Nuovi Progetti: Giorno 1”Studio”

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Giocata di Lavoro

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con Gekko

17:06 Gekko:
 Con lo stomaco pieno ed il dolce, ma non troppo, sapore dei dango ancora in bocca, l'Ametista si appresterebbe a tornare al laboratorio e, dunque, al suo lavoro di preparazione delle pelli. Ripasserebbe quindi mentalmente i passaggi fin qui fatti. Ha scuoiato le bestie e ne ha sottoposto la parte interna alla salatura, massaggiando accuratamente in modo che il sale potesse penetrare profondamente. Ha iniziato con i vitelli e terminato col capretto, ora dopo l'interruzione per il pranzo dovrà fare l'inverso, per evitare che l'eccessiva esposizione al sale rovini la delicata pelle del capretto, quindi potrà dedicarsi ai vitelli, nel medesimo ordine con cui li ha trattati inizialmente. Al termine del primo lavaggio e della prima concia, potrà dedicarsi allo studio per il resto del pomeriggio e nell'ultima ora prima di tornare a casa, potrà occuparsi di pezzare le pelli come richiesto per i lavori in progetto... quindi sarebbe anche il caso di stilare un progetto di cosa voglia fare con il vitello che ha a propria disposizione.

17:07 Gekko:
 Con il piano mentale ben pronto, imboccherebbe il vicoletto che porta al retro e quindi direttamente al laboratorio di conceria, senza passare per il negozio. Al momento di aprire la porta, però, il ragazzo si renderebbe conto di avere lasciato le proprie chiavi all'interno... ma auspicabilmente Jin san non sarà andato a prendere alcunché in magazzino e non avrà notato le chiavi, quindi potrebbe semplicemente passare dal negozio, come se nulla fosse. Lo Shoton tornerebbe quindi sulla via principale... per quanto nel 5° Cerchio possa esistere una via principale (?) <Buongiorno Jin san. Hanno aperto un nuovo chiosco di dango.> mormorerebbe <Te lo consiglio. Sachiko chan è davvero brava.> continuerebbe sorridendo andando verso la porta che conduce al laboratorio “Ho spostato le tue chiavi nell'armadio.” direbbe quasi distrattamente l'omone, mettendo con ciò bene in chiaro che il motivo per cui il ragazzo sarebbe rientrato dal negozio e non direttamente dal laboratorio sarebbe stato scoperto e conseguentemente l'espressione di Gekko diverrebbe quella di qualcuno a cui abbiano appena gettato addosso un secchio d'acqua gelida.

17:07 Gekko:
 <Grazie dell'informazione Jin sama.> mormorerebbe l'Ametista... beh almeno il capo non gliele ha nascoste da qualche parte per farlo impazzire... ed oltrepasserebbe la porta, tornando nel suo luogo principale di lavoro, dato che in ogni caso del negozio si occupa Jin san, che è più conosciuto e soprattutto ha quell'esperienza che gli consente di interpretare quanto i clienti vorrebbero e capire come realizzare idee sviluppate da menti che non hanno conoscenze pratiche... non del lavoro di un conciatore almeno. Il ragazzo andrebbe subito ad indossare grembiule e guanti e poi si avvicinerebbe alle scansie ove sono state stese le pelli nella loro interezza. Prenderebbe quindi la pelle del capretto e la porterebbe alla vasca, mettendola un istante di lato, mentre controlla che la stessa sia perfettamente pulita... più uno scrupolo che altro, dato che in quella vasca si potrebbe lavare in sicurezza pure un neonato, dopo che l'abbia pulita Gekko la sera precedente. Dopo questo controllo, lo Shoton aprirebbe chiuderebbe lo scarico ed aprirebbe il rubinetto, ponendo la pelle sotto il getto.

17:08 Gekko:
 Gekko si allontanerebbe un attimo, mentre l'acqua si riversa sulla pelle. Giusto il tempo necessario a prendere una spazzola dalle setole corte. Tornerebbe alla vasca e si aiuterebbe con la spazzola per massaggiare sotto l'acqua la parte interna della pelle, così da aiutare a liberarla dai sali che ha assorbito, così che non possano più “lavorare” e che vengano espulsi. Il procedimento sarebbe accurato, ma non verrebbe protratto troppo a lungo, onde evitare che la pelle possa assorbire nuovamente umidità, cosa che non è assolutamente desiderabile al momento. Come movimento conclusivo, l'acqua e la spazzola verrebbero passate sulla parte esterna della pelle, in modo da assicurarne la pulizia e la salubrità da agenti contaminanti esterni. Quindi il rubinetto verrebbe chiuso e lo scarico aperto, per far defluire l'acqua del lavaggio. La pelle invece verrebbe tamponata con un panno pulito e morbido, per assorbire eventuale acqua, cui non deve essere permessa l'occasione di penetrare nella pelle, che ora verrebbe nuovamente stesa su una diversa scansia, per consentire che l'aria faccia il suo dovere asciugando la pelle da quella poca umidità che inevitabilmente sarebbe stata assorbita dagli strati più superficiali, non ancora trattati per essere impermeabili.

17:08 Gekko:
 La medesima procedura verrebbe poi ripetuta con le due pelli di vitello, che anch'esse una volta lavate, troverebbero posto su due nuove scansie per asciugarsi all'aria. La pelle di vitello è più spessa e per raggiungere e lavare fin negli strati più profondi servirebbe bagnare tanto la pelle da rendere perfettamente inutile la procedura di drenaggio svolta con il sale... tuttavia, la carica salina degli strati più interni, una volta svolto il proprio compito diverrebbe inerte, perdendo ogni qualità drenante, o meglio il sale sarebbe stato tanto sfruttato da essere esausto. In conseguenza di ciò non è necessario maggiore tempo alle pelli di vitello per asciugare dopo il lavaggio, rispetto a quanto ne serva alla pelle di capretto. A questo punto l'Ametista potrebbe dedicarsi a ripulire a fondo la vasca di lavaggio, in modo da renderla tanto salubre da poterne bere l'acqua che vi viene versata. Poi pulirebbe le scansie ov'erano state stese inizialmente le pelli, in modo da rimuovere le impurità che potessero inizialmente essere presenti sul lato esterno delle pelli... che comunque dovrebbero già essere state lavate dagli allevatori prima della consegna al macellaio.

17:09 Gekko:
 Scuoiamento, drenaggio, lavatura... no stasera non sarà ancora necessario procedere alla pezzatura, quello si farà domani dopo la rasatura, o eventualmente potrebbe separare una parte del vitello che può usare per i propri progetti, giusto per tentare una cosa che non è sicuro possa funzionare, quindi per evitare di danneggiare tutta la pelle sarebbe proprio meglio fare l'esperimento esclusivamente su una parte. Per il momento quindi i progetti lasciati lì da Jin san per avere le pezzature di cui ha bisogno potranno rimanere al loro posto, così come gli schizzi fatti dallo Shoton, che comprendono anche cose da chiedere a qualcun altro. Quindi oggi, ha tutto il tempo che vuole da dedicare allo studio... avesse studiato tanto quando era in Accademia, forse avrebbe potuto evitare di saltare a piè pari la prima domanda (?) Prenderebbe quindi un libercolo, non troppo spesso in verità... più di quello che ha comprato poco prima, ma non è quello, ok? Si tratta di un manuale che riguarda i vari strati della pelle e le loro differenze, che consentono di differenziarli, in particolare lo strato residuo del tessuto connettivo, che durante lo scuiamento viene reciso e rimane parzialmente a protezione della polpa ed in parte invece rimane attaccato alla pelle.

17:09 Gekko:
 Il livello di dettaglio del manualetto è impressionante. Potrebbe quasi sembrare un manuale medico, dato che come viene altresì specificato la pelle dei diversi animali ed ivi compreso l'essere umano, presenta sempre la medesima struttura, pur con differenze riguardo gli spessori dei diversi strati o le caratteristiche specifiche che si ritrovano in determinati tipi di pelle ma non in altri, oppure ancora la diversa struttura cellulare e la disposizione del reticolo che rendono una pelle più resistente rispetto ad un altra, oppure più o meno ruvida o addirittura liscia. Sotto questo aspetto anche la presenza più o meno massiccia di pelo e la lunghezza naturale di questo costituiscono un particolare discrimine, a causa della presenza dei follicoli piliferi, che a differenza del pelo non possono essere eliminati. Partendo dall'esterno ed andando sempre più in profondità gli strati della pelle possono essere suddivisi in epidermide, derma e strato sottocutaneo, mentre a sua volta il derma si suddivide in fibra, o tessuto papillare, e carne, o tessuto reticolare. Il tessuto connettivo aderisce allo strato sottocutaneo ed in una certa misura ne fa parte.

17:09 Gekko:
 L'epidermide è lo strato più sottile, ma anche coriaceo, essendo quello esposto agli elementi e dovendo servire come prima protezione dai danni e isolamento rispetto ad agenti contaminanti. Ha una minima parte di importanza nella termoregolazione, nonostante il ruolo di protezione dal freddo e di scaldare il corpo dall'esterno è rivestito dal pelo, lungo o corto che sia. Il pelo e ciò che lo circonda fa ancora parte dell'epidermide, nonostante affondi nel derma, insediandosi nello strato papillare, e la ghiandola sebacea si trovi proprio in prossimità del confine con lo strato reticolare. <Quest'ultimo è formato da fibre reticolari argirofile a base collagene e cellule reticolari adese alle fibre in modo da formare con le stesse un reticolo tridimensionale>... se si potessero vedere dei punti interrogativi fuoriuscire dal cranio dell'Ametista, ciò si starebbe verificando in questo momento <Beh, viene spiegato per esteso nel capitolo seguente, però dall'immagine somiglia alla struttura di una corda, quindi questa parte che è la più profonda del derma dovrebbe risultare composta da fibre parallele all'epidermide tenute insieme da queste cellule in fasci...>

17:10 Gekko:
 Lo strato sottocutaneo, quindi, è composto da cellule muscolari, tessuto adiposo e connettivo. Quest'ultimo è anch'esso a base collagene e con una struttura non dissimile da quella dello strato reticolare, anche se invece di un reticolo unico risulta composto da varie fasce a base collagene. <Ok così è anche più chiara la parte di prima. Il tessuto connettivo lo conosco ed è trasversale rispetto all'epidermide. Nella rasatura si elimina lo strato sottocutaneo, che si riconosce per la minore compattezza. Però non sapevo che ci fossero queste varie parti.> mormorerebbe girando la pagina e passando al capitolo riguardante le fibre reticolari e le cellule adese... “Le fibre reticolari sono costituite dalla stessa proteina costitutiva del collagene, il tropocollagene, e sono formate dall’aggregazione laterale di fibrille submicroscopiche che presentano la tipica striatura periodica di 64-70 nm delle fibre collagene. In realtà, il tropocollagene delle fibre reticolari è una variante di quelle delle fibre reticolari (tipo III), contenendo una percentuale più elevata di catene laterali glucidiche. Si colorano in nero intenso con i metodi di impregnazione argentica che tingono in giallo o marrone le fibre collagene. Per tali proprietà, le fibre reticolari sono denominate anche fibre argirofile. Questa varietà di fibre collagene si colora, inoltre, intensamente in rosso con il metodo PAS per i polisaccaridi mentre le fibre collagene danno solo una debole reazione. La PAS-positività delle fibre reticolari riflette la presenza di un’elevata quantità di oligosaccaridi costitutivi, legati alla molecola di tropocollagene. Questi carboidrati, forse, sono anche responsabili dell’argirofilia. Nell’adulto le fibre reticolari sono rare nel tessuto connettivo lasso ordinario ma diventano prevalenti in certe sedi dove il tessuto assume caratteri del tessuto connettivo reticolare. Nell’adulto le fibre reticolari permangono in certe sedi dove il tessuto assume i caratteri di tessuto connettivo reticolare.”

17:10 Gekko:
 Il manuale verrebbe chiuso <Oddio, ma per capire una cosa come questa che cavolo ci vuole, un dannatissimo genio, oppure bisogna studiare medicina?> protesterebbe controllando l'indice e verificando come questo fosse l'ultimo capitolo del manuale e notando che tra l'altro sarebbe incluso come un'appendice, cioè una parte non necessaria rispetto al tema principale , ma di approfondimento rispetto appunto a queste conoscenze più specifiche che probabilmente entrano nel campo sul serio della medicina <Oh cavolo, ma c'è un altra appendice?> mormorerebbe rendendosene conto solo ora <Cosa centra poi un excursus sul corpo umano ed il keirakukei in un manuale per conciatori?> mormorerebbe <Capisco che magari le creature convocate con i Kuchiyose no Jutsu posseggano e sappiano usare il chakra, quindi lo abbiano anche loro il sistema circolatorio del chakra, ma chi è che si metterebbe a conciare la pelle di una Evocazione?> mormorerebbe <E poi solo chi possieda un doujutsu può vedere il keirakukei. Anche sapendo che si trovi nello strato sottocutaneo e che gli tsubo in modo simile ai peli attraversino il derma e l'epidermide, io cosa dovrei farmene di questa informazione?> mormorerebbe dando una rapida scorsa all'ultimo capitolo, in verità non molto lungo e riponendo infine il libretto.

17:11 Gekko:
 Per terminare la giornata di lavoro, ora dovrebbe solamente preparare i bagni di concia in cui lasciare ammollo le tre pelli, che l'indomani dovrebbero quindi essere pronte per la rasatura, inturgidite, ma non bagnate. Prenderebbe quindi i prodotti che servono per preparare il bagno di concia. <Beh, comunque per quanto fosse incomprensibile, da quell'ultimo capitolo ho capito perché ne bagno di concia che si fa prima della rasatura ci siano anche componenti legate ad argento... in questo modo il tessuto reticolare assume una colorazione nera intensa, che rende più facile vedere il punto in cui incidere, per rimuovere solo la parte sottocutanea.> annuirebbe convinto... insomma almeno qualcosa lo ha imparato da quel capitolo così assurdamente specifico... forse l'unica parte che fosse in grado di comprendere, penserebbe mentre indossa nuovamente le proprie protezioni e la cinta a cui sono assicurati il portaoggetti ed il portakunai, andando quindi a legare alle rispettive cosce i laccetti che impediscono ai due accessori di muoversi, sbattere e fare rumore. <Cavolo... e adesso dov'è la chiave?> chiederebbe ad alta voce <Jin san ha detto di averla messa nell'armadio... ma in quale? Jin saaaaaaaaan!>[End]

Giocata "finale" per il primo giorno del nuovo progetto elaborato dalla mente dell'Ametista. La concia delle pelli precedentemente preparate procede, ma soprattutto il pomeriggio viene dedicato allo studio, mentre le pelli si asciugano dopo il lavaggio che è servito a rimuovere il sale. Oggetto dello studio è l'esame degli strati che compongono la pelle animale (quindi anche quella umana). Dopo una prima parte più tecnica e spiegata in termini abbastanza comprensibili, se non addirittura comuni, lo Shoton si imbatte in un'Appendice che forse sarebbe più al suo posto in un libro di medicina, ma dalla quale capisce perché si usino composti argentati nella concia.

quarta della settimana