Demone Sama

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15:52 Torako:
  [Quinto Cerchio] Incredibilmente, c'è ancora il sole a Kusa. E' da stamattina che non piove e, beh, è insolito in un posto come questo dove scende acqua dalle nuvole un giorno sì e l'altro pure. In mattinata è stata in accademia, dove ha imparato ad usare la tecnica della trasformazione e appena uscita da lì l'ha subito messa in pratica per procurarsi da mangiare rubacchiando, senza metterci la faccia e senza quindi rischiare di farsi beccare quando, appena girato l'angolo, è tornata alle sue solite sembianze. Ah, avrebbe proprio dovuto cominciare a seguire le lezioni all'Accademia Ninja molto tempo fa, sapendo già solo questi piccoli trucchetti imparati alle prime due lezioni, la sua vita da ladruncola sta diventando molto più semplice e il suo stomaco è pieno più spesso del solito. Mica male! In questo momento sta in un vicoletto del Quinto Cerchio di Kusa, la zona più povera del villaggio ninja. Se ne sta seduta a terra, nascosta dietro un mucchio di sacchi della spazzatura. A gambe incrociate e a occhi chiusi. Le mani sono poste davanti al petto, congiunte come in preghiera. Lentamente si muovono, con mignolo e anulare della mano destra che si vanno ad abbassare verso il palmo, mentre i rispettivi della mano destra si abbassano sui 'gemelli', spingendo un poco più in alto la mancina rispetto alla mano destra. Indici, pollici e medi puntano verso l'alto, andando così a comporre il sigillo della Capra. Cerca adesso di impastare il chakra, decisa a sfruttarlo nel caso in cui le capitasse qualche buona occasione per rubacchiare qualcosa. Nel buio dietro le palpebre abbassate, cercherebbe di visualizzare un figurino umano stilizzato, rifacendosi a quello mostratole durante la prima lezione per illustrare il Keirakukei. Se fosse riuscita a compiere questo primo passaggio, procederebbe verso il secondo, ovvero visualizzare l'energia mentale. L'attenzione della ragazzetta andrebbe sulla testa del figurino e, di conseguenza, su quella della stessa biondina, fino a che non riuscirebbe a concentrarsi su un alone rossastro che dovrebbe rappresentare, per l'appunto, la sua energia mentale. Fosse riuscita anche in questo secondo step, passerebbe al terzo: visualizzare l'energia fisica. La sua concentrazione andrebbe ora a spostarsi verso il ventre del 'manichino' e di conseguenza sul proprio, finchè non fosse riuscita a visualizzare un alone bluastro che dovrebbe essere la rappresentazione per colore della sua energia fisica. Nel caso in cui fosse riuscita ad arrivare fino a qui senza alcun intoppo, procederebbe verso l'ultima operazione necessaria perchè l'impasto del chakra abbia successo. Andrebbe a visualizzare le due energie, quella rossa e quella blu, cercando di farle iniziare a muovere in due spirali, una discendente e l'altra ascendente, che le portino a congiungersi, mescolandosi all'altezza della bocca dello stomaco, davanti a cui ancora le mani stanno congiunte nel sigillo della capra. Se tutto fosse andato per il verso giusto, ora la ragazzetta andrebbe a riaprire gli occhi, sentendo il suo corpo più pronto, forte e scattante di quanto non sia normalmente. Farebbe per alzarsi in piedi e per uscire dal vicoletto in cui prima era seduta, dirigendosi verso una strada più grande e trafficata. Veste con un paio di pantaloni neri, che le coprono le gambe fino a sotto il ginocchio, quindi una maglietta senza maniche, color verdone militare, con uno scollo così casto da negare completamente le sue forme già quasi inesistenti per conto loro. In vita una cinta a cui è sistemato un portaoggetti in stoffa con dentro praticamente tutti i suoi averi: pochi spiccoli, svariati fuuda e due boccette di veleno. I lunghi capelli biondi sono raccolti in una coda alta che si lascia sfuggire solo una frangetta la quale va a incorniciarle il volto caratterizzato da grossi occhioni azzurri e da un sorriso furbetto e solare incredibilmente ampio. [Equip: Portaoggetti x1, Fuuda x5, Veleno Composto Speciale x1, Veleno Inibente x1] [Tentativo di Impasto del Chakra] [Se Chakra 10/10]

15:54 Rasetsu:
 Gironzolare per il centro di Kusa è sempre spassoso: schiamazzi di gente insopportabile qua e là, bambini che ti tirano i capelli perché li hai troppo lunghi; gente che crede che tutto debba esser loro dovuto perché non vivono nell'agio come quelli nel Primo e Secondo Cerchio. Dal canto proprio, il Demone non vive in nessun Cerchio: scorrazza dentro e fuori il Villaggio, buttandosi in qualche locale notturno o in alcune delle case abbandonate durante la Guerra all'esterno delle Mura del Villaggio. Alloggi di fortuna, seppur abbia una stanza tutta sua al Locale Kukoku che, tuttavia, ha trasformato in un vero e proprio laboratorio in cui produrre e testare la propria droga. Gli mancano soltanto le giuste cavie, per le quali ha delle idee che, al momento giusto, metterà in pratica. Per il momento, si diletta a far quattro passi nel quartiere meno redditizio, laddove solitamente riesce a trovare qualche cliente adeguato e desideroso di acquistare quello che, illegalmente, vende. E' più un diletto il proprio, per quanto per niente adeguato ad una ragazzina di dodici anni appena che ha scelto di aiutarlo in affari non del tutto legali. Tra un pensiero ed un altro, passeggia per una delle tante vie, attento a dove mette i piedi pur di non scontrarsi con gente che si crede migliore di lui o che, fortuitamente, ne hanno timore. C'è sempre chi lo guarda dall'alto al basso, girando poi lo sguardo altrove o allontanandosi, pur di non passargli affianco. Altre volte, invece, specialmente i bambini, credono che fronteggiarlo sia giusto: fargli cadere le mura che difendono il cuore e la psiche. Cadere è un eufemismo: distruggere è il termine esatto. Eiko-chan lo fece e Bahaa prima di lei. Veste con un paio di pantaloni neri, aderenti ed eleganti, assieme ad una camicia bianca le cui maniche son piegate sin all'altezza dei rispettivi gomiti. I primi due bottoni son lasciati aperti, lasciando intraveder il petto magro, liscio. Gli avambracci son scoperti, mostrando alcune delle cicatrici che ha sui polsi, ad una attenta occhiata, ovviamente. Le vene non hanno il caratteristico colore violaceo, bensì è più scuro del normale ed evidenti data la pelle nivea e praticamente cadaverica. I capelli cremisi discendono lungo la schiena, incorniciando il volto del ragazzo sulla cui punta del naso son sistemati degli occhiali dalla montatura rossa, assieme ad una catenella. Nella tasca destrorsa, non visibili, vi sono dei piccoli sacchettini di plastica trasparente, contenente ciascuna un totale di tre pillole. Ognuna è differenziata da una sigla: 2.0, 2.1, 2.2. Volge le proprie iridi verdognole da un lato all'altro della zona, incurante invero dei passanti, purché non debba dar loro una spallata per passare oltre. Non ha granché armi od oggetti con sé, se non un Tonico Coagulante ed un Tonico di Recupero Chakra nella tasca sinistra. Niente kunai, niente shuriken, niente bisturi. Non ne necessita per far del male alla gente. [ Chk On ]

16:05 Torako:
  [Quinto Cerchio] Piccolina com'è, nemmeno arriva al metro e sessanta, cammina ailmente fra le persone, sguisciando da una parte e dall'altra. Ogni tanto si prende qualche gomitata o qualche spintone, ma è la sorte di tutti quelli non troppo alti nè particolarmente grossi quando stanno in mezzo ad una folla. E beh, lei oltre che bassina è anche particolarmente magra. A guardarla non è difficile immaginare che l'ultima volta che ha fatto un pasto decente, degno di essere chiamato tale, sia stato molto tempo fa. Tiene le mani dietro la schiena, con le dita intrecciate fra di loro e gli occhietti azzurri che vispi saettano da una parte all'altra, cercando qualche vittima facile facile. A dire il vero non sta propriamente cercando, più che altro controlla che non vi sia qualche occasione da non farsi scappare, ma essendo già riuscita a mettere qualcosa nello stomaco, non ha l'impellenza di doversi fare particolarmente attenta o rischiosamente spavalda. Continua a camminare, finchè non nota una lunga chioma rossa non troppo distante da lei. Non capita spesso di vedere persone con quel colore di capelli così vistoso. Ne rimane affascinata e inizia a fissare forse con eccessiva insistenza quella chioma scarlatta, mentre rallenta il passo quasi nemmeno accorgendosene. Meno male che doveva fare attenzione a quello che le capitava attorno... E invece è lì, a guardare imbambolata quell'acconciatura, nemmeno non avesse mai visto qualcuno dai capelli rossi in tutta la sua vita. L'espressione è strasognata, mentre le labbra sono perennemente inarcate in un sorrisone forse un po' esagerato, che mostra buona parte dei suoi denti. [Equip invariato] [Chakra On]

16:21 Rasetsu:
 Il proprio incedere permane lento. Non ha ancor trovato nessun baldo acquirente per oggi, ma non dispera. E' conscio che nel tardo pomeriggio o in nottata, qualcuno uscirà allo scoperto, cercando la sua dose giornaliera di qualcosa che causa dipendenza. Solleva ed abbassa le spalle, privo d'enfasi. Infila ambo le mani nelle rispettive tasche dei pantaloni scuri, inarcando la schiena in avanti e stringendo le spalle quasi come se potesse, in tal maniera, far da scudo al proprio corpo da tutto ciò che v'è all'esterno di esso. Si sta annoiando e non ha nessunissima intenzione di mettersi a socializzare con plebaglia come quella, ammesso non sia un Kokketsu e, quindi, gente d'alto rango come lui. La consapevolezza di ciò l'ha trovata con il tempo: sua sorella gestisce il tempio di Kusa e l'Arufa è l'Hasukage in persona. Gente di questo tipo, che ricopre tali cariche, non può che essere di alto rango, specialmente per il potere che dal loro Sangue Nero deriva. Una famigliola contorta, composta da qualche membro riconosciuto e trasformato e due creature nate da due Kokketsu, alias i due citati. Immerso in particolari pensieri, ancora, seppur ciò non sia propriamente da lui, non si lascia sfuggir, con la coda dell'occhio, una chioma bionda ed una figura minuta. < Eiko-- > Ma blocca il di lui dir prima ancora che dalle labbra possa esser sfuggito suono. Le muove, ne segue ogni lettera delle quattro, sbarrando le palpebre dietro le lenti scarlatte. Ma no. Non è lei. Par esser destinato a perder tutti colori i quali gli si avvicinano ed imparano a conoscerlo. Non a caso, è un Demone, è un Mostro. Non se ne sorprende, ma vederla, quando aveva promesso più volte di proteggerla da gente come egli stesso.. beh, è di facile intuizione come possa sentirsi al riguardo. Non mantiene spesso la parola data, non gliene importa. Ci sono, tuttavia, situazioni laddove essa conta e, pur volendo, non riesce a rispettarla. Scruta Torako dall'alto al basso della di lei statura. Non che lui sia un gigante, ma il metro e ottanta lo sfiora. < Che hai da guardare, ragazzina? > Bercia con un tono infastidito, dal quale si denota quanto sia adorabile negli affetti e nel relazionarsi con la gente (?). La risposta la immagina: sembra una donna e l'ha scambiata per tale. Il di lui tono non è greve, baritonale, ma neanche troppo stridulo. E' androgino come il suo corpo: né eccessivamente l'uno né eccessivamente l'altro. Non distoglie lo sguardo dalla di lei figura fintantoché non gli avrà risposto: se lei fissa, lui ricambia. E' semplice. [ Chk On ]

16:32 Torako:
  [Quinto Cerchio] La voce del tizio che sta fissando forse con troppa insistenza fa tornare alla realtà la ragazzina. Di colpo smette di camminare e si ferma sul posto, rimanendo con il mento un poco alzato, mentre lo sguardo passa dai capelli del rosso al suo volto. Ehi, nemmeno aveva notato che quel tipo ha gli occhiali. Sfarfalla le ciglia un paio di volte, prima di accentuare ancora di più il suo sorrisone, con quella sua faccia che fa tanto venire voglia di prenderla a ceffoni a due a due finchè non diventano dispari. <I suoi capelli> Risponde alla domanda annuendo con convinzione, facendo saltellare di qua e là quella cascata di crine biondo che le scenda dietro la schiena dall'elastico che lo raggruppa sulla nuca. <Hanno un bel colore> Annuncia entusiasta, senza alcuna censura. Forse si sta facendo un po' troppo spavalda da quando ha cominciato a frequentare assiduamente l'Accademia. E' riuscita ad evitare di farsi gonfiare di botte un po' troppe volte e inizia ad avere meno timore di quanto dovrebbe. <Li tinge?> Chiede inclinando la testa da un lato con espressione curiosa come una scimmietta male ammaestrata. Ancora sfarfalla le ciglia chiare un paio di volte, rimanendo quindi in attesa di una risposta. Non sembra preoccupata, molto probabilmente a torto, nè pare infastidita dall'essere fissata. Veloce abbassa per un attimo le iridi verso le sue mani, come a controllare di avere il suo aspetto e non quello che aveva prima assunto per quel piccolo furto. No, ok, la carnagione è la sua, chiara, quindi tutto ok, non sta venendo fissata per chissà quale strano aspetto avesse assunto in precedenza. Torna a rialzare lo sguardo sul volto dello sconosciuto, mantenendo il suo solito sorrisone. [Equip invariato] [Chakra On]

16:50 Rasetsu:
 Arrestato il proprio passo, ne ascolta le parole, osservandone le movenze e non perdendola di vista. Addirittura gli dà del "lei". Si vede quanto possa esser ingenua una bambina e a lui questo piace. Il problema è quando son i bambini ad esser quelli perspicaci e lui quello ingenuo, tanto da caderci con tutte le scarpe. < Ne sono consapevole. Sono poche le persone a possederne di questo colore. > Verbia alla di lei volta, mantenendo un tono piatto, quasi atono, seppur sia palese quella punta di fastidio per non si sa quale preciso motivo. < Certo che no! > La di lei domanda successiva lo lascia praticamente spiazzato. Anche in questo caso, non è la prima a dirgli qualcosa del genere; tuttavia, ne resta interdetto ogni volta, poiché è tanto semplice il concetto. < Son del tutto naturali.. > Sbatte le palpebre un paio di volte, quasi a volersi riprendere dallo shock iniziale. < ..perché diavolo dovrebbero essere tinti? > Solleva gli occhi verso il cielo pomeridiano, socchiudendo le iridi per via d'alcuni raggi solari non bloccati dall'inceder delle nuvole nel cielo, il quale par praticamente sgombro dalle stesse e limpido. < E' come se ti venissi a chiedere la stessa cosa. E' evidente che i tuoi non siano tinti. > Se l'è presa, il che è evidente, anche se è praticamente stupida la motivazione. Sotto sotto, ci tiene a quella criniera cremisi poiché è anche grazie a quella che viene così facilmente riconosciuto, per quanto possa posseder un lato negativo questa cosa. Sosta, or fermo e statuario, sovrastandola con il proprio corpo giacché più alto di lei di venti centimetri scarsi. Muove un paio di passi, il necessario per ridurre al mezzo metro, se non di meno, la distanza che intercorre tra lui e Torako. Le labbra son rivolte dabbasso, in un grugno infastidito, per niente divertito. Neppur il suo solito e classico ghigno appare quest'oggi, poiché è evidente che la ragazzina non lo sta facendo divertire come han fatto altri. Ma tutto spesso è relativo: è Rasetsu quello maggiormente infantile tra i due. [ Chk On ]

17:01 Torako:
  [Quinto Cerchio] Il sorriso si fa sempre più accentuato. A quanto pare quello è il colore naturale dei capelli dello sconosciuto. Beh, in fin dei conti c'è chi ha gli occhi completamente bianchi, chi con strani cerchi concentrici, cosa vuoi che siano dei semplici capelli scarlatti. <E che ne so io> Risponde ridacchiando e scrollando le spalle, quando le viene chiesto il motivo per cui lui dovrebbe tingersi i capelli. <E se invece i miei fossero tinti?> Domanda forse un po' troppo spavalda, incrociando le braccia davanti al petto e socchiudendo un poco gli occhioni, mentre alza appena il mento. Quella sua espressione spavalda, però, dura ben poco. Non appena il rosso le si avvicina ben di più con quella sua espressione infastidita, la ragazzina forse si accorge di aver esagerato un po'. Non potendo sapere di avere di fronte a sè uno shinobi enormemente più esperto di lei, si limita a cercare con la coda degli occhi un qualche vicolo vicino che, in caso, potrebbe garantirle una via di fuga nel caso in cui quel tizio decidesse di dismostrare tutto il suo fastidio alzando le mani e riabbassandole pesantemente e con ben poca grazia sul suo corpicino da diciassettenne per niente sviluppata. Scioglie l'incrocio delle braccia davanti al petto e porta le mani dietro la schiena, con la sinistra che va ad afferrare il gomito destro, mentre la destra ciondola verso il basso. Il sorriso torna velocemente sulle labbra. Solo che ora non sa bene cosa dire e cosa fare, quindi rimane solo lì, zitta, in completo silenzio, in piedi sulla strada e con quel sorriso eccessivamente solare, tanto che potrebbe facilmente risultare fastidioso ad occhio esterno. [Equip invariato] [Chakra On]

17:21 Rasetsu:
 La di lei risposta è.. ovvia. Che ne può sapere, d'altronde? Medesima cosa per il Rosso, il quale, sì, esordisce con parole un po' troppo accentuate dal nervosismo, ma che son mirate, dal proprio punto di vista. < E che ne so io? > Replica allo stesso modo quando giunge la domanda di Torako, retorica probabilmente, ma alla quale non può rifiutare una risposta del genere. Risponde a tono, senza problemi, senza nessun rimorso, pur consapevole che di fronte ha soltanto una ragazzina, una bambina e non un adulto. Il suo atteggiamento è sempre fuori dagli schemi, esattamente come i lavori che compie per la Yakuza, totalmente differenti e illegali per la società nella quale cerca di vivere. Resta immobile nella nuova posizione assunta. Le mani son sistemate ancor all'interno delle proprie tasche, giocherellando, di tanto in tanto, con le bustine contenenti le pillole, spacciabili volentieri per caramelle agli adolescenti. Non è ancora arrivato a cadere così in basso: si assicura che abbiano almeno la maggiore età per poter assumere qualcosa che non stronchi le loro vite immediatamente. La schiena permane arcuata, rivolgendo le iridi verdognole a tratti giallognole in quelle azzurre altrui. < Non credo lo siano, in ogni caso. > Socchiude le labbra, mostrando la sfilza di denti simili a quelli da squalo o taglienti come rasoi. Gli angoli delle labbra si sollevano, or tramutando quel grugno in un ghigno dei suoi, laddove le palpebre si socchiudono pur non distogliendo mai l'attenzione da lei. < Qual è il tuo nome? Vivi da queste parti? > Domande mirate, probabilmente per un motivo fondamentale. Non sa ancor cosa e chi cercare per il proprio scopo. E' bene iniziare da qualcosa, no? E poi, è risaputo come cerchi nelle persone la pura e semplice paura. < Non hai paura di me? > L'ennesima - e probabilmente unica - domanda veramente IMPORTANTE che potrebbe rivelarsi utile ad un sociopatico come lui. [ Chk On ]

17:35 Torako:
  [Quinto Cerchio] Quando sente la sua precedente risposta ora ripetuta e rivolta a lei, la ragazzetta non può fare a meno che mettersi a ridere. E ride di gusto, con gli zigomi che spingono così in alto da costringerla a socchiudere gli occhioni azzurri almeno un poco. <Non posso darle torto> Ridacchia ancora con fare divertito. Alza la mano sinistra e, senza distendere il braccio ma solo muovendo la mano davanti a sè, indica l'altro, annuendo ed annunciato <Giusto!> Quando le viene fatto notare che, probabilmente, i suoi capelli non sono tinti. Non ha i soldi per comprarsi da mangiare o per vivere in una casa, figuriamoci se ha soldi da spendere in tinte per capelli! <Ha vinto...> Ci pensa un po' su, cercando di decidere quale possa essere il premio per aver indovinato che i suoi capelli sono del loro colore naturale <Due punti!> Esclama alzando indice e madio della mano sinistra, indicando il numero due. A cosa servano questi fantomatici punti, se servano realmente a qualcosa, quanto valgano e se siano mai esistiti prima di ora o se mai esisteranno ancora, non è dato di sapersi. <Torako> Si presenta alla richiesta del suo nome, inchinandosi leggermente in avanti e poi rialzandosi a mostrare quel suo sorriso esagerato e gioviale. Annuisce semplicemente alla seconda domanda, confermando che sì, vive in questa zona. E' però l'ultima domanda a lasciarla interdetta. Inclina la testa da un lato e alza appena un sopracciglio. Quindi scuote la testa e va a rispondere <Non particolarmente. Perchè? Dovrei averne?> Chiede di rimando, prima di scuotere nuovamente la testa, ridacchiando divertita e muovendo il capo con tanta energia che la lunga coda che le raccoglie i capelli va a sferzare l'aria dietro di lei come fosse una frusta o qualcosa del genere. Comunque nulla di pericoloso per chiiunque ne venisse colpito, ovviamente. <Anche dovessi averne, la paura è inutile> Spiega in un'alzata di spalle. <Se non c'è da aver paura, non ha senso averne, mentre se c'è da essere spaventati, di certo la paura non migliorerà la situazione> Ridacchia ancora, spiegando velocemente la sua 'filosofia spicciola' che l'ha portata a sopravvivere per strada per i primi diciassette anni della sua vita. [Equip invariato] [Chakra On]

18:04 Rasetsu:
 Innanzi a quella risata, non può fare a meno di sollevare il sopracciglio destro e chiedersi cos'abbia sbagliato. O, meglio, domandarsi per quale motivo assurdo ella stia ridendo. < Cosa ti fa così ridere? > Dalle labbra, fuoriesce un ringhio, dal momento che esser deriso gli causa problemi. In realtà, è un po' tutto il sistema, il genere umano al completo, che gli causa problemi di ogni sorta. Assottiglia le palpebre, aggrotta le sopracciglia e continua a fissar la ragazzina. Non è contento di niente, è quasi sempre infastidito da ciò che ha attorno a sé. Son poche le persone che riescono ad infrangere il muro che ha innalzato attorno a sé, per quanto pur internamente egli non sia altro che un Demone privo di scrupoli, spacciatore e mafioso sol per mero divertimento e diletto. < Due punti? Non potrei vincere qualche Ryo, invece? > La brama dei soldi è sempre presente, non può farne a meno, anche perché gran parte del suo profitto va suddiviso tra troppe persone e ad egli resta l'indispensabile per vivere, ma non per togliersi i vizi dei quali necessita. Uno di questi lo crea da sé, motivo per il quale può creare ed assumere la Sbrilluccica senza effettivi costi. < Torako. Mai sentita. Non hai risposto all'altra domanda: vivi da queste parti? > Glielo rinfaccia e le ripete la domanda precedentemente posta, poiché ha necessità di sapere. Alla di lei risposta, conseguentemente, è lo stesso Rosso a ridere di gusto. < NYAHAHAHAH! > Reclina il capo all'indietro, incurante delle occhiate della gente che or lo fissa come se stessero vedendo un folle in pubblica piazza. Qualcuno cambia direzione, altri lo fissano male poiché lo riconoscono per quello ch'è. La di lui fama non è altissima, ma riconosciuta abbastanza all'interno del Villaggio. < Perché io sono un Demone e TUTTI dovrebbero aver paura di un Demone. > Ma, come molti altri gli han fatto notare in passato, di demoniaco non ha granché. E' soltanto un uomo, si fa per dire, con lunghi capelli e un paio di occhiali, il quale indossa abiti totalmente opposti a quelli di un comune ninja che si rispetti. Non porta mai con sé il coprifronte, motivo per il quale potrebbe essere un cittadino qualsiasi o un Deshi fuori corso. < Questa.. > Muove la testolina dall'alto al basso un paio di volte. < ..può essere un'ottima risposta. Anzi, lo è. Ma la Paura non sempre è gestibile. A volte, ti blocca le gambe, altre volte fa in modo che tu ne abbia così tanta da non riuscire a far niente, neanche ad avere la situazione sotto controllo. > Il ghigno or s'allarga sulla parte sinistra del volto, allargando le orbite e mostrando le proprie iridi per intero. Folle è il termine esatto quando lo si descrive. [ Chk On ]

18:25 Torako:
  [Quinto Cerchio] Non appena le viene chiesto cosa le faccia tanto ridere, la ragazzetta risponde prontamente <Più o meno tutto> E rispondendo ancora ridacchia. La cosa positiva è che per quanto fastidiosa possa essere, almeno la ragazzetta non è una di quelle persone musone che sembra che l'itero peso del mondo sia solo sulle loro spalle e che nessuno può capire perchè solo loro soffrono e cose del genere. Almeno lei si diverte, anche se in modo idiota e senza un senso di fondo. Sospira, scuotendo la testa con un fare greve così accentuato che rende assolutamente evidente che stia scherzando e che quello che sta per uscire dalle sue labbra non va assolutamente preso per vero <Guardi, io ho accumulato centinaia di punti, ma di Ryo non se ne vede nemmeno l'ombra> Sospira ancora, prima di rialzare lo sguardo e tornare a quel suo solito enorme sorrisone fastidioso e decisamente esagerato. <Oh, forse mi conosce meglio il nome di 'ehi! fermate quella ragazzina!'> Commenta ridacchiando divertita. Quella è una frase che si sente rivolgere un giorno sì e l'altro pure, spesso resa più colorita da insulti verso madri ignote e avvezze al frequentare i marciapiedi dei peggiori sobborghi, o da commenti su presunte divinità dalle forme suine o canine. <Sì!> Risponde ora a voce, confermando che effettivamente vive in questa zona. <Perchè lo vuole sapere?> Domanda inclinando la testolina da un lato, facendo scivolare così verso il basso, dietro la spalla, quella cascata di capelli biondi. Alza un sopracciglio, quindi si unisce alla strana risata del rosso. La sua risata è meno particolare, ma altrettanto divertita <Mi piace come ride!> Esclama battendo le mani un'unica volta, quasi questo servisse a sottolineare il concetto di gradimento. <Oh...> Commenta riguardo la natura demoniaca del tizio a cui sta parlando da un po'. <Non avevo mai visto un demone in vita mia> Annuisce, quindi allarga un bel sorrisone, pone la mano sinistra dietro la nuca e socchiude gli occhioni con espressione imbarazzata e divertita al contempo <Ammetto che non so come mi debba comportare con un demone> Ridacchia come sempre. Sorride compiaciuta nel sentire che la sua filosofia sulla paura ha trovato l'approvazione del demone, anche se le pone un bel problema. <Beh, in quei momenti non è la paura a prendere piede, ma il panico> Annuisce incrociando le braccia davanti al petto <Eh sì, per quello non si può fare molto> Ammette scrollando le spalle. Come tutte le cose per cui non si può fare niente, la biondina semplicemente decide di ignorarle. Ora che il demone sgrana gli occhi, la ragazzetta nota finalmente il colore delle sue iridi. <Wo...> Esclama rimanendo per un attimo imbambolata a guardare le pagliuzze dorate in quel verde. <I suoi occhi...> Sta per dare sfogo alla sua fantasia e lei ne ha davvero tanta, anche troppa a volte <Sembrano un prato con delle spighe di grano qua e là> Descrive così quel contrasto fra colori che, a quanto pare, l'affascina così tanto, vista la sua espressione sognante. Niente, sembra non notare l'espressione maniacale del demone. [Equip invariato] [Chakra On]

15:08 Rasetsu:
 Fermo innanzi alla giovane, ne attende le risposte. Ne ha viste di ragazzine come lei, e ogni volta ha rischiato di essere sconfitto, distrutto. Deve stare particolarmente attento, poiché non sa chi possa esser quella ragazzina. Eiko sembrava come Bahaa, rivelandosi una dolce bambina dai capelli biondi che ha saputo capirlo, scavando a fondo nel di lui petto, risvegliando quel cuore che credeva d'esser fermo. È ancor piccola per poter, probabilmente, comprender quel che succede nel mondo ma, da come riesce a veder il Rosso, o chiunque la conosca, si può dire che si diverte lo stesso. E, forse, è meglio così. < Aaah, e che te ne fai dei punti senza Ryo? > Solleva il sopracciglio destro, dubbioso sulla questione dei punti, i quali non hanno una grande utilità. D'altronde, egli non trova divertimento od un ''gioco'' in ogni cosa che si ha davanti, a differenza dei ragazzini più piccoli. Seppur non sembri, è un completo adulto, prossimo ai trent'anni. < No, non credo di averti sentita nominare neppure così. > Ribatte, serio. < Non resto a Kusa per molto, solitamente. Preferisco starmene fuori e lontano dalla società che non mi capisce. > Non si è mai posto neppure una domanda sul perché nessuno lo capisca. Probabilmente, tutto nasce dalla di lui incomprensione nel genere umano, che ha poi scatenato la risposta corrispondente. È sempre stato molto menefreghista da questo punto di vista, preferendo asserire come sia la società stessa, i cittadini ed i ninja di Kusa a non considerarlo un essere umano comune, bensì un Mostro. Non sarebbe neppure così tanto sbagliato, invero: l'aspetto mostruosamente demoniaco ce l'ha eccome e non si premura di nasconderlo. < Per curiosità. Spero tu non viva da sola. > Distende l'angolo destro delle labbra verso l'alto, palesando quel suo ormai consueto ghigno, coi denti da squalo, affilati, ben in vista, anche per via delle labbra sottili e molto chiare. La ragazzina che ha di fronte par prender tutto a ridere, come se di importanza, in quel che Rasetsu ha detto, non ve ne trovi neppure un briciolo. Ma, d'altronde, neppure gli adulti, spesso e volentieri, non lo prendono sul serio. A volte, invece, riceve alcune repliche positive ( positive per lui, ovviamente ) e chi ha di fronte casca nel panico: non è ovviamente il caso di Torako. < Dovresti comportarti con timore, ma reverenziale. Siamo una stirpe al di sopra di quella umana. Motivo per il quale non ci comprendete. > Sbuffa sonoramente dalle labbra, sollevando gli occhi verso il cielo. Gonfia e sgonfia la cassa toracica, respirando normalmente e tornando a scrutar il di lei volto. < Eh? > Sbatte rapidamente le palpebre, confuso da quanto affrontato da lei. < Che cazzate vai dicendo? > Non è il lessico idoneo da tenere innanzi ad una bambina, ma al Rosso cosa gliene importa? [ Chk On ]

15:24 Torako:
  [Quinto Cerchio] <Mh> Mugugna con espressione pensosa, aggrottando appena la fronte e facendosi seria appena per un attimo o poco più. <Sai che me lo chiedo anch'io?> Replica sulla questione dei punti. Insomma, 'sti punti se li è inventati su due piedi, senza pensarci troppo, ha cercato di coinvolgere in questo 'gioco' il Demone senza riuscirci e ora è qui che si sta chiedendo che valore possano effettivamente avere questi punti che hanno una loro esistenza solo all'interno di questa conversazione. Questa è la dimostrazione che non è una ragazzetta particolarmente intelligente. O almeno è meno furba dei suoi coetanei, anche perchè a diciassette anni, solitamente, hanno tutti un lavoro e se hanno intrapreso la via dei ninja sono ben oltre il suo misero 'rango' di Deshi. <Ow... Capisco> Annuisce lentamente, socchiudendo appena gli occhioni azzurri e incrociando le braccia davanti al petto privo di forme. <Io non sono mai stata fuori da Kusa. Com'è?> Chiede incuriosita, abbandonando l'espressione seria e tornando a quel suo grosso sorrisone che mostra due file di denti non particolarmente allineati e dritti. <Mh?> Mugugna in seguito alla curiosità del rosso. Fa appena un passo indietro e allunga le bracci in avanti, mostrando i palmi delle mani all'uomo e aprendo bocca per pronunciare con tono da bambina <Troooooooppo personale!> Replica allungando di proposito la prima sillaba. Questa, bene o male, è la sua classica risposta non appena qualcuno cerca di sapere qualcosa in più su di lei. Qualsiasi cosa, anche solo se vive da sola o meno <Non ci conosciamo ancora abbastanza per discorsi di questo genere, eh!> Lo bacchetta, prima di ridacchiare divertita dalla questione. <Oh! Capito!> Esclama ora mettendosi sull'attenti, come fosse un bravo soldatino, quindi si inchina, inclinando il busto in avanti anche più di quanto non sia necessario, cercando di mostrare quel 'timore reverenziale' che le è stato detto che dovrebbe provare. Alza appena lo sguardo, andando a sussurrare <Così va bene?> Domanda. Non vuole prendere in giro il Demone, è davvero impensierita dal fatto se si stia comportando bene nei confronti di un essere a lei sconosciuto o no. Sì, perchè lei crede che realmente il rosso dia un demone. <Che mi piacciono i tuoi occhi!> Spiega in un sorriso. <I... Suoi occhi?> Si corregge inclinando da un lato la testa <I vostri occhi...?> Si corregge ancora, non cerca di come ci si debba rivolgere ad un essere come quello. [Equip Invariato] [Chakra On]

15:49 Rasetsu:
 Piega gli arti superiori in prossimità della bocca dello stomaco, aspettando di poter sentir le di lei risposte in merito alla suddetta faccenda. < Beh, li hai tirati fuori tu. > I punti, intende. Ergo, presuppone che sappia anche a cosa servano nello specifico. Si sta creando delle congetture delle quali sa soltanto lui le risposte. Ambedue sembrano due ragazzini fuori dal comune, per quanto ella sia praticamente una adolescente che, dal canto proprio, vedere come una bambina, forse per gli occhioni azzurri o proprio per l'atteggiamento che mantiene. < E' sicuramente meglio di com'è dentro. Non ci sono regole eccessive e puoi esplorare i dintorni. Da quel che so delle regole del Villaggio, ciò può avvenire solo dopo aver conseguito il rango di Genin o una specifica età. > Nel caso dei civili, ovviamente. Solleva ed abbassa le spalle, poiché non è un argomento che gli interessa particolarmente. Tuttavia, l'argomento è appena fuoriuscito, motivo per il quale ha avuto la necessità di esternar la suddetta informazione. < Troppo personale? Ti ho soltanto chiesto se vivi da sola oppure no. Non ti ho chiesto se hai un fidanzato, cosa fai nel tuo tempo libero né l'indirizzo di casa tua. > Bercia alla di lei volta, storcendo le labbra e sbuffando dalle labbra come un toro. Non è niente affatto soddisfatto delle risposte che Torako gli ha concesso, ovviamente. Nella sua mente da psicopatico, tutto gli è dovuto per chissà quale assurda motivazione. Sfortunatamente, le cose non vanno sempre come si spera. Questo, ahimè, deve apprenderlo prima o poi. < No, non mi soddisfa così. > Il timore reverenziale deve essere vero, deve traspirare dalla pelle, cosa che in questo caso non succede affatto. Non gli va a genio, non gli ispira niente di quella paura che, invece, va cercando per un motivo o per un altro. < I miei occhi. Ho capito. > Sbuffa ancora, infine, come se il discorso stesse prendendo una piega che al Demone non interessa affatto. < Non capisco ancora cosa ci sia di speciale. > Li preferisce totalmente gialli, di quel colorito sporco quando è trasformato. [ Chk On ]

16:05 Torako:
  [Quinto Cerchio] <Ah sì?> Domanda, come se non si ricordasse nemmeno più di essere stata lei a parlare per prima dei punti. Porta le mani davanti alle labbra sottili e ridacchia con espressione divertita. Gli occhi azzurri quasi iniziano a brillare nel sentire che fuori da villaggio non ci sono regole, o quasi, e che si può andare in giro dove si vuole. Le sembra qualcosa di fantastico. <Davvero?> Chiede sporgendosi appena in avanti e iniziando già ad immaginarsi a vivere fra i boschi, a fare tutto quello che vuole senza per forza finire per essere sempre guardata male dai poveracci a cui rubacchia qualcosa per mantenersi in forze e non svenir dalla fame un giorno sì e l'altro pure. E' pensando a questo che le viene spontanea la seguente domanda <E come ti... Vi procurate da mangiare, Demone Sama?> Alla fine sembra aver deciso come ci si deve approcciare ad un essere soprannaturale come il rosso: deve dargli del voi e chiamarlo 'Demone Sama'. Le sembra abbastanza rispettoso, sì. <Avete ragione, Demone Sama> Annuisce alla contestazione sulla sua poca voglia di rispondere alla curiosità riguardo alla sua 'residenza'. <Ma voi siete così potente e quella domanda è sospetta. Se vi dicessi che non vivo con nessuno, cosa vi tratterrebbe dall'uccidermi, certo che tanto nessuno si accorgerebbe della mia assenza?> Ok, forse non è così idiota come potrebbe sembrare. Nel formulare quella domanda, inclina la testa da un lato, mantenendo comunque il suo solito sorrisone. <Mentre invece se mi rifiuto di rispondervi, non potete sapere se qualcuno noterebbe o meno la mia assenza e magari questo potrebbe mantenermi in vita ancora un giorno o due> Ridacchia annuendo con una certa convinzione. <Mh...> Mugugna ora con espressione pensosa sentendo che il demone ancora non è soddisfatto. Inizia a pensare cosa potrebbe fare di più, ma forse già dargli del voi e chiamarlo Demone Sama potrebbe essere un inizio. <Beh, sono molto belli> Risponde infine, annuendo con convinzione e senza far scemare il suo largo sorriso <Quelle pagliuzze dorate danno l'idea di qualcosa di prezioso> Termina così la sua spiegazione, anche se probabilmente non si è spiegata poi così bene. [Equip invariato] [Chakra On]

16:38 Rasetsu:
 La di lui espressione muta nuovamente in una perplessa. Lo sta prendendo in giro? Non è da escludere, anche se, tendenzialmente, di fronte a sé ha soltanto una ragazzina con, probabilmente, la metà dei suoi anni ( secondo la propria logica ). < Sì. Davvero. > Pronuncia ancora, avvalendosi di una singola risposta per replicare a due domande. < Come se lo procurano le persone normali: lo compro. Entro nel villaggio sol per questo o per recuperar le mie cose. Altrimenti, sto benissimo fuori dalla società come questa, la quale impone troppe regole delle quali, sì e no, mi piacciono due. > Ossia? Non saprebbe neppure elencarle, ma ciò non toglie che preferisce, come per altro già accennato troppe volte, starsene fuori, libero di andare e venire quando e come vuole. Ovviamente, non può allontanarsi eccessivamente, ma il necessario. Sin al Tanzaku, in soldoni, non ha affatto problemi. Ha quella malsana idea di raggiungere un altro Villaggio, prima o poi, per motivi strettamente personali e legati al Clan, ma essa resta relegata nei meandri più oscuri del cervello. Non viene ancor tirato fuori, anche perché, in tal momento, è decisamente più concentrato ad ascoltar le parole di Torako. < Demone-sama? > Non può che scoppiar a ridere, subito dopo. < NYAHAHAHAHAH! > Nessuno, prima d'ora, ha mai provato ( od osato ) definirlo in questa specifica maniera. Non che gli dispiaccia, per carità. Potrebbe persino prenderci la mano. < Sei davvero divertente, ragazzina! > Esattamente, non è ben chiaro se sia ironico o la stia prendendo deliberatamente in giro, soprattutto se continua a ridere, con persino le lacrime agli occhi. Sistema meglio gli occhiali sulla punta del naso, preoccupandosi poi di prestar nuovamente attenzione ad ella. < Nessuno mi aveva mai chiamato Demone-sama, ma chi sono io per dirti di no? > Meglio di "Mostro", per quanto ormai sia avvezzo anche a quest'ultimo soprannome. Se ne trovano tanti quando si è particolari, specialmente esteticamente, come lui. Le spiegazioni successive, in merito alle quali egli se l'è presa particolarmente a male, fanno sì che il Rosso la scruti con interesse crescente. < Allora, un cervello all'interno di quella calotta cranica c'è. > Sentenzia, palesemente derisorio nei di lei riguardi, tanto da ridersela nuovamente di gusto. Certe volte, sembra saper fare soltanto questo: ridere della gente con quella sua assurda risata fuori dagli schemi. < Potresti avere ragione. Ma ti sei chiesta se, invece, volessi solo aiutarti? > A fare cosa? Con quella faccia? Dopo averle chiesto esplicitamente di aver paura di lui? < Non lo sono. Non dire cazzate, non di nuovo. > Gira il capo e il proprio sguardo in tutt'altra direzione, forse perché le di lei parole, in qualche modo, lo colpiscono, ma non vuol darlo a vedere per nessuna ragione al mondo. Non questa volta. [ Chk ON ]

16:59 Torako:
  [Quinto Cerchio] <Ow...> Sembra rimanerci un po' male nel sentire che il rosso semplicemente si compra da mangiare. Già se l'era immainato a caccia, con il viso sporco di sangue e degli innaturali artigli piantati nelle carni della sua preda, non necessariamente animale, oppure in procinto di succhiare via l'anima di qualche avventato che ha avuto l'ardire di allontanarsi dal sentiero battuto... E invece niente, va al mercato come tutti. <Quindi niente sangue di unicorno? E neanche anime di chi non ti aggrada?> Domanda. Niente, lei davvero ci ha creduto che Ryuuma sia un demone, come si è presentato, e a quanto pare a cosa l'affascina molto. E' una tipetta strana a cui piacciono le cose strane... Fra le altre cose, perchè bene o male le piace tutto, o quasi. <Vi piace?> Chiede riguardo a quel 'Demone Sama', mostrando un sorriso speranzoso. Per lei la risata e il trovarla divertente sono segni positivi. Se l'avesse in qualche modo contrariato probabilmente si troverebbe già con un arto in meno, nel migliore dei casi. <Solo il minimo necessario> Ridacchia riguardo il suo cervello, portando le mani dietro la schiena e iniziando a gongolare come una bambina, affatto impensierita dall'essere derisa. Lei è la prima a prendersi in giro, quindi non fa altro che ridere assieme agli altri di se stessa. Prendersela è uno spreco di energie, a suo modo di vedere. <Aiutarmi?> Chiede, inclinando la testa da un lato e facendo ciondolare verso il basso la lunga coda bionda. <E perchè dovreste?> Domanda aggrottando lettermente la fronte, non riuscendo a capire perchè un demone debba aiutare lei. Non è difficile capire che sia una ragazzina di strada, questo è assodato, ma perchè qualcuno dovrebbe interessarsi a lei al punto di doverla aiutare, proprio non lo comprende. Già il fare di Gekko la perplime molto, ma dopo un po' ha capito che probabilmente si comporta a questo modo un po' per aiutare se stesso o robe del genere, ma questo Demone Rosso... No, non riesce a formulare nemmmeno un'ipotesi. <Come preferite!> Esclama, chiudendo così l'arogmento 'occhi', mostrando un ampio sorriso e annuendo con decisione, a voler confermare anche con il linguaggio non verbale che non proseguirà oltre in questa direzione, visto che il rosso non sembra gradirlo. [Equip invariato] [Chakra On]

17:20 Rasetsu:
 Aggrotta le sopracciglia, sbattendo le palpebre un paio di volte da dietro le lenti dalla montatura cremisi. < Unicorno. > Ripete, piuttosto serio, prima di elargir un nuovo assaggio del suo.. < NYAAHAHAHAH! > ..più profondo e altisonante possibile. < Ti giuro.. > Pronuncia, schiarendosi la voce, la quale resta comunque molto sottile, per niente cupa o maschile eccessivamente. < ..sei uno spasso. Credi che esistano gli unicorni! > Parla lui che, solitamente, ha inventato una droga per animali fantastici e dove trovarli (...). < Le anime della gente che non mi aggrada io le strappo dai loro rispettivi corpi. Non me ne cibo, non mi darebbero il giusto sostentamento del quale il mio corpo necessita. > Chiosa alla di lei volta, or più serio e pragmatico di poc'anzi, avendo quasi preso sul serio la risposta da darle. < Questo ti soddisfa, adesso? > In soldoni, appare come uno psicopatico, un demone che non si cruccia del bene degli altri e che uccide, senza remora alcuna o pentimento, chi gli si para innanzi. Come ha fatto intender or ora alla ragazza, potrebbe far a pezzettini qualcuno, ma sicuramente non cibarsene. Dall'esser un pazzo sclerotico al passar ad esser Cannibale.. ne passa di acqua sotto i ponti! Poi, lui preferisce morire dietro droghe fatte e create, nonché venduto, da lui stesso. Si fida maggiormente di sé che del resto del mondo. < Non è male come soprannome, seppur preferisca il mio nome. > Che, invero, è proprio un soprannome, dal momento che il di lui nome non lo usa praticamente mai né vuole sentirselo nominare. Ha segnato un rito di passaggio dall'esser un ragazzino adolescente trattato male e bullizzato, a qualcuno per niente rispettabile che lavora per la mafia. < Perché ti ho visto qui da sola, stupida! Però, anche in questo caso, mi hai fatto notare che hai cervello. Un Demone non aiuta le persone come te a trovar una casa, non le prende sotto la propria ala. > Sentenzia, duro e ferreo. Tuttavia, dipende molto dalle particolarità che ha una persona, poiché egli l'affetto riesce a provarlo, in modi non del tutto comprensibili dai normali esseri umani, ma non n'è privo. Deve soltanto risvegliarlo nei meandri di quel cuore distrutto, di quella barriera della quale si circonda costantemente. [ Chk On ]

17:32 Torako:
  [Quinto Cerchio] Rimane ancora tutta sorridente, felice di riuscire a far ridere quel demone. Probabilmente non è un'impresa molto ardua, ma quando riesce a far divertire qualcuno, non può fare a meno di sentirsi felice. Le sembra di essere un pochino utile. <Allo stesso modo in cui credo che esistano le tigri> Annuisce la ragazzetta socchiudendo gli occhi <Alla fine non ho mai visto nè tigri nè unicorni> Spiega allargando ancora di più il suo sorrisone, Prima o poi le si lacereranno le labbra a forza di sorridere e allora andrà in giro a chiedere alla gente perchè è così seria e se vorranno sapere come si è procurata quelle cicatrici. Ma non è questo il giorno. Annuisce con cinvinzione <Sì, molto> Risponde sentendo come il demone strappi via le anime dai corpi di chi lo infastidisce. <E posso dirmi felice di avervi fatto ridere fino ad ora> Commenta <Spero di non avervi dato troppo fastidio, Demone Sama> Annuisce sempre sorridente. <Beh, non so il vostro nome, quindi per il momento continuerò a chiamarvi Demone Sama> Conferma nuovamente, annuendo con decisione, soddisfatta di non si sa bene che cosa. <E visto che i demoni non aiutano e che non vorrei iniziare ad infastidirvi, visto che alla mia anima un pochino ci tengo...> Si guarda attorno per un attimo, prima di inchinarsi a fondo, piegando il busto in avanti fino quasi a farlo arrivare ad essere parallelo con il terreno. <Vi saluto, Demone Sama, spero di rivedervi, sempre che la cosa vi aggradi> Si rialza dall'inchino, ridacchiando divertita e, se le verrà permesso, andrà ad allontanarsi, sventolando una mano in segno di saluto e cercando di intrufolarsi in uno dei tanti vicoletti del posto. [End]

17:58 Rasetsu:
 < E con questo? > Ribatte per quanto riguarda la questione delle tigri. < Delle tigri, sei certa che possano esistere, dal momento che vi sono degli studi certificati. Contrariamente, gli unicorni son noti per esser frutto della fantasia. Un po' come i Draghi. > Lo dice con la totale consapevolezza di avere ragione, squadrandola dall'alto del suo quasi metro e ottanta. < Non mi hai dato fastidio, ma stai iniziando a darmene. > Solleva gli occhi verso il cielo, sbuffando sonoramente dalle labbra. Il motivo è semplice: dalla ragazzina, non ha ricevuto quel che voleva. Oppure è stato tutto troppo facile, abbastanza da non dargli la giusta soddisfazione. Infine, non gli resta da far altro che prender altra direzione e tornarsene da dove se n'è uscito, anche per poter riprendere il normale svolgimento delle proprie attività illegali. < Penso sia meglio.. > Che vada via perché ci tiene alla sua anima. Meglio, inoltre, che stia abbastanza lontana da lui in qualsiasi maniera. Non è saggio star troppo vicino ad un Demone ma, solitamente, ci si rende conto di questo sol col tempo, sol bruciandosi col fuoco. Ordunque, con un cenno della dritta, la saluta, ma senza dir nient'altro che possa esser compromettente o paragonabile ad un saluto. Si addentrerà in qualche vicolo, sparendo subito dopo. [ END ]

Torako e Ryuuma, o meglio Demone Sama, si incontrano nel Quinto Cerchio di Kusa. Uno più strano dell'altro, parlano per un po', finchè la biondina non inizia ad infastidire troppo il rosso, decidendo che è meglio andarsene prima di venir uccisa.