo discorso. < So che una delle prime cose che hai sentito nella tua vita è che questo sia il tuo compito e che quindi tu abbia assimilato questo messaggio come se fosse una specie di obiettivo finale da raggiungere > dal modo in cui la bambina parla, almeno, è quello che Kaori è arrivata ad assumere grazie anche all'esperienza nel campo medico ed allo studio fatto in merito sul modo in cui la mente umana recepisce alcune informazioni in fasi particolarmente delicate, come il sonno, l'incoscienza o il risveglio da un'amnesia o dal coma. < ma ti posso assicurare che quell'uomo è un folle. Non vuole il bene di nessuno, sta seguendo un progetto inumano e terribile e sei stata incredibilmente fortunata che quella donna, chiunque sia, ti abbia liberato. > Per quanto per lei possa esser stato disorientante e caotico. Alla fine però le due raggiungono nuova calma e alla domanda di Harumi, la Jonin le rivolge un sorriso caldo e gentile. < Sorpresa. > le scocca un occhiolino divertito non volendole anticipare alcunché. Quindi si allontana dalla piccola iniziando a contare i metri percorsi fino a quando non sente la sua voce chiamarla dalla distanza. Kaori si ferma all'istante andando a muovere un paio di passi all'indietro così da rientrare nel campo visivo della bambina e quindi sorridere. Sa che da quella distanza non riuscirà a sentirla perciò, senza dir nulla, si limita a correre al massimo della sua velocità per tornare da lei. Flette il busto in avanti tenendo le braccia tese all'indietro ai lati del corpo mentre le leve inferiori andrebbero ad alternarsi rapide sul terreno sollevando terriccio e fili d'erba verde al suo passaggio. Tanto rapida da svanire alla vista di Harumi per alcuni istanti, Kaori ripercorre la distanza appena percorsa fino a tornare davanti alla piccola Harumi con i capelli appena scompigliati. < Eccomi qui > la saluta nuovamente con voce gentile. < Sei arrivata a vedermi fino a -circa, 200 metri. > la informa con fierezza tenendo le mani sui fianchi. < Adesso testiamo invece la tua vista laterale. Senza che tu ti muova a ruoti la testa, sposta gli occhi così da guardare alla tua destra e, come prima, dimmi fin dove riesci a vedermi. Il campo visivo dovrebbe essere di gran lunga inferiore rispetto a quello frontale, per cui non credo mi allontanerò molto. > le spiega la Consigliera prima di fermarsi e sistemarsi le pieghe della gonna con le mani. < Prima però dimmi: ce la fai? > [ Rilascio del Chakra | Chakra: on - Movimento 200 mt: 4/4]

15:19 Harumi:
 Una spiegazione chiara e concisa, pregna di logica e di regole che funzionano per questo mondo e per tutti gli altri mondi che la bambina potrebbe mai vedere, essendosi svegliata da poco e aver raggiunto subito il villaggio senza avere un’educazione pregressa, è altrettanto facile comprendere come mai non sappia determinate regole morali ed etiche però basta solo spiegarle con calma proprio come sta facendo Kaori, per renderle chiare nella mente della piccola Principessa. <Ho capito.> annuisce e il tono di voce sicuro anche se apatico lascia trasparire un minimo di sorriso atto a tranquillizzare la donna. <Mi dispiace per non essere giunta a tale conclusione. Pensavo fosse normale per una figura femminile generare la vita. Ma ho capito che è importante il fattore amore e il fattore età. Donna e non bambina.> perché di donna ha parlato Kaori ed è semplice per lei arrivare ora alle giuste conclusioni fidandosi ciecamente di quanto le viene spiegato. <Qual è allora il compito delle Principesse?> chiosa ingenuamente mantenendo con gran sorpresa quel sorriso che era riuscita a far emergere poco prima, un sorriso che permane anche successivamente in risposta all’occhiolino e alla sorpresa che le spetterà non appena guarderà il cielo dopo un temporale. Il cuore in tumulto per quanto appreso e le cellule grigie della di lei mente elaborano velocemente cosa è giusto e sbagliato, cosa sia malato e cosa invece sia il suo bene. Quando Kaori svanisce alla sua visuale un leggero panico le prende il cuore ma ben presto svanisce quanto ella ritorna a mostrarsi facendo quei passi indietro, questo le provoca un soffio delicato e un sospiro dalle labbra che presto le muore in gola quando nuovamente la donna scompare alla sua vista. <Ka…> è solo un attimo il tempo di una sillaba e Kaori ricompare davanti a lei, coi capelli scarmigliati e la dolcezza che la contraddistingue. <200 metri… è tanto.> inizia a comprendere la vera utilità di questi occhi, vedere il nemico stando a una distanza di sicurezza e non essere visti. Immobile con la testa si sforza di mantenere la concentrazione su quel mondo tanto vasto iniziando a goderne le proprietà e iniziando a farsi piacere quel modo di vedere le cose. In questo modo tutto sembra diventare un gioco piacevole per aiutarla ad andare oltre la paura e il fastidio che quegli occhi le danno. <Ce la faccio, continuiamo.> senza che se ne renda nemmeno conto il suo visino ha assunto un’espressione: v’è un sorriso delicato e uno sguardo brillante e sicuro, e a dare vita al suo viso non c’è solo l’espressione ma anche il tono di voce che si colora leggermente. [Byakugan attivo][Chk: 16/20, meno 1 per il mantenimento]

15:41 Kaori:
 Kaori sospira rilasciando un po' di tensione oltre che l'aria precedentemente intrappolata fra le sue labbra. E' una situazione difficile quella. Comprende il bisogno di Harumi di scegliere da sé cosa sia giusto e cosa sia sbagliato secondo la sua idea del mondo, tuttavia al tempo stesso non vuole che per capire cosa sia orribile si ritrovi a sperimentare una simile atrocità solo perchè lei non è stata abbastanza brava a tenerla lontana dai guai. Vuole proteggerla nel modo migliore che conosce: spiegandole e rimanendole vicino. < Scusami. E'-- difficile. > chiosa la Hyuga guardando Harumi con uno sguardo mortificato. < E' giusto che tu voglia decidere da te cosa è bene e cosa è male. Lo capisco e vorrei aiutarti a ragionare secondo questa logica il più possibile. Ma al tempo stesso ci sono cose che potrai riuscire a comprendere davvero solo fra tanto tempo perché non hai vissuto abbastanza in questo mondo per abituarti a come dovrebbe funzionare la vita. > le sorride malinconicamente tentando di lasciarle una carezza fra i capelli. < I bambini diventano adulti quando, nel corso di anni, maturano abbastanza esperienza da imparare a muoversi da soli nel mondo. Fino a quel momento ci sono i genitori che li proteggono e li guidano: adulti che hanno fatto quelle esperienze prima di loro e che cercano di proteggerli finché non saranno abbastanza grandi e maturi da sapersi difendere da soli. > spiega la Consigliera con dolcezza. < Sappi che tutto quello che dico o che faccio è per il tuo bene. Anche se qualche volta potresti non capire o potresti non sapere cosa sto facendo. Farò sempre il possibile per proteggerti. Capito? > le dice la Jonin con un mormorio gentile e pregno di calore prima di ritrovarsi decisamente presa in contropiede dalla domanda della bambina. < Ah! Uhm... Beh... > borbotta boccheggiando sbattendo rapidamente le ciglia con fare confuso. < Beh le principesse... sono spesso un simbolo di bellezza e di grazia. Non hanno veri e propri compiti: per lo più vengono destinate in sposa a uomini che possano aiutarle a governare sui regni della loro famiglia. > dice Kaori, incerta, grattandosi nervosamente la nuca, non sapendo come meglio rispondere al quesito dell'albina. Il tempo delle chiacchiere si risolve in fretta quando le due Hyuga decidono di concentrarsi sul Byakugan di Harumi. Kaori l'aiuta a scoprire più nel dettaglio i limiti e le potenzialità dei suoi occhi fungendo praticamente da metro per lei. Quando Harumi le dice di farcela, la Consigliera può notare nella sua voce una sfumatura nuova e mai sentita prima di allora: determinazione. Senza rendersene conto, poco a poco, la piccola Harumi sta fiorendo. I suoi sorrisi sono più frequenti, il suo viso non più vuoto e apatico ma spesso distorto in espressioni comprensibili ed eloquenti. Ed ora anche la sua voce inizia a tingersi di espressione. Per metterla in suoi termini, forse i colori che sta vedendo svanire, stanno venendo semplicemente assorbiti da lei. Non più bianca come una tela vuota, ma lentamente ricca di colori e sfumature. Kaori è fiera di lei e della rapida crescita che sta affrontando e le sorride con orgoglio annuendo. < Bene. Allora vado. > concorda con lei prima di raggiungere la destra di Harumi ed incamminarsi verso tale direzione con lo stesso passo cadenzato e lento di poco prima, contando nuovamente i propri passi al fine di segnare la distanza alla quale la piccola è capace di vedere lateralmente. Una volta che la sua voce avesse raggiunto la Consigliera, ecco allora che Kaori si sarebbe fermata e, esattamente come poco prima, tornerebbe indietro per raggiungere la piccola e fermarsi al suo fianco. [ Rilascio del Chakra | Chakra: on - Movimento 30 mt: 1/4 + Movimento 30 mt 1/4]

16:00 Harumi:
 Avverte all’interno del di lei animo un calore che parte da un minuscolo puntino fino ad espandersi sempre di più al suo interno, irrora i suoi vasi sanguigni, il circolo linfatico e del chakra, irrora ogni angolo del suo corpo non come un’esplosione ma lentamente donandole tutto il tempo di godersi quella sensazione. Il calore è nato dalle parole estremamente materne di Kaori, dal suo sguardo, la voce, la carezza che alla fine le dona. <Ho capito. Ci sono i genitori che proteggono i bambini, ma io non ho genitori. Ma hai detto che farai di tutto per proteggermi, questo fa di te il mio genitore?> un collegamento di parole e deduzioni che l’hanno portata a compiere quella semplice ed ingenua domanda per comprendere al meglio quello che le è stato appena detto. <Ho imparato nuove cose oggi.> sembra fiera e soddisfatta di questo mentre non sembra contenta della risposta che le viene data in merito ai compiti di una principessa tanto che diniega leggermente la testa. <Non voglio essere solo un simbolo di bellezza e grazia, in quanto Principessa… ci deve essere altro. Studierò l’argomento.> conclude quelle sue considerazioni con la sicurezza che ha un bambino quando da troppa importanza a qualcosa che ad occhi altrui potrebbe apparire sciocco e superficiale. Per un solo attimo le viene anche in mente di informarla secondo la sua incapacità di avvertire dolore fisico però rinuncia non sentendosi ancora pronta ad affrontarne le conseguenze se queste avverranno, scuote ancora la testa e si concentra sul Byakugan attivo. La concentrazione rimarrebbe ancora al massimo, il viso imperlato di sudore viene asciugato di tanto in tanto con un braccio facendole desiderare un bel bagno fresco. Oramai si starebbe sempre più abituando a quella visione ampia del mondo, impara a focalizzarsi solo su Kaori per non farsi travolgere dalle troppe nozioni e in questo modo potrà farlo anche su altre persone o oggetti, imparare a guardare ogni singola cosa per volta e ci proverebbe anche ora smaniosa di mettere in pratica questa nuova sicurezza. Da Kaori la visuale passerebbe ad alberi e cespuglio, al fiume e a qualsiasi altra persona presente nel suo raggio, ovviamente il tutto avverrebbe senza fretta e con calcolata attenzione non avvertendo più la paura alla vista del chakra. Si interrompe in questa prova quando la donna inizia a camminare alla sua destra e la bimba seguendo le sue indicazioni non sposta il viso ma solo lo sguardo. A destra la vede camminare lentamente sempre in linea retta e la Principessa si concentrerebbe per non perderla di vista e per non farsi troppo distrarre dalle altre immagini che coglie dalle altre direzioni. <Okay… non ti vedo più!> arrivata al suo probabile limite, la bimba urlerebbe ancora una volta per farsi sentire dalla donna scomparsa dalla sua vista, constatando anche lei stessa quanto la distanza sia estremamente minima rispetto alla visione frontale. Non ci vuole troppo alla donna per tornare da lei e potrà notare un sorriso quasi raggiante sulle di lei labbra di bambina. <La distanza era molto più limitata al fianco destro! Sarà lo stesso per il sinistro, vero? E alle mie spalle? Mi sembra di comprendere che posso vedere anche dietro… ma è come se avessi una zona buia nella quale non riesco ad arrivare.> si è lasciata involontariamente prendere dall’allenamento, riuscendo a dare possibilità alle sue emozioni di emergere. [Byakugan attivo][Chk: 15/20, meno 1 per mantenimento innata]

16:20 Kaori:
 La domanda posta da Harumi è quanto mai logica alle orecchie di Kaori, e a quelle di chiunque altro. Le sue parole sembravano portare proprio a questo per quanto non volesse sfiorare l'argomento. Non sa quanto Harumi possa soffrire per la consapevolezza di non avere dei veri genitori e per questo non voleva che lei ci pensasse. Ma la bambina sembra non soffrirne, sembra solo genuinamente incuriosita dalla risposta a quella domanda. Ed anche speranzosa. Dopotutto Kaori non si sta comportando effettivamente come una madre nei riguardi della piccola principessa? Accudendola e proteggendola e insegnandole tutto quello che può? Per assurdo, poi, Harumi non sa quanto sia vicina all'essere effettivamente 'imparentata' alla ragazza essendo nata dalle cellule sottratte forzatamente dal suo gemello. Preferisce non menzionare ancora la cosa e quindi le sorride con dolcezza. < Diciamo di sì. Se.. è così che ti va di vedermi. > Insomma, lascia alla piccola la scelta di decidere in che tipo di ottica vedere il suo rapporto con la Jonin. < Mi sembra giusto. > ridacchia poi, Kaori, quando Harumi le spiega che si sarebbe informata meglio a riguardo di quello che è il ruolo di una principessa. Quindi proseguono con il loro allenamento e quando la voce della principessa della luna raggiunge Kaori, questa si ferma per poi guardarsi alle spalle e tornare a passo marziale verso la piccola. < La tua visione laterale raggiunge un massimo di 30 metri. Non è così male. > sentenzia la Hyuga con un sorriso vedendo il sudore imperlare la fronte della piccola, intuendo quanto si stia impegnando per reggere così a lungo la durata del jutsu. < Sì, anche alla tua sinistra vedrai fino a trenta metri. E.. sì, alle spalle hai un grande punto cieco, è normale. Col tempo, la pratica e l'esperienza questo si rimpicciolirà fino a diventare una piccola zona quasi insignificante. > le spiega Kaori grazie all'esperienza maturata nel tempo. < Adesso rimani ferma così e guarda davanti a te. Dimmi quando non mi vedi più. > le chiede, come ultima cosa, prima di iniziare a muoversi, lentamente per aggirare il suo fianco e iniziare a raggiungere le sue spalle. [ Rilascio del Chakra | Chakra: on - Movimento pochi passi: 1/4 + Movimento pochi passi: 1/4]

16:35 Harumi:
 Non sa esattamente come voglia vedere la figura della donna anche se di certo si sta comportando come un genitore, avendola accolta a casa sua e prendendosi cura di lei, insegnandole le regole di questo mondo e tutto quello che la piccola possa voler chiedere. Effettivamente non pare soffrire la mancanza di due figure genitoriali non avendole mai avute non ha la minima idea di che cosa si stia perdendo o che ci possa essere un vuoto nella sua vita. Guardandosi intorno le sembra anche normale che non tutti abbiano una famiglia, non avverte gelosia nei confronti degli altri bambini accompagnati, anche se forse a volte vorrebbe avere un legame stretto come il loro che si potrebbe equivalere ad un semplice abbraccio o camminare mano nella mano. <Non so ancora come ti vedo.> principio verso di lei con tanta spontaneità e sincerità da lasciare quasi di stucco. <Sei una dolce donna e ti prendi cura di me. Con te riesco a sorridere molto facilmente e riesco a esternare meglio ciò che provo. Con te ho desiderio di abbracciarti o prenderti la mano, mi fido e mi rendi felice. Sei gentile, mi ospiti e mi insegni ciò che c’è da sapere.> si guarda le mani prima di continuare. <Ti vedo più che un insegnante e più di una conoscente. Forse sei mia amica e forse ti vedo come parte di me.> inteso come il concetto di famiglia però pronunciate con quelle parole, alle orecchie di Kaori, potrebbe fare impressione quella particolare scelta di parole data la provenienza della bambina, delle sue cellule, cosa attualmente sconosciuta alla Principessa. Ancora il sorriso che permane sulle sue rosee labbra e l’allenamento che continua senza che la bimba voglia prendersi pausa alcuna continuando la sua concentrazione sull’irrorazione del chakra nei suoi occhi. Avverte la fatica farsi sempre più pressante ma ha la volontà di non cedere e mollare, vuole continuare fino in fondo e non si fermerà a meno che non sarà Kaori stessa a dirglielo. Rimane dunque immobile mentre la donna l’aggira per andare alle di lei spalle. <I nemici lo sanno che c’è questo punto cieco?> è un punto debole da non lasciare senza considerazione dunque si vuole informare per bene su di esso e nel frattempo ricerca con la propria visione angolare la figura della dolce donna. La seguirebbe con lo sguardo cercando di non muovere la testa fino a quando ella non scomparirebbe scatenando in lei una grave sensazione di sentirsi nuda e scoperta ad attacchi altrui. Gli occhi si muovono a destra e a sinistra come se potesse spostare questo punto cieco altrove, ma nella realtà effettivamente la donna è nascosta alle di lei spalle. <Non ti vedo più.> non serve urlare sa che Kaori è alle sue spalle e le braccia si muovono dietro la schiena permettendo alle manine di ricercare spasmodicamente la presenza della Hyuga più esperta. <Come si può calcolare l’ampiezza di questo buco? Come si può ovviare a tale mancanza?> domanda e poi si lascia sfuggire un flebile sospiro stanco senza però aggiungere nulla. [Byakugan attivo][Chk: 14/20, meno 1 per il mantenimento]

17:09 Kaori:
 Le parole della genin smuovono qualcosa nel petto di Kaori portandola a sorridere genuinamente alla piccola, commossa. Il suo dire tocca corde profonde nel suo animo inducendola a chinarsi alla sua altezza e guardarla dritto negli occhi. < Puoi vedermi come preferisci. Come un'amica o una conoscente o un genitore o anche una sorella maggiore, se vuoi. > le sorride con tenerezza e candore tentando di sistemarle una ciocca di capelli davanti al viso. < E ogni volta che senti il bisogno o la voglia di un abbraccio, non esitare a prendertene uno, mh? > arriccia teneramente il naso al suo indirizzo in una espressione giocosa prima di rialzarsi in piedi e quindi procedere con la loro missione del giorno: esplorare i limiti e le capacità del Byakugan di Harumi. Kaori può vedere la fatica sul suo viso ma può anche vedere la sua determinazione nel sopportare in silenzio, senza lamentarsi, senza cedere. Ammira la sua forza d'animo e si sente fiera di lei. < Beh, in teoria non dovrebbero sapere che possiamo vedere ciò che loro non possono. Quindi sì, sanno che non possiamo vedere dietro la testa, come non può nessuno in linea teorica. > sorride Kaori muovendosi attorno ad Harumi prima di fermarsi nell'istante stesso in cui la bambina le dice di non vederla più. La Hyuga allora annuisce, e, muovendo un passo lateralmente, torna nel campo visivo della genin andando a sfiorare la sua mano con la propria quando l'albina l'avvicina a lei. < 200°. Non male. Aumenteranno. > osserva soddisfatta prima di tornarle accanto e schioccare la lingua contro il palato. < Immagina di avere un cerchio attorno. Questo cerchio ha un angolo di 360°. Da dove ti trovi riesci ad avere una visuale che arriva a coprire 200° di questi 360. > inizia a spiegarle la Hyuga prima di fermarsi e sorridere. < A casa magari ti faccio uno schema su un foglio, così è più semplice da capire. Non è una spiegazione semplice da fare senza un diagramma su carta. > ammette Kaori immaginando quanto deve aver confuso la piccola con quella spiegazione così confusionaria. < Ad ogni modo direi che per oggi possiamo fermarci. Devi essere stanca dopo tutto questo allenamento. E poi con questo caldo mi è proprio venuta voglia di un bel gelato. Che ne dici, andiamo a prendercene uno prima di tornare a casa? > le sorride, la Hyuga, con dolcezza, prima di tenderle la propria mano ed invitare Harumi ad afferrarla, se lo desidera, e seguirla quindi nel tragitto inverso verso casa. [ Se end ]

17:33 Harumi:
 <Deciderò con calma, intanto mi piace stare insieme a te.> sorride genuina prendendo nota nella di lei mente di poter abbracciare e prenderle la mano ogni volta che ne sente il desiderio. Le piace Kaori e le piace come la fa sentire, le sue espressione facciali, l’intonazione della sua voce, non le dispiace stare con lei nella sua casa fin quanto la donna vorrà. <Va bene, se posso davvero prenderne uno, lo farò.> un’altra -regola- non scritta che decide di fare sua, ogni volta che sentirà il desiderio di abbracciare o stringere una mano lo farà senza interrogarsi sul senso di questi sentimenti. Così come avrebbe voluto farlo con Raoku d’ora in poi non si chiederà se è giusto o sbagliato al momento però vuole concentrare le proprie energie sull’abilità oculare ancora attiva e che le permette di avere quella ora magnifica visuale, la paura superata, il terrore ormai un ricordo lontano ora riesce a vedere solo il bello del Byakugan anche se forse dovrà ancora abituarsi al cambiamento iniziale della sua visuale ogni volta che irrorerà gli occhi col chakra. <Un cerchio di 360 gradi… sono occhi molto potenti.> se ne sta rendendo conto ora, pian piano, di tutto quello che possono permetterle di farle. <Uno schemino sarebbe perfetto grazie.> concorda annuendo e disattivando l’innata ponendo fine all’irrorazione di chakra negli occhi con conseguenza diminuzione delle vene attorno ad essi e la visuale che tornerebbe normale. Si volta verso la donna donandole un sincero sorriso ormai tutto per lei e non ci pensa due volte ad afferrare la mano di Kaori e stringerla fra le sue con quello che sembra proprio un profondo affetto cresciuto in tutto quel tempo. <Si, mi va. Mi va molto.> prenderà sempre più le sembianze di una bambina fatta e finita, però al momento si limita a seguire il flusso di quel mondo e la donna che tanto la sta aiutando. [fine]

Kaori aiuta Harumi a comprendere i limiti della propria innata e nel mentre conversano di argomenti profondi e importanti, e di altri più leggeri.