Tira un D50. Mi son dimenticata~ Buona fortuna!
Raoku tira un D50 e fa 34
Solleva ed abbassa le spalle, piegando il capo verso la spalla destra. < In realtà.. > Ridacchia appena. < ..è una proposta che abbiamo fatto all'Hokage: quella di permettere ai Consiglieri di fare una Lezione in Accademia, ogni tanto, giusto per spronare gli Allievi durante il loro percorso Accademico. Da tutti, è stato accolto in maniera positiva. Parlando per mio conto, non mi dispiace far qualcosa anche per l'Accademia. > Specialmente s'è di tanto in tanto e non tutti i giorni. Il di lei tono è assolutamente calmo, pacato. < Potrebbe anche darsi, sai? > Ridacchia al di lui indirizzo, il quale sostiene che, probabilmente, la donna voglia altri Allievi nei dintorni. Potrebbe, non è detto. D'altronde, finora, è stata sempre sommersa di scartoffie, mentre allenare degli Allievi capita sol quando qualcuno le si rivolge in quanto Capo Clan o, come in questo caso, con Raoku. Osserva il ragazzo, incuriosita. Non sa se possa realmente attivare l'Innata, ma ci spera. Sicuramente, non lo caccerà via né lo lascerà andar in quanto Allievo sol perché non è in grado d'attivarla. Tuttavia, aver un Allievo in grado di padroneggiarla, non può che renderla ancor più felice, poiché son della stessa casata, dello stesso Clan. Nel loro Sangue, bene o male, scorre un po' lo stesso gene. Non si intromette nel far del giovane, il quale è desideroso, seppur teso, di scoprir se veramente è in grado di muover la propria Ombra. Lei stessa resta col fiato sospeso, un po' come ogni volta che un neo-Genin vuol riuscir ad attivarla. Ne ha visti tanti, specialmente or ch'è Capo Clan, motivo per il quale non dovrebbe più provar simili emozioni. Contrariamente, n'è investita, dalla testa ai piedi. Si mordicchia l'interno della guancia destra, seguendo man mano i movimenti ch'egli compie. Non gli mette fretta alcuna, poiché necessita di concentrazione, specialmente la prima volta. E' sicura di quanto egli possa esser nervoso, motivo per il quale non proferisce alcuna parola nei di lui riguardi. Ne segue le dita, una per una, in base alla forma che hanno preso nel tenere il sigillo del Ratto. Dopo pochi minuti, istanti che potrebbero esser sembrati più lunghi del dovuto, l'Ombra ai di lui piedi va scurendosi, segno inequivocabile di come sia riuscito ad immetter in essa il quantitativo necessario per poterla, in seguito, muovere. Come preannunciato, il flusso deve esser costante. Non esulta né commette altri movimenti. L'angolo destro delle labbra, quasi senza volerlo e costringendola, si solleva in un sorrisetto bonario, del tutto felice e contento. Come un lieto fine. La di lui Kagemane, successivamente, si muove e si avvicina a quella della Consigliera, del tutto normale e ferma ai suoi piedi. Non vi si allaccia, non la blocca, ma la sfiora. < Non so veramente cosa dire. > Vocifera in un soffio, diretto proprio alla di lui volta. < Son soltanto veramente contenta di accettarti nel Clan Nara a tutti gli effetti. Spero tu rimanga qui, adesso, nel Quartiere. > Gliel'aveva promesso, no? Avvicinandosi in sua direzione, aggirando l'ombra e senza camminarci sopra, distenderebbe l'arto superiore destrorso, con il pugno serrato e le nocche rivolte a Raoku. < Avanti~ > Pugno contro pugno, per siglare la buona riuscita dell'attivazione dell'innata! Un po' innaturale, da parte della Gran Consigliera, ma quest'oggi ben poco le importa degli usi e dei costumi. [ END ] Accetta la rivelazione che in realtà non è un semplice interesse da parte di lei o di Azrael quello di fare lezione all'Accademia, quanto un vero e proprio progetto approvato dall'Hokage per motivare di più i deshi, con una risata cristallina e spontanea. <Beh, direi che è piuttosto funzionale in effetti> ammette, ricordandosi della lezione avuta con lo shinobi leggendario <Azrael-sama ha passato buona parte della lezione a raccontare a me e ai miei compagni della sua amicizia con il Nono e del fatto che entrambi sono partiti dai banchi dell'Accademia proprio come tutti> le spiega <nonostante la lezione fosse incentrata sulla Moltiplicazione, è stata comunque una bella iniezione di fiducia>. E poi, ma questo evita di dirlo, per un giovane deshi incontrarsi a tu per tu con uno degli eroi del Villaggio fa comunque un certo effetto. Poco mancava che qualcuno chiedesse l'autografo. Il tempo delle chiacchiere però è terminato, è arrivato il momento di fare sul serio e di mettersi alla prova. E di scoprire, soprattutto, se il sangue Nara che scorreva - ininfluente - nelle vene di sua madre sia passato e si sia invece risvegliato nelle sue. Al via della Vomitalava, Raoku si appresta a completare il sigillo del Topo e a concentrarsi sul flusso del chakra e sull'ombra che il suo corpo genera, chiudendo addirittura le palpebre per calarsi in uno stato più profondo di meditazione. Il risultato, alla fine, sembra sorprendere lui per primo. Il giovane infatti, amplificando la propria concezione della realtà e di sé stesso all'ombra ai suoi piedi, avverte quasi uno "strappo": non saprebbe come altresì descrivere la sensazione che prova nell'istante in cui la Hijutsu si attiva definitivamente, rendendo improvvisamente più scura l'ombra sotto il diciassettenne e dandogli, di fatto, vita. Per il genin, rimasto a concentrarsi con gli occhi chiusi, la comprensione di qualcosa di diverso non gli verrebbe dall'impatto visivo quanto, invece, proprio dallo "strappo" che avvertirebbe nel flusso del proprio chakra: mantenendolo continuo e lasciandolo fluire nell'ombra come lo potrebbe concentrare in un arto del corpo originale, avvertirebbe infatti come se la stessa ombra chiamasse a sé il chakra. Inspiegabile a parole, un flusso che come in una clessidra oscillante passa da uno all'altro e viceversa, in un rapporto come mutuale anche se, in realtà, per mantenere quel flusso particolare il chakra viene comunque speso e dunque l'ombra è, come immaginato inizialmente da Raoku, come una specie di simbionte vivo. Solo alle prime parole della consigliera il giovane Oshiba aprirebbe gli occhi, notando la propria ombra effettivamente allungatasi fino a lambire i margini di quella di Furaya. Le labbra, involontariamente, si stendono in un sorriso vittorioso e consapevole di ciò che ha appena realizzato: è un Nara, a tutti gli effetti. Ritirerebbe la propria ombra, rilasciando docilmente l'innata, mentre la Vomitalava gli si affiancherebbe porgendogli il pugno in un gesto di complicità. <Non avrei mai immaginato di riuscirci prima di tentare> le rivela intanto Raoku, alzando il braccio destro ed andando a cocciare docilmente il proprio pugno con quello della venticinquenne capoclan <però quando ho lasciato fluire il chakra nell'Ombra, è come se fosse stato tutto...> sembra non riuscire a trovare un termine adatto <...naturale, come se fossi sicuro di quello che stavo facendo> sposta lo sguardo adesso dalla propria ombra, tornata presumibilmente normale, al volto della ragazza accanto a lui, le iridi vedi che ricercano le di lei azzurre <non so se verrò a vivere subito qui, Furaya-sensei. Non so se sono ancora pronto a rivedere mia madre, a sopportarne la reazione, soprattutto...> reazione di cui, evidentemente, ha un po' di timore specialmente rivelandole di aver ormai intrapreso inevitabilmente non solo il cammino di shinobi, a anche quello di Nara all'interno del clan <...e vivendo qui, beh, mi aspetto che mio nonno venga a sapere abbastanza presto della mia entrata nel clan> sorride adesso, una leggera traccia di mestizia sul suo volto ma niente di più <però sicuramente verrò qui ogni giorno, sensei. Ora più che mai muoio dalla voglia di allenarmi e migliorare> le assicura, negli occhi una luce colma di determinazione. [Chk on][Chk 29/30][Equip. come sopra] [END]