Missione C: Cercare e trovare. [SUNA]
Quest
Missione di Livello C
Giocata del 23/07/2018 dalle 21:26 alle 23:27 nella chat "Grande Deserto"
Questa mattina il sole è sorto nel cielo del villaggio della foglia, e i nostri genin sono stati chiamati per portare a termine un importante missione. Qualche settimana prima, come Raoku e Harumi potrebbero aver sentito in giro per le strade del villaggio, c'è stato un grave incidente alla sede dei maboroshi. Questi infatti, non si sa realmente perchè, avrebbero messo a rischio la vita di molti soggetti costringendoli ad uno stato comatoso indotto. L'unico modo per salvarli sarebbe quindi trovare alcuni precisi ingredienti in giro per i paesi ninja, probabilmente per sviluppare una cura al loro fallimento. I primi a cimentarsi in questa ricerca sarebbero appunto Il Nara e la piccola Hyuuga che avrebbero scelto di recarsi nel deserto di Suna per recuperare un particolare incenso, che si dice capacità curative, nel tempio Nan Shàolin-sì tra le dune. Prima di partire, che i due si siano incontrati già al limitare di quelle terre aride o si siano incamminati assieme, sarebbe stata consegnata dalla magione una particolare bussola che punterebbe perfettamente verso la posizione del monastero buddista. Raggiunta 'l'entrata' del deserto le ore di viaggio sarebbero circa due e sarebbero percorribili solo a piedi. Dopo aver camminato nel deserto e aver seguito la direzione segnata da quell'ago dipinto di rosso, i due si troverebbero dinnanzi ad un' enorme oasi che avrebbe al suo centro una costruzione in pietra rossa, alta dieci metri e larga poco meno di una ventina, sviluppata su 4 piani ognuno contornato da un piccolo tetto spiovente con tegole colorate di bianco e verde, quasi a dipingere delle piccole figure danzanti. Sull'apice vi sarebbe poi un una copertura piana dove si noterebbero una serie di piccole statue in creta raffiguranti animali e creature antropomorfe. A venti metri dall'entrata monumentale raffigurante due uomini a sorreggere la porta comincerebbe l'unica zona verde di tutto il deserto con un prato rigoglioso e quasi innaturale e un albero posto sulla destra della facciata, alto più di quindici metri e con un tronco dal diametro quasi di tre. La zona verdeggiante sarebbe all'incirca circolare con un raggio di 25 metri con l'imponente costruzione come centro. La zona sarebbe completamente deserta e l'unico suono udibile sarebbe quello del vento tra le fronde. [Distanza punto d'arrivo-Porta monastero chiusa 20m] [Turni liberi] [Tempo 30min 21:30] [Per qualsiasi domanda contattatemi in privato]
[limite Oasi] Nel Villaggio se ne parla da qualche settimana ormai dell'incidente che ha coinvolto i Maboroshi, ma ancora nessuno sembra aver mosso un dito per risolverla. Ecco dunque che, ormai consolidati dopo l'ultima missione compiuta nel sangue della Yakuza, il personale dalla Magione dell'Hokage ha ben pensato di inviare nel primo round della ricerca per trovare una cura alle vittime di quell'incidente proprio la strana coppia composta dal giovane Nara e dalla principessa della Luna (di Satana). Dopo due ore ormai di cammino, la squadra sembra finalmente aver trovato la sua destinazione: un'oasi rigogliosa, con tanto di alberi monumentali e secolari, in pieno deserto nel bel mezzo del Paese del Vento. <Accidenti, che luogo incredibile...> mormorerebbe Raoku, rivolgendosi ad Harumi (presumibilmente accanto a lui) nel guardarsi intorno, gli occhi verdi che si poserebbero non solo sull'enorme struttura al centro dell'oasi ma anche sul gigantesco albero <sembra incredibile che in mezzo al deserto possano esserci zone come questa...e con questo tipo di vegetazione poi...> la cosa sembra stupirlo e soprattutto pare renderlo un po' diffidente. Ma forse è solo l'essere in missione che lo tiene sempre sul chi vive, non si sa mai. È presto per trarre conclusioni affrettate. I lunghi capelli corvini del giovane, estremamente ribelli tanto che alcune ciocche finiscono per incorniciargli in maniera un po' disordinata il volto, sono raccolti per quanto possibile in un'alta coda morbida sulla nuca: appena sotto il legaccio della coda, la fascia del coprifronte di Konoha si confondo per colore tra quei capelli così neri finché non spunta sulla fronte, dove capeggia il simbolo del Villaggio sulla piastra metallica. Raoku indossa un abbigliamento dal tessuto piuttosto leggero, nonostante sia guarnito come uno shinobi a tutti gli effetti. Il busto è rivestito da una canotta di rete indossata a pelle a maniche lunghe, tali da raggiungere la metà degli avambracci; a sua volta la canotta è sormontata da una tunica realizzata con tessuto leggero di colore chiaro, un verde acqua piuttosto tenue, a mezze maniche che arrivano a rivestire gli arti fino all'altezza del gomito. L'indumento è ben stretto in vita da una fascia di colore rosso scarlatto che cinge il ventre e la parte bassa del busto fino all'inguine. Gli avambracci sono rivestiti invece da due vambracci di cuoio ben allacciati: nella parte inferiore dell'avambraccio destro è posizionato un Fuuda in cui Raoku ha precedentemente sigillato un pugnale kunai con la lama intinta di un veleno composto speciale, mentre nella parte inferiore dell'avambraccio sinistro un secondo Fuuda è posizionato con all'interno sigillato un ulteriore kunai dalla lama intinta, stavolta, di un veleno inibente. Guanti da shinobi senza dita con una piccola placca protettiva sul dorso rivestono le mani, mentre altri 4 Fuuda sono posizionati sul torace (due ai lati del costato, due all'altezza del ventre), a livello della canotta a rete: tutti e quattro contengono sigillati al loro interno altrettanti tronchetti utili per effettuare la tecnica della sostituzione, qualora si ritenesse necessaria, e rimangono celati dal tessuto della tunica. Sul retro della fascia lombare invece, dal lato del fianco sinistro, è posizionata una sacca porta-oggetti: al suo interno, oltre al filo di nylon arrotolato, sono immagazzinate due semplici carte bomba arrotolate in due piccoli rotolini e infilate in un medesimo vano, mentre negli altri due vani rimanenti sono contenute una confezione medica contenente un tonico speicale per rivitalizzare e potenziare il flusso di chakra e un altro involucro contenente un tonico coagulante speciale. Una seconda sacca porta-oggetti è invece portata sul lato destro della fascia: non tutti i suoi vani sono pieni, bensì soltanto tre di essi contenenti ciascuno un fumogeno. Pantaloncini piuttosto affusolati di un grigio sabbia piuttosto opaco fasciano le cosce di Raoku arrivando fin sotto il ginocchio, a livello degli stinchi: sulla coscia destra è posizionato, ben allacciato, un porta-kunai che al suo interno presenta nel primo vano 3 semplici pugnali kunai, nel secondo 2 kunai-bomba (realizzati unendo con un lembo di filo di nylon una carta bomba all'elsa di ciascun kunai) e nel terzo 3 shuriken. Dalla zona appena sotto il ginocchio (in corrispondenza dell'ultima parte, cioè, dei pantaloncini indossati da Raoku) fino alle caviglie di ciascuna gamba il genin indossa anche un ulteriore protezione, due schinieri di cuoio ben stretti intorno ai polpacci. Sandali da ninja neri ben allacciati alle caviglie completano infine il suo outfit. Giunti al limitare di quella zona, a circa 20 metri dall'entrata del monastero e con neppure un'anima viva intorno a loro (fatta eccezione per le piante), Raoku rimarrebbe fermo ad osservare la zona intorno a lui con fare guardingo. <I monaci che dovrebbero vivere qui non dovrebbero essere aggressivi, o almeno così ci è stato detto> si ricorda infatti un dettaglio del genere nel profilo che gli è stato presentato di quella missione <però, Harumi-chan, a scanso di equivoci sarà meglio impastare il nostro chakra...non si sa mai> della serie, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Reykas docet, d'altra parte. Per prima cosa dunque andrebbe a comporre nel modo più preciso e rapido possibile il sigillo della Capra all'altezza del petto. Composto tale sigillo andrebbe quindi a focalizzarsi sulle proprie energie interiori. Per prima cosa andrebbe ad agglomerare, visualizzandosela mentalmente, l'energia spirituale in una sfera di colore rosso all'altezza della fronte, quindi passerebbe contestualmente a quella fisica che tenterebbe di raccogliere in prossimità del ventre in una sfera dal colore blu acceso. Proverebbe quindi, fatto eventualmente ciò, ad imprimere ad entrambe un moto rotatorio e circolare cercando di spingerle una verso l'altra in un movimento vorticoso intorno all'asse centrale del proprio corpo: l'obiettivo, nelle intenzioni di Raoku, sarebbe quello di farle incontrare e amalgamare armoniosamente all'altezza del petto, proprio in corrispondenza del sigillo precedentemente formato con le mani giunte. Mischiandosi, queste due fonti energetiche dovrebbero dare origine al chakra del giovane Nara il quale andrebbe eventualmente a spandersi attraverso il suo proprio sistema circolatorio in ogni anfratto del suo corpo, rivitalizzando carne e spirito. [tentativo impasto chk 4/4][Chk se on: 30/30][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto] Capelli albini dai riflessi argentati sventolano attorno alla testa della Principessa della Luna anche se raccolti in un’alta coda che vuole raccogliere ogni ciocca ad esclusione della frangia che nonostante sia lunga da darle fastidio ai bianchi occhi, non lo è così tanto da esser raccolta. Ancora una volta in viaggio insieme ad un forse fedele compagno di squadra dato che non vuole ancora sbilanciarsi lo scricciolo avendo collaborato con lui solo una volta e quella volta non l’è dispiaciuta. Raoku si è dimostrato un ottimo compagno e confidente, nonché un’ottima guida per la piccola e sperduta fanciulla che ancora non si è abituata totalmente alla vita da Shinobi. Leggiadra e delicata tanto da apparir evanescente, si muove per il territorio di Suna col caldo a soffocare il di lei corpo insofferente ad un caldo coì elevato nonostante non come al solito non dimostri nessuna espressione facciale risultato alla vista apatica e distante. Un’altezza irrisoria pari a 136 cm per una trentina di chili, numeri che la rendono piccola a dimostrar tenerezza e ingenuità, se non fosse per quegli occhi perlati spenti. Le braccia ondeggiano lungo i fianchi, sfiorando la canotta azzurra che crea un delicato contrasto coi pantaloncini bianchi; indumenti morbidi e freschi per via del viaggio che ha affrontato e del luogo che ha raggiunto insieme a Raoku, sul di lei corpo non manca il porta armi legato alla coscia destra al di sopra di una fascia bianca mentre il portaoggetti spicca nella sua grandezza -rispetto alla minuta Principessa- attorno alla sua vita. Quello che vi porta al loro interno non sono altro che armi (kunai e shuriken) ed equipaggiamento che spazia tra due tipi diversi di bombe, dei fumogeni, dei fuuda per la sostituzione, un filo di Nylon e dei tonici per il chakra dei quali si è munita dopo l’ultima esperienza nonché sua prima missione. I piedini sprofondano nella sabbia del deserto scottandoli dato che indossa dei semplici sandali bianchi e più si guarda intorno più non nota altro che sabbia a non finire. Un ennesimo mondo nuovo al quale deve abituarsi perché con tutto quel caldo che avverte le sovviene difficile osservare i colori del posto. Almeno due ore passate in quello stato e che non tardano a portare la Principessa verso uno stato sempre più affaticato e accaldato, ma per fortuna il loro camminare termina alla visione di un’oasi e l’ago rosso della bussola che ha portato a termine il suo scopo conducendoli al monastero che possiede uno degli ingredienti per la cura ricercata dai Maboroshi. Osserva tutto nella sua apatia la fanciulla trovandosi però nell’intimo ad essere stupita da ciò che vede e infatti si lascia scappare un piccolo sussurro non voluto: <E’ magnifico.> il panorama, l’oasi, il giardino verde e rigoglioso e il monastero, tutto quanto sprigiona in lei una meraviglia detta solo a parole e non dimostrata. Muove il capo in segno di assenso alle parole che arrivano alle di lei orecchie da parte del Nara, parole che ha già ascoltato anche durante il viaggio e verso le quali non ha mai replicato. <Capita che nel deserto si formino oasi del genere. L’ho letto in un libro. Ma non saprei dirti il perché.> lapidaria come al solito come se avesse studiato a memoria un copione e successivamente segue l’esempio del compagno più anziano -parlando per esperienza- e andrebbe a ricercare nei cassetti della sua memoria il sigillo della capra e le manine e le dita libere della bambina andrebbero a comporsi cercando di produrlo in maniera ottimale e fedele. Dovrebbe ritrovarsi nel buio della di lei mente e del suo mondo perduto nel quale galleggia priva di ogni legge di gravità, figurerebbe il suo corpo in quel nero pece e proverebbe tranquillità e pace tornando allo stato che per lei rappresenta l’utero della madre. Nero intorno a lei se non fosse per quei due colori che sono rimasti all’interno del suo corpo dalla prima volta che ci ha provato, ovvero il colore blu e il colore bianco che ora andrebbero a raffigurare le due energie che sono presenti nel di lei corpo. La scia blu percorrerebbe la creaturina dall’interno andando a riversarsi nella sua testa in una danza elegante che vedrebbe il colore aggrovigliarsi su se stesso formando una mezza luna di colore blu scuro, espressione dei suoi pensieri e della sua energia psichica. Invece la scia di colore bianco pervaderebbe tutto il suo corpo essendo espressione dell’energia fisica del suo essere ma si concentrerebbe all’addome in linee di bianco che danzerebbero e si attorciglierebbero in tale punto formando una seconda mezza luna. Le due mezze lune se ben ricorda ora dovrebbe essere sospinte entrambe verso il plesso solare dove permanerebbe il sigillo effettuato con le mani, in due movimenti speculari che vedrebbero le due mezze lune vorticare verso il punto prestabilito. Lì la bambina cercherebbe di portarle ad unirsi e miscelarsi ruotando come se si volessero mangiare l’una con l’altra ma alla fine dovrebbero unirsi armoniosamente in un’unica luna piena azzurra, frutto di un blu slavato col bianco. Quella luna piena non dovrebbe essere altro che il chakra che dovrebbe essere quindi stato richiamato con questo processo appena effettuato, per poter brillare e divampare nel piccolo corpo e renderla capace di effettuare cose altrimenti impossibili. <Monaci pacifisti.> non vede l’ora di conoscere questa nuova parte dell’essere umano. [tentativo impasto del chakra | 4/4][Chk: 20/20][Equip.: porta armi: shuriken x3 | kunai x3 – portaoggetti: carta bomba x2 | bomba luce x2 | fumogeni x5 | fuuda tronchetti x4 | Filo di nylon x8 | Tonico Recupero Chakra Speciale x3]I due genin riescono a richiamare il loro chakra in maniera impeccabile, sentendosi riempire di quell'energia, pronti a qualsiasi evenienza. Il vento continuerebbe a soffiare flebile smuovendo le foglie del monumentale albero e i fili d'erba che costellano quel terreno quasi innaturale. Ancora nessuno sembrerebbe mostrarsi ai due Genin che, fermi al limitare della zona, osserverebbero quasi sperduti quello spettacolo mozzafiato. Ora che sarebbero pronti a cominciare ufficialmente la missione potrebbero notare dei segni indistinguibili sul portone e un laghetto non più grande di cinque o sei metri sulla sinistra della costruzione, quasi speculare alla sequoia. Le scritte sul portone, anche guardandole da lì, sarebbero due e, se Raoku e Harumi si avvicinassero, potrebbero notarne i dettagli. Raggiunto il portone di creta sigillato, i due potranno distinguere scritto al centro dell'enorme mostra le parole "Se degno di questo luogo ti dimostrerai, della sua pace nutriti potrai". Abbassando invece lo sguardo sulle ante, alte circa tre metri e larghe un metro e mezzo l'una, le parole "Scendo verso il basso senza camminare./ Salgo verso l'alto senza poter volare./ Ciò che mi ricopre mi fa respirare./ Trovami e la chiave avrai." si mostrerebbero incise con uno stile simile a quello dei Kanji impressi su un semplice fuuda. [Distanze invariate] [Turni Invariati , Tempo 30min 22:04]
Con la sensazione del proprio chakra che scorre vigoroso nel suo proprio sistema circolatorio, Raoku sarebbe tentato di sentirsi in pace con il mondo e di godersi appieno quella sensazione di completezza che l'impastare il chakra gli conferisce. Però lui ed Harumi sono lì per un motivo ben preciso, ovvero portare a Konoha quel particolare incenso che si produce proprio in quel monastero o che comunque ivi è costudito. <Beh...precauzioni a parte, tanto vale provare a bussare...qui non si vede nessuno in giro...> mormora all'indirizzo di Harumi, aspettandosi un'eventuale conferma da parte della bambina o un piano alternativo. D'altra parte, per adesso, non sembrano esserci minacce nè ostacoli all'orizzonte, se non quell'enorme portone chiuso. È a questo dunque che si avvicinerebbe, notando come ci siano delle scritte vergate sull'entrata del monastero. Percorrerebbe dunque, senza particolare fretta ma procedendo ad un passo deciso, nè frettoloso ma neppure lento e annoiato, la distanza di circa 20 metri che lo separerebbe dall'ingresso del monastero. Avvicinandosi sempre più, qualora non si ponessero ulteriori ostacoli sul cammino del Nara, Raoku riuscirebbe finalmente a scorgere quelle scritte. <...mmm...> mormorerebbe, quasi tra sé e sé, prima di rivolgersi verso Harumi <quella prima scritta pare quasi una minaccia, un qualcosa per scongiurare il rischio che qualche passante si fermi...se noti, Harumi-chan, dice che ci si può nutrire della pace di questo luogo se ci si dimostra degni, ma mi chiedo cosa accada a chi non si dimostra tale...> si è già detto, nel momento stesso in cui ha messo piede fuori dal Villaggio, è entrato in modalità "chi va là", non sembra intenzionato a fidarsi di niente che sembri troppo semplice. <Questo invece pare un indovinello...> indica con l'indice della mano destra le scritte sulle due ante <...senza camminare....senza poter volare....> borbotta, leggendo le parole e ripetendole a bassa voce, a fil di labbra <...ciò che mi ricopre mi fa respirare...> gli occhi verdi si assottigliano <...ciò che mi ricopre mi fa respirare...ma certo...> il pugno destro batte convinto sul palmo sinistro <...un albero, Harumi-chan...la fotosintesi degli alberi viene fatta dalle foglie che lo ricoprono, le radici scendono sotto terra pur non camminando, e...> si volgerebbe verso destra, alzando il capo per rimirare la cima di quella enorme sequoia che svetta verso il cielo <quell'albero è addirittura più alto dell'intero tempio. Potrebbe essere il salire verso l'alto senza poter volare della filastrocca...che ne dici, secondo te dobbiamo andare a cercare la chiave lì vicino?> le chiederebbe. Qualora anche Harumi fosse d'accordo, Raoku si incamminerebbe verso l'albero, guardingo e ancora una volta senza correre nè particolare fretta, ma cercando ulteriori indizi nell'avvicinarsi all'enorme pianta. Oppure rimanendo all'erta per l'insorgere di eventuali pericoli. <Seguimi Harumi-chan...quattro occhi sono sicuramente meglio di due...> la inviterebbe, sperando che anche la bambina voglia seguirlo. Anche se, in realtà, particolari pericoli da affrontare in combo per il momento almeno non sembrano profilarsi all'orizzonte. Qualora tutto andasse liscio, dunque, Raoku dovrebbe poter raggiungere l'albero e, lì arrivato, proseguirebbe il suo moto camminando intorno al tronco e cercando indizi, provando ad osservare con attenzione dapprima verso la base, poi eventualmente anche alzando lo sguardo lungo il colossale tronco verso le fronde. [Movimento verso porta 20/25m (2/4) + movimento porta-albero e circumnavigazione tronco (dai 10 ai 25m percorsi: 2/4)][Chk on: 30/30][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto] Percorrerebbe quella distanza che li tiene lontani dall’entrata del monastero di circa una ventina di metri senza alcuna fretta di raggiungere il luogo, già di per sé tranquillizzata e in pace alla visione di quell’oasi. Il vento è quasi piacevole e le sferza il viso in maniera gentile insieme alla coda di capelli albini che si agita senza freno. Una volta avvicinatasi al portone che segna l’ingresso in quel luogo sacro -insieme a Raoku- si sofferma a leggere le parole incise sulle due ante che ricordano tanto un indovinello e una scritta più in alto posizionata in maniera centrale. Essendo la Principessa per niente alta, ella si concentra prima sull’indovinello e solo successivamente alza lo sguardo sulla scritta centrale. Non verbia alcuna parola rimuginando quelle che il portone le ha fatto dono e cerca di far lavorare le sue celluline grigie alla ricerca di una risposta e dato che si tratta a quanto pare di qualcosa da trovare inizia a guardarsi intorno con attenzione. <Sole?> il sole, la palla infuocata che corre nel cielo che si alza ogni mattina senza volare effettivamente, mentre scende ogni sera senza camminare, eppur non è convinta la bambina perché l’ultima parte non le sembra riferirsi all’astro del giorno, dato che niente che lo ricopra lo fa respirare. In quel momento lo sguardo bianco si posa sull’enorme albero posto a lato del monastero alto circa 15 metri e il suo tronco ha un diametro di 3. Lo punta con lo sguardo e rimane a fissarlo a lungo cercando di capire se le parole dell’indovinello lo rispecchino. Ma quel tempo perso a rimuginare lo paga caro con Raoku che l’anticipa e in certo senso le ruba la gloria di essere riuscita a decifrare un indovinello, lei che va tanto matta per essi come ha già dimostrato risolvendo quelli di Mekura. Essi la divertono, la fanno stare bene e l’aiutano a concentrarsi sull’ambiente che la circonda, sono come una terapia per la Principessa della Luna ma ora non le resta che annuire a tutta la spiegazione che le viene data facendola sentire insoddisfatta di se stessa. <Scende verso il basso senza camminare, con le radici.> indica ora l’albero sollevando il braccio destro e puntando il ditino. <Sale verso l’alto senza poter volare, con la chioma.> e finalmente trova riscontro -almeno per lei- per quanto riguardo il poter respirare. <Ciò che lo ricopre lo fa respirare, le foglie con la fotosintesi.> le piace questa sua interpretazione e la Principessa della Luna abbassa il braccio riportandolo al suo posto lungo il fianco. Ha solamente ripetuto quanto sentito anche se in verità voleva solo dimostrare che aveva anche lei colto la soluzione, almeno lei è convinta che sia giusta. Con la calma e il distacco che dimostra inizierebbe a camminare verso l’albero seguendo il di lei compare di squadra senza aggiungere alcuna parola dalle sue dolci labbra, forse in maniera troppo meccanica si dimostra decisa anche se dovesse cadere in errore. Se riuscisse a raggiungere l’albero allora inizierebbe a guardarlo e studiarlo e comincerebbe proprio dal tronco. [tentativo avvicinamento alla porta, 20 m | 2/4][tentativo avvicinamento all’albero, 10 m | 1/4][tentativo osservazione nel restante 1/4 di turno][Chk: 20/20][Equip.: porta armi: shuriken x3 | kunai x3 – portaoggetti: carta bomba x2 | bomba luce x2 | fumogeni x5 | fuuda tronchetti x4 | Filo di nylon x8 | Tonico Recupero Chakra Speciale x3]Il Nara, da bravo Genin del suo leggendario clan, andrebbe a risolvere rapidamente l'indovinello, trovando la risposta in pochi secondi e recandosi verso quell'enorme tronco. La principessa della luna dal canto suo ci riuscirebbe ugualmente ma sarebbe semplicemente battuta sul tempo dal compagno. Avvicinandosi all'albero, i due genin, trovano sul fianco destro del tronco, invisibile quindi dalla loro posizione iniziale, un simbolo circolare, dal diametro di venti centimetri e a circa un metro e mezzo d'altezza dal suolo, recante il Kanji 'Chiave'. Questo, inciso sul legno, sembrerebbe proprio quello che servirebbe ai due per entrare in quell'imponente costruzione. Appena avvicinatisi al simbolo, infatti, questo andrebbe a reagire all'istante alla presenza dei due, o semplicemente al loro chakra magistralmente risvegliato, andando ad illuminarsi di una candida luce e facendo risuonare un flebile suono di cinguettii nell'aria secca e calda. In seguito al canto di uccelli, difficilmente individuabili tra quelle fronde, il portone che i due hanno abbandonato qualche istante prima andrebbe ad aprirsi permettendogli solo ora il passaggio. Se i due si avviassero verso quella soglia, ora libera, potrebbero ritrovarsi in una stanza vuota di venti metri per venti dove al centro vi sarebbe una statua apparentemente d'oro di un uomo nella posizione del loto, con un sorriso naturale sulle rosee scolpite e un corpo visibilmente sovrappeso ma sano. Una volta entrati, sempre che i due abbiano scelto di farlo, si ritroverebbero ad incrociare le iridi con questo omone altro poco più di tre metri, ampio quasi lo stesso e con inciso sul ventre le parole "Non sono mai stato ma sempre sarò./ Tutti mi hanno visto ma nessuno mi conosce./ Sono la speranza di coloro che vivono e respirano./ Chi sono?". Il resto della stanza sarebbe vuoto e l'unica altra decorazione sarebbe quella delle pareti, su cui sarebbero rappresentate fantasie floreali dai colori luminosi e uomini dediti allo studio sotto le loro fronde. [Distanza albero-Entrata 10m , Stanza dietro la porta 20m x 20m , distanza Buddha-ingresso 8,5m] [Turni invariati , Tempo 30m 22:50] [Per qualunque domanda chiedete in privato]
Sembra di essere in una specie di fiaba, più che inviati in una terra straniera in missione per il proprio Villaggio. L'indovinello era a dir poco banale, almeno per il Nara che, dopo pochi secondi, si è visto parare praticamente davanti la soluzione dall'enorme sequoia che svetta accanto al tempio. Pure Harumi pare concordare, e difatti quella era la giusta soluzione all'enigma: sul lato destro del tronco il kanji "chiave" inizia, non appena si avvicinano, ad irradiare luce propria, risvegliando il dolce canto di uno stormo di uccellini che in realtà gli occhi di Raoku non riescono neppure a scorgere tra le fronte. Proprio al loro richiamo però il portone si aprirebbe invitandoli a chiare lettere ad entrare. <...ma che cazzo di posto è questo...> mormora, sempre più sospettoso (malfidato, reduce da esperienze traumatiche forse che l'hanno reso così), il giovane Nara <beh, tieni pronta Harumi-chan...non ci resta che entrare...e sperare che non ci aspettino niente di più brutto in un altro indovinello...> le dice, mentre intanto si incamminerebbe per percorrere quei 10 metri circa che li separano dal portone per poi, una volta eventualmente raggiunto da Harumi, superarne la soglia (aspetterebbe però la compagna per questo, non volendola lasciare sola nè tantomeno dividendo da incosciente la squadra: in fin dei conti non sanno davvero quel che li può attendere nel tempio) <...questo posto mi sembra sempre più surreale, pare quasi un'illusione...> le mormora, mentre camminerebbe al fianco della bambina qualora questa decida di seguirlo. Detto fatto però, la stanza in cui entrerebbero sembrerebbe completamente vuota, un quadratone enorme con al centro l'effigie di un omone gigantesco completamente d'oro e intento nell'eseguire la posizione del loto. Una specie di Buddha ginnico, insomma. Raoku si avvicinerebbe all'uomo e una volta fatto eventualmente ciò - dunque dopo aver camminato in tutto una ventina di metri circa - sempre che non insorgano trabocchetti od ostacoli particolari, noterebbe inevitabilmente le parole incise sulla sua panza. <Non sono mai stato ma sempre sarò...mmmm...che vorrà dire?> si interroga il Nara, il labbro inferiore che verrebbe fatto preda degli incisivi superiori mentre intanto, sposterebbe il proprio sguardo anche altrove, divagando con le iridi verdi lungo le pareti e cercando di cogliere particolari di quelle decorazioni di uomini intenti a studiare in mezzo alla natura ridente e rigogliosa. Pare proprio un luogo pregno di pace e riflessione. <tutti mi hanno visto...cos'è che tutti vediamo ma nessuno conosce?> chiederebbe ad Harumi, cercando di ragionare insieme a voce alta, stimolando la riflessione di entrambi e voltandosi verso di lei, sempre che l'abbia raggiunto al suo fianco <no, aspetta...non dice tutti mi vedono, ma tutti mi hanno visto...e poi usa il presente, qui, nessuno mi conosce> ripete quei versi, indicandoli mentre ragiona alla stessa Harumi <e anche qui, nel primo verso: non sono mai stato ma sempre sarò....sono la speranza, dunque qualcosa che non si è ancora realizzato...giusto?> le chiederebbe come conferma dei propri ragionamenti <...mi chiedo però perché essere così ridondante, coloro che vivono e respirano...> mormorerebbe, continuando a riflettere ancora per qualche secondo con le iridi verdi perse sulla panza dorata della statua, prima di voltarsi nuovamente a scrutare il volto della Principessa <Harumi-chan...tu hai qualche idea per caso?> lui, almeno per il momento, sembra avere qualche sospetto ma pare intenzionato proprio a ricercarne conferma nella compagna. [movimento 18.5/25m (2/4: 10m per la porta+8.5 verso la statua in unico moto)][chk on: 30/30][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto] Sull’albero eccolo lì inciso il kanji di chiave nel legno che spinge la bambina ad allungare il braccio destro verso di essa e cercare di accarezzarne la superficie con le dita in maniera dolce e gentile, perdendosi nei meandri della di lei mente iniziando a seguire un bianco coniglio. Si ridesta dai suoi pensieri quando l’intaglio inizia ad illuminarsi di una candida luce che ne rilassa i sensi e le orecchie non appena ad esse giungono i cinguettii degli uccelli. Come per magia -ma è solo grazie al chakra- il portone che hanno appena lasciato va a dischiudere le proprie ante per permettere loro l’ingresso. <Abbiamo dimostrato di essere degni.> tramite la loro intelligenza per il momento ma un uomo intelligente la maggior parte delle volte è anche un uomo saggio e quindi non incline alla violenza gratuita, però ci sono sempre le eccezioni per questo forse bisognerà dimostrare di essere degni anche in altro modo per come la pensa la bambina. Senza far dono di proprie parole al compagno come suo solito si avvierebbe verso l’entrata percorrendo nuovamente quella decina di metri e giunta all’ingresso se possibile entrerebbe nella stanza che si presenta ai suoi occhi. Solo ora risponde a Raoku. <Linguaggio. Non mancare di rispetto al luogo con delle parolacce.> fine ed educata ma anche buffa in quella ramanzina involontaria. <Questo posto a me piace.> non avverte nessun pericolo forse proprio per il fatto di non avere esperienza e quindi si lascia andare a ciò che le si sta propinando davanti al viso e al suo cammino. Si perde a lungo ad osservare le decorazioni delle pareti, ammaliata per lo più dai fiori e da quel senso di pace che gli uomini disegnati intenti nello studio le offrono e solo dopo soffermerebbe il di lei delicato sguardo sulla statua per lei immensa e dorata per definire infine le parole del nuovo indovinello. Le celluline grigie della sua mente si rimettono al lavoro ma questa volta cerca di essere più veloce dell’astuto compagno sentendosi addosso la fretta di voler sentirsi soddisfatta di se stessa. Rimugina su quelle parole che prendono vita dinnanzi ai suoi occhi e si trasformano con la forza della sua immaginazione in differenti colori che danzano e brillano intorno alla statua per poi dipanarsi in tutta la stanza, accarezzando le pareti e anche loro due presenti in essa. Le parole di Raoku stimolano il suo ragionare e la spronano a pensare oltre e più avanti a quelle parole. <Non sono mai stato ma sempre sarò. Usa il passato perché non esiste in quel tempo quindi non è mai stato. Ma sarà.> ha già la risposta e il cuoricino freme dall’impazienza e dall’emozione di poter dire la sua. <Tutti mi hanno visto, ma nessuno mi conosce. Lo si immagina e lo si vede nei propri occhi della mente, ma comunque non lo si può conoscere perché è lontano dai nostri occhi, troppo avanti.> osserva dritta la statua e parla con quel tono monocorde che la fa intendere come una macchina pre registrata. <Sono la speranza di coloro che vivono e respirano. È il futuro, un morto non ha futuro e non lo può sperare, ma chi è vivo si.> solo ora volgerebbe il suo sguardo verso il compagno, uno sguardo spento e lontano che ne ricerca però la conferma. <E’ il futuro.> nonostante non possa averne certezza lei lo afferma come se fosse già cosa fatta e ancora una volta non le importa di poter essere in errore fin troppo sicura di questo gioco che la sta divertendo anche se non riesce a mostrarlo. In seguito si guarderebbe ancora in torno per cercare altro oltre le decorazioni, magari qualche porta. [tentativo avvicinamento alla porta, 10 m | 1/4][tentativo avvicinamento alla statua, 8.5 m | 1/4][tentativo osservazione stanza nel restante 2/4 di turno][Chk: 20/20][Equip.: porta armi: shuriken x3 | kunai x3 – portaoggetti: carta bomba x2 | bomba luce x2 | fumogeni x5 | fuuda tronchetti x4 | Filo di nylon x8 | Tonico Recupero Chakra Speciale x3]Freezzo si riprende domani
Giocata del 24/07/2018 dalle 21:06 alle 23:26 nella chat "Grande Deserto"
I due genin, vista la situazione surreale, raggiungerebbero la sala dove il grosso buddha sorridente li attendeva. La statua, durante i vari ragionamenti e scambi tra i due, rimarrebbe statica e con quel ghigno sempre inciso sulle labbra, quasi in attesa della soluzione al quesito. Dopo pochi istanti di parlottare tra loro, Harumi riuscirebbe a trovare una soluzione, che verrebbe chiosata con quel suo tono monocorde quasi risuonando tra le pareti incise. Dopo le parole della piccola Hyuuga, nulla sembrerebbe muoversi ma, dopo circa due secondi, la scritta incisa sul ventre della andrebbe ad illuminarsi come la chiave sull'albero. L'intera stanza verrebbe irradiata da freddi raggi candidi che andrebbero a riempirla per istanti infiniti fino a che, un forte suono, quasi come se qualcosa di molto grande fosse caduto, andrebbe ad interrompere quegli istanti di pace facendo tremare la costruzione intera. Davanti alle iridi dei due giovani si rivelerebbe lo stesso buddha, ma ora in maniera differente. Il sorriso sarebbe ancora inciso su quel volto ma, il grasso corpo, non sarebbe più fermo nella posizione del loto ma sarebbe eretto dinnanzi a loro con le braccia lungo il corpo a rimarcare le curve. Sarebbe vivo. Dalla sua altezza di oltre quattro metri andrebbe a chinare il capo per incrociare gli sguardi con loro e fare un paio di passi verso il muro alle sue spalle indicando con entrambi gli indici tozzi verso la sua precedente posizione. Sotto di lui si mostrerebbe un sorta di scalinata lunga dieci metri che porterebbe verso una stanza delle stesse misure della prima ma con al centro un tavolo da thè con due sedute sul davanti ed un uomo, privo di capelli, con le iridi celate dalle palpebre serrate e un saio di colore arancione, che sarebbe intento a versare del liquido giallastro all'interno di tre diverse tazze. L'intera stanza avrebbe un particolare odore fruttato e l'aria non sarebbe completamente tersa, bensì vi sarebbe un particolare fumo aromatizzato che sembrerebbe provenire dai quattro angoli della stanza da semplici buchi nelle pareti. [Distanza fine scale-tavolo 5m][Turni invariati , Tempo 30m 21:32] [Qualsiasi domanda chiedete]
Harumi lo bacchetta per quel suo lasciarsi andare sul linguaggio e la cosa un po' lo sorprende oltre che divertirlo parecchio. Almeno in un primo momento. Poi in effetti si rende conto che stanno calpestando il terreno di un tempio e che dunque, magari, la ragazzina potrebbe pure avere ragione <tsk...> sbuffa piano <...a me questo posto continua a non convincere...c'è troppa calma e c'è troppo verde, così in mezzo al nulla del deserto...e poi dove si troverebbero i monaci? Non si è vista anima viva finora...> le spiega il motivo di tanta cautela, cercando di motivarla <...eppure questo è un luogo...vivo...non saprei come spiegarlo...non mi meraviglierei sul serio di essere intrappolato in qualche illusione...> borbotta, lo sguardo guardingo anche mentre entra nella stanza dell'uomo panciuto <...è tutto troppo strano...> ridondante, ma giusto per ribadire il concetto. Giunti davanti alla statua i due si perdono a ragionare, riflettendo parola per parola, tempo verbale su tempo verbale, intorno a quell'indovinello che pare ben più astratto rispetto al precedente. Non per questo però, sembra che rappresenti un ostacolo insormontabile per i due, o almeno così è nelle loro speranze. Raoku sembra infatti trovare conferma dei propri sospetti nei ragionamenti e nelle parole stesse di Harumi che, a differenza sua, pare anche più convinta. Si limita perciò ad annuire con gravità alla sua affermazione <anche io la penso così...mi sembra l'unica risposta logica...> affermerebbe di rimando. Detto fatto, rimane come in attesa che la risposta di Harumi sancisca un qualche effetto e...dopo appena due secondi una luce diffusa illuminerebbe l'intera sala partendo proprio dalle scritte sulla pancia del Buddha dorato. Il giovane Nara è quasi costretto a socchiudere le palpebre data la luminosità, finché alle sue orecchie non arriva un forte suono, come una specie di rombo. <Harumi-chan! Attenta!> tenterebbe di dire in maniera decisa all'indirizzo della compagna, le ginocchia che andrebbero leggermente a flettersi e le braccia che verrebbero portate verso l'alto, come in posizione di guardia. Che il ragazzo fosse sul chi vive lo si era capito, e adesso i suoi nervi si dimostrano altrettanto attenti e tesi nel cercare di scovare un eventuale minaccia. Nessun pericolo però ancora una volta, almeno apparentemente, all'orizzonte. Il Buddha infatti si è soltanto alzato. Come se questa fosse una cosa normale. E sta indicando loro una scalinata che si protende verso il basso, come se il suo stesso corpo fosse in realtà il coperchio di una botola. L'ennesima estrosità di un tempio che trasuda stranezze da ogni mattone. Rimarrebbe qualche secondo a fissare quel Buddha dorato che indica con quegli indici tozzi la scalinata, innocuo almeno all'apparenza. Possibile che sia tutto così facile, e al contempo così assurdo? <Harumi-chan...voglio fare un tentativo prima di incamminarci là sotto....non andare da sola...> mormorerebbe all'indirizzo della compagna, sperando che questa gli dia ascolto. Ad ogni modo, il giovane Nara andrebbe a congiungere le mani componendo di fronte al petto il solo sigillo della Capra. Concentrandosi - dopo aver eventualmente fatto in maniera precisa questo iniziale movimento - a fondo sul proprio flusso di chakra, tenterebbe quindi di stimolarlo: in particolare, proverebbe ad imprimere con tutta la forza della propria volontà e del proprio spirito un moto diametralmente opposto rispetto a quello che in condizioni attuali e normali caratterizza il suo flusso energetico interno. Se tutto andasse secondo i suoi piani, andrebbe quindi a scuotere il proprio chakra in modo da imprimere un senso opposto al flusso: l'obiettivo sarebbe quello, nella testa di Raoku, di tentare di capire se ciò in cui si stanno muovendo è la realtà o se invece sono stati vittime inconsapevoli di una qualche illusione magistralmente orchestrata. Nel qual caso, anche qualora non riuscisse a liberarvisi, dovrebbe perlomeno accorgersi di una qualche perturbazione o forza ostacolante il suo tentativo, che invece andrebbe completamente a vuoto - ristabilendo poi il normale flusso di chakra - qualora invece sia tutto perfettamente vero e consono. Proprio qualora fosse questo secondo caso ad avversarsi - sempre che sia stato in grado di eseguire correttamente il rilascio illusorio imparato in accademia - seppur ancora teso in volto e pronto a scattare all'evenienza darebbe un cenno di assenso ad Harumi e si incamminerebbe lungo la scalinata. Percorrerebbe dunque - qualora non vi siano ostacoli a fermarlo - i 10 metri della scalinata fino a spostarsi a circa 2.5 metri dal tavolo con l'uomo seduto intento a versare quello strano liquido all'interno delle tazze. Rimarrebbe in piedi, per il momento, cercando di captare quanti più particolari di quella stanza e di quell'uomo che, finalmente, pare essere un monaco. Alle narici gli arriverebbe però inevitabile intenso odore fruttato, quasi soffocante (almeno per i suoi gusti). Tanto da costringerlo a portare la mano sinistra al volto, in modo da tappare almeno parzialmente le nari così da fare una specie di rudimentale - e probabilmente vano - filtro. <Ohayō> andrebbe infine a proferire parola, rivolgendosi all'uomo e condendo le parole con un leggero inchino con il capo e il busto, pur cercando di non perderlo mai di vista <perdonerà il nostro disturbo in questo luogo di pace...siamo genin di Konoha, e ci scusiamo per l'intrusione> mormorerebbe <siamo venuti fin qui per chiedervi umilmente aiuto. Accetterete di darci udienza?> gli chiederebbe, andando per gradi in quella che dovrà essere la loro eventuale richiesta. Sempre che sia quell'uomo il monaco cui poterla fare. [tentativo rilascio illusorio 3/4 + movimento 12.5m 1/4][Chk on: 27/30 (-3 rilascio illusorio)][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto] <A me piace.> Raoku ribadisce la sua diffidenza e la bambina ribadisce quello che prova nei confronti di questo luogo di pace. <Se sono monaci pacifisti è anche ovvio che ci sia questa atmosfera di calma, non credi?> è tutto fin troppo semplice e normale se visti dai suoi occhi, ma il ragazzo non può vedere oltre lo sguardo della Principessa, come lei non può guardare il mondo con gli occhi del Nara. Le parole della Principessa della Luna risuonano poi nell’area tra quelle quattro mura decorate e niente sembra turbare la tranquillità di quella statua che permane nel mezzo della stanza sorridendo placido verso i presenti. Le manine si leverebbero dai di lei fianchi per andare a scostarsi leggermente la frangia albina dagli occhi per permettere a quest’ultimi di guardarsi meglio intorno. Quello che era successo sull’albero avviene anche sulla frase incisa nei pressi della statua, illuminandosi di quei colori candidi e freddi ma che tranquillizzano la bambina irradiandosi per tutta la stanza. Chiude gli occhi per pochi istanti e quando li riapre tutto è come prima se non fosse per la statua del grande Buddha che proprio ora si trova dritto davanti a loro pur conservando il suo sorriso. <Oh.> quello l’ha sorpresa, scossa ma non così tanto da riuscire ad esternare questi suoi sussulti perché nella sua testa è tutto così strano e sconosciuto che per quello che ne può sapere magari in questo mondo le cose funzionano a tal modo. Per questo non comprende invece la reazione di Raoku e si volta a guardarlo con quegli occhi spenti attendendo un chiarimento che però non può arrivare se lei non ne fa richiesta, cosa che non fa. Come se fosse una cosa normale invece muove la testa in cenno di saluto convinta nella sua ingenuità che la statua possa risponderle e in seguito osserva il passaggio che si apre e che porta verso il basso in una stanza uguale alla precedente ma con nel mezzo un tavolo, un uomo pelato, delle tazze, del thè, profumi e colori. Le piace quello che sta vivendo e osservando, dentro di sé non percepisce alcun pericolo e nessuna stranezza a differenza del Nara compagno il quale sonda il terreno coi piedi di piombo. Nel mentre che lui si adopera nel suo tentativo a lei sconosciuto, la bambina non perde tempo e si avvierebbe lungo le scale scendendo lentamente quei gradini e continuando a guardarsi intorno con meraviglia intima e nascosta. Giunta di fronte all’uomo si lascerebbe andare in un profondo inchino portando la gamba destra davanti alla sinistra e poi fletterebbe le ginocchia facendo un leggiadro segno con le braccia come se si stesse alzando appena una gonna di un vestito immaginario. Non fa dono della sua parola verso il monaco lasciando l’onore al proprio compagno ma in più la piccola indicherebbe una delle due sedute poste di fronte all’uomo al di la del tavolo. <Posso?> spontanea e quasi dolce nonostante l’assenza di emozioni dimostrate, ponendo una semplice domanda solo per aver visto le sedute e la sostanza che sta venendo versata in tre tazze, come i presenti. <Sapeva già che eravamo qui?> per aver preparato due tazze per loro doveva saperlo ma non ne comprende il modo dato che era chiuso qui sotto. [tentativo avvicinamento al tavolo, 4 m | 1/4][Chk: 20/20][Equip.: porta armi: shuriken x3 | kunai x3 – portaoggetti: carta bomba x2 | bomba luce x2 | fumogeni x5 | fuuda tronchetti x4 | Filo di nylon x8 | Tonico Recupero Chakra Speciale x3]Prima di incamminarsi verso le scale, Raoku, scosso da quella situazione così surreale ed estranea agli standard di un semplice shinobi, andrebbe a tentare correttamente il rilascio illusorio che, però, lo porterebbe irrimediabilmente a rendersi conto che tutto ciò che gli è accaduto fino a quel momento sarebbe completamente reale, mentre Harumi, dopo aver salutato il buddha, lo vedrebbe sorridere sempre di più per poi indicare nuovamente il passaggio. Assicuratisi della sicurezza, scenderebbero senza intoppi le scale, raggiungendo la sala e finalmente chiosando parola con quello che sembrerebbe il primo essere umano in quello strano luogo. <Benvenuti miei cari ragazzi> chioserebbe l'uomo rivelando finalmente delle iridi velate, vitree e quasi assenti. La mancina andrebbe ad indicare verso le due sedute e le iridi, pur non sembrando realmente funzionanti, andrebbero a seguire ogni movimento dei due genin. <Principessa della luna, giovane Nara, vi attendevo con ansia figli miei.> chioserebbe con un tono molto simile a quello della stessa Harumi. <Io conosco chiunque sia degno di questo luogo, e voi lo siete stati.> continuerebbe avvicinando le due tazze verso i due ospiti. <Cosa cercate in questo luogo di pace?> concluderebbe mostrando un sorriso accennato prima di avvicinare la propria tazza alle rosee per sorseggiare quel thè. [Turni invariati] [Tempo 30m 22:20] OFF// Harumi attenta al tag del movimento ma in questo caso fa nulla
Niente. È tutto, incredibilmente, reale. Raoku scioglie il sigillo e ristabilisce il corretto scorrere del chakra nel keirakukei senza sapere se tirare un sospiro di sollievo perché quel timore di essere finiti a piè pari in una trappola illusoria si è dimostrato fallace e vano, o se temere per la propria sanità mentale per tutto quello che è accaduto. Il cervello del Nara, ora che ha appurato che non c'è alcun genjutsu a trattenere i due genin, si sta infatti lambiccando su come sia stato possibile tutto quello che hanno vissuto finora e soprattutto che tipo di tecnologia ci stia dietro. Non avrebbe il tempo però di una riflessione granché accurata, anche perché Harumi non l'ha aspettato, infischiandosene (e in questo caso pure giustamente) della cautela espressa dal Nara e scendendo allegramente le scale, quasi affascinata da tutto quel luogo. Raoku, non volendo lasciarla da sola, la raggiunge quindi, pur rimanendo inizialmente in piedi a 2.5 metri dal tavolo. Pronuncerebbe quelle parole dunque nei confronti del monaco che, una volta arrivati entrambi nella stanza, andrebbe a pronunciarsi verso di loro. A quanto sembra, l'uomo ha iridi completamente velate, vitree: nella testa di Raoku, il primo pensiero - dato che si trovano a Suna e non a Konoha - è che sia cieco. La cosa che più lo stupisce però non è tanto questo, quanto che sembri conoscere alla perfezione sia lui che Harumi, tanto da chiamare la bambina con quell'appellativo un po' bislacco - Principessa della Luna - che lei solitamente usa per presentarsi. Non ancora del tutto convinto e sempre guardingo (è d'altra parte un'attitudine difficile a morire) Raoku accoglierebbe comunque il tacito invito del monaco a sedersi e dunque, percorsi i due metri e mezzo rimasti a separarlo dal bordo del tavolo, fletterebbe le ginocchia e si siederebbe, elegantemente e in maniera composta, dal lato opposto rispetto al monaco, accanto a dove Harumi già sembra aver preso posizione. <Gentile monaco, mi perdonerà se le pongo questa domanda. Lei sembra conoscerci bene, e non vorrei sembrare scettico nel chiederle il modo in cui ci è riuscito. Vorrei però domandarle con chi è che stiamo parlando> esordirebbe, il tono schietto ma gentile nonostante tutto, il Nara <in modo che la sua gentilezza, se ce ne vorrà fare dono, possa essere riconosciuta anche dal nostro Hokage> attenderebbe dunque l'eventuale risposta del monaco, prima di riprendere eventualmente la parola <io e Harumi-chan siamo qui in missione per conto del nostro Villaggio. Alcuni nostri concittadini sono stati vittime innocenti di un incidente dovuto ad un esperimento, e avrebbero bisogno dell'incenso che qui producete per potersi riprendere> non scende troppo nei particolari, in fin dei conti non è portato a fidarsi eccessivamente del prossimo <noi due siamo qui per far leva sul suo buon cuore, in modo che il vostro rimedio possa donare sollievo e guarigione a costoro> il tono è basso, rispettoso comunque della figura del monaco. Tanto più adesso, che ha verificato come tutto ciò che li circonda è prettamente reale. Non aggiungerebbe altro, rimarrebbe in silenzio aspettando l'eventuale risposta del monaco e lasciando, nel caso, la parola ad Harumi per aggiungere maggiori dettagli - a sua discrezione - alla gentile richiesta da lui perpetrata. O magari, anche solo per fare tenerezza al monaco ed evitare che questi tenda ad alzare il prezzo: la richiesta di Raoku d'altra parte ha portato il genin a giocare a carte scoperte, puntando a smuovere la gentilezza del monaco di professione buddista ed evitando raggiri od omissioni. Ma, come si suol dire, mai fidarsi dei preti o dei monaci. Specialmente quando potrebbe esserci un esoso costo da pagare: in quel caso, la gentilezza e la tenerezza che Harumi può riuscire ad ispirare (almeno a chi non l'ha vista squarciare la gola ad un uomo) sarebbero di certo un'arma in più. Raoku noterebbe ovviamente anche la tazza di thè che viene avvicinata a lui, ma non ne prenderebbe neppure un sorso lasciandola lì sul tavolino. Almeno per adesso, forse perché ancora non si fida del tutto. O forse semplicemente perché non gli va. [movimento 2.5m 1/4][Chk on: 27/30][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto] E invece la statua ricambia il saluto della bambina donandole un sorriso che fa nascere un sentimento di piacere nel corpo dell’albina e senza perdere altro tempo scenderebbe le scale per ritrovarsi di fronte a quell’uomo che emana calma e pace da ogni poro del suo corpo. Ascolta le sue prime parole e ne osserva gli occhi velato che le sembrano simili ai suoi ma non del tutto e quel particolare che stona non la porta a credere che egli abbia i di lei stessi occhi. <E’ cieco?> domanda gentile ma anche in maniera decisamente diretta come è abituata a fare, non ha remore a dire quello che pensa e se ha una domanda alla quale vuole una risposta impellente allora domanda, come una spugna decisa ad assorbire ogni informazione su questo mondo nuovo. Prenderebbe posto cercando di non togliere lo sguardo dall’uomo il quale rivela di conoscere i due ragazzi stimolando la curiosità della piccola Principessa. <Come fa ad avere queste informazioni?> solo domande dona al suo interlocutore -e questa fa anche eco a quella già espressa dal suo compagno di avventure- ma non per questo si sente scettica o in pericolo forse perché tende a credere che un uomo simile possa avere poteri mistici a lei sconosciuti. Non chiede perché li conosce dato che questa risposta l’ha ricevuto però vorrebbe sapere in che modo ha ricevuto queste informazioni per sola mera curiosità infantile. Si sistema sulla seduta in maniera comoda ed elegante restando dritta con la schiena e posando le manine sulle ginocchia. Sembra essere su un altro pianeta nel suo caso potrebbe essere sulla Luna che sogna di visitare ma non è questo il caso di perdersi nelle sue fantasie più che altro segue il movimento dei colori che danzano intorno al monaco apparendo comunque estraniata dal contesto corrente. <Come ha detto il mio compagno. Se fosse così gentile da aiutarci glie ne saremo profondamente grati.> è convinta che non avranno problemi perché nella sua semplicistica mente un monaco pacifista è anche un monaco generoso. <La statua e l’albero sono legati ai suoi poteri mistici?> fa quasi tenerezza nel fare quelle domande con tanta naturalezza e convinzione. [Chk: 20/20][Equip.: porta armi: shuriken x3 | kunai x3 – portaoggetti: carta bomba x2 | bomba luce x2 | fumogeni x5 | fuuda tronchetti x4 | Filo di nylon x8 | Tonico Recupero Chakra Speciale x3]Le parole del Nara raggiungerebbero il monaco che muoverebbe quello sguardo vuoto verso di lui per chiosare sempre con lo stesso tono <È solo il mio dovere conoscere e guidare chi sceglie la via della pace, ma sembra voi non siate qui per restare.>. Quasi perdendo quel suo sorriso, continuerebbe a parlare per rispondere a tutte le domande dei due. <Io sono padre Buraindo, responsabile di questo tempio e guida di chi cerca la via. Il mio dovere e conoscere e la mia anima è semplicemente parte dell'equilibrio naturale> risponderebbe versandosi dell'altro thè e continuando a sorridere anche durante le spiegazioni dei due. <Sono molto dispiaciuto per i vostri concittadini...> continuerebbe sorridendo amaramente <e noi non siamo soliti donare il nostro incenso, ci aiuta nel viaggio verso la verità e non è per tutti, ma per voi faremo un eccezione vista la situazione.> concluderebbe posando nuovamente le rosee sulla ceramica per sorseggiare ancora un po' di thè. Non passerebbero un paio di istanti prima che un nuovo monaco, anche lui con gli occhi vitrei, entri nella stanza con una piccola anfora alta venti centimetri contenente alcune erbe essiccate e altri elementi che darebbero profumo a quell'oggetto. Stretto tra le estremità, padre Buraindo, andrebbe ad avvicinarlo verso i due per poi consegnarglielo rapidamente. <Spero che possa aiutare a salvare quelle anime perse nell'oblio, se vorrete tornare per voi vi sarà sempre un posto, ma per ora buon viaggio di ritorno anime degne del villaggio della Foglia> e dicendo questo andrebbe a congedarli alzandosi dal tavolo e risalendo le scale aperte qualche istante prima dall'altro uomo. [Turni invariati , 30m 23:00] [END]
A gelarlo, inizialmente, sono quelle domande - specialmente la prima - fin troppo dirette di Harumi. Forse, nonostante la spietatezza mostrata nella prima missione, la sua più che altro è davvero una sorta di ingenuità infantile. E magari dovrebbe essere proprio il diciassettenne, in virtù di un'esperienza maggiore accumulata non tanto nel mondo degli shinobi in sé, quanto più nella vita normale, a doverla educare sul fatto che ciò che li circonda non è proprio sempre tutto rosa e fiori. <Harumi-chan...non essere scortese...> le mormorerebbe, cercando seppur bonariamente di riprenderla per farle notare che forse chiedere in quel modo al monaco della sua cecità non è proprio il massimo della cortesia. Si rivolgerebbe dunque verso al monaco, chinando leggermente il capo <ci perdoni, la curiosità di Harumi-chan a volte è più forte anche del buonsenso. Ma ha un'anima buona, mi creda> certo, buona per Satana forse. Ma questo meglio non dirglielo, non si sa mai. Ad ogni modo, dalle sue parole, il monaco sembra essere più dispiaciuto del fatto che lui ed Harumi debbano tornare al Villaggio della Foglia che non per quanto da loro richiesto. Dalle parole dell'uomo, Raoku intuirebbe - forse pure sbagliando, forse no - che tale incenso è utilizzato dagli stessi monaci come una specie di droga. Forse addirittura allucinogena, forse soltanto un potenziante per le loro capacità mentali. Raoku sarebbe pure curioso di chiederglielo, o di chiedergli eventuali controindicazioni, ma a quanto pare - una volta che padre Buraindo è stato raggiunto da un secondo monaco con una piccola anfora di 20 centimetri contenente quanto da loro richiesto - è già giunto per loro il momento di congedarsi. Forse è davvero bastato superare quelle semplici prove ad indovinello, o forse sono state le parole del Nara a far leva sul cuore in fondo gentile di quei monaci: fatto sta che lui ed Harumi hanno ciò per cui sono venuti. <Dōmo arigatō, Bruaindo-dono> si profonderebbe in ringraziamenti, cercando di alzarsi a sua volta in piedi nel momento in cui il monaco fa lo stesso e chinando il capo al suo indirizzo in un inchino un poco più profondo rispetto a quello iniziale <il Villaggio della Foglia le sarà grato per l'aiuto che ci ha fornito. Non esitate a chiedere, se vi serviranno i servigi dei ninja di Konoha in futuro> garantirebbe, colpito in fin dei conti dalla gentilezza del monaco che, forse per una generale sfiducia verso il mondo, non si aspettava di ricevere così facilmente. Andrebbe quindi, una volta che i monaci se ne saranno andati, a raccogliere l'anfora e a fare cenno alla sua compagna <Forza, Harumi-chan. È ora di tornare a casa. La gente di Konoha aspetta questo rimedio...> e, detto ciò, salirebbe le scale che li hanno portati lì per poi incamminarsi nel viaggio di ritorno verso Konohagakure no Sato. [End] Lo sguardo questa volta si fa dubbioso quando il Nara la riprende, non riuscendo a cogliere il problema posto dalla di lei domanda. <Scortese.> mormora tra se e se tornando a fissare il monaco. <Mi dispiace, non sarò più scortese.> chissà se magari ha davvero colto quello che il Nara voleva dirgli, chissà poi se davvero la sua anima è così buona dopo tutto sta compiendo questo viaggio per scoprire se stessa e forse Satana è ben più vicino a lei di Dio. Religioso silenzio -ed è il caso di dirlo- accoglie l’intera figura della piccola creaturina che siede a quel tavolo insieme al Nara, fronteggiando pacificamente il monaco che risponde alle loro domande in maniera gentile. Non le dispiacerebbe quella via che le viene descritta, costellata di pace e tranquillità, una vita niente male solo che purtroppo non la rispecchia totalmente e non è nemmeno quello di cui ha bisogno la Principessa. Afferra la tazza che le era stata offerta e mentre ascolta le parole del monaco, ella la solleva delicatamente per portarne il bordo alle labbra e quindi accoglierne il liquido troppo bollente ma la bambina non sente dolore e quindi permane nel bere quei piccoli sorsi senza distogliere l’attenzione da quello che la circonda. Il monaco è buono ed è giusto, l’incenso viene loro concesso proprio come la Principessa s’era aspettata. Il viso ora si volta verso Raoku e a lui dona un inaspettato e genuino sorriso lieve e dolce, delicato come la sua stessa figura candida. <Non c’era nulla da temere.> lungi da lei nel rinfacciargli qualcosa anche perché il sorriso permane gentile ancora a lungo prima di scomparire nuovamente nella sua apatia, voleva solo rincuorarlo dimostrargli che si può anche donare fiducia al prossimo. Raoku accogliere l’incenso fra le sue mani e anche la ragazzina compie un altro profondo inchino carico di rispetto e educazione. <Spero di poter far ritorno, mi piace questo luogo. Arrivederci Buraindo-domo.> leggiadra e delicata si avvia dunque al fianco del Nara osservando -ma giusto per un attimo- le sue mani e nel mentre apre e stringe la di lei mano come se volesse afferrare qualcosa o qualcuno. [Chk: 20/20][Equip.: porta armi: shuriken x3 | kunai x3 – portaoggetti: carta bomba x2 | bomba luce x2 | fumogeni x5 | fuuda tronchetti x4 | Filo di nylon x8 | Tonico Recupero Chakra Speciale x3][fine]