Sentir entrambe le campane I

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15:40 Furaya:
 Veste con un paio di pantaloncini neri, sandali ninja con placche metalliche sul fronte (schinieri) alti fin sotto le rispettive ginocchia. L'addome è altresì coperto da uno yukata piuttosto corto, dal tenue colore rossiccio e violaceo. Le maniche son strette lungo gli arti superiori e non le limitano in alcun modo i movimenti. Il simbolo del Clan Nara è inciso tra le scapole. Attorno al collo, è visibile esclusivamente la collana col simbolo del Clan Uchiha. Non nasconde la cicatrice di pochi centimetri che, data la posizione, potrebbe anche esser difficilmente notabile. Sulla sommità del capo, tra i capelli rosei, spicca il coprifronte della Foglia, tirato a lucido con la stoffa nera. A concludere l'abbigliamento, ci sono le armature: l'armatura pesante è visibile, a difesa del proprio corpo, assieme ai vambracci invece nascosti dalle maniche dello yukata. Infine, le mani son coperte da un paio di guanti a mezze dita, con placca metallica sul dorso. In una rastrelliera, accanto all'ingresso della suddetta Magione, vi sono appese ben due Katane, una delle quali più rovinata dell'altra e, attualmente, ancora inutilizzabile. È lì più per mero porta fortuna, o per far creder che possa utilizzarle entrambe. Inoltre, vi ha posato anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken, all'interno delle quali ha sistemato opportunamente svariati oggetti. In una, vi ha inserito: 3 Fuuma Shuriken, 3 Shuriken, 3 Bomba Luce; nell'altra: 3 Kunai, 3 Shuriken, 3 Carte Bomba. Nella Tasca Porta Oggetti, anch'essa sistemata assieme agli altri oggetti, vi ha sistemato: 3 Tonici Coagulanti, 3 Tonici di Recupero Chakra, 5 Fuda con all'interno 5 Tronchetti da Sostituzione, 2 Sigilli Potenzianti Taijutsu e 2 Fisici Speciali. Una decina di Fuda sono disseminati sul di lei corpo, tra petto e braccia, per ovviare alle problematiche della di lei incapacità sostanziale nelle Arti marziali. Altri due Fuda, infine, son posti sui rispettivi polsi, sigillanti la Falce, a destra, e la Zanbato, a sinistra. Sarebbe una completa Santa Barbara vivente. Dall’esterno, la Magione sembra un comune tempio Kenchō-ji. E’ formata da due piani: il piano terra è adibito a Dojo, mentre il piano superiore ad abitazione per il Capo Clan in corso. Al secondo piano, vi si accede tramite un corridoio posto sulla sinistra e frontale rispetto all’arena del Dojo stesso. Si sale una singola rampa di scale, per poi giungere ad un ennesimo corridoio che costeggia vari uffici e la dimora del sopracitato Capo Clan, lievemente più grande rispetto agli Uffici. Precisamente, questi ultimi sono i primi che si trovano e rientrano nelle prime tre porte. Il primo, appena si imbocca il corridoio, è per quando il Capo Clan è solito ricevere qualcuno che non deve allenarsi; il secondo, invece, è adibito ad una sorta di Mausoleo che tratta tutta la storia del Clan. E’ il più grande dei tre ed è sempre illuminato. E’, inoltre, visibile dall’esterno per via di una finestra non troppo grande, accanto all’ingresso. Contiene documenti importanti nelle rispettive teche, quadri dei volti dei Capo Clan, nessuno escluso. Infine, nella parete frontale, vi sono i busti dei Nara divenuti Hokage, ossia Shikamaru e Khalux Nara. Il terzo Ufficio, invece, consiste nell’Archivio, dove vengono riposti tutti i documenti necessari alle valutazioni o qualsiasi cosa sia inerente al Clan e che non deve essere divulgata ad esterni. In fondo, proprio alla fine del corridoio, vi è un’ala – la si guardi come una T rovesciata – che è l’appartamento. Alla parete posta innanzi agli Uffici, sono appesi svariati quadri, tutti rappresentanti il Quartiere Nara o i volti degli Hokage. L'interno dell'abitazione del Capo Clan è piuttosto vasto, invero, con una vetrata laterale al posto della parete, la quale dà direttamente sul Giardino sottostante con tanto di Albero di Sakura ben visibile, le cui fronde ondeggiano alla lieve brezza pomeridiana. Sulla sinistra dell'ingresso, v'è la stanza adibita alla Cucina, con un tavolo in legno bianco posto al centro. Dall'altro lato, v'è il vero e proprio salotto, con un piccolo camino a parete; dei divanetti son posti frontali ad esso con un piccolo tavolino, ricolmo di riviste e altre piccolezze. Siede sul divanetto con una tazza di caffè bollente tra le mani. In teoria, ha convocato Raoku per poter chiacchierare in merito alle ultime vicende. E' nervosa, il caffè non le fa poi così bene. Fissa il tavolino, senza in realtà vedere niente. E' una di quelle situazioni nelle quali nessuno vorrebbe mai essere messo in mezzo. [ Chk On ]

15:50 Raoku:
 Quando si riceva una convocazione dalla capo-clan, non si discute e si va. Quando la suddetta capo-clan è anche la tua sensei, non vai: corri. Onde evitare di essere gambizzato con la facilità con cui Furaya probabilmente strapperebbe un petalo da un fiore. Salite le scale e - nonostante qualche secondo a rimirare i due busti degli Hokage Nara si sia fermato - percorso a passo svelto il corridoio, Raoku si troverebbe dunque ad un passo dalla porta d'ingresso degli alloggi privati del capo-clan. Deglutendo, andrebbe discretamente a bussare alla porta - qualora essa sia chiusa - aspettando un eventuale invito o consenso per entrare. Qualora questo arrivasse - o la porta fosse già aperta - si avvierebbe invece con passi più lenti e cadenzati nei meandri del vasto appartamento di Furaya. <Furaya...sama?> chiederebbe, cercando di cogliere la voce della propria sensei e dirigersi quindi al suo cospetto. Eviterebbe di curiosare troppo in giro, dato che si è comunque in casa d'altri, quindi si volgerebbe verso destra, dove sembrerebbe essere il salottino con, appunto, la capo-clan intenta a fissare una tazza di caffè in modo forse un po' emblematico. I lunghi capelli corvini del giovane, estremamente ribelli tanto che alcune ciocche finiscono per incorniciargli in maniera un po' disordinata il volto, sono raccolti per quanto possibile in un'alta coda morbida sulla nuca: appena sotto il legaccio della coda, la fascia del coprifronte di Konoha si confondo per colore tra quei capelli così neri finché non spunta sulla fronte, dove capeggia il simbolo del Villaggio sulla piastra metallica. Raoku indossa un abbigliamento dal tessuto piuttosto leggero, nonostante sia guarnito come uno shinobi a tutti gli effetti. Il busto è rivestito da una canotta di rete indossata a pelle a maniche lunghe, tali da raggiungere la metà degli avambracci; a sua volta la canotta è sormontata da una tunica realizzata con tessuto leggero di un colore chiaro, un azzurognolo che tende molto al verde acqua in realtà, a mezze maniche che arrivano a rivestire gli arti fino all'altezza del gomito. L'indumento è ben stretto in vita da una semplice fascia di colore nero che cinge il ventre e la parte bassa del busto fino all'inguine. Gli avambracci sono rivestiti invece da due vambracci di cuoio ben allacciati: nella parte inferiore dell'avambraccio destro è posizionato un Fuuda in cui Raoku ha precedentemente sigillato un pugnale kunai con la lama intinta di un veleno composto speciale, mentre nella parte inferiore dell'avambraccio sinistro un secondo Fuuda è posizionato con all'interno sigillato un ulteriore kunai dalla lama intinta, stavolta, di un veleno inibente. Guanti da shinobi senza dita con una piccola placca protettiva sul dorso rivestono le mani, mentre altri 4 Fuuda sono posizionati sul torace (due ai lati del costato, due all'altezza del ventre), a livello della canotta a rete: tutti e quattro contengono sigillati al loro interno altrettanti tronchetti utili per effettuare la tecnica della sostituzione, qualora si ritenesse necessaria, e rimangono celati dal tessuto della tunica. Sul retro della fascia lombare invece, dal lato del fianco sinistro, è posizionata una sacca porta-oggetti: al suo interno, oltre al filo di nylon arrotolato, sono immagazzinate due semplici carte bomba arrotolate in due piccoli rotolini e infilate in un medesimo vano, mentre negli altri due vani rimanenti sono contenute una confezione medica contenente un tonico speicale per rivitalizzare e potenziare il flusso di chakra e un altro involucro contenente un tonico coagulante speciale. Una seconda sacca porta-oggetti è invece portata sul lato destro della fascia: non tutti i suoi vani sono pieni, bensì soltanto tre di essi contenenti ciascuno un fumogeno. Pantaloncini piuttosto affusolati del medesimo colore chiaro della tunica fasciano le cosce di Raoku arrivando fin sotto il ginocchio, a livello degli stinchi: sulla coscia destra è posizionato, ben allacciato, un porta-kunai che al suo interno presenta nel primo vano 3 semplici pugnali kunai, nel secondo 2 kunai-bomba (realizzati unendo con un lembo di filo di nylon una carta bomba all'elsa di ciascun kunai) e nel terzo 3 shuriken. Dalla zona appena sotto il ginocchio (in corrispondenza dell'ultima parte, cioè, dei pantaloncini indossati da Raoku) fino alle caviglie di ciascuna gamba il genin indossa anche un ulteriore protezione, due schinieri di cuoio ben stretti intorno ai polpacci. Sandali da ninja neri ben allacciati alle caviglie completano infine il suo outfit. <Ohayō, Furaya-sama...> ed eseguirebbe un leggero inchino con il capo e con il busto in segno di rispetto <è un piacere rivederla, sensei. Perdonatemi se sono stato assente negli ultimi giorni, ho avuto alcuni incarichi da svolgere da parte dell'Hokage> le comunicherebbe, sicuro che comunque - visto il suo ruolo da gran consigliera - lei conosca già i dettagli. Rimarrebbe dunque in piedi, alla sinistra di lei, aspettando magari che gli venga ordinato o venga invitato a prendere posto. [chk off][Equip.: Guanti shinobi | Vambracci x2 | Schinieri x2 | Fuuda x 6: 4 tronchetti, 1 kunai veleno composto spec., 1 kunai veleno inibente | Porta-kunai: 3/3 kunai, 2/3 kunai+carta bomba, 3/3 shuriken | Portaoggetti 1: 2 carta bomba, filo nylon, 1 tonico chk speciale, 1 tonico coagulante speciale | Portaoggetti 2: 1 fumogeno, 1 fumogeno, 1 fumogeno, vuoto]

16:35 Furaya:
 Il bussar alla porta la risveglia dal lieve torpore che ne attanaglia il corpo. La tazza vien tenuta tra ambedue i palmi delle mani, affinché possa berne il contenuto in discreta quantità e con sicurezza. Gira rapidamente il capo verso l'ingresso, poggiano delicatamente la tazza grigia sulla superficie del tavolino, affinché possa poi sollevarsi in piedi. Aiutandosi con il bracciolo del divano, si solleva da quest'ultimo per raggiungere la porta. < E' aperto. > Vocifera verso l'ingresso, dietro la cui porta Raoku è in attesa di poter accedere in casa della Consigliera. < Ciao, Raoku, ben arrivato. > S'avvicina alla porta sol per tenerla aperta, aspettando ch'egli entri e possa, poi, chiuderla dietro le di lui spalle. Niente di troppo macchinoso, ma dalle parole della donna egli può facilmente comprendere come non sia affatto di buon umore. Fosse possibile, avrebbe costantemente una nuvoletta nera che si espande e si ritrae sul di lei cranio. Lo segue man mano, nel caso in cui si sposti all'interno del di lei appartamento. Frontale all'ingresso, vi è una piccola porticina che conduce alle stanze interne, quali bagno, camera da letto e camera per gli ospiti. Da quest'ultima, infatti, subentra un gatto dal pelo d'un colore grigio scuro. E' un gatto adulto, ben intuibile, per non parlar anche di come sia piuttosto cicciotto. "Meeow!", dà in qualche modo il suo contributo, nonché benvenuto al Genin. La donna vi glissa su, senza proferir nulla di concreto né fissando il gatto che, solitamente, è uno dei suoi migliori amici animali. Cane e Falco son di sotto, nel Giardino, all'aria aperta. < Sì, ho saputo che ultimamente sei stato impegnato. Anch'io ho avuto la mia gatta da pelare. > Choco piega il capo di lato, con le orecchie a muoversi in sincrono sulla testolina, come se fosse stata interpellata senza motivazione alcuna. < Senti, ti ho convocato qui per chiederti della Missione svolta con Reykas. > Non ama tergiversare, men che meno quando si tratta di Nara e di Reykas stesso. < Potresti, cortesemente? > Gli indica, poi, con un cenno della mano destra il divanetto sul quale, poc'anzi, era seduta a sua volta. [ Chk On ]

17:05 Raoku:
 Le parole di Furaya gli fanno subito capire che oggi non è giornata di carinerie maestra-allievo nè tantomeno di convenevoli. È stato convocato lì per uno scopo ben preciso e quello sembra essere la priorità assoluta. Gli occhi di Raoku si posano appena sul gatto cicciotto che esce dalla zona più interna ed intima degli appartamenti della capo-clan miagolando il suo benvenuto, ma il sorrisetto che l'animaletto farebbe spuntare sul volto del giovane Nara è destinato a sparire in brevissimo tempo. Ancora una volta il tono secco e conciso di Furaya non lascia spazio ad altro che non sia quanto da lei richiesto: sebbene un po' ci sia abituato, il vederla così di cattivo umore mette Raoku un pochetto in soggezione. In fin dei conti, sebbene sia la sua sensei e dunque abbia instaurato con lei un rapporto più intimo rispetto a quello intrapreso con Azrael o con altri ninja di un calibro tanto più elevato del suo, è comunque la gran consigliera di Konoha e la capo-clan dei Nara. Insomma, sopra di lei in pratica c'è soltanto l'Hokage. Invitato a prendere posto, annuirebbe con espressione seria e grave: in fin dei conti se l'aspettava un colloquio del genere in cui sarebbe stato costretto a render conto di aver catturato un Nara traditore. Andrebbe dunque con passi lenti a prendere posto, sedendosi un po' rigidamente sul divanetto e attendendo che, eventualmente, la stessa Furaya prenda posto accanto a lui. Le iridi verdi del diciassettenne si sposterebbero dunque sul volto della donna, valutandone le reazioni <Cosa vuole sapere di preciso, Furaya-sama? Credo che il rapporto della missione sia agli atti...e immagino che a differenza mia lei come gran consigliera abbia anche ricevuto i resoconti degli Anbu che sono intervenuti alla fine> le chiede, ipotizzando ovviamente che lei sia a conoscenza di tutto ciò. Prenderebbe fiato comunque, abbassando le spalle prima di cominciare <la missione era una semplice missione di estrazione: io e Reykas-senpai dovevamo catturare illesa un'ubriaca evasa dal carcere civile. L'unica difficoltà sembrava essere quella di stanarla dal negozio di liquori dove si era barista, ma utilizzando un fumogeno sono riuscito a farla uscire stanandola con il fumo. Prima che potessi agire però lei ci ha lanciato contro delle bombe incendiarie artigianali e piuttosto rozze> delle molotov appunto <non so perché, ma il senpai è rimasto immobile e si è lasciato colpire. Per questo una volta stanata la donna mi sono preoccupato delle sue condizioni, ma l'ho visto attivare l'Hijutsu e quindi ho pensato volesse contrattaccare> le spiega, ricordando quanto accaduto quel giorno <ho cercato di fare da diversivo creando alcune copie in modo che potesse catturarla con facilità, ma la sua Kagemane non si è mossa...non ne capisco ancora oggi il perché, cosa gli sia preso... ma si è lasciato accoltellare al petto con una bottiglia scheggiata> le spiega <e a quel punto ha perso ogni controllo. Gli ho gridato di allontanarsi, che ero in grado a quel punto di bloccarla con la mia Kagemane e di concludere la missione da solo, ma lui...> e qui si bloccherebbe un istante, riprendendo fiato, e valutando ora le reazioni sul volto della capo-clan <...lui l'ha attaccata. Ha dichiarato di volerla uccidere e le ha lanciato contro uno shuriken. La donna era paralizzata dalla paura, se non fossi stato abbastanza rapido da mettermi in mezzo e subire io il colpo con l'avambraccio..> la mano sinistra va ad accarezzare il vambraccio destro a protezione del braccio <Reykas-senpai era completamente fuori di sè> prosegue <ho dovuto bloccare sia lui che la donna con la Kagemane, e a quel punto è arrivato Yami-sama e un altro soldato Anbu, oltre che la guarnigione civile. E...beh, ho affidato a loro Reykas...>. Si soffermerebbe un istante, cercando di capire cosa passa per la testa della capo-clan <quel tizio non era a posto, sensei...si faceva chiamare Mr. Strange, a me non ha neppure detto il suo vero nome...me l'ha riferito solo stamattina Azrael-sama...> le rivela, tacendo adesso e attendendo le parole di Furaya. [chk off][Equip. come sopra]

17:29 Furaya:
 Choco si getta sul lato libero del divanetto, affianco a Raoku stesso. Si acciambella, restandosene cheto e tranquillo, senza interferir con il resto della discussione. La donna, invece, prende posto sulla poltroncina sulla destra del divanetto, così da restar sì comoda, ma mantenendo quel distacco freddo che, solitamente, ha in situazioni del genere. La situazione in cui Reykas è andato a cacciarsi non le piace. Non adora particolarmente far la cattiva, neppure quando è doveroso farlo. Inoltre, con il ragazzo sembrava che le cose stessero andando nel verso giusto, motivo per il quale non riesce veramente a capire cosa possa esser accaduto, il perché abbia fatto qualcosa del genere. Accavalla la gamba manca sulla specular opposta, recuperando la tazzina - semi fumante - posta sul tavolino tra di loro. La conduce alle labbra, inclinandola affinché, dal bordo, sciabordi il caffè tiepido. E' zuccherato al punto giusto, nonostante non se lo stia godendo per niente. Lo butta giù per poter restar sveglia ed evitare che i nervi vadano in pezzi del tutto. E' consapevole di come non debba lasciarsi prendere e trasportare dalle emozioni, poiché, se forti, potrebbero scatenare effetti spiacevoli in lei, per via dello Yoton. < Tutto quello che puoi dirmi. > Replica in sua direzione, portando le iridi azzurre - spente e sin troppe serie - alla volta dell'Oshiba. Ne attende il responso e tace nel momento in cui quest'ultimo giunge. Non lo interrompe per nessuna ragione, preoccupandosi di terminar il proprio caffè, evitando però di perdersi qualsiasi frase pronunciata. Vi presta attenzione, nonostante i pensieri affluiti in mente siano tanti, troppi. Man mano ch'egli prosegue nella spiegazione, essi aumentano e premono, come se volessero farle esplodere le tempie. Lei i rapporti li ha ricevuti proprio in quanto Generale Anbu, non solo come Gran Consigliera, seppur sia un aneddoto che non può esser rivelato. Muove, però, la testa in un cenno affermativo: < Certo. > Confermando come, in effetti, lo abbia ricevuto eccome. < La mia filosofia, però, è un'altra: preferisco sentire chi era coinvolto direttamente. > Non lo nasconde e lo mette sempre a crudo. < Dopo di te, andrò da Reykas. > Eppure, nonostante lo riesca a nominare, quel nome le fa più male di una ferita. Punge al cuore, pizzica lo stomaco. E' talmente fastidioso da non volerne sentir più parlare, anche se v'è costretta da molteplici situazioni. < Il suo nome è Reykas Nara, Chunin di Konoha e Nara avanzato. > Non è considerato traditore del Clan, poiché non ha colpito direttamente quest'ultimo. Però, ha commesso un errore imperdonabile, per il quale dovrà essere punito. < Quel ragazzo di cui parli, qualche mese fa, era seduto sul tuo stesso posto a dirmi quanto tenesse a me. > Una semplice frase che riassume il perché ella sia così fredda, adirata e di pessimo umore. [ Chk On ]

17:56 Raoku:
 Choco - anche se il Nara ne ignora il nome - si accoccola lì vicino a lui, acciambellandosi senza sembrare minimamente interessato alla discussione che si sta intavolando tra l'allievo e la sensei. La vede sedersi sulla poltroncina alla sua destra, costringendolo a torcere appena il busto per riferirle quanto da lei richiesto. Cerca di non tralasciare niente nella sua relazione sulla missione dell'ubriaca, cercando di essere il più asettico possibile ma anche, inevitabilmente, esprimendo tra le righe il suo giudizio in merito al comportamento di Reykas. Un comportamento a suo avviso inaccettabile, tanto da costringerlo ad immolarsi - seppur solo con una ferita leggera - per salvare la vita di una civile e contemporaneamente la missione. Capisce i motivi di quell'interrogatorio, conscio come le ha dichiarato la sensei che dopo di lui andrà ad ascoltare la "campana" di Mr. Strange. <...Nara avanzato...> borbotta Raoku, ripensando a quella Kagemane clamorosamente fallita dall'allora compagno di squadra e che avrebbe potuto essere una combo perfetta con la sua moltiplicazione concludendo la missione con successo ed in breve tempo, se solo fosse andata in porto <...ne è proprio sicura, Furaya-sama? In quella missione perlomeno, non ha dimostrato grandi capacità...insomma...sono riuscito a catturarlo io, che sono un semplice genin...> è un po' imbarazzato a parlarne, anche perché Furaya pare veramente sull'orlo di una crisi di nervi. E, inconsapevolmente, Raoku ha l'istintivo timore che l'obiettivo della sua furia sia proprio lui, ignorandone completamente il perché. È un dubbio però che ha vita breve nella testa del giovane: il velo viene squarciato infatti da quell'ultima rivelazione di Furaya. <Ah...> riesce soltanto a mormorare Raoku, che in questo momento si pente di non avere niente tra le mani da poter rigirare e rimirare per mascherare almeno un minimo il proprio imbarazzo <...io, non volevo...ehm...> si schiarisce la voce <...non volevo essere così duro, Furaya-sama. Mi dispiace che fosse il suo...> non sarebbe definirne il termine. Era il fidanzato? Era amore? era un suo amante? <...il suo...insomma, che le fosse così caro...> non riesce a capacitarsi però che quel tipo strambo e pazzoide dai capelli blu stesse insieme ad una donna come Furaya, gli pare inconcepibile. <Lei...lei non ha mai avuto l'impressione che qualcosa in lui non andasse per il verso giusto, Furaya-sama?> le chiede quindi, sperando di non essere insolente, alzando nuovamente lo sguardo sul volto della sensei <...non ha visto il suo sguardo...era stralunato, voleva veramente uccidere quella povera ubriacona...> una punizione che, come si evince dal suo stesso tono, il giovane Nara ritiene a dir poco eccessiva. [chk off][Equip. come sopra]

12:48 Furaya:
 Il gatto ( anzi, la GATTA! ) resta acciambellata, muovendo sol la coda di tanto in tanto, sbattendone l'estremità sul divanetto. La Capo Clan, invece, resta ferma sulla sua poltroncina, sorseggiando il caffè o quel poco che ne è rimasto. < Oh.. > Par ridestarsi. < ..perdona la maleducazione. > Volge verso l'Oshiba uno sguardo un po' più tranquillo. < Posso offrirti qualcosa? Un caffè? > Propone, piegando il capo verso destra, palesando l'interrogativa intenzione. Ne attende, dunque, una possibile risposta, prima di potersi effettivamente alzare e dirigersi alla volta della cucina. Tornando al discorso per il quale ha chiamato lì Raoku, ella muove la testolina in un altro cenno affermativo. < Ne sono sicura. Come penso avrai potuto capire, è un Chunin della Foglia. Ha avuto qualche difficoltà, perché ha bisogno di allenarsi spesso per mantenere costante il corretto utilizzo dell'Ombra. Tuttavia.. > Il tono è mellifluo, ma altrettanto serio, seppur appaia appena più sciolto nel momento in cui spiega della Kagemane. < ..non è ciò di cui mi interessa parlare, al momento. > È alquanto onesta e diretta, specialmente se si tratta di situazioni simili. < È successo, a volte, che sbagliasse qualcosa, ma mai che facesse del male gratuito alle altre persone. > Spiega, rispondendo man mano alle richieste e dubbi del giovane Nara. < Quel che è certo è che, nel Clan, non verrà visto come un Traditore dei Nara. > E la motivazione è presto detta. < Ha commesso un crimine nei confronti del Villaggio, non del nostro Clan. > La richiesta è indiretta, scritta tra le righe: non devono trattarlo come tale, poiché verrà processato, per così dire, come un normale criminale. Nel vederlo imbarazzato e balbettante, scuote mestamente il capo, lasciando or la tazza vuota laddove l'aveva precedentemente presa. < Raoku-kun, non preoccuparti. Alla fin dei conti, nessuno sapeva del nostro rapporto. Inoltre, le parole che hai pronunciato per descriverlo son, in parte, corrette. Il suo comportamento è stato riprovevole. > Storce la punta del naso, infastidita, invero, dal doverlo ammettere. Espira, chiudendo le palpebre per pochi attimi. Vi poggia contro indice e pollice ( rispettivamente pollice sulla destra e indice sulla sinistra ) massaggiandole. < Non so se sia stato così bravo da nascondermi questo suo lato, ma io non l'ho mai visto comportarsi ed agire in questo modo. > Riabbassa la mano sulla coscia, focalizzando nuovamente le iridi azzurre sul volto dell'altro. < È molto strano, ma avrò modo di indagare sulla faccenda. Ne ho il diritto. > Sia in quanto Capo Clan, sia in quanto Gran Consigliera che come amante di Mr. Strange. [ Chk On ]

13:32 Raoku:
 La gatta cicciona sembra in pace con il mondo, completamente estranea rispetto all'imbarazzato ospite che ha accanto a sé sul divano e al turbamento interiore che pare gravare sulle spalle di Furaya. <Uh...un thé verde, se possibile, grazie. Altrimenti non importa...> risponde il giovane allievo a quella proposta giunta un po' in ritardo - ma lui d'altra parte non pretendeva niente, comprendendo lo stato d'animo della sua sensei - di offrirgli qualcosa da bere. Mentre lei se ne va verso la cucina intanto gli concede maggiori dettagli sull'uomo che lui stesso ha catturato. A quanto pare, pur essendo un Nara avanzato, non brillava certo per qualità in mezzo al clan. Evidentemente non si allenava spesso come gran parte dei membri dei Nara, Raoku in primis, ed ecco spiegato il motivo sia dei suoi fallimenti con la Kagemane sia, soprattutto, del fatto che un semplice genin sia riuscito a consegnarlo alla giustizia. Insomma, è stato perlopiù fortunato, come d'altra parte immaginava lo stesso Oshiba. L'argomento però viene accantonato subito da Furaya come se non le interessasse soffermarsi si quel particolare aspetto delle capacità di Mr. Strange. La vera notizia, che gli comunica in quella maniera piuttosto spiccia ma diretta, è che non verrà considerato comunque un traditore del clan. <mmm...> la cosa viene recepita con un mugolio sordo e perplesso da parte di Raoku, che con le iridi verdi seguirebbe il corpo della sensei e la sua figura fino in cucina, alla sinistra del salottino dove rimarrebbe seduto <Furaya-sama, io non sono nessuno per entrare nel merito di queste dinamiche e sa bene che non mi permetterei mai di contestare una sua decisione> premette quindi Raoku, lo sguardo schietto come a sottolineare la sincerità e la fermezza di quanto sta dicendo e di quel preambolo che testimonia ancora una volta l'ammirazione e la fiducia verso la propria sensei <però, in quanto membro del clan e suo allievo, non posso non esprimerle quelle che sono i miei semplici dubbi. È sicura che sia la scelta migliore?> le chiederebbe, schietto quanto lo è stata lei d'altra parte. Si soffermerebbe qualche secondo, come a voler riflettere sulle parole che seguiranno. <Mi spiego meglio, Furaya-sama...> ci prova almeno <...Reykas-kun ha compiuto un'azione che va contro non soltanto l'ordine diretto dell'Hokage in merito alla missione che stavamo svolgendo, ma anche contro le leggi stesse del Villaggio. È giusto quindi che venga processato, come chiunque infranga la legge> concorda pienamente su questo <non teme però che il garantire comunque la sua appartenenza ai Nara a prescindere da quello che potrà essere l'esito del processo, potrebbe essere visto dagli altri membri del clan come una sorta di...> storce le labbra <...favoritismo? Nessuno sapeva del vostro rapporto, è vero> ammette, conscio di quell'informazione che lei gli ha appena fornito <ma se il processo gli riconoscesse lo status di criminale della Foglia, non sarebbe un danno per il clan garantirgli comunque la sua qualifica all'interno dei quartieri dei Nara?> le chiede, ponendo quel semplice dubbio più che altro con l'intenzione di capire quanto siano fondate le ragioni della sua sensei in merito a tale decisione <le ripeto, Furaya-sama, non glielo sto dicendo per contestare la sua decisione. Semplicemente, non vorrei che questo la portasse ad esporsi troppo, vista la sua carica di guida del clan> ecco svelato l'arcano: il ragionamento di Raoku, insomma, è prettamente politico, legato alla preoccupazione per le eventuali critiche che Furaya potrebbe ricevere all'interno del clan stesso. Ne ascolta poi le ultime parole, relative alla sua completa ignoranza di quel lato di Mr. Strange e alla sua determinazione nel fare chiarezza <Aye...magari è stato solo un raptus improvviso...> cerca di minimizzare, ma è chiaro che lo fa solo per tranquillizzarla dato che, non conoscendo Reykas, non può certo asserirlo con certezza <...in passato non ha mai avuto problemi in missione? O magari subito traumi che possono averlo portato a quei momenti di follia omicida? Magari potrebbe essere un'attenuante, anche al processo...> ipotizza, cercando di indagare a sua volta su quella che può essere stata la molla che ha fatto scattare la follia di Mr. Strange. [chk off][Equip. come sopra]

14:04 Furaya:
 Alzatasi e direttasi verso la cucina, apre il frigo dal quale recupera una bottiglia con il suddetto liquido. È una assidua bevitrice di thè, eccezion fatta per quello alla pesca (?)! Recupera un bicchiere in vetro alto, nel quale va versandone una considerevole quantità. Infine, conduce la bevanda sin al divanetto, porgendogli il bicchiere, aspettando che egli lo prenda prima di dirigersi nuovamente lì dov'era seduta. La schiena d'adagia contro la stessa poltrona, prestandogli poi attenzione, poiché il discorso non par essersi ancor concluso. Per quanto riguarda il discorso successivo, si gira verso Raoku, prestandogli ovviamente attenzione. Non lo interrompe, permettendogli di terminare tutto il discorso, seppur capisca già dove egli voglia arrivare prima che termini il discorso in sé. < Sì, immaginavo avresti chiesto una cosa del genere. > Annuisce, sospirando. Riassume la situazione in poche e semplici parole, almeno inizialmente. < Nel caso in cui venga processato come Mukenin della Foglia e, quindi, Traditore del Villaggio, verrà considerato Traditore anche del Clan. > Mantiene un tono neutrale, evitando di alzar la voce o tenerla troppo bassa. Non toglie gli occhi di dosso dall'Oshiba, poiché il discorso è DECISAMENTE serio e ha bisogno di un contatto visivo. Il battito del proprio cuore è lievemente più accelerato del normale, dal momento che deve riuscire a risolvere questa questione, nella quale è invischiato il suo ''fidanzato''. < Io la penso in questo modo. > Aggiunge, specificando le sue intenzioni e sia che sia il suo modo di vedere le cose. < No, ci mancherebbe, Raoku. Se ti ho fatto venire qui, è anche per sentire la tua campana, nonché ciò che ne pensi in proposito: le tue impressioni. > Specifica. Al di lui ultimo quesito, non può far a meno di scuotere il capo lentamente. < Forse qualche trauma sì.. > Le disse qualcosa a riguardo. < ..Ma il nostro rapporto non era arrivato a questo livello. > Tale da raccontarsi per filo e per segno quel che ha segnato le loro vite. Ne attende il punto di vista. [ Chk On ]

14:20 Raoku:
 Le spiega il suo pensiero, nient'altro che questo. D'altra parte, pur cercando di comprendere la sua posizione di amante di Mr. Strange, Raoku sa bene che Furaya non può altresì prescindere dal suo ruolo di capo-clan. A quanto pare però le sue preoccupazioni nei confronti della sensei - pur risultando legittime - sono già state previste dalla stessa capo-clan. Annuisce nel sentire le sue parole e quella sentenza che, seppur pronunciata con fare neutro e piuttosto freddo, comprende non essere facile da affrontare per la venticinquenne. <Capisco...perdoni la mia preoccupazione, Furaya-sama. Vorrei evitare che per colpa di un atto del tutto sconsiderato di quel Reykas ne vada di mezzo lei, o il suo prestigio presso i membri del clan> specialmente perché, appunto, Reykas in fin dei conti era il suo fidanzato. La questione è una di quelle da prendere con la massima serietà, anche perché alla luce dei fatti è dura che Reykas la scampi. <se posso permettermi, sensei...> aggiungerebbe, un po' imbarazzato ma comunque serio nell'affrontare l'argomento <...chi altro sapeva, all'interno o all'esterno del Clan, della vostra relazione? Anche solo di un vostro rapporto più...intimo, ecco...qualcosa che possa comunque collegare Reykas-kun alla sua persona...> cerca di spiegarsi, ma non è semplice per lui che, in fin dei conti, si sente l'ultima ruota del carro e non certo in grado (almeno secondo la sua impressione) di dare una mano concreta alla sensei. Seppur vorrebbe, e seppur la stessa Furaya sembri intenzionata ad ascoltare le sue impressioni in merito. <Deve prepararsi al peggio, Furaya-sama. Quando l'ho catturato, quel giorno, a prenderlo in consegna è arrivato addirittura Yami-sama degli Anbu. La sua fama lo precede, e da quel che ho potuto capire non è tipo da passare sopra a certi comportamenti...> le parole di Azrael di quella mattina gli riverberano nella mente <voglio dire, non è facile che venga assolto dal tribunale per ciò che ha fatto. E qualora venisse allo scoperto che aveva un rapporto...particolare con lei, questo potrebbe indebolire la sua posizione nel clan. Forse sarebbe il caso di prendere delle precauzioni...> suggerisce, sempre ragionando sui possibili ed eventuali scenari che potrebbero andare a profilarsi. Si accorge però di star prendendo la questione un po' troppo asetticamente, un po' troppo con distacco. In fin dei conti, davanti a sé ha sì la propria sensei, ma anche una ragazza di fronte alla possibilità di vedere condannato il proprio fidanzato. Ne ascolta il dire riguardo agli eventuali traumi passati di Reykas, quindi annuisce piano, riflettendo mentre il labbro inferiore verrebbe preso in ostaggio dagli incisivi superiori <Di che trauma si trattava? Magari se l'ha sottovalutato potrebbe essere stato una conseguenza di un qualche disturbo...forse se la potrebbe cavare con un ricovero forzoso in ospedale...> sì insomma, magari era incapace di intendere e di volere il nostro Mr. Strange. È una possibilità come un'altra. <Mi creda, Furaya-sama...mi dispiace molto di essere stato io a catturarlo e di dover testimoniare contro il suo fidanzato...> già, non è proprio in una bella posizione il nostro Oshiba. [chk off][Equip. come sopra]

15:29 Furaya:
 Ha sempre cercato di tenere fuori dal lavoro il legame con l'esterno, il legame che ha con persone che potrebbero minacciare il suo posto. Un esempio lampante è stato Ryota, laddove ha dovuto combattere contro il proprio padre, mettendo da parte i sentimenti familiari che la legavano ad esso, preoccupandosi soltanto della salvaguardia del Villaggio. Esattamente come sta facendo adesso: nonostante, iniziasse a provare più del semplice affetto per Reykas, la situazione attuale la vede come ente neutrale, a favore del Villaggio di Konohagakure e delle leggi instaurate. < Non devi scusarti.. > Ricomincia a parlargli, gettando giù un groppo di saliva che l'è rimasto in gola, tant'è ch'è costretta a schiarirsi la voce per poter continuare a parlare. < ..mi fa piacere che tu ti sia preoccupato per me. > Le labbra si forzano nel rivolgergli un sorrisetto, prima di sparir dopo poco. E' il massimo che riesce a fare in questa situazione, poiché l'ha davvero presa seriamente, esattamente come si dovrebbe fare in quanto Consigliere. Diversamente, non saprebbe come agire e questa le sembra la strada più corretta da seguire. Reykas avrà quello che si merita, in quanto traditore e assassino. < E ho ben compreso le tue intenzioni. > Si premunisce di aggiungere. Scuote il capo, subito dopo, prendendosi del tempo per pensare a proposito del legame che ha con il Nara avanzato. < A dire la verità.. > Si stringe nelle spalle. < ..io non l'ho mai detto a nessuno. Non per qualcosa, ma non mi sembrava il caso di sbandierare ai quattro venti che mi frequentassi con qualcun altro. > E' riservata, anche perché i suoi due ultimi compagni son morti, chi per un motivo e chi per un altro. Per non parlar di come sia, effettivamente, divorziata. < Probabilmente, lui potrebbe averlo detto a qualcuno, ma non mi sono mai preoccupata perché non mi son giunte voci. > Spiega alla di lui volta, mantenendo come sempre un tono costante e neutrale, per quanto sia palese di quanto sia pensierosa. In effetti, è corretto credere che Reykas abbia potuto dirlo ad altre persone. Raddrizza subito le spalle quando Raoku le dice di prepararsi al peggio, sgranando lievemente le palpebre per la sorpresa di sentirsi dire simili parole. < Sì, so dell'intervento di Yami. > Ammette, abbassando lo sguardo per un attimo. Son molteplici le varianti dell'epilogo che le giungono nel cervello. D'altronde, è un Generale Anbu e di queste cose ne ha viste a bizzeffe. Espira, mordicchiandosi l'interno della guancia, parecchio nervosa. Ma, d'altronde, come potrebbe non esserlo? Non è un ninja qualsiasi che viene processato per omicidio, ma qualcuno che, fino a qualche giorno prima, abbracciava. < So perfettamente come agire, Raoku-kun. Grazie, comunque. > Son affari suoi alla fin fine, ma non vuol risponder male al poverino. Non le ha fatto nulla e non deve riversare il suo nervosismo sull'Oshiba. Sa contenersi, quando si diventa Ninja s'insegna anche questo. < Non lo so, mi disse che una volta aveva visto un panda rosso vestito con dell'intimo e che si rivolgeva a lui come suo padre. > Fa spallucce. < Non so quanto possa esser veritiero, ma mi ha anche detto che spesso ha potuto vedere cose strane nelle sue missioni. Dici che possano essere correlate con questo suo momento di follia? > Solleva verso il di lui volto lo sguardo, piegando un sopracciglio verso l'alto. < Hai fatto il tuo dovere. E tanto basta. > Conclude. [ Chk On ]

15:53 Raoku:
 Quel sorrisetto che lei gli rivolge non lo convince affatto, così come le sue parole: per la prima volta in quel loro rapporto allievo-sensei le avverte molto come dettate dalla circostanza più che da qualcosa di concreto e reale. Come detto però, la comprende: la situazione che sta affrontando Furaya non se la può nemmeno immaginare, non ricoprendo lui la posizione che invece spetta alla venticinquenne e non potendo immaginare le preoccupazioni che ella possa avere in questo momento. Non può che ribadire, nel silenzio della sua interiorità, la stima verso di lei che a parole ha espresso anche quella stessa mattina parlando con Azrael al Dojo. E il fatto che lei non abbia detto in giro della sua relazione con Reykas è un'ulteriore prova che la sua stima non è affatto mal riposta: non tanto per quello che è accaduto dopo, ma per il fatto che la donna ha fatto della riservatezza un proprio mantra da seguire, dimostrandosi ancora una volta un esempio di come ci si deve comportare in certe situazioni. Continua ad ascoltarla in silenzio, carpendone le parole ma, soprattutto, avvertendo il nervosismo che da esse trapela, ben sensibile e vibrante. E quando lo chiama con quel "kun" che finora non ha praticamente mai utilizzato nei suoi confronti, rispondendo con quella sferzata un po' stizzita e ribadendo che conosce perfettamente la situazione e quello che comporta, Raoku capisce che forse ha esagerato e si è spinto un po' troppo oltre. E che forse, in certe situazioni, è bene starsene al proprio posto: è il suo allievo, ma questo non gli dà diritto di prendersi certe confidenze. <Ai, Furaya-sama...> risponde semplicemente a quella stoccata che, nel suo animo di giovane Nara, ha tutto il sapore di un (giusto) rimprovero. Abbassa lo sguardo, andando a bere il thé che la capo-clan gli ha offerto in precedenza: la bevanda fredda scorre nella sua gola dandogli conforto rispetto alla bruciante consapevolezza di aver esagerato e di essere stato meritatamente ripreso dalla propria sensei. Rimane in silenzio perciò, non sembra intenzionato ad aggiungere nient'altro, ma ascolta semplicemente le parole di Furaya in merito ai traumi precedenti di Reykas. Alza nuovamente gli occhi verdi sul volto della consigliera dai rosei capelli soltanto quando ella gli parla di panda-trans in intimo succinto, inarcando un sopracciglio con fare perplesso e lasciando così traspirare, per qualche istante, il dubbio che in effetti Mr. Strange fosse effettivamente impazzito già da tempo. Non sa però se è suo dovere esprimere a parole o meno quel pensiero, soprattutto se faccia meglio nel caso a rimanere zitto e a tenersi quel pensiero per sè. Tornando ad assumere un'espressione seria, come confà all'argomento di cui stanno trattando, torna a sorseggiare il thè portando la bevanda quasi al fondo del bicchiere. Furaya però gli pone quella domanda, coinvolgendolo ancora una volta <Non lo so, Furaya-sama...non sono un esperto di queste cose> non è un esperto in niente in realtà. Ha solo fatto il suo dovere, come ricorda la stessa capo-clan, niente di più e niente di meno <forse sì, forse covava il seme della pazzia già da qualche tempo...però...> storce le labbra, dubbioso <quello che non mi torna è che quando ci siamo incontrati davanti a quel negozio di liquori mi sembrava allegro, normale insomma...è successo tutto in un attimo, come se dopo essere stato colpito dalla bomba incendiaria e poi dalla bottiglia scheggiata gli fosse scattato qualcosa dentro...> solleva lo sguardo, un po' rammaricato, sulla sensei <..forse ha semplicemente perso il controllo, al punto di arrivare a fregarsene di compiere un crimine...> ipotizza. Sospira, tornando ad abbassare le iridi verdi sul proprio thè, quindi lo finirebbe per poi posarlo, eventualmente, sul tavolinetto lì davanti a lui. <Furaya-sama...le serve altro da parte mia?> le chiederebbe, voltandosi ancora una volta verso colei che l'ha convocato nei suoi appartamenti <...posso rendermi utile in qualche modo?> aggiunge poi, in maniera più dolce, come se davvero gli dispiacesse per lei e volesse aiutarla, esserle quantomeno di conforto. Cerca di farlo con tatto però, non vuole correre il rischio di essere indiscreto come poco fa. [chk off][Equip. come sopra]

16:40 Furaya:
 Non replica oltre nella parte iniziale del discorso, poiché quell'asserimento altrui le basta ed avanza per concluderlo nel migliore dei modi. Piega la schiena in avanti, poggiando ambedue gli avambracci sulle rispettive cosce, le cui gambe son abbassate, ma unite tra di loro. < Di una cosa son sicura.. > Ammette, sospirando però pesantemente, come se la situazione gravasse sulle sue spalle maggiormente che su altre. E' un pensiero vittimistico, ma attualmente non può far nient'altro per sentirsi diversamente da così. < ..purtroppo non possiamo entrare nella mente delle persone e, spesso, quel che meno ci aspettiamo da loro succede. > Come la pazzia, nel caso di Reykas. Rivolge nuovamente il proprio sguardo cristallino alla di lui volta, poiché non vuol perder il contatto tra interlocutori. < Forse, tutto è scattato quando ha fatto qualche errore di distrazione e si è lasciato colpire. > Da quel che Raoku stesso le ha raccontato, potrebbe essere andata effettivamente in questa maniera. Non può saperlo con certezza almeno finché non parlerà direttamente con l'interessato, cosa che farà a breve. < Ad ogni modo, a breve mi dirigerò proprio da Reykas per poter parlare direttamente con lui. Grazie davvero per quel che hai fatto finora. > S'alzerebbe in piedi, infine, piegando il busto in avanti affinché possa esibirsi in un classico inchino, sia di saluto che di ringraziamento nei di lui confronti. Infine, lo accompagnerà alla porta se necessario, o meglio come si confà con le normali regole ed educazioni ricevute. Si cambierà e si dirigerà verso il Quartier Generale Anbu. [ Chk On | END ]

16:48 Raoku:
 L'espressione affrante di Furaya in qualche modo lo colpisce, lo punge nel vivo: un po' in colpa, anche se è consapevole di aver soltanto fatto il proprio dovere, inevitabilmente ci si sente il diciassettenne. L'insegnante ne ha passate tante, anche questa forse non le ci voleva. Non aggiunge però altro, non se la sente, onde evitare di sembrare ancora una volta invadente della privacy altrui: il messaggio, con la strigliata di prima, gli è arrivato forte e chiaro. Quando si esce dalla sfera ufficiale e si entra in ciò che è privato, non sono affari suoi. Annuisce quindi soltanto al suo dire, quindi si alza in piedi nel momento in cui la stessa sensei compie quell'atto. <Non serve che mi ringrazi, Furaya-sama...> asserisce, il tono serio <come ha detto, ho fatto soltanto il mio dovere>. Detto questo, piegherebbe a propria volta leggermente il capo e il busto in cenno di saluto, quindi si lascerebbe eventualmente accompagnare alla porta. Sulla soglia di quest'ultima però, si fermerebbe un istante <...se c'è qualcosa che posso fare per lei, Furaya-sama...mi faccia sapere, rimarrò a disposizione...> le mormora, prima di incamminarsi fuori dagli appartamenti privati della capo-clan, lasciandola sola con i suoi pensieri. [End]

L'invito per Raoku da parte di Furaya è dovuto alla Missione durante la quale Reykas è stato arrestato dall'Ex Generale Anbu, Yami. Furaya, nonostante ricevuto il rapporto, chiede a Raoku di spiegarle per filo e per segno come son andate le cose. Vi sono rivelazioni, dubbi, richieste ed aiuti da parte del ragazzo, nonché dalla stessa Sensei ( per le prime due ).